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1 i dossier IL GRANDE IMBROGLIO Cronaca di un anno difficile ( ) 26 settembre 2012 a cura di Renato Brunetta

2 INDICE 2 Perché il grande imbroglio Le 3 componenti dello spread Esempio per l Italia In principio fu Maastricht La crisi greca Europa: troppo poco e troppo tardi L egemonia tedesca: «Lo spread è alto, colpa tua, fa i compiti a casa» La politica monetaria della BCE La recessione blocca la trasmissione della politica monetaria Operazione verità e cambio di politica economica Verso una vera Unione Europea Highlights

3 PERCHÉ IL GRANDE IMBROGLIO 3 Lo spread, vale a dire il differenziale tra i rendimenti dei titoli dei debiti sovrani dell area euro rispetto al rendimento del Bund tedesco, poco ha a che fare con i fondamentali delle economie degli Stati, mentre dipende dalla: architettura imperfetta della moneta unica; mancata capacità delle istituzioni europee di rispondere agli attacchi speculativi; mancanza di una banca centrale che funga da prestatore di ultima istanza.

4 LE 3 COMPONENTI DELLO SPREAD 4 1. Merito di credito degli Stati: fondamentali dell economia (due quinti); 2. Premio di reversibilità dell euro: il più alto rendimento che gli investitori chiedono a fronte del rischio di disgregazione della moneta unica (due quinti); 3. Effetto fuga degli investitori dai titoli del debito sovrano dei paesi sotto attacco speculativo verso il Bund tedesco (un quinto: variabile derivata dal premio di reversibilità dell euro).

5 ESEMPIO PER L ITALIA 5 Lo spread italiano rispetto al Bund tedesco ha finito per oscillare, nell ultimo anno, stabilmente tra 400 e 500 punti base, con picchi speculativi oltre i 550; Dalle analisi più accreditate emerge che: solo punti base dipendono strutturalmente dal nostro merito/demerito di credito; gli altri punti derivano dagli effetti combinati della seconda e della terza componente: il premio di reversibilità e l effetto fuga.

6 Grecia Irlanda Portogallo Spagna Austria Belgio Finlandia Francia Elaborazioni Paul De Grauwe Yuemei Ji Italia Olanda 6 VARIABILI CHE DETERMINANO LO SPREAD NELL AREA EURO Altro Fondamentali economici Sentimenti di mercato auto-avveranti

7 IN PRINCIPIO FU MAASTRICHT 7 I vantaggi della moneta unica: tasso di cambio più vantaggioso, senza alcuna redistribuzione, per i paesi in surplus («formiche»); tasso di interesse più basso del dovuto per paesi che non lo meritano («cicale»).

8 LA CRISI GRECA 8 Il bengodi è durato dall introduzione dell euro fino a ottobre 2009, quando la Grecia ha fatto scoppiare la bolla, attirando l attenzione della speculazione internazionale: sulla Grecia; sulla reattività dell area euro alle crisi delle finanze pubbliche di singoli Stati nazionali.

9 EUROPA: TROPPO POCO E TROPPO TARDI 9 L Unione Europea risponde troppo poco e troppo tardi alle ondate speculative: reattività insufficiente che si è caratterizzata come il vero punto debole dell intero sistema euro, causando le degenerazione della crisi.

10 L EGEMONIA TEDESCA: «LO SPREAD È ALTO, COLPA TUA, FA I COMPITI A CASA» 10 L atteggiamento miope ed egoistico, per nulla virtuoso, della Germania, che ha usato lo spread per imporre misure di rigore agli Stati più deboli dell eurozona, ha generato recessione a catena in tutta Europa; Con questa condotta, la Germania ha scientemente tenuto sulla corda, economica e politica, per oltre un anno, i paesi sotto attacco speculativo, con le conseguenti tensioni democratiche, cambi di governo e inevitabili derive populistiche.

11 LA POLITICA MONETARIA DELLA BCE 11 Security Market Programme: acquisto sul mercato secondario di titoli del debito sovrano dei paesi sotto attacco speculativo, per un totale di 209 miliardi di euro; 2 aste di credito a breve termine al tasso dell 1% alle banche per miliardi di euro; 6 settembre 2012: impegno ad acquistare sul mercato secondario titoli pubblici con vita residua fino a 3 anni.

12 12 LA RECESSIONE BLOCCA LA TRASMISSIONE DELLA POLITICA MONETARIA Le politiche recessive, che i singoli Stati in Europa sono stati costretti ad adottare sotto la pistola puntata alla tempia degli spread, hanno finito per ridurre drasticamente l efficacia della politica monetaria che Mario Draghi ha cercato di far convergere progressivamente verso l impostazione espansiva adottata dalle altre banche centrali mondiali.

13 13 LA RECESSIONE BLOCCA LA TRASMISSIONE DELLA POLITICA MONETARIA Se la politica economica è restrittiva, la liquidità creata dalla banca centrale non si trasforma: né in credito a imprese e famiglie da parte del sistema bancario; né in investimenti (e conseguenti assunzioni) da parte delle imprese; né in consumi da parte delle famiglie.

