TECNOLOGIE DELLA TRASMISSIONE OTTICA Anno accademico Non-linearità. Pierpaolo Boffi

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "TECNOLOGIE DELLA TRASMISSIONE OTTICA Anno accademico Non-linearità. Pierpaolo Boffi"

Transcript

1 TECNOLOGIE DELLA TRASMISSIONE OTTICA Anno accademico Non-linearità Pierpaolo Boffi

2 FENOMENI NON LINEARI Nel vuoto differenti fasci ottici non interagiscono tra loro. Se invece c e propagazione in un materiale, ci può essere un interazione dovuta all intermediazione del materiale stesso. Interazione LUCE - MATERIA fotone fotone atomo fotone fotone atomo fotone Vantaggi: sono alla base di fenomeni quali l amplificazione ottica, la conversione di λ, la compensazione di dispersione. Svantaggi: causano perdite, rumore, crosstalk, allargamento dell impulso.

3 NON LINEARITA effetti di scattering nel mezzo dovuti a interazioni tra il fascio di luce e fononi (vibrazioni molecolari) STIMULATED BRILLOUIN SCATTERING SBS STIMULATED RAMAN SCATTERING SRS dipendenza dell indice di rifrazione n dalla potenza ottica FOUR WAVE MIXING FWM SELF PHASE MODULATION SPM CROSS PHASE MODULATION XPM Le interazioni non lineari dipendono dalla densità di potenza del fascio ottico, quindi dall area della fibra. Sono in genere fenomeni piccoli, ma il loro effetto si accumula durante la propagazione, dipendono quindi dalla lunghezza del tratto percorso.

4 SELF e CROSS PHASE MODULATION SPM / XPM L intensità del segnale guidato induce una variazione dell indice di rifrazione del mezzo (effetto Kerr). n = n 0 + n 2 I n 0 indice di rifrazione normale I intensità luminosa del fascio ottico n 2 coefficiente non-lineare (coeff. KERR) Per la fibra ottica n 2 è molto piccolo: circa m 2 /W Variazione di n si traduce in una variazione di fase sperimentata dal segnale stesso durante la propagazione (SPM) o da un eventuale segnale copropagante in fibra (XPM). 2π 2π P Δφ NL n2li( t) = n2l λ λ A ( t) Tale cambio di fase Δφ NL genera un cambio in frequenza (chirp). eff

5 SELF e CROSS PHASE MODULATION SPM / XPM Self Phase Modulation (SPM) ( t) 2π P φ NL = n Leff = γl λ A Δ 2 eff eff P( t) Cross Phase Modulation (XPM) ( t) 2π P ΔφNL = 2b n2 Leff = 2bγL λ A eff eff P( t) Nel caso di XPM è presente un fattore moltiplicativo 2. Inoltre è presente un fattore moltiplicativo b dipendente dallo stato di polarizzazione relativo tra i due fasci a diversa λ interagenti. 1/3 < b < 1

6 SELF e CROSS PHASE MODULATION SPM / XPM Self Phase Modulation (SPM) ( t) 2π P φ NL = n Leff = γl λ A Δ 2 eff eff P( t) Cross Phase Modulation (XPM) ( t) 2π P ΔφNL = 2b n2 Leff = 2bγL λ A eff eff P( t) In presenza di una fibra con attenuazione α, la fase accumulata è proporzionale alla L efficace. Bisogna tenere conto anche della dispersione della fibra e della lunghezza di walk-off tra i due fasci interagenti.

7 SELF e CROSS PHASE MODULATION SPM / XPM Caso di 20km di fibra con α=0.2db/km; D=+2ps/nm km; γ= 3 W -1 km -1 presenza di 2 canali copropaganti con spaziatura 1nm (ipotesi di stesso stato di polarizzazione) P picco = 10 mw Self Phase Modulation (XPM) ( t) 2π P φ NL = n Leff = γl λ A Δ 2 eff eff P( t)

8 Si consideri un tratto in fibra ottica lungo L con attenuazione α. Calcolare L eff. L = 20 km α db = 0.2 db/km α db α = e e 1 0,398 0,6 L = 1 1 eff = = = = 13km e = 2,718

9 SELF e CROSS PHASE MODULATION SPM / XPM Caso di 20km di fibra con α=0.2db/km; D=+2ps/nm km; γ= 3 W -1 km -1 presenza di 2 canali copropaganti con spaziatura 1nm (ipotesi di stesso stato di polarizzazione b=1 ) P picco = 10 mw Cross Phase Modulation (XPM) ( t) 2π P ΔφNL = 2b n2 Leff = 2bγL λ A eff eff P( t) Se calcoliamo il walk-off: d 12 = D(Δλ) = 2 ps/km T bit = 400ps L walkoff = T bit /d 12 = 200 km conta il valore di L eff!

10 CHIRPING dovuto a NON LINEARITA Sul fronte di salita si aggiungono frequenze minori (λ maggiori) mentre sul fronte di discesa si aggiungono frequenze maggiori (λ minori). E chirp positivo: può servire per compensare l allargamento in zona di dispersione anomala (β 2 < 0). propagazione solitonica

11 FOUR WAVE MIXING FWM Per effetto di FWM 3 segnali alle frequenze ω i, ω j e ω k interagiscono producendo nuovi segnali a nuove frequenze ω ijk = ω i + ω j - ω k In un sistema WDM con W canali, questo effetto genera W(W-1) 2 segnali d interazione corrispondentemente a i,j,k variabili da 1 a W. Per es. in un sistema a 3 canali, 12 termini di interazione sono prodotti. ω 112 = ω 1 + ω 1 ω 2 ω 113 = ω 1 + ω 1 ω 3 ω 123 = ω 1 + ω 2 ω 3 ω 132 = ω 1 + ω 3 ω 2 ω 221 = ω 2 + ω 2 ω 1 ω 223 = ω 2 + ω 2 ω 3 ω 213 = ω 2 + ω 1 ω 3 ω 231 = ω 2 + ω 3 ω 1 ω 331 = ω 3 + ω 3 ω 1 ω 332 = ω 3 + ω 3 ω 2 ω 312 = ω 3 + ω 1 ω 2 ω 321 = ω 3 + ω 2 ω 1

12 FOUR WAVE MIXING FWM ω 112 = 2ω 1 ω 2 ω 113 = 2ω 1 ω 3 ω 123 = ω 213 = ω 1 + ω 2 ω 3 ω 132 = ω 312 = ω 1 + ω 3 ω 2 ω 221 = 2ω 2 ω 1 ω 223 = 2ω 2 ω 3 ω 231 = ω 321 = ω 2 + ω 3 ω 1 ω 331 = 2ω 3 ω 1 ω 332 = 2ω 3 ω 2

13 FOUR WAVE MIXING FWM L effetto del FWM dipende dalla relazione di fase tra i segnali interagenti. Se tutti i segnali viaggiano con la medesima velocità di gruppo (no dispersione), l effetto é esaltato. In presenza di dispersione, i differenti segnali hanno velocità di gruppo diverse. Le onde durante la propagazione passeranno da posizioni in fase ad opposizione di fase: si riduce l efficienza del FWM. Se la spaziatura tra i 3 canali interagenti è uguale, alcuni canali d interazione generati dal FWM saranno alle stesse lunghezza d onda dei segnali interagenti. Si somma quindi rumore ottico alla stessa λ. E crosstalk tra i canali.

