Techniques for long term multi-functional management of the Alpine mountain forests: the experience of the LIFE project in Trentino 1

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Techniques for long term multi-functional management of the Alpine mountain forests: the experience of the LIFE project in Trentino 1"

Transcript

1 Claudio Pollini (*), Raffaele Spinelli (**), Vittorio Tosi (***) Tecniche per una gestione multifunzionale durevole dei boschi della montagna alpina: l esperienza del progetto LIFE in Trentino 1 Techniques for long term multi-functional management of the Alpine mountain forests: the experience of the LIFE project in Trentino 1 con presentazione di foreword by Massimo Bianchi 1 Lavoro svolto con il contributo dell Unione Europea (EU Project LIFE/94/F/A151/EU/00713). Il progetto ha potuto essere avviato anche grazie all impegno dei Prof. M. Bianchi e Prof. S. Baldini, che hanno contribuito in origine all impostazione dello studio, alla scelta delle aree sperimentali e all esecuzione delle prime fasi operative dell esperimento. Study carried out with the financing of the European Union (EU Project LIFE/94/F/A151/EU/00713). The project could be carried out thanks also to Prof. M. Bianchi and Prof. S. Baldini, who contributed to the early stages of the study, which included activity planning, site selection and part of the experiment. (*) Istituto per la Tecnologia del Legno - S. Michele a.a. (TN). (**) Istituto per la Ricerca sul Legno, CNR - Firenze. (***) ISAFA - Trento. ISAFA Comunicazioni di ricerca 98/1 1

2 PRESENTAZIONE Il Trentino è una realtà particolare nel contesto forestale italiano, e per alcuni aspetti, costituisce un esempio riconosciuto e imitato. Qui la selvicoltura ha una storia più antica che in molte altre parti d'italia, risalente agli albori del millennio che ormai sta per concludersi. Significativo il fatto che nell'italia appenninica le prime regole per la coltivazione della foresta furono iniziativa degli ordini monastici che, nel 12 e 13 secolo, nascevano e si davano norme e modalità di vita proprie. In molte zone alpine invece l'affermarsi della selvicoltura fu azione collettiva delle popolazioni di montagna, le quali dal bosco traevano una delle principali fonti di lavoro e di reddito. Nelle valli d'alta montagna il sodalizio fra gli uomini e il bosco fu forse più immediato e diretto. Il bosco è stato una risorsa vitale per il Trentino, terra di povertà per lunghi secoli: forniva legname da costruzione e da commercio che con immani fatiche veniva trasportato addirittura fino al mare, legna per riscaldare, cibo per il bestiame domestico, lettiera per le stalle, frutti commestibili e così via. Per questi motivi i montanari si sono sempre preoccupati di salvaguardare la perpetuità della foresta. In queste vallate il concetto odierno di "sostenibilità" ha radici antiche. Il bosco ha anche segnato la storia delle valli, è stato oggetto di contrasti e contrapposizioni di classi e di nazioni, è stato percorso da rivolte e da guerre. Oggi il bosco è soprattutto una testimonianza culturale e una risorsa per il futuro. Col prezzo di un tronco non si pagano più decine di boscaioli, come avveniva solo fino a pochi decenni fa; quando va bene ci si paga poco più del conto di un ristorante. Non c'è quasi più tornaconto monetario. Oggi il prezzo di un albero si misura con un altro metro, il suo valore è sicuramente più complesso di un tempo, più sfuggente, indubbiamente più elevato. Oggi il bosco significa conservazione della natura che altrove è stata distrutta, paesaggio, animali selvatici e erbe spontanee, saldezza del suolo, qualità dell'acqua e pulizia dell'aria. La selvicoltura, che è un processo euristico di prove ed errori, non può non tenere conto di questi cambiamenti. Gli impatti dell'uomo nel bosco dovranno diventare inevitabilmente sempre più leggeri. I pericoli sono sempre più in agguato: rinfoderata l'accetta, ora i rischi si chiamano strutture ricreative, piste da sci, strade e costruzioni, fuoco, inquinamento. Per fronteggiare tutto questo occorre sia ridimensionare molte pretese, sia edificare foreste sempre più stabili. L'efficienza ecologica del bosco va perseguita a livelli sempre più elevati. La ricerca intrapresa con il progetto europeo LIFE ha proprio lo scopo di cercare una buona strada in questa direzione, particolarmente difficile da intravedere nel caso delle foreste di montagna, come sono quelle del Trentino. Lo studio è stato affrontato congiuntamente in Italia, in Francia e in Svizzera, ad opera di numerosi ricercatori dei tre paesi. La rete di osservazioni sperimentali che è stata creata servirà, nei prossimi anni, a verificare l'effettiva sostenibilità della gestione multifunzionale delle foreste di montagna. Massimo Bianchi ISAFA Comunicazioni di ricerca 98/1 3

3 FOREWORD Trentino is a special case in the context of the Italian forestry, which is an aknowledged and imitated model. Here sylviculture has a longer tradition than elsewhere, dating back to the beginning of the millennium, which is now nearing its end. It's significant that in the Appennini area the first sylvicultural rules were established by the monastic orders, which were founded in the 12 th and 13 th century and layd down rules and regulations for the own life-style. On the other hand in many Alpine areas the development of sylviculture was due by the collective initiative of the mountain communities, whose main sources of work and income came from wood. In the high mountain valleys the relationship between man and forest was perhaps more immediate and direct. The forest has been a vital resource for Trentino, which was a land of poverty for centuries: it provided timber for building and trade, which was transported with great difficulty as far as the sea, firewood, forage for livestock, litter for stables, edible fruits and so on. For these reasons mountain people have always sought to ensure the durability of the forest. In these valleys the actual meaning of "sustainability" has old roots. The forest has also marked the history of the valleys, it has been the cause of contrasts and conflicts between classes and nations and it has been involved in revolts and wars. Nowadays the forest represents above all a testimony to the past and resource for the future. The price of one trunk is not enough to pay dozens of lumberjacks, as it was until only a few decades ago; at the best you can pay the restaurant bill without much left-overs. There is hardly any profit these days. Today the value of a tree has to be measured in a different way. Its value is definitely higher than in the past, more indefinable, undoubtedly higher. Nowadays the forest means the conservation of nature, which has been destroyed elsewhere, landscape, wildlife, wild grasses, soil protection, water quality and air purity. Sylviculture, which is an euristic process of trials and errors, has to take these changes into consideration. Human impacts on the forest will inevitably have to be reduced. The dangers are always ready to strike: now that we have put the axe away the risks are represented by recreational facilities, ski runs, roads and buildings, fire and pollution. On to combat all this, it's necessary both to reduce many demands and to make forests increasingly more stable. It's necessary to aim at increasing levels of ecological efficiency in the forest. The research undertaken by the European project LIFE aims to find a way to proceed in this direction, which is particularly difficult to foresee in the case of the mountain forests such as those of Trentino. The study has been carried out at the same time in Italy, France and Switzerland by numerous researchers of these three countries. The network of experimental sites, which has been created, will serve in the next few years to verify the real sustainability of the multifunctional management of mountain forests. Massimo Bianchi 4 ISAFA Comunicazioni di ricerca 98/1

4 INDICE / CONTENTS PRESENTAZIONE 3 FOREWORD 4 PRIMA PARTE 9 PART ONE 10 1 Descrizione generale del progetto e del territorio di studio 10 Description of the project and the territory of study 1.1 Introduzione: obiettivi, organizzazione della ricerca 11 Introduction: aims of the research and organization 1.2 Il Trentino: aspetti ambientali, forestali, economici e sociali 11 Relationships between forest, environment, economy and community in Trentino 1.3 La Val di Fiemme e la Magnifica Comunità di Fiemme 14 The Fiemme valley and the Magnifica Comunità di Fiemme 1.4 L area di studio: scelta dei siti sperimentali e metodologia 16 The studied area: selection of the experimental data and methodology Procedure d inventario dei soprassuoli 17 Inventory procedures for stands Produttività del lavoro e impatto delle utilizzazioni 17 Productivity and logging operation impact SECONDA PARTE 19 PART TWO 2 Sito sperimentale di Sadole 20 Experimental site: Corona di Sadole 2.1 Descrizione del sito 20 Description of the site Caratteri stazionali e infrastrutture 20 Site attributes Prerogative funzionali e infrastrutture 21 Equipment, infrastructure and main function Il passato: calamità e pratiche selvicolturali pregresse 22 The past: calamitous events and sylvicultural interventions 2.2 La selvicoltura attuale 23 Sylviculture L inventario dei popolamenti 23 Stands inventory Diagnosi selvicolturale 25 Diagnosis about necessity of intervention 2.3 Strategia d intervento 26 Global strategy of intervention Finalità a medio e lungo termine 26 Aims of long term planning Caratteri dell intervento selvicolturale specifico 27 Sylvicultural intervention 2.4 Le operazioni di utilizzazione forestale 27 Forest harvesting operations Organizzazione del sito 27 Site organisation ISAFA Comunicazioni di ricerca 98/1 5

5 2.4.2 Taglio e allestimento 28 Felling and log preparation Esbosco 29 Yarding Risultati dell utilizzazione 30 Measurement taken and results Produttività delle varie fasi d intervento 33 Productivity of the intervention steps Costi delle operazioni 34 Harvesting costs Impatto arrecato dalle utilizzazioni 35 Damages 2.5 Conclusioni 36 Conclusions 3 Sito sperimentale: Cadino 55 Experimental site: Cadino 3.1 Descrizione del sito 55 Description of the site Caratteri stazionali 55 Site conditions Prerogative funzionali e insfrastrutture 56 Infrastructures and main functions Il passato: calamità e pratiche selvicolturali pregresse 56 The past: calamitous events and sylvicultural interventions 3.2 La selvicoltura attuale 57 Sylviculture L inventario dei popolamenti 57 Stands inventory Diagnosi selvicolturale 59 Diagnosis to define the opportunity of interventions 3.3 Strategia d intervento 59 Global strategy of intervention Finalità a medio e lungo termine 59 Long-term planning objects Caratteri dell intervento selvicolturale specifico 59 The sylvicultural intervention 3.4 Le operazioni di utilizzazione forestale 60 Forest harvesting operations Organizzazione del sito 60 Site organisation Taglio e allestimento 61 Felling and log preparation Esbosco 61 Yarding Risultati dell utilizzazione 62 Results Produttività delle varie fasi d intervento 62 Productivity Costi dell operazione 65 Harvesting costs Impatto arrecato dalle utilizzazioni 65 Damages 3.5 Conclusioni 66 Conclusions 6 ISAFA Comunicazioni di ricerca 98/1

6 4 Sito sperimentale: Lavazè 84 Experimental site: Lavazè 4.1 Descrizione del sito 84 Description of the area Caratteri stazionali 84 Site conditions Prerogative funzionali e insfrastrutture 85 Infrastructures and main functions Il passato: calamità e pratiche selvicolturali pregresse 86 The past: calamitous events and sylvicultural interventions 4.2 La selvicoltura attuale 87 Sylviculture L inventario dei popolamenti 87 Stands inventory Diagnosi selvicolturale 89 Diagnosis to define the opportunity of interventions 4.3 Strategia d intervento 89 Global strategy of intervention Finalità a medio e lungo termine 89 Long term planning objects 4.4 Le operazioni di utilizzazione forestale 90 Forest harvesting operations Organizzazione del sito 90 Site organisation Taglio e allestimento 91 Felling and log preparation Esbosco 91 Yarding Risultati dell utilizzazione 92 Results Produttività delle varie fasi d intervento 92 Productivity Costi dell operazione 94 Harvesting costs Impatto arrecato dalle utilizzazioni 95 Damages 4.5 Conclusioni 96 Conclusions 5 Conclusioni generali 112 General conclusions Bibliografia 114 References Sommario 115 Summary Ringraziamenti 116 Aknowledgements ISAFA Comunicazioni di ricerca 98/1 7

7 PARTE PRIMA PART ONE ISAFA Comunicazioni di ricerca 98/1 9

8 1. Descrizione generale del progetto e del territorio di studio 1. Description of the project and the territory of study 1.1 Organizzazione del progetto, motivazioni e finalità della ricerca Il progetto LIFE - Foreste di montagna: tecniche per una gestione multifunzionale durevole, avviato nel '95 ed ora giunto a conclusione, ha coinvolto un'equipe interdisciplinare di esperti in selvicoltura, pianificazione ed utilizzazioni forestali di Francia, Svizzera e Italia 1. Il gruppo ha operato, secondo un piano d'intesa comune e secondo protocolli unitari, in diverse aree sperimentali dell'arco alpino. Il presente lavoro illustra l'attività svolta e i principali risultati ottenuti nel teatro operativo italiano. Lo studio ha inteso mettere a fuoco le funzioni dei boschi della montagna alpina, da sempre deputati a svolgere molteplici funzioni, in particolar modo quelle di tipo protettivo, cercando di migliorare, soprattutto attraverso una gestione selvicolturale aderente alla dinamica dei processi naturali, la resistenza degli ecosistemi forestali, tenendo altresì conto delle difficili condizioni economiche presenti nella regione alpina. L'attività sperimentale è stata promossa a seguito della presa di coscienza collettiva sul ruolo rivestito per l'utilità pubblica dalla foresta di montagna, tanto dal punto di vista ambientale (ecologia, paesaggio) quanto dal punto di vista socio-economico (produzione, protezione) e dalla consapevolezza che la filière economica di trasformazione del legno attraversa una crisi sia strutturale che congiunturale, che porta a breve o a medio termine a una gestione sempre più estensiva del bosco in zone difficili di montagna per gli elevati costi connessi. Per consentire alle foreste montane di esercitare, oltre agli altri ruoli, la massima efficacia protettiva, costituire al tempo stesso la meno onerosa e più valida struttura dal punto di vista estetico contro i rischi naturali e nel contempo una fonte di materia prima rinnovabile, è ritenuta consona una gestione forestale adattata, che permetta a questi complessi di conservare la propria tipicità strutturale. Inoltre, per tenere conto dei diversi ruoli del bosco di montagna, è indispensabile accostarsi in modo globale, interatti- 1.1 Organization of the project, purpose and scope The project LIFE - Mountain forests: techniques for long term multi-functional management, was started in 1995 and has just been completed. It has been carried out by a multi-disciplinary team of specialists of sylviculture, forest management and forest harvesting, from France, Italy and Switzerland. The team followed a common plan and used standard study protocols, operating on a number of different areas in the Alps. This report describes the activities carried in the Italian sector and shows their main results. The study focused on the multi-functional role of Alpine forests, which has been recognised since long time ago. In particular, we emphasize the protective role of these forests, whose enhancement requires a specific sylviculture, aimed to increase the natural resistance of the stand by adhering to the natural dynamics of these ecosystems. Of course, forest management must also consider the difficult economic conditions of Alpine population and it must try to alleviate them. This work resulted from an increased awareness of the social role of mountain forests, both in ecological terms (nature, landscape) and in socio-economic terms (production, hydrologic protection). Investigating these aspects is also motivated by the economic crisis recently suffered by the wood-working industry. The economic crunch has caused a decrease in the sylvicultural care devoted to those forests growing in difficult sites, because of the high costs involved. Adapting traditional forest management practices is deemed essential: one must develop techniques that are cost -effective, that respect the typical structure of the stand and that allow a continued maintenance of these forests, so that they can exert at best their protective, productive and recreational roles. Moreover, considering the different roles of mountain forests, one must approach the sylviculture and the harvesting of these stand in an holistic, coherent 1 Hanno preso parte al progetto: - Centre National du Machinisme Agricole, du Génie Rural des Eaux et des Forêts (CEMAGREF), Grenoble (Coordinatore) - Office National des Forêts (ONF), Chambery - Centre Technique du Bois et de l'ameublement (CTBA), Paris - Eidgenossische Forschungsanstalt für Wald, Schnee und Landschaft (EFW), Birmensdorf - Istituto Sperimentale per l'assestamento Forestale e per l'alpicoltura (ISAFA), Trento - Istituto per la Tecnologia del Legno (ITL) - C.N.R., S.Michele a./a (TN) - Istituto per la Ricerca sul Legno (IRL) - C.N.R., Firenze - Magnifica Comunità di Fiemme (MCF), Cavalese (TN). 1 The project was carried out by the cooperation of: - Centre National du Machinisme Agricole, du Génie Rural des Eaux et des Forêts (CEMAGREF),Grenoble (Coordinator) - Office National des Forêts (ONF),Chambery - Centre Technique du Bois et de l'ameublement (CTBA), Paris - Eidgenossische Forschungsanstalt für Wald, Schnee und Landschaft (EFW), Birmensdorf - Istituto Sperimentale per l'assestamento Forestale e per l'alpicoltura (ISAFA), Trento - Istituto per la Tecnologia del Legno (ITL) - C.N.R., S.Michele a./a (TN) - Istituto per la Ricerca sul Legno (IRL) - C.N.R., Firenze - Magnifica Comunità di Fiemme (MCF), Cavalese (TN). 10 ISAFA Comunicazioni di ricerca 98/1

9 vo, rigoroso ed obiettivo agli aspetti legati alle tecniche di gestione e di utilizzazione di questi popolamenti forestali, così da attuare le soluzioni più razionali per gli obiettivi specifici. Questa problematica viene per l'appunto affrontata dal progetto LIFE, con l'intervento di una equipe di esperti di pianificazione e selvicoltura di montagna unitamente ad esperti in materia di tecniche di utilizzazioni forestali. Ciò consente di valorizzare in modo razionale e completo i risultati ottenuti separatamente dai gruppi di lavoro, che riguardano in particolare da una parte l'identificazione dei rischi e dei ruoli giocati in montagna dal bosco e dall'altra lo studio tecnico- economico e qualitativo dei materiali e dei sistemi di utilizzazione. Nella fattispecie i due approcci si sono intersecati su specifiche aree test realizzate nelle regioni dell'isère, Savoia e Alta Savoia (Francia), nei cantoni di Valais/ Wallis e Friburgo (Svizzera) e in Val di Fiemme (Italia), che illustrano dal vero, anche a titolo dimostrativo, le difficoltà incontrate e le soluzioni adottate. Gli obiettivi specifici dello studio si possono così sintetizzare: identificazione dei fattori di rischio della stazione, soprattutto in relazione ai fenomeni di dissesto, e degli altri ruoli esercitati dagli ecosistemi forestali ed interpretazione della loro influenza sulle forme di gestione e di utilizzazione forestale; individuazione delle tecniche per una gestione selvicolturale ottimale, tali da migliorare la resistenza degli ecosistemi e assicurare in permanenza l'espletamento delle molteplici funzioni da parte dei boschi della montagna alpinache presentano problemi di stabilità o di sviluppo per particolari condizioni stazionali; studio della fattibilità tecnico-economica degli interventi selvicolturali più consoni con valenza anche sperimentale e dimostrativa. 1.2 Il Trentino: aspetti ambientali, forestali, economici e sociali Il Trentino è una Provincia Autonoma (Regione Trentino/ Alto Adige) localizzata nelle Alpi italiane nord-orientali. Si tratta di un territorio montuoso, posto per oltre il 70% ad un'altitudine superiore ai 1000 m, e caratterizzato da una grande variabilità altitudinale - dai 67 m del Lago di Garda ai m del M. Cevedale. Le foreste coprono una superficie di ettari (54,4%) ed hanno un ruolo importante nell'economia della Provincia di Trento. Il valore della produzione forestale lorda per il 1998 è stato di 88,2 miliardi di lire (Servizio Statistica PAT, 1997). Il compito della selvicoltura non consiste solo nel massimizzare la produzione di legname, ma anche nel garantire l'assolvimento delle altre funzioni tipiche di queste foreste: la produzione di funghi e di frutti del sottobosco (valore della produzione lorda nel 1995: 3 miliardi di lire), la protezione idrogeologica, la preservazione della biodiversità, la fruizione venatoria e ricreativa in generale. and objective way, in order to implement the most effective strategy for each specific objective. This is the approach of this project, carried out by a multi-disciplinary team of sylviculturists, forest managers and harvesting experts. This guarantees adequate enhancement of the results obtained by each working group, concerning on one hand the identification of the roles plaid by the forest and of the risks faced and on the other hand the study of the best technical options of operational sylviculture. Both approaches - sylvicultural and tecno-economic - were tested on a number of case studies, carried out in the Region of Isère (Savoie et Haute-Savoie) - France, in the Districts of Valais/Wallis and Freiburg - Switzerland and in the Fiemme valley (Trento Province) - Italy. All these cases exemplify the problems faced by forest managers and demonstrate the possible solutions in real practice. The specific goals of this study can be summarised as follows: identification of site-specific risk factors with special reference to erosion, and of the other roles plaied by forest ecosystems, which can steer forest management and condition harvesting practices; identification of best sylvicultural practices, able to enhance the resistance of forest ecosystems and to guarantee that they can carry out their multiple role on a sustainable base. This is especially important for Alpine forests, which generally present development, regeneration and stability problems, due to the characteristics of the sites in which they grow; check of the techno-economic viability of these sylvicultural practices, which may eventually lead to adapting the sylviculture to the specific demonstration role of the experimental sites. 1.2 Relationships between forest, environment, economy and the community Trentino is an autonomous Province (Region Trentino/ Alto Adige) located in the North-Eastern Italian Alps. It is a mountainous area, with over 70% of its territory located at an altitude of above 1,000 m and a wide elevation range, from the 67 m of Lake Garda to the 3,762 m of Mount Cevedale. Forests, with an area of 343,164 hectares (54.4%) have an important role in the economy of the Province of Trento. The value of the gross forestry production in 1995 was 88.2 billion lire (Servizio Statistica PAT, 1997). The role of forestry must be considered not only for timber production, but also for the other functions of the forest in the area: non-wood products (mushrooms and other small fruits gross production in 1995: 3 billion lire), watershed protection, biodiversity preservation, hunting and outdoor recreation. In Trentino the forest has always represented one of the essential components of local history. The influence of the forest has been decisive in the development of local ISAFA Comunicazioni di ricerca 98/1 11

10 Per il Trentino il bosco rappresenta da sempre una delle componenti essenziali della sua storia. La sua influenza è stata determinante sulla cultura locale ed ha contribuito notevolmente allo sviluppo socio-economico delle popolazioni residenti. La gestione di questa risorsa ha inciso sulla modellazione del paesaggio ed ha permesso la permanenza di insediamenti nelle aree montane, indispensabili per garantire l'equilibrio ambientale e la protezione non solo dei versanti ma anche di tutto il fondo valle. I cambiamenti occorsi negli ultimi 50 anni nell'economia agro-forestale delle Alpi italiane, anche a seguito dello sviluppo e delle innovazioni tecnologiche introdotte in questo arco di secolo, hanno contribuito a modificare equilibri tradizionalmente basati sull'ambiente e sui cicli naturali e hanno influenzato anche le comunità rurali del Trentino. Si è assistito ad una lenta migrazione da parte delle popolazioni di montagna verso aree urbane industrializzate di fondovalle più interessanti ed attraenti dal punto di vista occupazionale, economico e sociale. Contemporaneamente anche l'agricoltura gradualmente si è evoluta ed i tradizionali sistemi di coltivazione estensiva dei terreni di pianura hanno subito un processo di trasformazione verso sistemi intensivi più redditizi; per contro, nelle economie rurali di montagna, ciò non si è verificato per una serie di ragioni connesse alle difficili condizioni climatiche e del territorio. E' risultato ad esempio molto difficile, a causa delle caratteristiche geo-morfologiche dei versanti, introdurre, come per i terreni pianeggianti, una razionale meccanizzazione agricola e forestale. Anche il tradizionale ruolo dei boschi alpini si è andato modificando nell'arco di tale periodo: sono emerse ed hanno acquisito sempre maggior importanza funzioni del bosco diverse da quella produttiva, considerata un tempo primaria, quali quelle di protezione del territorio, turistico-ricreativa, paesaggistica, igienico-ricreativa. La valenza della funzione di produzione di legname esercitata dal bosco si è cosï ridotta notevolmente nel corso degli anni. Come conseguenza la voce relativa alla risorsa legno, ha diminuito gradualmente la sua importanza per i proprietari boschivi (prevalentemente pubblici) e progressivamente le entrate per la vendita di legname sono venuti ad assumere per i bilanci delle amministrazioni pubbliche un peso sempre minore. La concorrenza e l'impiego di nuovi materiali nell'edilizia e nell'arredamento e l'ampliamento dei mercati hanno contribuito inoltre a mantenere pressocché costante il prezzo del legname a fronte dell'aumento dei costi di trasformazione e più in generale del costo della vita. A tale proposito si rileva come soltanto 40 anni fa il valore di un metro cubo di legname prodotto in Trentino corrispondeva al costo di 10 giornate di lavoro di un boscaiolo mentre oggi tale rapporto è di 1 a 1 (PAT, Piano Generale Forestale, 1993). Contemporaneamente alla riduzione dell'importanza della funzione produttiva del bosco anche il numero complessivo degli addetti in questo settore si è andato assottigliando. In breve, il rapporto diretto fra popolazione locale e attività boschive si è andato affievolendo col tempo. culture, and has contributed considerably to the social and economical development of the resident population. Management of this resource has influenced the formation of the countryside and has allowed permanent settlement in mountainous areas, essential in guaranteeing environmental equilibrium and protection not only of the slopes but also of the entire valley floor area. Changes occurring in the last 50 years in the agricultural and forest economy of the Italian Alps, also those following development and technological innovation during this part of the century, have contributed to alter an equilibrium traditionally based on the environment and natural cycles, and have influenced the rural communities in Trentino. A slow population migration can be observed, from mountain to urban industrialised areas on the valley floors, more attractive as regards work, economic and social factors. At the same time agriculture too has evolved, and the traditional extensive cultivation systems used in flat valley areas have undergone a transformation towards more profitable intensive methods; on the other hand in the mountain areas, this has not happened for a series of reasons connected with the difficult climatic and territorial conditions. It has been very difficult, due to the steep slopes, to introduce any rational agricultural or forest mechanisation, as has been possible in flat areas. The traditional role of the forests has also altered over the same period: other functions of the forest have emerged and are taking on increasing importance, differing from the merely productive once considered as primary. These include environmental protection, tourism and recreation, countryside, health. The importance of the productive function has thus considerably decreased over the years. As a consequence the value of the timber resources gradually decreases in importance to the owners of the forests (prevalently public) and the income from the sales of timber is progressively reduced representing an ever smaller item on the balance sheets of the local authorities. Competition from and the use of new materials in building and furniture, and the increasing size of markets all contribute to keeping the prices of timber substantially constant, despite the increasing processing costs, and more generally the increase of the cost of living. In this regard we should consider that even only 40 years ago the value of one cubic metre of timber produced in Trentino corresponded to the cost of 10 working days of a lumberjack, while today the ratio is 1 to 1. With the reduction in importance of the productive function of the forest, the number of men involved in this sector has fallen. The relationship between local population and forest activity has thus also weakened in time. This however does not mean that interest in forests has decreased, but only that the population interest in this resource has changed considerably. Indirectly the forest continues to play a vital economic role for mountain and rural communities, who can count on benefits deriving from 12 ISAFA Comunicazioni di ricerca 98/1

11 Questo, tuttavia, non significa che l'interesse per il bosco sia diminuito, ma solamente che sono mutati profondamente gli interessi della collettività per questo bene. Indirettamente il bosco continua infatti ad esercitare una ruolo economico vitale per le comunità rurali di montagna che possono contare sui benefici derivanti dallo sviluppo turistico delle aree alpine del Trentino e dall'attenzione crescente della collettività per la natura, l'ambiente, la ricreazione, il paesaggio. Anche la gestione delle foreste trentine è mutata gradualmente nel corso degli ultimi decenni: gli indirizzi selvicolturali, caratterizzati da obiettivi primari di produzione di legname, hanno lasciato il posto allo sviluppo di modelli colturali multifunzionali rivolti a soddisfare contemporaneamente diverse e nuove esigenze. L'interesse della collettività per le altre funzioni del bosco è andata crescendo e contemporaneamente si è affermata una selvicoltura di tipo naturalistico che tenta di armonizzare interessi diversi e talvolta contrapposti e che mira sostanzialmente a: massimizzare le diverse funzioni esercitate dal bosco; ridurre i conflitti che talvolta si possono creare fra le varie funzioni; favorire la capacità di difesa del bosco da attacchi di origine naturale ed antropica. L'amministrazione locale rappresenta il principale organo di pianificazione per quanto riguarda le tematiche forestali e paesaggistiche. La Provincia ha un suo Servizio Forestale indipendente da quello nazionale ed un suo proprio Piano Forestale Generale. Pertanto, essa ha avuto la possibilità di perseguire una politica forestale forte e coerente, che ha favorito lo sviluppo dei piani di assestamento in tutte le foreste comunali. In Trentino, il 100% delle foreste possedute da enti ed istituzioni è coperto da un piano di assestamento. A questo si aggiunge l'8% delle foreste private, per una copertura totale del 78%. Come conseguenza dell'applicazione di questi nuovi indirizzi selvicolturali il patrimonio boschivo trentino ha subito dei profondi cambiamenti quantitativi e qualitativi: la provvigione legnosa è aumentata sensibilmente come pure la valenza paesaggistica dei popolamenti boschivi che hanno assunto caratteristiche di monumentalità, maggior complessità ecosistemica, valori estetici di grande pregio. Non va dimenticato infine che tale politica forestale, contemporaneamente all'ampliamento del capitale (provvigione), ha permesso un progressivo aumento anche degli interessi ricavabili (ripresa annua). Da circa mezzo milione di metri cubi utilizzati all'inizio degli anni '50 nella provincia di Trento, la ripresa, con l'applicazione dei principi suggeriti dalla selvicoltura ad indirizzo naturalistico, è inizialmente scesa fino al taglio annuo di circa metri cubi, risalendo quindi progressivamente fino all'utilizzazione di oltre metri cubi tariffari nel 1996 a fronte di oltre metri cubi di incremento corrente registrato per lo stesso anno (PAT, 1996). Il sistema maggiormente praticato dai proprietari boschivi, che come gia detto sono prevalentemente rappresentati dai comuni, è stato ed è tuttora quello della vendita in tourist development of the Alpine area in Trentino and from the growing attention of the population to nature, the environment, recreation and the countryside. Management of the Trentino forests has also changed gradually over the last few decades: sylvicultural objectives characterised by the primary aim of timber production have been replaced by the development of pluri-functional cultivation models designed to satisfy a range of new and differing needs. The interest of the community for other forest functions has been increasing and at the same time a naturalistic type of sylviculture (near-to-nature) has developed, attempting to harmonise differing and sometimes opposing interests. That tends to: search for cultivation equilibrium characterised by a high degree of naturalness and stability; maximise the different functions exercised by the forest; reduce conflicts that may appear among the different functions; favour forest self-defence capability against both natural and human attack. The local government is the major planning authority in forest and landscape issues. The Province, which has its own independent Forest Service and its own Forestry Master Plan, is thus able to pursue a strong and coherent forest policy for the introduction of detailed forest management plans in all the Communes' forests. In Trentino 100% of the public owned forests and 8% of the private owned forests, for a total coverage of 78% of the Province, are covered by management plans. As a consequence of the application of these new aims in forestry, forest resources in Trentino have undergone profound changes both quantitative and qualitative: the amount of standing timber has considerably increased, as also the value of the woodlands in terms of landscapes that have taken on monumental characteristics, greater ecological complexity, and are of highly prized aesthetic value. Not to be forgotten is the fact that this forest policy while leading to an increase in the amount of timber standing, also produces a continuous yearly increase in the amount of timber that can be felled. Approximately half a million cubic metres of timber was felled in the fifties in the Trento Province. Applying the principles suggested by naturalistic forestry, timber recovery first fell to approximately 250,000 cubic metres per year, then progressively increasing to 500,000 cubic metres in 1996 as compared to an increase in total standing volume of more than 900,000 cubic metres in the same year. The system most frequently used by forest owners, who as said are usually local authorities, is to sell standing timber in lots by public auction. Buyers are mostly timber merchants (who generally have the timber cut and then sell the logs), by sawmill owners (who then process the timber and market the sawn planks) or by the owners of forestry companies (who re-sell the prepared logs, yarded and stacked along roads accessible to heavy vehicles). ISAFA Comunicazioni di ricerca 98/1 13

