APPROFONDIMENTO SULL ANTIBIOTICO-RESISTENZA

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1 APPROFONDIMENTO SULL ANTIBIOTICO-RESISTENZA TENUTO DAL DOTT. M. SCOZZOLI Esperimenti contro alcuni ceppi batterici che hanno dimostrato resistenza agli antibiotici e come posizionarsi e intervenire con la LINEA K nell allevamento del suino. Il settore zootecnico è particolarmente coinvolto dal problema dell antibiotico resistenza. L Unione Europea e le autorità sanitarie nazionali hanno deciso di fronteggiare il problema attraverso misure restrittive incentivando un impiego prudente e ragionato dell utilizzo degli antibiotici. E pertanto necessario implementare le misure di biosicurezza e, laddove possibile, di profilassi immunizzante nonché il ricorso a prodotti alternativi come la nostra LINEA K. La linea k è composta da miscele di oli essenziali che vanno a combattere Coli e ceppi batterici resistenti. In un insieme di lavori fatti insieme all Istituto Zooprofilattico abbiamo notato che il problema dei Coli è molto diffuso non solo nei suini ma anche negli avicoli.

2 Inoltre, il problema dell antibiotico resistenza, va al di là del problema zootecnico, perché sta diventando una emergenza mondiale (Stati Uniti e Europa) in campo umano, la cosiddetta farmaco resistenza ospedaliera. Uno studio è stato presentato, alla commissione UE, da un professore olandese circa 1 anno e mezzo fa. Lo studio ha suddiviso l Olanda in 2 aree, l area occidentale sul mare dove ci sono le grosse città, e quella orientale/ meridionale, dove c è la concentrazione di allevamenti industriali di suini e avicoli. Questo studio ha evidenziato che negli ospedali della zona industrializzata c è una resistenza farmaco ospedaliera più bassa rispetto a quella dell area occidentale (consideriamo che nell area orientale c è la concentrazione più elevata di persone!). Si è riscontrata una differenza molto elevata tra le 2 aree; è quindi molto probabile la correlazione tra farmaco resistenza e presenza di allevamenti. Da qui nasce la presa di posizione della UE e dell Italia. Il Ministero Italiano e alcuni gruppi avicoli hanno firmato un accordo per la riduzione in 2 anni del 40% dell uso degli antibiotici. Tenendo conto che il processo di riduzione era già in atto. L ASL, oltre ad accentuare una verifica sull uso degli antibiotici industriali, sta pensando di fare un controllo sull uso delle molecole ad azione antibiotica anche nell'ambito degli animali da compagnia. Escherichia Coli in zootecnia L Escherichia Coli in zootecnia è considerato il più diffuso tra i batteri patogeni negli allevamenti. Colpisce infatti tutte le specie allevate, a qualsiasi età e in tutte le tipologie produttive. E solitamente responsabile di infezioni sistemiche (favorite da fattori condizionanti di natura virale e/o ambientale). E responsabile di gravi perdite economiche legate agli indici di mortalità, alla riduzione delle performance zootecniche e all aumento degli scarti in fase di macellazione. Valutazione della sensibilità antibiotica di ceppi di Escherichia Coli isolati da specie avicole allevate e da avifauna selvatica in collaborazione con l Istituto Zooprofilattico. Abbiamo fatto delle prove per vedere se i Coli presenti negli allevamenti, che sono a contatto con i farmaci, creano resistenza, a differenza di quelli che vivono nell ambiente naturale, negli avicoli selvatici.

3 Negli allevamenti industriali il 54% dei Coli isolati presentano multiresistenza, sono quindi resistenti a più di un antibiotico. Nel 28% dei casi persino a 3 antibiotici. Lo studio ha evidenziato preoccupanti livelli di resistenza nei confronti di beta-lattamici ad ampio spettro (Amoxicillina e Ceftiofur), fluorochinoloni (enrofloxacina), aminoglicosidi (spectinomicina), sulfonamidi. Queste sono molecole ampiamente utilizzate nella terapia delle infezioni batteriche la cui perdita di efficacia può comportare problemi anche per la mancanza di valide alternative. Infatti negli ultimi 2 convegni a livello internazionale in ambito umano, di cui uno si è svolto in Inghilterra, l argomento principale è stato la farmaco resistenza ospedaliera e da qui sono emerse diverse problematiche tra le quali quella che le aziende farmaceutiche mondiali sono poco predisposte ad investire sulla ricerca di nuove molecole. Questa mancanza di investimenti è dovuta al fatto che i costi per individuare e poi mettere sul mercato una nuova molecola sono molto elevati. Una cosa molto importante da tenere presente è che se razionalizziamo l uso degli antibiotici i batteri tornano ad essere più sensibili a questi. Questa potrebbe quindi essere una possibile soluzione al problema. Un altra soluzione possibile sarebbe quella di abbinare gli antibiotici a molecole naturali che hanno una attività antibatterica diretta e che ci possono aiutare nella gestione sanitaria dell allevamento. In un allevamento di conigli allevati nonostante l utilizzo di 3 antibiotici di continuo nel mangime le perdite erano salite fino al 37% mortalità oltre il 35% - abbiamo isolato nelle feci, nella flora microbica, 1 solo bacillo, quando invece ce ne dovevano essere almeno 200 specie diverse. Questo si era selezionato attraverso l utilizzo continuo di antibiotici e resisteva a tutto! Abbiamo quindi fatto

