L UNIVERSO DI RIFERIMENTO
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- Valentino Scarpa
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1 LA FORMAZIONE 2011 NELLE CAMERE DI COMMERCIO L UNIVERSO DI RIFERIMENTO L universo di riferimento è rappresentato da una rete di strutture che si sviluppa attorno a 105 nodi provinciali, organizzati e integrati sul piano regionale, per offrire al tessuto produttivo servizi sempre più evoluti e in grado di rispondere, in modo tempestivo ed efficace, ai bisogni e alle esigenze locali di sviluppo e di crescita 1. La rilevazione è stata compiuta sull intero sistema, composto da 105 Camere di commercio, e l analisi dei dati realizzata integrando le risposte pervenute (86 questionari, pari ad oltre il 90%) con quelle mancanti tramite opportune procedure di stima. La valutazione è stata effettuata sia confrontando i dati degli scorsi anni, sia assimilando le realtà camerali mancanti a Camere di commercio analoghe e comparabili per dimensione, distribuzione e vicinanza geografica. Uno spunto di riflessione sulla possibilità di ampliare il campione della rilevazione - per il prossimo anno - viene dalla recente modifica alla Legge di riforma del Sistema camerale (decreto legislativo 23 del 2010) che rinnova e promuove il ruolo e le funzioni delle Unioni regionali della Camera di commercio, sia come coordinatore delle Camere di commercio provinciali, che come osservatorio di monitoraggio dell economia regionale. Le Unioni regionali - con differente intensità - stanno potenziando le proprie competenze anche per quanto riguarda l attivazione ed erogazione di servizi formativi, diventando - soprattutto in alcune realtà - anche punto di raccolta ed analisi dei fabbisogni formativi. Grafico 1 LA RETE CAMERALE SUL TERRITORIO: DIMENSIONE DELLE CAMERE DI COMMERCIO PER IMPRESE ISCRITTE (2011) 1 Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale RAPPORTO SULLA FORMAZIONE NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
2 PARTE II - CAPITOLO 7 IL CICLO DELLA FORMAZIONE: DALL ANALISI DEI FABBISOGNI ALLA VALUTAZIONE DEGLI INTERVENTI - le strumento di miglioramento continuo e di qualificazione del proprio personale. L impegno delle Camere di commercio, nel rappresentare gli interessi e nel promuovere lo sviluppo delle imprese, nasce dalla pianificazione e dalla programmazione degli interventi, dalla conoscenza del territorio e delle sue dinamiche, dalla capacità di convertire le idee in progetti e poi in programmi d azione. A sostegno di questo insieme di capacità, di cui il sistema dispone, è viva la consapevolezza di dover costantemente sostenere il patrimonio di competenze, sia sul versante organizzativo camerale che su quello delle risorse professionali operanti nell Ente, che rendano possibile l attuazione delle strategie e potenzino l azione di servizio verso le imprese. I dati del Rapporto evidenziano che nel 51,3% dei casi i corsi di formazione sono stati effettuati in seguito all individuazione di uno specifico fabbisogno formativo che ha consentito di inserire, già nel Piano di formazione annuale, una adeguata attività formativa di supporto. I piani di formazione sono presenti nel 50% delle realtà camerali. Grafico 2 MODALITÀ DI DETERMINAZIONE DEI FABBISOGNI FORMATIVI (VALORI %) Per quanto riguarda la fase relativa alla valutazione delle iniziative formative, il Rapporto ne indaga i diversi aspetti. Innanzitutto la percentuale di realizzazione dell attività di valutazione che, per il sistema camerale, si attesta al 44%, privilegiando, come modalità, la valutazione a fine corso. Risulta invece, praticamente assente, l esame di profitto finale. Gli ulteriori aspetti indagati, sempre in relazione alla fase di valutazione della formazione, evidenziano un processo continuo che mette in primo piano gli obiettivi degli interventi formativi: dalla loro definizione all analisi della corrispondenza fra obiettivi prefissati e obiettivi raggiunti RAPPORTO SULLA FORMAZIONE NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE 2011
