Criteri nazionali e regionali per l'ossigenoterapia domiciliare a lungo termine

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Criteri nazionali e regionali per l'ossigenoterapia domiciliare a lungo termine"

Transcript

1 Criteri nazionali e regionali per l'ossigenoterapia domiciliare a lungo termine F. Facchini, F. Trevisan Spesso le idee si accendono l una con l altra, come scintille elettriche (F. Engels, Schriften, 17 - Das Weinachtsgeschenk) L ossigeno come farmaco L ossigeno non è solo un elemento essenziale per la respirazione: il Nocturnal Oxygen Therapy Trial (NOTT) e il Medical Research Council (MRC) trial [1, 2] hanno documentato infatti il suo utilizzo come farmaco per quei pazienti che non sono in grado di scambiare adeguatamente l ossigeno dall aria alla circolazione sanguigna. Si prende quindi in considerazione la sua prescrizione quando, per diverse ragioni, una persona presenta una ridotta tensione arteriosa di ossigeno, cioè una bassa saturazione di ossigeno e una altrettanto limitata pressione parziale di ossigeno. L obiettivo dell ossigenoterapia è infatti quello di mantenere la PaO 2 >8,0 kpa (60 mmhg) o una saturazione arteriosa di ossigeno (SaO 2 ) al 90% [3]. È stato dimostrato infatti che questo livello di ossigeno è un importante fattore predittivo di sopravvivenza [4] e si ritiene che sia sufficiente per distribuire ossigeno in modo adeguato per preservare la funzione degli organi vitali. L ossigeno è un gas a temperatura ambiente ed è somministrato ai pazienti come flusso (misurato in l/min) aggiunto all aria respirata, sia con cannule nasali od orofaringee, oppure attraverso maschere o ventilatori. L aria ambiente presenta una concentrazione di ossigeno del 21% al livello del mare. L aggiunta di un flusso di 1 l di ossigeno tramite cannule nasali corrisponde in linea di massima a respirare aria con una concentrazione di ossigeno del 24%; l aggiunta di 2 l di ossigeno a una concentrazione del 28%, e così via, aggiungendo il 4% per ogni litro di ossigeno in più [5]. Come farmaco, l ossigeno presenta effetti collaterali. A concentrazioni molto alte è tossico per i tessuti polmonari [6] e vi è anche il rischio di ipoventilazione [7], poiché l aggiunta di ossigeno può aumentare il disequilibrio ventilazione/perfusione. Chi può somministrare ossigeno in Italia: l ossigeno come farmaco e l ossigenoterapia domiciliare come servizio L articolo 122 del regio decreto del 27/07/1934 n (legislazione sanitaria) limita la distribuzione di farmaci alle farmacie. L ossigeno è effettivamente un farmaco poiché come farmaco viene definita qualsiasi sostanza preparata per la somministrazione terapeutica al fine di curare qualsiasi malattia. Questo significa che l ossigeno può essere distribuito solamente attraverso le farmacie e non dalle aziende sanitarie locali. Tuttavia, quando l ossigeno viene prescritto per il trattamento a lungo termine (ossigenoterapia a lungo termine, OTLT) di malattie cro-

2 32 F. Facchini, F. Trevisan niche, si devono prendere in considerazione esigenze specialistiche e la necessità di frequenti controlli clinici. È pertanto evidente che un servizio di questo genere sarebbe meglio organizzato direttamente dalle aziende sanitarie locali che necessariamente dovrebbero includere la prescrizione farmacologica. La legge relativa al Sistema Sanitario Nazionale (DL 833/1978) indica in modo specifico che i trattamenti specialistici possono essere forniti al domicilio, ma che tali trattamenti domiciliari devono essere ricompresi nell ambito di un servizio di day hospital, ospedalizzazione domiciliare o di servizio domiciliare che faccia riferimento a ospedali o strutture specialistiche. Somministrazione temporanea di ossigeno Si prende solitamente in considerazione la possibilità di somministrare un dose elevata di ossigeno quando ci si trova di fronte a condizioni acute come la polmonite, l embolia polmonare, l alveolite acuta, un attacco di asma o una riacutizzazione della broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO); non a caso la somministrazione di ossigeno è stata inclusa in molte linee guida come trattamento acuto. Nella maggior parte delle situazioni, una bassa pressione parziale di ossigeno è associata a una pressione parziale di CO 2 arteriosa bassa o normale con basso rischio di ipoventilazione. Si deve comunque fare attenzione ai pazienti con BPCO o quando le condizioni peggiorano, ad esempio quando sussiste il rischio di acidemia per insufficienza respiratoria globale con ritenzione di CO 2. OTLT domiciliare Quando si somministra OTLT a pazienti con BPCO e insufficienza respiratoria (cioè con una pressione parziale arteriosa di ossigeno inferiore a 8 kpa), si prolunga l aspettativa di vita e si migliorano la qualità della vita stessa, il sonno, le funzioni cognitive e lo stato emozionale, e si previene la progressione dell ipertensione polmonare ipossica, soprattutto quando l ossigeno viene utilizzato per più di 15 ore al giorno [1-3, 8-10]. Inoltre, è stato dimostrato che l OTLT domiciliare rappresenta una strategia di risparmio poiché riduce il numero di ricoveri ospedalieri e di riacutizzazioni, rendendo possibile allo stesso tempo un miglioramento della qualità della vita dei pazienti [11]. La prescrizione di ossigeno è stata inclusa nelle linee guida per il trattamento della BPCO della American Thoracic Society (ATS) e della European Respiratory Society (ERS), così come nelle linee guida della Global Initiative for Chronic Obstructive Lung Disease (GOLD) [3, 12-18]. I benefici dell OTLT domiciliare per tutti i pazienti con insufficienza respiratoria sono stati estrapolati dall evidenza dei suoi effetti sul miglioramento della sopravvivenza nei pazienti con BPCO e molti paesi hanno ampliato la prescrizione di OTLT domiciliare a pazienti con altre condizioni croniche respiratorie. Utilizzo continuo dell OTLT La Guida all Uso dei Farmaci 2 del Ministero della Salute [19] ha espresso le sue raccomandazioni sulla base delle linee guida per l OTLT domiciliare del Royal

3 Criteri nazionali e regionali per l'ossigenoterapia domiciliare a lungo termine 33 College of Physicians inglese [20] senza prendere in considerazione quanto elaborato sia a livello nazionale [17, 18, 21] sia internazionale [3, 12-16]. Questo testo, che è stato inviato a tutti i medici italiani, consente di prendere in considerazione l OTLT come terapia quando si verifichino le seguenti condizioni: BPCO con PaO 2 inferiore a 7,3 kpa (55 mmhg) in condizioni di stabilità clinica o con una PaO 2 fra 7,3 e 8 kpa (55-60 mmhg) con concomitante policitemia secondaria, ipossia notturna, edema periferico o ipertensione polmonare Interstiziopatie polmonari con una PaO 2 inferiore a 8 kpa (60 mmhg) accompagnate da dispnea grave Fibrosi cistica con una PaO 2 inferiore a 7,3 kpa (55 mmhg) o con una PaO 2 fra 7,3 e 8 kpa (55-60 mmhg) con concomitante policitemia secondaria, ipossia notturna, edema periferico Ipertensione polmonare in assenza di patologia del parenchima polmonare con una PaO 2 inferiore a 8 kpa (60 mmhg) Malattie neuromuscolari o scheletriche, dopo valutazione specialistica Tumori maligni del polmone o altre condizioni terminali con grave dispnea Insufficienza cardiaca con una PaO 2 inferiore a 7,3 kpa (55 mmhg) o ipossiemia notturna Malattie respiratorie pediatriche, dopo valutazione specialistica. Si possono individuare molte differenze fra queste e altre linee guida. Quando si considerano pazienti con BPCO con ossigeno arterioso fra 7,3 e 8 kpa (55-60 mmhg), sia le linee guida GOLD che quelle dell Associazione Italiana Pneumologi Ospedalieri (AIPO) sono più restrittive, non includendo infatti l insufficienza respiratoria notturna come criterio aggiuntivo per la prescrizione di OTLT domiciliare. D altro canto, le linee guida AIPO tendono ad ampliare la prescrizione di ossigenoterapia nei pazienti con insufficienza respiratoria lieve quando presentano una concomitante malattia cardiaca ischemica, insufficienza cardiaca destra e decadimento cognitivo, poiché si ritiene che queste condizioni possano trarre beneficio da una migliore ossigenazione tissutale [12, 17]. Se si riscontrano le condizioni per la prescrizione di ossigeno, è necessario che i pazienti presentino condizioni stabili di insufficienza respiratoria prima che la OTLT domiciliare possa essere prescritta: una condizione acuta (ad esempio una polmonite) può provocare infatti insufficienza respiratoria che può persistere più a lungo dell episodio acuto, nel qual caso la prescrizione di OTLT domiciliare non è giustificata. La Guida all Uso dei Farmaci 2 del Ministero della Salute suggerisce che la persistenza dell insufficienza respiratoria sia valutata prima della prescrizione dell ossigenoterapia, testando l emogasanalisi almeno 4 settimane dopo un episodio acuto e ripetendola dopo 3 settimane di stabilità clinica insieme a una attenta valutazione della insufficienza respiratoria (temporanea o a lungo termine, rischio di ipoventilazione) e consigliando di iniziare il trattamento in ambiente ospedaliero. Le linee guida AIPO suggeriscono di eseguire un emogasanalisi ogni 2 settimane per 3 mesi e scoraggiano l utilizzo della pulsossimetria per la valutazione dell insufficienza respiratoria, tranne nel caso della valutazione dell insufficienza respiratoria notturna [22].

4 34 F. Facchini, F. Trevisan Uso intermittente dell OTLT È piuttosto frequente il riscontro di condizioni in cui l insufficienza respiratoria non è continua. La Guida all Uso dei Farmaci 2 del Ministero della Salute consente la prescrizione di OTLT domiciliare con uso intermittente quando i pazienti presentano episodi di insufficienza respiratoria acuta, per esempio una grave crisi asmatica. Questo tipo di indicazione è discutibile poiché il presentarsi di questi episodi potrebbe essere un segno di terapia insufficiente o inadeguata e potrebbe ritardare la richiesta di un appropriata valutazione medica. Inoltre, non esistono dati che suggeriscano che l OTLT possa rappresentare un beneficio clinico per i pazienti con ipossia intermittente. Nelle malattie respiratorie avanzate, i pazienti presentano più frequentemente insufficienza respiratoria da sforzo rilevata dal test del cammino di 6 minuti o dal test cardiopolmonare da sforzo. È stato riportato che si possono registrare importanti desaturazioni in corso di attività quotidiane abituali come camminare, mangiare o occuparsi dell igiene personale [23]. I meccanismi dell insufficienza respiratoria da sforzo comprendono un aumento della resistenza delle vie aeree (normalmente la resistenza delle vie aeree diminuisce durante l esercizio), un ridotto drive respiratorio con conseguente ridotta ventilazione globale, o un aumento della ventilazione dello spazio morto. Le linee guida GOLD suggeriscono di limitare l OTLT domiciliare ai pazienti con insufficienza respiratoria da sforzo che presentano anche le caratteristiche di insufficienza respiratoria continua o in quei pazienti che presentano gravi cadute della saturazione dell ossigeno durante l esercizio (senza tuttavia indicare valori precisi di gravità delle desaturazioni). Le linee guida AIPO indicano che si dovrebbe valutare la presenza di ipossia intermittente in quei pazienti con FEV1 e PaO 2 molto bassi se sono presenti segni di poliglobulia, insufficienza cardiaca destra con edema periferico o ipertensione polmonare [12, 13]. Uno studio retrospettivo [24] rilevò che un valore di DLCO inferiore al 62% del valore predetto era predittivo di desaturazioni sotto sforzo fisico, indicando l opportunità di valutare la DLCO nei pazienti con insufficienza respiratoria da sforzo. In ogni modo, l obiettivo primario dell ossigenoterapia prescritta per uso intermittente è quello di migliorare la mobilità personale del paziente, il suo profilo psicologico [25] e ridurne la disabilità secondaria all insufficienza respiratoria da sforzo. In aggiunta, sebbene non esistano dati basati sull evidenza, si potrebbero evitare condizioni secondarie all ipossia come l ipertensione polmonare e la policitemia. Nessuna linea guida italiana fornisce indicazioni su come valutare il giusto apporto di ossigeno in questi pazienti. Per quei pazienti che sono già in OTLT domiciliare, lo studio NOTT propose di aumentare il flusso di ossigeno di 1 l durante l esercizio, ma altri Autori [26] evidenziarono che la maggior parte dei pazienti richiede incrementi di flusso più elevati di quelli suggeriti dallo studio NOTT. Utilizzo notturno dell OTLT Circa un terzo dei pazienti con BPCO che presentano a riposo una PaO 2 di 8 kpa (60 mmhg) potrebbe essere soggetto a desaturazioni notturne [27] e circa metà di