14 Potenza dell onda risultante (tenendo conto dell attenuazione e della dispersione): ω ijk n 2 d ijk P ijk = η ijk 3cA eff 2 P i P j P k L eff 2 dove P i, P j, P k sono le potenze interagenti, d ijk é il fattore di degenerazione e η ijk é il parametro di efficienza. Per segnali OOK, il peggior caso si verifica in presenza di tutti bit 1 sui 3 canali interagenti. Il paramentro d efficienza dipende dal mismatch di fase tra i canali interagenti. η ijk = ( ) α 2 α 2 + Δβ 1+ 4e αl sin 2 ΔβL /2 2 ( 1 e αl ) 2 Δβ é la differenza nelle costanti di propagazione tra le onde: Δβ = β i + β j β k β ijk

15 Non-Linearità: caso di sistema WDM Non-linearità sono un grave problema nei sistemi WDM, soprattutto nel caso di utilizzo di fibre DSF: - A eff é piccola (densità di potenza è maggiore a parità di potenza in fibra) - dispersione è nulla (tutti i canali WDM hanno la medesima velocità di gruppo) Come ridurre gli effetti non-lineari? per FWM spaziatura non-uguale tra i canali aumentare la spaziatura tra i canali (diversa velocità di gruppo = walk-off tra i canali WDM) ridurre la potenza trasmessa utilizzare nuove fibre appropriate

16 Nuove fibre La richiesta di maggior bit-rate e maggior numero di λ propagantesi nella stessa fibra ha spinto a sviluppare nuove fibre ottiche ottimizzate per gli specifici utilizzi. Punti fermi di progetto sono: - mantenimento della condizione di propagazione monomodale; - mantenimento del materiale di base. si opera sul profilo d indice Scopo è soprattutto ridurre i fenomeni non-lineari, mantenendo bassa la dispersione.

17 NON-ZERO DISPERSION SHIFTED FIBER NZD Raccomandazione ITU-T G-655 Penalità dovure a FWM possono essere ridotte introducendo una leggera D (le onde interagenti viaggiano a differenti velocità di gruppo) Esempio: D = -6/+ 6 ps / nm km

18 Raccomandazioni ITU-T Tipo di fibra monomodo Anno Lunghezza d onda Attenuazione nm Attenuazione 1550 nm Dispersione cromatica nm Dispersione cromatica 1550 nm Dispersione modo di polarizzazione Lunghezza di cut-off

19 Scelta delle fibre Sistema a singolo λ ad elevati bit-rate ( > 10 Gbit/s) su lunga distanza L DSF Sistema WDM no DSF per non-linearità (FWM, XPM) SMF per basse non-linearità ma limitazioni in bit-rate e/o distanza per dispersione Sistema WDM ad elevati bit-rate e L grande NZD Fibre ad area grande

20 Large Effective-Area Fiber Aeff maggiore riduce effetti non-lineari (FWM, SPM, XPM)!!! Permette potenze maggiori e massimizza DWDM rispetto a standard NZD. per SMF A eff = 80 µm 2 per DSF A eff = 55 µm 2 fibra area grande

21 Processi di scattering stimolato Lo scattering della luce é conseguenza della non-ideale omogeneità del materiale che costituisce la fibra. Al contrario dello scattering Rayleigh (che é legato alla luce non-propagante), lo scattering Raman e Brillouin é associato alla propagazione e dà origine a shift in frequenza. Per questa ragione lo scattering Raman e Brillouin é un processo inelastico poiché converte parte del fasci ottico a frequenze-downshifted (frequenze Stokes). Lo scattering Brillouin é scattering da onde sonore (fononi acustici). Lo scattering Raman é scattering da modi vibrazionali delle molecole costituenti il mezzo (fononi ottici). Lo scattering é caratterizzato da un coefficiente di guadagno g e funzione dalla larghezza spettrale del fascio ottico. L effetto dipende dalla potenza e dal tratto persorso. Per una data lunghezza, la P per cui il fenomeno diventa significativo é la threshold power.

22 STIMULATED RAMAN SCATTERING Un fascio ottico ad elevata intensità Ip, detto di pompa, interagisce con il mezzo,generando per SRS un segnale Stokes di intensità Is. di S dz = g R I p I s g R é il coefficiente di guadagno Raman. La relazione é rigorosa nelle condizioni cw o quasi-cw. g R é dipendente dalla λ. Il coefficiente di guadagno g R é caratterizzato da una larghezza di spettro di circa 15 THz (125 nm in 3 finestra) con un massimo a 13.2 THz (circa 100 nm in 3 finestra). Il significato fisico é che il fascio di pompa genera un segnale shiftato in frequenza rispetto alla pompa (quindi λ maggiore). Δλ g( Δλ) = g R per0 Δλ Δλ Δλ c c Δλ é la λ spacing, mentre Δλc é circa 125nm (andamento di g è approssimativamente triangolare)

23 STIMULATED RAMAN SCATTERING λ p λ s λ p λ s ω P Z=0 Z=L z ω s

24 potenza di soglia P crit = 16 g R A eff ( max)l eff dove A eff é l area efficace e L eff é la lunghezza efficace della fibra. Per standard SMF con α = 0.2 db/km a 1550nm, per L eff = 20 km si ottiene P crit circa 500 mw. E un valore molto elevato. Il SRS é alla base dell amplificazione Raman. Lo spettro del guadagno Raman é ampio: di conseguenza molteplici canali WDM propagantesi nella medesima fibra, sommando le loro potenze, possono contribuire a dare origine al SRS!

25 SRS: caso di sistema WDM Consideriamo un sistema con W canali WDM spaziati Δλs. Tutti i canali cadono dentro la banda di guadagno Raman: A causa del SRS i segnali a λ più elevate saranno amplificati dai segnali a λ minori: si verifica una degradazione del sistema. Consideriamo il canale 0 a λ minore: il caso peggiore é in corrispondenza alla presenza contemporanea di tutti bit uguali a 1 sui restanti canali. La frazione di potenza accoppiata dal canale 0 al canali i-esimo é approssimativamente: iδλ P 0 ( i) = g S R (sono trascurate le interazioni tra gli altri canali). La potenza complessiva trasferita agli altri canali é quindi: P 0 = W 1 i=1 P 0 i ( ) = dove la banda totale del sistema é e la totale potenza trasmessa é Λ = ( W 1)Δλ P S TOT = WP Δλ c g R Δλ S Δλ c PL eff 2A eff ( ) PL eff W W 1 2A eff 2

26 STIMULATED RAMAN SCATTERING SRS Consideriamo un sistema con W canali WDM spaziati Δλs. Tutti i canali cadono dentro la banda di guadagno Raman: A causa del SRS i segnali a λ più elevate saranno amplificati dai segnali a λ minori: si verifica una degradazione del sistema.

27 STIMULATED BRILLOUIN SCATTERING E processo di scattering, dove la pompa per elettrostrizione genera un onda acustica che modula l indice di rifrazione. L effetto e quello di un reticolo: il segnale Stokes e retroriflesso. Il coefficiente g B é caratterizzato da uno spettro molto stretto (circa 20MHz dipendente dal tempo di vita del fonone - 16ns in silica. Per le inomogeneità del materiale si può approssimare a 50MHz). Il massimo guadagno è a 11GHz (circa 0.1nm in terza finestra). Il significato fisico é che il fascio di pompa ad elevata potenza genera un fascio retroriflesso downshiftato in frequenza rispetto alla pompa (quindi a λ maggiore) per effetto Doppler di 11 GHz. Il coefficiente g B é indipendente dalla λ ( è circa 4-5x10-11 m/w) e considerevolmente maggiore di g R.

28 STIMULATED BRILLOUIN SCATTERING Potenza di soglia: P crit = 21 A eff g R L eff Per standard SMF con α = 0.2 db/km a 1550nm, per L eff = 20 km si ottiene P crit circa 1 mw.

