La storia termica dell universo

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "La storia termica dell universo"

Transcript

1 Capitolo 9 La storia termica dell universo Fino ad ora abbiamo considerato l universo omogeneo ed isotropo però sappiamo che questa approssimazione è valida solo su grande scala. Su scale più piccole l universo è disomogeneo ed è caratterizzato da strutture formatesi in seguito alla crescita di perturbazioni di densità. Il passo successivo è quindi quello di a rontare il problema della crescita delle perturbazioni e per poterlo fare è prima necessario studiare la storia termica di materia e radiazione. 9.1 Gli universi dominati dalla radiazione Per un gas di fotoni, particelle senza massa o ultrarelativistiche (E " mc 2 )l equazionedi stato è p 1 3 " 1 3 c2 r (9.1) con r densità di massa equivalente. Se N è l a d e n s i t à n u m e r i c a d i f o t o n i p e r u n i t à d i banda, la densità di energia è " ÿ h N (9.2) e, poichè il numero di fotoni si conserva abbiamo N pzq N, a 3 N, p1 ` zq 3 (9.3) Il redshift cosmologico comporta che h h p1 ` zq pertanto " ÿ h N ÿ h p1 ` zqˆn, p1 ` zq 3 " p1 ` zq 4 (9.4) ovvero " " a 4 (9.5) relazione già trovata dal punto di vista termodinamico. Consideriamo adesso la radiazione di corpo nero per la quale l intensità specifica è data dalla formula di Planck B pt q 2h 3 c 2 1 e h {kt 1 (9.6)

2 2 La storia termica dell universo Il flusso totale uscente dalla superficie del corpo nero è F ª `8 La densità di energia per unità di banda è B d T 4 (9.7) per cui cioè " " 4 c B 8 h 3 c 3 1 e h {kt 1 ª `8 " d 4 c ª `8 B d 4 c T 4 (9.8) (9.9) " 4 c T 4 (9.1) Sfruttando la relazione appena trovata per la variazione di " con il redshift si può scrivere da cui si ricava infine 4 c T 4 " " p1 ` zq 4 4 c T 4 p1 ` zq 4 (9.11) T T p1 ` zq (9.12) ovvero la temperatura della radiazione di corpo nero decresce al diminuire del redshift. Elospettrodicorponero? Possiamosfruttareilfattoche" d evolverà con il redshift come ", pertanto tenendo conto che p1 ` zq e T T p1 ` zq si ottiene " d 8 h 3 c 3 1 e h {kt 1 d 8 h 3 p1 ` zq 3 1 c 3 e h p1`zq{kt p1`zq 1 p1 ` zqd p1 ` zq 4 ", d (9.13) ovvero, il corpo nero conserva la forma dello spettro, varia solo la sua energia totale. La relazione T T p1 ` zq è una relazione che può essere verificata per la CMB. Esiste una transizione di struttura fine nel livello fondamentale di CI il cui livello superiore è eccitato dall assorbimento di fotoni della CMB; questo permette di osservare righe di assorbimento del mezzo interstellare/intergalattico negli spettri dei quasar che a loro volta permettono di stimare T al redshift in cui avviene l assorbimento. I risultati ottenuti a vari redshift sono z 1.8, T rad 7.4.8K, atteso: 7.58 K; z 1.97, T rad K, atteso: 8.1K; z 4.2, T rad» 14 K, atteso: 14.2K; queste misure costituiscono l evidenza osservativa che la temperatura della CMB segue la legge T T p1 ` zq. Vediamo adesso come trattare la radiazione (o le particelle ultrarelativistiche) nell ambito del modello cosmologico. Ricordiamo che col formalismo dell equazione di stato si ha per la i esima componente p i w i i c 2 (9.14)

3 9.1 Gli universi dominati dalla radiazione 3 eleequazionidifriedmannsono con Si ha w i peribarioni; :a ÿ p1 ` 3w i q i,h 2 9a 2 ÿ i w i 1perladarkenergy; w i 1 3 i i, H 2 a 1`3w i 2a 2`3w i «ÿ H 2 i, 1 (9.15) i, 8 G i, 3H 2 per i fotoni e le particelle ultra-relativistiche. i (9.16) Considerando radiazione, polvere ed energia oscura le equazioni di Friedmann sono pertanto :a H 2 rh 2 2a 2 a 3 9a 2 H 2 a Mettiamoci per a! 1ottenendo ` H 2 a ` rh 2 a 2 ` H 2 a 2 H p ` r ` 1q (9.17) :a rh 2 a 3 9a 2 rh 2 a 2 (9.18) queste due equazioni sono equivalenti perché derivando la seconda si ritrova la prima. Il regime in cui a! 1èquelloincuiilbilancioenergeticodell universoèdominato dalla radiazione, si parla pertanto di Epoca della Radiazione. Il parametro di densità è ma " c 2 r, per cui r 8 G r, 3H 2 (9.19) r 8 G 3H 2 c 2 " (9.2) Integrando l equazione per 9a nel regime dominato dalla radiazione (a! 1) si ottiene: 1{2 ˆ8 G" 1 9a 3c 2 a 1{2 ˆ8 G" ada dt 3c 2 ª t 1{2 ˆ8 G" ada t 3c 2 1{2 1 ˆ8 G" 2 a2 t (9.21) 3c 2

4 4 La storia termica dell universo Cosmic Microwave Background Brillanza νiν [nw m -2 sr -1 ] Universo Primordiale (Cosmologia) Cosmic Infra-Red Background Galassie Cosmic Optical Background Cosmic X-ray Background Nuclei Galattici Attivi Frequenza [Hz] Figura 9.1: Spettro della radiazione cosmica di fondo. ovvero oppure, 1{4 ˆ32 G" aptq t 1{2 `4H 2 3c 2 r 1{4 t 1{2 "ptq " a 4 (9.22) 3c2 32 G " t 2 " (9.23) In conclusione, la dinamica dei modelli dominati dalla radiazione (tutti quelli per cui a! 1) varia con aptq9t 1{2 (9.24) edipendesolodalladensitàtotaledimassainerzialedelleparticelleultrarelativisticheo di massa nulla Il contenuto in materia e radiazione dell universo In figura 9.1 viene mostrato lo spettro della radiazione cosmica di fondo rappresentato da I in funzione di ; poichèsiamoinscalalogaritmical areasottolacurvaèdirettamente proporzionale all energia. Le componenti che si possono facilmente individuare sono: CMB: cosmic microwave background ormai ben noto; CIB: cosmic infrared background (dovuto all emissione delle galassie);

5 9.1 Gli universi dominati dalla radiazione 5 Waveband Energy density Number density of radiation (ev m 3 ) of photons (m 3 ) Radio (3 MHz) Cosmic Microwave Background Infrared (14 1 µm) UV-optical-near IR ( µm) X-ray ( 1 kev) γ -ray ( 1MeV) γ -ray ( 1 MeV) Tabella 9.1: Proprietà della radiazione cosmica di fondo. CUVOB: cosmic uv-optical background (anche questo dovuto all emissione delle galassie); CXB: cosmic X-ray background (dovuto all emissione degli AGN); CGB: cosmic gamma-ray background (anche questo probabilmente dovuto all emissione degli AGN). Tutte le componenti, tranne la CMB, sono la somma dei contributi di sorgenti puntiformi; la CMB è invece emissione di usa. In tabella 9.1 è riportato il contributo delle singole componenti al fondo cosmico (CB, Cosmic Background) stimato a partire da I : la CMB domina nettamente la densità di energia del CB. Ricordiamo che si tratta di radiazione di corpo nero con T K " 4 c T ˆ 1 13 erg cm 3.26 ev cm 3 (9.25) Adesso paragoniamo la densità di energia della radiazione con la densità di materia ad un qualsiasi redshift z. Consideriamoche per cui si ha ovvero sostituendo c 3H 2 {8 G r pzq "pzq " p1 ` zq 4 c 2 c 2 m pzq a 3 c p1 ` zq 3 r pzq m pzq r pzq m pzq 32 G T 4 3c 3 H 2 p1 ` zq 4 c 3 T 4 p1 ` zq 4 c p1 ` zq 3 (9.26) con h 7 costante di Hubble in unità di 7 km s 1 Mpc 1.Ovveroper 5.1 ˆ 1 5 p1 ` zq (9.27) h 2 7 z 1.97 ˆ 1 4 h 2 7 (9.28)

