Matrici di permutazione

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Matrici di permutazione"

Transcript

1 Matrici di permutazione Si dice matrice di permutazione elementare una matrice ottenuta dall identità scambiando due righe i e j o due colonne i e j. P ij = P ij ha come effetto di scambiare le righe i e j di. P ij ha come effetto di scambiare le colonne i e j di. P ij = P T ij. Dunque P ijp ij = I è ortogonale e involutoria. Si dice matrice di permutazione P il prodotto di permutazioni elementari. P = P ij P kl P rs...p uv P T = (P ij P kl P rs...p uv ) T = P uv...p rs P kl P ij...

2 P P T = P ij P kl P rs...p uv P uv...p rs P kl P ij = I P è ortogonale.

3 Fattorizzazione di una matrice qualunque con trasformazioni elementari di Gauss Lo scopo è quello di risolvere sistemi in cui, pur essendo non singolare, non è fattorizzabile nella forma LR. = x = b b 2 Se si permutano le due equazioni si ottiene un sistema equivalente e fattorizzabile secondo Gauss. Ciò significa premoltiplicare ambo i membri del sistema per una matrice di permutazione elementare: b P = P x = P b x x 2 = Teorema. Sia una matrice m n. Esiste una matrice di permutazione P m m tale che P = LR ove L è una matrice m m triangolare inferiore con sulla diagonale e R è una matrice m n trapezoidale superiore, tale che rango()=rango(r). Se è quadrata non singolare, anche R è quadrata delle stesse dimensioni, non singolare. La dimostrazione è costruttiva. Consideriamo la prima colonna di. Se c è un elemento a r, si premoltiplica per una matrice di permutazione elementare P che b 2

4 scambia le righe r e per portare l elemento in posizione perno e poi si esegue una trasformazione elementare di Gauss L che annulla tutti gli elementi della prima colonna al di sotto dell elemento diagonale. Se al contrario tutta la prima colonna è nulla e, in tal caso, si pone P = L = I. L P = 2 Si cerca un elemento non nullo sulla seconda colonna dalla posizione di riga 2 alla riga n. Se esiste tale elemento, si porta in posizione perno, scambiando la seconda riga con la riga in cui sta l elemento (mediante la permutazione P 2 ) e poi si esegue una trasformazione di Gauss L 2 per annullare tutti gli elementi al di sotto della posizione perno. ltrimenti si pone L 2 = P 2 = I e si prosegue. Dopo k = min(m, n) passi si ottiene L k P k...l P = R ove R è una matrice m n, R = k+. Se m n, k = m, R \ \ \... Se m > n, k = n, R = \ \... \ C Gli elementi diagonali di R sono nulli in corrispondenza dei perni nulli.

5 Per esempio, se è quadrata di ordine n non singolare, esiste ul elemento diverso da sulla prima colonna (altrimenti ci sarebbe una colonna nulla) e pertanto si esegue una permutazione per portarlo in posizione perno e una trasformazione di Gauss: L P = a (2) a (2) n à C = 2 Ora nella prima colonna di à 2 esiste almeno un elemento non nullo, altrimenti det( 2 ) =. Ma 2 è prodotto di matrici non singolari e, quindi, è non singolare. l passo j, L j P j...l P = j = a (j) a (j) n \ a (j) jj à j C j è non singolare perchè prodotto di matrici non singolari. Uno degli elementi della prima colonna di à j è non nullo, poichè altrimenti det( j ) =. Pertanto in k = n passi si ottiene con R non singolare. L n P n...l P = R

6 In generale Si pone L k P k...l 2 P 2 L P = R S k j = P k P k...p k j S k j = S k j P k j S k j è invertibile e S k j = P k j...p k. llora, L k P k L k P k L k 2 P k 2...L 3 P 3 L 2 P 2 L P = R L k P k L k S k S kp k L k 2 S k S k P k L 3 S 4 S 4P 3 L 2 S 3 S 3P 2 L S 2 S 2P = R L k (S k L k S k )(S k L k 2 S k )(S k 2L k 2 S k 2 ) (S 4 L 3 S 4 )(S 3L 2 S 3 )(S 2L S 2 )S = R Si pone P = S e si osserva che S i L i S i = S i (I m (i ) e T i )S i = I S i m (i ) e T i S i = I m i e T i = L i L i ha la stessa struttura di L i. Infatti S i = P k...p i permuta elementi che stanno dalla posizione i a posizioni superiori. S i m (i ) = m (i ) =. x x C i zeri et i S i = e T i llora L k Lk Lk 2... L P = R

7 P = L = L Gli m ij sono permutati di righe.... L k L k {z } L m ij R C Ora, si dimostra che, se rango() = r, rango(r) = r, ossia R ha solo r elementi diagonali non nulli. Infatti rango() = r ha r colonne al più linearmente indipendenti (siano i,..., i r ) λ i + λ 2 i2 +...λ r i r = λ i = λ (P T LR i ) λ r (P T LR i r) = λ i = P T L(λ R i λ r R i r) = λ i = λ R i λ r R i r = λ i = rango(r) = r Il sistema da risolvere x = b diventa, con non singolare, poichè P = LR: Ly = P b Rx = y Inoltre vale che: det() = ( ) σ r...r nn ove σ è il numero di permutazioni effettivamente effettuate sulla ennupla (, 2,..., n). Infatti il determinante di ogni matrice di permutazione elementare diversa dall identità vale -.

8 ESEMPIO. P = I P 2 L 2 P 2 L P [ b] = R = P = P 2 P 2 2 L P [ b] = L2 = L P b = x 3 = x 2 = x L = L 2 P 2 L P T 2 = L 2 L L I = P

9 La presenza di un perno nullo è causa d arresto nell algoritmo di eliminazione di Gauss. Occorre ricorrere alla tecnica di ricerca del perno. Cosa accade in presenza di un perno piccolo? Si [ 2 b 2 ] x x 2 x 3 Teoricamente si può procedere poichè a (2) 22 : m 32 =. = 4 [ 3 b 3 ] Le soluzioni esatte sono x 3 =..., x 2 =..., x =. Usando aritmetica finita con t = 4 cifre decimali: x 3 =. x 2 = ( )/ 4 = x = ( )/ = Gli errori in x 2 e x sono grandi. Si noti che il perno a (2) 22 è piccolo ( 4 ). Se c è un piccolo errore nella determinazione di x 3, questo viene amplificato di 4 nel calcolo di x 2 e, di conseguenza, si ripercuote nella determinazione di x. llora occorre evitare che i perni siano molto piccoli (e i moltiplicatori grandi).

10 [ 2 b 2 ] Si può sfruttare la libertà di scelta del perno per rendere l algoritmo più stabile (ossia meno sensibile agli errori di arrotondamento delle operazioni). P 2 [ 2 b 2 ] m 32 = 4 a (3) 33 = 4 =.9999 b (3) 3 = (R y) = Con t = 4 cifre x 3 =. x 2 = x = Si noti che non c è stato esagerato accrescimento nei valori di R, poichè il moltiplicatore è minore di. Calcolo dei residui. r r 4 Con la strategia che sceglie il perno come l elemento di modulo massimo sulla colonna, il residuo resta piccolo.

