ACCORDO DI PARTENARIATO : NOTA DI COMMENTO

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1 ACCORDO DI PARTENARIATO : NOTA DI COMMENTO Ottobre 2014

2 1. Uno sguardo di insieme Il 29 ottobre scorso la Commissione europea ha adottato la versione definitiva dell Accordo di Partenariato Rispetto alla versione presentata il 22 aprile scorso vi sono notevoli differenze, frutto del negoziato con la Commissione europea in seguito alle osservazioni di luglio scorso. L impianto generale del documento rimane sostanzialmente invariato, sia nella strategia proposta, sia nella divisione per Obiettivi Tematici (OT) e Risultati Attesi (RA), mentre si rilevano modifiche principalmente volte ad adeguare l AP alle Osservazioni della Commissione europea, che ha suggerito di: tenere maggiormente conto delle raccomandazioni-paese rivolte all Italia, non solo quelle specifiche sul tema dei fondi strutturali ma più in generale sulla coerenza con le riforme che il nostro Paese è chiamato ad adottare; argomentare in maniera più precisa l analisi riferita ai vari OT; aggiornare lo stato di definizione delle condizionalità ex ante e di rendere concreto il percorso per il loro soddisfacimento; fornire un maggior dettaglio sulla strategia di miglioramento della capacità amministrativa e sul percorso di adozione dei Piani di Rafforzamento Amministrativo (PRA); In particolare, con riferimento alla ripartizione delle risorse tra gli OT, la Commissione ha chiesto di: limitare la previsione di regimi di aiuti orizzontali generalisti; dare un peso maggiore all effetto-leva degli investimenti privati nella R&I; collegare maggiormente gli interventi dell OT3 alla strategia S3 in un ottica di sistema, limitando il peso degli interventi anticongiunturali; definire meglio la demarcazione tra il PON Cultura e gli interventi regionali nel settore patrimonio culturale e riequilibrare le allocazioni finanziarie dell OT6 che sembrano sbilanciate verso il patrimonio naturale e culturale, a danno delle infrastrutture ambientali, importanti soprattutto nelle regioni meno ; giustificare la scarsa allocazione per la prevenzione dell abbandono scolastico precoce per le regioni meno e per la partecipazione all istruzione superiore; superare la confusione tra gli interventi di competenza dell Assistenza Tecnica (legati principalmente al sostegno dei sistemi di gestione dei Programmi Operativi), ed azioni relative alla capacità istituzionale (che dovrebbero favorire il cambiamento strutturale e permanente della qualità e efficienza dell Amministrazione). L AP dà, inoltre, conto dei principali contributi emersi dal confronto partenariale, ed è completato dall elenco delle azioni che potranno essere selezionate dalle Autorità di Gestione per comporre i rispettivi Programmi Operativi. 2. L allocazione per Obiettivi L accordo di partenariato prevede 11 Obiettivi Tematici, a loro volta articolati in 70 risultati attesi. In valori assoluti, gli OT con la maggiore allocazione di risorse, nel complesso, sono l OT10 (Istruzione e formazione) e l OT8 (Occupazione) che hanno a disposizione più di 4 miliardi di ciascuno di sola quota comunitaria; a 3,5 miliardi di ammonta la dotazione finanziaria dell OT3 (Competitività dei sistemi produttivi); a circa 3,3 miliardi di corrisponde la dotazione dell OT1 (Ricerca, sviluppo tecnologico e innovazione) e a circa 3 miliardi di quella dell OT4 (Energia) e dell OT9 (Inclusione). Tutti gli altri OT dispongono di dotazioni inferiori. Guardando all allocazione per gruppi di regioni, nelle regioni meno gli OT con le maggiori risorse a disposizione sono l OT10 (Istruzione e formazione) e l OT3 (Competitività delle imprese), entrambi con circa 2,6 miliardi di allocati, l OT7, con 2,4 miliardi di per i trasporti, l OT1, con circa 2,2 miliardi di per la ricerca e l innovazione. Nelle regioni più, gli OT con le maggiori risorse a disposizione sono l OT8 (Occupazione) con 1,8 miliardi e l OT10 (Istruzione e Formazione), con circa 1,2 miliardi di ; poco meno di 1 miliardo di è assegnato all OT1 (Ricerca, sviluppo tecnologico e innovazione) e all OT3 (Competitività delle imprese). 2

3 Nelle regioni in transizione le risorse più consistenti sono allocate sugli OT10 (Istruzione e formazione), OT1 (Ricerca, sviluppo tecnologico e innovazione) e OT3 (Competitività delle imprese), con circa 200 milioni di ciascuno. 3. Il dettaglio dei risultati attesi Guardando ai singoli risultati attesi RA (che costituiscono il dettaglio delle priorità di ciascun OT), nelle regioni più in ritardo le risorse maggiori sono poste sul RA 7.1 (Potenziamento dell offerta ferroviaria) con 1,4 miliardi di, e sui RA 1.1 (Incremento dell attività di innovazione delle imprese), RA 4.6 (Mobilità sostenibile nelle aree urbane) e RA 8.1 (Aumento occupazione dei giovani) tutti rispettivamente con circa 900 milioni di. Tra i primi 10 RA per risorse allocate non ve ne è nessuno relativo all OT3 (dedicato alla competitività delle imprese). Nelle regioni più le risorse più consistenti sono assegnate al RA 8.1 (Occupabilità dei giovani, con 900 milioni di ) e RA 1.1 (Innovazione delle imprese), con circa 500 milioni di. Anche nelle regioni in transizione i RA con le maggiori risorse assegnate sono il RA 8.1 (Occupabilità dei giovani, con 86 milioni di ) e il RA 1.1 (Innovazione delle imprese), con circa 70 milioni di. 4. Le principali modifiche rispetto alle precedenti versioni I principali cambiamenti nell allocazione delle risorse tra la versione di aprile 2014 e quella definitiva riguardano l OT3, l OT6, l OT7 e l OT11. Per quanto riguarda l OT3 (Competitività delle imprese), vi è stata una riduzione nelle sole regioni meno di circa 520 milioni e, al contrario, un leggero aumento nelle regioni in transizione e in quelle più rispettivamente di 29 e 54 milioni di. Per quanto riguarda il tema della Capacità Amministrativa vi è stata una riduzione (per l OT11 e l AT considerati nel loro complesso) di circa 100 milioni di, di cui l 80 circa solamente nelle regioni più. Sono state ridotte in maniera quasi uguale sia le risorse destinate all OT11 sia quelle per l AT. Un altra variazione importante ha riguardato l OT6 (Ambiente e risorse culturali) che, rispetto alla versione precedente, ha visto una riduzione di circa 300 milioni di, di cui 190 milioni nelle regioni meno. Le riduzioni sono compensate prevalentemente da un incremento di circa 500 milioni di per l OT7 (Infrastrutture di trasporto), previsto nelle sole regioni meno, e di circa 150 e 100 milioni di, rispettivamente per gli OT8 (Occupazione) e OT9 (Inclusione sociale). In crescita, nelle regioni meno, anche le risorse per la ricerca (+170 milioni) e per l istruzione (+150 milioni). 5. Dettaglio dei risultati attesi 5.1 Regioni meno Per l OT1 vengono modificate le allocazioni delle risorse principalmente del RA 1.2 (Rafforzamento sistema innovativo attraverso collaborazione pubblico/privata, -216 milioni di ) a vantaggio del nuovo RA 1.4 (Potenziamento dell eccellenza nella R&I, +347 milioni di ), nell ottica di potenziamento dell effetto leva degli investimenti privati nella R&I. Sull OT2, rimasto sostanzialmente invariato nell allocazione complessiva, vi è una variazione delle risorse a vantaggio dei RA 2.1 (Digital Agenda, +87 milioni di ) e RA 2.2 (Digitalizzazione PA, +201 milioni di ) a discapito del potenziamento dei servizi ICT per i cittadini, -288 milioni di (RA 2.3). Per l OT3, la significativa riduzione ha riguardato principalmente il RA 3.1, finalizzato al rilancio della propensione agli investimenti, che ha visto un calo di 330 milioni di, e il RA 3.3 sui sistemi produttivi locali (-213 milioni di ), non compensata da piccoli incrementi dei risultati attesi per il credito e l internazionalizzazione, il sostegno alle PMI innovative e alle start-up. 3