6 6 La storia termica dell universo l universo era sicuramente dominato dalla radiazione ( r { m 1) anche senza considerare il contributo di altre particelle ultrarelativisitiche a " come i neutrini. Se consideriamo i valori di H e che si ottengono dalle osservazioni si ottiene che z rad,ovveroilredshift acuil universocominciaadesseredominatodallaradiazione(radiationdominated),è h 7 1,.3 Ñ z rad «6 (9.29) In questa fase dominata dalla radiazione (z 6) si ha quindi a 9 t 1{2 (9.3) nella fase successiva, z 6, l universo è dominato dalla materia (matter dominated) e, fin quando z " 1, si ha a 9 t 2{3 (9.31) come abbiamo visto studiando le soluzioni dei modelli di Friedmann Il rapporto tra barioni e fotoni Un altro parametro fondamentale per capire l interazione tra materia e radiazione a livello cosmologico è il rapporto tra il numero di fotoni e barioni. Cominciamo col determinare la densità numerica dei fotoni per la radiazione di corpo nero: per cui la densità numerica totale è B 2h 3 1 c 2 e h {kt 1 u 4 c B 8 h 3 1 c 3 e h {kt 1 n u h c 3 e h {kt 1 (9.32) N ª `8 con la trasformazione di variabili N 8 c 3 e2 p3q»2.44 per cui si ha ˆkT h n d ª `8 x h kt,d kt h 3 ª ` d (9.33) c 3 e h {kt 1 dx (9.34) x ˆkT dx ˆ 2 p3q (9.35) e x 1 c 3 h N» ˆ2 kt hc 3 3 ˆ 3 ˆ2 kt T cm 3 hc K (9.36) Vediamo adesso la densità numerica dei barioni N b b c m 3H2 b 8 G m 3.15 ˆ 1 6 cm 3 b h 2 7 (9.37)

7 9.1 Gli universi dominati dalla radiazione 7 Figura 9.2: Storia termica dell universo. dove si è usato b ovvero il parametro di densità dei soli barioni e la massa media m è, con H ed il 25% di He in massa, m.75 ˆ m p `.25 ˆ 4m p.75 ` m p (9.38) Il rapporto fotoni/barioni è pertanto N N b 412 cm ˆ 1 6 cm 3 b h ˆ 18 b h 2 7 (9.39) ovvero b.4, h 7 1 Ñ N N b 3.3 ˆ 1 9 (9.4) all epoca attuale, il numero dei fotoni è estremamente più grande del numero dei barioni. Se i fotoni ed i barioni non sono né creati né distrutti durante l evoluzione cosmica, questo rapporto è invariante.

8 8 La storia termica dell universo 9.2 L epoca della ricombinazione La storia termica dell universo, determinata dall evoluzione di materia e radiazione è riassunta in figura 9.2. Adesso vedremo in dettaglio alcune epoche particolarmente rilevanti per la formazione delle strutture cosmiche. L evoluzione della temperatura della radiazione di fondo cosmica è T T p1 ` zq K p1 ` zq (9.41) eperz «15 si ha T «4 K. Come vedremo, questo significa che c era un numero su ciente di fotoni con h 13.6 ev per ionizzare tutto l idrogeno intergalattico. La regione dello spettro di corpo nero per cui h {kt " 1 è la regione di Wien, ma h kt 13.6eV per T «15, K quindi com è possibile che H sia stato tutto ionizzato per appena T «4 K? Questo è possibile perché il numero di fotoni è molto maggiore del numero di barioni nel mezzo intergalattico ed il corpo nero ha fotoni su un grosso intervallo di h. Calcoliamo la frazione dei fotoni con h E nel limite h {kt " 1. La densità numerica dei fotoni con energia superiore a E è Np Eq ª `8 E{h con la trasformazione di variabili ovvero Np Eq ª `8 E{kT 8 c 3 ˆkT h Np Eq 1 2 ˆ2 kt hc 8 2 c 3 1 e h {kt 1 d «x h kt,d kt h ª `8 E{h 8 2 c 3 e h {kt d (9.42) dx (9.43) 3 x 2 e x dx 1 3 ª ˆ2 kt `8 x 2 e x dx (9.44) 2 hc E{kT 3 «ˆ 2 ˆ e E{kT E E ` 2 ` 2 (9.45) kt kt Prima abbiamo trovato che il numero totale di fotoni per unità di volume del corpo nero è 3 ˆ2 kt N.244 (9.46) hc per cui la frazione di fotoni con energia E è Np Eq N «ˆ 2 ˆ e E{kT E E ` 2 ` 2 kt kt (9.47) Supponiamo adesso che il rapporto fotoni/barioni sia N {N b «1 9,alloraperionizzare tutti i barioni basta che ci sia 1 fotone ionizzante su 1 9 ovvero Np Eq N 1 «1 con E 13.6eV N {N b 1 9 posto x E{kT dobbiamo allora risolvere l equazione e x px 2 ` 2x ` 2q (9.48)

9 9.2 L epoca della ricombinazione 9 la cui soluzione è x E kt «26.5 (9.49) ovvero esistono così tanti fotoni per barione che è su kt «E 26.5 ciente avere (9.5) ovvero, dato che E 13.6eV corrisponde a T «15, K, la temperatura del corpo nero al disopra della quale si ha almeno 1 fotone ionizzante per ogni 1 9 fotoni è T «15, 26.5 K 56 K (9.51) pertanto bastano poche migliaia di Kelvin a fronte di un energia di ionizzazione corrispondente a oltre 1, K! Siccome T K, T T p1`zq «T z per z " 1, la ionizzazione di tutti i barioni si ha per z «56 K «2 (9.52) K che corrisponde a a 1 1 ` z «1 z 5 ˆ 1 4 (9.53) In astrofisica, questo tipo di calcolo appare in vari modi: H ionizzato a T «1, K nelle stelle A, i nuclei leggeri che vengono distrutti nell universo primordiale a T basse (molto più piccole delle energie di legame nucleari), ecc. Calcoli più dettagliati indicano che a z r» 15 circa il 5% del gas intergalattico (H) è i o n i z z a t o m e n t r e a z r» 6 circa il 5% di He è ionizzato. Una proprietà fondamentale per capire quanto vedremo più avanti è che per z 1 l universo è otticamente spesso per scattering Thomson (fotoni di usi senza trasferimento di energia, cosa che avviene invece nello scattering Compton). La profondità ottica per scattering Thomson ( T ˆ 1 25 cm 2 )èdatada d T T N e pzqdr con dr incremento in distanza propria aredshiftz che pertanto è dato da dr c dt e c dt si noti che è necessario usare la distanza propria (non comovente) ed il tempo proprio a z poiché sono quelli dei fotoni che subiscono lo scattering Thomson. Si ottiene quindi Nelle lezioni precedenti avevamo trovato che per z " 1e z " 1diventa d T T N e pzq c dt T N e pzq c dt dz dz dz dt H p1 ` zq p1 ` zq 2 p z ` 1q zpz ` 2q 1{2 dz dt «H 1{2 z 5{2

10 1 La storia termica dell universo Adesso consideriamo separatamente i barioni (che fanno scattering Thomson) dal resto della materia oscura 3H 2 b b c b 8 G se il 25% della massa barionica primordiale è in He ed il restante in H (vedi la prossima lezione) allora per cui eperz, N H 3 4 b m p b 4m pn H 3 Se xpzq è l a f r a z i o n e d i i o n i z z a z i o n e d i H per cui b 32 Gm pn H, 9H 2 N e «xpzqn H pzq xpzqp1 ` zq 3 N H, «xpzqz 3 N H, d T T cn e pzq dt dz dz «T cxpzqz 3 dt N H, dz dz ma la densità numerica di atomi di H a z sipuòottenereapartiredalla9.54 (9.54) ovvero per cui T 9 T H c 32 Gm p N H, 9H2 b 32 Gm p d T «T cxpzqz 3 9H A 2 b 32 Gm p b ª z2 1{2 z 1 z 3 xpzq z 5{2 1 H 1{2 z 5{2 dz dz.363 ª z2 b xpzqz 1{2 dz (9.55) 1{2 z 1 edaquestaespressionesivedeche,dalmomentoincuihètotalmenteionizzato, T diventa rapidamente molto grande. Infatti, supponiamo che xpzq «1perz 1, allora la profondità ottica dopo z 1 è T.363 b 1{2 ª z 1 esecalcoliamo T per z 15, si ha T p1 15q.363 b 1{2 z 1{2 dz.363 b 2 `z3{2 1 3{2 1{ {2 `15 1 3{2 «47 3 (9.56) cioè dopo z 1 (assunto come istante in cui l universo comincia ad essere totalmente ionizzato - o termina di, a seconda del punto di vista) l universo diventa rapidamente otticamente spesso. Calcoli dettagliati mostrano che T» 1perz» 15. In conclusione, l universo non è osservabile per z 15.

