libertà, concretezza e solidarietà al servizio dell umanità

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1 Anno Sociale N. 3 Governatore Emilio Cirillo108 Ya Associazione Internazionale Lions Clubs: Rivista del Distretto 108 YA libertà, concretezza e solidarietà al servizio dell umanità Ambrogino d oro ai lions italiani pag. 3 Rifiuti urbani: Venezia batte Napoli pag. 16 Il ruolo dell Informazione nella società pag. 22

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3 EDITORIALE 2 Services: è utile organizzarli con superficialità? IL GOVERNATORE 3 Lions: sessant anni di servizio attivo IMM. PAST GOVERNATORE 4 Il dibattito sulla turnazione PRIMO VICE GOVERNATORE 5 Note a margine di un convegno SECONDOVICE GOVERNATORE 8 Si profila la possibilità di concretizzare un sogno PAST GOVERNATORE 6 La Veritá del Natale 9 Prospettive per l Associazionismo di servizio 12 Considerazioni di un amico agli amici del Distretto 108Ya OPINIONI 14 Fede e Scienza 16 Rifiuti urbani: Venezia batte Napoli 3 a 0 18 L importanza dell informazione: Un sogno per dire cio che vorremmo 20 L allarme obesità: grasso è bello? SERVICE DISTRETTUALE 22 Il ruolo dell informazione nella società contemporanea. 24 Incontro sul ruolo dell informazione 26 La Finanza Etica in Italia 28 Il Lions Musical Day 30 Service raccolta francobolli usati: La donazione M. Gattola 31 Il senso della vita CLUBS 32 L. C. Morra De Sanctis A. I. - I Lions e la questione meridionale 33 L. C. Eboli Battipglia Host - Valutazione e gestione del rischio da stress-lavoro correlato 34 L. C. Napoli Minori a rischio: la parola agli esperti 36 L. C. Maddaloni Calatia - Progetto Tunisia : la Solidarietà al servizio dell umanità 38 L. C. Due Torri Torre del Greco - I Lions e la poesia dell esistenza 39 L. C. Salerno La Musica, linguaggio universale fra i popoli del mondo 40 L. C. Catanzaro M.-Gemellaggio con il L. C. Amman Philadelphia 42 L. C. Castello di Cisterna V.N - Il Vesuvio e le sue bellezze 44 L. C. Benevento Host - Giorno della Patria 46 L. C. Acerra Valle di Suessola - Una nuova realtà Lionistica 47 L. C. Marcianise - Le mostre di Roma 48 L. C. Castellammare di Stabia Host e Terme - Il ruolo della donna nella prevenzione e nella gestione delle neoplasie mammarie 49 L. C. San Giorgio a Cremano - I Giovani e il Futuro 50 L. C. Paestum - Mano tesa verso Sri Lanka 51 L. C. Salerno Duomo - La Coscienza Sociale - Vita Artificiale 52 L. C. Paestum La dislessia: dall inquadramento clinico all approccio riabilitativo 53 L. C. Portici Miglio D oro - Un raggio di sole per i bambini 54 L. C. Potenza Pretoria - Un Poster per la Pace 56 L. C. Salerno Principessa Sichelgaita - Religiosità, rapporti di amicizia e scambi culturali In copertina: Riproduzione del quadro di Claudius Roland Karl: logo del gagliardetto del Governatore La Rivista del Distretto 108Ya Editore The International Association of Lions Clubs Distretto 108Ya Anno sociale Autorizzazione del Tribunale di Vibo Valentia n. 51/1983 del 3 gennaio 1983 Governatore EMILIO CIRILLO Direttore Responsabile SABATO RUGGIERO Redazione COORDINATORE PER LA CAMPANIA ERNESTO GENONI COORDINATORE PER LA BASILICATA: ERBERTO STOLFI COORDINATORE PER LA CALABRIA: CATERINA GALASSO RESPONSABILI CIRCOSCRIZIONALI: STEFANIA PAOLI CORRADO SORBO SOSSIO CASABURI WOLFANGO SIANI FRANCESCO ANDRETTA OTTAVIA PAOLA ANTONINO GUERRISI Impaginazione, grafica e stampa POLIGRAFICA RUGGIERO Z. Ind.le Pianodardine Avellino Tel La redazione si riserva il diritto di modificare gli articoli per esigenze editoriali. Per la pubblicazione sulla rivista 108 Ya gli articoli devono essere in Word e le immagini in f.to Jpg da inviare all indirizzo di posta elettronica: infolions108ya@ruggiero.it Si prega apporre la firma e la carica lions agli articoli PER IL 4 NUMERO INVIARE I TESTI ENTRO IL PROSSIMO 30 GENNAIO 2011 S O M M A R I O 1

4 EDITORIALE 2 Services: è utile organizzarli con superficialità? Tutti i services organizzati dai Lions Clubs dovrebbero avere valenza sul territorio. Per far questo è necessario che i clubs si attivino per coinvolgere tutti gli Enti Istituzionali. A nulla vale un services portato a termine con la presenza di 10 o 20 persone o, spesso, solo con la presenza di pochi soci. E inutile, è dispersivo, ed è realizzato solo per dire che è stato portato a termine; meglio non organizzarlo. Sarebbe opportuno che i clubs si concentrassero su pochi service importanti e portarli a termine con professionalità e spirito di sevizio. Stabilire tempi e modi è fondamentale, anticipare la programmazione in modo che si possa promuovere e pubblicizzare l attività ed avere la massima partecipazione sia delle maggiori cariche lionistiche, che da parte delle autorità cittadine. Riunire le forze per essere più incisivi sul territorio; più clubs insieme, riescono a gestire il services ed a creare visibilità, coinvolgendo gli Enti iistituzio- nali e tutti quei professionisti che possono essere di aiuto per rimuovere quelle problematiche che vengono evidenziate durante il dibattito del convegno. Il regalo più bello quest anno non lo troverò sotto l albero ma nel mio cuore: la nostra amicizia. Buon Natale amico Lions Come ben ha detto il nostro governatore, Emilio Cirillo:...non sarà facile coinvolgere la società reale nella quale andremo ad operare per le difficoltà oggettive del nostro cupo momento storico, la collaborazione con le Istituzioni Col. Sabato Ruggiero Direttore Responsabile Rivista 108ya sarà resa ancor più faticosa dalle urgenze che la crisi che attraversiamo riversa sugli Organi preposti alla soluzione di improrogabili necessità, ma, soprattutto, bisognerà essere attenti a saper impostare una severa graduatoria delle esigenze del Territorio che ci circonda per rispondere, in maniera esaustiva, alle tante richieste. I lions devono collaborare con le istituzioni nel prospettare i disagi e le problematiche della popolazione e che l obbiettivo dei services deve essere quello di sollecitare le istituzioni a intervenire in quei problemi che sono di urgenza estrema. I services non devono essere una vetrina od una occasione per colorite manifestazioni ufficiali, ma devono guardare alla sostanza ed individuare, sotto differenti aspetti, il ruolo che le istituzioni possono svolgere per ottenere i risultati agognati.

