ALLE ORE 18,30 IL PRESIDENTE ORDINA L'APPELLO NOMINALE CHE ESPONE LE SEGUENTI RISULTANZE:

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1 MUNICIPIO I Genova CENTRO EST Ver.1.1 approvato 20/4/2011 ================================================================ L' anno 2011 addì 3 del mese di Marzo in Genova, nei locali siti in Villa Piaggio- Corso Firenze, 24 alle ore 18,30 si è riunito il Consiglio del Municipio in seduta PUBBLICA, in prima convocazione da nota prot. N del 16/02/2011 ai sensi dell'art. 39 del vigente Regolamento Civico per il Decentramento e la Partecipazione approvato con delibera C.C. n. 6 del 6 febbraio 2007 e ai sensi dell art. 7 del Regolamento Municipale approvato con delibera n. 33 del Presiede : il Presidente del Municipio - Enrico Cimaschi. Presente: il Segretario Generale del Municipio - Ilvano Saracino Segretario: Resp. Area Assistenza OO.II. - Patrizia Porta ALLE ORE 18,30 IL PRESIDENTE ORDINA L'APPELLO NOMINALE CHE ESPONE LE SEGUENTI RISULTANZE: PRESENTI: il Presidente Enrico Cimaschi ed i consiglieri: Bergamaschi Conte Falcone Grubesich - Lagomarsino - Loi - Musso Pagliuolo Piacentino - Pizzolo - Ravera Razeti - Ridella Rolandi - Siri - Torretta Traverso in numero di 18 ASSENTI: Bellezza - Di Mattia Gandini Pellerano - Russo.- Salterini in numero di 6 ASSENTI GIUSTIFICATI: Bellezza - Salterini ASSISTENZA IN AULA: Agnoletto Claudio - Malaspina Giuseppe Istruttori Servizi Amministrativi Area Assistenza Organi Istituzionali ============================================================================= DOPO L'APPELLO SI SONO VERIFICATE LE SEGUENTI VARIAZIONI NELLA COMPOSIZIONE DEL CONSIGLIO: ORA ARG. ENTRATA USCITA N. PRESENTI 19,00 16 Gandini 19 19,48 17 Pellerano 20 20,00 17 Russo 21 20,45 19 Piacentino 20 20,45 19 Rolandi 19 20,45 19 Ridella 18 20,45 19 Bergamaschi 17 20,45 19 Pagliuolo 16 20,45 19 Conte 15 20,45 19 Lo i 14 20,45 19 Musso 13 20,45 19 Lagomarsino 12 Alle ore 20,50 il Presidente dichiara conclusa la seduta. 1

2 MUNICIPIO I GENOVA CENTRO EST ================================================================== SEDUTA DEL GIORNO: 03 Marzo 2011 O.D.G. N.1 ARGOMENTO: 16 APPENDICE AL VERBALE DI DELIBERAZIONE : / ================================================================== OGGETTO: Presentazione da parte dell Assessore Comunale dott. Paolo Veardo, su Politiche educative e loro ricadute nel Municipio Centro Est. ================================================================== Cimaschi: L Assessore Veardo mi ha confermato che, dopo aver trattato il primo punto, si ferma anche per il secondo poiché esiste un resoconto sulle prime riunioni che è stata fatta delle Scuole Vespertine, in seguito verrà redatto un documento sul tema che verrà presentato all Assessore. Diamo la parola per la relazione all Assessore Veardo. Veardo: Buona sera a tutti grazie Presidente. Con grande piacere ho aderito all invito del Presidente per incontrare il Consiglio Municipale e parlare di alcuni temi che ci riguardano tutti. Lo dico con un certo imbarazzo perché credo che, per il vostro Consiglio, questa sia una serata importante e mi sento un po un intruso, ma il Presidente è qui e siamo in piena legittimità per parlare di cose importanti come la scuola. Oggi in Giunta è arrivata una comunicazione che mi coinvolge in un certo discorso e non posso far finta di non sapere. Le cose che dico rientrano nell ambito di una serie di collaborazioni con il vostro Municipio, con il Consiglio Municipale e con il Presidente, risultate molto fruttuose e contiamo che lo siano fino alla fine del mandato, che auspichiamo tutti termini nel Ci sono già stati diversi incontri tematici, legati a singole situazioni della scuola. Ho iniziato a contattare i Municipi perché ci sembrava giusto dare le motivazioni di alcune scelte, che per noi sono importanti e strategiche, ma che forse non abbiamo sufficientemente motivato, discusso o comunicato, a coloro che governano gli stessi. Quando siamo interpellati a parlare di scuola, la cosa comoda che ci verrebbe da dire, in questo periodo, sulla la scuola italiana è: non è di mia competenza, perché ci sono alti livelli di responsabilità e scelte che non sempre competono a determinate realtà di un Comune, anche se grande come il nostro. All inizio di questo mandato a noi è parso, invece, indispensabile che le Amministrazioni Locali ritornassero ad occuparsi del mondo della scuola con una forte presenza, attive non solo per l erogazione di servizi alle stesse, ma anche responsabili amministratori di una città e della crescita della propria comunità. Questo lo considero un punto basilare. Abbiamo competenza nella misura in cui facciamo bene il nostro mestiere. Il nostro obbiettivo è quello di rendere la comunità educante, formata da tutti coloro che si occupano della scuola: alunni, insegnanti, dirigenti scolastici, responsabili amministrativi, genitori e da tutti coloro che, nell ambito di un territorio, vogliono offrire un opportunità di crescita equilibrata a tutti i nostri ragazzi. Abbiamo pensato che questa non fosse soltanto una linea di principio, ma dovesse in qualche misura sostanziarsi attraverso un atto formale che attribuisca qualità a questo ragionamento e desse soprattutto gambe. E nata in questo senso, attraver- 2