3 Grafico 3 MODALITÀ DI VALUTAZIONE DEGLI INTERVENTI FORMATIVI (VALORI %) Grafico 4 ATTIVITÀ DI VALUTAZIONE DEGLI INTERVENTI FORMATIVI (VALORI %) LE ATTIVITÀ FORMATIVE Il sistema camerale ha risentito in maniera significativa dei tagli imposti e stabiliti dal vincolo di spesa introdotto dal decreto legge 78 del 2010, che impone, alle Amministrazioni pubbliche inserite nel conto economico consolidato, di destinare alla spesa della formazione non oltre il 50% della spesa sostenuta nell anno Questo ha portato ad un significativo ridimensionamento dell impegno del sistema camerale sul versante della formazione, tanto che, il rapporto del numero dei partecipanti sul totale del personale è sceso a 1,29 (su un totale di partecipanti). Inoltre, dall analisi dei dati emerge un capovolgimento rispetto alla situazione dello scorso anno: diminuiscono le iniziative fruite, ma aumenta la media del monte ore erogate: meno iniziative, ma di maggiore durata. 15 RAPPORTO SULLA FORMAZIONE NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
4 PARTE II - CAPITOLO 7 Grafico 5 MODALITÀ DI DETERMINAZIONE DEI FABBISOGNI FORMATIVI (VALORI %) La formazione realizzata nel 2011 dalle Camere di commercio evidenzia che, a fronte di corsi frequentati, il monte ore realizzato sale da del 2010 a del 2011 con una media di ore, erogate per ogni corso, pari a 13,6. Tabella 1 - NUMERO DI INIZIATIVE, ORE EROGATE E MEDIA ORE EROGATE PER CORSO DAL 1999 AL 2011 ANNO NUMERO DI INIZIATIVE ORE EROGATE NUMERO MEDIO DI ORE EROGATE PER CORSO , , , , , , , , , , , , ,6 La scarsità delle risorse a disposizione ha cambiato lo scenario delle ore di formazione fruite per area tematica: la percentuale predominante è raggiunta dall area multidisciplinare (79,7%), seguita, ma con una percentuale notevolmente più bassa, dall area giuridico-normativa (6,7%) che, negli anni passati, aveva sempre rappresentato l area RAPPORTO SULLA FORMAZIONE NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE 2011
5 di maggiore investimento. Sicuramente la scelta del sistema camerale è stata di realizzare prioritariamente attività trasversali, potenzialmente utili alla maggior parte dei funzionari dell Ente (grafico 6). Espressa in valori assoluti, questa graduatoria corrisponde a 43 iniziative per l area multidisciplinare (per un totale di ore fruite), a 316 corsi per l area giuridiconormativa (per un totale di ore fruite) e 348 per l area informatico-telematica (per un totale di ore fruite ) (tabella 2). Grafico 6 LA DISTRIBUZIONE PER AREA TEMATICA DELLE ORE FRUITE NEL CORSO DEL 2011 Tabella 2 - ALCUNI PARAMETRI RILEVANTI DELLE INIZIATIVE FRUITE DAL PERSONALE DELLE CAMERE DI COMMERCIO NEL CORSO DELL ANNO 2011 SUDDIVISI PER AREA TEMATICA AREA RAPPORTO NUMERO DI INIZIATIVE NUMERO DI ORE EROGATE NUMERO DI ORE FRUITE NUMERO DI PARTECIPANTI Giuridico-Normativa Organizzazione e personale Manageriale Comunicazione Economico-Finanziaria Controllo di gestione Informatico-Telematica Linguistico Multidisciplinare Internazionale Tecnico-Specialistica TOTALE RAPPORTO SULLA FORMAZIONE NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
6 PARTE II - CAPITOLO 7 Grafico 7 COMPARAZIONE DELLE INIZIATIVE DI FORMAZIONE PER AREA TEMATICA NEL BIENNIO L analisi delle informazioni circa la qualifica dei partecipanti alle attività formative evidenzia che: i dirigenti, che hanno una partecipazione ai corsi pari al 3,2%, frequentano prioritariamente corsi dell area tematica organizzazione e personale e giuridico-normativa. A seguire i corsi dell area tecnico-specialistica; anche per i funzionari (partecipazione ai corsi pari al 34,6%) emerge la prevalenza della formazione giuridico-normativa, seguita dall area tecnico-specialistica e dall area organizzazione e personale; le rimanenti qualifiche (con il livello di partecipazione pari al 62,2%) registrano una maggiore presenza nell area informatico-telematica, seguita dall area giuridico-normativa; i neo-assunti hanno una partecipazione ai corsi pari al 3,4%. Tabella 3 - SUDDIVISIONE DELLA PARTECIPAZIONE ALLE ATTIVITÀ FORMATIVE IN RELAZIONE ALLE AREE TEMATICHE E ALLA QUALIFICA DEI PARTECIPANTI AREA TEMATICA DI CUI DIRIGENTI DI CUI AREA FUNZIONARI DI CUI ALTRI Giuridico-normativa generale Internazionale Tecnico-specialistica Organizzazione personale Manageriale Comunicazione Economico-finanziaria Controllo di Gestione Informatico-telematica Linguistica Multidisciplinare RAPPORTO SULLA FORMAZIONE NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE 2011
