idee, progetti, azioni per un mondo solidale e sostenibile

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1 idee, progetti, azioni per un mondo solidale e sostenibile 10 Periodico - Anno XXI numero 1/6 15 MARZO 2011 Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in A. P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n 46) art.1, comma 1 DCB Padova - In caso di mancato recapito restituire al C.M.P. di Padova detentore del conto S P E C I A L E L A C U L T U R A D E L F O S S O

2 Con il patrocinio di INSEGNA ITALIA THE BEST OF ITALY Identità e cultura del mangiare italiano un modello di Ristorante e Shop tipicamente made in Italy per il mondo un franchising che nasce dall esperienza dei Wigwam Club ristorante shop STUDIOVERDE PARTNERS:

3 Il buon gusto in tavola e il calore dell accoglienza made in Italy L Italia è Paese gastronomico per eccellenza. Il buon gusto in tavola e il calore dell accoglienza sono il frutto di una lunga tradizione conosciuta e apprezzata in tutto il mondo. La valorizzazione di questo patrimonio di sapori e saperi passa anche attraverso un nuovo modello ristorativo esportabile all estero e immediatamente identificabile come tipicamente italiano per gusto, stile e offerta commerciale. Uno spazio dove assaporare in modo rilassato ed informale la tipica cucina italiana e la sua storia attraverso i piatti più rinomati della tradizione. Un area dove la sperimentazione dell eccellenza culinaria passa attraverso la degustazione, la conoscenza e l acquisto dei prodotti tipici made in Italy. Un luogo dove il prodotto alimentare diventa esperienza sensoriale, cultura, intrattenimento. Consorzio I Buoni Convivi a r.l. Via Porto, Piove di Sacco (Pd) - Tel. (+39) Fax (+39) info@wigwam.it

4 10 Wigwam News numero 1/6 15 marzo 2011 In copertina: fossi in primavera con fioritura di ranuncoli d acqua ad Arzerello di Piove di Sacco Costo copia: 7,00; arretrati 12,00 Tutto il materiale ricevuto e non richiesto (testi e foto), anche se non pubblicato, non sarà restituito. Tutela della privacy I dati personali raccolti da Wigwam Editore nelle banche dati di uso redazionale sono trattati nel rispetto del D. Leg. 196/2003. In qualsiasi momento gli interessati possono appurarne l esistenza e ne possono richiedere la modifica o la cancellazione scrivendo a: Wigwam Editore, via Porto 8, Piove di Sacco (Pd). Questo periodico è aperto a quanti desiderino collaborarvi ai sensi dell art. 21 della Costituzione della Repubblica Italiana che così dispone: Tutti hanno diritto di manifestare il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni mezzo di diffusione. La pubblicazione degli scritti è subordinata all insindacabile giudizio della Redazione; in ogni caso, non costituisce alcun rapporto di collaborazione con la testata e, quindi, deve intendersi prestata a titolo gratuito editoriale Sviluppo insostenibile: terremoto in Giappone, lezione per il Mondo di Efrem Tassinato wigwam intervista i protagonisti Serenella Moroder Assessore Turismo Regione Marche di Efrem Tassinato Marino Finozzi Assessore Turismo Regione Veneto di Efrem Tassinato sviluppo insostenibile Esondazione del Bacchiglione l 1-2 novembre 10: qualcosa da fare per migliorare di GIORGIA DALLA SANTA LA VIA DI KAROL Andar per piccoli santuari, un itinerario che è anche una filosofia di vita di Don MARIO LUSEK comuni a sviluppo sostenibile Badia Calavena, crocevia tra tradizione ed innovazione di EMANUELE ANSELMI TURISMO & CULTURA Viaggio a Erice di ANNA FRANCA LOMBARDO SPECIALE: LA CULTURA DEL FOSSO Quaderni Wigwam: La Cultura del fosso di ADRIANO SMONKER SULLA VIA SALARIA TURISTICA Un progetto europeo per il turismo sostenibile nei Monti della Laga di STEFANO CARRANO LA VIA DI KAROL A Genazzano, dove il ricordo del Papa rivive in un affresco di ANDREA FESTUCCIA ITINERARIO PICCOLI SANTUARI Itinerario piccoli santuari, primi passi per un progetto europeo di MICHELA BOZZATO GAL E AREE RURALI La Via di Karol attraversa il Veneto di MICHELA BOZZATO TERRITORI Sicurezza Idraulica di Piove di Sacco e dei territori limitrofi di ALICE GRIGOLETTO

5 SOMMARIO Rubriche il metodo Connessione: un mondo di possibilità di Franco Dario sindaci Patto dei Sindaci: un progetto europeo perla riduzione di CO 2 di ANDREA GRIGOLETTO wigwam cel Il mondo di Peper a Badia Calavena di TECLA SOAVE i buoni convivi La cucina dello spirito di ERMINIO LAVIA territorio&ambiente La valutazione integrata: l impatto sanitario di MARCO STEVANIN sport&benessere Un club e una scuola per giovani sportivi di AVELIO MARINI Rosati Calcio una Scuola Calcio diversa di CLAUDIO VALERI Il Ruolo del Preparatore Motorio nella Scuola Calcio di CRISTIANO TOTI Le pagine Wigwam notizie dai club Giardini da gustare ad Este in Fiore di MARIAGRAZIA DAMMICCO Mozambico, terra da scoprire di MARIO SANTI VicinoOriente, antiche bellezze e moderne opportunità di MARTINA LANDO Semi di Giustizia all Ottobrata de Il Presidio di EMANUELE CENGHIARO Il Circolo Territorio della Madonna Bruna Una serata al Micca con la musica delle piccole fattorie di AVELIO MARINI Giardini in volo in una magica serra di MARIAGRAZIA DAMMICCO Alleanza delle cooperative ed energie rinnovabili di PIETRO CASETTA BIBLIOTECA TESSERE WIGWAM SHOP&GADGET WIGWAM MARKET WIGWAM NEWS Newsletter of the Wigwam Periodico quindicinale Registrazione Tribunale di Padova N.1198 del Direttore Responsabile Efrem Tassinato Redazione Benedetto Giovanni Roselli Grafica e impaginazione Serena Longhin Giorgia Zago Hanno collaborato Emanuele Anselmi Michela Bozzato Stefano Carrano Pietro Casetta Emanuele Cenghiaro Giorgia Dalla Santa Franco Dario Irene De Lorenzi Andrea Festuccia Andrea Grigoletto Alice Grigoletto Martina Lando Erminio Lavia Anna Franca Lombardo Mario Lusek Avelio Marini Mario Santi Adriano Smonker Tecla Soave Marco Stevanin Cristiano Toti Claudio Valeri Ref. fotografiche Archivio Wigwam istockphoto Flickr YouReport Francesca Saccani Stampa Tipografia Tiozzo snc Piove di Sacco Redazione e Amministrazione Wigwam Editore Via Porto, Piove di Sacco (Pd) Tel Fax redazione@wigwam.it Questo periodico è associato all Unione Stampa Periodica Italiana