3 so una delibera del Consiglio Comunale, la Conferenza Cittadina dell autonomia scolastica che ha due livelli importanti: quello cittadino, per alcuni temi di carattere generale e quello municipale, per tutti gli aspetti che riguardano la responsabilità della scuola sui diversi territori. Questo nostro lavoro ha avuto una grandissima collaborazione da parte delle Istituzioni Scolastiche che, come voi sapete, sono state riconosciute come Autonomie Costituzionali, perché la nostra carta costituzionale avendo recepito in pieno alcune leggi, di fatto rende l autonomia scolastica un entità costituzionalmente rilevante. Però l autonomia scolastica non poteva essere assolutamente considerata una monade nell ambito della comunità, questo ci ha spinto ad andare avanti in questo nostro percorso. Questa idea genovese piace molto, l ANCI la sta rilanciando a livello nazionale proprio perché si sentiva la mancanza di un confronto formale, il rapporto tra Enti Locali e il mondo della scuola. La nostra conferenza non ha una sua definizione statica, ma una serie di elementi di confronto e di collaborazione tra diversi soggetti come: l incontro con i dirigenti scolastici, con i responsabili amministrativi, con i responsabili ai servizi della scuola e con i cittadini che, nella fattispecie, sono i genitori dei nostri bambini e dei nostri ragazzi. Gli atti di questa conferenza sono diventati, e diventeranno sempre di più, atti formali di scelte riguardanti la città. Sono già in atto alcune questioni. Pensiamo al tema degli organici che già, oggi, hanno la necessità, per norma e soprattutto per accordo della conferenza Stato- Regione, del pieno accordo degli Enti Locali. E chiaro che se manca l intesa con gli Enti Locali anche gli organici delle scuole statali non dovrebbero essere definiti. Dico non dovrebbero perché so che in molte parti d Italia questo non avviene. Devo dire che nell ambito dei contingenti che lo Stato definisce per ogni singola Regione non possiamo intervenire, ma in quello della ns. Regione e nei diversi distretti scolastici si può iniziare a ragionare ed a confrontarsi con le responsabilità della Direzione Scolastica Regionale e di quelle Provinciali. Questo non è irrilevante nella scelta dell apertura o chiusura di plessi scolastici o di realtà scolastiche sul territorio. Per esempio, l anno scorso, ci siamo impegnati molto su questo tema, per quanto riguarda soprattutto quelle scuole che per legge sono considerate cittadine, ma che in una realtà come Genova sono considerate scuole di montagna, per via di una specifica norma che privilegia, con parametri diversi rispetto alle scuole di montagna proprio per considerare il presidio fondamentale che la scuola dà in certi territori. Bavari per lo Stato è città, per noi no. Tenere o non tenere aperta una scuola a Bavari, o a Fabbriche o a Crevari certamente non è irrilevante rispetto alla tenuta di quel territorio. Queste scelte che sono già state fatte in collaborazione, quindi la conferenza ha già funzionato molto bene. Nessuna scuola è stata chiusa, anche se alcuni parametri non erano corrispondenti ai minimi stabiliti per le città. A livello Municipale credo che la conferenza dovrà avere sempre una maggiore valenza. Sono qui per ascoltare suggerimenti, suggestioni, proposte, richieste d integrazioni. Abbiamo di fronte un paio di questioni molto rilevanti: la prima, più spessa e più difficile, è il tema del percorso che sta ripartendo sul dimensionamento della rete scolastica Regionale. Voi sapete che, due anni fa, è stato fatto un percorso abbastanza accidentato e complesso anche perché mancavano i luoghi decisionali riconosciuti, ma che vedrà nei prossimi giorni, o se è stato formalizzato in queste o- 3

4 re, la richiesta della Regione alla Provincia di Genova di far partire il tavolo territoriale del nuovo dimensionamento della rete. È chiaro che non ci saranno rivoluzioni copernicane, come sono state fatte in passato, ma certamente alcune realtà della nostra città, ed il vostro territorio ne è ricco, sono state tra quelle meno avanzate nel cambiamento. Cambiamento che ha visto gran parte della Regione orientarsi verso la definizione d un percorso verticale delle scuole, quindi una nuova identificazione della scuola. Percorso che partendo dalla materna porti fino alla secondaria di primo grado per poi fare la scelta sulle secondarie di secondo grado. Su questo tema dell Istituto Comprensivo, quindi di fatto il superamento dei grandi istituti delle scuole medie inferiori, sta dando buoni risultati nelle città dove son stati applicati, perché questo tema della continuità didattica è un valore molto grande. Storiche presenze delle scuole medie inferiori, di questo territorio, hanno fatto sì che questa sia stata una scelta non troppo condivisa. Al di là di questo, credo che far ripartire questo percorso significhi non tanto ipotizzare o abbozzare chissà quali accorpamenti, ma soprattutto essere consapevoli che sta partendo, quindi o ne siamo protagonisti o lo subiremo. Credo che la Conferenza Municipale dovrà essere fortemente protagonista in questa questione. Molti degli attriti avvenuti prima, legati alla non condivisione di un percorso voluto dalla Regione, quello appunto degli Istituti Comprensivi, avevano a volte un supporto, quindi alcuni ricorsi al Tar sono stati vinti perché mancava quella condivisione col territorio che la legge prevede. Guarda caso laddove in quel Municipio in cui alcune questioni erano state poste a livello del vecchio patto scuola, ricordiamo che era un luogo di condivisione volontaria e non istituzionalmente riconosciuta, il TAR ha riconosciuto, in una direzione o nell altra, un luogo d incontro e di confronto con il territorio. Una decisione presa alla Conferenza Municipale su questi temi diventerà di fatto norma, perché sarà assolutamente assunta a dei livelli cittadini, provinciali e regionali. Quindi la Conferenza a cosa serve, è un organismo in più? No. E un organismo forte in cui il Municipio, attraverso la sua prestanza nella conferenza, potrà dire delle cose molto importanti. Questo è un tema che parte. Abbiamo davanti ancora un anno e mezzo per la fine del nostro mandato, ma certamente sarà un anno ricco di scelte di questo tipo pertanto è chiaro che, entro la prossima Primavera, la Regione vorrà ridefinire il nuovo piano. Non ci saranno violente trasformazioni, ma è chiaro che gli ulteriori irrigidimenti dei parametri voluti dal Ministero, come dimensione dei plessi singoli e come numero minimo/ massimo descrivibili in un certo istituto, certamente ci potranno toccare. Questo è il primo grande tema, il secondo tema invece riguarda più direttamente i servizi gestiti dal Comune che sono i servizi dai zero a i sei anni. Ci sono molti altri servizi che sono: ristorazione, trasporto, l attività di supporto ai disabili, ne parliamo quando volete, ma c è uno specifico delle scuole materne che anche in questi giorni ha avuto un sua rilevanza su un nostro quotidiano cittadino. Non è per quello che ve ne parlo, ne avevo parlato ai Presidenti già un mese fa e quindi non è legato a questo. L offerta della scuola materna, siamo convinti sia una scelta irrinunciabile per una comunità che voglia sentirsi veramente comunità educante. La nostra città nel tempo ha costruito una rete veramente straordinaria. 4

