Il Bilancio Integrato 2013 dell ODCEC di Milano

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1 Il Bilancio Integrato 2013 dell ODCEC di Milano

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3 Il Bilancio Integrato 2013 dell ODCEC di Milano

4 A cura della Commissione Bilancio Integrato Francesco Randazzo, Delegato del Consiglio Massimo Rizza, Delegato del Consiglio Eros A. Tavernar, Presidente della Commissione Loredana Caprioli Giuseppe Chiacchio Raffaella Dall Anese Andrea Federico Galimberti Lorenza Guglielmi Antonio Navassa Paola Spoldi Alessandra Tami Con la supervisione e la collaborazione del Dott. Andrea Casadei ed il supporto della Dott.ssa Cristina Gianfelici 2

5 Background socio-economico pagina 12 L ODCEC di Milano pagina 28 Linee strategiche e obiettivi di miglioramento pagina 38 Sostenibilità economica pagina 42 Sostenibilità sociale pagina 50 Sostenibilità Ambientale pagina 94

6 Lettera del Presidente dell Ordine Come tradizionalmente accade da qualche anno a questa parte, sono lieto di presentare, con una breve prefazione, il Bilancio Integrato predisposto dalla Commissione Bilancio Integrato dell Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Milano. Questo spazio offre, anche quest anno, l opportunità di esaminare con chiarezza e in modo approfondito lo scostamento tra quelle che erano, solo un anno fa, le previsioni e le aspettative degli iscritti, in considerazione delle quali sono stati definiti i programmi dell Ordine, e quello che oggi possiamo dire sia stato effettivamente realizzato. Da tempo denunciamo il crescente stato di difficoltà in cui operano tanti Professionisti e le criticità che affrontano nel misurarsi con la realtà circostante, in particolar modo con il perdurare della crisi nel nostro Paese che rischia di fagocitare iniziative e sogni. In questi anni il Professionista si è trovato a doversi muovere, spesso senza riferimenti precisi, in un contesto normativo confuso, con modifiche continue e di una complessità sempre maggiore. Di conseguenza, in questo clima di difficoltà oggettive e di complessità crescente, riconosciamo come sia ancora più essenziale che la nostra Professione ottenga fiducia, sia per la sua funzione che per le sue future prospettive. Siamo convinti che il nostro ruolo di cuscinetto tra Stato e impianto normativo da un lato e cittadino dall altro sia un ruolo socialmente necessario di civiltà, che riconosce al cittadino il proprio diritto personale e collettivo di non essere considerato suddito. 4

7 Il Consiglio dell Ordine in questo ambito ha proseguito nel dialogo con le Autorità competenti, segnalato disservizi, gestito sportelli specialistici e decentrati, organizzato formazione utile e qualificante, cercato di ampliare la gamma delle agevolazioni a favore degli Iscritti, solo per citare alcuni dei più recenti interventi. Sempre nel fattore della continuità, anche per gli anni a venire ci impegneremo per gli obiettivi strategici comunemente condivisi, quali ad esempio: Formazione professionale permanente di eccellenza con il contributo specialistico delle Commissioni che, oltre alla predisposizione di eventi sulle materie di attualità, offrono materiali e spunti di riflessione per la Professione attraverso gli strumenti della Newsletter (es: in materia di Lavoro, Principi contabili, Enti e Aziende pubbliche, Controllo societario); Sempre maggiore vicinanza agli Iscritti, con la messa a disposizione di nuovi canali di comunicazione come le APP e spazi riservati sul sito per avere aggiornamenti di notizie e servizi di utilità professionale anche in mobilità fuori ufficio; Supporti agli iscritti nell attività professionale, in considerazione di nuove e varie esigenze: dalle proposte agevolate per le polizze assicurative, a nuovi sportelli tematici come lo Sportello Progetto Mediare e quello di assistenza per la fatturazione elettronica, che si affiancano agli sportelli la cui utilità è già consolidata nel tempo; Crescente impegno e presenza all interno della società civile, con la messa a disposizione delle competenze professionali al fine del rafforzamento del ruolo attivo nei confronti degli interlocutori istituzionali a partire da Agenzia delle Entrate, Inps e Ministeri e finanche al legislatore; Relazione continua con le Istituzioni del territorio, per far valere le nostre competenze dove possano essere utili nell interesse degli Iscritti, dei tirocinanti, delle imprese, dei cittadini (Università, Associazioni di categoria, Camera di Commercio, Autorità Giudiziaria, Amministrazione finanziaria); 5

8 Il Bilancio Integrato 2013 dell ODCEC di Milano Crescente impegno nello sviluppo della società, sia con la presenza ad iniziative rivolte al pubblico, come ad esempio l esperienza di Potenza di Helios rivolta alla sostenibilità ambientale, sia con la realizzazione di progetti di formazione rivolti ai cittadini di oggi e a quelli di domani in collaborazione con l Ufficio Scolastico Regionale presso le scuole milanesi pubbliche e private; Attenzione all Expo 2015, cercando di cogliere l opportunità di essere facilitatori delle relazioni tra la città e la comunità internazionale interessata all evento. A questo scopo, si è creato il progetto verso l Expo, per cogliere le opportunità di conoscere e farsi conoscere che questa vetrina può offrire. 6

9 Potrebbe sembrare paradossale aggiungere queste sfide nel contesto difficile di cui abbiamo parlato prima; eppure, l esperienza recente mi consente di confermare che proprio nei momenti difficili escono le energie migliori. Di più, posso affermare che i grandi traguardi sono raggiungibili con i piccoli passi dei tanti singoli Colleghi che nel loro quotidiano contribuiscono a creare condizioni migliori, che credono nella loro Professione e che si mettono a disposizione con le loro competenze e ci stimolano con idee, proposte e visioni per il futuro. Ringrazio loro ma soprattutto ringrazio i Consiglieri e i Revisori, per la loro disponibilità e per il tempo che mettono a favore di tutti noi, con competenze e capacità, per cercare di fornire agli Iscritti soluzioni e proposte, con spirito di prospettiva unito alla concretezza sull attualità. I Bilanci Integrati degli anni precedenti, misurando le attività svolte, hanno evidenziato i passi in avanti che si sono fatti. Siamo felici ed orgogliosi dei risultati raggiunti e nello stesso tempo, desiderosi di continuare nella direzione di una crescita della professione e della società in cui operiamo, consapevoli che solo lavorando con determinazione, umiltà, consapevolezza, tutti insieme con quanto ciascuno può di volta in volta mettere a disposizione, tali risultati saranno possibili: da soli si va più veloci, insieme si va più lontano. Rinnovo complimenti e ringraziamenti, personali ma anche da parte di tutto il Consiglio e del Collegio dei Revisori, a tutti i componenti della Commissione Bilancio Integrato per quanto realizzato, ai consulenti Andrea Casadei e Cristina Gianfelici per il costante supporto, nonché al Personale e ai Consulenti dell Ordine, per il prezioso servizio che forniscono quotidianamente. Il Presidente Alessandro Solidoro 7

