PROTOCOLLO DI KYOTO COP 15 - COPENHAGEN DICEMBRE 2009 COP 16 - CANCUN DICEMBRE 2010 COP 17 DURBAN DICEMBRE 2011
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1 Slide 0 PROTOCOLLO DI KYOTO COP 15 - COPENHAGEN DICEMBRE 2009 COP 16 - CANCUN DICEMBRE 2010 COP 17 DURBAN DICEMBRE 2011 OLTRE DURBAN OLTRE IL PROTOCOLLO DI KYOTO Paolo degli Espinosa* *Fondazione per lo sviluppo sostenibile
2 fondo finanziario, per il trasferimento di tecnologie pulite a favore dei paesi meno industrializzati, 10 miliardi di dollari all anno da subito, che diventeranno 100 miliardi all anno, successivamente. COP 15 - COPENAGHEN 2009 Slide 1 - i paesi non- ricchi hanno partecipato con una netta divisione tra paesi ad economia intermedia o emergenti, come Cina, Brasile, Messico, Sud Africa, con la Cina come capofila, e i paesi poveri, del Gruppo dei 77 con in testa i paesi africani; - i due paesi leader, Stati Uniti e Cina, hanno svolto un ruolo importante, mentre negli anni precedenti gli Stati Uniti sono rimasti fuori del Trattato di Kyoto, non recepito dal Congresso, e i cinesi non avevano nemmeno partecipato ai negoziati; - i risultati, non trascurabili, ma al di sotto della necessità, sono stati definiti in un accordo tra gli Stati Uniti e Basic (Brasile, Sudafrica, India e Cina) con la annotazione rilevante della partecipazione dell India, sono i seguenti due impegni: di non superare i 2 gradi di riscaldamento a fine secolo,
3 COP 16 DI CANCUN MESSICO Slide 2 Gli accordi di Cancun, siglati in data 11 dicembre 2010, rappresentano progressi di rilievo, anche se le decisioni più importanti sono state rinviate alla COP 17, dicembre 2011, Durban, Sud Africa. Come nota l Osservatorio CESPI del 31 maggio 2011 la scelta di concentrarsi sulle modalità per raggiungere gli obiettivi, più che sulla definizione di questi ultimi, e la mutata situazione internazionale, che ha favorito una maggiore flessibilità di Cina e USA, hanno reso possibile la convergenza su un accordo che accoglie le priorità espresse dai diversi blocchi e contemporaneamente chiede a tutti la disponibilità al compromesso.
4 RISULTATI DI CANCUN Slide 3 - emissioni Paesi Annex 1, entro il 2020, riduzioni tra 25% e 40% rispetto al 1990, con previsti impegni vincolanti nel quadro del Protocollo di Kyoto - Long Term Cooperative Action (LCA Track), da Bali Action Plan 2007, riscaldamento sotto 2 C, riducibili 1,5 C (quinto Rapporto IPCC nel 2014) - i PVS hanno accettato un monitoraggio più stretto Formalizzato l impegno di Copenhagen sui seguenti punti: -100 mld dollari all anno entro 2020, per adattamento e mitigazione nei PVS - 30 mld fra il 2010 e 2012 come Fast Start Climate Finance, aggiuntivi - nuovo strumento denominato Green Climate Fund, Consiglio paritario tra paesi sviluppati e in via di sviluppo: previste raccomandazioni a Durban; viene assicurata la partecipazione degli stakeholderts; previsto accesso diretto al Fondo da parte delle Istituzioni Nazionali - aumento delle misure di adattamento - Technology Mechanism, strumento di cooperazione tecnologica
5 SCARTO Slide 4 - da Cancun in poi occorre osservare l esistenza di uno scarto, presente, anche se non dichiarato, tra quanto i paesi sono disposti a fare e quanto sarebbe necessario sulla base delle stime scientifiche, pur condivise; questo aspetto va tenuto attentamente presente, con le sue implicazioni, perché gli aspetti di scarto non dipendono solo dai Capi di Governo, dalla abilità dei negoziatori, dal ruolo di alcune personalità, ma anche dai retroterra politici - economici - elettorali e di opinione pubblica nei diversi paesi. Sarebbe troppo ottimistico credere automaticamente che le opinioni pubbliche, considerate nei loro diversi aspetti, siano più impegnate verso l ambiente rispetto ai loro governi, perché é presente, in diversi paesi, tra cui gli Stati Uniti, una parte della popolazione che non vuole spendere per evitare le emissioni.