5 Lions: sessant anni di servizio attivo Il Lionismo, con i suoi più di 90 anni in America, 60 e più in Europa, qualche anno in meno nel vicino Oriente risulta essere attivo e vegeto, pronto a superare il secolo di vita ed a proiettarsi verso il futuro. Aderire agli scopi del Lionismo e viverli nel percorso segnato dall etica dell Associazione significa contribuire ad essere i sostenitori di uno sviluppo sostenibile, promotori di quella legittimazione sociale che attiva i più deboli e riconosce loro gli stessi diritti di tutti. Il rivisitare la prima lettera dell acrostico Lions, libertà, potrebbe fornire la chiave di lettura per recuperare negli Scopi dell Associazione, l indicazione della sua modernità: ogni mancato accoglimento di legittime richieste è negazione di Libertà che, al giorno d oggi, è compressa ed annullata in modo strisciante e, quasi nessuno, avverte le continue strazianti urla del silenzio che si alzano da più parti. La difesa dei Diritti umani è frutto di Intelligenza, seconda lettera, ed i Lions si sono impegnati per creare dei percorsi di attenzione tali da riscattare dall ignoranza i più deboli, quelli che non sanno e quindi non possono reagire nelle forme legali che le leggi dello Stato impongono. In questo porre l individuo al centro della vicenda sociale il Lionismo elabora e rende possibile una concezione di libertà che prescinde dalla qualità di chi ne ha diritto per essere membro non solo della comunità di appartenenza ma della società tutta. Salvaguarda, le ultime lettere, superandolo, anche il concetto di Nazione che deve essere inteso come referente di un grande retaggio culturale che si allarga, nell offerta delle sue potenzialità, verso dimensioni internazionali, per permettere a ciascun cittadino di partecipare, a pieno titolo alla vita sociale. In questo rapporto che il Lionismo stabilisce con la società civile c è tutta la forza di una grande Associazione di servizio, tutta la sua modernità. I Lions come ricostruttori della società civile transnazionale. L idea di società civile è antica quanto la Grecia antica, essa è andata soggetta ad una pluralità di interpretazione e ha conosciuto una varietà di modelli applicativi, oggi la globalizzazione ci obbliga a ripensare e ad aggiornare le forme di attuazione, per renderle adeguate al nuovo contesto, perché la società civile in un solo paese non avrebbe alcun senso e non garanti- dott. Emilio Cirillo Governatore Distretto 108ya rebbe il progresso morale, economico e sociale dei nostri paesi. Le competenze che sono racchiuse dentro i vari Club Lions rappresentano una ricchezza che fino ad ora, non è stata utilizzata appieno. Nelle condizioni attuali è molto più importante donare tempo e conoscenza che non denaro. E in ciò il futuro del Lions: mettersi in gioco come agente di ricostruzione e di rilancio della società civile ed attraverso l esame concreto delle differenze: religioni, tradizioni, saghe ed i segnali del sentimento, del pensiero, del linguaggio possiamo costruire le nuove regole per l individuo e la collettività. I lions portatori di Cittadinanza attiva umanitaria: democrazia deliberativa, nuovo welfare, difesa dei beni comuni (acqua, foreste, ambiente) sono le nuove frontiere. A noi tutti il compito di rendere questa splendida realtà associativa attuale ed è con questo augurio che formulo a tutti i soci del Distretto 108Ya gli auguri più affettuosi e sinceri per un meraviglioso GOVERNATORE 3

6 IMM. PAST GOVERNATORE 4 Il dibattito sulla turnazione : momento di grande responsabilità associativa Il dibattito sulla turnazione delle aree del Distretto per la elezione del 2 Vice Governatore deve essere condotto con tutta la serenità propria di chi deve esprimere un suo convincimento di valenza morale e con alto senso di responsabilità affinché non sia occasione di tensioni e contrasti bensì di alta espressione di vita democratica e di tutela prioritaria degli interessi superiori dell Associazione. Di qui la necessità di ancorare la discussione ai seguenti criteri obiettivi ispirati unicamente alle finalità suddette: a) l esigenza di una turnazione nella elezione del 2 Vice Governatore, peraltro praticata anche nelle elezioni dei Direttori Internazionali e dello stesso 3 V. Presidente Internazionale, anche se può essere il frutto solo di un gentlemen s agrement, per l inderogabilità delle norme statutarie, che attribuiscono il diritto di elettorato passivo a tutti i soci lions in possesso di determinati requisiti; b) la determinazione delle aree in relazione ad una quasi paritaria entità della popolazione lionistica, in considerazione del diritto di elettorato attivo spettante ai clubs in relazione al numero dei loro soci, e tenendo presente soprattutto della loro omogeneità per territorio, per tradizioni culturali e per assetto amministrativo per esaltare la rappresentanza del Distretto con la ricchezza delle diversità di ogni singola area. A tali criteri fondamentali si sono certamente ispirati i past governatori Laruffa, Lomonte e D Andrea nell espletare il mandato di regolamentare la turnazione, concretizzatosi nel progetto presentato nel Congresso del maggio Comunque tale progetto, senza togliere ai suoi redattori il merito di aver condotto una attenta analisi della realtà lionistica delle tre regioni che compongono il nostro Distretto, va riconsiderato, in una ottica di pura critica costruttiva, anche in relazione alle mutate variazioni della popolazione lionistica, così come del reato auspicato nella premessa del progetto stesso. Innanzitutto e pur nel rispetto delle idee espresse in ordine alla individuazione dei criteri e dei coefficienti di valutazione, certamente formulate in buona fede e nel convincimento che rispondano al meglio agli interessi dell Associazione, devo dissentire dal fatto di aver considerato, nella determinazione di un peso ponderale virtuale per ciascun Club, il criterio dell anzianità, che ha un sapore di rendita parassitaria contrastante con i principi di una corretta democrazia e dalle modalità di raggruppamento dei clubs nelle varie aree che, per alcune di dette aree, non rispettano quei canoni di omogeneità antropologica, geografica e politica che devono rappresentare la principale e più importante causa giustificatrice della rotazione. Canone quest ultimo, che va considerato non certo sotto l aspetto dell esaltazione di un deleterio e disgregante campanilismo, ma sotto quello, certamente nobile e rispondente agli scopi lionistici, della rivalutazione di tutte le risorse soprattutto culturali delle varie aree del nostro Distretto. Ma dal progetto in esame emerge un altro dato importante che non condivido ed è quello della indicazione dell area da cui dovrebbe partire la rotazione, essendo intervenuta una numerazione delle aree stesse non a seguito di sorteggio, come sarebbe stato opportuno per garantire obbiettività e Avv. Vittorio Delo Vecchio Imm. Past Governatore dissipare ogni sospetto di favoritismo. Sarebbe stato meglio adottare il criterio veramente oggettivo di stabilire il succedersi delle aree in relazione alla data più remota in cui le singole aree hanno espresso il Governatore. Ho sentito il bisogno di aprire il dibattito su questo argomento innanzitutto per stimolare i clubs, che sono gli unici deputati ad influire sulla vita e l organizzazione dell Associazione nell ambito delle norme statutarie, a manifestare il pensiero delle loro Assemblee per dare un fattivo contributo in occasione del prossimo Congresso straordinario di Matera. Infatti i nostri principi etici ci impongono di dare la massima trasparenza ai procedimenti decisionali della nostra vita associativa, anche quando non possono concretizzarsi in delibere giuridicamente vincolanti, come nel caso in esame, ma in consensi che, in quanto di natura morale, hanno ancor più valore. La pubblicità e la documentazione di tali consensi eliminerà certamente ogni motivo di incertezza sul contenuto e sulle decisioni dei nostri dibattiti, che non possono essere affidati solo al ricordo degli intervenuti.

7 Note a margine di un convegno In un convegno, come quello tenuto a Reggio Calabria sul ruolo dell informazione nella società contemporanea, presieduto dal Governatore Emilio Cirillo ed al quale hanno partecipato giornalisti della carta stampata e della televisione, è stato giocoforza affrontare il tema di che cosa sia, oggi, questa nostra società contemporanea. Partendo dalla crisi che viviamo e che attanaglia tutto il mondo occidentale, dove alcuni Stati rischiano un vero e proprio fallimento, non si poteva non convenire che questa crisi è innanzitutto di contenuto economico grave perchè si rischia di non avevre più le risorse per far fronte al mantenimento di un livello minimo di stato sociale ed al soddisfacimento degli obblighi verso i cittadini, come singoli e come collettività. Ma la crisi è anche eminentemente morale. Qualcuno potrebbe pensare che la moralità nulla ha a che vedere con l economia, ma, se così fosse, ci troveremmo a realizzare un capitalismo esasperato che brucia le risorse oltre quelli che sono i veri bisogni dell uomo e ruba perfino i diritti di quelli che veranno dopo di noi così come è successo in questa nostra società consumistica dove perfino le notizie giornalistiche e la comunicazione in genere sono diventate, più che la comuicazione di una verità, una vera e prorpria merce che si compra e si vende princi- palmente attraverso la televisione e la carta stampata, specialmente quella dove imperversa la cultura del fatuo. Allora le notizie fanno parte di un mercato parallelo a quello economico dove nulla conta la deontologia professionale, l autonomia e la bravura del giornalista, la sua libertà; mercato nel quale, più che le qualità personali, conta l appartenenza dove non sempre fa carriera e riceve merito la persona dotata professionalmente. Se ben pensiamo, però, questa situazione non si verifica solo nel giornalismo ma in quasi tutti i campi della società perché il modello vincente che si è affermato è quello della ricchezza, della furbizia, dei comportamenti disinvolti che tendono a mortificare i diritti altrui. Senza accorgecene, siamo tutti influenzati da questa cultura negativa per cui siamo portati a considerare più l apparire e a coltivare la vanità piuttosto che il senso vero della vita. E non vi è dubbio che, così facendo, siamo diventati parte di quel cinismo fondamentale che ci porta a non avere vergogna di nulla come quelle persone che hanno perso completamente il senso del pudore. Chi ha perso il senso del pudore non ha vergogna di nulla e chi non ha vergogna di nulla diventa privo di senso morale. Orbene questo è il mondo che ci ritroviamo e che ci viene proposto ogni giorno dalle trasmissioni Avv. Michele Roperto Primo Vice Governatore televisive che si preoccupano più dell auditel che del contenuto culturale dei programmi. Ne consegue pertanto che per riequilibrare la comunicazione verso un senso di maggiore dignità bisogna trasformare anche il modo di vivere oggi basato eccessivamente sul consumismo e sulla ricerca della soddisfazione immediata dei desideri personali che nascono dalla stessa propensione umana all avere, per cui ogni trasformazione è difficile anche quando si conviene sulla sua negatività. E difficile, ma non impossibile. Anzi è una situazione dove può trovare campo aperto la maggiore responsabilità dei Lions verso la costruzione di quella società che siamo abituati a predicare attraverso il ricorso agli scopi ed all etica lionisticca. Dobbiamo ricordare, infatti, che, se non cambiamo noi per primi in meglio, non potremo mai offrire agli altri una testimonianza positiva nella vita. PRIMO VICE GOVERNATORE 5