29 SRS SBS Stokes shift in Hz 13 THz 11 GHz Stokes shift in nm 100 nm 0.1nm g MAX m/w m/w La potenza ottica che é possibile iniettare in fibra satura a causa del segnale retroriflesso dovuto a SBS. La potenza di soglia aumenta considerevolmente se il segnale ha una banda maggiore della spettro di guadagno Brillouin. P crit = 21 A eff g B L eff 1+ Δf source Δf B dove Δf B e circa 20 MHz

30 SBS: caso di sistema WDM Rispetto al SRS l effetto é non é cumulativo, ma agisce sul singolo canale WDM (il guadagno é molto selettivo in λ). Ma potenza di soglia é molto bassa. A causa dello spettro stretto di g B, é possibile ridurre l effetto Brillouin agendo: mantenere la potenza per canale sotto soglia (si può ridurre lo span) utilizzare sorgenti con banda più larga (per esempio modulate internamente: chirp): ciò esalta però i fenomeni dispersivi! dare un dither in frequenza al laser per es. a 200MHz: non causa penalità per dispersione, ma aumenta soglia allargare la banda mediante una sovramodulazione di tipo PSK

31 TECNOLOGIE DELLA TRASMISSIONE OTTICA Anno accademico Birifrangenza in fibra ottica Pierpaolo Boffi

32 DISPERSIONE Un segnale propagantesi in fibra subisce un ritardo di propagazione a causa della dispersione. modale (in fibre multimodo) DISPERSIONE cromatica di materiale di guida d onda PMD (polarization mode dispersion)

33 Birifrangenza nelle fibre ottiche Per polarizzazione si intende l orientazione del campo elettromagnetico. In una fibra ottica monomodo fisicamente non propaga un solo modo, ma due modi degeneri ai due stati di polarizzazione ortogonali. In condizioni di materiale perfettamente isotropo ed a simmetria cilindrica i due modi, con stati di polarizzazione ortogonali, non dovrebbero accoppiarsi (scambiarsi energia). A causa della non perfetta circolarità della struttura o per piccole anisotropie, si produce un interazione tra i due modi corrispondenti ai due stati di polarizzazione, facendo venire meno la caratteristica degenere dei due modi. Dal punto di vista matematico, in fibra sono identificabili due assi principali x e y caratterizzati da indici di rifrazione leggermente differenti (birifrangenza modale della fibra). Si definisce n e = ( n x - n y ) effective refractive index Di conseguenza si avrà una costante di propagazione β tra i due modi polarizzati lungo le direzioni x e y.

34 Birifrangenza nelle fibre ottiche I due modi accumulano durante la propagazione una differenza di fase. Si definisce BEAT LENGTH L la distanza alla quale lo sfasamento tra i due modi risulta uguale a 2π (i due modi si scambiano potenza periodicamente con periodo L) L è una misura della birifrangenza della fibra. Fibre ottiche standard: n e = L = 1-10 m Fibre ottiche ad alta birifrangenza (HB): n e = L = 1-10 mm Fibre ottiche a bassa birifrangenza (LB): n e = 10-9 L = 1 km

35 Cause di birifrangenza nelle fibre ottiche Stress termici Stress meccanici Termoelastici: nascono quando il gradiente di temperatura non è nullo o il materiale è anisotropo Ogni punto si dilata in maniera differente Termoplastici: nascono a causa dei diversi coefficienti di espansione termica fra core e cladding e da un diverso punto di transizione dal comportamento viscoso a quello elastico Si fissano durante la filatura a causa della non uniformità in direzione radiale delle proprietà viscoelastiche del materiale Core risponde più lentamente alle sollecitazioni dando minore elongazione

36 Dispersione modale La birifrangenza della fibra causa distorsioni sul segnale propagante. Questa distorsione, in un approssimazione al primo ordine, si traduce in un allargamento del bit di segnale. Infatti, l indice di rifrazione e quindi la velocità di gruppo associati a componenti di segnale polarizzati ortogonalmente sono diversi; quindi se il segnale in fibra presenta entrambe le componenti, all uscita della fibra presenterà un allargamento dovuto proprio alle diverse velocità dei modi. Questo fenomeno è noto come POLARIZATION MODE DISPERSION - PMD Per minimizzare gli effetti della PMD servirebbero fibre ottiche LB a bassa birifrangenza (L elevato).

37 Il fenomeno della PMD A causa della birifrangenza intrinseca delle fibre i due modi degeneri ortogonali in polarizzazione si propagano con velocità differenti accumulando uno sfasamento Trasmettendo un singolo impulso si assiste inizialmente al suo allargamento e poi al suo sdoppiamento dispersione del segnale

38 Evoluzione delle limitazioni imposte dalla dispersione L evoluzione del sistema di TLC verso un aumento del bit-rate trasmissivo sposta verso nuove regioni la presenza del fenomeno dispersivo. bit-rate di sistema 10 Mbit/s 10 Gbit/s 410 Gbit/s TIPO DI DISPERSIONE multimodo cromatica PMD X X X entità 100 ps/km 10ps/nmkm 3 ps/km 1/2 Per i sistemi oggi in uso, la dispersione cromatica della fibra monomodo rimane il fenomeno maggiormente limitante. La dispersione modale non è di interesse nella rete di trasporto a lunga distanza (rete di backbone), essendo questa ormai di tipo monomodale. Riguarda solo eventuali reti locali, dove vengono ancora usate fibre multimodo o per qualche segmento dell accesso. La PMD (Polarization Mode Dispersion) diventa significativa solo a elevatissimi bit-rate.

39 Evoluzione dello stato di polarizzazione della luce in fibra Nelle fibre ottiche standard L non si mantiene costante lungo la fibra, ma cambia in modo casuale a causa di fluttuazioni nella forma del core e da anisotropie indotte da tensioni residue. Di conseguenza, la luce accoppiata in fibra con una polarizzazione lineare raggiunge velocemente uno stato di polarizzazione arbitrario. Lo stato di polarizzazione NON viene mantenuto durante la propagazione in una fibra ottica standard. In alcune applicazioni sensibili allo stato di polarizzazione della luce, questo effetto può essere particolarmento dannoso. Per certe applicazioni può essere auspicabile che la luce non cambiasse lo stato di polarizzazione lungo la propagazione. Serve allora una fibra otticha HB ad elevata birifrangenza (L piccolo).

40 Polarization Maintaining Fiber (PMF) Le fibre a mantenimento di polarizzazione sono disegnate per mantenere il segnale nello stato di polarizzazione di ingresso. Si ottengono mediante una elevata birifrangenza (grande differenza tra gli indici di rifrazione degli assi della fibra e quindi delle velocità di gruppo dei due modi di polarizzazione ortogonali) raggiunta attraverso un profilo molto asimmetrico. PANDA: Polarisation maintaining AND Absorption fiber

41 Polarization Maintaining Fiber (PMF) La fibra PM presenta due assi di polarizzazione detti veloce e lento in riferimento all indice n. Lo stato di polarizzazione rimane costante durante la propagazione solo se la polarizzazione di lancio nella fibra coincide esattamente con uno dei due assi di polarizzazione della fibra PM.

Dispersione modale. Dispersione modale

Dispersione modale. Dispersione modale Dispersione modale Se determiniamo l allargamento dell impulso per unità di lunghezza della fibra otteniamo l indice di dispersione modale σ ns m km A causa dell allargamento dell impulso la banda di frequenza

Dettagli

Convertitori di Frequenza per Optical Networking: : Caratteristiche e Limitazioni

Convertitori di Frequenza per Optical Networking: : Caratteristiche e Limitazioni Convertitori di Frequenza per Optical Networking: : Caratteristiche e Limitazioni Paolo Spano Italia s.r.l. Via Cristoforo Colombo 149 I00147 - Italy Sommario Introduzione Conversione di frequenza basata

Dettagli

Cosa c è nella lezione. In questa sezione si parlerà di: Reti in fibra ottica. Effetto Kerr. Singolo canale: SPM. Multi-canale XPM.