5 Criteri nazionali e regionali per l'ossigenoterapia domiciliare a lungo termine 35 questi pazienti che presentano desaturazioni notturne hanno una saturazione dell ossigeno notturna persistentemente sotto la soglia del 90% per più del 30% del tempo di sonno. È stato riportato che il 48% dei pazienti che ricevono OTLT domiciliare senza aggiustamento del flusso durante il sonno presenta ancora desaturazioni durante la notte [28]. Anche lo studio NOTT suggerì di incrementare il flusso di ossigeno di 1 l/min oltre al livello prescritto in base ai valori a riposo in corso di esercizio e durante il sonno. Il peggioramento delle condizioni respiratorie nei pazienti con BPCO potrebbe essere dovuto al peggioramento del rapporto ventilazione perfusione (V/Q) così come a ipoventilazione o alla presenza di apnee notturne. Le linee guida GOLD suggeriscono di valutare l ossigenazione notturna nei pazienti con BPCO, ma non forniscono indicazioni su come prendere in considerazione l insufficienza respiratoria notturna quando si prescrive l OTLT domiciliare. L OTLT notturna non è presa in esame nella Guida all Uso dei Farmaci 2 del Ministero della Salute. Sulla base dell opinione di esperti, le linee guida AIPO suggeriscono di prescrivere l OTLT domiciliare se la saturazione dell ossigeno scende sotto la soglia del 90% per più del 30% del tempo di registrazione e l ossigenoterapia a bassi flussi corregge efficientemente l ipossia notturna [12, 29]. Così come accade per le desaturazioni intermittenti, anche le desaturazioni notturne dovrebbero essere ricercate solo nei pazienti in cui esiste effettivamente un ragionevole sospetto clinico ; cioè nei pazienti che presentano un FEV1 o una PaO 2 molto bassi, specialmente se sono presenti segni secondari di ipossia cronica come la policitemia, l ipertensione polmonare o edemi periferici. Si suggerisce inoltre di valutare i bisogni di ossigenoterapia individualmente per quei pazienti in OTLT domiciliare che hanno una PaCO 2 più alta di 45 mmhg, poiché costoro presentano frequentemente maggiore necessità di ossigeno durante la notte [28]. Nonostante queste argomentazioni, l OTLT domiciliare per un uso notturno è discutibile [30]. Non è certa infatti l evidenza che l ossigenazione sia utile se somministrata solo durante il sonno (in presenza di normossia in stato di veglia) [29, 31, 32], anche se alcuni studi sembrano collegare l ipertensione polmonare alla presenza di desaturazioni notturne [33]. Per questa ragione il monitoraggio della saturazione notturna per la prescrizione di OTLT domiciliare è rara negli altri paesi, mentre una indagine ha riscontrato che il 67% degli specialisti pneumologi italiani ha riferito di valutare i pazienti anche durante il sonno [34]. Indicazioni palliative per l OTLT È ben noto che in ambito clinico gli specialisti pneumologi sono spesso chiamati per la prescrizione di OTLT con indicazioni palliative. Non ci sono ragioni per la prescrizione di OTLT domiciliare in queste situazioni, per motivi economici, effetti collaterali e rischio di ritardare nel riferire sintomi importanti al medico. Sia le linee guida italiane GOLD che la Guida all Uso dei Farmaci 2 del Ministero della Sanità non sono chiare su questo punto. Indicano infatti la possibilità di utilizzare l ossigeno al bisogno in caso di grave dispnea senza evidenza di insufficienza respiratoria nei pazienti con BPCO (GOLD) o malattie interstiziali del polmone (Guida all Uso dei Farmaci 2). Nel contempo si controindica la prescrizione dell ossigenoterapia come farmaco placebo (Guida all Uso dei Farmaci 2)!

6 36 F. Facchini, F. Trevisan Come misurare la necessità di ossigenazione: flusso e durata L appropriatezza del flusso di ossigeno è normalmente valutata utilizzando il test di arricchimento con ossigeno. L obiettivo è quello di raggiungere una PaO 2 minima di 8 kpa (60 mmhg) poiché questo valore ha un forte valore predittivo di sopravvivenza [4]. Inizialmente si deve ottenere un emogasanalisi arteriosa dopo 30 minuti di riposo in aria ambiente; successivamente si ripetono emogasanalisi arteriose a flussi di ossigeno incrementali fino a ottenere una PaO 2 di 8,7-10 kpa (65-75 mmhg) evitando aumenti della PaCO 2 che possono portare a pericolosi incrementi del ph. In alternativa, si suggerisce di valutare le condizioni basali e di incrementare l ossigeno fino a ottenere una saturazione dell emoglobina del 90%; quindi si controlla con un emogasanalisi l equilibrio acido base e così anche l appropriatezza dell ossigenoterapia. Nessuna linea guida italiana chiarisce cosa si debba fare quando anche il minor flusso di ossigeno necessario per ottenere la minima PaO 2 richiesta porta a un incremento della PaCO 2. Il documento ufficiale dell ATS/ERS suggerisce che la correzione dell ipossia debba mettere in secondo piano le preoccupazioni relative alla ritenzione di CO 2 [3], ma questo potrebbe essere valido solo se esperienza clinica e disponibilità tecnologiche sono a disposizione, ossia solo in appropriati ambienti clinici. In realtà non vi sono dati disponibili e questa è spesso una scelta clinica fra ossigenoterapia con ventilazione e ossigenoterapia sub ottimale. Sulla base degli studi originali MRC e NOTT [1, 2], l ossigenoterapia continua è stata raccomandata per i pazienti con insufficienza respiratoria per almeno ore al giorno, ma dati recenti indicano che la pressione dell arteria polmonare aumenta dopo 2-3 ore dalla sospensione dell ossigenoterapia. L AIPO consiglia pertanto l utilizzo dell ossigenoterapia per 24 ore, o almeno per 18. Dai criteri nazionali a quelli regionali Nessuna delle linee guida nazionali fa esplicite raccomandazioni per le diverse regioni anche se sin dal (DL 502/92, DL 517/93) l amministrazione sanitaria in Italia è controllata a livello regionale. Diversi contesti politici potrebbero pertanto richiedere un aggiustamento delle linee guida internazionali o nazionali alla situazione locale per meglio rispondere a problemi clinici che si incontrano nella prescrizione della OTLT domiciliare. È difficile analizzare il panorama regionale poiché è estremamente frammentato e le fonti documentali elettroniche raramente registrano quanto è stato fatto prima dell era Internet. Sebbene alcune regioni presentino una specifica legislazione (Tabella 1 e Fig. 1), la maggior parte di esse demandano l organizzazione dell OTLT domiciliare alle aziende sanitarie locali. Criteri regionali in Valle D Aosta La legislazione della Valle D Aosta ha considerato i bisogni dei pazienti con insufficienza respiratoria sin dal 1998 (BUR VdA n. 12 del 24/03/1998), quando fu indicato che la prescrizione dei materiali di consumo per l OTLT domiciliare doveva essere effettuata dall Unità di Terapia Intensiva locale, sottintendendo che l OTLT

7 Criteri nazionali e regionali per l'ossigenoterapia domiciliare a lungo termine 37 Tabella 1. Siti Internet dei Bollettini Ufficiali Regionali (BUR) Regione Valle d Aosta Piemonte Liguria Lombardia Trentino-Alto Adige Veneto Friuli-Venezia Giulia Emilia-Romagna Toscana Umbria Marche Abruzzo Lazio Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Comuni Italia Indirizzo Internet bollettino_ufficiale_new/default_i.asp abbonati/2003/corrente/ domiciliare è effettivamente pianificata dagli anestesisti. La legge non include linee guida o limiti di prescrizione. Nel 2001 l ossigeno rappresentava il secondo farmaco respiratorio per spesa globale nella Valle d Aosta e il quinto di tutte le prescrizioni, con un costo annuale di circa (la popolazione della Valle d Aosta è di circa abitanti). Criteri regionali in Lombardia La Lombardia propose un registro dei pazienti in OTLT nel 1998 [35]. Tuttavia, non è stata varata una specifica legislazione. Recentemente, gli specialisti pneumologi della regione hanno discusso e approvato le linee guida AIPO senza sostanziali modifiche.

8 38 F. Facchini, F. Trevisan Fig. 1. Organizzazione dell'otlt domiciliare in Italia: in verde, OTLT domiciliare organizzata da leggi o direttive regionali; in arancione, OTLT domiciliare organizzata sulla base di linee guida regionali approvate o discusse; in bianco, regioni per cui non è stato possibile ritrovare fonti sull'otlt domiciliare o in cui è presente una legislazione regionale semplice Criteri regionali in Trentino-Alto Adige La provincia autonoma di Bolzano ha definito chiaramente le indicazioni e le procedure per la prescrizione di OTLT domiciliare tramite la legge provinciale del 13 marzo 2000, n Questa legge indica che la gestione dei pazienti che richiedono OTLT domiciliare deve essere riferita al Servizio Pneumologico locale e il medico pneumologo prescrittore deve preparare un piano terapeutico in accordo con il medico di medicina generale. Il piano terapeutico include la terapia del paziente, il flusso di ossigeno, il tempo e la via di somministrazione, la frequenza delle visite mediche e infermieristiche, le ulteriori valutazioni diagnostiche necessarie e il grado di collaborazione del paziente e del/degli assistenti/famigliari. L OTLT domiciliare può essere prescritta a pazienti con BPCO, malattie polmonari interstiziali o granulomatose, fibrosi cistica, resezioni polmonari, ipertensione polmonare primitiva o malattie cardiopolmonari croniche. Quando pazienti con queste malattie presentano insufficienza respiratoria, viene fornita una ossigenoterapia temporanea e vengono programmati 4 controlli emogasanalitici nei due mesi successivi che eventualmente determinano la necessità di OTLT. I valori di emogasanalisi arteriosa per la prescrizione di OTLT domiciliare devono essere inferiori a 7,3 kpa (55 mmhg) o meno di 8 kpa (60 mmhg) con le seguenti condizioni concomitanti: ipossia in corso di esercizio a 40 Watt o durante il test del cam-

