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2 L assertività 1. L assertività Abstract Viene proposta una lettura dell assertività come competenza sociale che permette di garantire uno stato di benessere emotivo per coloro che la mettono in pratica e per i loro interlocutori. Sono presentate situazioni sociali ansiogene che possono mettere in crisi le proprie capacità di gestione assertiva degli eventi. Viene presentata una classificazione di tali situazioni e vengono descritti tipici comportamenti di risposta a tali eventi, proponendo accanto ad essi una alternativa assertiva di risposta. Sono infine proposti alcuni concreti esercizi di assertività. L'assertività è la capacità di esprimere se stesso e i propri diritti senza violare o negare i diritti degli altri utilizzando una comunicazione diretta, chiara e onesta. Con questa definizione il vocabolo assertivness compare per la prima volta nel 1949 in un lavoro di Joseph Salter dal titolo Conditioned Reflex Therapy. L assertività è intesa come un modello di comportamento interpersonale, capace di garantire non soltanto un ragionevole livello di civiltà nei rapporti tra gli uomini, ma contemporaneamente uno stato di benessere emotivo per coloro che lo mettono in pratica. Concretamente, le persone capaci di mettere in atto un comportamento assertivo sono in grado di: esprimere in modo civile e non conflittuale i loro stati d animo, i punti di vista ed i valori con un atteggiamento caratterizzato da piena fiducia in sé e negli altri comunicare desideri, critiche, opinioni in modo chiaro e diretto, senza essere minacciosi o aggressivi né rinunciatari o passivi comprendere gli stati d'animo, i punti di vista e i valori dei loro interlocutori; entrare in rapporto con gli altri secondo una logica di controllo dei loro comportamenti sapendo scegliere le modalità di comunicazione in grado di favorire nella misura massima il raggiungimento dei loro obiettivi. Un comportamento assertivo promuove l'uguaglianza nei rapporti umani, mettendoci in grado di agire nel nostro migliore interesse, di difenderci senza ansia, di esprimere con facilità e onestà le nostre sensazioni. Essere assertivi significa vivere esercitando i propri diritti in modo naturale, senza provare tensione, riconoscendo agli altri gli stessi diritti. Sono esempi di comportamenti assertivi: Rispettare gli altri, i loro diritti e le loro opinioni Accettare il punto di vista degli altri Non permettere agli altri di essere aggressivi nei propri confronti (non subirli) Disponibilità a modificare le proprie opinioni Offrire le critiche non in un ottica manipolativa ma costruttiva Ascoltare gli altri ma saper decidere autonomamente Non lasciarsi manipolare Sapere compiere auto-osservazioni e auto-valutazioni con modalità corrette Argomentare in modo esplicito e spiegare le proprie ragioni Manifestare preferenze, sentimenti, emozioni, dissenso, approvazione Formulare richieste Formulare proposte Fornire risposte Identificare e ammettere i propri limiti Scusarsi se in difetto L antitesi dell assertività è costituita dai comportamenti sociali inadeguati. Distinguiamo due generi principali di comportamenti sociali inadeguati: il comportamento passivo e il comportamento aggressivo. La passività consiste nell incapacità più o meno pronunciata di esprimere i propri sentimenti, ed in modo particolare i sentimenti negativi e di dissenso (fare critiche, dire di no, ecc.). È esperienza comune che l incapacità di esprimere HXO Humanities inventrix Opera } Page 2

