ALIMENTARI INDUSTRIE. Impianti di essiccazione, cottura, trasporto, raffreddamento e surgelazione a nastro continuo in acciaio

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "ALIMENTARI INDUSTRIE. Impianti di essiccazione, cottura, trasporto, raffreddamento e surgelazione a nastro continuo in acciaio"

Transcript

1 anno 52 - n. 536 giugno 2013 CON IL PATROCINIO DI INDUSTRIE ALIMENTARI Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n 46) art. 1 comma 1 DCB TO - n. 06/ IP - ISSN X Impianti di essiccazione, cottura, trasporto, raffreddamento e surgelazione a nastro continuo in acciaio CHIRIOTTI EDITORI PINEROLO - ITALIA - Tel Fax info@chiriottieditori.it

2 A.M. Giuffrè* - V. Sicari - L. Louadj Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria - Dipartimento di Agraria - Contrada Melissari Reggio Calabria - Italia A. Alampi Responsabile controllo qualità del Caseificio Fattorie del Sole S.r.l. - Viale Industrie San Gregorio Reggio Calabria - Italia * amgiuffre@unirc.it Caratterizzazione chimico-fisica e microbiologica della mozzarella S.T.G. prodotta in provincia di Reggio Calabria Chemical-physical and microbiological characterization of T.S.G. mozzarella produced in the province of Reggio Calabria Parole chiave: mozzarella, lattoinnesto, marchio Specialità Tradizionale Garantita Keywords: first starter, mozzarella cheese, Traditional Speciality Guaranteed ed trademark INTRODUZIONE La preparazione del formaggio ha costituito una delle prime modalità di conservazione alimentare nella storia dell uomo. Le tecniche di caseificazione hanno subito, nel corso del tempo, notevoli modificazioni finalizzate, inizialmente, alla produzione di formaggi con caratteristiche particolari per sapore e consistenza. Successivamente, la tecnologia ha mirato a produrre formaggi igienicamente sani, mantenendo, il più possibile, le caratteristiche organolettiche originarie. In Italia esiste una grande tradizione nella produzione di formaggi che differiscono sia per preparazione che per conservazione. Uno dei formaggi caratteristici italiani è la mozzarella, che è prodotta per la gran parte con latte vaccino e, in minore misura, con latte bufalino, precisando che la mozzarella di bufala campana è un prodotto con marchio D.O.P., mentre la mozzarella di latte vaccino, se prodotta secondo un preciso disciplinare, può fregiarsi del marchio S.T.G. (Specialità Tradizionale Garantita). La mozzarella S.T.G. è stata registrata con i Regolamenti CE n. 2301/97 (Reg. CE n. 2301/1997) e 2527/98 (Reg. CE n. 2527/1998), alla luce del Reg. CE n. 2082/92 (Reg. CE n. 2082/1992). Il Reg. CE n. 509/06 (Reg. CE n. 509/2006), che ha abrogato il Reg. CE n. 2082/92, definiva Specialità Tradizionale Garantita un prodotto agricolo o alimentare tradizionale la cui specificità è riconosciuta dalla Comunità. La specificità è l elemento o l insieme di elementi che distinguono nettamente un prodotto agricolo o alimentare da altri prodotti o alimenti analoghi appartenenti alla stessa categoria. L attuale Regolamento UE n. 1151/2012 (Reg. UE n. 1151/2012) del 21/11/2012 sui regimi di qualità dei prodotti agricoli e alimentari abroga il Regolamen- SOMMARIO La mozzarella di latte vaccino è uno dei formaggi tipici italiani riconoscibile e apprezzato in tutto il mondo. Il Reg. UE n. 1151/2012 intende aiutare i produttori di prodotti agricoli e alimentari a comunicare agli acquirenti e ai consumatori le caratteristiche e le modalità di produzione agricola di tali prodotti. Nel presente lavoro sono stati analizzati il latte per la produzione del lattoinnesto e la mozzarella prodotta in uno stabilimento di Reggio Calabria, al fine di verificare la corrispondenza con gli attuali parametri legislativi. SUMMARY Mozzarella made from cow s milk is just one type of Italian cheese which is recognizable and appreciated throughout the world. The European Regulation 1151/2012 aims to help producers of agricultural products and foodstuffs to communicate the product characteristics and farming attributes of those products and foodstuffs to buyers and consumers. In the present work, milk used for the first starter production and mozzarella produced in a factory in Reggio Calabria (Southern Italy) were analyzed in order to control the consistency with current legislative parameters. Industrie Alimentari - LII (2013) giugno - 27

3 to CE n. 509/2006 e ne definisce i regimi di qualità, stabilendo che Un prodotto agricolo o alimentare deve essere ottenuto utilizzando materie prime tradizionali oppure essere caratterizzato da una composizione tradizionale o aver subito un metodo di produzione e/o di trasformazione che rispecchia un tipo tradizionale di produzione e/o di trasformazione. Il Regolamento CE n. 2527/1998 stabilisce: - Le caratteristiche fisiche del prodotto: forma sferoidale (eventualmente con testina) o a treccia. Questa dipende dalle usanze e dalle richieste dei consumatori; peso sgocciolato compreso tra i 20 e i 250 g per il prodotto sferoidale e da 125 a 250 g per il prodotto a treccia. - Le caratteristiche organolettiche: aspetto: pelle di consistenza tenera, superficie liscia e lucente, omogenea, di color bianco latte; pasta di struttura fibrosa (più pronunciata all origine), a foglie sovrapposte, che rilascia al taglio e per leggera compressione liquido lattiginoso; possibile presenza di distacchi ma non di occhiatura; colore omogeneo, bianco latte; consistenza: morbida e leggermente elastica; sapore: caratteristico, sapido, fresco, delicatamente acidulo; odore: caratteristico, fragrante, delicato, di latte lievemente acidulo. - Le caratteristiche chimiche: umidità (m/m): 58-66% (per la forma sferoidale); 56-62% (per la forma a treccia); grasso sul secco (m/m): min. 44%; umidità sul non grasso (m/m): 69-80%; ph della pasta: 5,1-5,6; NaCl (m/m): max 1%; acido L(+) lattico (m/m): >0,2 (entro tre giorni dalla fabbricazione); attività fosfatasica: max 12 µg fenolo/g di formaggio; furosina: max 10 mg/100 g di proteina (N x 6,38). - Le caratteristiche microbiologiche: microflora caratteristica: min ufc/g (entro tre giorni dalla fabbricazione); microflora preponderante: Streptococcus thermophilus; microflora accessoria: enterococchi, batteri lattici termodurici (63 C per 35 min). Considerata l importanza commerciale che la mozzarella ricopre nell ambito delle produzioni casearie italiane, grande è anche l attenzione che viene rivolta alla sua tecnologia di produzione. Tra i maggiori difetti che i tecnologi, i casari e i produttori sono impegnati a evitare vi sono quelli legati alla fibra corta (scarsa elasticità), perdita di gusto, gommosità, difficoltà a fondere (Fife et al., 1996; Mistry e Anderson, 1993; Tunick et al., 1993). È stato verificato che, durante la maturazione della mozzarella, diminuisce la viscosità apparente (Guinee et al., 2002; Kindstedt et al., 1989) e aumenta l attitudine alla fusione (Joshi et al., 2002; Yun et al., 1995). Lo scopo del presente lavoro è stato quello di caratterizzare da un punto di vista chimico-fisico il latte utilizzato per la preparazione del lattoinnesto e la mozzarella di latte vaccino S.T.G. prodotta nell anno 2011, in provincia di Reggio Calabria (Sud Italia). MATERIALI E METODI Preparazione del lattoinnesto naturale Il lattoinnesto naturale nel caso della mozzarella S.T.G. è stato ottenuto mediante l arricchimento selettivo della microflora presente naturalmente nel latte crudo, prelevato presso l allevamento. Il latte utilizzato per la preparazione del lattoinnesto è stato prodotto con criteri di agricoltura biologica, pur non essendo l azienda che lo produce certificata per produzioni biologiche. Il latte destinato alla caseificazione, proveniente da altri allevamenti, è tutto di produzione italiana. Il lattoinnesto naturale è così chiamato per distinguerlo dalle colture selezionate, che sono miscele definite di batteri lattici, utilizzate in caseificazione con l obiettivo di standardizzare qualitativamente il prodotto. Le colture naturali sono rappresentate da un insieme indefinito di specie batteriche, in prevalenza ad habitus termofilo (Streptococcus thermophilus, Enterococcus faecium, Lactobacillus casei, Lactobacillus plantarum) (Bottazzi, 1993). Queste colture naturali nel latte, per la complessità delle specie e dei biotipi presenti, rivestono una notevole validità tecnologica e sono in grado di esprimere, nel tempo, attività metaboliche e fisiologiche molto equilibrate, da cui derivano costanti caratteri organolettici e strutturali del prodotto finale. La contaminazione del latte sembra inoltre essere strettamente 28 - Industrie Alimentari - LII (2013) giugno

