CIBO, CULTURA e IDENTITÀ. Prof.ssa Elisabetta Nigris Università di Milano Bicocca 17 Aprile 2012

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1 CIBO, CULTURA e IDENTITÀ Prof.ssa Elisabetta Nigris Università di Milano Bicocca 17 Aprile 2012

2 LE DOMANDE DEGLI INSEGNANTI Il corso ha dato risposta alla nostra domanda di cambiamento. Noi volevamo qualcosa di diverso da tutto quello fatto finora.

3 Di solito si dice Mangia che è buono Mangia che cresci Mangia che c è chi muore di fame Bisogna abituarsi a mangiare tutto Mangia solo quello che ti piace Non si devono mangiare merendine Se non ti alimenti bene, ti ammali Se mangi male diventi obeso Bisogna pur seguire delle regole

4 Però L approccio INFORMATIVO-NUTRIZIONISTICO Il modello PRESCRITTIVO Il modello MORALISTICO-COLPEVOLIZZANTE NON RAGGIUNGE SEMPRE I BAMBINI

5 ? Perché?

6 CIBO E COMPLESSITA MANGIARE

7 Le parole dei bambini I:... Allora, avete mai sentito i morsi della fame? M1: Lo stomaco comincia a brontolare C: A me fa male qua (e si tocca la bocca dello stomaco) I: come vi sentite? M2: Debolezza, ti senti debole M3: Non riesco a fare le cose che devo fare I: Alessandro, io ho notato qualcosa, se ti ricordi, ne avevamo parlato, quando hai fame cosa ti succede, come ti senti? A: Strano voglio che finisca la lezione I:Posso dirti come ti vedo? A: Nervoso I: Diventi nervoso. Se poi mangi, ti ricordi che ne abbiamo parlato, ti passa M1: A me non viene il nervoso, ma mi sento una vittima I: Come avete scoperto che è proprio la fame? M1: Perché mi passa dopo mangiato C: Io, quando sono arrabbiato, vado a mangiare e scarico tutto sul cibo I: Spiegami un po A2: E per quello che mangi così voracemente? C: Sì, quando sono nervoso mangio velocissimo A2: Ma non fa bene I: Sono d accordo con te, ma adesso parliamo di quello che ognuno sente, prova

8 CIBO è CULTURA: SIMBOLICO ORGANO DEL GUSTO: CERVELLO elaborazione culturale

9 CIBO E RELAZIONE MEDIAZIONE fra: Istinto di sopravvivenza/evoluzione biologica e appartenenza affettiva e culturale. Soddisfazione del bisogno e frustrazione Dipendenza e ricerca di autonomia Possibilità e limite

10 REGOLE, COMPORTAMENTI, RAPPRESENTAZIONI La costruzione del senso comune ed il conseguente modo di conoscere la realtà è una forma di percezione e di conoscenza della realtà che agisce in maniera tacita, inconsapevole. Attraverso i modelli simbolici e le rappresentazioni sociali acquisite dal mondo sociale a cui si appartiene, si tende a riferire e interpretare le nuove esperienza allo sfondo abituale di conoscenze già acquisite, che costituisce una memoria, un insieme sedimentato di pratiche e abitudini, ma anche di norme, di valori e di principi etici cui il soggetto inconsapevolmente si richiama per interpretare ciò che di nuovo e di inatteso si presenta nell esperienza quotidiana. Jedlowsky, 1994, p

11 Riconoscimento delle rappresentazioni una metodologia tutta diversa dall approccio nutrizionale - igienico cui sono abituata (dato il mio lavoro in ospedale) e questo è l aspetto vincente, con la presenza di un gruppo eterogeneo, diversamente competente che ha arricchito lo scambio tra di noi (corso di disseminazione )

12 CHE FARE? QUALE APPROCCIO ALLA FORMAZIONE DEGLI INSEGNANTI?

13 EDUCAZIONE DIRETTA..un insegnamento diretto delle leggi e dei principi del comportamento spesso incontra resistenze in coloro ai quali è impartito, perché è troppo minaccioso, troppo personale, troppo forte, oppure, non di rado, troppo difficile da capire. S.K. Littman, Prefazione, in P. Barker, L uso della metafora in psicoterapia, Astrolabio, Milano, 1987, p. 7

14 EDUCAZIONE INDIRETTA PROVARE PER CREDERE

15 Esperienza SIGNIFICATIVA quando coinvolge a livello: Emotivo Motorio Percettivo Cognitivo Sociale

16 METAFORA I contenuti sono presentati in modo velato e, dunque, appunto meno minacciosi: l esperienza metaforica non aliena il soggetto, non reprime e non aumenta l aggressività/l opposizione, perché richiede la sua adesione spontanea.

17 METAFORA Le storie, le favole, i film e persino le telenovele hanno il vantaggio di parlarci di noi stessi in modo più indiretto e pertanto più accettabile..la metafora raggiunge.. una componente affettiva della personalità che comunemente è troppo ben difesa per essere raggiungibile. Barker, 1987, p.7

18 QUALE OBIETTIVO EDUCATIVO? Accompagnare il percorso del bambino verso un BUON RAPPORTO CON IL CIBO : ESPERIENZE DI PIACERE ESPERIENZE DI CONVIVIALITA ESPERIENZE DI RICONOSCIMENTO DEI BISOGNI (Winnicott: Vero sé Falso sé)

19 QUALE OBIETTIVO EDUCATIVO? ACCOMPAGNARE la: COSTRUZIONE della consapevolezza del rapporto antropologico, culturale, sociale ed educativo col cibo RI- COSTRUZIONE DEL RAPPORTO NATURA/CULTURA

20 RUOLO dell ADULTO ASSUNZIONE DI RESPONSABILITA EDUCATIVE CULTURALI VALORIALI

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