11 9.3 L accoppiamento tra materia e radiazione 11 Ogni fotone che viene emesso per z 15 viene di uso molte volte prima di giungere a Terra e quindi perde rapidamente l informazione sulle sue origini; quella che vediamo è quindi una superficie di ultimo scattering ovvero la superficie molto sottile (spessore tale che t» 1) dove il fotone ha avuto il suo ultimo scattering prima di essere osservato. Questo è lo stesso identico processo che ci impedisce di vedere all interno del Sole. Esiste una photon barrier a z» 15 che ci impedisce le osservazioni con i fotoni a z superiori. Se il fotone per z 15 non subisce ulteriori scattering, la superficie a z 15 è la superficie di ultimo scattering (last scattering surface) e quindi le fluttuazioni nella radiazione cosmica di fondo esistenti a z «15 sono quelle che vediamo adesso nell emissione di fondo cosmico. 9.3 L accoppiamento tra materia e radiazione Abbiamo visto che l universo è radiation dominated per z 6. Tuttavia, se materia e radiazione non fossero accoppiate, si ra redderebbero indipendentemente a seguito dell espansione dell universo. Infatti, per un gas di barioni abbiamo trovato che mentre per un gas di fotoni T b 9 a 2 T r 9 a 1 quindi la materia si ra redderebbe più rapidamente delle radiazione; in realtà questo avviene solo dopo la ricombinazione quando non c è più l accoppiamento tra le due componenti. Prima della ricombinazione materia e radiazione sono fortemente accoppiate dallo scattering Compton pertanto sono in equilibrio termodinamico e vengono mantenute alla stessa temperatura. Infatti, la profondità ottica per scattering Thomson è così grande e quindi il numero di interazioni è così grande che non possiamo ignorare i seppur piccoli scambi di energia tra i fotoni e gli elettroni che avvengono nel regime di scattering Thomson. Questi scambi di energia sono su cienti a mantenere T r T b Lo scambio di energia per unità di tempo tra campo di radiazione termico a T r eplasma con elettroni a T e che interagiscono solo per scattering Compton è regolato dalla seguente equazione d" r d" m dt dt ˆkTe kt r 4N e T c" r m e c 2 (9.57) con " r e " m densità di energia rispettivamente di radiazione e materia. Derivare questa equazione sarebbe troppo complesso per gli scopi di questo corso ma possiamo farlo nel caso in cui T e T r. Consideriamo la potenza persa da un elettrone per scattering Compton in un campo di radiazione isotropo. Considerando l energia scambiata nei singoli scattering e mediando sugli angoli si dimostra che, per il singolo elettrone, la potenza persa per Compton Inverso è P c 4 3 c T 2 2 " r «4 3 c v 2 T c " 2 r (9.58) quest ultima nel limite v{c! 1. Ma dal modello cinetico dei gas perfetti 1 2 m ev kt e (9.59)

12 12 La storia termica dell universo per cui Se la densità numerica di elettroni è N e allora si ha d" m dt P c 4 3 A c T 1 ca 2 A3kT e m e " r (9.6) ˆ kte N e P c 4 T cn e " r m e c 2 (9.61) che è il primo pezzo dell equazione 9.57; quell equazione a erma semplicemente che per T e T r la radiazione è riscaldata dalla materia mentre per T r T e la materia è riscaldata dalla radiazione. La di erenza tra questi due casi è determinata dal fatto che, come appena visto, N «1 9 N e Vediamo infatti cosa succede dal punto di vista della profondità ottica. La profondità ottica per interazione di un elettrone con i fotoni è e T cn t (9.62) in quanto il numero di fotoni che può interagire con l elettrone nel tempo t è N V N T ct con V volume. Analogamente la profondità ottica per interazione di un fotone con gli elettroni è T cn e t (9.63) si noti che t è sempre da considerare come l età dell universo al momento dell interazione. Siccome N " N e ne consegue quindi che e " ovvero e «1 9.Quindièmoltodi - cile variare lo spettro della radiazione rispetto alla distribuzione di energia degli elettroni: sono gli elettroni ad essere agganciati alla radiazione che ha quindi un enorme capacità termica. Itempiscalaperlecollisionitrae, p, atomi, sono! t, etàdell universopercuil energia del campo di radiazione è distribuita a tutta la materia e, grazie a questo, materia e radiazione sono mantenute alla stessa T nell universo primordiale. Consideriamo adesso il caso del plasma riscaldato dal campo di radiazione: d" m dt d dt ˆ A2 ˆ 3 A2 kt en e 3kN e dt e dt (9.64) il 2ˆ è per tener conto del fatto che ci sono anche i protoni che contribuiscono all energia termica; con la 9.57 possiamo scrivere dt e ˆkTe 3kZN Ze dt 4 kt r T czn Ze " r m e c 2 ovvero dt e dt 4 3 T " r ˆTr T e m e c (9.65) grazie all enorme capacità termica della radiazione, T r» costante per cui la relazione appena scritta definisce il tempo scala caratteristico per lo scambio di energia tra radiazione eplasma.

13 9.3 L accoppiamento tra materia e radiazione 13 Supposto z " 1, e definita T e T e T r, discrepanza tra la temperatura degli elettroni e della radiazione, il tempo scala caratteristico in cui questa discrepanza è riassorbita dal campo di radiazione è ex T e dt e {dt 3m ec T e 3m ec 4 T " r T e 4 T " r (9.66) ma, tenuto conto dell evoluzione con z, " r 4 T 4 {cp1 ` zq 4 per cui ex 3m ec 4 T " r 3m e c 2 16 T T 4 p1 ` zq «3m ec 2 z ˆ 1 19 z 4 s (9.67) 4 16 T T 4 quando il plasma era totalmente ionizzato a z «15 z 4 ex».46 yr (9.68) 15 Per confronto, troviamo adesso l età dell universo ai redshift in esame. Quando siamo nella fase dominata dalla materia e z " 1 ovvero da cui dt dz t» z 5{2 H 1{2 1 H 1{2 dz dt «H 1{2 z 5{2 (9.69) ñ t z 2 z 3{ ˆ 1 17 s h 1 7 z 2.9 ˆ 1 5 yr 15 ª z `8 z 5{2 H 1{2 2 3H 1{2 `8 ˆ.5 z 3{2 z 3{2 dz (9.7).3 3{2 (9.71) Quindi il rapporto tra il tempo scala caratteristico in cui la discrepanza dal campo di radiazione e l età dell universo è ex t T e è r i a s s o r b i t a z 5{2» 1.6 ˆ 1 6 (9.72) 15 il tempo scala in cui si raggiunge l equilibrio termodinamico è ex! tpzq ovvero molto minore dell età dell universo ai redshift considerati: ai redshift in cui l universo è completamente ionizzato ogni discrepanza di temperatura tra materia e radiazione era rapidamente compensata e si giungeva rapidamente a T m» T r. Quando la temperatura diventa T 4 K si ha la ricombinazione e e ` p Ñ H; tuttavia resta ancora una piccola frazione di gas ionizzato che vale x «2.5 ˆ 1 5 per z 7 echepermetteunoscambiodienergiatramateriaeradiazioneanchedopolaricombinazione.

14 14 La storia termica dell universo Se adesso " m è a s s o c i a t a a l l e n e r g i a t e r m i c a d i H e l a d e n s i t à d i e l e t t r o n i è xn H possiamo scrivere, in modo analogo a prima d" m d ˆ3 dt dt 2 kt HN H 3 2 kn dt H ˆTr T H H 4xN H T c" r k (9.73) dt m e c ovvero dt H dt 8 3 T " r xpzq ˆTr T H m e c (9.74) Gli elettroni sono in equilibrio termico con la radiazione (tramite scattering Thomson) e al tempo stesso con gli atomi di H (tramite le collisioni). Si è supposto che il tempo di termalizzazione tra elettroni e atomi di H sia trascurabile. da cui ex T H dt {dt 3m e c 2 32 T xpzq T 4 r che con x 2.5 ˆ 1 5 vale infine, considerando che la 9.71 implica 3m e c 2 p1 ` zq 4 «3.67 ˆ 1 19 xpzq 1 z 4 s (9.75) 32 T xpzq T 4 z 4 ex» 466 yr (9.76) 1 t 5.3 ˆ 1 5 yr z 3{2 1 se ne conclude che il rapporto tra il tempo scala per lo scambio di energia tra materia e radiazione e l età dell universo è ex t ovvero ex! t fino a z in cui ex» t che avviene per ˆ.5 z 5{2.9 h 7 (9.77).3 1 z 1 «p.9q2{5.382 (9.78) ovvero la materia continua ad essere accoppiata alla radiazione fino a z» 4 e al disotto ra reddano indipendentemente. Calcoli più dettagliati mostrano che l accoppiamento tra materia e radiazione prosegue fino a z» Le epoche precedenti alla ricombinazione Torniamo alla figura 9.2 e riprendiamo l analisi della storia termica dell universo al crescere di z, ovveroandandoindietroneltempo. Come abbiamo visto per z «15 la radiazione di fondo cosmica diventa su - cientemente calda da ionizzare tutto l idrogeno nell universo. Questo significa che passando da z 15 a z 15 protoni ed elettroni ricombinano a formare atomi di idrogeno; quindi dopo l epoca della ricombinazione (z «15) l universo è quasi del tutto neutro. Poi abbiamo visto che l epoca precedente più rilevante si ha per z «6 quando, all aumentare del redshift, l universo è dominato dalla radiazione ovvero si ha r { m 1perz Á 6.