4 legata all ambiente in cui gli animali vengono allevati, rilevandosi quindi, dal punto di vista qualitativo, caratteristica. Questa è una delle motivazioni per cui alcuni prodotti caseari presentano alcune proprietà organolettiche legate alla tradizionalità ed alla naturalità delle materie prime utilizzate nei processi di caseificazione. Fondamentale è in questo senso il contributo degli alimenti utilizzati in azienda per il bestiame e in modo particolare del pascolo. Il lattoinnesto naturale deve essere preparato con latte proveniente dalla zona di raccolta dello stabilimento di produzione del formaggio e utilizzato in loco. Esso consiste in una coltura di batteri lattici, caratterizzati da termoresistenza, rapidità di sviluppo e di acidificazione, che si ottiene per arricchimento selettivo della microflora lattica naturalmente presente nel latte crudo, di cui rispecchia la qualità microbiologica di partenza. L insieme di questa flora lattica contribuisce a determinare le caratteristiche finali del prodotto. Si procede generalmente con la preparazione del lattoinesto seguendo le seguenti fasi: 1. trattamento termico del latte crudo non refrigerato, a temperatura non minore di 63 C per un tempo minimo di 15 min; 2. raffreddamento alla temperatura di incubazione C; 3. incubazione sino ad acidità pari a SH su 100 ml; 4. raffreddamento ad una temperatura minore di 8 C; 5. conservazione in regime di refrigerazione a temperatura <4 C. Preparazione della mozzarella S.T.G. La preparazione della mozzarella è stata fatta partendo da un latte di produzione italiana. Sul latte crudo giunto allo stabilimento, si è intervenuti come segue. - Pastorizzazione con una temperatura non inferiore ai 72 C per 15 secondi; - aggiunta del lattoinnesto naturale; - aggiunta del caglio bovino liquido avente attività di pepsina compresa tra il 20 e il 30%; - coagulazione presamica a temperatura compresa tra i 35 e i 39 C; - taglio della cagliata con susseguente rottura e dissieramento; - maturazione lattica della cagliata fino a un ph di 5,0-5,4; - riduzione in pezzi della pasta matura; - filatura con acqua calda addizionata di sale, portando la pasta in uscita dalla filatrice a una temperatura di C; - formatura-mozzatura a caldo; - immediato rassodamento della mozzarella in acqua fredda; - confezionamento. Metodiche analitiche chimiche sul latte crudo Il ph e l acidità titolabile sono stati determinati mediante le metodiche riportate nel D.M. del (D.M.P.A.F., 1986). Le proteine totali, i grassi totali e il lattosio sono stati determinati mediante la metodica FIL- IDF 141C:2000, effettuata tramite MilkoScan S 50B, strumento automatico, a infrarossi, controllato da microprocessore, per la determinazione dei costituenti nutritivi del latte. L indice crioscopico è stato determinato mediante uno strumento automatico (Criobasic 1) per la rapida determinazione della variazione del punto crioscopico del latte dovuta ad annacquamento. Lettura a plateau, in accordo alle normative FIL-IDF 108B:91. La conta delle cellule somatiche è stata eseguita mediante misuratore cellulare ottico DeLaval DCC. Metodiche analitiche chimiche sulla mozzarella Il ph è stato determinato mediante la metodiche riportate nel D.M. del (D.M.P.A.F., 1986). I grassi totali sul tal quale e i grassi totali sul secco, la sostanza secca, l umidità sul tal quale e l umidità sul non grasso, le proteine e il sale sono stati determinati mediante FoodScan secondo la metodologia analitica, in accordo con ISO 21543/IDF standard 201:2006 utilizzando la spettrometria all Infrarosso. Metodiche analitiche microbiologiche sul latte per lattoinnesto e mozzarella I coliformi totali sono stati determinati mediante la metodica descritta nel metodo AFNOR (1989). Si è proceduto con un conteggio in piastra per inclusione dei batteri coliformi totali, utilizzando un terreno di coltura pronto all uso del tipo Petrifilm CC (Petrifilm Coliform Count), di composizione identica al terreno cristalvioletto Industrie Alimentari - LII (2013) giugno - 29

5 rosso neutro bile, eccetto che per la presenza del gelificante guar in luogo dell agar-agar (Niemelä, 1983). Gli Escherichia coli sono stati determinati mediante il metodo AFNOR (2001), eseguendo il conteggio selettivo in piastra del batterio Escherichia coli b-glucuronidasi-positivo, utilizzando un terreno di coltura pronto all uso noto con il nome commerciale di Petrifilm SEC (Select E. coli), (Niemelä, 1983). I miceti totali sono stati determinati mediante il metodo AOAC (AOAC ), che consiste nel conteggio in piastra per inclusione di muffe e lieviti utilizzando un terreno di coltura selettivo pronto all uso noto con il nome commerciale di Petrifilm YM (Petrifilm Yeast and Mould Count Plate). Lo streptococco termofilo è stato determinato mediante la metodica UNI UNI 10357/93. RISULTATI E DISCUSSIONE Fig. 1 - Contenuto di cellule somatiche nel latte utilizzato per la preparazione del lattoinnesto, nei quattro trimestri dell anno In fig. 1 sono riportati i dati attestanti il controllo microbiologico del latte crudo destinato alla produzione del lattoinnesto in ordine al contenuto di cellule somatiche e la sua evoluzione per un intero anno, con i valori raggruppati per trimestri. Con questo parametro vengono definiti sia i leucociti sia le cellule che hanno origine dallo sfaldamento epiteliale. Elevati contenuti sono segnali dell insorgenza di mastiti e/o di disordini secretori dovuti all alimentazione (Del Prato, 2001). Nel periodo di monitoraggio condotto presso l azienda in esame, si è notata una bassa incidenza di questa problematica anche tenendo conto che gli animali sono allevati allo stato brado, il che comporta una minore forzatura alimentare ed un potenziamento delle risposte immunitarie degli stessi. La flora microbica di interesse caseario è rappresentata da un insieme di ceppi appartenenti ai generi Streptococcus, Lactobacillus e Lactococcus. La specie di maggiore importanza per la preparazione del lattoinnesto è lo Streptococcus thermophilus. Il controllo sul contenuto di Streptococcus thermophilus è stato eseguito sul lattoinnesto e sulla mozzarella durante l arco di un anno, raggruppando i dati per trimestri e riportandoli come media. Nel lattoinnesto abbiamo rilevato valori pari a ufc/g nel primo trimestre, poi abbiamo registrato un aumento fino a ufc/g nel secondo trimestre, quindi una diminuzione a ufc/g nel terzo trimestre e il valore massimo nel quarto trimestre a ufc/g (fig. 2). Nella mozzarella abbiamo rilevato un valore medio di ufc/g nel primo trimestre, poi abbiamo registrato un aumento fino a ufc/g nel secondo trimestre, quindi ufc/g nel terzo trimestre e una media di ufc/g nel quarto trimestre che è anche stato il valore medio più alto nel corso dell anno (fig. 2). I valori dello Streptococcus thermophilus ottenuti dall analisi microbiologica sul latte per la preparazione del lattoinnesto sono indice di una ottimale crescita che determina un miglioramento delle caratteristiche sensoriali e una migliore acidificazione della pasta. Anche sulla mozzarella la concentrazione dello Streptococcus thermophilus è stata rilevata in quantità abbastanza elevata consentendo effetti 30 - Industrie Alimentari - LII (2013) giugno

