Finanza Aziendale Internazionale I L approccio manageriale

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1 Finanza Aziendale Internazionale I L approccio manageriale Letture di riferimento: Bertinetti, Paragrafo 2.2

2 I limiti della visione tradizionale Le diverse tipologie di esposizione al rischio sono sfaccettature di un unico rischio. Esistono delle strette interrelazioni e anche delle sovrapposizioni tra di esse: 1. una singola operazione può impattare su tutte e tre le tipologie di esposizione (es.: finanziamento a m/l in valuta); 2. manovre volte alla riduzione di un tipo di esposizione possono persino aumentare l'esposizione ad un'altra tipologia (es.: fatturazione esclusivamente in moneta domestica; prezzi in valuta magigorati). 9

3 I limiti della visione tradizionale (segue) Essa induce a pensare che le caratteristiche del rischio siano sempre le medesime, indipendentemente dallo scenario di riferimento, e che la sua manifestazione vada ad impattare sull impresa in modo lineare. L evidenza indica invece che: - a livello di rischio economico l impatto e sicuramente non lineare, in quanto variabile a seconda delle caratteristiche dello scenario; - a livello di rischio transattivo la linearità degli impatti può essere messa in discussione, poiché un attività continuativa in import-export è diversa dalla semplice somma di operazioni occasionali (porta a considerare le relazioni di clientela) 10

4 I limiti della visione tradizionale (segue) La classificazione tradizionale tende a spingere all'adozione anche di gestioni separate dei singoli profili di rischio: direzione finanza (ufficio tesoreria), compito di gestire il rischio transattivo; direzione strategica, compito di gestire il rischio economico; direzione amministrativa, compito di gestire il rischio contabile. Pericolo di duplicazioni di copertura e di trasferimenti di rischio 11

5 Tesoreria e rischio transattivo Strumento tipico del tesoriere è la bilancia valutaria: Mese 1 Mese 2 U$D Yen U$D Yen Entrate di cassa da impegni contrattuali Entrate di cassa ulteriori da previsioni aziendali (1) TOTALE ENTRATE Uscite di cassa da impegni contrattuali Entrate di cassa ulteriori da previsioni aziendali (2) TOTALE USCITE (3=1+2) SALDO (4) Coperture (5=3-4) SALDO NON COPERTO CONTROVALORE IN EURO DEL SALDO NON COPERTO AL CAMBIO CORRENTE CONTROVALORE IN EURO TOTALE (quota coperta al cambio di copertura e non coperta al cambio corrente) 12

6 Tesoreria e rischio transattivo (segue) Con la bilancia valutaria, il tesoriere è portato a trattare i flussi di cassa attesi in valuta come se fossero puri flussi finanziari analoghi a cedole da incassare o da pagare. La copertura tende ad essere decisa secondo criteri puramente finanziari, in un'ottica tipicamente di breve periodo, confrontando le aspettative del management sulla dinamica futura del tasso di cambio con quelle implicite nei prezzi di mercato. Ne possono emergere operazioni di trading, coerenti con l'obiettivo implicito di "battere il mercato", ed i risultati conseguiti vengono magari anche valutati con la logica propria dei centri di profitto. 13

7 Tesoreria e rischio transattivo (segue) Una soluzione non è coerente con le giustificazioni addotte in precedenza sull'opportunità di gestire il rischio di cambio a livello aziendale, non essendo funzionale al conseguimento di nessuno dei cinque effetti virtuosi individuati. A ben vedere, non si tratta nemmeno di un'attività di copertura di rischi connessi all'attività tipica svolta in azienda, bensì di un nuovo business collaterale di fatto attivato all'interno dello stesso complesso aziendale. Da tale nuovo business potrebbe persino risultare un incremento complessivo del livello di rischio dell attività d impresa. 14

8 La visione manageriale Ci vuole un approccio integrato alla gestione delle tre tipologie di esposizione. Serve a tal fine un obiettivo unificante concetto di impresa a) la presenza di una organizzazione; b) l'obiettivo di realizzare un profitto. 15

9 La visione manageriale la presenza di un organizzazione L impresa non è una pura funzione di produzione, ma il risultato di scelte strategiche dalle quali dipende ovviamente anche il profilo di rischio del complesso aziendale Ne consegue una possibile visione dell'impresa come "insieme di rischi", in vario modo assemblati e fra loro collegati A livello aziendale il rischio si trasforma da un semplice fattore ambientale in un fattore della produzione, da evento straordinario capace di compromettere le performance dell'impresa in condizione tipica dell'agire imprenditoriale, ovvero strumento che l'impresa può utilizzare per produrre nuova ricchezza". 16

10 La visione manageriale la presenza di un organizzazione (segue) L'attività d'impresa è per definizione attività rischiosa, ma. Si dovrebbe mirare a mantenere all interno soltanto i rischi che si è in grado di gestire al meglio oltre ovviamente a quelli che non sono di fatto eliminabili in conseguenza di vincoli tecnici. Si capisce così che se l'internazionalizzazione delle imprese è modesta, anche la pressione competitiva a livello internazionale è contenuta: la dimensione economica del rischio di cambio non rileva l'attenzione va soltanto alla sua dimensione transattiva trattandosi di evento raro se non eccezionale risulta antieconomico lo sviluppo a livello aziendale delle competenze e delle conoscenze necessarie per una sua gestione evoluta. 17

11 La visione manageriale la presenza di un organizzazione (segue) In mercati globali, cambi fluttuanti e moneta unica europea: È importante imparare a considerare il rischio di cambio come un fattore della produzione per non sottrarre all'impresa una possibile leva di successo e per garantirle la massima capacità di trasformarsi, nella logica dell'impresa vivente in continuo adattamento all'ambiente 18

12 La visione manageriale l obiettivo del profitto b) l'obiettivo di realizzare un profitto: - profitto contabile (reddito) - profitto finanziario (extra-reddito) - orientamento al futuro; - attenzione alla continuità dell attività d impresa; - la presa di beneficio in caso di up-side risk; - gestione per obiettivi. Gestione anticipata a Value Based Planning 19

13 La visione manageriale principi Il rischio di cambio deve essere in primo luogo attentamente considerato fin dal momento della determinazione delle scelte strategiche di fondo, ossia dalla fase di design della struttura organizzativa. Esso deve quindi essere gestito attraverso la determinazione di obiettivi capaci di garantire: - continuità all attività d impresa; - la realizzazione dei piani; - la conseguente remunerazione dei rischi assunti. 20

14 La visione manageriale principi (segue) L'orientamento al futuro e la conseguente l'esigenza di provvedere ad un sistema di gestione anticipata dell'impresa conducono direttamente verso i principi dell'approccio strategico. la definizione della strategia aziendale e lo sviluppo del piano in cui essa prende forma necessitano di proiezioni credibili con riguardo alla futura dinamica del tasso di cambio. le attese relative alla dinamica futura influenzano per tale via la struttura dei costi e, quindi, il livello del prezzo minimo compatibile con l'ipotesi di non distruzione di ricchezza. l'esposizione aziendale al rischio di cambio va riferita soltanto a quella parte non attesa e quindi non già incorporata nelle previsioni del piano e nel tasso di cambio utilizzato per la sua redazione. 21

15 La visione manageriale principi (segue) L'esposizione al rischio di cambio in ottica manageriale - nasce con la redazione del piano strategico aziendale; - si estende per un orizzonte temporale pari a quello coperto dal piano; - riguarda l'impatto che oscillazioni del tasso di cambio diverse da quelle attese possono produrre sul risultato del piano stesso 22

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