5 Quando vado in giro per l Italia, magari chiamato dall A.N.C.I., a dire quanto è la copertura complessiva del sistema integrato pubblico e privato a Genova, il 50 - l 60 70%? No è il 104%. Nella scuola dell infanzia oggi abbiamo sostanzialmente più posti che bambini. Ci sono un numeri di posti che sono stati accreditati dall Amministrazione che è superiore al numero complessivo di tutti i bambini in età. Come si arriva al n.104? Perché questa stortura? Da noi c è una tradizione fortissima di presenza da parte del Comune e una presenza fortissima anche di scuole dell infanzia del privato sociale e scuole legate ad istituzioni religiose ecc. Non stiamo parlando dei privati, ma stiamo parlando di persone che hanno costituito scuole successivamente accreditate. Stiamo parlando di quello che la legge considera come scuola pubblica quindi statale o paritaria. Per fare un esempio: la scuola comunale è paritaria. A Genova lo Stato copre il 45% di questi posti, il 35% lo copre il Comune e c è un ulteriore 25-24% di offerta dato da terzi accreditati, pubblici, riconosciuti come strutture qualificate. Siamo già un po di più quindi, copriamo il 100%. E chiaro che questa dimensione non è uniforme nella città, se fosse così saremmo nel migliore dei mondi possibili. E chiaro che ci sono un paio di realtà puntuali quella di Prà, emersa sul giornale e quella della Bassa Val Bisagno. Il tema che volevo porre alla vostra attenzione è proprio questo: lavorare per il mantenimento assoluto di questa elevata offerta, elevata di numero e di qualità. La legge dice che è compito dello Stato istituire le scuole dell infanzia. Non c è l obbligo di frequenza alle scuole dell infanzia, tema sul quale potremmo ragionare poiché vi sono molte proposte di legge per uniformarci a quelle che sono le regole Europee, che partono dai quattro anni sulla scuola dell obbligo. A parte questo aspetto, è comunque compito dello Stato istituirle E disponibilità e libertà dei Comuni offrire un offerta sussidiaria, che è quello che facciamo noi, così gli Enti o soggetti terzi che devono essere accreditati. Quando sento parlare di lista d attesa del Comune dico che non sta in piedi, nel senso che il Comune oltre il 35%, che è quello che ha scelto, un altro anno potrà essere il 37% potrà essere il 21, in funzione delle proprie capacità di bilancio, però non è che noi abbiamo liste d attesa. Se c è un problema d apporre è: lo Stato, che ha l obbligo di istituire delle scuole dell infanzia, le fa o non le fa? La lista d attesa del Comune non esiste. Il Comune da già una grossa mano su un compito che non è principalmente il suo. Altra cosa sarebbe ragionare sui nidi dove invece abbiamo un responsabilità totale, sulla loro creazione e gestione. E chiaro che noi non vogliamo tiraci indietro, mi pare questa sera di non aver assolutamente dimostrato nessun tipo di situazione ideologica e politica, contro o a favore del Governo, ma certamente questo è un fatto istituzionale. Non dico addossiamo la colpa allo Stato, ma collaboriamo con l offerta statale per fare un offerta pubblica integrata. Negli anni abbiamo avuto, a volte, un atteggiamento un po conflittuale con le gestioni dello Stato. I nostri dicono, forse giustamente, siamo più bravi può darsi, ma che non sia salvaguardia del servizio pubblico se noi continuiamo a contrapporci all offerta statale. L offerta del Comune e dello Stato devono essere fortemente integrate nella qualità, nella durata del servizio, nella formazione degli insegnanti. Per tornare alla Conferenza Municipale nelle proposte educative dobbiamo riportare, in un organismo guidato dall ente locale, la proposta che le Isti- 5

6 tuzioni Scolastiche Statali e Comunali possono fare insieme e poi coinvolgere anche il privato. E evidente che il nostro lavoro non è crescere, ma crescere insieme e favorire la crescita dello Stato laddove lo stesso ha la possibilità o l obbligo di farlo. Perché dico questo? Nella nostra città ci sono strane questioni. Ci sono scuole materne comunali in plessi in cui ci sono anche elementari e medie. Se quella scuola materna diventasse scuola dello Stato, compiremmo quell idea di un percorso continuativo, che invece troverebbe un ostacolo come la gestione di un certo tipo: il corpo docente ha un unico collegio, insieme le scelte strategiche sono le stesse, la continuità didattica è la stessa, l offerta formativa ha la stessa logica. Questo ci pare fortemente innovativo rispetto ad un percorso che in questi anni spesso ci ha visto, non dico in conflitto, ma in ma in competizione. E chiaro che la Conferenza Municipale dovrà tener conto di questo tipo d indicazione, anche perché il Comune ha dei vincoli legati al personale che sono molto forti. Con l ultima finanziaria, ormai, non possiamo che sopperire ai pensionamenti, difficile sostituire il personale. L anno scorso abbiamo assunto, a tempo indeterminato, 51 persone nelle scuole dell infanzia, oltre ad un altra cinquantina nei nostri nidi. Non sarà più possibile farlo perché se vanno in pensione 100 persone la legge mi consente di sostituirle con 20. In queste 20 persone sono comprese le maestre d asilo, gli insegnanti dell infanzia, i vigili, gli assistenti sociali e gli amministrativi. Se noi collaboriamo potrà essere possibile, nel futuro, continuare ad avere un offerta pubblica forte. Questo non ha dei risvolti immediati né in questo anno scolastico e forse neanche nel prossimo. In questo anno abbiamo già fatto un operazione sperimentale di questo tipo a Crevari perché si rischiava di chiudere la scuola elementare per insufficienza di numeri minimi, citati dal decreto Gelmini. Diventando un plesso Statale, la scuola d infanzia di Crevari, è riuscita a non chiudere. Ci sono altre quattro realtà, ma non c è fretta. Era interessante, visto che abbiamo ancora un po di tempo d avanti, che la Conferenza Municipale si facesse carico anche di queste problematiche. Queste sono le due cose che volevo dirvi sul tema del ridimensionamento e, in particolare, sullo sviluppo dell offerta della scuola dell infanzia, da 3 a 6 anni, nella nostra città. Sono qui per rispondere di questo e per affrontare in commissione specifici temi specifici. Tra non molto apriremo le iscrizioni dei nidi e, anche se da l anno scorso abbiamo raggiunto gli obbiettivi di Lisbona, siamo oltre il 33% dell offerta, potranno esserci delle difficoltà perché sappiamo che le esigenze potrebbero essere molto di più. Sappiamo che le esigenze sono molto di più e non ci possiamo certamente accontentare,questa sera questi due argomenti sono forti all ordine del giorno delle prossime delle prossime settimane specialmente il primo era mio dovere venire a comunicarlo a voi. Sul tema delle vespertine ho ricevuto decine di petizioni, lettere, indicazioni tutte molto fruttuose sulle quali vorrei, con la Conferenza Municipale, lavorare per trovare delle soluzioni condivise. Io credo che la nostra prospettiva di mantenimento di questo modello alto di scuole vespertine non sia possibile, ma per lo stesso motivo di cui sopra. E impossibile sostituire le insegnanti, ma possiamo impegnarci maggiormente nella gestione di quelle già disponibili affinchè possano rendere il loro insegnamento ad un numero 6