6 Fig. 2 - Contenuto di Streptococcus thermophilus nel latte utilizzato per il lattoinnesto e nella mozzarella S.T.G., nel corso dei quattro trimestri dell anno benefici sulla salute del consumatore finale. Anche le analisi microbiologiche e chimico-fisiche eseguite sul latte utilizzato per la preparazione del lattoinnesto hanno certificato un prodotto in linea con i valori previsti dalla normativa vigente (tab. 1). Dai dati riportati nelle tab. 2 e 3, relativi alla caratterizzazione microbiologica e chimico-fisica della mozzarella S.T.G., si evince che i valori ottenuti rientrano perfettamente nel range stabilito dal disciplinare di produzione del D.M.P.A.F., Inoltre, dall esame organolettico, effettuato su 40 campioni di mozzarella, si evidenziano i seguenti risultati: pelle di consistenza tenera, superficie liscia e lucente, omogenea, di colore bianco latte; pasta di struttura fibrosa, a foglie sovrapposte, che rilascia al taglio e per leggera compressione liquido lattiginoso. A differenza della mozzarella ottenuta per acidificazione chimica mediante l utilizzo dell acido citrico, e della mozzarella ottenuta per acidificazione biologica mediante l utilizzo di colture selezionate starter, la mozzarella S.T.G. come descritto precedentemente viene prodotta seguendo un disciplinare ben preciso. Operazione di fondamentale importanza nella produzione di questo formaggio è l utilizzo del lattoinnesto, il quale comporta un arricchimento naturale della microflora presente naturalmente nel latte crudo. Le colture naturali, infatti, per la complessità dei biotipi presenti, rivestono una notevole validità tecnologica e sono in grado di esprimere nel tempo attività metaboliche e fisiologiche molto equilibrate, da cui derivano caratteri organolettici e strutturali del prodotto finale costanti. Il lattoinnesto utilizzato per la produzione della mozzarella S.T.G., provenendo da un azienda biologica, presenta una contaminazione strettamente legata all ambiente in cui gli animali vengono allevati, per cui dal punto di vista qualitativo è caratteristica. L aggiunta dell innesto apporta, in- Tabella 2 - Analisi microbiologiche della mozzarella S.T.G. Coliformi totali (VRB) ufc/ml <10 Escherichia coli ufc/ml <10 Miceti totali ufc/ml <10 Tabella 1 - Valori medi dei principali parametri microbiologici e chimico-fisici del latte utilizzato per il lattoinnesto. Coliformi totali (Petrifilm) ufc/ml 40 ph 6,76 Acidità titolabile (ml NaOH/50 ml) 3,6 Proteine totali % 3,2 Grassi totali % 3,5 Residuo secco magro % 8,52 Lattosio % 4,8 Indice crioscopico C -0,525 Inibenti negativo CONCLUSIONI Tabella 3 - Analisi chimico-fisiche dei principali parametri della mozzarella S.T.G. oggetto del presente studio, (valori medi). ph della pasta 5,31 Sostanza secca % 35,13 Umidità % 64,87 Grassi totali (tal quale) % 16,94 Grassi totali (sul secco) % 48,22 Umidità sul non grasso % 78,10 Proteine % 18 Cloruro di sodio % 1 Lattosio g/100 g 0,6 Industrie Alimentari - LII (2013) giugno - 31

7 fatti, al latte una flora batterica che assicura una decisa prevalenza dei batteri caseofili che conferiscono elevata acidità, favoriscono la coagulazione e contrastano i microrganismi anticaseari, comportando allo stesso tempo la formazione di particolari proprietà organolettiche legate alla tradizionalità e alla naturalità della materia prima utilizzata nel processo di caseificazione. In particolare la mozzarella S.T.G. rispetto a quella ottenuta per acidificazione chimica presenta i seguenti vantaggi: - sapore decisamente migliore, contro un appiattimento del gusto di quella citrica; - minore vulnerabilità del prodotto alle contaminazioni; - maggiore conservabilità; - la composizione della mozzarella favorisce un alimentazione equilibrata, inoltre, essendo ricca in fermenti lattici vivi svolge importanti funzioni in ambito salutistico. Lactobacillus bulgaricus, Lactobacillus acidophilus, Lactobacillus casei, Lactobacillus lactis, Streptococcus thermophilus sono i nomi dei principali fermenti, microrganismi attivi che costituiscono la flora batterica intestinale a difesa del nostro organismo, che garantiscono il corretto funzionamento dell intestino, aiutano a prevenire allergie e ad assorbire le vitamine indispensabili per la nostra salute. BIBLIOGRAFIA - AFNOR (Attestazione 3M01/2-09/89). - AFNOR (Attestazione 3M01/8-06/01). - AOAC Official Method Yeast and Mold Counts in Food. First action 1997, Final action Bottazzi V. (1993). Microbiologia lattiero casearia. Edagricole Edizioni agricole pp Del Prato O.S. (2001). Trattato di tecnologia casearia. Calderini Edagricole. - D.M.P.A.F. (2001). Decreto del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali Fife R.L., McMahon D.J., Oberg C.J. (1996). Functionality of low fat Mozzarella cheese. J. Dairy Sci. 79, Guinee T.P., Feeney E.P., Auty M.A.E., Fox P.F. (2002). Effect of ph and calcium concentration on some textural and functional properties of Mozzarella cheese. J. Dairy Sci. 85, Joshi N.S., Muthukumarappan K., Dave R.I. (2002). Role of soluble and colloidal calcium contents on functionality of salted and unsalted part-skim mozzarella cheese. Aust. J. Dairy Technol. 57, Kindstedt P.S., Rippe J.K., Duthie C.M. (1989). Application of helical viscometry to study commercial Mozzarella cheese melting properties. J. Dairy Sci. 72, Mistry V.V., Anderson D.L. (1993). Composition and microstructure of commercial full-fat and low fat cheeses. Food Struct. 12, Niemelä N.M.L. (1983). Statistical Evaluation of Results from Quantitative Microbiological Examinations. Report n. 1, 2 nd edition. - Reg. CE n. 2301/1997 della Commissione del Reg. CE n. 2527/1998 della Commissione del Reg. CE n. 509/2006 del Consiglio del , G.U. UE L93/1 del Reg. UE n. 1151/2012 del 21/12/2012, G.U. UE L343/1 del 14/12/ Tunick M.H., Mackey K.L., Shich J.J., Smith P.W., Cooke P., Malin E.L. (1993). Rheology and microstructure of low fat Mozzarella cheese. Int. dairy J. 3, Yun J.J., Barbano D.M., Kindstedt P.S., Laroe K.L. (1995). Mozzarella cheese: impact of whey ph at draining on chemical composition, proteolysis, and functional properties. J. Dairy Sci. 78, Industrie Alimentari - LII (2013) giugno

chimiche e microbiologiche con metodi ufficiali o riconosciuti; che tali elementi rientrano tra gli elementi principali del disciplinare;

chimiche e microbiologiche con metodi ufficiali o riconosciuti; che tali elementi rientrano tra gli elementi principali del disciplinare; L 317/14 REGOLAMENTO (CE) N. 2527/98 DELLA COMMISSIONE del 25 novembre 1998 che completa l allegato del regolamento (CE) n. 2301/97 relativo all iscrizione di talune denominazioni nell albo delle attestazioni

Dettagli

MOZZARELLA S.T.G. Piano dei controlli per la verifica della conformita. Riceve e stocca separatamente. destinato alla lavorazione

MOZZARELLA S.T.G. Piano dei controlli per la verifica della conformita. Riceve e stocca separatamente. destinato alla lavorazione MOZZARELLA S.T.G. Piano dei controlli per la verifica della conformita e del procedimento di fabbricazione Controlli interni N. descrizione Modalita di gestione e verifica da parte del fabbricante Frequenza

Dettagli

Mozzarella Specialità Tradizionale Garantita

Mozzarella Specialità Tradizionale Garantita Mozzarella Specialità Tradizionale Garantita PIANO DEI CONTROLLI PER LA VERIFICA DELLA CONFORMITÀ DEL PRODOTTO E DEL PROCEDIMENTO DI FABBRICAZIONE Rev. 0 del 17-09-02 Pagina 1 di 19 INDICE: 1. Premessa...3

Dettagli

Piano dei Controlli del Formaggio a Specialità Tradizionale Garantita Mozzarella

Piano dei Controlli del Formaggio a Specialità Tradizionale Garantita Mozzarella Ed.00 rev 00 del Piano dei Controlli del Formaggio a Specialità Tradizionale Garantita Mozzarella Ed.00 rev 00 del Sommario 1 - Premessa... 3 2 Definizioni ed abbreviazioni... 3 3 - Documenti di riferimento...

