DIS-CONTINUITA ASILO NIDO, SCUOLA DELL INFANZIA, SCUOLA PRIMARIA TRA CONTINUITA E CAMBIAMENTO
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1 DIS-CONTINUITA ASILO NIDO, SCUOLA DELL INFANZIA, SCUOLA PRIMARIA TRA CONTINUITA E CAMBIAMENTO
2 Il vestito dell avvenire Modello di vestito che si allunga e si allarga all infinito. Non perde bottoni, non ragna sui calzoni, esente da macchie e da strappi, s indossa all asilo e cresce un po per anno senza perdere un filo. I sarti si prevede che lo sconsiglieranno. Chiederanno al governo qualche decreto drastico contro il vestito elastico che dura in eterno. Con o senza permesso, Io lo invento lo stesso
3 Benché la continuità sia argomento da tempo dibattuto ancora ci interroghiamo sull esigenza di progettare eventi finalizzati a vivere bene le esperienze di accoglienza e di congedo, nei passaggi fra i diversi cicli. L intento è quello di riconoscere e accogliere la fatica, l ansia dell attesa, il dolore del distacco dei soggetti coinvolti, bambino, famiglia, educatrice, insegnante.
4 CONTINUITA /DISCONTINUITA Passaggio cambiamento crescita incognite, dubbi, incertezze entusiasmo,trepidazione,scoperta,speranza riscoprirsi,ricostruirsi,essere guardato con occhi diversi
5 PASSAGGIO Forte segno di discontinuità per bambino e famiglia, ma la crescita è contraddistinta da una costante discontinuità, che offre ed apre alla possibilità e al divenire. I sentimenti, soprattutto della famiglia, sono caratterizzati da un senso di perdita e di ansia e paura per il nuovo. Nel bambino ai vissuti negativi si associa la curiosità,una spinta fiduciosa verso il futuro
6 Presenza di condizioni che permettano ai sentimenti negativi di venire tollerati e alla curiosità di essere sostenuta e alimentata. Una di tali condizioni è appunto la continuità tra i diversi contesti accoglienti, un filo rosso che li lega, che il bambino riconosce e allora il nuovo acquista senso nella familiarità dello sfondo comune, della storia che continua. La curiosità può farsi avanti e i sentimenti negativi possono essere tollerati.
7 LE DIVERSE SPECIFICITA DELL ASILO NIDO E DELLA SCUOLA DELL INFANZIA
8 ASILO NIDO L idea di un bambino affettivo L idea di una relazione educativa che si concentra nella costruzione di un rapporto intimo,personale, quasi esclusivo L idea di un bambino ancora immaturo da un punto di vista sociale L idea di un apprendimento cognitivo basato sulla sicurezza affettiva L idea di un apprendimento stimolato indirettamente
9 SCUOLA DELL INFANZIA L idea di un bambino sempre più autonomo e più consapevole della propria identità Maggiormente indipendente dall adulto Sociale, con una socialità orientata soprattutto verso i coetanei (cultura del gruppo dei pari) Cognitivamente pronto ad essere stimolato ed accompagnato in percorsi di apprendimento, dall insegnante che predispone contesti, offre strumenti e percorsi sostenibili
10 Dunque eccole le discontinuità culturali tra asilo nido e scuola dell infanzia: il bambino prevalentemente affettivo Il bambino prevalentemente sociocognitivo l apprendimento grazie alla libera esplorazione, da cui l adulto si tiene in disparte per non rovinare l autenticità l apprendimento che pur seguendo percorsi personali, solo con l intervento più o meno orientante dell adulto può trovare piena realizzazione
11 OGNI SCUOLA HA I SUOI STEREOTIPI RISPETTO ALL ALTRA Al Nido, dalla sua prospettiva estremamente personalizzante, ancorato all idea di un bambino da contenere affettivamente e non solo, e di una relazione educativa che punta su questo aspetto, lasciando libera di esprimersi la dimensione cognitiva, la Scuola dell Infanzia non può apparire che poco o troppo, comunque difficile da affrontare rispetto alle esigenze di quel bambino che ha in mente.
12 Per quanto riguarda la Scuola dell Infanzia, il Nido compare spesso e vagamente come il luogo degli angoli morbidi e intimi, dei piccoli numeri, del maternage, delle pappe da dare, dei sederini da pulire. Quel bambino piccolo viene percepito un po come un essere sregolato, poco autonomo, con il quale all inizio si fa tanta fatica.
13 La vaghezza di tali proiezioni incrociate, può forse essere fatta risalire alla non profonda conoscenza che si ha dei reciproci contesti, della loro organizzazione, insomma della loro cultura pedagogica. Una scarsa conoscenza dovuta ad una continuità tutta costruita guardando verso l alto dove il principio prevalente è quello di un avvicinamento ed un adeguamento al livello scolastico successivo, nel momento del passaggio del bambino.
14 D altra parte il bambino è uno solo:è sempre sia affettivo, che cognitivo e sociale, spaventato ma anche incuriosito dal nuovo, sono gli adulti che indossano occhiali diversi e non sempre riescono a vederlo nel suo insieme. Ritengo che ogni grado di Scuola debba mantenere vive le proprie specificità, che trovano la loro ragione di essere nell evoluzione del bambino, basata anche sulla capacità, che va incentivata, di misurarsi con il cambiamento.
15 Cambiamento e continuità non sono perfettamente coniugabili Il cambiamento richiede un certo tasso di continuità Occorre che il livello di discontinuità non ecceda le capacità di raccordo del bambino Occorre che vengano mantenute linee di confronto e dialogo, non per diventare la stessa cosa ma per sviluppare in positivo le differenze
16 Consentire ai bambini che attraversano i diversi cicli di compiere esperienze diverse ma in cui ritrovano quel filo rosso di cui parlavamo all inizio. Con uno sguardo dall alto verso il basso dai cicli superiori a quelli precedenti: Condividendo stili di accoglienza e di relazione Attraverso il dialogo e il confronto con la famiglia Attivando percorsi di formazione congiunta Valorizzando il cambiamento
17 RITENGO COMUNQUE CHE, PER IL BAMBINO CHE SI INSERISCE IN UN NUOVO CONTESTO, LA COSA PIU IMPORTANTE SIA TROVARE UN ADULTO CHE LO ACCOGLIE, COSI COM E
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