7 maggiore di persone. Questo non può avvenire nelle situazione in cui abbiamo un solo iscritto per insegnante. Ridella: Volevo capire meglio, porre l attenzione sul discorso della messa assieme tra le scuole dell infanzia comunale e quelle statali, perché mi sembra di capire che il comune con le strutture accreditate, rispetto alla popolazione, copra oltre il 50% e il resto lo coprono le scuole dell infanzia statali, il 45%. Penso che le scuole dell infanzia comunali siano delle ottime scuole. Mi è capitato, non solo come veste di Consigliere, di andare a partecipare alle riunioni e, in passato, di fare un lavoro di ricerca all interno delle scuole dell infanzia e degli asili dove ho trovato un ottimo livello d intervento e di organizzazione delle attività, soprattutto una significativa capacità nel rendere risposte flessibili, rispetto alla richiesta dell utenza, risposte che gli operatori delle scuole statali hanno più difficoltà a mettere in campo per via di regolamenti in corso. Mi interessa capire bene questo aspetto perché, mentre la scuola statale chiude rigidamente in periodi prefissati, le scuole comunali riescono ad organizzare anche altre opportunità per periodi di vacanza e per l estate, soprattutto all interno delle stesse scuole, e riescono a garantire ai genitori supporto e continuità. Loi: Buonasera, ringrazio l Assessore per essere qui con noi questa sera. Intervengo da profano, perché non conosco nel dettaglio il sistema scolastico. Per quanto riguarda il numero di studenti interessati all offerta formativa, i numeri del calo demografico che hanno interessato la nostra città negli ultimi anni, in che rapporto sono rispetto all offerta formativa? Mi spiego: qual è l incidenza del calo demografico sull aumento dell offerta formativa che offre il Comune? Il Comune ha goduto del calo demografico per riuscire a corrispondere un gran numero d istanze di utenza, oppure questo elemento non lo rileva minimamente? La seconda questione, sempre che sia una questione che in qualche modo rientra nelle risposte che Lei può dare: l incidenza del numero di bambini stranieri all interno del sistema scuola, di cui ci ha parlato nel suo intervento, e se possibile un breve cenno sullo stato d integrazione che si riesce effettivamente ad attuare all interno della scuola. La ringrazio. Siri: Grazie. Buona sera Assessore. Nella sua introduzione accennava che tutt ora c era qualche problematica per la scuola dell infanzia, facendo riferimento agli ambiti territoriali quali Prà, la Bassa Val Bisagno ed il Centro Storico. Sappiamo che il Centro Storico ha una realtà particolarmente difficile, qualsiasi iniziativa che da risposte, che crea delle condizioni d attenzione, da poi un risultato che si presenta come una macchia positiva che si amplifica. Un altra situazione, mi è parso di capire, è la criticità tra offerta e domanda ancora presente negli Asili Nido. Non è che debba essere solo il Comune a farsi carico di questo aspetto, perché lo stesso, quando raggiunge una determinata percentuale di risposta, ha già svolto i propri compiti. Un altro aspetto di cui non abbiamo parlato sono i L.E.T., ma vorrei farlo visto che sono presenti Funzionarie e Dirigenti del Comune che si sono particolarmente impe- 7

8 gnati in questo settore. Quando ero Presidente è stata dedicata molta attenzione nei confronti dei L.E.T. sia nei vari percorsi, sia come supporto economico. Un attenzione posta verso alcune realtà e, soprattutto, nei confronti di bambini e ragazzi per i quali sono stati messi in atto percorsi estivi, che hanno dato origine ad un tessuto di raccordo particolarmente significativo. Facendo riferimento a quanto detto, in modo appropriato dal collega Loi, è chiaro che determinate coperture si sono potute realizzare principalmente per il calo demografico, in qualche modo ridotto dall incremento demografico da parte di popolazioni acquisite. Nonostante le difficoltà presenti per rispondere a tutte le problematiche, si presume di poter comunque dare una risposta positiva tramite percorsi diversificati, come ad esempio quello attivato nell Istituto Ravasco di Carignano. Percorsi attivati grazie anche alle risorse pervenute da diverse realtà. Bergamaschi: Grazie Assessore per essere intervenuto. Finalmente ci frequentiamo un po di più, dopo tre anni di mandato anche nostro. Volevo portare alla Sua attenzione un fatto successo esattamente un anno fa: l accorpamento scolastico che ha portato dei problemi nel nostro Municipio e, in parte, nel Municipio della Bassa Val Bisagno. E stato un accorpamento doloroso perché la scuola Bertani Ruffini ha dovuto rinunciare alla scuola Ruffini per essere accorpata, credo, alla Lomellini per via del numero di allievi che dovevano, per legge, coprire le iscrizioni. È stato un accorpamento doloroso a causa, soprattutto, dell ubicazione della scuola. La Scuola, che si trova nella zona confinante con il nostro Municipio, è stata accorpata ad un altra che si trova al di là del fiume. Questo ha procurato disagi non soltanto agli allievi, ma anche ai genitori ed a persone coinvolte in riunioni scolastiche o che comunque si rivolgono alla scuola per varie motivazioni. Le chiedo Assessore se nei prossimi accorpamenti terrete conto, prima di tutto, di tutti i Municipi coinvolti. Sono al corrente che, in merito a quanto sopra, avevate avuto un incontro con il Municipio della Bassa Val Bisagno mentre il nostro, con mia delega, non è stato avvertito. Questo fatto ha impedito il nostro intervento sul caso in questione. Secondo me, senza far polemiche, questo accorpamento è stato un po un bliz, perché ha costretto molti allievi ad iscriversi in una scuola decisamente distante dalla loro zona. Le chiedo se, per le prossime volte, ci sarà una consultazione dei Municipi più approfondita e più corretta. Grazie. Pizzolo: E possibile che il pubblico posa eventualmente intervenire? Possono chiedere? Cimaschi: sì, possono intervenire, sospendiamo il Consiglio per gli eventuali interventi e poi si riprende. Veardo: Sono molto contento questa sera di non avere tutte le risposte perché, riallacciandomi all ultimo intervento dell ex Assessore Bergamaschi, la mia premessa è stata quella di parlarvi del primo punto, che non avete toccato in modo diretto, ma che in realtà l abbiamo toccato in modo indiretto. Tutte le cose che avete trattato, alle quali cercherò di rispondere, sono nella responsabilità della Conferenza Municipale. Rispetto all ultima questione della Signora Ber- 8

