PROPOSTE PER UN ISTRUZIONE REGIONALE DI QUALITA
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- Baldassare Giordani
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1 PROPOSTE PER UN ISTRUZIONE REGIONALE DI QUALITA Rete degli Studenti Medi Marche Gulliver UdU Ancona Officina Universitaria Macerata IL VALORE E IL RICONOSCIMENTO DELLA FIGURA DELLO STUDENTE La cultura e l istruzione sono il motore di crescita sociale ed economica di un territorio. A maggior ragione nel contesto produttivo e sociale attuale è fondamentale investire nell istruzione e nella ricerca. E necessario investire nella formazione di risorse umane in grado di pensare a nuovi modelli necessari per uscire da questa difficile situazione e che al tempo stesso siano in grado di inserirsi nel contesto sociale e politico in modo consapevole ed attivo. Per ottenere ciò è necessario avere un istruzione di qualità, che non passi solo attraverso quello che si insegna nelle aule di scuole ed università, ma che includa una vasta gamma di occasioni di formazione a tutto tondo. Proprio per questo, è necessario che lo studente sia messo nelle condizioni di avere reali possibilità di formarsi. Ci teniamo a sottolineare che quanto detto finora riguarda allo stesso modo il mondo della scuola e quello dell università, entrambi luoghi fondamentali per la formazione, accademica e civica, della persona. Per queste ragioni, riteniamo che la regione debba andare nella direzione di un riconoscimento unitario dello status di studente, con lo scopo di garantire agli studenti la possibilità di usufruire di tutti gli strumenti necessari alla loro formazione. Dovrebbero essere formalmente individuati i diritti degli studenti e alcuni principi fondamentali, che fungano da base di partenza per le singole leggi e normative inerenti il diritto allo studio. Pensiamo che il concetto di diritto allo studio non comprenda solo i servizi essenziali per il completamento del percorso formativo, ma che debba anche fornire gli strumenti per la formazione completa di tutte le persone, col fine di trasformarsi in un vero welfare studentesco. Crediamo che il welfare studentesco si basi su dei punti cardine: trasporti: allo stato attuale, il servizio dei trasporti pubblici, sia su ferro che su gomma, è una nota dolente sia per gli studenti medi che per quelli universitari. Le corse sono poche, gli orari non corrispondono alle esigenze degli studenti, spesso occorre effettuare numerosi cambi. I ritardi dei mezzi sono all ordine del giorno, così come il loro sovraffollamento. Inoltre, il costo risulta essere eccessivo, soprattutto in rapporto alla qualità del servizio offerto. Per queste ragioni, riteniamo fondamentale una 1
2 riorganizzazione dei trasporti pubblici su scala regionale (sono tantissimi coloro che studiano fuori dalla provincia di residenza): devono essere previste più corse negli orari di punta; i collegamenti nel territorio devono essere più capillari; la regione dovrebbe farsi garante di una maggiore integrazione tra i servizi offerti dalle varie aziende di trasporti. Parallelamente a questo, è necessario abbattere i costi dei mezzi pubblici: il costo degli abbonamenti dovrebbe essere proporzionale alle condizioni economiche dello studente. Inoltre riteniamo che debbano essere previste delle agevolazioni specifiche per gli studenti per muoversi con facilità su tutto il territorio regionale, al di là delle semplici corse casa - scuola/università, per poter facilitare il loro coinvolgimento in tutte le occasioni culturali che la regione offre. accesso al materiale didattico: crediamo che, in quanto parte integrante del percorso formativo, gli studenti dovrebbero poter usufruire del materiale didattico in maniera gratuita. Questo ovviamente comporterebbe un forte investimento da parte della regione, che potrebbe essere affrontato in maniera graduale, prevedendo almeno in una fase iniziale, delle agevolazioni in base al reddito dello studente. Crediamo inoltre che sia fondamentale incentivare l informatizzazione dello studio: e- book, computer e altri supporti elettronici dovrebbero essere considerati materiale didattico in senso stretto, e pertanto dovrebbero essere adeguatamente finanziati ed incentivati, anche in questo caso, tramite delle riduzioni per l acquisto. Parallelamente a questo, andrebbero incentivati anche gli e book e il materiale didattico in formato non cartaceo, per archivi e biblioteche (e non soltanto a