6 LA FASE DOPO CANCUN Slide 5 I risultati di Cancun non sono trascurabili, ma la fase successiva non può autorizzare alcun ottimismo, riguardo in particolare all avvicinamento tra gli Stati Uniti, da una parte, Cina e India dall altra. L incontro negoziale tenutosi a Bangkok nell aprile 2011 ha confermato le difficoltà sulla strada del nuovo accordo da sottoscrivere durante la COP 17 di Durban in dicembre Un aspetto, spesso in ombra, é la disponibilità dei finanziamenti Scarto: anche in questo caso, vengono generati nuovi canali di finanziamento, ma non per questo aumentano le risorse; va monitorato lo scarto tra le risorse finanziarie necessarie e quelle effettivamente disponibili. Bisogna anche tener conto che il Giappone é, fino ad oggi, uno dei maggiori paesi finanziatori. Dopo il disastro nucleare, le sue disponibilità andranno verificate nuovamente.
7 SCARTI E STAKEHOLDERS Slide 6 SCARTI più volte citati La varietà delle iniziative e delle dichiarazioni non può fare velo ai problemi principali obiettivi, finanziamenti, controlli, sanzioni. Emerge non tanto la debolezza dei negoziatori, ma quella dei loro retroterra. Di conseguenza, la soluzione maestra va cercata nel rapporto con gli stakeholders, nei territori e mercati in terni e internazionali, in preparazione delle conferenze. STAKEHOLDERS A Cancun, per la prima volta, si é parlato positivamente di partecipazione degli stakeholders ed é proprio questa la via maestra innovativa da seguire: stakeholders che partecipano e prendono impegni diretti (collegamento con Grenelle).
8 La sostenibilità dello sviluppo si ottiene a condizione che tra i fattori in trasformazione non siano considerati solo quelli tecnologici, ma anche quelli relativi ai bisogni percepiti dagli individui. Consideriamo il caso del trasporto urbano, che emerge come il principale tra i problemi irrisolti. A questo fine, non si può ragionare solo di tecnologie di trasporti pubblici e privati, ma bisogna associare qualsiasi progetto di investimenti a progetti associati di carattere culturale, comunicativo e comportamentale. Occorre un dinamica coerente, di carattere multi-dimensionale, presente quindi anche nelle culture e nelle stesse esigenze percepite. Slide 7 FATTORI CULTURALI E PARTECIPATIVI IL CASO RAPPRESENTATIVO DEL TRASPORTO URBANO
9 Slide 8 REMUNERAZIONE DEL CAPITALE NEI NUOVI INVESTIMENTI N e c e s s ità d i p ie n a c o rris p o n d e n z a tra i n u o v i in v e s tim e n ti, a d e s e m p io in in fra s tru ttu re d i tra s p o rto lo c a le, d a u n a p a rte, e il c a m b ia m e n to d e i c o m p o rta m e n ti d e g li in d iv id u i, d a ll a ltra. L in v e s tim e n to p u ò p ro d u rre u n s e rv iz io p e rc e p ito e a p p re z z a to d a ll u te n te, s o lo a c o n d iz io n e c h e a b b ia c a ra tte ri d i q u a lità, a ffid a b ilità, e c o n o m ic ità L a re m u n e ra z io n e d e l c a p ita le s a rà c o n d iz io n a ta d a lla d in a m ic a in q u e s tio n e, c io é d a u n a a d e g u a ta d in a m ic a d i c a m b ia m e n to (ro ta z io n e ) n e i c o m p o