11 Stategia di pivoting parziale Si sceglie come perno l elemento a (k) rk tale che a (k) rk = max i=k,n a (k) ik k =, 2,..., n In tal modo i moltiplicatori m ik, i = k +,..., n; k =, 2,..., n. Con questa strategia, è garantito che il residuo è piccolo. ttenzione! Ciò non implica che la soluzione sia accettabile: Se si applica il pivoting parziale con t = 3 cifre decimali: m 2 = = x 2 = ; x =.443 r = Ma la soluzione esatta è x =. r < 3 Questo è un problema di mal condizionamento che non si risolve anche se si usa un algoritmo stabile. Conclusione: la libertà di scelta del perno è sfruttata per dare maggiore stabilità all algoritmo, limitando l amplificarsi degli errori di arrotondamento nelle operazioni.

12 Esempio. Si usa t = 3, β =. = Se si pone ɛ = 3, r ii > ɛ e rango() = 3. Se si pone ɛ = 2. 3, r 33 < ɛ e rango() = 2. Se si pone ɛ =, rango() =. Una piccola variazione di ɛ può generare una grande variazione del numero di elementi che si assumono nulli. Si parla di pseudorango numerico di una matrice.

13 Stategia di pivoting totale l passo k si sceglie come perno l elemento di modulo massimo della sottomatrice Ãk. a (k) ij = max r,s=k,n a (k) rs k =, 2,..., n Ciò richiede di eseguire lo scambio tra la riga i e la riga k e la colonna j e la colonna k. Questo comporta un riordinamento delle soluzioni dopo aver eseguito l algoritmo. Sono richiesti O( n3 3 ) confronti, anche se l algoritmo è più stabile. L algoritmo si basa sul seguente teorema generale. Teorema. Sia una matrice m n di rango r. llora esistono due matrici di permutazione P e Q di ordine m e n rispettivamente tali che: P Q = LR ove L R m m triangolare inferiore unitaria e R trapezoidale superiore m n di rango r, avente esattamente r righe che al di sopra della diagonale principale compresa possono contenere elementi non nulli: P Q = \ \... r righe rango() = r Se è non singolare, R è triangolare superiore non singolare.

14 Esempio. = = 2 = L P Q = 3 = L 2 P 2 L P Q Q 2 = = C C = L 3 P 3 L 2 P 2 L P Q Q 2 Q 3 = rango(r) = 3. In aritmetica finita, si deduce uno pseudorango numerico che non è detto che coincida con il rango teorico e dipende dalla tolleranza scelta. C C

15 Riduzione in scala Invece del pivoting totale (troppo costoso), si può usare la tecnica di riduzione in scala del sistema x = b Si tratta di costruire un sistema equivalente al dato mediante l uso di matrici diagonali (e quindi facilmente invertibili) in modo da abbassare il numero di condizionamento del sistema: D D 2 D 2 x = D b y = d con = D D 2, D 2 x = y e d = D b. Si vuole che K() < K( ), ove con K() si intende il numero di condizione della matrice. Si tratta di determinare D e D 2 diagonali in modo da abbattere il condizionamento del sistema. E un problema complesso. Si possono usare varie tecniche. Prima Idea. Fare in modo che la matrice trasformata sia tale che max j=,n a ij = i =,..., n; in tal caso si pone D = diag(d (),..., d() n ), D 2 = I, con d () i = max j=,n a ij (scalatura per righe) oppure max i=,n a ij = j =,..., n; in tal caso si pone D 2 = diag(d (2),..., d(2) n ), D = I, con d (2) i = max i=,n a ij (scalatura per colonne).

16 L idea è quella di calcolare d () i (o d (2) i ) a priori e, senza effettivamente eseguire la scalatura sulla matrice, calcolare il pivot come l elemento tale che a (k) rk a (k) rk max j=,n a rj = a(k) rk d() r = max i=k,n a (k) ik.d() i Seconda Idea. Si effettua la scalatura per righe (per colonne) in modo che nx nx a ij = ( j= i= a ij = ponendo d () i = P nj= a ij (d(2) i = P ni= ). a ij La scalatura altera la scelta del pivot. Non è detto, tuttavia, che ciò comporti un miglioramento significativo nella soluzione La soluzione esatta è x = (...,.4..., ) T. Supponendo di lavorare con aritmetica decimale con t = 3 cifre di precisione, si La soluzione trovata è x = (.975,.,.5) T. Scalando per righe (prima idea), si calcolano d () = /3, d () 2 =

17 , d () 3 =. llora, si /3 2/ Di conseguenza, viene alterata la scelta del 2 2 La soluzione trovata è x = (.987,.,.) T.

18 Schwarz suggerisce di non eseguire effettivamente la scalatura, ma di scegliere come pivot a (k) rk tale che a (k) rk P n j=k a(k) rj = max i=k,n a (k) ik P n j=k a(k) ij e di ripetere tale scalatura ad ogni passo. Questa tecnica, più costosa del semplice metodo di Gauss con pivoting parziale fornisce buoni risultati La soluzione esatta è x = (...,.4..., ) T. Si pone d = /6, d 2 = /3, d 3 =.499. La scelta del pivot è a Ora abbiamo d 2 = /5, d 3 =.5. Il pivot resta a (2) La soluzione calcolata è bx = (.99,.,.) T

19 Matrici a banda Si dice che è una matrice a banda con banda superiore s e banda inferiore r se a ij =, j i > s, i j > r. = a... a s a 2s+2 a r a r a nn Se non è necessario pivoting, la fattorizzazione = LR produce una matrice L di banda inferiore r e una matrice R di banda superiore s. Si ha dunque minore occupazione di memoria e minore complessità computazionale. L =... l r+... l r r... r s r 2s+2 R = C r nn Se è necessario pivoting parziale, L mantiene banda r, ma R ha banda superiore 2s. Il pivoting parziale distrugge la struttura della matrice. C C

20 Matrici tridiagonali Si consideri una matrice tridiagonale strettamente diagonale dominante oppure non singolare diagonale dominante o definita positiva. Tre vettori c, d, b sono sufficienti a memorizzare gli elementi non nulli delle tre diagonali di. Supponiamo che si debba risolvere il sistema x = f d b c 2 d 2 b = b n C c n d n ove c 2 = b n =. Poichè è a banda con banda superiore e inferiore, L è triangolare inferiore unitaria con banda inferiore e R è triangolare superiore a banda superiore. = l 2... l n C u s s n u n C = LR Si osservi che: b i = a ii+ = (...l i...). s i u i+. C = s i i =,..., n

21 c i = a ii = (...l i...). b i 2 u i. C = l i u i i = 2,..., n 8 >< >: l i = d = u d i = a ii = (...l i...) c i u i. b i u i. i = 2,..., n C = l i b i + u i i = 2,..., n u = d ; u i = d i l i b i i = 2,..., n I due sistemi triangolare inferiore e superiore si risolvono nel seguente modo: f i = f i l i f i, i = 2,..., n f n = f n /u n ; f i = (f i b i f i+ )/u i i = n,..., Complessità computazionale Fattorizzazione: n divisioni, n somme e n prodotti; Soluzione: n divisioni, 2(n ) somme, 2(n ) prodotti. nche nel caso di matrici di Hessemberg, l applicazione del metodo di Gauss (anche con pivoting) comporta un abbassamento della complessità computazionale. Infatti in totale si eseguono n divisioni per calcolare i moltiplicatori e O(n 2 /2) prodotti e altrettante somme per il calcolo degli elementi di R.

