GRUPPO DI RICERCA ENTREPRENEURSHIP, FINANCE & POLITECNICO DI MILANO COORDINATORE: PROF. MASSSIMO G. COLOMBO

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1 GRUPPO DI RICERCA ENTREPRENEURSHIP, FINANCE & POLITECNICO DI MILANO COORDINATORE: PROF. MASSSIMO G. COLOMBO LE START-UP AD ALTA TECNOLOGIA E I DRIVER DELLA CRESCITA: UNA SINTESI Sintetizziamo nel seguito i risultati degli studi che hanno analizzato le determinanti della crescita delle start-up ad alta tecnologia, raggruppandoli in base al tipo di driver di crescita considerato. In conclusione, presentiamo il database utilizzato nella maggior parte degli studi condotti dal gruppo di ricerca la directory RITA e ne descriviamo brevemente il processo di costruzione e i contenuti. 1. Il capitale umano dei fondatori Colombo, M.G., Delmastro, M., & Grilli, L., Entrepreneurs' human capital and the start-up size of new technology-based firms, International Journal of Industrial Organization, 2004, 22, Colombo, M. G., & Grilli, L. (2005). Founders human capital and the growth of new technology-based firms: A competence-based view. Research Policy, 34(6), I due studi mostrano che la natura dell istruzione universitaria e della precedente esperienza lavorativa dei fondatori di una start-up ad alta tecnologia esercita un'influenza fondamentale sul successo dell impresa. Il primo studio considera la dimensione dell impresa al momento della fondazione, la quale a sua volta è una determinante fondamentale della sopravvivenza nei primi anni di vita dell impresa. Il secondo studio si focalizza sulla crescita post-entry. In particolare, la formazione universitaria dei fondatori in campo economico e manageriale e, in misura minore, in campi scientifici e tecnici influenzano positivamente il successo dell impresa, mentre la formazione in altri campi non ha impatto. Analogamente, la precedente esperienza lavorativa dei fondatori nello stesso settore della nuova impresa in funzioni tecniche e la presenza nel team di fondatori con precedenti esperienze imprenditoriali stimolano la crescita della startup. Inoltre, l effetto positivo delle competenze dei fondatori sulla crescita della start-up si amplifica combinando capacità complementari, in particolare se nel team esistono sia fondatori con precedenti esperienze lavorative in funzioni tecniche sia fondatori con esperienze commerciali nel settore in cui opera la start-up. 2. La struttura proprietaria Colombo, M. G., Croce, A., & Murtinu, S. (2014). Ownership structure, horizontal agency costs and the performance of high-tech entrepreneurial firms. Small Business Economics, 42(2), Questo lavoro analizza l'effetto della presenza di due tipi di proprietari - proprietari-manager (ovvero, soci attivamente coinvolti nella gestione dell impresa) e proprietari-non-manager (soci che forniscono capitale, ma non sono attivamente coinvolti nella gestione di impresa) - sulle performance delle start-up high-tech. I risultati dello studio indicano che il numero di proprietari-manager ha un effetto positivo sulla performance d'impresa: allargare la proprietà migliora le performance di impresa in quanto contribuisce ad aumentare la dotazione di risorse (capitale umano e finanziario) a disposizione delle start-up. Al contrario, l'effetto del numero di proprietari non-manager è trascurabile poiché il coinvolgimento nel capitale dell impresa di soci non-manager genera costi di coordinamento e potenziali conflitti di interesse che controbilanciano l effetto positivo dell aumento della dotazione di risorse a disposizione dell impresa. 3. Le start-up accademiche Colombo, M.G., Piva, E., Strengths and weaknesses of academic start-ups: A conceptual model, IEEE Transactions on Engineering Management, 2008, 55,