7 Formazione realizzata dall Istituto Tagliacarne Nel dettaglio, l offerta di formazione dell Istituto Tagliacarne, che presidia l intera filiera formativa, comprensiva anche di sessioni di assistenza e di consulenza/affiancamento, comprende: Naturalmente anche per le attività a catalogo, realizzate dall Istituto, si registra una notevole flessione, ma si conferma - come per le passate edizioni - la maggiore concentrazione di iniziative nelle aree giuridico-normativa e tecnico-specialistica, rispettivamente con 49,5 e 29,5 giornate realizzate. Queste aree hanno connotato l offerta di formazione dell Istituto, sia per numero di iniziative che per numero di partecipanti. In particolare, l area giuridico-normativa ha offerto incontri destinati al personale del registro imprese, albi ruoli e certificazioni con numerose sessioni applicative e la proposizione dei laboratori. Nell area tecnico-specialistica sono invece rappresentate numerose funzioni camerali, quali: la funzione promozionale, la funzione agricoltura, in riferimento alla quale sono state realizzate iniziative sulle politiche ed i processi di certificazione della qualità dei prodotti e sugli strumenti per la loro valorizzazione e tutela; la funzione regolazione del mercato. Infine, anche per l anno 2011, sono stati trattati alcuni temi del diritto amministrativo e della privacy (diritto di accesso, trattamento dei dati, autocertificazione). L azione di assistenza e di affiancamento effettuata dall Istituto nei confronti degli Enti camerali ha fatto della prossimità e dell assistenza personalizzata un suo peculiare punto di forza e, per quanto attiene alle aree tematiche di riferimento per il Rapporto, l attività su commessa è costituita, praticamente nella sua totalità, da iniziative a contenuto tecnico-specialistico e giuridico-normativo. Come ogni anno, sono tre le modalità di attuazione delle iniziative formative su commessa: 1. in risposta a specifiche richieste formulate dai singoli Enti camerali, che intendono realizzare presso le proprie sedi brevi cicli seminariali e/o veri e propri piani formativi che siano progettati in riferimento alle caratteristiche peculiari dell Ente (dimensionali, organizzative ecc.). L esigenza primaria del committente è garantire l adozione di strumenti e modalità di lavoro omogenei, veicolando i contenuti della formazione nel proprio contesto organizzativo; 2. di diretta proposizione degli uffici, percorsi modulari - sul territorio e centrali - laboratori applicativi indirizzati sia a singoli partecipanti, che all Ente nel suo complesso. In questo caso l intento è stimolare la domanda per contribuire a standardizzare e armonizzare le competenze camerali con un offerta omogenea; 3. come azioni di sistema, ovvero come iniziative di carattere nazionale, che rappresentano il versante formativo che sovente accompagna grandi processi di cambiamento o di innovazione nel sistema camerale. 15 RAPPORTO SULLA FORMAZIONE NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
8 PARTE II - CAPITOLO 7 Molte iniziative sono state realizzate nell ambito di progetti speciali particolarmente complessi come SVIM III, tranche un azione di sensibilizzazione e di affiancamento alle Camere di commercio nell ambito della convenzione siglata da Unioncamere con il Ministero dello sviluppo economico per la realizzazione delle attività di sorveglianza e vigilanza sul mercato, il Progetto di assistenza e formazione ai Comuni della Provincia di Brescia (realizzato su commessa della Camera di commercio di Brescia che nell ambito del progetto ha realizzato anche auto-formazione per il personale dell Ente), l attivazione di tavoli di lavoro - in stretto coordinamento con l Unioncamere nazionale - relativi all area del personale/organizzazione delle Camere di commercio, la collaborazione con le Unioni regionali (come il Piano formativo intercamerale regionale dell Emilia Romagna) e con Universitas Mercatorum, l università telematica delle Camere di commercio (soprattutto in relazione ai temi ed agli adempienti dettati dal Decreto Legislativo 150 del Decreto Brunetta - per il sistema camerale). Inoltre, nella seconda parte dell anno, l Istituto ha attivato un innovativa linea di formazione/aggiornamento che - attraverso la piattaforma telematica - ha permesso al docente di interagire con un aula virtuale e fornire in sessioni di 3 ore (pillole di formazione), non solo tempestive e puntuali indicazioni in merito ad adempimenti normativi e procedurali, ma soprattutto un assistenza che ha inteso abbracciare totalmente la dimensione professionale del ruolo. Uno spazio dedicato alle diverse famiglie professionali nato con l obiettivo di coprire sia il fabbisogno inerente il sapere generale e organizzativo, sia il know how tecnico e funzionale specifico del ruolo all interno dell Ente. I PARTECIPANTI Dall analisi del primo dato richiesto dall indagine, emerge, come ormai da sempre, una quota minoritaria di dirigenti donne (33,7% del totale), che rappresentano invece la percentuale maggiore nei profili di livello funzionariale ed impiegatizio (rispettivamente il 62,19% e il 66,41 del totale). 2 Tabella 4 -DISTRIBUZIONE PERCENTUALE DELL ORGANICO NELLE CAMERE DI COMMERCIO AL 31 DICEMBRE 2011 PER SESSO E PER QUALIFICA 2 Percentuale per riga UOMINI DONNE TOTALE DIRIGENTI 66,30 33,70 100,00 FUNZIONARI 37,81 62,19 100,00 ALTRI 33,59 66,41 100,00 TOTALE PERSONALE 35,80 64,20 100,00 Percentuale per colonna UOMINI DONNE TOTALE DIRIGENTI 6,30 1,79 3,40 FUNZIONARI 27,25 24,99 25,80 ALTRI 66,44 73,22 70,80 TOTALE PERSONALE Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale RAPPORTO SULLA FORMAZIONE NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE 2011
9 L analisi delle qualifiche dei partecipanti alle attività formative evidenzia che : parte alle iniziative (3,2%); cipazione con percentuali che poco si discostano dalle precedenti rilevazioni. La componente femminile dell organico (il 64,2%, come riportato in tabella 4) è maggioritaria anche nella frequenza alle iniziative di formazione (le donne infatti rappresentano il 68,8%). LE MODALITÀ DI EROGAZIONE E IL SISTEMA DELL OFFERTA Nell analisi delle modalità di realizzazione ed erogazione della formazione emerge la predominanza dell attività d aula, che rappresenta quasi il 90% delle attività realizzate. Grafico 8 CORSI PER METODOLOGIA DIDATTICA (VALORI %) L investimento economico destinato alle attività di e-learning risulta modesto (10%), così come la percentuale di risorse professionali, all interno degli Enti camerali, coinvolte direttamente su queste tematiche (per il 70% non esistono professionalità coinvolte nell e-learning). ning Un aspetto interessante emerge analizzando le scelte effettuate in relazione al soggetto erogatore della formazione che presenta una fotografia nettamente diversa dallo scorso anno: Tabella 5 - ANDAMENTO DELLA RIPARTIZIONE DELLE ORE FRUITE PER TIPOLOGIA DI FORNITORE (VALORI %) ORGANIZZAZIONI PRIVATE ORGANIZZAZIONI PUBBLICHE AMMINISTRAZIONE DI APPARTENENZA/ SCUOLA INTERNA ,7 11,1 11, ,7 3,9 Le organizzazioni pubbliche coprono quasi tutto il fabbisogno formativo per il sistema camerale e, probabilmente questo dato spiega anche l abbassamento rilevato del costo orario per ora di formazione fruita che da 38,9 dello scorso anno scende a 5,11 per il 2011 (tabella 6). 15 RAPPORTO SULLA FORMAZIONE NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
