Lavorare per obiettivi di salute

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Lavorare per obiettivi di salute"

Transcript

1 Lavorare per obiettivi di salute Relazione sulle attività realizzate e valutazione dei risultati raggiunti nel periodo dal Dipartimento di Sanità Pubblica dell AUSL di Cesena. (fiume Savio) ottobre 2009

2 Documento prodotto dal Dipartimento di Sanità Pubblica, su iniziativa della Direzione dipartimentale, a cura di: Luigi Salizzato Anna Maria Balli Giampiero Battistini Nicoletta Bertozzi Claudio Bissi Barbara Bondi Franco Cacchi Piergiorgio Casadei Roberta Cecchetti Chiaretta Chiari Francesco Ferri Pasquale Gaspari Bruno Giacometti Bruno Lontani Elisa Montanari Antonella Nisi Gabriele Quadrelli Mauro Palazzi Monica Pasquinelli Stefano Pirazzini Francesca Righi Ruggero Ruggeri Arcangela Sampaoli Patrizia Vitali Manuela Zavalloni Copia della presente pubblicazione può essere richiesta a: Giampiero Battistini Servizio Epidemiologia e Comunicazione Dipartimento di Sanità Pubblica AUSL di Cesena Via M. Moretti, Cesena (FC) tel sportello.prevenz@ausl-cesena.emr.it I documenti di programmazione poliennale delle attività del Dipartimento di Sanità Pubblica dell'ausl di Cesena sono consultabili sul sito web: 0

3 Presentazione E con vero piacere che accolgo questo lavoro di rendicontazione, frutto del contributo di numerosi professionisti operanti all interno dell Azienda USL di Cesena di cui porto con orgoglio la responsabilità. Lavorare per obiettivi di salute traccia in modo esaustivo il posizionamento del Dipartimento di Sanità Pubblica all interno dell Azienda cesenate e nel contesto territoriale di nostra pertinenza. Non si limita a rendicontare, in modo trasparente e puntuale, le attività realizzate nel periodo , ma estende l analisi ai risultati raggiunti in termini di contributo dato al miglioramento della salute dei nostri cittadini. Tre sono gli aspetti che voglio sottolineare: - il primo è relativo alla volontarietà del lavoro redatto; si tratta di un esigenza sorta spontaneamente e che non può che trovare ragione nella volontà di rendere conto del proprio operato a prescindere dagli obblighi e dai debiti informativi posti dall ordinamento. Tale atteggiamento dà atto di come i valori fondanti della nostra Azienda siano non solo condivisi dagli operatori, ma anche agiti con comportamenti coerenti e sincroni. Questo auspico possa essere apprezzato dai diversi interlocutori istituzionali e non, destinatari del documento. - Il secondo all unitarietà strategica che attraversa tutti i settori di intervento rendicontati e che afferma il principio di promozione della salute quale guida al riorientamento delle attività dipartimentali tutte. I meccanismi utilizzati per orientare lo sviluppo del Dipartimento di Sanità Pubblica hanno fatto delle relazioni inter-dipartimentali ed inter-aziendali un punto di forza originale. Si può dire che il Dipartimento di Sanità Pubblica ha assunto nel tempo il ruolo, altamente qualificato, di supporto tecnico-epidemiologico alla elaborazione delle politiche di sviluppo aziendali e locali. Questo rende oggettivo il passaggio dalla cultura dell adempimento burocratico a quella del lavorare per obiettivi. - Terzo ed ultimo elemento è relativo al fatto che dalla lettura emerge con forza la piena e matura attuazione del sistema qualità all interno del Dipartimento di Sanità Pubblica. Questa Azienda aveva, ancor prima dell avvio del sistema di accreditamento regionale, avviato il percorso di certificazione di qualità, convinta che il processo avrebbe favorito e prodotto miglioramenti tangibili, sia dal punto di vista gestionale-organizzativo che da quello assistenziale. Il Dipartimento di Sanità Pubblica offre chiaro esempio di come questo auspicio sia divenuto una realtà. Termino questa presentazione con un ringraziamento ed un auspicio. Il ringraziamento caloroso agli estensori del documento per la precisione, il rigore dell elaborato, ma anche per la passione che permea il loro lavoro. L auspicio che questa valutazione dei processi e degli esiti offra agli interlocutori istituzionali del nostro comprensorio un valido strumento di riflessione per lo sviluppo ulteriore di una rete di servizi socio-sanitari, che vede ogni attore parimenti coinvolto nella ricerca del miglioramento dello stato di salute dei propri cittadini. Maria Basenghi Direttore Generale Azienda USL di Cesena

4 INDICE 1 ASSETTO ORGANIZZATIVO E MIGLIORAMENTO DELLA QUALITÀ STUDI EPIDEMIOLOGICI Introduzione Principali studi epidemiologici condotti ( ) Alcuni risultati e prospettive future CULTURA DELLA SALUTE E STILI DI VITA SANI Presentazione del problema Strategie di intervento del Dipartimento di Sanità Pubblica Prospettive future Tutela sanitaria delle attività sportive agonistiche SCREENING ONCOLOGICI Introduzione Strategie di intervento del DSP Attività e risultati raggiunti nel quadriennio: Prospettive future PROMOZIONE DELLA SICUREZZA STRADALE Presentazione del problema Le strategie di intervento Attività più significative realizzate ( ) Risultati raggiunti Prospettive future MALATTIE INFETTIVE Introduzione Strategie di intervento del Dipartimento di Sanità Pubblica Principali attività realizzate per la profilassi delle malattie infettive Risultati raggiunti LA SICUREZZA ALIMENTARE Introduzione L allevamento Piano Nazionale Residui: ricerca dei contaminanti nella filiera degli alimenti di origine animale La macellazione Formazione alimentaristi Attività di controllo ufficiale sugli alimenti di origine non animale e sulle acque destinate al consumo umano Il Sistema d allerta rapido per alimenti destinati all uomo e agli animali NUTRIZIONE Strategie di intervento del Dipartimento di Sanità Pubblica Attività realizzate Risultati Raggiunti Prospettive future PROMOZIONE E TUTELA DELLA SALUTE NEGLI AMBIENTI DI LAVORO Infortuni sul lavoro e descrizione del fenomeno... 77

5 9.2 Strategie di intervento Vigilanza e controllo Tutela salute dei lavoratori e sorveglianza sanitaria Prospettive future AMBIENTE DI VITA Strumenti urbanistici e promozione della salute Igiene edilizia Igiene e sicurezza dell ambiente di vita Attività di controllo degli infestanti di rilevanza igienico-sanitaria Inconvenienti igienico-sanitari Igiene Ambientale Qualità delle acque di balneazione LA CONVIVENZA CON GLI ANIMALI Igiene urbana e tutela dei cani e dei gatti Gestione dei cani con aggressività non controllata Movimentazione internazionale

6 1 ASSETTO ORGANIZZATIVO E MIGLIORAMENTO DELLA QUALITÀ Il Dipartimento di Sanità Pubblica non ha l obbligo legislativo di certificare il proprio sistema di qualità, diversamente da altre articolazioni organizzative del Servizio Sanitario Nazionale e Regionale. L esperienza sviluppata nell AUSL di Cesena, la cui Direzione Generale ha previsto la certificazione ISO per tutte le strutture organizzative aziendali, ha rappresentato, quindi, un occasione singolare e importante per acquisire, anche nella Sanità Pubblica, la consapevolezza sulle opportunità e sui limiti dell organizzazione, per assumersi maggiori responsabilità verso l utenza e le proprie risorse professionali. Si è trattato di un percorso impegnativo e sfidante, sostenibile grazie alla partecipazione di tutto il personale e con il supporto dell Ufficio per la Qualità aziendale. Il rispetto dei criteri stabiliti dalla ISO ha comportato la necessità di analizzare a fondo tutto il percorso organizzativo e programmatico sviluppato negli anni, cercando di coglierne gli aspetti positivi, da valorizzare, e quelli negativi, da correggere. L approccio al mondo della qualità si è sviluppato dal concepire il sistema di qualità come uno strumento per migliorare le criticità presenti, valorizzando i punti di forza dell organizzazione, e lavorando sistematicamente ma con gradualità. La parte documentale, potenzialmente malvista dagli operatori, è stata sviluppata nei suoi aspetti di garanzia per la trasparenza, cercando di limitarne le componenti meramente formali e valorizzarne quelle a sostegno dell obiettivo di miglioramento. L inserimento del progetto nel contesto aziendale, ricco di fondamentali punti di riferimento, ha favorito lo sviluppo di un percorso che non ha potuto contare su analoghe buone pratiche cui fare riferimento. Alcuni temi, come quelli relativi alla Politica ed allo Standard di Prodotto, sono stati elaborati tenendo conto degli orientamenti sulla nuova Sanità Pubblica condivisi a livello regionale e delle strategie elaborate nelle Conferenze d Organizzazione del Dipartimento di Sanità Pubblica. Per quanto riguarda, invece, la definizione delle responsabilità, dei processi e delle procedure, delle non conformità, del riesame della direzione, e della gestione della formazione, si sono dovuti apprendere nuovi strumenti di analisi, progettazione e valutazione. Su tutti questi temi si è avviato un cantiere di lavoro che, per sua natura, è ancora aperto e continua a produrre componenti del miglioramento. In due anni è stata messa a punto una struttura di base, dando priorità agli aspetti in cui si è giudicato più urgente intervenire, avendo acquisito la consapevolezza che il sistema va continuamente aggiornato e sviluppato per aumentarne il valore aggiunto. In particolare gli strumenti di monitoraggio, per la valutazione di processo e di risultato, hanno una grande potenzialità di miglioramento. Anche il gradimento degli utenti e degli operatori va indagato con maggiore continuità. L esperienza finora sviluppata consente di affermare che il sistema di qualità è uno strumento fondamentale per supportare il processo di riorientamento strategico della Sanità Pubblica, in atto da alcuni anni, per il superamento di una modalità di lavoro incentrata sull adempimento burocratico, a favore di una incentrata su programmi per conseguire obiettivi di salute. 5

