Concreta applicazione della tutela dei diritti umani Alessandro Parisi Anffas Onlus Salerno
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1 Palacongressi di Rimini Dicembre 2016 Concreta applicazione della tutela dei diritti umani Alessandro Parisi Anffas Onlus Salerno
2 Dalla teoria Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità Evoluzione del concetto di disabilità e nuovi modelli Cosa è cambiato Auto-determinazione e auto-rappresentanza
3 1958 Eleanor Roosevelt diceva: Dove iniziano i diritti umani universali? In piccoli posti vicino casa, così vicini e così piccoli che essi non possono essere visti su nessuna mappa del mondo. Ma essi sono il mondo di ogni singola persona; il quartiere dove si vive, la scuola frequentata, la fabbrica, la fattoria o l ufficio dove si lavora. Questi sono i posti in cui ogni uomo, donna o bambino cercano uguale giustizia, uguali opportunità, eguale dignità senza discriminazioni. Se questi diritti non hanno significato lì, hanno poco significato da altre parti. In assenza di interventi organizzati di cittadini per sostenere chi è vicino alla loro casa, guarderemo invano al progresso nel mondo più vasto. Quindi noi crediamo che il destino dei diritti umani è nelle mani di tutti i cittadini in tutte le nostre comunità.
4 2006 La Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità traccia un percorso preciso di: emancipazione per le persone con disabilità considerandole persone,cittadini con gli stessi diritti di tutti, cittadini che vivano partecipi della società e non esclusi, emarginati o stigmatizzati, cioè privati della pari dignità. cambiamento delle nostre comunità che devono cambiare le loro regole adattandole ai bisogni delle persone e non viceversa. trasformazione dei servizi e delle organizzazioni che devono diventare dei luoghi capaci di facilitare e promuovere processi di empowerment, di inclusione sociale e di partecipazione.
5 Adesso Basta! Costituisce il punto di partenza della Convenzione ONU
6 Il suo ragionamento di fondo è molto semplice La società così come è organizzata costituisce un problema per le persone con disabilità perché emargina, esclude, discrimina e stigmatizza le persone con disabilità. Per questo motivo occorre cambiare le regole della società eliminando le discriminazioni e favorendo pari opportunità.
7 Un nuovo concetto di disabilità La Convenzione Onu definisce la persona con disabilità e chiarisce che la disabilità è un concetto in evoluzione ed è il risultato dell interazione tra persone con minorazioni e barriere attitudinali e ambientali, che impedisce la loro piena ed efficace partecipazione nella società su una base di parità con gli altri.
8 Ma cosa è cambiato?? 1)I modelli di disabilità: Caritativo Medico Biopsicosociale Qualità della vita Diritti umani
9 Prima degli anni 60 2) Il contesto vi era la più totale segregazione ed esclusione delle persone con disabilità. Con gli anni 70 siamo passati al riconoscimento dell esistenza delle persone con disabilità e all avvio dei primi servizi, inaugurando le scuole inclusive e costruendo, tra gli anni 80 e 90, il significato ed il processo che ha segnato il passaggio dal custodialismo ai concetti di presa in carico e di diritti.
10 3) L Associazione la partecipazione associativa ed il protagonismo delle persone con disabilità, il superamento dell Associazione famiglio-centrica verso un associazione persona centrica, le politiche inclusive, rilancio dell appartenenza e rappresentanza associativa, un linguaggio comune tra codice delle famiglie e codice delle professionalità, le alleanze associative ed il superamento dell autoreferenzialità.
11 4) Le persone con disabilità e le loro famiglie Le persone con disabilità e le loro famiglie hanno ottenuto: diritti conquistati e raggiunti negli anni; servizi più accessibili; autodeterminazione e autorappresentanza una migliore qualità di vita.
12 Autodeterminazione L autodeterminazione è l essenza della vita. senza questa, si può esistere, ma non vivere. Agire come agenti causali primari nella propria vita e compiere scelte e prendere decisioni rispetto alla propria qualità della vita, liberi da interferenze o influenze esterne indebite (Wehmeyer, 1992)
13 Autorappresentanza (self - advocacy) Autorappresentanza significa poter parlare o agire per se stessi tra altre persone, da soli o in gruppo e assicurarsi che il proprio punto di vista venga preso in considerazione e compreso.