10 PARTE II - CAPITOLO 7 Sicuramente i grandi progetti di sistema di Unioncamere (ed i progetti del fondo di perequazione, con incontri informativi organizzati a livello centrale) hanno offerto formazione ed assistenza alle Camere di commercio, abbattuto i costi a carico degli Enti e potenziato il ricorso alle organizzazioni pubbliche collegate al sistema. Interessante per la rilevazione del prossimo anno, andare ad indagare la composizione della categoria: organizzazioni pubbliche. LA SPESA PER LA FORMAZIONE Nel corso del 2011 il costo del lavoro complessivo (comprendente quindi oltre le retribuzioni, anche i contributi e le indennità) ammonta ad un cifra pari a euro. Di questo ammontare euro sono stati destinati al capitolo formazione, pertanto nell anno 2011 il sistema delle Camere di commercio ha speso in formazione lo 0,88% del totale del costo del personale (percentuale bassa, mai registrata negli anni passati). Grafico 9 PERCENTUALE DELLA SPESA PER LA FORMAZIONE SUL TOTALE DELLE SPESE PER IL PERSONALE NEGLI ANNI Tabella 6 - ALCUNI PARAMETRI DI SPESA PER LA FORMAZIONE DELLE NEL PERIODO (EURO) ANNO ORGANICO SPESA PER LA FORMAZIONE SPESA PROCAPITE SPESA/ORE EROGATE SPESA/ORE FRUITE ,1 176,8 39, ,3 142,9 16, ,9 128,4 19, ,0 150,4 19, ,1 173,5 16, ,4 177,8 30, ,9 156,1 8, ,9 191,7 29, ,6 190,5 33, ,4 113,8 15, ,1 151,5 20, ,3 213,7 38, ,03 83,32 5, RAPPORTO SULLA FORMAZIONE NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE 2011
11 INNOVAZIONE, ORGANIZZAZIONE E FORMAZIONE Il quadro delle iniziative formative di impatto innovativo realizzate dalle Camere di commercio nel corso del 2011 e previste in una proiezione al 2012 evidenzia un forte impatto della riforma Brunetta, in tutte le sue articolazioni: dai temi della riforma in quanto tale (trasparenza organizzativa e controllo di gestione, digitalizzazione della Pubblica Amministrazione, valutazione della dirigenza e del personale), ad altri ad essa direttamente o indirettamente collegati - quali ad esempio, la semplificazione ed i servizi ai cittadini ed alle imprese. Tutti temi, questi, che il Sistema camerale intende approfondire anche nel 2012, ma con un investimento minore, eccetto per quanto riguarda la valutazione delle prestazioni della dirigenza e del personale. Tabella 7 - QUOTA DI CHE HANNO REALIZZATO INIZIATIVE FORMATIVE DI PARTICOLARE IMPATTO DI INNOVAZIONE NEL 2011 E CHE PREVEDONO DI REALIZZARLE ANCHE NEL 2012 Nel dettaglio, il primo posto spetta alla riforma Brunetta (sia nell attuato che nel programmato). Continua infatti l impegno del sistema camerale, inserito in un più ampio contesto attuativo direttamente gestito da Unioncamere, che sulla base del Protocollo d intesa firmato con il Ministero per la Pubblica Amministrazione e l Innovazione (articolo 5) e della Convenzione stipulata con la CiVIT (articolo 4) ha realizzato un sistema di monitoraggio del livello di attuazione e sviluppo di quanto previsto dal decreto legislativo 150 del 2009 con riferimento alle Camere di commercio. Oltre che per finalità di comunicazione interna ed esterna al mondo camerale, tale monitoraggio rappresenta una base di lavoro per individuare le migliori soluzioni metodologiche e organizzative adottate dalle Camere e consentire a queste ultime un raffronto attraverso il quale individuare le proprie aree di maggiore criticità e impostare azioni di intervento e miglioramento 3. Forte l impegno per il 2012 sui temi della semplificazione che vedono assumere al sistema camerale un ruolo fondamentale nel processo di supporto alle Istituzioni nelle attività di informazione e comunicazione sulle opportunità e diritti esercitabili da imprese e consumatori Accesso e gestione dei fondi comunitari 9,20% 15,30% Comunicazione pubblica e call center 15,80% 21,20% Riforma della Pubblica Amministrazione (riforma Brunetta) 66,30% 50,60% Rilevamento qualità e customer satisfaction 11,80% 21,30% Semplificazione 33,60% 45,20% Servizi ai cittadini e alle imprese, sportello unico, servizi transattivi sul web 53,30% 57,50% Supporto al processo di digitalizzazione della Pubblica Amministrazione (riforma Brunetta) 48,80% 40,40% Trasparenza organizzativa e controllo di gestione (riforma Brunetta) 56,80% 50,40% Valutazione delle prestazioni di dirigenza e personale (riforma Brunetta) 40,10% 44,00% Valutazione progetti, analisi costi-benefici 8,00% 12,90% Altro 23,10% 23,50% 3 Fonte: 15 RAPPORTO SULLA FORMAZIONE NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