7

8 2 STUDI EPIDEMIOLOGICI 2.1 Introduzione Il Dipartimento di Sanità Pubblica, avvalendosi dell U.O. di Epidemiologia e Comunicazione, riconosce tra i propri obiettivi principali l analisi dei bisogni di salute e di Servizi presenti nella nostra popolazione. La conoscenza epidemiologica dello stato di salute della comunità locale è, infatti, un passo importante per una programmazione sanitaria adeguata ai bisogni e non solo condizionata dal quadro dell offerta storica dei Servizi Sanitari. Per questo nel periodo considerato ( ) sono stati analizzati, utilizzando metodi e strumenti dell Epidemiologia e della Ricerca Sociale, in collaborazione con gli interlocutori istituzionali e sociali coinvolti, i principali bisogni di salute della nostra popolazione, sia sulla base di indicatori ricavati da flussi informativi correnti (es. Registro di Mortalità, Schede di Dimissione Ospedaliera, PASSI) sia attraverso appositi studi ad hoc. Si riportano di seguito alcuni risultati relativi agli studi più significativi. 2.2 Principali studi epidemiologici condotti ( ) Traumi cranici in Area Vasta Romagna (settembre 2005) I traumi cranici costituiscono eventi di notevole impatto individuale e sociale per molteplici ragioni. Sul piano individuale sono eventi spesso mortali o con elevata probabilità di andare incontro ad esiti invalidanti permanenti. La probabilità di lesioni permanenti gravi si accresce in base a vari determinanti, tra i quali i più rilevanti in letteratura appaiono l assenza di protezione del capo e l intervallo di tempo trascorso tra evento traumatico e soccorso. Le lesioni permanenti possono anche comprendere problemi di salute non immediatamente evidenti, ma capaci di incidere notevolmente sulla qualità di vita delle persone. Sul piano sociale la prevenzione, la cura, la riabilitazione e il reinserimento o l assistenza domiciliare a lungo termine dei traumi cranici comportano carichi notevoli per le famiglie colpite e per l intera società. Negli anni 90 in Italia si stima che per trauma cranico siano state ricoverate ogni anno circa 300 persone (con 25 decessi) ogni abitanti. Nel 1999 in Romagna sono state ricoverate per trauma cranico 260 persone ogni abitanti, con 19 decessi. La disponibilità d informazioni precise ed aggiornate sui traumi cranici appare indispensabile per l orientamento delle iniziative di prevenzione, la valutazione degli effetti delle azioni già intraprese, la programmazione di interventi assistenziali al traumatizzato in fase acuta e di sostegno alla famiglia del traumatizzato con disabilità residua. Lo studio esplora il fenomeno del trauma cranico tramite le informazioni fornite da flussi informativi di routine; queste fonti, pur se limitate in completezza (mancano ad esempio notizie sull uso di casco e cinture), presentano una maggiore tempestività e minor costo rispetto ad altri flussi. leggi l intero documento sul sito del Dipartimento ogicilocali/tabid/266/default.aspx 7

9 Epidemiologia delle Malattie Infettive nel territorio dell Ausl di Cesena (giugno 2006) Questa pubblicazione riporta i casi di malattia infettiva notificati nel nostro territorio. Dalla metà del secolo scorso il miglioramento delle condizioni igieniche, la diffusione delle vaccinazioni, la disponibilità e l accessibilità dei trattamenti efficaci contro la maggior parte dei microrganismi patogeni, hanno determinato una profonda trasformazione del panorama delle malattie infettive, che in passato avevano un ruolo primario nel determinare malattie e morti nella popolazione. E comunque importante continuare a monitorarne l andamento poiché, l emergere o riemergere di malattie infettive quali la sindrome da immunodeficienza acquisita (AIDS), le epidemie sostenute da nuovi agenti patogeni (SARS o influenza aviaria) o dalla recrudescenza di patologie legate alla condizione di povertà e di esclusione sociale (TBC), ai sempre più numerosi soggiorni all estero per motivi di lavoro o di turismo (ad es. malaria), hanno dimostrato che le malattie infettive continuano a rappresentare un problema rilevante per la Sanità Pubblica. Le fonti dei dati per questa pubblicazione sono le notifiche di malattia infettiva, trasmesse in particolare dai medici di Medicina Generale al Servizio di Igiene e Sanità Pubblica, le statistiche del Servizio Materno Infantile e le informazioni messe a disposizione dal Servizio Malattie Infettive dell Ospedale Bufalini. Profilo di salute della popolazione immigrata nel territorio cesenate (gennaio 2006) Per descrivere popolazione immigrata straniera e i suoi bisogni si è utilizzato un approccio multidisciplinare al fenomeno al fine di riuscire a cogliere le caratteristiche utili a chi deve organizzare interventi. L analisi parte da un punto di vista allargato al contesto internazionale (il cosiddetto villaggio globale ): la situazione locale è, infatti, parte di un fenomeno più ampio, legato a dinamiche che vanno oltre i confini del nostro territorio. Si sono utilizzati dati quantitativi (derivati ad esempio dalle anagrafi dei comuni e dai servizi socio sanitari) e dati di tipo qualitativo provenienti da ricerche ad hoc. Il rapporto mostra come il fenomeno migratorio stia portando da un lato giovani energie fisiche e culturali alla nostra popolazione sempre più anziana e dall altro allo sviluppo di criticità legate alla presenza di nuovi bisogni di salute e disuguaglianze nell accesso ai servizi che richiedono un attenta valutazione e una rapida risposta. La popolazione immigrata nel nostro territorio risulta essere molto variegata: sono oltre cento i Paesi di provenienza. Si sono pertanto differenziati, sulla base della definizione proposta dall ISTAT, gli immigrati provenienti da Paesi a sviluppo avanzato (europei e Nord americani) da quelli a forte pressione migratoria (Sud del mondo) per evidenziare alcune situazioni che potevano altrimenti essere in parte mascherate. In alcuni casi si è giunti a fare considerazioni anche riferite a singoli Paesi di provenienza per individuare specifiche aree di bisogno e modalità di intervento. leggi l intero documento sul sito del Dipartimento 238/Default.aspx leggi l intero documento sul sito del Dipartimento miologiadellemalattieinfettive/tabid/239/default.aspx 8

10 Epidemiologia dei tumori e programmi di screening oncologico nella Ausl di Cesena giugno 2007 I tumori rappresentano un importante problema di sanità pubblica per la nostra popolazione. L incidenza delle più frequenti neoplasie è in aumento (specialmente mammella, colon retto e polmone nelle donne; prostata e colon-retto negli uomini), eccetto che per il tumore dello stomaco, mentre la mortalità è in calo. I costanti progressi scientifici hanno dato ai medici importanti strumenti per diagnosticare precocemente e curare queste malattie, ma nonostante sia aumentata la sopravvivenza per molti casi di tumore, i casi di tumore aumentano e producono sofferenze fisiche e psicologiche. La prevenzione sia di tipo primario (rivolta all ambiente e ai comportamenti) sia di tipo secondario (screening oncologici) rappresenta la strategia più importante per contrastare efficacemente questo problema. Riteniamo che la conoscenza sia il primo passo per impostare interventi appropriati ed efficaci, perciò abbiamo dedicato questo numero alla descrizione dei tumori utilizzando i dati del Registro tumori e dei programmi di screening oncologici attivi nel territorio. Per motivi di sintesi si è limitata la descrizione ai tumori principali e a quelli per i quali sono attivi programmi di screening. leggi l intero documento sul sito del Dipartimento Diseguaglianze di salute nel territorio cesenate settembre 2007 Le disuguaglianze in salute rappresentano differenze e disparità presenti in gruppi particolari di popolazione, che condizionano accesso e fruibilità dei servizi sanitari. Nel nostro territorio si è valutata la presenza di disuguaglianze in salute in due sottogruppi di popolazione: le persone con cittadinanza straniera e le persone con un basso titolo di studio (utilizzato in letteratura quale indicatore di una situazione economica svantaggiata). Le persone con cittadinanza straniera accedono ai servizi sanitari in maniera diversa rispetto agli italiani di pari età: i minori stranieri vengono ricoverati più spesso rispetto bambini italiani (137 ricoveri vs 61 per minori); le donne straniere accedono alle cure prenatali con maggior ritardo e minor frequenza e presentano un adesione al programma di screening per il carcinoma della cervice uterina molto più bassa (32% vs 50%). Indipendentemente dalla cittadinanza, ad un basso livello d istruzione corrisponde una peggiore percezione del proprio stato di salute e in genere una maggior prevalenza dei principali fattori di rischio comportamentali; inoltre si ha più spesso compresenza di più fattori di rischio. Per contrastare le disuguaglianze in salute, si rivela fondamentale la collaborazione con altri attori sociali ( amministrazioni pubbliche, mondo produttivo, scuole, volontariato ). leggi l intero documento sul sito del Dipartimento fault.aspx 9

11 Profilo di Comunità del Territorio Cesenate (prima e seconda parte) marzo-luglio 2008 Il profilo fornisce un quadro rappresentativo dello stato di salute della nostra Comunità e dell offerta dei Servizi sanitari e sociali nel nostro territorio. Nella prima parte del profilo relativa alle caratteristiche e ai bisogni della Comunità, sono stati analizzati gli aspetti sociodemografici, economici ed ambientali principali; seguono approfondimenti mirati a sottogruppi di popolazione (famiglia e bambini, giovani e adolescenti, anziani, disabili e immigrati) e a tematiche particolari (Qualità della vita e salute percepita, stili di vita, principali malattie e cause di morte, programmi di screening, ambiente di vita e di lavoro). Nella seconda parte del profilo, relativa all Offerta e domanda dei servizi sociali e sanitari, si sono valutate l offerta dei Servizi presenti (assistenza sociale territoriale, assistenza sanitaria territoriale ed assistenza ospedaliera) e la qualità dei servizi stessi attraverso alcuni indicatori di processo e risultato; seguono approfondimenti mirati ai servizi offerti a sottogruppi specifici di popolazione (minori, anziani, disabili, tossicodipendenti, pazienti psichiatrici ed immigrati). Il profilo di comunità rappresenta lo strumento da cui la Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria è partita per indicare gli indirizzi e le priorità di tutta la programmazione sociale e sanitaria del territorio, attraverso l adozione dell atto d indirizzo e coordinamento per il triennio leggi l intero documento sul sito del Dipartimento disalutedellacomunit%c3%a0/tabid/521/default.aspx Incidenti stradali nelle province della costa emiliano-romagnola, (giugno 2008) La pubblicazione descrive le conseguenze sanitarie degli Incidenti stradali nelle Province della costa emiliano-romagnola in un periodo di 12 anni (dal 1995 al 2006) in termini di morti, feriti, conseguenze invalidanti e relativo impegno assistenziale delle strutture ospedaliere pubbliche; analizza inoltre alcuni aspetti di contesto ambientale, le tipologie di persone coinvolte e i loro comportamenti. La modalità di descrizione adottata, pur nel rispetto della correttezza scientifica, consente la lettura anche ai non addetti ai lavori, perché lo scopo principale del documento è contribuire ad aumentare la conoscenza del fenomeno e favorire iniziative delle Comunità Locali e dei singoli cittadini per contrastarlo efficacemente. L Incidente stradale continua a rappresentare la causa di morte più rilevante per le giovani generazioni. L obiettivo dell Unione Europea è ridurre nel 2010 la mortalità da Incidente stradale del 50% rispetto al 2000; la prevenzione è possibile, come dimostra la diminuzione negli ultimi anni, anche a livello locale, del numero di morti da incidente stradale in conseguenza degli interventi legislativi e di controllo, delle azioni per la sicurezza delle strade e la tutela degli utenti deboli, delle attività informative e educative. I numeri degli incidenti e le loro gravi conseguenze rimangono alti, ma il messaggio che si può ricavare è fondamentalmente positivo: le leggi sull obbligo del casco e sulla patente a punti hanno ottenuto un primo iniziale risultato positivo, i cittadini cominciano a capire che i dispositivi di 10