3 punti di vista diversi da quelli dei nostri interlocutori può facilmente portarci ad uno stato di insoddisfazione nei confronti di noi stessi, ad una vera e propria insofferenza destinata a crescere con il tempo e con il ripetersi di situazioni uguali. Appare evidente quanto una situazione di questo genere risulti controproducente in molte situazioni professionali. Sono esempi di comportamenti passivi: Subire, difendersi con scuse e bugie Accettare pur non convinti opinioni e valutazioni altrui Rimandare i problemi invece di risolverli Avere difficoltà a prendere decisioni Avere necessità dell approvazione altrui Dipendere dal giudizio degli altri Non riuscire a comunicare le proprie opinioni e sentimenti Una persona che si trovi in uno stato più o meno continuativo di passività, sperimenterà in particolare una notevole difficoltà ad assumere nei confronti delle altre persone comportamenti capaci di infondere sicurezza e di trasmettere una reale attenzione nei confronti dei loro problemi. L aggressività consiste in un approccio interpersonale bellicoso, ostile, oppositivo, critico, offensivo e lesivo della dignità personale dell interlocutore. Il comportamento aggressivo è quello di una persona che gestisce le relazioni cercando di fare in modo che le proprie esigenze ed i propri diritti siano soddisfatti ad ogni costo. In questo modo, pur ottenendo a volte dei successi, chi si comporta in modo aggressivo si trova spesso ad essere insoddisfatto di se stesso. Il comportamento della persona aggressiva è rivolto esclusivamente verso la soddisfazione dei propri bisogni e nega o non si preoccupa della dignità e credibilità dell interlocutore. Sono esempi di comportamento aggressivo: Calpestare i diritti altrui Ritenersi sempre nel giusto Attribuire i propri errori e disagi alla responsabilità altrui Non ammettere di poter sbagliare Sopravvalutarsi e sentirsi sempre il migliore Non accettare le opinioni altrui Colpevolizzare e considerare gli altri inferiori Non chiedere scusa quando necessario Non ascoltare quando gli altri parlano, interrompere spesso l interlocutore Manipolare Sottovalutare i problemi altrui Si può ritenere che il ricorso a comportamenti di tipo aggressivo, così come a quelli di tipo passivo, costituisce un tentativo di superamento di una specifica carenza nelle abilità di comunicazione; abilità che consentirebbero il raggiungimento degli scopi desiderati in modo più efficace e senza generare le gravi conseguenze spesso legate a comportamenti troppo marcatamente aggressivi. Tali modalità di risposta, molto differenti all osservazione superficiale, sono tuttavia assimilabili e omologabili in termini di motivo generatore, dato nella sfiducia in se stessi e nelle proprie capacità di rispondere efficacemente alla situazione ansiogena. Per quanto paradossale possa sembrare, dunque, le persone caratterizzate da una predominanza di comportamenti aggressivi, non sono sostanzialmente differenti da quelle in cui sono predominanti comportamenti di tipo passivo. Entrambe partono da una difficoltà personale che si riflette, seppure in maniera molto diversa, nel comportamento ed in particolare nella comunicazione. Non esistono persone sempre assertive, ma solamente comportamenti assertivi, che possono essere prodotti da tutti. Alcune situazioni particolari mettono a dura prova la nostra assertività: gestire il rapporto con i colleghi, con i collaboratori, con il capo; rapportarci alle persone che per noi sono autorevoli; svolgere con efficacia ed autorevolezza il nostro ruolo di leader, in famiglia, sul lavoro o con gli amici; affrontare in modo corretto le critiche che ci vengono fatte; farci rispettare all'interno di un gruppo di pari; esprimere i nostri più autentici sentimenti con le persone alle quali siamo legate affettivamente; effettuare delle scelte nel campo professionale ed affettivo; saper fare e saper accettare i complimenti; saper fare e saper rifiutare richieste. HXO Humanities inventrix Opera } Page 3

4 È innanzitutto importante capire in che modo ed in quali situazioni abbiamo difficoltà ad essere assertivi. Ad esempio, potrebbe accadere che una persona, iniziando a osservarsi con particolare attenzione, scopra che nella gran parte delle situazioni riesce ad essere assertiva, ma che tende a diventare aggressiva quando subisce delle critiche dal suo capo o da una persona autorevole o significativa. O che tende a diventare passiva quando alcune persone le chiedono dei favori a cui non riesce ad dire di no, a opporre un rifiuto. Vi sono situazioni relazionali che appaiono particolarmente difficili, ostili, pericolose. Sono situazioni sociali in cui si ha l impressione che non esistano vie di uscita e che, quindi, non si sarà in grado di gestirle adeguatamente. In queste circostanze la persona sente di diventare anassertiva, di non riuscire a governare, a mantenere un controllo sui propri comportamenti, di divenire reattiva anziché mantenere un atteggiamento proattivo. L emozione soggettiva associata a tali situazioni è chiamata ansia sociale. Le ansie sociali Per ansia sociale si intendono tutti quegli stati di malessere e di disagio emotivo che, in determinate circostanze sociali, impediscono di esprimere in modo appropriato sentimenti, punti di vista e opinioni e di gestire le interazioni con l altro attraverso modalità assertive. Le ansie sociali sono così classificabili: Critica: ricevere critiche da altre persone, obiezioni, contestazioni, disapprovazione, manifestazioni di disinteresse, incomprensione, esclusione, essere ridicolizzati. Perdita: non riuscire a stabilire il rapporto desiderato, temere l interruzione di rapporti esistenti, di tipo affettivo, professionale, sociale, sentire che per l altra persona la relazione fra noi ha natura diversa da quella che noi attribuiamo al rapporto. Intimità: ricevere o esprimere manifestazioni di emozioni e sentimenti, cortesia, disponibilità, complimenti ed elogi, desideri, preferenze. Attenzione: trovarsi o mettersi al centro dell interesse, manifestando o ricevendo espressioni di opinioni, dichiarazioni, conoscenze e capacità, riconoscimenti, approvazioni, responsabilità. Confronto: trovarsi o mettersi a confronto con gli altri ricevendo o esprimendo manifestazioni di contrapposizioni, nelle competizioni, nelle decisioni, nelle contestazioni, nelle richieste di cambiamento dei comportamenti. Di fronte a situazioni di ansia sociale sentite come maggiormente significative e pregnanti per sé, le persone tendono a rispondere, su un piano psicologico, con una sensazione di impotenza e inadeguatezza, di apatia, rassegnazione, insicurezza, di indecisione, confusione, pessimismo, irascibilità, senso di colpa o persecuzione, dimenticanza. Su un piano comportamentale, tendono a mettere in atto risposte che possono essere raggruppate nelle due macrocategorie dei comportamenti passivi e dei comportamenti aggressivi. Esempi di situazioni di ansia sociale che possono indurre un comportamento passivo o aggressivo: Atteggiamento passivo Atteggiamento aggressivo Atteggiamento assertivo Situazioni di ansia sociale Dire di no Non dice di no e inventa scuse Non esita a dire di no, spesso anche senza ragioni, non si preoccupa di motivare le ragioni del rifiuto Ricevere critiche Chiedere Si difende negando i propri errori, cerca di nasconderli o di mascherarli o chiede umilmente scusa Ha paura di chiedere, non chiede, usa scuse, dice che sono altri a volerlo Reagisce alle critiche senza preoccuparsi di esaminare se sono giuste o no, contrattacca, nega la sua responsabilità, si infuria Non chiede, ordina; non spiega i motivi delle richieste, non si preoccupa delle conseguenze Riflette prima di rifiutare ma non ha timore di farlo se lo ritiene necessario; motiva il suo rifiuto Affronta serenamente e razionalmente le critiche valutandone la validità; sa imparare dagli errori Non ha paura di chiedere. Motiva le sue richieste, si preoccupa che le persone ne HXO Humanities inventrix Opera } Page 4