8 La Veritá del Natale P. D. GOVERNATORE 6 Il presepe è la ricostruzione di un mondo di amore, giusto, senza Erode, dove può rinascere la speranza in un mondo migliore Ogni anno di questi tempi, quando l aria incomincia a rarefarsi e diviene frizzante e nei supermercati compaiono pile di panettoni e si va diffondendo progressivamente una certa animazione per le strade, non possiamo non cercare di capire qual è il senso della nascita del Redentore, quale il senso del Natale, del presepe. Ci poniamo la domanda perché conosciamo persone che godono di benessere smisurato e conosciamo persone che non hanno nemmeno da mangiare. Ci poniamo la domanda perché il terrorismo è sempre più crudele, perché anche i bambini si ammalano e muoiono, perché il mondo ci appare in crisi e profondamente ingiusto. E allora ci rivolgiamo al Signore: Perché, Signore, tu che ora vieni da noi come bambino innocente, perché permetti tutto questo?. E dunque anche per questo è necessario interrogarsi sulla verità del Natale, per capire se le suggestioni di questo tempo non siano piuttosto cari ricordi di momenti della tradizione famigliare, quando i nostri genitori ci raccontavano di Gesù bambino e della stella, dei pastori e dei re magi, e nulla più. Oppure che Natale non sia altro che il momento della riflessione finale dopo un anno complicato, o il momento dell esame della nostra coscienza o della preparazione a vivere un nuovo anno con le incognite inevitabili del futuro. In effetti io penso che il Na- tale sia ben altro e molto di più, che il presepe sia la ricostruzione di un mondo che non esiste e che vorremmo che esistesse, un mondo di amore universale, di dolcezza, di giustizia, dove gli Erode non ci sono, dove tutti convergono in un solo punto: la mangiatoia del Bambino Gesù, dove ognuno dà qualcosa per ricevere solo un poco di quella luce divina che dà serenità e gioia. Il presepe è la nostra speranza. P.D.G. Domenico Laruffa Il popolo meridionale, che ha conservato chiare tracce di spiritualità, ha assimilato il valore del mistero del Natale in modo semplice, naturale, prestando i prop r i sentimenti ai protagonisti divini ma anc h e L angelo sussurra al pastore l annuncio della nascita di Gesù. Presepe di Antonio Rotondo conservato nel Museo di Etnologia e Folklore di Palmi. Ph di A. Renda - Archivio Laruffa Editore

9 no, preferisce la compagnia degli ultimi e l innocenza dei bambini. Dunque la magia del Natale nasce da una sorgente di fatica e di dolore che trasforma la sua acqua in gioia, serenità, fiducia nell avvenire. Noi lions non possiamo addurre alibi difronte al Natale, non possiamo tirarci indietro, dobbiamo sempre più concretamente impegnarci per gli ultimi, gli emarginati, dobbiamo riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di cittadinanza umanitaria. Essere solidali con il prossimo mediante l aiuto ai deboli, i soccorsi ai bisognosi, la solidarietà ai sofferenti. Il Natale ci deve aiutare ad essere meno soli, a non avere fretta d inseguire traguardi effimeri o inutili, ci deve aiutare a cercare l unità, lo stare insieme con i nostri cari, gli amici, nei clubs e anche altrove; ci deve aiutare ad ascoltare gli altri e a dialogare con loro, ad essere sinceri con noi stessi. Il Natale ci deve indurre a spegnere i nostri televisori per racconumani della natività. Il nostro popolo non ha alcuna pretesa di giustizia sociale davanti al Bambino del presepe. A molti basta contemplarlo per commuoversi, dimenticando, se pur per pochi momenti le ambasce della vita d ogni giorno. Gli stessi canti popolari, che abbondano nelle nostre regioni meridionali, indicano un bambinello che si fa voce degli umili e degli emarginati, dei poveri. Un Dio che si cala tra i nostri pastori, un Dio che quotidianamene s incarna nel barbone o nel carcerato, poiché proprio il popolo dei poveri e dei sofferenti ha assimilato il destino di Cristo, di Maria, di Giuseppe, poveri anch essi : dette alla luce il suo figlio primogenito e lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia, perché non v era posto per loro nell albergo. Chissà perché la letteratura, ricordo qui alcuni autori famosi: Deledda, Ungaretti, Pirandello, Manzoni, Quasimodo, Dickens, Tolstoj, Gozzano, Sciascia, sul Natale elegge spesso protagonisti poveri, emarginati, bambini. Forse perché Lui, il Bambi- Informazioni in pillole tare favole (le ricordiamo ancora?) ai nostri figli, per sfogliare un album di fotografie ed accorgerci del tempo che abbiamo trascorso serenamente insieme con i nostri cari. Per concludere alcune strofe di una poesia di Henry Van Dyke: Siete disposti a dimenticare quel che avete fatto per gli altri e a ricordare quel che gli altri hanno fatto per voi? A ignorare quel che il mondo vi deve e a pensare a ciò che voi dovete al mondo? Ad accorgervi che i vostri simili esistono come voi, e a cercare di guardare dietro i volti per vedere il cuore? A capire che probabilmente la sola ragione della vostra esistenza non è ciò che voi avrete dalla vita, ma ciò che darete alla vita? A non lamentarvi per come va l universo e a cercare intorno a voi un luogo in cui potrete seminare qualche granello di felicità? Siete disposti a fare queste cose sia pure per un giorno solo?. La Conferenza d Inverno ed il Congresso Straordinario si svolgeranno a Matera il 4 e 5 marzo prossimi e avranno come sede dei lavori e della cena di gala l Hotel Hilton Gardenn Inn. Di recente costruzione, raffinato ed elegante, facilmente raggiungibile da qualsiasi provenienza, a pochi chilometri dal centro città, collegato da un servizio di linea urbana, ampio parcheggio. E dotato di piscina coperta. In questo albergo sono state opzionate molte camere. Chi voglia, invece, alloggiare in centro città avrà la possibilità di scegliere tra varie tipologie di soluzioni. Tutte le strutture hanno applicato dei prezzi molto convenienti (ulteriormente scontati per chi alloggerà una seconda notte ) e la possibilità di prenotare senza versamento di acconto e senza applicazione di penale, in caso di annullamento della prenotazione entro il 22 febbraio. Sul sito del Distretto verranno inserite tutte le informazioni dettagliate, appena il programma verrà perfezionato. Liliana Caruso albergo telefono Prima notte Seconda notte Cam. doppia Cam. singola Camera. doppia Camera singola Hilton Garden Inn**** Euro 100 Euro 85 Euro 90 Euro 77 Palazzo Gattini***** Euro 139 Euro 118 Euro 129 Euro 110 S. Domenico al Piano**** Euro 96 Euro 72 Euro 88 Euro 68 Palace Hotel **** Euro 115 Euro 85 Euro 100 Euro 70 Albergo Italia*** Euro 85 Euro 65 Euro 180 Euro 60 INFORMAZIONI...IN PILLOLE 7