livello universitario e scolastico). accesso alla cultura: la formazione di uno studente non passa solo attraverso le lezioni. Certo, quanto appreso nella aule di scuola ed università è fondamentale, ma non basta a riempire l intero bagaglio culturale di uno studente, nonché giovane e cittadino. Lo sviluppo dei propri interessi e delle proprie attitudini passa attraverso innumerevoli formazioni di occasione. Per questo motivo crediamo che lo studente debba essere agevolato nell accesso alla vita culturale del proprio territorio. Teatri, cinema, musei, rassegne, mostre, concerti, e tutte le iniziative a sfondo culturale promosse sul territorio regionale dovrebbero essere a nostro avviso completamente gratuiti per gli studenti, o comunque, prevedere delle agevolazioni consistenti. Oltre a questi aspetti, comuni a tutti gli studenti, vi sono numerose problematiche da risolvere, specifiche per scuola ed università, che andremo ad esporre nelle prossime pagine. E forse superfluo dire che, per affrontare tutte queste questioni, c è bisogno che la regione stanzi dei fondi maggiori. Crediamo però che questi fondi vadano a rappresentare non un semplice capitolo di spesa, ma dei veri e propri investimenti. Quando ogni modello economico, sociale e politico sembra essere diventato inadeguato ad affrontare la difficile situazione in cui anche la nostra regione si trova, siamo convinti che investire nei giovani sia l unica strada da intraprendere. Per questo riteniamo che sia necessario un nuovo 2
3 approccio al mondo dell istruzione e del diritto allo studio, un approccio organico, sistematico e trasversale, uniforme sul territorio regionale. Come studenti, vogliamo formarci in una regione che investa negli studenti e che si proponga come modello per tutto il Paese. DIRITTO ALLO STUDIO SCUOLA RETE DEGLI STUDENTI MEDI MARCHE Contrariamente a quanto ha fatto e sta facendo la maggior parte dei paesi europei, L'Italia non sta investendo energie e risorse per garantire un vero diritto allo studio agli studenti. Anno dopo anno abbiamo visto il sentimento di disagio degli studenti mutare, assumere nuove forme, passare da un iniziale stato di rabbia senza controllo ad un analisi più approfondita del mondo della scuola e dei settori che avevano una necessità impellente di riforma e rinnovamento. Le piazze nelle nostre ultime mobilitazioni non gridavano i soliti slogan. Le nostre piazze volevano un profondo cambiamento generale che partisse dalla base del sistema dell istruzione pubblica: il Diritto allo Studio, articolo fondamentale dello Statuto degli Studenti e delle Studentesse, garantito anche dalla nostra Costituzione. Abbiamo perciò improntato un percorso di riflessione, di proposte e di costruzione per una riforma sostanziale del Diritto allo studio nelle Marche, che partisse dal basso, che venisse direttamente dalle voci degli studenti e dalla loro voglia di riscatto. Durante lo scorso anno siamo stati capaci di costruire un percorso assembleare, radicato in ogni provincia e polo scolastico marchigiano, analizzando e prendendo in considerazione diversi aspetti: dal costo esorbitante dei trasporti che sono diventati un peso insostenibile per le famiglie, a quello altrettanto alto per i libri di testo, che arrivano a costare più di 500 euro all anno per uno studente. Siamo fermamente convinti che il diritto allo studio sia un altra cosa e che gli studenti marchigiani meritino un trattamento diverso, meritino un sistema scuola che li accolga e li formi nel pieno delle possibilità e delle opportunità che la Costituzione garantisce. Per questo ci siamo ritrovati il 16 novembre 2013, in più di 150 studenti provenienti da tutte le province, in un assemblea regionale che ha dato la possibilità a tutti gli studenti, dai 15 ai 20 anni, che hanno voluto, di esprimersi sul tema del diritto allo studio e di poter formulare diverse proposte su tanti temi. 3