4 Per l OT6, il RA 6.7 viene ridotto di 234 milioni di, a fronte di un aumento del RA 6.4 relativo al miglioramento del servizio idrico (+98 milioni di ) e del RA 6.8 sull attrazione delle destinazione turistiche (+74 milioni di ). L allocazione per l OT7, che riguarda solamente le regioni in ritardo, ha determinato un aumento sostanziale per i RA 7.1 sul potenziamento dell offerta ferroviaria (+267 milioni di ), RA 7.2 sulla competitività del sistema portuale e interportuale (+163 milioni di ) e RA 7.3 sull integrazione modale (+97 milioni di ). Per quanto riguarda gli OT8 e OT9, la Commissione europea ha chiesto di delimitare meglio gli interventi tra i due obiettivi. Vengono di conseguenza ridotte di 237 milioni di le risorse destinate al RA 8.2 (inserimento lavorativo delle donne) e di 187 milioni di euro per il RA 9.2 (Incremento occupabilità per persone più vulnerabili) a favore principalmente del rafforzamento dell occupabilità dei giovani (RA 8.1, +198 milioni di ) e della riduzione dei disoccupati di lunga durata (RA 8.5, +78 milioni di ). Per l OT10 vi è un aumento complessivo delle risorse, principalmente a vantaggio del RA 10.5, sull innalzamento dei livelli di competenza e dell istruzione universitaria, (+295 milioni di ) e del RA 10.8 (diffusione della società della conoscenza, +136 milioni di ) e della riduzione del fallimento formativo e della dispersione scolastica, RA 10.1, (+101 milioni di ). Vengono penalizzati maggiormente i RA 10.7 (miglioramento contesto scolastico/edilizia, -121 milioni di ) e RA 10.4 (riduzione del fallimento formativo e della dispersione scolastica, -102 milioni di ). Per l OT11, viene ridotta la dotazione del RA 11.3 (Miglioramento qualità dei servizi della PA, -100 milioni di ) sostanzialmente a vantaggio del RA 11.1 sulla trasparenza dei dati pubblici (+97 milioni di euro) e dell aumento dei livelli di legalità nella PA (RA 11.4, +45 milioni di ). Vengono ridotte le risorse per il RA 11.5 sulla gestione dei Programmi Operativi e contestualmente anche quelle destinate all Assistenza Tecnica, per una riduzione totale di circa 60 milioni. Viene inoltre introdotto un nuovo risultato atteso (RA 11.4) volto al miglioramento dell efficienza del sistema giudiziario, a cui sono destinati 70 milioni). 5.2 Regioni più Rispetto alla versione di aprile, le allocazioni per OT vedono un aumento sostanziale per l OT8 (occupazione) di 240 milioni di e di 130 milioni di per l OT9 (inclusione sociale), a fronte di una riduzione principalmente dell OT10, dell OT11 (e AT) e dell OT6, rispettivamente di 141, 122, 102 milioni di. E stata ridotta la dotazione dell OT1 (ricerca e innovazione) di 92 milioni e aumentata leggermente quella degli OT2 (Agenda digitale), OT3 (competitività) e OT4 (energia). Per quanto riguarda i RA, gli incrementi maggiori riguardano il RA 8.1 ((Aumento occupazione dei giovani), al quale sono stati aggiunti 460 milioni di ; il RA 10.1 Riduzione del fallimento formativo e della dispersione scolastica (+215 milioni di ); il RA 1.1 Incremento delle attività di innovazione delle imprese (+136 milioni di ); il RA 10.5 Innalzamento livelli competenza e istruzione superiore (+128 milioni di ). Le principali riduzioni riguardano, viceversa, il RA 10.2 Miglioramento delle competenze chiave degli allievi (-207 milioni di ), il RA 1.2 Collaborazione pubblico-privata per il sistema innovativo regionale (-179 milioni di ), il RA 10.4 Miglioramento dell offerta formativa (-177 milioni di ). 5.3 Regioni in transizione Rispetto alla versione di aprile per le regioni in transizione vi sono alcuni spostamenti di risorse principalmente a vantaggio degli OT2 (Agenda digitale), OT3 (Competitività), OT8 (Occupazione) e OT9 (Inclusione sociale) che ricevono un incremento di risorse rispettivamente di 14, 29, 15 e 18 milioni di. Per quanto riguarda i RA, gli incrementi maggiori riguardano il 8.1 (Aumento occupazione dei giovani), il 3.2 (Sviluppo aree colpite da crisi diffusa) e 10.5 (Innalzamento livelli competenza e istruzione superiore) che ricevono circa 30 milioni di euro in più ciascuno. I RA che hanno subito una riduzione maggiore sono, invece, il 3.6 (Miglioramento dell'accesso al credito) il 10.7 (Miglioramento contesto scolastico/edilizia) e il 1.1. (Incremento delle attività di innovazione delle imprese), che vedono una diminuzione di circa 30 milioni di euro ciascuno. 4

