Misura dell accelerazione di gravità

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Misura dell accelerazione di gravità"

Transcript

1 Misura dell accelerazione di gravità Relazione sperimentale Scopo dell esperimento è la misurazione del valore dell accelerazione di gravità terrestre g mediante la misura del periodo di oscillazione di un pendolo di nota lunghezza e massa. MATERIALI A DISPOSIZIONE 9 dischetti metallici di massa circa 20 g l uno e un supporto con gancio anch esso di massa 20 g (la massa precisa del peso nel complesso è ± 0.1 g); cronometro a fotocellula con sensibilità ± s collegato a un computer per l acquisizione dati; filo di dakron; un goniometro con sensibilità ± 1 ; un calibro con sensibilità ± 0.05 mm; un metro a nastro con sensibilità ± 0.1 cm; supporti in acciaio per la realizzazione della struttura; livella a bolla. RELAZIONI USATE E APPROSSIMAZIONI Al fine di poter ricavare la formula per il calcolo di g, il filo è stato considerato inestensibile ed è stato inizialmente posto per angoli molto piccoli. La legge ricavata dall integrazione della legge del moto del pendolo è pertanto con L la lunghezza del filo e T il periodo misurato. Questa legge è tuttavia valida unicamente per un pendolo teorico, dove la massa è un punto materiale. Pertanto, si è approssimata la massa da noi utilizzata a un punto materiale coincidente con il suo baricentro. Figura 1: Il pendolo assemblato MODALITÀ DI ESECUZIONE Si è realizzato un pendolo a doppio filo come rappresentato in Figura 1. In particolare, il filo è stato annodato alla barra orizzontale e fissato con nastro adesivo onde evitare possibili rotazioni dell asola intorno alla barra. La barra orizzontale è stata messa in bolla agendo sui perni che regolano le aste. Il doppio appoggio al tavolo riduce eventuali vibrazioni dell apparato dovute all oscillazione del pendolo. Sono state effettuate una serie di rilevazioni variando la distanza verticale del peso dai nodi l, la massa m e l angolo iniziale di oscillazione θ. Ciascuna rilevazione è associata ad un proprio set di dati (di seguito dataset) acquisiti dal sensore e tabulati su PC. Il Dataset I è considerato nullo perché contenente le misure di test del pendolo. Pagina 1 di 16

2 DATASET II Misura Periodo ( s ) 1 2, , , , , , , , , ,1798 Tabella 1: Dataset II Dati ottenuti e configurazione del pendolo: <T> = σ T = m σ T = L = ± m m = ± 0.1 g θ = 9.5 ± 1 N = 10 Dettagli peso: Numero dischetti: 9 Lunghezza totale: 70,0 ± 0,05 mm Lunghezza masse compresa base: 47,4 ± 0,05 mm Lunghezza gancio: 22,6 ± 0,05 mm Distanza finale baricentro-gancio b: 46,7 ± 0,07 mm Dettagli filo: Sezione 0,5 mm Dimensione nodi A e B: 1,0 mm ± 0,05 mm Lunghezza asola C-Peso: 8,0 mm ± 1,0 mm AC: 113,8 ± 0,1 cm AB: 34,5 ± 0,1 cm Per questa configurazione il calcolo di L risulta Figura 2: Schema del pendolo Pagina 2 di 16

3 Accelerazione di gravità (m/s 2 ) PROPAGAZIONE DELL ERRORE DI G 9,95 Valore sperimentale Valore vero 9,9 5 Misurato Discrepanza Atteso Grafico 1: Confronto fra risultato sperimentale e risultato atteso (Dataset II), plot con dev.std CORREZIONE DELL ACCELERAZIONE IN FUNZIONE DELL ANGOLO Pagina 3 di 16

4 Accelerazione di gravità (m/s 2 ) 9,95 Valore sperimentale Valore vero Valore sperimentale corretto 9,9 5 Serie Misurato Discrepanza Atteso Originale Corretto Grafico 2: Confronto fra risultato sperimentale e risultato atteso (Dataset II corretto con Taylor), plot con dev.std La correzione con lo sviluppo in serie di Taylor migliora in modo sensibile i risultati: la discrepanza passa da circa 6 (indicativa di errori sistematici) a 0.16, che corrisponde a un livello di confidenza del 13%. La deviazione standard, sebbene l errore relativo sull angolo fosse decisamente elevato (11%), aumenta in modo molto ridotto. Pagina 4 di 16

5 DATASET III Si vuole ora analizzare il rapporto fra la misura di g e la lunghezza del pendolo L, e pertanto definire con quale lunghezza del pendolo si ottiene la configurazione sperimentale più efficace. Sono stati effettuati cinque differenti set di misure variando la lunghezza di L. Lunghezza pendolo (L) cm cm cm cm cm Periodo medio rilevato (<T>) ± ± ± ± ± Tabella 2: Dataset III Altri dati e configurazione del pendolo: m = ± 0.1 g θ = 8 ± 1 N = 10 Dettagli peso: Numero dischetti: 9 Lunghezza totale: 70,0 ± 0,05 mm Lunghezza masse compresa base: 47,4 ± 0,05 mm Lunghezza gancio: 22,6 ± 0,05 mm Distanza finale baricentro-gancio b: 46,7 ± 0,07 mm Dettagli filo: Sezione 0,5 mm Dimensione nodi A e B: 1,0 mm ± 0,05 mm Lunghezza asola C-Peso: Variabile, si veda Tabella 3 AC: 113,8 ± 0,1 cm AB: 34,5 ± 0,1 cm Lunghezza pendolo (L) cm cm cm cm cm Lunghezza asola C-Peso 8.0 ± 1.0 mm 7.0 ± 1.0 mm -rimossa- -rimossa- -rimossa- Tabella 3: Lunghezza asole al variare di L Si noti che per tre misure l asola è stata rimossa: è stato infatti osservato che più si riduce la lunghezza L del pendolo, maggiore sono gli effetti di oscillazione delle masse causati dalla presenza dell asola (che si comporta come un piccolo pendolo monofilo). Onde evitare di perdere i benefici derivanti dal pendolo a doppio filo, si è pertanto deciso di rimuoverla. Per il computo di L in ogni caso si consideri la formula introdotta per il dataset II Pagina 5 di 16

6 Accelerazione di gravità (m/s 2 ) 9,95 9,9 5 9,65 0,5 0,7 0,9 1,1 1,3 0,5 0,7 0,9 1,1 1,3 Distanza baricentro (m) Distanza baricentro (m) Serie g misurato Discrepanza g atteso cm cm cm cm cm Grafico 3: Valori di g calcolati con i dati del Dataset III, plot con dev.std (sinistra) e dev.med (destra) Dall andamento dei grafici appare evidente che è presente un errore sistematico che porta a sovrastimare l accelerazione di gravità. Poiché tale errore è sempre meno pesante maggiore è L, si può supporre che in larga parte deve trattarsi di un errore di sovrastima di L (da individuarsi in un errore di valutazione delle lunghezze fisse del sistema, cioè invarianti fra una misura e l altra: le asole; il baricentro; i nodi). Tale supposizione trova conferma nel calcolo della propagazione degli errori (si veda il Dataset II per lo sviluppo), che mette in evidenza il ruolo molto marginale dell errore di T nell errore propagato di g grazie all estrema sensibilità dello strumento. Il plot con deviazione dalla media mette in risalto, inoltre, che le misure sono tendenzialmente non compatibili fra di loro, e tantomeno con il valore teorico, ad eccezione di due sole serie (quella da e da cm). Si potrebbe eseguire una media pesata fra i due risultati compatibili, ma c è da chiedersi che significato fisico abbia tale calcolo: il vero risultato ottenuto da questo test è l osservazione che la miglior stima di g si ottiene con il massimo valore di L. Concludendo, i risultati ottenuti con il Dataset III corroborano il valore ottenuto con il Dataset II. Pagina 6 di 16