15 9.4 Le epoche precedenti alla ricombinazione 15 Continuando nella nostra estrapolazione al crescere di z etenendocontochet r T p1 ` zq»t z,siarrivaaz «3 ˆ 1 8 quando T r» 1 9 K(kT».9 MeV). Abbiamo già trovato che la condizione per avere almeno un fotone per barione con energia E è Np Eq N 1 9 per kt E 26.5 ciò significa che per T r» 1 9 Kc èalmenounfotoneperbarioneconenergiae 2.4MeVovverocisonoabbastanzafotoniperdissociareinucleidiDeuterio(energia di legame 2.23 MeV) e He (28.3 MeV; ricordiamo ina ti che se Y è l a b b o n d a n z a in massa di He, Y.25, si ha N He {N H Y {p4 4Y q.8, per cui il numero di nuclei di He è circa 8% di quello dei protoni); pertanto nelle epoche precedenti a z «3 ˆ 1 8 devono esistere solo protoni e neutroni. Considerando lo scorrere del tempo cosmico è chiaro che per z «3 ˆ 1 8 si ha la nucleosintesi, ovvero la formazione di nuclei di D e He apartiredaprotonieneutroni. L epoca più rilevante prima della nucleosintesi si ha per z «2 ˆ 1 9 quando la temperatura è T r 6 ˆ 1 9 K(kT».5MeV» m e c 2 )edifotonisonosu cientemente energetici da dar luogo alla produzione di coppie e, e` per ogni scattering fotonefotone; si deve pertanto avere una situazione di equilibrio in cui c è una coppia elettrone-positrone per ogni coppia di fotoni tali che la loro energia totale sia pari a circa 1 MeV, ovvero la massa totale delle due particelle. Considerando lo scorrere del tempo è chiaro che per z «2 ˆ 1 9 si ha l annichilazione elettroni-positroni e` ` e Ñ ` con trasferimento di energia alla radiazione. Questo è il motivo per cui si ha una piccola discontinuità nella derivata di T pzq: l energia ceduta alla radiazione dall annichilazione delle coppie elettrone-positrone compensa l espansione dell universo e permette di mantenere la temperatura costante come in una transizione di fase. Nelle epoche precedenti l annichilazione delle coppie e, e` l opacità dell universo per le interazioni deboli (per esempio scattering con i neutrini ) diventa» 1 in modo analogo all epoca della ricombinazione quando si raggiunge T» 1: si ha pertanto una barriera dei neutrini in modo analogo alla barriera dei fotoni alla ricombinazione. Andando ancora indietro nel tempo, quando si raggiunge z» 4 ˆ 1 12 la temperatura è T r 1.2 ˆ 1 13 K(kT r» 1GeV» m p c 2 )edèsu cientementealta da dar luogo alla produzione di coppie barione antibarione per scattering di coppie di fotoni con su ciente energia: questo produce una piccola discontinuità della derivata di T r pzq in modo analogo a quanto era accaduto al momento della produzione delle coppie e, e`. Seguendo lo scorrere del tempo cosmico si deduce che per z» 4 ˆ 1 12 si ha l annichilazione di materia e antimateria che però deve avvenire in modo tale da lasciare la materia barionica che vediamo adesso. Questo fatto è uno dei più grandi problemi della cosmologia e prende il nome di problema dell asimmetria dei barioni: per avere l universo dominato dalla materia come abbiamo oggi doveva esistere una piccola asimmetria tra materia e antimateria ovvero dovevano esistere 1 9 ` 1barioniperogni1 9 antibarioni. In questo modo dopo l annichilazione restava circa 1 barione per ogni 1 9 fotoni. Se l universo fosse stato perfettamente simmetrico in materia e antimateria avremmo avuto 1 9 meno barioni di adesso e uguali quantità di materia e antimateria. L asimmetria dei

16 barioni deve aver avuto origine nell universo primordiale: sappiamo che esiste una lieve asimmetria tra materia e antimateria per la violazione di CP che è osservata nel decadimento dei mesoni K. E possibile estrapolare indietro nel tempo ad libitum ed i teorici più ambizioni arrivano fino all era di Planck 1{2 ˆGh t P 1.3 ˆ 1 43 s c 5 ma la fisica è molto diversa da quella ordinaria che abbiamo visto fino ad ora e soprattutto quelle fasi non sono osservabili direttamente (a causa delle barriere di fotoni e neutrini).

17 Indice 9 La storia termica dell universo Gli universi dominati dalla radiazione Il contenuto in materia e radiazione dell universo Il rapporto tra barioni e fotoni L epoca della ricombinazione L accoppiamento tra materia e radiazione Le epoche precedenti alla ricombinazione

Cosmologia. AA 2011/2012 Alessandro Marconi Dipartimento di Fisica e Astronomia

Cosmologia. AA 2011/2012 Alessandro Marconi Dipartimento di Fisica e Astronomia Cosmologia AA 2011/2012 Alessandro Marconi Dipartimento di Fisica e Astronomia Contatti e Materiale Didattico Alessandro Marconi alessandro.marconi@unifi.it tel: 055 2055227 Largo Fermi 2 Porta Osservatorio

Dettagli

Spettro di corpo nero, temperatura di brillanza e temperatura di antenna

Spettro di corpo nero, temperatura di brillanza e temperatura di antenna Spettro di corpo nero, temperatura di brillanza e temperatura di antenna Aniello Mennella Università degli Studi di Milano Dipartimento di Fisica Cosa trattiamo oggi Lo spettro di corpo nero Perché il

Dettagli

Emissione α. La sua carica elettrica è pari a +2e La sua massa a riposo è circa 7x10-27 kg.

Emissione α. La sua carica elettrica è pari a +2e La sua massa a riposo è circa 7x10-27 kg. Reazioni nucleari Un nucleo instabile può raggiungere una nuova condizione di stabilità attraverso una serie di decadimenti con emissione di particelle α, β, γ o di frammenti nucleari (fissione). Emissione

Dettagli

Sull Espansione dell Universo. Silvano Massaglia Dipartimento di Fisica Università di Torino

Sull Espansione dell Universo. Silvano Massaglia Dipartimento di Fisica Università di Torino Sull Espansione dell Universo Silvano Massaglia Dipartimento di Fisica Università di Torino Seminario Didattico 2014 1 Sommario Il quadro osservativo in cosmologia Il Big Bang, l inflazione e L Universo

Dettagli

Storia termica dell Universo iniziale

Storia termica dell Universo iniziale . Lezione Fermi 21 Luciano Maiani, AA 14-15 Storia termica dell Universo iniziale Sommario 1. Stati di equilibrio 2. Temperatura e energia del proto-universo 3. Dai primi 3 minuti alla ricombinazione (radiation

Dettagli

13 Fluttuazioni barioniche adiabatiche nel modello

13 Fluttuazioni barioniche adiabatiche nel modello 1 Fluttuazioni barioniche adiabatiche nel modello standard Adesso studieremo lo sviluppo delle fluttuazioni di densità in un modello in cui la materia è costituita soltanto da barioni ovvero nel caso in

Dettagli

La struttura stellare ( II ) Lezione 4

La struttura stellare ( II ) Lezione 4 La struttura stellare ( II ) Lezione 4 Il trasporto radiativo dell energia Il gradiente di pressione P(r) che sostiene una stella è prodotto da un gradiente in ρ(r) e T(r) e quindi L(r), ovvero l energia

Dettagli

ESERCITAZIONI ASTROFISICA STELLARE

ESERCITAZIONI ASTROFISICA STELLARE ESERCITAZIONI per ASTROFISICA STELLARE (AA 2011-2012) (ultimo aggiornamento: 23/03/2012) Esercizio 1: Una stella con gravita` superficiale pari a 3.42 10 4 cm -2 e luminosita` pari a 562 L ha il massimo

Dettagli

INTERAZIONI DELLE RADIAZIONI CON LA MATERIA

INTERAZIONI DELLE RADIAZIONI CON LA MATERIA M. Marengo INTERAZIONI DELLE RADIAZIONI CON LA MATERIA Servizio di Fisica Sanitaria Ospedale Policlinico S.Orsola - Malpighi, Bologna mario.marengo@unibo.it Si definiscono radiazioni ionizzanti tutte le

Dettagli

TECNICHE RADIOCHIMICHE

TECNICHE RADIOCHIMICHE TECNICHE RADIOCHIMICHE L ATOMO - Un atomo e costituito da un nucleo carico positivamente, circondato da una nuvola di elettroni carichi negativamente. - I nuclei atomici sono costituiti da due particelle:

Dettagli

Unità didattica 10. Decima unità didattica (Fisica) 1. Corso integrato di Matematica e Fisica per il Corso di Farmacia