22 Per matrici sparse, se non si esegue un riordinamento delle righe e colonne, si creano dei riempimenti, detti fill-in, che distruggono la struttura della matrice. Esempio. Il fattore di Cholesky della matrice sparsa è denso. L = = 4 2 /2 2 /2 2 3 /2 5/8 2 6 C Esistono tecniche che riordinano una matrice per minimizzare il fill-in. Una delle più note è il criterio di Markowitz: seguendo questo criterio, ad ogni passo k si sceglie come perno l elemento della sottomatrice Ãk per cui la seguente quantità è minima: (row i )(col j ) ove row i e col j sono i numeri di elementi non nulli sulla riga i-esima e sulla j-esima colonna di à k. Se una matrice è simmetrica, il criterio di Markowitz equivale al minimum degree ordering. Quest ultima tecnica consiste nel costruire il grafo associato alla matrice: se n è la dimensione della matrice, si considera un grafo di n nodi numerati da a n e poi, per ogni elemento a ij si genera un arco che connette il nodo i al nodo j. C

23 Si prende come ordinamento quello dal nodo di grado minimo (grado di un nodo=numero di archi che partono da tale nodo) a quelli di grado superiore. Questo è dovuto al fatto che quando si elimina un nodo, tutti i nodi a lui connessi si connettono tra di loro, riflettendo la creazione di elementi non nulli. Pertanto si scelgono i nodi con minori connessioni prima degli altri

24 In questo caso l ordinamento può essere: 2,3,4,5,, Pertanto P P T = / /8 / /2 2 4 C L = / 2 3 5/(2 2) 4 p 2 2/ 3 2/5 /2 / 6 C Si noti che in questo caso non c è alcun fill-in.

Metodi per la risoluzione di sistemi lineari

Metodi per la risoluzione di sistemi lineari Metodi per la risoluzione di sistemi lineari Sistemi di equazioni lineari. Rango di matrici Come è noto (vedi [] sez.0.8), ad ogni matrice quadrata A è associato un numero reale det(a) detto determinante

Dettagli

MATRICI E VETTORI APPROFONDIMENTO PER IL CORSO DI LABORATORIO DI INFORMATICA SARA POLTRONIERI

MATRICI E VETTORI APPROFONDIMENTO PER IL CORSO DI LABORATORIO DI INFORMATICA SARA POLTRONIERI MATRICI E VETTORI APPROFONDIMENTO PER IL CORSO DI LABORATORIO DI INFORMATICA SARA POLTRONIERI LE MATRICI DEFINIZIONE: Una matrice è un insieme di numeri disposti su righe e colonne. 1 3 7 M = 2 5 1 M è

Dettagli

Esercizi svolti. risolvere, se possibile, l equazione xa + B = O, essendo x un incognita reale

Esercizi svolti. risolvere, se possibile, l equazione xa + B = O, essendo x un incognita reale Esercizi svolti 1. Matrici e operazioni fra matrici 1.1 Date le matrici 1 2 1 6 A = B = 5 2 9 15 6 risolvere, se possibile, l equazione xa + B = O, essendo x un incognita reale Osservazione iniziale: qualunque

Dettagli

SOTTOSPAZI E OPERAZIONI IN SPAZI DIVERSI DA R n

SOTTOSPAZI E OPERAZIONI IN SPAZI DIVERSI DA R n SPAZI E SOTTOSPAZI 1 SOTTOSPAZI E OPERAZIONI IN SPAZI DIVERSI DA R n Spazi di matrici. Spazi di polinomi. Generatori, dipendenza e indipendenza lineare, basi e dimensione. Intersezione e somma di sottospazi,

Dettagli

Vettori e matrici. Lorenzo Pareschi. Dipartimento di Matematica & Facoltá di Architettura Universitá di Ferrara

Vettori e matrici. Lorenzo Pareschi. Dipartimento di Matematica & Facoltá di Architettura Universitá di Ferrara Vettori e matrici Lorenzo Pareschi Dipartimento di Matematica & Facoltá di Architettura Universitá di Ferrara http://utentiunifeit/lorenzopareschi/ lorenzopareschi@unifeit Lorenzo Pareschi Univ Ferrara

Dettagli

Sistemi di equazioni lineari

Sistemi di equazioni lineari Sistemi di equazioni lineari A. Bertapelle 25 ottobre 212 Cos è un sistema lineare? Definizione Un sistema di m equazioni lineari (o brevemente sistema lineare) nelle n incognite x 1,..., x n, a coefficienti

Dettagli

SISTEMI LINEARI, METODO DI GAUSS

SISTEMI LINEARI, METODO DI GAUSS SISTEMI LINEARI, METODO DI GAUSS Abbiamo visto che un sistema di m equazioni lineari in n incognite si può rappresentare in forma matriciale come A x = b dove: A è la matrice di tipo (m, n) dei coefficienti

Dettagli

LEZIONE 3. Typeset by AMS-TEX

LEZIONE 3. Typeset by AMS-TEX LEZIONE 3 3 Risoluzione di sistemi Supponiamo che AX = B sia un sistema di equazioni lineari Ad esso associamo la sua matrice completa (A B Per la Proposizione 236 sappiamo di poter trasformare, con operazioni

Dettagli

Metodo di Gauss-Jordan 1

Metodo di Gauss-Jordan 1 Metodo di Gauss-Jordan 1 Nota Bene: Questo materiale non debe essere considerato come sostituto delle lezioni. Ārgomenti svolti: Riduzione per righe e matrici equivalenti per righe. Forma echelon e sistemi

Dettagli

TEOREMA DEL RESTO E REGOLA DI RUFFINI

TEOREMA DEL RESTO E REGOLA DI RUFFINI TEOREMA DEL RESTO E REGOLA DI RUFFINI ALCUNI TEOREMI IMPORTANTI Prendiamo una divisione intera tra numeri: 6 : 3 = 2. Il resto di questa divisione è 0, e questo significa che moltiplicando il quoziente

Dettagli

11.4 Chiusura transitiva

11.4 Chiusura transitiva 6 11.4 Chiusura transitiva Il problema che consideriamo in questa sezione riguarda il calcolo della chiusura transitiva di un grafo. Dato un grafo orientato G = hv,ei, si vuole determinare il grafo orientato)

Dettagli

a + 2b + c 3d = 0, a + c d = 0 c d

a + 2b + c 3d = 0, a + c d = 0 c d SPAZI VETTORIALI 1. Esercizi Esercizio 1. Stabilire quali dei seguenti sottoinsiemi sono sottospazi: V 1 = {(x, y, z) R 3 /x = y = z} V = {(x, y, z) R 3 /x = 4} V 3 = {(x, y, z) R 3 /z = x } V 4 = {(x,

Dettagli

Quali condizionisi si possono richiedere sulla funzione interpolante?

