La formazione sul campo
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- Ladislao Barbato
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1 La formazione sul campo Relazione a cura della dott.ssa Sonia Martin
2 Università degli Studi di Verona Come si insegna la medicina? MASTER MANAGEMENT PER COORDINATORI DELLE PROFESSIONI SANITARIE Az. ULSS 6 Vicenza Formazione Sul Campo FSC Attivare un processo di apprendimento valorizzando le prassi e gli strumenti effettivamente adottati nei luoghi di lavoro e quindi le persone con i loro saperi concreti
3 Università degli Studi di Verona Come si insegna la medicina? Az. ULSS 6 Vicenza MASTER MANAGEMENT PER COORDINATORI DELLE PROFESSIONI SANITARIE La FSC in una prospettiva formativa Una pratica formativa che presuppone una riflessione sull esperienza lavorativa e si sostanzia direttamente nei luoghitempi di lavoro, mettendo in atto determinate attività a tutti gli effetti considerabili come lavorative, collocabili in una cornice concettuale e metodologica formativa, ovvero sviluppabili secondo un processo articolato nelle quattro fasi di analisi dei bisogni, progettazione realizzazione, valutazione e verifica (degli apprendimenti, delle ricadute operative, ecc.)
4 Università degli Studi di Verona Come si insegna la medicina? MASTER MANAGEMENT PER COORDINATORI DELLE PROFESSIONI SANITARIE La FSC in una logica lavorativa Az. ULSS 6 Vicenza Una pratica lavorativa riferibile a determinate attività condotte e osservate in modo tale da promuovere un miglioramento della performance ed essere considerate a tutti gli effetti formative per gli operatori in esse impiegati, ovvero attività lavorative condotte in modo tale da essere vissute come occasioni strutturate di apprendimento continuo contestuali all esperienza lavorativa e capaci di incidere direttamente sulla conformazione e dinamica del team di lavoro
5 Università degli Studi di Verona Come si insegna la medicina? MASTER MANAGEMENT PER COORDINATORI DELLE PROFESSIONI SANITARIE Presupposti che sostengono la FSC Az. ULSS 6 Vicenza Gli adulti sono motivati ad apprendere se l attività formativa: È percepita come rilevante È basata e costruita sulle precedenti esperienze Coinvolge direttamente i discenti e ne consente la partecipazione attiva È basata su problemi concreti e specifici da risolvere Responsabilizza verso il proprio apprendimento Consente di applicare quanto appreso Prevede cicli di azioni e riflessione È rinforzata da contesti organizzativi favorevoli alla formazione e allo sviluppo professionale
6 Università degli Studi di Verona Come si insegna la medicina? MASTER MANAGEMENT PER COORDINATORI DELLE PROFESSIONI SANITARIE Presupposti che sostengono la FSC Az. ULSS 6 Vicenza Il luogo di lavoro diventa il setting privilegiato per: utilizzare l esperienza come fonte di apprendimento Condividere con colleghi e collaboratori i processi formativi e le loro ricadute operative Stimolare i professionisti ad interrogarsi sui problemi non risolti o mal gestiti per ricercare ed interpretare le nuove conoscenze da applicare alla pratica professionale Fornire la possibilità di riflettere sugli errori e sulle criticità della pratica attraverso un processo di audit strutturato Far diventare l educazione continua un attività realmente continua e non sporadica
7 Università degli Studi di Verona Come si insegna la medicina? MASTER MANAGEMENT PER COORDINATORI DELLE PROFESSIONI SANITARIE Az. ULSS 6 Vicenza La FSC ha la capacità di modificare comportamenti di pratica professionale A patto che sia ben impostata e governata e si esplichi in un clima organizzativo favorevole
8 Università degli Studi di Verona Come si insegna la medicina? MASTER MANAGEMENT PER COORDINATORI DELLE PROFESSIONI SANITARIE Az. ULSS 6 Vicenza Tipologie di FSC Stage e tirocini Gruppi di lavoro e miglioramento Audit clinico Ricerca
9 Università degli Studi di Verona Come si insegna la medicina? MASTER MANAGEMENT PER COORDINATORI DELLE PROFESSIONI SANITARIE Az. ULSS 6 Vicenza Analizziamo insieme un progetto di FSC
10 PROGETTO FINALIZZATO AL MIGLIORAMENTO DI UN SERVIZIO Titolo: Organizzazione degli interventi di emergenza urgenza nelle UU.OO. di degenza di un Dipartimento
11 Motivazioni rilevanza formativa Il personale che opera nel dipartimento possiede conoscenze teoriche e pratiche sulle modalità di intervento in caso di emergenza o urgenza, tuttavia non è codificata la modalità di organizzarsi dei diversi professionisti in caso di emergenza. La sporadicità e l'imprevedibilità di questi eventi determinano negli operatori un elevato coinvolgimento emotivo.
12 OBIETTIVI DEL PROGETTO. Attraverso questa iniziativa i professionisti potranno apprendere e sperimentare le modalità organizzative, valutare l'efficienza dell'intervento e aumentare la loro sicurezza.
13 PROFESSIONI COINVOLTE: Medico Infermiere Operatore Socio Sanitario RUOLI COINVOLTI: Garante della ricaduta Responsabile del progetto Capogruppo di sottogruppi di lavoro Partecipante
14 DESCRIZIONE DEL PROGETTO Definizione dello schema organizzativo da attivare in caso di emergenze nelle UU.OO. di deg. Formazione a tutto il personale sulle modalità organizzative. Simulazione in reparto di un evento urgente. Riflessione e valutazione sulla simulazione. Monitoraggio nel tempo attraverso l'utilizzo di un diario dell esperienza. Periodica valutazione sulla gestione degli eventi accaduti nell'arco di tempo della durata del progetto.
15 Coinvolgimento 158 persone hanno partecipato a tutto il percorso formativo. Sono state realizzate circa 30 simulazioni
16 CRITICITÀ RISCONTRATE intensa attività e carico di lavoro rende problematico realizzare le simulazioni programmare gli interventi tenendo conto delle condizioni di lavoro garantendo il coinvolgimento, a turno, di tutto il personale (turnista). Nel condurre le simulazioni è emerso che: - le stanze di degenza sono troppo strette e questo può ostacolare le manovre di emergenza - difficoltà di alcuni infermieri nell identificarsi in un leader - poco rispetto della flow-chart da parte di alcuni professionisti
17 Attraverso questa iniziativa i professionisti hanno potuto: IMPATTO FORMATIVO - apprendere e sperimentare le modalità organizzative, - valutare l efficienza dell intervento - aumentare la loro sicurezza. La realizzazione dei filmati ha permesso anche un autovalutazione e autocorrezione.
18 Criteri di verifica del raggiungimento degli obiettivi del progetto Analisi dei diari dell esperienza: positivo l utilizzo della flow-chart come metodo organizzativo negli interventi d urgenza, percezione di avere dei ruoli ben definiti durante l urgenza, buona collaborazione e coordinazione tra tutte la figure professionali presenti, l assenza di panico e presenza di autocontrollo e sicurezza, rapidità e l inizio tempestivo delle manovre di rianimazione cardio-polmonare.
ALLEGATO B. Nel corso degli anni il monitoraggio ha previsto nelle diverse annualità:
ALLEGATO B Il modello di monitoraggio Il gruppo di Progetto di PQM, nell anno scolastico 2010-2011 ha costituito un gruppo di lavoro tecnico composto dal gruppo di progetto stesso e dai ricercatori dei
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