10 SECONDO VICE GOVERNATORE 8 Si profila la possibilità di concretizzare un sogno Una possibile sinergia con il Forum Universale delle Culture La lettera L impressa sul nostro distintivo sta a simboleggiare Libertà, quella libertà ch è sì cara, come sa chi per lei vita rifiuta, per dirla come Virgilio a Catone nel Purgatorio di Dante, o per cui solo l uomo colto è libero, come sosteneva Epitteto nelle sue Dissertazioni E allora noi Lions, che ci proclamiamo donne ed uomini liberi e che, anzi, abbiamo posto alla base della nostra missione umanitaria la costruzione di nuove Libertà, dobbiamo essere convinti che l esercizio di Essa non può prescindere dalla testimonianza del nostro impegno culturale. Non è forse vero, infatti, che fra i nostro scopi vi è quello di prendere attivo interesse al bene non solo civico, ma anche culturale delle nostre comunità? Cultura è quel sistema di credenze, saperi, norme, abitudini, costumi sul quale si fonda la nostra più vera identità e che consente a ciascuno di noi, ma insieme, di percorrere, sicuri, il cammino della nostra vita. Nel mondo, però, i sistemi culturali sono tanti, perché tanti sono i popoli, ciascuno con le sue peculiarità di radici, con le sue abitudini, le sue usanze, le sue religioni. La finestra spalancata sul mondo ci incuriosisce e stupisce, talvolta ci affascina, ma, allo stesso tempo e forse più spesso, ci inquieta e disorienta, specialmente quando scorgiamo al nostro orizzonte diversità che ci appaiono abissali. Ed è da qui che nasce la necessità di imparare a conoscerle per comprenderle e non temerle, ma, anzi, per apprezzarne la più vera identità e spesso condividerle. E noi Lions abbiamo la capacità, ormai collaudata da circa un secolo di esperienze nelle occasioni del Forum del Mediterraneo, del Forum Europeo, del Forum Africano, della Convention Internazionale, di costruire intorno ad un medesimo tavolo confronti fra donne ed uomini Lions, diversificati per nazionalità e lingua, ma accomunati dal medesimo sentire. Il nostro sogno, coraggioso, ma non velleitario, è perciò di concorrere a realizzare tra tutti gli uomini uno spirito culturale diffuso e condiviso, un sistema comune nel quale, anche utilizzando lingue diverse, si possa confrontarsi e parlare liberamente di temi a noi cari come l ambiente, la pace, il rispetto dell uomo. E se questo è il nostro sogno, mi pare che esso stia per avverarsi, perché all orizzonte si va profilando un opportunità che sta per schiudere le porte ad un azione di grande rilevanza comunicativa, ma soprattutto di concreta sinergia, finalizzata all approfondimento della conoscenza delle diversità. Pochi giorni or sono, infatti, la Città di Napoli ha raccolto a Valparaiso il testimone di un evento che la vedrà al centro del mondo globale fino al Si tratta del Forum universale delle culture il cui obiettivo è la promozione di un incontro tra popoli, civiltà e cittadini per un confronto sui temi principali e sui valori della pace, della diversità culturale, dello sviluppo sostenibile e della conoscenza. L evento, come più volte e in varie occasioni è stato illustrato dal Presidente del Forum Nicola Oddati, si snoderà in una serie di incontri fra i rappresentanti di centouno città del mondo sui temi capaci di qualificare la vera vita civile, come appunto quelli della pace, dell ambiente, della legalità, incontri nel corso dei quali verranno messe a confronto le diverse e molteplici espressioni culturali. A ben vedere, gli obiettivi ed il per- THE INTERNATIONAL ASSOCIATION OF LIONS CLUBS DISTRETTO 108 YA ANNO SOCIALE 2010/2011 libertà, concretezza e solidarietà al servizio dell umanità ASSOCIAZIONE INTERNAZIONALE LIONS e FORUM UNIVERSALE DELLE CULTURE Un possibile disegno sinergico Intervengono DOTT. NICOLA ODDATI Presidente Fondazione Forum Universale delle Culture Napoli 2013 PROF. TULLIO D APONTE Direttore Distrettuale Lions Forum Culture DOTT. GIANFRANCO SAVA II Vice Governatore Distretto Lions 108 YA PROF. AVV. ERMANNO BOCCHINI P. Direttore Internazionale Lions Rappresentante Lions Consiglio d Europa DOTT. EMILIO CIRILLO Governatore Distretto Lions 108 YA 22 dicembre 2010 ore 16,30 Circolo Ufficiali Piazza del Plebiscito Napoli Dott. Gianfranco Sava Secondo Vice Governatore corso di attività del Forum delle Culture somigliano molto agli obiettivi ed al percorso che caratterizzano le attività e l impegno della nostra Associazione Internazionale. Sembra anzi che l impianto organizzativo del Forum sia stato mutuato proprio dalla nostra Associazione, che è, infatti, essa stessa un forum permanente ed universale delle culture. Naturale, perciò, e quasi consequenziale è sembrata essere l idea di una possibile sinergia fra l Associazione Internazionale dei Lions ed il Forum delle culture di Napoli, non solo per offrire il nostro ben collaudato contributo di energie umane e professionali, ma anche per dimostrare che non possiamo rimanere inattivi quando si tratta di risvegliare orgogli, suscitare passioni e offrire competenze in un momento storico di così pericoloso appiattimento culturale e valoriale. E di questo, e di molto altro ancora, che si discuterà nell incontro del prossimo 22 dicembre a Napoli, a cui, com è naturale, siamo tutti invitati.

11 Prospettive per l Associazionismo di servizio Cittadinanza Umanitaria Europea Corporate Social Responsability In apertura vorrei riferire alcuni passaggi di scenario per contestualizzare, al meglio, le problematiche di cui mi occuperò in questo articolo. 2000: Consiglio Europeo di Lisbona 2001: Libro verde della Commissione Europea 2003: Conferenza Europea di Venezia, nel corso del semestre italiano di Presidenza della CE Progetto CSR SC : Protocolli di intesa tra Governo italiano ed associazioni di categoria : Unioncamere, Confapi,Assolombarda,A ssociazione Consulenti del lavoro. C è da ritenere che la necessità di riposizionare l Impresa su fondamenti di gestione etica sia, di fatto,oggi indifferibile.la questione etica, nell ambito dell economia e della finanza, assume i caratteri di una vera e propria emergenza sistemica e, pertanto, non può rimanere staccata da una Società civile che sia soltanto destinataria degli effetti dell attività dell Impresa. Gli affari sono affari, il profitto prima di tutto, la crescita ad ogni costo, sono espressioni di una cultura oramai superata per la sua stessa esaurita efficacia rispetto ai fini dello sviluppo in una economia globalizzata. L adozione volontaria di un codice di comportamento ispirato alla Corporate Social Responsability ha manifestato l esigenza di correzione spontanea dei modelli di azione imprenditoriale pacifica e fruttuosa di tutti gli stakeholders. La CSR non è l uovo di Colombo capace di spegnere tuti i conflitti, né può aspirare a prendere il posto di tutti i meccanismi di regolazione espressi dalle leggi; non ne va però sottovalutato il potenziale innovativo. Come Max Weber aveva annunciato, è indifferibile la pratica di un etica della responsabilità che ponga e mantenga in collegamento le componenti sociali, culturali ed economiche che fanno capo all esercizio dell Impresa. Gli interessi degli stakeholders sono continuamente tenuti in stretta considerazione dall impresa e dai suoi managers. Questi ultimi, come declamò Cesare Romiti a Cernobbio nel 2001, non sono più concentrati a produrre la rivalutazione delle quote azionarie a beneficio degli Azionisti e ad accumulare, per sé stessi, maggiori quantità di stok options, ma devono impegnarsi perché si accresca la buona reimperanti nel Capitalismo anglosassone; giova, oltre che alla Società nel suo insieme,anche alla competitività e produttività delle imprese. Assumono rilevanza le buone pratiche,finalizzate al raggiungimento del successo dell Impresa, senza trascurare, anzi tutelando e proteggendo, gli interessi di tutti gli stakeholders ( portatori di interesse). Il progetto CSR-SC prevede un insieme di indicatori,articolati in otto categorie,che fanno riferimento ai diversi Portatori di Interesse,per valutare i risultati dell adozione del Social Starement da parte delle Imprese. 1) Risorse umane 2) Soci 3) Clienti 4) Fornitori 5) Partners finanziari e Comunità finanziaria 6) Stato, Enti locali,pubblica Amministrazione 7) Comunità di riferimento 8) Ambiente. Si tratta di un Capitalismo finalmente riflessivo che va aiutato nel momento in cui il singolo shareholder, (azionista), sembra non avere più attenzioni esclusive, a beneficio di una convivenza Dott. Ciro Burattino Past Governatore Distretto YA OPINIONE 9