10 Nota Metodologica Il Bilancio Integrato 2013 è stato realizzato dall Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Milano in una prospettiva di continuità, ma anche di miglioramento incrementale rispetto alle edizioni precedenti. La scelta di perseverare, per il terzo anno consecutivo, nell adozione di questo modello di rendicontazione conferma la volontà dell Ordine di evidenziare come i profili economico-finanziari, sociali e ambientali della gestione si correlano e interagiscono fra loro, per la creazione di un valore socio-economico globale che è assai superiore al mero avanzo contabile e largamente condiviso fra tutti gli stakeholder. Il perno del bilancio integrato sono dunque gli stakeholder. L Ordine identifica negli iscritti, nei dipendenti, nelle istituzioni e nella società civile non solo i propri interlocutori, ma la stessa ragione della propria esistenza: pertanto, come attraverso la propria attività istituzionale lavora, con impegno e dedizione, per soddisfarne al meglio le esigenze, analogamente, in fase di rendicontazione, si prodiga per raccontare agli stakeholder cosa è stato fatto per loro e, in alcuni casi, grazie a loro e quali sono gli impegni per il futuro. Indubbiamente, una rendicontazione di questo tipo non è semplice. Si tratta non solo di mettere assieme, ma di integrare, evidenziandone le reciproche connessioni, dati quantitativi e qualitativi, contabili ed extracontabili, secondo un disegno logico la cui definizione è, ad oggi, ancora largamente dipendente dal know-how e dalla sensibilità di chi redige il documento. Infatti, come noto, il Framework per la redazione del bilancio integrato redatto dall International Integrated Reporting Council (IIRC) fornisce alcune linee guida, ma la concreta individuazione degli aspetti rilevanti (con termine tecnico, materiali ) da inserire nel documento e la messa a punto delle modalità di rappresentazione più appropriate sono ampiamente affidate alla professionalità e alla discrezionalità del redattore. 8

11 L Ordine di Milano, dunque, è lieto e orgoglioso di partecipare, attraverso la propria esperienza concreta, agli sforzi che, a livello internazionale, si stanno compiendo per favorire la conoscenza e la diffusione della rendicontazione integrata Questo documento, analogamente alle edizioni precedenti, si articola in sei parti: Il background socio-economico: illustra i principali contenuti dell attività professionale e lo scenario socio-economico in cui si inserisce, nello specifico, l attività dell ODCEC di Milano; L ODCEC di Milano: approfondisce l identità dell Ordine territoriale, la sua missione e i valori che ne ispirano l operato, oltre al suo assetto organizzativo e al profilo dei suoi principali stakeholder; Le linee strategiche e gli obiettivi di miglioramento: focalizza i risultati conseguiti dall ODCEC di Milano nel 2013 e gli obiettivi di miglioramento fissati per il 2014, accompagnati dai relativi interventi programmati; La sostenibilità economica: si concentra sulla gestione reddituale, finanziaria e patrimoniale dell ente e sui relativi risultati; La sostenibilità sociale: focalizza la tipologia e la qualità delle relazioni che l ODCEC di Milano intrattiene con i propri iscritti, il personale, i fornitori, le istituzioni e la società civile; La sostenibilità ambientale: concernente le politiche dell Ordine in materia di risparmio energetico, tutela dell ambiente, valutazione e prevenzione dei rischi. All interno delle varie sezioni sono state inserite alcune schede di approfondimento, il cui scopo consiste nel richiamare l attenzione su temi specifici, che si ritiene possano particolarmente attirare la curiosità o l interesse degli interlocutori. 9

12 Il Bilancio Integrato 2013 dell ODCEC di Milano Highlights Iscritti all Albo al 31/12/ Iscritti all Elenco Speciale al 31/12/ uomini donne 61 uomini 23 donne tirocinanti al 31/12/ uomini 343 donne sportelli specialistici sportelli decentrati

13 ore di formazione agli iscritti commissioni di studio 31 crediti formativi garantiti per iscritto eventi formativi ,29 consulenti esterni 11 n. docenti per la formazione professionale continua 193 dipendenti15 3 uomini 12 donne valore economico creato

14 Background Socio-Economico Le funzioni del Commercialista e dell Esperto Contabile nel contesto sociale ed economico La presenza degli Ordini in Italia L economia lombarda L economia milanese 12

15 Background Socio-Economico Le funzioni del Commercialista e dell Esperto Contabile nel contesto sociale ed economico L attività professionale del Dottore Commercialista e dell Esperto Contabile si rivolge a un ampia platea: le imprese, i privati cittadini, gli enti pubblici e le altre istituzioni, incluse le organizzazioni non profit. Le competenze delle due figure professionali, però, sono differenziate. In particolare, le competenze dei Dottori Commercialisti, iscritti alla sezione A dell Albo, sono più ampie rispetto a quelle degli Esperti Contabili, iscritti alla Sezione B dell Albo. Ai sensi del D.Lgs. 139/2005, art. 1, comma 3, infatti, al Dottore Commercialista competono, oltre alle funzioni spettanti anche all Esperto Contabile, altre funzioni specifiche ed esclusive, quali ad esempio: la revisione e la formulazione di giudizi o attestazioni in merito ai bilanci di imprese e enti, pubblici e privati, non soggetti al controllo legale dei conti; le valutazioni di azienda; l assistenza e la rappresentanza davanti agli organi della giurisdizione tributaria; gli incarichi di curatore, commissario giudiziale e commissario liquidatore nelle procedure concorsuali, giudiziarie e amministrative e nelle procedure di amministrazione straordinaria, nonché gli incarichi di ausiliario del giudice, di amministratore e di liquidatore nelle procedure giudiziali; le funzioni di sindaco e di componente di altri organi di controllo o di sorveglianza in società o enti, nonché di amministratore, qualora il requisito richiesto sia l indipendenza e l iscrizione in albi professionali. 13