12 protezione individuali possono salvare la vita, le Amministrazioni locali sono sempre più impegnate a rendere più sicure le strade anche nei centri abitati. leggi l intero documento sul sito del Dipartimento ogicilocali/tabid/266/default.aspx Progetto Salem. Assistenza sanitaria ai cittadini stranieri temporaneamente presenti. Anno 2007 (settembre 2008) Il progetto Salem, partito nel 1999, è finalizzato alla tutela della salute degli stranieri immigrati non inscrivibili al SSN, dei nomadi, delle persone senza fissa dimora e di tutti i soggetti che per motivi sociali, culturali ed economici vengono ad essere privati della possibilità di avere accesso ad un assistenza sanitaria che ne tuteli la salute. Il progetto si avvale della collaborazione delle organizzazioni umanitarie e di volontariato operanti nel territorio, in particolare la Caritas e l associazione Salem. Grazie ad un accordo tra Dipartimento di Sanità Pubblica, Distretto, Ospedale dell Ausl di Cesena e le associazioni di volontariato interessate al problema, si sono definiti percorsi di accesso ai Servizi di assistenza sanitaria di base e specialistica per gli immigrati irregolari, che non fossero affidati ad estemporanei interventi di solidarietà e che non riversassero sui servizi di Pronto Soccorso e Guardia Medica anche tutti i casi non urgenti. Nel 2007 gli stranieri non in regola con il permesso di soggiorno assistiti attraverso la rete di medici appartenenti al progetto Salem è diminuito rispetto allo scorso anno del 10% raggiungendo la quota di 666 assistiti. La provenienza degli assistiti STP è diversa nei due sessi: donne d età maggiore di 40 anni, provenienti dall est Europa per i lavori d assistenza ad anziani e giovani uomini in prevalenza nord africani per i lavori stagionali o di manovalanza. Nel 2007 si sono registrati 107 ricoveri, con un calo del 37% rispetto al Le cause più frequenti di ricovero per gli STP sono condizioni correlate alla gravidanza e al parto (25% dei ricoveri) seguite da patologie dell apparato respiratorio (12%), tumori (11%) e traumatismi (9%). Dal 1 gennaio 2008 l assistenza agli STP viene fornita non più in forma volontaria da un ristretto numero di medici, ma, al pari dei cittadini italiani, da tutti i medici di medicina generale convenzionati e operanti nel territorio. leggi l intero documento sul sito del Dipartimento Sistema di Sorveglianza PASSI 2007 (rapporto regionale e aziendale) dicembre 2008 PASSI (Progressi nelle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia) é il sistema di sorveglianza italiano sui comportamenti correlati con la salute della popolazione adulta, coordinato dal Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali e dall Istituto Superiore di Sanità. Da aprile 2007 il sistema di sorveglianza è stato attivato in 20 Regioni e 149 Ausl; nel 2007 sono state raccolte circa interviste a livello nazionale (Pool PASSI 2007). In Emilia- Romagna hanno aderito al Sistema tutte le 11 Aziende USL, con la raccolta di interviste; nell Azienda USL di Cesena il campione è stato di 245 persone intervistate. Il sistema PASSI indaga aspetti relativi allo stato di salute (salute percepita, prevalenza di fattori di rischio cardiovascolari e di sintomi di depressione), abitudini di vita (alimentazione, 11

13 attività fisica, fumo, alcol), offerta e utilizzo di programmi di prevenzione (screening oncologici, vaccinazione contro rosolia e influenza), sicurezza stradale e domestica. Ogni mese un campione di residenti di età compresa tra 18 e 69 anni viene estratto con metodo casuale dagli elenchi delle anagrafi sanitarie. Personale del Dipartimento di Sanità Pubblica, specificamente formato, effettua interviste telefoniche (nella Azienda USL di Cesena circa 35 interviste al mese) con un questionario standardizzato. I dati vengono poi trasmessi in forma anonima tramite internet e registrati in un archivio unico nazionale. Leggi i documenti sul sito del Dipartimento miologiadellemalattieinfettive/tabid/239/default.aspx Indagine Attività fisica nei giovani cesenati (dicembre 2008) Progetto volto a migliorare le conoscenze sulle caratteristiche e le attitudini dei ragazzi del nostro territorio nei confronti dello sport e del movimento in genere, al fine di mettere in atto interventi efficaci, mirati ad educare ad uno stile di vita più attivo e salutare. Durante l anno 2008 il gruppo di lavoro ha progettato l indagine, che avrà inizio nel 2009, e che vedrà coinvolti gli studenti di alcune classi superiori di Cesena sui quali sarà valutato il livello e le tipologie d attività fisica praticate sia a livello scolastico che extrascolastico. È prevista al termine dello studio la realizzazione di un report finale. 2.3 Alcuni risultati e prospettive future La disponibilità di conoscenze sui bisogni e problemi di salute della popolazione è indispensabile per la costruzione di un programma d intervento efficace. Le analisi dei flussi informativi correnti e le indagini condotte, anche con metodi qualitativi, hanno fornito ai decisori e agli operatori socio-sanitari un quadro sufficientemente rappresentativo dei problemi principali e dello stato di salute generale della nostra popolazione e sono state utilizzate ampiamente per la programmazione, in particolare per la elaborazione dell Atto di indirizzo e coordinamento della Conferenza territoriale sociale e sanitaria e del Piano di Zona Distrettuale per la Salute e il Benessere. In tutte le pubblicazioni si è cercato di migliorare il linguaggio e la presentazione grafica, per renderlo maggiormente fruibile anche ai non tecnici. Nei prossimi anni si intende sviluppare questa attività di analisi, sia mantenendo aggiornati gli studi già pubblicati, sia esplorando aree ancora poco documentate. 12

14 3 CULTURA DELLA SALUTE E STILI DI VITA SANI 3.1 Presentazione del problema Nel nostro Paese, la gran parte del carico globale di malattia è dovuto alle patologie croniche, che comprendono malattie cardiovascolari, cancro, disturbi mentali, diabete, malattie respiratorie croniche e muscolo-scheletriche. Gran parte dei fattori che determinano malattie croniche e mortali può essere ricondotta a comportamenti modificabili come il fumo, l alimentazione e la sedentarietà. L adozione di un particolare stile di vita non è legato solo a fattori propri dell individuo, quali conoscenze, valori, atteggiamenti, credenze, ma anche a condizioni del contesto sociale, ambientale ed economico. Se si vogliono prevenire queste malattie si deve quindi intervenire a più livelli e coinvolgendo più attori sociali. 3.2 Strategie di intervento del Dipartimento di Sanità Pubblica Seguendo i principi della promozione della salute il Dipartimento di Sanità Pubblica, organizza interventi di promozione degli stili di vita sani e di contrasto dei fattori di rischio, ricercando la massima collaborazione con le altre organizzazioni sociali che operano sul territorio (ad es. scuole, pubbliche amministrazioni, volontariato, aziende private.). Gli interventi, rivolti alla popolazione generale o a particolari fasce particolarmente a rischio e/o deboli, sono ispirati da quelli riconosciuti più efficaci dalla comunità scientifica. Principalmente si attuano campagne di comunicazione e di sensibilizzazione sull adozione di comportamenti protettivi perla salute, corsi di educazione alla salute nelle scuole, interventi sul contesto sociale e l organizzazione dei servizi volti a facilitare l adozione di stili di vita salutare e a contrastare quelli a rischio. Fumo Strategie di intervento efficaci1 volte a combattere il fumo di tabacco Promuovere politiche locali contro il fumo Favorire la creazione di ambienti liberi dal fumo Aiutare chi vuole smettere di fumare Promuovere la salute e prevenire l abitudine al fumo tra i giovani Informare sui rischi legati all abitudine al fumo e sugli strumenti ed i metodi idonei alla disassuefazione disponibili sul territorio dell AUSL Principali attività realizzate dal Dipartimento di Sanità Pubblica Progetto Ospedale e Servizi Sanitari senza fumo Intervento di tutela della salute degli utenti e degli operatori sanitari attraverso il rispetto della normativa antifumo negli ambienti sanitari e la sensibilizzazione del personale affinché si ponga come esempio di non fumatore. Sono stati organizzati corsi di formazione per agenti accertatori e realizzate linee guida per l approccio comunicativo - motivazionale al fumatore. 13

15 Ogni anno si realizza un Monitoraggio annuale dell abitudine tabagica, realizzato tramite i controlli periodici del Medico Competente. Dal 2007 sono stati attivati 3 corsi di gruppo per la disassuefazione dal fumo per persone cardiopatiche. Complessivamente hanno partecipato un totale di 21 persone (9 e 7 persone nei corsi del 2007 e 5 nel corso del 2008). Progetto Ambienti di lavoro liberi dal fumo Intervento orientato a tutelare i lavoratori dall esposizione al fumo passivo, anche attraverso l applicazione della legislazione su inquinanti aerodispersi negli ambienti di lavoro. Progetto Cuccioli senza fumo Intervento rivolto alle donne gravide, ai genitori e ai familiari di bambini in età pediatrica. La finalità è quella di sensibilizzare i genitori sull importanza di evitare l esposizione dei propri figli al fumo passivo e di creare ambienti domestici liberi dal fumo. Questo obiettivo è stato raggiunto attraverso la distribuzione di materiale educativo/informativo e attraverso un colloquio motivazionale personalizzato, realizzato dal personale sanitario specificatamente formato, al fine di aumentare le conoscenze sulla dipendenza da fumo e sui possibili danni provocati dall esposizione al fumo passivo specialmente in età pediatrica. Progetto Lasciateci Puliti Strategia d intervento, attraverso attività educative in ambito scolastico, volta a ridurre il numero di persone che iniziano a consumare tabacco. Il programma si propone di aiutare i ragazzi a comprendere i fattori ambientali e personali che inducono le persone ad iniziare a fumare, e a sviluppare conoscenze e abilità necessarie per reagire positivamente. L articolazione del corso ha previsto il coinvolgimento attivo degli insegnanti che a loro volta hanno rivolto l intervento educativo agli alunni. Dal 2005 al 2008 hanno aderito al progetto 39 insegnanti di scuole secondarie di primo grado e 875 studenti. Progetto Il Medico di Medicina Generale contro il fumo L obiettivo di questo progetto è quello di aumentare le conoscenze tra i Medici di Medicina Generale sulla dipendenza da fumo, sui danni per la salute e sui possibili interventi di disassuefazione. Un secondo obiettivo è quello di aumentare le competenze sulle tecniche di comunicazione motivazionale nei confronti dei pazienti fumatori. A tal fine sono stati realizzati corsi di formazione, uno di base e uno avanzato, specifici per il raggiungimento dei suddetti obiettivi. Sono stati inoltre prodotti opuscoli informativi/educativi di cui il medico si può servire nell intervento rivolto al fumatore. Progetto Corsi per smettere di fumare Il corso organizzato in collaborazione con Il SERT, si prefigge di aiutare i fumatori a smettere di fumare e di promuovere l adozione di uno stile di vita sano. Il percorso è strutturato secondo il principio della terapia di gruppo (gruppi di auto-aiuto), che prevede la diminuzione graduale del fumo fino ad arrivare all astinenza totale. Vengono inoltre fornite informazioni sui rischi per la salute legati al fumo di sigaretta e nozioni sui principi di una corretta alimentazione. Dal 1997 al 2008 sono stati organizzati 29 Corsi per smettere di fumare e sono circa 200 le persone che hanno partecipato ai corsi. L 80% dei partecipanti è risultato astinente a fine corso e il 35% si è mantenuto tale al controllo a sei mesi. I corsi si realizzano ogni anno in base alle richieste della popolazione. Il progetto prevede la realizzazione di almeno 2 corsi all anno. 14

