Una PIATTAFORMA. per rilanciare l economia. Sembrerebbe, a prima vista, di dire qualcosa di
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- Fortunato Giordano
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1 Trasporti intermodali Emilia ha presentato lo studio dell area logistica di Marzaglia commissionato all Istiee di Trieste Una PIATTAFORMA per rilanciare l economia A Marzaglia accanto allo scalo ferroviario è previsto uno spazio di metri quadri per il carico, lo scarico e lo stoccaggio delle merci. Un cambiamento epocale per migliaia di tonnellate di prodotti che potranno usare le rotaie per giungere a destinazione. E un aiuto all industria dell «area vasta» di Modena e Reggio Emilia di Massimiliano Panarari Sembrerebbe, a prima vista, di dire qualcosa di risaputo, e cioè che le infrastrutture si rivelano di enorme importanza per lo sviluppo economico di un'area. E, invece, non bisogna mai rinunciare a ribadirlo, perché la storia recente di questo nostro Paese è ricca di continui appelli, provenienti da Confindustria e dalle altre organizzazioni economiche, a realizzare opere infrastrutturali da tempo attese. Appelli che continuano a cadere nel vuoto. Un problema molto serio che rischia di rallentare o addirittura frenare la ripresa quando finalmente ripartirà la locomotiva dell'economia. Ecco, allora, che la decisione di commissionare uno studio sulla piattaforma logistica che nascerà nell'area dello scalo merci di Marzaglia, alle porte di Modena, a un gruppo di ricercatori estremamente qualificato e a un'istituzione scientifica prestigiosa come l'istituto per lo studio dei trasporti nell'integrazione economica europea di Trieste (Istiee) rappresenta una scelta concreta molto positiva. Potremmo dire un approccio «all'emiliana», dove prevalgono i fatti alle parole; la dimostrazione che qualcuno ha ritenuto opportuno rimboccarsi le maniche e di prendere l'iniziativa. A farlo il committente dello studio, Trasporti intermodali E- milia (Tie), la società mista che comprende la quasi totalità delle rappresentanze delle forze economiche della provincia. Di Tie è socio di maggioranza la Camera di Commercio di Modena e presidente è Pietro Ferrari, a capo di Confindustria Modena, da sempre fortemente convinta dell'esigenza del potenziamento di Marzaglia. Gli operatori economici coinvolti in Tie giudicano lo scalo logistico ferroviario in questione un potenziale e straordinario volano (a fronte della palese inadeguatezza, ormai da tempo immemorabile, dello scalo merci modenese, collocato in centro storico a fianco della stazione ferroviaria cittadina) per l'economia delle province di Modena e Reggio Emilia, ovvero per quelle due realtà territoriali, che, nonostante i pesanti morsi della crisi, rimangono autentiche «potenze esportatrici». Quindi, la piattaforma nella vision di Tie viene pensata in termini di sinergia e di opportunità per tutta l'«area vasta reggiano-modenese» che, nel corso di questi ultimi anni, ha raggiunto un livello di integrazione sempre più marcato in molti ambiti «Per potenziali mercati di sbocco e volumi di investimenti», sottolinea Pietro Ferrari, presidente di Tie, «ci troviamo di fronte a un opera che rivoluziona l assetto logistico dell area compresa tra il modenese e il reggiano e che ha tutte le carte in regola per attrarre nuovi soggetti economici anche da fuori regione» TIE, LA SOCIETÀ NATA PER PROMUOVERE MARZAGLIA La società è partecipata al 70%dalla Camera di Commercio di Modena, al 10% per cento da Confindustria Modena, al 10% da Legacoop eal10% da una società che raccoglie Cna, Lapam e Confapi pmi Modena OUTLOOK 33