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7 EDITORIALE Sviluppo insostenibile: terremoto in Giappone, lezione per il mondo Le catastrofi naturali si possono prevedere. Oltre certi limiti ed ampiezza ci si può anche attrezzare per tempo, limitando tantissimo i danni se non proprio evitarli del tutto. Il terremoto di intensità 10 della scala Richter e il conseguente tsunami, che l 11 marzo 2011, ha colpito la parte sudorientale del Giappone, rappresenta un evento assolutamente fuori del normale ma, se è accaduto, significa che può capitare. Eccome! Peraltro ha colpito un Paese, che coi terremoti ci convive perciò, sistematicamente costruisce con criteri antisismici. Ma se uno scossone di tal fatta, avesse colpito l Italia, ben poco ne sarebbe rimasto in piedi. A ciò, si aggiunge la dispersione radioattiva, dovuta ai danni subiti dalla centrale nucleare di Fukushima, che ora gli addetti ai lavori si affrettano a dire che quella non è proprio dell ultima generazione, benché tra le considerate più sicure. C è da ripetersi se sia proprio questa la ragionevole, unica, prospettiva per cui si giustificano i costi e i rischi da sostenere per il progresso. Oppure vi siano altre strade o un altro modello di sviluppo. Ed ancora: che progresso sarà mai se le risorse naturali, includendo in queste il territorio, saranno divorate in men che non si dica per sostenere il vorticoso e progressivo aumento dei consumi? Ecco, si dovrebbe lavorare ad un equazione: far si che il progresso sia ottenuto con una dinamica inversamente proporzionale al consumo di risorse. A partire dal buon governo del territorio ad esempio, valorizzando quelle immateriali come la cultura e l organizzazione, favorendo la competizione ma per la solidarietà. Certo che è una questione di educazione! Esattamente come quella che ci porta ad un comportamento civile. Così, in questo numero ospitiamo il Quaderno Wigwam La cultura del fosso, un inserto mirato a divulgare le buone prassi della cura e valorizzazione delle rete idraulica privata e, nel contempo, Esondazione del Bacchiglione un breve report sul lavoro svolto dalla Squadra tecnica Wigwam SIS per monitorare cause e conseguenze dell alluvione del 1-2 novembre 2010 nel Sud-Est Padovano e le relative indicazioni di intervento. Come dire che se le grandi catastrofi naturali sono in buona misura evitabili con una attenta, lungimirante e responsabile programmazione, ciò non possa prescindere dalla consapevolezza che ogni cittadino debba fare la sua parte. Efrem Tassinato Presidente Circuito Wigwam efrem@wigwam.it Un altra importante sezione del giornale è dedicata al turismo: della cultura, delle vie della fede, dell ambiente e dei sapori di cui l Italia è un inesauribile cornucopia. Ne potrebbero uscire posti di lavoro e ricchezza; peraltro, se questo patrimonio non è fatto fruttare, perciò manutenuto, deperisce. Così, al mancato guadagno, se ne aggiunge il danno. Non solo la Salaria Turistica e La Via di Karol, ma anche casi virtuosi come Badia Calavena tra le montagne della Lessinia nel veronese e quello scrigno di molteplici civiltà mediterranee che è Erice, dimostrano che la strada è assolutamente e convenientemente praticabile. Noi dei Wigwam queste cose le diciamo, le scriviamo e, per quanto sta nelle nostre possibilità, le realizziamo, o almeno ci mettiamo in gioco in prima persona. Abbiamo la speranza che questo serva da esempio e che sempre più persone ci si mettano, in specie quelle che hanno responsabilità in scelte di governo che dovrebbero tener conto che se non altro, non potranno sottrarsi al giudizio della storia. W i g w a m N e w s 1 / M A R Z O

8 serenella moroder Marche terra da scoprire: di paesaggi, prodotti tipici, luoghi dello spirito Il Circuito Wigwam intervista l Assessore al Turismo della Regione Marche Serenella Moroder. di EFREM TASSINATO sviluppo della Regione, ha dato vita ad una serie di iniziative ed eventi culturali tra cui Marche da scoprire che costituisce una vetrina delle eccellenze marchigiane. Sembra oramai essere chiaro a tutti che l offerta turistica può rappresentare una leva di vero rilancio dell economia italiana. Più di molti altri settori. Come si sta attrezzando in proposito, la Regione Marche? Siamo confortati dalle rilevazioni del nostro Osservatorio per il Turismo che decisamente ci dice che i dati sono buoni e testimoniano una interessante tenuta del turismo marchigiano nel Questo, in un quadro di congiuntura internazionale negativa che la nostra regione comunque è riuscita a fronteggiare con una politica dell ospitalità e con la promozione. Il risultato è stato che il movimento turistico nelle strutture ricettive delle regione Marche ha registrato un significativo incremento sia dei turisti stranieri che di quelli italiani. Serenella Moroder, è assessore al turismo della Giunta Regionale delle Marche, è nata il 29 aprile 1959 a Badolato. A Roma frequenta la Facoltà di Architettura. All inizio degli anni Ottanta Serenella e il marito Alessandro si trasferiscono ad Ancona per riprendere in mano l azienda agricola che appartiene alla famiglia Moroder dalla metà del Settecento. Èl inizio di una intensa avventura umana e imprenditoriale. Convinta che un accresciuta coscienza delle potenzialità del territorio favorisca anche un maggiore Mercato domestico, europeo, mondiale anche di paesi emergenti come ad esempio la Cina e l India: tre direttrici per strategie di marketing differenziate. La Regione Marche, quale piano ha in proposito? Indubbiamente, anche la nostra regione, avendo una notevole tradizione di rapporti di interscambio, in specie di 8 W i g w a m N e w s 1 / M A R Z O

