Progettista Per Il Recupero Energetico E Ambientale Del Patrimonio Edilizio Esistente Cod. UM E.012 UM E.013 UM M.

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1 Progettista Per Il Recupero Energetico E Ambientale Del Patrimonio Edilizio Esistente Cod. T E C N I C A 1. Quale delle seguenti affermazioni non è corretta, tenendo conto del criterio cosiddetto additivo, in base al quale, ad esempio, mescolando giallo e blu si ottiene il colore verde? A) Giallo e viola sono colori complementari B) Blu e arancione sono colori complementari C) Rosso, verde e blu sono colori primari D) Rosso e verde sono colori complementari E) Rosso, blu e giallo sono colori primari 2. Il portale raffigurato nella fig.2 è rappresentato in A) proiezione ortogonale B) prospettiva a piano inclinato C) spaccato assonometrico D) esploso assonometrico E) prospettiva a piano verticale 3. La fig.3 raffigura schematicamente: A) Una volta a crociera in proiezione ortogonale e assonometria B) Una volta a vela in proiezione ortogonale e assonometria C) Una volta a botte in prospettiva e assonometria D) Una volta a padiglione in proiezione ortogonale e assonometria E) Una volta a botte in proiezione ortogonale e assonometria Pagina 1 di 51

2 4. Date le viste frontale e destra del solido in fig.4, qual è la sua corretta rappresentazione tridimensionale? A) Rappresentazione A B) Rappresentazione C C) Rappresentazione B D) Rappresentazione D E) Nessuna tra quelle proposte 5. Qual è lo sviluppo dell oggetto in figura 5? A) Sviluppo B B) Sviluppo A C) Sviluppo D D) Sviluppo C E) Nessuno tra quelli proposti 6. 6.Fra le assonometrie militari riportate in figura 6, quale risulta essere coerente con le proiezioniortogonali? A) Assonometria 3 B) Assonometria 2 C) Assonometria 5 D) Assonometria 4 E) Assonometria 1 7. Tra le sezioni ottenibili con i piani indicati in pianta nella fig.7, individuare quella rappresentata nell immagine. (Nella sezione le proiezioni sono effettuate nella direzione e nel verso indicato dalle frecce) A) Sezione AA B) Sezione BB C) Sezione CC D) Sezione DD E) Sezione EE Pagina 2 di 51

3 8. L immagine di rilievo della fig.8 riportata corrisponde ad un particolare tipo di modello. Quale? A) Un modello digitale assonometrico B) Un modello plastico C) Un modello ligneo D) Un modello digitale a nuvola di punti E) Un modello digitale prospettico a fil di ferro 9. Stabilire la corrispondenza tra le piante in figura 9 e la relativa destinazione d uso. A) 1 Residenza, 2 Uffici, 3 Spazi commerciali, 4 Albergo B) 1 Spazi commerciali, 2 Uffici, 3 Albergo, 4 Residenza C) 1 Residenza, 2 Albergo, 3 Spazi commerciali, 4 Uffici D) 1 Albergo, 2 Spazi commerciali, 3 Uffici, 4 Residenza E) 1 Residenza, 2 Spazi commerciali, 3 Uffici, 4 Albergo 10. Data la planimetria della Carta Territoriale Regionale (CTR) in scala 1:5000 della figura 10, in cui le curve di livello hanno un equidistanza di 5 metri, indicare quale dislivello intercorre fra i punti A e B. A) 60 m B) 48 m C) 50 m D) 120 m E) 24 m 11. Indicare la corretta associazione tra pianta e rappresentazione assonometrica nella figura 11. A) A 2, B 1, C 3 B) A 3, B 2, C 1 C) A 2, B 3, C 1 D) A 1, B 2, C 3 E) Nessuna corrispondenza possibile Pagina 3 di 51

4 12. Dato l edificio rappresentato in assonometria monometrica nella fig. 12, quale è la corretta direzione della luce che genera l ombra portata presente nella figura? A) Da sinistra verso destra e angolo compreso tra direzione della luce e piano sul quale giace il manufatto < 45 B) Da destra verso sinistra e angolo compreso tra direzione della luce e piano sul quale giace il manufatto > 45 C) Da sinistra verso destra e angolo compreso tra direzione della luce e piano sul quale giace il manufatto > 45 D) Dal basso verso l alto e angolo compreso tra direzione della luce e piano sul quale giace il manufatto < 45 E) Dal basso verso l alto e angolo compreso tra direzione della luce e piano sul quale giace il manufatto > Se i solidi nella figura 13 hanno lo stesso ingombro che altra caratteristica hanno in comune tra quelle proposte? A) Nessuna caratteristica B) Stessa vista frontale C) Stessa vista laterale D) Tre viste uguali E) Stessa vista dall alto 14. Date le viste dall alto in fig. 14 di diverse coperture, tutte caratterizzate da linee di grondaorizzontali, indicare l unica in cui NON TUTTE le falde hanno la stessa pendenza. A) Copertura 2 B) Copertura 5 C) Copertura 3 D) Copertura 1 E) Copertura Date le piante di un fabbricato e il loro orientamento, associare a ciascun prospetto riportato in basso il corretto orientamento cardinale (riferimento: fig. 15). A) 1 Est; 2 Sud; 3 Ovest; 4 Nord B) 1 Sud; 2 Ovest; 3 Nord; 4 Est C) 1 Nord; 2 Est; 3 Sud; 4 Ovest D) 1 Ovest; 2 Nord; 3 Est; 4 Sud E) 1 Sud; 2 Est; 3 Nord; 4 Ovest Pagina 4 di 51

5 16. Fra le prospettive riportate in basso in figura 16, quale risulta essere coerente con le proiezioni ortogonali? A) Prospettiva 4 B) Prospettiva 1 C) Prospettiva 2 D) Prospettiva 3 E) Prospettiva Dato un cono circolare retto sezionato con un piano α inclinato come in figura 17, quale sezione piana si ottiene? A) Triangolo B) Ellisse C) Iperbole D) Circonferenza E) Parabola Data la curva policentrica continua rappresentata in figura 18, con centri C e C, dove è situato il punto di flesso? A) Sull allineamento dei punti C C B) Sull allineamento dei punti C B C) Sull allineamento dei punti C B D) Sull allineamento dei punti C A E) Sull allineamento dei punti A B 19. A quale solido appartiene lo sviluppo in figura 19? A) Ad un tronco di piramide a base esagonale regolare B) Ad un prisma esagonale C) Ad un tronco di piramide a base ottagonale D) Ad una piramide a base esagonale regolare E) Ad un tronco di cono a base esagonale regolare Pagina 5 di 51