2 LE MERCI E LA VIABILITÀ Le infrastrutture esistenti possono assorbire una movimentazione dello scalo merci di circa 1,5 milioni di tonnellate l anno Con una movimentazione superiore a 3 tonnellate l anno diventa essenziale la bretellina di collegamento tra l area dello scalo e la tangenziale ovest di Modena Con un ulteriore aumento occorre la piena funzionalità dell intero collegamento A22-Sassuolo I numeri Logistica non solo per l industria ceramica Sono i numeri che ci aiutano a capire quale sia la posta in palio e quanto strategico per l economia di Modena e Reggio Emilia risulti l ampliamento della piattaforma ferroviaria logistica. L area dello scalo di Marzaglia occupa una superficie di forma triangolare, con un estensione di circa metri quadri, di cui già individuati come area di espropriazione nell ambito del progetto della bretella di collegamento fra Sassuolo e la tangenziale di Modena. La zona adibita alla costruzione dei primi magazzini per lo stoccaggio delle merci, si sviluppa su una superficie di circa metri quadrati e potrà contare, almeno nelle fasi iniziali, su 120 milioni di euro di investimenti privati. Il progetto è al servizio di un'area manifatturiera e produttiva (quella di Modena e Reggio Emilia) che, a fine dicembre 2008, poteva contare su un export da 22 miliardi di euro, nonostante la grave recessione che si stava profilando. strategici di sviluppo e di qualificazione dei territori (dal distretto della meccatronica all'ateneo a reti di sedi). Il team di ricerca, istituito in seno all'istiee di Trieste e coordinato dai professori Giacomo Borruso (presidente dell'istituto), Vittorio Alberto Torbianelli e Franco Mosconi, assistiti da alcuni validi giovani ricercatori, ha lavorato sodo per vari mesi, alternando ricerca sul campo, interviste con i protagonisti della logistica e dell'economia trasportistica regionali e nazionali (i quali, spesso, come logico, sono global player del settore), proiezioni macroeconomiche e modellistica. Il risultato è lo studio-rapporto, presentato pubblicamente qualche mese fa. Una ricerca che dimostra come l'effetto leva per l'economia locale di Marzaglia sia chiarissimo: «Per potenziali mercati di sbocco e volumi di investimenti», ha sottolineato Ferrari, «ci tro- viamo di fronte a un opera che rivoluziona l assetto logistico dell area compresa tra Modena e Reggio Emilia e che ha tutte le carte in regola per attrarre nuovi soggetti economici anche da fuori regione». L area di Marzaglia, intesa come la zona adibita alla costruzione dei primi magazzini per lo stoccaggio delle merci, si sviluppa su una superficie di circa 370 mila metri quadrati e potrà contare, almeno nelle fasi iniziali, su 120 milioni di euro di investimenti privati. Il tracciato taglia l'area in due porzioni: parte «nord», lungo la ferrovia, e parte «sud», al di là dei binari, rispettivamente di e metri quadrati. L'area nord è definita come area per attrezzature (terminal-logistica). L'area sud risulta area mista, con possibilità anche di insediamento di tipo produttivo. Per la realizzazione dello scalo ferroviario si prevedono due fasi: la prima con 7 binari di arrivo e partenza, «La novità dello studio», sottolinea Vittorio Alberto Torbianelli, dell équipe di ricerca, «è stata l individuazione dello spazio da destinare a supporto dei trasporti e della logistica. Un area che può valorizzare il collegamento con la ferrovia cui la Regione Emilia-Romagna ha dedicato molte energie in questi anni» 7 binari di manovra, 3 binari di carico-scarico intermodale e4binaridicarico-scarico diretto; la seconda con 9 binari di arrivo e partenza, 7 binari di manovra, 6 binari di carico-scarico intermodale, 4 binari di carico-scarico diretto e un binario indipendente verso la «zona industriale nord» di Modena. Quando la messa in opera dei binari da parte di Fs sarà completata, entro il 2012, i treni cominceranno ad affluire nell'area dello scalo di Marzaglia con una capacità di movimentazione merci pari all'incirca a tre milioni di tonnellate annue. Un tonnellaggio merci che entro questi livelli, assicurano gli esperti, non comporterà alcun congestionamento per le infrastrutture esistenti. «Non appena però si dovessero superare i tre milioni di tonnellate», ricorda il numero uno degli industriali modenesi, «diventa opportuna l'entrata in funzione quanto meno di una "bretellina" di collegamento tra l'area dello scalo e la tangenziale ovest di Modena. In uno scenario che preveda una movimentazione di merci ancora superiore, risulterà essenziale la piena funzionalità dell'intero collegamento A22-Sassuolo». Non va, inoltre, dimenticato il fatto che tra i vari benefici attesi dal potenziamento di Marzaglia se ne produrrebbe anche uno, piuttosto rilevante, di natura ambientale, oltre che viaria, che consiste nella riduzione dell inquinamento. Sui dieci milioni di tonnellate di materie prime che entrano ogni anno nel distretto ceramico solo 1,2 milioni utilizzano la strada ferrata, mentre tutto il resto viaggia su gomma, e per la precisione sulle ruote di camion, con tutte le 34 OUTLOOK OUTLOOK 35
