POVERTÀ E IMPOVERIMENTO IN EUROPA TRA CRISI ECONOMICA E SOGGETTI SOCIALI

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1 POVERTÀ E IMPOVERIMENTO IN EUROPA TRA CRISI ECONOMICA E SOGGETTI SOCIALI Il percorso di ricerca delle ACLI di Belgio, Francia, Germania, Gran Bretagna, Italia, Lussemburgo, Olanda e Svizzera verso il seminario internazionale di Parigi Roma, 20 ottobre 2010

2 INDICE Il percorso di ricerca proposto dalla FAI...3 Introduzione Premessa Indicazioni per gli approfondimenti nazionali Studio sulla situazione di povertà e impoverimento nei contesti nazionali Interviste ai soci delle ACLI e/o agli utenti dei servizi...7 Il questionario...9 Il percorso della FAI e del Dipartimento Rete mondiale aclista è stato svolto in collaborazione con il Dipartimento Welfare e la Funzione Studi nazionale delle ACLI Italiane. Primo Report dell indagine 2

3 Il percorso di ricerca proposto dalla FAI Introduzione Con l appuntamento di quest anno, l incontro internazionale per lo sviluppo del dialogo sociale sostenuto dall EZA (Europäischen Zentrum für Arbeitnehmerfragen - Centro Europeo per le Questioni dei Lavoratori), arriva alla sua quarta edizione. L hanno preceduto gli appuntamenti di Roma ( Il welfare che vogliamo. Verso un sistema di protezione sociale europeo condiviso ), Bruxelles ( Conoscenza, Lavoro e Cittadinanza: condizioni dello sviluppo economico e sociale europeo. Il ruolo dei partner sociali; qualificazione e formazione professionale ) e Berlino ( Qualità del lavoro, qualità nel lavoro. Lavoro e cittadinanza ai tempi della crisi globale ) Se tutti i temi affrontati hanno certamente interessato il cuore della mission delle Acli, le questioni messe al centro dal seminario di quest anno sintetizzate nel titolo Povertà e impoverimento in Europa tra crisi economica e soggetti sociali chiedono un di più di impegno e di coinvolgimento, oltre che una più urgente interrogazione non solo sull efficacia delle politiche pubbliche ma anche su quella delle azioni sociali, sulla capacità delle reti sociali di rappresentare le istanze dei soggetti più deboli e di promuovere in risposta interventi diretti e indiretti. Il protrarsi di una crisi nient affatto congiunturale, il diffondersi dei suoi effetti a fasce sempre più ampie e variegate della popolazione, l impossibilità di compartimentare le risposte ci ha condotti a mettere al centro il tema della povertà e dell impoverimento, trovando nell appuntamento annuale del seminario EZA il contesto più opportuno per farlo. Ma il merito delle questioni a tema ci porta a proporre un percorso di lavoro che anche nel metodo dia il senso di una interrogazione più profonda, considerando l appuntamento di quest anno come un occasione comune importante per approfondire la conoscenza sulla realtà europea, sui soggetti che la popolano, su noi stessi e sui nostri servizi, sulle nostre reti, sulla capacità che insieme sappiamo e possiamo sviluppare. Per questo abbiamo messo a punto un percorso che ci impegna, ciascuno nel proprio territorio, ad analizzare la realtà attuale, insieme ad alcuni strumenti comuni per procedere insieme in questa direzione. L idea è che ogni realtà nazionale delle Acli arrivi all appuntamento di novembre (il seminario si svolgerà a Parigi dal 11 al 13) con un bagaglio, anche piccolo ma non per questo meno significativo, di conoscenze specifiche da mettere in comune sulle questioni a tema, maturate attraverso l utilizzo degli strumenti che qui proponiamo e che meglio sono descritti all interno. E auspicabile che questo bagaglio possa costituire per ciascuna realtà l occasione per rilanciare nel proprio territorio momenti di riflessione e dibattito, proposta e iniziativa. Sulla scorta del percorso proposto e degli strumenti (che, fermo restando il nucleo comune, possono essere ovviamente ampliati e integrati), ciascuna realtà nazionale delle Acli potrà sviluppare un proprio programma e pianificare la propria iniziativa. Primo Report dell indagine 3