16 Attivita Fisica Strategie di intervento efficaci per ottenere un incremento dell attività fisica e ridurre l incidenza di malattie legate alla sedentarietà Riguardano interventi educativi e informativi attraverso interventi di comunicazione rivolte alla comunità, interventi di supporto sociale per facilitare la pratica dell attività fisica e la creazione di facilitazioni di accesso alle strutture dove si pratica attività sportiva. Principali attività realizzate dal Dipartimento di Sanità Pubblica Cesenatico Cammina Progetto volto ad aumentare la pratica di attività fisica nella popolazione di Cesenatico, attraverso camminate di gruppo guidate. Dopo aver istituito un gruppo di lavoro con Comune, Ausl, Gesturist e Cai (Club Alpino Italiano) è stata effettuata la mappatura di 9 percorsi pedonali nella città di Cesenatico e realizzata una piantina illustrativa dei percorsi individuati. Il 21 Aprile 2007 ha ufficialmente preso inizio il progetto attraverso l organizzazione di una giornata di lancio atta a coinvolgere i cittadini nell iniziativa. Dal 2007 ad oggi il progetto si consolidato e sviluppato prevedendo l organizzazione annuale di una manifestazione dedicata al progetto e con l istituzione di camminate di gruppo bisettimanali alle quali partecipano in media una trentina di persone. Le camminate sono organizzate periodicamente durante l arco di un anno, con 2 appuntamenti settimanali in orario serale e con una sospensione durante il periodo estivo. È inoltre stato predisposto un sistema di monitoraggio periodico dei benefici apportati dall'attività fisica attraverso la rilevazione di alcuni parametri fisici e della percezione soggettiva della salute. I dati vengono raccolti durante la giornata inaugurale del progetto e durante altri 2 momenti nell arco dell anno. Mappa per l attività fisica È stata effettuata una ricognizione delle opportunità presenti sul territorio per la pratica di attività fisica rivolta a persone della terza età. L intervento ha previsto la collaborazione da parte di partner sia pubblici, sia privati (Palestre, Associazioni sportive, Associazioni di volontariato ). Nell anno 2005 sono stati prodotti e distribuiti 2600 opuscoli divisi per 3 aree territoriali: Comune di Cesena, Valle del Rubicone e Mare, Zona Montana. Alla produzione e distribuzione ha partecipato l associazione Auser che ha realizzato l invio del materiale attraverso i propri giornalini, raggiungendo la maggior parte delle persone anziane del territorio. Progetto Botero Comune di Bagno di Romagna Progetto volto a migliorare lo stato di salute della popolazione bagnese attraverso interventi mirati a migliorare il livello di attività fisica. E stato istituito un tavolo di lavoro con il comune di Bagno di Romagna e altri attori sociali del territorio al fine di effettuare un analisi delle risorse disponibili e una valutazione delle attività realizzabili sul territorio per la pratica di attività fisica possibilmente di gruppo. È stata predisposta e realizzata una campagna comunicativa per la diffusione dell iniziativa e organizzato un incontro di presentazione del progetto rivolto a tutta la cittadinanza che ha coinvolto operatori USL, Comune, preparatori sportivi e centro sociale. A partire dalla prima metà di settembre 2005 sono state realizzate 3 giornate di attività fisica gratuita (ginnastica, trecking, piscina) che sono state poi riproposte nei mesi primaverili come attività da praticare 15

17 all aperto e in gruppo. L iniziativa era volta principalmente a far conoscere ai cittadini residenti le possibilità presenti sul proprio territorio per praticare attività fisica. Campagna di informazione Sali le Scale e Sale la Salute Realizzazione di una campagna educativa informativa di comunicazione volta a incentivare l utilizzo delle scale informando sui benefici derivanti dalla pratica di questa semplice abitudine. La campagna ha visto la produzione e la diffusione su larga scala di materiale informativo (cartoline, locandine, targhette da affiggere vicino all ascensore) finalizzato a promuovere l utilizzo delle scale e a disincentivarne l uso dell ascensore. Nell anno 2005 sono state realizzate 3500 Locandine, cartoline e 2000 targhe. Il materiale è stato distribuito in tutte le strutture dell Azienda Usl, presso gli ambulatori dei medici di medicina generale, i farmacisti e i medici pediatri. Alla distribuzione hanno aderito anche i Comuni di Cesena, Gambettola, Verghereto, Savignano, Sarsina, È stata avviata inoltre una distribuzione di materiale specifico (targhe) presso tutti gli Hotel di Cesenatico che hanno aderito all iniziativa affiggendo le targhe vicino agli ascensori. I materiali sono inoltre utilizzati durante tutte le iniziative di promozione della salute promosse dal DPS. Alimentazione Strategie di intervento efficaci per promuovere una sana alimentazione e prevenire le malattie connesse a scorrette abitudini alimentari Le linee guida consigliano di seguire le seguenti raccomandazioni: Limitare il consumo di alimenti contenenti grassi consumare elevate quantità di frutta e verdura, basse quantità di carne e grassi e ridurre il consumo di merendine confezionate correggere abitudini alimentari scorrette e insegnarne di più salutari sensibilizzare su tematiche di carattere psicologico e comportamentale ai fini di prevenire i disturbi del comportamento alimentare. Principali attività realizzate dal Dipartimento di Sanità Pubblica Linee guida nutrizionali per la promozione della salute e di corretti stili di vita E stata realizzata una guida informativa di tipo nutrizionale da distribuire a target specifici di popolazione (donne gravide, persone con problematiche relative al peso, operatori sanitari alimentaristi ) con lo scopo di contribuire ad aumentare le conoscenze in campo alimentare e consentire scelte alimentari consapevoli. Nel 2003 sono stati prodotti opuscoli informativi e realizzata una pagina web specifica sull argomento. Nel 2005 sono state ristampate copie terminate nell anno Nel dicembre 2008 è stato predisposto l aggiornamento e la nuova ristampa delle Linee Guida con i nuovi dati messi a disposizione dall INRAN (Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione), la cui realizzazione è prevista per l anno

18 Corsi psicoeducativi per persone obese e in sovrappeso Il corso ha l obiettivo di contribuire a ridurre le patologie legate a sovrappeso e obesità, attraverso l educazione ad un alimentazione corretta, la riduzione di comportamenti alimentari disfunzionali e l aumento della pratica regolare di attività fisica. I corsi sono condotti da uno psicologo, un medico nutrizionista e un medico dello sport. Dall inizio del progetto (2001) al 2008 sono stati realizzati 23 corsi. I corsi vengono realizzati periodicamente in base alla richiesta da parte della popolazione che può accedere alle informazioni attraverso il materiale divulgato presso le sedi dei distretti Az. U.S.L. e presso gli ambulatori dei medici di medicina generale. Dalla valutazione dei corsi finora realizzati è emerso un miglioramento, da parte dei partecipanti, dello stile di vita in particolare per quanto riguarda le abitudini alimentari e la pratica di attività fisica. Tutti i partecipanti dichiarano un miglioramento delle conoscenze su alimentazione e movimento e raggiungono, alla fine del corso (dopo 2 mesi circa), una diminuzione dell iniziale peso corporeo che si aggira in media attorno al 2-3% in meno rispetto al peso iniziale. La maggior parte dei partecipanti ha segnalato la necessità di frequentare più incontri rispetto a quelli previsti dal progetto. Oltre a questi progetti, il Dipartimento di Sanità Pubblica partecipa ad altre iniziative organizzate in collaborazione con la Pediatria di Comunità per la lotta all obesità in età precoce. Corsi di sostegno per genitori di bambini a rischio di diventare obesi. Progetto rivolto a genitori di bambini potenzialmente a rischio di diventare obesi, per offrire loro un sostegno e un accompagnamento nell affrontare questa problematica. Nel 2006 è stato istituito un gruppo di lavoro aziendale composto da medici, pediatri, dietiste, psicologi, assistenti sanitarie e un IP, al fine di lavorare sugli obiettivi regionali stabiliti dal progetto obesità. Il gruppo si è suddiviso in sottogruppi per lavorare a diversi sott obbiettivi tra i quali individuare fattori di rischio precoci e organizzare un intervento di prevenzione precoce. Da questi lavori è nato un primo corso sperimentale, svoltosi da aprile a giugno 2008, rivolto a quelle famiglie che presentavano alcuni dei fattori di rischio ritenuti più importanti per un possibile sviluppo di obesità nel bambino. I genitori dei bambini potenzialmente a rischio sono stati individuati da alcuni pediatri selezionati per la fase sperimentale i quali avevano il compito di invitare e motivare i genitori a partecipare al corso. Il corso, condotto da una psicologa con l intervento di un pediatra e una dietista, si è svolto in 6 incontri a cadenza quindicinale di 2 ore ½, il sabato mattina. I risultati del corso hanno fatto emergere alcune criticità che hanno portato il gruppo di lavoro a concentrare maggiormente l attenzione e le risorse disponibili sulla necessità di formare maggiormente i pediatri su alcune abilità comunicative e relazionali al fine di sensibilizzare e coinvolgere maggiormente i genitori sulla tematica dell obesità infantile e aumentare la loro motivazione a partecipare ai programmi aziendali per la lotta all obesità. 17

19 Progetto Five a Day Iniziativa di promozione ad un maggior consumo di frutta e verdura rivolto a bambini e genitori in ambito scolastico. Nei tre anni scolastici dal 2005 al 2008 sono stati coinvolti: 59 insegnati, studenti e genitori). La valutazione del progetto ha evidenziato un significativo aumento del consumo di frutta e verdura e una riduzione del consumo di merendine confezionate in particolare nei bambini delle elementari. Progetto Educazione alimentare Il progetto ha l obiettivo di aumentare la consapevolezza sul significato di stile di vita sano e a rinforzare comportamenti diretti a valorizzare gusto. Dall inizio del progetto, si sono riscontrate numerose adesioni in ambito scolastico, realizzati corsi di formazione con gli insegnanti e attivazioni con le classi stesse. Nei tre anni scolastici dal 2005 al 2008 sono stati coinvolti nelle scuole secondarie di primo grado: 19 insegnanti e 525 studenti; nelle scuole secondarie di secondo grado: 5 docenti e 150 studenti. Progetto Che cavolo Mangi? Questo progetto è finalizzato a contribuire alla riduzione di patologie legate a uno scarso consumo di frutta e verdura attraverso la diffusione di informazioni sull importanza del consumo di questi alimenti. Nel 2005 è stato ideato e realizzato materiale educativo informativo ( cartoline e 3500 locandine) ed è stata organizzata una campagna comunicativa che ha visto la diffusione del materiale informativo su ampia scala. Il materiale è stato diffuso nelle scuole in occasione dei progetti di educazione nutrizionale, nei punti informativi dell ospedale e dei distretti sanitari, presso gli ambulatori dei medici di medicina generale, dei pediatri e in tutte le farmacie di Cesena. È stata realizzata una campagna informativa con il coinvolgimento dei rappresentanti di categoria, per la distribuzione del materiale presso i negozi di frutta e verdura di Cesena. Le cartoline vengono utilizzate e distribuite periodicamente durante i corsi per persone in sovrappeso e durante i corsi gravide organizzati dall Ausl di Cesena. Nel 2007 le cartoline sono state ristampate con il contributo della comunità europea in quanto utilizzate in un progetto europeo al quale il DSP partecipa come partner. Il materiale è stato tradotto in 3 lingue (inglese, tedesco e ungherese) e sarà utilizzato durante campagne educative in altri paesi membri della Comunità Europea. Progetto Idle (Intelligent Diet and Lifestyles in Europe) Progetto finanziato con il contributo della Commissione Europea al quale l Azienda Usl e nello specifico il DSP, partecipa insieme ad altri 2 paesi europei: Germania e Ungheria. Il progetto ha lo scopo di sviluppare, testare e promuovere attività educative rivolte a persone giovani e adulte, per stimolare una corretta alimentazione e stili di vita più sani, al fine di prevenire alcune delle patologie più diffuse e pericolose, migliorando così la conoscenza e l educazione su tali tematiche. Il progetto che ha preso avvio nel dicembre 2007 ha durata di 24 mesi e terminerà nel novembre Nell anno 2008 il DSP ha partecipato a 2 meeting europei in cui sono stati stabiliti gli step e rispettivi tempi di realizzazione. Il DSP ha effettuato una ricognizione delle iniziative ed esperienze di educazione alla salute presenti sul proprio territorio, ed effettuato un indagine rivolta ad attori chiave nel campo dell educazione alla salute al fine di raccogliere informazioni sul modo in cui i messaggi sugli stili di vita vengono divulgati e percepiti nei 18