7 DATASET IV Si vuole ora analizzare il rapporto fra la misura di g e l angolo di oscillazione iniziale θ e studiare per quale valore di θ si ottiene la configurazione sperimentale più efficace. Considerata la maggior efficacia dello sviluppo in serie di Taylor per θ piccoli, si suppone che il miglior setup si ottenga minimizzando l angolo iniziale di oscillazione. Si noti che in questo dataset ciascuna serie ha 100 dati, a differenza delle precedenti che ne avevano solo 10. Sono stati effettuati cinque differenti set di misure variando l anglo iniziale. Angolo iniziale (θ) 4 ± 1 8 ± 1 12 ± 1 16 ± 1 19 ± 1 Periodo medio rilevato (<T>) ± ± ± ± ± Periodo corretto (T ) ± ± ± ± ± Tabella 4: Dataset IV Altri dati e configurazione del pendolo: m = ± 0.1 g L = ± m N = 100 Dettagli peso: Numero dischetti: 9 Lunghezza totale: 70,0 ± 0,05 mm Lunghezza masse compresa base: 47,4 ± 0,05 mm Lunghezza gancio: 22,6 ± 0,05 mm Distanza finale baricentro-gancio b: 46,7 ± 0,07 mm Dettagli filo: Sezione 0,5 mm Dimensione nodi A e B: 1,0 mm ± 0,05 mm Lunghezza asola C-Peso: 8.0 ± 1.0 mm AC: 113,8 ± 0,1 cm AB: 34,5 ± 0,1 cm Pagina 7 di 16

8 Accelerazione di gravità (m/s 2 ) 9,95 9, Angolo iniziale ( ) Angolo iniziale ( ) Serie g misurato Discrepanza g atteso 4 ± ± ± ± ± Grafico 4: Valori di g calcolati con i dati del Dataset IV, plot con dev.std (sinistra) e dev.med (destra) Ancor più che nel caso del Dataset III è evidente un forte errore sistematico che porta a sovrastimare tutte le misure dell accelerazione gravitazionale. In questo caso, tuttavia, nessuna misura è compatibile con il valore teorico e solo due sono compatibili fra di loro. A giudicare dal grafico, l accelerazione gravitazionale mostra un minimo intorno agli 8, e l andamento è simile a una parabola. Si lascia a successive analisi la verifica di questa ipotesi. Anche questo Dataset corrobora il risultato del Dataset II, poiché la miglior stima dell accelerazione di gravità si ha per un valore di θ pari a 8. Ciò che appare strano è che i valori di g calcolati nei due Dataset entrambi con θ = 8 siano incompatibili: poniamo quindi un'altra ipotesi, che gli attriti in gioco nel pendolo facciano diminuire θ con il passare del tempo alterando il risultato, e che quindi la miglior stima del periodo si ottiene con N minimo. Solo lo studio della media in funzione di N può confermare o confutare tale ipotesi, come si vedrà in seguito. Pagina 8 di 16

9 Periodo pendolo T (s) Periodo cubo del pendolo T^3 (s^3) ANALISI DEL DATASET III: ANDAMENTO DEL PERIODO IN FUNZIONE DELLA LUNGHEZZA Prima di dedicarci all analisi dei risultati ottenuti nel Dataset IV, eseguiamo un test sui valori ottenuti nel Dataset III che può indirizzarci all origine dell errore sistematico: studiamo i coefficienti di correlazione lineare fra L e T, T 2 e T 3. Ovviamente, il valore massimo del coefficiente di correlazione R indica la miglior approssimazione dell andamento del fit. Serie <T> corretto cm s s s cm s s s cm s s s cm s s s cm s s s Tabella 5: Valori ottenuti dal Dataset III Tipo di correlazione Coefficiente di correlazione R L T, lineare R = L T 2, quadratica R = L T 3, cubica R = Tabella 6: Correlazioni fra L e T 2,2 2,1 2 1,9 Valori sperimentali Regressione Valori sperimentali Regressione 1,8 7 1,7 6 1,6 5 1,5 4 1,4 3 0,5 0,7 0,9 1,1 0,5 0,7 0,9 1,1 Lunghezza pendolo L (m) Lunghezza pendolo L (m) Grafico 5: Regressione lineare fra L e T e fra L e T 3. Questi due fit hanno R inferiore rispetto alla regressione quadratica Pagina 9 di 16

10 Periodo quadrato del pendolo T^2 (s^2) Valori sperimentali Regressione 4,6 4,1 3,6 3,1 Indice Valore Gradi libertà 3 A B σ A σ B σ y ,6 2,1 0,5 0,7 0,9 1,1 Lunghezza pendolo L (m) Grafico 6: Regressione lineare fra L e T 2. La regressione quadratica è il fit migliore per stimare l andamento di T in funzione di L L aumento quadratico di T in funzione di L rispecchia perfettamente l andamento teorico secondo cui, con g è costante, L e T 2 devono avere rapporto costante. Si noti che gli errori delle variabili A e B sono stati stimati tramite il calcolo di σ y della retta di regressione. Abbiamo osservato precedentemente che all aumentare di L si otteneva sempre una miglior stima di g. Ma c è un modo di formalizzare questa intuizione? Il metodo è molto semplice: abbiamo a disposizione l equazione della parabola che meglio approssima T in funzione di L per questo setup sperimentale; non dobbiamo far altro che una semplice sostituzione algebrica Come ci aspettavamo la funzione mostra un asintoto orizzontale per Si osservi che nella formula che fornisce g best non è presente il termine noto a poiché. Quanto osservato algebricamente è facilmente visualizzabile calcolando il valore di g all aumentare del valore di L (Grafico 7). Pagina 10 di 16

11 Accelerazione di gravità (m/s 2 ) Accelerazione di gravità (m/s 2 ) 9,95 Valore vero Valore limite Regressione quadratica 9,9 5 9, Distanza baricentro (m) Grafico 7: Andamento di g in funzione di L posto T 2 = a + bl Procediamo dunque al calcolo di g. Al fine del calcolo di σ g è stato propagato l errore della variabile B, a sua volta stimato con σ y. 5 Valore sperimentale Valore vero 9,65 g ottenuto Discrepanza Atteso Grafico 8: Valore di g ottenuto posto T 2 = a + bl Pagina 11 di 16

12 Accelerazione di gravità (m/s 2 ) Come si osserva dal grafico, l analisi dei dati del Dataset III ha portato alla stima di un valore di g fortemente sottostimato e del tutto incompatibile con il valore teorico. Tale errore sistematico viene evidenziato dal valore dell intercetta a del fit, la cui compatibilità con 0 è pari al rapporto fra il valore e l errore e vale Tentiamo infine di correggere il valore di g ottenuto supponendo l errore sistematico come un errore di calcolo di T ,65 9,65 9,6 9,6 9,55 0,5 0,7 0,9 1,1 1,3 Distanza baricentro (m) Distanza baricentro (m) Serie g corretto Discrepanza g atteso cm cm cm cm cm Grafico 9: Correzione di g con la regressione lineare Il tentativo di correggere il valore con l intercetta della retta non ha dato buoni frutti: i valori ottenuti sono in accordo con il valore di g calcolato con l asintoto, ma non hanno alcuna compatibilità con la teoria. In conclusione, modificare la lunghezza del pendolo non sembra essere un metodo efficace per migliorare la stima di g. 9,55 0,5 0,7 0,9 1,1 1,3 Pagina 12 di 16