6 20. In figura 20 è rappresentata la vista dall alto di un edificio con tetto a padiglione, con linea di gronda orizzontale (ABCD) e pendenza costante; quale sarà il punto più alto del tetto? A) Punto A B) Punto C C) Punto D D) Punto E E) Punto F 21. Che tipo di arco è quello rappresentato nella figura 21? A) Arco parabolico B) Arco a tutto sesto C) Arco ellittico D) Arco a sesto acuto E) Arco ribassato Che funzione ha l architettura raffigurata nella figura 22? A) Altro B) Chiesa C) Museo D) Teatro E) Abitazione 23. In riferimento alla figura 23, a quale rappresentazione del metro metallico corrisponde la figura A? A) Vista Est B) Sezione trasversale C) Vista Ovest D) Sezione longitudinale E) Vista Sud Pagina 6 di 51

7 24. Associare ciascun prospetto della figura 24 all orientamento cardinale corretto. A) A lato Est, B lato Ovest, C lato Sud, D lato Nord B) A lato Est, B lato Ovest, C lato Nord, D lato Sud C) A lato Sud, B lato Est, C lato Nord, D lato Ovest D) A lato Nord, B lato Est, C lato Ovest, D lato Sud E) A lato Ovest, B lato Est, C lato Nord, D lato Sud 25. Che tipo di rappresentazione è quella riportata in figura 25? A) Una assonometria dal basso verso l alto B) Una proiezione ortogonale C) Un esploso assonometrico D) Uno schizzo E) Una prospettiva a piano inclinato 26. La figura 26 risulta essere: A) una planimetria B) un prospetto C) una assonometria D) una sezione E) uno spaccato prospettico 27. (riferimento figura 27) Data la rappresentazione a curve di livello, quale tra queste è la corretta schematizzazione della sezione A A? A) 2 B) 3 C) 4 D) 1 E) 5 Pagina 7 di 51

8 28. (riferimento figura 28) Quale affermazione riguardante la sfera non è vera? A) La sfera è una figura simmetrica B) Sezionando la sfera con piani si ottengono cerchi ed ellissi C) Sulla superficie della sfera sono identificabili meridiani e paralleli D) La superficie sferica non è sviluppabile sul piano E) La superficie sferica è una superficie di rotazione 29. In che scala di rappresentazione è il rettangolo AEFG in figura 29? A) Scala 1:10 B) Scala 1:1 C) Scala 1:5 D) Scala 1:50 E) Scala 1: Quale parte manca per completare il solido riportato in figura 30, in maniera tale da ottenere un cubo? A) 5 B) 3 C) 2 D) 1 E) Associare a ciascun prospetto della figura 31 la relativa pianta, tenendo conto delle opportune proiezioni d ombra. A) b 3; a 2; c 1; d 4 B) a 2; b 4; d 3; c 1 C) b 4; a 3; c 1; d 2 D) c 3; a 1; b 2; d 4 E) b 1; a 2; c 4; d 3 Pagina 8 di 51

9 32. Dato il disegno in prospettiva in figura 32, quante fughe è possibile individuare? A) 1 B) 2 C) 3 D) 4 E) Dato un piano a ed una retta r perpendicolare ad a, allora: A) r è ortogonale a tutte le rette di a B) r è perpendicolare soltanto a due rette di a C) r è perpendicolare soltanto a una retta di a D) r non è perpendicolare ad alcuna retta di a E) r è incidente ad ogni retta di a 34. In riferimento alla figura 34, Indicare qual è il profilo, disegnato sul piano YZ, che per rotazione attorno all asse Z determina l oggetto rappresentato in assonometria. 35. A) Figura 1 B) Figura 5 C) Figura 4 D) Figura 3 E) Figura 2 Indicare quale dei solidi visti lateralmente nella figura 35 genera l ombra rappresentata nella figura in alto. L ombra è generata da una sorgente luminosa posta all infinito e orientata secondo la direzione indicata dalla freccia. A) Figura 5 B) Figura 4 C) Figura 3 D) Figura 2 E) Figura 1 Pagina 9 di 51

10 36. Indicare in quale coppia di scale è rappresentato l edificio in figura 36 A) a 1:50 b 1:200 B) a 1:10 b 1:50 C) a 1:100 b 1:25 D) a 1:50 b 1:100 E) a 1:100 b 1: Quale degli oggetti i figura 37 non può corrispondere alla pianta riportata sotto? A) 5 B) 4 C) 2 D) 3 E) Stabilire la corretta corrispondenza delle sezioni in riferimento alla figura 38 A) 1 c, 2 a, 3 b B) 1 c, 2 b, 3 a C) 1 b, 2 c, 3 a D) 1 a, 2 c, 3 b E) 1 b, 2 a, 3 c 39. Stabilire la corrispondenza tra le piante e le destinazioni d uso in figura 39 A) 1:alloggi unifamiliari, 2:uffici, 3:residenza per anziani, 4:palestra B) 1:residenza per anziani, 2 uffici, 3:alloggi unifamiliari, 4:palestra C) 1:uffici, 2:palestra, 3:alloggi unifamiliari, 4:residenza per anziani D) 1:uffici, 2:residenza per anziani, 3:alloggi unifamiliari, 4:palestra E) 1:alloggi unifamiliari, 2:residenza per anziani, 3:uffici, 4:palestra Pagina 10 di 51

11 40. Indicare la sequenza dal più alto al più basso dei solidi rappresentati in prospettiva in figura 40. A) B) C) D) E) Indicare l abbinamento corretto tra la pianta dell edificio e i suoi prospetti a, b, c in figura 41. A) 1 c, 2 a, 4 b B) 1 c, 2 a, 3 b C) 1 a, 2 b, 3 c D) 1 c, 2 b, 4 a E) 1 b, 2 c, 3 a 42. Indicare la posizione dell osservatore ed il periodo della giornata in cui è stata eseguita la foto proposta in figura 42. A) Punto 1 pomeridiana B) Punto 3 antimeridiana C) Punto 3 pomeridiana D) Punto 2 antimeridiana E) Punto 1 antimeridiana 43. in relazione alla figura 43, associare ad ogni pianta di tipologia di scala la corrispondente sezione. A) a 2; b 5; c 4; d 3; e 1 B) a 3; b 1; c 4; d 5; e 2 C) a 1; b 4; c 3; d 5; e 2 D) a 4; b 2; c 5; d 1; e 3 E) a 5; b 3; c 1; d 2, e 4 Pagina 11 di 51

12 44. La vista prospettica riportata in figura 44 rappresenta una composizione di solidi su di un piano. A quale distribuzione planimetrica corrisponde? A) 4 B) 5 C) 3 D) 2 E) Indicare la coppia di proiezioni ortogonali del solido modulare corrispondenti a quelle indicate dalle frecce, in figura 45: A) 2 4 B) 2 3 C) 4 5 D) 3 5 E) Quale tra gli oggetti riportati in figura 46 in assonometria corrisponde alle tre proiezioni ortogonali proposte? A) 3 B) 5 C) 4 D) 2 E) In figura 47 viene rappresentato un cosiddetto spaccato assonometrico di un edificio a più livelli. A quale delle sezioni qui riportate corrisponde? A) 4 B) 5 C) 3 D) 2 E) 1 Pagina 12 di 51