Quali condizionisi si possono richiedere sulla funzione interpolante? INTERPOLAZIONE Problema generale di INTERPOLAZIONE Dati n punti distinti ( i, i ) i=,..,n si vuole costruire una funzione f() tale che nei nodi ( i ) i=,..n soddisfi a certe condizioni, dette Condizioni

Dettagli

Corso di Analisi Numerica - AN1. Parte 2: metodi diretti per sistemi lineari. Roberto Ferretti

Corso di Analisi Numerica - AN1. Parte 2: metodi diretti per sistemi lineari. Roberto Ferretti Corso di Analisi Numerica - AN1 Parte 2: metodi diretti per sistemi lineari Roberto Ferretti Richiami sulle norme e sui sistemi lineari Il Metodo di Eliminazione di Gauss Il Metodo di Eliminazione con

Dettagli

SISTEMI LINEARI. x 2y 2z = 0. Svolgimento. Procediamo con operazioni elementari di riga sulla matrice del primo sistema: 1 1 1 3 1 2 R 2 R 2 3R 0 4 5.

SISTEMI LINEARI. x 2y 2z = 0. Svolgimento. Procediamo con operazioni elementari di riga sulla matrice del primo sistema: 1 1 1 3 1 2 R 2 R 2 3R 0 4 5. SISTEMI LINEARI Esercizi Esercizio. Risolvere, se possibile, i seguenti sistemi: x y z = 0 x + y + z = 3x + y + z = 0 x y = 4x + z = 0, x y z = 0. Svolgimento. Procediamo con operazioni elementari di riga

Dettagli

Cifre significative delle misure di grandezze fisiche

Cifre significative delle misure di grandezze fisiche Cifre significative delle misure di grandezze fisiche Si definiscono grandezze fisiche tutte quelle entità con cui vengono descritti i fenomeni fisici e che sono suscettibili di una definizione quantitativa,

Dettagli

1 Definizione di sistema lineare omogeneo.

1 Definizione di sistema lineare omogeneo. Geometria Lingotto. LeLing1: Sistemi lineari omogenei. Ārgomenti svolti: Definizione di sistema lineare omogeneo. La matrice associata. Concetto di soluzione. Sistemi equivalenti. Operazioni elementari

Dettagli

SISTEMI LINEARI MATRICI E SISTEMI 1

SISTEMI LINEARI MATRICI E SISTEMI 1 MATRICI E SISTEMI SISTEMI LINEARI Sistemi lineari e forma matriciale (definizioni e risoluzione). Teorema di Rouché-Capelli. Sistemi lineari parametrici. Esercizio Risolvere il sistema omogeneo la cui

Dettagli

1. Proprietà della somma di matrici. 1. (A + B) + C = A + (B + C) qualunque. 2. A + B = B + A qualunque siano le matrici

1. Proprietà della somma di matrici. 1. (A + B) + C = A + (B + C) qualunque. 2. A + B = B + A qualunque siano le matrici Matrici R. Notari 1 1. Proprietà della somma di matrici 1. (A + B) + C = A + (B + C) qualunque siano le matrici A, B, C Mat(m, n; K). 2. A + B = B + A qualunque siano le matrici A, B Mat(m, n; K). 3. Sia

Dettagli

Esercizi sui sistemi di equazioni lineari.

Esercizi sui sistemi di equazioni lineari. Esercizi sui sistemi di equazioni lineari Risolvere il sistema di equazioni lineari x y + z 6 x + y z x y z Si tratta di un sistema di tre equazioni lineari nelle tre incognite x, y e z Poichè m n, la

Dettagli

MATRICI. 1. Esercizi

MATRICI. 1. Esercizi MATICI Esercizio Siano A = 0, B = Esercizi 2, C = 0 2 2 Calcolare: a2a B; b3a + 2B 4C; c 2A + B + 2C 2B; d3b + 2(2A C (A + B + 2C isolvere, se possibile: ( 3X + 2(A X + B + 2(C + 2X = 0; (2 4A + 2(B +

Dettagli

Metodi numerici per la risoluzione di Sistemi Lineari

Metodi numerici per la risoluzione di Sistemi Lineari Metodi numerici per la risoluzione di Sistemi Lineari Dipartimento di Matematica tel. 011 0907503 stefano.berrone@polito.it http://calvino.polito.it/~sberrone Laboratorio di modellazione e progettazione

Dettagli

Argomento 13 Sistemi lineari

Argomento 13 Sistemi lineari Sistemi lineari: definizioni Argomento 3 Sistemi lineari I Un equazione nelle n incognite x,,x n della forma c x + + c n x n = b ove c,,c n sono numeri reali (detti coefficienti) eb è un numero reale (detto

Dettagli

Sistemi di equazioni lineari

Sistemi di equazioni lineari Sistemi di equazioni lineari I sistemi di equazioni si incontrano in natura in molti problemi di vita reale. Per esempio, prendiamo in considerazione una bevanda a base di uova, latte e succo d arancia.

Dettagli

Applicazioni lineari e diagonalizzazione. Esercizi svolti

Applicazioni lineari e diagonalizzazione. Esercizi svolti . Applicazioni lineari Esercizi svolti. Si consideri l applicazione f : K -> K definita da f(x,y) = x + y e si stabilisca se è lineare. Non è lineare. Possibile verifica: f(,) = 4; f(,4) = 6; quindi f(,4)

Dettagli

Facoltá di Scienze MM.FF.NN. Corso di Studi in Informatica- A.A

Facoltá di Scienze MM.FF.NN. Corso di Studi in Informatica- A.A Facoltá di Scienze MM.FF.NN. Corso di Studi in Informatica- A.A. 5-6 Corso di CALCOLO NUMERICO / ANALISI NUMERICA : Esempi di esercizi svolti in aula 5//5 ) Dato un triangolo, siano a, b le lunghezze di

Dettagli

Metodi diretti per la soluzione di sistemi lineari

Metodi diretti per la soluzione di sistemi lineari Metodi diretti per la soluzione di sistemi lineari N Del Buono 1 Introduzione Consideriamo un sistema di n equazioni in n incognite a 11 x 1 + a 12 x 2 + a 13 x 3 + + a 1n x n = b 1, a 21 x 1 + a 22 x

Dettagli

Informatica B

Informatica B 2013-2014 Matlab Laboratorio del 14/01/2014 Responsabili di laboratorio: Gianluca Durelli: durelli@elet.polimi.it Luigi Malago : malago@di.unimi.it Materiale di laboratorio reperibile all indirizzo: www.gianlucadurelli.com

Dettagli

Metodo dei minimi quadrati e matrice pseudoinversa

Metodo dei minimi quadrati e matrice pseudoinversa Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana Dipartimento Tecnologie Innovative Metodo dei minimi quadrati e matrice pseudoinversa Algebra Lineare Semestre Estivo 2006 Metodo dei minimi quadrati