5 6. In sintesi Il confronto con la Commissione europea e tra le amministrazioni ha portato ad una riduzione delle risorse per i risultati attesi considerati più generalisti e di quelle per la riqualificazione del patrimonio culturale (evidentemente giudicate eccessive rispetto alla capacità di assorbimento delle amministrazioni beneficiarie): al tempo stesso, ha portato ad incrementare le dotazioni dei temi su cui la Commissione europea ha maggiormente posto l accento nelle sue raccomandazioni: il dissesto idrogeologico, la ricerca, e soprattutto le infrastrutture di trasporto (nel Mezzogiorno), l agenda digitale, il sostegno alle imprese più innovative (in tutto il Paese) e soprattutto nelle regioni più. Non ci sono, tuttavia, priorità che spiccano in maniera significativa: il passaggio del documento tra le varie DG interessate a livello europeo sembra, infatti, aver portato ad un livellamento delle priorità. Anche per questo, si conferma la tendenza alla frammentazione della programmazione: i risultati attesi, anche verso la fine del negoziato, restano troppi (70) e, soprattutto nelle regioni in transizione (ma anche nelle altre regioni) portano ad una mancata concentrazione delle risorse, con conseguente minore efficacia degli interventi. Anche il menù delle azioni potenzialmente finanziabili appare molto ampio, con 334 azioni che, nel caso di alcuni OT (occupazione, inclusione, istruzione) superano le 45 unità con frammentazioni degli interventi e costi amministrativi consistenti. Soprattutto nelle regioni in ritardo, viene confermata la priorità per il rafforzamento della competitività del sistema produttivo, sia nel complesso delle risorse sia guardando alle allocazioni sui singoli risultati attesi, ma tale priorità risulta depotenziata rispetto alle versioni precedenti dell Accordo. L allocazione delle risorse sembra assecondare i punti di forza e di debolezza delle diverse tipologie di regioni. Soprattutto nel Mezzogiorno, non emerge una priorità che superi tutte le altre: il consolidamento della competitività dei sistemi produttivi, il miglioramento del capitale umano e dell istruzione, l assetto del territorio appaiono tutte tematiche poste sul medesimo piano, forse in virtù dei divari che ancora caratterizzano il territorio in molti ambiti: nelle regioni più ed in quelle in transizione il rafforzamento del capitale umano (anche tramite l istruzione) e la ricerca beneficiano di risorse maggiori, al fine di sostenere uno sviluppo in fase più matura e con diverse esigenze di competitività. 7. Il confronto con il precedente ciclo di programmazione La comparazione dell allocazione delle risorse con quella del precedente ciclo di programmazione (riclassificando la programmazione con gli attuali OT) mostra che le modifiche nell allocazione finanziaria sono state abbastanza limitate. Sul piano nazionale, il principale incremento in valori assoluti si registra per le misure di inclusione sociale (con risorse più che raddoppiate), per l occupazione (+1.6 miliardi in più) e per i temi dell Energia Sostenibile e della Qualità della vita (+1 miliardo). Obiettivo, quest ultimo, che racchiude anche gli interventi per la mobilità sostenibile in ambito urbano. Le principali riduzioni riguardano la ricerca (soprattutto la ricerca pubblica) e la mobilità sostenibile, quest ultima per la scelta di sostenere prioritariamente tali interventi con il Fondo per lo Sviluppo e la Coesione (FSC). Sebbene l intervento finale della Commissione abbia portato ad un parziale contenimento di tale riduzione. Mentre in valori assoluti le regioni più vedono aumentare quasi tutte le allocazioni per effetto dell incremento della quota comunitaria complessivamente loro spettante, le principali riduzioni si registrano nelle regioni in ritardo, in particolare sugli interventi per la ricerca e per la mobilità sostenibile (oltre 1 miliardo di euro di minori risorse). In queste Regioni, inoltre, spicca l assenza di priorità rispetto alla allocazione del grosso delle risorse: se, infatti, nel periodo , le 2 priorità della ricerca e delle infrastrutture, da sole, erano destinatarie del 34 delle risorse, nell allocazione la dotazione più alta non va al di là del 12 (relativa al tema dell istruzione e della formazione). 5