Cosa c è nella lezione. In questa sezione si parlerà di: Reti in fibra ottica. Effetto Kerr. Singolo canale: SPM. Multi-canale XPM. Reti in fibra ottica Cosa c è nella lezione In questa sezione si parlerà di: Effetto Kerr Singolo canale: SPM Multi-canale XPM Multi-canale FWM Raman Scattering 2/143 Introduzione Nelle lezioni precedenti

Dettagli

Corso di Reti di Telecomunicazione. Progetto del sistema di trasmissione ottico

Corso di Reti di Telecomunicazione. Progetto del sistema di trasmissione ottico Corso di Reti di Telecomunicazione Progetto del sistema di trasmissione ottico Filtri in cascata (1) In reti ottiche è molto comune avere cascate di filtri o mux/demux Banda passante della cascata ridotta

Dettagli

Generalità Generalità

Generalità Generalità Effetti non lineari Introduzione Nelle lezioni precedenti abbiamo visto i principali effetti propagativi lineari Abbiamo visto che questi effetti dipendono dalla forma temporale o spettrale del segnale,

Dettagli

Corso di Reti di Telecomunicazione. Propagazione dei segnali in fibra ottica

Corso di Reti di Telecomunicazione. Propagazione dei segnali in fibra ottica Corso di Reti di Telecomunicazione Propagazione dei segnali in fibra ottica Introduzione Fibra ottica permette trasmissione: Con bassissime perdite Spacing elevato tra i rigeneratori Su range di frequenza

Dettagli

Sorgenti a larga banda

Sorgenti a larga banda Sorgenti a larga banda F. Poli 28 aprile 2008 Outline Lampada al tungsteno 1 Lampada al tungsteno 2 3 4 Sorgenti a larga banda Caratteristiche: densità spettrale (= potenza nell unità di banda); range

Dettagli

Sorgenti Ottiche, Classificazioni e parametri

Sorgenti Ottiche, Classificazioni e parametri Sorgenti Ottiche, Classificazioni e parametri Classificazione delle sorgenti ottiche (1/5) Ci occuperemo delle sorgenti ottiche, cioè dei dispositivi attivi che emettono radiazione elettromagnetica alla

Dettagli

Propagazione dei segnali in fibra ottica: Propagazione dei segnali in fibra ottica

Propagazione dei segnali in fibra ottica: Propagazione dei segnali in fibra ottica Corso di Sistemi di Telecomunicazione Ottici Propagazione dei segnali in fibra ottica Corso di Laurea Specialistica in Ingegneria delle Telecomunicazioni A.A. 2009/2010 Propagazione dei segnali in fibra

Dettagli

Indice. Introduzione 13

Indice. Introduzione 13 Indice Introduzione 13 1 Le guide d onda 17 1.1 I modi di una guida d onda................................ 18 1.2 Calcolo delle funzioni di modo............................... 19 1.3 Potenza trasportata

Dettagli

1.1 DISPERSIONE INTRAMODALE

1.1 DISPERSIONE INTRAMODALE 1.1 DISPERSIONE INTRAMODALE La realizzazione di fibre monomodali si è resa necessaria per contrastare il fenomeno della dispersione intermodale. Sfortunatamente è possibile avere dispersione di un segnale

Dettagli

Il livello fisico, responsabile della trasmissione del segnale nei diversi mezzi fisici:

Il livello fisico, responsabile della trasmissione del segnale nei diversi mezzi fisici: Il livello fisico, responsabile della trasmissione del segnale nei diversi mezzi fisici: -lo spettro elettromagnetico; -la modulazione - il teorema di Shannon -la trasmissione guidata Lo spettro elettromagnetico

Dettagli

Capitolo 13. La dispersione nelle fibre ottiche

Capitolo 13. La dispersione nelle fibre ottiche Capitolo 13. La dispersione nelle fibre ottiche 13.1 Dispersione monomodale La dispersione delle fibre ottiche usate negli attuali sistemi di comunicazione ottica è sostanzialmente quella di tipo monomodale,

Dettagli

In questa sezione si affronteranno i seguenti argomenti: Introduzione agli amplificatoriottici. Amplificatori ottici ad Erbio (EDFA)

In questa sezione si affronteranno i seguenti argomenti: Introduzione agli amplificatoriottici. Amplificatori ottici ad Erbio (EDFA) Reti in fibra ottica 1/64 Cosa c è nella lezione In questa sezione si affronteranno i seguenti argomenti: Introduzione agli amplificatoriottici Amplificatori ottici ad Erbio (EDFA) Caratteristiche EDFA

Dettagli

Sistemi di Telecomunicazione

Sistemi di Telecomunicazione Sistemi di Telecomunicazione Parte 6: Sistemi Ottici Parte 6.4: Esempi di dimensionamento di sistemi ottici Universita Politecnica delle Marche A.A. 2013-2014 A.A. 2013-2014 Sistemi di Telecomunicazione

Dettagli

STATO DELLE COMUNICAZIONI OTTICHE

STATO DELLE COMUNICAZIONI OTTICHE STATO DELLE COMUNICAZIONI OTTICHE Fino ad ora, per quanto riguarda le comunicazioni ottiche, ci siamo limitati a descrivere le proprietà fondamentali della fibra ottica e le tecniche di progettazione di

Dettagli

Cosa c è nella lezione. In questa sezione si affronteranno: Reti in fibra ottica. La struttura complessiva. Il trasmettitore ottico

Cosa c è nella lezione. In questa sezione si affronteranno: Reti in fibra ottica. La struttura complessiva. Il trasmettitore ottico Reti in fibra ottica 1/30 Cosa c è nella lezione In questa sezione si affronteranno: La struttura complessiva Il trasmettitore ottico Il ricevitore ottico. 2/30 Reti in fibra ottica 3/30 Schema a blocchi

Dettagli

11.9 Gli amplificatori distribuiti e l amplificatore Raman

11.9 Gli amplificatori distribuiti e l amplificatore Raman 11.9 Gli amplificatori distribuiti e l amplificatore Raman Abbiamo visto al paragrafo 11.3 che per piccoli segnali l equazione di guadagno dell Amplificatore Ottico diventa dis dz = "# sa N 1 Is + $# sa

Dettagli

Elaborazione tutto-ottica del segnale per telecomunicazioni attraverso l effetto Brillouin

Elaborazione tutto-ottica del segnale per telecomunicazioni attraverso l effetto Brillouin Politecnico di Milano DIPARTIMENTO DI FISICA Corso di Laurea in Ingegneria Fisica Tesi di Laurea Elaborazione tutto-ottica del segnale per telecomunicazioni attraverso l effetto Brillouin Candidato: Marco

Dettagli

Esercizi sulle fibre ottiche

Esercizi sulle fibre ottiche Esercizi sulle fibre ottiche 1) Si consideri una fibra ottica di tipo step-index con raggio di all interfaccia con il cladding pari a 5 micron ed apertura numerica pari a 0,1. Per quale lunghezza d onda

Dettagli

Capitolo 13. La dispersione nelle fibre ottiche

Capitolo 13. La dispersione nelle fibre ottiche Capitolo 13. La dispersione nelle fibre ottiche 13.1 Dispersione monomodale: alcune definizioni La dispersione delle fibre ottiche usate negli attuali sistemi di comunicazione ottica è sostanzialmente

Dettagli

Mezzi Trasmissivi TELECOMUNICAZIONI. Disturbi e distorsioni in un collegamento

Mezzi Trasmissivi TELECOMUNICAZIONI. Disturbi e distorsioni in un collegamento Dipartimento di Ingegneria dell Informazione, Elettronica e delle Telecomunicazioni Università degli Studi di Roma La Sapienza Mezzi Trasmissivi TELECOMUNICAZIONI Disturbi e distorsioni in un collegamento

Dettagli

PRINCIPI DI FISICA DEGLI ULTRASUONI. Renato Spagnolo Torino, 10 Maggio 2012

PRINCIPI DI FISICA DEGLI ULTRASUONI. Renato Spagnolo Torino, 10 Maggio 2012 PRINCIPI DI FISICA DEGLI ULTRASUONI Renato Spagnolo r.spagnolo@inrim.it Torino, 10 Maggio 2012 Segnale sinusoidale Frequenza f numero di oscillazioni al secondo (Hz) Periodo T durata di un oscillazione

Dettagli

[ dbm] = (3 " 0,2 # 50 " 3) dbm = "10 dbm

[ dbm] = (3  0,2 # 50  3) dbm = 10 dbm Esercizi di comunicazioni ottiche (SNR, Q, BER) Es. ) Consideriamo il caso di una linea in fibra ottica lunga 50 km con attenuazione di 0, db/km e dispersione cromatica compensata mediante un modulo di