9 Criteri nazionali e regionali per l'ossigenoterapia domiciliare a lungo termine 39 mino, malattie cardiache ischemiche (criteri clinici ed elettrocardiografici), ipossia cerebrale, malattia del cuore destro (criteri clinici, elettrocardiografici e misurazione della pressione in arteria polmonare) e poliglobulia con ematocrito maggiore del 55%. Anche l ipossia notturna con saturazione dell emoglobina inferiore al 90% per un tempo maggiore del 30% del tempo di registrazione del sonno è un criterio per la prescrizione di OTLT domiciliare. Nella valutazione dell ossigenoterapia, l obiettivo è di raggiungere un livello di PaO 2 maggiore di 8 kpa (60 mmhg) senza consentire nel corso del trattamento dannosi incrementi della PaCO 2. La prescrizione minima per i pazienti con insufficienza respiratoria è di 16 ore/giorno. Se i pazienti non seguono la terapia e usano l ossigeno meno di 8 ore/giorno, non si dovrebbe fornire l OTLT domiciliare. La via di somministrazione dell ossigenoterapia è personalizzata per ciascun paziente dallo specialista pneumologo, considerando le capacità di movimento del paziente. Se si prescrive un concentratore di ossigeno, questo viene fornito inizialmente dal centro prescrittore e successivamente acquistato dall Ufficio Invalidi Civili, mentre gli accessori vengono comunque forniti dal centro prescrittore. I costi del consumo elettrico vengono rifusi al paziente dall azienda sanitaria locale. L ossigeno liquido viene fornito come servizio dalla azienda sanitaria locale oppure tramite le farmacie, nel qual caso l azienda sanitaria rifonde le farmacie di un costo che è del 10% inferiore al prezzo ufficialmente fissato dell ossigeno. Le farmacie sono inoltre obbligate a fornire insieme all ossigeno un assistenza 24 ore su 24 per 365 giorni/anno (direttamente o indirettamente). Poiché dal punto di vista economico questo sistema risulta essere svantaggioso per le farmacie (fatto salvo eventuali sconti ottenuti) e richiede un notevole impegno organizzativo, non è un caso che la fornitura di ossigeno attraverso le farmacie sia un raro riscontro. Criteri regionali in Veneto La regione Veneto è stata la prima in Italia a organizzare l ossigenoterapia come servizio sin dal 1986 (circolare n /6.1.23, 15/12/1986). I pazienti dovrebbero accedere al servizio di ossigenoterapia attraverso un centro specialistico ospedaliero. Questo centro deve adottare criteri di inclusione ed esclusione, organizzare la valutazione iniziale del paziente e i controlli successivi, sia ambulatoriali ospedalieri che domiciliari, il controllo periodico e di emergenza delle apparecchiature medicali, anche eventualmente in collaborazione con le società di distribuzione dell ossigeno, e infine istruire il paziente, gli assistenti/famigliari e i paramedici su come gestire l ossigenoterapia. In Veneto è stato ratificato il primo regolamento per gestione dell OTLT domiciliare prodotto da un gruppo di consenso formato da esperti, dove sono stati riportati i criteri di inclusione e di esclusione dei pazienti e i protocolli terapeutici di intervento e di controllo nel tempo [36]. Criteri regionali in Emilia-Romagna Non risulta esistere una specifica legislazione in Emilia-Romagna. Nel 2000 fu proposto un modello organizzativo nel tentativo di risolvere i problemi più evidenti: la mancanza di dati su i pazienti effettivamente in OTLT domiciliare, la limitata coerenza di indicazioni cliniche per la prescrizione di OTLT domiciliare, l assenza di indicazioni sui centri prescrittori, le differenze nei protocolli di controllo perio-

10 40 F. Facchini, F. Trevisan dico, l assenza di controlli sulla qualità dei servizi delle società private di distribuzione del servizio di ossigenoterapia [37]. Fu istituito un registro regionale di ossigenoterapia domiciliare, con la definizione dei centri prescrittori e di fornitura del servizio. Il registro può essere aggiornato, consentendo la regolarizzazione delle prescrizioni di OTLT domiciliare. Si suggerì l adozione delle linee guida internazionali, cioè delle seguenti raccomandazioni cliniche: PaO 2 inferiore a 7,3 kpa (55 mmhg) o inferiore a 8 kpa (60 mmhg) con concomitante insufficienza cardiaca destra, ipertensione polmonare, policitemia secondaria, cardiopatia ischemica o segni clinici di ipossia cerebrale. Per l OTLT domiciliare questi includono le desaturazioni notturne per un tempo superiore al 30% del tempo di registrazione e l insufficienza respiratoria da sforzo se il paziente migliora l attività fisica con ossigenoterapia. L insufficienza respiratoria cronica deve essere confermata con due emogasanalisi arteriose effettuate al mattino a distanza di 4 settimane l una dall altra. Inoltre, l insufficienza respiratoria deve essere stabile e non modificabile ulteriormente della terapia medica; l ipossia notturna deve essere valutata con pulsossimetria o polisonnografia con e senza ossigeno, mentre l insufficienza respiratoria da sforzo deve essere valutata con test da sforzo (cicloergometria, tapis roulant, test del cammino) senza e con ossigeno. È stato anche suggerito che il piano di controlli periodici dovrebbe includere routinariamente esami ematochimici, emogasanalisi arteriosa, elettrocardiogramma, radiografia del torace, spirometria, ecocardiogramma, e visite mediche ambulatoriali o domiciliari se il paziente presenta limitazioni della mobilità personale. Criteri regionali in Toscana La legislazione regionale sull ossigenoterapia risale al 1988 (ultimo aggiornamento del 2003, LR 03/03/2003 n. 15). In questa legge regionale si considera OTLT qualsiasi piano terapeutico che preveda l utilizzo dell ossigeno per più di 3 mesi in pazienti affetti da malattie croniche con insufficienza respiratoria. L ossigeno viene distribuito dal Sistema Sanitario Nazionale tramite le aziende sanitarie locali con società di distribuzione dell ossigeno che hanno il dovere di riportare il consumo di ossigeno; alternativamente l ossigeno può essere distribuito dalle farmacie (ma al medesimo costo delle società di distribuzione). È richiesta la presentazione di un documento medico con diagnosi clinica, risultati degli esami, procedure diagnostiche eseguite, e prescrizioni terapeutiche; viene quindi organizzato il servizio di ossigenoterapia se il documento risponde al protocollo diagnostico della locale Unità Operativa di Malattie dell Apparato Respiratorio, o, in sua assenza, di altre Unità Operative incaricate del servizio. Queste Unità Operative hanno concordato un protocollo che è stato incluso e aggiornato in un documento del Consiglio Sanitario Regionale (Linee Guida per il Trattamento e la Diagnosi delle Malattie dell Apparato Respiratorio). L OTLT domiciliare viene prescritta se i pazienti presentano una PaO 2 inferiore a 7,3 kpa (55 mmhg) o fra 7,3 e 8 kpa (55-60 mmhg) con concomitante policitemia (Ht >55%), cardiopatia ischemica, ipertensione polmonare (pressione media dell arteria polmonare maggiore 3,33 kpa 25 mmhg) o cardiopatia con aritmia cardiaca documentata con elettrocardiogramma. Prima della prescrizione di OTLT domiciliare, il clinico deve confermare la natura cronica dell insufficienza respiratoria, documentando l esistenza dei criteri di persistenza della condizione di insufficienza respirato-

11 Criteri nazionali e regionali per l'ossigenoterapia domiciliare a lungo termine 41 ria per almeno due mesi e almeno a distanza di 3 mesi dall ultimo episodio acuto, riducendo il periodo se l insufficienza respiratoria è grave (inferiore a 6,7 kpa 50 mmhg). Nei pazienti non ancora stabilizzati può essere prescritta ossigenoterapia gassosa. La determinazione del flusso di ossigeno ottimale deve essere effettuata in condizioni cliniche stabili, tenendo in considerazione anche le necessità sotto sforzo fisico e durante il sonno, sottolineando l opportunità di eseguire una valutazione notturna nei pazienti con insufficienza cardiaca destra, mentre i test da sforzo debbono essere eseguiti non solo con pulsossimetria, ma effettuando anche un emogasanalisi prima e dopo il test. Se l insufficienza respiratoria è solo da sforzo, si può prescrivere l OTLT domiciliare solo se il paziente è attivo o segue un programma di riabilitazione. Quando si riscontra insufficienza respiratoria notturna, l OTLT domiciliare viene prescritta se si documentano anche aritmie cardiache o ipoventilazione polmonare. Si suggerisce una verifica del mantenimento dei criteri clinici di insufficienza respiratorio annualmente e dopo ogni significativo cambiamento clinico. Criteri regionali nell area Medio-Adriatica Non sono stati elaborati, per quanto ci è stato possibile sapere, criteri regionali nell area Medio-Adriatica, cioè nelle regioni Marche, Umbria, e Abruzzo. Ciascuna azienda sanitaria locale ha organizzato il proprio servizio di ossigenoterapia domiciliare. Questo servizio viene generalmente appaltato a società private. L azienda sanitaria di Teramo ha per esempio un servizio privato che deve documentare il consumo di ossigeno; alcuni pazienti vengono controllati con sistemi di telemetria. L azienda sanitaria locale di Pescara ha un organizzazione simile, anche se dispone di una documentazione del consumo di ossigeno meno completa e non utilizza la telemetria. In alcune aziende sanitarie locali l accesso al servizio di OTLT domiciliare viene effettuato solo se il medico prescrittore è uno specialista pneumologo. Altre aziende sanitarie invece, specialmente quelle che non hanno facilitazioni di accesso a un centro pneumologico, richiedono che il medico prescrittore per l accesso al servizio di OTLT domiciliare sia uno specialista internista. In effetti non esistono regole o indicazioni cogenti su quale debba essere il medico specialista (pneumologo o internista) a seguire periodicamente questi pazienti. Criteri regionali in Campania Non vi è una legislazione specifica sull ossigenoterapia in Campania. Gli specialisti pneumologi hanno tuttavia presentato una proposta al Governo regionale che prende in considerazione sia l ossigenoterapia continua sia l ossigenoterapia intermittente. Le indicazioni per l OTLT domiciliare ricalcano le linee guida AIPO e aggiungono criteri per i pazienti con malattie neoplastiche in condizioni terminali dove è sufficiente una singola determinazione della PaO 2 inferiore a 8,7 kpa (65 mmhg) per la prescrizione di OTLT domiciliare. Per tutte le condizioni, a esclusione dei pazienti con malattie neoplastiche terminali, la valutazione della persistenza dell insufficienza respiratoria deve essere documentata con tre rilevazioni emogasanalitiche eseguite con paziente a riposo da almeno 1 ora. L ossigenoterapia viene prescritta in 3-4 giorni se la PaO 2 è inferiore a 6 kpa (45 mmhg), in 15 giorni se la PaO 2 è stabile, e in 30 giorni se la PaO 2 varia di più del 10% fra una determinazione e l altra. Il flusso ottimale viene iden-

12 42 F. Facchini, F. Trevisan tificato con un test di arricchimento con ossigeno con l obiettivo di ottenere una PaO 2 in ossigenoterapia compresa fra 8,7 e 10,7 kpa (65-80 mmhg) in assenza di incrementi di PaCO 2 rischiosi per il paziente (non sono stati tuttavia indicati limiti di PaCO 2 ). Si devono programmare controlli clinici ogni tre mesi. La prescrizione di OTLT domiciliare notturna non differisce dalle linee guida AIPO nazionali. Quando si considera l insufficienza respiratoria da sforzo, questa deve essere documentata con desaturazioni alla pulsossimetria inferiori al 90% nel corso di un test del cammino (non vengono specificate la durata e la metodica del test) o di un test cardiopolmonare. La prescrizione di ossigenoterapia per insufficienza respiratoria notturna o da sforzo richiede anche un test di conferma per la determinazione del flusso ottimale e per comprovarne l efficacia. I controlli in questi casi vengono programmati annualmente. Il documento regionale AIPO indica anche che l OTLT dovrebbe essere prescritta solo da medici specialisti in malattie dell apparato respiratorio del SSN, limitando le possibilità di prescrizione del medico di medicina generale per tempi inferiori ai 30 giorni. Criteri regionali in Puglia I criteri per la prescrizione dell OTLT domiciliare in Puglia sono stati ben identificati con l obiettivo di dare indicazioni chiare e omogenee per la prescrizione, soprattutto nelle condizioni borderline con pazienti che presentano ipossia solo in determinate situazioni. Le indicazioni per l ossigenoterapia a breve termine sono lasciate alla decisione clinica e l ossigeno può essere prescritto in qualsivoglia condizione in cui si ritenga sia clinicamente indicato. Poiché queste sono indicazioni per l ossigenoterapia a breve termine, i criteri regionali limitano la prescrizione all ossigeno gassoso. L OTLT domiciliare viene invece indicata quando la somministrazione di ossigeno è richiesta per almeno 18 ore al giorno. In questo caso il piano terapeutico può essere prescritto solo da medici specialisti legalmente riconosciuti. In tali situazioni i criteri regionali indicano la prescrizione di ossigeno liquido solo per quei pazienti che hanno potenzialmente una buona capacità e autonomia, poiché l ossigeno liquido consente ai pazienti di muoversi senza il collegamento fisico a una apparecchiatura non mobile e conseguentemente migliora la qualità di vita. I concentratori di ossigeno sono un alternativa più economica e vengono prescritti se i pazienti non utilizzano l ossigeno al di fuori del loro domicilio (sia per incapacità, sia per volontà). In questo caso tuttavia le spese del consumo elettrico dell apparecchiatura sono a carico del paziente. La Puglia ha ripreso le linee guida AIPO per determinare i criteri regionali della prescrizione di OTLT domiciliare, specificando che nel caso dell insufficienza respiratoria continua, la policitemia secondaria deve essere confermata da un valore di ematocrito del 55% almeno, mentre il cuore polmonare cronico e la cardiopatia ischemica devono essere comprovati sia clinicamente che elettrocardiograficamente, mentre l ipertensione polmonare deve essere supportata da una valutazione ecocardiografica di pressione media in arteria polmonare maggiore di 3,3 kpa (25 mmhg). Quando si considera l ipossia notturna, i criteri della regione Puglia differiscono dalle linee guida nazionali poiché aggiungono criteri di