6 Le risorse per la competitività dei sistemi produttivi rimangono sostanzialmente invariate nelle regioni più in ritardo, mentre crescono nelle regioni in transizione ed in quelle più. Se per queste ultime l incremento è apprezzabile, per le regioni del Mezzogiorno l allocazione avrebbe dovuto maggiormente tenere in considerazione gli effetti della crisi sull apparato produttivo meridionale. 8. Il confronto con il punto di vista delle Confindustrie Regionali Durante il mese di maggio 2014 è stata condotta, presso tutte le Confindustrie regionali, una rilevazione sul processo di costruzione dei Programmi Operativi Regionali , con l obiettivo di far emergere e consolidare gli orientamenti di Confindustria sul dettaglio dei programmi e sulle priorità del sistema delle imprese. Dall elaborazione della rilevazione sono emerse alcune indicazioni relative alla selezione degli Obiettivi tematici e dei Risultati Attesi ritenuti più importanti per il sistema delle imprese che, in questa sede, è possibile confrontare con le priorità emerse nella definizione dell AP (in termini di allocazione di risorse per ogni OT). Comparando queste indicazioni si nota una sostanziale corrispondenza tra le indicazioni delle Confindustrie Regionali e quelle emerse dall AP, con alcune importanti differenze. In particolare, la valutazione sui vari Obiettivi Tematici, rileva che, sul piano nazionale, le 3 priorità strategiche ritenute maggiormente importanti per le Confindustrie Regionali sono relative a Ricerca e innovazione, Competitività dei sistemi produttivi e Lavoro, mentre le priorità individuate dalla strategia dell Accordo di Partenariato sono relative all Istruzione, al Lavoro e alla Competitività dei sistemi produttivi. Per le Confindustrie regionali del Mezzogiorno è considerato prioritario l intervento sulle infrastrutture, ammissibile però solamente nelle Regioni in ritardo di sviluppo, in cui si colloca, effettivamente, tra i primi tre obiettivi prioritari. Le Confindustrie regionali del Centro Nord, avrebbero desiderato, oltre alla priorità legata alla Competitività dei sistemi produttivi, un investimento maggiore nel capitale umano, assegnando la priorità non solo all Istruzione ma anche alla Ricerca, mentre nella versione dell AP si nota una priorità quasi esclusiva per il Capitale Umano, assegnando le maggiori risorse a Occupazione, Istruzione e Inclusione sociale. Per quanto riguarda l indicazione dei Risultati Attesi, l esercizio condotto con le Confindustrie regionali aveva consentito di comporre una sorta di POR ideale, formato dai RA considerati prioritari. Il POR ideale per il complesso del territorio italiano risulta quindi composto con i seguenti RA (per ciascun OT): incremento delle attività di innovazione delle imprese; completamento della strategia legata all Agenda digitale; consolidamento della propensione agli investimenti da parte delle imprese; riduzione dei consumi energetici nelle imprese (indicato per il Mezzogiorno) e negli edifici pubblici (indicato per il Centro Nord); riduzione del rischio idrogeologico; razionalizzazione dei rifiuti urbani; collegamenti multimodali di trasporto (solo per le regioni meno ); sostegno a politiche di occupazione giovanile e di inclusione sociale; agevolazioni per l inserimento o il reinserimento lavorativo; riduzione degli oneri regolatori sulle imprese. Emerge quindi una chiara caratterizzazione degli interventi in favore di quelli aventi maggiore impatto sule imprese. In questo caso si rileva una sostanziale corrispondenza tra i desiderata delle Confindustrie regionali e i Risultati attesi che hanno visto assegnare il maggior numero di risorse per OT. Le principali differenze si notano per l OT 6, in cui l AP assegna la maggiore priorità al miglioramento del patrimonio culturale, invece dell ottimizzazione della gestione ei rifiuti; l OT 7 sulla qualificazione del sistema ferroviario invece del potenziamento dei collegamenti multimodali e di trasporto, l OT 10, in cui l AP punta al limitare la dispersione scolastica, invece di accrescere le competenze degli alunni. 6

7 9. In conclusione Va valutata positivamente la sostanziale conclusione dell iter negoziale che ha consentito di avviare nei tempi il confronto sulla programmazione operativa. Allo stesso modo, è positiva la conferma della strategia e dell impianto dell Accordo già definito nel percorso partenariale. Tuttavia, va rilevato che l'allocazione delle risorse non appare adeguata alla annunciata priorità per il rafforzamento della competitività del sistema produttivo, e appare in contrasto con l'obiettivo di raggiungere la quota del 20 del PIL dal settore manifatturiero pure richiamata nel testo. Risultano contenute, soprattutto, le quote assegnate al credito ed al rilancio della propensione agli investimenti nelle regioni in ritardo, due questioni particolarmente critiche secondo tutte le analisi macroeconomiche relative al Mezzogiorno: le allocazioni appaiono infatti in linea con quelle del precedente ciclo di programmazione, e non sembrano tenere adeguatamente conto degli effetti della crisi. In termini generali, molte delle proposte formulate da Confindustria nella fase di avvio del confronto sono state effettivamente recepite, come viene riconosciuto anche nel testo, nella sintesi dei principali risultati del coinvolgimento del partenariato: la necessità di usare i fondi strutturali come leva per uscire dalla crisi; la proposta di azioni anticongiunturali di rapido avvio nella fase iniziale della programmazione; la necessità di maggiore coerenza tra la Strategia di Specializzazione Intelligente e gli interventi di medio-lungo periodo per la competitività di sistemi produttivi; l esigenza di garantire il coinvolgimento delle Grandi Imprese nella Programmazione Operativa; l opportunità di valorizzare il ruolo dell impresa anche in settori innovativi al di fuori di quelli più tradizionali, come ad esempio l impresa culturale; le proposte in materia di energia, di strumenti di sostegno alla ricerca e all innovazione, di credito; molte delle proposte relative alle azioni per il miglioramento dell efficienza della PA soprattutto verso le imprese. Tuttavia, si deve rilevare una progressiva diluizione della caratterizzazione del documento, fino a una versione nella quale la gran parte degli obiettivi tematici hanno dotazioni molto simili, in particolare nelle regioni meno. Ciò non favorisce l identificazione di un vero focus nell Accordo, che non sembra quindi operare una chiara scelta di priorità. Molto ampia appare, inoltre, l allocazione di risorse sui temi dell inclusione sociale e della lotta alla povertà, in ulteriore crescita rispetto alle precedenti bozze di Accordo, così come quella per l occupazione e l istruzione, a rafforzare un approccio attento alle persone oltre che alla crescita economica. In conclusione, rispetto alle precedenti versioni dell'ap, viene delineata una azione meno focalizzata sulla necessità di un intervento diffuso in favore del tessuto produttivo, in particolare nel Mezzogiorno. L'intervento appare ancora frammentato e configura un'azione che sembra non tenere adeguatamente conto delle condizioni del sistema produttivo post crisi. Per tale motivo, sarà necessario rafforzare tale caratterizzazione soprattutto in sede di predisposizione dei Programmi Operativi: l Accordo, infatti, costituisce solo la cornice di riferimento della programmazione, e i vari Programmi possono, nel loro complesso, variare anche sensibilmente l allocazione finale delle risorse. Al tempo stesso, è necessario che tutte le fonti finanziarie finalizzate allo sviluppo si facciano carico di integrare le risorse per il sostegno agli investimenti delle imprese, nel Mezzogiorno e nelle restanti Regioni. Le risorse residue della programmazione , del PAC e del FSC ( e ) devono convergere in maniera sinergica per rafforzare la capacità di intervento anticongiunturale della strategia delineata (in materia di credito, di investimenti delle imprese, nel Mezzogiorno e nelle restanti Regioni) e per configurare una strategia di lunga durata per il rafforzamento strutturale del sistema produttivo nazionale, fortemente collegato con le scelte della Strategia di Specializzazione Intelligente. Già a partire dalla prossima Legge di Stabilità, Confindustria intende focalizzare con forza l attenzione su tale priorità. 7