16 Il Bilancio Integrato 2013 dell ODCEC di Milano Fra le principali funzioni comuni sia all Esperto contabile, sia al Dottore Commercialista, invece, si annoverano (D.Lgs. 139/2005, art. 1, comma 4): la tenuta e la redazione dei libri contabili, fiscali e del lavoro, il controllo della documentazione contabile, nonché la revisione e la certificazione contabile di associazioni, persone fisiche o giuridiche diverse dalle società di capitali; l elaborazione e la predisposizione delle dichiarazioni tributarie e la cura degli ulteriori adempimenti tributari; il rilascio dei visti di conformità, asseverazione ai fini degli studi di settore e certificazione tributaria, nonché l esecuzione di ogni altra attività di attestazione prevista da leggi fiscali; la funzione di revisione o di componente di altri organi di controllo contabile, purché sussistano gli altri requisiti previsti dalla legge. SCHEDA 1 - Il reato di esercizio abusivo della professione di Dottore Commercialista o di Esperto Contabile Dalla lettura congiunta del D.Lgs. n. 139/2005, istitutivo dell Albo Unico dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili, e della Sentenza della Corte di Cassazione n /2012 si evince quanto segue. Il reato di esercizio abusivo della professione, punito ai sensi dall art. 348 del Codice Penale, si configura quando un soggetto, senza possedere il titolo abilitante, compie, anche in modo occasionale o gratuito, un atto che la legge riserva in via esclusiva a una determinata professione. Nel caso specifico dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili si ritiene di potere fare riferimento, in particolare, agli atti che l art. 1, comma 3, del D. Lgs. 139/2005 attribuisce in via esclusiva ai soli iscritti alla Sezione A dell Albo ( L ODCEC di Milano Identità ), quali ad esempio le valutazioni di azienda, l assistenza e rappresentanza davanti agli organi della giurisdizione tributaria, l incarico di curatore, commissario giudiziale e commissario liquidatore nelle procedure concorsuali, giudiziarie e amministrazione e nelle procedure di amministrazione straordinaria, ecc. Il reato di esercizio abusivo della professione si configura anche quando un soggetto, non munito di idoneo titolo, compie atti che la legge non attribuisce esclusivamente a una determinata professione, ma attenendosi a criteri di continuità, onerosità e organizzazione crea, in assenza di una chiara diversa specificazione, l oggettiva apparenza di un attività professionale svolta da un soggetto regolarmente abilitato. Si pensi, in particolare, alle attività previste dall art. 1, commi 2 e 4, del D. Lgs 139/2005, quali ad esempio l amministrazione e la liquidazione di aziende, di patrimoni e di singoli beni, le perizie e le consulenze tecniche, le ispezioni e le revisioni amministrative, ecc.: possono, di fatto, essere svolte da chiunque ne abbia le capacità e le competenze (e i titoli eventualmente richiesti da altre norme), purché però chiarisca senza equivoci la sua posizione professionale e non generi nei terzi la falsa convinzione di trovarsi di fronte a un soggetto regolarmente iscritto all Albo dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili. Il reato di esercizio abusivo della professione, invece, non sembra sussistere con riguardo alla mera attività di consulenza contrattuale e commerciale, posta in essere senza la realizzazione di alcun adempimento contabile o dichiarativo. Infatti, la semplice consulenza non è inclusa in alcuno degli elenchi delle attività spettanti agli iscritti all Albo riportati dal D. Lgs. 139/2005; inoltre, la Sentenza della Corte di Cassazione n /2012 sottolinea che, per qualsiasi attività professionale o intellettuale, di assistenza o di consulenza, che non rientra fra quelle esplicitamente regolate o riservate dalla legge, vale il principio generale di libertà di impresa e di lavoro autonomo, sancito dall art. 41 della Costituzione. 14

17 Background Socio-Economico SCHEDA 2 - Casi di incompatibilità con l esercizio delle professioni di Dottore Commercialista e di Esperto Contabile Nella seduta del 1 marzo 2012, il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili (CNDCEC) ha approvato alcune modifiche alle note interpretative prodotte nel 2010 con riguardo alla disciplina delle incompatibilità di cui all art. 4 del D. Lgs. 139/2005. Il suddetto articolo 4, in particolare, sancisce l incompatibilità della professione di Dottore Commercialista e di Esperto Contabile con l esercizio: a) della professione di notaio; b) della professione di giornalista professionista; c) dell attività di impresa; d) dell attività di appaltatore di servizi pubblici o di concessionario della riscossione dei tributi; e) dell attività di promotore finanziario. A distanza di due anni dalla prima edizione delle note interpretative, il CNDCEC è intervenuto con alcune ulteriori specificazioni allo scopo di agevolare gli Ordini locali nella verifica della sussistenza o meno di cause di incompatibilità nei casi concreti. In particolare, la nota integrativa del 2012 chiarisce quanto segue. La professione di Dottore Commercialista/Esperto Contabile e notaio sono incompatibili solo se vengono effettivamente esercitate contemporaneamente; pertanto, se un notaio non esercita può senz altro svolgere, avendone i requisiti, la professione di Dottore Commercialista/Esperto Contabile. La professione di giornalista è riservata ai soggetti iscritti all Albo di cui all art. 26 della L. 69/1963. In particolare, si distinguono due categorie: 1) i giornalisti professionisti, che esercitano la loro attività in modo esclusivo e continuativo; 2) i giornalisti pubblicisti, che esercitano la loro attività in modo retribuito e non occasionale, ma non esclusivo. L incompatibilità con l esercizio della professione di Dottore Commercialista/Esperto Contabile vale solo per i giornalisti professionisti, ma non per il giornalisti pubblicisti. Anche per quanto concerne, infine, l attività d impresa, l incompatibilità sussiste solo se tale attività è effettivamente esercitata. Pertanto, in presenza di un imprenditore, l incompatibilità con l esercizio delle professioni di Dottore Commercialista/Esperto Contabile non emerge se sussistono elementi idonei a dimostrare in modo incontrovertibile che l attività d impresa non viene concretamente esercitata. Allo scopo possono essere considerati, a titolo esemplificativo, la posizione CCIAA (connessa ad assenza di costi/ricavi), la posizione IVA inattiva, o la posizione CCIAA e IVA attiva ma priva di costi, ricavi e investimenti essenziali, ecc. 15

