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1 1166 AZIENDA OSPEDALIERA DELLA PROVINCIA DI PAVIA Sede Legale: Viale Repubblica, PAVIA Tel Telefax IL CLISTERE EVACUATIVO Rev. n Descrizione modifica Firma Data Rev. n 0 Luglio 2011 Preparato: Verificato e approvato: Gruppo di Lavoro Ufficio Accreditamento Direzione Sanitaria Aziendale Risk Manager Aziendale 1

2 SOMMARIO 1. GRUPPO DI LAVORO DEFINIZIONE SCOPO CAMPO DI APPLICAZIONE RESPONSABILITA DESCRIZIONE DELLE ATTIVITA Materiale Procedura operativa Precauzioni da adottare durante la procedura CONTROINDICAZIONI COMPLICANZE BIBLIOGRAFIA...6 2

3 1. GRUPPO DI LAVORO Guido Bassi Laura Bernasconi Carlo Farina Mauro Gorini Anna Levati Nicoletta Levetti Mariangela Lodi Isabella Rapetti 3

4 2. DEFINIZIONE Con il termine di clisma evacuativo si intende l introduzione nell ultimo tratto dell intestino di una determinata quantità di liquido: è sinonimo di enteroclisma (dal greco: enteron = intestino e klysma = lavanda). 3. SCOPO Il clisma evacuativo viene effettuato per svuotare l ultimo tratto dell intestino nel paziente affetto da stipsi oppure per la preparazione all intervento chirurgico o ad esami endoscopici e/o radiologici. 4. CAMPO DI APPLICAZIONE La seguente procedura viene applicata a tutti i pazienti che necessitano di clistere evacuativo ricoverati nelle UU.OO. dell Azienda Ospedaliera della provincia di Pavia. 5. RESPONSABILITA Il clisma evacuativo viene praticato dall infermiere di reparto su prescrizione medica, che deve essere rintracciabile nella documentazione sanitaria del paziente o in applicazione di procedure in uso nella U.O. di appartenenza. 6. DESCRIZIONE DELLE ATTIVITA L introduzione di sostanze estranee nel lume intestinale provoca, per distensione od irritazione della mucosa, la stimolazione della peristalsi. L effetto si ottiene attraverso un azione combinata di tipo meccanico, chimico od osmotico e termico. - L azione meccanica è determinata dal volume del liquido introdotto che provoca distensione delle pareti intestinali. - L azione chimica od osmotica è determinata dalla sostanza utilizzata per preparare la soluzione che può essere irritante per la mucosa o può, per il suo effetto osmotico, richiamare il liquido dagli spazi extracellulari nel lume intestinale. - L azione termica è determinata dalla temperatura del liquido introdotto. 6.1 Materiale - Guanti monouso. - Sostegno per irrigatore. - Irrigatore con tubo di raccordo. - Sonda rettale. - Soluzione prescritta o contenitore preconfezionato di soluzione per clistere (Clismafleet). - Lubrificante. - Padella o comoda. - Traversa monouso. - Occorrente per l igiene personale. 4

5 6.2 Procedura operativa - Fornire alla persona le informazioni di competenza relative alla procedura. - Garantire il diritto alla riservatezza isolando la persona e/o individuando un ambiente adeguato per l esecuzione della procedura. - Proteggere il letto con cerata e traversa. - Eseguire il lavaggio sociale della mani ed indossare i guanti. - Preparare la soluzione da irrigare ad una temperatura compresa tra i 37 ed i 39 C. - Eliminare l aria dal tubo di raccordo facendo defluire il liquido. - Far assumere alla persona il decubito laterale sinistro con l arto inferiore destro flesso l intestino al livello del sigma effettua una lieve curvatura verso sinistra di conseguenza se la persona assume il decubito laterale sinistro, si trova ad essere ad un livello più basso rispetto all ano. - Lubrificare l estremità della sonda. - Sollevare il gluteo superiore per assicurare una buona visualizzazione dell orifizio anale. - Introdurre delicatamente con movimento rotatorio la sonda nel retto per circa 7-10 cm seguendo la linea ano-ombelico. - Posizionare l irrigatore ad altezze diverse in base all effetto che si desidera ottenere: 1 Clistere evacuativo ad alta pressione : quando l altezza dell irrigatore dal piano del letto è di circa cm. 2 Clistere evacuativo a pressione media : quando l altezza dell irrigatore dal piano del letto è di circa 50 cm. 3 Clistere evacuativo a bassa pressione : quando l altezza dell irrigatore dal piano del letto è di circa 30 cm. - Collegare la sonda all irrigatore ed aprire il rubinetto lasciando defluire lentamente la soluzione. - Terminata l infusione rimuovere delicatamente la sonda e chiedere alla persona di ritenere la soluzione almeno per minuti per ottimizzarne l effetto. - Posizionare la persona sulla padella o sulla comoda oppure accompagnarla in bagno. - Dopo l evacuazione garantire le cure igieniche alla persona. - Provvedere al riordino del materiale impiegato. - Documentare sulla Cartella Infermieristica quanto di competenza rispetto alla procedura effettuata. 6.3 Precauzioni da adottare durante la procedura Se durante l inserimento della sonda rettale si incontra una resistenza dello sfintere interno chiedere al paziente di eseguire un respiro profondo; se la resistenza persiste sfilare la sonda e segnalare al medico il dato riscontrato. Se durante la procedura il paziente lamenta dolore o sensazione di pienezza chiudere il flusso per 30 secondi e riavviare il flusso più lentamente. Se il paziente non riesce più a trattenere la soluzione e sente il bisogno di evacuare chiudere il rubinetto e rimuovere la sonda rettale. Se per condizioni cliniche il paziente deve assumere una postura obbligata ( ad es. posizione supina in paziente con frattura di rachide), che impedisce il posizionamento corretto in decubito laterale sinistro, è necessario eseguire con particolare attenzione la manovra di inserimento della sonda rettale. In questi casi selezionati è opportuno garantire al paziente una attenta sorveglianza dopo la procedura da parte dell equipe sanitaria. 5

6 7. CONTROINDICAZIONI Gli enteroclismi sono generalmente controindicati nelle seguenti circostanze: occlusione intestinale meccanica, peritonite, anastomosi recente (8-10 giorni)dell ultimo tratto del colon e malattie infiammatorie croniche dell intestino. 8 COMPLICANZE Se la sonda rettale viene introdotta troppo profondamente o se la soluzione viene introdotta ad una pressione eccessiva possono verificarsi abrasioni e perforazioni del retto e del sigma. 9. BIBLIOGRAFIA Sironi C., Di Mauro S., Malinverno E., Colombo A., Galantino A., Bianchi M., Giudici A. Tecniche Infermieristiche pag masson;

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