8 FONDI STRUTTURALI EUROPEI TABELLA RIASSUNTIVA CON LE ALLOCAZIONI PROPOSTE NELL'AP (ottobre 2014) E CONFRONTO TRA LE DIFFERENTI PROPOSTE DELL'ACCORDO DI PARTENARIATO (ottobre su aprile 2014) AP Ottobre 2014 Differenza versione AP ottobre 2014 su AP aprile 2014 REG più REG in transizione REG meno ITALIA REG più REG in transizione REG meno Italia OT1 - Ricerca, sviluppo tecnologico e innovazione 1.1 Incremento delle attività di innovazione delle imprese 586 7,7 70 5, , , Rafforzamento del sistema innovativo regionale e nazionale e incremento della collaborazione tra imprese e strutture di ricerca e il loro potenziamento 171 2,3 58 4, , , Promozione di nuovi mercati per l'innovazione 25 0,3 15 1, , , Aumento dell'incidenza di specializzazioni innovative in perimetri applicativi ad alta intensità di conoscenza 51 0,7 19 1, , , Potenziamento della capacità di sviluppare l'eccellenza nella R&I 76 1,0 16 1, , , TOTALE OT , , , , OT2 - Agenda digitale 2.1 Riduzione dei divari digitali nei territori e diffusione di connettività in banda larga e ultra larga (Digital Agenda europea) 196 2,6 26 1, , , Digitalizzazione dei processi amministrativi e diffusione di servizi digitali pienamente interoperabili della PA offerti a cittadini e imprese (in particolare nella sanità e giustizia) 139 1,8 26 1, , , Potenziamento della domanda di ICT dei cittadini in termini di utilizzo dei servizi online, inclusione digitale e partecipazione in rete 14 0,2 34 2, , , TOTALE OT ,6 86 6, , , OT3 - Competitività dei sistemi produttivi 3.1 Rilancio propensione agli investimenti del sistema produttivo 234 3,1 43 3, , , Sviluppo occupazionale e produttivo in aree territoriali colpite da crisi diffusa delle attività produttive 34 0,4 58 4, , , Consolidamento, modernizzazione e diversificazione dei sistemi produttivi territoriali 125 1,7 43 3, , , Incremento del livello di internazionalizzazione dei sistemi produttivi 120 1,6 30 2, , , Nascita e consolidamento delle Micro, Piccole e Medie imprese 119 1,6 20 1, , , Miglioramento dell'accesso al credito, del finanziamento delle imprese e della gestione del rischio in agricoltura 169 2,2 16 1, , , Diffusione e rafforzamento delle attività economiche a contenuto 8 0,1 10 0, , , Rafforzamento della comptitività e dela redditività della pesca e dell'acquacoltura (finanziato dal FEAMP) TOTALE OT , , , , OT4 - Energia sostenibile e qualità della vita 4.1 Riduzione dei consumi energetici negli edifici e nelle strutture pubbliche o ad uso pubblico, residenziali e non residenziali e integrazione di fonti rinnovabili 336 4,4 42 3, , , Riduzione dei consumi energetici e delle emissioni nelle imprese e integrazione di fonti rinnovabili 188 2,5 16 1, , , Incrementare la quota di fabbisogno energetico coperto da generazione distribuita sviluppando e realizzando sistemi di distribuzione intelligente 9 0,1 41 3, , , Incremento della quota di fabbisogno energetico coperto da cogenerazione e trigenerazione di energia 16 0,2 4 0,3 40 0,2 60 0, Aumento dello sfruttamento sostenibile delle bioenergie 12 0,2 0 0,0 35 0,2 47 0, Aumento della mobilità sostenibile nelle aree urbane 211 2,8 30 2, , , Riduzione delle emissioni di gas serra e aumento del sequestro di carbonio in agricoltura (finanziato dal FEAMP) 4.8 Favorire la sostenibilità del settore ittico, l'efficienza energetica, la blue growth e la protezione degli ecosistemi (finanziato dal FEAMP) TOTALE OT , , , ,

9 AP Ottobre 2014 Differenza versione AP ottobre 2014 su AP aprile 2014 REG più REG in transizione REG meno ITALIA REG più REG in transizione REG meno Italia OT5 - Clima e rischi ambientali 5.1 Riduzione del rischio idrogeologico e di erosione costiera 82 1,1 19 1, , , Riduzione del rischio di desertificazione (finanziato dal FEASR) 5.2 Ridurre il rischio di incendi e il rischio sismico 16 0,2 5 0, , , TOTALE OT ,3 24 1, , , OT6 - Tutela dell'ambiente e valorizzazione delle risorse culturali e ambientali 6.1 Ottimizzazione della gestione dei rifiuti urbani secondo la gerarchia comunitaria 8 0, , , Restituzione all'uso produttivo delle aree inquinate 209 0, , Miglioramento del servizio idrico integrato per usi civili e riduzione delle perdite di rete di acquedotto 7 0, , , Mantenimento e miglioramento della qualità dei corpi idrici 153 0, , Contribuire ad arrestare la perdita di biodiversità terrestre e marina, anche legata al paesaggio rurale e mantenendo e ripristinando i servizi ecosistemici 4 0,1 9 0,7 76 0,3 90 0, Miglioramento delle condizioni e degli standard di offerta e fruizione del patrimonio nelle aree di attrazione naturale 19 0,3 18 1, , , Miglioramento delle condizioni e degli standard di offerta e fruizione del patrimonio culturale, nelle aree di attrazione 87 1,1 19 1, , , Riposizionamento competitivo delle destinazioni turistiche 21 0,3 15 1, , , TOTALE OT ,7 76 5, , , OT7 - Mobilità sostenibile di persone e merci 7.1 Potenziamento dell'offerta ferroviaria e miglioramento del servizio in termini di qualità e tempi di percorrenza , , Aumento della competitività del sistema portuale e interportuale 706 3, , Integrazione modale e miglioramento dei collegamenti multimodali con i principali nodi urbani, produttivi e logistici e la rete centrale, globale e locale 211 1, , Rafforzamento delle connessioni con la rete globale delle aree interne 119 0, , Ottimizzazione del traffico aereo 42 0,2 42 0, TOTALE OT , , OT8 - Occupazione 8.1 Aumentare l'occupazione dei giovani ,4 86 6, , , Aumentare l'occupazione femminile 208 2,7 22 1, , , Aumentare l'occupazione dei lavoratori anziani, e favorire l'invecchiamento attivo e la solidarietà tra generazioni 7 0,1 0 0,0 8 0,0 15 0, Accrescere l'occupazione degli immigrati 52 0,7 4 0,3 47 0, , Ridurre il numero dei disoccupati di lunga durata e sostenere adeguatamente le persone a rischio di disoccupazione di lunga durata 349 4,6 40 3, , , Favorire la permanenza al lavoro e la ricollocazione dei lavoratori coinvolti in situazioni di crisi (settoriali e di grandi aziende) 206 2,7 33 2, , , Favorire l'inserimento lavorativo e l'occupazione dei soggetti/lavoratori svantaggiati Migliorare l'efficacia e la qualità dei servizi al lavoro 84 1,1 9 0, , , Nuove opportunità di lavoro extro-agricolo nelle aree rurali (finanziato dal FEASR) 8.10 Favorire la coesione territoriale, il lavoro e la formazione degli operatori nel settore ittico (finanziato dal FEASR) TOTALE OT , , , ,