12 OPINIONE 10 putazione dell Impresa, perché migliori la sua competitività e si acceleri il suo processo di accumulazione nel rispetto assoluto di tutti quelli che vivono in relazione con Essa e con l ambiente fisico, sociale e civile nel quale opera. E quindi, un valore vero, oggettivo, questo della Responsabilità Sociale d Impresa; è un valore in quanto volontaria adesione a buone pratiche virtuose sia dal punto di vista sociale che economico; è un valore perché guarda a risultati di crescita di medio lungo periodo e ad una competitività compatibile con lo sviluppo della maggiore quantità possibile di partners. Giovanni Paolo II, nell Enciclica Centesimus Annus pubblicata il I maggio 2001, scriveva: è necessario adoperarsi per costruire stili di vita nei quali la ricerca del vero, del bello e del buono e la comunione con gli altri uomini per una crescita comune, siano gli elementi che determinano la scelta dei consumi, dei risparmi e degli investimenti ; auspicava il Papa: una grande opera educativa e culturale che comprenda l educazione dei consumatori ad un uso responsabile del loro potere di scelta ed alle Aziende ripeteva che: il problema non è solo quello di offrire una quantità di beni suf- ficiente, ma quello di rispondere ad una domanda di qualità, qualità delle merci da produrre e da consumare, qualità dei servizi di cui usufruire,qualità dell ambiente e della vita in generale. L insegnamento di Giovanni Paolo II convalida e qualifica la necessità di modificare, nel mercato globale del nuovo millennio, l atteggiamento culturale dell Impresa e dei suoi protagonisti. Egli, infatti, ribadisce con forza: la scelta di investire in un luogo piuttosto che in un altro, in un settore produttivo piuttosto che in un altro, è sempre una scelta morale e culturale. E questo il messaggio che va raccolto, è questa una straordinaria occasione per impegnare una borghesia intelligente ed evoluta che si rappresenti come il vero Capitale Sociale di una società sensibile e culturalmente avanzata. La mia convinzione è che tutto l Associazionismo di Servizio, ed in particolare il movimento lionistico mondiale debba prendere coscienza di queste problematiche e debba quindi impegnarsi per diffondere e promuovere questo messaggio. Può farlo in forza dei suoi valori fondanti, in ragione della sua reputazione consolidatasi in quasi cento anni di storia ed, infine, per la sua stessa immagine di marca che ha contraddistinto innumerevoli gesti di solidarietà e firmato progetti di intervento di rilevanza mondiale. Sono questi i punti di forza che, codificati nella Carta della Cittadinanza Umanitaria Europea, ci obbligano, tutti noi Lions, ad intervenire in questo contesto finalmente rivoluzionario della Responsabilità Sociale di Impresa. Per riepilogare, i nostri punti di forza sono: - Capitale Sociale inteso come insieme delle relazioni sociali che costituisce una risorsa utile per gli individui. (Coleman, 1995) - Multiprofessionalita - Apoliticita ed Apartiticita - Aconfessionalita - Struttura a rete dei Clubs - Etica E Scopi Premesso che i fattori esplicativi dello sviluppo sono presenti più nella Qualità delle Relazioni Sociali che non nella Quantità delle risorse disponibili, (Putnam 1993, Fukuyama 1995), la formula Capitale Sociale mette

13 insieme due termini fondamentali per l Economia e la Sociologia: il Capitale da una parte, e le Relazioni Sociali dall altra. Affinché la crescita economica si realizzi, occorrono buone relazioni sociali che costituiscono una risorsa in termini economici e, quindi, una diversa fattispecie di capitale, appunto, il Capitale Sociale. Il capitale sociale proprio per essere il risultato di buone relazioni e quindi,una vera risorsa, va impiegato lì dove si realizza,creando presupposti di fiducia ed agevolazioni allo scambio di valori. Qui si colloca l azione della nostra Associazione di Servizio, nella sua Prospettiva di fungere da tramite ed acceleratore di scambi tra portatori di valori. Il nostro ruolo di Lions deve approfittare di questa circostanza ed accelerare,diffondere, praticare questa rivoluzione culturale, che coglie l Azienda non più come mera attività economica, ma come attività socio-culturale offerta a quella forbice dei bisogni che non si allarghi di più di quanto non si sia fino ad oggi divaricata. Tra il mondo dei poveri e quello dei ricchi, tra i bisogni di cibo e le eccedenze alimentari al macero, tra i sani e i malati, tra gli ignoranti e gli acculturati, tra i desiderosi di giustizia ed i dispensatori di giustizia attenti teorici dei diritti umani, in tutta sostanza, tra quelli che hanno e quelli che non hanno, il Nord e il Sud del mondo, bisogna frapporre una forte presenza di mediazione, costruire una cerniera, costruire un ponte. Ecco la funzione del Lionismo; agire secondo le Buone Pratiche indicate dalla Carta della Cittadinanza Umanitaria Europea, ma ancor più pronto a cogliere il senso profondo del messaggio cristiano delle Beatitudini. La prospettiva dell azione lionistica, oggi, si conforta di questa nuova strategia d impresa,che traccia, all alba del nuovo millennio, la strada per migliorare la qualità della umana convivenza. Ed allora non più sterili affermazioni di principio e manifesti più o meno illuminati, o forse illuminanti. La Costituzione Europea sul cui frontespizio è scritto Uniti Nella Diversita indica ai popoli, prima che agli Stati, l imperativo non più eludibile: ciascuno deve fare la sua parte ed impegnare le proprie peculiarità. Siccome, come Hegel diceva, l uomo è ciò che fa,a noi spetta il compito di fare. Nella Cittadinanza Umanitaria Europea si trova il fondamento operativo per incidere significativamente e promuovere, finalmente, il mondo dell economia secondo i principi indicati nel Corso di Economia Civile di quell Antonio Genovesi, fin dal 1753 dalla Cattedra di Economia dell Università di Napoli. Abbiamo lo strumento operativo per praticare l insegnamento di Genovesi che ci viene da lontano e viene oggi da noi Lions riconosciuto e ribadito. Non più la Carita che Uccide e che fornisce comodi alibi alle coscienze di chi, una tantum mette mano al portafogli ed elargisce, senza chiedersi l esito del proprio gesto. Si tratta di immaginare il metodo di intervento che implichi, alla fine dell azione,una produzione di miglioramenti nella condizione sociale,così come essa è sotto i nostri occhi in questo terzo millennio, a tutte le latitudini,ed in tutti i contesti sociali,religiosi e razziali. Il Centro di Ricerca e Sviluppo sulla Cittadinanza Umanitaria Europea, nasce per la sperimentazione di questo nuovo corso della Solidarietà, perché Popoli non fortunati non abbiano a chiedere per carità, ancora oggi, quello che gli spetta per diritto. Nasce a Napoli questa esperienza di attiva cittadinanza, da questa Città di passione che ha illuminato con il suo genio, nei secoli, la storia del mondo. Oggi, raccogliendo gli sforzi, ormai storici, dei tanti LIONS di questo Distretto, la tenacia di Ermanno Bocchini ha ottenuto il coinvolgimento non solo del nostro Distretto, ma di tutto il Lionismo Italiano ed Europeo, come ha sancito l ultimo Forum del Lionismo Europeo di Bologna. A noi tutti tocca il compito di CONDIVIDERE, AFFIANCARE, SOSTENERE. FACCIAMOLO!!! OPINIONE 11

14 Dopo il 56 Europa Forum Lions 56 EUROPA FORUM LIONS 12 Considerazioni di un amico agli amici del Distretto 108Ya Si è concluso l EUROPA FO- RUM LIONS di Bologna, il 56 della nostra storia, importante anche se non in tutto condivisibile, almeno per me, con luci ed ombre, come tutte le cose umane, comunque importante. Ho incontrato molti amici del vostro distretto, abbiamo parlato, certo anche scherzato e cenato assieme, ma parlato, parlato della nostra meravigliosa associazione e dei suoi mali, dei suoi limiti, dei suoi difetti. Certo perché è facile e bello incensarci e lodarci quando facciamo cose belle, e ne facciamo tante, ma il nasconderci errori e limiti ci porta a non affrontarli se non quando è tardi. E da medico so che prevenire è meglio. Intanto una premessa di carattere generale, valida per tutti i distretti. I Forum sono frequentati sempre dai soliti noti. E ovvio, comprensibile, in parte giustificato (per essere a Bologna si dovevano utilizzare almeno due giorni interamente lavorativi, giovedì e venerdì, dei costi, dei disagi ed ognuno di noi ha un lavoro, una famiglia, può avere problemi anche economici, nulla di strano o di disonorevole) ma è un peccato perché il Forum è un opportunità data a tutti di ascoltare le novità in tema di organizzazione associativa, di sapere come la pensa il Presidente Internazionale direttamente dalla sua voce, di porre domande dirette, di portare contributi che sono ascoltati (ascoltati, il poi dipende, ma ascoltati certamente) al vertice. Un opportunità importante della quale molti soci lamentano la mancanza ( Perché dobbiamo fare così? o Chi ci impone certe sovrastrutture? Sono domande che spesso sentiamo nei nostri Club) ma quando a questa mancanza si potrebbe porre rimedio, moltissimi, la maggioranza dei soci, sono assenti. E da questo derivano l impegno per Governatori, Past-Governatori, Vice-Governatori ed altri officers (insomma i soliti noti presenti) a riferire, relazionare, spiegare attraverso gli organi di stampa dei distretti ed il dovere morale dei soci a leggere le riviste ed ascoltare il Governatore oppure non lamentarsi mai più. Sintetizzerei gli aspetti più importanti del forum in due punti fondamentali: l opportunità di conoscere il nuovo Presidente Internazionale Scruggs e soprattutto il suo pensiero, conoscere le linee guida lungo le quali, superando il MERL, l Associazione intende perseguire lo scopo di una armonica crescita associativa, per usare la frase che ho coniato quando, per Dott. Alberto Castellani Lions Club Genova Host PDG Distretto 108 TA1 incarico del Presidente Amarasurya, ero coordinatore 20K per il Multidistretto 108 ITALY. Ogni Presidente Internazionale cerca di sintetizzare in poche parole e in immagini quelle che desidera siano le linee guida del suo mandato e Sidney Lee Scruggs III (tale è per esteso il difficile nome dell attuale IP) mi pare abbia voluto incentrare il suo messaggio su due parole: Servizio e Semplicità. Su queste due parole non possiamo che concordare. WE SERVE è il nostro motto, è la nostra ragione di essere, deve essere anche il mezzo per crescere; il mondo ci deve ammirare per la nostra attività di servizio, altri amici devono essere lieti di venire a noi. Mi soffermo invece un poco sul problema della crescita associativa, problema serio che interessa tutti i distretti italiani, in forma più o meno seria, ma che nel vostro ha assunto negli ultimi anni aspetti a volte preoccupanti. Le mosse messe a punto dalla sede centrale sono valide ma, se non saranno recepite da tutti e non saranno accompagnate da una effettiva riorganizzazione del Distretto Multiplo e dei Distretti, saranno inefficaci. Dobbiamo batterci in Italia per mantenere il Multidistretto unico (so che alcuni amici del Nord non concordano con me ma io resto convinto che il LIONISMO ITALIA- NO debba restare unito, che del