13 Conteggi per intervallo Periodo (s) ANALISI DEL DATASET IV: ANDAMENTO DEL PERIODO IN FUNZIONE DEL TEMPO 2,1806 2,1805 2,1804 2,1803 2,1802 2,1801 2,1800 2,1799 2,1798 2, Tempo trascorso (s) Grafico 10: Andamento del periodo in funzione del tempo trascorso dall inizio della presa dati (rispettivamente, Dataset III L= cm e Dataset IV θ=19 ) Analizziamo ora un altro importante punto, cioè l ipotesi formulata concludendo la presentazione del Dataset IV. Il Grafico 10 mette in evidenza un effettiva correlazione fra il periodo rilevato e il tempo trascorso dall inizio dell esperimento, confermando che gli attriti in gioco contribuiscono a far variare il periodo (per esempio facendo diminuire l angolo di oscillazione, e pertanto invalidando la correzione dei dati su un angolo costante effettuata precedentemente). Ricorriamo pertanto a un plot in frequenza dei valori ottenuti (appropriatamente istogrammati con un numero adatto di bin) e eseguiamo un test di χ 2 ipotizzando che i valori di media e dev.std. precedentemente calcolati siano le migliori stime dei valori veri (pertanto considerando la distribuzione di riferimento come una gaussiana centrata sulla media e di sigma pari alla dev.std.). 2,198 2,196 2,194 2,192 2,19 2,188 2,186 2,184 2,182 2, Tempo trascorso (s) Periodo (s) Pagina 13 di 16

14 Conteggi per intervallo Frequenza Attesa Periodo (s) Grafico 11: Distribuzione dei periodi in frequenza (30 bin ciascuno di ampiezza 0,0005 s) e confronto con la curva attesa dall ipotesi della media Come ci si può attendere dal Grafico 12, il test di χ 2 non passa e pertanto invalida l ipotesi di distribuzione gaussiana: i valori ottenuti per χ 2 e χ 2 ridotto sono del tutto sballati. L ipotesi prima formulata si rivela corretta: il metodo di valutazione del valor medio non è valido. Nelle analisi precedenti come valore di riferimento per il periodo T si è considerata la media di ciascun Dataset: a fronte di questa osservazione si conclude che tale valore della media è inaffidabile ed è conveniente considerare il primo valore rilevato, di cui si conosce con sicurezza l angolo di oscillazione. DATASET IV PRIMO VALORE A seguito delle considerazioni svolte con il test di χ 2 sono stati considerati solo i primi due valori del periodo del Dataset IV (per poter calcolare la dev.std). In Tabella 7 sono riportati i valori del periodo ottenuti. Per i dati di configurazione del pendolo si veda Dataset IV. Angolo iniziale (θ) 4 ± 1 8 ± 1 12 ± 1 16 ± 1 19 ± 1 Periodo medio rilevato (<T>) ± ± ± ± ± Periodo corretto (T ) ± ± ± ± ± Tabella 7: Dataset IV modificato Pagina 14 di 16

15 Accelerazione di gravità (m/s 2 ) 9,95 9, Angolo iniziale ( ) Serie g misurato Discrepanza g atteso 4 ± ± ± ± ± Media pesata Grafico 12: Valori di g calcolati con i primi due dati del Dataset IV Confrontando il Grafico 12 con il Grafico 4 si osserva immediatamente che i valori di g ottenuti sono molto più confidenti con il valore teorico. I valori di Discrepanza a confronto confermano l osservazione: tutti i valori ricavati con il Dataset IV modificato sono compatibili con il valore teorico entro il 95% e sono compatibili fra loro, mentre prima nessun valore era compatibile né con la teoria né con altri. Il valor medio delle cinque serie è un ottima stima dell accelerazione di gravità in quanto compatibile con il valore teorico nonostante il piccolo errore. CONFRONTO FRA I RISULTATI E INDAGINE SUGLI ERRORI Un ultimo test che si può eseguire prima di stilare le conclusioni è tentare di forzare i valori di g ad uniformarsi al valore teorico stimando la sovrastima di L (cioè sottraendo una quantità fissata alla lunghezza) e la sottostima di T (cioè aggiungendo una quantità fissata al periodo). Questo test, chiaramente, non ha come finalità la correzione del valore di g, ma l indagine sulla possibile fonte di un ulteriore errore sistematico. Le due formule per ottenere la sovrastima di L (detta l) e la sottostima di T (detta t) sono Pagina 15 di 16

16 Serie g misurato Sovrastima L Sottostima T Dataset 3, cm ,0001 0,0001 Dataset 3, cm ,0056-0,0056 Dataset 3, cm ,0012 0,0013 Dataset 3, cm ,0017 0,0021 Dataset 3, cm ,0038 0,0052 Dataset 4 mod, ,0014 0,0013 Dataset 4 mod, ,0000 0,0000 Dataset 4 mod, ,0018-0,0017 Dataset 4 mod, ,0023-0,0021 Dataset 4 mod, ,0034-0,0031 Tabella 8: Stima della sovrastima di L e della sottostima di T nei Dataset III e IV modificato Nel Dataset IV singolo punto non è individuabile nessun pattern evidente né nella sovrastima di L né nella sottostima di T: non vi è evidenza chiara di errore sistematico. Nel Dataset III, invece, si nota una costante sovrastima di L e sottostima di T (al netto di una misurazione). A fronte di tutte le analisi compiute, si attribuisce tale errore sistematico (come ipotizzato nell analisi del Dataset III) ad un errore di valutazione o misura delle grandezze lineari invarianti fra i due Dataset, cioè le asole, i nodi e la posizione del baricentro nella massa. CONCLUSIONI Attraverso diverse analisi si è giunti a una serie di conclusioni riguardo al modo di calcolare g tramite un pendolo a doppio filo: 1. È opportuno correggere il valore di T ottenuto con l angolo di oscillazione iniziale; 2. All aumentare della lunghezza L del pendolo il valore di g rilevato si avvicina sempre più al valore teorico (a causa di un probabile errore sistematico nella misura del baricentro delle masse); 3. Una miglior stima di T (e quindi di g) si ottiene per angoli di oscillazione piccoli (< 8 ); 4. Per migliorare la stima di T non è conveniente far variare la lunghezza L (conviene lasciarla fissa al suo valore massimo); 5. Poiché l attrito gioca un ruolo decisivo nella variazione dell angolo di oscillazione, è necessario utilizzare solo i primi dati su cui si ha la ragionevole certezza che l angolo di oscillazione non sia mutato da quello misurato. A fronte di queste conclusioni, si ritiene che il valore più affidabile di g ottenuto con questo setup sperimentale sia la media dei g calcolati nel Dataset IV a singolo punto. Tale valore infatti rispetta tutte le considerazioni fatte ed è più affidabile del valore ottenuto da una sola misurazione; se non si conoscesse il valore teorico di confronto, esso sarebbe il valore più sicuro da utilizzare. Pagina 16 di 16

Pendolo - Scheda n.1. Obiettivo dell esperimento. Materiale a disposizione. Relazioni usate e approssimazioni fatte. Modalità di esecuzione

Pendolo - Scheda n.1. Obiettivo dell esperimento. Materiale a disposizione. Relazioni usate e approssimazioni fatte. Modalità di esecuzione Pendolo - Scheda n.1 Obiettivo dell esperimento Materiale a disposizione Relazioni usate e approssimazioni fatte Modalità di esecuzione Pendolo - Scheda n.1 Tabella con Dataset ii Fate attenzione a: Unità

Dettagli

IL PENDOLO A FILO Gruppo 2

IL PENDOLO A FILO Gruppo 2 IL PENDOLO A FILO Gruppo 2 Bistacchi S. Casconi S. Ermini A. Francini I. Scopo dell esperienza: pendolo a filo e determinazione dell accelerazione gravitazionale Apparecchiature di montaggio: filo inestensibile;

Dettagli

Momento d inerzia di solidi geometrici

Momento d inerzia di solidi geometrici 1 Momento di inerzia di un solido geometrico [Boracchi, Bulla, Caravita] Momento d inerzia di solidi geometrici Relazione sperimentale Scopo dell esperienza è la misura del momento d inerzia di una barra

Dettagli

Pendolo. MATERIALE: Colonna, aste, morsetti, filo per il pendolo Metro (precisione 1 mm) Cronometro a fotocellula (0.1 ms) PC con sistema Windows

Pendolo. MATERIALE: Colonna, aste, morsetti, filo per il pendolo Metro (precisione 1 mm) Cronometro a fotocellula (0.1 ms) PC con sistema Windows Pendolo MATERIAE: Colonna, aste, morsetti, filo per il pendolo Metro (precisione 1 mm) Cronometro a fotocellula (0.1 ms) PC con sistema Windows altro? Pendolo Y X F ma mg j o spostamento su un arco di