10 AP Ottobre 2014 Differenza versione AP ottobre 2014 su AP aprile 2014 REG più REG in transizione REG meno ITALIA REG più REG in transizione REG meno Italia OT9 - Inclusione sociale 9.1 Riduzione povertà, dell'esclusione sociale e promozione dell'innovazione sociale 260 3,4 50 3, , , Incremento dell'occupabilità e della partecipazione al mercato del lavoro, attraverso percorsi integrati e multidimensionali di inclusione attiva delle persone maggiormente vulnerabili 342 4,5 39 2, , , Aumento/consolidamento/qualificazione dei servizi e delle infrastrutture di cura socio-educativi rivolti ai bambini e dei servizi di cura rivolti a persone con limitazioni di autonomia 206 2,7 16 1, , , Riduzione del numero di famiglie con particolari fragilità sociali ed economiche in condizioni di disagio abitativo 100 1,3 22 1, , , Riduzione della marginalità estrema e interventi di inclusione a favore delle persone senza fissa dimora e delle popolazioni Rom, Sinti, e Camminanti 27 0,4 2 0, , , Aumento della legalità nelle aree ad alta esclusione sociale e miglioramento del tessuto urbano nelle aree a basso tasso di legalità 13 0,2 9 0, , , Rafforzamento dell'economia sociale 26 0,3 5 0,4 40 0,2 71 0, TOTALE OT , , , , OT10 - Istruzione e formazione 10.1 Riduzione del fallimento formativo precoce e della dispersione scolastica e formativa 467 6,2 40 3, , , Miglioramento delle competenze chiave degli allievi 143 1,9 34 2, , , Innalzamento livello di istruzione della popolazione adulta 56 0,7 4 0, , , Accrescimento delle competenze della forza lavoro e agevolare la mobilità, l'inserimento/reinserimento lavorativo 159 2,1 34 2, , , Innalzamento dei livelli di competenze, di partecipazione e di successo formativo nell'istruzione universitaria e/o equivalente 156 2,1 40 3, , , Qualificazione dell'offerta di istruzione e formazione tecnica e professionale 154 2,0 21 1, , , Aumento della propensione dei giovani a permanere nei contesti formativi e miglioramento della sicurezza e della fruibilità degli ambienti scolastici 9 0,1 2 0, , , Diffusione della società della conoscenza nel mondo della scuola e della formazione e adozione di approcci didattici innovativi 107 1,4 32 2, , , Miglioramento delle capacità di auto-diagnosi, auto-valutazione e valutazione delle scuole e di innovazione della didattica 7 0,1 1 0,1 11 0,0 19 0, TOTALE OT , , , , OT11 - Capacità istituzionale e amministrativa 11.1 Aumento della trasparenza e interoperabilità, e dell'accesso ai dati pubblici 35 0,5 12 0, , , Riduzione degli oneri regolatori 10 0,1 1 0,1 22 0,1 33 0, Miglioramento delle prestazioni della PA 44 0,6 14 1, , , Miglioramento dell'efficienza e della qualità delle prestazioni del sistema giudiziario 7 0,1 1 0,1 70 0,3 78 0, Aumento dei livelli di integrità e legalità nell'azione della PA, anche per il contrasto al lavoro sommerso 5 0,1 2 0,1 59 0,3 66 0, Miglioramento della governance multilivello e delle capacità degli organismi coinvolti nella attuazione e gestione dei programmi operativi 33 0,4 18 1, , , TOTALE OT ,8 48 3, , , ASSISTENZA TECNICA 285 3,8 42 3, , , TOTALE * Le percentuali sono calcolate sull'allocazione totale di ciascuna categoria di regione

11 Fondi strutturali: confronto allocazioni per OT nei cicli di programmazione e (mln di euro, solo quota Comunitaria) REGIONI MENO SVILUPPATE Basilicata, Calabria, Campania, Sicilia, Puglia OT 1. Ricerca, sviluppo tecnologico e innovazione OT 2. Agenda digitale OT 3. Competitività dei sistemi produttivi OT 4. Energia sostenibile e qualità della vita OT 5. Clima e rischi ambientali OT 6. Tutela dell'ambiente e valorizzazione delle risorse culturali e ambientali OT 7. Mobilità sostenibile di persone e merci OT 8. Occupazione OT 9. Inclusione sociale e lotta alla povertà OT 10. Istruzione e formazione OT 11. Capacità istituzionale e amministrativa + AT REGIONI IN TRANSIZIONE Abruzzo, Molise, Sardegna OT 1. Ricerca, sviluppo tecnologico e innovazione OT 2. Agenda digitale OT 3. Competitività dei sistemi produttivi OT 4. Energia sostenibile e qualità della vita OT 5. Clima e rischi ambientali OT 6. Tutela dell'ambiente e valorizzazione delle risorse culturali e ambientali OT 7. Mobilità sostenibile di persone e merci 91 7 OT 8. Occupazione OT 9. Inclusione sociale e lotta alla povertà OT 10. Istruzione e formazione OT 11. Capacità istituzionale e amministrativa + AT