13 Criteri nazionali e regionali per l'ossigenoterapia domiciliare a lungo termine 43 comorbidità ai limiti di ipossia. Questi criteri appaiono più restrittivi delle linee guida nazionali, ma nonostante ciò rimangono basati più sull opinione di esperti che su dati di evidenza scientifica. Naturalmente, poiché l ossigeno liquido è stato indicato solo per consentire una maggiore mobilità, ragioni economiche indicano nel concentratore di ossigeno il dispositivo di somministrazione d elezione. L OTLT domiciliare con uso intermittente è invece consigliata per i pazienti con insufficienza respiratoria da sforzo diagnosticati con uno strano test del cammino di sette minuti e comprovato con una emogasanalisi al termine del test. In questi pazienti viene prescritto ossigeno liquido. Le linee guida pugliesi descrivono anche come pianificare i successivi controlli. Questi sono pianificati mensilmente con una emogasanalisi nei primi tre mesi, successivamente ogni tre mesi. Questo programma di stretta osservazione clinica e ripetuti controlli emogasanalitici facilita una eventuale sospensione dell ossigenoterapia se migliorano le condizioni del paziente. Le linee guida prevedono che lo specialista sia uno specialista pneumologo: questi deve registrare ogni paziente che entra in ossigenoterapia per consentire una migliore analisi dei consumi di ossigeno e di aderenza alla terapia. Per ciascun paziente si deve compilare un modulo informativo per il registro dell OTLT domiciliare che include l anagrafica del paziente, la diagnosi, la prescrizione iniziale, il piano dei controlli periodici clinici ed emogasanalitici. Criteri regionali in Basilicata Nel tentativo di ridurre i costi dell ossigenoterapia, il governo regionale della Basilicata ha inizialmente provato ad organizzare l OTLT domiciliare come servizio (DRG n. 1374/03). In questa legge non venivano specificate linee guida o criteri di prescrizione, ma veniva richiesto per l accesso al servizio la prescrizione e il piano terapeutico di un medico specialista ospedaliero. In relazione a una scelta politica basata solo sulla convenienza economica, le farmacie, al fine di non perdere il fatturato dell ossigenoterapia, fecero in tempi immediatamente successivi la proposta di ridurre il costo per litro dell ossigeno. Tale proposta fu accettata dal governo regionale (DRG n. 906/04 del 16/04/2004 Razionalizzazione della spesa farmaceutica anno 2004 Erogazione domiciliare dell ossigeno liquido ai soggetti aventi diritto). Criteri regionali in Sardegna Un recente sondaggio ha trovato difficoltà nel raccogliere dati sull OTLT in Sardegna [38]. L ossigenoterapia è stata regolamentata in Sardegna a partire dal 1987 (DRG 45/58 del 22/09/1987) e più tardi nel 1990 (direttiva n. 131 del 06/08/1990) ove si riportavano le indicazioni cliniche e le modalità di prescrizione e gestione dell OTLT domiciliare al fine di tentare di uniformare una prassi di prescrizione dell ossigenoterapia molto frammentata. Tuttavia per i medici coinvolti nella prescrizione dell ossigenoterapia non è stato possibile rispettare completamente le indicazioni del governo regionale; per esempio, il registro dell OTLT domiciliare programmato dalla direttiva regionale è stato efficace nel raccogliere i dati sul consumo dell ossigenoterapia una volta soltanto nel 1996.

14 44 F. Facchini, F. Trevisan Conclusioni L ossigeno in Italia può essere prescritto ai pazienti come farmaco da tutti i medici tramite la fornitura da parte delle farmacie, ma richiede la ripetizione delle prescrizioni e alcune forme di ossigeno possono non essere convenienti per le farmacie, se sono rimborsate dalle aziende sanitarie locali al costo più basso. Ci sono pertanto ragioni pratiche ed economiche a spiegare la ragione per cui l OTLT venga nella grande maggioranza dei casi organizzata come servizio offerto direttamente dalle aziende sanitarie locali. In Italia vige un SSN organizzato ormai da 10 anni su base regionale. Nonostante alcune regioni abbiano provveduto a fornire chiare direttive alle aziende sanitarie locali su come organizzare il servizio di ossigenoterapia, nella maggior parte dei casi ciò non è avvenuto. In queste situazioni il servizio viene organizzato dalla locale azienda sanitaria in presenza o meno di linee guida. Tale situazione lascia al medico la responsabilità della prescrizione dell OTLT domiciliare. Può succedere così che il medico possa decidere in maniera differente rispetto al collega che lavora a poca distanza da lui a causa della mancanza di dati sulle condizioni cliniche di limite e delle diverse linee guida, che sono peraltro in gran parte basate su l opinione di esperti, e non sull evidenza. L ossigenoterapia a lungo termine è il trattamento medico più costoso dei pazienti con BPCO e l assistenza sanitaria viene limitata dalla scarsità di risorse economiche disponibili; sarebbe pertanto non etico prescrivere un trattamento costoso non necessario. In Italia sono circa i pazienti che ricevono OTLT. È stato cal Pazienti in OTLT (su abitanti) Arezzo Empoli Firenze Grosseto Livorno Lucca Pisa Pistoia Prato Massa Siena Viareggio Totale Fig. 2. Prevalenza dell'otlt in Toscana espressa come numero di casi per abitanti. Fonte dei dati: fornitori di ossigenoterapia. Popolazione: dati del censimento ISTAT

15 Criteri nazionali e regionali per l'ossigenoterapia domiciliare a lungo termine 45 colato che il costo per persona di tale terapia per persona è superiore a 200 al mese [34], anche se questo valore varia molto fra le diverse regioni poiché non vi è una sola modalità di prescrizione e le diverse linee guida differiscono in modo sostanziale. È noto che il modo più economico per fornire ossigeno è attraverso un concentratore di ossigeno [34]. Inoltre, alcune raccomandazioni sono scientificamente discutibili e aperte alla interpretazione, come nel caso della OTLT domiciliare come terapia della dispnea grave (Guida all Uso dei Farmaci 2 e linee guida GOLD). Queste condizioni hanno portato a una situazione locale estremamente variabile, da quella restrittiva e solo basata sull evidenza alla opposta possibilità di prescrizione virtualmente illimitata, in presenza o assenza di controlli periodici necessari per valutare la persistenza della appropriatezza della prescrizione stessa. Chiaramente, sebbene sia difficile valutare nel dettaglio un sistema così frammentato, persino in quelle regioni dove sono stati intrapresi tutti i passi ufficiali, l OTLT domiciliare presenta dati molto variabili (Fig. 2). In questo capitolo abbiamo evidenziato alcune incongruenze del sistema, ma altre ancora potrebbero essere desunte da questi dati. Certamente si deve fare ancora molto lavoro, sia a livello nazionale per unificare le linee guida, sia a livello regionale dove gli assessorati alla salute devono promuovere delle linee guida per l OTLT domiciliare per i pazienti con condizioni di limite e per stabilire le modalità della sua somministrazione. Bibliografia 1. Nocturnal Oxygen Therapy Trial Group (1980) Continuous or nocturnal oxygen therapy in hypoxemic chronic obstructive lung disease: a clinical trial. Ann Intern Med 93: Medical Research Council Working Party (1981) Long-term domiciliary oxygen therapy in chronic hypoxic cor pulmonale complicating chronic bronchitis and emphysema. Lancet 1: Celli BR, MacNee W; ATS/ERS Task Force (2004) Standards for the diagnosis and treatment of patients with COPD: a summary of the ATS/ERS position paper. Eur Respir J 23(6): Skwarski K, MacNee W, Wraith PK, Sliwinski P, Zielinski J (1991) Predictors of survival in patients with chronic obstructive pulmonary disease treated with long-term oxygen therapy. Chest 100(6): Shapiro BA, Harrison RA, et al. (1994) Clinical applications of blood gases, 3 rd edn. Year Book Medical Publishers, Chicago, pp Deneke SM, Fanburg BL (1982) Oxygen toxicity of the lung: an update. Br J Anaesth 54(7): Calverley PM (2000) Oxygen-induced hypercapnia revisited. Lancet 356(9241): Weitzenblum E, Sautegeau A, Ehrhart M, Mammosser M, Pelletier A (1985) Long-term oxygen therapy can reverse the progression of pulmonary hypertension in patients with chronic obstructive pulmonary disease. Am Rev Respir Dis 131(4): Tarpy SP, Celli BR (1995) Long-term oxygen therapy. N Engl J Med 333(11): Zielinski J, Tobiasz M, Hawrylkiewicz I, Sliwinski P, Palasiewicz G (1998) Effects of long-term oxygen therapy on pulmonary hemodynamics in COPD patients: a 6-year prospective study. Chest 113(1): Dal Negro RW, Pomari C, Micheletto C (1995) Ossigenoterapia domiciliare a lungo termine (OTLT) sotto controllo telematico: aspetti farmacoeconomici. Farmacoeconomia 2(4): American Thoracic Society (1995) Standards for diagnosis and care of patients with chronic obstructive pulmonary disease (COPD). Am J Respir Crit Care Med 152(Suppl 5):S77-S Siafakas NM, Vermeire P, Pride NB, Paoletti P, Gibson J, Howard P, Yernault JC, Decramer M, Higenbottam T, Postma DS, Rees J (1995) Optimal assessment and management of chronic obstructive pulmonary disease (COPD). The European Respiratory Society Task Force. Eur Respir J 8(8): Pauwels RA (2001) Global initiative for chronic obstructive lung diseases (GOLD): time to act. Eur Respir J 18(6): Pauwels RA, Buist AS, Ma P, Jenkins CR, Hurd SS (GOLD Scientific Committee) (2001) Global strategy for the diagnosis, management, and prevention of chronic obstructive pulmonary disease.