Dettagli

Parte V: Rilassamento Lagrangiano

Parte V: Rilassamento Lagrangiano Parte V: Rilassamento Lagrangiano Tecnica Lagrangiana Consideriamo il seguente problema di Programmazione Lineare Intera: P 1 min c T x L I Ax > b Cx > d x > 0, intera in cui A = matrice m x n C = matrice

Dettagli

Risoluzione di problemi ingegneristici con Excel

Risoluzione di problemi ingegneristici con Excel Risoluzione di problemi ingegneristici con Excel Problemi Ingegneristici Calcolare per via numerica le radici di un equazione Trovare l equazione che lega un set di dati ottenuti empiricamente (fitting

Dettagli

Somma di numeri floating point. Algoritmi di moltiplicazione e divisione per numeri interi

Somma di numeri floating point. Algoritmi di moltiplicazione e divisione per numeri interi Somma di numeri floating point Algoritmi di moltiplicazione e divisione per numeri interi Standard IEEE754 " Standard IEEE754: Singola precisione (32 bit) si riescono a rappresentare numeri 2.0 10 2-38

Dettagli

Prodotti scalari e matrici

Prodotti scalari e matrici Prodotti scalari e matrici 1 Forme bilineari e matrici In questa sezione vogliamo studiare la corrispondenza biunivoca che esiste tra l insieme delle forme bilineari su di un certo spazio vettoriale V

Dettagli

La riduzione a gradini e i sistemi lineari (senza il concetto di rango)

La riduzione a gradini e i sistemi lineari (senza il concetto di rango) CAPITOLO 4 La riduzione a gradini e i sistemi lineari (senza il concetto di rango) Esercizio 4.1. Risolvere il seguente sistema non omogeneo: 2x+4y +4z = 4 x z = 1 x+3y +4z = 3 Esercizio 4.2. Risolvere

Dettagli

04 - Numeri Complessi

04 - Numeri Complessi Università degli Studi di Palermo Scuola Politecnica Dipartimento di Scienze Economiche, Aziendali e Statistiche Appunti del corso di Matematica 04 - Numeri Complessi Anno Accademico 2015/2016 M. Tumminello,

Dettagli

Equazioni, funzioni e algoritmi: il metodo delle secanti

Equazioni, funzioni e algoritmi: il metodo delle secanti Equazioni, funzioni e algoritmi: il metodo delle secanti Christian Ferrari 1 Introduzione La risoluzione di equazioni in R ci ha mostrato che solo per le equazioni polinomiali di primo e secondo grado,

Dettagli

Condizionamento del problema

Condizionamento del problema Condizionamento del problema x 1 + 2x 2 = 3.499x 1 + 1.001x 2 = 1.5 La soluzione esatta è x = (1, 1) T. Perturbando la matrice dei coefficienti o il termine noto: x 1 + 2x 2 = 3.5x 1 + 1.002x 2 = 1.5 x

Dettagli

Note per il corso di Geometria e algebra lineare 2009-10 Corso di laurea in Ing. Elettronica e delle Telecomunicazioni

Note per il corso di Geometria e algebra lineare 2009-10 Corso di laurea in Ing. Elettronica e delle Telecomunicazioni Note per il corso di Geometria e algebra lineare 009-0 Corso di laurea in Ing. Elettronica e delle Telecomunicazioni Spazi di n-uple e matrici. I prodotti cartesiani RR R e RRR R 3, costituiti dalle coppie

Dettagli

Esercizi svolti sui sistemi lineari

Esercizi svolti sui sistemi lineari Esercizio 1. Risolvere il seguente sistema lineare al variare del parametro reale t: t x + (t 1)y + z = 1 (t 1)y + t z = 1 2 x + z = 5 Soluzione. Il determinante della matrice dei coefficienti è t t 1

Dettagli

Giovanna Carnovale. October 18, Divisibilità e massimo comun divisore

Giovanna Carnovale. October 18, Divisibilità e massimo comun divisore MCD in N e Polinomi Giovanna Carnovale October 18, 2011 1 Divisibilità e massimo comun divisore 1.1 Divisibilità in N In questa sezione introdurremo il concetto di divisibilità e di massimo comun divisore

Dettagli

( ), i, j = 1,2,...,n, si cerca un vettore x!r n tale che

( ), i, j = 1,2,...,n, si cerca un vettore x!r n tale che 4. Sistemi di equazioni algebriche lineari La soluzione numerica della maggior parte dei problemi di interesse nell ingegneria, anche molto complessi, si riduce alla soluzione di un sistema di equazioni

Dettagli

Espressioni ed Equazioni

Espressioni ed Equazioni Espressioni ed Equazioni Introduzione espressioni ed equazioni Espressioni Algebriche ed Equazioni: è qui che comincia il tuo lavoro. Si sta per iniziare a lavorare con le lettere dell'alfabeto, numeri

Dettagli

4 0 = 4 2 = 4 4 = 4 6 = 0.

4 0 = 4 2 = 4 4 = 4 6 = 0. Elementi di Algebra e Logica 2008. Esercizi 4. Gruppi, anelli e campi. 1. Determinare la tabella additiva e la tabella moltiplicativa di Z 6. (a) Verificare dalla tabella moltiplicativa di Z 6 che esistono

Dettagli

Corso di Calcolo Numerico

Corso di Calcolo Numerico Corso di Calcolo Numerico Dott.ssa M.C. De Bonis Università degli Studi della Basilicata, Potenza Facoltà di Ingegneria Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica Risoluzione di Equazioni Algebriche Le equazioni

Dettagli

Rappresentazioni numeriche

Rappresentazioni numeriche Rappresentazioni numeriche Un numero è dotato di un valore una rappresentazione La rappresentazione di un numero è il sistema che utilizziamo per indicarne il valore. Normalmente è una sequenza (stringa)

Dettagli

Problemi di Flusso: Il modello del Trasporto

Problemi di Flusso: Il modello del Trasporto Problemi di Flusso: Il modello del rasporto Andrea Scozzari a.a. 2014-2015 April 27, 2015 Andrea Scozzari (a.a. 2014-2015) Problemi di Flusso: Il modello del rasporto April 27, 2015 1 / 25 Problemi su

Dettagli

LEZIONE 23. ax 2 + bxy + cy 2 + dx + ey + f

LEZIONE 23. ax 2 + bxy + cy 2 + dx + ey + f LEZIONE 23 23.1. Riduzione delle coniche a forma canonica. Fissiamo nel piano un sistema di riferimento Oxy e consideriamo un polinomio di grado 2 in x, y a meno di costanti moltiplicative non nulle, diciamo

Dettagli

C I R C O N F E R E N Z A...