12 Fondi strutturali: confronto allocazioni per OT nei cicli di programmazione e (mln di euro, solo quota Comunitaria) REGIONI PIU' SVILUPPATE Centro Nord OT 1. Ricerca, sviluppo tecnologico e innovazione OT 2. Agenda digitale OT 3. Competitività dei sistemi produttivi OT 4. Energia sostenibile e qualità della vita OT 5. Clima e rischi ambientali OT 6. Tutela dell'ambiente e valorizzazione delle risorse culturali e ambientali OT 7. Mobilità sostenibile di persone e merci OT 8. Occupazione OT 9. Inclusione sociale e lotta alla povertà OT 10. Istruzione e formazione OT 11. Capacità istituzionale e amministrativa + AT ITALIA OT 1. Ricerca, sviluppo tecnologico e innovazione OT 2. Agenda digitale OT 3. Competitività dei sistemi produttivi OT 4. Energia sostenibile e qualità della vita OT 5. Clima e rischi ambientali OT 6. Tutela dell'ambiente e valorizzazione delle risorse culturali e ambientali OT 7. Mobilità sostenibile di persone e merci OT 8. Occupazione OT 9. Inclusione sociale e lotta alla povertà OT 10. Istruzione e formazione OT 11. Capacità istituzionale e amministrativa + AT

13 Risultati Attesi ritenuti prioritari (per obiettivo Tematico) : confronto con i RA con le maggiori allocazioni finanziarie POR IDEALE (RA ritenuti maggiormente importanti per ogni OT, dalle Confindustrie Regionali) POR AP OTTOBRE (RA con la maggiore allocazione di risorse nell'ap) ITALIA 1.1 Incremento delle attività di innovazione delle imprese 1.1 Incremento delle attività di innovazione delle imprese 2.1 Riduzione dei divari digitali nei territori e diffusione di connettività in banda larga e ultra larga ( "Digital 2.1 Riduzione dei divari digitali nei territori e diffusione di connettività in banda larga e ultra larga ( "Digital Agenda" Agenda" europea) europea) 3.1 Rilancio della propensione agli investimenti del sistema produttivo 3.1 Rilancio propensione agli investimenti del sistema produttivo 4.1 Riduzione dei consumi energetici negli edifici e nelle strutture pubbliche o ad uso pubblico, residenziali e non residenziali e integrazione di fonti rinnovabili 4.6 Aumentare la mobilità sostenibile nelle aree urbane 4.2 Riduzione dei consumi energetici e delle emissioni nelle imprese e integrazione di fonti rinnovabili 5.1 Ridurre il rischio idrogeologico e di erosione costiera 5.1 Ridurre il rischio idrogeologico e di erosione costiera 6.1 Ottimizzazione della gestione dei rifiuti urbani secondo la gerarchia comunitaria 6.7 Miglioramento delle condizioni e standard di offerta e fruizione del patrimonio culturale, materiale e immateriale, nelle aree di attrazione attraverso la valorizzazione sistemica e integrata di risorse e competenze territoriali 7.3 Integrazione modale e miglioramento dei collegamenti multimodali con i principali nodi urbani, produttivi e logistici e la rete centrale, globale e locale 7.1 Potenziamento dell'offerta ferroviaria e qualificazione del servizio 8.1 Aumentare l occupazione dei giovani 8.1 Rafforzare l'occupabilità dei giovani e il contrasto al fenomeno dei NEET 9.1 Riduzione della povertà, dell esclusione sociale e promozione dell innovazione sociale 9.1 Riduzione povertà e dell'esclusione sociale e innovazione sociale 10.4 Accrescimento delle competenze della forza lavoro e agevolare la mobilità, l inserimento/reinserimento lavorativo 10.1 Riduzione del fallimento formativo precoce e della dispersione scolastica e formativa a parità di contesto 11.2 Riduzione degli oneri regolatori 11.6 Miglioramento della governance multilivello e delle capacità degli organismi coinvolti nella attuazione e gestione dei programmi operativi REGIONI PIU' SVILUPPATE 1.1 Incremento delle attività di innovazione delle imprese 1.1 Incremento delle attività di innovazione delle imprese 2.1 Riduzione dei divari digitali nei territori e diffusione di connettività in banda larga e ultra larga ( "Digital Agenda" europea) 2.1 Riduzione dei divari digitali nei territori e diffusione di connettività in banda larga e ultra larga ( "Digital Agenda" europea) 3.1 Rilancio della propensione agli investimenti del sistema produttivo 3.1 Rilancio propensione agli investimenti del sistema produttivo 4.2 Riduzione dei consumi energetici e delle emissioni nelle imprese e integrazione di fonti rinnovabili 4.1 Riduzione dei consumi energetici negli edifici e nelle strutture pubbliche o ad uso pubblico, residenziali e non residenziali e integrazione di fonti rinnovabili 5.1 Ridurre il rischio idrogeologico e di erosione costiera 5.2 Ridurre il rischio di incendi e il rischio sismico 6.1 Ottimizzazione della gestione dei rifiuti urbani secondo la gerarchia comunitaria 6.5 Contribuire ad arrestare la perdita di biodiversità terrestre e marina, anche legata al paesaggio rurale e mantenendo e ripristinando i servizi ecosistemici 8.1 Aumentare l occupazione dei giovani 8.5 Ridurre il numero dei disoccupati di lunga durata e sostenere adeguatamente le persone a rischio di disoccupazione di lunga durata 9.1 Riduzione della povertà, dell esclusione sociale e promozione dell innovazione sociale 9.2 Incremento dell'occupabilità e della partecipazione al mercato del lavoro, attraverso percorsi integrati e multidimensionali di inclusione attiva delle persone maggiormente vulnerabili 10.4 Accrescimento delle competenze della forza lavoro e agevolare la mobilità, l inserimento/reinserimento lavorativo 10.1 Riduzione del fallimento formativo precoce e della dispersione scolastica e formativa 11.2 Riduzione degli oneri regolatori 11.1 Aumento della trasparenza e interoperabilità, e dell'accesso ai dati pubblici