12 piedi dei lotti boschivi mediante aste pubbliche. Gli acquirenti sono rappresentati prevalentemente da commercianti di legname, che fanno generalmente tagliare il materiale e poi rivendono il tondame, da proprietari di segherie, che poi trasformano il legname e commercializzano il segato, o da titolari di imprese di utilizzazione boschiva. Questi ultimi di solito rivendono il tondame allestito, esboscato ed accatastato in piazzali su strada camionabile. Recentemente, anche a seguito di normative locali che stimolano i proprietari boschivi alla gestione del patrimonio boschivo anche per quanto concerne gli aspetti più strettamente connessi alla sua utilizzazione, si sta assistendo sempre più all'effettuazione dei processi di taglio ed esbosco del legname in gestione diretta da parte delle amministrazioni pubbliche, anche con incentivi di carattere finanziario da parte della PAT. Dal 3 settembre 1997 la Magnifica Comunità di Fiemme risulta essere la prima azienda forestale ecocertificata dell arco alpino, con attestato rilasciato da QUALIFOR secondo i principi del Forest Stewardship Council (FSC) che riconosce la gestione corretta e sostenibile delle sue formazioni boschive. 1.3 La Val di Fiemme e la Magnifica Comunità di Fiemme: la vallata, le risorse forestali e loro gestione nella MCF La Val di Fiemme coincide con il settore mediano del bacino del torrente Avisio, dove la larga vallata è orientata in direzione Est-Ovest e raggiunge la maggiore larghezza. La valle è delimitata da notevoli catene montuose: al limite meridionale si trova la catena del Lagorai, lunga e compatta, costituita da rocce porfiriche che formano pendii regolari. A Nord sono presenti diversi massicci montuosi costituiti da materiale geologico differente, in gran parte dolomitico, come nel caso della catena del Latemar. Per quanto riguarda il clima, questo territorio si situa al limite della fascia delle Alpi sotto l'influenza mediterranea. Pertanto temperatura e precipitazioni hanno un carattere di transizione, alquanto sbilanciato verso il clima continentale vero e proprio. La disposizione idrogeologica di questo territorio è legata alle origini ed alle caratteristiche del complesso geologico, e può essere distinta in due settori. Il lato orografico sinistro, costituito da porfidi e quarzo, ha una grande resistenza all'erosione ed alla decomposizione chimica. Tuttavia, la presenza di tufo, di conglomerati e di porfidi di Calamento, insieme alle accumulazioni moreniche, compromette in qualche modo la resistenza alle alterazioni e la stabilità fisica di questi complessi. Fenomeni erosivi e di trasporto solido ne sono le conseguenze principali. Sul lato Nord, dove prevalgono le formazioni sedimentarie Triassico-Permiane, c'è una considerevole presenza di materiale detritico sciolto, alimentata costantemente dai continui fenomeni di sfaldamento della roccia compatta. Questi detriti di pezzatura più o meno grossa sono una fonte importante di trasporto solido, che Recently, also as result of local legislation designed to improve forest management with special regard to harvesting, it can be observed that local authorities tend to fell and yard the timber directly, using financial incentives provided by the Autonomous Province of Trento (PAT). Since September 3 rd 1997, the Magnifica Comunità di Fiemme is the first eco-certified forest enterprise in the Alps. The certification was released by QUALIFOR according to the principles of the Forest Stewardship Council. This certificate acknowledges the correct and sustainable management of the forests owned by the Magnifica Comunità di Fiemme. 1.3 The Fiemme valley and the Magnifica Comunità di Fiemme: the valley, the forest resources und their management The Fiemme valley includes the median sector of the Avisio's watershed, where the large valley runs from East to West and shows the greatest breadth. The valley is delimited by important mountains: on the southern border zone the long and compact Lagorai chain formed by porphyry rock, with regular slopes, while on the northern side several mountain ranges of different geological material (mostly dolomitic like the Latemar) are present. As regards the climate the territory is located on the border of the Mediterranean influence area in the Alpine chain. Therefore the temperature and precipitation features give to the area a mixed climate which tends more towards the continental. The hydrogeological arrangement of the territory is connected with the origin and the characteristics of the geological complex, and it is related to two sectors. The left orographic side, formed of porphyry and quartz, has a strong resistance to erosion and chemical decomposition. However the presence of tufa, conglomerates, porphyries of Calamento, and wide morainal accumulation, compromises the resistance to the alteration and the physical stability of the complexes. This results in erosion phenomena and transport of solid materials. On the north side, where Permian - Triassic sedimentary formation prevail, the presence of untied detrital material is considerable and it is constantly increased by the phenomena of fall down and crumbling of the compact rock. These more o less big size detritus are an important source of solid transport dependent on the steep slope and the shortness of the streams. In fact "floods" of detritus periodically occur. The agronomic arrangement of the territory is the result of the combination among ecological factors, economical and social expectations. The crops occupy a small part of the territory, alps and grasslands are in two different areas: in the valley bottom and in the high mountain. The remaining part is covered by forest. The Magnifica Comunità di Fiemme is a sui generis ancient institution, founded on the regulation of common property in the Middle Ages. This institution represents the 14 ISAFA Comunicazioni di ricerca 98/1

13 dipende anche dalla pendenza del terreno e dalla relativa brevità delle aste fluviali. Questo spiega la relativa frequenza delle inondazioni di detriti. La disposizione agronomica del territorio è il risultato di una caratteristica combinazione di fattori ecologici, economici e sociali. Le colture occupano una porzione limitata del territorio. Pascoli ed alpeggi si trovano in due aree distinte: i fondo valle e l'alta montagna. Il restante territorio risulta coperto da boschi. La Magnifica Comunità di Fiemme è un'antica istituzione sui generis, fondata su uno statuto per la gestione delle proprietà comuni che risale al Medio Evo. Questa istituzione rappresenta la comunità degli abitanti della valle (vicini), ed ha la responsabilità di gestire il loro patrimonio comune di boschi e pascoli. Il comprensorio gestito riunisce le proprietà comuni degli abitanti degli 11 comuni (Regole) della Val di Fiemme. La natura di questa istituzione è tale che essa ha un ruolo altrettanto rilevante nel creare opportunità di lavoro che nel generare profitti. Dal momento che i proprietari si identificano con la popolazione locale, l'obiettivo della Comunità non può essere quello di massimizzare i profitti, ma piuttosto quello di aumentare il valore aggiunto e quindi il benessere della popolazione locale. Il territorio della MCF (MCF, 1996) è pari a ha, di cui sono coperti da foreste e da pascoli coltivati. Per quanto riguarda i boschi, ha hanno una prevalente funzione produttiva e ha svolgono piuttosto un ruolo protettivo (idrogeologico) primario. La provvigione raggiunge 3,7 milioni di m 3, con una media di 327 m 3 /ha. L'incremento annuale è pari a m 3 e la ripresa prescritta a m 3. L'abete rosso (Picea abies) è la specie dominante. Il larice (Larix europaea) ed il pino silvestre (Pinus sylvestris) sono presenti sui pascoli abbandonati, sulle forti pendenze o in associazione con l'abete, mentre il pino cembro (Pinus cembra) si trova alle quote più elevate, raggiungendo il limite superiore del bosco. L'abete bianco (Abies alba) ed il faggio (Fagus sylvatica) sono piuttosto rari, perché la loro presenza è limitata dal carattere continentale e dall'azione antropica, che ha sempre favorito l'abete rosso per la migliore qualità del legname ritraibile. La struttura delle foreste della Comunità è molto differente da quella riscontrabile nel resto della Provincia. Questo è dovuto a motivi storici e al particolare clima, più continentale che nella restante Provincia, e quindi capace di influenzare in modo determinante la composizione del bosco e la sua dinamica ecologica, che si avvicinano ai modelli centro-europei. Le foreste produttive presentano essenzialmente una struttura coetanea, mentre i boschi disetanei - o, più frequentemente, irregolari - si trovano alle quote più elevate. Il trattamento più diffuso nei boschi produttivi è il taglio raso a strisce, su strisce di m 2, con una larghezza pari a 1/3-1/2 dell'altezza media del popolamento. Sono diffusi anche il taglio a buche (superfici di m 2 ) e quello a strisce, mentre il taglio saltuario è limitato ai popolamenti più irregolari. Lo scopo di queste pratiche è quello di ridurre l'estensione dei gruppi coetanei, per migliorare la stabilità del bosco, senza però arrivare ad assetti strutturali dicommunity of the inhabitants of the valley, the vicini, with the responsibility to manage their collective forest and range estate. The Community's estate is common property of the inhabitants of the 11 municipalities (Regole) of Fiemme. The nature of the institution is so that providing job opportunities in the valley is at least as important as creating profits. Since the owners are identified with the local population, the Community's goal cannot be to maximise the profit, but to maximise the added value and thus the owners' welfare. The land area of the Magnifica is 19,585 ha, of which 11,302 ha are covered by forests and 2,312 by cultivated pastures. Of the forest resources 8,680 ha are formed by production woods and 2,622 ha have prevalent protective function. The growing stock is 3.7 million m 3, with an average of 327 m 3 /ha. The annual increment is 60,000 m 3 and the annual prescribed yield is 47,000 m 3. Norway spruce (Picea abies) is the dominant species. Larch (Larix europaea) and Scotch pine (Pinus sylvestris) are present on abandoned rangelands, on steep slopes or in association with spruce, while the Swiss stone pine (Pinus cembra) is found at the higher elevations up to the timberline. Silver fir (Abies alba) and beech (Fagus sylvatica) are quite rare, their presence restrained by the continental climate and men's action, which have always favoured spruce because of its most valuable timber. The structure of the forests of the Community is quite different from that of the rest of the Province. This is due to the historical management practices and to the valley climatic conditions, which are more continental as regard the rest of the Province, steering the forest composition and stand dynamics toward the Central European characteristics. The productive forests have mostly an even-aged structure, while uneven-aged, or better, irregular stands are mostly limited to the higher elevations. The most diffused forest system on the productive forests is the clear strip system, on strips of 5-7,000 m 2, with width of 1/3 to 1/2 of the stand height. The patch cutting (holes of 1,000-1,500 m 2 ) and group cutting are also used, while selection cutting is usually limited to the most irregular stands in the higher elevations. Such a forest system practice aims to limit the extension of the even-aged stands, in order to increase their stability, without moving to the uneven-aged or irregular structure, which does not suit the dynamics of Norway spruce in these areas, and to favour natural regeneration. The forests are managed according to management plans prepared by the Community's forestry technical office. The plans have usually ten years validity. All the timber used annually by the MCF is assigned, for cutting, preparation, yarding and transport, to forestry companies by public auction. The lots vary in size from 100 to m 3. The felled and stacked timber placed temporarily along accessible roads is then taken to the sawmill ISAFA Comunicazioni di ricerca 98/1 15

14 setanei per singoli pedali, che male si adatterebbero alle esigenze dell'abete rosso in questa zona e risulterebbero sfavorevoli alla sua rinnovazione naturale. I boschi sono gestiti seguendo le prescrizioni dei piani di assestamento elaborati dall'ufficio Tecnico Forestale della Comunità. Generalmente i piani hanno una durata decennale. Tutto il legname utilizzato annualmente dalla MCF viene assegnato, per il taglio, allestimento, esbosco e trasporto ad imprese di utilizzazioni boschive mediante aste pubbliche. La dimensione dei lotti varia da 100 fino a m 3. Il legname utilizzato ed accatastato momentaneamente in piazzali su strada camionabile viene successivamente trasportato alla segheria di proprietà della MCF situata a Ziano di Fiemme e trasformato in segato. L'impianto industriale della MCF, oltre che effettuare la prima trasformazione del tondame, è stato recentemente dotato di una linea per la produzione di semilavorati che permette la valorizzazione anche del legname non di alta qualità. La MCF rappresenta un'azienda integrata che copre tutti i processi di coltivazione del bosco, utilizzazione, trasformazione e commercializzazione del legname prodotto. Mentre le operazioni di taglio, abbattimento ed esbosco vengono condotte da imprese di utilizzazione boschiva private, le operazioni di coltivazione del bosco (cure colturali, diradamenti, sfolli, tagli fitosanitari, manutenzione della viabilità forestale, ecc.) vengono effettuate direttamente dalla Comunità che vi provvede con operai assunti a tempo determinato (70-80 operai/anno). Tali operai stagionali sono rappresentati in gran parte da forza lavoro che si colloca ai margini dei processi produttivi o espulsi dall'industria a seguito di ristrutturazioni aziendali che hanno provocato un surplus di mano d'opera e per i quali l'opportunità di lavorare anche a tempo determinato per la MCF rappresenta l'unica possibilità per continuare a rimanere nel mondo del lavoro. Da questo punto di vista la MCF soddisfa anche obiettivi e principi dettati dai suoi ordinamenti interni che mirano a proteggere le esigenze sociali della popolazione residente in Valle. 1.4 L'area di studio: scelta dei siti sperimentali e metodologie Le aree selezionate dovevano rappresentare adeguatamente il ruolo multifunzionale del bosco. Inoltre, si è data preferenza alle aree dove era previsto di effettuare un'utilizzazione nell'immediato futuro e dove si ipotizzava l'impiego di tecniche di raccolta non ordinarie. Sono state scelte tre aree da un campione iniziale di otto. Le aree selezionate rappresentavano tre situazioni differenti, accomunate dalla necessità di conciliare la funzione produttiva con altre funzioni, soprattutto di tipo protettivo. La prima area è stata localizzata nella Valle di Sadole, in comune di Ziano - località Corona di Sadole (parcella n. 40). Quest'area rappresenta un caso emblematico, dove la necessità di assicurare la protezione idrogeologica assume per la copertura un ruolo preminente. owned by the MCF at Ziano di Fiemme and sawn. The MCF mill, as well as carrying out the first stage of transformation of logs, has recently been provided with a production line for semi-finished products that improves the use of lower quality timber. The MCF represents an integrated operation that covers the entire cycle of forestry, harvesting, transformation and marketing the timber produced. While cutting, felling and yarding are done by private forestry companies, woodland cultivation (nursery, thinning, clearing undergrowth, removal of infested trees, road maintenance) is done by temporary personnel (70-80 men per year) taken on by the MCF. These seasonal workers are often marginal to production processes or have been expelled from industry following on industrial restructuring that leads to a surplus of labour, and often the chance of employment by the MCF on a temporary basis is their only possibility of remaining in work. From this point of view the MCF reaches the objectives and respects the principles set by its own statute, designed to satisfy the social needs of the resident population of the Valley. 1.4 The studied area: selection of the experimental data and methodology The selected sites were required to be representative of the multiple functions of the forest. Areas where an utilisation with not ordinary techniques was forecasted in a short time were preferred. Three sites were chosen from a larger initial sample of 8. The selected sites represented three different situations where protection concerns must integrate wood production, and eventually drive it. The first site was located in Sadole valley, Ziano municipality, Corona di Sadole locality (management compartment no. 40). This site represented one extreme, where the needs of hydrologic protection were prevalent. The second site was located in the Cadino valley, Castello di Fiemme municipality, Costa dei Casoni locality (man. comp. no. 25). This site was chosen because it represented the average forest conditions in the MC forests. Namely, a production forest in steep terrain, where hydrologic protection and wood production are balanced priorities. The third site was located around the Lavazè pass, Varena municipality, Palua- Malga Ora locality (man. comp. no ). Here we got another extreme: a production forest in even terrain, close to a main tourist area. In this case, wood production is strongly conditioned by the need of protecting the recreational value of the forest Inventory procedures for stands For the ecological, sylvicultural and forest mensuration description we used a method as similar as possible of that used by the project coordinator and the other partners. 16 ISAFA Comunicazioni di ricerca 98/1

15 La seconda area è stata identificata in Val Cadino, nel comune di Castello di Fiemme - località Costa dei Casoni (parcella n. 25). Quest'area è stata scelta perchè rappresenta una condizione media riscontrabile nelle foreste della MCF: un bosco produttivo posto in terreno pendente, dove la funzione produttiva e quella protettiva devono essere integrate in modo equilibrato. La terza area è stata individuata presso il Passo di Lavazè, in comune di Varena - località Palua-Malga Ora (parcelle n ). Qui si verificava un altro caso alquanto significativo: quello di una foresta produttiva collocata in un contesto morfologico (soprattutto con riferimento alla pendenza) poco sfavorevole, rientrante però in un territorio ad elevata vocazione turistica. In questo caso, lo sfruttamento produttivo era fortemente condizionato dalla necessità di dare modo alla funzione ricreativa del bosco di esplicarsi al meglio Procedure d'inventario dei soprassuoli Per quanto riguarda le procedure relative alle descrizioni ecologiche, selvicolturali e dendrometriche si sono utilizzati metodi il più possibile simili a quelli adottati dal coordinatore del progetto e dagli altri partner. Delle aree di saggio temporanee sono state localizzate sui nodi di una griglia di 50 x 50 m, con un lato parallelo alle curve di livello: la distanza lungo la massima pendenza è stata corretta in funzione della pendenza. Altimetro e fettuccia metrica sono state impiegate per spostarsi da un'area a quella successiva. Presso ciascun' area si è effettuata una descrizione sintetica delle caratteristiche stazionali e di quelle selvicolturali, interessando i 2500 m 2 circostanti. Circa ogni 5 di questi rilievi speditivi è stato effettuato un rilievo dendrometrico completo su un'area di saggio estesa 600 m 2. In questo caso, oltre alla raccolta degli altri dati, si provvedeva al rilievo delle dimensioni diametriche ad 1,3 m, delle altezze dendrometriche, dell'incremento radiale e di alcuni attributi relativi ad eventuali ceppaie presenti. Queste aree sono state rese permanenti, in vista di un loro controllo nel futuro, picchettandole e descrivendole monograficamente. Il sistema di rilievo si è dimostrato rapido e facile da attuare e il campionamento è stato realizzato senza grossi intoppi, tranne che nei tratti più ripidi, dove si è rivelata determinante la presenza di ostacoli, affioramenti rocciosi o l'andamento irregolare delle curve di livello Produttività del lavoro e impatto delle utilizzazioni In tutte e tre le aree sperimentali è stato effettuato uno studio dettagliato della produttività e dei tempi di lavoro sulla base di un protocollo di rilievo concordato in precedenza con gli altri partner. I tempi di lavoro sono stati registrati impiegando tabelle cronometriche standard e mini-computers portatili - dotati dell'apposito software SIWORK. I costi macchina sono stati calcolati secondo il metodo di MIYATA (1980) adattato alla specifica situazione italiana. Il calcolo dei costi è riportato in appendice, dove il lettore può controllare tutte le ipotesi considerate in questo caso: giornate di lavoro annue, durata della macchina, ecc. Temporary sample plots were located at the knots of a 50 x 50 m grid with a side along the contour line; the distance along the maximum slope was corrected. Altimeter and tape measure were used to move from a sample point to the other. At each sample point a synthetic description of sites characters and sylvicultural aspects was made in an area of 2,500 m 2. Complete forest mensuration surveys were made each 5-6 points on an area of 600 m 2. In this case dbh, height of trees, radial increment, and stumps were measured in addition to the other data collection. These areas are permanent sample plots where the central point has been staked out and a short monographic description was done. The survey method adopted was quick and easy excepted in very uneven zones where obstacles, emerging rocks and an irregular contour line did not allow a regular sampling Productivity and logging operation impact For each study area detailed time-studies were performed according to the protocol previously agreed with other partners. As regards the data collection in the experimental sites, times were recorded with time-study stopwatch boards and HUSKY Hunter 16 handheld computers - fitted with the SIWORK 3 time-study software. For the three observed sites, machine costs have been calculated with the MIYATA method (MIYATA 1980), adapted to the Italian situation. Costing is reported in Appendix, where readers can check all the hypotheses made for this specific case (working days/year, service life, etc.). The study recorded all damage inflicted to the remaining trees, the regeneration and the soil. Damage to residual trees was measured in three 40 x 20 m plots - one inside each of the four patches. The four plots were comparably large, and would cover a substantial part of the patches. All trees in each plot were inspected and the total number recorded. The species and the dbh of each tree was entered in the inspection form. This contained cases for entering the length, the width, the depth and the height from the ground of eventual wounds. The alledged cause of the wound would also be noted. Damage to regeneration was measured in three smaller 5 x 10 plots, located inside the previously mentioned plots. All seedlings were recorded in a special form, giving indication about species and height class. When found, damage would be noted in a seedlings record - and attributed to one of the damage classes (broken, bent, uprooted, debarked). Soil disturbance was assessed over the same three 40 x 20 m sample plots, used to evaluate damage to the residual trees. The plots had been laid parallel to the prevalent direction of machine traffic. Visual inspection of soil disturbance was carried in each plot, using a 3 x 3 m grid (28 intersection points per plot). The area around each intersection point was inspected and attributed one of the following disturbance classes: ISAFA Comunicazioni di ricerca 98/1 17

16 Lo studio ha incluso un rilievo dei danni arrecati al soprassuolo residuo, alla rinnovazione ed al suolo forestale. Il danno al soprassuolo residuo è stato misurato su parcelle di 40 x 20 m, piazzate a due a due in ciascuna buca. Tutti gli alberi posti all'interno di ciascuna parcella sono stati ispezionati e registrati in un'apposita scheda. Per ciascun albero si è rilevata la specie, il diametro a petto d'uomo, la lunghezza, la larghezza e la gravità di eventuali ferite. Per queste ultime si è annotata anche l'altezza da terra e la possibile causa (abbattimento, esbosco, rotolamento sassi etc.). In modo analogo, sono state registrate anche le eventuali vecchie ferite causate da interventi precedenti. I danni alla rinnovazione sono stati misurati in parcelle più piccole - 5 x 10 m - anch'esse piazzate a due a due all'interno di ciascuna tagliata. Qui è stata registrata la presenza dei semenzali, annotando la specie e la classe di altezza. Quando presente, si classificava anche il tipo di danno (soggetto spezzato, piegato, sradicato, scortecciato). Entrambi questi protocolli di rilievo erano stati sviluppati precedentemente in collaborazione con il CTBA nel corso di un altro progetto europeo (Azione Concertata AIR CT ). Il disturbo al suolo è stato stimato sulle stesse parcelle usate per la valutazione dei danni al soprassuolo residuo (20 x 40 m). Queste erano disposte con il lato maggiore parallelo alla direzione di esbosco prevalente. L'impatto è stato stimato tramite ispezione visiva realizzata in corrispondenza di ciascuno dei nodi di una rete di 3 x 3 m sovrapposta alla parcella di 20 x 40 m. L'area circostante a ciascun nodo era aggiudicata ad una delle seguenti categorie: - Nessun disturbo visibile - Asportazione della lettiera - Esposizione del suolo minerale: profondità < 5 cm - Esposizione del suolo minerale: profondità > 5 cm - Leggero accumulo di ramaglia (altezza < 30 cm) - Forte accumulo di ramaglia (altezza > 30 cm). Questo metodo è un adattamento di quello impiegato in Columbia Britannica dal FERIC (LEGAULT & POWELL, 1975). Gli autori sono a conoscenza dell'esistenza di numerosi altri metodi impiegati in tutto il mondo e sottolineano la necessità di giungere ad una maggiore standardizzazione (THOMPSON ET AL., 1997). Il metodo FERIC è stato scelto per la sua semplicità. Certo la stima a vista può fornire informazioni approssimate circa il reale impatto subito dal suolo, ma è stato considerato superfluo spingere più a fondo l'accuratezza delle misure - in una tematica ancora poco esplorata ed oggetto di controversie. - No visible disturbance - Litter removed - Mineral soil exposed: depth < 5 cm - Mineral soil exposed: depth > 5 cm - Light slash cover - Heavy slash cover This system is an adaptation of the soil disturbance classification used in British Columbia by FERIC (LEGAULT & POWELL, 1975). The authors are aware of the large number of such classifications used world-wide, and of the need for standardisation (THOMPSON ET AL., 1997). The FERIC classification was selected for its simplicity: visual assessment can give limited information only, and we though it useless trying to push the method towards extreme accuracy. 18 ISAFA Comunicazioni di ricerca 98/1

17 PARTE SECONDA PART TWO ISAFA Comunicazioni di ricerca 98/1 19

18 2. Sito sperimentale: Corona di Sadole 2. Experimental site: Corona di Sadole 2.1 Descrizione del sito Caratteri stazionali La Val Sadole è una valle laterale posta sulla sinistra orografica della Val di Fiemme. Ha inizio poco a sud dell'abitato di Ziano e termina sulle pendici del M. Cauriol. Il fondovalle è percorso da una stradina sterrata camionabile, che collega il rifugio e la malga Cauriol alla valle principale. Il versante interessato è posto sulla destra orografica della Val Sadole ed è delimitato, a monte, dal crinale che dalla cima Canzenagol (2.457 m) scende in direzione di Ziano e, a valle, dalla carrareccia e dal rio omonimo. Solcato da numerose incisioni, canaloni da valanga e rii, il versante presenta forte acclività e presenza di pareti rocciose, con fenomeni di crollo e rotolamento di elementi lapidei. La particella allo studio, che coincide con la sezione n. 40 del piano silvo-pastorale del IV distretto della M.C.Fiemme, presenta gli stessi limiti naturali, a monte e a valle, sopra descritti per il versante. A sud è delimitata dai pascoli ed incolti produttivi che risalgono da malga Sadole, mentre a nord è separata dalla sezione n. 41 dal rivo che scende da malga Canzenagol. Il sito è caratterizzato da una morfologia estremamente accidentata, accompagnata da forte pendenza (tab. 2.1). La pendenza media è infatti di 32. Sono evidenti due "corone" rocciose, che occupano buona parte della fascia mediana della particella, percorrendola quasi interamente e dividendola in tre settori. Meno evidenti dal fondovalle, ma tuttavia assai frequenti, sono altri speroni rocciosi o massi anche di grandi dimensioni diffusi su gran parte della superficie. Ad aumentare l'accidentalità contribuiscono inoltre i numerosi macereti e ghiaioni, anche estesi, in alcuni casi costituiti da massi di grandi dimensioni. Frequenti sono gli avvallamenti con decorso parallelo alla linea di massima pendenza. La maggior parte di essi è interessata dallo scorrimento dell'acqua solo periodicamente o presenta lievi segni di scorrimento superficiale. A carattere più persistente sono i due rivi centrale e di confine. Altimetricamente la quota varia da un minimo di m (a livello del rio Sadole) ad un massimo di m, mentre l'esposizione prevalente è quella ovest. Nonostante il carattere alquanto impervio, il sito è quasi interamente accessibile a piedi. Geologia: il substrato è costituito da riolite porfirica a copertura detritica fine. I processi orogenetici danno luogo prevalentemente a suoli bruni lisciviati o podsolizzati per lo più di media profondità. Clima: non si dispone di dati specifici locali. Tuttavia è lecito supporre che l'andamento climatico non si discosti molto da quello della valle principale, per la quale sono disponibili le serie di dati delle stazioni termo-pluviometriche di Cavalese e Predazzo. In generale il clima può essere inqua- 2.1 Description of the site Site attributes Sadole Valley is a secondary valley located on the left side of Fiemme Valley. It extends from south of Ziano village to Mount Cauriol slopes. There is a unpaved road along the bottom valley connecting Cauriol refuge and an Alpine hut with the main valley. The interested area is located on the orographic right of the Sadole Valley. At the upper side it is bounded by the ridge which goes from Canzenagol mountain top (2,475 m) to Ziano, while at the bottom it is bounded by the cartway and the homonymous stream. The slope side is very steep. Several incisions, big avalanche canals and rills cross it. Rock faces are present; rock falls are very frequent. The parcel studied is the section no. 40 of the forest management plan of the Magnifica Comunità di Fiemme, 4 th district. Its natural upper and bottom limits are the same of those described for the mountainside. In the South it is bonded by grasslands and uncultivated lands from Sadole hut, while in the North the rill from Canzenagol separates it from the section no. 41. The place is extremely uneven, the slope is very high (see tab. 2.1). The average slope is 32. Two rock crowns take up a lot of the median zone, dividing the place in three sectors. Other rock spurs or are frequent on the most surface but less evident from the bottom valley. Numerous screes increase the accidentality. The sinkings are frequent along the lines parallel to the maximum slope. The flowing of the water occasionally interests most of them or they show very light signs of the flowing. The two rills (one in central position and one along the bound) are more persistent. The altitude goes from 1,420 m (the minimum value at the Sadole rill), to 1,865 m (maximum). West is the prevalent exposure. Despite its accidentality, terrain is almost completely accessible on foot. A thin detrital layer covers a cryolitic and porphiritic substratum. The orogenetic process originates medium deep-leached or podsolized brown soils. Specific local data are not available. However it is possible to consider the similar climate conditions of Fiemme Valley, where climate data are supplied by the thermal-pluviometric stations of Predazzo and Cavalese. In general the climate can be considered similar to an endoalpine climate tending to the continental one. The yearly precipitation is less than mm but it tends to concentrate during the vegetative period (June-August). The average monthly temperatures are between -1.3 C to 18 C. The forest cover is present up to 2,000 m of altitude; above that the surface is covered by Alpine grassland and rocks. 20 ISAFA Comunicazioni di ricerca 98/1

19 drato come clima endo-alpino tendente ad un carattere continentale, con precipitazioni totali annue inferiori ai mm e concentrate nel periodo vegetativo (giugno-agosto). Le temperature medie mensili variano da - 1,3 a + 18,0. La copertura forestale arriva fino a quota m circa. Oltre tale limite la superficie è coperta da praterie alpine e da rocce. I boschi, descritti in seguito, sono costituiti in gran parte da consorzi puri di abete rosso o misti a prevalenza della stessa specie (peceeta subalpina). I rilievi inerenti lo strato erbaceo, condotti secondo un protocollo di rilevamento speditivo in uso nella prassi assestamentale (tab. 2.2), hanno messo in luce una copertura media del 53%. Soltanto nel 2% delle osservazioni il terreno risulta completamente scoperto da vegetazione erbacea. Tra i gruppi floristici prevalgono quelli a Vaccinium spp. e ad Aira flexuosa (frequentemente associata a Luzula albida), che rimarcano le condizioni di acclività ed aridità del sito, oltreché di acidità ed oligotrofia del substrato. Le specie indicatrici suggeriscono di poter ascrivere le formazioni della stazione alle peccete subalpine sottotipo xerico o s. tipico (DEL FAVERO, LASEN, 1993 e LASEN, 1994), che rientrano nell Homogyno-Piceetum di MAYER (1974). La componente arbustiva è relativamente abbondante (assente solo nel 30% dei casi). L'ontano verde costituisce la specie prevalente, ma in questo caso non si può parlare di uno strato sotto copertura in quanto gli ontaneti costituiscono di solito delle cenosi a sè stanti Prerogative funzionali e infrastrutture Il sito non presenta al suo interno particolari infrastrutture degne di rilievo: fa eccezione un unico sentiero, poco frequentato, che risale diagonalmente la particella. La copertura svolge un ruolo prevalente di protezione a persone e cose, contenendo i fenomeni franosi, il rotolamento di massi ed elementi lapidei agevolati dalla ripidità dei versanti. La tabella 2.7 mostra infatti che il 13% della superficie è interessato da frane o da rotolamento di massi. Fenomeni di erosione superficiale, smottamenti e valanghe non sono molto frequenti, anche se non del tutto assenti, come verrà descritto nel successivo paragrafo. Il bosco costituisce poi una importante fonte per la produzione di materia prima ed inoltre svolge un ruolo importante nella creazione del paesaggio e per le attività di tipo turistico-ricreativo. In estate infatti la val di Sadole è intensamente frequentata da turisti ed escursionisti, agevolati dalla strada sterrata che consente l'accesso ai mezzi motorizzati fino quasi alla zona delle malghe. L'area è inoltre coperta da una fitta rete di sentieri e vie alpinistiche che consentono l'accesso ad importanti vette della catena del Lagorai. L'escursionismo e l'alpinismo rappresentano le attività maggiormente praticate dai visitatori. Parte dei visitatori si dedica inoltre alla raccolta di funghi. Per quanto riguarda l'aspetto faunistico, è da segnalare la presenza di popolazioni di tetraonidi (gallo cedrone soprattutto). The forests, described below, are mainly subalpine pure spruce stands or mixed stands where spruce prevails (Piceetum subalpinum). In regard to the herbaceous layer, 53% of the surface is covered by some forms of ground flora (Tab. 2.2). Only 2% of the surface observed does not show herbaceous cover. The main floristic groups are Vaccinium spp. and Aira flexuosa.this vegetation is typical of a very steep and dry site. The characteristic species permit to classify the forest as the subalpine spruce stand (xeric or typical type - DEL FAVERO & LASEN, 1993; Lasen, 1994) called Homogyno- Piceetum by MAYER (1974). The shrubs are quite abundant (only 30% of the cases do not show them). Alnus viridis is the prevailing species. In this case it is not possible to define this layer as undergrowth because the forest of alders represents a typical coenosis Equipment, infrastructure and main functions Particular infrastructures are not present in the place: besides the road in the valley bottom only one path goes diagonally on the slope. The forest cover has a primary role of protection for the people and the infrastructures, limiting the breakdown and the rocks rolling caused by the steepness of the slope. In fact the 13% of the surface of the Sadole area are interested by rocks-fall and rocks rolling (consequence of very steep slope, presence of rock faces, etc.) (tab. 2.7). Phenomena of superficial erosion, landslides, and avalanches are quite infrequent. The forest cover is also a source of wood production. Besides it has an additional role in landscape and recreation. In Summer Sadole is frequented by tourists and excursionists, because access is helped by the unpaved road which allows driving up to the high valley. This is connected to the most important peaks by a thick net of paths and Alpine roads. The compartment is crossed diagonally by a main thin path which connects the road in the bottom with the Canzenagol hut. The hiking and the mountain climbing are the main activities of the visitors. Moreover the forests represent a destination for the mushroom pickers. The valley has no special landscape or faunistic value except for the presence of capercaillie. Big size trees are sporadic The past: calamitous events and sylvicultural interventions Clear signs of calamitous events, as avalanches, are evident in the upper side of Sadole valley. The studied side is interested by those phenomena connected with the morphology, the steep slope, the peaks and slopes without vegetation cover the big canals of screes and detritus. In 1915 the avalanche from Busa Alta zone was extraordinary. It arrived at the bottom valley destroying the forest and the prisoner huts built at the opposite side where the avalanche fell, causing some victims too. Avalanches phe- ISAFA Comunicazioni di ricerca 98/1 21