4 Impegno comune rimane quello che ciascuno porti il proprio contributo al seminario di Parigi secondo quanto proposto alle pagine che seguono. 1 Premessa 1 La lotta alla povertà e all esclusione sociale tema scelto dall Unione Europea per il 2010 si rivela quanto mai opportuno in questo nostro tempo, soprattutto considerando gli effetti pervasivi e perduranti di una crisi, non solo economica, che attraversa il mondo globalizzato. La povertà è uno scandalo. Ogni essere umano ha diritto ad avere accesso ai mezzi necessari per vivere una vita decorosa, in particolare cibo, vestiti, alloggio, assistenza sanitaria, riposo e servizi sociali fondamentali 2. Purtroppo siamo abituati ad immaginare la povertà come un fenomeno geograficamente lontano dalle nostre realtà europee; lo associamo ai Paesi in via di sviluppo in cui la malnutrizione, la fame e la mancanza di acqua potabile rappresentano la grande sfida per la sopravvivenza quotidiana. Ma povertà ed emarginazione sono presenti anche in Europa, una delle regioni più ricche del mondo. Il 17% della popolazione europea - ovvero circa 80 milioni di persone, di cui 19 milioni sono rappresentati dai bambini - vive oggi sotto la soglia di povertà. Le Acli partono dalla consapevolezza che la povertà non è uno status, una condizione data, ma il risultato di un processo di impoverimento frutto della combinazione di fattori sociali ed economici inediti, forse molto diversi da quelli che hanno generato i conflitti sociali nell epoca dell industrializzazione. Si tratta di un fenomeno complesso e multidimensionale che le statistiche rincorrono con fatica perché non riconducibile alla sola disponibilità di reddito, all appartenenza occupazionale, alla precarietà che colpisce quei soggetti che in passato erano più protetti, come i ceti medi e i lavoratori a reddito fisso, al disagio economico che colpisce quelli con reddito insufficiente. Affermare questo significa anche constatare che la povertà è cumulativa: parte cioè da una causa scatenante ma coinvolge progressivamente tutti gli aspetti della vita personale e sociale generando senso di vulnerabilità e sfiducia tra coloro che all instabilità lavorativa sommano la conseguente fragilità relazionale e familiare, l allentamento dei legami, l incertezza sulle garanzie sociali ed economiche acquisite, le difficoltà crescenti a fronteggiare spese inattese, in un quadro di protezione sociale non adeguato. La gestione della quotidianità di molte persone e famiglie mette infatti in rilievo l emersione di nuovi profili di rischio per i quali il sistema tradizionale di welfare non è attrezzato a fornire adeguate risposte. Si tratta di lavoratori ancora giovani, 1 Rielaborazione dal Documento presentato alla Conferenza Organizzativa e Programmatica delle ACLI tenutasi a Milano dall 8 al 10 Aprile Da La povertà in mezzo a noi, Caritas Europa 2010 Primo Report dell indagine 4