13 48. Se la planimetria in figura 48 a è in scala 1:50000, in quale scala è la planimetria b che si riferisce ad una parte del territorio sempre nella stessa figura? A) b = 1:25000 B) b = 1:10000 C) b = 1:5000 D) b = 1:2500 E) b = 1: La ghisa è: A) una lega di ferro e carbonio B) una lega di ferro e stagno C) una lega di ferro contenente piombo D) il ferro dolce temprato E) una lega di ferro contenente rame 50. In che modo l esperienza influenza i meccanismi della visione? A) insegnando a capire l arte. B) permettendo di distinguere il vero dal falso. C) consentendo di formulare ipotesi sul significato delle immagini. D) in modo negativo. 51. Dare un ordine ai seguenti elementi della percezione: A) selezione. B) analisi. C) ipotesi. D) sintesi. Pagina 13 di 51

14 52. Il movimento o la presenza di esseri viventi in un immagine costituiscono: A) elementi che attraggono l attenzione. B) elementi che disturbano la visione. C) punti forti dell immagine. D) punti deboli dell immagine. 53. Perché è importante conoscere i meccanismi di percezione del destinatario? A) per convincerlo. B) per attirare la sua attenzione. C) per comprendere i messaggi. D) per inviare i messaggi. 54. Nel messaggio pubblicitario il PAY OFF rappresenta: A) il nome del prodotto. B) l immagine forte che identifica il prodotto. C) la frase ad effetto che attira l attenzione. D) la frase di chiusura che sintetizza le caratteristiche del prodotto. 55. In un immagine anche molto realistica un artista dipinge: A) ciò che vede. B) ciò che esiste. C) ciò che pensa. D) ciò che interessa all osservatore. Pagina 14 di 51

15 56. Il percorso di lettura nella cultura occidentale risulta generalmente: A) circolare in senso orario. B) rettilineo. C) casuale. D) circolare in senso antiorario. 57. Le immagini a doppia isotopia sono: A) ingannevoli perché hanno più significati. B) irreali perché rappresentano cose inesistenti. C) create dalla computer graphic. D) rappresentazioni da più punti di vista. 58. Qual è l obiettivo dell emittente nella comunicazione? A) comunicare con tutti. B) ricevere il messaggio. C) modificare i comportamenti del destinatario. D) modificare i propri comportamenti 59. La conoscenza delle convenzioni grafiche è necessaria per: A) conoscere l emittente. B) eseguire un bel disegno. C) comprendere il messaggio. D) apprezzare le opere d arte. Pagina 15 di 51

16 60. la linea è: A) la definizione di una superficie. B) un entità senza dimensioni. C) un elemento di continuità. D) una traccia grafica con sviluppo longitudinale. 61. Nel disegno a mano libera il tratteggio utilizza linee: A) singole e sinuose. B) ripetute e di spessore variabile. C) che non definiscono una superficie. D) solo parallele tra loro. 62. Nel disegno geometrico i diversi tipi di linea: A) conferiscono espressività al disegno. B) definiscono le parti vicine e quelle lontane del disegno. C) permettono una lettura univoca del disegno. D) esprimono la sensibilità e il carattere del disegnatore. 63. Nel disegno tecnico la linea mista fine si usa per: A) gli assi di simmetria. B) gli spigoli nascosti. C) la linea di terra. D) le parti mobili dell oggetto. Pagina 16 di 51

17 64. Per organigramma si intende: A) schema di organizzazione mentale. B) descrizione delle fasi di lavoro. C) schema per la rappresentazione di fatti e fenomeni. D) tabella per la valutazione del peso specifico. 65. Lo stereogramma è una rappresentazione grafica: A) della musica. B) a tre dimensioni. C) multidirezionale. D) immutabile 66. Quando ha origine lo sviluppo della prospettiva come rappresentazione geometrica e razionale delle figure nello spazio? A) nel rinascimento. B) nella cultura egizia. C) nell ottocento. D) nel medioevo. 67. Lo studio delle proiezioni ortogonali si deve a: A) Cartesio. B) Leon Battista Alberti. C) Gaspard Monge. D) Isaac Newton. Pagina 17 di 51

18 68. Quando si usa in modo efficace il disegno a mano libera? A) quando non si dispone di strumenti per il disegno. B) per eseguire un disegno preciso e descrittivo. C) per rendere in maniera immediata l espressione grafica del proprio pensiero. D) quando il disegno non è quotato. 69. Che cosa sono le texture? A) supporti in tessuto per il disegno. B) le strisce di un fumetto famoso. C) disegni preparatori per la decorazione dei tessuti. D) griglie regolari utilizzate per riempire uniformemente gli spazi. 70. Rappresentare un oggetto in scala significa: A) Realizzare il suo disegno con dimensioni a piacere. B) Disegnare l oggetto con dimensioni variate di un rapporto costante. C) Rappresentare l oggetto sopra una scala. D) Completare un disegno con la rappresentazione di una sua parte ingrandita. 71. Un oggetto si dice disegnato in scala naturale quando: A) Le dimensioni del disegno sono più grandi di quelle dell oggetto. B) Il disegno dell oggetto è realizzato con i suoi colori naturali C) Le dimensioni del disegno sono uguali a quelle dell oggetto. D) Le dimensioni del disegno sono più piccole di quelle dell oggetto. Pagina 18 di 51

19 72. Un oggetto si dice disegnato in scala ridotta quando: A) Le dimensioni del disegno sono più grandi di quelle dell oggetto. B) Il disegno dell oggetto è realizzato su un foglio di dimensioni ridotte. C) Le dimensioni del disegno sono uguali a quelle dell oggetto. D) Le dimensioni del disegno sono più piccole di quelle dell oggetto. 73. Un oggetto si dice disegnato in scala ingrandita quando: A) Le dimensioni del disegno sono più grandi di quelle dell oggetto. B) Il disegno dell oggetto è realizzato su un foglio di dimensioni grandi. C) Le dimensioni del disegno sono uguali a quelle dell oggetto. D) Le dimensioni del disegno sono più piccole di quelle dell oggetto. 74. Come si indicano le scale numeriche? A) Con dei numeri che esprimono un rapporto matematico. B) Con un numero scritto vicino ad una scala. C) Con un segmento la cui lunghezza determina l unità di misura adottata. D) Con due numeri separati da una virgola. 75. Come si rappresentano le scale grafiche? A) Con dei numeri che esprimono un rapporto matematico. B) Con un numero scritto vicino ad una scala. C) Con un segmento la cui lunghezza determina l unità di misura adottata. D) Con due numeri separati da una virgola. Pagina 19 di 51