2 Colombo, M.G., Piva, E., Firms genetic characteristics and competence-enlarging strategies: A comparison of academic and non-academic high-tech start-ups, Research Policy, 2012, 41, I due studi analizzano le specificità delle start-up accademiche, cioè delle start-up high-tech fondate da personale accademico. Essi mostrano che il peculiare patrimonio genetico di queste imprese, quale deriva dal capitale umano dei fondatori, ne influenza le strategie e lo sviluppo. In particolare, il capitale umano del team di fondatori delle start-up accademiche manca di competenze tecniche industry specific e di esperienze manageriali e imprenditoriali. La strategia di allargamento delle competenze adottata da tali imprese è fortemente polarizzata verso gli investimenti nella ricerca e le alleanze tecnologiche, in particolare con le università. Al contrario, le start-up accademiche incontrano serie difficoltà nell allargare i propri ranghi manageriali. Colombo, M. G., D Adda, D., & Piva, E. (2010). The contribution of university research to the growth of academic start-ups: an empirical analysis. The Journal of Technology Transfer, 35(1), Questo lavoro mostra che la qualità scientifica della ricerca svolta dalle università localizzate in un area geografica contribuisce alla crescita delle start-up accademiche (ovvero, fondate da personale accademico) locali, ma ha effetti trascurabili sui tassi di crescita delle start-up non accademiche locali. Le ricerca scientifica prodotta dalle università può avere un impatto positivo sulla crescita delle start-up locali, solo se queste aziende sono in grado di assorbire e usare questa conoscenza di alta qualità. Le start-up accademiche sono ovviamente avvantaggiate, in quanto reperire ed utilizzare la conoscenza generata dalle università è più facile per i loro fondatori accademici. Lo studio mostra inoltre che, in questa prospettiva, un maggior orientamento commerciale della ricerca universitaria è dannoso, in quanto riduce le conoscenze che, avendo natura di bene pubblico, vengono immediatamente divulgate dalle università e rese disponibili per l'assorbimento da parte delle start-up accademiche. 4. Le alleanze Colombo, M. G., Grilli, L., Murtinu, S., Piscitello, L., & Piva, E. (2009). Effects of international R&D alliances on performance of high-tech start-ups: a longitudinal analysis. Strategic Entrepreneurship Journal, 3(4), Questo studio analizza gli effetti delle alleanze internazionali di ricerca e sviluppo sulla produttività delle start-up ad alta tecnologia. I risultati indicano che queste alleanze determinano incrementi di produttività delle start-up soprattutto se i) esse coinvolgono partner industriali localizzati in paesi diversi e ii) i paesi di localizzazione dei partner sono vicini alle fonti di conoscenza dispersa nel mondo, verso le quali i partner stessi svolgono un ruolo di gate-keeper. Colombo, M.G., Grilli, L., Piva, E., In search of complementary assets: The determinants of alliance formation of high-tech startups, Research Policy, 2006, 35, pp In questo lavoro vengono analizzati I fattori che spingono le start-up a collaborare con altre organizzazioni. Fra tali fattori hanno un ruolo preminente la necessità per le start-up di ottenere accesso a risorse e competenze complementari alle proprie possedute dai partner e la loro capacità di essere attrattive per i partner e di limitare i costi di transazione generati dall alleanza, con particolare riferimento ai rischi legati alla protezione della proprietà intellettuale. I risultati dello studio indicano chiaramente che le start-up supportate da uno sponsor quale un investitore di VC o un università alla quale sono affiliate, sono piu orientate alle alleanze delle altre start-up. Inoltre, la probabilità di formare alleanze varia con la dimensione delle start-up ed il loro output innovativo, misurato dai brevetti. 5. Le strategie di impresa Colombo, M. G., Piva, E., Quas, A., & Rossi-Lamastra, C. (2014). R How are high-tech entrepreneurial ventures coping with the global crisis? Product innovation and internationalization strategies. Working paper. Questo articolo studia la reazione alla crisi economica delle start-up high-tech italiane. In particolare, vengono valutati gli effetti sulla crescita nel biennio delle decisioni di aumentare gli investimenti 2