Dettagli

Onde acustiche in un tubo di Kundt

Onde acustiche in un tubo di Kundt 1 Onde acustiche in un tubo di Kundt [Caravita Ruggero, 727965, ruggero.caravita@rcm.inet.it] Onde acustiche in un tubo di Kundt Relazione sperimentale Scopo dell esperienza è la misura della velocità

Dettagli

Studio delle oscillazioni di un pendolo fisico

Studio delle oscillazioni di un pendolo fisico Studio delle oscillazioni di un pendolo fisico Materiale occorrente: pendolo con collare (barra metallica), supporto per il pendolo, orologio, righello. Richiami di teoria Un pendolo fisico è costituito

Dettagli

Università degli Studi di Genova Scuola di Specializzazione Insegnamento Secondario STUDIO DEL MOTO DI UN PENDOLO

Università degli Studi di Genova Scuola di Specializzazione Insegnamento Secondario STUDIO DEL MOTO DI UN PENDOLO STUDIO DEL MOTO DI UN PENDOLO 1. Premesse all esperienza L'accelerazione di gravità è l'accelerazione subita da un corpo in caduta libera nel campo gravitazionale terrestre. Come studiato da Galileo, in

Dettagli

INDAGINE sul PERIODO del PENDOLO

INDAGINE sul PERIODO del PENDOLO INDAGINE sul PERIODO del PENDOLO Lavoro svolto dagli allievi delle classi 1^D/E/F - a.s. 2012/13 Scopo L'esperienza ha l'obiettivo di "ricercare" le correlazioni che riguardano il periodo del pendolo,

Dettagli

UNIVERSITÀ DEL SALENTO

UNIVERSITÀ DEL SALENTO UNIVERSITÀ DEL SALENTO FACOLTÀ DI SCIENZE MMFFNN Corso di Laurea in Fisica CORSO DI LABORATORIO I VERIFICA DELLE LEGGI DEL MOTO RETTILINEO UNIFORMEMENTE ACCELERATO Scopo dell esperienza Analisi del moto

Dettagli

Studio fenomenologico del pendolo

Studio fenomenologico del pendolo Scheda di lavoro: Il pendolo semplice Da Wikipedia, l enciclopedia libera. Scheda di lavoro: Il pendolo semplice== SCHEDA DI LAVORO: Il pendolo semplice == NOME COGNOME SCUOLA CLASSE DATA Table of contents

Dettagli

La distribuzione delle frequenze. T 10 (s)

La distribuzione delle frequenze. T 10 (s) 1 La distribuzione delle frequenze Si vuole misurare il periodo di oscillazione di un pendolo costituito da una sferetta metallica agganciata a un filo (fig. 1). A Figura 1 B Ricordiamo che il periodo

Dettagli

PENDOLO SEMPLICE: Misura dell accelerazione di gravità e studio statistico dei risultati

PENDOLO SEMPLICE: Misura dell accelerazione di gravità e studio statistico dei risultati PENDOLO SEMPLICE: Misura dell accelerazione di gravità e studio statistico dei risultati SCOPO: Misura del periodo di un pendolo di lunghezza nota con cronometri diversi Calcolo dell accelerazione di gravità

Dettagli

Studio delle oscillazioni del pendolo semplice e misura dell accelerazione di gravita g.

Studio delle oscillazioni del pendolo semplice e misura dell accelerazione di gravita g. Studio delle oscillazioni del pendolo semplice e misura dell accelerazione di gravita g. Abstract (Descrivere brevemente lo scopo dell esperienza) In questa esperienza vengono studiate le proprieta del

Dettagli

SCHEDA N 8 DEL LABORATORIO DI FISICA

SCHEDA N 8 DEL LABORATORIO DI FISICA SCHEDA N 1 IL PENDOLO SEMPLICE SCHEDA N 8 DEL LABORATORIO DI FISICA Scopo dell'esperimento. Determinare il periodo di oscillazione di un pendolo semplice. Applicare le nozioni sugli errori di una grandezza

Dettagli

Distribuzione Gaussiana - Facciamo un riassunto -

Distribuzione Gaussiana - Facciamo un riassunto - Distribuzione Gaussiana - Facciamo un riassunto - Nell ipotesi che i dati si distribuiscano seguendo una curva Gaussiana è possibile dare un carattere predittivo alla deviazione standard La prossima misura

Dettagli

FISICA. Elaborazione dei dati sperimentali. Autore: prof. Pappalardo Vincenzo docente di Matematica e Fisica

FISICA. Elaborazione dei dati sperimentali. Autore: prof. Pappalardo Vincenzo docente di Matematica e Fisica FISICA Elaborazione dei dati sperimentali Autore: prof. Pappalardo Vincenzo docente di Matematica e Fisica LA MISURA GLI STRUMENTI DI MISURA Gli strumenti di misura possono essere analogici o digitali.

Dettagli

Moto di un Volano. Marco Colò, Jacopo Nespolo Aprile 2007

Moto di un Volano. Marco Colò, Jacopo Nespolo Aprile 2007 Moto di un Volano Marco Colò, Jacopo Nespolo 23-24 Aprile 2007 1 Scopo L obiettivo di quest esperienza è osservare il moto smorzato di un volano, in particolare verificando sperimentalmente la legge (??)

Dettagli

DISTRIBUZIONI DISTRIBUZIONE DI GAUSS

DISTRIBUZIONI DISTRIBUZIONE DI GAUSS DISTRIBUZIONI ESPERIENZA a: DISTRIBUZIONE DI GAUSS SCOPO: Costruzione di una distribuzione di Gauss dai valori di una grandezza fisica ottenuti da una misura dominata da errori casuali. Studio dell influenza

Dettagli

L analisi dei dati. Primi elementi. EEE- Cosmic Box proff.: M.Cottino, P.Porta

L analisi dei dati. Primi elementi. EEE- Cosmic Box proff.: M.Cottino, P.Porta L analisi dei dati Primi elementi Metodo dei minimi quadrati Negli esperimenti spesso si misurano parecchie volte due diverse variabili fisiche per investigare la relazione matematica tra le due variabili.

Dettagli

IL CRITERIO DELLA MASSIMA VEROSIMIGLIANZA

IL CRITERIO DELLA MASSIMA VEROSIMIGLIANZA Metodi per l Analisi dei Dati Sperimentali AA009/010 IL CRITERIO DELLA MASSIMA VEROSIMIGLIANZA Sommario Massima Verosimiglianza Introduzione La Massima Verosimiglianza Esempio 1: una sola misura sperimentale

Dettagli

Note sulla probabilità

Note sulla probabilità Note sulla probabilità Maurizio Loreti Dipartimento di Fisica Università degli Studi di Padova Anno Accademico 2002 03 1 La distribuzione del χ 2 0.6 0.5 N=1 N=2 N=3 N=5 N=10 0.4 0.3 0.2 0.1 0 0 5 10 15

Dettagli

3) Vengono di nuovo ripetute le misure del punto 2 e i risultati sono s, s, s, s, s, s, s, 96.