3 Focus Mosconi: «Modena e Reggio Emilia sono il cuore della potenza economica regionale» Proviamo a metterla in questi termini: se è vero che quello appena iniziato è il «secolo asiatico», quella parte di Europa che si affaccia sul Mediterraneo può ragionare come se nulla fosse cambiato rispetto al «secolo americano»? Naturalmente no, e la risposta vale a maggior ragione per chi, come l Italia, di quella parte di Europa è protagonista economico di prim ordine. Quanti dei traffici che vengono da Oriente e che, passando per il canale di Suez, entrano nel Mare Nostrum potrebbe il nostro Paese intercettare? Anche qui la risposta è netta: tantissimi, a condizione però che il sistema dei trasporti e della logistica italiana sia portato all'altezza dei tempi nuovi. Quando con i colleghi dell Istiee di Trieste abbiamo messo mano alla ricerca sulla piattaforma logistica di Marzaglia siamo partiti proprio da queste considerazioni. È così che prima di entrare nel vivo della proposta operativa, abbiamo cercato di gettare luce sul «potenziale economico territoriale» di quell area vasta costituita dalle province di Modena e Reggio Emilia, entrambe interessate da novità rilevanti sotto il profilo delle infrastrutture logistiche e di trasporto. Ora, se l Italia, vista in prospettiva europea, ha la centralità geografica di cui si diceva prima, si rifletta più da vicino sul potenziale ruolo dell Emilia-Romagna. La regione è un autentica potenza economica, con surplus della bilancia commerciale che nell ultimo decennio non hanno avuto eguali nel Paese. Ebbene, Modena e Reggio Emilia sono il cuore di questa potenza: dal complesso degli indicatori che abbiamo analizzato, si può dire che esse valgono circa un terzo dell economia regionale. E scavando sotto la superficie tocchiamo con mano le seguenti realtà: Modena e Reggio significano, sul totale regionale, il 28 per cento del numero degli abitanti e degli occupati; dato che sale al 36 per cento quando consideriamo il valore aggiunto dell industria; e cresce infine a un impressionante 40 per cento per il valore delle esportazioni. Insomma, questa è un area che già di per sé (per quello che qui si produce) «muove» beni e servizi in grande quantità: necessita, pertanto, di un sistema logistico-trasportistico razionale ed efficiente. Ma c è di più: il gigantesco rimescolamento di carte oggi in atto nell economia mondiale, con l ascesa dei Paesi emergenti, Cina e India in primis. Sotto questo profilo, la sfida è di costituire uno degli snodi fondamentali nei traffici est-ovest e nord-sud. Siamo una regione attraversata da un vero e proprio reticolo di vie di comunicazione, che devono diventare finalmente un sistema. E assieme alla Toscana rappresentiamo la regione che può coltivare, con ragionevole speranza, l ambizione di dar vita a un collegamento «da costa a costa» (Adriatico- Tirreno). I nostri porti (Ravenna e Livorno), sorretti «a monte» da un vero sistema, potrebbero così davvero diventare terminali fondamentali dei traffici commerciali nel Mediterraneo. O vogliamo lasciare questa primazia ai francesi e agli spagnoli? REALIZZAZIONE SCALO FERROVIARIO I fase: 7 binari arrivo e partenza, 7 binari di manovra, 3 binari carico-scarico intermodale e 4 binari carico-scarico diretto; II fase: 9 binari arrivo e partenza, 7 binari di manovra, 6 binari carico-scarico intermodale, 4 binari carico-scarico diretto, 1 binario indipendente verso la zona industriale nord di Modena LA PIATTAFORMA LOGISTICA L area è di metri quadri e il tracciato ferroviario la taglia