9 serenella moroder...buy Marche, intende offrire la possibilità agli operatori, che già vendono le Marche, di allargare la loro programmazione commerciale a zone nuove della regione... export del manifatturiero e delle produzioni agroalimentari di qualità, sta tenendo d occhio le grandi economie emergenti anche per quel che attiene i flussi turistici. Chi arriva da molto lontano solitamente utilizza l aereo, quindi nella scelta di località per l attivazione di iniziative promozionali all estero, terremo particolarmente conto delle destinazioni collegate con l aeroporto di Ancona/Falconara. Sono avviati contatti anche con gli Istituti di Cultura, i Consolati, gli Uffici dell Agenzia ENIT e dell ICE, presenti nelle aree di interesse per la nostra regione, per programmare ed attuare iniziative culturali. Strategico anche lo sviluppo del comarketing con le compagnie aeree operanti presso l aeroporto Raffaello Sanzio e con la Società Aerdorica. Tra le novità posso segnalare, in linea con quanto richiesto dagli operatori del settore, il Buy Marche, un iniziativa in cui i buyer stranieri e italiani hanno la possibilità di visitare i territori delle cinque province partecipando a educational tour e workshop. Buy Marche, intende offrire la possibilità agli operatori, che già vendono le Marche, di allargare la loro programmazione commerciale a zone nuove della regione, permettendo agli operatori che non conoscono le realtà turistiche della regione, di inserire le Marche nella loro offerta. Sul piano nazionale, per le Marche molto importanti come aree che generano flussi turistici sono la Lombardia e il Veneto ed è quindi verso queste regioni che indirizzeremo iniziative di promozione. Il Buy Marche sarà quindi rivolto anche ai tour operator specializzati nazionali. Altrettanto significativa sarà l organizzazione di iniziative promozionali nella città di Roma, dove vive una comunità di marchigiani assai numerosa. Nel 2011 le Marche saranno sotto i riflettori per il Congresso Eucaristico Nazionale: questo evento prevede l arrivo nella regione di circa persone. Strategica risulterà quindi un iniziativa mirata ai giornalisti, operatori e organizzatori per far conoscere il grande patrimonio religioso della regione e gli itinerari specifici, invitando i tour operator a offrire pacchetti in questo settore. Un progetto come quello della Salaria Turistica e, per estensione dell Itinerario Europeo dei Piccoli Santuari La Via di Karol, pensa possa essere uno strumento utile in questa ottica? Certamente, se parliamo di promuoverci su Roma, non possiamo non considerare che la naturale direttrice di penetrazione dalla Capitale verso la nostra regione è storicamente proprio la Via Salaria. Peraltro questa strada, porta innanzitutto ad un territorio, come quello del Piceno e più in generale del sud delle Marche che più sta soffrendo della crisi e quindi va aiutato anche in termini di promozione delle sue valenze turistiche. Lungo la Salaria, oltre che come Via della Fede, basti pensarla come il percorso che per centinaia di anni ha condotto i benedettini di Farfa ai possedimenti marchigiani e a Santa Vittoria in Matenano, che è stata la loro capitale sul versante Adriatico, vi si trovano parchi nazionali e stazioni termali. Se poi la Salaria Turistica potrà connettersi con la Mitteleuropa e l Est Europa con La Via di Karol, otterremo che a maggior ragione le Marche diventeranno la porta dei pellegrini, e non solo, che da quei Paesi saranno diretti a Roma. Tengo a precisare, che le Marche attuano il progetto denominato La Salaria: un itinerario storico, culturale e religioso per il turismo insieme alla Regione Lazio, in virtù della legge 27 dicembre 2006, n. 296 e del Decreto del Presidente della Repubblica 24 Luglio 2007, n.158. I progetti Salaria Turistica e La Via di Karol rappresentano per il Circuito Wigwam che li sta concretamente realizzando occasioni per scoprire e fruire insieme alle bellezze artistiche e naturali e rinfrancarsi lo spirito sui luoghi della fede popolare più genuina, conoscere e consumare piatti della cucina tradizionale e prodotti tipici. Quali eccellenze secondo lei possono essere proposte? L attività promozionale messa in campo dalla Regione nel settore agroalimentare è principalmente rivolta al sostegno delle aziende sotto il profilo commerciale per creare le migliori condizioni possibili alla collocazione dei prodotti. Collateralmente sono state avviate azioni al fine di conquistare una maggiore visibilità del territorio, anche tramite le missioni incoming degli operatori esteri del settore, promuovendo soprattutto il vino ed il paniere agroalimentare che costituiscono il tessuto connettivo alla base della nostra offerta turistica regionale. Turismo, ambiente, cultura e le tante eccellenze gastronomiche formano infatti la cosiddetta alta qualità della vita. Le Marche, presentano, per tradizione, una vasta vocazione nella produzione di prodotti alimentari: formaggi, tartufo, vini, oli extravergini di oliva, carni bianche e rosse, prodotti ittici, salumi, pasta in specie quella all uovo di cui è rinomata quella di Campofilone; essi formano insieme un quadro complesso e articolato, composto da un ampia rete di imprese, circa tremila, in massima parte di piccole dimensioni ma di grande qualità. Le produzioni sono volte a soddisfare, nicchie di mercato nemmeno tanto piccole, che richiedono prodotti di alta gamma, differenziati propri di una domanda nazionale ed internazionale tendente a riscoprire ed a reinterpretare i valori della tradizione mediterranea. Tale reinterpretazione, non può prescindere dallo stretto legame con il territorio: dalla riscoperta delle antiche cultivar, alla produzione di pasta con grani appartenenti alla storia del progresso agricolo regionale, dalle carni ai loro derivati prodotti con razze autoctone, sino alle marmellate fatte con varietà tipiche di frutta della regione e ai tartufi pregiati. W i g w a m N e w s 1 / M A R Z O