3) Vengono di nuovo ripetute le misure del punto 2 e i risultati sono s, s, s, s, s, s, s, 96. Problema A Un pendolo e costituito da una massa di dimensioni trascurabili appesa a un filo considerato in estensibile, di massa trascurabile, lunghezza L, e fissato a un estremo. L Il periodo di oscillazione

Dettagli

Distribuzione Gaussiana

Distribuzione Gaussiana Nella maggioranza dei casi (ma non in tutti) facendo un istogramma delle misure acquisite si ottiene una curva a campana detta normale o Gaussiana. G,, G,, d 1 e 2 1 Distribuzione Gaussiana 1 2 = Valor

Dettagli

Intervallo di fiducia del coefficiente angolare e dell intercetta L intervallo di fiducia del coefficiente angolare (b 1 ) è dato da:

Intervallo di fiducia del coefficiente angolare e dell intercetta L intervallo di fiducia del coefficiente angolare (b 1 ) è dato da: Analisi chimica strumentale Intervallo di fiducia del coefficiente angolare e dell intercetta L intervallo di fiducia del coefficiente angolare (b 1 ) è dato da: (31.4) dove s y è la varianza dei valori

Dettagli

Analisi degli Errori di Misura. 08/04/2009 G.Sirri

Analisi degli Errori di Misura. 08/04/2009 G.Sirri Analisi degli Errori di Misura 08/04/2009 G.Sirri 1 Misure di grandezze fisiche La misura di una grandezza fisica è descrivibile tramite tre elementi: valore più probabile; incertezza (o errore ) ossia

Dettagli

Misura del modulo dell accelerazione di gravità g tramite pendolo

Misura del modulo dell accelerazione di gravità g tramite pendolo Misura del modulo dell accelerazione di gravità g tramite pendolo Il valore di g dipende da: 1) Latitudine terrestre 2) Altezza rispetto al livello del mare Ma localmente è una costante! Fino a tempi relativamente

Dettagli

l 1 l 2 Uncorpo viene lanciato su per un piano scabro inclinato di 45 rispetto all orizzontale

l 1 l 2 Uncorpo viene lanciato su per un piano scabro inclinato di 45 rispetto all orizzontale 1. Uncorpo viene lanciato su per un piano scabro inclinato di 45 rispetto all orizzontale (µ d = 1/2). Detto T S il tempo necessario al punto per raggiungere la quota massima e T D il tempo che, a partire

Dettagli

Test delle Ipotesi Parte I

Test delle Ipotesi Parte I Test delle Ipotesi Parte I Test delle Ipotesi sulla media Introduzione Definizioni basilari Teoria per il caso di varianza nota Rischi nel test delle ipotesi Teoria per il caso di varianza non nota Test

Dettagli

Relazione di fisica ESPERIMENTO N 1

Relazione di fisica ESPERIMENTO N 1 ISTITUTO SUPERIORE "B. RUSSELL" DI ROMA Relazione di fisica ESPERIMENTO N 1 1.TITOLO Misurazione indiretta della massa di un cilindretto metallico mediante i metodi della tara di J.C. Borda e della doppia

Dettagli

0.6 Moto rotazionale intorno ad un asse fisso

0.6 Moto rotazionale intorno ad un asse fisso 0.6.0. Moto rotazionale intorno ad un asse fisso 25 0.6 Moto rotazionale intorno ad un asse fisso Premessa Questa esperienza riguarda lo studio del comportamento di un corpo (volano) libero di ruotare

Dettagli

REGRESSIONE E CORRELAZIONE

REGRESSIONE E CORRELAZIONE REGRESSIONE E CORRELAZIONE Nella Statistica, per studio della connessione si intende la ricerca di eventuali relazioni, di dipendenza ed interdipendenza, intercorrenti tra due variabili statistiche 1.

Dettagli

L errore percentuale di una misura è l errore relativo moltiplicato per 100 ed espresso in percentuale. Si indica con e p e risulta: e ( e 100)%

L errore percentuale di una misura è l errore relativo moltiplicato per 100 ed espresso in percentuale. Si indica con e p e risulta: e ( e 100)% UNITÀ L ELBORZIONE DEI DTI IN FISIC 1. Gli errori di misura.. Errori di sensibilità, errori casuali, errori sistematici. 3. La stima dell errore. 4. La media, la semidispersione e lo scarto quadratico

Dettagli

ISTOGRAMMI E DISTRIBUZIONI:

ISTOGRAMMI E DISTRIBUZIONI: ISTOGRAMMI E DISTRIBUZIONI: i 3 4 5 6 7 8 9 0 i 0. 8.5 3 0 9.5 7 9.8 8.6 8. bin (=.) 5-7. 7.-9.4 n k 3 n k 6 5 n=0 =. 9.4-.6 5 4.6-3.8 3 Numero di misure nell intervallo 0 0 4 6 8 0 4 6 8 30 ISTOGRAMMI

Dettagli

BLAND-ALTMAN PLOT. + X 2i 2 la differenza ( d ) tra le due misure per ognuno degli n campioni; d i. X i. = X 1i. X 2i

BLAND-ALTMAN PLOT. + X 2i 2 la differenza ( d ) tra le due misure per ognuno degli n campioni; d i. X i. = X 1i. X 2i BLAND-ALTMAN PLOT Il metodo di J. M. Bland e D. G. Altman è finalizzato alla verifica se due tecniche di misura sono comparabili. Resta da comprendere cosa si intenda con il termine metodi comparabili

Dettagli

Esercitazione VI - Leggi della dinamica III

Esercitazione VI - Leggi della dinamica III Esercitazione VI - Leggi della dinamica III Esercizio 1 I corpi 1, 2 e 3 rispettivamente di massa m 1 = 2kg, m 2 = 3kg ed m 3 = 4kg sono collegati come in figura tramite un filo inestensibile. Trascurando

Dettagli

Capitolo 8. Intervalli di confidenza. Statistica. Levine, Krehbiel, Berenson. Casa editrice: Pearson. Insegnamento: Statistica

Capitolo 8. Intervalli di confidenza. Statistica. Levine, Krehbiel, Berenson. Casa editrice: Pearson. Insegnamento: Statistica Levine, Krehbiel, Berenson Statistica Casa editrice: Pearson Capitolo 8 Intervalli di confidenza Insegnamento: Statistica Corso di Laurea Triennale in Economia Dipartimento di Economia e Management, Università

Dettagli

Richiami sulle oscillazioni smorzate

Richiami sulle oscillazioni smorzate Richiami sulle oscillazioni smorzate Il moto armonico è il moto descritto da un oscillatore armonico, cioè un sistema meccanico che, quando perturbato dalla sua posizione di equilibrio, è soggetto ad una

Dettagli

Con l Europa, investiamo nel vostro futuro LICEO CLASSICO R. BONGHI (SEZIONE SCIENTIFICA ANNESSA)

Con l Europa, investiamo nel vostro futuro LICEO CLASSICO R. BONGHI (SEZIONE SCIENTIFICA ANNESSA) Unione Europea Fondo Sociale Europeo P.O.N. Competenze per lo sviluppo Ministero della Pubblica Istruzione Dipartimento per la Programmazione Direzione Generale per gli Affari Internazionali Ufficio V

Dettagli

Dispensa di Statistica

Dispensa di Statistica Dispensa di Statistica 1 parziale 2012/2013 Diagrammi... 2 Indici di posizione... 4 Media... 4 Moda... 5 Mediana... 5 Indici di dispersione... 7 Varianza... 7 Scarto Quadratico Medio (SQM)... 7 La disuguaglianza

Dettagli

Misure di velocità con la guidovia a cuscino d aria (1)

Misure di velocità con la guidovia a cuscino d aria (1) Misure di velocità con la guidovia a cuscino d aria (1) Obiettivo: Riprodurre un moto con velocità costante utilizzando la guidovia a cuscino d aria. Ricavare la tabella oraria e il grafico orario (grafico

Dettagli

Misura del campo magnetico di un magnete permanente

Misura del campo magnetico di un magnete permanente 1 Relazione sperimentale Abbiamo misurato il campo magnetico nel traferro di un magnete permanente a C mediante il metodo di misura di Felici. Per la misure elettriche di precisione si è ricorso all uso

Dettagli

Esercitazione del

Esercitazione del Esercizi sulla regressione lineare. Esercitazione del 21.05.2013 Esercizio dal tema d esame del 13.06.2011. Si consideri il seguente campione di n = 9 osservazioni relative ai caratteri ed Y: 7 17 8 36

Dettagli

GIUSTIFICAZIONE TEORICA DELLA FORMULA DI PETRY MEDIANTE L ANALISI DIMENSIONALE

GIUSTIFICAZIONE TEORICA DELLA FORMULA DI PETRY MEDIANTE L ANALISI DIMENSIONALE M. G. BUSATO GIUSTIFICAZIONE TEORICA DELLA FORMULA DI PETRY MEDIANTE L ANALISI DIMENSIONALE NOTA TECNICA MGBSTUDIO.NET SOMMARIO La formula di Petry è una formula semiempirica che consente di stimare,