4 La normativa, già debole a livello nazionale e regionale, è stata resa ancora più fallace dalla riforma del titolo quinto della Costituzione, che ha lasciato alle Regioni la responsabilità e l'autonomia su questo tema, senza che però fossero precedentemente adeguati i rispettivi regolamenti. La normativa sul diritto allo studio è frammentata e poco precisa: lascia spazio a grandi differenze tra nord e sud, così come tra le diverse città delle Marche, considerando che l'attuale legge regionale sul diritto allo studio del '92 dà solamente delle direttive, senza specificare un livello minimo e soprattutto lasciando grande autonomia ai comuni ed alle province. Inoltre, nella pianificazione delle direttive non sono incluse le scuole e, di conseguenza, gli studenti. Queste lacune hanno provocato forti risentimenti in tutto il territorio regionale: le segnalazioni di malfunzionamento dei servizi di trasporto pubblico nel Piceno sono elevatissime. Spesso, i ragazzi arrivano in ritardo e le loro scuole annotano disciplinarmente questi ripetuti disagi, che si ripercuotono dunque sul percorso scolastico di ogni singolo utente dei servizi pubblici. Ci chiediamo allora quanto possa essere funzionale il diritto allo studio senza che si sappia di cosa hanno realmente bisogno gli studenti e le famiglie marchigiane. Il fatto più grave scaturito dalla nostra ricerca è la mancanza di un apposito capitolo di bilancio destinato al diritto allo studio, il che rende ulteriormente più labile l'equilibrio di definizione del diritto. Infatti, le spese destinate al diritto allo studio sono incluse nel capitolo di assistenza socio-sanitaria, la cui competenza attuativa è dei singoli comuni e che crea così confusione nella gestione stessa di questi fondi. Quindi, se a livello nazionale il diritto allo studio è argomento del Testo Unico e della Costituzione, a livello regionale appartiene ad una legge obsoleta, che non definisce cosa deve essere assicurato per legge agli studenti, perché affrontino un percorso scolastico che non dipenda dalla situazione familiare e dal contesto sociale. Inoltre, questa mancanza si riflette su un contesto sociale più ampio, poiché per le famiglie che non riescono a sostenere le spese per mandare a scuola i propri figli, i nonni contribuiscono con le proprie pensioni. È chiaro che, soprattutto dopo gli attacchi alle pensioni, è un sistema che non reggerà a lungo, favorendo in particolar modo la divisione tra scuole di serie A e scuole di serie B. Le spese per le famiglie sono sempre più alte: soltanto per trasporti e libri di testo si spendono circa mille euro ogni anno, per non parlare delle famiglie con più figli a carico. È chiaro che il modello di diritto allo studio che serve alle Marche deve essere improntato sul venire incontro alle esigenze economiche e logistiche dei nuclei familiari e dei singoli studenti, ripensando le logistiche e i loro tempi e riportando l'accesso alla cultura in primo piano. Pensiamo che il diritto allo studio debba avere una normativa a sé stante, che possa garantire uniformità del servizio su tutto il territorio regionale. I prezzi dei trasporti e dei libri di testo sono aumentati nel corso degli anni e le famiglie arrivano a spendere oltre mille euro per ogni figlio per questi capitoli di spesa. 4
5 Il prezzo di un abbonamento ai trasporti pubblici per andare a scuola raggiunge costi esorbitanti, sfiorando spesso i 500 euro annui. Inoltre, la qualità del servizio offerto è perlopiù scadente: i mezzi sono spesso in ritardo e i posti a sedere insufficienti. Sono previste agevolazioni per i trasporti, ma dimezzano il prezzo del biglietto sotto la soglia ISEE dei 13mila euro, non considerando le diverse condizioni delle famiglie. Uno studente con 1000 euro di ISEE dovrà pagare l abbonamento come uno che ne ha 13000, e allo stesso modo uno studente poco sopra la soglia pagherà il prezzo pieno. Inoltre, gli abbonamenti coprono solamente le corse scolastiche, limitando la mobilità degli studenti verso luoghi e di interesse e di cultura. Nella regione Marche vi sono i borghi più belli d Italia ed ha un potenziale enorme dal punto di vista culturale e non solo: ora è sempre più difficile raggiungere determinati luoghi (spesso poco valutati e conseguentemente anche poco conosciuti) con i mezzi pubblici, in particolar modo per gli studenti. Per questo pensiamo che il prezzo dell abbonamento per gli studenti debba essere proporzionale all ISEE e debba permettere lo spostamento su tutto il territorio regionale, favorendo la mobilità e l incontro tra gli studenti, valorizzando tutti i luoghi di cultura che le Marche offrono. Un altro grande problema che grava economicamente sulle famiglie è quello dei libri di testo. Le scuole adottano di anno in anno nuove edizioni dei libri di testo, costringendo quindi gli studenti ad acquistare ogni anno tutti (o quasi) i libri di testo nuovi e non dando loro la possibilità di usufruire di libri usati. Inoltre, spesso non vengono rispettati i tetti