20 differenti ambiti sociali. In seguito è stato prodotto materiale educativo tradotto anche in ungherese, tedesco e inglese da utilizzare in specifici corsi pilota che si svolgeranno nei tre paesi partner. È inoltre stato creato un sito web ( che servirà a diffondere i risultati raggiunti dal progetto e che raccoglierà il materiale prodotto per renderlo disponibile a coloro che si occupano di educazione alla salute. Nel 2008 il DSP ha inoltre lavorato all organizzazione di un corso pilota di formazione per una buona nutrizione. 3.3 Prospettive future Fumo Per i prossimi anni si intendono mantenere e se possibile sviluppare gli interventi e le iniziative attuate. In particolare si auspica di ampliare le adesioni delle scuole ai progetti di educazione alla salute, aumentando il numero di studenti e insegnanti raggiunti. Organizzare un attività di vigilanza e controllo periodica sul rispetto del divieto di fumo. Sensibilizzare gli operatori della scuola e gli studenti sull opportunità di rendere le strutture scolastiche libere dal fumo. Migliorare la comunicazione sulla disponibilità di corsi di disassuefazione dal fumo. Incentivare azioni di formazione rivolte ad enti, servizi e operatori del pubblico e del privato sociale, che intendono realizzare programmi di disassuefazione dal fumo di tabacco. Per quanto riguarda il progetto Cuccioli senza fumo, nel 2009, è prevista la raccolta e l elaborazione dei dati sull esposizione al fumo dei bambini, attraverso l utilizzo dei dati Cedap. Attivita Fisica Per l anno 2009 è prevista una concentrazione delle energie e delle risorse per incrementare le iniziative in atto. È prevista l organizzazione di una nuova manifestazione per il progetto Cesenatico Cammina in cui, oltre a rinforzare la popolazione sugli obiettivi del progetto, si cercherà di reclutare nuovi soggetti da aggiungere al campione già esistente per poter monitorare i benefici derivanti dall attività fisica praticata. È inoltre prevista l attivazione di un nuovo ambito del progetto Cesenatico Cammina che coinvolgerà i medici di medicina generale di Cesenatico e sarà rivolto a un target specifico di pazienti che presentano problematiche per le quali la pratica di attività fisica può prevenire e ridurre le complicanze di patologie come cardiopatie, diabete, ipertensione. Entro gennaio 2009 verrà realizzata una formazione per i medici aderenti al progetto sul protocollo di istruzione che prevede l attuazione da parte del medico di un counselling per incrementare la motivazione all attività fisica e il monitoraggio e la raccolta di dati sul paziente reclutato. Alimentazione I risultati ottenuti in ambito educativo rendono necessario continuare a investire le risorse in questo settore. Per questo motivo verrà dato anche in futuro ampio spazio alle iniziative di educazione alimentare nelle scuole, cercando di incrementare le adesioni scolastiche sul territorio. In particolare dall anno 2005 all anno 2008 il progetto Five a Day ha riscosso un 19

EDUCAZIONE ALLA SALUTE A SCUOLA

EDUCAZIONE ALLA SALUTE A SCUOLA U.O. IGIENE E SANITÁ PUBBLICA ASP- Potenza EDUCAZIONE ALLA SALUTE A SCUOLA Percorsi per guadagnare salute 2015-2016 1 PREMESSA Il concetto della salute è un concetto che necessita di molteplici azioni

Dettagli

Educazione alla Salute Alimentazione e Movimento nella Scuola Primaria: Misurare il cambiamento

Educazione alla Salute Alimentazione e Movimento nella Scuola Primaria: Misurare il cambiamento Protocollo n. 26/DDA/2012 Oggetto: progettualità per la valutazione, formazione, educazione alimentare e motoria Educazione alla Salute Alimentazione e Movimento nella Scuola Primaria: Misurare il cambiamento

Dettagli

PARTE III LA VALUTAZIONE DELLA CAPACITà DI PERSEGUIMENTO

PARTE III LA VALUTAZIONE DELLA CAPACITà DI PERSEGUIMENTO PARTE III LA VALUTAZIONE DELLA CAPACITà DI PERSEGUIMENTO Delle strategie REGIONALI (B) a cura di Sara Barsanti Introduzione L area di valutazione del conseguimento delle strategie regionali (area B) ha

Dettagli

ALIMENTAZIONE, MOVIMENTO, STILI DI VITA: ISTRUZIONI PER L USO

ALIMENTAZIONE, MOVIMENTO, STILI DI VITA: ISTRUZIONI PER L USO ALIMENTAZIONE, MOVIMENTO, STILI DI VITA: ISTRUZIONI PER L USO la scuola che aderisce progetta ed organizza l attività dei propri studenti in modo da garantire una pratica quotidiana e/o iniziative ed attività

Dettagli

Un sistema per guadagnare salute

Un sistema per guadagnare salute Un sistema per guadagnare salute PASSI è il sistema di sorveglianza sugli stili di vita degli adulti tra i 18 e i 69 anni PASSI (Progressi nelle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia) é il sistema

Dettagli

Protocollo d Intesa. tra

Protocollo d Intesa. tra Allegato 1 delib. As n. 2_2015 Protocollo d Intesa tra l Associazione ONLUS La vita oltre lo specchio, il Comune di Pisa, la Società della Salute di Pisa e l Azienda USL 5 di Pisa. PREMESSO - che nel Gennaio

Dettagli

Campobasso. E, p.c. Alla Dott.ssa Loredana Paolozzi Responsabile della Gestione Amministrativo -Contabile del Progetto Obesità

Campobasso. E, p.c. Alla Dott.ssa Loredana Paolozzi Responsabile della Gestione Amministrativo -Contabile del Progetto Obesità Campobasso Dipartimento di Prevenzione lì, 13/4/2010 U.O.C. Igiene degli Alimenti e della Nutrizione Prot: 3324 Rif. Nota n. Oggetto: Piano Regionale della Prevenzione: Relazione sintetica, con riferimento

Dettagli

MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO.

MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO. ALLEGATO A MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO. il sistema organizzativo che governa le modalità di erogazione delle cure non è ancora rivolto al controllo in modo sistemico

Dettagli

REGIONANDO 2000. REGIONE EMILIA ROMAGNA SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE AZIENDA U.S.L. di CESENA

REGIONANDO 2000. REGIONE EMILIA ROMAGNA SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE AZIENDA U.S.L. di CESENA REGIONANDO 2000 REGIONE EMILIA ROMAGNA SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE AZIENDA U.S.L. di CESENA PROGETTO SALEM PER L ASSISTENZA SANITARIA AI CITTADINI STRANIERI IMMIGRATI E AGLI INDIGENTI SENZA FISSA DIMORA

Dettagli

L uso di bevande alcoliche e la sicurezza stradale

L uso di bevande alcoliche e la sicurezza stradale L uso di bevande alcoliche e la sicurezza stradale I risultati dello Studio PASSI 2005 in Provincia di Savona Maria Paola Briata Savona 7 Maggio 2007 Consumo ed abuso di bevande alcoliche l alcol insieme

Dettagli

SISTEMA NAZIONALE DI VALUTAZIONE - AUTOVALUTAZIONE ANNAMARIA BIANCO

SISTEMA NAZIONALE DI VALUTAZIONE - AUTOVALUTAZIONE ANNAMARIA BIANCO AUTOANALISI D ISTITUTO SISTEMA NAZIONALE DI VALUTAZIONE - AUTOVALUTAZIONE ANNAMARIA BIANCO RAV A partire dal corrente anno scolastico tutte le scuole del Sistema Nazionale di Istruzione, statali e paritarie,

Dettagli

Diagnosi precoce delle neoplasie della cervice uterina in provincia di Ravenna

Diagnosi precoce delle neoplasie della cervice uterina in provincia di Ravenna Dipartimento di Sanità Pubblica Direttore: Dr. Paolo Ghinassi Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia Diagnosi precoce delle neoplasie della cervice uterina in provincia di Ravenna I

Dettagli

ISTITUTO STATALE D ISTRUZIONE SUPERIORE F. BESTA MILANO

ISTITUTO STATALE D ISTRUZIONE SUPERIORE F. BESTA MILANO ISTITUTO STATALE D ISTRUZIONE SUPERIORE F. BESTA MILANO PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER ALUNNI STRANIERI INDICE: PREMESSA 1. FINALITA 2. CONTENUTI 3. LA COMMISSIONE ACCOGLIENZA 4. PRIMA FASE DI ACCOGLIENZA

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.

Dettagli

R e g i o n e L a z i

R e g i o n e L a z i o R e g i o n e L a z i Titolo del Progetto o del programma: Siamo sicuri che si può lavorare sicuri Identificativo della linea o delle linee di intervento generale/i: Prevenzione degli eventi infortunistici

Dettagli

IL PROGRAMMA GUADAGNARE SALUTE: RENDERE FACILI LE SCELTE SALUTARI. Convegno: Web 2.0 per Guadagnare Salute

IL PROGRAMMA GUADAGNARE SALUTE: RENDERE FACILI LE SCELTE SALUTARI. Convegno: Web 2.0 per Guadagnare Salute IL PROGRAMMA GUADAGNARE SALUTE: RENDERE FACILI LE SCELTE SALUTARI Convegno: Web 2.0 per Guadagnare Salute Dott.ssa M. Teresa Scotti Bologna, 15 ottobre 2009 La promozione della salute è il processo che

Dettagli

RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI

RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI INTEGRAZIONE, ORIENTAMENTO E BUONE PRASSI RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI L iscrizione degli alunni con certificazione L.104

Dettagli

I dati allarmanti degli incidenti domestici nei bambini: un progetto di prevenzione nell ASP di Cosenza

I dati allarmanti degli incidenti domestici nei bambini: un progetto di prevenzione nell ASP di Cosenza I dati allarmanti degli incidenti domestici nei bambini: un progetto di prevenzione nell ASP di Cosenza U.O. Pediatria di Comunità ASP Cosenza 1 Gli infortuni domestici rappresentano la prima causa di

Dettagli

BELLI DI DENTRO Stili di vita e stili alimentari per mantenere giovani cuore e cervello. Drssa Grazia Foti