Dettagli

Distribuzioni campionarie

Distribuzioni campionarie 1 Inferenza Statistica Descrittiva Distribuzioni campionarie Statistica Inferenziale: affronta problemi di decisione in condizioni di incertezza basandosi sia su informazioni a priori sia sui dati campionari

Dettagli

Formazione e pratica educativa della METROLOGIA Attività di laboratorio Presso INRIM Corso M. D Azeglio 42, Torino

Formazione e pratica educativa della METROLOGIA Attività di laboratorio Presso INRIM Corso M. D Azeglio 42, Torino 1. Note introduttive Formazione e pratica educativa della METROLOGIA Attività di laboratorio Presso INRIM Corso M. D Azeglio 4, Torino Determinazione dell accelerazione di gravità locale g Il pendolo semplice

Dettagli

Equilibrio statico sul piano inclinato

Equilibrio statico sul piano inclinato Esperienza 3 Equilibrio statico sul piano inclinato Obiettivi - Comprendere la differenza tra grandezze vettoriali e grandezze scalari attraverso lo studio delle condizioni di equilibrio statico di un

Dettagli

TEORIA DEGLI ERRORI DI MISURA, IL CALCOLO DELLE INCERTEZZE

TEORIA DEGLI ERRORI DI MISURA, IL CALCOLO DELLE INCERTEZZE TEORIA DEGLI ERRORI DI MISURA, IL CALCOLO DELLE INCERTEZZE Errore di misura è la differenza fra l indicazione fornita dallo strumento e la dimensione vera della grandezza. Supponendo che la grandezza vera

Dettagli

LABORATORIO DI FISICA II Modulo di Circuiti e Misure elettriche

LABORATORIO DI FISICA II Modulo di Circuiti e Misure elettriche LABORATORIO DI FISICA II Modulo di Circuiti e Misure elettriche Esperienza n. 1: Misura di una resistenza elettrica con il metodo volt-amperometrico e con il metodo del ponte di Wheatstone Strumenti a

Dettagli

METODO DEI MINIMI QUADRATI

METODO DEI MINIMI QUADRATI METODO DEI MINIMI QUADRATI Torniamo al problema della crescita della radice di mais in funzione del contenuto di saccarosio nel terreno di coltura. Ripetendo varie volte l esperimento con diverse quantità

Dettagli

Progetto lauree scientifiche Scheda 2 Studente:. Scuola e classe: Data:.. Programma DataStudio Sensore di moto PASPORT Interfaccia PASPORT-USB Link

Progetto lauree scientifiche Scheda 2 Studente:. Scuola e classe: Data:.. Programma DataStudio Sensore di moto PASPORT Interfaccia PASPORT-USB Link Progetto lauree scientifiche Scheda 2 Studente:. Scuola e classe: Data:.. Laboratorio Materiali Introduzione Programma DataStudio Sensore di moto PASPORT Interfaccia PASPORT-USB Link Userai un sensore

Dettagli

Relazione di Laboratorio del 01/04/2011 del corso di Fisica I (prof. Scarfone) La piattaforma rotante

Relazione di Laboratorio del 01/04/2011 del corso di Fisica I (prof. Scarfone) La piattaforma rotante Relazione di Laboratorio del 01/04/2011 del corso di Fisica I (prof. Scarfone) Pasquale Schiavone Stefano Sgro La piattaforma rotante Fisica dell esperienza: L esperienza richiede di calcolare i rispettivi

Dettagli

Il metodo dei minimi quadrati. Molto spesso due grandezze fisiche x e y, misurabili direttamente, sono legate tra loro da una legge del tipo:

Il metodo dei minimi quadrati. Molto spesso due grandezze fisiche x e y, misurabili direttamente, sono legate tra loro da una legge del tipo: Il metodo dei minimi quadrati Molto spesso due grandezze fisiche x e y, misurabili direttamente, sono legate tra loro da una legge del tipo: Dove A e B sono costanti y = A + Bx (ad esempio in un moto uniformemente

Dettagli

Simulazione. Definizione dei parametri. Confronto e validazione. Modello del sistema. Valori di aspettazione delle osservabili

Simulazione. Definizione dei parametri. Confronto e validazione. Modello del sistema. Valori di aspettazione delle osservabili Simulazione L'applicazione principale di metodi Monte Carlo è la simulazione di processi che hanno delle caratteristiche di casualità: processi stocastici (es. random walk, simulazione di code, sistemi

Dettagli

CON L EUROPA INVESTIAMO NEL VOSTRO FUTURO Fondi Strutturali Europei Programmazione FSE PON "Competenze per lo sviluppo" Bando 2373

CON L EUROPA INVESTIAMO NEL VOSTRO FUTURO Fondi Strutturali Europei Programmazione FSE PON Competenze per lo sviluppo Bando 2373 CON L EUROPA INVESTIAMO NEL VOSTRO FUTURO Fondi Strutturali Europei Programmazione 2007-2013 FSE PON "Competenze per lo sviluppo" Bando 2373 26/02/2013 Piano integrato 2013 Codice progetto: C-2-FSE-2013-313

Dettagli

III esperimento: determinazione del momento d inerzia

III esperimento: determinazione del momento d inerzia III esperimento: determinazione del momento d inerzia Consideriamo un corpo esteso (vedi figura seguente) che possa ruotare attorno ad un asse fisso passante per il punto di sospensione PS; si immagini

Dettagli

FISICA. Elaborazione dei dati sperimentali. Autore: prof. Pappalardo Vincenzo docente di Matematica e Fisica

FISICA. Elaborazione dei dati sperimentali. Autore: prof. Pappalardo Vincenzo docente di Matematica e Fisica FISICA Elaborazione dei dati sperimentali Autore: prof. Pappalardo Vincenzo docente di Matematica e Fisica LE GRANDEZZE FISICHE Una grandezza fisica è una quantità che può essere misurata con uno strumento

Dettagli

METODO DEI MINIMI QUADRATI

METODO DEI MINIMI QUADRATI Vogliamo determinare una funzione lineare che meglio approssima i nostri dati sperimentali e poter decidere sulla bontà di questa approssimazione. Sia f(x) = mx + q, la coppia di dati (x i, y i ) appartiene

Dettagli

La media e la mediana sono indicatori di centralità, che indicano un centro dei dati.

La media e la mediana sono indicatori di centralità, che indicano un centro dei dati. La media e la mediana sono indicatori di centralità, che indicano un centro dei dati. Un indicatore che sintetizza in un unico numero tutti i dati, nascondendo quindi la molteplicità dei dati. Per esempio,

Dettagli

Corso integrato di informatica, statistica e analisi dei dati sperimentali Esercitazione VII

Corso integrato di informatica, statistica e analisi dei dati sperimentali Esercitazione VII Corso integrato di informatica, statistica e analisi dei dati sperimentali Esercitazione VII Un breve richiamo sul test t-student Siano A exp (a 1, a 2.a n ) e B exp (b 1, b 2.b m ) due set di dati i cui

Dettagli

Distribuzione statistica delle misure del periodo di un pendolo semplice

Distribuzione statistica delle misure del periodo di un pendolo semplice Gruppo A2 XXX XXX XXX XXX Cesa Joshua 77685 Udine, 20/10/2006 Distribuzione statistica delle misure del periodo di un pendolo semplice Oggetto della prova Oggetto della prova è la misurazione del periodo

Dettagli

Capitolo 2 Le misure delle grandezze fisiche

Capitolo 2 Le misure delle grandezze fisiche Capitolo 2 Le misure delle grandezze fisiche Gli strumenti di misura Gli errori di misura Il risultato di una misura Errore relativo ed errore percentuale Propagazione degli errori Rappresentazione di

