Microeconomia 2/ed David A. Besanko, Ronald R. Braeutigam Copyright 2012 The McGraw-Hill Companies srl

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1 11.7 MONOPSONIO Mercato di monopsonio Un mercato costituito da un unico acquirente e da molteplici venditori. Un monopsonio è un mercato costituito da un singolo acquirente e da più venditori. Il singolo acquirente viene definito monopsonista. Per esempio, fino al 1976, ai giocatori di baseball della Major Legue americana non era concesso di contrattare con più di una squadra contemporaneamente. Ogni squadra di baseball agiva, dunque, come fosse un monopsonista. Come nel caso menzionato, un monopsonista può essere un impresa che costituisce l unico possibile acquirente di un prodotto, oppure può essere un singolo individuo o un organizzazione. Ad esempio, il governo italiano è il monopsonista nel mercato delle uniformi militari per l Esercito. In questo paragrafo si studieranno le imprese che agiscono come monopsoniste nel mercato di uno dei loro input. LA CONDIZIONE DI MASSIMO PROFITTO DI UN MONOPSONISTA Si immagini il caso di un impresa la cui funzione di produzione dipenda da un unico input L. L output totale dell impresa è Q = f(l). E possibile, per esempio, supporre che L sia la quantità di lavoro impiegata da una miniera di carbone. Se la dimensione della miniera è fissa, l ammontare Q di carbone dipende unicamente dalla quantità del fattore lavoro. Si immagini che il mercato di riferimento di questa impresa sia perfettamente concorrenziale (per esempio essa vende il suo carbone in un mercato nazionale o globale), e quindi che il prezzo di mercato P sia dato. Il ricavo totale dell impresa è Pf(L). Il valore del prodotto marginale del lavoro MRP L è l incremento del ricavo totale ottenuto dall impiego di un unità addizionale di lavoro. Il valore del prodotto marginale del lavoro L incremento del ricavo totale derivante dall impiego di un unità addizionale di lavoro. Poiché che l impresa in questo mercato agisce come price-taker il valore del prodotto marginale del lavoro è dato dal prezzo di mercato per il prodotto marginale del lavoro: MRP L = P MP L = P(ΔQ/). Si supponga che la miniera sia l unica impresa ad offrire lavoro nella sua regione, agendo quindi come monopsonista nel mercato del lavoro. L offerta di lavoro nella regione dove opera la miniera è data dalla funzione w(l), rappresentata nella Figura 11.18, che descrive la quantità di lavoro offerta per ogni livello di salario. Questa curva può anche essere interpretata, nella sua forma inversa, come la rappresentazione dei differenti livelli di salario necessari per indurre un determinato ammontare di offerta di lavoro. Dal momento che la curva di offerta di lavoro è inclinata positivamente, il monopsonista sa che dovrà offrire salari più elevati nel caso volesse impiegare più lavoro. Per esempio, se il monopsonista volesse incrementare le ore di lavoro da 4000 a 5000 alla settimana, dovrebbe aumentare i salari orari da 10 a 12 euro, come mostra la Figura I costi totali dell impresa sono dati dal costo totale del fattore lavoro: TC = wl. Il costo marginale del fattore lavoro dell impresa in questione ME L è dato dal tasso di incremento dei costi totali derivante dall impiego di un unità aggiuntiva di lavoro.

