Costosa inattività. RC prodotti Focus sulle protesi. Mercati L Italia si riavvia sul sentiero della crescita

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1 TOPICS MAGAZIN La rivista per gli assicuratori Fatti, mercati, posizioni Numero 1/2014 Costosa inattività Le catastrofi naturali possono avere ripercussioni sulla produzione a livello mondiale, ma le catene di fornitura stanno diventando sempre più robuste. PAGINA 26 RC prodotti Focus sulle protesi Mercati L Italia si riavvia sul sentiero della crescita Assicurazione auto Il risanamento del portafoglio incrementa la redditività

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3 PREFAZIONE Cari lettori, in Giappone la terra trema e in Europa si fermano le fabbriche. Quali oneri finanziari possano derivare da un simile evento molte imprese dell industria automobilistica ed elettronica lo hanno sperimentato direttamente nel E da allora non poche hanno analizzato le proprie catene di fornitura per individuarne i punti deboli ed elaborato piani di emergenza. La valutazione della gestione del rischio dell impresa assicurata rappresenta anche nella sottoscrizione il momento cruciale per conciliare perfettamente la copertura CBI con il rischio residuo. Troverete maggiori informazioni su questo argomento a partire dalla pagina 26. L Italia fa parte degli Stati europei che hanno maggiormente patito le conseguenze della crisi finanziaria globale. Lentamente si cominciano a intravedere segnali di ripresa e le previsioni dicono che nel 2014 il PIL tornerà finalmente a essere positivo. Se l economia riprende a crescere, anche i privati e le imprese dovranno cominciare a chiudere il gap assicurativo. Ma questo non è l unico fronte sui cui è necessario intervenire: in Italia si verificano frequentemente terremoti che mettono in pericolo anche i numerosi tesori architettonici del Paese, e poiché spesso mancano i fondi pubblici sufficienti per gli interventi di ripristino, servono nuove soluzioni, ad esempio una partnership pubblico-privato. Munich Re sta già lavorando a questa opzione insieme all ANIA e ad altre imprese del settore. Per saperne di più vi invitiamo a leggere lo speciale mercato dalla pagina 12. Monaco di Baviera, gennaio 2014 Torsten Jeworrek Membro del consiglio di gestione di Munich Re e presidente del comitato per la riassicurazione NOT IF, BUT HOW Munich Re Topics Magazin 1/2014 1

4 Stabilimenti sommersi dall acqua Durante le inondazioni in Thailandia del 2011 è stata allagata anche questa fabbrica nella provincia di Ayyuthaya. In quell occasione molti stabilimenti in tutto il mondo dovettero sospendere la produzione a causa di questa catastrofe naturale. Nel frattempo imprese e assicuratori hanno fatto molto per ridurre il rischio di interruzione di attività a causa di un evento che abbia colpito i beni di fornitori e clienti Munich Re Topics Magazin 1/2014

5 Indice Il modello di auto riveste un ruolo centrale nella tariffazione dell assicurazione auto. Ma sono il profilo del conducente e il suo comportamento al volante a decidere la redditività di un portafoglio. 6 Segnali di schiarita. Nel 2014 l economia 12 italiana tornerà a crescere. Allora anche i privati e le imprese dovranno chiudere la propria lacuna assicurativa. ASSICURAZIONE AUTO Il conducente: un rischio che non va perso di vista 6 I criteri di tariffazione sono decisivi per un underwriting remunerativo. Dimmi che macchina hai e ti dirò chi sei 10 Stefan Schulz parla delle attuali tendenze sul mercato auto. Italia C è luce all orizzonte 12 L Italia si riavvia sul sentiero della crescita. E il gap da colmare sul fronte della previdenza privata è grande. Dobbiamo trovare con urgenza soluzioni 16 ai rischi terremoto Massimo Reina di Guy Carpenter parla del mercato assicurativo italiano. Piccole e medie imprese 20 Di successo, ma sottoassicurate Patrimonio artistico in un territorio sismico 22 In pericolo l eredità storica CONTINGENT BUSINESS INTERRUPTION Maggiore trasparenza su tutti i fronti 26 Le imprese hanno imparato molto, al pari delle compagnie di assicurazione e riassicurazione. RC PRODOTTI Focus sulle protesi 30 L obiettivo è ripristinare la qualità della vita. Il rischio: sinistri in serie per miliardi ASSICURAZIONE VITA Proposta accettata 38 La cooperazione internazionale rende più facile assicurare le malattie rare. INVESTIMENTI Alla ricerca delle rendite perdute 42 Come trovare il giusto equilibrio tra rischio e rendimento. Prefazione 1 Notizie aziendali 4 Recensioni 37 Rubrica 46 Colophon Munich Re Topics Magazin 1/2014 3