20 76. Cos è la metrologia? A) Il libretto di istruzioni per l uso del metro. B) La scienza che si occupa della misura di grandezze fisiche. C) Le norme di utilizzo della metropolitana. D) L elenco delle località dei punti vendita di un supermercato. 77. La misura si dice diretta quando viene: A) Rilevata su una dimensione diritta. B) Effettuata direttamente sull oggetto. C) Letta immediatamente sullo strumento. D) Rilevata con lo strumento e calcolata con operazioni successive di confronto. 78. La misura si dice indiretta quando: A) Rilevata su una dimensione diritta. B) Effettuata direttamente sull oggetto. C) Letta immediatamente sullo strumento. D) Rilevata con lo strumento e calcolata con operazioni successive di confronto. 79. Cos è il Sistema Internazionale di misura? A) La tabella dei valori di cambio delle monete. B) La tabella delle distanze tra le principali città. C) Un complesso di norme con le quali vengono assegnate le unità di misura ad alcune grandezze fondamentali. D) L insieme di norme emanate dall ONU per le misurazioni. Pagina 20 di 51

21 80. Il modulo è un elemento che: A) rende ripetitivo il sistema costruttivo. B) ripetuto e composto secondo regole definite costituisce un insieme. C) determina le regole della figurazione. D) permette di ottenere un solo tipo di soluzione. 81. Il canone è il complesso di regole e proporzioni che: A) determina i rapporti tra le singole parti tra loro e con il tutto. B) fu messo a punto dai Cretesi. C) permette di determinare le misure in scala di un monumento. D) costituiscono la base pratica dell architettura. 82. L ordine architettonico è definito da una particolare configurazione decorativa e da: A) rapporti definiti tra le parti. B) misure fisse predeterminate. C) dimensioni gigantesche D) modalità costruttive immutabili. 83. La sezione aurea di un segmento è: A) la parte che costituisce i due terzi del segmento. B) quella sua parte che è media proporzionale tra l intero segmento e la parte restante. C) quella sezione che si ottiene dividendo il segmento in moduli uguali. D) la divisione in parti proporzionali crescenti del segmento. Pagina 21 di 51

22 84. L intercolumnio è: A) il confronto tra due colonne. B) uno stile architettonico arcaico C) il sistema costruttivo delle colonne. D) la distanza tra due colonne. 85. Il mattone è da considerarsi: A) un canone. B) un ordine. C) un modulo. D) un multiplo. 86. Si definisce simmetria: A) la corrispondenza tra moduli di scala diversa. B) la corrispondenza di posizione e di forma tra gli elementi di un insieme. C) l arte di misurare i terreni presso gli Assiri. D) una composizione costituita da elementi grafici diversi ma in scala tra loro. 87. La simmetria radiale è riscontrabile: A) in una foglia. B) in una conchiglia. C) nel volto umano. D) in un ingranaggio. Pagina 22 di 51

23 88. La simmetria esprime: A) improvvisazione e disordine. B) fantasia e libertà. C) ordine e regolarità. D) rigida pianificazione. 89. Che cos è il disegno geometrico? A) É un disegno che ha l obiettivo di rappresentare rigorosamente gli elementi della geometria descrittiva. B) É un disegno che ha l obiettivo di mettere in evidenza gli aspetti artistici di un oggetto. C) É l applicazione rigorosa di una serie di regole per evidenziare esclusivamente la forma tridimensionale di un oggetto. D) É un sistema di rappresentazione per la visualizzazione di processi logico matematici. 90. Il disegno geometrico può essere usato per la soluzione di problemi geometrici? A) Solo nelle tecnologie artigianali. B) No, mai. C) Si sempre. D) In alcuni casi. 91. Le dimensioni, in mm, di un foglio di formato A4 sono: A) 297x420 B) 210x297 C) 420x594 D) 594x841 E) e) 841x1149 Pagina 23 di 51

24 92. Le dimensioni, in mm, di un foglio di formato A3 sono: A) 297x420 B) 210x297 C) 420x594 D) 594x841 E) e) 841x Le dimensioni, in mm, di un foglio di formato A2 sono: A) 297x420 B) 210x297 C) 420x594 D) 594x841 E) e) 841x Le dimensioni, in mm, di un foglio di formato A0 sono: A) 297x420 B) 210x297 C) 420x594 D) 594x841 E) e) 841x Le dimensioni, in mm, di un foglio di formato A1 sono: A) 297x420 B) 210x297 C) 420x594 D) 594x841 E) e) 841x1149 Pagina 24 di 51

25 96. La linea continua grossa si usa per indicare: A) contorni e spigoli nascosti. B) assi e tracce di piani di simmetria. C) spigoli fittizi, sezioni tratteggi. D) contorni e spigoli in vista. E) e) superfici o zone oggetto di prescrizioni particolari. 97. La linea continua fine si usa per indicare: A) contorni e spigoli nascosti. B) assi e tracce di piani di simmetria. C) spigoli fittizi, sezioni tratteggi. D) contorni e spigoli in vista. E) e) superfici o zone oggetto di prescrizioni particolari. 98. La linea a tratti grossa si usa per indicare: A) contorni e spigoli nascosti. B) assi e tracce di piani di simmetria. C) spigoli fittizi, sezioni tratteggi. D) contorni e spigoli in vista. E) e) superfici o zone oggetto di prescrizioni particolari. 99. Il legno resiste maggiormente a trazione A) Nel verso delle fibre B) Nel verso perpendicolare alle fibre C) Inclinato D) Non resiste a trazione Pagina 25 di 51

26 100. La linea mista fine si usa per indicare: A) contorni e spigoli nascosti. B) assi e tracce di piani di simmetria. C) spigoli fittizi, sezioni tratteggi. D) contorni e spigoli in vista. E) e) superfici o zone oggetto di prescrizioni particolari Ricostruire la procedura necessaria a tracciare la perpendicolare ad una retta per un suo punto. A) Tracciare un segmento che congiunga P con C. B) Tracciare due archi, puntando il compasso con apertura R>R1 nei punti A e B, ottenere un punto C. C) Puntare il compasso sul punto P per il quale deve passare la perpendicolare D) con apertura R1 intersecare la retta in due punti diametrali A e B. E) Nessuna sequenza è corretta 102. Come si traccia una retta s parallela ad una retta r assegnata? A) Si tracciano due circonferenze di raggio pari alla distanza tra le due rette. La parallela cercata si ottiene tracciando la tangente comune alle due circonferenze. B) Si traccia una retta perpendicolare ad un segmento ed all estremità libera di questa si traccia la parallela alla retta r assegnata. C) Si traccia due rette perpendicolari ad un segmento e congiungendo le estremità libere si traccia la parallela alla retta r assegnata. D) Si traccia l asse di un segmento ed all estremità libera di questo si traccia la parallela alla retta r assegnata Ricostruire la procedura necessaria a suddividere un segmento AB in n parti uguali. A) Congiungere l estremo C dell ultimo segmento tracciato con B. B) Tracciare una retta r inclinata a piacere passante per A. C) Tracciare le parallele a CB per tutti gli estremi dei segmenti di AC. D) Individuare su r, partendo da A, n segmenti consecutivi di lunghezza costante d. Pagina 26 di 51

