Terremoto del , Serravalle
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- Dante De Marco
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1 CNR - GRUPPO NAZIONALE PER LA DIFESA DAI TERREMOTI GDL "MACROSISMICA" Progetto: Analisi "Attraverso i Repertori" Terremoto del , Serravalle [Record PFG n. 8819] Avvertenza: la presente scheda è stata compilata da Viviana Castelli e Carlos H. Caracciolo a partire dal materiale informale raccolto dal progetto Analisi Attraverso i Repertori del GNDT nei primi anni 90, nell ambito delle attività dell Allegato B2 della Convenzione DPC-INGV Archivio Macrosismico GNDT, 1995
2 22 agosto 1859, Serravalle (Valnerina) L analisi di questo terremoto è stata avviata con una rilettura critica della ricostruzione operata da Baratta (1901), che in questo caso è lo studio di riferimento del catalogo PFG (Postpischl, 1985), insieme al catalogo parametrico di Peronaci (s.d.), che però non include riferimenti bibliografici. Mario Baratta riporta che: Alcuni giorni prima del 22 agosto cominciarono a sentirsi in Norcia varie scosse di terremoto, ma assai leggere, quando, circa 1h 32m pom. di detta giornata, preceduta da una forte detonazione sotterranea, se ne ebbe una oltremodo violenta suss. -ond. NE-SW a 3 riprese successive, l una più intensa dell altra, e della durata totale di 6-7s. In città buona metà degli edifici, specialmente quelli di debole costruzione, fu adeguata al suolo, causando 101 vittime ed una sessantina di feriti: gli altri risentirono gravi danni specialmente nei piani superiori. I quartieri, costruiti sul pendio della collina verso levante e ponente, abitati da povera gente, furono letteralmente distrutti. Le chiese in gran parte diroccate, rovinato il palazzo comunale, danneggiato quello del governo, i due monasteri di monache e particolarmente quello di S. Pace rimasero quasi del tutto sconnessi. Danni quasi eguali soffrirono i paesi di Campi, Villa S. Angelo e Capo del Colle, che distano da Norcia rispettivamente km. 7 e 5. Abeto, Todiano, Ancarano circa la metà; Frascaro, a km. 6, poco più di un terzo: Cascia, a km. 10, ebbe qualche danno ma in proporzione assai leggero se si eccettua il convento dei Francescani, che di già in cattivo stato, si rese in qualche parte inabitabile. A Visso (km. 15) gli effetti del terremoto furono piccolissimi, e nulli poi a Trevi (km. 30). La scossa fu lievemente sentita a Camerino, lontano da Norcia km. 37, a Pesaro ed a Roma, che ne distano 120 il primo e 115 la seconda. ( ). Baratta (1901: 436). Le fonti menzionate da Baratta sono il resoconto della Escursione scientifica fatta a Norcia... di Angelo Secchi (1860), due opuscoli divulgativi (Mannocchi, 1860; Piermarini, 1860), un rapporto ufficiale (Relazione..., 1861) e la raccolta di terremoti dello stesso Baratta (1897), nel quale cita la Gazzetta Universale di Foligno (1859). L analisi dei principali repertori classici di terremoti individua molte segnalazioni dell evento (Mercalli, 1883; Taramelli, 1896; Baratta, 1899; Montandon, 1953; Gardellini-Spadea, 1980). Soltanto Taramelli e Gardellini-Spadea citano qualche fonte non considerata da Baratta (1901): più precisamente Serpieri (1873), che riporta notizie generiche di seconda mano, e una anonima Descrizione... (1859), basata su documenti ufficiali. Da un confronto tra la ricostruzione dell evento proposta da Baratta (1901) e i testi delle fonti da lui citate si deduce che i soli dati che ha effettivamente utilizzato sono quelli della Gazzetta Universale di Foligno (1859) e di Antonio Secchi (1860). In particolare, provengono da quest ultimo tutte le descrizioni di effetti osservati al di fuori di Norcia. I testi citati contengono svariati accenni alla documentazione ufficiale prodotta a seguito del terremoto. In particolare si ha notizia dell invio di dispacci telegrafici da parte del delegato di Spoleto (sotto la cui giurisdizione ricadeva l area di Norcia), al ministro dell Interno (cfr. Secchi, 1860: 63), e di varie versioni di una relazione della commissione governativa incaricata della gestione degli affari relativi al terremoto (Commissione..., 1859; Pila, 1860; Relazione..., 1861). Finora non è stato possibile recuperare i documenti raccolti presso gli uffici centrali dell amministrazione pontificia. Alcuni di essi sono peraltro in qualche misura disponibili sotto forma di trascrizioni o parafrasi inserite nei testi editi recuperati. Sono invece disponibili alcune delibere