20 Soggetti arborei monumentali o di dimensioni rilevanti sono sporadici Il passato: calamità e pratiche selvicolturali pregresse La val Sadole, soprattutto nella porzione superiore, porta evidenti segni di eventi calamitosi di tipo valanghivo. Il versante allo studio risulta particolarmente interessato da tali fenomeni associati alla morfologia, alle elevate pendenze, alle creste e pendici in quota prive di vegetazione, ai canaloni di macereti e detriti incoerenti. Testimonianze tramandate parlano della valanga eccezionale del 1915 che, distaccatasi nella zona della Busa Alta, raggiunse il fondovalle e distrusse, oltre al bosco presente, le baracche dei prigionieri situate sulla sponda opposta rispetto a quella di caduta della massa nevosa, provocando anche delle vittime. Evento eccezionale a parte, questa valanga si verifica annualmente, soprattutto in primavera, frazionandosi talvolta in vari rami. Nel marzo 1974 un'altra valanga con carattere di eccezionalità, partita però questa volta dal versante sinistro della valle, travolse e danneggiò gravemente la malga Sadole. Nell'inverno '76-'77 la particella 40 fu interessata da una valanga proveniente dai canalini sovrastanti, che travolse il bosco e, superando i salti di roccia, arrivò sulla strada forestale sottostante. Dai numerosi canali, detti "fontanoni", che scendono dal crinale sotto la cima Calzenagol, si staccano irregolarmente delle valanghe. Le masse nevose si arrestano di solito alla base dei canali, ma quelle che percorrono i tre canali più settentrionali, l'ultimo dei quali interessa la sezione 40, arrivano spesso ad ostruire la strada camionabile. All'interno della particella considerata si verificano inoltre periodicamente scivolamenti di manto nevoso di impatto non troppo elevato, soprattutto in corrispondenza dei ghiaioni o degli impluvi coperti da vegetazione tipica delle aree "a disturbo periodico" (formazioni ad ontano verde, altri arbusti ed alberi ricurvi o contorti). Le formazioni pure o a dominanza di abete rosso del sito, marcatamente coetanee e con predominanti funzioni protettive, presentano problemi associati alla loro localizzazione nella fascia vegetazionale superiore; tra queste evidenti difficoltà di rinnovazione (o allungamento del periodo), periodo vegetativo ridotto e, viceversa, lungo periodo di accumulo della neve, nonché difficoltà di decomposizione della lettiera. In tali situazioni è di norma prevista l'applicazione del taglio raso a buche o a gruppi e, occasionalmente il taglio a scelta per pedali. La pratica consente di frammentare, a livello di paesaggio, la struttura coetanea, pur mantenendone l'assetto localmente. La struttura (fig. 2.1), tendenzialmente coetaneiforme, compatta e, in varie situazioni, notevolmente invecchiata, è il risultato delle difficoltà di utilizzazione, che, tranne il prelievo di piccole porzioni nella parte inferiore, più comoda, hanno privilegiato, in passato, soltanto interventi di tipo occasionale. L'unico intervento di una certa portata, una fratta verticale a raso nella porzione centrale, risale ad una ventina d'anni fa. Interventi di rimboschimento con abete rosso e larice e il lento insediamento della rinnovazione naturale, stanno lentamente ripristinando la copertura, ostacolata dal denso tappeto di Calamagrostis villosa. struttura area utilizzata disetaneo multiplano maturo adulto perticaia spessina novelleto vuoto Figura Sito di Sadole: struttura dei popolamenti. stand structure harvested area uneven-aged more-storied mature adult pole wood saplings young growth empty nomena recur yearly, particularly during the spring. In March 1974 another avalanche from the left of the valley swept away and damaged the Sadole hut. In the winter an avalanche from the upper canals interested the parcel no. 40, it swept away the forest and through the rock faces arrived on the forest road below. Irregular avalanches come off from the numerous canals, called fontanoni, which go from the ridge under the Canzenagol peak. The snowy masses usually stop at the end of the canals, but the masses which go through the three northern canals (one of them interested the parcel 40), often block the levelled road. Snow blanket sliding (not very heavy) periodically happen into the area, particularly near the screes and impluviums covered by the typical vegetation of the periodical disturb area (groups of alders, shrubs or twisted trees). The even pure stands of Picea abies or with dominance of spruce have a protection function, but they have some problems connected with their location in the upper % Figure Site of Sadole: stand structure. % 22 ISAFA Comunicazioni di ricerca 98/1

21 2.2 La selvicoltura attuale L'inventario dei popolamenti Le tre zone, delimitate longitudinalmente dai salti di roccia, sono così caratterizzate: nella parte superiore prevale la tipica pecceta subalpina a densità colma, con piante mature, disposte in modo compatto, tranne che in piccole chiarie, con tratti di assetto multiplano concentrati soprattutto nel settore sud-orientale. Nella parte mediana prevale il bosco maturo, con soggetti di notevoli dimensioni e densità a tratti più rada rispetto alla zona superiore. Frequente è la presenza di nuclei di rinnovazione nei piccoli vuoti e intorno agli impluvi. La zona inferiore, soggetta a qualche sporadico intervento in passato in quanto meno ripida e più prossima alla strada, è caratterizzata da popolamenti adulti alternati da tratti di fasi giovanili e di bosco stramaturo. La rinnovazione (tab. 2.3) non risulta particolarmente abbondante (mediamente intorno al 23%). Le specie presenti rispecchiano sostanzialmente la composizione del soprassuolo, con una prevalenza dell'abete rosso e una certa partecipazione di sorbo e larice. Il sorbo colonizza soprattutto le aree scoperte, mentre per il larice si osserva una partecipazione maggiore nella rinnovazione rispetto alla frazione presente nei soprassuoli maturi, indicando una importante tendenza all' aumento della biodiversità. Le condizioni sanitarie del novellame sono buone. I pochi casi di danno segnalati (solo l'11% della rinnovazione mostra danni di medio o elevato livello) sono causati da eventi meteorici o da brucatura, che in ogni caso non compromettono l'affermazione e l'avvenire delle piantine. I popolamenti puri di abete rosso rappresentano quasi il 95% del totale (tab. 2.4). I consorzi misti di picea con larice, pino cembro e abete bianco sono meno del 5%. Sono presenti sporadicamente, soprattutto negli impluvi, presso i macereti e lungo i canaloni da valanga, alneti (Alnus viridis) e boscaglie a Sorbus spp. Altre latifoglie come l'acero montano e il pioppo tremolo, anch'esse sporadiche, contribuiscono ad elevare la biodiversità specifica dei popolamenti. Sotto il profilo della suddivisione strutturale si osserva una prevalenza della componente coetanea, in particolare dello stadio maturo- stramaturo (40%) ed adulto. La struttura monoplana dei soprassuoli scaturisce dalla tendenza naturale verso tale assetto della specie portante (Picea). In alcuni casi si tratta poi di popolamenti particolarmente invecchiati, condizioni, queste, create dalle difficoltà di utilizzazione, soprattutto in passato. E' da segnalare inoltre che verso il confine con la sezione 41 è presente un popolamento a struttura irregolare, multiplana (disetaneiforme), con inserimenti di nuclei maturi/ stramaturi, con alberi di notevoli dimensioni. La densità (tab. 2.4) delle fustaie, con riferimento soprattutto a quelle mature o stramature, è buona e regolare, o con presenza di piccole aperture, soprattutto nella parte superiore, più irregolare nella parte intermedia per la presenza delle pareti rocciose. La parte inferiore è occupata da un soprassuolo presumibilmente più giovane, dimensionalmente adulto, interrotto però da nuclei di spessina, perticaia, novelvegetation belt. In this area the regeneration is very difficult (or the regenaration period is longer), the vegetative period is reduced, the snow is accumulated for a long time, and the decomposition of the litter is very slow. In these cases a clear cutting by holes or by groups, and occasionally a selection system for single tree, is used, keeping the same order locally. The evenaged structure (fig. 2.1), compact, several times an old structure, is the result of neglected harvesting. Few utilizations were done in the lower side, easier to reach, while in the other side the interventions were occasional. Twenty years ago a substantial exploitation was done by clear cutting of a vertical strip in the central part. A reforestation with P. abies and L. decidua and the slow growing of the natural regeneration are slowly restoring the cover. Difficulties by vegetation of Calamagrostis villosa are given there. 2.2 Sylviculture Stands inventory The tree sectors, delimited along the longitudinal way by rock faces, have the following characteristics: in the upper side the typical subalpine forest of Picea abies Karst. prevails. The forest is very thick, very close mature trees dominanted. In the south-eastern sector multi-storied stands are present. In the intermediate place the mature stands prevail. The trees have big size, the density is thinner as regard the upper side. The regeneration is frequent in the little empty spaces and around the impluviums. The adult stands with young growth tracts interspersed with over mature stands characterize the lower side, which was interested by sporadic utilization in the past, because it is less steep than the other side and it is located near the accessible road. The regeneration is not abundant (mean value around 23%) (tab. 2.3). The present species reflect the composition of the stand. P. abies prevails with Sorbus spp. and Larix decidua Mill. While the Sorbus, especially diffused in the clearing, will be substituted by the coniferous trees in the future, the L. decidua regeneration, bigger in percent than the primary stand, should indicate the encouraging increase of the biodiversity. The health conditions of the young growth are good. The few cases of damage (only the 11% of the regeneration shows medium or high level of damage) are caused by meteorological events or browsing, anyway they will not compromise the future growth of the young trees. The pure forest of Picea abies Karst. represents the 95% of the total (tab. 2.4). The mixed stand of P. abies, L. decidua Mill., Pinus cembra L. and Abies alba Mill. are less than 5%. A. viridis and Sorbus spp. are sporadically present, especially in the impluvium, screes, and along the big avalanche canals. Broad-leaved trees as Acer pseudo- ISAFA Comunicazioni di ricerca 98/1 23

22 leto ed anche da gruppi stramaturi, che contribuiscono all'aspetto scenico ed alla diversità strutturale del complesso. Esaminando la ripartizione dei soggetti (tab. 2.8), facenti parte dei vari stadi di sviluppo, secondo classi diametriche, non si segnalano particolari distribuzioni anomale, come si può notare dal grafico di figura 2.2. Esso rappresenta la ripartizione delle frequenze nelle classi diametriche secondo i tipi strutturali individuati per i principali gruppi di composizione. In particolare, per la pecceta pura, sono evidenziati gli andamenti degli assetti di tipo coetaneo, dalla spessina allo stadio maturo (compreso lo stramaturo) e quello di tipo multiplano, mentre per la pecceta mista, meno rappresentata, è presente la sola struttura multiplana. Appare evidente una certa disformità nella distribuzione diametrica dei due tipi multiplani: quella della pecceta pura presenta un andamento con picco di frequenza nelle classi diametriche inferiori, mentre per la pecceta mista il picco maggiore è spostato dalla parte dei diametri medio-alti che sottende un probabile eccesso di soggetti in tale settore. La stessa ripartizione è stata impiegata per mettere in luce la variazione spaziale della diversità strutturale dei popolamenti (tab. 2.8). Per ciascuna area di saggio è stato perciò calcolato l'indice di diversità di Shannon 2. I valori medi dell'indice per tipo strutturale presentano il loro massimo (1,32) in corrispondenza dei boschi disetanei o multiplani, fatto che costituisce d'altra parte il risultato più logico. La diversità strutturale decresce poi costantemente passando alle fustaie mature, adulte, perticaie, fino a raggiungere il minimo (0,87) con le spessine. Se si stratificano i popolamenti per classi provvigionali, si osserva che il valore più alto di diversità è appannaggio dei boschi che presentano un livello medio in termini di massa, seguiti da quelli a massa elevata. Come accennato, conformemente al protocollo di rilievo ecologico-selvicolturale concordato con gli altri partner, l'analisi relativa all'assetto strutturale delle formazioni è stata estesa anche alla valutazione degli spazi verticali occupati dalla vegetazione. Suddiviso pertanto idealmente il piano verticale in quattro livelli, a partire dal primo in alto, si è stimata sinteticamente per ciascuno di questi la percentuale di copertura della vegetazione. Nel grafico che segue (fig. 2.3) è riportata una rappresentazione sintetica, per tipi strutturali, degli strati "vegetati" nel sito di Sadole (confronta anche i dati di tab. 2.9). Come si può notare, in taluni assetti giovanili (novelleto e perticaia) sono presenti anche talune riserve del popolamento precedente. Complessivamente la maggiore copertura del profilo verticale (tab. 2.9) è assicurata dai popolamenti multiplani. Seguono nell'ordine gli assetti di tipo coetaneo maturo e via via quelli afferenti agli stadi di sviluppo inferiori. Portamento e qualità dei soggetti arborei (tab. 2.5): le condizioni della chioma non denotano particolari anomalie da addebitare a stati di deperimento o di difficoltà di sviluppo. 2 Calcolato secondo l'algoritmo: Shi = Σp i. ln (p i ) dove p i è la frequenza relativa di individui nella classe diametrica i- esima. Figura Sito di Sadole: distribuzione di frequenza del numero di alberi secondo classi diametriche per i diversi tipi di popolamento. Figure Site of Sadole: diameter distribution of the trees for the different stand types. platanus L. and Populus tremula L. increase the bio-diversity. The structure partition of the stand is almost even-aged; mature, over mature stand (40%) and adult trees prevail. The one storied structure of the stands depends on the natural tendency of the primary species present (P. abies). In some cases this structure with very aged stands is the consequence of the difficulty of harvesting (especially in the past). Near the section 41 uneven-aged stands, more storied, with groups of mature and over mature big size trees, are present. The density of the high stands (tab. 2.4), in regard to those mature and over mature structures, is good and regular. In the intermediate side the density is more irregular for the presence of rock faces. A probably younger stand, with big size trees, thick, pole wood, young growth and some ma- 24 ISAFA Comunicazioni di ricerca 98/1

23 Figura Sito di Sadole: spazio occupato da vari tipi di popolamento in termini di copertura del profilo verticale. Figure Site of Sadole: space of the different stand types in terms of vertical profile cover. I difetti dei fusti riguardano l'84% dei soggetti e ricadono soprattutto nella categoria di accentuata sciabolatura (53% dei casi) connessa all'elevata acclività. Consistente è anche l'aliquota (18%) di piante doppie. I danni ai fusti arborei sono principalmente di origine meteorologica (vento, neve, fulmini) e in tale categoria sono da inserire anche quelli segnalati come "rotture" o derivanti da "schianti". Passando ad esaminare i dati più strettamente dendrometrici (tab. 2.6), nonostante le difficili condizioni stazionali, ma per effetto anche dell'invecchiamento dei soprassuoli, si osservano più che discreti valori di area basimetrica, con il 61% oltre 40 m 2 /ha, e provvigionali (oltre 600 m 3 /ha in media). L'incremento corrente è mediamente di 3,9 m 3 /anno ed oscilla dai 10 m 3 dei popolamenti multiplani misti a 2,8 m 3 delle peccete pure mature. L'incremento percentuale, stante la fase di declino dei popolamenti maturi e stramaturi, largamente presenti, si colloca in gran parte nella fascia più bassa di valori (<1%). E' sintomatico al proposito che il valore più elevato è prodotto dai popolamenti multiplani (1,1% e 1,4% - tab. 8) dotati per loro natura di maggiore dinamismo. I valori del rapporto di snellezza si collocano in prevalenza nella fascia inferiore, dimostrando pertanto che il complesso non presenta soverchi problemi di stabilità dovuta ad anomalie di sviluppo dei fusti. Tale problema sussiste infatti soltanto nel 3% dei casi, nei quali sono presenti individui con un valore superiore a Diagnosi selvicolturale A conclusione della disamina sulle condizioni stazionali, ecologiche e dendrometriche si possono trarre le seguenti indicazioni. Essendo la funzione prevalente della copertura forestale la stabilità stessa dei soprassuoli e la prevenzione di fenomeni di dissesto idrogeologico, quali frane, smottamenti e ture and over mature groups of trees covers the lower side, giving it the diversity of the whole structure and increasing the scenic beauty. The distribution of the trees into the diametrical classes (tab. 2.8) is quite regular as figure 2.2 shows for the different stand types. The graphic shows the frequency of the diametrical classes in regard to the structural types for each species group. In the case of pure forest of P. abies, both the evenaged stands (pole wood, adult, mature and over mature stands), and the more storied stands, are represented; while in the case of the mixed forest of spruce (not very frequent), only the more storied stand is indicated. Comparing the two more stored stands, it is possible to note that the more storied structure from mixed forest has the major frequency in the medium-high diametrical classes which means a probable excess of stems in this range; vice versa the more storied structure from pure forest has the maximum frequence of trees in the lower diameter classes. The same partition was used on to highlight the spatial variation for the stand structural diversity. The Shannon index 2 was calculated for each sample plot. The more storied structure and the uneven age stand have the highest average value of Shannon index (1.32) as it is the most logical espected result (tab. 2.8). Structure diversity decreases constantly going to the mature, adult, pole wood high forest. The lowest value (0,87) is reached by the sapling. If we divide the stands by growing stock classes, we can ob- 2 Calculated using the algorithm: Shi = Σp i. ln (p i ) where p i is the relative frequency of the individuals into the i diametrical classes. ISAFA Comunicazioni di ricerca 98/1 25

24 Figura Sito di Sadole: massa per ettaro dei popolamenti. Figure Site of Sadole: growing stock of the stands. valanghe, è da ritenere che gli assetti forestali migliori sono quelli che ottimizzano in primo luogo tale funzione. A tal fine, a parità delle condizioni fisiche (pendenza) e geo- pedologiche, sono più vantaggiosi i soprassuoli che assicurano la migliore protezione del suolo contro l'azione battente della pioggia e contro l'innesco di fenomeni di ruscellamento e di erosione. In senso positivo agiscono pertanto gli attributi associati ad una buona copertura del suolo (da quella arborea, possibilmente stratificata, a quella arbustiva ed erbacea) e ad un elevato equilibrio dei soggetti arborei (portamento, forma della chioma, coefficiente di snellezza). Tali attributi paiono soddisfatti al meglio dall'assetto di tipo multiplano e disetaneo, come peraltro confermato anche dai risultati di copertura del profilo verticale, o anche da una giustapposizione contigua in senso planimetrico di piccoli gruppi coetanei. 2.3 Strategia d'intervento Finalità a medio e lungo termine In questo, come anche negli altri due siti, i criteri adottati nella pianificazione si ispirano alle esigenze colturali dei singoli popolamenti, focalizzando l attenzione soprattutto sulla gestione selvicolturale delle unità particellari, trascurando la normalizzazione planimetrico-cronologica della compresa. Stante la quasi totale assenza di interventi in passato e lo stato di avanzato invecchiamento di buona parte dei soprassuoli si è previsto di dare inizio ad una fase di rinnovamento dei popolamenti maturi e stramaturi, procedendo gradualmente a partire dai nuclei che si trovano nelle migliori condizioni stazionali, soprattutto in riferimento alla stabilità dei soprassuoli. Si intende altresì intervenire intorno ai nuclei di rinnovazione naturale già affermata o creando appositamente con il taglio l'effetto margine per favorire l'ulteriore insediamento del novellame. A tale riguardo il piano economico vigente ha stimato la ripresa (metodo selvicolturale) sulla base degli interventi specifici previsti, a carico soprattutto dai soprassuoli maturi in fase terminale, una volta stabilita la priorità di smantellamento dei vari comparti. Nel decennio si prevede di prelevare circa m 3, intervenendo perciò almeno una seconda volta, prima della scadenza del piano, nei popolamenti maturi e in quelli più giovani (diradamenti). Idealmente, con gli attuali tempi di reazione della rinnovazione, nell'arco di anni si preserve that the diversity is characteristic for the forest with a medium level of volume, following from those with high volume. In accordance with the other partners, using the same protocol of the ecological-sylvicultural surveys, an evaluation of the vertical spaces occupied by vegetation was recorded. The vertical plain was divided into four layers, and from the top one the vegetation cover was estimated as a percentage for each layer. The graphic below (fig. 2.3) shows the vegetation cover of the four layers into the different structural types (compare the data in tab. 2.9). As one can note, in the youngest structures (young growth stand and pole wood forest), some standing reserves from the previous stand, are present. The highest covers are corresponding with the more-storied stand, following from the mature even-aged stand and the younger stands. Habitus and quality of the trees (tab. 2.5): the crown conditions do not show particular symptoms of diseases or difficulty of growth. The 84% of the subjects show any faults of the stem. The 53% of the cases are tapering, connected to the high slope. The rate of double trees is quite consistent too (18%). The damages of the stems are principally caused by meteorological events (wind, snow, and lightning) that include crashes and breaking. In regard to the dendrometrical data (tab. 2.6) in spite of the difficult site conditions but given by the stand ageing, the values of the basal area and the growing stock are quite high (the 61% of the sample have more than 40 m 2 of basal area and the growing stock has an average value of 600 m 3 ). The current increment is meanly 3.9 m 3 per year and it is between 10 m 3 (for the multi-storied mixed stands) and 2.8 m 3 (for the pure and mature spruce forest). The percent increment is very low (less than 1%), this because the decreasing phase of mature and over mature stands. To find the highest values of increment (1.1%-1.4% - tab. 2.8) in the more-storied stands (more dynamic in comparison to the others) is considerable. Most of the height/diameter (H/D) ratio values are in the lowest range. This shows that there are not many prob- 26 ISAFA Comunicazioni di ricerca 98/1

25 sume di riuscire a interessare una parte cospicua dei popolamenti maturi. A tale scopo il tasso di utilizzazione (1,1%) viene mantenuto al di sopra del tasso di accrescimento Caratteri dell'intervento selvicolturale specifico Date queste premesse, nell'intervento di Sadole ci si è attenuti da una parte alle regole di trattamento generali applicate nella valle, operando degli interventi a buche all'interno dei popolamenti che presentano le maggiori esigenze di svecchiamento e di riattivazione dei processi rigenerativi, e dall'altra cercando di soddisfare le multi-funzioni di ordine protettivo, paesaggistico ed estetico-ricreativo. In relazione alle difficoltà stazionali sopra accennate, ma contemperando l'esigenza di rendere economicamente redditizio l'intervento in relazione al sistema di esbosco, si è cercato di limitare la portata planimetrica degli stessi, contenendo altresì la continuità spaziale delle tagliate e localizzando gli interventi nella porzione mediana radicata dai popolamenti più invecchiati e scarsamente strutturati. 2.4 Le operazioni di utilizzazione forestale Organizzazione del sito Le operazioni di utilizzazione sono state effettuate nel corso del 1996 e più in particolare fra il giorno 3 giugno ed il 12 luglio interessando in due aree (indicate di seguito con Area A e Area B). Un'unica impresa di lavori boschivi ha effettuato sia le operazioni di taglio ed allestimento del legname sia le operazioni di esbosco. La ditta opera da anni e svolge la propria attività prevalentemente per la MCF. La giornata lavorativa prevedeva 9 ore lavorative, con inizio dell'attività alle ore 7 del mattino, una interruzione di circa mezz'ora verso metà mattina per la colazione e di un'ora per il pranzo consumato al sacco in bosco verso le ore 14. Il lavoro quindi proseguiva fino alle 17,30. Questo orario di lavoro non comprende i trasferimenti dal luogo di residenza fino in bosco e dalla strada fino all'area operativa. Dall'imposto alla parte più alta della tagliata il trasferimento richiedeva quasi un'ora di cammino, da coprire in parte lungo un sentiero e in parte su terreno accidentato. La formazione professionale degli operatori, tutti residenti in Valle di Fiemme, a fronte di una lunga esperienza acquisita nell'impiego quotidiano di impianti a fune, risultava basata, come nella generalità dei casi, anche per l impiego di queste attrezzature complesse e pericolose, su processi di apprendimento di tipo learning by doing. Il titolare dell impresa forestale è tuttavia conosciuto a livello locale per la sua affidabilità e professionalità. Per qualche addetto si registra la partecipazione a dei brevi corsi sull'impiego della motosega. Le operazioni di abbattimento ed allestimento sono state effettuate da una squadra composta da due sole persone, fatta eccezione per alcune giornate nelle quali gli adetti che eseguivano il lavoro erano tre. Va rilevato inoltre che non sono state sempre le stesse persone ad effettuare il lavoro ma lems of stability caused by irregular growth. Only 3% of the cases show a ratio higher than Diagnosis about necessity of intervention After the examination of the stational, ecological and dendrometrical conditions it is possible to make the following remarks: the forest structures that give to the stand the stability controlling and the prevention of the hydrogeological instability (landslides, avalanches, etc.), are the best. The forest cover is very important for the stability. Under the same physical (slope) and soil conditions, the stands that have a good forest cover are preferred because phenomena of erosion and the flowing of the water are limited. The attributes, which show a good forest cover (more-storied stand structure, presence of shrubs or herbaceous cover) are good indicators of stability; a balanced presence of trees with a particular habitus and crown shape is important too. Generally these attributes are associated with the more-storied and uneven-aged structures, but it is possible to find them into a structure made of small evenaged groups put in horizontal juxtaposition. 2.3 Global strategy of intervention Aims of long term planning In this and in the other two sites the rules adopted for the forest planning are based on the sylvicultural needs of the various stands. Attention is given especially to the sylvicultural management of the compartments, while the normal growing stock method with area control/age-class system applied to the working circle is usually neglected. It is decided to begin a regeneration phase of the mature and over mature stands, starting from the groups that are in the best stational conditions (in regard to the stability of the stand). The decision depends on the absence of intervention in the past, and on the old state of most of the stands. Besides it is going to increase the young growth stand, cutting all around the natural regeneration groups. As this regards the current forest management plan has estimated the planned felling (sylvicultural method) on the basis of the particular interventions, which are especially going to be made in the over-mature stands, after the felling priority of the different areas is established. In the next ten years one plans to fell 3,500 m 3 of wood and therefore it will be necessary to harvest into the mature stand and into the younger stand (thinning) a second time before the end of the current management plan. In years most of the mature stands will be interested by utilisation. In that purpose the utilisation rate (1.1%) is maintained higher than the growth rate Sylvicultural intervention With these preliminary remarks, in Sadole area the general rules of treatments are followed, using the clear ISAFA Comunicazioni di ricerca 98/1 27

26 che si è verificato un frequente ricambio di addetti, causato da ragioni organizzative dell'impresa di lavori boschivi che operava in più cantieri contemporaneamente. In totale sono risultate sette le persone che si sono avvicendate nell'esecuzione del lavoro di utilizzazione. Nel corso delle operazioni di esbosco, l'operatore addetto all'argano si trasferiva alla macchina, percorrendo un sentiero che da un'altra strada forestale giungeva in prossimità della parte alta della particella. Gli assortimenti ricavati in funzione della destinazione del legname ottenuto dall'utilizzazione sono stati quelli classici del materiale da sega richiesto dalle segherie locali nonché dalla segheria della MCF, vale a dire tronchi di lunghezza pari a 2,50 e 4,20 m con diametro superiore a 12 cm. Tutto il materiale con diametro inferiore a tale misura è stato lasciato in bosco in quanto la sua utilizzazione anche come legna da ardere risulta antieconomica. Nel caso di presenza di marciume basale il fusto è stato depezzato fino alla parte sana; la parte di fusto danneggiato è stata quindi scortecciata (al fine di non favorire attacchi di insetti) e lasciata in bosco Taglio e allestimento L'abbattimento è stato effettuato con la motosega secondo il SWS (Short Wood System). Le operazioni di taglio ed allestimento hanno avuto inizio in una delle due aree interessate dall'utilizzazione e sono state eseguite da una squadra composta generalmente, come già detto, da due operatori. Una volta concluso il lavoro sulla prima delle due tagliate (Area A), mentre su questa iniziavano le operazioni di esbosco, sulla seconda tagliata (Area B) continuavano le operazioni di abbattimento, sramatura e depezzatura. Nella squadra, durante l'operazione di abbattimento, i due operatori procedevano a turno, alternandosi alle fasi operative: un addetto eseguiva il taglio della pianta mentre il secondo coadiuvava il compagno in operazioni accessorie quali il calzamento dei cunei. In alcuni casi data la forte pendenza del terreno, l'operatore che eseguiva la fase di taglio, per evitare di cadere, si doveva ancorare con delle cinghie di sicurezza. Se, considerate le difficoltà operative, l'atterramento della pianta nella direzione di caduta desiderata richiedeva un tempo prolungato, i due addetti si alternavano all'operazione di segagione. Atterrata la pianta, entrambi gli addetti collaboravano alle operazioni di sramatura: mentre un operatore effettuava la misurazione degli assortimenti e la depezzatura, in funzione delle indicazioni avute e della presenza di difetti nella parte basale della pianta (marciumi radicali, ecc.), il compagno collaborava all'operazione di sramatura utilizzando la propria motosega. Le operazioni di abbattimento ed allestimento sono state influenzate dal tipo di taglio effettuato (a raso su piccola superficie) consentendo una relativa maggior elasticità in fase di scelta della direzione di caduta della pianta, ma ostacolando il movimento degli addetti a causa della forte presenza di ramaglia. La forte pendenza e la presenza di massi cutting by hole inside the older stand to stimulate the regeneration of spruce and larch, and in the same time it is tried to satisfy the multi-functions of the area (protection, recreation, landscape and wood). In order to take in to account the site- difficulties and to make an economical profitable intervention of extraction, the utilizations were done in spatial continuity in the median side of the area occupied by mature old and scarsely structured stands. 2.4 Forest harvesting operations Site Organisation Felling was done during 1996 and in particular from 3 June to 12 July in two areas (below called Area A and Area B). A single forestry company did cutting, log preparation and also yarding. This company has been operating for many years, prevalently on behalf of the MCF. The shift was nine hours, starting at 7 a.m., with half an hours break at mid morning for breakfast, and an hour for a pack lunch in the wood at around 2 p.m. Work then continued to 5.30 p.m. This time schedule does not include time spent travelling to and from home, nor the time spent in the wood to reach the work-site from the road. From the road to the higher part of the stand to be cut, the distance required almost an hours walk in part along a path and part with no path, as this only crossed the lower part of one of the stands and did not reach the other. The professional training of the workers, all resident in the Fiemme Valley, (Val di Fiemme) with long experience of operating cable ways daily, was based on learning by doing, as often happens even for these dangerous and complex systems. The owner of the forestry company is however well known for his reliability and professional abilities. Some of the workers had taken short courses on the use of chainsaws. Felling and preparation were done by two persons only, save for a few days when a total of three were present. It is to be noted that the personnel was not always the same, as there was continuous rotation of men due to the forestry companys organization that was operating at the same time at a number of sites. A total of seven men were employed in the utilization operation observed. During yarding, the winch operator reached the machine along a path that departing from another forest road reached the higher part of the lot. The assortment derived from logging as a function of the use of the timber were those typical of material to be sawn, as required by local and MCF mills, that is logs of length 2.50 and 4.20 m with diameters greater than 12 cm. All material of smaller diameter was left in the forest, as its use even for domestic heating is not considered economical. 28 ISAFA Comunicazioni di ricerca 98/1

27 affioranti sono risultati i principali fattori negativi che hanno rallentato i ritmi di lavoro e creato delle difficoltà operative agli addetti Esbosco Condizioni operative e scelta del sistema Le condizioni operative dell'area oggetto di studio, caratterizzata, come già detto, da una elevata pendenza e da una forte accidentalità, nonché le caratteristiche della viabilità relativa alla particella, hanno influenzato e di fatto determinato la scelta del sistema di esbosco. Anche in considerazione del sistema di esbosco adottato, la forma delle due tagliate è risultata allungata verso la massima pendenza ma con un certo grado di inclinazione rispetto a questa. E' stata considerata, ma subito scartata l'ipotesi di esboscare il materiale abbattuto mediante avvallamento manuale. L'elevata pendenza e la morfologia del terreno con frequenti salti di roccia, nonché la presenza del bosco a valle dell'area utilizzata hanno subito fatto abbandonare tale possibilità. L'esbosco mediante elicottero risultava economicamente improponibile dati gli elevati costi operativi. Anche in considerazione della presenza a valle di una strada camionabile è stato pertanto deciso di esboscare il legname utilizzato mediante gru a cavo. In relazione alla distanza dell'imposto dalle due tagliate, è stata scelta la tradizionale gru a cavo di tipo pesante. Organizzazione del lavoro L'argano, montato su slitta e con potenza pari a 57 kw, è stato sistemato a monte delle tagliate dopo essere stato trasportato su rimorchio fino al termine di una strada forestale che percorreva il retro del versante sul quale è stata condotta l'utilizzazione. Da qui è stato trascinato con un piccolo trattore cingolato e mediante autotraino fino alla postazione di lavoro. Da questa, per la particolare morfologia del terreno, non era possibile osservare l'area delle operazioni sia di carico che di scarico del legname esboscato. Le comunicazioni con i compagni di lavoro nell'area utilizzata e con l'addetto all'imposto venivano effettuate mediante impianto radio. Il carrello impiegato era di tipo automatico con possibilità di arresto lungo tutta la linea mediante telecomando azionato da terra. La portata massima del carrello era di 2,5 t. Le operazioni di esbosco sono state condotte in successione nelle due tagliate mantenendo l'argano, dopo l'esbosco del legname proveniente dalla Area A, nella stessa postazione e rimontando la seconda linea. La dislocazione dell'imposto a valle è stata diversa per l'esbosco del legname derivante dall'una e dall'altra tagliata. Le fasi di lavoro nella zona di carico sono state effettuate da due persone, mentre all'imposto per buona parte del lavoro ha operato un unico addetto; solo una parte di tale fase è stata eseguita da due operatori. Questi ultimi, terminata la fase di sgancio e di rinvio del carrello alla zona di carico, procedevano all'accatastamento del legname sganciato ed effettuavano When rot is noted, the trunk is shortened until healthy timber is found; the damaged part of the log is then debarked (to limit attack by insects) and left in the forest Felling and preparation Felling was done using a chainsaw as to the SWS. Cutting and preparation were started in one of the lots and done by a crew consisting of two men. Once the job was finished in the first area (Area A), while yarding was started there, felling, de-branching and cutting to length continued in the second lot (Area B). The two men in the crew during felling, were interchangeable: one man did the cutting, while the other helped in accessory operations such as placing and hammering wedges. In some cases, given the steep slope, the man who did the cutting had to use a safety belt to avoid falling. If, in consideration of the difficulties involved, felling the tree in the right direction required a long time, the two men switched jobs. Once the tree was felled, both men helped in debranching; while one man measured the logs and cut them to length, as a function of orders received and as to the presence of defects (root rot etc.), the other helped in debranching using his own chainsaw. The operations of felling and preparation were influenced by the type of cut made (clear cut over a small area) allowing greater elasticity when choosing the felling direction of the tree, but an obstacle was represented by the heavy undergrowth present. The steep slope and the presence of outcropping rocks were however the major negative factors that slowed down operations and caused difficulty to the men Yarding Operative conditions and choice of the yarding system The operative conditions of the area under study, characterised as mentioned by steep and rough terrain, and the characteristics of the access to the lot, had a decisive influence on the choice of the yarding system. A further factor was that both the areas studied had an elongated shape along the maximum slope of the land. Manual yarding of the felled logs was considered, but immediately rejected. The steep slope and the terrain characteristics with frequent rock overhangs and the presence of woods below the area utilised caused this idea to be abandoned. Yarding by helicopter is economically impossible, giving the high operative costs involved. As however there was a good road below the area, it was decided to yard the timber by using a sky-line crane. The distance between the road and the cutting areas was such that it was decided to use the traditional heavy duty type. Organisation of work The winch, fitted to a skid and with a rating of 57 kw, was positioned uphill of the cutting areas, where it was tak- ISAFA Comunicazioni di ricerca 98/1 29