15 buono e del meno buono ci sia in ogni parte d Italia, che illudersi che la divisione elimini sprechi ed inefficienze è follia), unico ma più snello, riportato ai suoi compiti istituzionali di rappresentanza, coordinamento, indirizzo generale, mantenimento degli archivi e organizzazione degli impegni internazionali e basta. Il Multidistretto non deve fare services (compito che spetta ai Club, singolarmente o variamente associati), non ha bisogno di riunire molte volte i suoi vertici (le Deleghe devono essere effettive, il Governatore delegato, stabilite le linee guida nella prima riunione del Consiglio dei Governatori, deve poter adempiere al suo compito in autonomia, confrontandosi con il Presidente del Consiglio e, ove necessario, con la Segreteria ed il Tesoriere) così lasciando più tempo ai Governatori di seguire il Distretto e impegnando minori risorse (le quote MD a carico dei Club possono e devono essere limate). I Distretti devono essere più omogenei, non eccessivamente grandi per poter essere seguiti meglio, possibilmente con una migliore aderenza alla realtà territoriali. Senza la pretesa di essere nel giusto, con tutti i limiti di chi determinate realtà la ha studiate ma non le ha direttamente vissute, non certo per intromettermi in questioni non direttamente mie ma solo per stimolare un dibattito io penso che il vostro bellissimo distretto sia eccessivamente vasto perché un Governatore possa se- guirlo adeguatamente. Penso che separando il lionismo campano da quello calabro e lucano si potrebbe aver un miglior radicamento territoriale, certe zone a tutt oggi con pochi club e pochi soci meglio seguite potrebbero essere rivitalizzate (penso ad esempio al Beneventano, un territorio ampio, con una popolazione numerosa, in cui ci sono certo molte persone capaci e meritevoli in cui i LIONS sono pochi, ma anche a molte altre zone), penso che i LIONS potrebbero concentrarsi meglio sui problemi specifici dei loro territori che a Napoli sono certamente diversi da quelli di Pizzo Calabro. Analogo discorso ovviamente vale per il lionismo sardo che volentieri vedrei autonomo sprigionare le potenzialità di quelle terre oggi condizionate della predominanza dei Club laziali ed umbri. Certo ogni medaglia ha i suoi rovesci, un distretto grande può avere più potere, ha più fondi (ma molti li deve usare per lunghe trasferte), ha più delegati per sostenere importanti candidature ma penso che una crescita associativa seria ed armonica, basata sul servizio, con una partecipazione effettiva più alta sia un valore impagabile, molto superiore ad una piccola eventuale perdita di potere. Ripeto che non intendo interferire nella vostra vita, non sono il verbo, vorrei solo che voi pensaste a come rivitalizzare l associazione e riprendere a crescere dopo qualche anno di recessione. I club poi devono superare gli individualismi e le posizioni di campanile. Il Club deve essere legato al campanile nel senso che nasce nel territorio e dei problemi del territorio deve interessarsi ma deve avere sufficienti dimensioni sia per un discorso meramente economico, sia per l immagine e le possibilità operative. Non si impone a nessun Club di sciogliersi ma se non si vogliono fare fusioni si cerchi almeno una stretta collaborazione, serate comuni per ridurre i costi, services comuni per aumentare l efficacia. E se saprete essere efficaci per le esigenze dalla vostra terra sarete, oltre che benemeriti, attrattivi per chi ancora non vi conosce. I vostri leaders conoscono le mie idee, le conosce il PID Ermanno Bocchini, molti del vostri PDG ed in particolare gli amici Bruno Cavaliere, che ha condiviso con me l esperienza di Governatore, e Salvatore D Andrea che per un anno ha sopportato le mie prediche come Coordinatore 20K, ma io ho voluto rivolgermi a Te, lettore attento, a Te socio senza sigle, a Te che assieme ad altri amici sei quello che decide le scelte del tuo Club, che come delegato del Tuo Club sceglie il Governatore, vota le delibere congressuali, in una parola determina le linee guida lungo le quali si muove la nostra associazione. Tu ami la Tua terra, ami il Tuo Club, ami la nostra Associazione; non seguire le mie idee, non conto nulla e posso sbagliarmi, ma pensa, pensa a come si possa fare di più e meglio per crescere e crescere bene. 56 EUROPA FORUM LIONS 13

16 Fede e Scienza al servizio dell umanità OPINIONE 14 La religione senza scienza sarebbe imperfetta, ammoniva un grande scienziato, Albert Einstein. È vero anche il contrario. Una scienza che si ponesse come fine quello di una assoluta conoscenza, illudendosi di sostituirsi alla religione sarebbe quanto di più arido si possa immaginare. Per questo ritengo che scienza e fede debbano procedere su strade certamente separate ma non certo divergenti, verso il fine ultimo che non può che essere porsi al servizio dell umanità. E queste considerazioni sono ancora più pregnanti quando focalizzando il termine Scienza si arriva alla Medicina. Un rapporto questo tra Medicina e Fede plurimillenario considerando che le antiche civiltà avevano un rapporto sacrale con la malattia e la medicina e molto spesso l attività del sacerdote si identificava con quella del medico. È stato fatto notare che Religione e Scienza non solo possono ma devono lavorare insieme, soprattutto nei campi fondamentali della pace, dei diritti umani e civili, dello sviluppo dell umanità. Si pensi all impegno profuso dalle varie chiese del mondo in settori come il volontariato, l assistenzialismo, il pacifismo... Oggi i problemi che affliggono l umanità sono così grandi e complessi che occorre il contributo di tutti, mettendo da parte ciò che divide Ovviamente tale collaborazione non può sussistere sul terreno più propriamente filosofico, epistemologico, ontologico. Ci potrà essere un confronto, uno scambio di opinioni, ma né la scienza né la religione possono pretendere di porre delle condizioni per accettare un intesa in tale campo. La scienza non può credere, neppure in via ipotetica, nell esistenza di dio, così come la religione non può essere costretta a rinunciare ad alcuno dei propri dogmi. Il fatto che - come vuole la religione - scienza e fede non possono che andare d accordo poiché Prof. Giulio Tarro Direttore Services Distrettuale provengono entrambe da dio e sono soltanto gli uomini che le mettono in contrasto tra loro, non ha alcun significato per la scienza. Il contrasto tra fede e scienza non è solo nei mezzi e nei metodi che si usano ma anche nei fini che si perseguono, seppure relativamente agli obiettivi più generali esse possano anche convergere su qualche aspetto. Inoltre va detto che Religione e Scienza sono alternative perché alle domande fondamentali della vita danno risposte completamente diverse. Il che, se vogliamo, non agevola certo la collaborazione pratica sui terreni cosiddetti comuni. Certo, il fatto che la scienza si basi sulla ragione e la religione sulla fede o il fatto che la scienza affermi che l universo s è creato da solo, mentre per la religione, senza la volontà di dio, nessuna foglia si muoverebbe - possono essere considerati delle mere opinioni, dei punti di vista d importanza equivalente, ma l esperienza dimostra che, appena questi punti di vista vengono accettati, essi sono in grado di modificare tutto il corso dell esistenza umana. Non a caso la religione, specie quella cattolica, è sì disposta ad ammettere l autonomia delle realtà terrene, in quanto esse non dipendono più direttamente dalla chiesa, ma non è disposta a riconoscere in modo assoluto tale autonomia; in ultima istanza, infatti, la chiesa si riserva, attraverso il giudizio etico-religioso, d influenzare quelle realtà (specie quando esse manifestano segni di crisi), allo scopo d indurle ad accettare le posizioni religiose La concezione del rapporto fra teologia e scienza è mutata profondamente negli ultimi secoli: alla teologia - Regina scientiarum nell enciclopedia del sapere medioevale - la ragione moderna ha preteso di sostituire se stessa quale unica protagonista e vertice assoluto della conoscenza. Ecco perché nell epoca