6 NOTIZIE AZIENDALI social media Vi aspettiamo in rete! NATHAN RISK SUITE Nuove zone globali a rischio di inondazione SEMINARI PER I CLIENTI Knowledge in dialogue Già da diverso tempo è possibile commentare gli articoli di Topics Online sul nostro sito Web, ora avete a disposizione anche diversi social media per entrare in contatto con Munich Re: vi aspettiamo su Twitter, Facebook, Google+, YouTube, LinkedIn e Xing. Seguiteci e vi terremo aggiornati sugli argomenti chiave del mondo assicurativo: articoli interessanti, video informativi o tweet in tempo reale di eventi aziendali o appuntamenti del settore. >> twitter.com/munichre >> facebook.com/munichre >> youtube.com/user/munichrevideo >> linkedin.com/company/munich-re >> xing.com/companies/munichre >> plus.google.com/ Lavoriamo allo sviluppo costante di NATHAN Risk Suite affinché possa essere uno strumento ancora più prezioso per il vostro lavoro. Da fine 2013 il tool offre un report per l analisi dei valori assicurati. A breve sarà disponibile una funzione finora unica sul mercato, che includerà inizialmente gli Stati Uniti, il Canada, l America centrale e i Caraibi: la zonazione del rischio inondazione basata su un modello digitale del terreno con una risoluzione di 30 m; finora un accuratezza di 90 m era il dato di riferimento per le osservazioni globali dei rischi naturali. Si tratta di aree modellizzate idraulicamente con un tempo di ritorno compreso tra 100 e 500 anni. A poco a poco saranno disponibili carte ad alta risoluzione anche per altre regioni del mondo. Anche nel 2014 Munich Re offre un accattivante programma di seminari e workshop disegnati su misura per le esigenze della clientela internazionale. Si può scegliere tra quasi 50 eventi di formazione e aggiornamento su temi assicurativi e riassicurativi nei rami vita e danni, ma anche nel campo della gestione dei rischi d impresa delle compagnie assicuratrici. Seminari e workshop si tengono a Monaco di Baviera e in diverse altre sedi della nostra organizzazione internazionale. Con il programma formativo intendiamo offrire ai nostri clienti un forum per condividere il sapere e fare rete. >> Se desiderate partecipare a un seminario contattate il vostro gestore clienti. Notizie in breve Negli ultimi tempi l Europa ha assistito a numerosi scandali nel settore alimentare. E mentre noi gettiamo via il cibo senza troppe preoccupazioni, in molti Paesi del mondo ci sono persone che soffrono la fame. Eppure secondo gli esperti questa piaga non è una questione di quantità prodotte, bensì di distribuzione. Nei forum di dialogo della Fondazione Munich Re in programma per il 2014, personalità illustri del mondo scientifico, politico ed economico vi danno appuntamento in cinque serate per parlare del tema «morire di fame circondati dall abbondanza?». Maggiori informazioni alla pagina: In autunno la rivista specializzata Reactions ha premiato Munich Re come migliore riassicuratore nella categoria «International (Non-US) Casualty/Liability», mentre il cat bond di Munich Re per il rischio terremoto in Turchia è stato eletto «best ILS deal» del Finalmente è stata pubblicata una nuova opera di riferimento in lingua tedesca dedicata al tema del diritto riassicurativo. Questo argomento complesso viene trattato in un unico volume che contiene articoli inerenti a tutte le questioni giuridiche della riassicurazione. Nel volume trovano ovviamente spazio anche gli aspetti internazionali. Il libro è stato pubblicato nel novembre 2013 dall editore C. H. Beck di Monaco di Baviera a cura di Dieter W. Lüer e Andreas Schwepcke (ISBN ). Eberhard Witthoff e Tobias Büttner di Munich Re hanno collaborato alla stesura dell opera. >> Per approfondire leggete l intervista con Eberhard Witthoff in Topics Online: 4 Munich Re Topics Magazin 1/2014

7 NOTIZIE AZIENDALI Quarant anni di ricerca sui georischi Una conoscenza solida dei rischi naturali è il presupposto di numerose decisioni assuntive Quando Munich Re costituì l unità Rischi naturali nel 1974, Gerhard Berz, il predecessore di Peter Höppe, fu il primo geoscienziato in Europa a lavorare per un assicurazione. Topics: Signor Höppe, allora esisteva un motivo specifico per dare vita alla nuova unità Rischi naturali, diventata poi Ricerca georischi? Peter Höppe: Non c era una ragione concreta ma già all inizio degli anni Settanta il consiglio di gestione iniziò a stupirsi del fatto che le catastrofi naturali eccezionali erano sempre più frequenti e voleva capire meglio questi fenomeni. Nel 1974 venne quindi assunto il meteorologo Gerhard Berz, quattro anni più tardi il geofisico Anselm Smolka. Peter Höppe dirige da 10 anni il reparto Ricerca georischi/centro climatologico aziendale di Munich Re, che nel 2014 celebra un importante anniversario: 40 anni di analisi e ricerca nel campo dei georischi. Che cosa è cambiato da allora? All inizio erano in due in azienda a occuparsi di rischi naturali, mentre oggi sono ca. 35 dipendenti. Si tratta di meteorologi, geofisici, geologi e idrologi. E da diverso tempo anche i geoinformatici rivestono un ruolo sempre più decisivo poiché hanno sviluppato dei tool, p. es. Nathan, che consentono agli underwriter e ai clienti di Munich Re di effettuare un analisi completa dei propri portafogli dal punto di vista dei rischi naturali. Significa che il compito principale è rimasto lo stesso? Sì. Il nostro obiettivo è quello di stimare nel modo migliore possibile i valori della pericolosità derivante dagli eventi naturali nelle singole regioni e di analizzare i livelli di vulnerabilità. Queste informazioni confluiscono insieme ai dati sull esposizione in modelli di rischio che vengono utilizzati dai sottoscrittori come punto di partenza per la stima del danno atteso. Per questa ragione la modellizzazione dei rischi naturali ha un influsso notevole sul nostro business. Ma i temi chiave sono cambiati? La novità è che i rischi legati al tempo atmosferico stanno cambiando sempre più fortemente. In questo settore ci prefiggiamo di individuare il prima possibile le tendenze e comprendere se i processi che stiamo osservando siano riconducibili a cicli naturali o al mutamento del clima. A tal fine concentriamo i nostri sforzi sulla ricerca, ma collaboriamo assiduamente anche con scienziati esterni e istituti internazionali per non perdere la nostra posizione di leader. Il nostro know-how è richiesto anche all esterno dell azienda? Senz altro. Ad esempio nel Gruppo intergovernativo sul mutamento climatico siamo esperti ricercati e apprezzati. Gerhard Berz ha collaborato alla stesura del terzo e del quarto rapporto di valutazione, meritandosi così insieme all IPCC e ad Al Gore il premio Nobel per la pace nel Il documento che testimonia l assegnazione dell onorificenza è esposto nei nostri uffici. Il nostro collega Eberhard Faust è impegnato come autore principale nella redazione del rapporto corrente. Quali sono i risultati più recenti della vostra attività? Poco tempo fa abbiamo pubblicato nel Journal della American Meteorological Society un articolo innovativo sugli eventi convettivi temporaleschi negli Stati Uniti. Inoltre, in Severe Weather in Eastern Asia, una nostra pubblicazione uscita nel novembre 2013, abbiamo dimostrato per la prima volta l influenza di un ciclo climatico naturale sui danni causati dai tifoni. Da tanto si deduce p. es. che nei prossimi anni dovremo fare i conti con un aumento dei danni; forse la stagione dei tifoni 2013 con Haiyan era solo l inizio. Munich Re continuerà quindi a svolgere il ruolo di Cassandra? Sì, vogliamo creare una maggiore consapevolezza dei pericoli legati al mutamento climatico, ma allo stesso tempo i nostri sforzi sono sempre più finalizzati a individuare soluzioni per la tutela del clima e le misure di adattamento, p. es. con il progetto per la produzione di energia elettrica nel deserto Dii o la Munich Climate Insurance Initiative (MCII). >> >> Munich Re Topics Magazin 1/2014 5