Unità didattica 10. Decima unità didattica (Fisica) 1. Corso integrato di Matematica e Fisica per il Corso di Farmacia Unità didattica 10 Radioattività... 2 L atomo... 3 Emissione di raggi x... 4 Decadimenti nucleari. 6 Il decadimento alfa.... 7 Il decadimento beta... 8 Il decadimento gamma...... 9 Interazione dei fotoni

Dettagli

E noto che la luce, o radiazione elettromagnetica, si propaga sottoforma di onde. Un onda è caratterizzata da due parametri legati fra loro: la

E noto che la luce, o radiazione elettromagnetica, si propaga sottoforma di onde. Un onda è caratterizzata da due parametri legati fra loro: la 1 E noto che la luce, o radiazione elettromagnetica, si propaga sottoforma di onde. Un onda è caratterizzata da due parametri legati fra loro: la lunghezza d onda ( ), definita come la distanza fra due

Dettagli

Radioattività. 1. Massa dei nuclei. 2. Decadimenti nucleari. 3. Legge del decadimento XVI - 0. A. Contin - Fisica Generale Avanzata

Radioattività. 1. Massa dei nuclei. 2. Decadimenti nucleari. 3. Legge del decadimento XVI - 0. A. Contin - Fisica Generale Avanzata Radioattività 1. Massa dei nuclei 2. Decadimenti nucleari 3. Legge del decadimento XVI - 0 Nucleoni Protoni e neutroni sono chiamati, indifferentemente, nucleoni. Il numero di protoni (e quindi di elettroni

Dettagli

INTRODUZIONE ALLA RELATIVITÀ SPECIALE: Dalla seconda legge di Newton a E = mc 2. 8 marzo 2017

INTRODUZIONE ALLA RELATIVITÀ SPECIALE: Dalla seconda legge di Newton a E = mc 2. 8 marzo 2017 INTRODUZIONE ALLA RELATIVITÀ SPECIALE: Dalla seconda legge di Newton a E = mc 2 8 marzo 2017 Piano della presentazione Trasformazioni di Lorentz Red Shift Relatività e leggi di Newton Galileo Seconda Legge

Dettagli

Istituzioni di Fisica Nucleare e Subnucleare Prof. A. Andreazza. Lezione 10. Fusione nucleare

Istituzioni di Fisica Nucleare e Subnucleare Prof. A. Andreazza. Lezione 10. Fusione nucleare Istituzioni di Fisica Nucleare e Subnucleare Prof. A. Andreazza Lezione 10 Fusione nucleare Fusione nucleare (Das-Ferbel, cap. 5.3) Abbiamo già accennato alla fusione nucleare che costituisce la sorgente

Dettagli

Big Bang ed Evoluzione dell Universo. NUOVO ISTITUTO CARDUCCI SIENA 03 DICEMBRE 2010 DOCENTE : Angela Dami

Big Bang ed Evoluzione dell Universo. NUOVO ISTITUTO CARDUCCI SIENA 03 DICEMBRE 2010 DOCENTE : Angela Dami Big Bang ed Evoluzione dell Universo NUOVO ISTITUTO CARDUCCI SIENA 03 DICEMBRE 010 DOCENTE : Angela Dami Universo stazionario Redshift dello spettro delle radiazioni emanate dalle galassie Scoperta di

Dettagli

L energia assorbita dall atomo durante l urto iniziale è la stessa del fotone che sarebbe emesso nel passaggio inverso, e quindi vale: m

L energia assorbita dall atomo durante l urto iniziale è la stessa del fotone che sarebbe emesso nel passaggio inverso, e quindi vale: m QUESITI 1 Quesito Nell esperimento di Rutherford, una sottile lamina d oro fu bombardata con particelle alfa (positive) emesse da una sorgente radioattiva. Secondo il modello atomico di Thompson le particelle

Dettagli

Astronomia Lezione 14/11/2011

Astronomia Lezione 14/11/2011 Astronomia Lezione 14/11/2011 Docente: Alessandro Melchiorri e.mail:alessandro.melchiorri@roma1.infn.it Slides: oberon.roma1.infn.it/alessandro/ Libri di testo: - An introduction to modern astrophysics

Dettagli

4 Osservazioni in Cosmologia

4 Osservazioni in Cosmologia 4 Osservazioni in Cosmologia Molti dei più importanti risultati che permettono di collegare le proprietà intrinseche degli oggetti distanti a quelli osservati sono indipendenti dallo specifico modello

Dettagli

Big Bang, materia e antimateria

Big Bang, materia e antimateria Big Bang, materia e antimateria Andrea Bizzeti Università di Modena e Reggio Emilia Dipartimento di Scienze Fisiche, Informatiche e Matematiche Physics Class, Modena 23/09/2015 Le domande fondamentali

Dettagli

Lezione 5. Cenni di cosmologia (parte I il modello cosmologico standard)

Lezione 5. Cenni di cosmologia (parte I il modello cosmologico standard) Lezione 5 Cenni di cosmologia (parte I il modello cosmologico standard) La legge di Hubble Le osservazioni Telescopio Hooker (2.5 m) all'osservatorio di Mt Wilson (California) Distanza misurata mediante

Dettagli

07b - Principi di Astrofisica Buchi Neri nei nuclei galattici

07b - Principi di Astrofisica Buchi Neri nei nuclei galattici 07b - Principi di Astrofisica Buchi Neri nei nuclei galattici Metodi diretti per misurare MBH Moto di singole particelle test! Moti propri delle stelle e velocità radiali Via Lattea Velocità radiali di

Dettagli

Proprietà fisiche del Mezzo Interstellare Diffuso!

Proprietà fisiche del Mezzo Interstellare Diffuso! Proprietà fisiche del Mezzo Interstellare Diffuso! Lezione ISM 3! G. Vladilo! Astronomia Osservativa C, ISM 3, Vladilo (2011)! 1! Il Mezzo Interstellare come laboratorio di fisica! Fisica delle basse densità!

Dettagli

Bosone. Particella a spin intero, che obbedisce alla statistica di Bose-Einstein, che è opposta a quella di Fermi-Dirac.

Bosone. Particella a spin intero, che obbedisce alla statistica di Bose-Einstein, che è opposta a quella di Fermi-Dirac. Particelle ed Interazioni fondamentali Fermione. Particella a spin semintero, che obbedisce alla statistica di Fermi-Dirac, cioè due fermioni con gli stessi numeri quantici non possono coesistere in uno

Dettagli

L Universo secondo la Fisica moderna

L Universo secondo la Fisica moderna Jesi 16 aprile 2005 L Universo secondo la Fisica moderna Cesare Bini Universita La Sapienza Roma Come la Fisica del XX secolo ha affrontato il problema dell origine dell Universo e quali sono i problemi

Dettagli

La struttura elettronica degli atomi

La struttura elettronica degli atomi 1 In unità atomiche: a 0 me 0,59A unità di lunghezza e H 7, ev a H=Hartree unità di energia L energia dell atomo di idrogeno nello stato fondamentale espresso in unità atomiche è: 4 0 me 1 e 1 E H 13,

Dettagli

Meccanica quantistica Mathesis 2016 Prof. S. Savarino

Meccanica quantistica Mathesis 2016 Prof. S. Savarino Meccanica quantistica Mathesis 2016 Prof. S. Savarino Quanti Corpo nero: è un oggetto che assorbe tutta la radiazione senza rifletterla. Come una corda legata agli estremi può produrre onde stazionarie

Dettagli

Nuclei Galattici Attivi e Buchi Neri. Lezione 15

Nuclei Galattici Attivi e Buchi Neri. Lezione 15 Nuclei Galattici Attivi e Buchi Neri Lezione 15 Buchi neri nei nuclei galattici Nell ipotesi che gli AGN siano alimentati da accrescimento di massa su un buco nero l attività AGN deva lasciare un resto

Dettagli

Interazione radiazione materia Dott.ssa Alessandra Bernardini

Interazione radiazione materia Dott.ssa Alessandra Bernardini Interazione radiazione materia Dott.ssa Alessandra Bernardini 1 Un po di storia Lo studio delle radiazioni ionizzanti come materia di interesse nasce nel novembre del 1895 ad opera del fisico tedesco Wilhelm

Dettagli

SPETTROMETRIA GAMMA SPETTROMETRIA GAMMA

SPETTROMETRIA GAMMA SPETTROMETRIA GAMMA La spettrometria gamma è un metodo di analisi che consente la determinazione qualitativa e quantitativa dei radionuclidi gamma-emettitori presenti in un campione di interesse. Il successo di questo metodo

Dettagli

Dispositivi Elettronici. Proprietà elettriche dei materiali

Dispositivi Elettronici. Proprietà elettriche dei materiali Dispositivi Elettronici Proprietà elettriche dei materiali Proprietà elettriche I materiali vengono classificati in: isolanti o dielettrici (quarzo o SiO 2, ceramiche, materiali polimerici) conduttori

Dettagli

L origine degli elementi chimici: Le fornaci stellari. Lezioni d'autore

L origine degli elementi chimici: Le fornaci stellari. Lezioni d'autore L origine degli elementi chimici: Le fornaci stellari Lezioni d'autore VIDEO Introduzione La storia sull origine degli elementi chimici è strettamente intrecciata con l evoluzione del nostro universo.