Dettagli

Power meter Misure di potenza assoluta Misure di potenza relativa. Misure di potenza. F. Poli. 10 aprile F. Poli Misure di potenza

Power meter Misure di potenza assoluta Misure di potenza relativa. Misure di potenza. F. Poli. 10 aprile F. Poli Misure di potenza Misure di potenza F. Poli 10 aprile 2008 Outline Power meter 1 Power meter 2 3 Misure di potenza Misure di potenza = base della metrologia in fibra ottica. Misure di potenza 1 assoluta: necessarie in relazione

Dettagli

Cosa c è nella lezione. In questa sezione si parlerà di: Il chirp. Fibre a bassa dispersione. La compensazione. Compensazione e slope

Cosa c è nella lezione. In questa sezione si parlerà di: Il chirp. Fibre a bassa dispersione. La compensazione. Compensazione e slope Reti in fibra ottica Cosa c è nella lezione In questa sezione si parlerà di: Il chirp Fibre a bassa dispersione La compensazione Compensazione e slope 2/64 Come estendere il limite Abbiamo visto dalle

Dettagli

INFORMATICA 2015/2016 MEZZI TRASMISSIVI

INFORMATICA 2015/2016 MEZZI TRASMISSIVI INFORMATICA 2015/2016 MEZZI TRASMISSIVI 1 MEZZI TRASMISSIVI 1 - Il cavo di rete 2 - La fibra ottica. 2 CAVO DI RETE Nell ambito delle LAN (Local Area Network) si è assistito negli ultimi anni alla diffusione

Dettagli

DESCRIZIONE. "Metodo e dispositivo moltiplicatore di frequenza tutto ottico" ****** RIASSUNTO (figura 2)

DESCRIZIONE. Metodo e dispositivo moltiplicatore di frequenza tutto ottico ****** RIASSUNTO (figura 2) DESCRIZIONE del Brevetto per Invenzione Industriale dal titolo: "Metodo e dispositivo moltiplicatore di frequenza tutto ottico" ****** RIASSUNTO (figura 2) Un metodo per la produzione di impulsi ottici

Dettagli

INSIEL S.p.A. LIVELLO PROGETTUALE: Specifica Tecnica OGGETTO. Fibre Ottiche. Integrazioni: 27 marzo 2009. Data: 28 marzo 2007 GGETTO:

INSIEL S.p.A. LIVELLO PROGETTUALE: Specifica Tecnica OGGETTO. Fibre Ottiche. Integrazioni: 27 marzo 2009. Data: 28 marzo 2007 GGETTO: LIVELLO PROGETTUALE: Specifica Tecnica Data: 28 marzo 2007 OGGETTO GGETTO: Fibre Ottiche Integrazioni: 27 marzo 2009 Riferimento: INSIEL_ST_FIBREOTTICHE _09 INDICE Indice... 2 1 Generalità... 3 2 Fibra

Dettagli

Amplificatori Ottici

Amplificatori Ottici Amplificatori Ottici Amplificazione ottica (1/2) Per controbilanciare l attenuazione della fibra, sono utili gli amplificatori ottici E () t = GE () t + n() t out in Rumore ottico generato dall amplificatore

Dettagli

Profs. Roberto Cusani Francesca Cuomo

Profs. Roberto Cusani Francesca Cuomo 1 INFO-COM Dpt. Dipartimento di Scienza e Tecnica dell Informazione e della Comunicazione Università degli Studi di Roma La Sapienza Mezzi Trasmissivi: Complementi TELECOMUNICAZIONI Profs. Roberto Cusani

Dettagli

Segnale Analogico. Forma d onda continua

Segnale Analogico. Forma d onda continua Segnale Analogico Forma d onda continua Rumore Segnale Analogico + Rumore Il rumore si sovrappone al segnale e lo altera, impossibile separare il segnale dal rumore Segnale Digitale Ideale Segnale discreto,

Dettagli

T13 FIBRE OTTICHE. T13.1 Elencare i principali vantaggi delle fibre ottiche come mezzo trasmissivo, in confronto con le linee di trasmissione in rame.

T13 FIBRE OTTICHE. T13.1 Elencare i principali vantaggi delle fibre ottiche come mezzo trasmissivo, in confronto con le linee di trasmissione in rame. T13 FIBRE OTTICHE T13.1 Elencare i principali vantaggi delle fibre ottiche come mezzo trasmissivo, in confronto con le linee di trasmissione in rame. T13. Perché le fibre ottiche possono essere considerate

Dettagli

Esercizi selezionati per l esame scritto del corso di Fotonica. Laser

Esercizi selezionati per l esame scritto del corso di Fotonica. Laser Esercizi selezionati per l esame scritto del corso di Fotonica Laser Si consideri un laser Nd-YAG con cavità ad anello (vedi figura). Il cristallo Nd-YAG ha lunghezza L = 2.5 cm e R A = R C = 100%. Supponendo

Dettagli

Spettroscopia. 05/06/14 SPET.doc 0

Spettroscopia. 05/06/14 SPET.doc 0 Spettroscopia 05/06/14 SPET.doc 0 Spettroscopia Analisi del passaggio di un sistema da uno stato all altro con scambio di fotoni Spettroscopia di assorbimento Spettroscopia di emissione: In entrambi i

Dettagli

Fononi e calori reticolari - Testi degli esercizi. Fisica della Materia Condensata

Fononi e calori reticolari - Testi degli esercizi. Fisica della Materia Condensata Fononi e calori reticolari - Testi degli esercizi Fisica della Materia Condensata A.A. 015/016 Fononi e calori reticolari Esercizio 1 Si consideri una catena lineare biatomica. Calcolare le relazioni di

Dettagli

Esercizi di Fisica LB - Ottica: polarizzazione e diffrazione

Esercizi di Fisica LB - Ottica: polarizzazione e diffrazione Esercizi di Fisica LB - Ottica: polarizzazione e diffrazione Esercitazioni di Fisica LB per ingegneri - A.A. 2003-2004 Esercizio 1 Calcolare la larghezza della frangia centrale della figura di interferenza

Dettagli

LASER PRINCIPI FISICI

LASER PRINCIPI FISICI Corso di Tecnologie Speciali I LASER PRINCIPI FISICI Università degli Studi di Napoli Federico II Dipartimento di Ingegneria Chimica, dei Materiali e della Produzione Industriale LASER Light Amplification

Dettagli

FDM e TDM. Esempio: 4 sorgenti FDM. frequency. time TDM. frequency. time DIPARTIMENTO DI INFORMATICA. Architetture Multimediali A.A.

FDM e TDM. Esempio: 4 sorgenti FDM. frequency. time TDM. frequency. time DIPARTIMENTO DI INFORMATICA. Architetture Multimediali A.A. FDM e TDM FDM Esempio: 4 sorgenti frequency TDM frequency time time 116 Equivalente automobilistico Quattro ditte (A, B, C, D) si sono costruite una rete stradale privata per la consegna delle merci Gli

Dettagli

L energia assorbita dall atomo durante l urto iniziale è la stessa del fotone che sarebbe emesso nel passaggio inverso, e quindi vale: m

L energia assorbita dall atomo durante l urto iniziale è la stessa del fotone che sarebbe emesso nel passaggio inverso, e quindi vale: m QUESITI 1 Quesito Nell esperimento di Rutherford, una sottile lamina d oro fu bombardata con particelle alfa (positive) emesse da una sorgente radioattiva. Secondo il modello atomico di Thompson le particelle

Dettagli

5.4 Larghezza naturale di una riga

5.4 Larghezza naturale di una riga 5.4 Larghezza naturale di una riga Un modello classico più soddisfacente del processo di emissione è il seguente. Si considera una carica elettrica puntiforme in moto armonico di pulsazione ω 0 ; la carica,