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9 ASSICURAZIONE AUTO Il conducente: un rischio che non va perso di vista Una gestione corretta del portafoglio è un presupposto fondamentale per una sottoscrizione remunerativa. A tal fine vanno individuati i criteri di tariffazione più idonei. Osservare gli altri mercati può risultare molto utile. José Antonio Sobrino Reineke La redditività di un portafoglio auto dipende notevolmente dal profilo dei clienti e dal loro comportamento al volante. L età dell assicurato e il tipo di veicolo sono stati per molto tempo i criteri decisivi in questo ramo, ma con la crescente liberalizzazione del mercato si presta sempre più attenzione alla figura del conducente. In passato l interesse si concentrava sugli uomini classificati come «giovani automobilisti con poca esperienza al volante», poiché di norma la maggior parte dei danni e dei costi ricadono su questo gruppo, che rimane coinvolto in incidenti stradali dalle tre alle cinque volte in più rispetto a quello degli adulti più maturi. Ma con l entrata in vigore della legge sulla parità di trattamento questo fattore di rischio non è più accettabile. Dal dicembre 2012 le assicurazioni non possono più offrire tariffe diverse in base al sesso dell assicurante, di conseguenza l attenzione va rivolta ad altri aspetti. Identificare le polizze a rischio elevato è il primo semplice passo della gestione del portafoglio; in una certa misura rientra già nella normale prassi per la maggior parte delle compagnie. Un altra possibilità consiste nel ricorrere a lezioni mirate o a strumenti di controllo all interno del veicolo per modificare lo stile di guida. Tuttavia l effetto di misure di questo tipo è totalmente sproporzionato all impiego di tempo e risorse che esse implicano. I clienti a cui si chiede di valutare il proprio stile di guida forniscono immancabilmente una risposta del tipo: «Guido da x anni senza essere mai stato coinvolto in un incidente, il mio comportamento al volante è migliore della media.» Ma la verità è che persino gli automobilisti più capaci a volte si distraggono. Si pone quindi la questione di come quantificare il comportamento generale al volante quando solo di rado si verifica effettivamente un incidente. Gli assicuratori possono già fare molto per la gestione dei propri portafogli se affrontano la sottoscrizione con rigorosità e si pongono le domande corrette, p. es.: «Quale livello di rischio siamo disposti ad assicurare?» e «Come possiamo ridurre al minimo il numero di conducenti a rischio nel nostro portafoglio?» Una soluzione potrebbe consistere anche nel chiedere chi sono i conducenti del veicolo e quanta esperienza hanno al volante. Sono ipotizzabili vari criteri di tariffazione Di recente uno studio spagnolo ha constatato che la classe di rischio dei giovani automobilisti presenta una differenza significativa al suo interno: da un lato ci sono i neopatentati che scelgono un veicolo piccolo ma in compenso nuovo e dall altro quelli che preferiscono acquistare una vettura usata con un motore più potente o un modello meno comune, come un roadster. Secondo lo studio sono i membri del Chi siede al volante? Per la sottoscrizione nel ramo auto è una domanda cruciale. Munich Re Topics Magazin 1/2014 7

10 ASSICURAZIONE AUTO Anche l atteggiamento dell assicurante in qualità di consumatore è un indizio utile. Secondo alcuni studi coloro che scelgono il pagamento a rate rappresentano un rischio più elevato rispetto ai clienti che saldano subito l intero importo. A quanto pare anche i clienti per cui l assicurazione deve essere in prima linea economica costituiscono un rischio superiore alla media. I clienti più consci delle proprie responsabilità e spesso proprietari di veicoli più costosi cercano invece un assicuratore affidabile in grado di offrire un buon servizio a un prezzo sostenibile. I clienti e il portafoglio vanno analizzati in maniera accurata L analisi del rischio tiene in considerazione anche il tipo di automobile e il motore in dotazione. secondo gruppo, ovvero quelli che optano per più CV, a rappresentare i rischi più elevati. Per questa ragione alcune compagnie richiedono il pagamento di un sovrappremio per i veicoli usati (p. es. automobili di età superiore ai sei anni che vengono acquistate usate) o per i principianti. All aumento della complessità delle tariffe corrispondono maggiori difficoltà nel risanamento del portafoglio. Gli assicuratori affrontano il problema con diversi approcci risolutivi: alcuni valutano i risultati, mentre altri effettuano analisi dettagliate per conoscere meglio le peculiarità dell automobilista; ciò significa anche verificare il numero delle violazioni del codice della strada. In alcuni mercati, p. es. negli Stati Uniti e in Germania, è in vigore un sistema a punti che registra il numero e il tipo di infrazioni del titolare della patente di guida e che si è dimostrato un indice molto sintomatico del comportamento della persona al volante e della probabilità che in futuro rimanga coinvolta in un incidente. Riflettere sui tempi legati all analisi dei clienti e del portafoglio è altrettanto importante. Se un assicurazione non fa nessuna domanda, corre il rischio di attirare tutti i conducenti ad alto rischio che i concorrenti non vogliono più assicurare. Altre compagnie seguono una strategia molto semplice che consiste nel non prolungare le polizza in caso di sinistro, ma misure gestionali di questo tipo adottate a posteriori non possono sostituirsi in nessun caso a una pratica assuntiva in piena regola. Le assicurazioni capaci di adattare tariffe e prodotti differenziandoli in base al profilo dei clienti gestiscono la stipulazione dei contratti in maniera più efficace e sono meno esposti alla concorrenza delle compagnie che offrono prodotti a basso costo. Ma si tratta di un processo complesso che richiede un partner esperto. Grazie alla sua presenza globale Munich Re può attingere a varie esperienze in diversi mercati e sviluppare così strategie innovative e personalizzate per massimizzare la profittabilità del portafoglio dei propri clienti. Vi aspettiamo per parlarne insieme. In altri mercati non esiste una fonte attendibile in grado di fornire informazioni sulle precedenti violazioni del codice della strada da parte dell automobilista, per cui può essere utile consultare le statistiche compilate dalla polizia per determinati quartieri cittadini. Un ulteriore aspetto collegato al comportamento al volante è l affidabilità finanziaria: le fatture vengono saldate entro i termini previsti? La persona dispone di un reddito regolare? Apprezza la protezione finanziaria offerta da un assicurazione? In una certa misura ciò può essere appurato mediante i credit scores, la cui verifica è ormai una procedura standard nell assicurazione dei rischi personali negli Stati Uniti e nell Unione Europea. IL NOSTRO ESPERTO: José Antonio Sobrino Reineke è consulente senior nell unità di business Consulenza auto. jsobrinoreineke@munichre.com 8 Munich Re Topics Magazin 1/2014

