Inserimento nell èquipe assistenziale dell OSS con formazione complementare in assistenza sanitaria

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1 ORGANIZZAZIONE In una regione dove da tempo si sta provvedendo alla formazione complementare in assistenza sanitaria degli OSS qualche infermiere ha sentito l esigenza di studiare il problema del dove e come inserire le f i g u re così formate affinché partecipino in modo sicuro, efficace ed efficiente al processo terapeutico far - macologico. E stato così prodotto lo strumento che viene qui presentato: più che a un utilizzo immediato nelle varie realtà in cui il problema è presente, esso serve a una utile riflessione pre l i m i n a re. Inserimento nell èquipe assistenziale dell OSS con formazione complementare in assistenza sanitaria Pegoraro Federico ABSTRACT L OSS con formazione complementare (OSSFC) è una realtà per il Veneto, regione che per prima ha predisposto una propria legge per la formazione di questa figura di operatore di supporto. Viene qui proposto un approccio metodologico all implementazione di una guida decisionale per la valutazione, da parte del coordinatore infermieristico, della fattibilità dell inserimento dell OSSFC nel processo terapeutico farmacologico. Questo approccio viene sintetizzato in uno strumento che prevede un percorso logico atto a definire i seguenti elementi: analisi della terapia farmacologica, valutazione degli assistiti, valutazione del contesto operativo e attribuzione all OSSFC dell attività di somministrazione. Questo approccio è attualmente allo studio presso il Collegio IPASVI di Vicenza per la produzione di linee guida per l integrazione dell OSSFC che somministra la terapia farmacologica. Parole chiave: i n t e g r a z i o n e, OSSFC, terapia farmacologica INTRODUZIONE L Operatore socio-sanitario con formazione complementare (OSSFC) è ormai una realtà in Veneto e altre regioni si apprestano a istituire norme per la creazione di questa figura. Poiché l OSSFC deve assolutamente essere perfettamente integrato nell équipe assistenziale, è importante per noi infermieri essere in grado di gestire un operatore di supporto con mansioni ampliate alla somministrazione della terapia farmacologica. Con questo elaborato si vogliono fornire spunti di riflessione utili alla costruzione di strumenti utili all implementazione di una guida decisionale per la valutazione, da parte del coordinatore infermieristico, della fattibilità di inserimento dell OSSFC nel processo terapeutico farmacologico. Il presupposto concettuale su cui si basa questa proposta metodologica tiene conto dei seguenti aspetti: - supporto dei processi di allocazione delle risorse; - individuazione delle realtà operative più idonee all inserimento dell OSSFC; - assegnazione dell attività di somministrazione della terapia all OSSFC; - definizione delle competenze che l OSSFC deve avere per svolgere l attività; - definizione di standard per la pratica assistenziale. L OSSFC Con la seduta del 16 gennaio 2003, la Conferenza Stato-Regioni ha disciplinato definitivamente la formazione complementare dell OSS con un documento F. Pegoraro: Inf, Coordinatore Pronto Soccorso ULSS 5 Ovest Vicentino Questo articolo è tratto dalla tesi di Master di 1 livello in Management Infermieristico per le funzioni di Coordinamento, Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, sede staccata presso Poliambulanza di Brescia, anno accademico 2003/2004. Relatore: inf. AFD Gaetana Pagiusco 26

2 OSSFC e terapia farmacologica che prevede un numero di ore non inferiore a 300, di cui la metà di tirocinio. Il modulo di formazione deve svolgersi nelle strutture di ricovero e di cura e nei servizi sanitari (in Veneto la legge regionale 20/2001 permette anche che i corsi possano tenersi in strutture socio-assistenziali, come le Istituzioni Pubbliche di Assistenza e Beneficenza), con direzione affidata ad un docente appartenente al più elevato livello formativo previsto per la professione sanitaria infermieristica od ostetrica. Il Ve n e t o aveva sancito l istituzione dei corsi complementari di formazione in assistenza sanitaria in anticipo con la Legge Regionale n. 17 del 9/8/2002. Le attività aggiuntive previste per la figura dell OSSFC (rispetto a quelle dell OSS) si possono sintetizzare in: - somministrazione, per via naturale, della terapia prescritta; - somministrazione della terapia intramuscolare e sottocutanea su specifica pianificazione inferm i e r i s t i c a ; - esecuzione di medicazioni e semplici bendaggi; - somministrazione di clisteri. Sostanzialmente l OSSFC non dovrebbe essere considerato come una nuova figura sanitaria in quanto si tratta di un OSS con un ampliamento del proprio campo di attività ad un area alquanto delicata quale è appunto