massimi di spesa, perciò le scuole aumentano il numero di libri consigliati, chiedendo poi di acquistarli obbligatoriamente. Per arginare questi problemi, le scuole potrebbero acquistare i libri per una classe che entra al primo anno, affittarli agli studenti ad un quinto del prezzo totale attraverso il comodato d uso e prendendoli indietro alla fine dell anno, facendo ovviamente riparare i libri rotti o inutilizzabili. La scuola poi prenderebbe indietro i libri quando la classe passa all anno successivo e li riaffitterebbe sempre ad un quinto del prezzo. Si creerebbe così un sistema dove gli studenti vedono scendere notevolmente il costo per i libri di testo. Dovrebbe essere incentivato l uso degli ebook, sempre attraverso una agevolazione per gli studenti che decidono di acquistare supporti informatici, o di libri riciclati, col fine di abbattere quasi totalmente, al termine del percorso di studi, il costo dei libri di testo. Per gli studenti è sempre più difficile approfondire e coltivare i propri interessi, è sempre più difficile crescere culturalmente se non sui banchi di scuola. Cinema, teatri, musei, mostre, e concerti sono sempre meno accessibili. Il prezzo medio per un biglietto teatrale è 35 euro ed andare al cinema costa fino a 10 euro. La carta regionale per gli studenti delle Marche deve dare accesso a sconti e agevolazioni a cinema, teatri, librerie, cartolibrerie, concerti, musei, mostre, negozi di musica e strutture sportive comunali. Pensiamo che possa essere individuato un soggetto per ognuna di queste 5
6 categorie in ogni città e che sia stipulato con essi un accordo che dia accesso a questi sconti al livello regionale. In particolare per cinema e teatri, oltre all agevolazione su tutta l offerta, dovrebbe essere individuata una giornata periodica in cui gli studenti hanno ulteriori sconti o addirittura possano entrare gratuitamente. Un importante punto è il recupero delle situazioni di svantaggio degli studenti attraverso progetti mirati di sperimentazione di didattiche alternative e di educazione alla pari. Dovrebbe essere favorita, inoltre, la conoscenza del teatro, con progetti che coinvolgano compagnie teatrali per far sì che gli attori incontrino gli studenti, facendoli avvicinare al mondo della commedia e della tragedia in modo leggero e coinvolgente, con particolare attenzione verso gli istituti tecnici e professionali dove questi temi sono spesso posti in secondo piano. Dovrebbero essere create due o più giornate all'anno di avvicinamento alla cultura, con la partecipazione della regione e dei singoli comuni che possano ospitare incontri fra studenti e artisti, registi, attori, scrittori, permettendo agli studenti stessi di vivere meglio quello che studiano, venendo a contatto con un mondo troppo spesso sconosciuto e inesplorato. Infine, la scuola pubblica non dovrebbe essere soltanto un contenitore di studenti nelle sei ore mattutine, bensì dovrebbe svolgere un ruolo totalmente diverso: democrazia, crescita, incontro, confronto. Le nostre scuole devono diventare, in orario extrascolastico, dei luoghi dove poter fare aggregazione studentesca e, più generalmente, giovanile. Devono essere dei punti di riferimento per tutti noi, edifici dove poter studiare il pomeriggio e organizzare eventi culturali o musicali, dando la possibilità ai ragazzi stessi di avere dei luoghi gratuiti dove poter espandere la loro cultura e organizzare eventi che interessino tutta la cittadinanza. Per questo sarebbe utile tenere le mura scolastiche aperte anche durante il pomeriggio alla cittadinanza studentesca: infatti, grazie ad un protocollo di intesa tra Ufficio Scolastico Regionale, Regione Marche e Rete degli Studenti Medi Marche ci impegneremo nell attuazione di questo progetto nell ambito della nostra campagna regionale Rights Are Coming ( EDILIZIA SCOLASTICA Così come a livello nazionale, anche a livello regionale l edilizia scolastica continua ad essere una problematica piuttosto grave e allarmante. Come Rete degli Studenti Medi Marche abbiamo già portato avanti una campagna sull edilizia scolastica nel 2012, campagna conclusasi con una manifestazione regionale ad Ancona con più di tremila studenti. In quell occasione il risultato fu formidabile: attraverso una delegazione di studenti, abbiamo formato un tavolo permanente con la Regione Marche, nello specifico con l assessorato all edilizia scolastica e quello all Istruzione, Formazione e Lavoro. Abbiamo ottenuto cinque milioni di euro destinati all edilizia scolastica di cui, purtroppo, non stiamo vedendo i frutti. Infatti, la situazione è ancora drammatica: moltissime le segnalazioni nel Piceno, in cui alcuni edifici non sono a norma o mancano di materiale fondamentale allo svolgimento dell attività didattica, e nel Pesarese, in cui mancano o sono pericolanti gli edifici destinati all attività fisica. Troviamo, inoltre, casi specifici di gravi mancanze strutturali nella provincia di Ancona e in quella di Macerata, in cui addirittura alcuni studenti sono costretti a frequentare le lezioni 6