18 Il Bilancio Integrato 2013 dell ODCEC di Milano SCHEDA 3 - La società fra professionisti La società tra professionisti, già prevista nella maggior parte degli Stati dell Unione Europea, è stata introdotta nell ordinamento giuridico italiano dalla Legge n. 183/2011 e successivamente resa concretamente realizzabile dal Decreto Interministeriale n. 34/2013, entrato in vigore il 21 aprile La società tra professionisti consente di riunire, in capo allo stesso soggetto giuridico, le competenze di imprenditori, nella veste di soci di capitali, e di professionisti iscritti ad albi e collegi. La legge offre massima libertà nella scelta della forma societaria (sono ammesse sia le società di persone, sia le società di capitali, comprese le cooperative), ma è tassativa sulla ripartizione del capitale sociale: almeno 2/3 del capitale deve essere detenuto dai professionisti e ogni professionista può partecipare a una sola società tra professionisti. I soci finanziatori, a loro volta, possono detenere al massimo 1/3 del capitale sociale e devono soddisfare specifiche condizioni: a) devono essere in possesso dei requisiti di onorabilità richiesti per l iscrizione all Albo nel quale è iscritta la società tra professionisti; b) non devono avere subìto misure di prevenzione reali o personali; c) non devono avere riportato condanne definitive alla reclusione per due anni o più per reati non colposi (fatta eccezione per il caso in cui sia intervenuta la riabilitazione); d) non devono essere stati cancellati da un Albo per motivi disciplinari. Per quanto concerne l oggetto, la società tra professionisti può essere costituita per esercitare attività professionali regolamentate nel sistema degli Ordini; è anche possibile costituire una società multidisciplinare, volta all esercizio congiunto di diverse attività professionali, in relazione alle varie professioni esercitate dai soci. Alla società tra professionisti è dedicata una sezione speciale del Registro delle Imprese, a cui deve essere iscritta. Inoltre, è obbligatoria anche l iscrizione all Ordine professionale di appartenenza dei soci; in caso di società tra professionisti multidisciplinare, in particolare, la legge richiede l iscrizione presso l Albo, l Ordine o il Collegio professionale che i soci individuano come principale nell atto costitutivo o nello statuto della società tra professionisti. Sotto il profilo degli obblighi e delle responsabilità, occorre innanzitutto chiarire che, non trattandosi di una società commerciale, alle società tra professionisti non è applicabile la normativa fallimentare. In termini di responsabilità civile, però, il socio professionista risponde anche per l operato dei suoi sostituti e ausiliari (ai sensi dell art del codice civile); resta ferma, in ogni caso, la responsabilità deontologica dei singoli soci professionisti, ciascuno vincolato all osservanza del codice deontologico del proprio Ordine, e anche della stessa società, soggetta al regime disciplinare dell Ordine al quale è iscritta. La responsabilità penale, invece, è personale. In merito agli obblighi informativi, infine, fin dal primo incontro, la società tra professionisti deve illustrare al cliente: il suo diritto di chiedere che l esecuzione dell incarico conferito alla società sia affidata ad uno o più professionisti da lui scelti; in tale prospettiva, al cliente deve essere fornito un elenco scritto dei soci professionisti, con l indicazione dei titoli e delle rispettive qualifiche professionali, e la lista dei soci finanziatori; l esistenza di eventuali o potenziali situazioni di conflitto d interesse con la società, determinate anche dalla presenza di soci con finalità d investimento. 16

19 L attività a supporto delle imprese Il Dottore Commercialista e l Esperto Contabile sono referenti fondamentali per le imprese durante tutto il loro percorso: dalla nascita, definendo un progetto imprenditoriale e le relative valutazioni economiche, finanziarie e fiscali, allo sviluppo, con i correlati interventi di natura giuridica, finanziaria, organizzativo-contabile, fino alla eventuale cessazione, con conseguente liquidazione del patrimonio. Il Dottore Commercialista e l Esperto Contabile intervengono anche nelle operazioni di gestione straordinaria delle imprese (conferimenti, cessioni d impresa, fusioni, scissioni, ecc.) e forniscono regolare assistenza in materia contrattuale, nelle transazioni e negli arbitrati, ovvero nell attuazione dei piani di risanamento delle aziende in crisi e delle procedure concorsuali. A seguito della riforma del diritto societario intervenuta nel 2003, i Dottori Commercialisti e gli Esperti Contabili, in qualità di consulenti, sono oggi chiamati anche a collaborare er la definizione del modello di governance delle imprese. Tav. 1 > L attività del Commercialista - Esperto Contabile per le imprese (Fonte: nostra rielaborazione dalla Scheda di Sintesi, ODCEC di Milano - Area cessazione dell azienda Fattibilità di un progetto imprenditoriale Area organizzativo contabile Area diritto societario Area economico finanziaria Area fiscale Area revisione contabile 17

20 Il Bilancio Integrato 2013 dell ODCEC di Milano L attività a supporto dei privati cittadini La consulenza del Dottore Commercialista e dell Esperto Contabile nei confronti del privato cittadino riguarda: l area contrattuale, con assistenza nelle operazioni di compravendita e nella predisposizione di altri contratti; l area tributaria, con particolare riferimento alla consulenza fiscale, nonché all assistenza e al patrocinio innanzi alle commissioni tributarie; l area economico-finanziaria, che include la consulenza finanziaria personalizzata, l amministrazione di eredità e patrimoni, la gestione di partecipazioni societarie; l area giuridico-commerciale, che concerne le consulenze tecniche di parte nei giudizi civili, negli arbitrati e nei procedimenti penali. Tav. 2 > L attività del Dottore Commercialista Esperto Contabile per i privati cittadini (Fonte: nostra rielaborazione dalla Scheda di Sintesi, ODCEC di Milano - dottore Commercialista - esperto contabile area contrattuale area tributaria area economico - finanziaria area giuridico - commerciale 18