Dettagli

Mozzarella "Specialità Tradizionale Garantita"

Mozzarella Specialità Tradizionale Garantita ISME.ERT srl unipersonale C.so Meridionale,6-80143 Napoli Mozzarella "Specialità Tradizionale Garantita" PIANO DEI CONTROLLI PER LA VERIFICA DELLA CONFORMITÀ DEL PRODOTTO E DEL PROCEDIMENTO DI FABBRICAZIONE

Dettagli

Indice. Prefazione. Il casaro consapevole Tecnologia casearia: definizione Le denominazioni Formaggi DOP Formaggi IGP Formaggi STG Formaggi PAT

Indice. Prefazione. Il casaro consapevole Tecnologia casearia: definizione Le denominazioni Formaggi DOP Formaggi IGP Formaggi STG Formaggi PAT Indice Prefazione Il casaro consapevole Tecnologia casearia: definizione Le denominazioni Formaggi DOP Formaggi IGP Formaggi STG Formaggi PAT XI XIII XIV XV XVI XVI XVII XVIII 1. La tipologia e la classificazione

Dettagli

SETTEMBRE Lunedì 26 Settembre MODULO 1 docente insegnamento dalle alle ore. Mercoledì 28 Settembre MODULO 2 docente insegnamento dalle alle ore

SETTEMBRE Lunedì 26 Settembre MODULO 1 docente insegnamento dalle alle ore. Mercoledì 28 Settembre MODULO 2 docente insegnamento dalle alle ore SETTEMBRE 2016 Lunedì 26 Settembre MODULO 1 Accoglienza, presentazione corso; il mestiere di casaro, caratteristiche, modalità di lavoro, criticità e prospettive occupazionali Mercoledì 28 Settembre MODULO

Dettagli

CERTIFICAZIONE REGOLAMENTATA DI PRODOTTO AGROALIMENTARE. 3 Aggiornamento editoriale e loghi

CERTIFICAZIONE REGOLAMENTATA DI PRODOTTO AGROALIMENTARE. 3 Aggiornamento editoriale e loghi Rev. Sintesi modifica Data 3 Aggiornamento editoriale e loghi 2019-04-09 2 Rimodulazione tariffario come da DM 28 giugno 2001 GURI n.160 del 12 luglio 2001 (nota MIPAAF VICO 1 nr.0012218 del 20/06/2016)

Dettagli

LABORATORIO DEL CONSORZIO RICERCA FILIERA LATTIERO-CASEARIA. N Matrice Prova Metodo

LABORATORIO DEL CONSORZIO RICERCA FILIERA LATTIERO-CASEARIA. N Matrice Prova Metodo E-MQ 1-1 ELENCO METODI DI PROVA LABORATORIO Pagina 1 di 9 Campionamento Latte e lattiero caseari Latte e lattiero caseari Alimenti zootecnici Alimenti zootecnici Preparazione campione per l'analisi microbiologica

Dettagli

N Matrice Prova Metodo

N Matrice Prova Metodo E-MQ 1-1 ELENCO METODI DI PROVA LABORATORIO Pagina 1 di 9 Campionamento Latte e lattiero caseari Latte e lattiero caseari Alimenti zootecnici Alimenti zootecnici Preparazione campione per l'analisi microbiologica

Dettagli

Le analisi che si effettuano sul latte. Percorso didattico quarta/quinta ITIS Cartesio Indirizzo chimico-biotec. sanitario

Le analisi che si effettuano sul latte. Percorso didattico quarta/quinta ITIS Cartesio Indirizzo chimico-biotec. sanitario Le analisi che si effettuano sul latte Percorso didattico quarta/quinta ITIS Cartesio Indirizzo chimico-biotec. sanitario Per il controllo della qualità del latte vengono rilevati determinati parametri:

Dettagli

AREA FOOD ACCADEMIA DEI MESTIERI. casaro PROFESSIONE SECONDA EDIZIONE PROGRAMMA DEL CORSO

AREA FOOD ACCADEMIA DEI MESTIERI. casaro PROFESSIONE SECONDA EDIZIONE PROGRAMMA DEL CORSO R ACCADEMIA DEI MESTIERI PROGRAMMA DEL CORSO MOD. 1 4 h 1 gg FORMAMENTIS INTRODUZIONE AL CORSO 1^ GIORNATA - Accoglienza, presentazione del corso, consegna materiale didattico, registrazione dati per fornitura

Dettagli

Buone prassi di caseificazione. Buone prassi igieniche

Buone prassi di caseificazione. Buone prassi igieniche Produrre sicuro in malga Buone prassi di caseificazione Buone prassi igieniche Argomenti del giorno Quali sono i corretti comportamenti durante la caseificazione in malga? Come la ricerca scientifica può

Dettagli

MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE E FORESTALI

MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE E FORESTALI MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE E FORESTALI Approvazione del piano di controllo e del prospetto tariffario relativi alla STG "Mozzarella" registrata in ambito Unione europea ai sensi del regolamento

Dettagli

Formaggio fresco a pasta filata conservata in liquido di governo. Italia (regione Campania, provincia di Caserta) INGREDIENTI ALLERGENI E OGM

Formaggio fresco a pasta filata conservata in liquido di governo. Italia (regione Campania, provincia di Caserta) INGREDIENTI ALLERGENI E OGM MOZZ. BUF.CAMP.DOP T/S GR 250/1 Rev. 1 Codice 64020 del 27/03/2014 DESCRIZIONE PRODOTTO: Formaggio fresco a pasta filata conservata in liquido di governo PAESE DI PRODUZIONE: Italia (regione Campania,

Dettagli

Visto il decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, ed in particolare l'art. 16 lettera d);

Visto il decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, ed in particolare l'art. 16 lettera d); MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE E FORESTALI DECRETO 28 giugno 2001 Approvazione del piano di controllo e del prospetto tariffario relativi alla STG "Mozzarella" registrata in ambito Unione europea ai

Dettagli

RELAZIONE TECNICA SUI RISULTATI OTTENUTI NEL CORSO DEL PROGETTO

RELAZIONE TECNICA SUI RISULTATI OTTENUTI NEL CORSO DEL PROGETTO RELAZIONE TECNICA SUI RISULTATI OTTENUTI NEL CORSO DEL PROGETTO Innovazione della filiera bovina da latte in Abruzzo per produzioni lattiero-caseari ad elevato contenuto salutistico ed ecosostenibile (IproLaB)

Dettagli

GORGONZOLA DOLCE GRAN RISERVA LEONARDI

GORGONZOLA DOLCE GRAN RISERVA LEONARDI GORGONZOLA DOLCE GRAN RISERVA LEONARDI Descrizione del prodotto: formaggio a pasta cruda a denominazione d origine protetta (D.O.P) Proprietà organolettiche: Aspetto: crosta rugosa di colore rosa più o

Dettagli

ADA Produzione di formaggi freschi e molli

ADA Produzione di formaggi freschi e molli RA 1: Realizzare la pastorizzazione del latte, effettuando preventivamente, sulla base dei protocolli previsti per la produzione di formaggi freschi e molli, il controllo qualitativo organolettico delle

Dettagli

SPECIFICHE DI SERVIZIO

SPECIFICHE DI SERVIZIO Gentile Cliente, con la presente si riportano le specifiche di servizio relative all attività analitica del Laboratorio Concast: a) le metodiche analitiche adottate sono codificate nel Sistema Qualità

Dettagli

PRODOTTI DI QUALITA REGIME DI QUALITA RICONOSCIUTO DALLA REGIONE PUGLIA AI SENSI DEL REG. (CE) N. 1305/2013 DISCIPLINARE DI PRODUZIONE

PRODOTTI DI QUALITA REGIME DI QUALITA RICONOSCIUTO DALLA REGIONE PUGLIA AI SENSI DEL REG. (CE) N. 1305/2013 DISCIPLINARE DI PRODUZIONE PRODOTTI DI QUALITA REGIME DI QUALITA RICONOSCIUTO DALLA REGIONE PUGLIA AI SENSI DEL REG. (CE) N. 1305/2013 DISCIPLINARE DI PRODUZIONE FORMAGGI FRESCHI O A BREVE MATURAZIONE 1 1. CAMPO DI APPLICAZIONE

Dettagli

Dipartimento Prevenzione

Dipartimento Prevenzione Come il cacio sui maccheroni San Marino 24 novembre 2010 Dott. Maurizio Berardi Dipartimento Prevenzione Latte Il latte è un liquido secreto dalla ghiandola mammaria dalle femmine dei mammiferi, il suo

Dettagli

OPERATORE DELLE LAVORAZIONI LATTIERO-CASEARIE

OPERATORE DELLE LAVORAZIONI LATTIERO-CASEARIE OPERATORE DELLE LAVORAZIONI LATTIERO-CASEARIE DESCRIZIONE SINTETICA OPERATORE DELLE LAVORAZIONI LATTIERO-CASEARIE L operatore delle lavorazioni lattiero-casearie è in grado di realizzare prodotti caseari

Dettagli

GORGONZOLA DOLCE cubetti

GORGONZOLA DOLCE cubetti GORGONZOLA DOLCE cubetti Proprietà organolettiche: Aspetto: crosta rugosa di colore rosa più o meno intenso, non edibile; la pasta è di colore bianco paglierino con venature azzurro-verdastre (erborinature).