28 operazioni accessorie quali il perfezionamento della sramatura, la sistemazione di eventuale ramaglia trasportata dal carico e, occasionalmente, la scortecciatura manuale con l'accetta. Il legname veniva momentaneamente accatastato a ciglio strada in attesa del successivo trasporto mediante autocarro alla segheria della MCF. Nell'area di carico invece, in assenza del carrello, gli addetti predisponevano il carico per il suo aggancio alla fune traente eseguendo una pre-legatura del carico Risultati dell'utilizzazione Il tipo di intevento effettuato può essere definito come taglio a buche. Come già detto il taglio ha interessato due aree della stessa particella oggetto di studio. La forma delle due tagliate è risultata allungata nella direzione della massima pendenza ed è stata definita anche in considerazione delle operazioni di esbosco. L'Area A costituisce una tagliata unica, interrotta a metà da una sottile striscia di soprassuolo non utilizzato, della superficie pari a m 2. L'Area B è in gran parte rappresentata da una superficie di taglio unica con rilascio di quinte, ad andamento discontinuo e con contorno molto irregolare, ed interessa una superficie complessiva pari a m 2. Nella parte inferiore della tagliata sono state rilasciati alcuni esemplari di larice. In tutto nelle due buche (2,4 ha) sono stati utilizzati 383 alberi per m 3 di legname (volume tariffario). La distribuzione di frequenza degli individui abbattuti è evidenziata in Fig In tab vengono riportati i dati relativi all'entità del campione osservato ai fini della determinazione della produttività del lavoro e dei costi di utilizzazione. In considerazione delle dimensioni del lotto, piuttosto rilevanti, il campione sottoposto a rilevazione è stato pari a ciren on a suitable trailer via a forest track. The track ran at the rear of the hillside where the winch was to be used. A small tractor and the use of the winch itself enabled it to be brought to the operative position. From this position, due to the characteristics of the terrain, the areas where the timber was loaded and unloaded could not be seen. Communication between personnel at the winch and at the cutting areas was by radio. The carriage used was of the automatic type that could be stopped anywhere along the line, under remote control from the ground. Maximum carriage load was 2.5 t. Yarding operations were carried out successively at the two cutting areas, keeping the winch, after yarding the timber from Area A, at the same position, and re-installing the second line. The anchor point down-hill was shifted for yarding timber from the second cutting area. The working phases at the loading area were carried out by two persons, while at the lower station (down-hill cable anchor point) there was one operator for part of the time; and for the rest of the time there were two operators. After releasing the load and sending the carriage back to the loading position, they proceeded to stack the logs and to complete the operations of removing branches, de-barking as necessary with an axe and clearing rubbish. At the loading area, in the absence of the carriage, the operators pre-choked the logs for the next load. The timber was then stacked temporality at the side of the road while waiting for transport by truck to the MCF sawmill Measurements taken and results The type of cutting put into effect can be considered as a clear cut by strips or groups over a limited area. As already noted, cutting involved two areas of the same lot under study. 1,070 m 3 (383 trees) of wood (tariff volume) were col numero di fusti number of trees diametro (cm) diameter (cm) Figura Sito di Sadole: distribuzione per classi diametriche del numero di fusti abbattuti. Figure Site of Sadole: diameter distribution of the number of the felled stems. 30 ISAFA Comunicazioni di ricerca 98/1

29 Figura Sito di Sadole: esbosco con gru a cavo; profilo della linea A. Figure Site of Sadole: extraction by cable-yarder; contour of line A. ISAFA Comunicazioni di ricerca 98/1 31

30 Figura Sito di Sadole: esbosco con gru a cavo; profilo della linea B. Figure Site of Sadole: extraction by cable-yarder; contour of line B. 32 ISAFA Comunicazioni di ricerca 98/1

31 ca 450 m 3 di legname per quanto riguarda le operazioni di abbattimento ed allestimento, corrispondenti al 56 % circa di tutto il legname utilizzato. Relativamente all'operazione di esbosco il campione osservato è risultato di 578 m 3 circa, pari al 72% del volume dell'intero lotto utilizzato. Come già precisato, per effettuare l'esbosco sono state montate due linee; le principali caratteristiche delle stesse sono riportate in tab. 2.11, fig. 2.6 e fig Produttività delle varie fasi d'intervento Abbattimento ed allestimento I risultati ottenuti dallo studio dei tempi di lavoro sono riportati in tab La produttività lorda di abbattimento ha raggiunto 18,4 m 3 /giorno, per la squadra di un singolo operatore munito di motosega. Questo valore è basato sul tempo operativo totale, che include tempi produttivi e tempi improduttivi. La durata totale della giornata lavorativa è stata considerata pari a 8 ore. La bassa produttività è spiegata dalla forte pendenza del terreno, che rendeva il lavoro difficile e faticoso. La figura 2.8 riporta la suddivisione della giornata lavorativa in differenti classi di tempo operativo. L'incidenza delle interruzioni e delle pause è piuttosto alta (quasi 12%) a causa delle difficoltà derivanti dall operare su forti pendenze. L avvicinamento alla pianta, l abbattimento, la sramatura e la misurazione richiedevano tutte una serie di spostamenti a piedi, particolarmente faticosi in queste condizioni - soprattutto per qualcuno che deve portarsi dietro il peso aggiuntivo di una motosega professionale e degli altri accessori da abbattimento. I tempi per il trasferimento e il pasto costituiscono un altro 11% del tempo operativo. Anche in questo caso l incidenza risiede nella pendenza. La strada terminava molto al di sotto della tagliata e gli operatori dovevano avanzare a piedi, in salita, portando il carico delle loro attrezzature per una distanza piuttosto lunga. I tempi di riparazione e manutenzione sono piuttosto bassi, e superano di poco il 3%. La motosega impiegata si è dimostrata uno strumento affidabile. Di conseguenza, il tempo produttivo rappresenta meno di due terzi del tempo operativo giornaliero. Per quanto riguarda il ciclo operativo (tab. 2.14), notiamo che il tempo di allestimento e misurazione rappresenta la maggior parte del tempo produttivo: 68%. Al contrario, l abbattimento sembra essere stato relativamente più agevole. Esbosco I risultati dello studio dei tempi di lavoro effettuato per le operazioni di esbosco sono mostrati nella tab La produttività lorda di esbosco ha raggiunto i 72,2 m 3 /giorno per la squadra di quattro operatori. Considerando i tempi di montaggio e smontaggio delle due linee, pari complessivamente a quattro giornate lavorative di quattro operai, la produttività lorda dell operazione di esbosco osservata si riduce a poco meno di 30 m 3 /giorno. lected in 2.4 ha of surface obtained from the two strips opened in the median side of the area. The shapes of the two areas were elongated along the direction of maximum slope, and were defined also considering problems connected to yarding operations. Area A was a single cutting area interrupted only by a narrow strip of unused undergrowth, with an area of m 2. Area B is for the greater part represented by a single cutting area with standing reserves and a very irregular shape, with a total surface area of m 2. At the lower part of the cutting area some specimens of larch were left standing. Tab shows data regarding the size of the samples observed, with a view to determining the productivity of the work done and the costs of forest exploitation. Considering the large size of the lot, the sample was equal to approximately 450 m 3 of timber, referring to the operations of felling and log preparation, corresponding to 56% approximately of all the timber used. Referring to the operation of yarding, the sample observed was of volume 578 m 3, approximately 72 % of the volume of the entire lot exploited. Characteristics of the sky-lines As noted above, two lines were erected for yarding operations; the main characteristics of the lines are shown in tab. 2.11, fig. 2.6 and fig Productivity of the intervention steps Results - felling/processing The results of the felling time-study are shown in tab The presentation form was elaborated by partners of the Concerted Action AIR - CT Overall felling productivity reached 18.4 m 3 /day, for the single chainsaw operator. This figure is based on total workplace time and includes both work and non-work time, for a total duration of the working day equal to 8 hours. Low productivity is explained by the high slope gradient, which made the operation difficult and tiresome. Fig. 2.8 reports the breakdown of the working day into different time-element classes. The incidence of breaks and rests is high (almost 12%), due to the difficulties inherent to the high slope gradient. Moving to tree, felling, delimbing and measuring, all took much walking around that was very fatiguing under these conditions - especially for somebody who must carry the extra weight of a chainsaw and the other felling equipment. Transfer and meal times covered another 11% of the working time. Again, slope gradient must be held responsible for it. The road ended much below the cut site, and the operators had to walk uphill with their equipment for a rather long distance. Repair and maintenance times were low, slightly exceeding 3%. The chainsaw was reliable. ISAFA Comunicazioni di ricerca 98/1 33

32 Trasf. - Pasti 11,3% Altro 4,1% Transf. - Meal 11.3% Other 4.1% Pause 11,6% Rests 11.6% T. Accessori 7,5% T. Produttivo 65,5% Supportive 7.5% Prod. Time 65.5% Figura Sito di Sadole: fase di abbattimento - ripartizione dei tempi di lavoro per le varie attività Figure Site of Sadole: felling processing - breakdown of the working day into different activities. Anche in questo caso, il valore indicato sopra è basato sul tempo operativo totale (inclusi pasti, riposo ed altri tempi morti), per una durata totale della giornata pari a 8 ore Le dimensioni dei tronchi erano elevate ed i carichi piuttosto concentrati - il che spiega l elevata produttività raggiunta dalla gru a cavo. La fig. 2.9 riporta la suddivisione della giornata lavorativa in differenti classi di tempo operativo. L'incidenza dei tempi di trasferimento e di sosta per pasto è simile a quella registrata per la squadra di abbattimento. D altra parte la squadra addetta all esbosco non effettua alcuna pausa per riposarsi. Questo perché ciascun addetto effettua un numero limitato di operazioni rispetto a quelle che costituiscono l intero ciclo di lavoro ed ha tempo di riposarsi mentre attende che gli altri svolgano la loro parte. Questo vuol dire che sia l arganista che l operatore allo scarico possono riposarsi mentre attendono che il loro collega al carico termini di imbragare i tronchi. Questo a sua volta può riposarsi nel tempo che intercorre tra l aggancio del carico ed il ritorno del carrello scarico. I tempi di riparazione e manutenzione sono molto limitati, poco più dell'1%. Il tempo produttivo occupa l'82% della giornata lavorativa. Il viaggio del carrello occupa circa un terzo del tempo produttivo: il viaggio a vuoto interessa più tempo di quello a carico, perché è effettuato in salita. L aggancio dei carichi è molto rapido, e rappresenta poco più del 6% del tempo produttivo. Il concentramento dei carichi sotto la linea ed il sollevamento fino al carrello occupa un tempo molto più lungo (16% del tempo produttivo). Lo scarico ha un incidenza analoga, perché deve essere fatto con grande attenzione - in modo da evitare danni al legname, all imposto e alle persone. In queste condizioni, è difficile ottenere una produttività molto più elevata. La squadra utilizzava al meglio le potenzialità dell attrezzatura e la rilevante distanza di esbosco non permetteva di fare molto di più Costi delle operazioni Considerate le produttività sopra riportate ed i costi operativi riportati in annesso (tab e tab. 2.15), il costo As a result, work time represented less than two/thirds of the working day. Considering the operational routine (fig. 2.8), we notice that processing and measuring take much of the working cycle: 68%. On the contrary, felling proved comparably easier. Very little can be done to improve productivity here, and the level achieved should be considered satisfactory - given the high slope gradient. Results - Extraction The results of the extraction time-study are shown in tab Overall extraction productivity reached 72.2 m 3 /day for the team of 4 operators. The rigging and unrigging times for the two lines were complessively 4 days by 4 operators; as a consequence the productivity of the operation was just a little less than 30 m 3 /day. Again, this figure includes all breaks (including meals, rests and other delays), for a total duration of the working day of 8 hours. Log size was quite large, and the loads were concentrated - both facts explaining the good productivity achieved by the yarder. Fig. 2.9 reports the breakdown of the working day into different time-element classes. The incidence of transfer times and meals is comparable to that recorded for the felling team. On the contrary, the extraction team requires no rest breaks - since each crew member carries out a limited number of the tasks composing the operational routine, and he has time to rest as he waits for the other ones to accomplish their tasks. That is to say that both the man at the landing and that at the winch can rest while their colleague at the felling site hooks the load. In turn, the chokerman will rest during the time elapsing between the wrapping of the last choker and the return of the empty carriage over the cut. Repair and maintenance times are very low, hovering just around 1%. Working time represents 82 % of the working day. 34 ISAFA Comunicazioni di ricerca 98/1

33 Figura Sito di Sadole: fase di esbosco - ripartizione dei tempi di lavoro per le varie attività Figure Site of Sadole: extraction - breakdown of the working day into different activities. unitario di raccolta raggiunge le Lit/m Lit/m 3 per l'abbattimento/allestimento e per l'esbosco. Il costo di montaggio e smontaggio delle due linee incide sul costo complessivo di raccolta per 6000 Lit/m 3. Dunque l'operazione è ancora conveniente sotto il profilo conomico, dato il valore elevato del legname raccolto Impatto arrecato dalle utilizzazioni Nel corso dello studio sono stati registrati tutti i danni arrecati al soprassuolo residuo, alla rinnovazione ed al suolo. Per quanto concerne la metodologia adottata si rimanda a quanto descritto nel paragrafo Danni al soprassuolo e alla rinnovazione La tab mostra i risultati del rilievo danni effettuato sulle piante residue e sulla rinnovazione. Per quanto riguarda i danni alle piante residue, la tabella riporta anche il rapporto tra larghezza della ferita e circonferenza della pianta (LF/CP), che fornisce indicazioni sulla gravità della ferita. Oltre il 17% delle piante residue sono state ferite, e quasi altrettante erano state ferite nel corso dell utilizzazione precedente. La gravità delle ferite era comunque limitata, e in media la loro larghezza copriva poco più del 10% della circonferenza. Tali ferite difficilmente possono minacciare la sopravvivenza delle piante, ma purtroppo facilitano l accesso di funghi all interno del tronco. Questi degradano la qualità del legno e quindi possono diminuire il valore del prodotto futuro. Abbattimento ed esbosco hanno contribuito in pari misura al danneggiamento delle piante residue. Meno del 5% dei semenzali sono stati danneggiati nel corso della raccolta, sebbene questi danni siano stati letali nella metà dei casi. L esbosco - ed in particolar modo il concentramento sotto la linea - è stata l unica causa di danno alla rinnovazione. Danni al suolo La tab illustra i risultati del rilievo del disturbo del suolo. Carriage travel takes over one/third of the operational routine: the empty travel takes longer than the loaded one, because it is performed uphill. Hooking the load takes a very short time - about 6% of the total cycle time. Much more time is required to skid the load under the line and hoist it to the carriage (16% of cycle time). The incidence of unloading is almost equal, since this operation must be done very carefully - to avoid damage to the logs, to the landing and to the people Harvesting costs Given these productivity levels, the daily cost for one operator (300,000 Lit) and the daily costs (tab and tab. 2.15) unit harvesting cost reaches 46,100 Lit/m 3-19,000 Lit/m 3 for felling/processing and 27,100 Lit/m 3 for extraction. The rigging and unrigging cost for the two lines engraves the total harvesting for 6,000 Lit/m 3. The operation is still profitable, given the high value of the wood harvested Damages The study recorded all damage inflicted to the remaining trees, the regeneration and the soil. As regards methods employed, reference is made to Chapter Damage to residual trees and to regeneration Tab shows the damage records obtained for the residual trees and the regeneration. Concerning damage to the residual trees, we also report the ratio between wound width and tree circumference, which should be indicative of damage severity. Over 17% of the residual trees were wounded. Almost as many had been wounded earlier, during the previous harvest. Wounds are not very severe: they affect slightly more than 10% of the tree circumference, and should not jeopardise the trees survival. However, they may facilitate the access of rot fungi - leading to a decay of wood quality and therefore to a depreciation of the future product. Felling and extraction equally contribute to tree damage. ISAFA Comunicazioni di ricerca 98/1 35

34 Come prevedibile, la gru a cavo non causa alcun disturbo del suolo, ad eccezione di un certo accumulo di ramaglia. D altra parte, questo dipende più dalle grosse dimensioni delle piante che dal sistema impiegato per la raccolta. Probabilmente uno spesso strato di ramaglia protegge il suolo dall erosione e non dovrebbe ostacolare seriamente la rinnovazione. 2.5 Conclusioni In fase progettuale l operazione selvicolturale non era data per scontata, data la forte pendenza del terreno e l assenza di una viabilità adeguata. Tuttavia, è stato possibile applicare ugualmente il trattamento selvicolturale prescelto, che mirava ad ottenere diversi risultati. E ancora troppo presto per verificare se tutti gli obiettivi prefissati siano stati raggiunti, ma almeno per alcuni il successo è già evidente. L importante ruolo idrogeologico della foresta è stato preservato intatto. A questo proposito, il rilascio di fasce intatte e di quinte all interno della tagliata è da considerarsi estremamente efficace. Dopo due anni non si è registrato alcun fenomeno erosivo. Nessun rotolamento di massi ha raggiunto la strada, dato che il taglio era stato interrotto ben al di sopra di essa. A questo proposito, il rilascio di fasce nella tagliata deve aver svolto un ruolo fondamentale. Per quanto riguarda la fauna stanziale, l intervento ha sicuramente migliorato la qualità degli habitat a disposizione - che, con la creazione delle aperture, ora può favorire l insediamento di grandi erbivori (cervidi) e di tetraonidi come il gallo cedrone. Il taglio non ha avuto alcun impatto paesaggistico. Benché piuttosto estese, le buche sono state orientate in maniera da risultare invisibili dai punti di osservazione più frequentati. L adeguata estensione di ciascuna buca favorirà certamente la rinnovazione dell abete rosso e di altre specie secondarie, quali il larice ed il pino cembro - a beneficio di una maggiore diversità specifica ottenuta sia a livello locale che a livello di ecosistema. D altra parte, è troppo presto per poter dire qualcosa di certo sul successo della rinnovazione nelle diverse buche, giacché in questo ambiente il periodo di rinnovazione oscilla intorno ai 10 anni. Per quanto riguarda gli aspetti economici, il successo dell intervento è stato del tutto inaspettato. L assenza di una viabilità adeguata e l estrema pendenza del suolo avevano causato molte preoccupazioni circa i possibili problemi economici. Il risultato positivo è dovuto in gran parte al valore ed alle dimensioni del legname raccolto. Tuttavia, un ruolo ancora maggiore è stato svolto dalla cooperazione tra selvicoltori ed utilizzatori. Infatti, le dimensioni delle tagliate erano tali da facilitare l abbattimento, mentre il loro allineamento era volto a favorire l esbosco con la gru a cavo. L impatto ambientale dell operazione è stato molto moderato. I danni alla rinnovazione sono risultati quasi assenti, ed Less than 5% of the seedlings have been damaged, although half of this damage is to be considered lethal. Extraction (log dragging) is the only cause of damage to the regeneration. Soil disturbance Tab reports about soil disturbance. As expected, the yarder causes no soil disturbance, with the exception of slash accumulation. The dispersion of heavy slash all over the two patches depends rather on tree size than on the harvesting system itself. Probably, a thick slash mat protects the soil from erosion and should not be considered a serious hindrance to regeneration. 2.5 Conclusions Initially the operation had been made doubtful by the high slope gradient of the site, by its roughness and by the absence of a road crossing the slope. However, it was possible to apply the silvicultural treatment as designed, in an attempt to reach a number of goals. Although it is too early to say whether all of them have been reached, we can already state that a number have been. The important hydrological function of this forest was left intact. In order to avoid hydrogeological problems (avalances and rocks fall) the sky-line for logs removal was placed obliquall, with respect of maximum slope line. Releasing a number of green screens along the cut was extremely effective in this respect. After two years no erosive problems have interested the slope. No rockfalls have reached the valley bottom, since the cut was interrupted long before it could reach the bottom and the road. The screens also helped. Concerning endemic fauna, the cut has increased the quality of the habitat, which is now much more favourable to settlement by deer and capercaille. The cut did not detract from the scenic value of the landscape. Although rather large, the patches were managed in a way that they are screened if observed from the most popular observation points. The adequate space of each opening will certainly favour the regeneration of spruce and of other less common species, such ass Swiss stone pine and larch which could increase the local biodiversity and the ecosystem level. However, it is too early to say much about the success of regeneration in the different patches, since regeneration spans vary around 10 years in this zone. As to economy, the operation was a real unexpected success. The absence of an adequate road network and the very steep slope had caused much concern on the economic results. The positive outcome is largely due to the value and the size of the wood that was harvested. An even more important role was played by the concertation of effort 36 ISAFA Comunicazioni di ricerca 98/1

35 il ferimento delle piante residue molto leggero - sebbene alquanto frequente. Nella maggior parte dei casi, le ferite sono state causate dal rotolamento di sassi, smossi durante lo spostamento dei tronchi - ed infatti si sono concentrate presso il limite inferiore di ciascuna tagliata. In ogni caso, le ferite sono risultate così leggere che difficilmente potranno avere influenza sulla sopravvivenza o sull accrescimento delle piante interessate. Il principale effetto negativo può consistere in una certa frequenza di difetti nei toppi di base che saranno raccolti in futuro. I danni al suolo sono stati praticamente assenti. L accumulo di ramaglia si poteva considerare la sola forma di disturbo ed è stata alleviata dal concentramento in mucchi volto a ridurre la superficie interessata. In conclusione la prova fornisce la fondata speranza che in gran parte della particella di Sadole possa effettivamente essere messo in atto il processo di rinnovamento nei prossimi anni. La presenza di molti soprassuoli maturi in fase terminale richiede peraltro di non tardare ulteriormente l'azione intrapresa, pena il loro rapido degrado per invecchiamento. Lo sforzo teso a rigenerare vaste aree in un lasso di tempo relativamente breve deve essere accompagnato da un'attenta pianificazione di operazioni che rendano più efficaci gli interventi selvicolturali. In tal senso una soluzione logica potrebbe prevedere l'apertura (prolungamento) di una strada forestale in prossimità del crinale della particella, che agevolerebbe l'installazione degli impianti di gru a cavo. Altrimenti l'impiego dell'elicottero o il verricello resta l' unica alternativa. In alternativa può essere preso in considerazione l'acquisto di un sistema di gru a cavo, prevedendo l'installazione dell'argano in fondo alla tagliata. In tal caso tuttavia l'utilizzazione dovrebbe essere concentrata nelle mani di un'unica ditta (l'aggiudicatario dell'utilizzazione) oppure l'attrezzatura potrebbe essere acquistata dall'ente (in tal caso la MCF) che potrebbe di volta in volta noleggiarla od affittarla all'acquirente del lotto boschivo. between silviculturists and harvesting managers. The adequate size of the patches facilitated felling, while their alignment favoured cable extraction. The environmental impact of the harvesting operation was very moderate. Damage to regeneration was almost absent and the wounding of residual trees was very mild - although rather frequent. This was consequent to the rolling of rocks during log handling, and therefore was concentrated on the bottom limit of the patches. At any rate, wounds were so small that they will not have any influence on tree survival and growth. The only negative effect may be a limited amount of wood defects in some of the bottom logs that will be harvested in the future. Soil damage was practically absent. The accumulation of slash was the only form of soil impact, and was mitigated by concentrating the slash in heaps to reduce the area interested by this effect. In conclusion, this trial gives us a founded hope that the most part of Sadole forest can be effectively rejuvenated in the next years. In fact, much of the stand is already mature or overmature, and a further delay in its regeneration may raise concern about its rapid degradation. If a large regeneration effort must be conducted in such a (comparably) short time span, it may be worth planning some improvements that will make the operation even more effective. The most logical one is to build a new road on the ridge, to facilitate the use of traditional cable installations. Otherwise, elicopters or self-winching will remains the only time-consuming options. In alternative, one might consider the purchase of a modern downhill yarder, that can be installed leaving the winch at the bottom of the cut. In this case, however, harvesting should be concentrated in the hands of one main firm (ther purchaser of the yarder) or the yarder should be purchased by one organisation (may be the MC) willing to lend or rent it to the eventuall purchasers of each individual woodlot. ISAFA Comunicazioni di ricerca 98/1 37

36 CARATTERI FISICI PHYSICAL ATTRIBUTES osservazioni / observations area n % ha ACCESSIBILITA' / ACCESSIBILITY accessibile / accessible non accessibile / not accessible ACCIDENTALITA' / ACCIDENTALITY non accidentato / not uneven moderata / moderate forte e localizzata / locally hard forte e diffusa / prevalently hard PENDENZA / SLOPE moderata / moderate ( 20 ) elevata / high (21-40 ) impraticabile / impassable (> 40 ) totale / total ALTITUDINE / ELEVATION metri / meters massima / maximum 1,865 minima / minimum 1,420 media / mean 1,632 Tabella Sito di Sadole: caratteri fisici. Table Site of Sadole: physical attributes. 38 ISAFA Comunicazioni di ricerca 98/1

37 CARATTERI DELLA VEGETAZIONE osservazioni / observations area VEGETATION ATTRIBUTES n % ha PIANO ERBACEO: COPERTURA / HERBACEOUS LAYER: COVER assente / absent (0 %) scarsa (inferiore a 20%) / scarce (no more than 20%) consistente (21-60%) / considerable (21-60%) abbondante (oltre 60%) / abundant (more than 60%) media/ mean 53 PIANO ERBACEO: PRINC. GRUPPI FLORISTICI / HERBACEOUS LAYER: MAIN FLORA GROUPS muschi / mosses Vaccinium sp Erica carnea Aira flexuosa Oxalis acetosella felci / ferns sp. sciafile- igrofile / sciaphilous- hygrophytes spec sp. prative / grassland species altro / other PIANO ARBUSTIVO: COPERTURA / SHRUB LAYER: COVER assente / absent (0 %) scarsa / scarce (no more than 20%) consistente / considerable (21-60%) abbondante / abundant (more than 60%) totale / total media / mean 36 PIANO ARBUSTIVO: SPECIE PRINC. / SHRUB' LAYER: MAIN SPECIES Rhododendron sp Juniperus communis Alnus viridis Lonicera sp altro / other totale / total Tabella Sito di Sadole: caratteri della vegetazione erbacea ed arbustiva. Table Site of Sadole: vegetation attributes. ISAFA Comunicazioni di ricerca 98/1 39

38 RINNOVAZIONE REGENERATION osservazioni / observations area n % ha COPERTURA/ COVER assente / absent scarsa / scarce (no more than 20%) consistente - localizzata / considerable- scattered (21-50%) consistente e diffusa / considerable & wide-spread (51-80%) abbondante e diffusa / abundant & wide-spread (more than 80%) media / mean 23 SPECIE/ SPECIES Picea abies Larix decidua Pinus cembra Abies alba Sorbus spp DANNI: INTENSITA' / DAMAGE INTENSITY assenti / absent scarsi / scarce medi / medium elevati / high TIPO DI DANNO / KIND OF DAMAGE assente / absent da fauna / by fauna da utilizzazione ed esbosco / by harvesting and extraction da agenti meteorici / by meteorological conditions da patogeni / by pathology FUTURO / FUTURE nessuno / no future incerto / uncertain sicuro / certain sicuro con interventi / certain with artificial intervention non definito / not defined totale / total Tabella Sito di Sadole: caratteri della rinnovazione. Table Site of Sadole: regeneration attributes. 40 ISAFA Comunicazioni di ricerca 98/1

39 CARATTERI DEI POPOLAMENTI osservazioni/ observations area STAND ATTRIBUTES n % ha TIPO DI POPOLAMENTO / TYPE OF STAND puro o a prevalenza di picea / spruce dominance misto di picea / mixed stand of spruce ontaneto verde / green alder dominance puro di sorbo / mountain ash dominance totale / total STRUTTURA / STRUCTURE vuoto / empty novelleto / young growth spessina / saplings perticaia / pole wood adulto / adult maturo- stramat. / mature- over mature biplano / two-storied multiplano / more-storied disetaneo / uneven-aged area utilizzata / harvested area totale/ total DENSITA' (pop. maturi) / DENSITY (mature stands) elevata / high (8-10/10) media / medium (5-7/10) bassa / low (1-4/10) totale / total Tabella Sito di Sadole: caratteri dei popolamenti. Table Site of Sadole: stand attributes. ISAFA Comunicazioni di ricerca 98/1 41

40 ATTRIBUTI ARBOREI osservazioni / observations area STEM ATTRIBUTES n % ha FORMA DELLA CHIOMA / CROWN SHAPE sviluppata uniformemente / uniformly developed sviluppata ma eccentrica / developed but eccentric regolare, stretta / regular, tight stretta, inserita in alto / tight, with high insertion STATO DELLA CHIOMA / CROWN CONDITIONS normale / regular tessitura leggera / light texture tessitura rada / thin texture con rami secchi / with dry branches QUALITA' DEL FUSTO / STEM QUALITY buona / good media / medium scarsa / scarce DIFETTI DEL FUSTO / FAULTS OF THE STEM assenti / absent sciabolatura / sweep biforcazioni / forked trees 1.3 m up rastremazione accentuata / tapering piante doppie / double trees DANNI AI FUSTI / STEM DAMAGE assenti / absent da pascolo / by pasturing da selvaggina / by game da patogeni / by pathogen da eventi meteorologici / by meteorological conditions da incendio / by fire da utilizzazioni boschive / by utilization da turismo / by tourism da schianti / by crash da sradicamento / by uprooting da rotture / by breaking altro / other totale / total Tabella Sito di Sadole: attributi arborei. Table Site of Sadole: stem attributes. 42 ISAFA Comunicazioni di ricerca 98/1

41 ATTRIBUTI DENDROMETRICI osservazioni / observations area DENDROMETRICAL ATTRIBUTES n % ha AREA BASIMETRICA / BASAL AREA 20 m /40 m >40 m totale / total minimo / minimum 23.0 m 2 massimo / maximum 74.4 m 2 media / mean 43.6 m 2 PROVVIGIONE / GROWING STOCK 3 <350 m /ha m /ha >700 m /ha totale / total minimo / minimum 193 m 3 massimo / maximum m 3 media / mean 621 m 3 INCREMENTO / INCREMENT <1 % ,5% >1,5 % totale / total minimo / minimum 0.3 % massimo / maximum 2.0 % media / mean 0.6 % NUMERO DI ALBERI/ TREE NUMBER < > totale / total minimo / minimum 83 massimo / maximum 900 media / mean 400 RAPPORTO DI SNELLEZZA / H/D RATIO > totale / total minimo / minimum 30.3 massimo / maximum media / mean 66.4 Tabella Sito di Sadole: attributi dendrometrici. Table Site of Sadole: dentrometrical attributes. ISAFA Comunicazioni di ricerca 98/1 43