Dettagli

Codifica 8B10B per migliorare le prestazioni di un trasmettitore CPFSK a modulazione diretta

Codifica 8B10B per migliorare le prestazioni di un trasmettitore CPFSK a modulazione diretta PhotonLab - www.photonlab.org Codifica 8B10B per migliorare le prestazioni di un trasmettitore CPFSK a modulazione diretta P. Baroni, V. Miot, A. Carena e P. Poggiolini Politecnico di Torino Optical Communications

Dettagli

Sistemi di Telecomunicazione

Sistemi di Telecomunicazione Sistemi di Telecomunicazione Parte 6: Sistemi Ottici Parte 6.1: Propagazione in Fibra Ottica Universita Politecnica delle Marche A.A. 2013-2014 A.A. 2013-2014 Sistemi di Telecomunicazione 1/42 Trasmissione

Dettagli

I sistemi DWDM: problematiche trasmissive e loro impatto sul progetto dei collegamenti

I sistemi DWDM: problematiche trasmissive e loro impatto sul progetto dei collegamenti DWDM I sistemi DWDM: problematiche trasmissive e loro impatto sul progetto dei collegamenti GUGIEMO AUREI PIERGIORGIO PAGNAN Solo negli ultimi anni l idea di trasmettere su una stessa fibra ottica una

Dettagli

Le fibre ottiche Trasmettitori e rivelatori ottici

Le fibre ottiche Trasmettitori e rivelatori ottici Reti di Telecomunicazioni R. Bolla, L. Caviglione, F. Davoli La propagazione e la legge di Snell Le fibre ottiche Trasmettitori e rivelatori ottici Link budget I cavi 11.2 Ci sono due ragioni importanti

Dettagli

Capitolo 2. Il Suono in Acqua. Propagazione di un segnale acustico in ambiente sottomarino

Capitolo 2. Il Suono in Acqua. Propagazione di un segnale acustico in ambiente sottomarino Capitolo 2 Il Suono in Acqua Propagazione di un segnale acustico in ambiente sottomarino Nel seguito presentiamo, in forma schematica, i concetti fondamentali per la descrizione della propagazione del

Dettagli

Reti di Calcolatori a.a

Reti di Calcolatori a.a Analogico e digitale 2 Corso di laurea in Informatica Reti di Calcolatori a.a. 2007-2008 Prof. Roberto De Prisco Capitolo 3 Dati e segnali Per essere trasmessi i dati devono essere trasformati in segnali

Dettagli

p V Velocita di propagazione del suono ρ = densita del mezzo k = modulo di compressione

p V Velocita di propagazione del suono ρ = densita del mezzo k = modulo di compressione 1 Onde longitudinali o acustiche del tutto in generale si definisce onda acustica qualsiasi onda longitudinale dovuta alla perturbazione longitudinale di un qualsiasi mezzo meccanico nello specifico e

Dettagli

Fononi e calori reticolari - Soluzioni degli esercizi

Fononi e calori reticolari - Soluzioni degli esercizi Fononi e calori reticolari - Soluzioni degli esercizi Fisica della Materia Condensata Dipartimento di Matematica e Fisica Università degli Studi Roma Tre A.A. 2016/2017 Fononi e calori reticolari Esercizio

Dettagli

Le onde. Definizione e classificazione

Le onde. Definizione e classificazione Le onde Definizione e classificazione Onda: perturbazione che si propaga nello spazio, trasportando energia e quantità di moto, ma senza trasporto di materia Onde trasversali La vibrazione avviene perpendicolarmente

Dettagli

Polarizzazione, dispersione dei modi di polarizzazione e sua compensazione

Polarizzazione, dispersione dei modi di polarizzazione e sua compensazione UNIVERSITA DEGLI STUDI DI TRIESTE Corso di Laurea Triennale in Ingegneria Elettronica Polarizzazione, dispersione dei modi di polarizzazione e sua compensazione Laureando: Danijel Miletic 28/11/2008 1

Dettagli

3 Rumore termico [PROAKIS, x6.5]

3 Rumore termico [PROAKIS, x6.5] 3 Rumore termico [PROAKIS, x6.5] Il rumore termico è una fonte di disturbo sempre presente qualità di trasmissione di un segnale attraverso dispositivi elettronici. La sua importanza è maggiore quanto

Dettagli

ESERCIZI SULLA DISPERSIONE IN FIBRA

ESERCIZI SULLA DISPERSIONE IN FIBRA Reti in fibra ottica Quarta Esercitazione ESERCIZI SULLA DISPERSIONE IN FIBRA. Si consideri una fibra sinolo modo standard (SMF) con zero di dispersione situato alla lunhezza d onda =33 nm e col parametro

Dettagli

LASER. Light Amplification by Stimulated Emission of Radiation. Introduzione. Assorbimento, emissione spontanea, emissione stimolata

LASER. Light Amplification by Stimulated Emission of Radiation. Introduzione. Assorbimento, emissione spontanea, emissione stimolata LASER Light Amplification by Stimulated Emission of Radiation Introduzione. Assorbimento, emissione spontanea, emissione stimolata Cenni storici 1900 Max Planck introduce la teoria dei quanti (la versione

Dettagli

Sistemi di Telecomunicazione

Sistemi di Telecomunicazione Sistemi di Telecomunicazione Caratterizzazione di doppi bipoli rumorosi Universita Politecnica delle Marche A.A. 2014-2015 A.A. 2014-2015 Sistemi di Telecomunicazione 1/13 Temperatura equivalente di rumore

Dettagli

Onde elettromagnetiche (e dintorni)

Onde elettromagnetiche (e dintorni) Onde elettromagnetiche (e dintorni) Dr. Francesco Quochi, Ph.D. Professore a Contratto di Fisica Generale Facoltà di Ingegneria Università degli Studi di Cagliari indirizzo: Dipartimento di Fisica Complesso

Dettagli

4.5 Polarizzazione Capitolo 4 Ottica

4.5 Polarizzazione Capitolo 4 Ottica 4.5 Polarizzazione Esercizio 98 Un reticolo con N fenditure orizzontali, larghe a e con passo p, è posto perpendicolarmente a superficie di un liquido con n =.0. Il reticolo è colpito normalmente alla

Dettagli

La modulazione numerica

La modulazione numerica La modulazione numerica Mauro Giaconi 26/05/2009 trasmissione numerica 1 Principi di modulazione numerica 26/05/2009 trasmissione numerica 2 Modulazione numerica La modulazione trasla l informazione di

Dettagli

POLARIZZAZIONE. I = < (E 0 cos ϕ) 2 > (1) dove < (E 0 cos ϕ) 2 > è il valore mediato nel tempo.

POLARIZZAZIONE. I = < (E 0 cos ϕ) 2 > (1) dove < (E 0 cos ϕ) 2 > è il valore mediato nel tempo. POLARIZZAZIONE ESERCIZIO 1 Un fascio di luce naturale attraversa una serie di polarizzatori ognuno dei quali ha l asse di polarizzazione ruotato di 45 rispetto al precedente. Determinare quale frazione

Dettagli

DEFINIZIONE DI RADIANZA La radiazione è caratterizzata tramite la Radianza Spettrale, I (λ, θ, φ, T), definita come la densità di potenza per unità di

DEFINIZIONE DI RADIANZA La radiazione è caratterizzata tramite la Radianza Spettrale, I (λ, θ, φ, T), definita come la densità di potenza per unità di SISTEMI PASSIVI Ogni corpo a temperatura T diversa da 0 K irradia spontaneamente potenza elettromagnetica distribuita su tutto lo spettro Attraverso un elemento da della superficie del corpo, fluisce p

Dettagli

CANALE STAZIONARIO CANALE TEMPO INVARIANTE

CANALE STAZIONARIO CANALE TEMPO INVARIANTE CANALE STAZIONARIO Si parla di un Canale Stazionario quando i fenomeni che avvengono possono essere modellati da processi casuali e le proprietà statistiche di tali processi sono indipendenti dal tempo.