Dettagli

SCIMUDIN DELLA VALTELLINA

SCIMUDIN DELLA VALTELLINA 1 A L L E G A T O 1 SCIMUDIN DELLA VALTELLINA Disciplinare di produzione Art. 1 - Attribuzione del Marchio Collettivo Geografico Scimudin della Valtellina Art. 2 - Caratteristiche del prodotto 2.1. Caratteristiche

Dettagli

PROVE ACCREDITATE - CATEGORIA: 0

PROVE ACCREDITATE - CATEGORIA: 0 Scheda N 1 di 7 PROVE ACCREDITATE - CATEGORIA: 0 1 Acqua destinata al consumo umano Coliformi a 37 C, Escherichia coli ISO 19458:2006 + ISO 9308-1:2000/Cor 1:2007 Conteggio delle colonie a 22 C, Conteggio

Dettagli

Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura

Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura PROSPETTIVE DI VALORIZZAZIONE DI SIERO E SCOTTA DA PRODUZIONI CASEARIE TIPICHE SU PICCOLA SCALA Giorgio GIRAFFA Centro di Ricerca per le Produzioni

Dettagli

Caratteristiche qualitative CNR Centro Studi Latte-Milano. del latte crudo IL LATTE. Roberta Lodi 1

Caratteristiche qualitative CNR Centro Studi Latte-Milano. del latte crudo IL LATTE. Roberta Lodi 1 CNR-ISPA Sede di Vendita diretta di latte crudo: qualità e sicurezza Tradate 11.09.08 Caratteristiche qualitative CNR Centro Studi Latte- del latte crudo Roberta Lodi 1 IL LATTE è una complessa miscela

Dettagli

COMUNE DI PIANEZZA CAPITOLATO SPECIALE D APPALTO PER IL SERVIZIO DI RISTORAZIONE SCOLASTICA LIMITI DI CONTAMINAZIONE MICROBICA

COMUNE DI PIANEZZA CAPITOLATO SPECIALE D APPALTO PER IL SERVIZIO DI RISTORAZIONE SCOLASTICA LIMITI DI CONTAMINAZIONE MICROBICA COMUNE DI PIANEZZA CAPITOLATO SPECIALE D APPALTO PER IL SERVIZIO DI RISTORAZIONE SCOLASTICA LIMITI DI CONTAMINAZIONE MICROBICA Limiti di contaminazione microbica - Comune di Pianezza a.s. 2011-2012 1 YOGURT

Dettagli

SPECIFICHE DI SERVIZIO

SPECIFICHE DI SERVIZIO Gentile Cliente, con la presente si riportano le specifiche di servizio relative all attività analitica del Laboratorio Concast: a) le metodiche analitiche adottate sono codificate nel Sistema Qualità

Dettagli

PROVE ACCREDITATE - CATEGORIA: 0

PROVE ACCREDITATE - CATEGORIA: 0 Scheda N 1 di 5 PROVE ACCREDITATE - CATEGORIA: 0 1 Aceto Acidità totale DM 12/03/86 GU SG n. 161 14/07/86 p.to 2 Anidride Solforosa libera e totale PNN-83 2009 Rev. 1 Densità relativa a 20 C DM 12/03/86

Dettagli

LA RICERCA PER LA VALORIZZAZIONE DEL PARMIGIANO-REGGIANO GLI ASPETTI CHIMICO-FISICI DEL PROCESSO DI CASEIFICAZIONE

LA RICERCA PER LA VALORIZZAZIONE DEL PARMIGIANO-REGGIANO GLI ASPETTI CHIMICO-FISICI DEL PROCESSO DI CASEIFICAZIONE LA RICERCA PER LA VALORIZZAZIONE DEL PARMIGIANO-REGGIANO GLI ASPETTI CHIMICO-FISICI DEL PROCESSO DI CASEIFICAZIONE Mauro Pecorari Reggio Emilia 16/06/2009 IL PARMIGIANO-REGGIANO NEL TEMPO 1913 2000 1936

Dettagli

IL CONTROLLO UFFICIALE DEGLI ALIMENTI E LA VERIFICA DELL'ETICHETTATURA

IL CONTROLLO UFFICIALE DEGLI ALIMENTI E LA VERIFICA DELL'ETICHETTATURA IL CONTROLLO UFFICIALE DEGLI ALIMENTI E LA VERIFICA DELL'ETICHETTATURA Organizzazione dei sistemi di controllo Organizzazione dei sistemi di controllo U.E. UVAC/PIF MIN. SAN. NAS REGIONE ARPA DIREZIONE

Dettagli

ELENCO PROVE ACCREDITATE - CATEGORIA: 0

ELENCO PROVE ACCREDITATE - CATEGORIA: 0 Scheda 1 di 5 ELENCO PROVE ACCREDITATE - CATEGORIA: 0 Acque per uso umano Conta Coliformi, Conta Escherichia coli ISO 9308-1:2014 Conta Enterococchi ISO 7899-2:2000 Alimenti Ricerca Campylobacter jejuni,

Dettagli

Influenza dei biofilmmicrobici sulla fermentazione e la maturazione di formaggi a pasta filata della Sicilia occidentale

Influenza dei biofilmmicrobici sulla fermentazione e la maturazione di formaggi a pasta filata della Sicilia occidentale Ragusa Latte, RAGUSA 05 Maggio 2014 Conferenza finale RAUSANO Miglioramento del processo produttivo del Ragusano DOP Influenza dei biofilmmicrobici sulla fermentazione e la maturazione di formaggi a pasta

Dettagli

Profilo microbico e caratteristiche reologiche

Profilo microbico e caratteristiche reologiche Milano Caratterizzazione e utilizzazione delle risorse pastorali alpine e tracciabilità delle produzioni casearie derivate Profilo microbico e caratteristiche reologiche Milena Brasca, Tiziana Silvetti

Dettagli

REGIME DI QUALITA RICONOSCIUTO DALLA REGIONE PUGLIA AI SENSI DEL REG. (CE) N. 1305/2013 DISCIPLINARE DI PRODUZIONE FORMAGGI A PASTA DURA E SEMIDURA

REGIME DI QUALITA RICONOSCIUTO DALLA REGIONE PUGLIA AI SENSI DEL REG. (CE) N. 1305/2013 DISCIPLINARE DI PRODUZIONE FORMAGGI A PASTA DURA E SEMIDURA PRODOTTI DI QUALITA REGIME DI QUALITA RICONOSCIUTO DALLA REGIONE PUGLIA AI SENSI DEL REG. (CE) N. 1305/2013 DISCIPLINARE DI PRODUZIONE FORMAGGI A PASTA DURA E SEMIDURA 1 1. CAMPO DI APPLICAZIONE Il presente

Dettagli

ELENCO PROVE ACCREDITATE - CATEGORIA: 0

ELENCO PROVE ACCREDITATE - CATEGORIA: 0 pag. 1 di 5 UNI CEI EN ISO/IEC 17025:2005 ELENCO PROVE ACCREDITATE - CATEGORIA: 0 Acque per uso umano Conta Carica microbica aerobia a 22 C, Conta Carica microbica aerobia a 36 C Conta Coliformi, Conta

Dettagli

Aspetti generali: il latte

Aspetti generali: il latte Il latte Aspetti generali: il latte Latte = prodotto ottenuto dalla mungitura regolare, ininterrotta e completa delle mammelle di animali in buono stato di salute e di nutrizione Latte latte di mucca;

Dettagli

Opportunità dell uso di colture starter in formaggi tradizionali

Opportunità dell uso di colture starter in formaggi tradizionali Opportunità dell uso di colture starter in formaggi tradizionali Simone Stella Dipartimento di Scienze Veterinarie per la Salute, la Produzione Animale e la Sicurezza Alimentare Formaggi «tradizionali»

Dettagli

Il prodotto finito: formaggio

Il prodotto finito: formaggio Il prodotto finito: formaggio Il nome di formaggio o cacio è riservato al prodotto che si ricava dal latte intero o parzialmente o totalmente scremato, oppure dalla crema in seguito a coagulazione acida

