ISTITUTO D ISTRUZIONE SECONDARIA SUPERIORE STATALE EZIO VANONI

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1 ISTITUTO D ISTRUZIONE SECONDARIA SUPERIORE STATALE EZIO VANONI Via Malagrida Padre G. 3 Menaggio (Como) Tel: fax: vanoni.menaggio@tiscalinet.it Le idee diventano patrimonio comune quando coloro che debbono applicarle le condividono A.S. 2007/08 FACILITATORI LINGUISTICI Bocci Isabella DIRIGENTE SCOLASTICO dott. Gabriele Bufalino Matriciani Rachele

2 Indice 1.1 Il contesto 1.2 I bisogni formativi 1.3 Inserimento e prima accoglienza 1.4 Tempo scuola con il docente facilitatore 1.5 La verifica degli apprendimenti 1.6 Verifica del progetto 1.7 Valutazione in itinere 1.8 La valutazione finale 1.9 Quali suggerimenti per il futuro 2

3 1.1 Il contesto Il territorio in cui opera l Istituto d istruzione secondaria superiore statale E.Vanoni è caratterizzato da un tessuto socio-economico complesso in continuo movimento demografico; in esso sono presenti da sempre fenomeni di immigrazione interna e, da qualche anno in maniera più accentuata, d immigrazione di gruppi etnici diversi. In questi ultimi anni, la presenza di alunni non italiani si è accentuata ponendo, logicamente, problemi di natura pedagogica, didattica ed organizzativa. Accanto a ciò è cresciuta nelle famiglie degli alunni stranieri un esigenza di maggiore istruzione, anche se risulta sempre molto difficoltosa, per ovvi motivi, l interazione con il contesto scolastico e organizzativo. Il compito educativo viene, perciò, in buona parte demandato alla scuola, la quale si trova spesso da sola a predisporre l ambiente favorevole a quell apprendimento che consente una proficua prevenzione della dispersione scolastica e del conseguente disadattamento. 1.2 I bisogni formativi I bisogni formativi di questi studenti sono sia di tipo cognitivo-strumentale sia di tipo psicologico. Il progetto infatti si propone di ridurre le difficoltà scolastiche degli studenti, favorire l integrazione attraverso un adeguata accoglienza e promozione della socializzazione L azione educativa ha messo in rilievo in particolare la necessità di intervenire nelle seguenti aree: acquisizione delle strumentalità nella lingua italiana come L2 motivazione e sostegno allo studio inserimento e partecipazione in classe organizzazione del lavoro in classe e uso dei sussidi rapporto con i compagni e con gli insegnanti 1.3 Inserimento e prima accoglienza Ad inizio anno scolastico le insegnanti facilitatici hanno effettuato: un osservazione in classe (vedi scheda allegata) colloquio individuale (vedi scheda allegata) 3

4 una rilevazione delle competenze in lingua italiana a tutti gli studenti non italiani iscritti nell istituto facendo riferimento al Quadro Comune Europeo Spesso, i docenti delle classi dove sono inseriti studenti non italiani, lamentano la difficoltà di farsi carico: della situazione in termini di tempi da dedicare allo studente di programmazioni estese e inadeguate in termini di contenuti a livello linguistico dei neo-arrivati di una valutazione generale difficile e poco flessibile per studenti non italiani 1.4 Tempo scuola con il docente facilitatore Per rispondere alle esigenze indicate al punto precedente su sollecitazione del collegio dei Docenti, l USP di Como ha provveduto, mediante distacco, a fornire all Istituto due docenti facilitatori per l anno scolastico 2007/08. Un docente opera presso l istituto di Menaggio, l altro con un monte ore parziale a Menaggio e il restante monte ore nella sede staccata di Porlezza. Alcuni studenti: sono neoarrivati altri hanno un anno di frequenza presso l istituto altri ancora sono iscritti nelle classi del triennio altri hanno frequentano da più anni le scuole italiane Il lavoro di facilitazione è rivolto prevalentemente gli studenti del biennio e del triennio. Gli studenti lavorano in parte in classe per quanto riguarda le discipline d indirizzo, in parte con l insegnante facilitatore all interno del piccolo gruppo (primo e secondo livello linguistico). Al piccolo gruppo, costituito da studenti di diversa età e differenti culture, viene proposto un curricolo verticale di apprendimento d italiano come lingua 2: utilizzo del vocabolario in lingua madre e in lingua italiana attività per migliorare il lessico quotidiano e strumentale studio delle strutture grammaticali e sintattiche attività di lettura e schematizzazione di testi modalità di studio su testi in uso semplificati dal facilitatore I docenti facilitatori offrono un supporto nello studio in quanto semplificano, schematizzano o riassumono i testi scolastici di: italiano, storia, diritto, arte, biologia, scienze della Terra, geografia turistica, le unità discorsive di economia aziendale, fisica e chimica utilizzando un linguaggio adeguato al livello di competenza raggiunto dagli studenti. I mediatori didattici e le strategie messi in atto rappresentano il percorso verso un apprendimento facilitato, ma i tempi scolastici non sono spesso adeguati a quelli dell apprendimento di L2 e dell apprendimento dei contenuti delle singole materie. 4