11 ASSICURAZIONE AUTO >> Nella nostra nuova pubblicazione Getting ready for pole position troverete altri argomenti relativi al mercato dell auto. Per ottenere una copia rivolgetevi al vostro gestore clienti. Panoramica dei fattori di rischio Rischio conducente Età del conducente Classe bonus-malus Professione Garage, chilometraggio Danni precedenti Altri fattori Rischio autoveicolo Motorizzazione/cilindrata Età del veicolo Tipo di carburante Tipo di veicolo Classe di rischio del modello Accessori, p. es. impianto d allarme, ABS Altri fattori Fattori regionali Stato Regione Città CAP Altri fattori Garanzia Somma assicurata Franchigia Selezione prodotto Coperture aggiuntive: p. es. per gli accessori, detrazioni nuovo per vecchio, polizza gap, prestazioni di assistenza Altri fattori Assicurazione in base all utilizzo dell autoveicolo Numero di viaggi Tipi di strade utilizzate Durata dell utilizzo Velocità relativa Altri fattori Altro Canale di vendita Ufficio regionale Utilizzo del veicolo Struttura provvigionale Nella tariffazione dell assicurazione auto si impiegano i criteri più disparati. In molti mercati, soprattutto quelli meno sviluppati, le tariffe si orientano soprattutto al rischio autoveicolo, tuttavia a essere decisivo è il rischio conducente. Fonte: Munich Re/Consulenza auto Munich Re Topics Magazin 1/2014 9

12 ASSICURAZIONE AUTO Dimmi che macchina hai e ti dirò chi sei Stefan Schulz, responsabile dell unità di business Consulenza auto, parla degli ultimi sviluppi del mercato dell auto e delle opzioni di consulenza offerte da Munich Re. Topics: Signor Schulz, quali tendenze si osservano al momento sul mercato dell auto? Stefan Schulz: Già da tempo la situazione si è fatta difficile per le singole compagnie. Oggigiorno in molti mercati sviluppati il volume premi si trova più o meno allo stesso livello di 20 anni fa, sebbene il numero di veicoli in circolazione sia aumentato sostanzialmente. Ad esempio dei quasi 100 assicuratori attivi sul mercato tedesco solo pochi riescono a realizzare un profitto, mentre gli altri conseguono una combined ration superiore al 100%. In Gran Bretagna le differenze tra le compagnie redditizie e non sono addirittura ancora più marcate. Le numerose fusioni degli anni scorsi non hanno migliorato la situazione? Già da diversi anni il numero degli attori presenti sul mercato va riducendosi sempre di più, eppure solo pochi di loro hanno tratto un reale vantaggio dall ondata di fusioni. Ad esempio, nel corso degli anni una compagnia norvegese aveva assorbito ca. 18 concorrenti conquistando una quota di mercato superiore al 50%, tuttavia a 10 anni di distanza tale percentuale era scesa sotto al 20%. E con il progressivo processo di digitalizzazione questa tendenza non si arresterà di certo: secondo alcune stime indipendenti nei prossimi anni scompariranno dal mercato mondiale dal 50 al 70% degli assicuratori auto. Che cosa fanno di diverso le compagnie che riescono a generare degli utili? Gli assicuratori redditizi sono estremamente selettivi e gestiscono il proprio portafoglio in maniera assai più efficiente. Eseguono verifiche regolari e, se necessario, adattano rapidamente le proprie condizioni; alcuni sono in grado persino di modificare le tariffe giornalmente. Ovviamente ciò richiede in primo luogo un infrastruttura informatica affidabile e flessibile. Troppe aziende non investono affatto in questo settore oppure in seguito a una fusione utilizzano parallelamente più sistemi IT che non sono in grado di comunicare tra loro o che lo fanno solo con un grande dispendio di risorse. In questo modo vanno perse molte informazioni che consentirebbero di analizzare il business in maniera più minuziosa. Riscontra questo fenomeno anche quando lavora come consulente? Sì, sfortunatamente la qualità dei dati è spesso insufficiente per eseguire un analisi dettagliata: non è raro che sia impossibile assegnare i dati sul portafoglio ai rispettivi dati dei sinistri perché manca una numerazione clienti univoca. Così può succedere che un cliente assicurato già da 10 anni presso una compagnia acquisti una nuova automobile e venga classificato come nuovo cliente con un nuovo numero di polizza. In questo modo le informazioni sull assicurato vanno perdute e non è più possibile analizzarne la storia assicurativa. Ciò va a scapito della base di dati che viene diluita. Già dalla motorizzazione o dal colore di un auto si può dedurre molto sul suo proprietario. 10 Munich Re Topics Magazin 1/2014