21 Background Socio-Economico L attività a supporto degli enti pubblici e delle altre istituzioni Il Dottore Commercialista e l Esperto Contabile rappresentano referenti indispensabili anche per la gestione economica delle strutture pubbliche: Stato, Regioni, Province, Comuni, enti pubblici economici ed enti non profit, aziende autonome e municipalizzate, società a partecipazione statale, ASL. La consulenza investe le seguenti, principali aree di intervento: area progettuale, che include sia la pianificazione delle strategie di investimento, sia la definizione di altri progetti strategici e operativi, nonché la valutazione della loro fattibilità e la puntualizzazione dei relativi strumenti attuativi; area amministrativa, che riguarda il regolare espletamento delle procedure contabili, amministrative e finanziarie, nonché la corretta tenuta della contabilità finanziaria, patrimoniale ed economica; area controllo, relativa a tutti gli aspetti di redazione del budget, monitoraggio dei centri di costo, controllo operativo (di efficienza e di efficacia) della gestione, analisi costi-benefici di possibili progetti o soluzioni operative, ecc.; area revisione, attinente allo svolgimento delle funzioni di Sindaco e Revisore dei conti; area fiscale, inerente alle attività di consulenza fiscale, nonché di assistenza presso gli uffici finanziari e in caso di contenzioso tributario. Tav. 3 > L attività del Commercialista Esperto contabile per gli enti pubblici e le altre istituzioni (Fonte: nostra rielaborazione dalla Scheda di Sintesi, ODCEC di Milano - area progettuale area controllo area fiscale area amministrativa area revisione 19

22 Il Bilancio Integrato 2013 dell ODCEC di Milano La tutela dell interesse pubblico L ordinamento giuridico vigente investe il Dottore Commercialista e l Esperto Contabile anche dell onere di fornire dati e servizi alle Amministrazioni Pubbliche, soprattutto a quelle fiscali e giudiziarie; pertanto, gli è richiesto di agire nell interesse pubblico e di garantire la fede pubblica in materia di conti. La loro figura assume quindi una centralità strategica tra Stato, imprese e cittadino. Quali garanti degli interessi generali, essi diventano interpreti per l applicazione delle norme nel rispetto della legge, tutelando e conciliando i diversi interessi e divenendo sempre più promotori di una nuova cultura fiscale, economica e sociale. Tav. 4 > Il ruolo del Commercialista e dell Esperto Contabile nella tutela dell interesse pubblico (Fonte: nostra rielaborazione dalla Scheda di Sintesi, ODCEC di Milano - Ausiliario di giustizia altri incarichi nelle PROCEDURE giudiziarie La Presenza degli Ordini in Italia L Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili è l istituzione di autogoverno della professione di Dottore Commercialista ed Esperto Contabile, riconosciuta dalla legge, avente il fine di garantire la qualità delle attività svolte dai professionisti. I Dottori Commercialisti e gli Esperti Contabili sono attualmente riuniti in 143 Ordini locali. Ogni Ordine locale è un ente pubblico non economico, dotato di una propria personalità giuridica e sottoposto alla vigilanza del Ministero della Giustizia, le cui principali funzioni istituzionali consistono nel tenere aggiornati l Albo ed il Codice Deontologico e tutelare la professionalità della categoria. 20

23 Background Socio-Economico In particolare, nell esercizio della sua attività istituzionale, l Ordine realizza una duplice tutela: la tutela dei cittadini, ai quali garantisce che gli esercenti la professione siano in possesso dei requisiti previsti dalla legge; la tutela degli iscritti nei confronti di comportamenti sleali da parte dei colleghi e di terzi. L Ordine è un Ente: necessario, perché svolge attività amministrativa nell ambito di una potestà conferita dalla legge; locale, perché ha sfera di competenza nella giurisdizione territoriale del Tribunale; obbligatorio, in quanto la mancata iscrizione si configura come esercizio abusivo della professione; autonomo, perché autoregolamentato; associativo, in quanto formato dall insieme degli iscritti, che provvedono con l autofinanziamento alla sua conduzione; democratico, in quanto prevede la costituzione degli organi mediante libere elezioni, a cui partecipano tutti gli iscritti. Il rapporto 2013 sull Albo dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili, curato dal CNDCEC (Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili) e dall IRDEC (Istituto di Ricerca dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili), evidenzia diversi dati interessanti sia sulla situazione al 1 gennaio 2013, sia sull evoluzione intervenuta dalla data di costituzione dell Albo medesimo (1 gennaio 2008). In particolare, durante il quinquennio, gli iscritti agli Ordini territoriali sono mediamente cresciuti dell 1,2% all anno, passando da unità al 1 gennaio 2008 a unità al 1 gennaio Sempre su base nazionale, al 1 gennaio 2013, le donne rappresentano il 31% degli iscritti, a fronte del 28% al 1 gennaio 2008; durante il quinquennio, pertanto, la loro presenza si è fortemente consolidata, facendo segnare un incremento del 17,5%. All opposto, nello stesso arco temporale, si è però sostanzialmente ridotto il numero degli iscritti di età non superiore a 40 anni (-24,1%), che al 1 gennaio 2013 rappresentano il 21,1% del totale degli iscritti, a fronte del 29% al 1 gennaio Complessivamente, il rapporto fra la popolazione e gli iscritti all Albo è progressivamente diminuito, passando da una media di 555 abitanti per ogni commercialista al 1 gennaio 2008 a 521 abitanti per ogni commercialista al 1 gennaio Il numero dei praticanti è in costante diminuzione: in particolare, si segnala una riduzione pari a -27,3% fra il 1 gennaio 2009, quando gli Ordini territoriali contavano iscritti al Registro del Tirocinio, e il 1 gennaio 2013, quando il numero dei praticanti stimato (per alcuni Ordini territoriali mancano dati puntuali) è pari a unità. Anche il reddito professionale medio dei Commercialisti iscritti alle Casse di Previdenza della Categoria si è ridotto nel tempo, passando da euro nel 2007 a euro nel Questo dato, peraltro, risente significativamente delle differenze di età e di genere: infatti, gli iscritti fino a 40 anni hanno un reddito professionale medio pari a euro, a fronte di un reddito medio di euro per gli iscritti fra i 41 e i 60 anni e di euro per gli iscritti con più di 60 anni; inoltre, il reddito professionale medio delle donne è pari a euro, contro i euro degli uomini. 21