3 consiliari prese dal Comune di Norcia negli ultimi mesi del 1859, su materie attinenti al terremoto. La Gazzetta Universale (1859) e la Descrizione... (1859) danno invece un quadro, grave ma generico, del danneggiamento subito da edifici monumentali (palazzi pubblici, chiese, monasteri) diroccati, ruinati o assaissimo danneggiati. Si tratta degli stessi edifici ricordati più tardi da Baratta (1901). L attuale proposta di ricostruzione della distribuzione degli effetti del terremoto in studio è basata quasi esclusivamente su testi editi e redatti tra il 6 settembre e il 21 dicembre 1859; il più articolato dei quali risulta essere quello di padre Angelo Secchi (1860), del quale si riproducono alcuni brani chiave per la ricostruzione storico-macrosismica dell evento: Erano già alcuni giorni dacchè si sentivano in Norcia varie leggieri scosse di terremoto, ma che per la loro poca importanza, e per l abitudine contratta a tali scotimenti, non attiravano l attenzione della popolazione quando d improvviso il giorno 22 Agosto fra le ore 1 1/4 e 1 1/2 circa pomeridiane ( ) si sentì un gran colpo, come di una fortissima cannonata sparata sotterra, e non appena finito questo rumore si scosse violentemente il terreno, prima sussultoriamente poi orizzontalmente, a tre riprese successive, e sempre con forza maggiore per una durata di circa 6 in 7 secondi. Secchi (1860: 77). Una buona metà delle fabbriche per la maggior parte di debolissima costruzione, precipitarono quasi istantaneamente al suolo (...). Le fabbriche che non vennero affatto rovinate furono così fesse e maltrattate, specialmente nei piani superiori, che l abitarli diveniva impossibile (...). Le due parti della città che sono sul pendio della collina verso levante e ponente, abitazioni per la massima parte di povera gente, sono letteralmente distrutte, sicché anche allora dopo lo sgombero di molte ruine, rimaneva in molti siti impraticabile la circolazione (...).* Delle case migliori nel resto della città, il primo piano è in moltissimi siti caduto, ed ha sfondato le volte del piano terreno, seppellendo persone e generi nelle botteghe e ne magazzeni. Molte parti rimaste in piedi, e pericolanti si sono dovute demolire per provvedere alla pubblica salvezza. Quelle case poi che non sono cadute, sono così fracassate, da reggersi a mala pena con puntelli, e quasi in tutte per ora è mal sicura l abitazione, anche dopo puntellate. Secchi (1860: 77-78). *Dopo quaranta giorni dall evento, quando il religioso gesuita visitò la città. Le [costruzioni] più illese sono quelle del centro della Città sull asse della collina, o nel fondo delle valli se erano piantate sul conglomerato tufaceo; onde si vede che la condizione del terremo ha pure avuto una grande influenza su i disastri: quelle fabbricate su i terreni mobili o di scarico sono tutte perite. Secchi (1860: 79). Anche la distribuzione degli effetti del terremoto al di fuori di Norcia è delineata, sebbene in modo sintetico, da Angelo Secchi sui dati dell ingegnere Kibel: Dall informazione dell ingegnere governativo Sig. Kibel risulta, che in proporzione della loro importanza i paesi di Campi e Casali, il paese di Capo del Colle e la Villa di s. Angelo, hanno sofferto quanto Norcia: Abeto, Todiano e la villa di Ancarano Capo del Colle e a pie del Colle circa la metà; Frascaro poco più di un terzo. (...) Del resto la scossa è pure stata forte e sensibile a grandi distanze e fu (...) intesa fino a Roma da una parte, e a Camerino e Pesaro dall altra. Cascia ha avuto qualche