rta m e n ti d iffu s i d e g li u te n ti. L in n o v a z io n e d e v e rig u a rd a re la c u ltu ra g e n e ra le d e l b e n e s s e re e, a l s u o in te rn o, la c o n n e s s io n e tra d iv e rs e c o m p o n e n ti d i a ttiv ità, c o m e i p ro g e tti e le te c n o lo g ie, g li in v e s tim e n ti d e i p riv a ti, i c o m p o rta m e n ti d e g li u te n ti, il q u a d ro c o m p le s s iv o d i c o o rd in a m e n to e p a rte c ip a z io n e, la d is p o n ib ilità p e r tu tti d i in fo rm a z io n i d i re te s u ll a n d a m e n to d e i p ro c e s s i a ttu a tiv i e
10 Slide 9 IL P R O C E S S O G R E N E LLE C O M E G E N E R A TO R E P A R TE C IP A TO D I N U O V E IN TE R -C O N N E S S IO N I D IN A M IC H E Il p ro c e s s o G re n e lle, s v ilu p p a b ile in Ita lia a liv e llo re g io n a le, a ttra v e rs o u n a in te n s a a ttiv ità d i c o o p e ra z io n e p ro g e ttu a le d e i d iv e rs i s o g g e tti, fin o a fo rn ire le b a s i p e r u n a le g is la z io n e c o n d iv is a, p re s e n ta tu tti i c a ra tte ri n e c e s s a ri p e r ris p o n d e re a q u e s te e s ig e n z e, c h e s o n o c o m p le s s e e a rtic o la te. E in fa tti d o ta to a n c h e d e lla c a p a c ità n o rm a tiv a e re g o la tiv a, c o m e a n c h e d e lla p o s s ib ilità d i n u o v e c o n d iz io n i fin a n z ia rie (tip ic a m e n te a lu n g o te rm in e, c o n g a ra n z ia p u b b lic a ) c o m e a n c h e d i s p o s ta m e n to d e i c a ric h i fis c a li, in c o n d iz io n i d i s ta b ilità d e l c a ric o c o m p le s s iv o. S i c o n fe rm a c o m e u n a p p ro c c io a rtic o la to e c o m p le s s o, c u ltu ra le e d e c o n o m ic o, te c n o lo g ic o e c o m u n ic a tiv o, c h e im p e g n a p ie n a m e n te le d iv e rs e c a p a c ità p re s e n ti n e ll a ttu a le fa s e d e lla m o d e rn ità, c o m p re s i i m e z z i d i c o m u n ic a z io n e,
11 IL R A P P O R TO S TIG LITZ - S E N - FITO U S S I S U L B E N E S S E R E U M A N O Slide 10 Spostamento (shift) di attenzione dalla produzione delle merci al benessere delle persone e la concezione del benessere ricchezza estesa basata sulla partecipazione a tre stock, uno di carattere economicoproduttivo, misurato in modo innovativo, un secondo dipendente dal rapporto con le risorse naturali, e un terzo rappresentativo della qualità delle relazioni sociali, affettive, personali, dell'accesso a beni immateriali non di mercato. Stiglitz-Sen-Fitoussi, in sostanza, propongono di misurare il grado del benessere sostenibile con carattere multivalente, quindi più ampio di qualsiasi indicatore energetico tecnologico - monetario materiale. Si dà luogo così ad un concetto di benessere e ad un indicatore multivalente esteso, in accordo con la concezione estesa della stessa ricchezza, quindi comprensivo di tutta la elaborazione sviluppata a partire dal Rapporto Brundtland, ma più orientato - sempre nella cornice della sostenibilità - verso il cambiamento dell economia e più attento alla condizione personale dell individuo.