Dettagli

LARGHEZZA DI BANDA DEL COLLEGAMENTO

LARGHEZZA DI BANDA DEL COLLEGAMENTO LARGHEZZA DI BANDA DEL COLLEGAMENTO Valori tipici di B*L per una fibra step-index sono 5 20 MHz km. Le fibre graded-index hanno valori di B*L più elevati, tipicamente 200 800 MHz km. Le fibre single-mode,

Dettagli

Misure e requisiti sperimentali di misure di spettro e anisotropia del fondo cosmico

Misure e requisiti sperimentali di misure di spettro e anisotropia del fondo cosmico Misure e requisiti sperimentali di misure di spettro e anisotropia del fondo cosmico Aniello Mennella Università degli Studi di Milano Dipartimento di Fisica Cosa trattiamo oggi Richiamiamo la temperatura

Dettagli

Sensori Segnali Rumore - Prof. S. Cova - appello 06/09/2011 P2-1

Sensori Segnali Rumore - Prof. S. Cova - appello 06/09/2011 P2-1 ensori egnali Rumore - Prof.. Cova - appello 06/09/20 P2 - PROBLEM 2 Quadro dei dati Fibra ottica: Laser impulsato: Fotodiodo p-i-n: Preamplificatore: ad = -20 db/km fattore di attenuazione della potenza

Dettagli

Esperimenti FT-NMR a impulsi

Esperimenti FT-NMR a impulsi Vettore magnetizzazione netta M 0 per un nucleo immerso in un campo magnetico B 0, per indurre la transizione l impulso RF è applicato lungo la direzione dell asse x. Il campo magnetico alternante applicato

Dettagli

Spettroscopia. Reticolo di diffrazione Spettrometro a reticolo Spettroscopia Raman

Spettroscopia. Reticolo di diffrazione Spettrometro a reticolo Spettroscopia Raman Spettroscopia Reticolo di diffrazione Spettrometro a reticolo Spettroscopia Raman Di nuovo l'esperimento di Young delle due fenditure Onda piana incidente Se la larghezza d delle fenditure tende a zero:

Dettagli

da cui, moltiplicando entrambi i membri per 2π ho che " 2sin# 2 = 1 $

da cui, moltiplicando entrambi i membri per 2π ho che  2sin# 2 = 1 $ Appendice: Reticoli Un reticolo è in generale una struttura regolare e periodica di variazioni di costante dielettrica con passi confrontabili con quelli della lunghezza d onda della luce. Sempre in modo

Dettagli

ELEMENTI DI ACUSTICA 05

ELEMENTI DI ACUSTICA 05 I.U.A.V. Scienze dell architettura a.a. 2012/2013 Fisica Tecnica e Controllo Ambientale Prof. Piercarlo Romagnoni ELEMENTI DI ACUSTICA 05 PROPAGAZIONE DEL SUONO ALL APERTO ATTENUAZIONE BARRIERE PROPAGAZIONE

Dettagli

Un giunto per fusione viene ottenuto semplicemente fondendo insieme i due tronconi di fibra. Ne risulta una fibra unica senza interruzioni.

Un giunto per fusione viene ottenuto semplicemente fondendo insieme i due tronconi di fibra. Ne risulta una fibra unica senza interruzioni. INTRODUZIONE: CONNETTORI E GIUNTI OTTICI Un giunto per fusione viene ottenuto semplicemente fondendo insieme i due tronconi di fibra. Ne risulta una fibra unica senza interruzioni. Il punto di saldatura

Dettagli

Convezione Conduzione Irraggiamento

Convezione Conduzione Irraggiamento Sommario Cenni alla Termomeccanica dei Continui 1 Cenni alla Termomeccanica dei Continui Dai sistemi discreti ai sistemi continui: equilibrio locale Deviazioni dalle condizioni di equilibrio locale Irreversibilità

Dettagli

Le onde. F. Soramel Fisica per Medicina 1

Le onde. F. Soramel Fisica per Medicina 1 Le onde a) onda sonora: le molecole si addensano e si rarefanno b) onda all interfaccia liquido-aria: le particelle oscillano in alto e in basso c) onda in una corda d) onda in una molla e) onda sismica

Dettagli

OTTICA ONDE INTERFERENZA DIFFRAZIONE RIFRAZIONE LENTI E OCCHIO

OTTICA ONDE INTERFERENZA DIFFRAZIONE RIFRAZIONE LENTI E OCCHIO OTTICA ONDE INTERFERENZA DIFFRAZIONE RIFRAZIONE LENTI E OCCHIO 1 INTERFERENZA Massimi di luminosità Onda incidente L onda prodotta alla fenditura S0, che funge da sorgente, genera due onde alle fenditure

Dettagli

Caratterizzazione delle onde: lunghezza d onda, velocità, frequenza, periodo

Caratterizzazione delle onde: lunghezza d onda, velocità, frequenza, periodo Esercizi di acustica Caratterizzazione delle onde: lunghezza d onda, velocità, frequenza, periodo Esercizio 1 La velocità del suono nell aria dipende dalla sua temperatura. Calcolare la velocità di propagazione

Dettagli

Fisica II - CdL Chimica. La natura della luce Ottica geometrica Velocità della luce Dispersione Fibre ottiche

Fisica II - CdL Chimica. La natura della luce Ottica geometrica Velocità della luce Dispersione Fibre ottiche La natura della luce Ottica geometrica Velocità della luce Dispersione Fibre ottiche La natura della luce Teoria corpuscolare (Newton) Teoria ondulatoria: proposta già al tempo di Newton, ma scartata perchè

Dettagli

RELAZIONE COMPORTAMENTO MECCANICO DEI MATERIALI: FOTOELASTICITÀ

RELAZIONE COMPORTAMENTO MECCANICO DEI MATERIALI: FOTOELASTICITÀ UNIVERSITA DEGLI STUDI DI CAGLIARI DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA MECCANICA RELAZIONE COMPORTAMENTO MECCANICO DEI MATERIALI: FOTOELASTICITÀ Relazione a cura di: Mattia Lai 45295 Andrea Aresu 45198 Roberto

Dettagli

DEFINIZIONI (D.Lgs. 81/08)

DEFINIZIONI (D.Lgs. 81/08) Radiazioni Ottiche Artificiali -ROA- Cosa sono Anna Maria Vandelli Dipartimento di Sanità Pubblica AUSL Modena SPSAL Sassuolo Fonte ISPESL 1 DEFINIZIONI (D.Lgs. 81/08) si intendono per radiazioni ottiche:

Dettagli

Teoria dei Segnali Un esempio di processo stocastico: il rumore termico

Teoria dei Segnali Un esempio di processo stocastico: il rumore termico Teoria dei Segnali Un esempio di processo stocastico: il rumore termico Valentino Liberali Dipartimento di Fisica Università degli Studi di Milano valentino.liberali@unimi.it Teoria dei Segnali Il rumore

Dettagli

Ottica fisica. Marcello Borromeo corso di Fisica per Farmacia - Anno Accademico

Ottica fisica. Marcello Borromeo corso di Fisica per Farmacia - Anno Accademico Ottica fisica La natura ondulatoria della luce è stata evidenziata da Young ai primi dell 800 usando l interferenza e confutando l idea corpuscolare di Newton Le onde elettromagnetiche sono state previste

Dettagli

Le tre leggi del Networking

Le tre leggi del Networking Le tre leggi del Networking #1 - Le reti andranno sempre più veloci Progetti per alta velocità, incremento del flusso di dati, riduzione dei tempi di risposta. #2 - Le reti saranno sempre più vaste Progetti

Dettagli

Lezione 21 - Onde elettromagnetiche

Lezione 21 - Onde elettromagnetiche Lezione 21 - Onde elettromagnetiche Nella prima metà dell 800 Maxwell dimostrò definitivamente che un raggio di luce non è altro che una configurazione di campi elettrici e magnetici in moto Si deve quindi