17 iniziata dall Illuminismo il rapporto fra teologia e scienza è stato concepito spesso esclusivamente come un conflitto. Un conflitto cominciato quando la scienza sembrò minacciare il confortevole posto occupato dall Uomo all interno di un cosmo creato secondo un disegno divino. Ma la rivoluzione iniziata da Copernico e terminata da Darwin ha avuto l effetto di emarginare, persino di svilire, gli esseri umani non più posti al centro del disegno supremo, ma relegati a un ruolo secondario e senza apparente significato in un indifferente dramma cosmico, come comparse improvvisate finite per caso nel mezzo di un grande set cinematografico. Questo ethos esistenzialista - secondo cui non c è alcun senso nella vita umana al di là di quello che gli esseri umani stessi le conferiscono - è diventato il leitmotiv di buona parte della Scienza. E per questa ragione che la gente comune, in molti casi, ha finito per considerare la Scienza come qualcosa di minaccioso e degradante responsabile dell estraniazione dall universo in cui vivono. Vi è, comunque, un altra possibile lettura della Scienza. Lungi dal presentare gli esseri umani come prodotti accidentali di cieche forze fisiche, la scienza può suggerire che l esistenza degli organismi coscienti è un aspetto fondamentale dell universo e che l universo stesso, attraverso innumerevoli processi durati miliardi di anni, abbia trovato la sua ultima tappa di sviluppo nell essere umano, nel suo cervello, nella sua psiche. Questa lettura del creato, fatta propria da scienziati come Fred Hoyle o da mistici come Aurobindo, è stata per molto tempo considerata, al più, una poetica intuizione, non certo una teoria scientifica finché l irrompere sulla scena della fisica quantistica ha prefigurato una sbalorditiva sintesi tra misticismo e razionalismo, tra psiche e materia e, in ultima analisi, tra miracoli e Medicina. Nel 1935 Niels Bohr, uno dei massimi esponenti della fisica quantistica, rispondendo ad alcune obiezioni che gli venivano poste, tra gli altri, da Albert Einstein, Boris PodoIsky e, Nathan Rosen, formulò una affermazione che aprì inesplorati percorsi alla Scienza: <<Anche se due fotoni correlati si trovassero su due diverse galassie continuerebbero pur sempre a rimanere un unica entità e l azione compiuta su uno di essi avrebbe effetti anche sull altro>>. Per decenni questa affermazione rimase indimostrata finché nel 1982 comparve sulla scena un fisico dell Università di Parigi, Alain Aspect, che con una serie di esperimenti dimostrò che i fisici quantistici avevano ragione. Gli esperimenti condotti a Parigi da Aspect prevedevano che una coppia di fotoni correlati (nati dalla disintegrazione di un atomo di calcio) venissero separati e lanciati verso rivelatori lontani, i quali a loro volta dovevano misurare il comportamento dei fotoni dopo che lungo la traiettoria di uno di essi veniva casualmente inserito un «filtro» che ne modificava la direzione. Il risultato dei test dimostrò che, quando uno dei due fotoni deviava in seguito all interazione col filtro, istantaneamente deviava anche l altro, benché si trovasse spazialmente separato (per l esattezza lontano tredici metri: una distanza enorme per particelle di dimensioni subnucleari). Per quanto riguarda la Medicina, come è noto, da decenni si vanno affermando in Occidente teorie e scuole che leggono l organismo umano non già come il mero prodotto del funzionamento di vari organi o come il risultato di una meccanica interrelazione tra corpo e ambiente esterno ma come una entità, quasi sovrafisica, fondamentalmente regolata da elementi difficili da definire per la Scienza quale la psiche del soggetto o i sentimenti degli esseri che lo circondano. Personalmente, fino a qualche anno fa ritenevo del tutto risibili queste considerazioni che consideravo retaggio di superstizioni. Eppure, come medico, al pari di tanti altri miei colleghi sapevo benissimo che, in molti casi, la guarigione dipende dalla capacità del medico di infondere nel paziente quel sentimento che i laici definiscono fiducia e i religiosi definiscono fede ; due termini (non a caso aventi la stessa etimologia) che rimandano ad una adesione incondizionata, non giustificabile per intero dalla ragione. Può certamente sembrare strano che uno scienziato accantoni momentaneamente pluridecennali metodologie di indagine per basare una sua affermazione su un qualcosa che, per definizione, non può essere dimostrato. Eppure l esistenza di qualcosa in grado di operare al di là delle leggi oggi conosciute e di guarire attraverso processi che non si possono non definire che miracoli mi è apparsa in tutta la sua evidenza visitando la cella di padre Pio e lasciandomi permeare da quell atmosfera di devozione e di preghiera che lì aleggiava; è stata una esperienza bellissima che mi ha dischiuso ad una visione del mondo, in ultima analisi ad una nuova conoscenza. Il definirsi di una nuova realtà, dove ogni tassello, fino a quel momento vagamente intravisto attraverso un velo di scetticismo, finisce per comporre un mosaico di incomparabile bellezza mi ha spinto a fermarmi a Pietralcina, dove padre Pio è nato. E lì anche le stimmate di Padre Pio mi sono apparse qualcosa di completamente diverso dal, ben studiato in Medicina, fenomeno angiovascolare capace di provocare vistose ecchimosi e piaghe. Mi si sono rivelate come la testimonianza di un uomo di fede, di un frate contadino, semplice e schietto che ci spinge a superare le convenzioni e le imposizioni dettate dalla nostra cultura per ritrovare in noi stessi le vere ragioni della nostra esistenza. Un percorso di conoscenza che va al di là dei freddi sentieri della logica ma che si affida a quanto di più intimo di vero è nell animo umano. Per questo ritengo che la sete del sapere, la curiosità che anima ogni ricercatore degno di questo nome possa essere vivificata da una esperienza come questa. OPINIONE 15