Dettagli

Aspetti generali: il latte

Aspetti generali: il latte Aspetti generali: il latte Latte = prodotto ottenuto dalla mungitura regolare, ininterrotta e completa delle mammelle di animali in buono stato di salute e di nutrizione Latte latte di mucca; altrimenti:

Dettagli

Numero di accreditamento: 0229 Revisione: 19 Data rilascio: 18/03/1999 Data modifica: 09/06/2011 Data scadenza: 25/06/2015 ELENCO PROVE

Numero di accreditamento: 0229 Revisione: 19 Data rilascio: 18/03/1999 Data modifica: 09/06/2011 Data scadenza: 25/06/2015 ELENCO PROVE Numero di iscrizione Denominazione Sede legale Sede operativa 022 SA Ecolab G.M. 65 s.r.l. Via San Leonardo n. 120-84131 Salerno Via San Leonardo n. 120-84131 Salerno Direttore responsabile laboratorio

Dettagli

Componente Quantità % Origine Latte 98,371 Italia Sale 1,5 Italia Caglio 0,004 EU Lisozima (proteina dell uovo) 0,025 EU

Componente Quantità % Origine Latte 98,371 Italia Sale 1,5 Italia Caglio 0,004 EU Lisozima (proteina dell uovo) 0,025 EU GRANA PADANO DOP PORZIONATO SV 1/8 60340 Ingredienti: Latte, sale, caglio, conservante: lisozima (da uovo). Origine fornitori / materia prima: il Grana Padano DOP è prodotto in Italia nel territorio definito

Dettagli

LA MATURAZIONE DEL LATTE DURANTE L AFFIORAMENTO IN IFFERENTI CONDIZIONI OPERATIVE. L attitudine tecnologica del latte e la reologia del coagulo

LA MATURAZIONE DEL LATTE DURANTE L AFFIORAMENTO IN IFFERENTI CONDIZIONI OPERATIVE. L attitudine tecnologica del latte e la reologia del coagulo LA MATURAZIONE DEL LATTE DURANTE L AFFIORAMENTO IN IFFERENTI CONDIZIONI OPERATIVE L attitudine tecnologica del latte e la reologia del coagulo Centro Lattiero Caseario E. Fossa, S. Sandri, C. Scotti Relatore:

Dettagli

Prodotto lattiero caseario tradizionale della provincia di Nuoro

Prodotto lattiero caseario tradizionale della provincia di Nuoro Sorveglianza del rischio e tutela della salute pubblica ASL-Olbia Budoni 17-18 settembre 2007 Qualità igienico-sanitaria di Frùe Prodotto lattiero caseario tradizionale della provincia di Nuoro T.Firinu

Dettagli

SCHEDA TECNICA. ALPINO - Scheda tecnica yogurt intero e magro 125g Rev.2.docx

SCHEDA TECNICA. ALPINO - Scheda tecnica yogurt intero e magro 125g Rev.2.docx Pag. 1 / 4 DESCRIZIONE DEL PRODOTTO Yogurt Alpino naturale magro 0,1% di grassi INGREDIENTI: latte scremato pastorizzato con fermenti lattici vivi (Streptococcus thermophilus, Lactobacillus bulgaricus).

Dettagli

SCHEDA TECNICA PRODOTTO

SCHEDA TECNICA PRODOTTO SCHEDA TECNICA PRODOTTO A. NOME PRODOTTO... 2 B. DESCRIZIONE PRODOTTO:... 2 C. CARATTERISTICHE DEL PRODOTTO:... 2 D. PRODOTTO PER:... 2 E. VALORI MEDI DI SOSTANZE NUTRITIVE CONTENUTE IN 100 g DI PRODOTTO:...

Dettagli

Le proposte nel campo degli alimenti e della salute. Marisa Porrini DiSTAM Facoltà di Agraria

Le proposte nel campo degli alimenti e della salute. Marisa Porrini DiSTAM Facoltà di Agraria Le proposte nel campo degli alimenti e della salute Marisa Porrini DiSTAM Facoltà di Agraria Alimentazione Salute Alimenti funzionali che forniscono benefici alla salute al di là della capacità di base

Dettagli

SCHEDA TECNICA PRODOTTO

SCHEDA TECNICA PRODOTTO SCHEDA TECNICA PRODOTTO A. NOME PRODOTTO:... 2 B. DESCRIZIONE PRODOTTO:... 2 C. CARATTERISTICHE DEL PRODOTTO:... 2 D. PRODOTTO PER CONTO DI:... 2 E. VALORI MEDI DI SOSTANZE NUTRITIVE CONTENUTE IN 100 g

Dettagli

Prodotti e processi di conservazione e trasformazione del latte

Prodotti e processi di conservazione e trasformazione del latte Prodotti e processi di conservazione e trasformazione del latte MATERIE PRIME PROCESSI DI CONSERVAZIONE PROCESSI DI TRASFORMAZIONE CONSERVAZIO NE DI BREVE TERMINE CONSERVAZIONE DI LUNGO TERMINE TRASFORMAZIONE

Dettagli

ELENCO PROVE ACCREDITATE - CATEGORIA: 0

ELENCO PROVE ACCREDITATE - CATEGORIA: 0 Scheda 1 di 5 ELENCO PROVE ACCREDITATE - CATEGORIA: 0 Acque destinate al consumo umano e di piscina Ricerca e conta di Pseudomonas aeruginosa UNI EN ISO 16266:2008 Acque destinate al consumo umano, acqua

Dettagli

La consulenza S.A.T.A. (Servizio di Assistenza Tecnica agli Allevamenti )

La consulenza S.A.T.A. (Servizio di Assistenza Tecnica agli Allevamenti ) La consulenza S.A.T.A. (Servizio di Assistenza Tecnica agli Allevamenti ) Protocolli per le corrette norme igieniche e per la rintracciabilità Dott. Marco Pirovano Specialista S.A.T.A. Settore Sistemi

Dettagli

STANDARD MINIMO DI PERCORSO FORMATIVO PROFILO PROFESSIONALE OPERATORE DELLE LAVORAZIONI LATTIERO-CASEARIE

STANDARD MINIMO DI PERCORSO FORMATIVO PROFILO PROFESSIONALE OPERATORE DELLE LAVORAZIONI LATTIERO-CASEARIE STANDARD MINIMO DI PERCORSO FORMATIVO PROFILO PROFESSIONALE OPERATORE DELLE LAVORAZIONI LATTIERO-CASEARIE 1. RAPPORTO FRA UNITÀ DI COMPETENZA E UNITÀ DI RISULTATI DI APPRENDIMENTO: Unità di Competenza

Dettagli

Cellule somatiche del latte e resa casearia

Cellule somatiche del latte e resa casearia Cellule somatiche del latte e resa casearia 28 settembre Prodotti lattiero caseari: innovazione e tendenze verso il futuro.. Di cosa parleremo Definiremo le cellule somatiche Gli effetti sulla produzione

Dettagli

Scheda Tecnica. Prodotto : Fragrantini lievitazione naturale. Marchio : FIORE ANTONIO

Scheda Tecnica. Prodotto : Fragrantini lievitazione naturale. Marchio : FIORE ANTONIO ! 1 Scheda Tecnica Prodotto : Fragrantini lievitazione naturale Confezione Grammi 40 Marchio : FIORE ANTONIO Data Rev. : Dicembre 2014 Cod. Produzione : E820 Cod. EAN : 8026972002820 Cod. Fatturazione

Dettagli

Alimentazione e zinco

Alimentazione e zinco II Congresso Lattiero Caseario La ricerca scientifica e la valorizzazione del latte e dei derivati Il formaggio come alimento funzionale: aspetti tecnologici e sensoriali legati all additivazione di zinco

Dettagli

Progetto FILATVE: Ottimizzazione della Produzione e Confezionatura di Formaggi

Progetto FILATVE: Ottimizzazione della Produzione e Confezionatura di Formaggi Progetto FILATVE: Ottimizzazione della Produzione e Confezionatura di Formaggi Lo scopo del progetto era quello di dotare gli operatori della filiera lattiero casearia del Veneto di strumenti conoscitivi,

Dettagli

Associazione Italiana Allevatori Laboratorio Standard Latte GRASSO, PROTEINE, CASEINE, LATTOSIO, UREA LATTE VACCINO