5 espulsi dai processi produttivi; si tratta di una povertà inattesa, che si riflette nel mancato rinnovo dei contratti a temine e di lavoro interinale, nella forte crescita dell iscrizione alle liste di mobilità, nel calo delle assunzioni: un precariato che colpisce coloro che già erano flessibili, giovani e donne in particolare; si tratta di famiglie con figli piccoli da crescere e con genitori anziani da accudire, di donne sole con figli a carico, di anziani non del tutto autosufficienti, di famiglie numerose, di lavoratori immigrati che tutte queste difficoltà le vivono in modo amplificato. Gli studi e le statistiche sulla povertà sono soliti distinguere tra povertà relativa e povertà assoluta, da un lato, e tra povertà oggettiva e povertà soggettiva dall altro. La prima distinzione tiene conto della gravità del fenomeno rispetto ad una soglia convenzionale di spesa o di reddito e consente di verificare quanto poveri sono i poveri. La seconda considera la differenza che intercorre tra essere poveri (rispetto alla soglia convenzionale oggettiva) e sentirsi poveri sulla base dell autovalutazione della propria condizione. Sono quelle forme di povertà percepita in relazione ai modelli di sviluppo e consumo veicolati dalla cultura dominante. Non possiamo inoltre dimenticare l impoverimento economico e relazionale degli anziani, spesso soli. C è la necessità di sottolineare, inoltre, che la percezione della povertà soggettiva risente in modo rilevante delle dimensioni del territorio di appartenenza: raggiunge il suo massimo nelle grandi metropoli dove più ampi sono gli squilibri di status e le differenze economiche e sociali, ed è meno percepita dalla popolazione residente nei comuni più piccoli, dove a seguito di una maggiore omogeneità delle situazioni e delle reti relazionali si sperimenta anche una minore frustrazione rispetto alle aspettative e alle condizioni generali. Tutto ciò per dire che l incremento delle famiglie che si sentono povere spiega le ragioni del diffuso stato di incertezza che coinvolge anche una parte dei ceti sociali che sembrerebbero al riparo dall indigenza. Gli appartenenti a questo ceto medio non beneficiano di politiche di sostegno del reddito e dei consumi, si sentono ignorate dal decisore pubblico e sono protagoniste di un disagio che concorre al logoramento della coesione sociale. Queste riflessioni sono sufficienti a sollecitare un ripensamento profondo del nostro modello sociale per favorire inclusione e cittadinanza. Occorre misurarsi con l intera gamma delle vecchie e nuove povertà all interno della quali il rapporto lavoro tutela - promozione e inclusione sociale va assunto in tutta la sua portata. E la sfida del come connettere un tessuto sociale rinnovato nelle sue reti di relazione e protezione con un economia di mercato globale e uno sviluppo davvero sostenibili. Siamo convinti che senza diritti e tutele sociali non ci sarà sviluppo e che dovranno essere riformulati gli acquisiti diritti di cittadinanza e concretizzati in un contesto molto mutato a partire dal deficitario sistema di protezione sociale verso i nuovi poveri. Primo Report dell indagine 5

6 Un sistema che faccia perno su un idea di cittadinanza complessa fondata sull umanità della persona quale fonte di ogni diritto, al di là delle sue condizioni socio-economiche, della sua provenienza ed appartenenza. Ecco perché la cultura che mette al centro la persona e le sue relazioni, a partire dalla famiglia, è quella che non individualizza e privatizza la risposta, ma ne assume la responsabilità nel riconoscere e stabilizzare i legami sociali, amplificando il protagonismo dei diversi soggetti, consentendo libertà e responsabilità insieme ed evitando di ridurre i servizi ad unico mezzo per stare in un mercato globale. Se, dunque, la povertà prima che uno status è un percorso dinamico di impoverimento dovuto a eventi o processi che possono essere intercettati sulla soglia di una situazione di povertà assoluta, è logico che dalla crisi e dalla povertà usciremo solo se tutti gli attori coinvolti le istituzioni pubbliche, le organizzazioni della società civile, i partner sociali e i singoli cittadini - saranno capaci di reinterpretare i bisogni e ricollocarli in una scala di possibili risposte, di garantire pari opportunità a tutti durante l intero percorso di vita, di redistribuire in modo equo ed adeguato le risorse, di riqualificare le politiche presenti nel Paese. Ciò implica alla fonte il ripensamento del nostro modello di sviluppo, la messa in campo di politiche attive del lavoro, via privilegiata per la lotta alla povertà, di strategie e strumenti di protezione sociale e di accompagnamento attraverso servizi socio-sanitari integrati e ben distribuiti sul territorio e soprattutto la ridefinizione di un modello che non sia puramente riparatorio ma che ponga la gratuità e l economia del dono all origine della produzione della ricchezza in un mercato civile, umano, equo. Occorre ripensare le politiche insieme all intera economia di mercato e il ruolo dell Unione Europea, degli Stati e delle loro articolazioni territoriali come garanti di un quadro normativo capace di dettare le regole all economia, in un contesto globale ed interdipendente. E in questo quadro che il Seminario di Parigi (11-13 novembre 2010) e il Congresso della FAI (11 novembre 2010) cercheranno di muovere le proprie riflessioni e proposte. Lo si farà avendo come orizzonti i nostri valori di riferimento: il rispetto dei diritti umani, la centralità della persona e della famiglia, la dignità del lavoro, l equità e la cittadinanza compiuta per tutti, nativi e migranti. E in quest ottica valoriale che proponiamo a tutte le realtà nazionali delle ACLI presenti in Europa di fare una lettura della situazione di povertà e impoverimento nei propri Paesi e sulle azioni che i vari Governi hanno intrapreso. Attraverso questi percorsi, saremo in grado di aprire tra noi un confronto più attento, consapevole e partecipato sulle questioni a tema ma anche interrogare la nostra capacità di comprendere la realtà sociale e di farcene interpreti. E dirci come abbiamo contribuito - con la nostra presenza associativa, con la tessitura e l animazione dei legami sociali, con le azioni legate alla nostra creatività e ai nostri servizi - ad affrontare le situazioni di povertà e impoverimento che si sono manifestate nei territori in cui siamo maggiormente presenti. Primo Report dell indagine 6