12 PARTE II - CAPITOLO 7 Sempre rilevante, infatti, l impegno sui servizi alle imprese ed ai cittadini, riferibile primariamente alla comunicazione unica, ovvero al grande processo di semplificazione posto in essere per l avvio delle attività economiche che vede nell Ente camerale un soggetto attuatore primario. Molti gli incontri di formazione/assistenza nei quali sono stati illustrati i vantaggi della messa a regime delle procedure informatizzate di gestione della comunicazione unica (miglioramento dell efficienza interna e semplificazione dei processi) utili a trasferire competenze e strumenti gestionali per l utilizzo della strumentazione informatico/telematica. ESPERIENZE SIGNIFICATIVE Tra le azioni di sistema, realizzate dall Istituto Tagliacarne, si sono caratterizzati, nel 2011, i seguenti progetti: le che ha visto l attivazione di un gruppo di lavoro finalizzato alla riflessione in materia di gestione del personale, con l obiettivo di facilitare la conoscenza del decreto legislativo 150 del 2009 presso la dirigenza delle Camere di commercio, soprattutto sui versanti della valutazione e delle relazioni sindacali, individuando modalità e strumenti di applicazione presso le differenti realtà camerali. Il tavolo di lavoro si è rivelato un occasione importante di approfondimento e di confronto tra i partecipanti al tavolo stesso e con i testimoni che vi hanno preso parte. Dal confronto sono scaturiti due paper, che sintetizzano alcuni dei temi dibattuti e li arricchiscono attraverso un analisi critica della legge, le riflessioni e le proposte del tavolo. ment camerale e realizzato in collaborazione con Universitas Mercatorum. La struttura della giornata di lavoro ha proposto l analisi del decreto correttivo 141 del 2011 (in vigore dal 6 settembre 2011) che ha introdotto disposizioni di notevole interesse, fra le quali: la suddivisione in fasce di merito del personale ai fini della distribuzione del trattamento economico accessorio legato alla performance, l immediata applicabilità delle disposizioni previste dal decreto legislativo 150 del 2009 in tema di relazioni sindacali ed i limiti al conferimento di incarichi dirigenziali a tempo determinato di cui all articolo 19 del decreto legislativo 165 del L incontro è stato anche l occasione per la presentazione del paper - in materia di nuove relazioni sindacali - realizzato dal tavolo di lavoro. corso del 2010, attraverso il protocollo di intesa e l adesione alla convenzione e il successivo piano formativo SVIM, ha permesso di governare i processi informativi e formativi garantendo la diffusione di competenze nuove e lo sviluppo e la valorizzazione delle risorse umane. In una logica di continuità, nel corso del 2011 l Istituto ha proseguito - su impulso ed incarico di Unioncamere - le attività organizzando un ciclo di incontri a carattere informativo e formativo nel periodo compreso fra il mese di novembre ed il mese di dicembre Tale ciclo di incontri ha rappresentato uno strumento operativo a supporto delle azioni di sviluppo organizzativo e di miglioramento di tutto il personale coinvolto nelle attività di vigilanza RAPPORTO SULLA FORMAZIONE NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE 2011
13 2011, l Istituto ha realizzato in molte realtà camerali e con positivi riscontri, un iniziativa di informazione e sensibilizzazione, che si colloca nel quadro del potenziamento delle funzioni camerali sancite dalla riforma della legge 580 del 1993, con riferimento particolare alla vigilanza del mercato e la tutela dei consumatori. Le sessioni sono state organizzate sul territorio, in accordo con le esigenze degli Enti camerali e tenute da esperti della materia di estrazione pubblica e privata, quali esperti camerali, esperti di organismi notificati di settore, esperti di estrazione ministeriale. Dossier tematici hanno costituito il materiale didattico reso disponibile per i partecipanti. Hanno aderito al progetto 14 Camere di commercio. ne del corso per ispettore metrico ed assistente al servizio, un impegnativo percorso che l Istituto attua dal 2000 e che ha grandemente contribuito allo sviluppo delle professionalità camerali in tema di metrologia legale. 15 RAPPORTO SULLA FORMAZIONE NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
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