24 Il Bilancio Integrato 2013 dell ODCEC di Milano Con riguardo agli Ordini territoriali della Regione Lombardia, alcuni dati sono in linea con quelli nazionali, mentre altri si dimostrano in controtendenza. In particolare, gli iscritti su base regionale fanno registrare un incremento superiore a quello su base nazionale (+8,1%), passando da unità al 1 gennaio 2008 a unità al 1 gennaio La riduzione dei tirocinanti, invece, segue l andamento nazionale, facendo registrare un -27% fra il 1 gennaio 2012 (2.896 tirocinanti) e il 1 gennaio 2013 (2.114 tirocinanti). Al 1 gennaio 2013, la presenza femminile negli Ordini della Lombardia è sostanzialmente uniforme a quella rilevabile su base nazionale (31% degli iscritti), come pure la presenza di iscritti fino a 40 anni di età (22%). Alla stessa data, però, il numero di abitanti per ogni commercialista, pari a 539 abitanti pro-capite, è leggermente superiore alla media nazionale, mentre il reddito medio pro-capite ( euro) è significativamente più elevato. L economia lombarda Al fine di esaminare le prospettive future per le professioni di Dottore Commercialista ed Esperto Contabile in Lombardia in un contesto macroeconomico locale, si ritiene utile analizzare i risultati di un indagine condotta dalla Banca d Italia (Fonte: Banca d Italia, Economie regionali. L economia della Lombardia, giugno 2014). Nel corso 2013 l attività economica della Regione si è ulteriormente contratta: il PIL regionale, stimato da Prometeia ( è diminuito nell anno dell 1,3%, in miglioramento rispetto al -1,9% registrato nel Il calo cumulato tra il 2008 e il 2013 è stato superiore al 5%, comunque meno accentuato rispetto all Italia nel suo complesso (manifestando quindi una capacità di recupero maggiore). Nel corso del 2013 l andamento della produzione industriale è andato però prima stabilizzandosi, per poi migliorare gradatamente: a fine anno sono emersi timidi segnali di ripresa, che si auspica portino ad un consolidamento del trend nel corso del I risultati del 9 Censimento dell industria e dei servizi hanno confermato per la Lombardia la specializzazione nella manifattura a contenuto tecnologico medio-alto (è la prima tra le regioni italiane per attività delle imprese biotech ) pur essendo proseguita la ricomposizione settoriale degli addetti a favore dei servizi. Con riferimento a questo comparto, il numero di persone occupate è leggermente aumentato per il contributo delle attività terziarie. Tuttavia, d altro canto, l aumento dell offerta di lavoro ha spinto il tasso di disoccupazione al massimo storico dell 8,7% nell ultimo trimestre del Per quanto concerne l aspetto strutturale, la Lombardia è caratterizzata da una minore dimensione d impresa rispetto alle regioni europee a essa più simili. La debolezza dell economia e le incertezze nei tempi della ripresa hanno condizionato l andamento degli aggregati creditizi nella Regione. Nel 2013, i finanziamenti alle imprese hanno subito pesanti riduzioni in tutti i comparti di attività. Si è registrato nel corso dell anno un ulteriore deterioramento della qualità del credito delle imprese: i prestiti incagliati alle imprese vengono indicati nella misura dell 11% dei crediti complessivamente concessi contro il 9,3% a fine 2012 con nuove sofferenze nella misura del 2,1% dell ammontare dei prestiti ad inizio La contrazione dei finanziamenti bancari alle imprese, in atto già dagli ultimi mesi del 2012, si è così progressivamente accentuata nel corso del 2013: a dicembre la flessione è stata del 6,6% rispetto al 2012 (era del -2,7%). Le banche hanno mantenuto politiche di concessione dei crediti alle imprese ancora improntate 22

25 Background Socio-Economico alla prudenza, anche a causa del flusso di nuove sofferenze; d altro canto, dal lato domanda, le esigenze di finanziamento hanno continuato a essere modeste, soprattutto nella componente destinata a sostenere gli investimenti produttivi. Per quanto riguarda le specifiche forme tecniche, nel corso del 2013 si è avuta una diminuzione delle linee di credito in conto corrente (-12,1% contro il dato positivo di +3,5% registrato a fine 2013), congiuntamente ad una significativa diminuzione dei prestiti più strettamente collegati alla gestione del portafoglio commerciale, quali gli anticipi e le altre forme autoliquidantesi (-9% contro il dato di -5,6% a fine 2012). La debolezza dell attività di investimento si è particolarmente riflessa sulle forme tecniche a scadenza protratta (mutui), la cui contrazione nel 2013 rispetto al 2012 è senz altro significativa (-10% contro -5,6%). La diminuzione dei prestiti al tessuto produttivo, più marcata per le aziende di dimensione media e grande rispetto a quelle piccole, è stata accompagnata da un ampio ricorso a emissioni obbligazionarie: i fondi raccolti da aziende con sede in Lombardia sono stati pari a 12,1 miliardi di euro nel 2013 (13,1 miliardi nel 2012; si rammenta, erano meno di 4 miliardi nel 2011); al netto dei rimborsi effettuati, le emissioni nette sono state pari a 6,9 miliardi. La maggior parte delle emissioni ha riguardato società dei servizi e di grandi dimensioni. Si è tuttavia registrato l ingresso sul mercato di alcune imprese medie e piccole, anche grazie ai recenti interventi legislativi volti a promuovere la diversificazione delle forme di indebitamento delle imprese non quotate. Gli interventi di private equity e venture capital si sono fatti più frequenti, ma gli importi complessivi sono rimasti estremamente limitati, in particolare nei confronti di aziende nelle prime fasi di sviluppo (early stage). Nel 2013, secondo le informazioni di Aifi PricewaterhouseCoopers, ( il numero di operazioni di private equity e venture capital indirizzate a imprese lombarde è salito a 106 (da 101 nel 2012). È cresciuto sensibilmente l ammontare degli interventi in attività di replacement, finalizzate alla ristrutturazione della compagine societaria, che ha raggiunto il 15% circa del totale regionale. Nel confronto internazionale, le imprese della Regione appaiono però complessivamente sottocapitalizzate e con una redditività operativa inferiore: alla maggiore incidenza degli oneri finanziari si associa una profittabilità più contenuta rispetto alle aziende localizzate nelle aree d Europa più simili alla Lombardia per struttura economica, con differenze che si sono acuite negli anni di crisi ed una conseguente struttura economica e finanziaria fragile nel confronto internazionale È ulteriormente cresciuto il numero delle procedure fallimentari e dei concordati preventivi e si sono fatte più numerose le uscite dal mercato per liquidazione volontaria. Nello specifico, secondo le rilevazioni Cerved Group ( e Infocamere ( nel 2013 le procedure fallimentari avviate sono state (+12,4% rispetto al 2012); rispetto al 2008, il dato numerico è più che raddoppiato. Nel 2013 sono state presentate 490 istanze di concordato preventivo (comprese le istanze presentate con riserva ) e risulta in aumento il numero di imprese poste in liquidazione volontaria: contro le nel 2012 (+1.100). Tav. 5 > Procedure fallimentari e concordati preventivi aperti dal 2007 al 2013 Fonte: elaborazione su dati Cerved Group e Infocamere FALLIMENTI CONCORDATI PREVENTIVI 23