7 2 Indicazioni per gli approfondimenti nazionali Secondo gli orientamenti espressi e condivisi nell ultima Assemblea generale della FAI (Milano, 13 marzo 2010), e per quanto sopra riportato, il Consiglio di Amministrazione della FAI ha provveduto ad elaborare un percorso e degli strumenti comuni, allo scopo di favorire la conoscenza e il confronto sulle questioni quest anno messe a tema dal seminario internazionale. La proposta è che ciascuna realtà nazionale partecipi al percorso di preparazione del seminario EZA e del Congresso della FAI attraverso le seguenti iniziative: 1. uno studio sulla situazione sociale del Paese di riferimento, con particolare riguardo ai fenomeni di povertà e impoverimento; 2. una rilevazione della percezione sociale della crisi condotta fra i soci Acli e gli utenti dei servizi attraverso un questionario strutturato. Per ciascuna delle attività proposte vengono fornite di seguito indicazioni utili. I dati e gli elementi che emergeranno dal percorso costituiranno oggetto di riflessione e approfondimento dei due importanti appuntamenti promossi dalla FAI, rispondendo anche all esigenza più volte espressa nel corso degli incontri assembleari di moltiplicare e condividere momenti di analisi e costruzione di proposte politiche comuni. 2.1 STUDIO SULLA SITUAZIONE DI POVERTÀ E IMPOVERIMENTO NEI CONTESTI NAZIONALI Obiettivo principale dello studio è quello di ricostruire sia pure in forma necessariamente sintetica e sommaria lo scenario nazionale rispetto ai tre ambiti di seguito indicati, facendo particolare riferimento ai soggetti sociali più vulnerabili e/o a rischio di esclusione (ovvero dove gli elementi di disuguaglianza diventano fattori di povertà / impoverimento: donne, giovani, anziani, migranti, famiglie numerose, ): Povertà e mercato del lavoro; Povertà e famiglie; Povertà e stato socio-assistenziale (condizioni di sicurezza sociale). In occasione dell Anno europeo per la lotta alla povertà e all esclusione sociale, i Paesi membri dell Unione (ma non solo) hanno lanciato iniziative e programmi nazionali, anche sulla base di indagini appositamente svolte, molte delle quali forniscono un quadro evolutivo delle condizioni sociali e delle situazioni a rischio. Una selezione di queste è stata condivisa con tutti i Paesi partecipanti. 2.2 INTERVISTE AI SOCI DELLE ACLI E/O AGLI UTENTI DEI SERVIZI Il questionario proposto 3 ha il duplice obiettivo di comprendere da una parte percezioni, impatto e timori dei nostri associati e/o di quanti si rivolgono ai nostri 3 Hanno partecipato alla elaborazione del questionario David Recchia (Coordinatore del Dipartimento Welfare delle ACLI nazionali italiane) e Federica Volpi (Coordinatrice delle attività di ricerca presso la Funzione Studi delle ACLI nazionali italiane) che successivamente hanno curato l analisi dei dati. Primo Report dell indagine 7