Dettagli

STATISTICA ESERCITAZIONE

STATISTICA ESERCITAZIONE STATISTICA ESERCITAZIONE Dott. Giuseppe Pandolfo 1 Giugno 2015 Esercizio 1 Una fabbrica di scatole di cartone evade il 96% degli ordini entro un mese. Estraendo 300 campioni casuali di 300 consegne, in

Dettagli

Moto Di Un Carrello Su E Giù Su Un Piano Inclinato

Moto Di Un Carrello Su E Giù Su Un Piano Inclinato Moto Di Un Carrello Su E Giù Su Un Piano Inclinato Scheda Studente Materiale: una guida, un carrello, uno smartphone. 1. Scelto un angolo d'inclinazione, posiziona lo smartphone sulla guida e misura l'accelerazione

Dettagli

Il Corso di Fisica per Scienze Biologiche

Il Corso di Fisica per Scienze Biologiche Il Corso di Fisica per Scienze Biologiche Ø Prof. Attilio Santocchia Ø Ufficio presso il Dipartimento di Fisica (Quinto Piano) Tel. 075-585 2708 Ø E-mail: attilio.santocchia@pg.infn.it Ø Web: http://www.fisica.unipg.it/~attilio.santocchia/

Dettagli

MISURA DELLA DISTANZA FOCALE DI UNA LENTE CONVERGENTE

MISURA DELLA DISTANZA FOCALE DI UNA LENTE CONVERGENTE MISURA DELLA DISTANZA FOCALE DI UNA LENTE CONVERGENTE La distanza focale f di una lente convergente sottile è data dalla formula: da cui 1 f = 1 p + 1 q f = pq p + q dove p e q sono, rispettivamente, le

Dettagli

TOPOGRAFIA 2013/2014. Prof. Francesco-Gaspare Caputo

TOPOGRAFIA 2013/2014. Prof. Francesco-Gaspare Caputo TOPOGRAFIA 2013/2014 L operazione di misura di una grandezza produce un numero reale che esprime il rapporto della grandezza stessa rispetto a un altra, a essa omogenea, assunta come unità di misura. L

Dettagli

Risultati esperienza sul lancio di dadi Ho ottenuto ad esempio:

Risultati esperienza sul lancio di dadi Ho ottenuto ad esempio: Dado B (6): 2 2 6 6 6 1 1 3 6 4 6 6 3 1 1 4 1 6 3 6 6 4 6 3 2 4 3 2 6 3 5 5 6 4 3 3 2 1 2 1 6 3 2 4 4 3 6 6 3 2 1 6 6 4 6 1 3 6 6 1 6 2 4 5 3 3 6 2 1 6 6 3 1 2 6 3 1 3 4 6 1 6 4 1 6 4 6 6 6 5 5 2 4 1 2

Dettagli

Σ (x i - x) 2 = Σ x i 2 - (Σ x i ) 2 / n Σ (y i - y) 2 = Σ y i 2 - (Σ y i ) 2 / n. 13. Regressione lineare parametrica

Σ (x i - x) 2 = Σ x i 2 - (Σ x i ) 2 / n Σ (y i - y) 2 = Σ y i 2 - (Σ y i ) 2 / n. 13. Regressione lineare parametrica 13. Regressione lineare parametrica Esistono numerose occasioni nelle quali quello che interessa è ricostruire la relazione di funzione che lega due variabili, la variabile y (variabile dipendente, in

Dettagli

TRACCIA DI STUDIO. Indici di dispersione assoluta per misure quantitative

TRACCIA DI STUDIO. Indici di dispersione assoluta per misure quantitative TRACCIA DI STUDIO Un indice di tendenza centrale non è sufficiente a descrivere completamente un fenomeno. Gli indici di dispersione assolvono il compito di rappresentare la capacità di un fenomeno a manifestarsi

Dettagli

Rilievo delle caratteristiche di un triodo

Rilievo delle caratteristiche di un triodo Rilievo delle caratteristiche di un triodo Chieffalo V., De Domenico M., S. Laboratorio di Fisica Sperimentale dell Università degli Studi di Catania Sommario Presentiamo i risultati del rilievo delle

Dettagli

Problema ( ) = 0,!

Problema ( ) = 0,! Domanda. Problema ( = sen! x ( è! Poiché la funzione seno è periodica di periodo π, il periodo di g x! = 4. Studio di f. La funzione è pari, quindi il grafico è simmetrico rispetto all asse y. È sufficiente

Dettagli

Franco Ferraris Marco Parvis Generalità sulle Misure di Grandezze Fisiche. Prof. Franco Ferraris - Politecnico di Torino

Franco Ferraris Marco Parvis Generalità sulle Misure di Grandezze Fisiche. Prof. Franco Ferraris - Politecnico di Torino Generalità sulle Misure di Grandezze Fisiche Prof. - Politecnico di Torino - La stima delle incertezze nel procedimento di misurazione -modello deterministico -modello probabilistico - La compatibilità

Dettagli

Analisi descrittiva: calcolando medie campionarie, varianze campionarie e deviazioni standard campionarie otteniamo i dati:

Analisi descrittiva: calcolando medie campionarie, varianze campionarie e deviazioni standard campionarie otteniamo i dati: Obiettivi: Esplicitare la correlazione esistente tra l altezza di un individuo adulto e la lunghezza del suo piede e del suo avambraccio. Idea del progetto: Il progetto nasce dall idea di acquistare scarpe

Dettagli

Quanti soggetti devono essere selezionati?

Quanti soggetti devono essere selezionati? Quanti soggetti devono essere selezionati? Determinare una appropriata numerosità campionaria già in fase di disegno dello studio molto importante è molto Studi basati su campioni troppo piccoli non hanno

Dettagli

definito K modulo di torsione e risulta:

definito K modulo di torsione e risulta: !"#$% & '( L ago di Maxwell è costituito da una base fornita di appositi regolatori in modo da poterla mantenere sempre perfettamente ortogonale al piano d appoggio e da un asta portante all estremità

Dettagli

CAPITOLO 7: ESEMPI PRATICI: 7.1 Esempi di dinamica.

CAPITOLO 7: ESEMPI PRATICI: 7.1 Esempi di dinamica. CAPITOLO 7: ESEMPI PRATICI: 7.1 Esempi di dinamica. Questo capitolo vuole fornire una serie di esempi pratici dei concetti illustrati nei capitoli precedenti con qualche approfondimento. Vediamo subito

Dettagli

CHEMIOMETRIA. CONFRONTO CON VALORE ATTESO (test d ipotesi) CONFRONTO DI VALORI MISURATI (test d ipotesi) CONFRONTO DI RIPRODUCIBILITA (test d ipotesi)

CHEMIOMETRIA. CONFRONTO CON VALORE ATTESO (test d ipotesi) CONFRONTO DI VALORI MISURATI (test d ipotesi) CONFRONTO DI RIPRODUCIBILITA (test d ipotesi) CHEMIOMETRIA Applicazione di metodi matematici e statistici per estrarre (massima) informazione chimica (affidabile) da dati chimici INCERTEZZA DI MISURA (intervallo di confidenza/fiducia) CONFRONTO CON

Dettagli

Distribuzione normale

Distribuzione normale Distribuzione normale istogramma delle frequenze di un insieme di misure relative a una grandezza che varia con continuità popolazione molto numerosa, costituita da una quantità praticamente illimitata

Dettagli

Capitolo 10. La media pesata Calcolo della media pesata

Capitolo 10. La media pesata Calcolo della media pesata Capitolo 0 La media pesata Supponiamo che una stessa grandezza sia stata misurata da osservatori differenti (es. velocità della luce) in laboratori con strumenti e metodi di misura differenti: Laboratorio

Dettagli

Grandezze e Misure 1

Grandezze e Misure 1 Grandezze e Misure 1 Grandezze e Misure Introduzione Il Metodo Sperimentale Unità di Misura Grandezze Fondamentali e Derivate Massa e Densità Misure dirette e indirette Strumenti di misura Errori nelle