9 gamaschi, in realtà la scuola non è stata accorpata ma è stato creato un nuovo Istituto Comprensivo, quindi una scuola autonoma, in una logica di una definizione municipale sulla quale possono essere stati fatti molti errori. Certamente questa sera sono venuto qui per dirvi che appena inizierà il percorso sarà gestito, completamente, dalla Conferenza Cittadina nella sua dimensione unitaria, ma a partire dalle indicazioni delle Conferenze Municipali. Il percorso sarà partecipato e non in modo più o meno volontaristico. L altra volta siamo andati dove forse ci hanno invitato. Non sono mai andato insieme al Vice Presidente Costa a fare riunioni nei Municipi. Costa era quello che aveva dato le indicazioni a carattere regionale e noi dovevamo recepire o non recepire. La Regione ha dato l indirizzo che rientra nei suoi compiti. La linea della Regione era quella dell Istituto Comprensivo e si è lavorato in modo che il maggior numero di scuole genovesi diventassero tali, secondo un indicazione della Regione che ha concorrente legislazione nei confronti del mondo della scuola. Errori ne sono stati fatti perché mancavano i luoghi formali di condivisione dei percorsi. Oggi vi informo che ci sarà l annuncio del nuovo percorso di ridimensionamento. Il percorso di base sarà quello della Conferenza Municipale, quindi del Consiglio Municipale, attraverso i propri rappresentanti ed indicazioni che il Municipio vorrà dare. Ripartiamo dal basso con un percorso più condiviso. Le altre questioni sono tutte molto interessanti e vorrei veramente costruirle insieme nel percorso della Conferenza Municipale. La consigliera Ridella diceva: nel tentativo di mantenere una grossa offerta pubblica, quindi noi più lo stato circa l 80%, dobbiamo tenere conto di quell altro 20% che non c è e dei punti di partenza che non sono gli stessi. Mi permetto di dire che effettivamente è una stortura da parte dello Stato, non certo da parte del Comune, il fatto che l attività estiva sia garantita esclusivamente per quei fortunati che trovano posto nelle nostre scuole. E altrettanto vero che se mi metto intorno ad un tavolo insieme alle istituzioni scolastiche, fermo restando che far lavorare gli statali d estate è complicato, e diciamo che c è un offerta complessiva di qualità con un unico percorso il più possibile condiviso, con la possibilità di estendere l attività estiva (e credo che l unico percorso che abbiamo è quello del L. E. T.), non lo decidiamo attraverso delle azioni singole. Lo stato fa quello che può. Noi facciamo quello che possiamo. Voi Municipi, con i L.e.t., fate quello che potete, ma insieme diciamo: ci sono questi 1.500/2.000 bambini in età, che cosa riusciamo ad offrire nel percorso invernale estivo a questi ragazzi? Perché c è l attività estiva ma c è anche l attività supplementare. In questo il Dottor Casagrandi mi dice sempre che non è proprio vero, intanto non c è un regolamento, ma c è una consuetudine. C è un limite sindacale, ma molte scuole statali hanno il proseguimento degli orari come quelle comunali. Non è proprio vero che le nostre durano 11 ore mentre quelle dello Stato durano 8 o 6, obiettivamente in molti Istituti i Presidi e i Direttori Didattici si sono dati da fare per raggiungere offerte integrative. Lidea è quella di costruire un modello che non può essere che Municipale, non certo cittadino, perché se in un certo quartiere l offerta comunale è molto alta, mezzo problema l ho risolto, mentre laddove non c è ho un problema maggiore. E chiaro che se noi riusciamo a costruire un percorso condiviso insieme ai Dirigenti Scolastici, ad esempio l attività integrativa dei L. E. T., lo facciamo non in funzione di un idea che abbiamo noi, ma di reali esigenze di copertura del servizio come, ad esempio, quella che da lo Stato. Mi piacerebbe che anche per i L. E. T. invernali fosse così e i L. E. 9

10 T. estivi, invece, andassero a seguire quei ragazzi che non hanno già il servizio nella scuola comunale. È chiaro che dobbiamo costruire un modello che non può che essere territoriale, perché deve essere incarnato e vissuto nel territorio, anzi bisognerebbe addirittura suddividere il Municipio in aree circoscrizionali più piccole, ci si può anche provare. Dobbiamo fare in modo che tutti abbiano le stesse opportunità, senza perdere la propria identità e la propria qualità. Sul tema demografico siamo in una situazione di grande diversificazione. Mi diceva Casagrande che abbiamo, ad esempio, delle questioni fluttuanti nella scuola dell infanzia, tra nidi e infanzia c è una certa differenza: sulla scuola primaria abbiamo un leggero decremento, mentre siamo in crescita sull infanzia e sulla media. Non siamo ancora ad una stabilizzazione in funzione di quelli che sono la prima, la seconda e la terza generazione dei ragazzi di altre etnie o che vengono da paesi diversi dal nostro. Oggi la percentuale di presenza cittadina di ragazzi stranieri è del 12%, stiamo parlando di città. E altrettanto vero che ci sono realtà singole dove arriviamo al 60%, fatto di figli di terza generazione che parla italiano come Balotelli, diventa un po complicato dire che lì ci vuole il tetto del 30% (ragionamento Gelmini tetto del 30%) ad uno che parla bergamasco, o parla come Balotelli, o come Andrew Hawick che sembra chiaramente un romano, o uno di Rieti. Al limite anche il 12% è alto se sono bambini cinesi che arrivano tutti ad Aprile e non parlano, perché i cinesi capiscono ma non parlano. Allora qual è il livello d integrazione, Consigliere Loi? Credo che sia un livello molto alto. Credo che l esperienza Laboratorio Migrazione a Genova sia un eccellenza, che io ho ereditato, che sta dando prova di una grande qualità dell offerta. Il laboratorio Migrazione monitora ed implementa costantemente l offerta di un integrazione della qualità dei servizi aperti a tutti. Questa mi sembra una cosa grandissima che ha il nostro Comune, noi vorremmo ulteriormente rafforzare e sarà fortemente rafforzata nel prossimo anno. E chiaro che anche qui si procederà un po a macchie di leopardo perché il tema del centro storico, di cui parlava il Presidente Siri, va valutato nella sua specificità, quindi punti di forza ma anche punti di debolezza. Allora senza una lettura ideologica, ma con una lettura attenta alla realtà dei bambini, credo si possa fare un grosso percorso insieme. Sono fortemente convinto che su questo dobbiamo lavorare molto e fare di più. Il Presidente parlava sempre degli asili nido. Non è che abbiamo un compito di legge per arrivare al 33%. C era un indicazione europea di arrivare al 33% entro il Oggi siamo al 34% e ne siamo molto contenti. Ci siamo riusciti perché lo scorso anno, attraverso un grosso lavoro di rilettura della nostra offerta ed anche attraverso un confronto sindacale molto serrato, abbiamo incrementato di 500 posti la nostra offerta. Questo è sufficiente, non perché lo dice la legge, ma perché lo dicono i fatti. Sui nidi aziendali voglio dire una cosa. Le aziende genovesi, escluso pochissime lodevoli eccezioni, hanno il braccino corto su due fronti: in assoluto e nello specifico. Che cosa è l asilo nido aziendale? È quel servizio che un Azienda fa ai suoi dipendenti, o a i dipendenti di quel territorio per raggiungere un rapporto equilibrato tra ore di lavoro e servizio alla famiglia. La legge dice che in questo modo l azienda ha un vantaggio a livello lavorativo e dall altra parte dovrebbe pagare la gestione. 10