4 danno ma in proporzione assai leggiero, tranne il convento de Francescani, che già fatiscente anche prima, ha ora molto patito, e si è reso in alcune parti inabitabile (...). Visso che soleva esser compagno di Norcia nelle rovine ha poco sofferto. Secchi (1860: 79-80). Secondo i dati raccolti da Secchi ci furono 101 vittime nella città di Norcia. Tuttavia, egli non è riuscito ad avere notizie sicure sull esatto orario di avvertimento della scossa principale (afferma solo che l evento principale si verificò tra le 13:15 e le 13:30 ora locale, per una durata di circa 6-7 secondi) mentre l avvertimento a Roma è stato attestato alle ore 13:32. (Secchi, 1860: 77 e 77n). In merito alle repliche, Secchi sottolinea che il terremoto ( ) continuò quasi non interrottamente per più e più giorni (...) alcune forti scosse si avverarono a mezzo novembre e al 21 dicembre non erano ancora cessate (Secchi, 1860: 78 e 78n). In conclusione, dalle osservazioni di carattere macrosismico di Angelo Sacchi, si è potuto elaborare la seguente tabella. Tabella intensità Valnerina Località Coordinate Intensità Campi Capo del Colle Casali di Serravalle Norcia Sant'Angelo Abeto Ancarano Frascaro Piè del Colle Todiano Cascia Visso Castelluccio Spoleto Camerino F Cittaducale F L'Aquila F Pesaro F Trevi F Roma Bibliografia [00125] Baratta, M., (1897). Materiali per un catalogo dei fenomeni sismici avvenuti in Italia ( ). Memorie della Società Geografica Italiana, v.7, Roma, pp
5 [00024] Baratta, M., (1899). Saggio dei materiali per una storia dei fenomeni sismici avvenuti in Italia raccolti dal prof. Michele Stefano De Rossi. Bollettino della Società Geologica Italiana, vol. 18, pp [0001] Baratta, M., (1901). I terremoti d Italia; saggio di storia geografia e bibliografia sismica italiana. Torino. [00135] Commissione speciale del Ministero dell'interno, (1859). Rapporto circostanziato de' danni cagionati in Norcia dal terremoto del 22 agosto 1859 (...) steso dalla Commissione e presentato al Governo. Roma. [00132] Descrizione del terribile terremoto accaduto in Norcia il giorno 22 agosto e 6 settembre 1859, (1859). Roma. [10109] Gardellini, P., Spadea, M.C., (1980). Bibliografia sismologica delle regioni italiane. Roma, 465 pp. [10015] Gazzetta Universale di Foligno, (1859). 6 settembre, n [10138] Mercalli, G., (1883). Vulcani e fenomeni vulcanici in Italia. Milano (rist. anast., Bologna 1981), 374 pp. [10147] Montandon, F., (1953). Les tremblements de terre destructeurs en Europe. Catalogue par territoires séismiques de l an 1000 à Genève, 195 pp. [00112] Mannocchi, L., (1860). Relazione del terremoto che desolò Norcia il giorno 22 agosto 1859 e di un incendio avvenuto il 6 settembre dello stesso anno. Roma. [00110] Piermarini, G., (1860). Intorno al terremoto di Norcia. Roma. [00136] Pila A., (1860). Relazione della commissione dei danni cagionati a Norcia dal terremoto del Roma [0000] Postpischl, D., (1985). Catalogo dei terremoti italiani dall'anno 1000 al Progetto Finalizzato Geodinamica. Quaderni de «La Ricerca Scientifica», n.114, vol. 2B. [00113] Relazione della Commissione speciale nominata per provvedere ai danni cagionati in Norcia dal terremoto del 22 agosto 1859, (1861). Roma. [00111] Secchi, A., (1860). Escursione scientifica fatta a Norcia ad occasione dei terremoti del 22 agosto Atti della Accademia Pontificia de' Nuovi Lincei, Roma, vol. 13, t. 13, pp [00137] Serpieri, A., (1888). Rapporto delle osservazioni fatte sul terremoto avvenuto in Italia il 12 marzo Scritti di sismologia raccolti e pubblicati da G. Giovannozzi direttore dell'osservatorio Ximeniano, 1, Firenze, pp [10171] Taramelli, T., (1896). Dei terremoti di Spoleto dell'anno 1895 con catalogo dei terremoti storici della valle umbra compilato dal sig. prof. P. F. Corradi di Trevi. Pavia, 41 pp.
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