12 Slide 0 VERSO UNA GRENELLE DECENTRATA LE CITTÀ COME ANELLO DI PASSAGGIO DALLA STATO SOCIALE AL "BENESSERE MULTIDIMENSIONALE" DI STIGLITZ Paolo degli Espinosa* e Andrea Zatti** *Fondazione per lo sviluppo sostenibile **Ricercatore del Dipartimento di economia pubblica e territoriale, Università di Pavia in GAZZETTA ambiente n. 6/2010
13 UNA NECESSITA BEN ARGOMENTATA PUO NON BASTARE COME DRIVER PER LA REALIZZAZIONE Slide I In una fase ideologicamente disincantata come la presente, una fiducia ben ponderata circa la realizzabilità del cambiamento richiesto non potrà basarsi solo sulla sua necessità, anche se concettualmente argomentata. Un tale driver, da solo, non può considerarsi automaticamente sufficiente. Grandi civiltà e grandi imperi, ad un certo punto della loro storia, hanno finito per soccombere proprio perché non erano in grado di decidere e rendere operativi gli adattamenti che risultavano notoriamente necessari. Ciò che conta é quindi l operatività e l attuabilità delle proposte accennate, affinché non abbia riscontro l idea di chi ha visto nello sviluppo sostenibile a good idea which cannot sensibly be put in practice
14 PROCESSI RIVOLTI AL FUTURO Slide II La recente crisi economico-finanziaria sembra avvalorare in pieno una interpretazione sistemica e articolata dei processi rivolti al futuro. Infatti, il drammatico episodio di rottura originatosi nel biennio ha manifestato proprio all interno del comparto economico i principali elementi di debolezza e vulnerabilità: espansione sconsiderata del credito, bolle speculative, differenziali di competitività, squilibri delle bilance dei pagamenti, forte dipendenza da settori maturi come auto ed edilizia, scarsa trasparenza delle transazioni, etc. È in altri termini tramontata, o comunque non ha futuro, l idea per cui l espansione economica generalizzata e tumultuosa, allo stesso tempo alimentata e alimentatrice da/di livelli di consumo da taluni dichiarati non negoziabili, sia capace di disegnare nel tempo una perfetta curva di Kuznets e, in tal modo, di risolvere con la crescita tutti i problemi sociali ed ambientali. Non tutti i settori economici potranno andare avanti insieme, occorre uno shift commutazione partecipata verso il nuovo benessere sostenibile.
15 Slide III LA PIRAMIDE DELLA COMPETITIVITA TERRITORIALE F o n te : G a rd in e r-m a rtin -T y le r,
16 Slide IV APPROCCIO TERRITORIALE MULTILIVELLO, GRENELLE REGIONALE L Agenda 21 non è riuscita in molti casi a intervenire sulla parte maggiore delle economie. Occorrono procedimenti più forti, più ampi e più sostenuti a livello normativo, Grenelle. A favore dell approccio dal basso, tre ordini di argomentazioni: ogni città, provincia o realtà territoriale risulta caratterizzata per quanto riguarda le interazioni tra le diverse componenti del territorio (naturali, economiche, sociali e culturali) il protagonismo locale diviene strumento fondamentale per la condivisione delle scelte, anche in relazione alla possibilità di garantire un legame più diretto tra gli operatori, amministratori, imprese, banche e le collettività di riferimento. In un quadro di innovazione, non ancora codificata e predeterminabile, il rapporto con il territorio diventa strumento essenziale di individuazione di nuove soluzioni e meccanismi applicativi. Si rendono comunque necessarie forme di coordinamento e indirizzo al fine di rendere le scelte territoriali coerenti con il quadro degli obiettivi complessivi e di evitare comportamenti da free rider.