in due parti parte nord lungo la ferrovia: area di mq per attrezzature (terminal/logistica) parte sud area di mq dove saranno possibili anche insediamenti produttivi conseguenze del caso. Sulle merci in uscita (calcolate in nove milioni di tonnellate l'anno), quindi, lo scalo logistico rafforzato rappresenterebbe una soluzione significativa, in grado di levare dalle strade un considerevole numero di mezzi all'anno, non solo del settore ceramico, ma anche dei numerosi altri comparti produttivi della zona che necessitano di movimentazione dei prodotti. «La novità apportata dallo studio», sottolinea Vittorio Alberto Torbianelli, dell'équipe di ricerca, «è stata l'individuazione di una precisa porzione di territorio da destinare a supporto dei trasporti e della logistica. Una fetta di terreno che può valorizzare bene il collegamento con la ferrovia a cui la Regione Emilia- Romagna ha dedicato molte energie in questi anni. Nonché la verifica del fatto che con un piccolo spostamento della bretella Campogalliano-Sassuolo (ipotesi che sembra fattibile) si può ottenere un significativo miglioramento dell'assetto e un considerevole potenziamento dello scalo. La nuova piattaforma di Marzaglia, come evidenziava il presidente di Confindustria, deve partire da subito, ed è in grado di operare proficuamente anche se l'infrastruttura di raccordo non è stata integralmente completata. Bisognerà, pe- «La nuova piattaforma deve partire da subito e sarà in grado di operare anche se l'infrastruttura di raccordo non è stata completata», ricorda Torbianelli. «Con un piccolo spostamento della bretella Campogalliano- Sassuolo si può ottenere un significativo miglioramento dell'assetto spaziale e un considerevole potenziamento dello scalo». rò, procedere poi speditamente alla sua realizzazione. La nostra ricerca mostra come, una volta giunto a compimento, lo scalo rappresenterà una struttura importante al servizio del territorio e dell'industria manifatturiera modenese nei vari settori di attività e non esclusivamente di quello ceramico. Per l'industria, ribadisco: una piattaforma di servizio a disposizione innanzitutto della clientela locale, e non una struttura di logistica generalista che, per funzionare, deve presentare caratteristiche assai differenti. Tutti questi aspetti rendono manifesta la necessità di non indugiare ulteriormente rispetto a una partita, decisiva, che dura ormai da parecchio tempo». D'altra parte, la competizione si gioca sempre di più sulla tempestività delle azioni e sulla rapidità degli interventi, che è esattamente quanto il mondo produttivo chiede ai decisori e alla politica. È per questo che è nata Tie, con la finalità di proporre un modello gestionale e un progetto di sviluppo per l'intera area, ivi compresi i flussi di merci in transito, e d'ora in a- vanti si occuperà di sviluppare e organizzare direttamente l'area dello scalo merci di Marzaglia. Una società da subito salutata con favore dagli operatori della logistica perché, come ha dichiarato Gianfranco Levo- 36 OUTLOOK OUTLOOK 37
4 ni, che in quanto regional general manager Saima A- vandero (fra i leader mondiali del settore), di logistica se ne intende, «la Tie e lo scalo di Marzaglia sono un intervento fortemente innovativo per il territorio. Anche per le positive implicazioni che si potranno a- vere sul fronte occupazionale, come valvola di sfogo per il personale che è fuoriuscito dai cicli produttivi classici dell'economia modenese». «La logistica», commenta il presidente della Camera di Commercio di Modena Maurizio Torreggiani, «arriva a incidere sul costo di un manufatto per circa il 30 per cento. Con Marzaglia proviamo a metterci in competizione con altri territori per offrire alle nostre aziende condizioni migliori e più vantaggiose. Lo studio sulla piattaforma di Marzaglia che abbiamo commissionato non indulge all'accademia, ma spiega in maniera netta e circostanziata che le condizioni di business su quest'area ci sono tutte. Si tratta, a tutti gli effetti, del piano industriale con cui vogliamo attrarre nella nostra compagine societaria