42 ASPETTI PARTICOLARI osservazioni / observations area PARTICULAR ATTRIBUTES n % ha FENOMENI IN ATTO / ACCIDENTS IN ACTION nessuno / none valanghe / avalanches frane, rotolamenti lap. / landslips, stones rolled smottamenti / landslide erosione superficiale / superficial erosion FENOMENI POSSIBILI / ACCIDENTS POSSIBLE nessuno / none valanghe / avalanches frane, rotolamenti lap. / landslips, stones rolled smottamenti / landslide erosione superficiale / superficial erosion INFRASTRUTTURE / INFRASTRUCTURES assenti / absent piste da sci / ski run impianti di risalita / skilift elettrodotti / electric power line strade, sentieri / roads, footpaths altro / other VALENZE PARTICOLARI / PARTICULAR ASPECTS OF VALUE assenti / absent di tipo naturalistico / naturalistic di tipo paesaggistico / landscape portamento di soggetti arborei / trees habitus qualità del legno / quality of the wood habitat faunistici / fauna habitat totale/ total Tabella Sito di Sadole: calamità, infrastrutture e valenze particolari. Table Site of Sadole: accidents, infrastructures and particular aspects of value. 44 ISAFA Comunicazioni di ricerca 98/1

43 ISAFA Comunicazioni di ricerca 98/1 45 TIPO DI POPOLAMENTO / TYPE OF STAND alberi / trees n diametro medio / avg. diameter cm area bas. / basal area m 2 altezza media / avg. height m volume / volune m 3 incremento / increment % vuoto - sup. utilizz. / empty - harvested area novelleto - spessina / young growth - thick (spruce stands) perticaia (peccete pure) / pole wood (spruce stands) f. adulta (peccete pure) / adult (spruce stands) f. matura (peccete pure) / mature (spruce st.) f. bi- multiplana (p. pure) / two- more-storied (spruce st.) bi- multiplano (pop.misti picea-larice) / two- more-storied (spruce/larch mixed stands) totali e medie / total and mean CLASSI DIAMETRICHE/ DIAMETER CLASSES (cm) >60 totale / total % % % % % % vuoto - sup. utilizz. / empty - harvested area novelleto - spessina / young growth - thick (spruce stands) perticaia (peccete pure) / pole wood (spruce stands) f. adulta (peccete pure) / adult (spruce stands) f. matura (peccete pure) / mature (spruce st.) f. bi- multiplana (p. pure) / two- more-storied (spruce st.) bi- multiplano (pop.misti picea-larice) / two- more-storied (spruce/larch mixed stands) medie / mean pop. a bassa provvigione / forest with less than 350 m /ha 3 pop. di media provvigione / forest with a volume of m /ha 3 pop. ad alta provvigione / forest with more than 700 m /ha Tabella Sito di Sadole: attributi dendrometrici dei singoli tipi strutturali, loro distribuzione di frequenza secondo classi diametriche ed indice di Shannon. Table Site of Sadole: dendrometrical attributes for the different stands, their frequency distribution as regards the diameter classes and Shannon index. area ha INDICE DI SHANNON INDEX

44 TIPO DI POPOLAMENTO / TYPE OF STAND spessina / sapling perticaia / pole wood adulto / adult maturo- str. / mature-over mature multiplano / multi-storied LIVELLO / LAYER 1 (sup./top) totale / total % % % % % Tabella Sito di Sadole: spazio occupato dai vari tipi di popolamento in termini di copertura del profilo verticale. Table Site of Sadole: space of the different stand types in terms of vertical profile cover. Area A Area B Totali e Medie Superficie totale della particella (ha) 50,90 Superficie interessata dal taglio (ha) 0,9894 1,4435 2,4329 Pendenza media particella (%) 61 Volume totale utilizzato (m ) 267, , ,708 Numero piante utlizzate (n) 383 Volume medio pianta utilizzata (m ) 2,083 Volume medio toppo (m ) 0,410 Campione osservato abbattimento e allestimento (m ) 450,918 esbosco con gru a cavo (m ) 88, , ,678 abbattimento e allestimento (%) 56,53 esbosco con gru a cavo (%) 33,17 92,21 72,24 Numero totale toppi del campione Rapporto volume utilizzato/superficie taglio (m /ha) 270, , ,884 Tabella Sito di Sadole: area, volume esboscato e dimensione del campione. Area A Area B Total - Average Total area of the lot (ha) Area involved in cutting (ha) Average siope on the lot (%) 61 Total volume recovered (m ) Number of trees used (n) 383 Average volume of trees used (m ) Average log volume (m ) Sample observed felling and preparation (m ) yarding by sky-line crane (m ) felling and preparation (%) yarding by sky-line (%) Total number of logs in the sample Ratio of volume utilised / area cut (m /ha) Table Site of Sadole: area, volume yarded and sample size. 46 ISAFA Comunicazioni di ricerca 98/1

45 Linea A Linea B Diametro funi portante (mm) 26 traente (mm) 11 Lunghezza linea (m) Distanza ancoraggio-imposto (m) Lunghezza area di carico (m) n. cavalletti 1 1 Inclinazione media portante (gradi) Distanza di esbosco minima (m) massima (m) Distanza laterale di concentramento media (m) minima (m) 0 0 massima (m) Volume tronchi/carico medio (m ) 1,880 minimo (m ) 0,450 massimo (m ) 3,410 Numero tronchi/carico medio (n) 4,6 minimo (n) 1 massimo (n) Rapporto m lunghezza linea (m /m) 0,352 0,842 Tabella Sito di Sadole: caratteristiche delle due linee. Line A Line B Cable diameter Carrier cable (mm) 26 Pulling cable (mm) 11 Line length (m) Distance from winch to anchor point (m) Length of loading area (m) no. trestles 1 1 Average inclination of the carrier (degrees) Yarding distance minimum (m) massimum (m) Lateral distance of collection average (m) minimum (m) 0 0 maximum (m) Volune of logs / load average (m ) minimum (m ) maximum (m ) Number of logs / load average (n) 4.6 minimum (n) 1 maximum (n) Ratio m length of line (m /m) Table Site of Sadole: characteristics of the two lines. ISAFA Comunicazioni di ricerca 98/1 47

46 48 ISAFA Comunicazioni di ricerca 98/1 FASI TEMPI TEMPI TEMPI PER m 3 PRODUTTIVITA' * OPERATIVE (cmin) (%) (cmin/m 3 (m /h) TC ,09 TD ,95 TA ,61 IC ,80 Lavoro IT -- 0,00 56, ,48 3,518 Principale PC 671 0,06 SR ,27 MD ,40 SS ,45 T. Produttivi AS ,92 65, ,72 3,154 Tempi SP ,13 operativi PB ,71 Lavoro CI ,72 73, ,22 2,688 Complementare RA ,55 8,97 233,24 ZA ,17 SC ,69 2,305 Riparazioni 835 0,07 Servizio Manutenzione ,43 5,49 142,9 T. Accessori Rifornimento ,99 Logistica ,90 7,54 196,50 Preparazione Pianificazione ,42 2,05 53,6 Predisposizione ,73 Interferenze Attesa ,08 Altro 0,00 1,08 28,15 Pause < 15 min ,58 12,68 330,05 Tempi Pause e bisogni personali Pause > 15 min ,95 301,90 non Necess. fisiolog ,07 11,60 26,94 701,02 operativi Trasferimenti ,83 Pranzo ,35 Sopralluoghi ,73 14,26 14,26 370,97 370,97 Incidenti ,35 TOTALE ,00 100,00 100,00 100, , , ,24 Legenda: TC Taglio contrafforti basali PC Pulizia ceppaia SP Spostamento alla pianta da abbattere SC Scortecciatura manuale TD Taglio di direzione SR Sramatura PB Pulizia base pianta TA Taglio di abbattimento MD Misurazione toppo e depezzatura CI Taglio cimale IC Impiego cunei SS Svettatura e sramatura ultimo toppo RA Sistemazione manuale ramaglia IT Impiego Tirfor AS Assistenza altro operatore ZA Impiego zappino Tabella Sito di Sadole: studio dei tempi di lavoro e produttività nell abbattimento ed allestimento (*per operatore).

47 ISAFA Comunicazioni di ricerca 98/1 49 OPERATIVE TIME TIME EFFICIENCY PRODUCTIVITY * PHASE (cmin) (%) (cmin/m 3 (m /h) BUT DC BC MW Main FIN Work FIN PRO BIL PBC Productive HLP Work MOV Time CL CRO Complementary BRs mski dba Repair Service Maintenance ,9 Supportive Re-fuel Relocation Preparatory Planning Preparation Interference Wait Others Breaks Non Rest and personal Rests Work Phisiology Time Transfer Meal Visit Injuries TOTAL Legend: BUT Cutting of buttresses FIN Finishing of stump MOV Moving dba Debarking DC Directional cut PRO Processing CL Clearing BC Back cut BIL Measuring and billeting CRO Cutting of top/tree FW Use of felling wedgws PBC Processing and billeting of branches BRs Stacking of branches MW Use of manual winch HLP Help of other operator mski Manual log skidding Table Site of Sadole: study time, efficiency and productivity for felling and primary conversion (*for one working man)

48 50 ISAFA Comunicazioni di ricerca 98/1 FASI OPERATIVE TEMPI (cmin) TEMPI (%) TEMPI (cmin/m 3 ) PRODUTTIVITA * (m 3 /h) ST ,33 DE ,27 LC ,98 Lavoro AT ,11 Principale SC ,22 43,50 289,13 10,979 VC ,82 SG ,77 82,25 Tempi T. Produttivi VS ,47 546,49 10,732 operativi MC ,37 Lavoro DG ,38 84,15 559,07 10,732 Complementare MI ,96 38,74 257,36 DC ,38 GC ,35 9,032 Riparazioni -- 0,00 Servizio Manutenzione ,08 1,08 7,20 T. Accessori Rifornimento -- 0,00 Logistica -- 0,00 1,90 12,58 Preparazione Pianificazione ,82 0,82 5,38 Predisposizione -- 0,00 Interferenze Attesa -- 0,00 Altro -- 0,00 Tempi Pause < 15 min -- 0,00 non Pause e bisogni personali Pause > 15 min -- 0,00 operativi Necess. fisiolog. -- 0,0 15,85 105,24 Trasferimenti -- 0,00 Pranzo ,07 Sopralluoghi -- 0,00 15,85 15,85 105,24 105,24 Incidenti ,78 TOTALE ,00 100,00 100,00 100,00 664,31 664,31 664,31 Legenda: ST Stendimento traente VS Viaggio carrello all area di carico DE Depezzatura MC Manovre carrello area di carico LC Legatura cordoli DG Discesa gancio traente AT Aggancio traente MI Manovre carrello al imposto SC Strascico carico alla portante DC Discesa carico all imposto VC Viaggio carico all imposto GC Gancio traente dalla catasta al carrello SG Sgancio carico Tabella Sito di Sadole: studio dei tempi di lavoro e produttività nell esbosco con gru a cavo (*per una squadra di 4 operatori).

49 ISAFA Comunicazioni di ricerca 98/1 51 OPERATIVE PHASE TIME (cmin) TIME (%) EFFICIENCY (cmin/m 3 ) PRODUCTIVITY * (m 3 /h) HAL BIL CHO Main HOO Work SKI LCT ucho Work Productive CT Time MAh DESh Complementary MAd DESd RH Repair Service Maintenance Supportive Re-fuel Relocation Preparatory Planning Preparation Interference Wait Others Non Breaks Work Rest and personal Rests Timei Phisiology Transfer Meal Visit Injuries TOTAL Legend: HAL Hauling of cable CT Unladen carriage travel BIL Pre-billeting Mah Manoevering of carriage CHO Pre-sling of timber DESh Descent of hook HOO Hooking of logs Mad Manoevering of carr SKI Skidding of logs DESd Descent of hook LCT Laden carriage travel RH Raising of hook ucho Recovery of slings Table Site of Sadole: study time, efficiency and productivity in experimental area for yarding (*for the team of 4 working man).

50 Dati di base Lit Prezzo Tasso d'interesse 0,10 Assicurazione e garage 0 Durata (ore) 2,560 Manutenzione (coefficiente) 1,3 Consumo combustibile (litri/giorno) 7,50 Consumo lubrificante (kg/giorno) 2,30 Pezzi di ricambio (Lit/anno) Durata (anni) 2 Giornate di lavoro annue 160 Ore di lavoro giornaliere 8,0 Prezzo combustibile (Lit/giorno) Prezzo lubrificante (Lit/kg) Costi fissi Ammortamento Interessi Assicurazioni 0 Costi fissi totali (annuali) Costi fissi totali (giornalieri) Costi variabili Riparazioni e manutenzioni Combustibili Lubrificanti Pezzi di ricambio 625 Costi variabili totali (giornalieri) Totale costo operativo (Lit/giorno) Tabella Sito di Sadole: costi operativi (macchina: motosega 80 cc). Base data Lit Price 1,600,000 Interest rate 0,10 Insurance and garage 0 Service life (hours) 2,560 Maintenance (coefficient) 1,3 Fuel consumption (l/day) 7,50 Lubrificant consumption (kg/day) 2,30 Spare sparts (Lit/year) 100,000 Service life (years) 2 Yearly usage (days) 160 Daily schedule (hours) 8,0 Fuel price (Lit/l) 2,200 Lubrificant price (Lit/kg) 6,000 Fixed costs Amortisation 800,000 Interests 80,000 Insurance 0 Totale fixed costs (years) 880,000 Total fixed costs (day) 5,500 Variable costs Maintenance and repair 6,500 Fuel 16,500 Lubricant 13,800 Spare parts 625 Total variable costs (day) 37,425 Total operating cost (Lit/day) 42,925 Table Site of Sadole: operating cost (machine: chainsaw 80 cc). 52 ISAFA Comunicazioni di ricerca 98/1

51 Utilizzo potenza (coefficiente) 0.4 Potenza (hp) 90 Power use (coefficient) 0,4 Power (hp) 90 Dati di base Lit Base data Lit Costo d'acquisto Tasso d'interesse 0.10 Assicurazione e garage Durata (ore) Manutenzione (coefficiente) 1.0 Consumo combustibile (litri/giorno) 41.0 Consumo lubrificante (kg/giorno) 0.8 Pezzi di ricambio (Lit/anno) Durata (anni) 8 Giornate di lavoro annue 100 Ore di lavoro giornaliere 8.0 Prezzo combustibile (Lit/litro) Prezzo lubrificante (Lit/kg) Price 175,000,000 Interest rate 0,10 Insurance and garage 1,750,000 Service life (hours) 10,240 Maintenance (coefficient) 1,0 Fuel consumption (l/day) 41,0 Lubricant consumption (kg/day) 0,8 Spare parts (Lit/year) 1,708,984 Service life (years) 8 Yearly usage (days) 100 Daily schedule (hours) 8,0 Fuel price (Lit/l) 1,450 Lubricant price (Lit/kg) 7,000 Costi fissi Ammortamento Interessi Assicurazioni Costi fissi totali (annuali) Costi fissi totali (giornalieri) Costi variabili Riparazioni e manutenzioni Combustibili Lubrificanti Pezzi di ricambio Costi variabili totali (giornalieri) Fixed costs Amortisation 21,875,000 Interests 8,750,000 Insurance 1,750,000 Total fixed costs (year) 32,375,000 Total fixed costs (day) 323,750 Variable costs Maintenance and repair 218,750 Fuel 59,466 Lubricant 5,443 Spare parts 17,090 Total variable costs (day) 300,749 Totale costo operativo (Lit/giorno) Tabella Sito di Sadole: costi operativi (macchina: gru a cavo pesante con argano a slitta). Total operating cost (Lit/day) 624,499 Table Site of Sadole: operating cost (machine: long-span cable yarder - sledge mounted). ISAFA Comunicazioni di ricerca 98/1 53

52 Soprassuolo residuo Rinnovazione % Alberi feriti (%) 17,2 Vecchie ferite (%) 15,9 Ø medio alberi feriti (cm) 30,8 Larghezza media ferite (cm) 12,9 Rapporto largh./circ. (%) 13,3 Ferite causate dall'abbattimento (%) Ferite causate dall'esbosco (%) 51,2 48,8 Semenzali feriti 4,9 di cui: rotti 0,0 piegati 25,0 sradicati 50,0 scortecciati 25,0 Danni causati dall'abbattimento 0,0 Danni causati dall'esbosco 100,0 Tabella Sito di Sadole: danni agli alberi residui e alla rinnovazione. Residual trees Regeneration % Wounded trees (%) 17.2 Old wounds (%) 15.9 Av. Ø wounded trees (cm) 30.8 Av. Wound width (cm) 12.9 WW/TC Ratio (%) 13.3 W. caused by felling (%) W. caused by extraction (%) Wounded seedlings 4.9 Broken 0.0 Bent 25.0 Uprooted 50.0 Debarked 25.0 Caused by felling 0.0 Caused by extraction Table Site of Sadole: damage to the residual trees and to the regeneration. Classe di impatto n % Indisturbato 52 28,9 Asportazione lettiera 10 5,6 Rimescolamento profondità < 5 cm 0 0,0 Rimescolamento profondità > 5 cm 0 0,0 Accumulo di ramaglia < 30 cm 66 36,7 Accumulo di ramaglia > 30 cm 52 28,9 Totale ,0 Tabella Sito di Sadole: danni al suolo. Disturbance class n % Undisturbed Litter removal Soil disturbed < 5 cm Soil disturbed > 5 cm Slash accumulation < 30 cm Slash accumulation > 30 cm Total Table Site of Sadole: soil disturbance. 54 ISAFA Comunicazioni di ricerca 98/1

53 3. Sito sperimentale: Corona di Cadino 3. Experimental site: Corona di Cadino 3.1 Descrizione del sito Caratteri stazionali Il bosco oggetto di studio (25,6 ha) è situato sulle pendici della Val Cadino (comune di Castello di Fiemme), percorsa nel fondovalle dal Rio Cadino, affluente sinistro-orografico del Fiume Avisio. Il versante destro della valle, con la convalle del Rio delle Stue, è coperto da boschi appartenenti alla Magnifica Comunità di Fiemme, mentre sul versante sinistro si trova la Foresta demaniale di Cadino. I versanti del bacino, caratterizzati da elevata acclività, sono interamente coperti dal manto boschivo, eccetto che nelle praterie delle malghe (Malghe delle Stue Alta e Bassa, del Coston). La copertura arborea raggiunge i m di quota. Oltre tale limite si trovano le praterie di quota. In passato l'area è stata interessata da eventi calamitosi, tra i quali si ricorda quello del 1966 che ha causato l'atterramento di circa m 3 di legname combinato a numerosi smottamenti e frane. Il sito interessa la località Costa dei Casoni e coincide con la particella n. 25 del piano economico della MCF posta sulla parte mediana del versante, esposto a S-O, che scende da cima dell'inferno (2.333 m) fino al Rio delle Stue. Il versante presenta una morfologia abbastanza regolare, anche se molto acclive (tab. 3.1), nella parte inferiore, mentre più a monte l'andamento del terreno è più discontinuo. Servita da una strada forestale che la collega con l'arteria provinciale della Val Cadino, l'area presenta acclività sostenuta, ma limitata accidentalità. Quest'ultima è concentrata in alcuni settori, dove sono presenti pareti di roccia o macereti. All'interno della particella si trovano anche aree tendenzialmente pianeggianti o a pendenza limitata, come nella parte superiore, lungo il confine. Gli avvallamenti sono frequenti ma non particolarmente incisi e nel complesso la zona presenta carenza d'acqua. Un solo rio, posto sul confine orientale, assume carattere permanente (Rio del Maio). La quota altimetrica varia da a m., mentre l'esposizione prevalente corrisponde a quella di sud-ovest. Il substrato geologico è costituito da riolite porfirica, a copertura detritica fine, sulla quale poggiano suoli podsolici superficiali, con frequenti affioramenti rocciosi. Climaticamente l'area è molto affine a quella di Sadole e può essere definita di tipo endoalpino a carattere più continentale, con precipitazioni intorno a mm e concentrate nel periodo vegetativo (massime nel periodo giugno - agosto). Le temperature medie oscillano da -2 C (media mese più freddo) a 19 C (media mese più caldo). Presente fino a m di quota, la vegetazione arborea è costituita in prevalenza da popolamenti puri di abete rosso (Picea abies Karst.) e da qualche popolamento misto di abete rosso, larice (Larix decidua Mill.), cirmolo (Pinus 3.1 General descripition of the site Site conditions The forest studied is placed on the Cadino valley side (Castello di Fiemme municipality). Cadino rill (a left orographic affluent of River Avisio), runs along the valley bottom. The right side of the valley, with Stue rill side valley, is covered by forests that belong to the Magnifica Comunità di Fiemme, while on the left side there is the Provincial Forest of Cadino. The slopes of the basin have a big acclivity and they are wholly covered by forests, except the grasslands near the huts (e.g. Stue Alta and Bassa huts of the Coston locality). The tree cover reaches 2,200 m of elevation. After that the cover is represented by grasslands. In the past this area was damaged by calamitous events. The most severed one happened in 1966 when 100,000 m 3 of wood were pulled down, and many landslides occurred. The place is into the Costa dei Casoni locality, and it is the parcel no. 25 of the forest management plan of the Magnifica Comunità di Fiemme. The area is located in the middle of the south-western slope which goes from Inferno top (2,333 m) to Stue rill. The slope shows a quite regular morphology even though the low side is very steep (tab. 3.1), and the upper one has an irregular course. The area is connected to Cadino valley by the provincial road. The area is very steep but its accidentality is limited. The accidentality is concentrated in few sectors only where rock outcrops and screes are present. Along the bound and in the upper side of the parcel it is possible to find quite flat or scarce sloping zones. The dips are frequent but are not very engraved; in general the area is poor in water. The altitude is between 1,650 and 1,900 m; south - west is the prevalent exposure. The geological substratum is a thin detrital cover made of porphiritic rhyolite; podsolized superficial soils rest on it. Rock outcrops are frequent. The climate of this area is very similar to the Sadole one. It can be defined an endoalpine climate tending to the continental. The rain precipitation is around 1,050 mm per year, prevailing during the vegetative period (maximum between June - August). Average temperatures are between - 2 C (mean value of the coldest month) and 19 C (mean value of the warmest month). It is present up to 2,200 m of altitude. The tree vegetation is mainly represented by pure stands of spruce (Picea abies Karst.), and some mixed stands of spruce, larch Larix decidua Mill.), Swiss stone pine (Pinus cembra L.), and, sporadically, scots pine (Pinus sylvestris L.). The data collected in the area on the erbaceous vegetation (tab. 3.2), shows a low average cover (equal to 21%), ISAFA Comunicazioni di ricerca 98/1 55

54 cembra L.) e, sporadicamente, pino silvestre (Pinus sylvestris L.). I rilievi inerenti la vegetazione erbacea del sito (tab. 3.2) evidenziano una copertura media non troppo elevata, pari al 21%, connessa all'elevato grado di copertura del soprassuolo che crea condizioni di elevata umidità e ridotto soleggiamento a livello del suolo. Ne consegue che i gruppi floristici maggiormente presenti, a parte la Calamagrostis villosa nelle fratte aperte, sono costituiti, oltrechè da Aira flexuosa e Vaccinium spp., da vegetazione muscinale. La vegetazione arbustiva è assente nel 90% dei casi. Ove presente, è costituita per lo più da ontano verde. L inquadramento ecologico-floristico dà adito ad inquadrare le cenosi forestali tra le peccete subalpine tipiche (LASEN, 1994) Prerogative funzionali e infrastrutture Le uniche infrastrutture presenti sono costituite dalla strada forestale che, dal fondovalle, collega il limite superiore della particella. L'ultimo tratto di strada è stato completato lo scorso anno. La copertura forestale, rappresentata da peccete pure o quasi, a coetaneità diffusa su estese superfici, esercita principalmente la funzione di protezione dei versanti contro frane, smottamenti e valanghe, pericolosi soprattutto per le sottostanti maghe (delle Stue) e la strada di fondovalle. Un ruolo importante a difesa dell'abitato di Molina e degli altri paesi sottostanti è poi svolto dalla copertura per l'azione di regimazione del deflusso idrico ed il rallentamento delle portate di piena. L'elevata pendenza e la superficialità dei suoli, uniti alla instabilità meccanica del soprassuolo, favoriscono lo sradicamento di soggetti arborei. A questi si accompagnano fenomeni di rovesciamento degli strati del terreno, scopertura del substrato roccioso con distacco di massi. Elementi lapidei si staccano poi dalle pareti rocciose a seguito delle infiltrazioni idriche e delle variazioni termiche. La copertura forestale riveste di conseguenza una preminente funzione di protezione alla strada forestale che conduce al sito e alle sottostanti malghe, nonché per la stabilità del versante stesso. Le cenosi forestali hanno inoltre un ruolo importante nella produzione di legname da lavoro, per la loro valenza estetico-paesistico e ricreativa (funghi) e per la permanenza o l'insediamento di nuove popolazioni animali. Rispetto a queste ultime finalità occorre rilevare che la lontananza del sito dalle arterie stradali principali, ne riduce notevolmente, rispetto per esempio al sito di Sadole, la valenza turistico-ricreativa, limitata all'attività, alquanto sporadica, della raccolta di funghi. Per contro, come succede spesso, aumenta il valore naturalistico e, soprattutto, faunistico per la presenza di popolazioni di ungulati e tetraonidi, favoriti dalla presenza di aperture e zone di passaggio bosco-radura Il passato: calamità e pratiche selvicolturali pregresse I popolamenti che rivestono l'intero versante manifestano un certo carattere di fragilità, verificabile anche dalla serie di eventi calamitosi succedutisi nel tempo. Nel 1966, in conwhich is connected with the thick cover that increases the humidity and blocks the exposure to the sun of the soil. Consequently moss vegetation and still Aria flexuosa and Vaccinium spp. represent the main floristic groups. In the open thickets Calamagrostis villosa is present. The shrubs are mostly absent (90% of the cases). Where the shrubs are present they are represented by Alnus viridis. The ecological and floristic description permit to classify the forest as a typical sub-alpine spruce stand (LASEN, 1994) Infrastructures and main functions The forest road that connects the valley bottom to the upper side of the parcel is the only infrastructure present. The last part of it was built just last year. The forest cover, represented mostly by pure evenaged stands of spruce, has the following functions: to protect the slopes from landslides, avalanches and rock falls especially dangerous for the huts below (e.g. Stue hut) and the valley bottom road. The coverage: controls the outflow of the water and reduces the flow of the floods, safeguarding the populated area of Molina and the other villages below; improves the scenic beauty and the landscape; increases the recreational functions; promotes the presence or the settlement of new animal populations. The steep slope, the small depth of the soil and its mechanical instability lead to rooting up of the trees. In the same time an upset of the soil layers and an uncovering rocky substratum with the detachment of the stones can occur. Water infiltration and fluctuations of temperature cause the detachment of the stones from the rocky faces. To protect the forest road that goes to the site and to the huts below and also to keep the versant stability are the main functions of the forest cover. The distance of the site from the main road net reduces the tourist - recreational value compared with Sadole area. However the naturalistic value of the place (given by the presence of deers and capercaillies, their habitats are especially created by the alternation of forest and clearing) increases The past: calamitous events and sylvicultural interventions The stands on the whole slope are quite frail. The frailty is a consequence of the past calamitous events. In 1966, in coincidence with the flood that caused considerable damages in Fiemme valley, heavy wind breakage, many falls and opening of thickets happened. Then, in 1981 a lot of snow breakage occurred. In 1988 a big assault of bark beetle caused much damage into a wide zone, including parcel no. 25. Apart from these events, several avalanches happened. For instance in April 1979 a big avalanche came off from the dominated mountain slope, passed along the natural dip and reached the east side of the parcel no. 25. These events periodically happened (in 1982 and 1986) in the same place. Others periodical avalanches affected the 56 ISAFA Comunicazioni di ricerca 98/1

55 comitanza con l'alluvione che ha provocato ingenti danni nella vallata (Fiemme), i suddetti popolamenti sono stati interessati da gravi schianti da vento e crolli, con l'apertura di ampie fratte. Successivamente, nel 1981, si sono verificati schianti dovuti alla neve. Un intenso attacco di bostrico, che ha interessato una vasta zona, compresa anche la sezione 25, si è avuto nel A questi eventi si sono associati ed intercalati vari eventi valanghivi. Per esempio nel mese di aprile 1979 una valanga di grosse dimensioni staccatasi dalle sovrastanti pendici ha percorso l'avvallamento naturale ed interessato la parte orientale della particella 25. L'evento si è poi ripetuto periodicamente ('82; '86) sullo stesso posto. Altre valanghe periodiche hanno interessato le zone alte del vallone della Crocetta e del Maio. Come già accennato, inoltre nel sito si verificano ancora localmente distacchi lapidei e fenomeni franosi. Notizie certe di tagli boschivi in Val Cadino sono disponibili soltanto a partire dai primi anni del secolo scorso. Date le condizioni di lavoro di quel tempo, le modalità di intervento erano quelle del taglio raso per fratte. Nel (primo) piano del 1939 venivano individuate due classi economiche: una di produzione e una di protezione. Per la classe produttiva le prescrizioni indicavano il taglio raso, marginale successivo, mentre per la classe protettiva si prescriveva il taglio saltuario. Nel successivo piano del 1951 veniva mantenuto il taglio raso, indicando però di favorire la rinnovazione naturale. Era prescritto il taglio a buche anche per la classe di protezione. Nessuna attenzione era riservata alle latifoglie minori, che, anzi, si indicava di tagliare. Il piano del 1961 vede nel taglio successivo perfezionato il metodo per arrivare al bosco coetaneo per piccoli gruppi con rinnovazione naturale. In questo documento si parla altresì esplicitamente di difesa delle latifoglie minori. Nei piani successivi sono stati indicati anche tagli fitosanitari, in seguito soprattutto all'attacco di bostrico, e di tipo intercalare. Nel piano attuale ( ) le prescrizioni parlano di taglio a buche su limitate superfici (nei soprassuoli maturi) e di taglio successivo a gruppi o localizzato (nei soprassuoli adulti). E' sempre raccomandata la raccolta degli schianti. 3.2 La selvicoltura attuale L'inventario dei popolamenti A parte qualche alneto negli impluvi, i soprassuoli (tab. 3.4) sono in maggioranza puri di abete rosso (84%) o localmente misti di abete rosso con larice, cirmolo e pino silvestre. Il larice risulta più abbondante nella parte superiore della particella, dove si trova anche il pino cembro. La parte inferiore è tendenzialmente più monospecifica dominata dalla pecceta pura. Sotto il profilo dell'assetto strutturale (tab. 3.4) prevalgono nettamente i popolamenti coetanei, in particolare quelli maturi e stramaturi (77%), soprattutto nella parte superiore. upper side of the Crocetta and Maio valleys. Stone detachment and landslides phenomena locally occur in the area. Reliable information about the cutting in Cadino valley is available only from the first years of the last century. Since the past work conditions, the intervention methods were the patch clear cutting. In the first forest management plan (1939), two economical classes were distinguished: one production class and one protection (hidrogeologic) class: in the first one the clear cutting, then following by the border cutting, was adopted, while in the protection class selection cutting was ordered. In 1951, in the subsequent plan, the clear cutting was kept, giving nevertheless more attention to the natural regeneration. The patch cutting was ordered even in the protection class. No attention was reserved for the minor broad-leaved trees, in fact the cut of them was indicated. In 1961 in the forest management plan an improved shelterwood cutting was used to obtain small even-aged groups with natural regeneration. Moreover the protection of minor broad-leaved trees was made explicit. In the following plans phyto-sanitary and intermediate cuttings were indicated, particularly after the bark beetle attacks. In the current plan ( ), the patch cutting is prescribed for the mature stand, while in the adult stands the shelterwood cutting by groups or localized is indicated. The harvesting of the trees damaged by breakage is always recommended. 3.2 Sylviculture Stands inventory Except some alders in the impluvium, the stands (tab. 3.4) are prevalent pure stand of spruce (84%) or locally mixed of spruce, larch, Swiss stone pine and scots pine. The larch is mostly present in the upper side of the parcel, where there is some Swiss stone pine also. The low side is prevalently monospecific with spruce. From the structural point of view, the even-aged stands, particularly the mature and over mature ones (77%), prevail in the upper side. The 13% of multi-storied stands are present in the middle low side. They have probably been originated by a scalar regeneration with competition phenomena and edaphic variability. In regard to the stands density, both the canopy coverage and the basal area are nearly always high (tables 3.4/6). The coverage is locally interrupted by little empty spaces issued by breakage, rooting up, and parasitic attacks (even big size dry trees). Big empty spaces are frequent in the thickets utilized after the bark beetle attacks. In these spaces an artificial regeneration of spruce has been established. The regeneration is very poor (an average coverage value of 10% - tab. 3.3), almost half surface of the area does not show regeneration; this depend on the scarcity of light. The low regeneration does not depend on pathological factors, only 4% of the cases show serious damage by browses or meteoro- ISAFA Comunicazioni di ricerca 98/1 57