BELLI DI DENTRO Stili di vita e stili alimentari per mantenere giovani cuore e cervello. Drssa Grazia Foti BELLI DI DENTRO Stili di vita e stili alimentari per mantenere giovani cuore e cervello Drssa Grazia Foti MALATTIE CARDIOVASCOLARI Più importante causa di morte nel mondo, (17.3 milioni di morti ogni anno)

Dettagli

Diagnosi precoce delle neoplasie della mammella in provincia di Ravenna I dati del sistema di sorveglianza PASSI Anni 2007-2010

Diagnosi precoce delle neoplasie della mammella in provincia di Ravenna I dati del sistema di sorveglianza PASSI Anni 2007-2010 Dipartimento di Sanità Pubblica Direttore: Dr. Paolo Ghinassi Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia Diagnosi precoce delle neoplasie della mammella in provincia di Ravenna I dati del

Dettagli

PROGETTO CITTADINANZA E COSTITUZIONE

PROGETTO CITTADINANZA E COSTITUZIONE PROGETTO CITTADINANZA E COSTITUZIONE SICUREZZA E RISPETTO DELLE REGOLE FINALITA e OBIETTIVI DEL PROGETTO Le direttive comunitarie in tema di salute e sicurezza sul luogo di lavoro sottolineano la necessità

Dettagli

Premessa. Di seguito le nostre principali aree aree di intervento

Premessa. Di seguito le nostre principali aree aree di intervento Premessa Ad Meliora è anche Sicurezza. Ci rivolgiamo principalmente ad aziende operanti nel settore del terziario erogando: corsi di adempimento normativo: in funzione della tipologia di azienda e dei

Dettagli

Comune di Sondrio. Si assiste inoltre ad una maggior richiesta di accesso alla scuola secondaria di secondo grado da parte degli alunni disabili.

Comune di Sondrio. Si assiste inoltre ad una maggior richiesta di accesso alla scuola secondaria di secondo grado da parte degli alunni disabili. Comune di Sondrio LINEE GUIDA PER LA SPERIMENTAZIONE del coordinamento territoriale per l integrazione dei servizi a favore dell inclusione scolastica degli alunni con disabilità PREMESSA Il Comune di

Dettagli

LINEE GUIDA PER IL POTENZIAMENTO DELL'ASSISTENZA AI DISTURBI DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE

LINEE GUIDA PER IL POTENZIAMENTO DELL'ASSISTENZA AI DISTURBI DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE Delibera di Giunta - N.ro 2004/1016 - approvato il 31/5/2004 Oggetto: LINEE GUIDA PER IL POTENZIAMENTO DELL'ASSISTENZA AI DISTURBI DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE Prot. n. (SAM/03/27628) LA GIUNTA DELLA REGIONE

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI. Art. 1 Finalità

REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI. Art. 1 Finalità REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI Art. 1 Finalità La Provincia di Genova, in attuazione di quanto previsto dal proprio Statuto, promuove la cultura della

Dettagli

OGGETTO: Linee guida Progetto PERCORSO DI ORIENTAMENTO in collaborazione con la FS Prof. Sergio.

OGGETTO: Linee guida Progetto PERCORSO DI ORIENTAMENTO in collaborazione con la FS Prof. Sergio. Distretto Scolastico N 53 Nocera Inferiore (SA) Prot. n. 1676 C/2 Nocera Superiore,18/10/2012 A tutti i docenti All attenzione della prof. Sergio FS di riferimento All attenzione di tutti i genitori Tramite

Dettagli

Lavorare in Rete. a cura di Nunzia Coppedé. Nulla su di Noi senza di Noi. Formazione EmpowerNet

Lavorare in Rete. a cura di Nunzia Coppedé. Nulla su di Noi senza di Noi. Formazione EmpowerNet Lavorare in Rete Nulla su di Noi senza di Noi a cura di Nunzia Coppedé Cosa significa lavorare in rete Significa lavorare con diversi attori per affrontare insieme una causa comune La rete informale Le

Dettagli

PROGRAMMA DI PREVENZIONE CARDIOVASCOLARE nella REGIONE VENETO

PROGRAMMA DI PREVENZIONE CARDIOVASCOLARE nella REGIONE VENETO PROGRAMMA DI PREVENZIONE CARDIOVASCOLARE nella REGIONE VENETO Il programma di prevenzione cardiovascolare è stato attivato nella Regione Veneto nel corso del 2008, dopo una fase di preparazione durata

Dettagli

Le attività di prevenzione nella Regione Sicilia

Le attività di prevenzione nella Regione Sicilia Le attività di prevenzione nella Regione Sicilia I piani di intervento e di assistenza alla popolazione nelle Città di Palermo e Catania. Estate 2007 S. Scondotto A. Marras Il Sistema Nazionale di Sorveglianza

Dettagli

AREA ANALISI, PREVENZIONE E PROMOZIONE DELLA SALUTE DIPARTIMENTO DI SANITÀ PUBBLICA

AREA ANALISI, PREVENZIONE E PROMOZIONE DELLA SALUTE DIPARTIMENTO DI SANITÀ PUBBLICA AREA ANALISI, PREVENZIONE E PROMOZIONE DELLA SALUTE DIPARTIMENTO DI SANITÀ PUBBLICA 1/6 Premessa Il Dipartimento di Sanità Pubblica dell Azienda USL di Bologna ha la finalità di prevenire le malattie,

Dettagli

7.2 Indagine di Customer Satisfaction

7.2 Indagine di Customer Satisfaction 7.2 Indagine di Customer Satisfaction Il campione L indagine è stata condotta su un campione a più stadi di 795 clienti TIEMME SpA (errore di campionamento +/ 2%) rappresentativo della popolazione obiettivo,

Dettagli

5 La popolazione disabile

5 La popolazione disabile 5 La popolazione disabile Problematiche inerenti alle fonti dei dati sulla disabilità L Osservatorio per le politiche sociali dell Amministrazione Provinciale ha intrapreso un complesso lavoro di censimento

Dettagli

7.2 Indagine di Customer Satisfaction

7.2 Indagine di Customer Satisfaction 7.2 Indagine di Customer Satisfaction Il campione L indagine è stata condotta su un campione a più stadi di 373 clienti di Tiemme Spa sede operativa di Piombino (errore di campionamento +/- 2%) rappresentativo

Dettagli

Progetto Nazionale di Cure Palliative Pediatriche

Progetto Nazionale di Cure Palliative Pediatriche Progetto Nazionale di Cure Palliative Pediatriche Ecco la proposta della Fondazione Maruzza Lefebvre D Ovidio, della fondazione Livia Benini, di altre Fondazioni ed Associazioni Italiane e successivamente

Dettagli

Rapporto dal Questionari Insegnanti

Rapporto dal Questionari Insegnanti Rapporto dal Questionari Insegnanti SCUOLA CHIC81400N N. Docenti che hanno compilato il questionario: 60 Anno Scolastico 2014/15 Le Aree Indagate Il Questionario Insegnanti ha l obiettivo di rilevare la

Dettagli

Nati per Leggere Piemonte. Linee guida per la compilazione del questionario

Nati per Leggere Piemonte. Linee guida per la compilazione del questionario Linee guida per la compilazione del questionario Maggio 2014 Introduzione Gli indicatori e le relative linee guida riportati in questo breve documento sono stati elaborati da Fondazione Fitzcarraldo attraverso

Dettagli

Progetto ORIENTA. www.calabriaorienta.it. Comitato Tecnico di monitoraggio. 20 luglio 2012

Progetto ORIENTA. www.calabriaorienta.it. Comitato Tecnico di monitoraggio. 20 luglio 2012 Progetto ORIENTA www.calabriaorienta.it Comitato Tecnico di monitoraggio 20 luglio 2012 progetto Orienta, Comitato Tecnico di monitoraggio, sda al 20.07.12 - pag. 1/5 IL CONTESTO PROGETTUALE "L orientamento

Dettagli

Regione Puglia Assessorato alle Politiche della Salute

Regione Puglia Assessorato alle Politiche della Salute Regione Puglia Assessorato alle Politiche della Salute SINTESI RELAZIONE SULLO STATO DI SALUTE DELLA POPOLAZIONE PUGLIESE Bari, 20 luglio 2007 La Legge Regionale 25/2006, disegnando in un quadro organico

Dettagli

Ministero della Salute

Ministero della Salute Ministero della Salute Dipartimento della sanità pubblica e dell innovazione Direzione generale dei rapporti europei ed internazionali INFORMATIVA OMS: ATTIVITÀ FISICA Traduzione non ufficiale a cura di

Dettagli

PIANO REGIONALE DELLA PREVENZIONE 2014-2018

PIANO REGIONALE DELLA PREVENZIONE 2014-2018 MACRO OBIETTIVO 7 Codici indicatori: 7.6.1 PIANO REGIONALE DELLA PREVENZIONE 2014-2018 Programma: Mantenimento e Implementazione del Sistema per supportare le istituzioni scolastiche nella promozione della

Dettagli

Norme per la sorveglianza e la prevenzione degli incidenti domestici

Norme per la sorveglianza e la prevenzione degli incidenti domestici Legge Regionale 28 aprile 2009, n. 15 Norme per la sorveglianza e la prevenzione degli incidenti domestici ( B.U. REGIONE BASILICATA N.22 del 2 maggio 2009 Articolo 1 Finalità 1. La presente legge, in

Dettagli

PIANO EMERGENZA ONDATE DI CALORE ESTATE 2007

PIANO EMERGENZA ONDATE DI CALORE ESTATE 2007 GIUNTA REGIONALE DELLA CAMPANIA ASSESSORATO ALLA SANITA ASSESSORATO ALLE POLITICHE SOCIALI ASSESSORATO ALL AMBIENTE PIANO EMERGENZA ONDATE DI CALORE Area Generale di Coordinamento Assistenza Sanitaria

Dettagli

Quanta mortalità è evitabile e con quale tipo di intervento? I risultati dell analisi del registro di mortalità del Trentino

Quanta mortalità è evitabile e con quale tipo di intervento? I risultati dell analisi del registro di mortalità del Trentino LA PROMOZIONE DELLA SALUTE IN TRENTINO numeri, attività, prospettive Quanta mortalità è evitabile e con quale tipo di intervento? I risultati dell analisi del registro di mortalità del Trentino Laura Battisti

Dettagli

LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE PER UNA FORZA VENDITA VINCENTE

LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE PER UNA FORZA VENDITA VINCENTE LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE PER UNA FORZA VENDITA VINCENTE Non c è mai una seconda occasione per dare una prima impressione 1. Lo scenario Oggi mantenere le proprie posizioni o aumentare le quote di mercato

Dettagli

QUALITÀ E SICUREZZA PER I NOSTRI PAZIENTI

QUALITÀ E SICUREZZA PER I NOSTRI PAZIENTI QUALITÀ E SICUREZZA PER I NOSTRI PAZIENTI L ACCREDITAMENTO INTERNAZIONALE ALL ECCELLENZA Fondazione Poliambulanza ha ricevuto nel dicembre 2013 l accreditamento internazionale all eccellenza da parte di

Dettagli

Risultati dell indagine sul benessere dei dipendenti 2014

Risultati dell indagine sul benessere dei dipendenti 2014 Risultati dell indagine sul benessere dei dipendenti 2014 (art. 14 comma 5 - d.lgs 150/2009) sintesi dati Generali, per Area e tipologia di dipendente Le Amministrazioni pubbliche, nella prospettiva di

