Un libro bianco del PRC di Scandicci

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Aniella Romani
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Un libro bianco del PRC di Scandicci Se ritenete di qualche interesse questo libro bianco fatelo circolare; se avete commenti, suggerimenti, osservazioni anche critiche da fare scrivere alla casella

it oppure al cellulare 333 649 89 62 Il problema della edilizia residenziale pubblica (le cosidette case popolari) è discusso in un quaderno ad hoc, pertanto in questo testo ci limitiamo a discutere

1 Un libro bianco del PRC di Scandicci Se ritenete di qualche interesse questo libro bianco fatelo circolare; se avete commenti, suggerimenti, osservazioni anche critiche da fare scrivere alla casella di posta elettronica oppure al cellulare Il problema della edilizia residenziale pubblica (le cosidette case popolari) è discusso in un quaderno ad hoc, pertanto in questo testo ci limitiamo a discutere del problema della residenza a Scandicci. Come prima cosa facciamo nostra la considerazione espressa dal Dr Aiazzi nel corso di un incontro presso la sede della CNA, considerazione che può essere (molto schematicamente) così riassunta: la mancata disponibilità nella nostra città di abitazioni destinate all'affitto ed a costi ragionevoli, fa sì che i giovani tendano ad allontanarsi; di conseguenza assistiamo ad un calo e ad un invecchiamento della popolazione il che, per una città che vuol crescere, non è certo un buon segno Fatta questa considerazione che sarà un po' la nostra bussola vediamo quali siano state le varie proposte messe sul tappeto per dare una soluzione al problema casa per Scandicci.

2 Ce ne sono state alcune che meritano di essere ricordate se non altro per la loro stranezza (e proprio per la stranezza sono state un po' come delle meterore: appaiono, brillano per qualche secondo e poi spariscono nel buio) proprio come quella ricordata qui sotto La amministrazione di Scandicci ha comunque deciso di viaggiare lungo binari più tranquilli: ha scelto di abbandonare al suo destino la edilizia residenziale pubblica (le vecche case popolari, vedi il libro bianco sul tema) ripetendo con cadenze più o meno semestrali quante belle case popolari arriveranno (pur di aver pazienza) ed ha puntato sulla capacità del mercato inserendo nel piano strutturale (con una serie di paletti) la clausola del 10%: tutte le nuove edificazioni chje superano certe dimensioni dovranno assegnare il 10% ad affitto concordato (che non è una sassata come quello libero, ma è pur sempre una bella cifra; anzi, siccome la maggior parte delle realizzazioni saranno case piccole, la legge prevede un aumento del canone concordato) Nell'attesa di questo miracoloso intervento (che vale solo per i progetti nuovi) si continua con progetti che tutto sono eccetto che ai costi ragionevoli cui accennavamo all'inizio, anzi in qualche caso la amministrazione ha agito in modo da mantenere alto il costo delle case. Un esempio tipico è quello dell'intervento alla ex-impronta (la realizzazione in via di Scandicci

Alto) che a suo tempo abbiamo diffusamente commentato dimostrando come l'operazione avesse stabilito un valore di partenza per il costo dell'immobile estremamente elevato.

3 Alto) che a suo tempo abbiamo diffusamente commentato dimostrando come l'operazione avesse stabilito un valore di partenza per il costo dell'immobile estremamente elevato. Da notare che tutto questo avviene mentre da ogni parte si sottolinea che sono necessari interventi con costi modesti, che sono necessarie aree per edilizia pubblica (non inserite nel piano strutturale di Scandicci malgrado le insistenze del PRC) e così via. Aggiungiamo anche che questo modo di procedere mantenendo alti i costi dell'abitare ha tenuto alto il ricorso al mutuo (debito) e di conseguenza si è perfettamente inserito nel

