REINTEGRARE I DISOCCUPATI NEL MONDO DEL LAVORO: LE MIGLIORI PRATICHE ADOTTATE NEI PAESI OCSE

Transcript

1 PER UNA CRESCITA SOSTENIBILE: APPROCCIO WELFARE TO WORK NEL CONTESTO DELLE DIFFICOLTA ECONOMICHE E DEL LAVORO Un iniziativa di Italia Lavoro in collaborazione con OCSE 6 dicembre 2011, Roma Sessione 2: La transizione professionale per favorire il cambiamento del sistema produttivo REINTEGRARE I DISOCCUPATI NEL MONDO DEL LAVORO: LE MIGLIORI PRATICHE ADOTTATE NEI PAESI OCSE Anne Sonnet Senior Economist Directorate for Employment, Labour and Social Affairs, OECD

2 Schema 1. Contesto Sfide alla fine del 2011 nei paesi OCSE e in Italia 2. Approccio di Policy Le migliori pratiche nei paesi OCSE 3. Elementi chiave in Italia(vedere cifre) 4. Raccomandazioni principali per l Italia 2

3 1. Sfide principali nei paesi OCSE Il rapporto OCSE Prospettive dell Occupazione del 2011 evidenzia due aspetti particolarmente preoccupanti della situazione attuale: 1. Il drammatico aumento della disoccupazione a lungo termine 1. L impatto sproporzionato della crisi sulla disoccupazione giovanile.

4 1. Sfide principali in Italia La crisi dell occupazione ha pesantemente colpito i giovani italiani e i lavoratori poco qualificati. L impatto della recente recessione sul mercato del lavoro italiano è stato relativamente contenuto, ma la ripresa si sta rivelando lenta. Il tasso di disoccupazione rimarrà ancora al di sopra del livello registrato prima della crisi. In Italia l incidenza della disoccupazione a lungo termine è elevata.

5 La perdita di posti di lavoro si riferisce principalmente ai giovani e ai lavoratori poco qualificati Perdita di posti di lavoro nei diversi gruppi Cambiamento percentuale nel tasso di occupazione (dal secondo trimestre del 2008 al secondo trimestre del 2010) European Union Italy 15,0 10,0 5,0 0,0-5,0-10,0-15,0-20,0-25,0-1,9-2,0-3,2-3,3 0,0-0,3-13,3 9,7-2,3-2,1-24,4 12,7 2,7-2,8-10,2-12,8 9,3 4,0-0,6-3,1-1,2-1,8-2,4-3,8-30,0 Both sexes Men Women Youth Prime-age Old-age Low-skilled Medium-skilled High-skilled Self-employed Permanent workers Temporary workers Gender Age groups Education Work status Fonte:

6 Il drammatico aumento della disoccupazione giovanile negli ultimi tre anni in Italia Variazione nel tasso di disoccupazione per età Variazione percentuale dal primo trimestre del 2008 al primo trimestre del Youth (15-24) Prime-age (25-54) Old-age (55-64) Fonte: 6

7 In Italia la percentuale dei disoccupati che non hanno lavorato per oltre un anno rimane elevata: 50% rispetto al 33% della media OCSE nel primo trimestre del 2011 Tasso di disoccupazione e incidenza della disoccupazione a lungo termine (LTU) per fasce di età, dal primo trimestre del 2008 al primo trimestre del 2011 Tutte le età Giovani (15-24 anni) UR OECD (left-hand scale) UR Italy (left-hand scale) UR OECD (left-hand scale) UR Italy (left-hand scale) LTU OECD (right-hand scale) LTU Italy (right-hand scale) LTU OECD (right-hand scale) LTU Italy (right-hand scale) , , , , , , ,0. dati OCSE e sa media non ponderata Fonte: Indagini nazionali sulla forza lavoro.

8 2. Buone pratiche nei paesi OCSE Nel breve termine, occorre concentrarsi su misure efficaci in termini di costi, mirate ai gruppi a rischio di disoccupazione a lungo termine Le indennità di disoccupazione devono essere condizionate ad un attiva ricerca di un lavoro Sgravi sulle assunzioni di disoccupati di lungo periodo per le società che decidono di ampliare il proprio organico. In ogni caso, è necessario attuare riforme più profonde per migliorare il funzionamento del mercato del lavoro e offrire opportunità di lavoro agli esclusi, come i giovani Il miglioramento della transizione dalla scuola al lavoro richiede un azione su più fronti: istruzione e formazione, programmi per il mercato del lavoro ed adeguati contesti istituzionali.

9 2. Buone pratiche per i giovani nei paesi OCSE Istruzione e formazione Fare in modo che i giovani acquisiscano le competenze di base richieste dai datori di lavoro e necessarie per l apprendimento continuo. Transizione dalla scuola al lavoro Combinare studio e lavoro, tramite programmi di apprendistato ed altri contratti di formazione ed istruzione professionale (VET) per gli studenti delle scuole superiori e tirocini per gli universitari. 9

10 2. Buone pratiche per i giovani nei paesi OCSE (cont.) Programmi per il mercato del lavoro I programmi di aiuto alla ricerca di un impiego si sono rivelati i più efficaci in termini di costo per i giovani considerati pronti per il mercato del lavoro. I programmi di formazione funzionano meglio quando creati appositamente per far fronte alle esigenze dei mercati locali o nazionali. Fornire ai giovani svantaggiati programmi completi che includano formazione in aula, sul campo e mentoring 10