Dettagli

LA COSTRUZIONE DELLA RETE CON I MMG

LA COSTRUZIONE DELLA RETE CON I MMG LA COSTRUZIONE DELLA RETE CON I MMG Esperienze di collaborazione fra operatori negli interventi di prevenzione e cura del tabagismo Dr. Pedroni Massimo MMG Scandiano IL PROBLEMA DI SALUTE AFFRONTARE il

Dettagli

E possibile prevenire l abuso di alcolici? I risultati della sperimentazione del progetto PAASS

E possibile prevenire l abuso di alcolici? I risultati della sperimentazione del progetto PAASS CONEGLIANO, 19 OTTOBRE 2012 E possibile prevenire l abuso di alcolici? I risultati della sperimentazione del progetto PAASS Bolzonello Igor & Massimo Santinello -Il progetto P.A.A.S.S. è la conseguenza

Dettagli

PASSI 2009. I dati sul tabagismo in Valle d Aosta. Elisa Francesca ECHARLOD DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE

PASSI 2009. I dati sul tabagismo in Valle d Aosta. Elisa Francesca ECHARLOD DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE PASSI 2009 I dati sul tabagismo in Valle d Aosta Elisa Francesca ECHARLOD DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE Che cos è PASSI? Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Sistema di sorveglianza della popolazione

Dettagli

Andrea Petromilli Ordine degli Psicologi del Veneto. andrea.petromilli@psyveneto.it

Andrea Petromilli Ordine degli Psicologi del Veneto. andrea.petromilli@psyveneto.it L Ordine degli Psicologi del Veneto ed il processo di valutazione del rischio stress nella prospettiva delle azioni di miglioramento e lo sviluppo del benessere organizzativo. Andrea Petromilli Ordine

Dettagli

Progetto sperimentale VSQ - Valutazione per lo Sviluppo della Qualità delle Scuole

Progetto sperimentale VSQ - Valutazione per lo Sviluppo della Qualità delle Scuole Progetto sperimentale VSQ - Valutazione per lo Sviluppo della Qualità delle Scuole Premessa Nel quadro delle azioni del Ministero da attuare in coerenza con i principi generali contenuti nel Decreto legislativo

Dettagli

Centro Servizi Stranieri

Centro Servizi Stranieri Centro Servizi Stranieri Cittadini stranieri e italiani Servizi, enti, istituzioni, associazioni, gruppi che operano nell ambito dell immigrazione Informazione sulla normativa in tema di immigrazione Supporto

Dettagli

Valutazione di Impatto Sanitario dell impianto di incenerimentotermovalorizzazione. Castenaso e Granarolo dell Emilia

Valutazione di Impatto Sanitario dell impianto di incenerimentotermovalorizzazione. Castenaso e Granarolo dell Emilia Valutazione di Impatto Sanitario dell impianto di incenerimentotermovalorizzazione ubicato nei comuni di Castenaso e Granarolo dell Emilia Il contributo dell Azienda USL di Bologna Dr. Paolo Pandolfi Dipartimento

Dettagli

Il futuro degli screening: dalle politiche agli strumenti, ai compagni di strada Una simbiosi più serrata è possibile?

Il futuro degli screening: dalle politiche agli strumenti, ai compagni di strada Una simbiosi più serrata è possibile? CONVEGNO NAZIONALE GISMA 2015 Reggio Emilia 7-8 maggio Il futuro degli screening: dalle politiche agli strumenti, ai compagni di strada Una simbiosi più serrata è possibile? IL CONTRIBUTO DI EUROPA DONNA

Dettagli

IL CONTRIBUTO DEGLI INFERMIERI ALLA IDEAZIONE DEL PSS REGIONALE

IL CONTRIBUTO DEGLI INFERMIERI ALLA IDEAZIONE DEL PSS REGIONALE IL CONTRIBUTO DEGLI INFERMIERI ALLA IDEAZIONE DEL PSS REGIONALE Il presente documento, presentato in V commissione in occasione dell audizione del 23 settembre, si compone di due parti: Introduzione e

Dettagli

Ministero della Salute

Ministero della Salute PROTOCOLLO D INTESA TRA IL MINISTRO DELLA SALUTE E IL MINISTRO PER LE POLITICHE GIOVANILI E LE ATTIVITÀ SPORTIVE VISTO il decreto del Presidente della Repubblica 29 marzo 2003, n. 129, e successive modificazioni

Dettagli

ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGETTO

ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGETTO ALLEGATO 6 TITOLO DEL PROGETTO: SEGNI MINIMI SETTORE e Area di Intervento: ASSISTENZA DISABILI E ANZIANI ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGETTO OBIETTIVI DEL PROGETTO 1. Sostenere le famiglie nel percorso di

Dettagli

da Centri Territoriali Permanenti Centri provinciali di Istruzione per Adulti di Augusta Marconi

da Centri Territoriali Permanenti Centri provinciali di Istruzione per Adulti di Augusta Marconi da Centri Territoriali Permanenti a Centri provinciali di Istruzione per Adulti di Augusta Marconi Introduzione QuickTime e un decompressore sono necessari per visualizzare quest'immagine. Attualmente

Dettagli

Visita il sito www.epc.it

Visita il sito www.epc.it Guarda tutti i titoli in collana Visita il sito www.epc.it seguono diapositive di esempio del corso selezionato Durante la proiezione di questa diapositiva il relatore si presenta ed effettua un rapido

Dettagli

AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO REGIONALE DI BASILICATA SEDE

AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO REGIONALE DI BASILICATA SEDE Consiglio Regionale della Basilicata - Gruppo LB / FRATELLI D ITALIA ALLEANZA NAZIONALE AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO REGIONALE DI BASILICATA SEDE PROPOSTA DI LEGGE ISTITUZIONE DEL SERVIZIO REGIONALE PER

Dettagli

IL FATTORE DI RISCHIO ALCOL NEGLI STILI DI VITA DEI LAVORATORI : I RISUL- TATI DI UN INDAGINE

IL FATTORE DI RISCHIO ALCOL NEGLI STILI DI VITA DEI LAVORATORI : I RISUL- TATI DI UN INDAGINE IL FATTORE DI RISCHIO ALCOL NEGLI STILI DI VITA DEI LAVORATORI : I RISUL- TATI DI UN INDAGINE Claudio Annovi (1), Roberta Biolcati (1), Renato Di Rico (2), Gianfranco De Girolamo (3), Clara Fogliani (2),

Dettagli

Infezione da HIV e AIDS in Piemonte

Infezione da HIV e AIDS in Piemonte Infezione da HIV e AIDS in Piemonte anno 212 a cura di Chiara Pasqualini, Vittorio Demicheli si ringraziano i medici referenti del Sistema di Sorveglianza HIV/AIDS del Piemonte: O. Bargiacchi, S. Bonora,

Dettagli

Regione del Veneto Giunta Regionale Ufficio Stampa COMUNICATO STAMPA

Regione del Veneto Giunta Regionale Ufficio Stampa COMUNICATO STAMPA COMUNICATO STAMPA SANITA : OGGI GIORNATA MONDIALE DELLA SALUTE DEDICATA ALLA SICUREZZA ALIMENTARE. LE INIZIATIVE DELLA REGIONE. OBESO IL 10% DEI VENETI TRA 18 E 69 ANNI. NELLA MEDIA NAZIONALE. MOLTO MEGLIO

Dettagli

Psicologia dell orientamento scolastico e professionale. Indice

Psicologia dell orientamento scolastico e professionale. Indice INSEGNAMENTO DI PSICOLOGIA DELL ORIENTAMENTO SCOLASTICO E PROFESSIONALE LEZIONE I ORIENTAMENTO E PSICOLOGIA PROF.SSA ANNAMARIA SCHIANO Indice 1 L orientamento: significato e tipologie ---------------------------------------------------------------

Dettagli

UN SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE MODERNO, EQUO, SOSTENIBILE E UNIVERSALE

UN SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE MODERNO, EQUO, SOSTENIBILE E UNIVERSALE UN SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE MODERNO, EQUO, SOSTENIBILE E UNIVERSALE - 1 - Il SSN è un valore per tutti gli italiani. Concorrere a migliorarlo continuamente è un impegno di tutti: Medici, Pazienti,

Dettagli

Progetto IDENTITAS: Formazione agli operatori di Bilancio di Competenze

Progetto IDENTITAS: Formazione agli operatori di Bilancio di Competenze Progetto IDENTITAS: Formazione agli operatori di Bilancio di Competenze Provincia di Roma Anno 2005 Indice Il problema affrontato...3 Obiettivi attesi/risultati raggiunti...3 Soggetti coinvolti...3 Il

Dettagli

S E N A T O D E L L A R E P U B B L I C A

S E N A T O D E L L A R E P U B B L I C A S E N A T O D E L L A R E P U B B L I C A X I I I L E G I S L A T U R A N. 207 D I S E G N O D I L E G G E d iniziativa dei senatori SALVATO e CARCARINO COMUNICATO ALLA PRESIDENZA IL 9 MAGGIO 1996 Norme

Dettagli

PROGRAMMA PROVINCIALE SPERIMENTALE SULLA DISABILITA (L.R. 41/96 ARTT. 5 21) TRIENNIO 2011 2013 PIANO DI ATTUAZIONE

PROGRAMMA PROVINCIALE SPERIMENTALE SULLA DISABILITA (L.R. 41/96 ARTT. 5 21) TRIENNIO 2011 2013 PIANO DI ATTUAZIONE PROGRAMMA PROVINCIALE SPERIMENTALE SULLA DISABILITA (L.R. 41/96 ARTT. 5 21) TRIENNIO 2011 2013 PIANO DI ATTUAZIONE Definizione obiettivi: descrizione degli obiettivi di piano riferiti agli obiettivi generali

Dettagli

Buone pratiche sulla sorveglianza e prevenzione degli incidenti stradali e domestici

Buone pratiche sulla sorveglianza e prevenzione degli incidenti stradali e domestici Buone pratiche sulla sorveglianza e prevenzione degli incidenti stradali e domestici ROMA 5 dicembre 2011 2.1.1. Comunicazione dei dati delle sorveglianze e collaborazione con stakeholder esterni al SSR

Dettagli

PROGRAMMA N. 14: CITTÀ MULTIETNICA

PROGRAMMA N. 14: CITTÀ MULTIETNICA PROGRAMMA N. 14: CITTÀ MULTIETNICA 14. CITTA MULTIETNICA SUPPORTARE INSERIMENTO IMMIGRATI Confermando il ruolo che il Centro Servizi per Stranieri ha assunto all interno delle politiche per l immigrazione,

Dettagli

Questionario conoscitivo ALSO

Questionario conoscitivo ALSO Questionario conoscitivo ALSO Nello scorso mese di giugno è stata costituita a Gravedona un organizzazione di volontariato denominata : ASSOCIAZIONE LARIANA SOSTEGNO ONCOLOGICO (ALSO) camminiamo insieme.