nuovi imprenditori e nuovi capitali. In uno dei prossimi consigli di Tie si dovrà quindi valutare se includere nel novero dei soci anche enti pub- Il team di ricerca, istituito in seno all Istiee di Trieste ha lavorato per vari mesi, alternando ricerca sul campo, interviste con i protagonisti della logistica e dell economia trasportistica della regione e del Paese, con la raccolta di dati e proiezioni macroeconomiche IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DI TIE presidente: Pietro Ferrari consiglieri: Amedeo Faenza (Confcommercio) Amedeo Genedani (Aspim), Claudio Rangoni Machiavelli (Camera di Commercio), Luigi Mai (Cna), Dino Piacentini (Confapi), Roberto Vezzelli (Legacoop) Modena non è storicamente un area per la logistica conto terzi ma per le sue caratteristiche industriali è diventata un grosso centro di domanda di trasporto, anche intermodale e ferroviario, generato dalle imprese locali 38 OUTLOOK
5 Traffico trasferibile da gomma a rotaia nella Piattaforma Emilia centro (oggi Rubiera, Dinazzano, Modena Nord; in futuro Marzaglia, Dinazzano) TRAFFICO TOTALE TRASFERIBILE nazionale internazionale totale Fonte: studio Itl 2009 Regione Emilia-Romagna Le caratteristiche del traffico trasferibile PRODOTTI EXPORT IMPORT TOTALE piastrelle bevande autoveicoli ghiaia materiale di cava prodotti chimici totale Fonte: studio Itl 2009 Regione Emilia-Romagna blici come Comune, Provincia e Regione». Marzaglia costituisce infatti una potenziale miniera d'oro per l'economia interprovinciale e, se colta nel modo giusto e adeguatamente valorizzata, un'opportunità notevole di sviluppo. Come già notava il presidente Ferrari, «si tratta di un'area strategica, straordinariamente collocata tra A22, A1 e via Emilia e al centro dei traffici dell'area più produttiva d'europa che comprende la Pianura padana, ma anche regioni consistenti di Francia e Germania. Per le due province di Modena e Reggio Emilia e per i loro sistemi produttivi è un'occasione unica e irripetibile, che non si deve assolutamente perdere»; e che va pensata appunto secondo una logica non localistica. In questa ottica, la cancellazione dal Piano territoriale di coordinamento provinciale (Ptcp), da parte della Provincia reggiana, del collegamento stradale tra Dinazzano e Marzaglia manda agli operatori dell'economia un segnale non positivo e francamente incomprensibile. Il nuovo scalo «La nostra ricerca», rileva Torbianelli «mostra come, una volta giunto a compimento lo scalo sia una struttura essenziale al servizio del territorio e dell industria manifatturiera modenese, per tutti i vari settori produttivi» va inteso, invece, opportunità da cogliere proprio superando i ritardi, i campanilismi e le arretratezze di certa politica, anche per ribadire il carattere davvero globale ed europeo dell'economia delle due province emiliane, che corrisponde grosso modo a un terzo di quella regionale (un peso complessivo rimasto sostanzialmente immutato nonostante la recente contrazione), come sottolineava anche Torreggiani: «Se apriamo porte e finestre, a Modena respiriamo aria di centro Europa, e lo scalo di Marzaglia è un elemento essenziale dei collegamenti merci con i nostri partner commerciali europei più importanti. Del resto, siamo in pieno Corridoio 5 Lisbona-Kiev e ci intersechiamo perfettamente con la dorsale tirrenica e quella adriatica». Ancora una volta, quindi, il mondo economico (che solo nel modenese conta oltre aziende attive) è pronto a fare la sua parte. Politica, se ci sei, batti un colpo. L inserimento del nuovo scalo merci di Marzaglia REGGIO EMILIA DINAZZANO Fonte: RFI - Gruppo Ferrovie dello Stato linea AC/AV variante linea storica fascio arrivi/partenze Fascio appoggio intermodale carico scarico SERVIZI MANTOVA-VERONA LEGENDA Prima fase MODENA ESPANSIONE Regime Espansione MODENA NORD INVESTIMENTI IN LOGISTICA Nel 2009 l Emilia- Romagna con il 54%delle nuove superfici realizzate è la regione con la maggiore concentrazione di nuovi sviluppi in Italia Seconda la Lombardia con il 23% 40 OUTLOOK
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