Dettagli

Galassie Anomale : Starburst. Lezione 9

Galassie Anomale : Starburst. Lezione 9 Galassie Anomale : Starburst Lezione 9 Formazione stellare Traccianti di formazione stellare traccianti di stelle OB Le stelle OB sono caratterizzate da una luminosità molto elevata ed emettono principalmente

Dettagli

CAPITOLO 20 LA CHIMICA NUCLEARE

CAPITOLO 20 LA CHIMICA NUCLEARE CAPITOLO 20 LA CHIMICA NUCLEARE 20.5 (a) La soma dei numeri atomici e la somma dei numeri di massa, da entrambi i lati dell equazione nucleare, deve coincidere. Dalla parte sinistra di questa equazione

Dettagli

FAM A+B C. Considera la disintegrazione di una particella A in due particelle B e C: A B +C.

FAM A+B C. Considera la disintegrazione di una particella A in due particelle B e C: A B +C. Serie 19: Relatività VIII FAM C. Ferrari Esercizio 1 Collisione completamente anelastica Considera la collisione frontale di due particelle A e B di massa M A = M B = M e v A = v B = 3/5c, tale che alla

Dettagli

5.4 Larghezza naturale di una riga

5.4 Larghezza naturale di una riga 5.4 Larghezza naturale di una riga Un modello classico più soddisfacente del processo di emissione è il seguente. Si considera una carica elettrica puntiforme in moto armonico di pulsazione ω 0 ; la carica,

Dettagli

Il modello cosmologico standard e l enigma dell espansione

Il modello cosmologico standard e l enigma dell espansione Istituto Nazionale di Astrofisica Osservatorio astronomico di Brera Universo in fiore Il modello cosmologico standard e l enigma dell espansione Luigi Guzzo Luigi.guzzo@brera.inaf.it INAF-Osservatorio

Dettagli

Insegnare relatività. nel XXI secolo

Insegnare relatività. nel XXI secolo Insegnare relatività nel XXI secolo E s p a n s i o n e d e l l ' U n i v e r s o e l e g g e d i H u b b l e La legge di Hubble Studiando distanze e moto delle galassie si trova che quelle più vicine

Dettagli

FISICA delle APPARECCHIATURE per RADIOTERAPIA

FISICA delle APPARECCHIATURE per RADIOTERAPIA Anno Accademico 2012-2013 Corso di Laurea in Tecniche Sanitarie di Radiologia Medica per Immagini e Radioterapia FISICA delle APPARECCHIATURE per RADIOTERAPIA Marta Ruspa 20.01.13 M. Ruspa 1 ONDE ELETTROMAGNETICHE

Dettagli

AC5 Distanze nella Via Lattea

AC5 Distanze nella Via Lattea AC5 Distanze nella Via Lattea Misure di parallasse. Il satellite Hypparcos La misura della temperatura superficiale delle stelle ( corpo nero, larghezza delle righe, luminosità ) Spettri stellari e loro

Dettagli

m p 6, j m 1 2 m e 3, j m 1 2 5, m 2 82, N w

m p 6, j m 1 2 m e 3, j m 1 2 5, m 2 82, N w Teoria della carica elettrica e calcolo del valore teorico Questa relazione è stata ricavata senza porre alcuna ipotesi restrittiva e dunque risulta di validità universale, applicabile in ogni circostanza

Dettagli

p e c = ev Å

p e c = ev Å Corso di Introduzione alla Fisica Quantistica (f) Soluzioni Esercizi: Giugno 006 * Quale la lunghezza d onda di de Broglie di un elettrone che ha energia cinetica E 1 = KeV e massa a riposo m 0 = 9.11

Dettagli

Dove siamo con la ricerca sulla materia oscura?

Dove siamo con la ricerca sulla materia oscura? Dove siamo con la ricerca sulla materia oscura? Seminari di Fisica Dipartimento di Fisica dell Universita di Torino 26 gennaio 2016 Alessandro Bottino Evidenze osservative di presenza di materia oscura

Dettagli

SPECT (Gamma Camera)

SPECT (Gamma Camera) SPECT-PET Nella tomografia a raggi-x si usa la misura del coefficiente di attenuazione del tessuti per dedurre informazioni diagnostiche sul paziente. La tomografia ad emissione d altra parte utilizza

Dettagli

L abbondanza degli elementi nell universo

L abbondanza degli elementi nell universo L abbondanza degli elementi nell universo Abbondanze nel sistema solare Abbondanze fotosferiche e meteoriche Abbondanze cosmiche Chi da dove? a)nucleosisntesi primordiale b)nucleosintesi stellare fino

Dettagli

Cosmologia AA 2016/2017 Prof. Alessandro Marconi

Cosmologia AA 2016/2017 Prof. Alessandro Marconi Cosmologia AA 2016/2017 Prof. Alessandro Marconi Dipartimento di Fisica e Astronomia Università di Firenze INAF - Osservatorio Astrofisico di Arcetri Contatti, Bibliografia e Lezioni Prof. Alessandro Marconi

Dettagli

Origine ed Evoluzione dell Universo. Lezione 16

Origine ed Evoluzione dell Universo. Lezione 16 Origine ed Evoluzione dell Universo Lezione 16 Sommario Perchè il cielo è buio? L espansione cosmica ed il tempo di Hubble. Il Big Bang ed il fondo cosmico a micro-onde. L esplosione cosmica. La geometria

Dettagli

Se la funzione è analiticamente invertibile, estratto q, si può ricavare x = x(q).

Se la funzione è analiticamente invertibile, estratto q, si può ricavare x = x(q). La tecnica Monte Carlo Il metodo Monte Carlo è basato sulla scelta di eventi fisici con una probabilità di accadimento nota a priori. sia p(x) la distribuzione di probabilità con la quale si manifesta

Dettagli

Stelle. - emette un flusso continuo di onde elettromagnetiche, che noi osserviamo in parte sotto forma di luce

Stelle. - emette un flusso continuo di onde elettromagnetiche, che noi osserviamo in parte sotto forma di luce Stelle - corpo celeste di forma più o meno sferica - emette un flusso continuo di onde elettromagnetiche, che noi osserviamo in parte sotto forma di luce - il Sole è una stella - Quasi tutto ciò che sappiamo

Dettagli

Docente: Alessandro Melchiorri

Docente: Alessandro Melchiorri Astronomia Lezione 15/11/2012 Docente: Alessandro Melchiorri e.mail:alessandro.melchiorri@roma1.infn.it Sito web per slides lezioni: oberon.roma1.infn.it:/alessandro/astro2012/ Le lezioni astronomia012_*.pdf

Dettagli

CRISI DELLA FISICA CLASSICA e FISICA DEI QUANTI Esercitazione

CRISI DELLA FISICA CLASSICA e FISICA DEI QUANTI Esercitazione ! ISTITUTO LOMBARDO ACCADEMIA DI SCIENZE E LETTERE Ciclo formativo per Insegnanti di Scuola Superiore - anno scolastico 2017-2018 Prima lezione - Milano, 10 ottobre 2017 CRISI DELLA FISICA CLASSICA e FISICA

Dettagli

Lezione 3 Proprieta fisiche elementari di un plasma

Lezione 3 Proprieta fisiche elementari di un plasma Lezione 3 Proprieta fisiche elementari di un plasma G. Bosia Universita di Torino 1 Gas ionizzati e plasmi Si e gia notato che il comportamento dinamico di un plasma e qualitativamente diverso da quello

Dettagli

Relatività Ristretta e Meccanica Quantistica: alcuni esperimenti cruciali. Lezione 1. Genova, 12,13,19,20 Gennaio 2016

Relatività Ristretta e Meccanica Quantistica: alcuni esperimenti cruciali. Lezione 1. Genova, 12,13,19,20 Gennaio 2016 Relatività Ristretta e Meccanica Quantistica: alcuni esperimenti cruciali Lezione 1 Genova, 12,13,19,20 Gennaio 2016 Prof. Marco Pallavicini Università di Genova Dipartimento di Fisica Istituto Nazionale

Dettagli

Astronomia Strumenti di analisi

Astronomia Strumenti di analisi Corso facoltativo Astronomia Strumenti di analisi Christian Ferrari & Gianni Boffa Liceo di Locarno Parte E: Strumenti di analisi Radiazione elettromagnetica Interazione radiazione - materia Redshift Misura

Dettagli

Lucio Paternò Dipartimento di Fisica e Astronomia Università di Catania

Lucio Paternò Dipartimento di Fisica e Astronomia Università di Catania Lucio Paternò Dipartimento di Fisica e Astronomia Università di Catania EINSTEIN 1915 Nascita della Relatività Generale e della Cosmologia Moderna R - g R + g = (8 G/c 4 )T R tensore di curvatura di Ricci