10 target di possibili turisti. La segmentazione sarà importante perché si passa dall escursionismo ad un turismo di più giorni che consente al turista di vivere il territorio nelle sue diverse espressioni turistiche, culturali, artistiche, storiche. Tra gli altri il Circuito Wigwam, sta sviluppando il progetto Itinerario europeo dei piccoli santuari - La Via di Karol che parte dalla Polonia e, attraversando paesi come la Slovacchia e l Austria, passano necessariamente per il Delta Po e il Polesine dopo avere interessato regioni come il Friuli Venezia Giulia e il Veneto ed a seguire, l Emilia Romagna, le Marche, l Umbria e il Lazio. Nei piani di promozione turistica di tali regioni ricorre spesso l interesse per la promozione degli arrivi dall Est ed anche per gli itinerari della fede perciò immaginiamo possa esservi campo di lavoro comune. Che strumenti potrebbe predisporre la regione per aiutare e semmai, vista la sua posizione strategica essere tra i protagonisti di questo progetto? Considero queste grandi direttrici da Lei tracciate molto importanti per il turismo del futuro e in particolare per il turismo dei Paesi emergenti dell Est Europa. Su alcuni mercati, quali Polonia, Repubblica Ceca e Russia siamo già presenmarino finozzi Veneto: porta per il turismo dall est, oltre al balneare anche le vie della fede di EFREM TASSINATO Marino Finozzi (Lega), imprenditore, è nato il 28 ottobre 1961 a Thiene, in provincia di Vicenza, e risiede a Fara Vicentino. Dal 1990 e fino al 1995 è consigliere provinciale a Vicenza. Dal 1996 al 1997 è vicesindaco e assessore ai lavori pubblici del Comune di Thiene. Diventa quindi assessore provinciale ai lavori pubblici di Vicenza, incarico che ricopre fino al 2000 quando viene eletto per la prima volta consigliere regionale nelle liste della Lega Nord. Dal 2000 al 2005 è assessore regionale alle attività produttive e alla piccola e media impresa. Confermato consigliere nel 2005, viene nominato presidente del Consiglio regionale, incarico che ricopre per l intera passata legislatura. Le consultazioni regionali del 28/29 marzo scorzo lo confermano consigliere regionale. Assessore Finozzi, la Regione del Veneto, oggi più che mai rappresenta un territorio cerniera tra la Mitteleuropa e i Paesi balcanici ed esteuropei e il Centro Italia. C è un disegno strategico perché non sia esclusivamente area di transito o destinazione eminentemente balneare, ma aspiri a catturare flussi di nuovo turismo? Ci stiamo lavorando orami da qualche anno e credo che i primi risultati siano interessanti. Accanto ai punti fermi, alle colonne portanti del turismo veneto, sta crescendo una cultura dell ospitalità veneta, con un riconoscimento delle eccellenze turistiche del nostro territorio. È evidente che si tratta di lavorare in prima battuta sul prodotto, creando i presupposti perché l offerta sia stabile, duratura, organizzata e vendibile al grande pubblico. Il turismo del territorio è di per sé un turismo itinerante per cui diventa fondamentale organizzarlo al meglio e poi canalizzarlo e commercializzarlo in relazione ai 10 W i g w a m N e w s 1 / M A R Z O

11 marino finozzi ti con le nostre offerte più interessanti e molto lavoro c è ancora da fare, anche perché i segnali di crescita (3-8% di crescita annuale delle presenze) possono essere forieri di incrementi consistenti e di un flusso turistico consolidato. Ma anche la nostra offerta si deve adeguare alle esigenze di questi nuovi turisti, ai loro stili di vita, ai loro modi di fare vacanza che non sempre rispecchia le nostre organizzazioni d impresa e di ospitalità. Il progetto da lei delineato non ci vede estranei, in quanto siamo partner con le regioni limitrofe di taluni progetti innovativi. Penso alla Grande Guerra con gli amici del Friuli, alle Dolomiti patrimonio dell UNESCO, al turismo per tutti con Emilia Romagna e altre regioni, al turismo religioso con Umbria, Lazio, ecc.. Il Circuito Wigwam, sta costruendo, insieme ai Gal Leader una aggregazione di progetto che punta a coinvolgere tutti gli enti locali, provinciali e regionali, nonché i consorzi di promozione turistica e le diocesi che stanno lungo il percorso definito La Via di Karol. La Regione Veneto che parte vorrà avere e quale sostegno darà? Come le dicevo il turismo religioso è uno dei nuovi filoni sui quali ci stiamo orientando per sviluppare nuove forme...accanto ai punti fermi, alle colonne portanti del turismo veneto, sta crescendo una cultura dell ospitalità veneta, con un riconoscimento delle eccellenze turistiche del nostro territorio... di turismo in Veneto e la Via di Karol è sicuramente un importante tratto che ci può portare all Est Europa. In base al Progetto del turismo religioso vorremo diventare la porta di ingresso dei fedeli dall est che attraversano il Veneto per scendere fino a Roma. Stiamo lavorando quindi per fare in modo che i nostri luoghi di culto e le nostre principali chiese diventino tappe fondamentali di un viaggio/pellegrinaggio dei numerosi fedeli che ogni anno partono dai luoghi del Papa per arrivare a Roma. In questo senso stiamo sostenendo con interesse una iniziativa collaterale che si sviluppa nel Bellunese La via dei Papi dedicata proprio ai soggiorni di Karol nelle splendide Dolomiti e a Papa Luciani in Cadore. Nuove espressioni quindi di un turismo del territorio veneto che guarda a nuovi mercati e a nuove opportunità e motivazioni di soggiorno e di vacanza del turista. W i g w a m N e w s 1 / M A R Z O

12 Conservare il passato...costruire il futuro Via Foscarini, Nervesa della Battaglia (TV) - T F

13 sviluppo insostenibile ESONDAZIONE del bacchiglione l 1-2 novembre 10: qualcosa da fare per migliorare I risultati del lavoro della Squadra Wigwam SIS, a supporto del Comune di Casalserugo, che ha operato col contribuito di tecnici di Thetis Spa, Consorzio Venezia Nuova e TERRA Srl di Giorgia DALLA SANTA Di fronte alla forza della natura si rimane sempre a bocca aperta. Soprattutto quando un elemento naturale, come l acqua di un fiume che scorre tranquillo entro i suoi argini, che ci nutre e ci purifica, bene prezioso e diritto di tutti, fondamentale per la vita, si trasforma improvvisamente in una forza incontrollata che ha il potere di distruggere persone e cose in un attimo. È quello che è successo nei primi giorni di novembre nei territori del Veneto in provincia di Vicenza e Padova a causa della piena che si è sviluppata nel fiume Bacchiglione. Abbiamo cercato di capire cosa è successo e perché è avvenuta l alluvione nei territori di Casalserugo e Bovolenta, sulla riva destra del canale Roncajette. La cartografia a scala di bacino è molto importante per la comprensione del comportamento di una determinata tratta fluviale, che deriva non solo dalle condizioni locali (stato degli argini, presenza o meno di strettoie, ecc.) ma anche dallo stato generale del bacino, visto che la portata che scorre in una certa tratta dipende da ciò che succede a monte. Dall analisi della cartografia, si osserva che le zone a destra del canale Roncajette non rientrano in nessuna classe di pericolosità perché storicamente non erano mai state allagate ed W i g w a m N e w s 1 / M A R Z O

