Decisione N del 26 luglio 2016

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1 COLLEGIO DI ROMA composto dai signori: (RM) MASSERA (RM) MELI (RM) SCIUTO Presidente Membro designato dalla Banca d'italia Membro designato dalla Banca d'italia (RM) CARATELLI Membro designato da Associazione rappresentativa degli intermediari (CO) COLOMBO Membro designato da Associazione rappresentativa dei clienti Relatore SCIUTO MAURIZIO Nella seduta del 07/07/2016 dopo aver esaminato: - il ricorso e la documentazione allegata - le controdeduzioni dell intermediario e la relativa documentazione - la relazione della Segreteria tecnica FATTO 1. Afferma l associazione ricorrente che in data alle ore 14:39, una collaboratrice dell associazione, delegata dalla rappresentante legale, versava la somma di 1.750,00 derivante dall incasso di uno spettacolo allestito dall associazione, mediante il deposito delle banconote nella cassa continua dell ATM presso la filiale dell intermediario in cui aveva acceso il rapporto di conto corrente. Prosegue la ricorrente lamentando che l operazione di versamento non andò a buon fine in quanto lo sportello ATM segnalò un guasto e contabilizzò il versamento di un importo inferiore a quello eseguito, e cioè di soli 1.200,00 euro. A conferma di ciò, l ATM rilasciava una distinta di versamento con la dicitura operazione non completata. Aggiunge la ricorrente che la cifra versata era senza dubbio pari ad 1.750,00 poiché, da un lato, le banconote erano state conteggiate più volte prima del versamento e, dall altro, Pag. 2/6

2 coincidevano con l incasso derivante dalla messa in scena dello spettacolo; mentre, d altro canto, il malfunzionamento dello sportello ATM è testimoniato da quanto riprodotto sulla distinta di versamento che testimoniava il mancato completamento dell operazione. Chiede in ragione di ciò l accredito da parte della banca convenuta della somma non contabilizzata, e cioè di 550, Dal canto suo l intermediario, nelle sue controdeduzioni, deduce che dalle scritture contabili e dalla distinta di versamento emerge come non si sia verificato un vero e proprio malfunzionamento, bensì una mera interruzione dell operazione; che infatti, in data , intervenne un tecnico specializzato il quale, dopo le verifiche di rito, addivenne alla conclusione che non vi fosse stata alcuna anomalia; tanto ciò vero che dalla chiusura contabile non emerse alcuna eccedenza di banconote. Tutto ciò esposto, l intermediario chiede il rigetto del ricorso in quanto privo di elementi probatori a sostegno. DIRITTO Il ricorso è meritevole d accoglimento in ragione di quanto segue. Deve innanzitutto rilevarsi, in diritto, che in caso di mancata contabilizzazione di banconote in caso di versamento ATM (e, analogamente, in materia di mancata erogazione delle banconote in caso di prelievo ATM), risulta applicabile l art. 10 d.lgs. n. 11/2010, considerato che secondo l art. 1, n. 1, del medesimo decreto, tra i servizi di pagamento oggetto della relativa disciplina rientrano i servizi che permettono di depositare il contante su un conto di pagamento ; e che, d altro canto, il Provvedimento della Banca d Italia del 5 luglio 2011, attuativo del titolo II del predetto d. lgs. 11/2010, ribadisce a sua volta che il deposito di contante su un conto di pagamento consiste nel versamento di contante su un conto e comprende il servizio di cassa continua, ossia di deposito di contante su un conto di pagamento eseguito presso uno sportello automatico. Tanto premesso, dunque, sull applicabilità alla vicenda dedotta in lite del predetto art. 10, merita anche ricordare come questo (rubricato: Prova di autenticazione ed esecuzione delle operazioni di pagamento ) preveda, al suo primo comma, che Qualora l'utilizzatore di servizi di pagamento neghi di aver autorizzato un'operazione di pagamento già eseguita o sostenga che questa non sia stata correttamente eseguita, è onere del prestatore di servizi di pagamento provare che l'operazione di pagamento è stata autenticata, correttamente registrata e contabilizzata e che non ha subito le conseguenze del Pag. 3/6