Associazione Italiana Allevatori Laboratorio Standard Latte GRASSO, PROTEINE, CASEINE, LATTOSIO, UREA LATTE VACCINO GRASSO, PROTEINE, CASEINE, LATTOSIO, UREA LATTE VACCINO FT 001 (set da 10 campioni) FT 002 (set da 5 campioni) Descrizione del campione: campione da 80 ml di latte crudo, contenuto in provette di plastica

Dettagli

Il siero innesto nella produzione del Parmigiano- Reggiano Prof. Luigi GRAZIA

Il siero innesto nella produzione del Parmigiano- Reggiano Prof. Luigi GRAZIA Il siero innesto nella produzione del Parmigiano- Reggiano Prof. Luigi GRAZIA Prof. Luigi GRAZIA Dipartimento di Protezione e Valorizzazione Agroalimentare, Alma Mater Studiorum, Università di Bologna,

Dettagli

Il termine Mozzarella deriva da mozzare, l operazione manuale che ancora oggi si effettua in molti caseifici al momento della formatura, con indice e

Il termine Mozzarella deriva da mozzare, l operazione manuale che ancora oggi si effettua in molti caseifici al momento della formatura, con indice e Il termine Mozzarella deriva da mozzare, l operazione manuale che ancora oggi si effettua in molti caseifici al momento della formatura, con indice e pollice di entrambe le mani. È un gesto che si compie

Dettagli

Disciplinare di produzione del Pecorino Toscano D.O.P. Articolo 1

Disciplinare di produzione del Pecorino Toscano D.O.P. Articolo 1 Disciplinare di produzione del Pecorino Toscano D.O.P. Articolo 1 La denominazione di origine del formaggio «Pecorino Toscano» è riservata al prodotto avente i requisiti fissati con il presente disciplinare

Dettagli

DISCIPLINARE DI PRODUZIONE FORMAGGI A PASTA FILATA

DISCIPLINARE DI PRODUZIONE FORMAGGI A PASTA FILATA PRODOTTI DI QUALITA REGIME DI QUALITA RICONOSCIUTO DALLA REGIONE PUGLIA AI SENSI DEL REG. (CE) N. 1305/2013 DISCIPLINARE DI PRODUZIONE FORMAGGI A PASTA FILATA 1 1. CAMPO DI APPLICAZIONE Il presente disciplinare

Dettagli

Scheda Analitica del prodotto

Scheda Analitica del prodotto Scheda Analitica del prodotto Per visualizzare un titolo di un documento in "Normativa" o in "Bibliografia". passare, senza cliccare, il mouse su un numero: verra' visualizzato il titolo del documento

Dettagli

Seconda Università degli Studi di Napoli

Seconda Università degli Studi di Napoli Seconda Università degli Studi di Napoli FACOLTÀ DI SCIENZE MATEMATICHE FISICHE E NATURALI CORSO DI LAUREA INTERFACOLTÀ IN BIOTECNOLOGIE TESI DI LAUREA METODOLOGICO-SPERIMENTALE IN BIOTECNOLOGIE GENETICHE

Dettagli

REGIME DI QUALITA RICONOSCIUTO DALLA REGIONE PUGLIA AI SENSI DEL REG. (CE) N. 1305/2013 DISCIPLINARE DI PRODUZIONE

REGIME DI QUALITA RICONOSCIUTO DALLA REGIONE PUGLIA AI SENSI DEL REG. (CE) N. 1305/2013 DISCIPLINARE DI PRODUZIONE PRODOTTI DI QUALITA REGIME DI QUALITA RICONOSCIUTO DALLA REGIONE PUGLIA AI SENSI DEL REG. (CE) N. 1305/2013 DISCIPLINARE DI PRODUZIONE RICOTTA 1. CAMPO DI APPLICAZIONE Il presente disciplinare si applica

Dettagli

Aspe p t e t t i t te t c e ni n ci r e r l e at a i t vi al a la

Aspe p t e t t i t te t c e ni n ci r e r l e at a i t vi al a la Aspetti tecnici relativi alla trasformazione e valorizzazione del latte di capra Arbus, 31 luglio 2010 Massimo Pes Il latte di capra per le sue caratteristiche fisico-chimiche e nutrizionali è particolarmente

Dettagli

D A AG R I C O. di Alessandro Di Marco IT F8W1G CE ORIGINE DEL LATTE: ITALIA

D A AG R I C O. di Alessandro Di Marco IT F8W1G CE ORIGINE DEL LATTE: ITALIA AZ IEN D A AG R I C O LA Tinte Rosse di Alessandro Di Marco IT F8W1G CE ORIGINE DEL LATTE: ITALIA Latte IL PER IL CONSUMO DIRETTO La migliore digeribilità del grasso e della proteina rende il latte delle

Dettagli

INDAGINE PRESSO LE AZIENDE PRODUTTRICI DI PECORINO ROMANO SCHEDA RACCOLTA DATI

INDAGINE PRESSO LE AZIENDE PRODUTTRICI DI PECORINO ROMANO SCHEDA RACCOLTA DATI INDAGINE PRESSO LE AZIENDE PRODUTTRICI DI PECORINO ROMANO SCHEDA RACCOLTA DATI Data Caseificio Località DESCRIZIONE U.M./N DATI NOTE Capacità produttiva Quantità massima giornaliera di latte destinato

Dettagli

Elena Cosciani-Cunico, Elena Dalzini, Paolo Daminelli, Nadia Losio. Comportamento di Listeria ed E.coli VTEC in prodotti a latte crudo

Elena Cosciani-Cunico, Elena Dalzini, Paolo Daminelli, Nadia Losio. Comportamento di Listeria ed E.coli VTEC in prodotti a latte crudo Elena Cosciani-Cunico, Elena Dalzini, Paolo Daminelli, Nadia Losio Comportamento di Listeria ed E.coli VTEC in prodotti a latte crudo GIORNATA STUDIO SULLE PROBLEMATICHE ATTUALI DEL SETTORE LATTIERO-CASEARIO,

Dettagli

ELENCO PROVE ACCREDITATE - CATEGORIA: 0

ELENCO PROVE ACCREDITATE - CATEGORIA: 0 Scheda 1 di 5 ELENCO PROVE ACCREDITATE - CATEGORIA: 0 Acqua di scarico Domanda biochimica di ossigeno (BOD5), fosforo totale (10 1650 mg/l, 0,5 10mg/l) MP 4D / 2018 Rev. 15 Richiesta chimica di ossigeno

Dettagli

FUNGHI DELLA URBANI TARTUFI srl FUNGHI PORCINI INTERI CONGELATI. (Boletus edulis e relativo gruppo) Fungo porcino intero congelato 500 g F60068UT

FUNGHI DELLA URBANI TARTUFI srl FUNGHI PORCINI INTERI CONGELATI. (Boletus edulis e relativo gruppo) Fungo porcino intero congelato 500 g F60068UT FUNGHI DELLA REVISIONE 03 del 07/01/2016 Pag 1 di 6 1.1 DESCRIZIONE 1.2 T.M.C. 1 CARATTERISTICHE E REQUISITI GENERALI DEL PRODOTTO Prodotto costituito da funghi appartenenti alla specie Boletus edulis

Dettagli

SCHEDA TECNICA POMODORI SECCHI

SCHEDA TECNICA POMODORI SECCHI SCHEDA TECNICA POMODORI SECCHI 1 SCHEDA DESCRITTIVA 1.1 DENOMINAZIONE DI VENDITA E una conserva alimentare costituita da pomodori secchi, in vaschetta da 1900g con trattamento termico di pastorizzazione.

Dettagli

Mod.2 LMQ Servizi Offerti da AGRILAB srl (Rev.5 del 01/19 Riservatezza: R-3)

Mod.2 LMQ Servizi Offerti da AGRILAB srl (Rev.5 del 01/19 Riservatezza: R-3) Preparato da RLAB Approvato da RL 1. SCOPO Il seguente documento ha lo scopo di informare la clientela di Agrilab sulle attività che il laboratorio effettua, di come vengono manipolati e conservati i campioni

Dettagli

Referenza: Fusilli pasta di semola integrale di grano duro Linea Catering 3Kg/4pz

Referenza: Fusilli pasta di semola integrale di grano duro Linea Catering 3Kg/4pz PAG. 1 DI 5 Referenza: Fusilli pasta di semola integrale di grano duro Linea Catering 3Kg/4pz CARATTERISTICHE CHIMICO-FISICHE U.M. VAL. RIF. STANDARD DI LEGGE VALORE RISCONTRATO METODI D ANALISI LAB.INT.