14 sviluppo insostenibile Il PAI Il documento che ufficialmente descrive la pericolosità idrogeologica di un territorio è il piano stralcio di bacino per l assetto idrogeologico (PAI) che individua le aree a rischio e quelle da sottoporre a misure di salvaguardia. Il PAI è per sua natura uno strumento in continua evoluzione ed aggiornamento che deve essere revisionato dall autorità competente ogni volta che pervengono segnalazioni specifiche dettagliate di nuovi studi conoscitivi sullo stato di fatto oppure informazioni circa nuove opere o interventi realizzati. È quindi uno strumento che prevede una partecipazione attiva e una forma di controllo esercitato dai cittadini. Il PAI contiene due tipi di elaborati cartografici: la carta della pericolosità idraulica e quella della criticità. La prima riguarda il territorio circostante il fiume lo suddivide in classi di pericolosità tenendo conto delle aree che storicamente hanno subito allagamenti. La carta delle criticità invece riguarda lo stato effettivo delle arginature, tenendo conto di ingombri esistenti nell alveo che riducono la sezione di flusso (strettoie, ponti ecc), le quote di sommità arginali e lo stato effettivo della struttura interna degli argini. anche lo stato delle arginature appare buono nel tratto del comune di Casalserugo, mentre nella zona di Bovolenta il tratto arginale del Cagnola, che confluisce nel Roncajette, subito a monte della confluenza, è classificato con condizioni di criticità molto più elevate, a causa del profilo di rigurgito che innalza il livello all approssimarsi della confluenza, oppure per condizioni dell argine non ottimali. Il più delle volte però la fuoriuscita di deflussi di piena dall alveo fluviale avviene non per sormonto argi- La carta delle criticità del PAI dell autorità di bacino competente nel territorio del comune di Casalserugo. nale, ma per un cedimento improvviso vello avrebbe superato la quota di sommità arginale? Quale sarebbe stata la e imprevedibile del rilevato arginale per fenomeni di filtrazione intensa, erosione portata di massima piena in questa zona o carenze strutturali locali. se nel bacino a monte, in provincia di Vicenza, non ci fossero stati gli allagamen- È proprio quel che è accaduto il 2 novembre nel tratto di canale Roncajette ti che, di fatto, hanno scolmato la piena poco più a nord di Casalserugo, dove diminuendone l entità a valle? Mancando l argine ha subito un crollo localizzato una stazione di misura subito a monte della rotta arginale è stato possibile solo sti- per motivi di criticità strutturale. mare la portata di massima piena utilizzando un metodo speditivo formulato dal L EVENTO DEL 31 OTTOBRE 2 NOVEMBRE 2010 genio civile americano (USGS). L evento pluviometrico dei primi di novembre si configura come uno dei più segni lasciati sugli argini del massimo li- Basandosi sui rilievi eseguiti in campo dei intensi degli ultimi cinquanta anni: sono vello di piena raggiunto in sezioni successive fornisce una stima della portata mas- state registrate piogge persistenti con tempi di ritorno di anni, in particolare sulle zone prealpine e pedemonta- stati raggiunti circa 500m3/s, corrisponsima transitata: a monte della rotta sono ne, superiori ai 300mm complessivi, con denti a poco meno della capacità di portata in questa località stimata con model- punte massime locali maggiori di 500mm (si consideri che nella zona del Veneto in li matematici dall Università di Padova. media piovono 1100mm/anno). Lungo il La rotta arginale è avvenuta subito dopo corso del fiume sono presenti alcune stazioni di misura del livello idrometrico di cestruzzo che attraversa il corpo argina- l opera di immissione (una chiavica in cal- costituzione abbastanza recente che presentano una serie storica di dati ridotta tratto di argine crollato si nota la spalletle) del torrente Maestro. In prossimità del (dal 1996 in poi). ta del ponticello che sovrasta la chiavica. Interessante notare nel grafico come il livello misurato a Bovolenta (a valle di Ca- (dimensioni circa 50-70m), ha causato un La rotta dell argine, seppur localizzata salserugo) varia la curva di piena a causa ampio allagamento (più di 10km2), anche in zone geograficamente lontane della rotta arginale avvenuta a Roncajette, a monte della stazione di misura: se non dal punto di rottura, a causa della topografia del territorio (in pendenza da fosse avvenuta la rotta quale sarebbe stato il livello massimo raggiunto? Questo li- Casalserugo a Bovolenta) che ha favorito 14 W i g w a m N e w s 1 / M A R Z O

15 sviluppo insostenibile lo spostamento dell acqua di allagamento verso sud. È questo un chiaro esempio di quanto un azione locale sia importante per la tutela di porzioni di territorio anche molto vaste. CARATTERISTICHE DI UN BUON ARGINE IN TERRA Nell esperienza quotidiana gli argini sono elementi tipici del territorio della pianura veneta e luoghi preferiti per momenti di svago, gite in bicicletta o passeggiate fuori porta. In realtà sono invece importanti strumenti di difesa del territorio, così estesi che è difficile monitorarli e farne una manutenzione attenta ed adeguata. In linea generale l argine deve costituire una struttura lineare continua ed omogenea senza punti di discontinuità, che mantiene il fiume nel suo corso impedendone la fuoriuscita laterale. L evento assolutamente da evitare è la tracimazione del corpo arginale: l argine, se sormontato, subisce una forte azione erosiva sul lato campagna da parte dell acqua già esondata che porta ad un crollo improvviso, a sua volta generando un onda istantanea con grande forza d urto. Il dimensionamento dell argine è eseguito calcolando la quota di sommità arginale come quella del livello idrico raggiunto dal fiume in quella sezione nel corso di una piena caratterizzata da un tempo di ritorno (numero di anni nel quale, in media, un evento può essere uguagliato o superato) di 100 anni, al quale si aggiunge 1 metro di franco (riserva di sicurezza). Particolare attenzione va posta al problema della filtrazione: l acqua che penetra nel corpo arginale non deve affiorare sulla superficie della scarpata sul lato campagna (se questo accade si vede l argine trasudare acqua) e per questo vengono realizzate le apposite banche di rinforzo (allargamenti alla base dell argine che assume così quella tipica forma a gradoni) per aumentarne la sezione. Altrimenti è possibile realizzare opere per allungare/rallentare il percorso di filtrazione (creando all interno un nucleo di materiale poco permeabile come l argilla), oppure creare vie di allontanamento controllato della portata di filtrazione. In caso di piena l argine è sottoposto a sollecitazioni particolari poiché il più alto livello del fiume fa diminuire le forze stabilizzanti e aumentare quelle instabilizzanti e inoltre con la corrente aumenta l erosione sulla scarpata interna. Si possono quindi verificare importanti fenomeni di fontanazzi erosioni localizzate, instabilità e cedimenti locali. Propagazione della piena (misure di livello) del fiume Bacchiglione nel corso dell evento del 30/10 5/11. La stazione di Bovolenta si trova a valle della rotta arginale: il cerchio indica la rotta arginale avvenuta a Roncajette (Comune di Casalserugo)....In linea generale l argine deve costituire una struttura lineare continua ed omogenea senza punti di discontinuità, che mantiene il fiume nel suo corso impedendone la fuoriuscita laterale... ALCUNE IDEE E PROPOSTE PER IL FUTURO Alla luce delle caratteristiche e delle raccomandazioni raccolte in letteratura circa il buono stato di un argine in terra, sono importanti delle costanti azioni di verifica dello stato attuale nel tratto di fiume considerato e possibili azioni conseguenti, ad esempio individuare se esistano altre sezioni del fiume che presentano criticità o punti di debolezza locali, in modo da poter valutare gli interventi necessari per evitare il ripetersi di situazioni di debolezza strutturale localizzata. Si deve poi procedere ai necessari interventi di ripristino o adeguamento delle arginature alle condizioni ottimali: riparazioni delle scarpate erose, posa di materiale grossolano in prossimità di curve o restringimenti, manutenzione della vegetazione ecc.. Una serie di valutazioni più approfondite merita la verifica della capacità di portata massima del canale nel tratto considerato: è possibile aumentare la capacita di portata del fiume principale (nel caso in esame, il canale Roncajette) innanzitutto limitando la resistenza offerta dal corso d acqua al flusso, ripulendo l alveo da vegetazione di grandi dimensioni o da altri elementi che aumentano l attrito. Oppure si può aumentare l area di flusso (la sezione libera del canale): innanzi tutto valutando l entità dell interrimento subito negli anni a causa dei sedimenti depositati sul fondo e dragare il fondale, se necessario; innalzando e ingrossando gli argini in modo da aumentare la sezione di flusso; infine, con una tipologia di intervento più invasiva e costosa, si potrebbe considerare la possibilità di una ricalibratura dell alveo (spostare uno dei due argini), magari pensando ad un alveo di magra sempre occupato dall acqua e delle zone laterali di golena, occupate dalla corrente solo in caso di portata eccezionale, dove nel resto del tempo è possibile eseguire altre attività compatibili come coltivazioni stagionali o arboree (pioppeti). Al- W i g w a m N e w s 1 / M A R Z O