3 malfunzionamento delle procedure necessarie per la sua esecuzione o di altri inconvenienti. Da tale norma deriva dunque che in caso di operazione di versamento di contante attraverso sportelli automatici, sul cliente incombe l onere della sola allegazione del malfunzionamento, accompagnata dalla pronta segnalazione del medesimo all intermediario; mentre grava su quest ultimo la prova del corretto funzionamento delle procedure necessarie per la puntuale esecuzione dell operazione di pagamento: con la necessità, quindi, che egli produca adeguata documentazione che attesti la corretta operatività dell ATM, rappresentandone i relativi flussi informatici secondo modalità che risultino sufficientemente esaurienti ed intellegibili. Si richiede, insomma, l idoneità di tale documentazione informatica a fornire informazioni esaurienti circa il funzionamento delle apparecchiature utilizzate. E del resto a conclusioni non dissimili potrebbe pervenirsi seguendo i principi generali sulla distribuzione dell onere della prova, alla stregua dei quali occorre tener conto, in concreto, della possibilità per le parti di provare fatti e circostanze che ricadono nelle rispettive sfere di controllo (il c.d. principio di vicinanza della prova ). Considerato dunque che, da un lato, può riconoscersi in astratto valenza probatoria alle registrazioni informatiche delle apparecchiature bancomat o ATM, ma che dall altro lato, per escludere anomalie nei flussi informatici relativi alle operazioni contestate, occorrerà, in concreto, che l Arbitro disponga di informazioni esaurienti circa il funzionamento delle apparecchiature utilizzate, e in particolare che consti la completezza del giornale di fondo (rispetto all intera giornata in cui è stato effettuato il versamento) e la disponibilità della quadratura di cassa (così infatti Collegio di Napoli, dec. n. 1277/2015), può trarsene la conclusione, rispetto alla concreta vicenda ora considerata, che in senso sfavorevole alla banca convenuta militano almeno due elementi. Il primo è che, sia dalla stessa distinta di versamento generata dallo stesso ATM che dal giornale di fondo con la lista dei movimenti ATM relativi alle giornate del 27 e 28 gennaio 2016 (quali prodotti in giudizio), emerge come in corrispondenza dell operazione contestata venne evidenziata un anomalia nell ATM, certificata dalla dicitura OFF : e quindi, all evidenza, un malfunzionamento dell ATM stesso (per la rilevanza di consimili indici, si ricordi già quanto affermato da questo Collegio, dec. n. 7314/2014, in cui dal giornale di fondo emergevano, due codici di anomalia). Pag. 4/6

4 A questo riguardo, la banca si è limitata ad asserire che si sarebbe trattato semplicemente di un calo di linea ma non di un anomalia nel conteggio delle banconote, senza tuttavia aver fornito ulteriori evidenze a sostegno di tale affermazione. Né adeguata evidenza a sostegno di tale affermazione potrebbe ravvisarsi ed è questo il secondo elemento rilevante ai fini della presente decisione - nella prospettazione fornita dalla banca in merito alle banconote in giacenza nel cassetto L4 ( ,00) e L3 ( 235,00) relative alla data del E infatti: (i) non solo da tale prospettazione, in assenza di ulteriori dettagli e/o legende, non è dato a quest Arbitro verificare con certezza se l evidenza faccia riferimento all effettivo conteggio delle banconote ai fini della quadratura di cassa o alle registrazioni contabili dell ATM; (ii) ma, oltre a ciò, risulta che pur a seguito della richiesta di integrazione documentale della Segreteria Tecnica di quest Arbitro rivolta alla resistente, quest ultima abbia prodotto (quale doc. 5) un documento indicato come lista movimenti ATM dalla data operazione alla data verifica saldo che in realtà risulta solo parziale (compaiono infatti soltanto i fogli n. 4 e n. 5 di sette ). Tale lista, in effetti, copre operazioni temporalmente collocate in un orario che va dalle del (data dell operazione in discorso; ma non si comprende però perché non comprenda anche quelle compiute in orario precedente nella stessa data) alle ore 8:51 del giorno successivo; e la cui somma complessiva, in ogni caso, non coincide con la somma poi accertata come giacenza di banconote (il che ci si sarebbe quantomeno attesi ai fini di una prova della congruità di tale elemento di prova), portando piuttosto ad una somma ampiamente inferiore ( ,48) e pertanto insignificante per poter escludere che non vi fu un eccedenza di banconote rispetto a tutti i versamenti operati mediante cassa continua in quella data. Né potrebbe certo risultare sufficiente, a tal fine, il mero rapporto d intervento del consulente autoreferenzialmente prodotto dalla resistente, in cui si attesta che non erano presenti nel cassetto ATM banconote in eccedenza; anche perché, tra l altro, tale rapporto reca la data del (venerdì), risultando pertanto effettuato non il giorno successivo ( ) a quell operazione contestata ( ), ma soltanto due giorni dopo. E in senso analogo a quanto qui rilevato, si ricordi anche Collegio di Napoli, dec. n del (rilevando l insufficienza della sezione del giornale di fondo allegata, in quanto non copriva l intera giornata, ma solo le operazioni compiute pochi minuti dopo l operazione parzialmente contestata dal ricorrente, non risultando idonea, per tale motivo, Pag. 5/6

5 a dimostrare compiutamente l assenza di anomalie in un arco temporale ragionevolmente ampio, in relazione al prelievo oggetto di ricorso). Alla luce di tutti gli elementi sopra considerati, ampiamente insufficienti per ritenere assolto l onere della prova contraria incombente della banca, deve quindi ritenersi fondata, secondo il criterio posto dall art. 10, comma 1, d. lgs. 10/2011, la pretesa della ricorrente alla quale la banca dovrà rimborsare la somma richiesta di 550,00 più interessi. P.Q.M. Il Collegio, in accoglimento del ricorso, dispone che l intermediario corrisponda alla parte ricorrente l importo di euro 550,00 oltre interessi dalla data del reclamo al saldo. Dispone, inoltre, ai sensi della vigente normativa, che l intermediario corrisponda alla Banca d Italia la somma di Euro 200,00 (duecento/00) quale contributo alle spese della procedura e alla parte ricorrente quella di Euro 20,00 (venti/00) quale rimborso della somma versata alla presentazione del ricorso. IL PRESIDENTE firma 1 Pag. 6/6