27 104. Ricostruire la procedura necessaria ad ottenere un angolo di 15 di Vertice V A) Puntare il compasso in V e tracciare un arco c1 che intersechi r in un punto A. B) Tracciare per il punto V una semiretta r. C) Congiungere con un segmento C con V. Puntando il compasso in C (intersezione di CV con c1) tracciare un arco di circonferenza c4, sempre di raggio R, che intersechi c2 in un punto E. e congiungere E con V. D) Puntando il compasso in A tracciare una circonferenza c2, sempre di raggio R, che intersechi c1 in un punto B. E) Puntando il compasso in B tracciare un arco di circonferenza c3, sempre di raggio R, che intersechi c2 in un punto C. L ovale è: A) una curva policentrica chiusa formata da due archi di circonferenza. B) una curva policentrica aperta formata dal luogo dei punti appartenenti ad una circonferenza. C) una curva policentrica formata da una semi circonferenza e da un mezzo ovale raccordati. D) una curva policentrica aperta formata da archi di circonferenza raccordati L ovolo è: A) Una curva policentrica chiusa formata da due archi di circonferenza. B) una curva policentrica aperta formata dal luogo dei punti appartenenti ad una circonferenza. C) una curva policentrica formata da una semi circonferenza e da un mezzo ovale raccordati. D) una curva policentrica aperta formata da archi di circonferenza raccordati La spirale è: A) una curva policentrica chiusa formata da due archi di circonferenza. B) una curva policentrica aperta formata dal luogo dei punti appartenenti ad una circonferenza. C) una curva policentrica formata da una semi circonferenza e da un mezzo ovale raccordati. D) una curva policentrica aperta formata da archi di circonferenza raccordati. Pagina 27 di 51

28 108. L ellisse è: A) una curva ottenuta intersecando la superficie di un cono con un piano obliquo. B) una curva ottenuta intersecando la superficie di un cono con un piano perpendicolare all asse. C) una curva ottenuta intersecando la superficie di un cono con un piano parallelo alla generatrice. D) una curva ottenuta intersecando la superficie di un cono con un piano parallelo all asse La parabola è: A) una curva ottenuta intersecando la superficie di un cono con un piano obliquo. B) una curva ottenuta intersecando la superficie di un cono con un piano perpendicolare all asse. C) una curva ottenuta intersecando la superficie di un cono con un piano parallelo alla generatrice. D) una curva ottenuta intersecando la superficie di un cono con un piano parallelo all asse La circonferenza è: A) una curva ottenuta intersecando la superficie di un cono con un piano obliquo. B) una curva ottenuta intersecando la superficie di un cono con un piano perpendicolare all asse. C) una curva ottenuta intersecando la superficie di un cono con un piano parallelo alla generatrice. D) una curva ottenuta intersecando la superficie di un cono con un piano parallelo all asse L iperbole è: A) una curva ottenuta intersecando la superficie di un cono con un piano obliquo. B) una curva ottenuta intersecando la superficie di un cono con un piano perpendicolare all asse. C) una curva ottenuta intersecando la superficie di un cono con un piano parallelo alla generatrice. D) una curva ottenuta intersecando la superficie di un cono con un piano parallelo all asse. Pagina 28 di 51

29 112. Per parabola s intende: A) il luogo di punti la cui somma delle distanze da due punti fissi, detti fuochi, è costante. B) il luogo geometrico dei punti equidistanti da un punto fisso, detto fuoco, e da una retta, detta direttrice. C) il luogo geometrico dei punti la cui differenza delle distanze da due punti fissi, detti fuochi, è costante ed uguale alla distanza tra i due vertici. D) il luogo geometrico dei punti la cui somma delle distanze da due punti fissi, detti fuochi, è costante ed uguale alla distanza tra i due vertici Per ellisse s intende: A) il luogo di punti la cui somma delle distanze da due punti fissi, detti fuochi, è costante. B) il luogo geometrico dei punti equidistanti da un punto fisso, detto fuoco, e da una retta, detta direttrice. C) il luogo geometrico dei punti la cui differenza delle distanze da due punti fissi, detti fuochi, è costante ed uguale alla distanza tra i due vertici. D) il luogo geometrico dei punti la cui somma delle distanze da due punti fissi, detti fuochi, è costante ed uguale alla distanza tra i due vertici Per iperbole s intende: A) il luogo di punti la cui somma delle distanze da due punti fissi, detti fuochi, è costante. B) il luogo geometrico dei punti equidistanti da un punto fisso, detto fuoco, e da una retta, detta direttrice. C) il luogo geometrico dei punti la cui differenza delle distanze da due punti fissi, detti fuochi, è costante ed uguale alla distanza tra i due vertici. D) il luogo geometrico dei punti la cui somma delle distanze da due punti fissi, detti fuochi, è costante ed uguale alla distanza tra i due vertici Per evolvente s intende: A) il luogo geometrico delle posizioni occupate da un punto, appartenente ad una circonferenza, che rotola senza strisciare su una retta. B) il luogo geometrico delle posizioni occupate da un punto, appartenente ad una circonferenza, che rotola senza strisciare all esterno di una circonferenza. C) il luogo geometrico delle posizioni occupate da un punto, appartenente ad una circonferenza, che rotola senza strisciare all interno di una circonferenza. D) il luogo geometrico delle posizioni occupate da un punto, appartenente ad una retta, che rotola senza strisciare su una circonferenza. Pagina 29 di 51