16 sviluppo insostenibile Tutela e manutenzione dell argine CANALE RONCAJETTE BOVOLENTA I territori allagati visti da satellite tri possibili interventi locali devono mirare all aumento della capacità di invaso del territorio circostante il fiume: è possibile potenziare l uso in questo senso della rete minore (i numerosi fossati che percorrono il territorio) prevedendone l ampliamento o realizzando delle aree apposite in cui è possibile l espansione dell acqua in caso di bisogno. Si può valutare infine la possibilità di realizzare casse di espansione in aree adeguate: è un intervento importante ma localizzato che necessita di superfici estese libere da poter allagare senza danno, non facilmente reperibili. Con un intervento ancor più radicale è possibile valutare la possibilità di allontanare l acqua in eccesso dalla zona colpita tramite la realizzazione di uno scolmatore o by-pass a monte, che permetta di deviare in un corpo idrico recettore adeguato (un altro corso d acqua o un lago) la portata eccedente. Questa ipotesi è valutata ad esempio nel documento di Valutazione delle attuali condizioni del rischio idraulico della città di Padova realizzato dal dipartimento di idraulica dell Università di Padova, dove si considera la possibilità di terminare la costruzione dell idrovia (canale realizzato in parte, che collega la zona industriale di Padova alla laguna di Venezia), utilizzandola come canale scolmatore. Un esempio di intervento di questo tipo già realizzato è la galleria Adige-Garda che deriva l acqua in eccesso dall Adige e la immette nel lago di Garda con un opera in galleria. La realizzazione di un canale scolmatore è un intervento risolutivo ma richiede un importante impegno finanziario e il coinvolgimento di numerosi enti territoriali. CONCLUSIONE Per la difesa attiva del territorio ed evitare catastrofi come quella del 2 novembre sono necessari interventi su vasta scala e di lungo respiro, che dipendono dalla politica e dalle amministrazioni. Il singolo cittadino può comunque interpretare una parte attiva nella salvaguardia del suo stesso territorio magari svolgendo un monitoraggio continuo delle arginature, dopo una adeguata campagna informativa: tutti possono notare fenomeni evidenti di fontanazzi, erosioni localizzate, alberature in stato di abbandono. Si potrebbe proporre un coinvolgimento diretto dei privati frontisti anche per una buona e attenta manutenzione del tratto arginale nelle vicinanze della loro proprietà. Nel caso Il corpo arginale non può essere interessato da attraversamenti lineari (tubi, cavi ecc) o da opere civili (in calcestruzzo..) poiché nell interfaccia tra i due materiali si può formare una via preferenziale di infiltrazione. Anche le radici degli alberi possono costituire una via preferenziale di infiltrazione: è sconsigliata la piantagione di alberi e arbusti nell alveo fluviale, sulle scarpate e nel corpo arginale, anche perché durante i fenomeni di piena costituiscono un restringimento della sezione di flusso che intralcia il defluire della piena. Inoltre possono essere asportati e trascinati dalla corrente costituendo un rischio di ostruzione nelle sezioni ristrette più a valle. Se presente, la vegetazione arbustiva necessita di adeguata manutenzione, evitando lo sradicamento dei ceppi perché i vuoti lasciati diventano ancora vie preferenziali di infiltrazione. Le scarpate arginali vanno rivestite per proteggerle dall erosione: di solito è sufficiente una copertura d erba e solo in sezioni particolari, dove l azione erosiva della corrente è maggiore (sezioni con ponti, anse naturali con piccolo raggio di curvatura, confluenze o derivazioni), bisogna valutare la necessità di proteggere il corpo arginale dall erosione a monte e a valle per una lunghezza di circa 15m. di interventi importanti ancora i singoli o le comunità di cittadini potrebbero avere una parte attiva proponendo dei corretti e utili usi delle aree laterali di golena dove potrebbero mettere a dimora colture stagionali o creare zone verdi a parco. In questi casi, invece di pensare a delle procedure di esproprio dei terreni, si potrebbe coinvolgere direttamente i cittadini attraverso il sistema dei crediti di edificabilità per ottenere la concessione di parte delle loro proprietà. 16 W i g w a m N e w s 1 / M A R Z O