3 nello sviluppo di nuovi prodotti e nell'espansione sui mercati internazionali in risposta alla crisi. Lo studio rivela che la decisione di aumentare gli investimenti nello sviluppo di nuovi prodotti ha stimolato la crescita delle start-up high-tech, quanto meno nel breve periodo, mentre la decisione di aumentare gli investimenti per l espansione internazionale ha avuto un impatto trascurabile sulla crescita. Per quanto concerne le determinanti delle due decisioni, gli aumenti degli investimenti durante la crisi sono positivamente correlati alla dotazione di risorse pre-crisi delle imprese. 6. Il contributo degli investitori di venture capital (VC) Colombo, M. G., & Grilli, L. (2010). On growth drivers of high-tech start-ups: Exploring the role of founders' human capital and venture capital. Journal of Business Venturing, 25(6), In questo lavoro si analizzano congiuntamente l effetto del capitale umano dei fondatori e del finanziamento di VC sulla crescita delle imprese high-tech. In particolare, si conferma che i finanziamenti di VC stimolano la crescita delle start-up ad alta tecnologia e si dimostra che le competenze dei fondatori hanno sia un effetto positivo diretto sulla crescita, sia un effetto indiretto in quanto favoriscono l ottenimento di finanziamenti di VC. Tuttavia, le competenze dei fondatori che spiegano l effetto positivo diretto sulla crescita sono diverse da quelle che attraggono gli investitori di VC. Infine, le competenze dei fondatori che spiegano la crescita delle start-up high-tech che non hanno fatto ricorso a finanziamenti di VC perdono il proprio potere esplicativo per le imprese finanziate da VC. Bertoni, F., Colombo, M. G., & Grilli, L. (2011). Venture capital financing and the growth of high-tech startups: Disentangling treatment from selection effects. Research Policy, 40(7), Bertoni, F., Colombo, M.G., Grilli, L., Venture capital investor type and the growth mode of new technologybased firms, Small Business Economics, 2013, 40 (3), Questi due studi esaminano l impatto sulla crescita delle start-up degli investimenti di VC. Il primo studio mostra che gli investimenti di VC hanno un impatto positivo significativo sulla crescita dell occupazione delle start-up ad alta tecnologia. Gli investitori di VC svolgono un importante funzione di coaching per le imprese finanziate e consentono a queste ultime di beneficiare della propria rete di contatti di business. Inoltre, l ottenimento di VC segnala la qualità dell impresa a potenziali clienti, partner e dipendenti, consentendole di avere accesso a risorse e competenze esterne che sarebbero fuori dalla sua portata senza il supporto degli investitori. Gli effetti positivi degli investimenti di VC si manifestano immediatamente dopo il primo round di finanziamento. Lo studio mostra inoltre che, quanto meno nel contesto italiano, i più elevati tassi di crescita delle imprese finanziate da investitori di VC non sono spiegati dal fatto che questi investitori, essendo in grado di identificare il valore nascosto delle start-up, tendono a finanziare le imprese con maggiori prospettive di crescita. In altri termini, non si riscontra un effetto di pick the winner. Il secondo studio confronta gli investimenti di VC che le imprese ottengono da VC indipendenti (IVC) e da corporate VC (CVC). Esso mostra che le modalità e la dinamica di crescita delle start-up dipendono dal particolare tipo di investitore dal quale tali imprese ricevono VC. In particolare, gli investimenti di IVC generano uno shock positivo più forte sulle vendite immediatamente dopo il primo round di VC. Al contrario, l impatto di IVC e CVC sulla crescita dell occupazione è simile. Colombo, M. G., Piva, E., & Rossi-Lamastra, C. (2014). The Sensitivity of High-Tech Entrepreneurial Ventures' Employment to a Sales Contraction in a Negative Growth Scenario: The Moderating Role of Venture Capital Financing. Managerial and Decision Economics, 35(2), Questo articolo analizza l'impatto dei finanziamenti di VC sulla relazione tra variazione del numero di dipendenti e variazione delle vendite in uno scenario di crescita negativa, ovvero nel caso in cui si verifichi una contrazione del fatturato. I risultati mostrano che, quando una start-up high-tech è finanziata da un fondo di VC indipendente (cioè non controllato da un altro soggetto economico), è più probabile che reagisca a un evoluzione sfavorevole delle vendite attraverso la contrazione della manodopera rispetto a una start-up non VC-backed. Infatti, la presenza dell investitore di VC riduce i costi che la start-up deve sostenere per la ricerca, attrazione e inserimento in azienda dei dipendenti. Al contrario, le start-up finanziate da corporate VC o da public VC hanno una minore propensione a licenziare dipendenti in uno 3