5 1.5 La verifica degli apprendimenti Per tutti gli studenti,l istituto, prevede quattro momenti di verifica: una verifica alla fine del primo bimestre una seconda verifica a fine primo quadrimestre una verifica a fine bimestre del secondo quadrimestre una valutazione finale Nel consiglio di classe vengono evidenziati aspetti in merito: per i neo-arrivati, effettuato lo screening iniziale, si predispone un piano di studio personalizzato con l esclusione di materie concordate e ritenute non indispensabili nella prima fase di alfabetizzazione linguistica al rendimento scolastico al comportamento socio-relazionale alla diminuzione del disagio negli alunni con maggiori difficoltà di apprendimento e di socializzazione all eventuale diminuzione delle ore da destinare agli studenti nel piccolo gruppo, qualora siano migliorate le competenze linguistiche atte a garantire sufficiente autonomia nella comunicazione e nello studio 1.6 La verifica del progetto Strumenti per la verifica: questionario da proporre agli studenti sui livelli di complessità affrontati durante l anno monitoraggio degli alunni frequentanti mediante osservazioni sistematiche e relazione ai consigli di classe confronto e riflessione sull esperienza fatta e sui risultati ottenuti 1.7 La valutazione in itinere Alla luce delle esperienze effettuate negli anni scolastici precedenti almeno per il biennio dell obbligo scolastico risulta prioritario: revisione e riduzione dei curricoli delle singole materie con la definizione degli obiettivi fondanti delle discipline ( uno degli obiettivi primari della commissione accoglienza) strategie di utilizzo di una pluralità di mediatori didattici utilizzabili anche ai docenti di classe 5

6 proposta di verifiche semplificate come previsto dal protocollo accoglienza deliberato nel collegio dei docenti, anche se, talvolta, s incontrano delle resistenze da parte dei alcuni docenti 1.8 La valutazione finale La valutazione di fine anno ha lo scopo di capire quali siano stati i punti di forza e di debolezza, al fine di effettuare un adeguata messa a punto del progetto per gli anni futuri. Un elemento di successo del lavoro è sicuramente la condivisione da parte di un numero sempre crescente di docenti che operano costruttivamente e in maniera sinergica per rendere concreti i principi elencati nel Protocollo accoglienza approvato nel collegio dei docenti del novembre A tal proposito una copia del progetto verrà fornita a tutti i coordinatori di classe e a tutti i docenti che ne faranno richiesta, tutto ciò per migliorare e condividere percorsi, modalità e pratiche didattiche capaci di: diminuire incertezza ed errore nelle scelte scolastiche o lavorative future offrire la possibilità di riorientamento diminuire l ansia scolastica con conseguente maggior gradimento del tempo trascorso a scuola PUNTI DI FORZA - a partire da questo anno scolastico si è costituita la commissione accoglienza per il miglioramento dell offerta formativa rivolta agli studenti stranieri - per alcuni studenti, rispetto all inserimento iniziale, è stato possibile trasferirli in una classe successiva correggendo così il ritardo maturato nei precedenti ordini di scuola - attivazione a pieno regime del laboratorio linguistico con un aula appositamente dedicata - acquisizione di ulteriori strumenti di progettazione da parte dei 2 facilitatori per mezzo di 2 corsi di formazione (provincia di Milano Non uno di meno ; progetto VIP promosso dall ufficio stranieri dell USP di Como); partecipazione ad un convegno nazionale (La scuola e il dialogo interculturale); ad un seminario riferito al recupero dei debiti scolastici promosso dal Cidi di Milano PUNTI DI DEBOLEZZA - individuazione di una funzione strumentale che coordini il lavoro e metta in atto le strategie indispensabili per il successo formativo degli alunni stranieri, ma contribuisca anche a facilitare una maggiore apertura interculturale - raccordo con altri istituti per la messa in comune delle strategie adottate 6

7 1.8 Quali suggerimenti per il futuro Implementazione delle funzioni e delle attività della commissione accoglienza: realizzazione di procedure standardizzate in grado di rendere efficiente il sistema organizzativo riproporre il nodo ancora insoluto dei criteri di valutazione aumentare la condivisione di procedure formazione di classi equilibrate rispetto al numero di studenti non italiani scardinare i pregiudizi con la politica del fare e del collaborare con condivisione realizzare percorsi curricolari meno eurocentrici in merito all inserimento degli studenti non italiani sarebbe opportuno, ad inizio anno, effettuare un collegio docenti alla presenza del responsabile dell ufficio scolastico provinciale per rispondere a tutti i dubbi e le incertezze dei docenti 7

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