C I R C O N F E R E N Z A... C I R C O N F E R E N Z A... ESERCITAZIONI SVOLTE 3 Equazione della circonferenza di noto centro C e raggio r... 3 Equazione della circonferenza di centro C passante per un punto A... 3 Equazione della

Dettagli

1 L estrazione di radice

1 L estrazione di radice 1 L estrazione di radice Consideriamo la potenza 3 2 = 9 di cui conosciamo: Esponente 3 2 = 9 Valore della potenza Base L operazione di radice quadrata consiste nel chiedersi qual è quel numero x che elevato

Dettagli

Precorso di Matematica

Precorso di Matematica UNIVERSITÀ DEGLI STUDI ROMA TRE FACOLTA DI ARCHITETTURA Precorso di Matematica Anna Scaramuzza Anno Accademico 2005-2006 4-10 Ottobre 2005 INDICE 1. ALGEBRA................................. 3 1.1 Equazioni

Dettagli

Il programma OCTAVE per l insegnamento dell algebra lineare nella Scuola Secondaria p. 1

Il programma OCTAVE per l insegnamento dell algebra lineare nella Scuola Secondaria p. 1 Il programma OCTAVE per l insegnamento dell algebra lineare nella Scuola Secondaria R. Vitolo Dipartimento di Matematica Università di Lecce SaLUG! - Salento Linux User Group Il programma OCTAVE per l

Dettagli

Esercizi sui vettori liberi (i, j, k è una base ortonormale positiva)

Esercizi sui vettori liberi (i, j, k è una base ortonormale positiva) Esercizi sui vettori liberi (i, j, k è una base ortonormale positiva) Esercizio 1 Siano v e w due vettori non paralleli.sapendo che v è un versore e che v w =3 trovare l espressione di tutti i vettori

Dettagli

Diagrammi a blocchi 1

Diagrammi a blocchi 1 Diagrammi a blocchi 1 Sommario Diagrammi di flusso, o a blocchi. Analisi strutturata. Esercizi. 2 Diagrammi a blocchi È un linguaggio formale di tipo grafico per rappresentare gli algoritmi. Attraverso

Dettagli

Esercizi svolti sui sistemi lineari

Esercizi svolti sui sistemi lineari Francesco Daddi - www.webalice.it/francesco.daddi Esercizi svolti sui sistemi lineari Esercizio 1. Risolvere il seguente sistema lineare al variare del parametro reale t: tx+(t 1)y + z =1 (t 1)y + tz =1

Dettagli

Rilassamento Lagrangiano

Rilassamento Lagrangiano RILASSAMENTO LAGRANGIANO 1 Rilassamento Lagrangiano Tecnica più usata e conosciuta in ottimizzazione combinatoria per il calcolo di lower/upper bounds (Held and Karp (1970)). Si consideri il seguente problema

Dettagli

9 Metodi diretti per la risoluzione di sistemi lineari: fattorizzazione P A = LU

9 Metodi diretti per la risoluzione di sistemi lineari: fattorizzazione P A = LU 9 Metodi diretti per la risoluzione di sistemi lineari: fattorizzazione P A LU 9.1 Il metodo di Gauss Come si è visto nella sezione 3.3, per la risoluzione di un sistema lineare si può considerare al posto

Dettagli

Catene di Markov. 8 ottobre 2009

Catene di Markov. 8 ottobre 2009 Catene di Markov 8 ottobre 2009 Definizione 1. Si dice catena di Markov (finita) un sistema dotato di un numero finito n di stati {1, 2,..., n} che soddisfi la seguente ipotesi: la probabilità che il sistema

Dettagli

I RADICALI QUADRATICI

I RADICALI QUADRATICI I RADICALI QUADRATICI 1. Radici quadrate Definizione di radice quadrata: Si dice radice quadrata di un numero reale positivo o nullo a, e si indica con a, il numero reale positivo o nullo (se esiste) che,

Dettagli

Esame di FONDAMENTI DI AUTOMATICA (9 crediti) SOLUZIONE

Esame di FONDAMENTI DI AUTOMATICA (9 crediti) SOLUZIONE Esame di FONDAMENTI DI AUTOMATICA (9 crediti) Prova scritta 16 luglio 2014 SOLUZIONE ESERCIZIO 1. Dato il sistema con: si determinino gli autovalori della forma minima. Per determinare la forma minima

Dettagli

Richiami di aritmetica(2)

Richiami di aritmetica(2) Richiami di aritmetica() Frazioni definizioni, operazioni, espressioni Numeri decimali Rapporti e proporzioni Percentuali Materia Matematica Autore Mario De Leo Le frazioni La frazione è un operatore che

Dettagli

1.5 DIVISIONE TRA DUE POLINOMI

1.5 DIVISIONE TRA DUE POLINOMI Matematica C Algebra. Le basi del calcolo letterale.5 Divisione tra due polinomi..5 DIVISIONE TRA DUE POLINOMI Introduzione Ricordiamo la divisione tra due numeri, per esempio 47:4. Si tratta di trovare

Dettagli

1) Quali dei seguenti sottoinsiemi del campo dei numeri reali ℝ sono sottospazi vettoriali?

1) Quali dei seguenti sottoinsiemi del campo dei numeri reali ℝ sono sottospazi vettoriali? Geometria I lezione del 30 settembre 2013 Presentazione del corso. Nozioni e notazioni: concetti primitivi di insieme, elemento ed appartenenza. Insiemi numerici: i numeri naturali ℕ, gli interi ℤ, i numeri

Dettagli

Lezione 4. Sommario. L artimetica binaria: I numeri relativi e frazionari. I numeri relativi I numeri frazionari

Lezione 4. Sommario. L artimetica binaria: I numeri relativi e frazionari. I numeri relativi I numeri frazionari Lezione 4 L artimetica binaria: I numeri relativi e frazionari Sommario I numeri relativi I numeri frazionari I numeri in virgola fissa I numeri in virgola mobile 1 Cosa sono inumeri relativi? I numeri

Dettagli

Richiami sulla rappresentazione dei numeri in una base fissata

Richiami sulla rappresentazione dei numeri in una base fissata Silvia Bonettini - Appunti di Analisi Numerica 1 Richiami sulla rappresentazione dei numeri in una base fissata In questo capitolo si vogliono richiamare i concetti principali riguardanti la reppresentazione

Dettagli

ESPONENZIALI E LOGARITMI. chiameremo logaritmica (e si legge il logaritmo in base a di c è uguale a b ).