17 MIRATO AL POSTO DI GENERICO Slide V Non è più possibile un intervento keynesiano di tipo generico. La spesa pubblica appare come uno strumento efficace; però non deve produrre inflazione e nemmeno finire nelle sabbie della elusione amministrativa. Occorre controllo di gestione con accesso telematico aperto. Scrive Giorgio Ruffolo (Ga n. 4/2009, pag. 7) la circolarità del processo di pianificazione (dal basso all alto e viceversa) è modello noto in alcuni contesti amministrativi; applicato alle tematiche di salvaguardia dell ambiente e del clima potrebbe essere uno dei pochi sistemi per governare, in modo democratico ed efficace, i comportamenti di massa; penso all uso delle autovetture in Italia nel trasporto individuale. Ciò che più sorprende e che a tale processo abbiano partecipato di buon grado anche gli imprenditori francesi, che abbandonando i tradizionali luoghi comuni sull autoreferenzialità del mercato, trovano oggi conveniente sperimentare le loro capacità di innovazione e d organizzazione del lavoro in un quadro nel quale, con il concorso delle altre parti sociali, delle associazioni ambientaliste e dei consumatori, risulta fissato nelle linee generali il modello di società al quale tendere in Francia ed in Europa.
18 Slide VI ESEMPIO DI INDIVIDUAZIONE DI RISORSE FINANZIARIE Ai fini di un esempio per l individuazione di risorse finanziarie, sempre in un quadro di stabilità del carico fiscale, si può richiamare da Ga n. 4/2009 (pag. 116), l'art. 11 della Grenelle I, che Una ecotassa sarà prelevata sui mezzi pesanti a partire dal 2011 in ragione del costo d uso della rete stradale metropolitana nazionale non in concessione e delle strade di competenza delle autorità locali territoriali suscettibili di subire un trasferimento del traffico. L obiettivo di questa tassa è il finanziamento dei progetti delle infrastrutture di trasporto. A tal fine, i proventi di questa imposta saranno assegnati annualmente al finanziamento dell Agenzia per le Infrastrutture di trasporto della Francia per la parte della rete stradale nazionale. Lo Stato restituirà alle autorità locali territoriali i proventi della tassa corrispondenti alle somme percepite per l uso della rete stradale di cui esse sono proprietarie, al netto dei costi sostenuti.
19 INCREMENTO DEGLI INTERESSI DIFFUSI Slide VII Ciò che si sta proponendo, in sostanza, è un incremento di interessi diffusi, a larga e determinante partecipazione degli individui, con carattere relazionale e immateriale, in sostituzione graduale di un altro tipo di interessi altrettanto diffusi, consistenti nella partecipazione monetaria alla società dei consumi materiali. Ai fini di una proposta argomentata su questo tema, di cui é evidente il carattere cruciale, é indispensabile entrare nel merito della comprensione della condizione umana, come é oggi, a partire dalla sua unità di base, l individuo. LA PSICOLOGIA DINAMICA MODERNA (G.JERVIS) Negli orientamenti della psicologia dinamica moderna si riconoscono due sistemi motivazionali fondamentali. Uno è il sistema affermativo (o autoaffermativo), detto anche affermativo-esplorativo, che cerca il proprio interesse, stacca sé come soggetto dagli altri, è autorivendicativo e quindi, per così dire, non consonante, e può condurre alla competizione. L altro sistema motivazionale, opposto, è quello cooperativo, che comprende la disponibilità a stare insieme, a fare insieme, e a chiedere e a dare aiuto.