5 Prendere decisioni Ha difficoltà a prendere decisioni che tende a delegare ad altri, preferisce eseguire compiti decisi da altri, rinuncia a esporre il proprio punto di vista pur di evitare di esporsi, soprattutto se questo risulta di minoranza o impopolare. Dare feedback positivi Ascoltare Criticare Evita di offrire feedback positivi, dà per scontato che gli altri siano consapevoli della loro positività e che non abbiano bisogno dei suoi feedback Ascolta senza porre domande, lascia che l interlocutore gestisca i tempi e i ritmi dell interazione, si limita ad accogliere i messaggi dell altro senza tentativi di approfondimento o chiarimento Ha difficoltà a dare feedback negativi, rimanda delle sue richieste Prende decisioni senza preoccuparsi dei punti di vista degli altri, rimane rigido e ancorato alle proprie posizioni senza ascoltare gli interlocutori, può tendere a far propria un idea solo in quanto contrastante con quella diffusa, corre rischi inutili per una scarsa attenzione alle variabili in gioco. Non dà feedback positivi, ritiene che sia più utile criticare che rinforzare Non ascolta, manda segnali di disinteresse sul piano verbale e non verbale, interrompe, giudica, impone i propri ritmi e punti di vista, non pone domande, si spazientisce Critica le persone in modo distruttivo capiscano le ragioni. Usa gli ordini solo quando è necessario Sa prendere decisioni e assumersi la responsabilità dei rischi associati, sa ponderare le scelte ma anche agire in assenza di alcune informazioni, presenta il proprio punto di vista anche se impopolare senza censurarsi preventivamente Sa dare feedback positivi con chiarezza, specificità, su questioni che anche l interlocutore percepisce rilevanti per sé, articolandone le motivazioni Sa mandare segnali di interesse sia verbali che non verbali, pone domande di approfondimento e chiarimento, sa dedicare il proprio tempo all altro dando comunque dei confini Critica il comportamento delle persone quando è necessario ma lo fa in modo chiaro, circostanziato, specifico, trasmettendo fiducia nell altro, in modo non distruttivo ed entro un clima relazionale positivo e supportivo Riuscire a sviluppare una competenza di gestione assertiva degli eventi e delle situazioni, significa soprattutto imparare a riconoscere quali sono, peculiari per ciascuno di noi, le situazioni di ansia sociale che possono ridurre la nostra capacità di essere assertivi e quali sono le risposte, passive o aggressive, che automaticamente saremmo inclini a mettere in atto. Per concludere: alcuni esercizi di assertività Sii più specifico e chiaro possibile riguardo a ciò che desideri, pensi e senti. Sii diretto. Rivolgi il tuo messaggio alla persona cui è diretto. Se vuoi dire qualcosa a Mario, dillo proprio a lui; non dirlo a nessun altra persona, nemmeno del suo gruppo, tranne che a lui. Personalizza il messaggio. Il tuo messaggio deriva sempre da una parte di te, dalle tue concezioni, dalle tue percezioni. Puoi renderlo personale attraverso frasi del tipo "Non sono d'accordo con te" (meglio di: "Hai torto"), ad esempio. Sollecita un'altra domanda o una risposta: "Sono stato chiaro?", "Come vedi questa situazione?", "Cosa vorresti fare?". Chiedere un feedback può incoraggiare gli altri a correggere qualsiasi malinteso che si HXO Humanities inventrix Opera } Page 5

6 potrebbe essere creato, così come può aiutare gli altri a capire che stai esprimendo semplicemente una tua opinione. Sprona gli altri ad essere chiari, diretti e specifici nel loro feedback. Una volta che hai imparato ad essere più assertivo, ricordati di usare le tue capacità in maniera ragionata, non solo attraverso ciò che dici a qualcuno con le parole, ma anche a livello non verbale attraverso il tono della voce, i gesti, lo sguardo, le espressioni del viso e la postura. HXO Humanities inventrix Opera } Page 6

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