2 Costo marginale del fattore lavoro L incremento dei costi totali dell impresa derivante dall impiego di un unità addizionale di lavoro. FIGURA La massimizzazione del profitto di un monopsonista Il monopsonista massimizza il suo profitto quando il valore del prodotto marginale del lavoro eguaglia il costo marginale del fattore lavoro, nel punto di intersezione tra MRP L e ME L che avviene impiegando un quantitativo di lavoro costituito da L = 3000 ore alla settimana. Per rendere disponibile questa offerta di lavoro, l impresa deve pagvare un salario w = 8 euro all ora. Asse x: Quantità di lavoro, L (ore alla settimana) Asse Y: Salario, w (euro per ora di lavoro) Retta nera: prodotto marginale del fattore lavoro MRP L Retta arancione: Costo marginale del fattore lavoro ME L La Figura mostra che il costo marginale del fattore lavoro è costituito da due componenti: l area I e l area II. L area I (w) rappresenta il costo addizionale connesso all impiego di più lavoratori. L area II (LΔw) è l incremento di costo derivante dall incremento del salario per tutte le unità di lavoro impiegate, che inizialmente venivano remunerate a 10 euro l ora. Di conseguenza, il costo marginale del lavoro è dato da: ME L = ΔTC = = w + L Δ w area I + area II Δw = w + L Poiché la curva di offerta di lavoro è inclinata positivamente, sarà Δw/ > 0. Dunque, la curva del costo marginale del lavoro si trova al di sopra della curva di offerta di lavoro, come mostra la Figura La miniera deve scegliere la quantità di lavoro L che massimizza il suo profitto π, pari alla differenza tra il ricavo totale e il costo totale: π = Pf(L) wl. Ciò accade nel punto in cui il valore del prodotto marginale del lavoro eguaglia il costo marginale del fattore lavoro: MRP L = ME L. Nel caso in esame, il profitto è massimo quando, come mostra la Figura 11.18, la quantità offerta di lavoro è pari a 3000 ore alla settimana ed il salario è pari a 8 euro all ora, valore che risulta inferiore al costo marginale del lavoro corrispondente a L = 3000, e rappresentato dal punto T della figura. Perché il monopsonista non massimizza il proprio profitto scegliendo quantitativi di lavoro maggiori di 3000? Si consideri l ipotesi in cui scelga di impiegare la 4000esima unità di lavoro. Come è evidente nella Figura 11.18, quando L = 4000, ME L > MRP L. Il costo marginale del lavoro relativo a questa unità aggiuntiva risulta maggiore del valore del prodotto marginale del lavoro. L impresa ha convenienza a non servirsi di questa unità aggiuntiva di lavoro (e di tutte le unità che eccedono le 3000 di massimo profitto).

3 Allo stesso modo, l impresa non ha convenienza a ridurre le unità di lavoro impiegate al di sotto di Se l impresa decidesse di servirsi di 2000 unità, unità aggiuntive alla 2000esima porterebbero ad un incremento dei ricavi superiore ad un incremento nei costi (MRP L > ME L ). ESERCIZIO 11.8 Un applicazione della condizione di massimo profitto del monopsonista Si supponga che un monopsonista utilizzi il fattore lavoro come unico input, e abbia una funzione di produzione Q = 5L, dove L è la quantità di lavoro (espressa in migliaia di ore settimanali). Si supponga, inoltre che il prezzo di mercato del prodotto del monopsonista sia dato e pari a 10 euro per unità, e che la curva di offerta di lavoro sia w = 2+2L. Problema Si definisca la condizione che massimizza il profitto del monopsonista in questo mercato. Soluzione Il monopsonista ottiene il massimo profitto impiegando la quantità di lavoro corrispondente al punto in cui il valore del prodotto marginale del lavoro eguaglia il costo marginale del lavoro. Il costo marginale del fattore lavoro è ME L = w+l(δw/), dove Δw/ rappresenta la pendenza della curva di offerta del lavoro. In questo caso, Δw/ = 2. Ora è possibile sostituire tale valore, insieme alla funzione di offerta di lavoro, nell equazione ME L : ME L = (2 + 2L) + 2L = 2 + 4L. Il valore del prodotto marginale del lavoro MRP L è pari al prezzo (10 euro) moltiplicato per il prodotto marginale del lavoro MP L = ΔQ/ =5. Quindi, MRP L = 10 5 = 50. Uguagliando ME L e MRP L, si ha 2 + 4L = 50, da cui L = 50. Sostituendo questo valore nella funzione di offerta di lavoro, si ottiene w = 2 + 2(12) = 26. In condizione di massimo profitto, il monopsonista impiega ore di lavoro settimanali ad un salario di 26 euro all ora. Problemi simili: LA INVERSE ELASTICITY PRICING RULE IN MONOPSONIO La condizione di equilibrio in monopolio, MR = MC, dà origine alla inverse elasticity pricing rule (IERP), come visto in precedenza. La condizione di equilibrio di monopsonio, MRP L = ME L, dà ugualmente origine a una inverse elesticity pricing rule. Qui però viene presa in considerazione l elasticità dell offerta di lavoro rispetto al salario L,w, ovvero la variazione percentuale dell offerta di lavoro dovuta alla variazione dell 1 per cento del salario 1. La IERP in un mercato di monopsonio è MRP L w 1 = w L,w Questa condizione stabilisce che la differenza tra il valore del prodotto marginale del lavoro e il salario, espressa in percentuale del salario, è uguale all inverso dell elasticità dell offerta di lavoro. 1 La formula è analoga a quella dell elasticità dell offerta descritta nei Capitoli 2 e 9.