16 46 F. Facchini, F. Trevisan National Heart, Lung, and Blood Institute and World Health Organization Global Initiative for Chronic Obstructive Lung Disease (GOLD): executive summary. Respir Care 46(8): Pauwels RA, Buist AS, Calverley PM, Jenkins CR, Hurd SS (GOLD Scientific Committee) (2001) Global strategy for the diagnosis, management, and prevention of chronic obstructive pulmonary disease. NHLBI/WHO Global Initiative for Chronic Obstructive Lung Disease (GOLD) Workshop summary. Am J Respir Crit Care Med 163(5): Majani U (1995) Direttive AIPO per l ossigenoterapia a lungo termine (OLT) nei pazienti affetti da insufficienza respiratoria cronica secondaria a broncopneumopatia cronica ostruttiva. Rass Pat App Resp 10: Fabbri LM, Hurd SS (GOLD Scientific Committee) (2003 update) Global Strategy for the Diagnosis, Management and Prevention of COPD. Eur Respir J 22: Ministero della Salute, Direzione Generale della Valutazione dei Medicinali e della Farmacovigilanza (2004) Guida all uso dei farmaci sulla base del British National Formulary 2. Masson, Milano 20. Report of a Working Party of the Royal College of Physicians (1999) Domiciliary oxygen therapy services. Clinical guidelines and advice for prescribers. RCP Pubblications, London 21. Murgia A, Scano G, Palange P, Corrado A, Gigliotti F, Bellone A, Clini EM, Ambrosino N (a nome del gruppo di studio riabilitazione respiratoria) (2004) Linee guida per la ossigenoterapia a lungo termine (OTLT). Rass Pat App Resp 19: Bellia V, Balzano G, Carone M, De Benedetto F, Del Donno M, Nava S, et al. (1998) Trattamento di base. In: AA.VV. Bronconeumopatie croniche ostruttive: stato dell arte. Rass Pat App Resp 13: Soguel Schenkel N, Burdet L, de Muralt B, Fitting JW (1996) Oxygen saturation during daily activities in chronic obstructive pulmonary disease. Eur Respir J 9(12): Hadeli KO, Siegel EM, Sherrill DL, Beck KC, Enright PL (2002) Predictors of oxygen desaturation during submaximal exercise in 8,000 patients. Chest 122(1): Petty TL (1998) Supportive therapy in COPD. Chest 113:256S-262S 26. Guyatt GH, McKim DA, Weaver B, Austin PA, Bryan RE, Walter SD, Nonoyama ML, Ferreira IM, Goldstein RS (2001) Development and testing of formal protocols for oxygen prescribing. Am J Respir Crit Care Med. 163(4): Fletcher EC, Gray BA, Levin DC (1983) Nonapneic mechanisms of arterial oxygen desaturation during rapid-eye-movement sleep. J Appl Physiol 54(3): Plywaczewski R, Sliwinski P, Nowinski A, Kaminski D, Zielinski J (2000) Incidence of nocturnal desaturation while breathing oxygen in COPD patients undergoing long-term oxygen therapy. Chest 117: Fletcher EC, Donner CF, Midgren B, et al. (1992) Survival in COPD patients with a daytime PaO2 greater than 60 mmhg with and without nocturnal oxyhemoglobin desaturation. Chest 101: Zielinski J (1999) Indications for long-term oxygen therapy: a reappraisal. Monaldi Arch Chest Dis 54(2): Fletcher EC, Luckett RA, Goodnight-White S, Miller CC, Qian W, Costarangos-Galarza C (1992) A double-blind trial of nocturnal supplemental oxygen for sleep desaturation in patients with chronic obstructive pulmonary disease and a daytime PaO2 above 60 mmhg. Am Rev Respir Dis 145: Chaouat A, Weitzenblum E, Kessler R, Charpentier C, Enrhart M, Schott R, Levi-Valensi P, Zielinski J, Delaunois L, Cornudella R, Moutinho dos Santos J (1999) A randomized trial of nocturnal oxygen therapy in chronic obstructive pulmonary disease patients. Eur Respir J 14(5): Fletcher EC, Luckett RA, Miller T, Costarangos C, Kutka N, Fletcher JG (1989) Pulmonary vascular hemodynamics in chronic lung disease patients with and without oxyhemoglobin desaturation during sleep. Chest 95(4): Wijkstra PJ, Guyatt GH, Ambrosino N, Celli BR, Guell R, Muir JF, Prefaut C, Mendes ES, Ferreira I, Austin P, Weaver B, Goldstein RS (2001) International approaches to the prescription of long-term oxygen therapy. Eur Respir J 18(6): Amaducci S, Battaglia E, Rinaldi A, Denti F (1998) Il Registro Regionale dell ossigenoterapia in Lombardia. Giorn It Mal Tor 52: Dal Negro RW (2000) Long-term oxygen tele-home monitoring, the Italian perspective. Chest 2000 Companion Book, pp Fiorentini F, Cinti C, Giovannini M, Grandi P, Greco N, Neri M (2000) Proposta di direttiva regionale per la prescrizione di ossigenoterapia nell insufficienza respiratoria cronica. Rass Pat App Resp 15: Marcias S, Murgia P, Oppo G, Schintu MG, Murgia A, Demurtas R, Coni A, Deiola G, Cordero L, Atzeni R, Camboni S, Greco P (2003) Ossigenoterapia a Lungo Termine e Ventiloterapia Meccanica Domiciliare in Sardegna. Rass Pat App Resp 18:

IL POST-ACUTO: LA RIABILITAZIONE RESPIRATORIA

IL POST-ACUTO: LA RIABILITAZIONE RESPIRATORIA Dott. Michele Maiellari Specialista in Malattie dell Apparato Respiratorio Universita di Bari U.O. di Medicina e Chirurgia d Urgenza e Pronto Soccorso Resp.Dott.F. Serafino Ospedale San Giacomo Monopoli

Dettagli

Commissione Regionale Farmaco (D.G.R. 1209/2002)

Commissione Regionale Farmaco (D.G.R. 1209/2002) Commissione Regionale Farmaco (D.G.R. 1209/2002) Documento relativo a: BUDESONIDE + FORMOTEROLO SALMETEROLO XINAFOATO + FLUTICASONE PROPIONATO usi appropriati delle associazioni di farmaci steroidei e

Dettagli

Argomenti PERCORSO IR Definizione e diagnosi di insufficienza respiratoria (IR)

Argomenti PERCORSO IR Definizione e diagnosi di insufficienza respiratoria (IR) Argomenti PERCORSO IR Definizione e diagnosi di insufficienza respiratoria (IR) BANCA AIPO Classificazione dell IR Misure di gravità dell IR Analisi epidemiologica SDO percorsi pazienti IR documento 2006

Dettagli

Proposta di una caratterizzazione funzionale legata alla disabilità per i pazienti in ossigeno-terapia

Proposta di una caratterizzazione funzionale legata alla disabilità per i pazienti in ossigeno-terapia 58 Congresso Nazionale SIGG Società Italiana di Gerontologia e Geriatria Torino, 27-30 novembre 2013 Proposta di una caratterizzazione funzionale legata alla disabilità per i pazienti in ossigeno-terapia

Dettagli

BPCO e DRS (Overlap Syndrome)

BPCO e DRS (Overlap Syndrome) BPCO e DRS (Overlap Syndrome) Centro di Medicina del Sonno ad Indirizzo Respiratorio Fondazione Salvatore Maugeri, IRCCS, Istituto Scientifico di Veruno, Divisione di Pneumologia Riabilitativa Effetti

Dettagli

Ossigeno terapia domiciliare a lungo termine

Ossigeno terapia domiciliare a lungo termine Ossigeno terapia domiciliare a lungo termine Dr. Claudio Micheletto SC di Pneumologia Ospedale Mater Salutis Legnago VR claudio.micheletto@aulsslegnago.it Long-term oxygen therapy in Medical Research Council

Dettagli

Modulo 4. Manifestazioni cliniche e possibili complicanze dell'asma allergico

Modulo 4. Manifestazioni cliniche e possibili complicanze dell'asma allergico Modulo 4 Manifestazioni cliniche e possibili complicanze dell'asma allergico Classificazione di gravità prima dell inizio del trattamento STEP 4 Grave persistente STEP 3 Moderato persistente STEP 2 Lieve

Dettagli

Le cure palliative in Italia: un quadro della situazione attuale

Le cure palliative in Italia: un quadro della situazione attuale Le cure palliative in Italia: un quadro della situazione attuale 11 novembre 2015, ore 13 Sala Caduti di Nassirya Senato della Repubblica Italo Penco Direttore sanitario Fondazione Roma Sanità OMS: i bisogni

Dettagli

9 a Conferenza Nazionale GIMBE Evidenze e innovazioni per la Sostenibilità della Sanità Pubblica. Innovazione dei percorsi clinicoassistenziali

9 a Conferenza Nazionale GIMBE Evidenze e innovazioni per la Sostenibilità della Sanità Pubblica. Innovazione dei percorsi clinicoassistenziali 9 a Conferenza Nazionale GIMBE Evidenze e innovazioni per la Sostenibilità della Sanità Pubblica Bologna, 14 marzo 2014 Innovazione dei percorsi clinicoassistenziali in pneumologia: l accesso domiciliare

Dettagli

Linee di Indirizzo alla Prescrizione dell Ossigenoterapia domiciliare a Lungo Termine (OLT) nella Regione Friuli Venezia Giulia

Linee di Indirizzo alla Prescrizione dell Ossigenoterapia domiciliare a Lungo Termine (OLT) nella Regione Friuli Venezia Giulia REGIONE AUTONOMA FRIULI VENEZIA GIULIA DIREZIONE CENTRALE SALUTE, INTEGRAZIONE SOCIOSANITARIA E POLITICHE SOCIALI Linee di Indirizzo alla Prescrizione dell Ossigenoterapia domiciliare a Lungo Termine (OLT)

Dettagli

IldocumentoGOLD completo(w ORKSHOPREPORTS)èconsultabilesulsitowww.goldcopd.it

IldocumentoGOLD completo(w ORKSHOPREPORTS)èconsultabilesulsitowww.goldcopd.it GUIDA RAPIDA PER LA GESTIONE AMBULATORIALE DELLA BPCO Basatasuprogettoglobaleperladiagnosi,gestionee prevenzionebpco (Aggiornamento2007) IldocumentoGOLD completo(w ORKSHOPREPORTS)èconsultabilesulsitowww.goldcopd.it

Dettagli

CAPITOLO 5. LA CARDIOLOGIA RIABILITATIvA

CAPITOLO 5. LA CARDIOLOGIA RIABILITATIvA CAPITOLO 5 LA CARDIOLOGIA RIABILITATIvA Che cos è la cardiologia riabilitativa? Un tempo la cura dell infarto miocardico comprendeva periodi prolungati di riposo a letto e di ricovero in ospedale. Il recupero

Dettagli

Congresso Card Trieste, 7 dicembre 2012

Congresso Card Trieste, 7 dicembre 2012 INNOVZIONE E VILUPPO DEI PD NEL DIEO PIEN ND COMMUNIY OIENED Per una rivisitazione multiprofessionale della Primary Health Care MIGLIOMENO DELL PPOPIEZZ PECIIV E DELL EFFICIENZ DELL OIGENOEPI LUNGO EMINE

Dettagli

Spesa per presidi e accessibilità delle cure: le differenze regionali. Alessandro Ozzello Gruppo Governo Clinico e HTA

Spesa per presidi e accessibilità delle cure: le differenze regionali. Alessandro Ozzello Gruppo Governo Clinico e HTA Spesa per presidi e accessibilità delle cure: le differenze regionali Alessandro Ozzello Gruppo Governo Clinico e HTA Il sottoscritto OZZELLO ALESSANDRO ai sensi dell art. 3.3 sul Conflitto di Interessi,

Dettagli

LA RETE TERRITORIALE: INNOVAZIONE NELL ASSISTENZA AI PAZIENTI CON PATOLOGIE RESPIRATORIE E NELLA PRESA IN CARICO DEGLI STESSI

LA RETE TERRITORIALE: INNOVAZIONE NELL ASSISTENZA AI PAZIENTI CON PATOLOGIE RESPIRATORIE E NELLA PRESA IN CARICO DEGLI STESSI LA RETE TERRITORIALE: INNOVAZIONE NELL ASSISTENZA AI PAZIENTI CON PATOLOGIE RESPIRATORIE E NELLA PRESA IN CARICO DEGLI STESSI L OMS stima la BPCO come quarta causa di morte nel mondo e l unica causa di

Dettagli

PDTA Regione Veneto della BPCO. Ospedale Mater Salutis Legnago (VR) Micaela Renoffio, 30 maggio 2015

PDTA Regione Veneto della BPCO. Ospedale Mater Salutis Legnago (VR) Micaela Renoffio, 30 maggio 2015 PDTA Regione Veneto della BPCO Ospedale Mater Salutis Legnago (VR) Micaela Renoffio, 30 maggio 2015 PDTA della BPCO PDTA della BPCO Progetto Quadro 2012 La situazione attuale Progetto Quadro 2012 La situazione

Dettagli

I fattori di rischio e la prevenzione della BPCO

I fattori di rischio e la prevenzione della BPCO A.O.R.N. G. Rummo - Benevento Dipartimento di Scienze Mediche U.O.C. di Pneumologia Direttore: Prof. Mario Del Donno Docente alle Scuole di Specializzazione in Malattie dell Apparato Respiratorio Università

Dettagli

L identificazione del paziente con BPCO

L identificazione del paziente con BPCO L identificazione del paziente con BPCO BPCO : crescente morbilità e mortalità in tutto il mondo nel 2004 4 causa di morte nel 2030 3 causa di morte e 5 causa di disabilità da Roadmap Respiratoria Europea

Dettagli

Il PICENUM study: uno strumento della Medicina Generale per l appropriatezza ed il miglioramento della qualità

Il PICENUM study: uno strumento della Medicina Generale per l appropriatezza ed il miglioramento della qualità Il PICENUM study: uno strumento della Medicina Generale per l appropriatezza ed il miglioramento della qualità Paolo Misericordia Responsabile CENTRO STUDI FIMMG Misurare le attività Confrontare i dati

Dettagli

Centro Biotecnologie AORN A Cardarelli Napoli, 7 Aprile Dott.ssa Chiara Sepe U.O. Cardioliogia Riabilitativa AORN «A.