13 ASSICURAZIONE AUTO Stefan Schulz è alla guida dell unità di business Consulenza auto dal In che modo l unità di business Consulenza auto supporta concretamente i suoi clienti? Di norma la consulenza inizia con un «quick check» della durata di tre giorni presso il cliente. Due o tre collaboratori della nostra unità sono presenti in loco e parlano con tutti i reparti per farsi un idea dei processi e individuare i punti deboli della struttura. In aggiunta ci vengono forniti tutti i dati di portafoglio e dei sinistri, che analizziamo in ca. sei settimane. Nella fase conclusiva presentiamo i nostri risultati e discutiamo insieme al cliente i possibili approcci risolutivi. La procedura può terminare qui ma abbiamo anche delle compagnie che si appoggiano alla nostra unità per diversi anni. Dove si può intervenire per migliorare la profittabilità? A prescindere dalla qualità dei dati di cui abbiamo già parlato, a volte constatiamo che alcuni clienti non hanno un quadro della clientela target oppure dispongono di tariffe e canali di vendita inadeguati ai clienti finali che desiderano raggiungere. In questo caso formuliamo delle proposte su come modificare il ventaglio di prodotti, con tariffe conformi ai gruppi target e la relativa offerta di servizi richiesti. Ai fini del risanamento spesso è necessario affinare nettamente la selezione dei rischi, un operazione che a volte può influire anche sulla nuova produzione. Siete in grado di quantificare anche il successo di una consulenza di questo tipo? Sì, il risultato di alcuni dei nostri clienti è migliorato fino al 25% in due anni grazie a nuovi criteri di tariffazione e al miglioramento della selezione dei rischi. A proposito di criteri di tariffazione: da poco più di un anno gli assicuratori europei non possono più utilizzare il sesso come criterio. È stato difficile affrontare questo cambiamento? In Germania no, perché molte compagnie non si servivano più di questo criterio già prima dell entrata in vigore della normativa, ma in Gran Bretagna l argomento è stato fonte di grandi polemiche. Oltremanica le differenze tra le tariffe erano di fatto molto più marcate e di conseguenza anche gli effetti della nuova legislazione. E se a livello europeo molti assicuratori hanno colto l occasione per aumentare i premi di tutti gli assicurati, in altri Paesi la concorrenza si è ulteriormente inasprita. Ma in fondo il sesso non ha alcuna rilevanza ai fini della tariffazione, si possono applicare molti altri criteri. In Germania se ne contano attualmente una settantina. Oggi si può capire il tipo di persona dalla marca della sua automobile. Dopo l introduzione della legge antidiscriminazione ora si parla anche di vietare l età come criterio di tariffazione. Quali sarebbero le conseguenze per una tariffazione commisurata al rischio? In questo caso le conseguenze sarebbero tangibili. Il grafico delle tariffe auto in base all età è simile al profilo di una vasca da bagno: da un lato troviamo i conducenti molto giovani con tariffe molto elevate, poi il rapporto sinistri a premi e le tariffe rimangono a lungo stabili su un livello molto più basso e cominciano a risalire dai 70 anni in su, dunque l età è senz altro un criterio determinante per una tariffazione corretta. Prendiamo il gruppo dei conducenti da 18 a 25 anni: solo il 25% ca. causa danni talmente elevati da compromettere la profittabilità dell intero segmento, quindi se è possibile estrapolare questa percentuale, anche gli altri automobilisti possono ricevere un assicurazione adeguata. Munich Re Topics Magazin 1/

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15 ItaliA C è luce all orizzonte Dopo una lunga recessione vi sono buone possibilità che l Italia nel 2014 ritorni sul sentiero della crescita. La necessità di rafforzare la previdenza privata per la salute e la vecchiaia, ma anche per il rischio terremoti a fronte di una finanza pubblica messa a dura prova, dovrebbe fornire al settore assicurativo nuovo slancio. Paolo Ghirri L Italia fa parte di quegli Stati europei che hanno maggiormente patito le conseguenze della crisi finanziaria globale. Mentre la congiuntura in alcune parti dell Unione Europea ha invertito ben presto il segno, il Bel Paese si è ripreso solo debolmente, ricadendo nell autunno 2011 addirittura in una nuova recessione. A differenza della crisi degli anni , caratterizzata da un arretramento del commercio mondiale, l economia in questo caso ha patito principalmente il calo dei consumi privati e pubblici e la carenza di investimenti. Solo l esportazione ha generato spinte alla crescita, per quanto modeste. Ad aggravare il quadro si è aggiunto il fatto che i mercati finanziari hanno cominciato a guardare con occhio sempre più critico lo sviluppo delle finanze pubbliche. Le conseguenze della perdita di fiducia si sono manifestate nella rapida crescita dei tassi di interesse dei titoli di Stato italiani, che alla fine del 2011 hanno raggiunto un livello superiore al 7%, facendo crescere i timori di una crisi del debito pubblico. Milano cambia volto: tra la stazione Garibaldi e Piazza della Repubblica è sorto un quartiere nuovissimo. Munich Re Topics Magazin 1/