26 Il Bilancio Integrato 2013 dell ODCEC di Milano Un fattore che nel tempo ha caratterizzato l economia lombarda è costituito dagli scambi con l estero. Le esportazioni internazionali rimangono l unica componente della domanda a presentare una dinamica positiva per il periodo analizzato. Nel 2013, le esportazioni totali della Regione sono infatti rimaste stabili rispetto al Le importazioni a valori correnti sono diminuite, per il secondo anno consecutivo, del 4,3%. Dopo la forte contrazione subita nel 2009, il valore dell export regionale è quindi cresciuto complessivamente del 31,4% tra il 2009 e il Il maggior valore delle esportazioni regionali nel 2013 rispetto al 2008 deriva interamente dall aumento, del 17,8%, delle esportazioni verso tra il 2009 e il ,4 % L EXPORT È CRESCIUTO i paesi esterni alla UE; nello stesso periodo le vendite intracomunitarie sono calate del 6,0% (in particolare avuto riguardo a Spagna e Francia). Tra gli altri principali mercati di sbocco che nel 2013 hanno sostenuto le esportazioni figurano i BRIC, la cui quota è salita all 8,2% dell export totale, con un incremento delle esportazioni verso la Russia e la Cina (13,3% e 5,5% rispettivamente). Le esportazioni della farmaceutica hanno fornito il contributo più cospicuo alla crescita dell export lombardo; tra i prodotti del made in Italy, l incremento delle esportazioni di pelli, accessori e calzature (10,8%), di mobili (4,4%) e di tessile e abbigliamento (2,1%) è derivato soprattutto dalla domanda proveniente dall Asia e dagli Stati Uniti. La ripresa delle esportazioni lombarde, successivamente alla contrazione del 2009, si è realizzata attraverso la crescita delle presenze di operatori con l estero e l aumento delle esportazioni medie per operatore. Secondo i dati del recente Censimento dell industria e dei servizi nel 2011, la quota di imprese a vocazione internazionale, che avevano cioè i paesi esteri come mercato di riferimento, era pari al 29% (21,9% in Italia). L analisi Bankitalia manifesta che per le prospettive di crescita della Regione è rilevante la capacità di produrre innovazione (si veda il comparto biotech, sopra citato). Sotto questo profilo la Regione sconta un incidenza sul prodotto della spesa in ricerca e sviluppo effettuata dalle imprese minore di quella europea, anche se più elevata che nella media nazionale, una dotazione di ricercatori inferiore e un attività brevettuale meno dinamica. Il quadro che emerge è quello di un economia d azienda ove interagiscono fattori endogeni ed esogeni (anche in termini di rischi/opportunità) di varia natura, il cui monitoraggio si rileva complesso e richiede l adozione di approcci differenziati. I fattori di crisi non solo più limitati a singole aziende/settori, ma assumono un evidenza globalizzata (anche al di fuori degli ambiti regionali e nazionali) evidenza che a sua volta richiama l esigenza di un attenzione glocale (globale+locale). Più sopra si sono citati ambiti in cui l attività delle aziende lombarde costituisce un eccellenza : al riguardo, la ricerca di canali/mercati di sbocco internazionali è un attività a cui nessun imprenditore deve rinunciare. Ciò comporta una modifica nelle attitudini e nei modi di operare del Dottore Commercialista e dell Esperto Contabile; non solo un registratore passivo di attività aziendali, retaggio di un passato non più proponibile, bensì un consulente dell imprenditore, un consigliere del principe in grado di anticipare in modo proattivo il futuro nelle sue potenzialità e rischi, attraverso l acquisizione di nuove competenze e professionalità. L economia milanese Nel periodo compreso tra il 2009 e il 2012 la crisi ha inciso su tutti i settori di attività, registrando la contrazione del valore aggiunto prodotto nell area milanese, una relativa tenuta del reddito disponibile a valori correnti ed un livello elevato del tasso di disoccupazione (Fonti: Prometeia- Unioncamere). Ritenuto il 2013 come un anno di transizione, in considerazione di un miglioramento di alcuni fondamentali, si riportano di seguito le stime dello stesso Istituto per il periodo (dove si registra ancora un preoccupante dato a riguardo del tasso di disoccupazione). 24

27 Background Socio-Economico Tav. 6 > L economia milanese: alcuni dati valore aggiunto Stime Industria ,8 Costruzioni +0,2-6,1 Servizi +1,4-0,6 Reddito disponibile +2,6 +0,3 Tasso di disoccupazione 7,7 7,8 Avuto riguardo al 2013, lo studio della dinamica dei settori mette in luce un quadro di minimale ripresa rispetto ai valori di fine 2012 in alcuni comparti (industria +0,7% ed artigianato +0,8%), mentre un peggioramento si registra nel volume d affari del commercio (-3,1%) e nei servizi (-6,2%) (Fonte: Camera di Commercio di Milano). Un indicatore negativo, manifestazione di un economia stagnante, è dato dall incremento del numero di procedure concorsuali aperte nel 2013 (1.278 le aperture di fallimenti a Milano, il 10% nazionale, +6,9% rispetto al 2012, per l 85% riguardanti società di capitali prevalentemente nei settori servizi alle imprese e costruzioni) e delle procedure di scioglimento e liquidazione volontaria (complessivamente 9.136) che evidenzia le notevoli difficoltà di sopravvivenza delle imprese locali. Alcuni numeri, però, sono, almeno in parte, confortanti: il confronto nativitàmortalità delle imprese, infatti, conferma per il 2013 la tenuta del sistema imprenditoriale milanese, con un saldo positivo imprese, per un totale di imprese attive (+0,3% rispetto al 2012) di cui il 90,7% con meno di 10 addetti. Un trend positivo, evidenziato anche dall andamento delle start up innovative, circa 240 a fine 2013 operanti soprattutto nei settori dei servizi a tecnologia avanzata. Tav. 7 > Imprese registrate per status al 31/12/2013 e tasso di crescita nella Provincia di Milano (Fonte: CCIAA di Milano, giugno 2014) Imprese registrate per status al 31/12/2013 Imprese registrate per status al 31/12/2012 Tasso di crescita 2013/2012 Imprese attive ,3 Imprese inattive ,1 Imprese sospese ,8 Imprese con procedure concorsuali ,5 Imprese in scioglimento/liquidazione TOTALE REGISTRATE ,9 Unità locali ,6 TOTALE LOCALIZZAZIONI ,2 25