30 116. Per cicloide s intende: A) il luogo geometrico delle posizioni occupate da un punto, appartenente ad una circonferenza, che rotola senza strisciare su una retta. B) il luogo geometrico delle posizioni occupate da un punto, appartenente ad una circonferenza, che rotola senza strisciare all esterno di una circonferenza. C) il luogo geometrico delle posizioni occupate da un punto, appartenente ad una circonferenza, che rotola senza strisciare all interno di una circonferenza. D) il luogo geometrico delle posizioni occupate da un punto, appartenente ad una retta, che rotola senza strisciare su una circonferenza Per epicicloide s intende: A) il luogo geometrico delle posizioni occupate da un punto, appartenente ad una circonferenza, che rotola senza strisciare su una retta. B) il luogo geometrico delle posizioni occupate da un punto, appartenente ad una circonferenza, che rotola senza strisciare all esterno di una circonferenza. C) il luogo geometrico delle posizioni occupate da un punto, appartenente ad una circonferenza, che rotola senza strisciare all interno di una circonferenza. D) il luogo geometrico delle posizioni occupate da un punto, appartenente ad una retta, che rotola senza strisciare su una circonferenza Per ipocicloide s intende: A) il luogo geometrico delle posizioni occupate da un punto, appartenente ad una circonferenza, che rotola senza strisciare su una retta. B) il luogo geometrico delle posizioni occupate da un punto, appartenente ad una circonferenza, che rotola senza strisciare all esterno di una circonferenza. C) il luogo geometrico delle posizioni occupate da un punto, appartenente ad una circonferenza, che rotola senza strisciare all interno di una circonferenza. D) il luogo geometrico delle posizioni occupate da un punto, appartenente ad una retta, che rotola senza strisciare su una circonferenza La tecnica della proiezione consente di: A) mettere in relazione le dimensioni dell oggetto con le dimensioni dello spazio in cui è posto. B) mettere in relazione gli elementi dell oggetto, posto nello spazio, con i relativi elementi geometrici. C) mettere in relazione le ombre dell oggetto, posto nello spazio, con i relativi elementi geometrici. D) mettere in relazione gli elementi di più oggetti posti nello spazio ed i relativi volumi. Pagina 30 di 51

31 120. Nella tecnica della proiezione centrale i punti di rappresentazione del disegno dell oggetto nel piano vengono ottenuti mediante: A) raggi proiettanti provenienti da una sorgente posta ad una distanza infinita dall oggetto. B) raggi proiettanti proveniente da una sorgente posta a 1 metro dall oggetto. C) raggi proiettanti proveniente da una sorgente posta a 10 metri dall oggetto. D) raggi proiettanti proveniente da una sorgente posta in un punto prossimo all oggetto Nella tecnica della proiezione parallela i punti di rappresentazione del disegno dell oggetto nel piano vengono ottenuti mediante: A) raggi proiettanti proveniente da una sorgente posta ad una distanza infinita dall oggetto. B) raggi proiettanti proveniente da una sorgente posta a 1 metro dall oggetto. C) raggi proiettanti proveniente da una sorgente posta a 10 metri dall oggetto. D) raggi proiettanti proveniente da una sorgente posta in un punto prossimo all oggetto Le proiezioni ortogonali si ottengono con il metodo delle: A) proiezioni centrali. B) proiezioni parallele. C) proiezioni oblique. D) proiezioni miste, centrali e parallele Con il metodo delle proiezioni ortogonali normalmente quante viste sono necessarie per rappresentare un oggetto: A) 3 B) 4 C) 5 D) 6 Pagina 31 di 51

32 124. Il diedro delle proiezioni, norma UNI 3970, che consente di rappresentare tutte le viste di un oggetto è: A) un prisma a base triangolare sulle cui superfici si possono rappresentare tutte le facce di un oggetto. B) un prisma a base rettangolare sulle cui superfici si possono rappresentare tutte le facce di un oggetto. C) un cubo sulle cui superfici si possono rappresentare tutte le facce di un oggetto. D) un prisma a base pentagonale sulle cui superfici si possono rappresentare tutte le facce di un oggetto Il piano verticale (PV) è definito dagli assi: A) yz B) xy C) xyz D) xz 126. Il piano orizzontale (PO) è definito dagli assi: A) yz B) xy C) xyz D) xz 127. Il piano laterale (PL) è definito dagli assi: A) yz B) xy C) xyz D) xz Pagina 32 di 51

33 128. Nelle proiezioni ortogonali il metodo americano, di disposizione delle viste, consiste: A) nel disporre l oggetto tra l osservatore ed il piano del disegno. B) nel disporre il piano del disegno tra l osservatore e l oggetto. C) nell indicare con delle frecce la direzione di proiezione. D) nell indicare con delle frecce la posizione dell osservatore, oggetto e piano di disegno Nelle proiezioni ortogonali il metodo delle frecce, di disposizione delle viste, consiste: A) nel disporre l oggetto tra l osservatore ed il piano del disegno. B) nel disporre il piano del disegno tra l osservatore e l oggetto. C) nell indicare con delle frecce la direzione di proiezione. D) nell indicare con delle frecce la posizione dell osservatore, oggetto e piano di disegno Nelle proiezioni ortogonali il metodo europeo, di disposizione delle viste, consiste nel: A) nel disporre l oggetto tra l osservatore ed il piano del disegno. B) nel disporre il piano del disegno tra l osservatore e l oggetto. C) nell indicare con delle frecce la direzione di proiezione. D) nell indicare con delle frecce la posizione dell osservatore, oggetto e piano di disegno Nelle proiezioni ortogonali un punto si rappresenta: A) disegnando le rette generate dalle sue intersezioni con i tre piani fondamentali. B) unendo le proiezioni dei suoi punti estremi sui tre piani coordinati. C) proiettando sui piani coordinati un numero sufficiente di punti dell oggetto da realizzare. D) congiungendo i punti estremi dei segmenti che costituiscono la superficie. E) e) determinando la sua traccia sui tre piani fondamentali. Pagina 33 di 51

34 132. Nelle proiezioni ortogonali un segmento si rappresenta: A) disegnando le rette generate dalle sue intersezioni con i tre piani fondamentali. B) unendo le proiezioni dei suoi punti estremi sui tre piani coordinati. C) proiettando sui piani coordinati un numero sufficiente di punti dell oggetto da realizzare. D) congiungendo i punti estremi dei segmenti che costituiscono la superficie. E) e) determinando la sua traccia sui tre piani fondamentali Nelle proiezioni ortogonali un piano si rappresenta: A) disegnando le rette generate dalle sue intersezioni con i tre piani fondamentali. B) unendo le proiezioni dei suoi punti estremi sui tre piani coordinati. C) proiettando sui piani coordinati un numero sufficiente di punti dell oggetto da realizzare. D) congiungendo i punti estremi dei segmenti che costituiscono la superficie. E) e) determinando la sua traccia sui tre piani fondamentali Nelle proiezioni ortogonali le viste di una superficie si ottengono: A) disegnando le rette generate dalle sue intersezioni con i tre piani fondamentali. B) unendo le proiezioni dei suoi punti estremi sui tre piani coordinati. C) proiettando sui piani coordinati un numero sufficiente di punti dell oggetto da realizzare. D) congiungendo i punti estremi dei segmenti che costituiscono la superficie. E) e) determinando la sua traccia sui tre piani fondamentali Le proiezioni dei solidi sui piani coordinati si ottengono: A) disegnando le rette generate dalle sue intersezioni con i tre piani fondamentali. B) unendo le proiezioni dei suoi punti estremi sui tre piani coordinati. C) proiettando sui piani coordinati un numero sufficiente di punti dell oggetto da realizzare. D) congiungendo i punti estremi dei segmenti che costituiscono la superficie. E) e) determinando la sua traccia sui tre piani fondamentali. Pagina 34 di 51