7 all interno di container. Per questo la nostra battaglia per un edilizia scolastica sicura, agibile e adeguata proseguirà: crediamo che la regione debba avere un ruolo centrale nel garantire i servizi essenziali ad ogni studente marchigiano nel pieno rispetto delle norme strutturali e igieniche. Sono necessari,dunque, maggiori investimenti e una politica di monitoraggio continuo sulla situazione dell edilizia scolastica. ORIENTAMENTO UNIVERSITARIO E ORIENTAMENTO AL LAVORO Uno dei grandi problemi che riguarda il sistema di istruzione, e che è molto sentito dagli studenti marchigiani, è quello dell orientamento universitario. Questo, infatti, si risolve spesso in materiali informativi che le scuole danno agli studenti e a semplici visite ai quattro atenei marchigiani autonomamente fatte dagli studenti stessi. Crediamo che ci sia bisogno da parte della Regione di un maggiore investimento, politico e di risorse, nell orientamento universitario: spesso gli studenti si trovano ad affrontare scelte che influenzeranno poi il loro futuro, in maniera non adeguatamente organizzata. Crediamo che l università sia parte integrante del percorso formativo di ogni studente, non un ultima tappa trascurabile. Per questo l orientamento universitario dovrebbe prevedere incontri diretti tra studenti medi e studenti universitari, maggiori approfondimenti rispetto alle offerte formative di ogni ateneo e maggiore responsabilità delle scuole rispetto al percorso di orientamento di ogni studente, che spesso non trova un supporto nella scuola stessa ed è solo di fronte a questa importante scelta. Parallelamente deve essere affrontato in tutte le scuole superiori l orientamento al lavoro, non solo attraverso l alternanza scuola-lavoro, che spesso si rivela poco produttiva e proficua, ma anche facendo prima di tutto informazione sul mondo del lavoro. Per quanto riguarda la regione Marche, il progetto T.OR.RE. è un tavolo istituzionale dedicato all orientamento al quale partecipano diversi soggetti, tra cui i rettori delle università, l Ufficio Scolastico Regionale, la Regione Marche e i dirigenti dell orientamento delle province. Notiamo con rammarico che gli studenti universitari e medi non sono stati coinvolti nell ambito del progetto nella sua elaborazione, né nel tavolo stesso. Chiediamo, pertanto, che possano prenderne parte rappresentanti della consulta degli studenti, per gli studenti delle superiori e rappresentanti dei consigli studenteschi, per gli studenti universitari. 7
8 DIRITTO ALLO STUDIO (c.d. DSU) UNIVERSITA GULLIVER e OFFICINA UNIVERSITARIA Il diritto allo studio è uno dei pilastri di un sistema di welfare che si possa definire tale. Uno Stato non può definirsi moderno se non garantisce il primo strumento di emancipazione dell individuo; ed è per questo che il Diritto allo Studio è stato consacrato all Art. 34 della Costituzione, che impone che la Repubblica renda effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle famiglie e altre provvidenze. Tenendo fermi tali assunti non ci possiamo, noi sottoscrittori di questo documento, che allarmare per l ingente riduzione di risorse assegnate al Diritto allo Studio messa in atto dall uscente Governo Regionale, che va ad inserirsi in un contesto già problematico sia sul piano delle risorse sia su quello della gestione amministrativa. Finanziamenti Il bilancio regionale di previsione di questo anno, dopo un iniziale azzeramento, prevede una diminuzione dei fondi destinati al finanziamento delle borse di studio pari a due milioni di euro. Si prevedono inoltre un minor gettito della tassa regionale per il diritto allo studio e una diminuzione della quota del Fondo Statale assegnata alla Regione Marche. Ciò solo porterà, nello scenario migliore, in cui il numero degli aventi diritto alla borsa rimanga costante rispetto all anno corrente, ad una