4 meccnismo della bolla immobiliare le cui conseguenze sul sistema economico sono ormai note a tutti. Per quanto riguarda le proposte di Rifondazione il punto di partenza lo abbiamo cercato nel capire quante case inutilizzate ci fossero nel nostro comune (perchè costruire case quando ce ne sono di inutilizzate ci sembrava un inutile spreco di territorio, denaro, energia) Il dato ufficiale è estrememente interessante: 148 appartamenti vuoti (con criteri ICI, cioè vuoti da almeno due anni) sono equivalenti quelli che da tempo vengono annunciati come in fase di realizzazione per la edilizia popolare, sonoi equivalenti a quelle che dovrebbero risultare sulla base del famoso 10% (vedi sopra) sono equivalenti a quelli necessari per coprire le esigenze di diversi anni di sfratti. Viene spontaneo chiedersi se (lasciamo perdere le requisizioni di La Pira o le requisizioni a tempo determinato)i non sia possibile trovare con i proprietari un accordo che serva a rimettere sul mercato (con le dovute garanzie) questi alloggi. Non stiamo inventandoci nulla, si tratta di una pratica adotatta in diversi altri comuni (Emili/Romagna, per esempio) e che ha dato buoni risultati. Lo abbiamo proposto alla amminsitrazione senza peraltro ricevere alcun cenno di risposta (per certi assessori la penna/tastiera pesa più che una zappa); sappiamo inoltre per certo che c'è stata almeno una proposta spontanea di un piccolo proprietario disponibile ad affittare con una garanzia della amministrazione e sappiamo anche che la

5 proposta è stata lasciata cadere della amministrazione. Abbiamo anche fatto alcune proposte che da una parte puntavano a recuperare parte del patrimonio immobiliare del comune e dall'altra puntavano, se proprio la amministrazione decideva di alienare i suoi beni, ad usare il ricavato in tutto o in parte ai fini della edilizia a costi contenuti. Tutte proposte bocciate dalla maggioranza Ci siamo anche permessi di dare dei suggerimenti architettonici su come realizzare abitazioni per tamponare le emergenze abitative (vedi pagina seguente), ma anche in questo caso ovviamente è statio come parlare al muro. Un'altro tentativo fatto dal PRC di Scandicci per aggredire il problema del costo dell'abitare è stato quello di proporre la realizzazione di una casa dello studente.

molti docenti) è un mercato ricco che contribuisce a mantenere alto il costo degli affitti.

6 Tutti abbiamo visto infatti i fogliettini attaccati a lampioni, semafori e supporti simili in cui si offrono posti letto a diverse centinaia di euro; quello degli studenti (ma in generale quello di chi viene da fuori a lavorare a Scandicci, come per esempio molti docenti) è un mercato ricco che contribuisce a mantenere alto il costo degli affitti. Come PRC ci siamo interessati alla residenza universitaria fin da quando sono stati fatti i lavori a Castepulci (era prevista la univeristà della moda) e poi abbiamo fatto la

proposta quando si è parlato di piano strutturale e regolamento urbanistico: e' veto che Scandicci (checchè ne dica la amminsitrazione) è città universitaria per burla, ma con la tranvia e

fuori sede La cosa, ovviamente, non è stata accettata dalla amministrazione in quanto (probabilmente) anche in questo caso si andava a toccare il sacro vitello chiamato mercato.

7 proposta quando si è parlato di piano strutturale e regolamento urbanistico: e' veto che Scandicci (checchè ne dica la amminsitrazione) è città universitaria per burla, ma con la tranvia e la migliorata mobilità da e verso Firenze una casa dello studente poteva avere un senso L'idea della casa dello studente era anche giustificata dalla carenza di alloggio per gli studenti fuori sede La cosa, ovviamente, non è stata accettata dalla amministrazione in quanto (probabilmente) anche in questo caso si andava a toccare il sacro vitello chiamato mercato. Molto meglio, hanno pensato (ed inserito nel regolamento urbanistico) una serie di case per studenti. In questo modo si favorisce la impresa (spesso e solo formalmente cooperativa) con tutti i costi che poi

8 vanno a pesare sullo studente. Senza contare che mentre una casa dello studente (che abbia i suoi servizi, dai locali per la socializzazione/ricreazione, alla banda wireless, ecc) può diventare in periodi estivi un 'ostello' per i giovani offrendo un alloggio turistico a prezzi scontati ed adatti a giovani da tasche non troppo piene. Ma anche questo richiede troppa fantasia per una amministrazione che preferisce delegare tutto al mercato Un'ultima proposta che abbiamo fatto è quella della autocostruzione. Sappiamo bene che questa operazione richiede un supporto da parte delle amminsitrazioni, ma sappiamo anche che dove essa ha potuto partire ha potuto realizzare abitazioni a costi inferiori a quelli del mercato, ed ha spesso ottenuto finanziamenti da parte di soggetti finanziatori etici (abbiamo fornito alla amminsitrazione, tra l'altro, perfino copia di un opuscolo di religiosi domenicani che illustravano l'importanza e l'interesse di queste operazioni). Eppure, ci credereste, anche questo tentativo non ha avuto risposta... Scandicci 30/12/08

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