8 servizi, rispetto all attuale crisi economica e sociale; dall altra di verificare la capacità - nostra e di altre realtà del privato sociale di essere percepiti come soggetti sociali attivi. Una prima parte dell intervista riguarda il profilo socio-economico dell intervistata/o, la cui identità resta anonima, mentre la seconda indaga la percezione che il soggetto ha della crisi, l impatto per sé e per la sua famiglia rispetto ai consumi e allo stile di vita, le paure eventualmente sviluppate. Ancora, il questionario chiede risposta sulla percezione che si ha dell intervento pubblico nel contrastare la crisi e l eventuale ruolo delle organizzazioni sociali, per arrivare poi a sondare il gradimento e le attese rispetto alle Acli e ai loro Servizi. Sarebbe auspicabile che il questionario venisse compilato in presenza di un operatore / volontario, nel caso in cui insorgessero dubbi e/o difficoltà e comunque per facilitarne la compilazione in tutte le sue parti. Per consentire la lettura dei dati su scala nazionale e il confronto tra le situazioni emergenti nei diversi Paesi, è necessario che il questionario sia compilato in lingua italiana (anche questo elemento concorre a rendere opportuno l aiuto di un operatore / volontario nella compilazione del questionario). L elaborazione dei dati quantitativi, attraverso appositi software di analisi statistica, verrà effettuata in collaborazione con il Dipartimento Welfare e con la Funzione Studi delle ACLI nazionali italiane. Primo Report dell indagine 8

9 Nazione Città: Cod. AREA A PROFILO SOCIO-ANAGRAFICO 1 Anno di nascita 2 - Luogo di nascita Nazione Città 3 - Nazione d origine (se diversa da quella di nascita) 4 - Nazionalità 5 - Sesso F 1 M Stato civile attuale: (una sola risposta) 1) Nubile / Celibe 1 2) Coniugata/o / Convivente 2 3) Separata/o 3 4) Divorziata/o 4 5) Vedova/o Componenti del nucleo familiare (compresa/o intervistata/o) Questionario rilevazione sulle percezioni soggettive 9

10 8 - Nel nucleo familiare sono presenti: (sono possibili più risposte fra i primi quattro item; l ultimo item esclude i precedenti) 1) anziani autosufficienti 1 2) anziani non autosufficienti 2 3) minori 3 4) disabili 4 5) Nessuno di questi Titolo di studio dell intervistata/o (una sola risposta) 1) Nessun titolo 1 2) Scuola dell obbligo 2 3) Scuola superiore 3 4) Frequenza universitaria 4 5) Laurea 5 6) Altro titolo (specificare ) Situazione lavorativa (una sola risposta: indicare la situazione prevalente) 1) Occupata/o (vai alla domanda 11) 1 2) Disoccupata/o (vai alla domanda 13) 2 3) Pensionata/o (vai alla domanda 13) 3 4) Casalinga/o (vai alla domanda 13) 4 5) Studente (vai alla domanda 13) 5 6) Studente lavoratore/trice (vai alla domanda 11) 6 7) Altro (specificare ) Professione (una sola risposta) Autonoma 1) Imprenditore/rice, professionista 1 2) Artigiana/o, esercente, commerciante, agricoltore/rice 2 Dipendente 3) Dirigente, funzionaria/o 3 4) Insegnante universitaria/o, medico, architetto, ingegnere 4 5) Impiegata/o, insegnante, tecnico (campo medico, sociale, informatico, ingegneristico, formativo, organizzativo, sportivo) 5 6) Operaia/o, collaboratrice familiare, professioni non specializzate 6 12 Qual è la Sua condizione lavorativa? (una sola risposta) 1) Lavoro in forma stabile e continuativa 1 2) Ho un lavoro temporaneo o stagionale 2 3) Altro (specificare ) 3 Questionario rilevazione sulle percezioni soggettive 10