la somministrazione della terapia. Così come è stato per l istituzione dell OSS, anche in questo caso l avvio della formazione complementare è stata dettata da motivi legati alla cronica carenza di infermieri che hanno spinto il legislatore sia nazionale che regionale a offrire un maggiore spazio operativo alle figure di supporto dell assistenza sanitaria, con particolare riferimento a quella infermieristica. Non ultimo hanno notevolmente influito anche le crescenti esigenze dell area sociale (e più esattamente delle strutture socio-sanitarie pubbliche e private) al contenimento dei costi. L inserimento di questa nuova figura presenta elementi di criticità nell ambito dell équipe assistenziale perché costringe in molti casi ad un ripensamento dell operatività. Per consentire una integrazione ottimale tra la figura dell infermiere e quella dell OSSFC sarebbe infatti necessario implementare un organizzazione del lavoro non più secondo il modello tradizionale funzionale o per compiti ancora ampiamente diffuso, ma secondo un modello per obiettivi (ad esempio il team nursing, il primary nursing ed il case management). Questo approccio, infatti, permette la costruzione di un percorso logico che consente all infermiere - previa valutazione del grado di autonomia del paziente nonché del livello di complessità assistenziale - di decidere il trasferimento di una parte delle attività al personale di supporto, mantenendo ovviamente la responsabilità e la supervisione dell intero processo assistenziale. Per quanto riguarda l OSSFC, fra tali attività ce ne sono alcune particolarmente delicate perché inerenti l ambito terapeutico farmacologico. Ecco allora che emerge la necessità di disporre di un qualche sistema decisionale basato su criteri standardizzabili al fine di consentire la valutazione accurata delle reali competenze dell OSSFC al fine di definire le attività attribuibili e i contesti di collocazione, giusto per ridurre il più possibile i rischi connessi ad un attribuzione di compiti delicati a persona praticamente inidonea e per evitare di conseguenza situazioni potenzialmente dannose per la qualità assistenziale e per la persona assistita. INSERIMENTO DELL OSSFC NEL PROCESSO TERAPEU- TICO FARMACOLOGICO Abbiamo già detto che l OSSFC è una figura di supporto all assistenza infermieristica ed ostetrica, che presenta la novità di potersi inserire nel processo diagnostico terapeutico con l attività di somministrazione della terapia. È opportuno a questo punto soffermarsi sul concetto di processo terapeutico. Se per processo si intende una successione di fatti che si svolgono con sviluppo unitario e concorrono alla realizzazione di un risultato (Dizionario Sandron della Lingua Italiana, De Agostini, Novara, 1980), il processo terapeutico farmacologico deve consistere allora in una serie di interventi ed attività che - in modo unitario, consequenziale e cronologico per l appunto - mirano alla guarigione di una malattia o, quanto meno, al miglioramento o alla stabilizzazione delle condizioni psicofisiche del paziente (tabella I). Data l importanza di non spezzare le fasi di tale processo terapeutico e per non aumentare il rischio di errore, diventa condizione imprescindibile che l OSSFC debba essere responsabile per intero degli aspetti del processo terapeutico farmacologico che gli sono stati attribuiti dall infermiere. Questa circostanza comporta la necessità di un adeguata valutazione da parte dell infermiere del tipo di prescrizione farmacologica, delle caratteristiche dell assistito e delle circostanze di contesto; è importante che la situazione terapeutica farmacologica rispetti i criteri di ripetitività, stabilità e sicurezza per il paziente. Da qui emergono una serie di situazioni critiche legate alla somministrazione dei farmaci da parte 27

3 Organizzazione Tab.I. Il processo terapeutico farmacologico nel rapporto medico-infermiere Prescrizione Medica Fornitura - approvigionamento Conservazione dei farmaci Valutazione del paziente prima della somministrazione Somministrazione Valutazione degli effetti del farmaco e/o degli effetti collaterali o eventi avversi Riordino/smaltimento del materiale dell OSSFC che si possono sintetizzare come segue: - lettura della prescrizione e valutazione delle prescrizioni mediche non complete; dove non è previsto l orario, valutare la modalità di somministrazione (es. a stomaco pieno ) - valutazione del paziente prima della somministrazione - controllo degli effetti del farmaco dopo la somministrazione. Tali criticità dovranno essere tenute presenti nella fase di implementazione di un progetto finalizzato all inserimento dell OSSFC: in tal senso la formazione permanente ha un ruolo fondamentale. PR O P O S TA P E R L I M P L E M E N TA Z I O N E D I U N O