Centro Biotecnologie AORN A Cardarelli Napoli, 7 Aprile Dott.ssa Chiara Sepe U.O. Cardioliogia Riabilitativa AORN «A. Centro Biotecnologie AORN A Cardarelli Napoli, 7 Aprile 2016 Dott.ssa Chiara Sepe U.O. Cardioliogia Riabilitativa AORN «A. Cardarelli» La sottoscritta Sepe Chiara in qualità di relatore all evento CONGRESSO

Dettagli

IL PROGETTO MATTONI DEL SSN

IL PROGETTO MATTONI DEL SSN IL PROGETTO MATTONI DEL SSN Corso: Bioingegneria Docente: prof. Mauro Giacomini INTRODUZIONE Nel 2002 il Ministero della Salute avvia la progettazione del Nuovo Sistema Informativo Sanitario (NSIS), con

Dettagli

Screening e percorso diagnostico della BPCO

Screening e percorso diagnostico della BPCO UNITA OPERATIVA DI MALATTIE DELL APPARATO RESPIRATORIO UNIVERSIRARIA Direttore Prof.O.Resta Ambulatorio delle Malattie Polmonari Ostruttive Responsabile: Prof.O.Resta Screening e percorso diagnostico della

Dettagli

RESOCONTO ATTIVITÀ 2012

RESOCONTO ATTIVITÀ 2012 RESOCONTO ATTIVITÀ 2012 La psoriasi e l importanza dei registri clinici La psoriasi è una malattia cronica che può avere un impatto rilevante sulla qualità di vita dei pazienti che ne sono affetti. Negli

Dettagli

DOLORE CRONICO E PERCORSI ASSISTENZIALI QUESTIONARIO RIVOLTO AI MEDICI DI MEDICINA GENERALE

DOLORE CRONICO E PERCORSI ASSISTENZIALI QUESTIONARIO RIVOLTO AI MEDICI DI MEDICINA GENERALE DOLORE CRONICO E PERCORSI ASSISTENZIALI QUESTIONARIO RIVOLTO AI MEDICI DI MEDICINA GENERALE Egregio Dottore, Cittadinanzattiva e in particolare il Tribunale per i diritti del malato e il Coordinamento

Dettagli

DOLORE TORACICO E INSUFFICIENZA RESPIRATORIA

DOLORE TORACICO E INSUFFICIENZA RESPIRATORIA Ospedale S. Giovanni Calibita FATEBENEFRATELLI- Isola Tiberina Roma, 15/06/17 DOLORE TORACICO E INSUFFICIENZA RESPIRATORIA Dott. Giovanni Battista Capoccetta Medicina Interna Ospedale S. Giovanni Calibita

Dettagli

SISAV Sistema di indicatori per la salute dell anziano nel Veneto. L analisi regionale. Le sindromi coronariche acute

SISAV Sistema di indicatori per la salute dell anziano nel Veneto. L analisi regionale. Le sindromi coronariche acute Ostuni, 26/08/05 SISAV Sistema di indicatori per la salute dell anziano nel Veneto L analisi regionale Le sindromi coronariche acute Stefano Brocco Indicatori SISAV proposti per le sindromi coronariche

Dettagli

Consumo di farmaci di classe A-SSN in regime di assistenza convenzionata

Consumo di farmaci di classe A-SSN in regime di assistenza convenzionata ANALISI REGIONALE DELLA SPESA E DEL CONSUMO DEI FARMACI E la Sicilia la Regione in cui si registra la quantità massima di consumi (1.110 dosi giornaliere ogni mille abitanti) e il picco massimo di spesa

Dettagli

L aggiornamento pubblicato nel marzo del 2007 è stato integrato con la pubblicazione della prima lista di farmaci essenziali ad uso pediatrico

L aggiornamento pubblicato nel marzo del 2007 è stato integrato con la pubblicazione della prima lista di farmaci essenziali ad uso pediatrico Nel 1977, l Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) pubblica il primo report sui farmaci essenziali. Indicato con l acronimo WHO TRS 615, il report tecnico costituisce la prima lista di farmaci essenziali

Dettagli

Rete Pneumologica. PSR nessun riferimento alle Malattie Respiratorie

Rete Pneumologica. PSR nessun riferimento alle Malattie Respiratorie Rete Pneumologica PSR 2008-2010 nessun riferimento alle Malattie Respiratorie Aree tematiche di interesse. Una analisi accurata dell incidenza delle Malattie Respiratorie in Liguria, in termini di severità,

Dettagli

Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva e Malattia Cardiovascolare

Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva e Malattia Cardiovascolare V Giornata Mondiale BPCO 15 novembre 2006 Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva Prof. Massimo Santini M.D., FESC, FACC Dipartimento Cardiovascolare Ospedale S. Filippo Neri Roma Coinvolgimento Cardiaco

Dettagli

Fattori clinici e parametri funzionali associati allo status di frequente riacutizzatore nei pazienti con BPCO di grado severo

Fattori clinici e parametri funzionali associati allo status di frequente riacutizzatore nei pazienti con BPCO di grado severo Università degli Studi di Bari Aldo Moro Scuola di Specializzazione in Malattie dell Apparato Respiratorio Direttore : Prof. Onofrio Resta Fattori clinici e parametri funzionali associati allo status di

Dettagli

DIFFERENZE REGIONALI NELLA SPESA TERRITORIALE E NEL CONSUMO DEI FARMACI NEI PRIMI NOVE MESI DEL 2012

DIFFERENZE REGIONALI NELLA SPESA TERRITORIALE E NEL CONSUMO DEI FARMACI NEI PRIMI NOVE MESI DEL 2012 DIFFERENZE REGIONALI NELLA SPESA TERRITORIALE E NEL CONSUMO DEI FARMACI NEI PRIMI NOVE MESI DEL 2012 In calo la spesa farmaceutica convenzionata in tutte le Regioni italiane, le maggiori riduzioni si registrano

Dettagli

Le cure primarie nella definizione dei LEA

Le cure primarie nella definizione dei LEA Le cure primarie nella definizione dei LEA Filippo Palumbo Ministero della salute, Dipartimento della qualità Direzione Generale della Programmazione Sanitaria, dei livelli di assistenza e dei principi

Dettagli

Ossigeno terapia domiciliare a lungo termine

Ossigeno terapia domiciliare a lungo termine Ossigeno terapia domiciliare a lungo termine Dr. Claudio Micheletto SC di Pneumologia Ospedale Mater Salutis Legnago VR claudio.micheletto@aulsslegnago.it Long-term oxygen therapy in Medical Research Council

Dettagli

Paziente MMG Cardiologia Infermiere Dietista Distretto

Paziente MMG Cardiologia Infermiere Dietista Distretto INIZIO a) Richiesta visita per sintomatologia o b) Controlli clinici a seguito di altra patologia INIZIO Individua tipologia dei pazienti Realizza elenco di pazienti con scompenso cardiaco Classificazione

Dettagli

L analisi dell offerta ospedaliera per le malattie digestive

L analisi dell offerta ospedaliera per le malattie digestive L analisi dell offerta ospedaliera per le malattie digestive a cura di Giovanna Baraldi Sub Commissario per l attuazione del Piano di Rientro della Regione Abruzzo Società Scientifiche AIGO, SIGE e SIED

Dettagli

OSAS e BPCO. Mario Polverino

OSAS e BPCO. Mario Polverino OSAS e BPCO Mario Polverino l OSAS ha disturbi respiratori solo durante il sonno, la BPCO accentua i disturbi respiratori durante il sonno BPCO + OSAS Overlap Syndrome L 11-16% dei pazienti con BPCO e

Dettagli

Prof. Roberto Bernabei Presidente Italia Longeva

Prof. Roberto Bernabei Presidente Italia Longeva Prof. Roberto Bernabei Presidente Italia Longeva 1 Aspettativa di vita in Italia (2014) 87 85 83 81 79 Women Men 77 75 % con disabilità nelle attività del vivere quotidiano Copertura e intensità dei servizi

Dettagli

GUIDAPRATICAAL UTILIZODELSATURIMETRO-2010

GUIDAPRATICAAL UTILIZODELSATURIMETRO-2010 GUIDAPRATICAAL UTILIZODELSATURIMETRO-2010 TraduzioneitalianaacuradiARIR InternationalCOPDCoalition SCOPO DELLA GUIDA Le malattie respiratorie croniche come la BPCO e l asma sono tra le più comuni affezioni

Dettagli

GLI ITALIANI E I FARMACI RAPPORTO AIFA SULL USO DEI FARMACI NEI PRIMI 9 MESI DEL 2012 SINTESI

GLI ITALIANI E I FARMACI RAPPORTO AIFA SULL USO DEI FARMACI NEI PRIMI 9 MESI DEL 2012 SINTESI GLI ITALIANI E I FARMACI RAPPORTO AIFA SULL USO DEI FARMACI NEI PRIMI 9 MESI DEL 2012 SINTESI Nei primi nove mesi del 2012 ogni italiano ha acquistato in media 22 confezioni di medicinali Restano invariati

Dettagli

RUOLO E RISULTATI ATTESI PER IL MEDICO DI MEDICINA GENERALE. dr.enrico Ioverno

RUOLO E RISULTATI ATTESI PER IL MEDICO DI MEDICINA GENERALE. dr.enrico Ioverno RUOLO E RISULTATI ATTESI PER IL MEDICO DI MEDICINA GENERALE dr.enrico Ioverno Composizione della popolazione italiana (Anni 1951-2021) Anni Composizione % per classi di età Da 0 a 14 anni Da 15 a 64 anni

Dettagli

Gli scambi gassosi LA MISURA DELLA FUNZIONE RESPIRATORIA. OLTRE LA SPIROMETRIA Torino, 5 ottobre 2013

Gli scambi gassosi LA MISURA DELLA FUNZIONE RESPIRATORIA. OLTRE LA SPIROMETRIA Torino, 5 ottobre 2013 LA MISURA DELLA FUNZIONE RESPIRATORIA OLTRE LA SPIROMETRIA Torino, 5 ottobre 2013 Gli scambi gassosi Claudio Norbiato AO Ordine Mauriziano SC Medicina Interna Emogasanalisi L emogasanalisi e l analisi

Dettagli

Il paziente con problema renale: non solo Insufficienza Renale Cronica ma Malattia Renale Cronica

Il paziente con problema renale: non solo Insufficienza Renale Cronica ma Malattia Renale Cronica Il paziente con problema renale: non solo Insufficienza Renale Cronica ma Malattia Renale Cronica Clinical Practice Guidelines for Chronic Kidney Disease Chronic kidney disease: NICE guideline LINEA GUIDA

Dettagli

Migrazione sanitaria e sostenibilità

Migrazione sanitaria e sostenibilità 14 Dicembre 2012 Migrazione sanitaria e sostenibilità Sergio Lodato 1 Contesto normativi Con l entrata in vigore del D. Lgs. 502/92 che introduce, tra l altro, il riparto del FSN per quota capitaria, la

Dettagli

29/03/2015. FtR LAZZERI MARTA. 7.5 milioni gli italiani con malattie respiratorie croniche come asma o BPCO

29/03/2015. FtR LAZZERI MARTA. 7.5 milioni gli italiani con malattie respiratorie croniche come asma o BPCO FtR LAZZERI MARTA 7.5 milioni gli italiani con malattie respiratorie croniche come asma o BPCO 1 OSTRUZIONE POLMONARE Cos è l asma Malattia infiammatoria cronica caratterizzata da attacchi acuti ( mancanza