Dettagli

MISURA DELLA MASSA DELL ELETTRONE

MISURA DELLA MASSA DELL ELETTRONE MISURA DELLA MASSA DELL ELETTRONE di Arianna Carbone, Giorgia Fortuna, Nicolò Spagnolo Liceo Scientifico Farnesina Roma Interazioni tra elettroni e fotoni Per misurare la massa dell elettrone abbiamo sfruttato

Dettagli

b) Essendo p A V A = p C V C ne risulta T C = T A = 300 K.

b) Essendo p A V A = p C V C ne risulta T C = T A = 300 K. 2.00 moli di un gas perfetto di volume V 1 = 3.50 m 3 e T 1 = 300 K possono espandersi fino a V 2 = 7.00 m 3 e T 2 = 300 K. Il processo è compiuto isotermicamente. Determinare: a) Il lavoro fatto dal gas;

Dettagli

L equilibrio dei gas. Lo stato di equilibrio di una data massa di gas è caratterizzato da un volume, una pressione e una temperatura

L equilibrio dei gas. Lo stato di equilibrio di una data massa di gas è caratterizzato da un volume, una pressione e una temperatura Termodinamica 1. L equilibrio dei gas 2. L effetto della temperatura sui gas 3. La teoria cinetica dei gas 4. Lavoro e calore 5. Il rendimento delle macchine termiche 6. Il secondo principio della termodinamica

Dettagli

Cenni di fisica moderna

Cenni di fisica moderna Cenni di fisica moderna 1 fisica e salute la fisica delle radiazioni è molto utilizzata in campo medico esistono applicazioni delle radiazioni non ionizzanti nella terapia e nella diagnosi (laser per applicazioni

Dettagli

Lezione 7. Cenni di struttura della materia.

Lezione 7. Cenni di struttura della materia. Lezione 7 Cenni di struttura della materia. Particelle La materia è costituita da particelle (atomi e molecole), legate da forze di natura elettromagnetica per formare i corpi materiali. I corpi materiali,

Dettagli

Semiconduttori intrinseci

Semiconduttori intrinseci Semiconduttori intrinseci Rappresentazione bidimensionale di un cristallo di silicio a 0 K Rappresentazione bidimensionale di un cristallo di silicio a temperatura ambiente (300 K) In equilibrio termodinamico,

Dettagli

Docente: Alessandro Melchiorri Slides delle lezioni: oberon.roma1.infn.it/alessandro/astro2014

Docente: Alessandro Melchiorri Slides delle lezioni: oberon.roma1.infn.it/alessandro/astro2014 Astronomia Lezione 07/11/2014 Docente: Alessandro Melchiorri e.mail:alessandro.melchiorri@roma1.infn.it Slides delle lezioni: oberon.roma1.infn.it/alessandro/astro2014 Altri spettri: notare come il picco

Dettagli

Misura del coefficiente di assorbimento di vari materiali in funzione dell'energia del fascio dei fotoni incidenti

Misura del coefficiente di assorbimento di vari materiali in funzione dell'energia del fascio dei fotoni incidenti materiali in funzione dell'energia del fascio dei fotoni Esperto Qualificato LNF - INFN Interazioni delle particelle indirettamente ionizzanti con la materia Le particelle indirettamente ionizzanti, principalmente

Dettagli

DEFINIZIONE DI RADIANZA La radiazione è caratterizzata tramite la Radianza Spettrale, I (λ, θ, φ, T), definita come la densità di potenza per unità di

DEFINIZIONE DI RADIANZA La radiazione è caratterizzata tramite la Radianza Spettrale, I (λ, θ, φ, T), definita come la densità di potenza per unità di SISTEMI PASSIVI Ogni corpo a temperatura T diversa da 0 K irradia spontaneamente potenza elettromagnetica distribuita su tutto lo spettro Attraverso un elemento da della superficie del corpo, fluisce p

Dettagli

Radioattività artificiale Origine e impieghi

Radioattività artificiale Origine e impieghi ORIGIE DELL RDIOTTIVIT Radioattività naturale Raggi cosmici (primari e secondari) Radionuclidi primordiali (isolati) Famiglie radioattive naturali Radioattività artificiale Origine e impieghi L L RDIOTTIVIT

Dettagli

Astrofisica e cosmologia

Astrofisica e cosmologia Astrofisica e cosmologia Lezioni d'autore Claudio Cigognetti La radiazione cosmica di fondo (SuperQuark Rai) VIDEO L'energia oscura (parte prima) VIDEO L'energia oscura (parte seconda) VIDEO La misura

Dettagli

12 Diagrammi spazio-tempo, orizzonte e modello inflazionario

12 Diagrammi spazio-tempo, orizzonte e modello inflazionario 12 Diagrammi spazio-tempo, orizzonte e modello inflazionario Fino ad ora abbiamo trovato come crescono le perturbazioni ma senza tener conto del tempo finito di propagazione dei segnali. Adesso dobbiamo

Dettagli

ARGOMENTO: Cenni di Fisica del Nucleo

ARGOMENTO: Cenni di Fisica del Nucleo UNIVERSITA DEGLI STUDI DI GENOVA C.L. TECNICHE DIAGNOSTICHE RADIOLOGICHE CORSO INTEGRATO: MISURE ELETTRICHE ED ELETTRONICHE MATERIA: FISICA APPLICATA 2 (2 anno 1 sem) ARGOMENTO: Cenni di Fisica del Nucleo

Dettagli

LASER. Light Amplification by Stimulated Emission of Radiation. Introduzione. Assorbimento, emissione spontanea, emissione stimolata

LASER. Light Amplification by Stimulated Emission of Radiation. Introduzione. Assorbimento, emissione spontanea, emissione stimolata LASER Light Amplification by Stimulated Emission of Radiation Introduzione. Assorbimento, emissione spontanea, emissione stimolata Cenni storici 1900 Max Planck introduce la teoria dei quanti (la versione

Dettagli

LEZIONE 4 INTERAZIONE DEI RAGGI X E GAMMA CON LA MATERIA

LEZIONE 4 INTERAZIONE DEI RAGGI X E GAMMA CON LA MATERIA LZION 4 INTRAZION DI RAGGI X GAMMA CON LA MATRIA I raggi X hanno generalmente energie comprese fra i 5 KeV e i 500 kev. Interagendo con la materia i raggi X (interazione primaria) producono elettroni secondari

Dettagli

Spettro della galassia di Seyfert NGC 4151

Spettro della galassia di Seyfert NGC 4151 Spettro della galassia di Seyfert NGC 4151 Misura del redshift e della larghezza delle righe di emissione Enrico Ferrari & Michele Previatello Istituto Tecnico Industriale Severi - Padova (22 Aprile 2005)

Dettagli

La radioattività può avere un origine sia artificiale che naturale.

La radioattività può avere un origine sia artificiale che naturale. http://www.isprambiente.gov.it/it/temi/radioattivita-e-radiazioni/ radioattivita/radioattivita-naturale-e-artificiale La radioattività può avere un origine sia artificiale che naturale. La radioattività

Dettagli

Fenomeni quantistici

Fenomeni quantistici Fenomeni quantistici 1. Radiazione di corpo nero Leggi di Wien e di Stefan-Boltzman Equipartizione dell energia classica Correzione quantistica di Planck 2. Effetto fotoelettrico XIII - 0 Radiazione da

Dettagli

Docente: Alessandro Melchiorri Slides delle lezioni: oberon.roma1.infn.it/alessandro/astro2014

Docente: Alessandro Melchiorri Slides delle lezioni: oberon.roma1.infn.it/alessandro/astro2014 Astronomia Lezione 28/11/2014 Docente: Alessandro Melchiorri e.mail:alessandro.melchiorri@roma1.infn.it Slides delle lezioni: oberon.roma1.infn.it/alessandro/astro2014 L interno delle Stelle Equilibrio

Dettagli

Generalità delle onde elettromagnetiche

Generalità delle onde elettromagnetiche Generalità delle onde elettromagnetiche Ampiezza massima: E max (B max ) Lunghezza d onda: (m) E max (B max ) Periodo: (s) Frequenza: = 1 (s-1 ) Numero d onda: = 1 (m-1 ) = v Velocità della luce nel vuoto

Dettagli

valori di alcune costanti calcolate teoricamente

valori di alcune costanti calcolate teoricamente valori di alcune costanti calcolate teoricamente pag. 33 raggio dell universo osservabile attuale R ua 4,475 0 9 al 33 età dell universo attuale T ua 3,88 0 9 a 33 valore massimo della velocità di espansione

Dettagli

INTERAZIONE DELLA RADIAZIONE CON CON LA LA MATERIA. Dal punto di vista dell interazione con la materia le radiazioni IONIZZANTI si classificano in:

INTERAZIONE DELLA RADIAZIONE CON CON LA LA MATERIA. Dal punto di vista dell interazione con la materia le radiazioni IONIZZANTI si classificano in: INTERAZIONE DELLA RADIAZIONE CON CON LA LA MATERIA Dal punto di vista dell interazione con la materia le radiazioni IONIZZANTI si classificano in: DIRETTAMENTE IONIZZANTI INDIRETTAMENTE IONIZZANTI Le radiazioni

Dettagli

Esercitazioni di Meccanica Quantistica I

Esercitazioni di Meccanica Quantistica I Esercitazioni di Meccanica Quantistica I Sistema a due stati Consideriamo come esempio di sistema a due stati l ammoniaca. La struttura del composto è tetraedrico : alla sommità di una piramide con base

Dettagli

Le Galassie. Lezione 8

Le Galassie. Lezione 8 Le Galassie Lezione 8 Proprietà di una galassia E possibile ottenere spettri ed immagini di una galassia a tutte le lunghezze d onda (dal radio ai raggi X). Si possono quindi avere due tipi di osservazioni

Dettagli

C e detta capacita termica

C e detta capacita termica Capacita termica la quantita di calore che occorre fornire o sottrarre ad un corpo per modificarne la temperatura e direttamente proporzionale alla sua variazione T T f T i di temperatura ( attenzione

Dettagli

Ricavo della formula

Ricavo della formula Dispositivi e Circuiti Elettronici Ricavo della formula E F i E F = k B T ln N A n i Si consideri la relazione di Shockey: ( ) EFi E F p = n i exp k B T Si osservi anche che per x = il semiconduttore è

Dettagli

Corso di laboratorio di fisica della materia Prof. Mario Rocca AA Il progresso delle conoscenze in Fisica è indissolubilmente legato al

Corso di laboratorio di fisica della materia Prof. Mario Rocca AA Il progresso delle conoscenze in Fisica è indissolubilmente legato al Corso di laboratorio di fisica della materia Prof. Mario Rocca AA 2012-2013 Il progresso delle conoscenze in Fisica è indissolubilmente legato al progresso nei metodi di indagine sperimentale. Il corso

Dettagli

UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI CATANIA Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche, Naturali Corso di Laurea Specialistica in Fisica

UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI CATANIA Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche, Naturali Corso di Laurea Specialistica in Fisica UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI CATANIA Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche, Naturali Corso di Laurea Specialistica in Fisica CURRICULUM ASTROFISICA E FISICA DELLO SPAZIO Anno Accademico 2011-2012 PROGRAMMA

Dettagli

Violazione della Parità

Violazione della Parità Violazione della Parità Raffaele Pontrandolfi Corso di Astrosica e Particelle Elementari Motivazione Per spiegare l asimmetria nell universo tra particelle e antiparticelle bisogna trovare dei processi

Dettagli

www.fisiokinesiterapia.biz RADIAZIONI ELETTROMAGNETICHE IN MEDICINA - SPETTRO ELETTROMAGNETICO - RADIAZIONI TERMICHE: MICROONDE E INFRAROSSI - RADIAZIONI IONIZZANTI: ULTRAVIOLETTI, X E GAMMA RADIAZIONE

Dettagli

Astrofisica e Particelle

Astrofisica e Particelle Astrofisica e Particelle Programma di massima o LʼUniverso o Espansione dellʼuniverso o Radiazione e materia o Nucleosintesi o Bariogenesi o I raggi cosmici: scoperta, spettro, accelerazione, misure o

Dettagli

Astronomia Lezione 7/11/2011

Astronomia Lezione 7/11/2011 Astronomia Lezione 7/11/011 Docente: Alessandro Melchiorri e.mail:alessandro.melchiorri@roma1.infn.it Attenzione! on abbiamo lezione il 10/11/011 Slides: oberon.roma1.infn.it/alessandro/ Libri di testo:

Dettagli

RADIAZIONI ELETTROMAGNETICHE IN MEDICINA

RADIAZIONI ELETTROMAGNETICHE IN MEDICINA Laurea in LOGOPEDIA corso integrato FISICA - disciplina FISICA MEDICA RADIAZIONI ELETTROMAGNETICHE IN MEDICINA PETTRO ELETTROMAGNETICO ADIAZIONI TERMICHE: MICROONDE E INFRAROSSI ADIAZIONI IONIZZANTI: ULTRAVIOLETTI,

Dettagli

Misteri nell Universo

Misteri nell Universo Misteri nell Universo Quali sono le forme di materia ed energia nell universo osservabile? Quale e la ricetta (ingredienti e proporzioni) del nostro universo? 1 L eredità di Copernico Quale è la relazione

Dettagli

Cenni di Fisica Nucleare

Cenni di Fisica Nucleare Cenni di Fisica Nucleare Densita' costante r~ r (numero di nucleoni) 1/3 Dimensione finita dei nuclei Cenni di Fisica Nucleare Nomenclatura: N. massa= N. protoni+n. Neutroni = Z+N Simbolo chimico: Ca,

Dettagli

INTRODUZIONE ALLA. Comune e Biblioteca di Gorla Minore. Lez.5 - Cosmologia 1

INTRODUZIONE ALLA. Comune e Biblioteca di Gorla Minore. Lez.5 - Cosmologia 1 INTRODUZIONE ALLA Damiano Caprioli (SNS Pisa) Comune e Biblioteca di Gorla Minore Lez.5 - Cosmologia 1 Un Universo eterno? Negli anni 40 e 50 la comunità scientifica era divisa tra due modelli cosmologici:

Dettagli

Gas ideale: velocità delle particelle e pressione (1)

Gas ideale: velocità delle particelle e pressione (1) Gas ideale: velocità delle particelle e pressione (1) In un gas ideale le particelle sono considerate puntiformi e risentono di forze solo durante gli urti (perfettamente elastici) con le pareti del recipiente.

Dettagli

Astrofisica e particelle elementari

Astrofisica e particelle elementari Astrofisica e particelle elementari aa 2007-08 Lezione 7 Bruno Borgia RC SECONDARI (1) Propagazione di particelle in atmosfera descritta da equazioni di trasporto, RC secondari prodotti in atmosfera dai

Dettagli

SOLE, struttura e fenomeni

SOLE, struttura e fenomeni SOLE, struttura e fenomeni Lezioni d'autore di Claudio Censori VIDEO Introduzione (I) Il Sole è la stella più vicina a noi, della quale possiamo pertanto ricavare in dettaglio informazioni dirette. Si

Dettagli

4. Lo spettro discreto: emissione e assorbimento di luce da parte di atomi stato fondamentale stati eccitati

4. Lo spettro discreto: emissione e assorbimento di luce da parte di atomi stato fondamentale stati eccitati 4. Lo spettro discreto: emissione e assorbimento di luce da parte di atomi Accanto allo spettro continuo che i corpi emettono in ragione del loro stato termico, si osservano spettri discreti che sono caratteristici

Dettagli

Opera rilasciata sotto licenza CC BY-NC-SA 3.0 Italia da Studio Bells (www.studiobells.it)

Opera rilasciata sotto licenza CC BY-NC-SA 3.0 Italia da Studio Bells (www.studiobells.it) Esercizio Argomenti: gas perfetti, trasformazioni adiabatiche, primo principio. Livello: scuola superiore. Un gas perfetto monoatomico si trova in un contenitore chiuso da un pistone mobile. Inizialmente

Dettagli

Raccolta di esercizi di fisica moderna

Raccolta di esercizi di fisica moderna Raccolta di esercizi di fisica moderna M. Quaglia IIS Avogadro Torino M. Quaglia (IIS Avogadro Torino) Raccolta di esercizi di fisica moderna Torino, 20/11/2014 1 / 30 Prova AIF e Sillabo http://www.aif.it/archivioa/aif_seconda_prova_di_fisica.pdf

Dettagli

Convezione Conduzione Irraggiamento

Convezione Conduzione Irraggiamento Sommario Cenni alla Termomeccanica dei Continui 1 Cenni alla Termomeccanica dei Continui Dai sistemi discreti ai sistemi continui: equilibrio locale Deviazioni dalle condizioni di equilibrio locale Irreversibilità

Dettagli

Materia e forze alla scala subatomica: il nucleo atomico, le particelle elementari

Materia e forze alla scala subatomica: il nucleo atomico, le particelle elementari Materia e forze alla scala subatomica: il nucleo atomico, le particelle elementari Andrea Bizzeti Università di Modena e Reggio Emilia Dipartimento di Scienze Fisiche, Informatiche e Matematiche Modena,

Dettagli

Fisica atomica. Marcello Borromeo corso di Fisica per Farmacia - Anno Accademico

Fisica atomica. Marcello Borromeo corso di Fisica per Farmacia - Anno Accademico Fisica atomica Nel 1905 Einstein sostiene che la luce viaggia in pacchetti di energia, chiamati fotoni Ogni fotone ha energia proporzionale alla propria frequenza E = hν: h = 6.626 10 34 J s è chiamata

Dettagli