Dettagli

La Promozione della Salute come strategia di intervento territoriale

La Promozione della Salute come strategia di intervento territoriale La Promozione della Salute come strategia di intervento territoriale Assistente Sanitaria Giuliana Faccini Referente Regionale Antifumo SPISAL Dipartimento di Prevenzione Az ULSS 21 Di cosa parleremo Premessa

Dettagli

Badanti e Assistenti Familiari Specializzati

Badanti e Assistenti Familiari Specializzati Presidenza della Giunta Regionale Provincia di Catanzaro Provincia di Cosenza Regione Calabria Ass. Formazione Professionale Corso di Formazione gratuito per Badanti e Assistenti Familiari Specializzati

Dettagli

1 - CODICE PROGETTO 3.6.2 - CENTRO DI DOCUMENTAZIONE PROVINCIALE SULL IMMIGRAZIONE 2 - TIPOLOGIA DI INTERVENTO/AREA FUNZIONALE DEL PPL

1 - CODICE PROGETTO 3.6.2 - CENTRO DI DOCUMENTAZIONE PROVINCIALE SULL IMMIGRAZIONE 2 - TIPOLOGIA DI INTERVENTO/AREA FUNZIONALE DEL PPL 1 - CODICE PROGETTO 3.6.2 - CENTRO DI DOCUMENTAZIONE PROVINCIALE SULL IMMIGRAZIONE 2 - TIPOLOGIA DI INTERVENTO/AREA FUNZIONALE DEL PPL Il progetto è riconducibile a quella che il Piano Provinciale del

Dettagli

IL TRAM DELLA PREVENZIONE CON SOSTE A RICHIESTA

IL TRAM DELLA PREVENZIONE CON SOSTE A RICHIESTA IL TRAM DELLA PREVENZIONE CON SOSTE A RICHIESTA 1 scheda CONFERENZE DI INFORMAZIONE SANITARIA La Sezione Provinciale di Milano della Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori è da anni impegnata in azioni

Dettagli

Il Sistema di Sorveglianza PASSI D ARGENTO: una risposta ai bisogni di informazione agli operatori di Distretto

Il Sistema di Sorveglianza PASSI D ARGENTO: una risposta ai bisogni di informazione agli operatori di Distretto Il Sistema di Sorveglianza PASSI D ARGENTO: una risposta ai bisogni di informazione agli operatori di Distretto Dr. Luigi Barbero Distretto di Cuneo Borgo San Dalmazzo CARD Piemonte Ma, che cos è il Distretto?

Dettagli

Sviluppare e prioritizzare le opzioni d intervento

Sviluppare e prioritizzare le opzioni d intervento Sviluppare e prioritizzare le opzioni d intervento Nicoletta Bertozzi Dipartimento di Sanità Pubblica Azienda Sanitaria di Cesena Roma, 21 febbraio 207 Quali i passi nel percorso teorico 1) identificare

Dettagli

Paolo Lauriola Direttore Struttura Tematica di Epidemiologia Ambientale ARPA EMILIA ROMAGNA

Paolo Lauriola Direttore Struttura Tematica di Epidemiologia Ambientale ARPA EMILIA ROMAGNA Paolo Lauriola Direttore Struttura Tematica di Epidemiologia Ambientale ARPA EMILIA ROMAGNA OBIETTIVI DELLO STUDIO Analizzare la percezione del rischio di incidente stradale di un campione di giovani prima

Dettagli

COMUNE DI MASSAFRA. C.A.S.A. Custodia e Assistenza Sociale per Anziani

COMUNE DI MASSAFRA. C.A.S.A. Custodia e Assistenza Sociale per Anziani COMUNE DI MASSAFRA PROGETTO: C.A.S.A. Custodia e Assistenza Sociale per Anziani P.O. FESR PUGLIA 2007-2013 Asse III Inclusione sociale e servizi per la qualità della vita e l attrattività territoriale

Dettagli

Programma finalizzato all autonomia nell ambiente domestico di disabili e anziani

Programma finalizzato all autonomia nell ambiente domestico di disabili e anziani Direzione Generale Sanità e Politiche Sociali Servizio Pianificazione e Sviluppo dei servizi sociali e socio - sanitari Programma finalizzato all autonomia nell ambiente domestico di disabili e anziani

Dettagli

regolamento scuola primaria e secondaria

regolamento scuola primaria e secondaria regolamento scuola primaria e secondaria La mia biblioteca FINALITÀ ED OBIETTIVI GENERALI Sostenere e valorizzare gli obiettivi delineati nel progetto educativo e nel curriculo; Sviluppare e sostenere

Dettagli

ATTIVITÀ DI EDUCAZIONE ALLA SALUTE

ATTIVITÀ DI EDUCAZIONE ALLA SALUTE ATTIVITÀ DI EDUCAZIONE ALLA SALUTE I Progetti di Educazione alla Salute sono rivolti agli alunni di tutte le sedi per classi parallele. Tra gli obiettivi principali vi sono quelli di creare una coscienza

Dettagli

AGGREGAZIONE COMUNI PROVINCIA DI AVELLINO CAPOFILA COMUNE DI FRIGENTO

AGGREGAZIONE COMUNI PROVINCIA DI AVELLINO CAPOFILA COMUNE DI FRIGENTO Stradale. Procedura concorsuale per l'assegnazione di contributi finanziari ai Regione Campania Decreto Dirigenziale 54 del 25/03/2013 COMUNI AZIONI PER LA SICUREZZA STRADALE PREMESSA...3 SETTORE A...3

Dettagli

Progetto regionale CONOSCERE PER PREVENIRE Prevenzione dell interruzione volontaria di gravidanza (IVG) e delle mutilazione genitali femminili (MGF) fra le donne immigrate. ATTIVITA 2009 ASSOCIAZIONE NOSOTRAS

Dettagli

Diagnosi precoce delle neoplasie del collo dell utero

Diagnosi precoce delle neoplasie del collo dell utero Diagnosi precoce delle neoplasie del collo dell utero La neoplasia del collo dell utero a livello mondiale rappresenta ancora il secondo tumore maligno della donna, con circa 500.000 nuovi casi stimati

Dettagli

Il fumo in Italia. Sintesi dei risultati

Il fumo in Italia. Sintesi dei risultati Indagine effettuata per conto de l Istituto Superiore di Sanità, in collaborazione con l Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri e la Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori Sintesi dei risultati

Dettagli

DISTRETTO SOCIO - SANITARIO N. 45

DISTRETTO SOCIO - SANITARIO N. 45 DISTRETTO SOCIO - SANITARIO N. 45 1. NUMERO AZIONE 10 2. TITOLO AZIONE VINCERE LE DIPENDENZE SI PUO 3. DESCRIZIONE DELLE ATTIVITÀ Descrivere sinteticamente le attività che si intendono realizzare all interno

Dettagli

ATTIVITÀ E Piano di informazione e comunicazione

ATTIVITÀ E Piano di informazione e comunicazione PROVINCIA DI POTENZA Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio Home PIANO D AZIONE ENEPOLIS Indice ATTIVITÀ E Piano di informazione e comunicazione L attività E comprende tre azioni specifiche;

Dettagli

STRATEGIE E METODI PER L INNOVAZIONE DIDATTICA E TERRITORIALE

STRATEGIE E METODI PER L INNOVAZIONE DIDATTICA E TERRITORIALE ISTITUTO SILONE San Ferdinando di Puglia STRATEGIE E METODI PER L INNOVAZIONE DIDATTICA E TERRITORIALE REPORT FINALE DI MONITORAGGIO E VALUTAZIONE Progetto di Ricerca finanziato da: REGIONE PUGLIA Assessorato

Dettagli

VALeS Valutazione e Sviluppo Scuola

VALeS Valutazione e Sviluppo Scuola Premessa VALeS Valutazione e Sviluppo Scuola progetto sperimentale per individuare criteri, strumenti e metodologie per la valutazione delle scuole e dei dirigenti scolastici Le precedenti sperimentazioni

Dettagli

Sistema di sorveglianza Passi

Sistema di sorveglianza Passi Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia Sistema di sorveglianza Passi Uso dei dispositivi per la sicurezza stradale periodo 2010-2013 Valle d Aosta USO DEI DISPOSITIVI DI SICUREZZA STRADALE

Dettagli

Piano Nazionale della Prevenzione 2005-2007 Relazione al 31.12.2008

Piano Nazionale della Prevenzione 2005-2007 Relazione al 31.12.2008 Piano Nazionale della Prevenzione 2005-2007 Relazione al 31.12.2008 Regione: Lazio Titolo del progetto: Sorveglianza e prevenzione degli infortuni nei luoghi di lavoro Referente: Elisa Romeo Negli ultimi

Dettagli

ACCOGLIENZA PER BAMBINE e BAMBINI ADOTTATI NELLE SCUOLE

ACCOGLIENZA PER BAMBINE e BAMBINI ADOTTATI NELLE SCUOLE ACCOGLIENZA PER BAMBINE e BAMBINI ADOTTATI NELLE SCUOLE Linee guida per genitori ed insegnanti Conoscere per accogliere I minori adottati nella provincia di Bolzano 478 negli ultimi 10 anni 30 nuove adozioni

Dettagli

ALLEGATO B. Nel corso degli anni il monitoraggio ha previsto nelle diverse annualità:

ALLEGATO B. Nel corso degli anni il monitoraggio ha previsto nelle diverse annualità: ALLEGATO B Il modello di monitoraggio Il gruppo di Progetto di PQM, nell anno scolastico 2010-2011 ha costituito un gruppo di lavoro tecnico composto dal gruppo di progetto stesso e dai ricercatori dei

Dettagli

LA VALUTAZIONE DEI GENITORI

LA VALUTAZIONE DEI GENITORI MONITORARE LA QUALITÀ LA VALUTAZIONE DEI GENITORI REPORT CONCLUSIVO Maggio 2013 Pagina 1 di 7 RILEVAZIONE CUSTOMER SATISFACTION GENITORI VII EDIZIONE PREMESSA Le classi coinvolte nell indagine di quest

Dettagli

Progetto immigrati e screening. Mauro Palazzi resp. Programma screening oncologici Ausl di cesena

Progetto immigrati e screening. Mauro Palazzi resp. Programma screening oncologici Ausl di cesena Progetto immigrati e screening Mauro Palazzi resp. Programma screening oncologici Ausl di cesena Profilo della popolazione immigrata nei Comuni del territorio Cesenate Gennaio 2006 A cura di M.Palazzi;

Dettagli

Progetto 5. Formazione, discipline e continuità

Progetto 5. Formazione, discipline e continuità Istituto Comprensivo Statale Lorenzo Bartolini di Vaiano Piano dell Offerta Formativa Scheda di progetto Progetto 5 Formazione, discipline e continuità I momenti dedicati all aggiornamento e all autoaggiornamento

Dettagli

Lo screening organizzato per ridurre le disuguaglianze di accesso alla prevenzione.

Lo screening organizzato per ridurre le disuguaglianze di accesso alla prevenzione. XXXIX Convegno AIE Alimentazione e salute nell era della globalizzazione Lo screening organizzato per ridurre le disuguaglianze di accesso alla prevenzione. Il caso dello screening della cervice uterina.

Dettagli

Area Disabilita. Assistenza scolastica per l autonomia e la comunicazione dei disabili LIVEAS

Area Disabilita. Assistenza scolastica per l autonomia e la comunicazione dei disabili LIVEAS Area Disabilita Num. Scheda 1 TITOLO AZIONE o o Assistenza scolastica per l autonomia e la comunicazione dei disabili LIVEAS OBIETTIVI Come recita l articolo 12 della legge 104/92, scopo generale dell

Dettagli