S T R U- MENTO PER L ANALISI DI FATTIBILITA DELL INSERI- MENTO DELL OSSFC NEL PROCESSO TERAPEUTICO Come già anticipato, uno degli obiettivi di questo contributo consiste nella formulazione di principi in grado di aiutare alla costruzione di uno strumento utile al coordinatore infermieristico nella presa di decisione su un possibile inserimento dell OSSFC nel processo terapeutico farmacologico. Innanzitutto lo strumento deve far comprendere se e dove è possibile l inserimento dell OSSFC, attraverso una serie di valutazioni di varia natura (terapia, paziente, circostanze) orientate a stabilire la possibilità dell attribuzione di attività di somministrazione della terapia farmacologica e garantendo al contempo qualità e sicurezza all assistito a prescindere da chi mette in atto la prestazione. Questa guida decisionale si ispira ad alcuni lavori prodotti in territorio canadese, americano ed inglese (College of Nurses of Ontario, National Council of State Board of Nursing, National Coordinating Council for Medication Error Reporting and Prevention, Nursing and Midwifery Council), dove la presenza di operatori non infermieristici con competenze allargate non è una condizione eccezionale. Infatti, in letteratura vi sono numerosi articoli sull utilità di queste figure di supporto, che evidenziano però il ruolo sostanziale di controllo da parte dell infermiere sul loro operato e sulla decisione di quali attività possono essere loro attribuite al fine di assicurare che l assistenza erogata da questi operatori sia efficace, efficiente, sicura ed etica. Gli strumenti originali, creati per il contesto anglosassone, hanno lo scopo di assegnare la giusta attività al giusto operatore, sottolineando le responsabilità dei singoli ruoli, i principi corretti per una somministrazione di medicinali ed indicando la classificazione dei risultati negativi negli errori di somministrazione terapeutica farmacologica. In questo contributo si è cercato di adattare i contenuti originali al contesto italiano al fine di renderli applicabili. Lo strumento da implementare deve prevedere un percorso di valutazione articolato in quattro fasi: Prima fase Analisi dettagliata della terapia farmacologica del paziente, in base a diversi parametri (complessità, prevedibilità, requisiti cognitivi/tecnici per l esecuzione, livello di portata dei potenziali effetti negativi/avversi e dell errore nell esecuzione). Seconda fase Valutazione degli assistiti, eseguita attraverso l analisi di alcune caratteristiche globali (livello delle condizioni di salute, livello di stabilità del quadro clinico, livello di conoscenza dello stesso). Terza fase Valutazione delle circostanze in cui potrà avvenire la somministrazione di terapia da parte dell OSSFC relative all analisi di una serie specifica di fattori (livello di autonomia decisionale richiesto, disponibilità di risorse da attivare per intervenire in caso di necessità, opportunità di mantenere la competenza). Quarta fase È il momento essenziale previsto dallo strumento, che consiste nel confronto dei risultati ottenuti attraverso l analisi dei passaggi precedenti per definire se sussistono contemporaneamente tutte le condizioni che permettono di stabilire l eff e t t i v a possibilità di inserimento dell OSSFC. I fattori presi in esame nelle prime tre fasi possono portare a dei risultati classificabili in uno schema 28

4 OSSFC e terapia farmacologica Ta b. II. Schema tipo SCHEMA TERAPEUTICO FARMACOLOGICO Complessità Prevedibilità Requisiti Livelli e portata effetti cognitivi/tecnici collaterali/avversi ed errore richiesti esecuzioni Bassa Alta Bassi Bassi CARATTERISTICHE DEGLI ASSISTITI Complessità delle condizioni di salute Bassa Prevedibilità delle condizioni di salute Alta CIRCOSTANZE Autonomia decisionale Dsponibilità risorse Mantenimento della competenza richiesta da attivare Bassa Immediatamente Alto predefinito comprendente tre livelli di complessità (Basso, Medio, Alto) che individuano i limiti della pratica entro i quali l attività di somministrazione può essere attribuita. Le informazioni raccolte dall analisi così eff e t- tuata devono essere rapportate a questi livelli di complessità, portando a decidere se attribuire o meno l attività all OSSFC. L eventuale risposta positiva ottenuta nella prima fase dovrà essere confermata sequenzialmente anche nelle fasi successive al fine di consentire l attribuzione dell attività di somministrazione. La proposta di strumento è riportata in allegato. Le risposte ottenute dovranno presentare determinate caratteristiche da raggruppare entro uno schema predefinito (tabella II), dove siano identificate le caratteristiche necessarie per l inserimento dell OSSFC nell unità operativa. CONSIDERAZIONI FINALI Lo strumento decisionale così come qui