Dettagli

Sistemi di Telecomunicazione

Sistemi di Telecomunicazione Sistemi di Telecomunicazione Progetto di collegamenti radio troposferici tra punti fissi Universita Politecnica delle Marche A.A. 2014-2015 A.A. 2014-2015 Sistemi di Telecomunicazione 1/29 Evoluzione dei

Dettagli

L irraggiamento termico

L irraggiamento termico L irraggiamento termico Trasmissione del Calore - 42 Il calore può essere fornito anche mediante energia elettromagnetica; ciò accade perché quando un fotone, associato ad una lunghezza d onda compresa

Dettagli

Classificazione dei sistemi in fibra ottica

Classificazione dei sistemi in fibra ottica Classificazione dei sistemi in fibra ottica Reti ottiche Le fibre ottiche sono oggi il mezzo trasmissivo più utilizzato per distanze superiori a qualche chilometro e velocità di trasmissione superiori

Dettagli

Misure di polarizzazione mediante ricevitori differenziali a microonde

Misure di polarizzazione mediante ricevitori differenziali a microonde Misure di polarizzazione mediante ricevitori differenziali a microonde Aniello Mennella Università degli Studi di Milano Dipartimento di Fisica Corso di laboratorio di strumentazione spaziale I A. Mennella

Dettagli

PREMESSA: RELAZIONI TRA SEGNALE DI CORRENTE MISURATO, POTENZA OTTICA, ATTENUAZIONE DELLA FIBRA, LUNGHEZZA DI FIBRA INTERESSATA

PREMESSA: RELAZIONI TRA SEGNALE DI CORRENTE MISURATO, POTENZA OTTICA, ATTENUAZIONE DELLA FIBRA, LUNGHEZZA DI FIBRA INTERESSATA ensori egnali umore - rof.. Cova - appello 07/07/014-1 pag.1 OBEM 1 Quadro dei dati FIB OTTIC a =,5 /km attenuazione del segnale trasmesso ( di potenza) =1% frazione di luce riflessa dai giunti della fibra

Dettagli

Risonanza Magnetica Nucleare

Risonanza Magnetica Nucleare Risonanza Magnetica Nucleare Il fenomeno della risonanza magnetica nucleare è legato ad una proprietà p di alcuni nuclei quale lo spin. Lo spin è una proprietà fondamentale come la carica e la massa. Protoni,

Dettagli

SDH: Synchronous Digital Hierarchy

SDH: Synchronous Digital Hierarchy Reti in fibra ottica SDH e SONET SDH: Synchronous Digital Hierarchy Principale (e sostanzialmente unico) standard europeo (ITU-T) per trasmissioni ad alta capacità su reti geografiche. SONET: Synchronous

Dettagli

sin ϑ = n sin ϑ Inoltre, applicando semplici considerazioni geometriche si ha: {

sin ϑ = n sin ϑ Inoltre, applicando semplici considerazioni geometriche si ha: { 6 Il prisma Il prisma è definito dal suo angolo al vertice φ e dal suo indice di rifrazione n. Consideriamo un raggio luminoso che incide su una faccia del prisma con un angolo i rispetto alla normale

Dettagli

Corso di Fondamenti di Telecomunicazioni

Corso di Fondamenti di Telecomunicazioni Corso di Fondamenti di Telecomunicazioni 1 - INTRODUZIONE Prof. Giovanni Schembra 1 Argomenti della lezione Definizioni: Sorgente di informazione Sistema di comunicazione Segnali trasmissivi determinati

Dettagli

Strumentazione per. Misure Ottiche

Strumentazione per. Misure Ottiche Misure Ottiche Corsi di Laurea Magistrale in Ingegneria Elettronica e delle Telecom. e Fisica Strumentazione per Misure Ottiche Cesare Svelto Politecnico i di Milano 1/25 Sommario Power Meter Rivelatori

Dettagli

ONDE. Propagazione di energia senza propagazione di materia. Una perturbazione viene trasmessa ma l acqua non si sposta

ONDE. Propagazione di energia senza propagazione di materia. Una perturbazione viene trasmessa ma l acqua non si sposta ONDE Propagazione di energia senza propagazione di materia Una perturbazione viene trasmessa ma l acqua non si sposta Le onde meccaniche trasferiscono energia propagando una perturbazione in un mezzo.

Dettagli

Argomenti trattati (Lez. 15)

Argomenti trattati (Lez. 15) Argomenti trattati (Lez. 15) Imaging diagnostico Cenni di bioimmagini Sensori per immagini Formazione delle immagini Compromesso risoluzione-quantizzazione-velocità Imaging a raggi X Modello ondulatorio

Dettagli

9. Sistemi di Modulazione Numerica in banda traslata. Modulo TLC:TRASMISSIONI Modulazione numerica in banda traslata

9. Sistemi di Modulazione Numerica in banda traslata. Modulo TLC:TRASMISSIONI Modulazione numerica in banda traslata 1 9. Sistemi di Modulazione Numerica in banda traslata Modulazione QAM (analogica) 2 Modulazione QAM (Quadrature Amplitude Modulation; modulazione di ampiezza con portanti in quadratura) è un tipo di modulazione

Dettagli

Fisica dello Stato Solido

Fisica dello Stato Solido Corso di Fisica dello Stato Solido A.A. 2001/2002 Prof. Andrea Di Cicco INFM, Dipartimento di Fisica, via Madonna delle Carceri 62032 Camerino (MC), Italy http://www.unicam.it, http://gnxas.unicam.it LaTeX

Dettagli

Fenomeni che evidenziano il comportamento ondulatorio della luce: interferenza e diffrazione

Fenomeni che evidenziano il comportamento ondulatorio della luce: interferenza e diffrazione Fenomeni che evidenziano il comportamento ondulatorio della luce: interferenza e diffrazione L'identificazione della luce come fenomeno ondulatorio è dovuta principalmente a Fresnel e Huyghens ed è basata

Dettagli

ONDE ELETTROMAGNETICHE

ONDE ELETTROMAGNETICHE Fisica generale II, a.a. 01/014 OND LTTROMAGNTICH 10.1. Si consideri un onda elettromagnetica piana sinusoidale che si propaga nel vuoto nella direzione positiva dell asse x. La lunghezza d onda è = 50.0

Dettagli

CAVI OTTICI PER LA CONNESSIONE DI EDIFICI

CAVI OTTICI PER LA CONNESSIONE DI EDIFICI Ref. NT6774 rev. 1 Date : 02/12/2009 Author : GR Approved by : RB Code FTL1/GM Cavi ottici con protezione secondaria a tubetto centrale tamponato, filati di vetro, guaina esterna LSOH. TOL1 n 1(n TF)T/V1M

Dettagli

Fondamenti di Telecomunicazioni Esercizi svolti e da svolgere. 1) A quanto corrisponde su base decimale un guadagno di 31 db? (Risp: = )

Fondamenti di Telecomunicazioni Esercizi svolti e da svolgere. 1) A quanto corrisponde su base decimale un guadagno di 31 db? (Risp: = ) Fondamenti di Telecomunicazioni Esercizi svolti e da svolgere A quanto corrisponde su base decimale un guadagno di 3 db? (Risp: = 259 25 2 A quanti watt corrisponde una potenza di - 25 db m? (Risp: 3,25-6

Dettagli

6. Trasmissione Numerica in Banda Base

6. Trasmissione Numerica in Banda Base 1 INFO-COM Dpt. Dipartimento di Scienza e Tecnica dell Informazione e della Comunicazione Università degli Studi di Roma La Sapienza 6. Trasmissione Numerica in Banda Base TELECOMUNICAZIONI per Ingegneria

Dettagli

antenna ΔV J b V o O : centro di fase dell antenna

antenna ΔV J b V o O : centro di fase dell antenna CAMPI ELETTROMAGNETICI E CIRCUITI II - A.A. 2013-14 - MARCO BRESSAN 1 Antenne Riceventi Per determinare le caratteristiche di un antenna ricevente ci si avvale del teorema di reciprocità applicato al campo

Dettagli