28 Il Bilancio Integrato 2013 dell ODCEC di Milano L analisi della forma giuridica delle attività imprenditoriali milanesi rileva la presenza prevalente di imprese costituite in società di capitali ed imprese individuali (complessivamente il 79%), con un confortante tasso di crescita (nuove imprese) positivo nei confronti dei dati 2012 rispettivamente dell 1,6% e dello 0,8%). Tav. 8 > Imprese registrate per forma giuridica al 31/12/2013 e tassi di crescita nella Provincia di Milano (Fonte: CCIAA di Milano, giugno 2014) Valori assoluti Comp.% Tasso di crescita 2013/ /2008 Società di capitale ,4% 1,6 0,9 Società di persone ,9% -0,9-4,0 Imprese individuali ,7% 0,8-0,1 Cooperative ,1% 2,1 0,1 Consorzi ,3% 4,0 1,6 Altre forme ,6% 4,1 4,2 TOTALE ,0% 0,9-0,4 Lo studio per settori economici di attività vede prevalenti le imprese impegnate nei servizi alle imprese (28%) e nel commercio (24%). Il dato più rilevante in termini di crescita numerica delle unità si rileva avuto riguardo alle imprese nel settore del turismo. Tav. 9 > Imprese registrate per settore economico al 31/12/2013 e tasso di crescita nella Provincia di Milano (Fonte: CCIAA di Milano, giugno 2014) Valori assoluti Comp.% Tasso di crescita 2013/2012 Agricoltura e attività connesse ,2% -1,1 Attività manifatturiere, energia, minerarie ,7% -0,1 Costruzioni ,1% 0,1 Commercio ,6% 1,6 Turismo ,1% 4,3 Trasporti e Spedizioni ,7% -0,6 Assicurazioni e Credito ,1% 2,4 Servizi alle imprese ,2% 1,3 Altri settori ,4% 2,0 Totale Imprese Classificate ,2 Totale Imprese Registrate ,9 26

29 Background Socio-Economico Per quanto concerne il mercato del lavoro, rimane elevato (e preoccupante) il tasso di disoccupazione (7,8% nel 2013; nel 2008 si registrava una percentuale del 3,8%!): Milano ha perso nel 2013 oltre 18 mila addetti (-1% rispetto al 2012), per un totale di oltre 1,8 milioni non occupati a fine 2013, in particolare nelle costruzioni (-5,7%) e nella logistica (-6,6%). Peggiora la disoccupazione giovanile, che tocca il 20,8% (un under 30 su cinque non lavora contro uno su dieci di 2 anni prima). Tav. 10 > Imprese e addetti (dipendenti) per settore economico al 31/12/2013 e tasso di crescita nella Provincia di Milano (Fonte: CCIAA di Milano, giugno 2013) N. imprese censite N. dipendenti Tasso di crescita degli addetti 2013/2012 Agricoltura ed attività connesse ,8 Attività manifatturiere, energia, minerarie ,2 Costruzioni ,7 Commercio ,4 Turismo ,1 Trasporti e Spedizioni ,6 Assicurazioni e Credito ,4 Servizi alle imprese ,7 Altri settori ,4 Totale Imprese Classificate ,7 La crescita dell export è una condizione necessaria (anche se non sufficiente) per la ripresa economica. In un clima di recessione globalizzata, gli scambi nel 2013 rallentano (-2,3% l export e -2,5% l import, in termini di variazione fra III Trimestre 2012 e III Trimestre 2013), ma Milano mantiene un significativo livello di apertura internazionale, pesando per l 11% sull export nazionale e per il 7% sull import (miglior dato in Italia). Emergono i settori tipici del made in Italy, +7,1% l export del tessile e abbigliamento e +4,1% l alimentare. L Europa resta il principale mercato, assorbendo il 57% dell export milanese e il 72% dell import, mentre crescono le esportazioni verso i nuovi mercati dell Asia orientale, in particolare Indonesia, Giappone e Corea del Sud, oltre a Russia e Turchia; rallenta il Medio Oriente, ad eccezione dell Arabia Saudita, la Cina e l India. Milano è un gateway internazionale anche grazie ai turisti (7 milioni nel 2013) ed alle presenze in Fiera (quasi 1 milione di visitatori stranieri Fonte Unioncamere Confcommercio). Le previsioni per il 2014 danno indicatori in miglioramento con una ripresa dell attività produttiva trainata ancora una volta dai mercati esteri, con una crescita e con una ripresa di fiducia degli operatori anche sul mercato interno. Le imprese comunque faticano, in un quadro che, se da un lato vede un miglioramento delle stime sugli ordini, rileva però criticità su fatturato, costi di produzione e tempi di pagamento. Ancora una volta, la sfida è che tutti gli attori della vita sociale ed economica presenti sul territorio (Istituzioni, Imprese, Università, Centri di Ricerca, Associazioni professionali e di categoria, Sindacati) partecipino, da un lato, alla definizione di politiche a supporto dell occupazione e della valorizzazione del capitale umano e, d altra parte, alla ricerca di nuove matrici prodotto/mercato, riscoprendo quelle radici di creatività che hanno nel tempo contraddistinto la nostra offerta; questi i motori di una necessaria inversione di tendenza. Solo una crescita diffusa, basata su modelli di sviluppo condivisi, potrà infatti garantire uno sviluppo equilibrato e duraturo del sistema economico locale in un contesto globalizzato. Un importante vetrina (ma non potrà e dovrà essere l unica!) sarà costituita dall Expo un occasione per mostrare quanto il sistema Milano-Lombardia- Italia può realizzare in termini di eccellenza e di contributo alla crescita. 27

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