56 E' poi presente un 13% di popolamenti multiplani nella parte medio-bassa, originati probabilmente da un ingresso scalare della rinnovazione, da fenomeni di concorrenza e da variabilità edafiche. La densità dei popolamenti, con riferimento agli assetti maturi, è quasi sempre elevata (tab. 3.4), sia in termini di copertura delle chiome, sia come espressione dell'area basimetrica (tab. 3.6). La copertura è localmente interrotta da piccoli vuoti, creati da schianti, sradicamenti o attacchi parassitari (alberi secchi anche di grandi dimensioni). Aperture di dimensioni più grandi, una in particolare, sono presenti in corrispondenza delle fratte utilizzate a seguito di infestazioni di bostrico, nelle quali si è intervenuti con rinnovazione artificiale di abete rosso. La rinnovazione, per ragioni dovute al deficit di luce, è scarsa (in media non raggiunge il 10% di copertura; tab. 3.3) e quasi la metà della superficie del sito ne risulta del tutto priva. La carenza rigenerativa non pare essere connessa a fattori patologici, in quanto solo il 4 % dei casi risulta danneggiato (da morso o per effetti meteorici; tab. 3.3) seriamente. Il futuro delle piantine è incerto nel 24 % dei casi. La ripartizione di frequenza (tab. 3.8) dei soggetti arborei secondo classi diametriche risulta abbastanza regolare a livello particellare e rispecchia, grosso modo, lo stesso andamento campaniforme per i popolamenti maturi puri di abete rosso o misti a prevalenza della medesima specie. Anche le peccete multiplane mostrano una distribuzione analoga, con una maggiore frequenza di soggetti nelle classi diametriche inferiori (fig. 3.1). L'indice di Shannon, calcolato per la diversità strutturale, si dimostra superiore, come è anche logico, negli assetti multiplani rispetto a quelli coetanei. Anche per il sito di Cadino si è rappresentata graficamente la distribuzione spaziale della vegetazione secondo i quattro livelli di copertura (fig. 3.2). In questo caso, avendo a disposizione qualche informazione in più (rilievi di tipo speditivo), si sono potuti considerare anche gli assetti strutturali relativi ai novelleti e alle spessine. La copertura complessiva (tab. 3.9) più elevata si deve al tipo strutturale multiplano seguita dall'assetto maturo. I valori provvigionali (tab. 3.6) sono buoni, mediamente si aggirano intorno 645 m 3, localmente con punte anche di più di m 3 per ettaro. I valori incrementali, in relazione alla preponderanza di soprassuoli ormai alquanto invecchiati, denunciano scarso dinamismo di crescita. L'incremento corrente è mediamente di poco inferiore a 4 m 3 /anno. In termini percentuali l incremento è sempre sotto l 1%. Sono abbastanza diffusi i fenomeni di deperimento in atto, testimoniati dai prelievi incrementali con trivella di Pressler, che mostrano una condizione precaria del legno nella parte interna. In queste condizioni di fragilità sanitaria sono oltremodo facili gli attacchi di bostrico, che hanno provocato ingenti danni e resi necessari interventi drastici. Gli alberi risultano frequentemente filati e perciò più vulnerabili all'azione del vento e ai carichi di neve, anche se non % < diametro (cm) logical events (tab. 3.3). 24% of the young trees have an uncertain future. The frequency distribution of the trees into diametrical classes is quite regular in each parcel. Both the mature pure spruce stands and the mixed stands with prevalence of spruce have the same normal distribution shape. Even the spruce multi-storied stands have a similar distribution; the highest frequency is in the lower diametrical classes. On the structural diversity the multi-storied Shannon index is higher than the even-aged one. The same surveys done into Sadole area on the evaluation of the vertical spaces occupied by vegetation were recorded into Cadino site. In this contest it has been possible to consider the young growth stands and the pole wood stands because more information (collected by quick surveys) was available. The multi-storied stands and the mature stands too, show the maximum coverage (tab. 3.9). >60 pop. misto pecceta matura pecc. multiplana Figura Sito di Cadino: distribuzione diametrica del numero di alberi per i diversi tipi di popolamento. % < diameter (cm) >60 mixed st. mature spruce more-storied spruce Figure Site of Cadino: diameter distribution of the trees number for the differents stands. 58 ISAFA Comunicazioni di ricerca 98/1

57 si osservano valori del rapporto di snellezza maggiori di 100 (tab. 3.6). Rispetto al sito di Sadole i fusti si presentano mediamente leggermente più tarchiati. Sono presenti soggetti di grandi dimensioni ed estremamente ramosi. Frequenti anche gli individui policormici o doppi (tab. 3.5). Gli individui arborei presentano per lo più chiome sviluppate fino in basso ma per lo più eccentriche per baricentro Diagnosi selvicolturale L'attuale instabilità dei popolamenti è principalmente da ascrivere, oltre ai critici fattori fisici (pendenza), alla diffusa struttura coetaneiforme, peraltro non facile da variare nelle peccete, all'invecchiamento dei soprassuoli, dai quali deriva anche la difficile affermazione della rinnovazione naturale sotto copertura. Da queste premesse emerge la necessità di rinnovare con una certa urgenza i soprassuoli ricadenti nell'area di studio. La carenza di rinnovazione naturale potrà costituire un limite alla spontanea sostituzione progressiva dei soprassuoli ed è probabile sia necessario integrarla artificialmente. L'apertura della strada, che rende ora accessibile l'intera particella, consentirà di accelerare il processo di rinnovamento testè avviato, recuperando il tempo perduto. Occorre in ogni caso tenere presenti le condizioni stazionali, e, soprattutto il ruolo di protezione idrogeologica della copertura forestale. 3.3 Strategia d'intervento Finalità a medio e lungo termine Il piano silvo-pastorale prevede un prelievo del 20% della massa in piedi nel decennio (tasso di utlizzazione pari a 1,45%), da attuare con interventi di taglio a buche e limitate superfici nei soprassuoli maturi e con tagli successivi a gruppi nei limitati assetti di più giovane età. In realtà si suggerisce qui che si potrebbe anche dare maggiore impulso al ciclo di rinnovamento, rispetto a quanto previsto dal piano, dato che il soprassuolo maturo e stramaturo costituisce oltre il 70% del totale. Nel giro di un secolo, in relazione alle condizioni stazionali e ai tempi di rinnovazione, si può ipotizzare di percorrere, con una serie di piccole aree, l'intera superficie radicata da soprassuoli maturi e, con tagli successivi a gruppi, anche parte dei popolamenti multiplani. Ciò naturalmente senza voler snaturare la vocazione (coetanefila) delle peccete Caratteri dell'intervento selvicolturale specifico L intervento progettato mira in primo luogo ad introdurre la rinnovazione naturale, per chiazze o piccole superfici, sostituendo gradualmente i popolamenti invecchiati. In tal modo vengono altresì rispettate le esigenze di protezione ed anche quelle di tipo estetico-ricreativo. Le aperture nei soprassuoli compatti agiscono positivamente anche nei confronti della biodiversità (habitat). % livello 3 2 The growing stock (tab. 3.6) is quite good; it is meanly about 645 m 3, reaching locally more than 1,000 m 3 per hectare. The value of the increment is very low (less than 1%); depends on the frequency of very old stands and on the low growth dynamism. The current increment is in average around 4 m 3 per year. The surveys recorded on the increment, using the increment borer, give evidence for a state of decline of the wood inside the trees. These bad conditions make easy the attacks of bark beetle that causes considerable damages followed by drastic interventions. Even if the height/diameter ratio (H/D) is always less than 100 (tab. 3.6), the trees are frequently drawn up; they are more vulnerable to the wind effect and to the snow loads. In comparison with Sadole site, in Cadino valley the stems are slightly more thickset. Big size trees, and ex- 1 spessina novelleto multiplano maturo Figura Sito di Cadino: spazio occupato dai vari tipi di popolamento in termini di copertura del profilo verticale. % layer sapling young growth multi-storied mature Figure space of the different stand types in terms of vertical profile cover. ISAFA Comunicazioni di ricerca 98/1 59

58 Date le condizioni limitanti citate e gli obiettivi prefissati, l'intervento realizzato nella fattispecie per il progetto è consistito in un taglio a buche in tre aree di soprassuolo stramaturo della parte superiore, con un prelievo complessivo di circa 341 m 3. Le aree individuate per questo primo intervento, selezionate tra quelle a maggiore priorità di intervento, sono state localizzate in prossimità della strada. L'accessibilità stradale, che agevola ora la possibilità di intervenire da monte, renderà convenienti ulteriori interventi in futuro, anche con dislocazione delle aree di taglio alquanto distali dall'imposto, che porteranno ad un graduale svecchiamento dei popolamenti. Gradualmente, oltre ad una differenziazione planimetrica dell'assetto strutturale (creazione di un mosaico di tessere di stadi di sviluppo giustapposti), dovrebbe essere favorito l'ingresso di specie come il larice ed il cirmolo. 3.4 Le operazioni di utilizzazione forestale Organizzazione del sito Le operazioni di abbattimento ed allestimento hanno avuto inizio nel mese di aprile 1997 e cioè non appena le condizioni climatiche lo hanno permesso. La stagione invernale era stata infatti caratterizzata da abbondanti nevicate e, in considerazione dell'altitudine dell'area interessata dallo studio, la presenza di neve e le difficili condizioni della strada forestale che permettevano l'accesso alla particella, hanno consentito l'inizio delle operazioni di utilizzazione solo a primavera inoltrata. Per ragioni connesse all'abbandono in corso d'opera del lavoro iniziato da parte di un'impresa di lavori boschivi locale alla quale era stata assegnata l utilizzazione, l'abbattimento e allestimento del legname è stato effettuato in due successive fasi: circa una metà del volume totale utilizzato è stato abbattuto ed allestito dal titolare di tale ditta boschiva, mentre, successivamente, le operazioni di utilizzazione sono state ultimate da operai della MCF nel corso dei mesi di giugno e luglio. Il boscaiolo che ha effettuato la prima parte del lavoro non aveva alcuna specifica formazione professionale e la sua impresa boschiva operava nel settore solo da qualche anno. L'acquisizione delle informazioni e conoscenze minime delle tecniche di lavoro era stata acquisita con il classico sistema del learning by doing. Spesso, operando da solo e con un batremely branched, are present. Poli-corm or double-stem trees are frequent too (tab. 3.5). The crown of the trees is developed until the bottom of the stem but it is eccentric Diagnosis to define the opportunity of interventions The stands instability is mainly due to the even-aged structure (difficult to change it in the spruce forest), to the aged stands (which block the natural regeneration under the coverage), and also it is due to the critical physical factors (e.g. the slope). Into the Cadino area, with these conditions, to regenerate urgently the stands is necessary. The poor natural regeneration could limit the spontaneous progressive replacement; it will be necessary to complete it by an artificial regeneration. The new road, that makes now the access possible to the whole parcel, will permit to speed the regeneration process making up for lost time. Anyway it is necessary to keep present the conditions of the site, especially the rule played by the forest coverage on the hydrogeological protection. 3.3 Global strategy of intervention Long-term planning objects During the ten-year period the forest management plan considers a collection of 20% of the growing stock (the exploitation rate is 1.45%) using the patch cutting in the mature stands, and the shelterwood cutting by groups in the not very frequent young growth stands. Seeing that the mature and over mature stands are more than 70% of the total, it could be positive to increase the regeneration cycle more than the planned interventions. By about one century - in connection to site conditions and the regeneration interval, which will be verified - it will be possible to pass through the whole surface of mature stands by a series of little areas and, moreover using shelterwood cutting, part of multi-storied stands will be reached too. Of course everything will be done respecting the natural vocation of the spruce forest (which tends to even-aged stand) The sylvicultural intervention The planned intervention aims first to introduce, by patches or small areas, the natural regeneration, which will 33% 8% 33% 8% 3 < 350 m /ha m /ha 3 > 700 m /ha 3 < 350 m /ha m /ha 3 > 700 m /ha 59% 59% Figura Sito di Cadino: massa in piedi dei popolamenti. Figure Site of Cadino: growing stock of the stands. 60 ISAFA Comunicazioni di ricerca 98/1

59 gaglio di conoscenze tecniche piuttosto limitato, l'operatore ha incontrato delle difficoltà o affrontato dei rischi per la sua sicurezza altrimenti evitabili. Per quanto concerne la squadra di operatori della MCF che sono successivamente intervenuti ad ultimare il lavoro di abbattimento e che poi hanno anche eseguito le operazioni di esbosco, si rileva come questi, invece, abbiano seguito in passato dei corsi di formazione professionale, in particolare relativi all'impiego della motosega. Questi operatori (impiegati in precedenza generalmente in lavori di diradamento, sfollo e cure colturali) non avevano potuto acquisire in passato una specifica esperienza nell'abbattimento, allestimento ed esbosco di legname di grosse dimensioni. Grazie soprattutto ad una razionale organizzazione del cantiere il lavoro si è comunque potuto svolgere senza inconvenienti particolari Taglio e allestimento Le operazioni di utilizzazione sono state condotte secondo il SWS (Short Wood System): ultimato l'abbattimento, effettuato con motosega - da un solo operatore nel corso della prima parte del lavoro, da due operatori nel corso della seconda sono state effettuate sramatura e depezzatura. Il tipo di taglio effettuato (a buche) ha comunque facilitato la fase di abbattimento (scelta della direzione di caduta, minor rischio di danni alle piante che sono rimaste in piedi, ecc.) Esbosco Condizioni operative e scelta del sistema La zona operativa era caratterizzata da condizioni piuttosto disagevoli. La pendenza del versante, maggiore del 60 %, unitamente all'accidentalità del terreno ed all'entità del materiale utilizzato, ha contribuito in maniera determinante alla scelta del sistema di esbosco. A tale fine sono state valutate e scartate le seguenti ipotesi: l'avvallamento manuale non risultava razionale per una serie di ragioni tecnico-economiche connesse alla eccessiva distanza di esbosco dall'area di taglio fino alla strada a valle, al rischio di danneggiamento del soprassuolo, al rischio di smuovere e far cadere dei sassi sulla strada provinciale sottostante; l'impiego di gru a cavo, anche se tecnicamente possibile, non risultava economicamente vantaggioso. La scelta del sistema di esbosco è infine stata quella dell'impiego del verricello montato su un trattore agricolo opportunamente attrezzato per il lavoro in bosco. Questo sistema di lavoro risulta economicamente razionale se la distanza di esbosco è contenuta, come nel caso specifico. Organizzazione del lavoro Il materiale abbattuto e allestito entro l'area interessata dal taglio, è stato concentrato verso monte e sistemato lungo il ciglio della strada forestale. Questa operazione è stata eseguita da tre operatori dei quali due effettuavano le fasi di stendimento della fune del verricello di aggancio e sgancio del carico ed uno manovrava il verricello del trattore posizionato a monte del taglio, sulla strada forestale. substitute te aged stands. In this way the priorities of hidrologic protection and those of recreation and scenic conservation will be maintened. The openings in the dense, closed stands will operate positively also towards the biodiversity (fauna habitats). Considering the restrictive conditions and the pre-established objects, for the project a patch cutting was realised in three sectors in the upper side of the area where over mature stands were present, collecting around 341 m 3 of wood. The three sectors were near the road and they showed the priority of intervention. The accessibility by the road makes it easy to come up from the mountainside, permitting cutting in several sectors. In the future further interventions will be possible and a rejuvenation of the stands will happen. Gradually a planimetric distinction of the structural order will occur, and the admission of species as larch or Swiss stone pine will be favoured. 3.4 Forest harvesting operations Site Organisation Felling and log preparation started in April 1997, as soon as climatic conditions allowed. The winter of had been characterised by abundant snow-fall and in addition the altitude of the site object of the experiment, the presence of snow and the difficult conditions of the forest road giving access to the area allowed exploitation to start only in the late spring. For reasons linked to the abandonment of the area during work by a forestry company that had been assigned the exploitation of the site, felling and preparation were carried out in two successive phases: approximately half the total volume used was felled and prepared by the owner of the said company, while later exploitation was completed by men from MCF in the months of June and July. The lumberjack that did the first part of the job had no specific professional training, and his company had been active in this field for a few years only. Information on and a minimum of knowledge of operational methods had been acquired by the classic learning-by-doing system. Often, operating alone and with little knowledge, he met difficulties and ran risks to his safety that could have been avoided. As regards the MCF crew that subsequently intervened to finish the felling, and that later yarded the logs, it is noted that they had followed professional training courses, in particular as regards the use of chainsaws. These men however are usually employed in thinning and cultivation operations and hence it must be underlined that they had no specific experience of felling, log preparation and yarding of large size timber. Thanks above all to rational organisation of the work-site, operations could proceed with no serious problems, despite the somewhat difficult conditions Felling and log preparation Exploitation was carried out following the Short Wood System (SWS): after felling using a chainsaw - by one oper- ISAFA Comunicazioni di ricerca 98/1 61

60 Nell'esecuzione di questa operazione, accanto ai problemi sopra evidenziati dovuti alla natura del terreno accidentato ed alla presenza sullo stesso di ramaglia e ceppaie, si deve rilevare come la carenza di idonei spazi a bordo strada, necessari per accatastare il legname esboscato, abbia comportato il bisogno di realizzare appositi supporti artificiali. Al fine di aumentare lo spazio a disposizione per accumulare il tondame sono così stati predisposti e piantati nel terreno a valle della strada dei pali verticali atti a sistemare il legname esboscato. I tempi di preparazione di tali supporti hanno ovviamente inciso in maniera negativa sui tempi complessivi di esbosco Risultati dell'utilizzazione Sono stati abbattuti n. 143 abeti rossi (328 m 3 ) e n. 16 larici (13 m 3 ). La distribuzione di frequenza dei soggetti abbattuti è evidenziata nella fig In cosiderazione della limitata entità del lotto utilizzato, il campione osservato, ai fini della determinazione della produttività del lavoro e dei costi di utilizzazione, corrisponde alla quasi totalità del materiale esboscato. Per quanto concerne le operazioni di abbattimento ed allestimento, esso risulta infatti pari al 98 %, mentre per l esbosco corrisponde al 97 % di tutto il materiale utilizzato. In tab vengono riportati in dettaglio la superficie interessata dall'utilizzazione, il volume esboscato e quello relativo al campione osservato. La tab riporta le distanze di esbosco e le principali caratteristiche del materiale e sboscato Produttività delle varie fasi d'intervento Abbattimento e allestimento I risultati ottenuti dallo studio dei tempi di lavoro sono riportati in tab La produttività lorda di abbattimento ha raggiunto i 26,7 m 3 /giorno, per la squadra di un singolo operatore munito di motosega. ator during the first part of the work, and by two during then second part - branches are removed and the logs cut to size. The type of exploitation used (by zones) made the felling phase easier (choice of the direction of fall, less risk of damage to standing timber etc.) Yarding Operative conditions and selection of the yarding system The operative area was characterised by difficult working conditions. The slope on the steepest side was greater than 60 %, and this together with the rough terrain and the amount of timber recovered was decisive in selecting the yarding system. The following hypotheses were evaluated and rejected: manual yarding of the timber did not appear rational, for a series of technical and economic reasons connected to the excessive distance from the felling area to the road in the valley, to the risk of damage to brush and to the risk of causing rock-falls to the main road below; the use of sky-line cranes, though technically possible did not appear to be economically favourable. The yarding system chosen was the use of a winch fitted to an agricultural tractor that had been specially equipped for use in the forest. This system is economical if the yarding distance is within the limits of the specific case. Work organisation Felled and prepared timber was concentrated along the forest road, located uphill from the felling area, and positioned along the road bank. This job was done by three men, laying the cable used to drag up the logs, and one operating the winch on the tractor uphill. During this operation, as well as the problems above mentioned due to the presence of rough terrain, bushes % % diametro (cm) diameter (cm) Figura Sito di Cadino: distribuzione diametrica del numero di fusti abbattuti. Figure Site of Cadino: diameter distribution of the number of harvested stems. 62 ISAFA Comunicazioni di ricerca 98/1

61 Anche in questo caso, il valore indicato sopra è basato sul tempo operativo totale, che include tempi produttivi e tempi improduttivi. La durata totale della giornata lavorativa è stata considerata pari a 8 ore Il risultato è piuttosto buono, e dipende da numerosi fattori tra cui: - le dimensioni rilevanti delle piante abbattute; - la professionalità e la motivazione dell'operatore. D'altra parte, il terreno ripido e accidentato ha influito negativamente sulla produttività del lavoro. La fig. 3.5 riporta la suddivisione della giornata lavorativa in differenti classi di tempo operativo. L'incidenza delle interruzioni e delle pause è molto limitata e rimane inferiore al 6%. I tempi di trasferimento e di sosta-pasto costituiscono poco più del 10%. I tempi di riparazione e manutenzione sono limitati ed eccedono di poco il 3%. Il tempo produttivo rappresenta oltre due terzi del tempo operativo giornaliero. Ove presenti, i tempi morti sono stati generati da problemi organizzativi. Inoltre, i limiti imposti dal terreno accidentato imponevano di dedicare più tempo alle attività di preparazione e supporto. Per quanto riguarda il ciclo operativo (tab. 3.12), notiamo ancora che il tempo di allestimento e misurazione rappresenta la maggior parte del tempo produttivo: 65%. Questo equivale al 43% del tempo operativo. Una certa quantità di tempo era anche spesa negli spostamenti tra una pianta e l'altra e nella pulizia effettuata intorno al piede dell'albero. Esbosco I risultati dello studio dei tempi effettuato per le operazioni di esbosco sono mostrati nella tab La produttività lorda di esbosco ha raggiunto i 33,8 m 3 /giorno, per la squadra di tre operatori equipaggiati con trattore e verricello. Anche in questo caso, il valore sopra indicato è basato sul tempo operativo totale, per una durata totale della giornata lavorativa di 8 ore La produttività è elevata in ragione: - delle dimensioni rilevanti dei tronchi esboscati; - della professionalità e la motivazione degli operatori. D'altra parte alcuni fattori hanno contribuito a limitare ogni ulteriore aumento della produttività. Innanzitutto la forte accidentalità del terreno, che impediva l'accesso diretto alla tagliata e costringeva ad esboscare i tronchi a strascico indiretto con il verricello stazionante presso la strada. Lo strascico indiretto su lunghe distanze (30-50 m) comporta una grande perdita di tempo e diminuisce la produttività. Oltretutto, lo strascico indiretto su lunghe distanze richiede generalmente l'ausilio di un terzo operatore per posizionare le catene d'imbrago ed agganciarle alla fune del verricello. In secondo luogo, la strada forestale mancava di appositi spazi per scaricare i tronchi, e la squadra doveva perdere molto tempo per accatastarli lungo la banchina. and stumps, the lack of adequate space along the side of the road to stack the felled timber also caused difficulty, and artificial supports for the timber had to be built. To increase the space available to stack the logs, vertical poles were driven into the ground below the road edge to carry the felled timber. The time needed to prepare these supports clearly adds considerably to the total time needed for the forestry operations Results Trees felled were no 143 spruce trees (328 m 3 ) and 16 larch trees (13 m 3 ). The frequency distribution of felled trees into diametrical classes is shown in fig Considering the limited size of the lot felled, the sample observed in order to determine the productivity of operations and the costs of logging corresponds almost to the entire amount of yarded timber. As regards the felling and preparation operations the sample refers to 98% and to 97% of all the timber as regards yarding. Tab shows in detail the surface area involved in exploitation, the volume yarded and that of the observed sample. Tab shows in detail yarding distances and characteristics of harvested timber Productivity Results - felling/processing The results of the felling time-study are shown in Tab Overall felling productivity reached 26.7 m 3 /day, for the team of one operator equipped with a chainsaw. Again, this figure is based on workplace time and includes both work and non-work time. The total duration of the working day is considered equal to 8 hours. The result is quite good and it depends on several factors, namely: - large tree size - operator's skill and motivation On the other hand, the terrain was steep and uneven, which affected negatively work productivity. Fig. 3.5 reports the breakdown of the working day into different time-element classes. The incidence of breaks and rests is very limited, and it remains below 6%. Transfer and meal times were just above 10%. Repair and maintenance times were slightly exceeding 3%. Work time represents over two/thirds of the working day. In case, some delays originated from organisational problems. Besides, terrain constraints required that more time was devoted to preparation and other supportive activities. Considering the operational routine (tab. 3.12), again we processing and measuring take much of the working cycle: 65%. This amounts to 43% of the total working day. ISAFA Comunicazioni di ricerca 98/1 63

62 Trasf. - Pasti 11,4% Altro 5,0% Transf. - Meal 11.4% Other 5.0% Pause 5,7% Rests 5.7% T. Accessori 10,7% Supportive 10.7% T. Produttivo 67,2% Prod. Time 67.2% Figura Sito di Cadino: fase di abbattimento - ripartizione dei tempi di lavoro per le varie attività. Figure Site of Cadino: felling processing - breakdown of the working day into different activities. La fig. 3.6 riporta la suddivisione della giornata lavorativa in differenti classi di tempo operativo. L'incidenza dei tempi di trasferimento e di sosta-pasto è limitata e simile a quella registrata per la squadra di abbattimento. L'esbosco è un lavoro meno pesante dell'abbattimento, e gli operatori effettuano meno pause per riposarsi. Tuttavia, si è osservato che questa squadra si fermava più spesso di quella che operava nel cantiere di Lavazè. Il fatto è facile da spiegare: qui l'esbosco è più faticoso perché occorre effettuare lo strascico indiretto su oltre 40 m e perché dovevano essere accatastati i tronchi a bordo strada. Entrambe le attività richiedevano una gran quantità di lavoro manuale. I tempi di riparazione e manutenzione sono molto limitati, e possono essere imputati in modo quasi esclusivo al verricello. Infatti, le principali cause di tempo morto meccanico sono state la regolazione della frizione e il riavvolgimento della fune che occasionalmente formava delle anse. Il tempo produttivo occupa l'83% della giornata lavorativa. Lo strascico indiretto rappresenta il 32% del tempo produttivo ed il posizionamento del trattore occupa un ulteriore 7% (tab. 3.13). L'incidenza del tempo di scarico è limitata al 6%, ma l'accatastamento dei tronchi occupa un altro 37%. Moving to the tree and clearing the brush around it also take some time. Results - Extraction The results of the extraction time-study are shown in tab Overall extraction productivity reached 33.8 m 3 /day for the team of three operators. Again, this figure is based on total workplace time, for a total duration of the working day equal to 8 hours. Productivity was good thanks to: - large log size - operator s skill and motivation On the other hand, some factors contributed to limit any further growth of productivity figures. First of all, terrain roughness: this prevented tractor access to the cut site and forced operators to winch all the logs to the forest road. Winching over long distances (30-50 m) is time-consuming and decreases productivity. Besides, long-distance winching generally requires the assistance of a third operator for setting the chokers and hooking them to the mainline. Secondly, the forest road did not present sufficient landing space, and the extraction team was forced to spend much time, decking the logs by the roadside. Pause 2,4% T. Accessori 2,1% Trasf. - Pasti 11,5% Altro 1,1% Rests 2.4% Supportive 2.1% Transf. - Meal 11.5% Other 1.1% T. Produttivo 82,9% Prod. Time 82.9% Figura Sito di Cadino: fase di esbosco - ripartizione dei tempi di lavoro per le varie attività. Figure Site of Cadino: extraction - breakdown of the working day into different activities. 64 ISAFA Comunicazioni di ricerca 98/1

63 I carichi erano imbragati da un operatore mentre il verricello trascinava alla strada il carico precedente e questo ha certamente contribuito ad innalzare la produttività. Nel frattempo un secondo operatore seguiva il carico in movimento, per agevolare il superamento di eventuali ostacoli. Un terzo operatore stava presso il trattore ed azionava il verricello. Tuttavia, esistono ancora due soluzioni per aumentare la produttività. La prima è piuttosto radicale, e consiste nel costruire piccoli allargamenti nella sede stradale per facilitare lo scarico dei tronchi e ridurre il tempo speso per accatastarli accuratamente lungo la banchina stradale - cosa oltretutto molto faticosa. Purtroppo è improbabile che una ditta boschiva possa essere autorizzata ad effettuare questo lavoro, che implicherebbe un certo movimento di terra. La seconda soluzione è molto più facile da attuare. Essa consiste nell'equipaggiare il trattore con un verricello idraulico, adatto per l'installazione di un radiocomando. Tale innovazione consentirebbe di rinunciare al terzo operatore - quello presso il verricello - permettendo di ridurre il costo orario della squadra di esbosco Costi delle operazioni Considerate le produttività sopra riportate ed i costi operativi riportati in annesso (vedi tab. 3.14), il costo unitario di raccolta raggiunge le Lit/m Lit/m 3 per l'abbattimento/allestimento e Lit/m 3 per l'esbosco. Considerato dunque il valore elevato del legname raccolto, l operazione risulta ancora economicamente interessante. Qualche miglioramento può essere ottenuto utilizzando un verricello radiocomandato, come affermato in precedenza. D'altra parte, è improbabile che un intervento di questo tipo possa consentire miglioramenti radicali ed è molto difficile che il costo di raccolta possa scendere molto al di sotto delle Lit/m Impatto arrecato dalle utilizzazioni Soprassuolo e rinnovazione La tabella 3.15 mostra i risultati del rilievo danni effettuato sulle piante residue e sulla rinnovazione. Per quanto riguarda i danni alle piante residue, la tabella riporta anche il rapporto tra larghezza della ferita e circonferenza della pianta (LF/CP), che fornisce indicazioni sulla gravità della ferita. Quasi tutte le piante residue sono state ferite, e molte presentavano anche vecchie ferite subite nel corso della raccolta precedente. La gravità delle ferite era comunque limitata, e la maggior parte delle ferite dovrebbero cicatrizzarsi nel giro di pochi anni. L'esbosco è la principale causa delle ferite: lo strascico indiretto su lunghe distanze è un lavoro difficile e tende a causare elevati livelli di danno. La rinnovazione ha subito molti meno danni, ma piuttosto gravi. Infatti il danno è stato classificato come letale nel 14% dei casi e come grave in un altro 40%. Fig. 3.6 reports the breakdown of the working day into different time-element classes. The incidence of transfer and meals times is limited and comparable to what recorded for the felling team. The extraction team require less rest breaks than the felling team, due to the less strenuous nature of their job. However, this team rests more than the extraction team observed in Lavazè. The fact is easy to explain: their routine is more fatiguing, since it involves long-distance winching and log decking. Both activities require much manual work - and a lot of pulling, pushing, hoisting and walking around. Repair and maintenance times are extremely low, and almost all can be ascribed to the winch. Adjusting the winch clutch and breaking out entangled rope were the main causes of mechanical delay. Working time represents 83 % of the working day. Winching represents 32% of the operational routine and positioning to winch adds a further 7% to it (tab. 3.13). The incidence of unloading on work time is limited to 6%, but decking the load occupies an additional 37%. Pre-choking was the rule and it certainly contributed to contain time expenditure. While one operator was following the load, a second man would wrap the choker chains around the logs constituting the next load. A third operator staid by the tractor, to operate the winch. However, two measures could be taken to enhance productivity. The first is quite radical, and consist of building small landing areas along the forest road, so as to minimise the need for accurate log decking - which is tiresome and timeconsuming. Unfortunately, it is unlikely that a logging firm - even the same MCF teams - can be authorised to perform such work. The second measure is much easier to implement. It consists in equipping the tractor with an hydraulic winch, suitable for the installation of a radio-control. In turn, such innovation would spare the need for a third operator, thus reducing extraction costs Harvesting costs Given these productivity levels and the daily costs (tab. 3.14), unit harvesting cost reaches 46,800 Lit/m 3-13,100 Lit/m 3 for felling/processing and 33,700 Lit/m 3 for extraction. The operation is still profitable, given the high value of the wood harvested. Some marginal gain could be obtained with a radiocontrolled winch as mentioned above. Yet, this innovation is unlikely to have dramatic effects and the harvesting cost would not fall much below Lit/m Damages Damages to residual trees and to regeneration Tab shows the damage records obtained for the residual trees and the regeneration. Concerning damage to the residual trees, we also re- ISAFA Comunicazioni di ricerca 98/1 65