ESPONENZIALI E LOGARITMI. chiameremo logaritmica (e si legge il logaritmo in base a di c è uguale a b ). ESPONENZIALI E LOGARITMI Data una espressione del tipo a b = c, che chiameremo notazione esponenziale (e dove a>0), stabiliamo di scriverla anche in un modo diverso: log a c = b che chiameremo logaritmica

Dettagli

m = a k n k + + a 1 n + a 0 Tale scrittura si chiama rappresentazione del numero m in base n e si indica

m = a k n k + + a 1 n + a 0 Tale scrittura si chiama rappresentazione del numero m in base n e si indica G. Pareschi COMPLEMENTI ED ESEMPI SUI NUMERI INTERI. 1. Divisione con resto di numeri interi 1.1. Divisione con resto. Per evitare fraintendimenti nel caso in cui il numero a del Teorema 0.4 sia negativo,

Dettagli

Cercare il percorso minimo Ant Colony Optimization

Cercare il percorso minimo Ant Colony Optimization Cercare il percorso minimo Ant Colony Optimization Author: Luca Albergante 1 Dipartimento di Matematica, Università degli Studi di Milano 4 Aprile 2011 L. Albergante (Univ. of Milan) PSO 4 Aprile 2011

Dettagli

Elaborazione aut. dei dati

Elaborazione aut. dei dati Programma Elaborazione aut. dei dati Sistema interattivo MATLAB Risoluzione di sistemi lineari e di equazioni non lineari Interpolazione e smoothing di dati Opzioni finanziarie Approssimazione di integrali

Dettagli

Note sull implementazione in virgola fissa di filtri numerici

Note sull implementazione in virgola fissa di filtri numerici Note sull implementazione in virgola fissa di filtri numerici 4 settembre 2006 1 Introduction Nonostante al giorno d oggi i processori con aritmetica in virgola mobili siano molto comuni, esistono contesti

Dettagli

Liceo scientifico Pascal Manerbio Esercizi di matematica per le vacanze estive

Liceo scientifico Pascal Manerbio Esercizi di matematica per le vacanze estive Di alcuni esercizi non verranno riportati i risultati perché renderebbero inutile lo svolgimento degli stessi. Gli esercizi seguenti risulteranno utili se i calcoli saranno eseguiti mentalmente applicando

Dettagli

Importanza delle incertezze nelle misure fisiche

Importanza delle incertezze nelle misure fisiche Importanza delle incertezze nelle misure fisiche La parola errore non significa equivoco o sbaglio Essa assume il significato di incertezza da associare alla misura Nessuna grandezza fisica può essere

Dettagli

ESERCIZIO SOLUZIONE. 13 Aprile 2011

ESERCIZIO SOLUZIONE. 13 Aprile 2011 ESERCIZIO Un corpo di massa m è lasciato cadere da un altezza h sull estremo libero di una molla di costante elastica in modo da provocarne la compressione. Determinare: ) la velocità del corpo all impatto

Dettagli

INTERPOLAZIONE. Francesca Pelosi. Dipartimento di Matematica, Università di Roma Tor Vergata. CALCOLO NUMERICO e PROGRAMMAZIONE

INTERPOLAZIONE. Francesca Pelosi. Dipartimento di Matematica, Università di Roma Tor Vergata. CALCOLO NUMERICO e PROGRAMMAZIONE INTERPOLAZIONE Francesca Pelosi Dipartimento di Matematica, Università di Roma Tor Vergata CALCOLO NUMERICO e PROGRAMMAZIONE http://www.mat.uniroma2.it/ pelosi/ INTERPOLAZIONE p./8 INTERPOLAZIONE Nella

Dettagli

Robotica industriale. Richiami di statica del corpo rigido. Prof. Paolo Rocco

Robotica industriale. Richiami di statica del corpo rigido. Prof. Paolo Rocco Robotica industriale Richiami di statica del corpo rigido Prof. Paolo Rocco (paolo.rocco@polimi.it) Sistemi di forze P 1 P 2 F 1 F 2 F 3 F n Consideriamo un sistema di forze agenti su un corpo rigido.

Dettagli

valore di a: verso l alto (ordinate crescenti) se a>0, verso il basso (ordinate decrescenti) se a<0;

valore di a: verso l alto (ordinate crescenti) se a>0, verso il basso (ordinate decrescenti) se a<0; La parabola è una particolare conica definita come è una curva aperta, nel senso che non può essere contenuta in alcuna superficie finita del piano; è simmetrica rispetto ad una retta, detta ASSE della

Dettagli

INDICAZIONI PER LA RICERCA DEGLI ASINTOTI VERTICALI

INDICAZIONI PER LA RICERCA DEGLI ASINTOTI VERTICALI 2.13 ASINTOTI 44 Un "asintoto", per una funzione y = f( ), è una retta alla quale il grafico della funzione "si avvicina indefinitamente", "si avvicina di tanto quanto noi vogliamo", nel senso precisato

Dettagli

FUNZIONI ELEMENTARI, DISEQUAZIONI, NUMERI REALI, PRINCIPIO DI INDUZIONE Esercizi risolti

FUNZIONI ELEMENTARI, DISEQUAZIONI, NUMERI REALI, PRINCIPIO DI INDUZIONE Esercizi risolti FUNZIONI ELEMENTARI, DISEQUAZIONI, NUMERI REALI, PRINCIPIO DI INDUZIONE Esercizi risolti Discutendo graficamente la disequazione x > 3 + x, verificare che l insieme delle soluzioni è un intervallo e trovarne

Dettagli

Esercitazione 03: Sistemi a tempo discreto

Esercitazione 03: Sistemi a tempo discreto 0 aprile 06 (h) Alessandro Vittorio Papadopoulos alessandro.papadopoulos@polimi.it Fondamenti di Automatica Prof. M. Farina Analisi di investimenti Una banca propone un tasso d interesse i = 3% trimestrale

Dettagli

Richiami di aritmetica

Richiami di aritmetica Richiami di aritmetica I numeri naturali L insieme dei numeri naturali, che si indica con N, comprende tutti i numeri interi maggiori di zero. Operazioni fondamentali OPERAZIONE SIMBOLO RISULTATO TERMINI

Dettagli

Ripasso di Calcolo Scientifico: Giulio Del Corso

Ripasso di Calcolo Scientifico: Giulio Del Corso Ripasso di Calcolo Scientifico: Giulio Del Corso Queste dispense sono tratte dalle lezioni del Prof. Gemignani e del Prof. Bini del corso di Calcolo Scientifico (2014/2015) dell università di Pisa. Non

Dettagli

Equazioni di Primo grado

Equazioni di Primo grado Equazioni di Primo grado Definizioni Si dice equazione di primo grado un uguaglianza tra due espressioni algebriche verificata solo per un determinato valore della variabile x, detta incognita. Si chiama

Dettagli

Codice Gray. (versione Marzo 2007)

Codice Gray. (versione Marzo 2007) Codice Gray (versione Marzo 27) Data una formula booleana con n variabili, per costruire una tavola di verità per questa formula è necessario generare tutte le combinazioni di valori per le n variabili.