17 la via di karol Andar per piccoli santuari, un itinerario che è anche una filosofia di vita I piccoli santuari come luoghi di testimonianza della fede più popolare e recupero di una dimensione di vita di valori semplici, essenziali, ma nel contempo di armonia e di bellezza di DON MARIO LUSEK Direttore Ufficio CEI Pastorale del tempo libero turismo sport È intrigante questo incontro a due mesi delle Beatificazione del Servo di Dio Giovanni Paolo II. Il progetto La Via di Karol - promosso dal Circuito Wigwam - rappresenta veramente un ponte culturale tra i due polmoni dell Europa (est ed ovest) e anche fisicamente ci dimostra che con fatica, tenacia, resistenza (atteggiamenti tipicamente sportivi) si possono concretizzare grandi sogni e grandi ideali. Ringrazio gli amici Efrem ed Avelio che mi danno l opportunità di un confronto e di uno scambio su un obiettivo che credo ci accomuni: quello di migliorare la qualità della vita dell uomo in tutti gli ambiti dell agire umano. Penso che settori come lo sport, il turismo, il tempo libero siano spazi che rendano possibile ciò. La Via di Karol è si un itinerario ma è anche una filosofia di vita. E mi spiego. Il papa Benedetto XVI a commento del suo incontro con gli artisti ha parlato del rapporto tra arte e fede indicando la via della bellezza come percorso privilegiato per avvicinarsi a Dio. La parola bellezza e la ricerca delle sorgenti della bellezza ha caratterizzato quel memorabile incontro avvenuto nella Cappella Sistina Sabato 21 Novembre LA VIA DI KAROL: VIA DELLA BELLEZZA Ancora oggi, all homo viator, la Chiesa offre attraverso l arte, le immagini, gli arredi, gli ambienti (architettonici e naturali), le produzioni musicali, letterarie, le tradizioni, le antiche e moderne vie di pellegrinaggio, spazi di senso e di significato, occasioni di pre- Edicola devozionale campestre a Zator (Polonia) ghiera e di lode, percorsi di ricerca, di memoria viva, di trasmissione di valori. L allora cardinale Joseph Ratzinger affermava che l incontro con la bellezza può diventare il colpo del dardo che ferisce l anima ed in questo modo le apre gli occhi. E aggiungeva: affinché oggi la fede possa crescere dobbiamo condurre noi stessi e gli uomini in cui ci imbattiamo a entrare in contatto con il bello e annunciare, la verità della bellezza. Non la bellezza mendace, falsa, una bellezza abbagliante che non fa uscire gli uomini da sé per aprirli nell estasi dell innalzarsi verso l alto, bensì li imprigiona totalmente in se stessi. Il patrimonio culturale religioso, risulta essere in tal senso un percorso privilegiato. Infatti, nei nuovi aeropaghi del mondo contemporaneo, tra cui il turismo, la Chiesa ha molto da dire in modo originale in quanto è portatrice di una parola di valore assoluto e di una tradizione di valori, che non possono non arricchire di senso l uomo del turismo, della vacanza, del viaggio (cfr. Cei, Parrocchia e pastorale del turismo, EDB, W i g w a m N e w s 1 / M A R Z O

18 la via di karol ECCLESIALMENTE: I santuari si presentano come segni di una speciale benevolenza di Dio che, a partire dall evento di fondazione, si prolunga nel tempo, come dimostrano le grazie concesse e le conversioni che vi si verificano. La loro forza di attrazione promana dall evento di fondazione, dalla collocazione ambientale, dal richiamo spirituale che agisce come anticipazione della «patria vera». (Cei, Nota Pastorale,Venite saliamo sul monte del Signore (Is.2,3) Il pellegrinaggio alle soglie del terzo millennio). SOCIALMENTE: La presenza di un santuario permea, impregna, plasma il territorio di atteggiamenti, comportamenti, stili di vita, valori. Cosa sarebbe oggi S. Giovanni Rotondo senza S. Pio, Loreto senza la Santa Casa, Padova senza S. Antonio, Torino senza i santi sociali dell 800 e via dicendo.. Anche nel linguaggio comune il territorio assume, per chi lo frequenta, come nome del luogo stesso la sua identificazione con la figura carismatica. Un santuario grande o piccolo che sia identifica un territorio; ne manifesta il volto; lo caratterizza; lo promuove La Via di Karol rivela una identità comune che lega Polonia, Slovacchia, Austria ed Italia. Ne fa conoscere il volto: storia, tradizioni, paesaggi, cultura, stili di vita, gastronomia. Caratterizza un legame e promuove quella comune ricchezza di valori che sono le radici dell Europa. CULTURALMENTE: ritrovare i segni di una bimillenaria presenza cristiana. Segni anzitutto nella forma di arte religiosa (chiese, santuari,canoniche, abbazie e relativi dipinti, sculture, oggetti sacri) ma anche di manifestazioni di devozione popolare (cippi di devozione mariana, crocefissi, exvoto, sagre di paese, riti tradizionali) o di semplici elementi di costume spesso portatori di un lascito cristiano implicito, ma non per questo meno importante. Segni che possono essere gustati in un clima di silenzio, che diventa sempre più complicato sperimentare nei ritmi della quotidianità. (Convegno Cei sulla Via Francigena ). Monumento a Papa Giovanni Paolo II presso la spianata del Santuario di Ludzmierz (Polonia), a lato il Santuarietto della Madonna delle Grazie di Scai-Varoni ad Amatrice (RI) 2003). La pastorale del Turismo non è una intromissione indebita in campi considerati impropriamente di non specifica pertinenza, ma una chiamata a cogliere con intelligenza le opportunità di evangelizzazione offrendo al turismo stesso un salto di qualità: oltre a educare al turismo per una fruizione degna dell uomo e ad accogliere i turisti in uno stile evangelico, è invitata a trovare modalità nuove di comunicare la Parola. Ed ha una via privilegiata: la via della bellezza. LA VIA DI KAROL E LA RETE DEI PICCOLI SANTUARI: IL VALORE DELLA MINORITÀ Questa via tocca i piccoli santuari: Santuari minori. Non si tratta di un minorità religiosa, culturale e sociale dal punto di vista qualitativo e di ruolo, ma minore perché fuori degli abituali circuiti di itinerari ben consolidati, o fuori delle rotte tradizionali, o non debitamente conosciuti e valorizzati. C è una grande riscoperta dei luoghi minori Il luogo minore sviluppa due nuovi concetti: il territorio come dimora, casa comune, spazio sociale e la ricettività come ospitalità ad esempio borghi ospitali, comunità ospitali. Voglio ricordare che la prima forma di viaggio, di mobilità, di cammino dell uomo è avvenuto verso un luogo sacro. All origine del turismo c è stato un muoversi spinti dalla ricerca insaziabile di un totalmente Altro, del divino del trascendente. Con l avvento del cristianesimo e il suo espandersi nel mondo, il pellegrinaggio diventa la forma più diffusa della ricerca e dell incontro con Dio. Si individuano percorsi per visitare luoghi, segnati da un ricordo, da un esperienza, da un incontro, da una presenza del Signore, o degli Apostoli, e in seguito della Madre Santissima e dei Santi. L uomo di oggi, l uomo contemporaneo sta riscoprendo in maniera costante e progressiva, il bisogno di un cammino, di una meta, di un incontro che possa soddisfare la sua ricerca di verità. Il pellegrinaggio è una grande tradizione della Chiesa. I tempi e i luoghi non sono causali. Essi infatti parlano di Dio e Dio parla all uomo (Ufficio Cei, Parrocchia e pastorale del pellegrinaggio, 2003). Proprio Karol Wojtyla, Giovanni Paolo II, li ha definiti non luoghi del marginale e dell accessorio ma, al contrario, luoghi dell essenziale, luoghi dove si va per ottenere la grazia prima ancora che le grazie - (cfr. Lettera di S.S. Giovanni Paolo II al vescovo di Loreto, 1993). Cosa rappresenta, allora, a livello ecclesiale, sociale, culturale la presenza di un Santuario o di un itinerario di santuari in un determinato territorio? Perché, questo sentimento è depositato nel cuore di ogni uomo che vede nel viaggio, pellegrinaggio, movimento, una metafora della sua esistenza ma anche dell infinito andare verso gli altri facendo di ogni itinerario il luogo degli incontri, delle relazioni, delle comunicazioni, del cambiamento. 18 W i g w a m N e w s 1 / M A R Z O