11 13 - Somma dei redditi (rendite, pensioni, salari, stipendi) del nucleo familiare (una sola risposta) 1) Nessun reddito 1 2) Fino a 500 euro mensili 2 3) Da 501 a 1000 euro mensili 3 4) Da 1001 a 1500 euro mensili 4 5) Da 1501 a 2000 euro mensili 5 6) Da 2001 a 2500 euro mensili 6 7) Da 2501 a 3000 euro mensili 7 8) Da 3001 a 3500 euro mensili 8 9) Da 3501 a 4000 euro mensili 9 10) Oltre i 4000 euro mensili L abitazione in cui vive è? (una sola risposta) 1) Di proprietà 1 2) In affitto 2 3) In uso gratuito 3 4) Altro (specificare ) 4 AREA B RILEVAZIONE DELLE PERCEZIONI 16 Si parla ormai da anni di crisi economica e finanziaria. Per Lei (e la sua famiglia) questa crisi ha prodotto degli effetti nello stile di vita e nei consumi? (una sola risposta) Sì 1 No Nell ultimo anno, ci sono stati dei momenti o periodi in cui Lei e la sua famiglia ha avuto delle difficoltà per acquistare beni o servizi di prima necessità (es. cibo, vestiario, bollette per utenze domestiche, ecc.)? (una sola risposta) 1) No, mai 1 2) Sì, qualche volta 2 3) Sì, spesso 3 18 Quali sono i beni e/ o i servizi che per effetto della crisi Lei e la sua famiglia ha dovuto ridurre o eliminare? (una risposta per riga) Né ridotto, né Ridotto Eliminato eliminato 1) Assistenza anziani e disabili ) Assistenza bambini (baby sitter, nido o scuola privata, ecc.) ) Consumi energetici e di riscaldamento ) Spese mediche e sanitarie (es: dentistiche, specialistiche e diagnostiche) ) Utilizzo dell auto per i trasferimenti quotidiani ) Viaggi e vacanze ) Cinema e teatro ) Abbigliamento e calzature ) Percorsi di studio e/o di formazione (compresi corsi di lingua) ) Palestra, piscina, attività sportive in genere ) Quotidiani e riviste ) Ristorante, pizzeria ) Acquisto libri, musica, films ) Rinnovo mobili e arredi ) Acquisto / rinnovo auto / moto ) Spese telefoniche ) Bevande e cibi costosi ) Altro (specificare ) Questionario rilevazione sulle percezioni soggettive 11