20 LA ROTAZIONE, GRENELLE, STIGLITZ: BENESSERE PSICOLOGICO RELAZIONALE Slide VIII Q u a n d o s i p ro p o n e u n a ro ta z io n e d e lle e s ig e n z e p e rc e p ite e p riv ile g ia te, n o n è s o lo a i fin i d e lla s o s te n ib ilità a m b ie n ta le, m a a n c h e p e r il c o n s e g u im e n to d e l b e n e s s e re p s ic o lo g ic o -re la z io n a le, c h e è u n fin e in s e s te s s o. C iò c o n s id e ra to, s a re b b e o ttim is tic o rite n e re, a d e s e m p io, c h e q u a n d o il s o g g e tto, n e lla s u a g io rn a ta, h a s u p e ra to le d iffic o ltà d e l p o s to d i la v o ro e q u e lle d e l tra s p o rto, p o s s a - e n tra n d o n e lla s fe ra fa m ilia re - fru ire fin a lm e n te d e l b e n e s s e re d e lla in te rs o g g e ttiv ità in tra fa m ilia re, p e rc h é è in a tto n o n s o lo u n a te n d e n z a d i d a n n o a m b ie n ta le c lim a tic o, m a a n c h e u n a d i p re c a rie tà, d is g re g a z io n e d e lle re la z io n i in d iv id u a li e a lle n ta m e n to d e l te s s u to s o c ia le. L a s fid a c h e s i p ro fila, q u in d i, n e ll a m b ito d e lla s o s te n ib ilità, rig u a rd a d a u n a p a rte l a c c o rd o c o n g li e q u ilib ri n a tu ra li, d a ll a ltra le n u o v e o p p o rtu n ità p e r le c o m p le s s e e m u lti-d im e n s io n a li e s ig e n z e d e ll in d iv id u o, c o n s id e ra n d o la v a rie tà d e i s u o i ru o li.
21 IL CASO DELLA FUNZIONARIA METROPOLITANA O DI UNA MANAGER DI NUOVI SERVIZI Slide IX L ampliamento di orizzonte che in questa sede si vuole proporre rispetto a Grenelle, come già si accennava, consiste nel considerare il soggetto non solo come consumatore sostenibile, ma come protagonista del proprio benessere, articolato sui tre stock di Stiglitz. Si introduce, a questo scopo, il riferimento ad un determinato tipo di individuo, che potrebbe considerarsi rappresentativo della situazione attuale, quindi più moderno e informato rispetto alla casalinga di Voghera di parecchi anni fa. Ai fini della concretezza dell impostazione, è d obbligo, domandarsi a quali condizioni la funzionaria metropolitana o anche manager di nuovi servizi - potrebbe accettare, nelle sue scelte operative, di fondare il suo progetto di vita non tanto sull aumento della componente monetaria per, ma piuttosto sulla componente relazionale e sulla disponibilità di servizi sostenibili di vario tipo e di partecipazione ad una realtà di qualità urbana, che sia condivisa da tutti gli abitanti
22 UN NUOVO PRINCIPIO DI PARTECIPAZIONE E RESPONSABILITA Slide X Qui non si sta discutendo genericamente di responsabilità sociale di impresa o di analoghe questioni di principio, ma di qualcosa di operativo. Ad esempio, quando si parla di interessi diffusi, sostenibilità, nuove soluzioni di trasporto ecc, ci si riferisce di regola a processi che possono anche avere ritorni di mercato, ma in tempi che sono tipicamente più lunghi rispetto all orizzonte temporale tipico dell impresa attuale. Emerge una esigenza di bancabilità, che è parte integrante del progetto e che richiede la partecipazione diretta degli operatori finanziari. Se nel processo Grenelle si deve riconoscere la presenza di un qualche principio partecipativo, più avanzato e ampio rispetto alle esperienze passate, ciò dipende dall accesso consultivo degli stakeholders, tra cui le aziende e le banche, alla partecipazione ad ambiti di attività e responsabilità che sono tipicamente pubblici, in quanto normativi e regolativi.