4 scenario di crescita negativa, poiché questi finanziatori, in aggiunta agli obiettivi finanziari, hanno obiettivi non finanziari che li inducono e proteggere le risorse umane delle imprese finanziate anche in presenza di una contrazione delle vendite. 7. I sussidi pubblici Colombo, M. G., Grilli, L., & Murtinu, S. (2011). R&D subsidies and the performance of high-tech start-ups. Economics Letters, 112(1), Questo lavoro valuta l'efficacia delle misure di policy volte a stimolare le attività di ricerca e sviluppo delle imprese nel sostenere le start-up ad alta tecnologia. In particolare, si dimostra che i sussidi selettivi alla ricerca e sviluppo (ovvero concessi a seguito di una valutazione di proposte di progetto su base concorrenziale) hanno un effetto positivo sulla produttività delle start-up high-tech, mentre quelli assegnati attraverso una procedura automatica non hanno effetto. Colombo, M. G., Giannangeli, S., & Grilli, L. (2012). Public subsidies and the employment growth of high-tech start-ups: assessing the impact of selective and automatic support schemes. Industrial and Corporate Change, 22(5), Anche questo lavoro si propone di valutare l'impatto dei sussidi pubblici sulle performance delle start-up high-tech, ma, a differenza del precedente, si concentra sulla crescita dell'occupazione. I risultati dell analisi econometrica mostrano che i sussidi automatici non hanno alcun effetto. I sussidi selettivi hanno un impatto maggiore sulla crescita dell'occupazione rispetto a quelli automatici, ma solo se sono stati concessi nei primissimi anni di vita delle imprese beneficiarie. LA PRINCIPALE FONTE DI INFORMAZIONE UTILIZZATA NEGLI STUDI SULLE START-UP HIGH-TECH: LA DIRECTORY RITA Gli studi fin qui presentate utilizzano prevalentemente i dati dalla directory RITA. RITA include start-up italiane che soddisfano tre criteri: (1) essere state indipendenti alla fondazione ed essere rimasta tali; (2) avere meno di 25 anni; e (3) operare nei seguenti settori del manifatturiero e dei servizi ad alta tecnologia: ICT; biotecnologie, farmaceutica e materiali avanzati; aerospazio, robotica e automazione; software; Internet e servizi di telecomunicazione; servizi ambientali; e servizi di R&S e di ingegneria. In assenza di statistiche ufficiali affidabili sulla popolazione delle start-up ad alta tecnologia italiane, la directory RITA è la fonte più completa e autorevole di informazioni su queste imprese. La directory è stata creata dal gruppo di ricerca Entrepreneurship & Innovation del Politecnico di Milano nel 1999 e ampliata attraverso l'inclusione di nuove imprese nel 2002, 2004, 2007 e In occasione dell ultimo aggiornamento della directory, si è innanzitutto cercato di identificare le imprese italiane fondate dal 1 gennaio del 1983, ancora in attività al 30 giugno 2008 e che operavano nei settori precedentemente elencati. Utilizzando la banca dati delle Camere di Commercio Italiane, sono state identificate imprese, che includevano imprese indipendenti e non. Da questa popolazione è stato estratto un campione di imprese stratificato in base alla provincia di localizzazione e al settore di attività. Per ogni impresa, è stato cercato un indirizzo di posta elettronica e il nome di un membro del team imprenditoriale e, nelle imprese in cui è stato possibile individuare una persona di contatto, a quest ultima è stato inviato via un questionario (o un collegamento a una survey on-line). Successivamente, personale adeguatamente formato ha condotto un controllo di coerenza interna delle risposte al questionario e le ha confrontate con i dati pubblici disponibili. Inoltre, sono state condotte diverse interviste di follow-up telefoniche o face-to-face per reperire i dati mancanti e verificare la correttezza dei dati raccolti. Questa procedura ha consentito di avere nella directory RITA informazioni su start-up high-tech. Per ciascuna start-up, alle informazioni raccolte attraverso survey sono stati successivamente aggiunti dati di bilancio e informazioni sull attività brevettuale dell impresa e sulla sua partecipazione a progetti finanziati dall Unione Europea reperiti attraverso fonti pubbliche. Infine, tra gennaio e marzo 2012, alle persone di contatto delle imprese contenute nella directory RITA che sono sopravvissute come indipendenti fino al 1 gennaio, 2012, è stato inviato via un 4

5 questionario avente l obiettivo di raccogliere informazioni sugli effetti della crisi globale e sulle strategie di reazione implementate dalle imprese. 5

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