Dettagli

Sindrome Apnee Ostruttive nel Sonno (OSAS): quale prevenzione possibile

Sindrome Apnee Ostruttive nel Sonno (OSAS): quale prevenzione possibile febbraio 20 Sindrome Apnee Ostruttive nel Sonno (OSAS): quale prevenzione possibile Antonio Sanna Azienda Sanitaria Centro UO Pneumologia, Ospedale San Jacopo Pistoia Il percorso diagnostico-terapeutico-assistenziale

Dettagli

PROBLEMI DI VALIDITÀ DELLE INFORMAZIONI CONTENUTE NELLE SDO CON PROCEDURA DI PARTO CESAREO CONTROLLO CARTELLE CLINICHE

PROBLEMI DI VALIDITÀ DELLE INFORMAZIONI CONTENUTE NELLE SDO CON PROCEDURA DI PARTO CESAREO CONTROLLO CARTELLE CLINICHE CONFERENZA STAMPA PROBLEMI DI VALIDITÀ DELLE INFORMAZIONI CONTENUTE NELLE SDO CON PROCEDURA DI PARTO CESAREO CONTROLLO CARTELLE CLINICHE 18 GENNAIO 2013 TROPPE DIAGNOSI DI POSIZIONE ANOMALA DEL FETO Il

Dettagli

Diagnostica non invasiva nello scompenso cardiaco

Diagnostica non invasiva nello scompenso cardiaco Diagnostica non invasiva nello scompenso cardiaco Federico Vancheri Medicina Interna, Ospedale S.Elia, Caltanissetta Questo paziente ha uno scompenso cardiaco? VARIAZIONE NEL TEMPO DEI RICOVERI PER INFARTO

Dettagli

La ricerca in MG in Italia e in Europa

La ricerca in MG in Italia e in Europa La ricerca in MG in Italia e in Europa Walter Marrocco STUDIO PREMIO Studio di Prevenzione Primaria delle Cadute domiciliari in Pazienti Anziani a rischio RAZIONALE in Italia circa 4.000.000 di incidenti

Dettagli

Il PDTA BPCO: ruolo dello specialista

Il PDTA BPCO: ruolo dello specialista Il Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale (PDTA) strumento della presa in carico della persona affetta da patologia cronica Sabato 30 settembre 2017 - Aula Magna Ospedale di Cona Il PDTA BPCO:

Dettagli

Il Fascicolo Sanitario Elettronico

Il Fascicolo Sanitario Elettronico Il Fascicolo Sanitario Elettronico Dott.ssa Antonella Di Giacinto, Dott.ssa Maria Pia Randazzo Ufficio Coordinamento e sviluppo NSIS Direzione generale del Sistema informativo Ministero del Lavoro, della

Dettagli

PERCORSO ASSISTENZIALE PER LA GESTIONE DEL PAZIENTE AFFETTO DA BPCO/INSUFFICIENZA RESPIRATORIA

PERCORSO ASSISTENZIALE PER LA GESTIONE DEL PAZIENTE AFFETTO DA BPCO/INSUFFICIENZA RESPIRATORIA PERCORSO ASSISTENZIALE PER LA GESTIONE DEL PAZIENTE AFFETTO DA BPCO/INSUFFICIENZA RESPIRATORIA Questo documento ha lo scopo di creare un percorso assistenziale integrato sul territorio per i pazienti BPCO

Dettagli

Il CAP di Castellamonte del Distretto di Cuorgnè (ASL TO4) come modello di gestione della BPCO e di costruzione di PDTA.

Il CAP di Castellamonte del Distretto di Cuorgnè (ASL TO4) come modello di gestione della BPCO e di costruzione di PDTA. Il CAP di Castellamonte del Distretto di Cuorgnè (ASL TO4) come modello di gestione della BPCO e di costruzione di PDTA. Anselmo E., Dellarole F., Varello G., Testa A., Toso C., Mortoni L. DISTRETTO di

Dettagli

Insufficienza respiratoria sul territorio Inquadramento clinico e l'assistenza del paziente ipossiemico

Insufficienza respiratoria sul territorio Inquadramento clinico e l'assistenza del paziente ipossiemico VII CONGRESSO NAZIONALE IL SISTEMA 118 E LA RETE CLINICA PERUGIA, 21-2323 maggio 2009 Insufficienza respiratoria sul territorio Inquadramento clinico e l'assistenza del paziente ipossiemico V.Antonaglia

Dettagli

INVIO di un PAZIENTE al PRONTO SOCCORSO

INVIO di un PAZIENTE al PRONTO SOCCORSO INVIO di un PAZIENTE al PRONTO SOCCORSO Tre fattori devono essere considerati per l'invio di un paziente ricoverato in RSA al pronto Soccorso : La gravità delle patologie di cui è affetto L' efficacia

Dettagli

Sindrome Apnee Ostruttive nel Sonno (OSAS): quale prevenzione possibile. workshop. 23 febbraio 2016

Sindrome Apnee Ostruttive nel Sonno (OSAS): quale prevenzione possibile. workshop. 23 febbraio 2016 febbraio 20 Sindrome Apnee Ostruttive nel Sonno (OSAS): quale prevenzione possibile Auditorium Biagio D Alba Ministero della Salute Viale Giorgio Ribotta, 5 - Roma INTRODUZIONE La Sindrome dell Apnea Ostruttiva

Dettagli

La riabilitazione respiratoria. Franco Pasqua CdC Villa delle Querce Nemi (Roma)

La riabilitazione respiratoria. Franco Pasqua CdC Villa delle Querce Nemi (Roma) La riabilitazione respiratoria Franco Pasqua CdC Villa delle Querce Nemi (Roma) Raccomandazioni Italiane sulla Pneumologia Riabilitativa. Evidenze scientifiche e messaggi clinico-pratici. GDS AIPO Pneumologia

Dettagli

Popolazione in studio: Analisi descrittiva delle tre regioni

Popolazione in studio: Analisi descrittiva delle tre regioni Popolazione in studio: Analisi descrittiva delle tre regioni Silvia Cascini, Claudio Voci, Lisa Bauleo Roma, 13 giugno 2014 Fonti dei dati Costruzione dataset Definizione di caso Caratterizzazione paziente,

Dettagli

La qualità dell'assistenza nelle cure di fine vita i dati della Toscana

La qualità dell'assistenza nelle cure di fine vita i dati della Toscana La qualità dell'assistenza nelle cure di fine vita i dati della Toscana Francesca Collini, Sara D Arienzo, Vieri Lastrucci (UNIFI), Silvia Forni, Alfredo Zuppiroli, Andrea Vannucci Agenzia regionale di

Dettagli

BPCO: l avvio di un Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale (PDTA) nell Azienda USL di Ferrara

BPCO: l avvio di un Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale (PDTA) nell Azienda USL di Ferrara BPCO: l avvio di un Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale (PDTA) nell Azienda USL di Ferrara Carlotta Serenelli *, Sandro Bartalotta **, Mauro Manfredini*** *Dipartimento Cure Primarie Azienda

Dettagli

Riabilitazione dopo sindrome coronarica acuta

Riabilitazione dopo sindrome coronarica acuta Riabilitazione dopo sindrome coronarica acuta INTRODUZIONE Le malattie cardiovascolari sono la causa principale di morte e disabilità in tutti i paesi del mondo occidentale,inclusa l Italial Le malattie

Dettagli

Casa della Salute di San Secondo

Casa della Salute di San Secondo Casa della Salute di San Secondo PROGETTO: GESTIONE INTEGRATA DEL PAZIENTE CON BPCO NELLA CASA DELLA SALUTE DI SAN SECONDO Obiettivo generale è la presa in carico delle persone assistite affette da BPCO

Dettagli

Ticket Regionali Specialistica e Diagnostica Studenti Universitari

Ticket Regionali Specialistica e Diagnostica Studenti Universitari NB. Nelle tabelle che seguono sono riportati i costi (in Euro) delle principali prestazioni ambulatoriali e specialistiche previste dal nostro Sistema Sanitario Nazionale a favore degli Studenti Universitari,

Dettagli

Il paziente con problema renale: non solo Insufficienza Renale Cronica ma Malattia Renale Cronica

Il paziente con problema renale: non solo Insufficienza Renale Cronica ma Malattia Renale Cronica Il paziente con problema renale: non solo Insufficienza Renale Cronica ma Malattia Renale Cronica I miei riferimenti per questa relazione: le linee-guida nazionali e internazionali Clinical Practice Guidelines

Dettagli

CASO CLINICO ANAMNESI

CASO CLINICO ANAMNESI CASO CLINICO N.RO 1 ANAMNESI Paziente di 44 anni inviata da MMG per dispnea, soprattutto notturna. In anamnesi, fibromatosi uterina e colectomia destra in adenocarcinoma. Nulla dal punto di vista respiratorio.

Dettagli

LINEE GUIDA GOLD PER LA MEDICINA GENERALE. Poppi 23/02/13 dott. Luigi Giannini

LINEE GUIDA GOLD PER LA MEDICINA GENERALE. Poppi 23/02/13 dott. Luigi Giannini LINEE GUIDA GOLD PER LA MEDICINA GENERALE Poppi 23/02/13 dott. Luigi Giannini Mortalità in Italia Le malattie dell apparato respiratorio rappresentano la 3 a causa di morte in Italia (dopo malattie cardiovascolari

Dettagli

Regione Lombardia. Deliberazione di Giunta Regionale n. IV/49496 del 12/12/1989

Regione Lombardia. Deliberazione di Giunta Regionale n. IV/49496 del 12/12/1989 Regione Lombardia Deliberazione di Giunta Regionale n. IV/49496 del 12/12/1989 INDICAZIONI ALLE U.S.S.L. IN ORDINE ALL ESERCIZIO DELLA OSSIGENOTERAPIA DOMICILIARE. PREMESSO che l ossigenoterapia domiciliare

Dettagli

I Report per la Medicina Generale nella APSS di Trento

I Report per la Medicina Generale nella APSS di Trento Bologna 18 maggio 2016 I Report per la Medicina Generale nella APSS di Trento Marina Ferri Servizio farmaceutico APSS Trento Dati di contesto 537.416 abitanti 363 MMG 78 PdF 7 ospedali 2.141 posti letto

Dettagli

Titolo linea guida. Management of chronic obstructive pulmonary disease in adults in primary and secondary care. Prodotta da: NICE

Titolo linea guida. Management of chronic obstructive pulmonary disease in adults in primary and secondary care. Prodotta da: NICE Titolo linea guida Management of chronic obstructive pulmonary disease in adults in primary and secondary care Prodotta da: NICE Anno di pubblicazione: 2004, update 2010 Sospetta la diagnosi Verifica diagnosi

Dettagli

RELAZIONE TECNICO ILLUSTRATIVA

RELAZIONE TECNICO ILLUSTRATIVA RELAZIONE TECNICO ILLUSTRATIVA PROCEDURA APERTA PER LA FORNITURA DEL SERVIZIO DI OSSIGENOTERAPIA DOMICILIARE, PER ASSISTITI RESIDENTI NEI TERRITORI DELLE AZIENDE SANITARIE LOCALI DI POTENZA E MATERA La

Dettagli

PERCORSO DIAGNOSTICO-TERAPEUTICO PER L USO APPROPRIATO DI FARMACI AD ALTO COSTO PER LA CURA DELLA BPCO AGOSTO 2008

PERCORSO DIAGNOSTICO-TERAPEUTICO PER L USO APPROPRIATO DI FARMACI AD ALTO COSTO PER LA CURA DELLA BPCO AGOSTO 2008 PERCORSO DIAGNOSTICO-TERAPEUTICO PER L USO APPROPRIATO DI FARMACI AD ALTO COSTO PER LA CURA DELLA BPCO AGOSTO 2008 Documento redatto dal gruppo di lavoro coordinato dall ASL di Brescia - Dipartimento Cure

Dettagli

1.1. Numero degli immobili confiscati alla criminalità organizzata in Toscana al 7 gennaio Fonte ANBSC. Usciti dalla gestione

1.1. Numero degli immobili confiscati alla criminalità organizzata in Toscana al 7 gennaio Fonte ANBSC. Usciti dalla gestione Osservatorio sui beni confiscati alla criminalità organizzata in Toscana Statistiche sui beni confiscati in Toscana Dati: ANBSC - Aggiornamento: 7 gennaio 2013 1. Beni immobili 1.1. Numero degli immobili