16 Italia Fig. 1: Crescita reale del prodotto interno lordo (PIL) e dei premi dell assicurazione diretta L Italia sta ritornando molto lentamente sul sentiero della crescita e anche i premi dell assicurazione diretta dovrebbero riprendere ad aumentare. PIL reale (variazione in % annua) Premi vita, crescita reale (in % annua) Premi P&C, crescita reale (in % annua) Fonte: Munich Re, Ricerca economica Stima Fig. 2: PIL pro capite in standard di potere d acquisto* Solo un governo di transizione sotto la guida del professore di economia ed ex commissario UE Mario Monti è riuscito a stabilizzare le finanze pubbliche e a riguadagnare la fiducia dei mercati. Durante il suo mandato il governo è rimasto in carica per un anno e mezzo fino all aprile 2013 Monti non solo ha imposto un programma di risparmi, ma ha avviato anche riforme di grande urgenza nell ambito dell amministrazione, delle pensioni, della giustizia e del mercato del lavoro. Ha inoltre intensificato la lotta alla corruzione e all evasione fiscale. I considerevoli progressi nel consolidamento del bilancio statale hanno mostrato i loro effetti: la UE ha chiuso il processo di infrazione per eccesso di deficit contro l Italia nel maggio Secondo le valutazioni della Commissione Europea l Italia si trova sulla giusta strada, ma dovrà mantenere la politica fiscale restrittiva e portare avanti le riforme. Già prima degli anni della crisi l Italia ha dovuto combattere fin dall introduzione dell euro con un deficit strutturale della crescita. Il costo del lavoro in continua ascesa senza corrispondenti progressi nella produttività, che con il passaggio all euro non ha più potuto essere compensato con le svalutazioni, ha indebolito la posizione del Paese sul piano della competitività internazionale. A ciò si aggiungono infrastrutture in alcune parti insufficienti che frenano lo sviluppo nel Centro e nel Sud d Italia e quindi in regioni che dispongono del più alto potenziale di crescita. Un altra zavorra è rappresentata dalla burocrazia poco amichevole nei confronti delle imprese, da una giustizia lenta e farraginosa e dall emigrazione di risorse qualificate all estero. Il divario Nord-Sud resta inalterato Salta agli occhi il divario che esiste tra il Nord, dall economia ben sviluppata con alti standard di vita e disoccupazione bassa, e il Sud (vedi fig. 2). Nonostante tutti gli sforzi non è stato possibile ridurre questo divario, situazione che Enrico Letta, presidente del Consiglio dei Ministri dalla fine di aprile 2013, ha definito come conseguenza di un decennale fallimento nella gestione della politica. Letta ha preannunciato una lotta senza quartiere a corruzione e criminalità e ha messo al centro dell azione politica la crescita e la creazione di nuovi posti di lavoro. In ogni caso Letta non può semplicemente revocare la politica di risparmio del suo predecessore e deve quindi portare a termine una difficile operazione di equilibrio tra crescita e rigore di bilancio. * in % sulla media UE 27 Dalla cartina si riconosce agevolmente il divario nord-sud. < < < < 75 < 50 Fonte: Eurostat, Annuario regionale (2013) I presupposti per ridare slancio alla crescita sono in realtà favorevoli: l Italia fa parte delle grandi nazioni industrializzate dell Occidente e occupa il quarto posto all interno dell UE dopo Germania, Francia e Gran Bretagna relativamente al prodotto interno lordo (PIL). A livello globale è l ottava economia in ordine di grandezza. La struttura economica è articolata, con i settori della produzione di beni e dei servizi ben sviluppati; una moltitudine di piccole e medie industrie può segnare successi nell esportazione attraverso prodotti di alta gamma (vedi l articolo «Di successo, 14 Munich Re Topics Magazin 1/2014

17 Italia Expo 2015 Corsa verso il cielo Dopo il 1906 Milano ospiterà di nuovo, il prossimo anno, un Esposizione universale. L Expo 2015 ha per tema «Nutrire il pianeta. Energia per la vita» e vuole individuare risposte per affrontare la sfida dell alimentazione nel mondo. Una serie di grandi progetti sorti nel contesto di questa manifestazione stanno trasformando il volto della città. Tra la stazione Garibaldi e piazza della Repubblica il cuore di Milano è rapidamente cambiato in questi ultimi anni. Nello spazio lasciato da aree industriali dismesse è sorto un nuovo quartiere di m 2 con edifici residenziali, uffici, hotel e istituzioni culturali, immerso in una vasta area verde. Tra i numerosi nuovi grattacieli svetta la Torre Unicredit, che con 231 m d altezza è l edificio più alto d Italia, record che deve però a una guglia di 84 m sul tetto. Considerando invece i piani calpestabili è superata da Palazzo Lombardia, sede della Regione, che con 161 m di altezza mette in ombra a sua volta i 127 m del grattacielo Pirelli, costruito negli anni Cinquanta in prossimità della stazione Centrale. Ma ci si sta spingendo ancora più in alto: sulla sede storica della Fiera Campionaria, al margine occidentale del centro cittadino, altri spettacolari fabbricati si slanciano verso il cielo. Nel mezzo dell area riqualificata si trovano tre grattacieli di altezza tra 150 m e 202 m progettati dalle tre archistar Arata Isozaki, Zaha Hadid e Daniel Libeskind, e a causa delle loro forme peculiari soprannominati «il Dritto», «lo Storto» e «il Curvo». È stato possibile riconfigurare la superficie di ben m 2 grazie al trasferimento della Fiera fuori dalla città. L insieme comprende anche un museo, un centro culturale e dei complessi residenziali. Milano cresce verso l alto: con i suoi 231 m d altezza oggi la Torre Unicredit è l edificio più alto della metropoli lombarda e d Italia. Il sito principale dell Expo 2015 occuperà una superficie di 1,1 mln m 2 in prossimità della nuova Fiera di Milano, a nord-ovest della città tra i comuni di Rho e Pero. Realizzata come un isola circondata da un canale, l area dell Expo sarà attraversata da un viale principale chiamato «World Avenue». Su questo decumano, lungo 1,5 km e largo 35 m, si affacceranno i padiglioni delle nazioni partecipanti. Perpendicolarmente scorrerà il cardo, un altro viale lungo 325 m e largo 30 m dove saranno presenti il padiglione italiano e quelli delle sue regioni. Nel punto di incrocio fra questi due assi, dove simbolicamente l Italia incontra il mondo, sorgerà il punto nevralgico di Expo 2015, chiamato Piazza Italia. Gli investimenti in infrastrutture, ospitalità e spazi espositivi vorrebbero conferire a Milano un ruolo che ha sempre sentito proprio: quello di capitale ufficiosa ed economica d Italia. Munich Re Topics Magazin 1/