11 I nostri imprenditori, in alcuni casi, hanno fatto dei splendidi asili con investimenti una tantum, a volte coperti al 60% da finanziamenti recuperati dal fondo perduto della Regione Liguria. C è un nido aziendale splendido dentro l ospedale San Martino, ma che non è fruibile da molti dipendenti dello stesso perché non se lo possono permettere. Nella misura in cui non esiste una collaborazione da parte dell azienda per affrontare il costo di gestione, non tutti si possono permettere di pagare una retta di 450/550 euro al mese. La Cambiaso e Risso e il RINA hanno fatto un interaziendale e collaborano al 50% ai costi di gestione, è chiaro che questo è il nido aziendale. Ben vengano i nidi aziendali, ma non solo come immagine a favore dell azienda mentre la retta da pagare resta solo un problema delle famiglie. Questo purtroppo è quello che avviene in molti nidi aziendali. Ho fatto solo l esempio del nido di San Martino ma ne potrei fare diversi. Un altro Asilo Aziendale sta per nascere a Sestri, voluto dalla Selex, un Azienda che decide di partecipare fortemente ai corsi di gestione. Voglio ricordare le Sezioni Primavera che nelle nostra città sono una realtà molto importante. Una iniziativa che nasce da Genova, diventata iniziativa sperimentale nazionale, oggi è un offerta per i bambini da 2 a 3 anni, un ponte tra l offerta del nido e l offerta della scuola materna, in questo senso siamo cresciuti in tutta la città. Non avendo la possibilità di dare risposte esaustive questo è quello che mi è consentito dire adesso. Cimaschi: Prima di passare alle repliche, vorrei ringraziare la Dott.ssa Anna Rocca ed i componenti della Conferenza Municipale e ex Patto Scuola. Punterei molto sul fatto che le riunioni vengano fissate a cadenza mensile e siano sempre molto concrete al fine di raggiungere un obiettivo. Loi: Intanto la ringrazio Assessore per le risposte che ha dato ai quesiti. Un apprezzamento per l approccio che ha voluto dare anche alla tematica, per esempio, relativa ai tetti di studenti stranieri nelle classi, perché io sono tra coloro che ritiene che l approccio ideologico spesso sia più nocivo magari del provvedimento contro i quali ci si scaglia. Vorrei fare una riflessione, senza intento polemico, per quanto riguarda il Municipio. E un invito che faccio a me stesso, prima ancora che al Consigliere Pellerano, che arriverà, è quello a cercare di fare delle riunioni sulla Commissione competente, la terza, anche su questi argomenti perché credo possa essere utile riuscire a fare degli approfondimenti. Questo non riguarda Lei Assessore, ma è un invito a tutti noi, affinché possiamo sviscerare nelle sedi competenti e sfruttare questi strumenti, le Commissioni, che alla fine si riuniscono molto poco. Bergamaschi: Assessore, sul problema degli Istituti Comprensivi, ho capito benissimo che c era necessità di formarlo, per quanto riguardava la scuola della Val Bisagno, ma non mi sembrava che rimanendo nell Istituto Bertani non potesse mancare questa forma d Istituto Comprensivo. Volevo portare alla sua attenzione un progetto di questo Municipio, il Pedibus, iniziato probabilmente anche dalla voce del Comune. Era un progetto iniziato l anno scorso nel nostro Municipio e per il quale avevo già preso contatti con la scuola Spinola assieme al Consigliere Grubesich. Ancora oggi ci scrivono chiedendoci di portare avanti il progetto, non so se i Consiglieri lo conoscono. Il Pedibus lo trovo estremamente utile dal punto di vista educativo per sensibilizzare soprattutto bambini e ge- 11