proposto presenta una certa complessità per l applicazione nella pratica clinica e richiede pertanto una taratura personalizzata. Come già detto, inutile tentare di applicarlo in organizzazioni dove prevale il modello funzionale (per compiti); in questi contesti bisogna prima cambiare il modello org a n i z z a t i v o dell assistenza orientandosi verso scelte che favoriscano la presa in carico dell assistito da parte dell infermiere. In sintesi i criteri necessari per la fattibilità di inserimento dell OSSFC possono riassumersi nei seguenti punti: - presenza di un modello organizzativo che consenta la presa in carico dell assistito da parte dell infermiere; - valutazione del tipo di terapie, delle condizioni cliniche degli assistiti, delle circostanze attraverso l applicazione dello strumento proposto; per l esecuzione delle attività sia dirette che indirette al paziente; per l assegnazione dell attività di somministrazione della terapia farmacologica (attribuzione infermieristica); per la supervisione del processo da parte dell infermiere. È utile ricordare che qualunque cambiamento organizzativo deve essere accompagnato da idoneo percorso formativo: formazione ed org a n i z z a z i o n e devono assolutamente essere integrate e coerenti tra loro per produrre i cambiamenti necessari e desiderati. Nell ipotesi dell inserimento dell OSSFC potrebbero rendersi necessari alcuni interventi formativi per gli infermieri coordinatori, mirati ad esempio a fornire: - e/o uniformare le conoscenze riguardanti il ruolo dell OSSFC; - un quadro concettuale di riferimento dei modelli assistenziali utili alla presa in carico degli assistiti, per favorire l uso del processo di assistenza ed implementare l uso dell attribuzione da parte dell infermiere; 29

5 Organizzazione - e/o approfondire le conoscenze cliniche ed assistenziali per situazioni patologiche specifiche, elaborando piani terapeutico-farmacologici per singola unità operativa e sistemi di controllo del processo terapeutico-farmacologico; - esplicazioni circa i contenuti e le modalità di utilizzazione dello strumento decisionale da adottare. Si ribadisce che lo strumento qui presentato non pretende di costituire una immediata soluzione applicativa ma ha unicamente valore propositivo per la disamina della questione legata al potenziale inserimento di un OSSFC e alla inevitabile ma valutabile attribuzione di attività di somministrazione di terapia farmacologica. Il Collegio IPASVI di Vicenza sta utilizzando questo studio come base per la produzione delle linee guida per l inserimento dell OSSFC. Ricerca, 2000, 19, 2, pp Snaidero D. Dall ausiliario all Operatore socio-sanitario (OSS): analisi storico-giuridica delle figure di supporto all assistenza (parte seconda). Management Infermieristico, 3/2003, pp BIBLIOGRAFIA - Benci L. Approvata la figura dell operatore socio sanitario specializzato. Riv Diritto Professioni Sanitarie, 2003; 6(1): Benci L. Il Veneto istituisce l Operatore Socio Sanitario Specializzato e promuove ad OSS gli OTA e gli Operatori Sociali. Riv Diritto Professioni Sanitarie, 2002; 5(3): Benci L. L OSS con formazione complementare: autonomia, dipendenza dall infermiere e dall ostetrica/o e responsabilità giuridica. Riv Diritto Professioni Sanitarie, 2003; 6(2): Buchan J., Dal Poz M.R. Skill mix in the health care workforce: reviewing the evidence. Bull WHO, 2002; 80(7): College of Nurses of Ontario. Guide to decide. Jan Reperibile sul sito - College of Nurses of Ontario. Utilization of RN and RNPs. Jan Reperibile sul sito - College of Nurses of Ontario. Utilization of Unregulated Care Providers (UCPs). Jan Reperibile sul sito - Collegio IPASVI di Vicenza Linee guida per l inserimento dell OSS con formazione complementare in assistenza sanitaria nel processo di assistenza infermieristica, ed Maximus, Vicenza Munroe D.J. Assisted living issues for nursing practice. Geriatric Nurs, 2003; 24: National Coordinating Council for Medication Error Reporting and Prevention. Index for categorizing medication errors and algorithm. Reperibile sul sito - National Council of State Board of Nursing. Delegation, concepts and decision making process. Reperibile sul sito - Nursing and Midwifery Council. Guidelines for the administration of medicines. Guidance 1/2004. Reperibile sul sito - Pagiusco G., Padovan M. Il modello di assistenza personalizzata e l inserimento dell operatore socio-sanitario. Management Infermieristico, 2/2004, pp Pagiusco G., Padovan M. l integrazione con le figure di supporto. Una sfida per l infermiere. Libreria Internazionale Cortina. Padova, Saiani L., Franceschini M. Il dibattito negli USAsulla delega delle attività assistenziali. Assistenza Infermieristica e 30

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