Dettagli

OSCILLAZIONI SMORZATE E FORZATE

OSCILLAZIONI SMORZATE E FORZATE OSCILLAZIONI SMORZATE E FORZATE Questo esperimento permette di studiare le oscillazioni armoniche di un pendolo e le oscillazioni smorzate e smorzate-forzate. Studiando il variare dell ampiezza dell oscillazione

Dettagli

lezione 10 AA Paolo Brunori

lezione 10 AA Paolo Brunori AA 2016-2017 Paolo Brunori Redditi svedesi - il dataset contiene i dati di reddito di 838 individui - il dataset contiene le variabili: sex = sesso age = età edu = anni di istruzione y_gross = reddito

Dettagli

Il Corso di Fisica per Scienze Biologiche

Il Corso di Fisica per Scienze Biologiche Il Corso di Fisica per Scienze Biologiche Ø Prof. Attilio Santocchia Ø Ufficio presso il Dipartimento di Fisica (Quinto Piano) Tel. 75-585 278 Ø E-mail: attilio.santocchia@pg.infn.it Ø Web: http://www.fisica.unipg.it/~attilio.santocchia/

Dettagli

PAROLE CHIAVE Accuratezza, Accuracy, Esattezza, PRECISIONE, Precision, Ripetibilità, Affidabilità, Reliability, Scarto quadratico medio (sqm), Errore

PAROLE CHIAVE Accuratezza, Accuracy, Esattezza, PRECISIONE, Precision, Ripetibilità, Affidabilità, Reliability, Scarto quadratico medio (sqm), Errore PAROLE CHIAVE Accuratezza, Accuracy, Esattezza, PRECISIONE, Precision, Ripetibilità, Affidabilità, Reliability, Scarto quadratico medio (sqm), Errore medio, Errore quadratico medio (eqm), Deviazione standard,

Dettagli

L esperienza massa-molla

L esperienza massa-molla L esperienza massa-molla Valerio Toso e Ettore Zaffaroni (gruppo 5) 1 Introduzione 1.1 Introduzione ai fenomeni in esame La legge di Hook è una legge che lega la forza applicata a una molla con il suo

Dettagli

Dati sperimentali Nella serie di 10 misurazioni di tempo effettuate, si sono ottenuti i seguenti valori espressi in secondi:

Dati sperimentali Nella serie di 10 misurazioni di tempo effettuate, si sono ottenuti i seguenti valori espressi in secondi: ESPERIMENTO DI LABORATORIO DI FISICA MISURE DI TEMPO Obiettivo L obiettivo dell esperimento, oltre che familiarizzare con le misure di tempo, è quello di rivelare gli errori casuali, elaborare statisticamente

Dettagli

Verifica della conservazione dell energia meccanica mediante rotaia a cuscino d aria

Verifica della conservazione dell energia meccanica mediante rotaia a cuscino d aria Verifica della conservazione dell energia meccanica mediante rotaia a cuscino d aria Lo scopo dell esperimento L esperimento serve a verificare il principio di conservazione dell energia meccanica, secondo

Dettagli

Esperimentazioni di Fisica 1 L accelerazione di gravità

Esperimentazioni di Fisica 1 L accelerazione di gravità Esperimentazioni di Fisica 1 L accelerazione di gravità Università Roma Tre - Dipartimento di Matematica e Fisica 21 maggio 2016 Misurazione dell accelerazione di gravità L accelerazione di gravità Un

Dettagli

Esercitazione 2. Soluzione

Esercitazione 2. Soluzione Esercitazione 2 Esercizio 1 - Resistenza dell aria Un blocchetto di massa m = 0.01 Kg (10 grammi) viene appoggiato delicatamente con velocità iniziale zero su un piano inclinato rispetto all orizziontale

Dettagli

MISURA DELLE FREQUENZE DI RISONANZA DI UN TUBO SONORO

MISURA DELLE FREQUENZE DI RISONANZA DI UN TUBO SONORO MISURA DELLE FREQUENZE DI RISONANZA DI UN TUBO SONORO Scopo dell esperienza è lo studio della propagazione delle onde sonore all interno di un tubo, aperto o chiuso, contenete aria o altri gas. Si verificherà

Dettagli

Lezione 6 Richiami di Geometria Analitica

Lezione 6 Richiami di Geometria Analitica 1 Piano cartesiano Lezione 6 Richiami di Geometria Analitica Consideriamo nel piano due rette perpendicolari che si intersecano in un punto O Consideriamo ciascuna di queste rette come retta orientata

Dettagli

Derivazione numerica. Introduzione al calcolo numerico. Derivazione numerica (II) Derivazione numerica (III)

Derivazione numerica. Introduzione al calcolo numerico. Derivazione numerica (II) Derivazione numerica (III) Derivazione numerica Introduzione al calcolo numerico Il calcolo della derivata di una funzione in un punto implica un processo al limite che può solo essere approssimato da un calcolatore. Supponiamo

Dettagli

Criteri di Valutazione della scheda (solo a carattere indicativo)

Criteri di Valutazione della scheda (solo a carattere indicativo) Criteri di Valutazione della scheda (solo a carattere indicativo) Previsioni - A Sono state fatte le previsioni e discussi i valori attesi insieme al ragionamento con cui sono stati calcolati? E stata

Dettagli

Questo è un esempio di relazione di laboratorio

Questo è un esempio di relazione di laboratorio Questo è un esempio di relazione di laboratorio RELATORE: prof. Paolo Gini STUDIO DELLA LEGGE GENERALE DELLA DINAMICA Obiettivi L obiettivo di questo esperimento è la verifica della validità della Legge

Dettagli

DEDUZIONE DEL TEOREMA DELL'ENERGIA CINETICA DELL EQUAZIONE SIMBOLICA DELLA DINAMICA

DEDUZIONE DEL TEOREMA DELL'ENERGIA CINETICA DELL EQUAZIONE SIMBOLICA DELLA DINAMICA DEDUZIONE DEL TEOREMA DELL'ENERGIA CINETICA DELL EQUAZIONE SIMBOLICA DELLA DINAMICA Sia dato un sistema con vincoli lisci, bilaterali e FISSI. Ricaviamo, dall equazione simbolica della dinamica, il teorema

Dettagli

Il processo inferenziale consente di generalizzare, con un certo grado di sicurezza, i risultati ottenuti osservando uno o più campioni

Il processo inferenziale consente di generalizzare, con un certo grado di sicurezza, i risultati ottenuti osservando uno o più campioni La statistica inferenziale Il processo inferenziale consente di generalizzare, con un certo grado di sicurezza, i risultati ottenuti osservando uno o più campioni E necessario però anche aggiungere con

Dettagli

Dal coefficiente di Correlazione lineare tra due grandezze x, y alla covarianza.

Dal coefficiente di Correlazione lineare tra due grandezze x, y alla covarianza. 1 Dal coefficiente di Correlazione lineare tra due grandezze x, y alla covarianza. La seguente nota è dedicata ad una riorganizzazione del capitolo 9 del Taylor. Si fà notare che viene invertito l ordine,

Dettagli

Indicazioni su come preparare la relazione su un esperienza di laboratorio

Indicazioni su come preparare la relazione su un esperienza di laboratorio Indicazioni su come preparare la relazione su un esperienza di laboratorio Riportare all inizio: nome e cognome; numero di matricola; anno in cui si è seguito il corso; gruppo con cui si è realizzata l

Dettagli

Misura del campo magnetico terrestre con le bobine di Helmholtz

Misura del campo magnetico terrestre con le bobine di Helmholtz Misura del campo magnetico terrestre con le bobine di Helmholtz Le bobine di Helmholtz sono una coppia di bobine con alcune caratteristiche particolari: hanno entrambe raggio ; hanno una lunghezza L molto

Dettagli

Esercizio 1 Meccanica del Punto

Esercizio 1 Meccanica del Punto Esercizio 1 Meccanica del Punto Una molla di costante elastica k e lunghezza a riposo L 0 è appesa al soffitto di una stanza di altezza H. All altra estremità della molla è attaccata una pallina di massa

Dettagli