18 ITALIA ma sottoassicurate» a p. 20). Con il 30% della produzione le esportazioni rappresentano una colonna portante dell economia italiana, dove la Germania occupa il ruolo di maggior partner commerciale. Nonostante le riforme già introdotte l OCSE continua a giudicare il mercato del lavoro troppo rigido. Lo stesso Ministero del Lavoro italiano vede nella perdita di produttività, soprattutto al confronto con la Germania, il maggior ostacolo a un miglioramento delle competitività. Confindustria ha ripetutamente presentato proposte per l introduzione di contratti collettivi di lavoro su base regionale in sostituzione di quelli che tuttora hanno validità imposta su tutto il territorio nazionale, ma si scontra con la resistenza opposta dalle organizzazioni sindacali. Sul medio periodo l evoluzione demografica del Paese è fonte di preoccupazione: un aspettativa di vita elevata, un basso tasso di natalità e una struttura squilibrata delle generazioni nella popolazione rallenteranno la crescita nei prossimi decenni. Per questi motivi è tanto più importante per il Paese migliorare la competitività e mettere ordine nei conti dello Stato. Lo sviluppo demografico mostra criticità anche per il sistema sociale. Come contromisura è stato limitato l adeguamento delle pensioni ed è stata innalzata l età di pensionamento. E gli occupati dovranno inoltre rivolgersi in futuro con maggiore frequenza a strumenti di tutela privati. Dobbiamo trovare con urgenza soluzioni ai rischi terremoto Massimo Reina è presidente e CEO di Guy Carpenter S.r.l. a Milano. Ha parlato con Topics delle prospettive del mercato italiano delle assicurazioni. Massimo Reina, presidente e CEO di Guy Carpenter S.r.l. a Milano e responsabile di Guy Carpenter Fac. International a Londra. Topics: Come valuta dal punto di vista di un osservatore internazionale il potenziale del mercato italiano? Massimo Reina: L Italia sta vivendo attualmente una delle fasi più difficili della sua storia: l economia è in recessione da due anni, si abbassa il tenore di vita mentre la disoccupazione è alta soprattutto tra le giovani generazioni. Gli italiani d altro canto hanno da sempre dimostrato una straordinaria capacità di reazione. Per questo motivo continuo a guardare con ottimismo al futuro. Nell industria assicurativa la situazione è diversa: le compagnie italiane sono forti e solide e il mercato offre ancora un notevole potenziale di crescita. Con riferimento al prodotto interno lordo la spesa per le assicurazioni è a un livello così basso da non avere praticamente eguali in Europa. Ma ora che gli affari vita sembrano aver ripreso vigore, vi sono reali possibilità che il trend di crescita negativo si inverta sia nel ramo vita che nei rami danni. Il mercato assicurativo italiano è sempre più concentrato in pochi grandi gruppi che hanno una maggiore capacità di ritenzione, con la tendenza quindi a cedere meno alla riassicurazione. Quale futuro si può intravedere per la riassicurazione tradizionale, come dovrebbe cambiare o evolversi? La riassicurazione è uno strumento per la gestione del capitale e offre soluzioni innovative e ben costruite che vanno ben oltre la gestione dei singoli rischi o del portafoglio dei rischi. Le compagnie italiane sono clienti esigenti e come tali hanno già cambiato il loro atteggiamento. Un maggiore volume del conservato ha 16 Munich Re Topics Magazin 1/2014

19 ITALIA Fig. 3: Indice di penetrazione assicurativa 2012 (in percentuale sul PIL) Necessaria maggiore iniziativa personale nella previdenza Regno Unito Francia Svizzera Spagna Germania Italia 0,0 2,0 4,0 6,0 8,0 10,0 Anche in altri ambiti del sistema sociale gli italiani si devono preparare a grandi trasformazioni; Aldo Minucci, presidente dell ANIA, non lascia dubbi: è necessaria una maggiore iniziativa personale per assicurarsi un adeguata assistenza sanitaria. Sollecita maggiore flessibilità nel considerare i diritti degli aderenti al sistema di welfare e un attrattività fiscale decisamente più forte. La copertura del rischio di perdita dell autosufficienza dovrebbe inoltre essere incentivata ed essere inglobata automaticamente nell offerta dei fondi pensione. Vita Property e casualty Fonte: Munich Re, Ricerca economica in realtà prodotto un abbassamento dei costi complessivi, soprattutto perché la quota della riassicurazione proporzionale si è ridotta. D altra parte si continuano a sviluppare nuovi prodotti e nuove soluzioni, situazione che presenta a riassicuratori e broker nuove e diverse opportunità. Con riferimento al maggiore conservato nei trattati in eccesso di sinistro vorrei far notare che alcuni dei maggiori clienti europei hanno già iniziato un processo strategico di ripensamento. Hanno fatto esperienza del fatto che da più elevati volumi di conservato non sempre consegue l efficienza del capitale. I riassicuratori come possono sostenere il mercato italiano, che non solo deve combattere con problemi sul versante della domanda, ma anche su quello dell offerta? L offerta carente in Italia non è sicuramente una questione di quantità, dal momento che vi è grande disponibilità di capacità. Verosimilmente si tratta piuttosto di un problema di qualità nella misura in cui riassicuratori e broker dovrebbero concentrarsi sul confezionare prodotti nuovi e innovativi che vadano incontro alle sfide del presente. In questo senso abbiamo già fatto molto, ma come spesso accade ciò non basta. L introduzione di Solvency II va per le lunghe. Come si predispongono le imprese italiane alle nuove linee guida? La vera e propria sfida consiste oggi nel creare capitale e ogni CEO ne fa oggetto di riflessione, indipendentemente dal fatto che oggi Solvency II sia alle porte o meno. La riassicurazione è in tal senso uno strumento flessibile, che può essere utilizzato sia per reperire ulteriore capitale, sia per abbassare il fabbisogno di capitale. Sono perciò convinto che alla riassicurazione continuerà a essere attribuito un ruolo di rilievo. Per quel che riguarda l introduzione di Solvency II, credo che i ritardi possano mettere in difficoltà soprattutto i piccoli attori del mercato. Le grandi compagnie si stanno preparando già da tempo, perlomeno sotto certi aspetti. Hanno una governance sostanzialmente consolidata, che comprende anche la funzione di risk management in tutti i settori di attività. Anche se la maggior parte degli assicuratori italiani prevede di utilizzare la formula standard per determinare il requisito di capitale richiesto, almeno quattro gruppi assicurativi hanno già presentato la domanda di preautorizzazione all utilizzo di mo - delli interni. I recenti disastrosi terremoti hanno portato alla luce una serie di problemi nella prevenzione e nella gestione del rischio. Cosa si può fare in questo campo per migliorare la situazione? Che in Italia esista il rischio terremoto, non è un fatto nuovo. Le tremende catastrofi degli scorsi anni hanno tuttavia nuovamente mostrato quanto sia urgente e necessario trovare una soluzione per affrontare simili eventi. Sebbene il settore assicurativo lavori già da molto tempo a diverse opzioni, l Italia continua a rimanere uno dei pochi Paesi industrializzati senza un programma di Stato e senza un programma integrato pubblico-privato. Tuttavia le più recenti iniziative del governo sembrano indicare una crescente sensibilità verso il problema. Per questo sono ottimista che presto ci sarà una soluzione. L associazione italiana degli assicuratori ANIA ha già costituito un gruppo di lavoro che si avvale della partecipazione di rappresentanti di tutte le grandi compagnie del Paese, nonché di Munich Re e di Guy Carpenter. Munich Re Topics Magazin 1/

