UNIVERSITA DEGLI STUDI DI L AQUILA FACOLTA DI INGEGNERIA Corso di studio in Ingegneria per l Ambiente e il Territorio.

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1 UNIVERSITA DEGLI STUDI DI L AQUILA FACOLTA DI INGEGNERIA Corso di studio in Ingegneria per l Ambiente e il Territorio Tesi di laurea RUOLO DELLE DETERMINANTI GEO-MORFOLOGICHE E URBANISTICHE NELLA VALUTAZIONE DEL RISCHIO INSEDIATIVO NELLA REGIONE LAZIO Relatore Prof. Ing. BERNARDINO ROMANO Laureanda LORENA FIORINI Laurea Triennale - A.A. 2005/2006 LA REGIONE LAZIO Nel lavoro proposto è stata presa la Regione Lazio come oggetto di studio e per questa si è cercato di individuare le zone maggiormente soggette a rischio insediativo. 1

2 OBIETTIVI E SCOPI DELLA TESI L obiettivo di tale lavoro è stato quello di evidenziare le relazioni esistenti tra urbanizzato e componenti geo-morfologico-urbanistiche, al fine di ottenere delle previsioni sullo sviluppo insediativo. L attenzione è stata concentrata essenzialmente su: tre parametri geo-morfologici: - la geologia; - l altimetria; -la pendenza. ed un parametro urbanistico : - la prossimità dai centri maggiori. Lo scopo finale è stato quello di evidenziare un nuovo scenario di gestione del territorio, improntato sui criteri di sostenibilità ambientale, tramite il quale si possa realizzare un disegno di sviluppo insediativo che minimizzi la frammentazione e la disgregazione degli ecosistemi presenti. σ SIX = SIX i σ i INDICE SIX Per trovare una previsione sullo sviluppo insediativo è stato seguito il modello di calcolo già utilizzato per altre regioni italiane, quali: il Veneto, l Umbria, le Marche, l Abruzzo e il Molise. Tale modello prevede il calcolo dell Indice di Rischio Insediativo (o Indice Six). L indice di rischio insediativo registra la sensibilità del territorio verso l'urbanizzazione diffusa (rischio insediativo) sulla base valutativa dei fenomeni pregressi in base ai connotati geo-morfologico-urbanistici. Viene calcolato come: Dove: SIX i = valore dell indice SIX della singola categoria geo-morfologico-urbanistica. s i = varianza della singola categoria geo-morfologico-urbanistica. 2

3 Tabella delle categorie geo-morfologico-urbanistiche utilizzate nell implementazione dell Indice di Rischio Insediativo per la Regione Lazio. GEOLOGIA 3

4 AREE URBANIZZATE PER CATEGORIE GEOLOGICHE PER QUESTO GRAFICO VOLEVO CHIEDERLE COME FARE PER LA LEGENDA. I COMMENTI, POI, SARANNO INSERITI SEGUENDO L IMPOSTAZIONE DI QUELLI SEGUENTI (ALTIMETRIA, PENDENZA E PROSSIMITA DAI CENTRI MAGGIORI). ALTIMETRIA 4

5 AREE URBANIZZATE PER CLASSI ALTIMETRICHE Tale grafico riporta la percentuale di aree edificate presenti sulle singole classi di altimetria. Il dato così ottenuto permette di individuare le classi più selettive nei confronti dell urbanizzato. La classe altimetrica m s.l.m. è quella maggiormente occupata da aree urbanizzate (circa il 20 %). A seguire troviamo la classe m s.l.m. (con circa il 7 %) e la classe m s.l.m. (con circa il 5 %), le restanti presentano tutte percentuali inferiori al 2 %. PENDENZA 5

6 AREE URBANIZZATE PER CLASSI DI PENDENZA Tale grafico riporta la percentuale di aree edificate presenti sulle singole classi di pendenza. Il dato così ottenuto permette di individuare le classi più selettive nei confronti dell urbanizzato. La classe di pendenza < 5 % è quella maggiormente occupata da aree urbanizzate (circa il 15 %). A seguire troviamo la classe 5 10 % (con circa il 8 %) e la classe % (con circa il 4 %), le restanti presentano tutte percentuali inferiori al 2 %. PROSSIMITA DAI CENTRI MAGGIORI 6

7 AREE URBANIZZATE PER FASCE DI PROSSIMITA Tale grafico riporta la percentuale di aree edificate presenti sulle singole fasce di prossimità. Il dato così ottenuto permette di individuare le fasce più selettive nei confronti dell urbanizzato. Le aree raggiungibili dai centri urbani con meno di 5 minuti rappresentano la fascia di prossimità maggiormente occupata dall urbanizzato (con circa l 8 %). A seguire troviamo quella percorribile con un tempo tra i 5 e 10 minuti (con circa il 4 %) e le fasce e minuti (rispettivamente con circa il 3 e 2 %). La restante, caratterizzata da una percorrenza > di 20 minuti, non ha al suo interno aree urbanizzate. CALCOLO DELLE VARIANZE 7

8 ISTOGRAMMA DELLE VARIANZE DELLE CATEGORIE GEO-MORFOLOGICO-URBANISTICHE Il grafico mostra chiaramente che al primo posto, come parametro che più influenza l urbanizzato, c è la geologia, seguita da altimetria e pendenza; in ultimo vi è la prossimità dai centri maggiori. Il fatto che tale categoria è la meno selettiva nei confronti dell urbanizzato è la diretta conseguenza della presenza di Roma che, essendo un polo urbano molto più grande rispetto agli altri, crea un forte sbilanciamento. PER LA GEOLOGIA L Indice Six-geo è stato determinato come: Dove: A urb = area urbanizzata delle singole categorie geologiche, ottenuta dall operazione di dissolve. A c = area totale delle singole categorie geologiche 8

9 PER LA GEOLOGIA L Indice Six-alt è stato determinato come: Dove: A urb = area urbanizzata delle singole classi altimetriche, ottenuta dall operazione di dissolve. A c = area totale delle singole classi altimetriche. PER LA GEOLOGIA L Indice Six-pend è stato determinato come: Dove: A urb = area urbanizzata delle singole classi di pendenza, ottenuta dall operazione di dissolve. A c = area totale delle singole classi di pendenza. 9

10 PER I PARAMETRI GEO-MORFOLOGICI Indice Six per i par.geo-morf: DA FINIRE..COME LE PRECEDENTI. PER LA PROSSIMITA DAI CENTRI MAGGIORI ANDRA INSERITA LA CARTA DEL RISCHIO, LA TABELLA DEI DATI E LA FORMULA (COME NEI CASI PRECEDENTI) 10

11 PER LA REGIONE LAZIO ANDRA INSERITA LA CARTA DEL RISCHIO, LA TABELLA DEI DATI E LA FORMULA (COME NEI CASI PRECEDENTI) ISTOGRAMMA DI DISTRIBUZIONE DEL RISCHIO INSEDIATIVO NELLA REGIONE LAZIO Dall istogramma di distribuzione del rischio insediativo nella Regione Lazio si vede chiaramente che la maggior parte del territorio regionale è soggetta ad un rischio irrilevante (22,77 %) subito seguita, però, dalle zone interessate da un rischio molto alto (19,54 %). In percentuale un po minore rispetto alle precedenti e quasi al medesimo livello troviamo in successione il rischio insediativo: alto (15,65 %), molto basso (14,43 %) e medio (14,17 %). Dopo un ulteriore salto abbiamo le aree regionali caratterizzate da rischio basso (9,78 %). Infine con il 3,66 % ci sono le zone a rischio insediativo estremo. 11

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