12 nitori che usano facilmente la macchina, è molto utile anche per sgravare il nostro territorio da percorsi che potrebbero essere portati avanti anche da insegnanti, e vigili. Di questo progetto non ne ho più sentito parlare nelle scuole, anche se devo ricordare e ringraziare le brave mamme della scuola Spinola che si son date molto da fare. Le chiederei Assessore, se lei ha intenzione di estendere il Progetto Pedibus nelle parti del territorio, ovviamente in quelle possibili, perché se le scuole sono molto distanti diventa ovviamente difficile, ma nella scuola vicina o limitrofe si potrebbe attuare ed estendere anche eventualmente sul nostro territorio. Veardo: Ringrazio il Consigliere Loi per l apprezzamento. Il progetto Pedibus, parlando con il Dott. Casagrandi, è uno dei progetti che vorremmo rilanciare fortemente laddove ci sarà la disponibilità da parte di genitori, insegnanti ecc.. Lei ha ragione Consigliera Bergamaschi l educazione stradale, la sicurezza sono temi molto importanti. E importante potersi muovere nella città, nella capacità di approcciare il pericolo, approcciare un percorso che sia protetto, è un discorso di educazione civica molto importante quindi la ringrazio per l indicazione forte. SEDUTA DEL GIORNO: 03 Marzo 2011 O.D.G. N.2 ARGOMENTO: 17 APPENDICE AL VERBALE DI DELIBERAZIONE : / ================================================================== OGGETTO: Relazione dei referenti delle Scuole Vespertine. ================================================================== Cimaschi : passiamo sul secondo punto le Scuole Vespertine. Dopo che son stati rinnovati i referenti municipali delle scuole vespertine, nelle quattro scuole vespertine che sono: Creuza de mà in salita Oregina, Rina Govi in via Fieschi, Rosa Luxemburg in via Centurione e la Lina Volonghi in via Fumagalli, come si era detto in consiglio, abbiamo fatto una riunione presenti i referenti, presente il dr.saracino, presente anche il responsabile delle scuole vespertine che questa sera non c è, probabilmente sarà malato. Qualora non lo fosse, è una cosa d approfondire, perché la parte politica ha un ruolo importante nella vita del Municipio e non siamo qua per caso ed abbiamo dei diritti e dei doveri di fronte alla comunità a cui dobbiam rispondere tutti. A questo proposito ringrazio Anna Rocca per la sua presenza questa sera. Detto questo, abbiamo fatto questa riunione ed abbiamo impostato questo percorso. Il percorso che abbiamo fissato è quello che, appurato che ci deve essere una revisione, c è una crisi in questa tipologia di scuole e si vuole evitare che un giorno arrivi qualcuno a dire che i corsi sono tanti, gli iscritti sono pochi e trovarci dall oggi al domani senza vespertine. Allora ci saranno degli incontri, che sono stati calendarizzati nella settimana prossima, uno alla Govi con il comitato di gestione e uno, unendo le tre scuole Creuza de Mà, Luxemburg, Volonghi sempre con i tre comitati di gestione e i referenti, dove discuteranno delle varie proposte che ci possono essere, delle problematiche e quindi ci sarà un ulteriore riunione il 14 Marzo nel quale si vedranno i referenti delle scuole vespertine con me, Saracino ed il dr.solari. Questa riunione dovrebbe produrre una base di lavoro da condividere nel prossimo consiglio. Le risultanze di questo lavoro verranno date all Assessorato. Sinteticamente vi descrivo alcuni dati che comunque trovate nel fascicolo agli atti del consiglio. Noi abbiamo alla Creuza de Mà 34 iscritte nel 2009/2010 e nel 2010/

13 siamo a 29 iscritte; alla Rina Govi che è quella di via Fieschi abbiamo 65 iscritte; Rosa Luxemburg 31, Lina Volonghi 24, per un totale di iscritte nell a.s. 2010/2011. Nella relazione che è stata preparata da Saracino e Solari, gli elementi di crisi che vengono evidenziati sono: l elevato numero di sedi, la carenza di personale insegnante, l accessibilità delle sedi, la necessità d interventi manutentivi, la sicurezza, il riscaldamento, il rischio di lunghe assenze per malattie del personale insegnante, l impossibilità di sostituire personale insegnante. Da qui nasce il problema di una delle scuole la Creuza de Ma, dove il fatto che c è stato lo spostamento di una insegnante ha fatto sì, che venisse a mancare l insegnante. Per cercare di risolvere la problematica mi son fatto carico io personalmente di sentire il Municipio III dove è andata a finire questa insegnante, che è molto ben voluta dalle sue allieve. Si vede che ha fatto un lavoro molto positivo. Oggi ho sentito il presidente Massardo e domani sentirò l assessore competente sulla questione delle vespertine; con la referente Amalia Parentini ci sentiamo, siamo a stretto contatto. La risposta è stata una telefonata abbastanza positiva però non si sa mai, vediamo come va a finire veramente. Altri elementi di crisi segnalati nella relazione sono: Grande difficoltà nel garantire la copresenza di almeno due insegnanti per sede, l impossibilità di offrire tutte le materie nelle scuole, permanenza della competitività tra le scuole dovuto anche alla vicinanza delle scuole tra loro, ecco perché ho evitato di fare una riunione scuola per scuola come mi era stato richiesto, perché ritengo e ci credo tanto alle scuole vespertine ed ho visto che non sono tutte le alunne sono over 60 ma c è una forte presenza di ander 30, questo alla Creuza de Ma, questo anche alla Rina Govi, questo in tutte le varie scuole. In più queste realtà, in molti casi, sono diventati un centro d aggregazione, quindi non vengono solo lì a scuola ma poi vanno a prendere la pizza assieme, diventa un modo per uscire fuori da una situazione di solitudine ed in un periodo di crisi economica imparare un mestiere, come ha detto un alunna ander 30, è importante. Però si deve risolve il problema senza pensare al proprio orticello. Ringrazio i referenti che hanno subito accolto il fatto di lavorare tutti insieme. Il Municipio deve rilanciare in modo che le iscrizioni diventino molte di più oppure inventarsi qualcosa d altro e di qui il lavoro che si sta facendo che è la continuazione del lavoro che si faceva prima. Nessuno inventa niente. Sulle tariffe d iscrizione, la prima cosa che mi hanno detto le alunne: ci avete aumentato la tariffa è ci avete tolto l insegnante. Effettivamente la metodologia delle iscrizioni ed anche il fatto dell Isee, è ritenuto troppo complicato per un certo numero di persone e quindi c è anche una esigenza d accompagnamento e il calo delle frequenze è dovuto un pochino a questo motivo. Pizzolo: legge il documento che deposita agli atti del consiglio: SCUOLE VESPERTINE MUNICIPIO CENTRO EST PROPOSTE CONSIDERAZIONI RICHIESTE Consiglio di Municipio 3 Marzo 2011 Costi Iscrizione Studiare un sistema tariffario che avvicini anziché allontanare l utenza. Rateazioni e scaglioni. Le tariffe devono essere commisurate al servizio offerto data anche la concorrenza di associazioni che organizzano attività similari e con offerta variegata. L evidente ostacolo ISEE fa sì che molte utenti preferiscano pagare comunque tariffa piena o non iscriversi; oggi in alcuni casi, malgrado l esborso consistente, l offerta non corrisponde pienamente alle premesse. Materiali e strumenti 13