35 136. Un assonometria è ortogonale quando: A) si ottiene con la sorgente dei raggi proiettanti posta all infinito, rispetto al quadro parallelo ad uno dei piani coordinati. B) si ottiene con raggi proiettanti perpendicolari rispetto al quadro parallelo ad uno dei piani coordinati. C) si ottiene con la sorgente dei raggi proiettanti posta vicino, rispetto al quadro parallelo ad uno dei piani coordinati. D) si ottiene con raggi proiettanti inclinati rispetto al quadro parallelo ad uno dei piani coordinati Un assonometria è obliqua quando: A) si ottiene con la sorgente dei raggi proiettanti posta all infinito, rispetto al quadro parallelo ad uno dei piani coordinati. B) si ottiene con raggi proiettanti perpendicolari rispetto al quadro parallelo ad uno dei piani coordinati. C) si ottiene con la sorgente dei raggi proiettanti posta vicino, rispetto al quadro parallelo ad uno dei piani coordinati. D) si ottiene con raggi proiettanti inclinati rispetto al quadro parallelo ad uno dei piani coordinati Un assonometria ortogonale è dimetrica quando: A) il piano assonometrico è inclinato rispetto ai piani coordinati con due angoli scelti a piacere dal disegnatore. B) il piano assonometrico è inclinato approssimativamente dello stesso angolo, rispetto a due piani coordinati e di un angolo diverso rispetto al terzo. C) il piano assonometrico è inclinato rispetto ai piani coordinati in modo che gli assi x,y,z formino tra loro angoli di 120. D) il piano assonometrico è inclinato rispetto ai piani coordinati con angoli tutti diversi Un assonometria ortogonale è trimetrica quando: A) il piano assonometrico è inclinato rispetto ai piani coordinati con due angoli scelti a piacere dal disegnatore. B) il piano assonometrico è inclinato approssimativamente dello stesso angolo, rispetto a due piani coordinati e di un angolo diverso rispetto al terzo. C) il piano assonometrico è inclinato rispetto ai piani coordinati in modo che gli assi x,y,z formino tra loro angoli di 120. D) il piano assonometrico è inclinato rispetto ai piani coordinati con angoli tutti diversi. Pagina 35 di 51

36 140. Un assonometria ortogonale è isometrica quando: A) il piano assonometrico è inclinato rispetto ai piani coordinati con due angoli scelti a piacere dal disegnatore. B) il piano assonometrico è inclinato approssimativamente dello stesso angolo, rispetto a due piani coordinati e di un angolo diverso rispetto al terzo. C) il piano assonometrico è inclinato rispetto ai piani coordinati in modo che gli assi x,y,z formino tra loro angoli di 120. D) il piano assonometrico è inclinato rispetto ai piani coordinati con angoli tutti diversi Un assonometria obliqua è cavaliera isometrica quando: A) il piano assonometrico è disposto parallelo al piano coordinato pv, per cui x e z risultano ortogonali e y inclinato rispetto ad essi di 135 ; le dimensioni non subiscono riduzione. B) il piano assonometrico è disposto parallelo al piano coordinato pl, per cui y e z risultano ortogonali; le dimensioni di x vengono ridotte a ½. C) il piano assonometrico è disposto parallelo al piano coordinato po, per cui x e y risultano ortogonali; le dimensioni di z vengono ridotte a 2/3. D) il piano assonometrico è disposto parallelo al piano coordinato pv, per cui x e z risultano ortogonali e y inclinato rispetto ad essi; le dimensioni di y vengono ridotte in funzione dell angolo che forma con x Un assonometria obliqua è cavaliera dimetrica quando: A) il piano assonometrico è disposto parallelo al piano coordinato pv, per cui x e z risultano ortogonali e y inclinato rispetto ad essi di 135 ; le dimensioni non subiscono riduzione. B) il piano assonometrico è disposto parallelo al piano coordinato pl, per cui y e z risultano ortogonali; le dimensioni di x vengono ridotte a ½. C) il piano assonometrico è disposto parallelo al piano coordinato po, per cui x e y risultano ortogonali; le dimensioni di z vengono ridotte a 2/3. D) il piano assonometrico è disposto parallelo al piano coordinato pv, per cui x e z risultano ortogonali e y inclinato rispetto ad essi; le dimensioni di y vengono ridotte in funzione dell angolo che forma con x Un assonometria obliqua è cavaliera planometrica quando: A) il piano assonometrico è disposto parallelo al piano coordinato pv, per cui x e z risultano ortogonali e y inclinato rispetto ad essi di 135 ; le dimensioni non subiscono riduzione. B) il piano assonometrico è disposto parallelo al piano coordinato pl, per cui y e z risultano ortogonali; le dimensioni di x vengono ridotte a ½. C) il piano assonometrico è disposto parallelo al piano coordinato po, per cui x e y risultano ortogonali; le dimensioni di z vengono ridotte a 2/3. D) il piano assonometrico è disposto parallelo al piano coordinato pv, per cui x e z risultano ortogonali e y inclinato rispetto ad essi; le dimensioni di y vengono ridotte in funzione dell angolo che forma con x. Pagina 36 di 51

37 144. Cosa s intende per disegno della sezione di un solido? A) La rappresentazione grafica di un solido tagliato con una lama secondo direzioni ben definite. B) La rappresentazione grafica della figura comune tra la superficie immaginaria di taglio e il solido. C) La rappresentazione grafica delle parti interne più significative, di un solido tagliato con una superficie immaginaria che lo attraversa. D) La rappresentazione grafica di un solido cilindrico tagliato con una superficie immaginaria diametrale Quando è necessario disegnare la sezione di un solido? A) Sempre. B) Quando la richiede il committente. C) Quando si vogliono evidenziare gli elementi contenuti all interno del solido. D) Quando la vista sul piano verticale non è sufficientemente chiara Come sono denominati i piani utilizzati per effettuare le sezioni? A) Piani di sezione. B) Piani correnti. C) Piani taglianti. D) Piani inclinati Le tracce dei piani utilizzati per effettuare le sezioni vengono indicate? A) Linea mista fine. B) Con linea a tratti. C) Con linea continua. D) Con linea mista grossa. Pagina 37 di 51