4 Qual è l importanza di questa IERP? Il primo aspetto degno di nota è che tale condizione distingue i mercati del lavoro perfettamente concorrenziali da quelli monopsonistici. In un mercato del lavoro di concorrenza perfetta, nel quale molte imprese acquistano lavoro, ognuna di esse considera il prezzo del lavoro w come dato, e massimizza il suo profitto scegliendo una quantità di lavoro per la quale il valore del prodotto marginale del lavoro è uguale al salario: MRPL = w. In un mercato di lavoro monopsonistico, per contro, l impresa paga un salario inferiore al valore del prodotto marginale del lavoro. La IERP ci indica che la differenza tra questi due valori è determinata dall inverso dell elasticità dell offerta di lavoro. LA PERDITA SECCA DEL MONOPSONIO Così come nel monopolio, anche in monopsonio si verifica una perdita di benessere sociale. Si consideri l equilibrio di monopsonio rappresentato nella Figura 11.19, in cui una miniera di carbone paga un salario di 8 euro all ora e impiega un quantitativo totale di lavoro di 3000 ore alla settimana (la stessa condizione descritta nella Figura 11.18). In questo mercato di monopsonio, la miniera è un consumatore di lavoro, mentre i lavoratori sono produttori di servizi lavorativi. Il profitto della miniera di carbone è dato dai ricavi totali meno il costo totale del lavoro. I ricavi totali dell impresa corrispondono all area al di sotto della curva del valore del prodotto marginale del lavoro MRP L fino alla quantità ottimale di offerta di lavoro, 3000 ore, ovvero alle aree A + B + C + D + E. I costi totali dell impresa corrispondono alle aree D + E, per cui il profitto della miniera di carbone, che è anche il suo surplus del consumatore, è pari alle aree A + B + C. Il surplus dei produttori, ovvero di coloro che offrono lavoro, è la differenza tra i salari totali effettivamente ricevuti dai lavoratori, e il costo opportunità del lavoro offerto. I salari totali corrispondono alle aree D + E. I costi opportunità dell offerta di lavoro sono riportati sulla curva di offerta di lavoro. L area al di sotto della curva di offerta di lavoro w(l) fino alla quantità di 3000 ore area E rappresenta il compenso totale necessario per ottenere quella quantità di lavoro, che corrisponde al valore economico che i lavoratori ricevono nel miglior impiego alternativo. Il costo opportunità può essere il valore attribuito dai lavoratori al loro tempo libero, oppure il salario percepibile in un altro mercato. Il surplus dei produttori è perciò pari alle aree D + E E = area D. Il surplus totale, o beneficio economico netto, è in definitiva pari a A + B + C + D. Se il mercato del lavoro fosse in concorrenza perfetta, il prezzo di mercato del fattore lavoro sarebbe 12 euro l ora, e la corrispondente quantità offerta di lavoro sarebbe 5000 ore alla settimana. Nel mercato di monopsonio c è dunque un sotto-impiego dell unico input il lavoro rispetto al mercato di concorrenza perfetta, nel quale il surplus dei consumatori è pari alle aree A + B + F, mentre quello dei produttori è C + D + G. Come mostra la tabella in Figura 11.19, il monopsonio trasferisce una parte di surplus dai proprietari dei fattori produttivi agli acquirenti in questo caso, dai lavoratori alla miniera di carbone. Poiché in monopsonio si utilizzano meno unità di input rispetto al mercato di concorrenza perfetta, si riscontra una perdita di benessere sociale. La tabella nella Figura mostra che questa perdita secca di benessere è data dalle aree F + G. FIGURA Equilibrio di monopsonio vs equilibrio di concorrenza perfetta

5 La quantità di lavoro di massimo profitto di monopsonio è 3000 ore alla settimana, e il salario di massimo profitto è 8 euro all ora. In un mercato di concorrenza perfetta, la quantità di equilibrio è 5000 ore alla settimana, ed il salario è 12 euro all ora. In equilibrio di monopsonio, il beneficio economico netto è A + B + C + D. In concorrenza perfetta, esso è A + B + C + D + F + G. La perdita di benessere sociale dovuta al monopsonio è pertanto F + G. Asse x: Quantità di lavoro, L (ore alla settimana) Asse y: Saggio salariale, w (euro per ora di lavoro) Curva di offerta di lavoro w(l) 3000 Offerta di lavoro in monopsonio 5000 Offerta di lavoro in concorrenza perfetta 8 Salario in monopsonio 12 Salario in concorrenza perfetta Surplus dei consumatori Surplus dei produttori Beneficio economico netto Concorrenza Monopsonio Impatto del perfetta Monopsonio A +B +F A + B + C C F C + D + G D - C G A + B + C +D + F + G A + B + C + D - F G

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