20 ItalIa Ma anche nell ambito delle catastrofi naturali sono da attendersi grandi cambiamenti, qualora il governo non sia più in grado di affrontare con mezzi sufficienti i propri compiti di «assicuratore di ultima istanza». Altre soluzioni devono colmare le lacune che si allargano nel sistema (vedi l intervista a Massimo Reina, p. 16). I terremoti degli anni scorsi nell Emilia Romagna (2012) o a L Aquila (2009) sono un ulteriore conferma di quanto l Italia sia esposta ai pericoli che derivano dalle catastrofi naturali. L industria assicurativa ha già manifestato la propria disponibilità a collaborare per costruire un sistema integrato pubblico-privato per coprire questi rischi. Secondo Tom Van den Brulle, CEO di Munich Re, Milano, una partecipazione più diretta comporterebbe una serie di vantaggi: alleggerimento del bilancio dello Stato, responsabilizzazione dei proprietari di edifici e appartamenti, più trasparenza e maggiore certezza sui tempi di liquidazione dei sinistri. Rami danni piuttosto fiacchi La necessità di spingere verso una maggiore prevenzione privata nell ambito delle catastrofi naturali e della sicurezza sociale dovrebbe dare al mondo assicurativo nuovi impulsi. Con una raccolta premi lorda di 108 mld nel 2012, il settore ha già un ruolo di tutto rispetto in Europa e si pone a ridosso di Gran Bretagna, Francia e Germania. La maggior parte dei premi si concentra però nel ramo vita. I rami danni, con l eccezione della RCA, sono invece meno sviluppati in un confronto europeo (vedi anche fig. 4). Dopo due anni con una raccolta premi in calo, il 2013 segna un inversione di tendenza. La somma dei premi contabilizzati (vita e danni) dovrebbe aggirarsi secondo le stime intorno ai 114 mld. Il grosso dell aumento proviene dal ramo vita che, dopo il crollo verticale del 2011 con un 18% e l ulteriore calo nel 2012 ( 5,5%), si trova ora in una congiuntura favorevole. Complessivamente il volume dei premi contabilizzati dovrebbe segnare un incremento del 15%, superando quindi la soglia degli 80 mld. La crescita consegue da un più vasto e specifico portafoglio di prodotti nel ramo I, che vengono commercializzati dagli sportelli bancari, nonché dalla vendita nuovamente in aumento di polizze del ramo III, che dovrebbero approfittare della migliorata situazione dei mercati finanziari e delle borse. Nei rami danni invece il volume dei premi dovrebbe ancora una volta essere leggermente in calo, circostanza che è da attribuire soprattutto alla congiuntura di stagnazione. Mentre il calo nei rami non auto dovrebbe attestarsi ancora su valori relativamente moderati, i premi nei rami auto sono ancora sotto una fortissima pressione specialmente a causa del crollo delle nuove immatricolazioni. Complessivamente la raccolta premi del 2013 dovrebbe quindi raggiungere ca. 34 mld, inferiore ai 35,4 mld del Inversione della congiuntura nella raccolta premi Grazie all aumento della raccolta premi, imputabile soprattutto al comparto vita, come già indicato, dovrebbe crescere anche la redditività delle compagnie di assicurazione. Già nel 2012 si era interrotto il trend negativo dei due anni precedenti. Gli assicuratori hanno conseguito nel 2012 un utile dopo le imposte di 5,8 mld e hanno potuto così ampiamente compensare le perdite di 4,4 mld dei due esercizi precedenti. I rami danni arrancano però, con un utile di 0,6 mld, a grande distanza dal ramo vita che ha segnato un utile di 5,1 mld. Fig. 4: Suddivisione dei premi nei rami danni, 2012 Con il 50% ca. del mercato danni, la RCA prevale nettamente sugli altri rami. Ci sono quindi ancora margini di crescita. RCA: 49,6% Infortuni e malattia: 14,4% Property: 13,9% Trasporti: 9,0% RCG: 8,3% Credito e cauzione: 1,3% Altri Rami: 3,4% Fonte: ania, luglio Munich Re Topics Magazin 1/2014

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