64 Suolo La tab sintetizza i risultati del rilievo dell'impatto sul suolo. Il danneggiamento del suolo è più elevato che negli altri due cantieri (Sadole e Lavazè). Infatti questo è l'unico cantiere in cui è stato registrato un certo rimescolamento profondo degli orizzonti del terreno - sebbene la sua frequenza sia molto limitata. Lo strascico indiretto sottopone il suolo ad un forte attrito, conseguente al trascinamento dei tronchi. Ovviamente, l'impatto aumenta con la taglia dei tronchi trascinati, che in questo caso era molto elevata. La distanza di trascinamento elevata ha aggravato il problema, come possiamo notare dai risultati riscontrati. L'unico modo per alleviare l'impatto dello strascico indiretto sulle lunghe distanze è quello di usare una slitta o un cono da piazzare sotto le teste dei tronchi trascinati. Tuttavia, questo è possibile solo con tronchi di dimensione mediopiccola. Qui le dimensioni rilevanti dei tronchi hanno impedito l'impiego di questi dispositivi. 3.5 Conclusioni L'operazione è stata resa possibile dalla costruzione della strada, che ha aperto alla gestione forestale una particella altrimenti inaccessibile. La decisione di costruire una nuova strada è stata motivata dalla necessità di intervenire urgentemente su una particella i cui soprassuoli sono in parte stramaturi. Il problema era aggravato dall'eccessiva densità del bosco, registrata su oltre il 90% della superficie. L'effetto sovrapposto del rapido invecchiamento e dell'eccessiva densità rendevano questo bosco particolarmente esposto al pericolo di degradazione. Sostanzialmente in questi boschi dovrebbe essere innescato il processo di rinnovazione nel minor tempo possibile, a partire da una serie di tagli a buche effettuati in successioni intense e frequenti fino a coprire buona parte della superficie. Questo giustifica la costruzione della nuova strada, che è stata completata dopo l'inizio dello studio. A sua volta, la recente disponibilità della strada rendeva logico iniziare il taglio nella fascia ad essa immediatamente adiacente. Questo è stato fatto non solo per la relativa economicità della raccolta effettuata in prossimità delle vie di accesso, ma anche perché l'eccessiva densità del soprassuolo sarebbe stata di grave ostacolo al raggiungimento delle fasce più distanti senza aprire prima quelle adiacenti alla strada. Per quanto è stato possibile constatare in questo breve periodo, l'operazione ha raggiunto i suoi obiettivi. Non si sono registrati problemi di rilievo circa le funzioni idrogeologica e paesaggistica. L'integrità della prima è assicurata dal fatto che il taglio ha scoperto solamente una superficie molto limitata, mentre la seconda non poteva comunque essere alterata in quanto pressocché inesistente. Infatti questa foresta è chiusa in una valle ed è quasi invisibile da qualsiasi punto di osservazione. port the ratio between wound width and tree circumference (WW/TC), which should be indicative of damage severity. Almost all the residual trees were wounded, and many already had old wounds caused by the previous harvest. Wound severity was not too high, and most wounds were expected to heal in the next few years. Extraction caused most of the wounding: long-distance winching is an awkward job and it tends to cause high damage levels. Much less damage was inflicted to the seedlings, although those hurt had been hurt badly. Damage was lethal in 14 % of the cases, and serious in another 40%. Soil disturbance Tab reports about soil disturbance. Soil disturbance is higher here than in the other two sites (Sadole and Lavazè). This is the only site were some deep soil disturbance was recorded - although its incidence was very limited. Winching involves subjecting the soil to an extensive sweeping effect, which is the consequence of dragging heavy logs. The effect grows with log size, and here this was quite relevant. A comparably long winching distance made the problem more serious, as we can observe from our results. The only way to make long-distance winching an environmentally-sound practice is to use some sort of skidding pan. However, this is possible with small-medium size logs. Here, large log size prevented the effective use of skidding pans or made it impractical. 3.5 Conclusions The operation was made possible through the building of a new forest road, which led to a forest compartment otherwise inaccessible. The decision of building a new road was taken because this compartment was getting overmature and needed urgent tending. This problem is made worse by the excessive density of the stand, which is recorded over 90% of its surface. The compounded effects of excessive density and rapid ageing make the forest very sensitive to degradation. In principle, this forest should be regenerated within a limited time span, through an intense succession of frequent, repetead patch-cuts distributed over the whole surface. That justifyes the building of the new road, which had been just completed when the experiment started. In turn, the recent availability of the road imposed starting the operation close to it. This was not done only because of the comparable economic effectiveness of harvesting close to a road, but also because the eccessive forest density made it impossible to reach further away, without first opening the woods closer to the road. So far as we can see, the harvest reached all its goals. 66 ISAFA Comunicazioni di ricerca 98/1

65 Per quanto riguarda la flora e la fauna, si può immaginare un bilancio tra il possibile disturbo creato dal passaggio della strada e la creazione di migliori condizioni abitative per gli animali (ungulati, tetraonidi), promosse dalle aperture nel soprassuolo. Infatti, in un bosco denso e chiuso, come quello allo studio, qualsiasi apertura contribuisce a diversificare l'ecosistema. Anche in questo caso, è ancora troppo presto per verificare l'eventuale successo della rinnovazione, sebbene la creazione di aperture deve certamente favorire la rinnovazione dell'abete rosso e di altre specie più rare, come il pino cembro ed il larice. Per quanto riguarda gli aspetti economici, l'operazione ha fornito un bilancio positivo, sebbene il margine di profitto sia stato molto limitato. In particolare, l'esbosco ha contribuito all'aumento dei costi di raccolta. Questo si deve al fatto che il verricello è stato impiegato al limite della sua capacità tecnica, per trascinare carichi distanti più di 50 m. Tuttavia questa rimaneva ancora la soluzione più razionale, giacché la tagliata era troppo piccola per giustificare l'installazione di una gru a cavo e la pendenza troppo elevata per usare un trattore. Inoltre la produttività dell'esbosco era fortemente limitata dall'assenza di piazzole di scarico, che costringeva la squadra ad impiegare circa il 30% del tempo operativo per accatastare i tronchi lungo la banchina stradale. Il danneggiamento del soprassuolo residuo è stato abbastanza elevato, con una frequenza superiore all'80%. Sebbene le ferite non siano state talmente gravi da minacciare la sopravvivenza delle piante o anche da ridurne l'accrescimento, una frequenza così alta dovrebbe sempre essere evitata. Purtroppo, lo strascico indiretto sulle lunghe distanze causa spesso un forte danneggiamento del soprassuolo residuo, soprattutto se questo è denso come nel caso in esame. Oltretutto, lo strascico indiretto sulle lunghe distanze causa generalmente un intenso danneggiamento del suolo, rilevato anche in questo caso. In conclusione, la messa in rinnovazione di questa parcella può essere effettuata con successo - e dovrebbe proseguire celermente e in modo intensivo. Le buche dovranno diffondersi a macchia d'olio verso l'interno a partire dalla strada e dovrebbero essere accompagnate da tagli selettivi effettuati nelle zone adiacenti. Gli interventi futuri richiederanno l'impiego di un diverso sistema di esbosco: infatti, lo strascico indiretto non può essere esteso alle zone più lontane dalla strada ed ha già mostrato i suoi limiti. L'unica possibilità è quella di utilizzare delle gru a cavo. Queste richiedono più spazio di un trattore, e qui anche il trattore ha avuto qualche problema nel trovare spazio sufficiente per le manovre di carico/ scarico dei tronchi. Di conseguenza la strada dovrà essere migliorata inserendo piazzole di scarico ad intervalli regolari. No major problems are recorded for the hydrologic and the landscape function. The former was maintained thanks to the limited surface of the cut patches, while the second could have not been possibly harmed, due to the fact that this forest is hidden in a valley and is almost invisible from all main observation points. As to wild fauna and flora, a balance has been obtained between the possible disturbance caused by the road and the creation of a better habitat for wild game and rare floristic species. In such a close, compact stand, any opening adds to the diversification of the system in ecological terms. Again, it is too early to say much about the success of regeneration, although the opening will certainly favour the regeneration of spruce and of other less common species, such as Swiss stone pine and larch. As to economy, the operation was successful, although very close to the break-even limits. In particular, extraction was rather slow, contributing much to the growth of harvesting costs. That because winching was taken to the limit of its capabilities, being extended over a distance of more than 50 m. In fact, this was the most rational solution, since the cut was too small to justify the installation of a cable yarder, and the slope too steep to use a tractor. Furthermore, extraction productivity was substantiallly reduced by the absence of sufficient landing space, which forced the crew to spend about 30% of the productive cycle time to stack the logs by the roadside. Tree damage was very high, its frequency exceeding 80%. Although wounds were not so serious to endanger tree survival or depress tree growth, such a high wound incidence should be avoided whenever possible. Unfortunately winching over long distances generally results in extensive tree damage, especially when the residual stand density is as high as it was in this case. Besides, long distance winching generally causes a marked soil disturbance - which was recorded in this case too. In conclusion, the large regeneration effort required by this compartment can be achieved successfully - and should be undertaken very soon and with much energy. Patch-cuts will have to spread inland from the road, and they should be accompanied by selection cuts in the adjacent plots. Future operations will require different systems from direct winching, which cannot be extend to those plots that are further from the road. Resorting to cable yarders is the only option. A cable yarder needs more landing space than a tractor and here the tractor had trouble finding enough space to drop its loads. In any case, the road will have to be upgraded through the inclusion of suitable landing space. ISAFA Comunicazioni di ricerca 98/1 67

66 CARATTERI FISICI PHYSICAL ATTRIBUTES osservazioni / observations area n % ha ACCESSIBILITA' / ACCESSIBILITY accessibile / accessible non accessibile / not accessible ACCIDENTALITA' / ACCIDENTALITY non accidentato / not uneven moderata / moderate forte e localizzata / locally hard forte e diffusa / prevalently hard PENDENZA / SLOPE moderata / moderate ( 20 ) elevata / high (21-40 ) impraticabile / impassable (> 40 ) total ALTITUDINE / ELEVATION metri / meters massima / maximum 1,890 minima / minimum 1,675 media / mean 1,784 Tabella Sito di Cadino: caratteri fisici. Table Site of Cadino: physical attributes. 68 ISAFA Comunicazioni di ricerca 98/1

67 CARATTERI DELLA VEGETAZIONE osservazioni / observations area VEGETATION ATTRIBUTES n % ha PIANO ERBACEO: COPERTURA / HERBACEOUS LAYER: COVER assente / absent (0 %) scarsa (inferiore a 20%) / scarce (no more than 20%) consistente (21-60%) / considerable (21-60%) abbondante (oltre 60%) / abundant (more than 60%) media/ mean 20.7 PIANO ERBACEO: PRINC. GRUPPI FLORISTICI / HERBACEOUS LAYER: MAIN FLORA GROUPS muschi / mosses Vaccinium sp Erica carnea Aira flexuosa Oxalis acetosella felci / ferns sp. sciafile- igrofile / sciaphilous- hygrophytes spec sp. prative / grassland species altro / other PIANO ARBUSTIVO: COPERTURA / SHRUB' LAYER: COVER assente / absent (0 %) scarsa / scarce (no more than 20%) consistente / considerable (21-60%) abbondante / abundant (more than 60%) totale / total media / mean 20.2 PIANO ARBUSTIVO: SPECIE PRINC. / SHRUB' LAYER: MAIN SPECIES Rhododendron sp Juniperus communis Alnus viridis Lonicera sp altro / other totale / total Tabella Sito di Cadino: caratteri della vegetazione erbacea ed arbustiva. Table Site of Cadino: vegetation attributes. ISAFA Comunicazioni di ricerca 98/1 69

68 RINNOVAZIONE REGENERATION osservazioni / observations area n % ha COPERTURA/ COVER assente / absent scarsa / scarce (no more than 20%) consistente - localizzata / considerable- scattered (21-50%) consistente e diffusa / considerable & wide-spread (51-80%) abbondante e diffusa / abundant & wide-spread (more than 80%) media / mean 9.6 SPECIE/ SPECIES Picea abies Picea abies - Larix decidua Picea abies - Pinus cembra Picea abies - Sorbus sp DANNI: INTENSITA' / DAMAGE INTENSITY assenti / absent scarsi / scarce medi / medium elevati / high TIPO DI DANNO / KIND OF DAMAGE assente / absent da fauna / by fauna da utilizzazione ed esbosco / by harvesting and extraction da agenti meteorici / by meteorological conditions da patogeni / by pathology FUTURO / FUTURE nessuno / no future incerto / uncertain sicuro / certain sicuro con interventi / certain with artificial intervention non definito / not defined totale / total Tabella Sito di Cadino: caratteri della rinnovazione. Table Site of Cadino: regeneration attributes. 70 ISAFA Comunicazioni di ricerca 98/1

69 CARATTERI DEI POPOLAMENTI osservazioni/ observations area STAND ATTRIBUTES n % ha TIPO DI POPOLAMENTO / TYPE OF STAND puro o a prevalenza di picea / spruce dominance misto di picea / mixed stand of spruce ontaneto verde / green alder dominance totale / total STRUTTURA / STRUCTURE vuoto / empty novelleto / young growth spessina / saplings perticaia / pole wood adulto / adult maturo- stramat. / mature- over mature biplano / two-storied multiplano / more-storied disetaneo / uneven-aged area utilizzata / harvested area totale/ total DENSITA' (pop. maturi) / DENSITY (mature stands) elevata / high (8-10/10) media / medium (5-7/10) bassa / low (1-4/10) totale / total Tabella Sito di Cadino: caratteri dei popolamenti. Table Site of Cadino: stand attributes. ISAFA Comunicazioni di ricerca 98/1 71

70 ATTRIBUTI ARBOREI osservazioni / observations area STEM ATTRIBUTES n % ha FORMA DELLA CHIOMA / CROWN SHAPE sviluppata uniformemente / uniformly developed sviluppata ma eccentrica / developed but eccentric regolare, stretta / regular, tight stretta, inserita in alto / tight, with high insertion STATO DELLA CHIOMA / CROWN CONDITIONS normale / regular tessitura leggera / light texture tessitura rada / thin texture con rami secchi / with dry branches QUALITA' DEL FUSTO / STEM QUALITY buona / good media / medium scarsa / scarce totale / total DIFETTI DEL FUSTO / FAULTS OF THE STEM sciabolatura / sweep biforcazioni / forked trees 1.3 m up rastremazione accentuata / tapering piante doppie / double trees totale / total (*) DANNI AI FUSTI / STEM DAMAGE assenti / absent da pascolo / by pasturing da selvaggina / by game da patogeni / by pathogen da eventi meteorologici / by meteorological conditions da incendio / by fire da utilizzazioni boschive / by utilization da turismo / by tourism da schianti / by crash da sradicamento / by uprooting da rotture / by breaking altro / other totale / total (*) Poiché su una stessa area di saggio può essere presente più di un tipo di danno, il totale supera il numero delle osservazioni. As more than one fault could interest the same plot the total exceeds the number of plots. Tabella Sito di Cadino: attributi arborei. Table Site of Cadino: stem attributes. 72 ISAFA Comunicazioni di ricerca 98/1

71 ATTRIBUTI DENDROMETRICI DENDROMETRICAL ATTRIBUTES AREA BASIMETRICA / BASAL AREA 20 m 2 21/40 m 2 >40 m 2 totale / total minimo / minimum m 2 massimo / maximum 76 m 2 media / mean 44 m 2 osservazioni / observations area n % ha PROVVIGIONE / GROWING STOCK 3 <350 m /ha m /ha 3 >700 m /ha totale / total minimo / minimum m 3 massimo / maximum 1137 m 3 media / mean 645 m 3 INCREMENTO / INCREMENT <1 % 1-1,5% >1,5 % totale / total minimo / minimum % massimo / maximum 0.8 % media / mean 0.6 % NUMERO DI ALBERI/ TREE NUMBER < >600 totale / total minimo / minimum massimo / maximum media / mean RAPPORTO DI SNELLEZZA / H/D RATIO >100 totale / total minimo / minimum massimo / maximum media / mean Tabella Sito di Cadino: attributi dendrometrici. Table Site of Cadino: dentrometrical attributes. ISAFA Comunicazioni di ricerca 98/1 73

72 ASPETTI PARTICOLARI PARTICULAR ATTRIBUTES FENOMENI IN ATTO / ACCIDENTS IN ACTION nessuno / none valanghe / avalanches frane, rotolamenti lap. / landslips, stones rolled smottamenti / landslide erosione superficiale / superficial erosion osservazioni / observations area n % ha FENOMENI POSSIBILI / ACCIDENTS POSSIBLE nessuno / none valanghe / avalanches frane, rotolamenti lap. / landslips, stones rolled smottamenti / landslide erosione superficiale / superficial erosion INFRASTRUTTURE / INFRASTRUCTURES assenti / absent piste da sci / ski run impianti di risalita / skilift elettrodotti / electric power line strade, sentieri / roads, footpaths altro / other VALENZE PARTICOLARI / PARTICULAR ASPECTS OF VALUE assenti / absent di tipo naturalistico / naturalistic di tipo paesaggistico / landscape portamento di soggetti arborei / trees habitus qualità del legno / quality of the wood habitat faunistici / fauna habitat totale/ total Tabella Sito di Cadino: calamità, infrastrutture e valenze particolari. Table Site of Cadino: accidents, infrastructures and particular aspects of value. 74 ISAFA Comunicazioni di ricerca 98/1

73 ISAFA Comunicazioni di ricerca 98/1 75 TIPO DI POPOLAMENTO / TYPE OF STAND alberi / trees n diametro medio / avg. diameter cm area bas. / basal area m 2 altezza media / avg. height m volume / volune m 3 incremento / increment % vuoto / empty 0.2 novelleto / young growth 1.7 spessina / thick 0.7 perticaia / pole wood 0.0 f. adulta / adult 0.0 f. matura / mature f. multiplana / multy-storied totali e medie / total and mean CLASSI DIAMETRICHE/ DIAMETER CLASSES (cm) >60 totale / total % % % % % % vuoto / empty novelleto / young growth spessina / thick perticaia / pole wood f. adulta / multi-storied f. matura / mature f. multiplana / more-storied medie / mean pop. a bassa provvigione / forest with less than 350 m /ha 3 pop. di media provvigione / forest with a volume of m /ha 3 pop. ad alta provvigione / forest with more than 700 m /ha Tabella Sito di Cadino: attributi dendrometrici dei singoli tipi strutturali, loro distribuzione di frequenza secondo classi diametriche ed indice di Shannon. Table Site of Cadino: dendrometrical attributes for the different stands, their frequency distribution as regards the diameter classes and Shannon index. area ha INDICE DI SHANNON INDEX

74 TIPO DI POPOLAMENTO / TYPE OF STAND novelleto / young growth spessina / sapling pop. maturo / mature pop. multiplano / multi-storied LIVELLO / LAYER 1 (sup./top) totale / total % % % % % Tabella Sito di Cadino: spazio occupato dai vari tipi di popolamento in termini di copertura del profilo verticale. Table Site of Cadino: space of the different stand types in terms of vertical profile cover. valori Superficie della particella (ha) 25,6 Superficie interessata dal taglio (ha) 0,4009 Volume totale utilizzato (m ) 275,860 Campione osservato abbattimento e allestimento (m ) 270,115 esbosco con trattore e verricello (m ) 200,617 abbattimento e allestimento (%) 97,92 esbosco con trattore e verricello (%) 97,37 3 Rapporto volume utilizzato /superficie taglio (m /ha) 688 Tabella Sito di Cadino: area, volume esboscato e dimensione del campione. values Surface area involved (ha) 25.6 Area involved in cutting (ha) Total Volume recovered (m ) Observed sample Felled and prepared (m ) Yarded with tractor and winch (m ) Felled and prepared (%) yarded with tractor and winch (%) Ratio of volume used to surface area cut (m /ha) 688 Table Site of Cadino: area, volume yarded and sample size. 76 ISAFA Comunicazioni di ricerca 98/1

75 valori Distanza di esbosco media (m) 27 minima (m) 0 massima (m) 330 Volume tronchi/carico medio (m ) 0,750 massimo (m ) 3,070 Numero tronchi esboscati 396 Volume medio tronco esboscato (m ) 0,507 Numero tronchi/carico medio (n) 2,10 minimo (n) 1 massimo (n) 5 Tabella Sito di Cadino: distanze di esbosco, caratteristiche del materiale esboscato. values Yarding distances Average (m) 27 Minimum (m) 0 Maximum (m) 330 Volume of logs per load Average (m ) Maximum (m ) Number of logs yarded 396 Average Volume of yarded logs (m ) Number of logs per load Average (n) 2.10 Minimum (n) 1 Maximum (n) 5 Table Site of Cadino: extraction distances, characteristics of timber extracted. ISAFA Comunicazioni di ricerca 98/1 77

76 78 ISAFA Comunicazioni di ricerca 98/1 Tempi operativi FASI OPERATIVE TC TD TA Lavoro IC Principale IT PC SR MD T. Produttivi SS SP PB Lavoro CI Complementare RA ZA AV Riparazioni Servizio Manutenzione T. Accessori Rifornimento Logistica Preparazione Pianificazione Predisposizione Interferenze Attesa Altro Pause < 15 min TEMPI (cmin) , ,00 0,58 38,83 4,75 0,63 4,80 2,44 0,94 1,81 1,63 0,00 1,56 1,79 3,29 1,50 0,92 1,61 3,00 0,00 3,38 2,28 0,05 1,03 10,35 0,11 1,92 100,00 55,59 11,62 TEMPI (%) 6,64 4,03 3,00 67,21 10,67 8,7 77,88 997,97 208,55 119,14 Tempi Pause e bisogni personali Pause > 15 min 5,71 102,31 non Necess. fisiolog. 22,1 operativi Trasferimenti Pranzo Sopralluoghi Incidenti 13,41 13,41 240,75 TOTALE 100,00 100,00 100, ,98 Legenda: TC Taglio contrafforti basali PC Pulizia ceppaia PB Pulizia base pianta TD Taglio di direzione SR Sramatura CI Taglio cimale TA Taglio di abbattimento MD Misurazione toppo e depezzatura RA Sistemazione manuale ramaglia IC Impiego cunei SS Svettatura e sramatura ultimo toppo ZA Impiego zappino IT Impiego Tirfor SP Spostamento alla pianta da abbattere AV Avvallamento manulae Tabella Sito di Cadino: studio dei tempi di lavoro e produttività nell abbattimento ed allestimento (* per operatore). 72,40 53,86 TEMPI PER m 3 PRODUTTIVITA' * (cmin/m 3 (m 3 /h) 1206,53 191,53 156,17 240, , ,06 396, ,98 4,973 4,292 3,860 3,343

77 ISAFA Comunicazioni di ricerca 98/1 79 Work Time Non Work Time OPERATIVE TIME TIME EFFICIENCY PRODUCTIVITY * PHASE (cmin) (%) (cmin/m 3 (m /h) BUT DC BC Main Work FW MW FIN PRO BIL Productive PBC , MOV CL CRO Complementary BRs mski AVV Repair Service Maintenance Supportive Re-fuel Relocation Preparatory Planning Preparation Interference Wait Others Breaks Rest and personal Rests Phisiology Transfer Meal Visit Injuries TOTAL Legend: BUT Cutting of buttresses PRO Processing CRO Cutting of top/tree DC Directional cut BIL Measuring and billeting BRs Stacking of branches BC Back cut PBC Processing and billeting of branches mski Manual log skidding FW Use of felling wedgws HLP Help of other operator AVV Gravity sliding MW Use of manual winch MOV Moving FIN Finishing of stump CL Clearing Table Site of Cadino: study time, efficiency and productivity for felling and primary conversion (*for one working man) 3.343

78 80 ISAFA Comunicazioni di ricerca 98/1 FASI OPERATIVE SO PT SF AC SI SP SD SC AC TS TP RA MD SR IC Riparazioni Manutenzione Rifornimento Logistica Pianificazione Predisposizione TEMPI (cmin) -- 0, , ,03 TEMPI (%) TEMPI (cmin/m 3 ) Lavoro ,50 Principale ,16 69,16 983,1 5, , , ,48 T. Produttivi ,04 82, ,25 4,961 PRODUTTIVITA' * (m 3 /h) Tempi 8 0,00 operativi 146 0,04 Lavoro -- 0,00 13,81 85,10 196,2 1209,53 4,813 Complementare -- 0, ,39 4, , ,92 Servizio -- 0,00 1,11 15,80 T. Accessori 746 0, ,00 2,13 30,28 Preparazione ,28 1,02 14, ,74 Interferenze Attesa ,27 Altro -- 0,00 0,27 3,79 Tempi Pause < 15 min ,02 2,62 37,11 non Pause e bisogni personali Pause > 15 min ,33 2,35 33,32 operativi Necess. fisiolog. -- 0,00 14,92 211,95 Trasferimenti -- 0,00 Pranzo ,51 Sopralluoghi -- 0,00 12,30 12,30 174,84 174,84 Incidenti ,79 TOTALE ,00 100,00 100,00 100, , , ,48 Legenda: SO Spostamento operatore SP Strascico diretto su pista TP Viaggio trattore scarico su pista PT Posizionamento trattore SD Strascico diretto su strada forestale RA Spostamento ramaglia SF Stendimento fune verricello SC Sgancio carico MD Misurazione e depezzatura AC Aggancio carico AC Accatastamento SR Sramatura SI Strascico indiretto carico TS Viaggio trattore scarico su strada forestale IC Intoppo carico Tabella Sito di Cadino: studio dei tempi di lavoro e produttività nell esbosco con gru a cavo (*per una squadra di 4 operatori).

79 ISAFA Comunicazioni di ricerca 98/1 81 OPERATIVE PHASE MOV POS TIME (cmin) TIME (%) EFFICIENCY (cmin/m 3 ) HAL Main HAN Work SKI LTC LTT uhan Productive STO PRODUCTIVITY * (m 3 /h) Work TT Time TC BRs Complementary BIL PRO LJ Repair Service Maintenance Supportive Re-fuel Relocation Preparatory Planning ,48 Preparation Interference Wait Others ,79 Non Breaks Work Rest and personal Rests Time Phisiology Transfer Meal Visit Injuries TOTAL Legend: MOV Movement to gain acces to logs LTC Laden travel on cutting site TC Unladen travel on cutting site POS Position on logging site LTT Laden travel on forest track BRs Stacking of branches HAL Hauling of cable uhan Unhanging og logs on deposit area BIL Measuring and billeting HAN Hanging of logs STO Storage of logs on deposit area PRO Processing SKI Skidding of logs TT Unladen travel on forest track LJ log which jibs Table Site of Cadino: study time, efficiency and productivity in experimental area for yarding (*for the team of 4 working man).

80 Dati di base Prezzo Tasso d'interesse Assicurazione e garage Durata (ore) Manutenzione (coefficiente) Consumo combustibile (litri/giorno) Consumo lubrificante (kg/giorno) Pezzi di ricambio (Lit/anno) Durata (anni) Giornate di lavoro annue Ore di lavoro giornaliere Prezzo combustibile (Lit/giorno) Prezzo lubrificante (Lit/kg) 44 kw Lit , ,0 18,0 0, , Costi fissi Ammortamento Interessi Assicurazioni Costi fissi totali (annuali) Costi fissi totali (giornalieri) Costi variabili Riparazioni e manutenzioni Combustibili Lubrificanti Pezzi di ricambio Costi variabili totali (giornalieri) Totale costo operativo (Lit/giorno) Tabella Sito di Cadino: costi operativi (macchina: trattore 44 kw con verricello). Base data Price Interest rate Insurance and garage Service life (hours) Maintenance (coefficient) Fuel consumption (l/day) Lubrificant consumption (kg/day) Spare sparts (Lit/year) Service life (years) Yearly usage (days) Daily schedule (hours) Fuel price (Lit/l) Lubrificant price (Lit/kg) 44 kw Lit 70,000,000 0,10 700,000 6,400 1,0 18,0 0,0 500, ,0 1,450 7,000 Fixed costs Amortisation Interests Insurance Totale fixed costs (years) Total fixed costs (day) Variable costs Maintenance and repair Fuel Lubricant Spare parts Total variable costs (day) Total operating cost (Lit/day) 238,288 Table Site of Cadino: operating cost (machine: tractor 44 kw with forestry winch). 82 ISAFA Comunicazioni di ricerca 98/1

81 Soprassuolo residuo Rinnovazione % Alberi feriti (%) 86,2 Vecchie ferite (%) 20,7 Ø medio alberi feriti (cm) 42,3 Larghezza media ferite (cm) 16,6 Rapporto largh./circ. (%) 12,5 Ferite causate dall'abbattimento (%) Ferite causate dall'esbosco (%) 16,7 83,3 Semenzali feriti 12,8 di cui: rotti 42,9 piegati 0,0 sradicati 14,3 scortecciati 42,9 Danni causati dall'abbattimento 100,0 Danni causati dall'esbosco 0,0 Tabella Sito di Cadino: danni agli alberi residui e alla rinnovazione. Residual trees Regeneration % Wounded trees (%) Old wounds (%) Av. Ø wounded trees (cm) Av. Wound width (cm) WW/TC Ratio (%) W. caused by felling (%) W. caused by extraction (%) Wounded seedlings Broken Bent Uprooted Debarked Caused by felling Caused by extraction Table Site of Cadino: damage to the residual trees and to the regeneration. Classe di impatto n % Indisturbato 21 16,7 Asportazione lettiera 17 13,5 Rimescolamento profondità < 5 cm 7 5,6 Rimescolamento profondità > 5 cm 5 4,0 Accumulo di ramaglia < 30 cm 32 25,4 Accumulo di ramaglia > 30 cm 44 34,9 Totale ,0 Tabella Sito di Cadino: danni al suolo. Disturbance class n % Indisturbed Litter removal Soil disturbed < 5 cm Soil dirturbed > 5 cm Slash accumulation < 30 cm Slash accumulation > 30 cm Total 21 16, ,5 7 5,6 5 4, , , ,0 Table Site of Cadino: soil disturbance. ISAFA Comunicazioni di ricerca 98/1 83

82 4. Sito sperimentale: Lavazè 4. Experimental site: Lavazè 4.1 Descrizione del sito Caratteri stazionali La zona che dal Passo di Lavazè va al Passo Occlini è caratterizzata da un'area a morfologia dolce ed aperta, modellata dal passaggio di ghiacciai in tempi remoti. Mentre verso nord il versante digrada verso gli impluvi del rio Nero (Provincia di Bolzano), a sud esso è delimitato dalla dorsale che dal Corno Nero (2.440 m) porta a malga Varena, ad ovest dal Corno Bianco (2.316 m) e a est dalle propaggini della Pala di Santa (2.488 m). La conca di Lavazè idrograficamente non fa parte del bacino dell'avisio bensì di quello del Torrente Ega. La parte più elevata del versante è connotata da pendici abbastanza ripide e scoperte, dove si verificano fenomeni di rotolamenti lapidei e sono presenti macereti. Dai m (medio versante) la morfologia si addolcisce ed inizia la copertura vegetale che permette una maggiore protezione e stabilizzazione dei versanti. In basso, sotto i m, le pendenze si riducono ancora, facilitando l'esercizio di attività turistico-ricreative e sportive, sia nel periodo estivo sia in quello invernale. La zona inferiore è attraversata dalla strada statale di collegamento tra Lavazè ed Occlini. La parte mediana ed inferiore del versante è interessata da una copertura forestale dominata da consorzi di cirmolo mescolati ad abete rosso, che aumenta la sua partecipazione via via che ci si abbassa di quota, fino a diventare la specie dominante dei soprassuoli. Con riferimento al piano di assestamento forestale del I distretto della Comunità Generale di Fiemme l'area di studio, estesa 31 ha, interessa la particella 55 per intero, circa la metà della 54 e una porzione della 56, ricadenti nel comune di Varena. E' delimitata a monte (sud) dalla strada statale per Passo Occlini, a valle dalla strada forestale che conduce verso Malga Ora e per un breve tratto dal Rio Nero. A est e a ovest i confini sono rappresentati rispettivamente dal limite dei pascoli e da un avvallamento del terreno. Come accennato, l'area presenta una morfologia relativamente dolce (tab. 4.1), con una pendenza moderata che oscilla tra 10 e 20. La macroaccidentalità è modesta, mentre esiste una diffusa microaccidentalità, che investe oltre il 70% dell'area. La presenza della strada statale sul confine e di altre strade forestali che intersecano l'area, rende l'intero sito perfettamente accessibile. Altimetricamente si va da una quota minima di m ad una massima di m. L'esposizione prevalente è quella nord. E' da sottolineare l'abbondante presenza di acqua, che oltre ad alimentare vari rii secondari crea localmente qualche problema di ristagno superficiale. Il substrato geologico è costituito da una matrice porfirica (riolite), sulla quale poggiano suoli bruni lisciviati o podsolizzati, generalmente profondi. 4.1 Description of the area Site conditions The zone, which goes from Lavazè pass to Occlini pass, is characterised by a mild - open morphology, due to the glaciers passing during remote times. The northern side slopes down to the impluvium of Nero rill (Bolzano province), while the southern side is delimited by the ridge which goes from Corno Nero (2,440 m) to Varena hut. The Mount Corno Bianco (2,316 m) bounds the west side, while the offshoots of the Pala Santa (2,488 m) borders on the east side. Idrographically Lavazè belongs to the Ega stream watershed. Quite steep slopes, devoid of vegetation cover, rocks rolling phenomena and screes, mark the highest side. The morphology becomes milder from 2,100 m, where the vegetation cover protects and stabilises the slopes. Below 1,900 m of altitude the slope goes down, the development of the touristic - recreational activity is facilitated both during the summer time and the winter time. The lower side is crossed by the main road, which connects Lavazè to Occlini pass. The forest cover is composed of Swiss stone pine and spruce, both in the middle and in the lower side. Spruce presence increases while the altitude decreases. With regard to the forest management plan of the Comunità Generale di Fiemme, the area studied (31 hectares wide) occupies the whole parcel no. 55, half of the parcel no. 54 and part of the parcel no. 56. All parts belong to the Varena municipality. To the south the area is delimited by the main road, which goes to Pass Occlini, to the valley side borders with the forest road, which goes to the Ora hut and with a brief reach of Nero rill. The limit of the pastures and the subsidence of the soil are respectively the east and the west limits. The area shows a quite mild morphology (tab. 4.1), the slope is moderate and it is between 10 and 20. The macro - accidentality is not frequent, while the micro - accidentality is quite widespread, in fact it is present in over 70% of the area. The whole place is completely accessible, thanks to the main road and the presence of other unpaved forest roads cross the area. The altitude is between 1,790 m (minimum) and 1,890 m (maximum). North is the prevalent exposure. The abundant presence of water is considerable. It feeds several minor rills and locally produces waterloggings. The geological substratum is made up of porphyritic matrix (rhyolite), on it brown, leached or podsolized, usually deep, soils rest. The rain precipitation of the area is around 1,000 mm, prevailing during spring and summer seasons. 84 ISAFA Comunicazioni di ricerca 98/1