18 OPINIONE 16 rifiuti a Napoli e in provincia potrebbe essere il soggetto di una serie L emergenza televisiva a puntate, tipo Un posto al sole, ma molto più drammatica perché non fantasiosa, ma vera, al punto da causare malattie anche mortali, oltre che disagi, vergogna e danni economici elevatissimi. Da anni, ad intervalli di tempo più o meno regolari, sui giornali e telegiornali di tutto il mondo, a volte in modo esagerato, compaiono le immagini di cumuli di immondizia, cassonetti ricolmi e roghi puzzolenti e venefici. Analogamente ci siamo abituati a vedere scene di popolazioni che barricano strade, fanno cortei, protestano contro l apertura o la riapertura dell ennesima discarica. Già, le discariche, da tempo messe al bando dall Unione Europea, che costituiscono la maggiore, se non l unica via per smaltire i rifiuti prodotti in Campania. Ogni volta vediamo anche sprecare un fiume di parole e montagne di carta, i contenuti delle quali sono, per la maggior parte, rifiuti essi stessi, solo che sono di natura intellettuale a fronte dei rifiuti veri di cui parlano. Ogni tanto parte una campagna per la raccolta differenziata ed ogni volta vengono proposte le soluzioni più strampalate, ai cui autori dovrebbe essere attribuito, se esistesse, il premio Nobel per la Demenza Criminale. Il termovalorizzatore di Acerra è una specie di monumento allo spreco di pubblico denaro, che da quindici anni non riesce a trasformarsi in un impianto funzionante; le ecoballe continuano ad aumentare e se fossero messe in fila indiana coprirebbero la distanza tra Parigi e New York; le discariche continuano a ricevere tonnellate di rifiuti urbani che vanno a coprire le tonnellate di rifiuti tossici che per anni e anni i confratelli nordici ci hanno inviato attraverso le organizzazioni camorristiche; i camorristi stessi, gli industriali senza scrupoli, i commissari, sub-commissari, tecnici, lavoratori socialmente utili continuano ad incamerare tanti, tanti soldi alle nostre spalle. Tutto quanto sta accadendo era prendibilissimo e molte fonti autorevoli lo avevano, purtroppo, previsto. Mi limiterò a citare, per restare nell ambito dei Lions, il club al quale appartengo, il Napoli Svevo, che ha organizzato numerosi convegni sulle tematiche ambientali, nei quali si parlava anche dei rifiuti. In particolare ricordo quello tenuto alla mostra d Oltremare nel 1997 dal titolo quanto mai emblematico: Futuro Prossimo Venturo: un mondo di rifiuti. Tutto quello che è poi avvenuto era stato preannunciato e ci sono gli atti del convegno a testimoniarlo. Fino a quando dovremo sopportare tutto questo? E mai possibile che non si riesca a trovare una soluzione a questo problema? I popoli orientali ci hanno insegnato che il miglior modo per fare affari è quello di copiare le idee degli altri. Ebbene, i napoletani, che pure hanno fama Rifiuti urbani: Venezia batte Napoli 3 a 0 Dott. Raffaele Zocchi Segretario del Lions Club Napoli Svevo di essere furbi e di saper fare delle perfette imitazioni di oggetti o CD, non hanno saputo, o voluto, copiare una soluzione al loro problema che da oltre dieci anni è stata attuata in un altra città. Stiamo parlando di una città norvegese, giapponese o americana? Niente affatto, non occorre andare così lontano, basta spostarsi di circa ottocento chilometri: stiamo parlando di Venezia. La presenza di venti milioni di turisti all anno rende Venezia una città difficile da gestire per molti aspetti, incluso quello dello smaltimento dei rifiuti: è quasi impossibile realizzare un elevata percentuale di raccolta differenziata, anche per ovvie difficoltà logistiche. Allora ecco che a Fusina, nell area industriale di Porto Marghera, è sorto un Polo Integrato, capace di ingoiare tonnellate all anno di spazzatura, sia differenziata che non. E l uovo di Colombo: è l impianto stesso che è in grado di differenziare, nel suo capace stomaco, la monnezza che entra. Che cosa esce? Innanzitutto tutti i materiali riciclabili, metalli, vetro, plastica,

19 legno e carta, già pronti per essere venduti e immessi nel circuito del riciclo. Poi del Compost, concime ottenuto dalla fermentazione dell umido, che contribuisce alle coltivazioni di campi e prati. Poi ancora dell ottimo CDR, combustibile da rifiuti, che va ad alimentare la vicina centrale ENEL. Quello che non può essere riutilizzato va ad un termovalorizzatore, situato a solo 8 chilometri dal campanile di S. Marco, i cui fumi sono monitorati in continuo dall APAV (Agenzia per la Protezione Ambientale del Veneto) e i risultati sono resi pubblici. I valori delle sue emissioni sono perfettamente rispondenti ai requisiti di legge: essi sono inferiori a quelli di un cementificio o di una centrale elettrica tradizionale. La quantità di polveri immessa nell atmosfera è uguale all incirca a quella emessa da una ventina di auto Euro 2. Qualcuno ha mai sentito alla radio o letto sui giornali o visto in televisione un corteo di veneziani, con parroci e bambini in testa e pecore al seguito, protestare per il termovalorizzatore? I veneziani sanno bene che il Polo Integrato di Fusina riduce al 6% la quantità di rifiuti che vanno in discarica (l obiettivo è di arrivare a zero rifiuti), che consente di tenere bassa l imposta sui rifiuti, che fa risparmiare sulla bolletta elettrica, non inquina, riduce il rischio delle malattie legate alle discariche controllate e non, consente di tenere la città pulita ed, infine, cosa non trascurabile, dà lavoro, lavoro vero, ad un centinaio di persone. La società che lo ha in gestione, a capitale misto pubblico e privato, ha conti in attivo e può permettersi investimenti e sviluppo per migliorare ancora la proprie prestazioni ambientali. E allora? Chi e che cosa impedirebbe di installare uno o più impianti del genere in una delle tante aree industriali dimesse che costellano la nostra regione? La risposta a questa domanda non è necessario chiederla alla Sibilla Cumana: tutti quelli che conoscono minimamente le cose nostrane la possono immaginare. Il ciclo dei rifiuti va gestito nella sua completezza, a partire dalla riduzione della quantità di imballaggi, dalla loro facile riciclabilità (ad esempio, le buste di plastica per la spesa sono anche loro fuorilegge in Europa), da una raccolta differenziata seria e organica, per arrivare ad impianti di smaltimento in grado di riutilizzare tutti i rifiuti, trasformandoli in risorse. I rifiuti sono il vero oro di Napoli, solo che, fino ad ora, quest oro si è accumulato solo nelle tasche di camorristi, mestatori, collusi e politicanti, lasciando la monnezza alla popolazione. La squadra di calcio del Venezia milita in serie C, quella del Napoli in serie A, ma per quanto riguarda il fronte dei rifiuti non c è partita: Venezia batte Napoli 3 a 0. OPINIONE 17

20 Dibattito sulla rivista L importanza dell informazione: Un sogno per dire cio che vorremmo OPINIONE 18 Raccolgo volentieri l invito del Direttore Responsabile della Rivista ad aprire un dibattito su come dovrebbe e vorremmo che fosse l organo di informazione del Distretto 108YA. Certamente il tema è molto stimolante e richiederebbe un approfondimento più articolato di queste poche righe, in cui sinteticamente cercherò di esprimere il mio pensiero in proposito. Sicuramente l impostazione di un giornale non può esimersi di rispondere a due domande: a chi è rivolta la rivista? A chi viene inviata? Solo ai soci Lions o alle Istituzioni, agli Enti Locali, agli Enti Pubblici, alle Associazioni di volontariato e di servizio, oltre che alcuni comuni cittadini? La risposta a questi quesiti mi fa tornare in mente il 2006, quando, l allora Governatore Paolo Lomonte decise di dotare il Distretto di 2 organi di informazione, Locos, che si rivolgeva all esterno dell Associazione ed affrontava tematiche di carattere più generale per far conoscere i Lions e di che cosa si occupavano ed Agorà che era il bollettino interno rivolto ai soci sulle loro attività. Successivamente, anche motivi di carattere economico costrinsero i Governatori del Distretto108YA a ritornare ad un unica pubblicazione, che però dovrebbe contemplare al suo interno le due esigenze e le due anime. Oggi anche graficamente la Rivista dovrebbe essere divisa in due parti ben equilibrate fra loro e ben separate tra di loro (alla fantasia degli addetti ai lavori lascio la scelta di come distinguere le parti), una di carattere generale sugli argomenti di attualità e di maggiore pregnanza per i Lions e l altra rivolta alla vita associativa dei Club che costituiscono l anima dell Associazione. Sicuramente abbiamo l esigenza come Lions di essere più visibili e meglio conosciuti, perché quasi mai viene valorizzato all esterno tutto quanto di buono si costruisce sul territorio a favore degli ultimi ed è indispensabile che la comunicazione possa sfatare l idea di essere quelli delle conviviali o degli interventi assistenziali. La Rivista come organo dell Associazione deve pensare in grande ed affermare l immagine pubblica dei Lions, per promuovere all esterno il vero lionismo, manifestando nella seconda parte come è possibile realizzarla in Campania, Basilicata e Calabria con l obiettivo di interessare tutti i soci del Distretto e non solo coloro che hanno partecipato alla singola iniziativa. Non solo informazioni ai lettori, ma anche dimostrare come, in sinergia di idee e forze, Prof. Bruno Canetti Responsabile Distrettuale è possibile costruire qualcosa di importante, stimolando, attraverso l articolo, l entusiasmo a partecipare e farsi parte attiva nell attività di servizio, con obiettivi non limitati nel tempo, a diffondere le nostre proposte e le nostre iniziative più valide. L informazione migliora sicuramente la conoscenza dell Associazione attraverso un percorso che spinge il lettore ad essere partecipe della vita associativa e a dare un contributo di formazione, partendo dalla analisi dei progetti che si vogliono portare avanti ed è uno strumento per parlarci e misurarci sui problemi che si vogliono affrontare. Immaginare quindi una rivista che sia riflessione, partecipazione, confronto aperto anche a chi non è Lions, per dare un contributo di idee sui temi che più ci interessano (cittadinanza umanitaria, legalità, trasparenza, diritti civili, giustizia, scuola, beni culturali, ambiente, integrazione fra popoli, solidarietà etc.). In conclusione un invito ai tanti giornalisti professionisti che sono soci del nostro Distretto a dare una mano, a dare lustro con le loro firme, ad uscire dal letargo e a farsi parte attiva del cambiamento anche attraverso la Rivista.

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