14 Quindi La persona con disabilità e la sua famiglia non possono più essere visti come oggetti passivi di interventi. La persona con disabilità e la sua famiglia devono essere visti come soggetti attivi e protagonisti consapevoli per la pianificazione delle risorse adeguate ai loro reali bisogni sia in sede di progettazione di servizi territoriali, sia in sede di progetti individuali e personalizzati. Tutto questo deve essere fatto nella prospettiva del miglioramento della qualità della vita.
15 Pertanto Bisogna trovare gli strumenti per garantire alle PcD l accesso a tutte le informazioni ed opportunità che facilitino la possibilità di compiere scelte e decisioni (anche sbagliando) e per comprendere sempre meglio le loro istanze, affinché queste possano seriamente indirizzare il loro corso di vita. Quindi dobbiamo agire per rafforzare il diritto all auto-determinazione, superando il tabù del limite che può derivare dalla complessità delle disabilità intellettive e riconoscendo a ciascuno di avere i sostegni di cui ha bisogno. Dobbiamo poi garantire pari opportunità nell accesso alla auto-rappresentanza, coinvolgendo tutte le componenti della nostra associazione nella vita associativa.
16 Ripensare alle attività di advocacy Porre al centro del proprio operato la persona con disabilità come agente causale della propria vita costringe i livelli associativi e gestionali a rivedere il proprio modo di pensare e di fare: devono essere implementate ed aggiornate le priorità, gli strumenti, le modalità di comunicare e di assumere le decisioni.
17 Alla pratica Autorappresentanza delle persone con disabilità Potenziamento del ruolo della Famiglia Cultura della non discriminazione nelle giovani generazioni
18 Anffas Onlus Salerno Anffas Onlus Salerno e Anffas#Giovani si stanno muovendo nella promozione del rispetto dei diritti umani, vigilando sul rispetto della dignità intrinseca della persona nella società e nei servizi, agendo per la tutela dalle discriminazioni, agendo per incrementare il protagonismo delle persone con disabilità, la loro auto-determinazione e auto-rappresentanza.
19 Autorappresentanza delle PcD Anffas Onlus Salerno: ha investito e sta investendo in attività di formazione e comunicazione sui temi dell auto-determinazione e dell auto-rappresentanza delle persone con disabilità ha avviato un processo di cambiamento partecipato dei servizi verso una generazione di servizi utili alla all auto-determinazione, auto-rappresentanza e inclusione sociale sta lavorando in perfetta sinergia, frutto però di un contradditorio continuo ma costruttivo, tra il livello associativo e quello gestionale nei servizi;
20 Potenziamento del ruolo della Famiglia Anffas Onlus Salerno: sta lavorando sulle e con le famiglie di persone con disabilità con l obiettivo di sostenerle e accompagnarle in un processo di empowerment nell esigibilità dei diritti e nel potenziamento del suo ruolo di risorsa per favorire autodeterminazione, auto rappresentanza, partecipazione ed inclusione sociale sta puntando su azioni di comunicazione per ampliare la consapevolezza sui principi sanciti dalla Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità;
21 Cultura della non discriminazione nelle giovani generazioni Anffas Onlus Salerno e Anffas#Giovani: sta formando i giovani associati alla cultura dell anti-discriminazione; sta lavorando molto con le scuole avviando uno specifico percorso di sensibilizzazione e formazione sta lavorando in collaborazione con le Università sia sul tema dell accessibilità che della non discriminazione.
22 In conclusione Bisogna continuare su questa strada e lavorare in maniera assidua su tutti i fronti affinché questa sia realmente l ultima generazione di persone con disabilità intellettiva che vive discriminazioni, esclusione e negazione dei propri diritti
23 Grazie!
Il referente nazionale dell iniziativa è Alessandro Parisi, che coordina il gruppo giovani di Anffas Salerno.
1. IL PROGETTO Il progetto nazionale Anffas#Giovani prende spunto da un iniziativa promossa da Anffas Onlus Salerno volta a coinvolgere giovani con e senza disabilità di età compresa tra i 16 e i 30 anni
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