4 una prova per un mese togliendo tutti gli antibiotici; inserendo degli immunostimolanti e miscele di oli essenziali a cicli. I risultati zootecnici sono migliorati ma il dato più interessante è che dopo un mese e mezzo, analizzando la flora microbica intestinale, abbiamo visto che questa era tornata alla normalità e si era ricreata e il bacillo era sparito. Abbiamo quindi avuto un risultato positivo anche in termini di diminuzione drastica della resistenza batterica. In ambito zootecnico quindi potremmo trovare sempre più Coli resistenti agli antibiotici e non a- vendo più nuove molecole con cui combatterli ci troviamo costretti a trovare nuove soluzioni. Inoltre questa resistenza ce la potremmo ritrovare poi in campo umano. Oggi la sensibilità pubblica è sempre più elevata su questo argomento e anche le normative stanno andando in questo senso. Determinazione della M.I.C. di due miscele di oli essenziali e dei singoli principi attivi in esse contenuti nei confronti di ceppi di Escherichia Coli. Studio degli effetti dell associazione tra gli oli essenziali e gli antibiotici nei confronti dei quali i ceppi studiati presentavano una o più resistenze. Prova con a disposizione una selezione di ceppi di Escherichia Coli isolati da allevamenti industriali nel 2015 e resistenti ad uno o più dei seguenti antibiotici: AMOXICILLINA ENROFLOXACIN GEN- TAMICINA. In questo caso abbiamo messo in atto un sistema di determinazione della M.I.C. - metodo della microdiluizione che ci da la sensibilità all antibiotico e anche a quale dosaggio. (micro pozzettini). Sono stati utilizzati Coli di campo patogeni sia da allevamenti avicoli che da allevamenti suinicoli presenti in Pianura Padana. Abbiamo lavorato su circa 20 Coli ognuno resistente a uno dei 3 antibiotici fino ad arrivare a ceppi resistenti a tutti e 3 gli antibiotici (amoxicillina, baytril e gentamicina) Abbiamo fatto una comparazione tra 2 miscele di K-Polar (che hanno dato risultati simili) e abbiamo studiato quali sono i componenti della miscele che danno risultati migliori, perché dovevamo vedere quale era la composizione più corretta per sviluppare l attività antibatterica su più ceppi.

5 In generale è importante sapere che funziona meglio l estratto di oli essenziali rispetto ai singoli componenti della molecola singola sintetica. Abbiamo fatto anche un terzo studio su quali potevano essere le interferenze tra le miscele di oli essenziali e gli antibiotici, nel caso li dovessimo utilizzare insieme. In studi sull umana è stato evidenziato che l utilizzo degli Oli Essenziali va ad aumentare l efficacia dell antibiotico (efficacia anche doppia o tripla rispetto alle condizioni normali). Questo è dovuto al fatto che certi componenti degli oli essenziali vanno a modificare la parete della membrana batterica creando delle brecce per far entrare meglio l antibiotico. In genere gli oli essenziali funzionano bene se li combiniamo in modo da essere attivi su più ceppi batterici. È interessante quindi vedere se più oli insieme hanno un effetto sinergico o l effetto contrario. Nella nostra prova siamo andati a determinare un rapporto tra antibiotico e olio essenziale guardando al pozzetto dove non cresce il ceppo batterico. Elaborando tutti questi dati possiamo creare un indice/ valutazione statistica che dà un numero che indica se l abbinamento tra le due sostanze antibatteriche è sinergico (aumenta l efficacia dei singoli componenti) o additivo o peggiorativo. In generale, se un allevatore riscontra un antibiotico resistenza, prima dovrebbe effettuare l antibiogramma e di conseguenza utilizzare l antibiotico o la miscela di oli o una combinazione tra questi. Gli oli essenziali sono inoltre utili per bloccare il gene di virulenza dei ceppi batterici e per evitare di sconvolgere la flora microbica intestinale, cosa che invece fa l antibiotico. (es. micotico, protozoi) Attualmente stiamo collaborando con l Istituto Zooprofilattico di Forlì per fare dei test di campo negli allevamenti che presentano problemi di antibiotico resistenza. Queste prove vengono effettuate attraverso il recupero dei ceppi resistenti agli antibiotici e, successivamente, agli animali viene somministrato il K-Polar. Per il momento il K-Polar è in forma liquida e si mette in acqua da bere. Questo potrebbe essere limitante per una eventuale prova perché ci sarebbe da somministrare solamente ad un gruppo. Si potrebbe eventualmente pensare al prodotto in polvere. La tipologia di acqua non influisce sull effetto del K-Polar, anzi questo ha dimostrato un effetto antibatterico e disinfettante sull acqua. Si può utilizzare anche insieme agli acidificanti.