23 LA DIFFICOLTÀ CETO POLITICO - LEGGE GRENELLE REGIONALE PREMIANTE Slide XI La vera difficoltà, in definitiva, sta oggi nelle culture e nei ceti politici ed anche politici-sociali e politici-industriali non ancora aggiornati rispetto alle nuove esigenze (ciò si è riscontrato, recentemente, di fronte alla crisi del , nei grandi Paesi-guida europei e, in particolare, anche nel dicembre del 2009 a Copenhagen). Ovviamente, questa difficoltà é presente anche nelle sedi elettorali, nelle quali la messa in campo delle opzioni strategiche non è valutata, in molti casi, conveniente per chi la propone. D altra parte, va sottolineato che proprio nell occasione della elezione del presidente della Francia, nel 2006/2007, ha avuto luogo, grazie al protagonismo del signor Hulot, la pressione politica-programmatica che ha portato, dopo l elezione di Sarkozy al positivo processo Grenelle. Nell ambito di un processo Grenelle regionale, occorre anche una proposta a favore dei futuri sindaci delle città sostenibili come potenziali leaders politici. La legge accorderà benefici premianti ai sindaci che presenteranno i progetti migliori sul piano sia progettuale che relativo ai procedimenti partecipativi, attuativi e di controllo.
24 Slide XII LA CITTA COME SEDE PRINCIPALE DEL CAMBIAMENTO DEL MODELLO DI SVILUPPO. VERSO LA CITTA A CONSUMO QUASI ZERO Occorre una urbanistica del benessere sostenibile, più che il ricorso tradizionale alla forma urbis. Si devono di conseguenza considerare i flussi energetici e di materia, i loro raggruppamenti, le intensità di consumo nei vari punti del territorio urbano, evitando la sprawled city, che è per sua natura insostenibile. Continuando il confronto con Grenelle, il tema delle città vi è presente, anche senza la centralità qui proposta, a sua volta legata alla rotazione. Si confronti ad esempio, con l art. 7 (Ga n. 4/2009, pag. 114) quando si prevede una gestione del territorio orientata al risparmio delle risorse e dello spazio, riesaminando in questa prospettiva i dispositivi fiscali e gli incentivi finanziari relativi al settore degli alloggi e all urbanistica [ ] lavori di miglioramento del rendimento energetico degli edifici, per quanto riguarda in particolare l isolamento esterno [ ] creare un legame tra la densità e il livello del collegamento dei trasporti pubblici.
25 Slide XIII PRENDERE LA DISTANZA DALL IDEA CHE TUTTI I SOGGETTI DEBBANO CAMBIARE CONTEMPORANEAMENTE Per motivi universalisti (sostenibilità), non si può pensare, anche per ragioni di tempo limitato (tutela dell equilibrio climatico) ad un procedimento ipotetico per fasi del tipo a) costruire una determinata istituzione mondiale, b) avviare cambiamenti in grandi regioni e paesi che fruiscano della regolazione prodotta della istituzione suddetta, c) estendere a tutto il mondo il cambiamento. Si può, piuttosto, e si deve pensare a selezionare e individuare casi favorevoli di piccoli stati nazionali, oppure di grosse regioni pluri-nazionali, come l Europa, oppure ancora di regioni importanti all interno di grossi stati nazionali, come anche altre possibilità parziali di carattere settoriale. I casi in questione, pur nella loro varietà, devono essere in grado, per ragioni specifiche ricchezze, capacità industriali, rapporto tra la società e l istituzione, presenza di leader riconosciuti, altre circostanze favorevoli di assumere funzioni di capo-fila del cambiamento. Queste dinamiche, attive a vari livelli territoriali, devono fornire operatori, interessi e progetti alla scelta di base di portare gli stakeholders nelle conferenze internazionali
26 PLURALITA DI OPZIONI ALL INTERNO DELLA SOSTENIBILITA Slide XIV
P re m e s s a L a g e s tio n e d e lle ris o rs e u m a n e Il S is te m a In fo rm a tiv o D o g a n a le...
211 BILANCIO DI ESERCIZIO IN D IC E 2 IN D IC E G E N E R A L E I. R e la z io n e s u lla G e s tio n e II. S ta to p a tr im o n ia le e C o n to e c o n o m ic o III. N o ta in te g r a tiv a IV. R
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