12 19 Se ne ha avute, quali sono le rinunce che le hanno pesato di più? Non ho dovuto fare rinunce 20 - Le è mai capitato di ricevere un sostegno economico dalle persone di seguito elencate? (una risposta per riga) 1) Amici 1 2 2) Conoscenti 1 2 3) Abitanti del quartiere 1 2 4) Vicini di casa 1 2 5) Parenti In questi ultimi due anni ha dovuto fare ricorso a prestiti bancari? (una sola risposta) 1) No, non lo ho mai chiesto perché non ne ho avuto bisogno 1 2) No, non lo ho mai chiesto perché sapevo che non me lo avrebbero accordato 2 3) Sì, lo ho chiesto ma non mi è stato accordato 3 4) Sì, lo ho chiesto e mi è stato accordato 4 22 Lei nutre i seguenti timori per il prossimo futuro? (una risposta per riga) Sì No 1) Perdere il posto di lavoro o non trovare lavoro 1 2 2) Avere problemi di salute 1 2 3) Non riuscire a pagare il mutuo o l affitto di casa 1 2 4) Non riuscire a mantenere un tenore di vita soddisfacente 1 2 5) Non garantire un futuro sereno a me e alla mia famiglia Quanto, secondo Lei, le istituzioni nazionali e locali stanno intervenendo per aiutare le persone in difficoltà economica a causa della crisi? (una sola risposta) 1) Molto 1 2) Abbastanza 2 3) Poco 3 4) Per niente 4 24 Quali interventi ritiene che le politiche pubbliche abbiano messo in campo per contrastare la crisi? (sono possibili più risposte) 1) Potenziamento e ampliamento dei sussidi economici 1 2) Potenziamento dei Servizi sociali 2 3) Potenziamento dei Servizi scolastici 3 4) Controllo dei prezzi al consumo 4 5) Riduzione delle tariffe pubbliche e/o dei ticket sanitari 5 6) Ampliamento delle fasce di esenzione (per trasporti, sanità, servizi) 6 7) Riduzione della pressione fiscale per i lavoratori 7 8) Sgravi fiscali per le imprese 8 9) Facilitazioni nell accesso al credito 9 10) Interventi a favore dell occupazione e della rioccupazione 10 11) Revisione del sistema previdenziale 11 Sì No Questionario rilevazione sulle percezioni soggettive 12

13 25 - Quali servizi potrebbero essere utili a Lei o alla sua famiglia attualmente? (sono possibili più risposte) 1) Assistenza agli anziani che vivono in casa 1 2) Assistenza per problemi economici (interventi di protezione economica) 2 3) Assistenza per l infanzia (asili nido, kinder house, dopo scuola, vacanze, ecc.) 3 4) Assistenza portatori di handicap fisico e/o mentale 4 5) Servizi di informazione sugli interventi di assistenza e sui servizi sociali 5 6) Servizi di informazione sulle opportunità occupazionali e sugli ammortizzatori sociali 6 7) Altro (specificare ) Oltre ai soggetti istituzionali, conosce realtà del privato sociale laiche o religiose che hanno promosso iniziative per sostenere le persone ad attraversare la crisi? (una sola risposta) Sì 1 No 2 (vai alla domanda 29) 27 Se sì, può dirci quali sono? 28 Se sì, può dirci se le è capitato di rivolgersi a loro? (una sola risposta) 1) No, mai 1 2) Sì, qualche volta 2 3) Sì, spesso 3 29 Le Acli e i suoi servizi costituiscono per lei un punto di riferimento utile in questo momento di crisi? (una sola risposta) Sì No Quale sostegno ha avuto dalle Acli e dai suoi servizi? 31 Che cosa desidererebbe trovare nelle Acli e nei suoi servizi? Questionario rilevazione sulle percezioni soggettive 13

14 AREA C PARTECIPAZIONE 32 - Lei è iscritta/o a qualcuna delle seguenti organizzazioni? (una risposta per riga) Sì No 1) Un partito 1 2 2) Un sindacato 1 2 3) Una organizzazione di categoria o professionale 1 2 4) Una associazione (culturale, sociale, sportiva, ecc.) Lei svolge attualmente attività di volontariato, cioè un attività non retribuita con una valenza sociale? (una sola risposta) 1) Sì 1 2) No 2 Informativa (Art. 13 Dgls 196/2003) Si dichiara, ai sensi dell Art. 13 Dgls 196/2003 sulla privacy, che i dati raccolti saranno trattati in forma anonima e riservata, e che le informazioni fornite saranno utilizzate esclusivamente a fini statistici. Qualora l intervistata/o decida di modificare le risposte fornite o di non autorizzare il trattamento potrà comunicarlo scrivendo a: FAI, via G. Marcora 18/20, 00153, Roma, Italia. Questionario rilevazione sulle percezioni soggettive 14

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