platea di 1200 studenti a cui verrà negata la borsa di studio nonostante siano in possesso di tutti i requisiti. Ad aggravare, paradossalmente, la situazione è la scelta della Regione di innalzare la soglia minima di reddito per accedere ai benefici in questione. Tale decisione, in sé ampiamente condivisibile, mal si coordina con il quadro delle risorse appena descritto, con la nefasta conseguenza di ingrossare ulteriormente le fila degli idonei non beneficiari. In un contesto socio-economico che stenta ancora a riprendersi dalla crisi, la cui fine appare ancora irraggiungibile, l istruzione universitaria si presenta come un costo molto spesso non sostenibile dalle famiglie, con l ineluttabile conseguenza dell obbligato abbandono del percorso di studi, se non, cosa ancor più grave, della rinuncia ad intraprenderlo. Riteniamo quindi che sia indispensabile e prioritario che il nuovo Governo Regionale provveda, con la massima rapidità, ad un reintegro dei fondi per il diritto allo studio, in misura adeguata e idonea a garantire l erogazione della borsa di studio a tutti coloro che siano idonei a riceverla. 8
9 ERSU Unico Posto che il punto di partenza per la garanzia del diritto allo studio debba essere l aumento dei fondi destinati a tale scopo, crediamo che una delle azioni che il nuovo governo regionale debba parallelamente mettere in atto fin da subito sia la riforma della governance degli Enti Regionali per il Diritto allo Studio (ERSU), per garantire che i problemi di difformità del servizio sul territorio siano finalmente superati. Negli anni passati il tasso di copertura delle borse di studio variava di Ateneo in Ateneo, passando da una copertura totale ad uno stentato 50%, e solo nel 2014 si è raggiunta la copertura totale a livello regionale grazie ad un inaspettato notevole incremento della quota di finanziamento statale assegnata alla regione Marche. I servizi erogati nelle quattro città divergono abissalmente dal punto di vista sia qualitativo che quantitativo: Soltanto alcune mense offrono pasti differenziati per utenti con particolari esigenze: riteniamo fondamentale che questo sia garantito in tutte le mense della regione; Il rapporto tra posti letto e studenti iscritti non è omogeneo e varia di Ateneo in Ateneo; L applicazione del concetto di studente pendolare avviene in modo disomogeneo, con conseguente disparità di trattamento tra studenti provenienti da eguali distanze dai rispettivi atenei; I costi di accesso ai servizi, in alcuni casi risultano diversi; inoltre, e questo vale soprattutto in merito al servizio alloggio, le tariffe risultano elevate, non assolutamente corrispondenti alla qualità del servizio, e addirittura poco competitive rispetto al mercato privato; Il costo di produzione dei servizi stessi è diverso, con conseguente diverso peso sulle finanze degli Enti. Queste differenze incidono anche nella ripartizione dei fondi tra i quattro enti: fino ad ora, infatti, la tendenza è stata quella di concedere più fondi a quegli enti che presentavano spese e costi in proporzione maggiori rispetto agli altri, facendo sì, in questo modo, che quelle città che presentano carenze strutturali o che si trovano nell impossibilità di aumentare le spese da destinare ai servizi, rimanessero sotto finanziate e costrette a sacrifici che ricadono nella vita quotidiana degli studenti. Alla luce di quanto appena descritto appare imperativo un intervento volto all uniformazione dei costi e della qualità dei servizi, nonché ad una chiara e precisa definizione dei Livelli Essenziali delle Prestazioni (LEP), questi interventi, affinché siano effettivi ed efficaci, richiedono un approccio sistematico su scala regionale, cosa che, per mancanza di strumenti e di volontà politica, non è avvenuto fino ad ora. 9
10 E quindi necessario eliminare la frammentazione territoriale e ricondurre ad unità le competenze necessarie a garantire uniformità qualitativa e quantitativa dei servizi erogati, accorpando i quattro ERSU in un unico ente, e quindi un unico centro decisionale, ma che allo stesso tempo riesca ad operare in maniera agile sul territorio, grazie ad una ramificazione organizzativa che consenta la necessaria vicinanza allo studente e sia dotata delle capacità operative per intervenire nelle situazioni di ordinaria amministrazione. Chiediamo pertanto un accorpamento dei quattro C.d.A., di trasferire all organo risultante i poteri decisionali di programmazione e