14 Le esigenze operative obbligano sovente le allieve a quotarsi per l acquisto dei materiali, mentre alcuni macchinari sono statieliminati per problemi manutentivi. E d uopo ricordare che la Giunta municipale ha portato avanti in questi ultimi anni alcune i- niziative a supporto delle scuole Vespertine del territorio. Iniziative venute meno a causa della Mozione di sfiducia di Giugno 2010 che ha prodotto ingovernabilità e impossibilità a deliberare impegni di spesa. Insegnamenti L organizzazione degli insegnamenti e delle insegnanti non potrà prescindere dall assetto generale delle scuole Vespertine comunali, tenendo prioritariamente presenti le esigenze di ciascuna realtà territoriale. La riproposizione dei tutor potrebbe implementare l offerta e ampliarla, tramite figure di comprovata specializzazione anche esterne alle scuole, come già avviene per i tutor d area individuati tra guardie giurate o ex-appartenenti alle forze dell ordine. Figure quindi che non si limitino a presenziare, ma che abbiano funzioni integrative delle materie insegnate. Utenza Col passare del tempo sono cambiati i contesti sociali, ma la tradizione delle scuole Vespertine non è venuta meno come non è venuta meno la domanda di attività legate alla sartoria, al bricolage e all economia domestica. Da considerare che l insicurezza economica e l incertezza lavorativa suggeriscono atteggiamenti virtuosi in merito a riciclo e riutilizzo di abiti e materiali; la messa a valore delle proprie capacità manuali e artigianali diventa quindi preziosa ai fini del bilancio domestico per tutte le fasce d età. Locali I locali che ospitano le scuole dovranno essere sempre adeguati al numero delle allieve e alle attività che vi si svolgono. Altrettanto dicasi per l accessibilità alle scuole (ubicazione, barriere architettoniche e collegamenti). Promozione La promozione dovrà essere dinamica e iniziare a primavera per l annata successiva. Il Municipio può fare molto per favorire le iscrizioni, ma è chiaro che l offerta dovrà essere certa, precisa, interessante e concordata per tempo tra responsabili del Comune, del Municipio e rappresentanti delle allieve nelle singole scuole. Ruolo del Municipio In ragione delle funzioni sue proprie il Municipio avrà il compito di sovrintendere al buon andamento delle scuole Vespertine con investimenti adeguati: -per sovvenzionare attività promozionali; -per sostenere l acquisto di materiali, strumenti e macchinari; (la manutenzione dei locali è già a carico del Conto Capitale municipale) -per finanziare la didattica mediante tutor specializzati retribuiti con un corrispettivo (numero dei tutor e valore del corrispettivo in base alla consistenza delle somme destinate); -per integrare la quota di iscrizione in maniera da abbassarla sensibilmente. Le somme destinate, reperibili nei capitoli delle attività culturali e sociali, dovranno integrare un piano economico specifico e concordato tra Comune e Municipio. DOMANDA La quota di iscrizione si abbasserebbe se aumentassero le iscritte su tutto il territorio comunale? Attività Premesso il ruolo legato alla tradizione delle scuole Vespertine a Genova, la differenziazione nelle fasce d età delle allieve obbliga ad alcune considerazioni, nell intento di traguardare il potenziamento dell offerta e quindi della domanda. Grazie alle figure tutor, si potrebbe implementare e/o ampliare sensibilmente l offerta. I locali potrebbero inoltre risultare adatti, su eventuale istanza delle allieve, a ospitare incontri di approfondimento con esperte/i sulle materie oggetto di didattica. 14

15 E poco attuabile l inserimento di attività ginniche, per mancanza di idoneità dei locali stessi. DOMANDA Se le Vespertine sono Scuole, rilasciano un attestato spendibile nel mondo del lavoro? Può un allieva che lo decida sostenere un ciclo di formazione vero e proprio con una prova finale? Senza snaturare questo istituto, nato per incontrare le esigenze di una platea femminile che muta pelle, ma ama il cucito, le attività connesse e la possibilità di socializzare. Ruolo delle/dei rappresentanti eletti dal Municipio Si propone la valorizzazione delle/dei rappresentanti e il loro coinvolgimento sistematico nelle fasi della programmazione e nelle verifiche che dovranno svolgersi in Municipio secondo un calendario prestabilito a inizio anno, onde evitare l estemporaneità legata alla gestione di emergenze. Sarà compito de responsabili Comunali predisporre e presentare un quadro d insieme all interno del quale ciascun Municipio e ciascuna scuola possano disegnare il proprio posto. Piacentino: Ero presidente del Comitato di Gestione della Rina Govi e quest anno ho deciso di lasciare perché, malgrado ciò che ha detto l ex assessore Pizzolo, durante la presidenza Siri, e non è colpa dell ex presidente Siri, si è tentato di risolvere le problematiche che questa sera sono emerse e in qualche modo evidenziate dal presidente Cimaschi. Il problema di fondo, questo mi rammarica molto, è che constato che proprio la Rina Govi quest anno ha 65 iscritti. Il che vuol dire che è stato dimezzato prima aveva 120/130 iscrizioni e, tra le scuole vespertine, tutte fiore all occhiello di questa città, la Rina Govi aveva forse un qualcosa in più, sarà per la location, perché è più comoda, perchè attirava un maggior numero di persone. Si è tentato di tutto. Abbiamo fatto degl incontri, presente Siri, presente l allora Assessore Russo, ci siamo incontrati confrontati, abbiamo cercato delle soluzioni ma è inutile proporre la dove poi non c è la soluzione. Tra le cose che erano state suggerite da me, che lasciavano il tempo che trovavano, ma forse potevano essere un po utili, visto che non è possibile dotarsi del dono dell ubiquità e visto che non si poteva privare un istituto, una scuola, dove c erano 120/130 presenze effettive, perché una o due insegnanti dovevano ruotare su altre 3 scuole, si era detto: perché non facciamo fare degli stage alle ragazze che frequentano che stanno terminando l istituto Duchessa di Galliera? Questo avrebbe potuto essere di aiuto per le ragazze, perché sarebbe stato un modo di mettere in pratica quello che avevano studiato teoricamente, di aiuto per le insegnanti perché la dove non potevano sopperire a tutte le scuole dislocate 2 su Oregina, 1 al Lagaccio, 1 all altezza di Carignano in qualche modo si sarebbe potuto ovviare. Non se né fatto nulla, ma io faccio soprattutto, lo già detto l altra volta, faccio un accusa formale al coordinatore responsabile delle vespertine perché tutte le volte che ci siamo incontrati lui ha messo a verbale e noi non abbiamo mai avuto il piacere di leggere il verbale dopo. Ha messo a verbale tutte le problematiche, alcune tra l altro, esposte dalla Milena Pizzolo, dagli aghi ai fili alle cose più importanti alla visibilità ad una presenza di un coordinatore che non si limitasse a dire si vedremo e poi non si è visto nulla. Non sono una pessimista, ma ho la vaga impressione che, se così continua la situazione, dubito che le vespertine possano avere una lunga e felice vita. 15

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