14 REGIONI MENO SVILUPPATE 1.1 Incremento delle attività di innovazione delle imprese 1.1 Incremento delle attività di innovazione delle imprese 2.1 Riduzione dei divari digitali nei territori e diffusione di connettività in banda larga e ultra larga ( "Digital 2.1 Riduzione dei divari digitali nei territori e diffusione di connettività in banda larga e ultra larga ( "Digital Agenda" Agenda" europea) europea) 3.1 Rilancio della propensione agli investimenti del sistema produttivo 3.3 Consolidamento, modernizzazione e diversificazione dei sistemi produttivi territoriali 4.2 Riduzione dei consumi energetici e delle emissioni nelle imprese e integrazione di fonti rinnovabili 4.6 Aumento della mobilità sostenibile nelle aree urbane 5.1 Ridurre il rischio idrogeologico e di erosione costiera e RA 5.3 Ridurre il rischio di incendi e il rischio sismico 5.1 Riduzione del rischio idrogeologico e di erosione costiera 6.2 Restituzione all'uso produttivo di aree inquinate 6.7 Miglioramento delle condizioni e degli standard di offerta e fruizione del patrimonio culturale, nelle aree di attrazione 7.3 Integrazione modale e miglioramento dei collegamenti multimodali con i principali nodi urbani, produttivi e logistici e la rete centrale, globale e locale 7.1 Potenziamento dell'offerta ferroviaria e miglioramento del servizio in termini di qualità e tempi di percorrenza 8.1 Aumentare l occupazione dei giovani 8.1 Aumentare l'occupazione dei giovani 9.1 Riduzione della povertà, dell esclusione sociale e promozione dell innovazione sociale 9.1 Riduzione povertà, dell'esclusione sociale e promozione dell'innovazione sociale 10.4 Accrescimento delle competenze della forza lavoro e agevolare la mobilità, l inserimento/reinserimento lavorativo 10.7 Aumento della propensione dei giovani a permanere nei contesti formativi e miglioramento della sicurezza e della fruibilità degli ambienti scolastici 11.2 Riduzione degli oneri regolatori 11.6 Miglioramento della governance multilivello e delle capacità degli organismi coinvolti nella attuazione e gestione dei programmi operativi REGIONI IN TRANSIZIONE 1.1 Incremento delle attività di innovazione delle imprese 1.1 Incremento delle attività di innovazione delle imprese 2.1 Riduzione dei divari digitali nei territori e diffusione di connettività in banda larga e ultra larga ( "Digital Agenda" europea) 2.3 Potenziamento della domanda di ICT dei cittadini in termini di utilizzo dei servizi online, inclusione digitale e partecipazione in rete 3.1 Rilancio della propensione agli investimenti del sistema produttivo 3.2 Sviluppo occupazionale e produttivo in aree territoriali colpite da crisi diffusa delle attività produttive 4.1 Riduzione dei consumi energetici negli edifici e nelle strutture pubbliche o ad uso pubblico, residenziali e non residenziali e integrazione di fonti rinnovabili 4.1 Riduzione dei consumi energetici negli edifici e nelle strutture pubbliche o ad uso pubblico, residenziali e non residenziali e integrazione di fonti rinnovabili 5.1 Ridurre il rischio idrogeologico e di erosione costiera 5.1 Riduzione del rischio idrogeologico e di erosione costiera 6.1 Ottimizzazione della gestione dei rifiuti urbani secondo la gerarchia comunitaria 6.7 Miglioramento delle condizioni e degli standard di offerta e fruizione del patrimonio culturale, nelle aree di attrazione 8.1 Aumentare l occupazione dei giovani e RA 8.5 Ridurre il numero dei disoccupati di lunga durata e sostenere adeguatamente le persone a rischio di disoccupazione di lunga durata 8.1 Aumentare l'occupazione dei giovani 9.1 Riduzione della povertà, dell esclusione sociale e promozione dell innovazione sociale 9.1 Riduzione povertà, dell'esclusione sociale e promozione dell'innovazione sociale 10.1 Riduzione del fallimento formativo precoce e della dispersione scolastica e formativa 10.1 Riduzione del fallimento formativo precoce e della dispersione scolastica e formativa 11.2 Riduzione degli oneri regolatori 11.6 Miglioramento della governance multilivello e delle capacità degli organismi coinvolti nella attuazione e gestione dei programmi operativi

15 Confronto tra i risultati della rilevazione sul processo di costruzione dei Programmi Operativi Regionali , condotta a maggio 2014 presso le Confindustrie regionali e le priorità individuate dall'ap Ottobre 2014 Regioni più Regioni in Transizione Regioni meno Italia AP OTTOBRE (OT con la maggiore allocazione di risorse nell'ap) AP IDEALE SECONDO LE CONFINDUSTRIE REGIONALI (OT ritenuti maggiormente importanti)* AP OTTOBRE (OT con la maggiore allocazione di risorse nell'ap) AP IDEALE SECONDO LE CONFINDUSTRIE REGIONALI (OT ritenuti maggiormente importanti)* AP OTTOBRE (OT con la maggiore allocazione di risorse nell'ap) AP IDEALE SECONDO LE CONFINDUSTRIE REGIONALI (OT ritenuti maggiormente importanti)* AP OTTOBRE (OT con la maggiore allocazione di risorse nell'ap) AP IDEALE SECONDO LE CONFINDUSTRIE REGIONALI (OT ritenuti maggiormente importanti)* OT 8 OT1 OT 3 OT3 OT 10 OT7 OT 10 OT3 OT 10 OT10 OT 10 OT4 OT 3 OT3 OT 8 OT1 OT 9 OT3 OT 8 OT7 OT 7 OT8 OT 3 OT8 OT 1 OT8 OT 1 OT8 OT 1 OT11 OT 1 OT10 OT 3 OT2 OT 9 OT1 OT 4 OT1 OT 9 OT2 OT 4 OT4 OT 4 OT2 OT 9 OT2 OT 4 OT4 OT 2 OT9 OT 2 OT5 OT 6 OT4 OT 7 OT7 OT 11 OT11 OT 6 OT9 OT 8 OT6 OT 6 OT11 OT 6 OT6 OT 11 OT11 OT 2 OT10 OT 2 OT6 OT 5 OT7 OT 5 OT6 OT 11 OT5 OT 11 OT5 OT 7 OT5 OT 7 OT10 OT 5 OT9 OT 5 OT9 * in ordine di priorità

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fonte: Asse 1 1.1 - INCREMENTO DELL ATTIVITÀ DI INNOVAZIONE DELLE IMPRESE 171.124.326,67 DIP 54 - DIPARTIMENTO DELL ISTRUZIONE, DELLA RICERCA, DEL LAVORO, DELLE POLITICHE CULTURALI E DELLE POLITICHE SOCIALI 1.2

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