pianificazione strategica, ma, allo stesso tempo, di lasciare alle sedi locali sufficienti poteri gestionali per poter intervenire con efficienza e rapidità all insorgere di problemi di carattere locale. Nell architettura di questo nuovo Ente riteniamo necessario che si installi un sistema di rappresentanza che includa tutti i soggetti portatori di interesse, studenti ed Atenei in primis, affinché sia possibile un sistema di valutazione ascendente e l apertura di canali di comunicazione diretta tra centro e periferia. Alloggi Collegi, studentati, alloggi, case dello studente, nomi diversi per uno stesso concetto che, nella maggior parte dei casi, si caratterizza per un triste minimo comun denominatore: lo stato di fatiscenza e l inadeguatezza delle strutture. Crepe nei muri, infestazioni di scarafaggi, stanze claustrofobiche, impianti elettrici vecchi e inadeguati, infiltrazioni di muffa sono solo alcuni dei problemi strutturali che affliggono gli edifici dove ogni giorno abitano centinaia di studenti. Spesso, inoltre, le strutture che ospitano le case dello studente sono di antica costruzione, e pertanto riteniamo prioritario che sia salvaguardata la sicurezza di questi edifici. Non di rado, infatti, è capitato che proprio gli studentati siano stati i protagonisti di vicende drammatiche che hanno purtroppo coinvolto gli stessi studenti, e non possiamo permettere che questo avvenga anche nella nostra Regione. In tutti i centri universitari si registrano situazioni che mettono a repentaglio la salute e l incolumità degli studenti che, dal momento in cui mettono piede nell alloggio, sono a tutti gli effetti sotto la protezione della Regione. Ridurre questi problemi ad un fattore meramente economico è inammissibile, come è inammissibile il protrarsi di tali situazione che chiediamo vadano risolte a qualsiasi costo. Non si può più esitare nell elaborare una politica regionale e globale sull edilizia universitaria che abbia come obiettivi la riqualificazione e messa in sicurezza degli stabili attualmente adibiti a collegi universitari e a studentati, e l aumento del numero di posti letto, mediante l individuazione e conversione di nuovi immobili. 10
11 Assistenza Sanitaria Ulteriore grave carenza che si registra in alcuni poli universitari investe l aspetto dell assistenza sanitaria. Come l alloggio e la ristorazione anche questo è da considerarsi un servizio fondamentale che mira a tutelare non solo il diritto allo studio, ma anche un altro diritto fondamentale: il diritto alla salute. E infatti inaudito che studenti, non solo marchigiani, siano abbandonati a se stessi nel momento di maggior bisogno, la malattia, senza che possano rivolgersi a medici ed ambulatori universitari capaci di intervenire anche all interno delle strutture abitative. Chiediamo che venga quindi previsto un finanziamento strutturale e adeguato per sopperire a questa grave mancanza. Trasporti Gli atenei marchigiani, grazie alla loro posizione geografica, godono di un bacino di utenza che si spiega oltre i confini regionali: se da un lato ciò rappresenta una enorme risorsa dall altro pone una seria sfida per il sistema delle infrastrutture territoriale. Pur essendo vero che un azione a livello macro-regionale richiede un piano di concertazione che coinvolga anche le regioni del centro e del sud Italia, molto può invece esser fatto a livello di trasporto locale. I maggiori disservizi rilevati dall opera di raccolta feedback, svolta dalle associazioni studentesche promotrici del presente documento, hanno evidenziato come i problemi maggiori ruotino attorno al numero e agli orari delle corse, tanto del trasporto su gomma che su rotaia. Vetture insufficienti, cambi numerosi e coincidenze spropositatamente lunghe o eccessivamente brevi sono i sintomi di un disinteresse per le esigenze degli studenti universitari pendolari, che costituiscono invece una sostanziosa percentuale dei fruitori del servizio di trasporto. Quel che si vuol proporre è una riorganizzazione degli orari del trasporto su rotaia, un suo potenziamento con riguardo alle tratte che collegano i principali snodi ferroviari, che accolgono gli studenti provenienti dalle altre regioni, alle città universitarie. Si chiede inoltre un intervento che ammoderni sia le vetture quanto le linee ferroviarie stesse, in alcuni casi addirittura non elettrificate (la tratta Civitanova-Fabriano è l esempio più eclatante). Questi interventi vanno coordinati con una migliore organizzazione dei collegamenti interprovinciali su gomma, che attualmente difficilmente corrispondono ai calendari e alle tempistiche universitarie. Se un tale sistema può essere agevolmente messo in atto con riguardo alle tratte infraprovinciali, le tratte che collegano città universitarie a territori di diverse province non possono 11