19 comuni a sviluppo sostenibile Badia Calavena, crocevia tra tradizione ed innovazione Obiettivo: turismo sostenibile. È possibile raggiungerlo? A Badia Calavena (VR) è stato creato il primo piano di sviluppo di questo tipo, unendo la tradizione dei prodotti tipici all innovazione delle fonti rinnovabili. Il tutto per essere la capitale di un messaggio di Emanuele ANSELMI Badia Calavena è un piccolo paese che nasce ai piedi dei Monti Lessini. Non molto conosciuto fino a pochi anni fa, il suo nome ha avuto risalto grazie al primo (e tutt ora unico) impianto macroeolico presente sul territorio veneto (vedi articolo sul numero di marzo 2010). Si può tranquillamente affermare che questo impianto ha portato non solo un costante afflusso di persone curiose ma anche numerose visite didattiche di istituti tecnici, seminari di ingegneri, vari eventi sulle energie rinnovabili e molto altro. Tutto questo interesse, se ben gestito, può sfociare nella realizzazione di un vero e proprio turismo energetico. L impianto macro eolico non è l unico impianto di fonti rinnovabili presente in questo territorio: ci sono anche due impianti a biomasse (che forniscono calore alle scuole del Paese), un impianto fotovoltaico, un impianto solare termico ed un impianto minieolico, tutti meta costante di visite. Detto questo, sorge spontanea una riflessione: le fonti rinnovabili non saranno un esclusiva per sempre di Badia Calavena e quindi, con il passare del tempo, questo centro sarebbe destinato a tornare un semplice e piccolo paese di alta valle senza nulla di parti- W i g w a m N e w s 1 / M A R Z O

20 comuni a sviluppo sostenibile CENTRALI e BIOMASSE Si è ritenuto opportuno realizzare due centrali termiche a biomassa distinte, tra il 2008 e il 2009, in alternativa ad una singola centrale termica, cioè una per l edificio della Scuola Materna Principe di Piemonte e l altra per gli edifici dell Istituto Comprensivo E. De Amicis (Scuole Primaria e Secondaria di Badia Calavena). Questa scelta ha permesso un impiantistica più semplice anche dal punto di vista della distribuzione che risulta essere meno lunga e quindi con dispersioni termiche inferiori e conseguenti rendimenti superiori. Le caldaie avranno una potenzialità termica resa massima di 200 kw. Il funzionamento dell impianto è programmato per la fascia oraria di riscaldamento della scuola (dal mattino fino alla metà del pomeriggio). Dopo l orario di chiusura degli edifici scolastici, per la palestra torneranno a funzionare le caldaie esistenti, in quanto con un carico di dispersione termica molto inferiore a quello nominale il rendimento delle caldaie a cippato cala in maniera più che considerevole. Benefici: risparmio annuo: (rispetto alla gestione a metano) emissioni CO2 evitate: 96 t Le aree degli impianti sono, inoltre, ubicate in un luogo che non ricadono in aree di particolare interesse paesaggistico o ambientale ed sono ben facilmente raggiungibili ed accessibili, caratteristica non trascurabile per quanto riguarda l approvvigionamento delle centrali. È previsto che le caldaie preesistenti, alimentate a gas metano, non vengano eliminate in quanto in caso di manutenzioni della nuova caldaia o di qualsiasi altra problematica potrebbero essere riutilizzate per l alimentazione degli impianti. Guido Pagan Griso illustra il funzionamento della centrale a biomasse di Badia Calavena colarmente attrattivo. Allora per sfruttare l ondata di popolarità attuale, l amministrazione comunale ha voluto mettere in piedi un centro polivalente denominato La casa di Peper, nel quale si trova un osservatorio permanente delle fonti rinnovabili con micro funzionamenti e dimostrazioni, un aula didattica, una zona ricettiva con 22 posti letto e un bar-ristorantestuzzicheria; questo per dare una certa solidità al turismo energetico, il quale può diventare modo per responsabilizzare ogni singolo turista, lasciando in esso un valido ricordo non solo della struttura degli impianti visitati anche delle spiegazioni, esempi e funzionamenti degli impianti stessi. Sfruttando la sempre maggiore attenzione dell opinione pubblica per i temi dell ecologia e dell innovazione energetica si vuole, inoltre, mettere in risalto le peculiarità presenti su questo territorio: accanto al nuovo, si affianca, infatti, un ricco patrimonio di tradizioni rappresentate non solo dalla storia del paese (come l abbazia della Calavena del XII secolo) ma anche dai prodotti gastronomici tipici (come i tartufi ed i bogoni), dai sentieri e percorsi rurali ed opere architettoniche rustiche esistenti, a volte ornate esternamente con affreschi popolari. Per fare tutto ciò è stato necessario un lavoro di riqualificazione della tradizione : oggi si possono vedere mappe accurate con sentieri e percorsi altamente riqualificati, percorribili a piedi ed in mountain bike; locali di ristorazione che hanno come core business il piatto tipico preparato con i prodotti tipici locali; mani- STORIA Le prime testimonianze della presenza dell uomo nel territorio di Badia acalavena risalgono alla Età del Bronzo e del Ferro. Ma il primo vero documento sulla storia di Badia è medievale: si tratta di una lapide con iscrizione del 1040 (attualmente esposta nel cortile della Tomba di Giulietta a Verona) che attesta la costruzione di un castello da parte del Vescovo di Verona Walterio da Ulma ( ), sul Monte di San Pietro sovrastante il centro abitato. Questo complesso edilizio, costituito dal castello vero e proprio e dalla Chiesetta annessa di San Pietro Apostolo, divenne dimora di monaci tedeschi benedettini, trasformandosi nel monastero menzionato in una Bolla Papale di Eugenio III del 1145, in cui è citato chiaramente il Monasterium Sancti Petri de Calavena. L Abbazia fu detta della Calavena perché sorta nel pezzo di vallata detto Calavena. Il nome del paese sottostante deriva 20 W i g w a m N e w s 1 / M A R Z O

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