Dettagli

2.3 Cammini ottimi. E. Amaldi Fondamenti di R.O. Politecnico di Milano 1

2.3 Cammini ottimi. E. Amaldi Fondamenti di R.O. Politecnico di Milano 1 . Cammini ottimi E. Amaldi Fondamenti di R.O. Politecnico di Milano .. Cammini minimi e algoritmo di Dijkstra Dato un grafo orientato G = (N, A) con una funzione di costo c : A c ij R e due nodi s e t,

Dettagli

Numeri frazionari. sistema posizionale. due modi: virgola fissa virgola mobile. posizionale, decimale

Numeri frazionari. sistema posizionale. due modi: virgola fissa virgola mobile. posizionale, decimale Numeri frazionari sistema posizionale due modi: virgola fissa virgola mobile posizionale, decimale 0,341=tre decimi più quattro centesimi più un millesimo cifre dopo la virgola: decimi centesimi millesimi

Dettagli

SISTEMI LINEARI QUADRATI: METODI ITERATIVI

SISTEMI LINEARI QUADRATI: METODI ITERATIVI SISTEMI LINEARI QUADRATI: METODI ITERATIVI CALCOLO NUMERICO e PROGRAMMAZIONE SISTEMI LINEARI QUADRATI:METODI ITERATIVI p./54 RICHIAMI di ALGEBRA LINEARE DEFINIZIONI A R n n simmetrica se A = A T ; A C

Dettagli

+2 3 = = =3 + =3 + =8 =15. Sistemi lineari. nelle stesse due incognite. + = + = = = Esempi + =5. Il sistema è determinato

+2 3 = = =3 + =3 + =8 =15. Sistemi lineari. nelle stesse due incognite. + = + = = = Esempi + =5. Il sistema è determinato Sistemi di equazioni SISTEMI LINEARI Un sistema di equazioni è un insieme di equazioni per le quali si cercano eventuali soluzioni comuni. +=7 =1 Ognuna delle due equazioni ha infinite soluzioni. La coppia

Dettagli

Esercizio. Sia a R non nullo e siano m, n numeri interi non nulli con m n. Allora a m /a n è uguale a. [1] 1/a n m [2] 1/a m n [3] 1/a n m [4] a n m

Esercizio. Sia a R non nullo e siano m, n numeri interi non nulli con m n. Allora a m /a n è uguale a. [1] 1/a n m [2] 1/a m n [3] 1/a n m [4] a n m Sia a R non nullo e siano m, n numeri interi non nulli con m n. Allora a m /a n è uguale a [1] 1/a n m [2] 1/a m n [3] 1/a n m [4] a n m Vale la [1] perché per le proprietà delle potenze risulta a m a

Dettagli

Le disequazioni frazionarie (o fratte)

Le disequazioni frazionarie (o fratte) Le disequazioni frazionarie (o fratte) Una disequazione si dice frazionaria (o fratta) se l'incognita compare al denominatore. Esempi di disequazioni fratte sono: 0 ; ; < 0 ; ; Come per le equazioni fratte,

Dettagli

EQUAZIONI CON VALORE ASSOLUTO DISEQUAZIONI CON VALORE ASSOLUTO

EQUAZIONI CON VALORE ASSOLUTO DISEQUAZIONI CON VALORE ASSOLUTO EQUAZIONI CON VALORE AOLUTO DIEQUAZIONI CON VALORE AOLUTO Prima di tutto: che cosa è il valore assoluto di un numero? Il valore assoluto è quella legge che ad un numero (positivo o negativo) associa sempre

Dettagli

Esercizio C2.1 - Acquisizione dati: specifiche dei blocchi

Esercizio C2.1 - Acquisizione dati: specifiche dei blocchi Esercizio C2.1 - Acquisizione dati: specifiche dei blocchi È dato un segnale analogico avente banda 2 khz e dinamica compresa tra -2 V e 2V. Tale segnale deve essere convertito in segnale digitale da un

Dettagli

CORSO DI LAUREA IN MATEMATICA

CORSO DI LAUREA IN MATEMATICA CORSO DI LAUREA IN MATEMATICA ESERCITAZIONI DI ANALISI MATEMATICA I BREVI RICHIAMI DELLA TEORIA DEI LIMITI. Confronto di infinitesimi. Sia A sottoinsieme di R, sia 0 punto di accumulazione di A nella topologia

Dettagli

ESERCIZI SVOLTI SUL CALCOLO INTEGRALE

ESERCIZI SVOLTI SUL CALCOLO INTEGRALE ESERCIZI SVOLTI SUL CALCOLO INTEGRALE * Tratti dagli appunti delle lezioni del corso di Matematica Generale Dipartimento di Economia - Università degli Studi di Foggia Prof. Luca Grilli Dott. Michele Bisceglia

Dettagli

CONICHE. Esercizi Esercizio 1. Nel piano con riferimento cartesiano ortogonale Oxy sia data la conica C di equazione

CONICHE. Esercizi Esercizio 1. Nel piano con riferimento cartesiano ortogonale Oxy sia data la conica C di equazione CONICHE Esercizi Esercizio 1. Nel piano con riferimento cartesiano ortogonale Oy sia data la conica C di equazione 7 2 + 2 3y + 5y 2 + 32 3 = 0. Calcolare le equazioni di una rototraslazione che riduce

Dettagli

1 Multipli di un numero

1 Multipli di un numero Multipli di un numero DEFINIZIONE. I multipli di un numero sono costituiti dall insieme dei prodotti ottenuti moltiplicando quel numero per la successione dei numeri naturali. I multipli del numero 4 costituiscono

Dettagli

Prof.ssa Laura Pagnozzi Prof. Ivano Coccorullo. Calcolo Combinatorio

Prof.ssa Laura Pagnozzi Prof. Ivano Coccorullo. Calcolo Combinatorio Prof.ssa Laura Pagnozzi Prof. Ivano Coccorullo Calcolo Combinatorio Calcolo Combinatorio ü Molti dei problemi classici di calcolo delle probabilità si riducono al calcolo dei casi favorevoli e di quelli

Dettagli

Esercizi svolti sulla parabola

Esercizi svolti sulla parabola Liceo Classico Galilei Pisa - Classe a A - Prof. Francesco Daddi - 19 dicembre 011 Esercizi svolti sulla parabola Esercizio 1. Determinare l equazione della parabola avente fuoco in F(1, 1) e per direttrice

Dettagli

Corso di Geometria e Algebra Lineare - Sezione di Metodi Numerici

Corso di Geometria e Algebra Lineare - Sezione di Metodi Numerici Corso di Geometria e Algebra Lineare - Sezione di Metodi Numerici C. Vergara 3. Metodo della fattorizzazione LU per la risoluzione di un sistema lineare Errori di arrotondamento. Prima di affrontare la

Dettagli

Rilassamento Lagrangiano

Rilassamento Lagrangiano Rilassamento Lagrangiano AA 2009/10 1 Rilassamento Lagrangiano Tecnica più usata e conosciuta in ottimizzazione combinatoria per il calcolo di lower/upper bounds (Held and Karp (1970)). Si consideri il

Dettagli

Metodo alternativo per il calcolo delle divisioni.

Metodo alternativo per il calcolo delle divisioni. Metodo alternativo per il calcolo delle divisioni. A cura di Eugenio Amitrano Contenuto dell articolo: 1. Introduzione........ 2 2. Descrizione......... 2 3. Conclusioni......... 1. Introduzione Il presente

Dettagli

Daniela Lera A.A. 2008-2009

Daniela Lera A.A. 2008-2009 Daniela Lera Università degli Studi di Cagliari Dipartimento di Matematica e Informatica A.A. 2008-2009 Equazioni non lineari Metodo di Newton Il metodo di Newton sfrutta le informazioni sulla funzione

Dettagli