12 non soggiacere a logiche diverse che tengano in considerazione le peculiari esigenze degli studenti pendolari. E proprio tenendo in mente i pendolari che va compiuta qualsiasi riorganizzazione del trasporto regionale, parte integrante del welfare studentesco. Accanto a tale opera di rimodellamento vanno poi poste in essere tutte quelle azioni che mirino ad impedire che le esigenze di mobilità si trasformino in barriere economiche all accesso allo studio universitario. Al fine di prevenire una tale distorsione ci appare essenziale porre in essere un sistema di agevolazioni sugli abbonamenti rivolti a tutti gli studenti, legate al loro status, e che non trovino ostacolo nelle condizioni poste dalle singole aziende che prestano il servizio di trasporto. IL SISTEMA DELLE QUATTRO UNIVERSITA MARCHIGIANE Le Marche hanno una caratteristica peculiare: su una popolazione poco superiore al milione di abitanti, e con una popolazione universitaria di circa 50 mila studenti, sono presenti 4 atenei, un numero di certo più elevato rispetto alla distribuzione nazionale. Questo di per sé non rappresenta un problema, ma la poca coordinazione sia dal punto di vista dell offerta formativa che sotto l aspetto dei servizi ci mettono di fronte a situazioni complicate. In alcuni casi, ci si trova di fronte all esistenza di corsi doppione. Anche se in parte questa situazione è stata risolta negli ultimi anni, crediamo che sia necessario procedere in questa direzione, favorendo il dialogo e la collaborazione tra gli atenei marchigiani. Inoltre, auspichiamo che la collaborazione tra le università vada anche nella direzione di creare un unica comunità accademica ampia e ricca, che sappia offrire occasioni di ricerca e di didattica utili per docenti e studenti. L aspetto più rilevante che vogliamo sottolineare riguarda la condizione studentesca nei quattro atenei, che risulta essere estremamente differenziata. Differenze che riguardano i tassi di copertura delle borse di studio, differenze nei servizi della didattica e nei servizi sul territorio (trasporti, spazi, luoghi di cultura, agevolazioni...). Crediamo, come esposto precedentemente che sia necessario uniformare questi servizi, al fine di permettere agli studenti di poter scegliere la sede dei propri studi senza essere influenzati da condizioni di ordine materiale ed economico. TIROCINI I tirocini curricolari sono parte integrante e fondamentale del percorso accademico dello studente. Molto spesso però, la reale possibilità di svolgere i tirocini non è garantita allo studente. Questo è in parte dovuto al fatto che le Università, per varie ragioni, non riescono a 12
13 stipulare un numero sufficiente di convenzioni, e un altro dei motivi principali è che spesso gli studenti avrebbero desiderio di svolgere il tirocinio in un luogo anche distante dalla sede universitaria, ma non possono permettersi di farlo per motivi economici. Riteniamo pertanto che debba essere garantito anche a chi svolge il tirocinio curricolare un rimborso delle spese effettuate, chiaramente non un importo fisso ma legato alle spese effettivamente sostenute. Inoltre, un altra questione di particolare interesse è l attività effettivamente svolta durante il tirocinio. Spesso infatti gli studenti si trovano a dover svolgere mansioni sotto qualificate o non inerenti al proprio percorso formativo, vanificando l utilità e lo scopo del tirocinio. Un altro aspetto su cui lavorare è sulla formazione specifica della figura del tutor. In questo modo gli studenti potranno essere affiancati da una figura competente e presente durante tutto il periodo di svolgimento del tirocinio, affinché questa esperienza possa risultare realmente formativa. Crediamo che queste situazioni possano essere superate attraverso la previsione di controlli, rilevazioni sistematiche, azioni di promozione dei tirocini e di miglioramento tramite una regia di livello regionale (in cui siano coinvolte le rappresentanze della Regione, dei soggetti ospitanti e di quelli promotori, dei rappresentanti degli studenti). 13
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