38 148. Come si determinano le dimensioni vere di una superficie di una sezione? A) Misurandole con il righello sul disegno. B) Ribaltandola sul piano orizzontale e misurandola. C) Ribaltandola sul piano verticale e misurandola. D) Ribaltandola sul piano di sezione e misurandola Che cosa s intende per sviluppo di un solido? A) La riproduzione grafica ottenuta con processo fotografico. B) La rappresentazione sul piano di tutte le superfici che lo compongono. C) La sua immagine speculare. D) Il passaggio tra la rappresentazione tridimensionale e quella nel piano Quali sono i solidi perfettamente sviluppabili? A) Tutti i solidi. B) Quelli che hanno superfici laterali sferiche. C) Quelli che hanno superfici laterali piane, cilindriche e coniche. D) Quelli che hanno superfici laterali toriche Ricostruire la procedura necessaria a determinare la linea d intersezione tra due solidi. A) Unire con segmenti o curve i punti significativi dell intersezione dei due solidi. B) Individuare, con le proiezioni ortogonali, alcuni punti significativi dell intersezione di due solidi. C) Ripassare gli spigoli del solido complessivo. D) Tracciare con linea sottile i due solidi intersecati come se fossero singoli. Pagina 38 di 51

39 152. Come si chiama il punto situato sul piano d orizzonte PO, che rappresenta la posizione dell occhio dell osservatore? A) Quadro prospettico Q. B) Piano di terra T. C) Linea di terra LT. D) Punto di vista PV. E) e) Piano d orizzonte PO Come si chiama il piano su cui bisogna poggiare l oggetto da rappresentare in prospettiva? A) Quadro prospettico Q. B) Piano di terra T. C) Linea di terra LT. D) Punto di vista PV. E) e) Piano d orizzonte PO Come si chiama il piano su cui si forma l immagine prospettica? A) Quadro prospettico Q. B) Piano di terra T. C) Linea di terra LT. D) Punto di vista PV. E) e) Piano d orizzonte PO Come si chiama la proiezione del punto di vista PV sul piano di terra T A) Linea d orizzonte LO. B) Punto di stazione PS C) Punto principale PP D) Punto di distanza PD E) e) Distanza h Pagina 39 di 51

40 156. Qual è il nome della linea ottenuta mediante l intersezione tra il piano PO e il quadro prospettico? A) Linea d orizzonte LO. B) Punto di stazione PS C) Punto principale PP D) Punto di distanza PD E) e) Distanza h 157. Come si chiama la proiezione del punto di vista PV sul piano quadro prospettico Q? A) Linea d orizzonte LO. B) Punto di stazione PS C) Punto principale PP D) Punto di distanza PD E) e) Distanza h 158. Si ha una prospettiva razionale quando... A) l oggetto da rappresentare è parallelo al quadro prospettico. B) l oggetto da rappresentare si trova in una posizione qualsiasi rispetto al quadro prospettico. C) solo quando l oggetto da rappresentare è un solido sferico parallelo al quadro prospettico. D) l oggetto da rappresentare è parallelo al piano di terra e inclinato rispetto al quadro prospettico Si ha una prospettiva accidentale quando... A) l oggetto da rappresentare è parallelo al quadro prospettico. B) l oggetto da rappresentare si trova in una posizione qualsiasi rispetto al quadro prospettico. C) solo quando l oggetto da rappresentare è un solido sferico parallelo al quadro prospettico. D) l oggetto da rappresentare è parallelo al piano di terra e inclinato rispetto al quadro prospettico. Pagina 40 di 51

41 160. Si ha una prospettiva frontale quando... A) l oggetto da rappresentare è parallelo al quadro prospettico. B) l oggetto da rappresentare si trova in una posizione qualsiasi rispetto al quadro prospettico. C) solo quando l oggetto da rappresentare è un solido sferico parallelo al quadro prospettico. D) l oggetto da rappresentare è parallelo al piano di terra e inclinato rispetto al quadro prospettico Ricostruire la fase preparatoria necessaria a rappresentare la prospettiva di un punto, con il metodo dei punti di distanza A) Disegnare il punto P. B) Individuare un punto P' come intersezione di una linea passante per P e perpendicolare alla LT. C) Disegnare una linea di terra LT. D) e) Segnare il punto di vista PV e riportare PP su LT. E) f) Individuare il punto P" come intersezione di una linea passante per P e formante un angolo di 45 con LT. E condurre per PV la parallela a P"P sino a intercettare PD su LT. Fase di costruzione sul quadro prospettico. Con i dati del punto 24 ricostruire la fase di costruzione da eseguire sul quadro prospettico per rappresentare la prospettiva di un punto, con il metodo dei punti di distanza. A) Tracciare la linea di terra LT e la linea d'orizzonte LO (ad h da LT). B) Riportare P' e P" su LT. C) Riportare sulla LO il punto principale PP e il punto di distanza PD. D) Congiungere P" con PD e P' con PP; la loro intersezione determina la prospettiva P, del punto P Per ombra propria s intende: A) la parte non illuminata di un oggetto colpito da un raggio luminoso. B) l ombra proiettata su uno schermo quando la sorgente è interposta tra lo schermo e l oggetto. C) l ombra proiettata su uno schermo da un oggetto interposto tra lo schermo e la sorgente luminosa puntiforme. D) l ombra proiettata su uno schermo dalla linea separatrice d ombra di un oggetto interposto tra lo schermo e una sorgente luminosa posta all infinito. Pagina 41 di 51

42 164. Per ombra riportata s intende: A) la parte non illuminata di un oggetto colpito da un raggio luminoso. B) l ombra proiettata su uno schermo quando la sorgente è interposta tra lo schermo e l oggetto. C) l ombra proiettata su uno schermo da un oggetto interposto tra lo schermo e la sorgente luminosa puntiforme. D) l ombra proiettata su uno schermo dalla linea separatrice d ombra di un oggetto interposto tra lo schermo e una sorgente luminosa posta all infinito La linea separatrice d ombra è la linea che separa una zona d ombra da una luminosa. A) VERO B) FALSO C) la linea separatrice d'ombra non esiste nel disegno tecnico D) dipende dal disegno 166. Le ombre proiettate da un oggetto colpito da un raggio luminoso giacciono: A) solo su un piano verticale. B) solo su un piano orizzontale. C) su un piano verticale ed un piano verticale. D) su un piano verticale, un piano orizzontale o su entrambi In assonometria l ombra di un punto giace sul piano orizzontale quando: A) il raggio luminoso passante per il punto e la sua proiezione sul piano orizzontale s incontrano nel piano orizzontale. B) il raggio luminoso passante per il punto e la sua proiezione sul piano orizzontale s incontrano nel piano verticale. C) il raggio luminoso passante per il punto e la sua proiezione sul piano orizzontale s incontrano dietro il piano verticale. D) il raggio luminoso passante per il punto e la sua proiezione sul piano orizzontale s incontrano ad un altezza h dal piano orizzontale. Pagina 42 di 51

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