11 2. Buone pratiche per i giovani nei paesi OCSE (cont.) Misure a livello istituzionale Leggi a tutela dell occupazione, programmi previdenziali e minimi salariali possono rivestire un ruolo importante nella prevenzione dello sfruttamento dei giovani con impieghi precari e sottopagati. Tuttavia, occorre trovare un equilibrio (e qui potrebbe intervenire il dialogo tra le parti sociali) per assicurare che queste istituzioni favoriscano piuttosto che ostacolare la creazione di posti di lavoro dignitosi per i giovani. 11

12 In Italia, i programmi per il mercato del lavoro sono incentrati sui giovani e soprattutto sullla formazione Percentuale di partecipazione, 2009 % della forza lavoro per fascia di età 30 Italy EU average Distribuzione dei partecipanti di età compresa tra i 15 e i 24 anni per programma (%), 2009 Start-up incentives Direct job creation Supported employment and rehabilitation Employment incentives Training 0 Youth (15-24) Prime age (25-54) Older workers (55+) Total 0 Italy EU average Fonte: Banca dati OCSE-EUROSTAT relativa ai programmi per il mercato del lavoro 12

13 In Italia, il 15% dei giovani non lavora nè è coinvolto in percorsi di istruzione o formazione (NEET) Percentuali NEET nei paesi OCSE, 2008 % di giovani tra i 15 e i 24 anni Fonte: OCSE(2010), Verso un buon inizio! Lavori per I Giovani.

14 In Italia, tra il 2007 e il 2010,il lavoro temporaneo è aumentato Lavoro temporaneo tra i giovani, dal 2007 al 2010 % di giovani disoccupati di età compresa tra i 15 e i 24 anni Germany Italy France United Kingdom Turkey Spain a) Percentuale di giovani che accettano un impiego temporaneo per l impossibilità di trovarne uno fisso. Fonte: Documento G20.

15 4. Raccomandazioni per l Italia Gestire il dualismo del mercato del lavoro In Italia, il mercato del lavoro sta diventando più segmentato, con un numero maggiore di lavoratori che hanno un impiego stabile e tutelato e molti giovani con impieghi precari. ->->La riforma dei contratti di lavoro dovrebbe concentrarsi sulla riduzione del livello di incertezza del quadro legislativo. Una normativa a tutela dei lavoratori troppo rigida scoraggia le assunzioni, soprattutto se a tempo indeterminato, il che, conseguentemente ostacola la ripresa.

16 4. Raccomandazioni per l Italia (cont.) Creare un pacchetto di attivazione ben definito Nel 2009, le indennità di disoccupazione sono state concesse anche ai lavoratori precedentemente ineleggibili, come quelli con contratto a tempo determinato e atipico, che ora hanno diritto ad un forfait del 30% del guadagno dell anno precedente quando si iscrivono alle liste di disoccupazione. Tuttavia, il sistema italiano di assicurazione contro la disoccupazione resta uno dei meno generosi nell ambito dei paesi OCSE. ->-> Occorre un maggiore impegno per fornire a tutti i disoccupati idonee indennità di disoccupazione accompagnate da un pacchetto di misure di attivazione ben definito, tale da consentire di preservare il bilancio.

17 4. Raccomandazioni per l Italia (cont.) Istruzione e formazione Investire nei giovani Gli attuali programmi sono efficaci in termini di gestione dell abbandono scolastico e assistenza ai gruppi NEET? Come garantire che i laureati acquisiscano le competenze che il mercato del lavoro richiede? Transizione dalla scuola al lavoro Come lasciarsi indietro la cultura del prima studia, poi lavora? Come promuovere l apprendistato? (e.g. allargare i programmi dai settori tradizionali per includere i servizi, fare in modo che un maggior numero di donne e di giovani a rischio acceda all apprendistato). 17

18 4. Raccomandazioni per l Italia (cont.) Investire nei giovani Misure per il mercato del lavoro Queste misure sono sufficientemente mirate ai giovani svantaggiati? I programmi di formazione sono creati su misura per andare incontro alle esigenze dei mercati del lavoro nazionali o locali? Esiste un programma completo disponibile per i giovani inattivi? Contesto istituzionale del mercato del lavoro Come garantire che tale contesto consideri maggiormente i giovani? (p.es. La responsabilità del datore di lavoro è molto rigida, il periodo di prova è troppo breve, i minimi salariali sono elevati). 18

19 Commenti conclusivi L attuazione delle buone pratiche per il reintegro dei disoccupati nel mondo del lavoro richiede l impegno di tutte le parti, ovvero i disoccupati stessi, il governo (tramite misure mirate ed efficaci), le parti sociali, attraverso il dialogo, ed altri attori, come le ONG, che possono apportare un contributo essenziale in termini di gestione dell aspetto umano di questa crisi. Occorre applicare misure a breve termine, efficaci in termini di costo, per evitare che le persone, soprattutto i giovani, restino intrappolati nel vortice della disoccupazione/inattività. Ma il gruppo più problematico, su cui le misure intensive si devono incentrare maggiormente, è quello dei disoccupati di lunga durata e dei giovani. In via prioritaria, non bisogna assolutamente perdere di vista le riforme a lungo termine in materia di formazione, tutela sociale e mercato del lavoro. 19

20 Employment Outlook 20

21 LAVORO per i GIOVANI G20 Delsa page 21