Dettagli

Antica tradizione italiana. Linea Professionale

Antica tradizione italiana. Linea Professionale Antica tradizione italiana Linea Professionale 2 I Formaggi Nobili: una storia Italiana lunga 50 anni. Il nostro Caseificio nasce nel 1966 come realtà familiare, e fin dagli inizi si distingue per la forte

Dettagli

Filatura con acqua a temperatura di C. Riempimento stampi formatori. manuale. Liscia, sottile, di colore giallo

Filatura con acqua a temperatura di C. Riempimento stampi formatori. manuale. Liscia, sottile, di colore giallo PROVOLONE MANDARINI PICCANTI MANDARINI PICCANTI PROCESSO DI PRODUZIONE Ricevimento del latte e preriscaldamento Immissione del latte nelle caldaie polivalenti Aggiunta del caglio in pasta Coagulazione

Dettagli

7413 Addetti alle lavorazioni casearie Addetti alla produzione di latte e alle produzioni c asearie

7413 Addetti alle lavorazioni casearie Addetti alla produzione di latte e alle produzioni c asearie OPERATORE DELLE LAVORAZIONI LATTIERO- CASEARIE DESCRIZIONE SINTETICA L Operatore delle lavorazioni lattiero-casearie è in grado di realizzare prodotti caseari freschi e stagionati, utilizzando metodologie

Dettagli

ELENCO PROVE ACCREDITATE - CATEGORIA: 0

ELENCO PROVE ACCREDITATE - CATEGORIA: 0 Scheda 1 di 5 ELENCO PROVE ACCREDITATE - CATEGORIA: 0 Acqua di scarico Domanda biochimica di ossigeno (BOD5), fosforo totale (10 1650 mg/l, 0,5 10mg/l) MP 4D / 2016 Rev. 14 Richiesta chimica di ossigeno

Dettagli

ASSOCIAZIONE REGIONALE ALLEVATORI DELL EMILIA ROMAGNA

ASSOCIAZIONE REGIONALE ALLEVATORI DELL EMILIA ROMAGNA ASSOCIAZIONE REGIONALE ALLEVATORI DELL EMILIA ROMAGNA Allegato n.1 alla PROCEDURA PG10 NOTE TECNICHE PER LA GESTIONE DEI CAMPIONI INDICE DELLE REVISIONI Revisione Data emissione Redatta da RL Verificata

Dettagli

Technical sheet 2 Buone Pratiche di Produzione (GMP): Produrre uno starter termofilo autoctono dal latte

Technical sheet 2 Buone Pratiche di Produzione (GMP): Produrre uno starter termofilo autoctono dal latte Buone Pratiche di Produzione (GMP): Produrre uno starter termofilo autoctono dal latte Un buono starter arriva da un buon latte. Usare latte da animali in perfetta salute, seguendo le indicazioni di legge

Dettagli

PRODOTTI TIPICI. Cultura alimentare

PRODOTTI TIPICI. Cultura alimentare PRODOTTI TIPICI Cultura alimentare Prodotti alimentari di qualità A riconoscimento delle culture e tradizioni locali, la Comunità Europea prevede oggi tre livelli di tutela dei prodotti tipici: DOP, IGP

Dettagli

SCHEDA TECNICA PRODOTTO

SCHEDA TECNICA PRODOTTO SCHEDA TECNICA PRODOTTO A. NOME PRODOTTO:... 2 B. DESCRIZIONE PRODOTTO:...2 C. CARATTERISTICHE DEL PRODOTTO:... 2 D. PRODOTTO PRESSO:... 2 E. VALORI MEDI DI SOSTANZE NUTRITIVE CONTENUTE IN 100 g DI GRANA

Dettagli

IL LATTE I PRODOTTI LATTIERO-CASEARI

IL LATTE I PRODOTTI LATTIERO-CASEARI IL LATTE I PRODOTTI LATTIERO-CASEARI Estratto da un intervento di Roberta Lodi E. Feller 2013 1 Regio Decreto 9 maggio 1929, n. 994 Definizione: Il latte è il liquido fisiologico di escrezione e secrezione

Dettagli

MilkoScan FT+ All avanguardia nell analisi del latte. Dedicated Analytical Solutions

MilkoScan FT+ All avanguardia nell analisi del latte. Dedicated Analytical Solutions MilkoScan FT+ All avanguardia nell analisi del latte Dedicated Analytical Solutions Il futuro nell analisi del latte e nella selezione I laboratori d analisi latte sono costantemente pressati da richieste

Dettagli

Società di Certificazione Prodotti Alimentari. STATISTICA SALVA CREMASCO anno 2017

Società di Certificazione Prodotti Alimentari. STATISTICA SALVA CREMASCO anno 2017 Società di Certificazione Prodotti Alimentari STATISTICA SALVA CREMASCO anno 2017 La presente raccolta di grafici costituisce un rendiconto analitico dell attività di controllo e di certificazione della

Dettagli

Studio della dinamica di comportamento di Listeria innocua durante la produzione di Formaggio di Fossa di Sogliano D.O.P.

Studio della dinamica di comportamento di Listeria innocua durante la produzione di Formaggio di Fossa di Sogliano D.O.P. Dipartimento di Scienze Mediche Veterinarie dell Università di Bologna Via Tolara di Sopra, Ozzano dell Emilia 27 Aprile 2018 PREMIO DI STUDIO IN MEMORIA DI ROBERTO MATTIOLI per la miglior tesi in Sanità

Dettagli

MASCARPONE VASC. 500g. Codice 43150

MASCARPONE VASC. 500g. Codice 43150 MASCARPONE VASC. 500g Rev. 0 Codice 43150 del 18/02/2014 1) DESCRIZIONE PRODOTTO: formaggio fresco, a pasta molle, ottenuto dalla coagulazione acida di crema di latte pastorizzata Paese di produzione:

Dettagli

Referenza: 80 Farfalline pasta di semola di grano duro linea catering biologico.

Referenza: 80 Farfalline pasta di semola di grano duro linea catering biologico. PAG. 1 DI 5 Referenza: 80 Farfalline pasta di semola di grano duro linea catering biologico. CARATTERISTICHE CHIMICO-FISICHE U.M. VAL. RIF. INTERNO STANDARD DI LEGGE VALORE MEDIO RISCONTRATO METODI D ANALISI

Dettagli

SPECIFICA PASTA DI SEMOLA INTEGRALE DI GRANO DURO Biologico

SPECIFICA PASTA DI SEMOLA INTEGRALE DI GRANO DURO Biologico PAG. 1 DI 5 Referenza: 63 Penne rigate pasta di semola integrale di grano duro Biologico CARATTERISTICHE CHIMICO-FISICHE U.M. VAL. RIF. STANDARD DI LEGGE VALORE RISCONTRATO METODI D ANALISI LAB.INT. UMIDITÀ

Dettagli

Scheda tecnica prodotto finito

Scheda tecnica prodotto finito INFORMAZIONI GENERALI PRODOTTO Denominazione del prodotto: Latte fresco pastorizzato intero di Alta Qualità Codice: 000000000000000005 Marchio: LAATTE Tapporosso - Centrale del Latte di Torino Descrizione

Dettagli

I risultati della ricerca corrente condotta dall Istituto Zooprofilattico dell Abruzzo e del Molise «G. Caporale» Anno 2014

I risultati della ricerca corrente condotta dall Istituto Zooprofilattico dell Abruzzo e del Molise «G. Caporale» Anno 2014 I risultati della ricerca corrente condotta dall Istituto Zooprofilattico dell Abruzzo e del Molise «G. Caporale» Anno 214 «Studio della flora autoctona in alcuni prodotti lattiero caseari molisani» Teramo,

Dettagli

Il Microbioma dei formaggi tipici Siciliani in relazione ai disciplinari di produzione. Esempio di metagenomica applicata

Il Microbioma dei formaggi tipici Siciliani in relazione ai disciplinari di produzione. Esempio di metagenomica applicata Il Microbioma dei formaggi tipici Siciliani in relazione ai disciplinari di produzione. Esempio di metagenomica applicata Produzioni casearie tipiche siciliane Formaggi analizzati e loro caratteristiche

Dettagli

Referenza: 172 Viti Tricolore - Linea Catering Andalini

Referenza: 172 Viti Tricolore - Linea Catering Andalini PAG. 1 DI 5 Referenza: 172 Viti Tricolore - Linea Catering Andalini CARATTERISTICHE CHIMICO-FISICHE U.M. VAL. RIF. STANDARD DI LEGGE VALORE MEDIO RISCONTRATO UMIDITÀ 130 C %

Dettagli