14 OPERAZIONE VERITÀ E CAMBIO DI POLITICA ECONOMICA 14 Operazione verità: il governo riferisca alle Camere sulle vere cause della crisi e su cosa intende fare adesso per salvare l Italia; Cambio di politica economica: il governo riveda la sua politica economica. Fermi restando, sia chiaro, rigore nei conti e pareggio di bilancio, ora c è bisogno di meno recessione e più crescita.

15 VERSO UNA VERA UNIONE EUROPEA 15 Il tutto mentre in Europa: si decide su unione bancaria, economica, politica e fiscale, con relativa road-map di scadenze; si discute dell avvio di un processo riformatore volto ad attribuire alla BCE il ruolo di prestatore di ultima istanza, al pari delle principali banche centrali mondiali.

16 HIGHLIGHTS: DEAUVILLE 16 Deauville, 18 ottobre 2010: Angela Merkel e Nicolas Sarkozy dichiarano che «in caso di fallimento di un qualsiasi Paese europeo le banche devono intervenire»; Questa affermazione sottintende che gli Stati possono fallire; Con il coinvolgimento dei creditori privati si crea di fatto la saldatura tra crisi finanziaria e crisi del debito sovrano.

17 HIGHLIGHTS: DEUTSCHE BANK 17 Giugno 2011: le banche tedesche iniziano a vendere titoli di Stato dei Paesi dell area euro, innescando un meccanismo folle che genera panico sui mercati; Rispetto al semestre precedente, Deutsche Bank ha ridotto irresponsabilmente la propria esposizione in titoli di Stato italiani dell 88% (da 8 miliardi a 1 miliardo).

18 HIGHLIGHTS: RESPONSABILITÀ 18 Sotto l imbroglio dello spread si sono nascoste responsabilità più gravi: delle istituzioni europee che hanno abdicato ai propri compiti; dei poteri forti; delle banche; di certi ambienti economici che hanno pensato di comprarsi il nostro paese a saldo.

19 HIGHLIGHTS: RISULTATI 19 Risultati: PIL: -3,6% dal II trimestre 2011al II trimestre 2012; Disoccupazione: +2,5% da luglio 2011 a luglio 2012; Inflazione: +0,4% da agosto 2011 ad agosto Recessione, recessione, recessione

20 HIGHLIGHTS: MANOVRE. BERLUSCONI-MONTI: 80 A Negli ultimi 4 anni, sono state varate manovre, per raggiungere il pareggio di bilancio nel 2013, per un totale di 328 miliardi di euro, dal 2008 al 2014: 265 miliardi: governo Berlusconi; 63 miliardi: governo Monti. Il governo Berlusconi ha contribuito per l 80% al conseguimento dell obiettivo, il governo Monti per il restante 20%.

21 HIGHLIGHTS: PAREGGIO DI BILANCIO 21 4,0% 3,5% Deficit in % del PIL 3,0% 2,5% Manovre Berlusconi 2,0% 1,5% Cambiamento congiuntura Manovra Manovre Monti Berlusconi Manovra Monti 1,0% 0,5% 0,0% Manovra Monti

22 HIGHLIGHTS: ATTACCO AL DEBITO 22 Obiettivi: portare sotto il 100% il rapporto rispetto al PIL in 5 anni; ridurre la pressione fiscale di un punto percentuale all anno (dal 45% attuale al 40% in 5 anni).

23 HIGHLIGHTS: ATTACCO AL DEBITO 23 Come: 1. riduzione strutturale del debito pubblico (400 miliardi, 20 punti di PIL); 2. tendenziale dimezzamento del servizio del debito (40 miliardi, 2 punti di PIL); 3. operazioni one-off (40 miliardi, 2 punti di PIL).

24 24 HIGHLIGHTS: PERCHÉ I RENDIMENTI DEI BTP SCENDONO E LO SPREAD RESTA ALTO? Dopo le decisioni della BCE del 6 settembre e la sentenza della Corte Costituzionale tedesca sul Fondo di Stabilità Europeo, tutti si chiedono perché i rendimenti dei BTP scendono e lo spread resta alto?

25 HIGHLIGHTS: RISPOSTA 25 Almeno 150 punti di spread sono legati alla patologica riduzione dei rendimenti dei Bund tedeschi e non all eccessivo rendimento dei nostri BTP; Se i Bund tornassero (in rialzo) al rendimento fisiologico pre-crisi (3% contro l attuale 1,5%), l aumento di domanda riporterebbe i nostri BTP al 4,5% (contro il 5% attuale) e avremmo uno spread a 150 punti base, o anche meno!

26 HIGHLIGHTS: SCENARI 26 Com è (spread 350) Come dovrebbe essere (spread 150) 5% Spread 4,5% 350 Spread 150 3% 1,5 %

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