Dettagli

Donna di 52 anni, fumatrice di 30 pack/years

Donna di 52 anni, fumatrice di 30 pack/years Donna di 52 anni, fumatrice di 30 pack/years A.P.R.: - ha sofferto di non precisati episodi di tosse con sibili da bambina scomparsi nell età adulta. - Riferisce da circa 5 anni tosse produttiva con episodi

Dettagli

Sorveglianza delle coperture vaccinali antinfluenzali in Italia Antonino Bella

Sorveglianza delle coperture vaccinali antinfluenzali in Italia Antonino Bella Sorveglianza delle coperture vaccinali antinfluenzali in Italia Antonino Bella Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute - Istituto Superiore di Sanità La vaccinazione antinfluenzale

Dettagli

Classificazione spirometrica(*) di gravità della BPCO

Classificazione spirometrica(*) di gravità della BPCO Classificazione spirometrica(*) di gravità della BPCO STADIO CARATTERISTICHE ILIEVE VEMS/CVF < 0.7; VEMS 80% del teorico II MODERATA VEMS/CVF< 0.7; 50% VEMS < 80% III GRAVE VEMS/CVF < 0.7; 30% VEMS < 50%

Dettagli

Insufficienza respiratoria:

Insufficienza respiratoria: Insufficienza respiratoria: ossigenoterapia Relatore: Dott. Carlo Raisi U.O.C. Pneumologia Azienda ULSS 21- Legnago Legnago, 30 Maggio 2015 OSSIGENO TERAPIA A LUNGO TERMINE (OTLT) nei pazienti affetti

Dettagli

RAPPORTO AIFA SULL USO DEI FARMACI IN ITALIA 2011 (OsMed) FOTOGRAFA LO STATO DI SALUTE DEGLI ITALIANI

RAPPORTO AIFA SULL USO DEI FARMACI IN ITALIA 2011 (OsMed) FOTOGRAFA LO STATO DI SALUTE DEGLI ITALIANI RAPPORTO AIFA SULL USO DEI FARMACI IN ITALIA 2011 (OsMed) FOTOGRAFA LO STATO DI SALUTE DEGLI ITALIANI Donne, bambini e anziani le categorie più esposte ai farmaci, per immigrati consumo minore Oltre 1,8

Dettagli

Studio AGENAS COSTRUZIONE DI UN UNDICE PER IL FABBISOGNO DI POSTI LETTO RESIDENZIALI IN ITALIA

Studio AGENAS COSTRUZIONE DI UN UNDICE PER IL FABBISOGNO DI POSTI LETTO RESIDENZIALI IN ITALIA LONG TERM CARE TWO ROMA, 11-12 LUGLIO 2017 Studio AGENAS COSTRUZIONE DI UN UNDICE PER IL FABBISOGNO DI POSTI LETTO RESIDENZIALI IN ITALIA Enrico Brizioli, Aministratotre Delegato KOS Care Annii Azzurri

Dettagli

Studi randomizzati controllati, elevato numero di studi. Studi non randomizzati e studi osservazionali. Opinione di un gruppo di esperti

Studi randomizzati controllati, elevato numero di studi. Studi non randomizzati e studi osservazionali. Opinione di un gruppo di esperti PROGETTO MONDIALE BPCO Livelli di evidenza CATEGORIA FONTE A B C D Studi randomizzati controllati, elevato numero di studi Studi randomizzati controllati, scarso numero di studi Studi non randomizzati

Dettagli

ALLENAMENTO ALL ESERCIZIO FISICO.

ALLENAMENTO ALL ESERCIZIO FISICO. ALLENAMENTO ALL ESERCIZIO FISICO www.fisiokinesiterapia.biz RIDUZIONE DELL ATTIVITA DISPNEA SEDENTARIETA RIDUZIONE MASSA MUSCOLARE I programmi di allenamento all esercizio fisico sono effettuati allo scopo

Dettagli

CRF SCHEDA RACCOLTA DATI

CRF SCHEDA RACCOLTA DATI Percorso assistenziale per la presa in carico multidisciplinare del paziente con comorbilità cardiorespiratoria finalizzata alla riduzione della morbilità ed al miglioramento dell appropriatezza prescrittiva

Dettagli

Assessment funzionale del paziente anziano con BPCO

Assessment funzionale del paziente anziano con BPCO Assessment funzionale del paziente anziano con BPCO Dott. Salvatore Battaglia Dipartimento Biomedico di Medicina Interna e Specialistica (Di.Bi.MIS) La spirometria semplice: BPCO Indicazioni e controindicazioni

Dettagli

Coordinazione respiratoria

Coordinazione respiratoria Coordinazione respiratoria Tecniche di rieducazione respiratoria largamente diffuse nella pratica riabilitativa allo scopo di migliorare i parametri respiratori, funzionali e sintomatici mediante la consapevole

Dettagli

La BPCO, il ricovero ospedaliero, un occasione per aumentare l appropriatezza terapeutica. Carlo Nozzoli Medicina Interna 1 AOU-Careggi-Firenze

La BPCO, il ricovero ospedaliero, un occasione per aumentare l appropriatezza terapeutica. Carlo Nozzoli Medicina Interna 1 AOU-Careggi-Firenze La BPCO, il ricovero ospedaliero, un occasione per aumentare l appropriatezza terapeutica Carlo Nozzoli Medicina Interna 1 AOU-Careggi-Firenze Il sottoscritto Carlo Nozzoli ai sensi dell art. 3.3 sul Conflitto

Dettagli

L epidemiologia delle patologie respiratorie croniche ostruttive

L epidemiologia delle patologie respiratorie croniche ostruttive INTEGRAZIONE OSPEDALE-TERRITORIO: PERCORSI DIAGNOSTICO-TERAPEUTICI PER ASMA E BRONCOPNEUMOPATIA CRONICO-OSTRUTTIVA (BPCO) PER L AREA VASTA DI VERONA 12 maggio 2012 L epidemiologia delle patologie respiratorie

Dettagli

LO SCOMPENSO CARDIAC0

LO SCOMPENSO CARDIAC0 CARDIAC0 A cura di Dott. Giuseppe Vergara Coordinatore del Dipartimento Cardiovascolare del Trentino Direttore della Divisione di Cardiologia dell Ospedale S.Maria del Carmine di Rovereto LA POMPA SCOMPENSO

Dettagli

ELENCO DEI CORSI E CONVEGNI SCIENTIFICI IN CUI SONO STATE PRESENTATE RELAZIONI O NEI QUALI SI SONO MODERATE O PRESIEDUTE SESSIONI

ELENCO DEI CORSI E CONVEGNI SCIENTIFICI IN CUI SONO STATE PRESENTATE RELAZIONI O NEI QUALI SI SONO MODERATE O PRESIEDUTE SESSIONI ELENCO DEI CORSI E CONVEGNI SCIENTIFICI IN CUI SONO STATE PRESENTATE RELAZIONI O NEI QUALI SI SONO MODERATE O PRESIEDUTE SESSIONI E intervenuto come relatore, moderatore o presidente di sessioni a numerosi

Dettagli

Prescrizione ossigenoterapia domiciliare

Prescrizione ossigenoterapia domiciliare Sommario 1. Definizione di ossigenoterapia domiciliare... 2 2. Scopo... 5 3. Campo di applicazione... 5 4. Responsabilità... 5 5. Soggetti Destinatari... 5 6. Terminologia e abbreviazioni... 5 7. Modalità

Dettagli

Scuola BPCO. ACO San Filippo Neri PO Salus Infirmorum Roma, 24/05/2012. La Riabilitazione respiratoria Quando? Dove? Come?

Scuola BPCO. ACO San Filippo Neri PO Salus Infirmorum Roma, 24/05/2012. La Riabilitazione respiratoria Quando? Dove? Come? Scuola BPCO ACO San Filippo Neri PO Salus Infirmorum Roma, 24/05/2012 La Riabilitazione respiratoria Quando? Dove? Come? Domande per i partecipanti (Questionario per la valutazione e formazione dei pazienti

Dettagli

Le polmoniti contratte in comunità Serenella Longhi, Claudio Penco, Nicolò Seminara, Simg Area Pneumologia

Le polmoniti contratte in comunità Serenella Longhi, Claudio Penco, Nicolò Seminara, Simg Area Pneumologia Rivista SIMG (www.simg.it) Numero 2, 2001 Le polmoniti contratte in comunità Serenella Longhi, Claudio Penco, Nicolò Seminara, Simg Area Pneumologia Studio clinico sull utilizzo delle linee-guida ATS e

Dettagli

La gestione infermieristica del paziente con BPCO

La gestione infermieristica del paziente con BPCO DEFINIZIONE La BPCO è una malattia caratterizzata dalla ostruzione La BPCO è una malattia caratterizzata dalla ostruzione irreversibile e progressiva delle vie aeree con uno stato di infiammazione cronica

Dettagli

Monitoraggio. La chiusura degli istituti per minori in Italia

Monitoraggio. La chiusura degli istituti per minori in Italia Monitoraggio La chiusura degli istituti per minori in Italia Aggiornamento sullo stato di attuazione al 31 marzo 2009 Nell ambito della riforma dell adozione e dell affidamento, la legge 149 del 2001 rappresenta

Dettagli

Regione Toscana. Percorso assistenziale per le persone con Gravi Cerebrolesioni Acquisite. in attuazione del PSR

Regione Toscana. Percorso assistenziale per le persone con Gravi Cerebrolesioni Acquisite. in attuazione del PSR Regione Toscana Percorso assistenziale per le persone con Gravi Cerebrolesioni Acquisite in attuazione del PSR 2008-2010 fasi del percorso, criteri di trasferibilità, stima fabbisogno dei PL 1 Tab 1 -

Dettagli

LA SINDROME DELLE APNEE OSTRUTTIVE DEL SONNO. Anna Caparra

LA SINDROME DELLE APNEE OSTRUTTIVE DEL SONNO. Anna Caparra LA SINDROME DELLE APNEE OSTRUTTIVE DEL SONNO Anna Caparra OSAS LA SINDROME DELLE APNEE OSTRUTTIVE DEL SONNO e una condizione morbosa caratterizzata da episodi ricorrenti di ostruzione completa (apnea)

Dettagli

Norme per la protezione dei soggetti malati di celiachia

Norme per la protezione dei soggetti malati di celiachia Legge 123 del 4 luglio 25 Legge 123 del 4 luglio 25 Direzione Generale sicurezza degli alimenti e nutrizione PROTEZIONI SOGGETTI AFFETTI DA CELIACHIA Legge 123 del 4 luglio 25 EROGAZIONE GRATUITA DEGLI

Dettagli

La sindrome delle apnee notturne. Incontro con lo Pneumologo Dott. Federico L. Dente

La sindrome delle apnee notturne. Incontro con lo Pneumologo Dott. Federico L. Dente La sindrome delle apnee notturne. Incontro con lo Pneumologo Dott. Federico L. Dente Specialista pneumologo Convenzionato a tempo indeterminato presso AOUP Sezione Fisiopat. Respir. & Riabilit. Resp. del

Dettagli

L errore trasfusionale ABO. Cosa fare e cosa evitare di fare

L errore trasfusionale ABO. Cosa fare e cosa evitare di fare L errore trasfusionale ABO. Cosa fare e cosa evitare di fare Roma, 27 giugno 2013 è il tipo giusto per me? Giuliano Grazzini Emovigilanza Effetti indesiderati nei riceventi Incidenti gravi Reazioni indesiderate

Dettagli

Allegato IV. Conclusioni scientifiche

Allegato IV. Conclusioni scientifiche Allegato IV Conclusioni scientifiche 1 Conclusioni scientifiche Il 7 giugno 2017, la Commissione europea (CE) è stata informata di un caso mortale di insufficienza epatica fulminante in un paziente trattato

Dettagli

Le amputazioni agli arti inferiori nelle persone con diabete

Le amputazioni agli arti inferiori nelle persone con diabete Convegno LA SALUTE DEGLI ITALIANI NEI DATI DEL CNESPS - Roma, Giugno 2011 Le amputazioni agli arti inferiori nelle persone con diabete Flavia Lombardo, Marina Maggini Centro Nazionale di Epidemiologia

Dettagli