83 Le precipitazioni della zona oscillano intorno a mm, con massimi tardo primaverili-estivi. Il periodo di innevamento va di solito da novembre/ dicembre ad aprile, con un'altezza nivometrica media annua che nel periodo '84-90 è stata pari a 235 cm. Il soprassuolo è costituito da un bosco misto di resinose puro o a prevalenza di abete rosso (70-80%) con buona partecipazione di pino cembro e, sporadicamente, di larice. I caratteri fisici, combinati con quelli stazionali, creano condizioni di vita quasi estreme per la pecceta subalpina pura e mista, se consideriamo che il limite della vegetazione arborea staziona qui intorno ai m (poco sopra della fascia allo studio si collocano infatti le mughete e gli arbusteti nani). Le cenosi si possono inquadrare tra le peccete subalpine tipiche (LASEN, 1994) o nell Homogyno-Piceetum (MAYER, 1974). Vegetazione erbacea ed arbustiva (tab. 4.2): in relazione alla copertura arborea non molto elevata e distribuita a macchia di leopardo, il terreno risulta quasi interamente coperto da vegetazione erbacea (in media si osserva il 67% di copertura) o basso-arbustiva (26%). Tra la specie che compongono la copertura erbacea prevalgono il mirtillo e l'avenella. Gli arbusti sono costituiti in prevalenza da rododendro, ontano verde e ginepro comune, indice, quest ultimo della pratica di pascolamento del passato Prerogative funzionali e infrastrutture La zona è fortemente presidiata da infrastrutture a carattere soprattutto ricreativo. In particolare l'area di studio considerata è attraversata da una strada forestale e da una pista destinata alla pratica dello sci di fondo. A monte, inoltre, corre la strada carrozzabile che collega il Passo di Lavazè con il Passo Occlini. Sull'area pascoliva ad est della particella 55 si trovano brevi impianti di risalita (skilift) in funzione nella stagione invernale. Varie strutture recettive di tipo turistico-alberghiero e agri-turistico sono inoltre presenti a pochi minuti a piedi dal sito (Passo Lavazè, Passo Occlini, Malga Ora). A differenza degli altri siti di studio, in questo caso, viste le caratteristiche morfologiche, non è possibile definire come prioritaria la funzione protettiva in senso stretto. L'area riveste invece una prevalente funzione turistico-ricreativa, importante, per il carico di visitatori, sia nel periodo estivo (escursionismo) sia in quello invernale, per la presenza di piste da sci di fondo e di discesa nelle immediate vicinanze. Importanti sono anche le valenze paesaggistiche, legate soprattutto alla variazione spaziale degli usi del suolo, e naturalistiche, date dalle aree ecotonali di transizione boscopascolo, oltreché dalla presenza di esemplari arborei di portamento rilevante. Notevole è soprattutto la valenza paesaggistica dei margini esterni del bosco, che costituiscono la cornice naturale sempreverde della prateria alpina, forse l'attrattiva principale dell'altipiano di Lavazè. Sono inoltre da tenere presenti le esigenze faunistiche (ungulati, molte specie di uccelli), che qui trovano condizioni abitative ideali. The snowy period goes from November - December until April; the average snow high (from 1984 to 1990) was 235 cm per year. The stand is made up of mixed forest of conifers only or of spruce prevalent (70-80%) with a high component of Swiss stone pine and sporadic larch. The physical characters, in order to the positional ones, are the furthermost conditions of sub-alpine pure or mixed spruce forest development. In fact in this area the timberline is around 1,900 m of altitude (dwarf pine - Pinus mugo - and dwarf shrub formations set themselves above the studied area). The forest could be classified as a typical subalpine spruce stand (LASEN, 1994) or as Homogyno-Piceetum (MAYER, 1974). Herbaceous and shrub vegetation (tab. 4.2): in connection with the tree cover (which is poor and irregularly distributed) the terrain is almost wholly covered by herbaceous vegetation (the average cover observed is 67%), or by dwarf shrub formations (26%). The herbaceous cover is made up of blueberry and Aira flexuosa. Rhododendron, green alder and common juniper represent the shrubs. This last species is an indicator of the pasture utilization in the past Infrastructures and main functions There are many recreational infrastructures in this zone. Particularly a forest road and a ski run used for cross country skiing cross the area studied. A road for wheeled traffic, which connects Lavazè pass to Occlini pass, runs along the upper side. In the grazing area (in the east of the parcel n. 55) short skilifts, working during the winter season, are present. Several touristic - hotel or agro - touristic structures are in the places around (Lavazè, Occlini pass, Ora hut), reachable on foot from the area. Unlike the others areas, in this case, in view of the morphological characteristics, the forest cover has not a protective function only. A touristic - recreational function is the main function of the area. The number of the tourist is high both during the summer time (for hiking), and the winter time (for the ski run presence). The landscape value is important too; it is due to the different uses of the soil, to the naturalistic variation depending on the presence of the transition area between forest and pasture, besides the presence of very big trees. Especially, the landscape value of the outer borders of the forest is considerable and they represent the natural evergreen setting of the alpine grassland (perhaps it is the main attraction of the Lavazè plateau). Moreover it is necessary to consider the necessities of game: ungulate and many species of birds found here the ideal conditions to live. The main objects of the sylvicultural management are the following: to maintain intact the efficiency of the stands and their stability, above all considering the water logging problems; to keep the species compositions and the stand structure on to reconcile in the best way the multi - functions ISAFA Comunicazioni di ricerca 98/1 85

84 Gli obiettivi della gestione selvicolturale si possono pertanto così sintetizzare: - mantenere intatta l'efficienza dei popolamenti e la loro stabilità, tenendo presenti soprattutto le condizioni climatiche estreme e i problemi di ristagno idrico; - modellare l'assetto compositivo e strutturale dei soprassuoli in modo da contemperare al meglio, oltre alla funzione primaria di efficienza idrogeologica, quelle legate all'aspetto estetico, paesaggistico, all'esercizio di attività ricreative, alla vita delle popolazioni animali e alla produzione di materia prima. In tal senso, come succede spesso, se si favorisce in modo accentuato una finalità, si limita o si danneggia l'esplicarsi di un'altra funzione. E' questo per esempio il caso della funzione turistico-ricreativa e quella di protezione faunistica. La selvicoltura in tali circostanze deve trovare delle soluzioni di compromesso tra le diverse posizioni Il passato: calamità e pratiche selvicolturali pregresse Per quanto riguarda gli eventi calamitosi, nelle particelle considerate per lo studio non sembrano essersi verificate situazioni di particolare gravità. La morfologia abbastanza dolce e l'ubicazione delle aree infatti sono tali da non determinare pericoli. Nella zona di Lavazè, tuttavia, si sono verificati alcuni eventi valanghivi di una certa intensità, che hanno interessato solo marginalmente le sezioni LIFE. In particolare vengono segnalate la valanga del mese di marzo '75, staccatasi dal Corno Nero verso la Val di Gambis che ha danneggiato il soprassuolo forestale e quelle di gennaio e febbraio '86 cadute dai dirupi della Pala di Santa. Di altri eventi più remoti o comunque anteriori a tali date non si ha notizia. In passato i boschi dovevano assolvere non soltanto la funzione della produzione di materia prima ma dovevano fornire anche alimento per il bestiame. La zona di Lavazè, poco acclive, era perciò generalmente destinata al pascolo, che avveniva in gran parte all'interno del bosco, mentre il pascolamento nelle praterie migliori avveniva di solito soltanto dopo l'ultimo sfalcio. Il trattamento delle aree boschive era quindi finalizzato alla creazione di aree a pascolo. I tagli erano effettuati a raso, su superfici di estensione non troppo grande e con andamento irregolare, che spesso seguiva i percorsi di spostamento del bestiame pascolante. Le superfici tagliate venivano destinate al pascolo per una serie di anni. Allorché la rinnovazione naturale riusciva comunque ad affermarsi, esse venivano "bandite" in modo da permettere la ricostituzione del soprassuolo. Questa prassi ha finito col condizionare pesantemente la produttività, la struttura e la composizione dei boschi. Negli ultimi decenni le prescrizioni si sono orientate verso i tagli a gruppi e all'ampliamento "a macchia d'olio" attorno ai nuclei di rinnovazione esistenti. Si ricorre comunque tuttora anche alla rinnovazione artificiale. Le caratteristiche ecologiche della zona, che comportano una certa difficoltà di crescita del novellame nel primo decennio, combinate con l'esigenza di produrre materiale legnoso di buona qualità, hanno portato ultimamente ad innalzare il turno a 160 anni, contro i 140 previsti dai piani economici precedenti. of the forest (the protective efficiency, the landscape and attractive aspect, the recreational activity, the life of the animals, the production of wood). How often happens if the attentions are concentrated for only one purpose the discharge of the others function is limited or obstructed. For instance the touristic-recreational function disagrees with the fauna protection one. In these situations the sylviculture has to find a compromise solution among the different positions The past: calamitous events and sylvicultural interventions In regard to the calamitous events, serious accidents did not occur in the studied parcel. The mild morphology and the locations of the area contribute to limit these events. Nevertheless, some avalanches happened in Lavazè, but fortunately they interested the project LIFE areas marginally. Particularly the avalanches from Corno Nero to Gambis valley (during March 1975), that damaged the forest stand, are reminded as well the avalanches from Pala di Santa during January-February Information about others events happened before these dates is not available. In the past the forests were used to obtain raw material and also food for the cattle. Lavazè, characterised by few steep zones, was utilized as a pasture (prevalently the part inside, while the pasturing on the best grasslands were allowed only after the last cut). Therefore the forest systems adopted had the purpose to make pastures or to favour the cattle. Clear cutting was adopted, interesting not very wide surfaces, following an irregular course often coinciding with the way of the cattle. The felled area was used as a pasture for several years. But when the regeneration cover was able to prevail again, those areas were "excluded" to permit the reestablishment of the stand. This procedure influenced heavily the productivity, the structure and the composition of the forests. During the last decades the forest management planned group cuttings, and a progressive spreading around the groups of existent regeneration. In any case, now artificial regeneration is used too. Rotation length passed from 140 years (as required in the old forest management plan) to 160 years. This because the ecological characteristics of the zone involve a difficult growth during the first ten years and also because high quality wood production is required. The current forest management plan provides (with regard to parcel no. 55) systems to favour both natural and artificial regeneration, promoting the developments of young groups. Cuttings around the edges of gaps are made close to the young growth stands. The western part (parcel no. 54) is characterised by a growth dynamism due to the intervention in the past (during the ten years ), followed by a decade of substantial break time. In this area the plan provides more utilization than parcel no. 54, using the same method already mentioned. Even in this case the natural regeneration is favoured and supported by planting of little mono-specific groups of 86 ISAFA Comunicazioni di ricerca 98/1

85 Il piano di assestamento attuale prevede da una parte (part. 55) l'esecuzione di interventi colturali atti a favorire la rinnovazione naturale e quella artificiale, favorendo altresì lo sviluppo dei gruppi giovanili. Intorno ai nuclei di novellame già affermato vengono eseguiti tagli marginali, che si estendono progressivamente a macchia d'olio. Nella zona più occidentale (part.54), dove le utilizzazioni compiute nel decennio '70- '79 e il successivo periodo di sostanziale riposo del decennio scorso, hanno prodotto un sensibile dinamismo incrementale, si interviene innalzando leggermente il tasso di utilizzazione ma impiegando i medesimi criteri citati, che si sostanziano nell' allargamento della rinnovazione naturale, e sostenendo quest'ultima, ancora insufficiente, anche con postime artificiale, messo a dimora per piccoli gruppi monospecifici (picea, larice e cirmolo). A corollario degli interventi marginali si interviene anche col recupero per singoli pedali dei soggetti deperienti. vuoto/ sup. util. disetaneo multiplano biplano maturo adulto perticaia spessina novelleto Figura Sito di Lavazè: struttura dei popolamenti. % 4.2 La selvicoltura attuale L'inventario dei popolamenti Come anticipato, i soprassuoli sono spazialmente distribuiti a macchia di leopardo, alternando zone o piccoli gruppi, anche densi, a zone più rade o del tutto aperte. Lacune ed interruzioni della copertura sono dovute, oltreché ad utilizzazioni, ai ristagni idrici. Nel complesso la copertura osservata è mediamente del 46%. La bassa copertura si riflette anche sulla densità di area basimetrica, che si attesta mediamente a 27 m 2 /ha (tab. 4.6). In relazione alla loro composizione (tab. 4.4) si possono distinguere due tipi di popolamenti: quelli puri o a dominanza di abete rosso, che costituiscono il 65% dei casi e i popolamenti misti con picea prevalente mescolata per gruppi o per pedali a cirmolo e, meno frequentemente, a larice e abete bianco. La partecipazione del cirmolo è più elevata nella zona occidentale. Sotto il profilo dell'assetto strutturale prevalgono i popolamenti monostratificati, che però, come si è già detto, sono disposti per piccole superfici o per gruppi. In generale la differenziazione cronologica osservata nelle particelle non è sufficientemente ampia da garantire la coesistenza di tutte le classi entro la stazione. Si osserva soprattutto una certa carenza delle fasi giovanili. I popolamenti maturi o stramaturi costituiscono il 43%. Sono presenti poi strutture multiplane (25%) e anche disetanee. Queste ultime sono più diffuse nella zona di transizione verso l'area pascoliva. La rinnovazione naturale (tab.4.3) è generalmente insufficiente. Localmente difficoltà all'attecchimento ed alla crescita sono da ricondurre ad eccessi di ristagno idrico ed alla temperatura del suolo, eccessivamente fresco. Inoltre, l'80% dei casi la rinnovazione è stata valutata insufficiente o del tutto assente. La composizione del novellame rispecchia per grandi tratti quella del soprassuolo. Come accennato, la rinnovazione naturale di cirmolo e di larice andrebbe in qualche modo sostenuta ed integrata empty/ harv. area uneven-aged more-storied two-storied mature adult pole wood sapling young growth spruce, larch or Swiss stone pine. With the peripheral cutting suffering or dead individuals are collected. 4.2 Sylviculture Figure Site of Lavazè: stand structure Stands inventory As already mentioned, the stands are arranged irregularly by groups: thick little groups alternates with thin groups or empty spaces. The cover gaps are due to both utilisation and water logging. The total coverage is around 46%. The low coverage affects the average basal area value that is 27 m 2 per hectare (tab. 4.6). With regard to their compositions two kinds of stands can be distinguished: a pure stand of spruce (or with dominance of it), and a mixed stand of prevalent spruce with groups of Swiss stone pine, and less frequently larch or fir. The Swiss stone pine is more frequent in the western side. % ISAFA Comunicazioni di ricerca 98/1 87

86 artificialmente. Il 52% della rinnovazione è interessato da qualche danno di scarsa entità. La gran parte (64%) dei danneggiamenti è da ascrivere ad agenti meteorici, mentre sono sporadici quelli susseguenti ad interventi di utilizzazione e di smacchio. Sono invece presenti danni provocati da fauna (ungulati, 18%) e da patogeni. Il futuro della rinnovazione insediata è quasi sempre sicuro. In relazione alla struttura dei popolamenti, si osserva che la ripartizione di frequenza (tab.4.8) dei soggetti arborei secondo classi diametriche risulta di tipo campaniforme a livello generale di stazione, prevalendo gli assetti monoplani adulto-maturi. Confrontando l'andamento distributivo dei popolamenti puri di abete rosso con quelli misti, il grafico di fig. 4.2 evidenzia un maggiore sbilanciamento di soggetti nelle classi centrali, rispetto a quelle estreme. Le strutture disetanee o, più frequentemente, multiplane, denotano una certa carenza di soggetti nelle classi diametriche inferiori. L'indice di Shannon, calcolato anche in questo caso, come indicatore della diversità strutturale, si rivela leggermente superiore negli assetti multiplani rispetto a quelli monostratificati e a quelli disetanei (questi ultimi peraltro poco rappresentati). La rappresentazione spaziale della vegetazione afferente ai vari tipi di popolamento è raffigurata dal grafico 4.3. La copertura dei quattro livelli verticali della vegetazione registra nel complesso il valore più elevato (tab. 4.9) in corrispondenza dei popolamenti disetanei; seguono nell'ordine i soprassuoli multiplani, quelli maturi e poi quelli relativi agli stadi più giovanili delle strutture coetanee. I valori provvigionali (tab. 4.6) si attestano mediamente su cifre discrete (468 m 3 /ha). I valori massimi riscontrati raggiungono localmente i 720 m 3 /ha. L incremento corrente raggiunge quasi 5,5 m 3 /ha, a dimostrazione che i valori incrementali, nonostante le difficoltà stazionali accennate, si mantengono su livelli ancora confortanti (mediamente i p =1,2%) e, localmente, anche assai interessanti, come nel caso dei popolamenti disetanei (i p =3,1%). Esaminando le caratteristiche qualitative dei fusti arborei (tab. 4.5), si osserva una certa presenza di difetti, ascrivibili nel 45% dei casi a fenomeni di biforcazione. Abbastanza elevata risulta anche la quota di soggetti sciabolati (19%). I danneggiamenti ai fusti sono da ricondurre in prevalenza agli agenti meteorici e in qualche caso agli interventi di utilizzazione e smacchio. In relazione anche alle condizioni di crescita dei popolamenti le chiome risultano in genere regolarmente conformate, con un rapporto di chioma abbastanza elevato. Solo nel 25% dei casi le chiome risultano eccentriche. Sotto il profilo statico gli alberi non presentano alcun problema di stabilità: la statura, di livello medio-basso (tab. 4.8), se ci si riferisce all'abete rosso, ma certamente sintonica con i caratteri stazionali, e lo stesso rapporto di snellezza (tab. 4.6), quasi sempre inferiore a 80 (mediamente pari a 56) non fanno che avvalorare tale giudizio. % < diametro (cm) >60 pecceta matura maturo misto multipl. misto pecc. multiplana Figura Sito di Lavazè: distribuzione di frequenza del numero di alberi secondo classi diametriche per i diversi tipi di popolamento. % < diameter (cm) >60 mature spruce mature mixed multi-stor. mixed multi-stor. spruce Figure Site of Lavazè: diameter distribution of the trees for the different stand types. Under the structural point of view, the single-storied stands prevail, distributed on little surfaces or by little groups. In general, observing the age of the stands present in the whole area, it is not possible to find in the same time all the classes for each age. The younger classes are very little present. The mature and over-mature stands are 43% of the total. Multi-storied structure (25%) and uneven aged stands are present too. The uneven aged structure is more frequent in the zone near the pasture area. The natural regeneration is insufficient (tab. 4.3), the water logging and the low temperature of the soil cause local difficulties in taking root and growing. More than 80% of cases show poor or absent regeneration. The young growth stand composition is similar to the stands already existent. As mentioned the natural regeneration of Swiss stone pine and larch should be supported by an artificial one. 88 ISAFA Comunicazioni di ricerca 98/1

87 % novelleto adulto maturo multiplano disetaneo livello % young growth adult mature multi-storied uneven-aged layer Figura Sito di Lavazè: spazio occupato da vari tipi di popolamento in termini di copertura del profilo verticale. Figure Site of Lavazè: space of the different stand types in terms of vertical profile cover Diagnosi selvicolturale Come si è già accennato, i problemi di questa stazione risiedono principalmente nelle difficoltà per la rinnovazione naturale. E' stato poi evidenziato, soprattutto con riferimento agli assetti monostratificati, un certo squilibrio nella distribuzione delle classi dimensionali (carenza di quelle inferiori). Occorre inoltre tenere conto delle esigenze di mantenere un giusto grado di copertura, che, oltre a questi aspetti, armonizzi anche le finalità paesaggistiche, ricreative e di habitat faunistici. In tal senso le indicazioni fornite dal piano economico, che si condividono, paiono abbastanza equilibrate e pongono l'accento su modalità e ritmi di prelievo che si rifanno appieno alla selvicoltura naturalistica (salvo il suggerimento - che pare tuttavia doveroso - di sostegno alla rinnovazione anche attraverso interventi artificiali ). Di conseguenza gli interventi suggeriti e realizzati per lo studio LIFE sono armonici con il piano dei tagli previsti dal piano di gestione. 4.3 Strategia d'intervento Finalità a medio e lungo termine e caratteri dell'intervento Il piano silvo-pastorale, giunto quasi a scadenza (1999) prevede un prelievo di circa il 10 % della massa in piedi nel de- 52% of the regeneration shows little damage. 64% of the damages is mostly caused by meteorological agents; damage following the harvesting or extractions are sporadic. While damage by fauna (ungulate - 18%) or pathogenic is more present. The future of the regeneration is nearly always sure. As regards the stand structure, we can observe that the frequency distribution (table 4.8) of the trees in the diametrical classes follows the normal distribution explained loy the presence of single storied or mature stands in the area. Comparing the distribution trend of the pure spruce stands or mixed stands, the graphic below (fig. 4.2) shows, in the middle classes, a frequency higher than that in the extreme classes. In the uneven aged structures, or more frequently, in the multi-storied stands, very few individuals occupy the lower diametrical classes. The Shannon index used as an indicator of structural diversity in the multi storied stand is higher than the index calculated in the one storied or uneven age stands (these lasts are very few represented). The fig. 4.3 shows the vegetation cover of the vertical layers in the different stands. In general the maximum value (tab. 4.9) corresponds with the uneven age stand followed by the multi-storied stands, the mature one, the young 7% 7% 33% 33% 3 < 350 m /ha m /ha 3 > 700 m /ha 3 < 350 m /ha m /ha 3 > 700 m /ha 60% 60% Figura Sito di Lavazè: massa per ettaro dei popolamenti. Figure Site of Lavazè: growing stock of the stands. ISAFA Comunicazioni di ricerca 98/1 89

88 cennio, da attuare attraverso una serie di tagli moderati, spazialmente distribuiti e a cadenza ritmata nel tempo. Gli interventi saranno di tipo marginale, a partire dai nuclei di rinnovazione già affermata e saranno estesi progressivamente a macchia d'olio. Si ritiene che la prossima revisione del piano non si discosti in modo sostanziale da quello attuale. In tale ottica, per il prossimo decennio, gli interventi, considerato che i gruppi coetanei adulto- maturi costituiscono il 60% (ed è su tali assetti che si dovranno concentrare i prelievi nel prossimo periodo), potranno essere leggermente più intensi nei primi anni, allo scopo di accelerare la fase di sostituzione dei soprassuoli più vecchi e di riequilibrio complessivo delle classi di sviluppo. Nel decennio si ritiene congruo, con gli scopi plurimi della gestione, un prelievo di circa m 3, che si ipotizza possa essere realizzato attraverso 6/8 passaggi sull'area. Per quanto concerne lo studio in oggetto sono state individuate tre aree di intervento: una, abbastanza estesa localizzata a cavallo tra le particelle 55 e 56, le altre due, più piccole, nella sezione 55 e, marginalmente nella 54. L'utilizzazione ha interessato nel complesso 278 m Le operazioni di utilizzazione forestale Organizzazione del sito I lavori di utilizzazione sono stati effettuati nel corso dell estate In ragione delle condizioni morfologiche del terreno, delle caratteristiche del bosco, dell'entità del materiale utilizzato e delle condizioni climatiche favorevoli, le operazioni boschive hanno avuto inizio e termine in un tempo molto breve. I due addetti, che hanno effettuato tutto il lavoro di utilizzazione, risiedevano in un paese distante circa 25 km dal cantiere forestale e raggiungevano il luogo delle operazioni verso le 7 del mattino. La giornata lavorativa era di circa 9 ore con due pause, per la colazione (circa mezz ora) e il pranzo (un ora). L'organizzazione del cantiere è risultata ridotta al minimo, in quanto i due addetti hanno operato in modo individuale nel corso di quasi tutta la durata dei lavori. Solo saltuariamente i due operatori si sono aiutati reciprocamente; ciò si è verificato ad esempio nel caso di abbattimento di piante che presentavano una certa difficoltà ad essere atterrate o nel corso dell'operazione di sramatura e depezzatura, in particolare nel corso della fase di rotazione di tronchi particolarmente pesanti. Durante le operazioni di concentramento ed esbosco, fatta eccezione per una parte del lavoro svolto da un solo addetto, un operatore stendeva la fune ed eseguiva la fase di aggancio, mentre l'altro manovrava il verricello. La fase di sgancio e sistemazione del legname esboscato veniva effettuata congiuntamente dai due addetti. Il materiale utilizzato era costituito da legname da sega, e pertanto il tondame presentava lunghezze di 2,50 m e 4,20 m. I due operatori che hanno effettuato sia i lavori di abbattimento e allestimento che quelli di esbosco ( un terzo addetto era assente nel corso dell'utilizzazione osservata) cogrowth stands and the even aged structure. The growing stock values (tab. 4.6) are quite good (468 m 3 per hectare). The maximum values collected reach 720 m 3 per hectare. Although the mentioned difficulties of the area, the increment values are encouraging. In fact the current increment value reaches almost 5.5 m 3 per hectare while the percent increment is meanly 1.2% and locally, in the uneven age stand, is good (3.1%). Observing the qualitative characteristics of the stem (tab. 4.5) a considerable presence of faults can be found, 45% of them are imputable to bifurcation phenomena. The number of sweep stems is quite high too (19%). The damage of the stem is prevalently due to meteorological events or rarely due to the utilization or extraction. Regarding the growth conditions of the stands the shape crown is generally symmetric, its ratio is quite high only 25% of the cases show an eccentric crown. The stability of the trees is quite good: the height of the spruces, of middle low class (tab. 4.8), is related to the characters of the area; even the fineness (H/D) ratio, nearly always less than 80 (56 is the average value), confirms this statement Diagnosis to define the opportunity of interventions As already mentioned natural regeneration is the biggest problem of Lavazè area. Also an irregular distribution of the size classes (the lower classes are scarcely represented) was noted, particularly with regard to the one-storied stands. Moreover it is necessary to consider that a good level of coverage contribute to improve the landscape value, the recreational function and also the fauna habitat. The forest management plan prescribes systems traceable back to those of the naturalistic sylviculture (except the support given to the artificial regeneration). Consequently the systems suggested and carried out by the LIFE Project are corresponding to the systems of the forest management plan. 4.3 Global strategy of intervention Long term planning objects and sylvicultural intervention During the decade the forest management plan (that will run out in 1999) provides a volume felled of 10% of the growing stock by several moderate cutting, well distributed in the space and performed at regular intervals. Starting from the regeneration groups already consolidated, cutting around the edges of gaps will be done. The next new forest management plan will not be very different from this one. Considering that the even aged adult and mature groups represent 60%, during the next management period the cutting of those stands would be planned to speed the old stands replacement and also to balance the development classes. Before we have to verify if the exploitation rate of 10% will be enough or if it has to be increased to avoid ageing problems. 90 ISAFA Comunicazioni di ricerca 98/1

89 stituiscono una impresa di lavori boschivi locale che, sia come numero di addetti, che, come attrezzature utilizzate, può rappresentare un esempio di ditta boschiva di condizioni medie. Gli operatori non hanno avuto alcuna formazione professionale ma hanno maturato una lunga esperienza di lavoro in bosco in particolare in operazioni di abbattimento, allestimento e esbosco con trattore Taglio e allestimento Il sistema di lavoro adottato nelle operazioni di abbattimento ed allestimento è stato il classico SWS. Le piante sono state abbattute con la motosega e subito sramate e depezzate. Le operazioni sono state eseguite inizialmente dai due operatori che svolgevano la propria attività in modo autonomo l'uno dall'altro lavorando a distanza di sicurezza. Successivamente un solo operatore ha ultimato le operazioni di abbattimento ed allestimento mentre il secondo iniziava l'esbosco del legname. La superficie pianeggiante e la concentrazione del materiale da utilizzare in piccole buche ha facilitato queste attività. Per contro, particolare attenzione doveva essere prestata dagli operatori alla rinnovazione presente nell'area interessata dai lavori. La particella oggetto di studio è attraversata da una strada forestale, chiusa al traffico, ma, in virtù della stagione turistica (estiva) e delle caratteristiche dell'area particolarmente indicata per le passeggiate, veniva percorsa, durante il giorno, da molte persone. Di conseguenza, massima attenzione, oltre ai cartelli indicatori del cantiere forestale e dei lavori in corso di esecuzione, è stata di conseguenza data dagli addetti all'eventuale presenza nell'area operativa di turisti, durante l'operazione di abbattimento Esbosco Condizioni operative e scelta del sistema La scelta del sistema di esbosco è stata relativamente facile. Le condizioni morfologiche del terreno (pianeggiante), la breve distanza di esbosco dal letto di caduta della pianta fino ai margini della strada forestale, la possibilità di entrare con relativa facilità all'interno del bosco senza danneggiare il soprassuolo (data la limitata densità del soprassuolo e la presenza di rinnovazione a gruppi), ha permesso di utilizzare per l'esbosco il trattore agricolo attrezzato con verricello. Tale sistema di esbosco rappresenta sempre, in condizioni analoghe a quella presente nell'area di studio, la scelta più razionale dal punto di vista tecnico e più vantaggiosa da quello economico. Il trattore impiegato era un mezzo agricolo attrezzato con il verricello e dotato delle protezioni necessarie per il lavoro in bosco. Questo tipo di trattore viene comunemente utilizzato in ambiente alpino in quanto impiegabile utilmente anche per l'esecuzione di altri lavori agricoli durante la stagione estiva e per l'esecuzione di vari servizi (ad esempio, provvisto di pala, come spartineve) anche nel corso della stagione invernale. In the decade a volume felled of 1,500 m 3 of wood is achievable by 6/8 felling operation in the whole area. Three areas of interventions are identified: one is quite wide and is located between parcel no. 55 and 56; the other two, smaller than the first one, are respectively in the parcel no. 55 and marginally at the parcel no. 54. In total 278 m 3 of wood (tariff volume) were harvested. 4.4 Operations of forest exploitation Site organisation Logging was done during the summer of the year Due to the morphology of the terrain, the characteristics of the forest and the favourable weather, the logging operation started and was completed in a very short time The two workers, who did all the logging operation, were resident in a village about 25 km from the forest site and reached the area at 7 in the morning. The working day was of nine hours with two pauses, for breakfast (about half an hour) and lunch (one hour). Site organisation was extremely limited, as the two men operated individually for almost the entire duration of the work. They would help each other only occasionally, for example when felling a tree that presented some difficulty in cutting, or during de-branching and cutting to length when particularly heavy logs had to be rolled over. During log collection and yarding, save for a part of the work done by one man only, one operator positioned the cable and made fastened the log while the other operated the winch. Slipping the logs and stacking the yarded timber was done by the two men together. The timber collected was sawlogs, and so the trunks had lengths of 2.50 m and 4.20 m. The two operators who both felled and prepared the timber and also yarded the logs make up (with another man, absent during the logging observed) a local logging company that as to number of personnel and equipment used can be considered as an average forestry company. The operators have had no professional training, but have long experience of working in the woods, in particular in felling trees, log preparation and yarding by tractor Felling and log preparation The working system used in felling and preparing logs was the classic Short Wood System (SWS). The felled trees were immediately de-branched and cut to length. Initially the work was done by the two operators who worked independently, at a safe distance one from the other. Later one operator finished felling and trimming while the other started the timber yarding operations. The flat ground area and the concentration of the logs in pits made the job easier. On the other hand some attention had to be paid to the young growth in the area involved in the work. The area object of the study is crossed by a forest road, closed to traffic, but due to the summer season and to the ISAFA Comunicazioni di ricerca 98/1 91

90 Organizzazione del lavoro Le operazioni di concentramento ed esbosco sono state effettuate in parte, mantenendo il trattore sulla strada forestale, stendendo la fune del verricello fino al punto di carico e concentrando a strascico il tondame fino alla strada e in parte entrando con il trattore all'interno del bosco fino in prossimità del punto di carico e strascicando poi il materiale in modo diretto fino a ciglio strada. Il legname veniva poi, in entrambi i casi, disposto ai lati della via forestale. L'operazione è stata effettuata in una prima fase da un solo operatore (mentre il secondo ultimava le operazioni di abbattimento e allestimento) e, successivamente, congiuntamente dai due operatori. Un trattore portante provvisto di gru idraulica ha effettuato in seguito l'operazione di trasporto del materiale alla segheria della MCF Risultati dell'utilizzazione Complessivamente sono stati abbattuti 136 alberi di abete rosso (pari a 240,7 m 3 ) e 26 soggetti di pino cembro (37,0 m 2 ). La fig. 4.5 mostra la distribuzione di frequenza dei soggetti abbattuti secondo classi diametriche. Il lotto utilizzato è stato piuttosto piccolo. Ai fini dell'attendibilita dei risultati relativi alla produttività del lavoro ed ai costi di utlizzazione si è pertanto ritenuto di far coincidere il campione osservato con la massa complessiva di legname esboscato. In tab vengono riportati i dati relativi al volume di legname esboscato, al campione osservato e alle superfici interessate dalle operazioni di utlizzazione. La tab riporta alcune caratteristiche del materiale esboscato Produttività delle varie fasi d'intervento Abbattimento e allestimento I risultati ottenuti dallo studio dei tempi di lavoro sono riportati in tab Il valore indicato è basato sul tempo operativo totale, che include tempi produttivi e tempi improduttivi. La durata fact that the area is particularly attractive as a hiking area, many people during the day were there. Warning signs showing the presence of the logging site and that work was in progress were in place, and the loggers in any case paid much attention to the presence of tourists in the area, especially during felling Yarding Operative conditions and selection of the yarding system The choice of the yarding system was relatively easy. The morphology of the terrain (flat), the short distance from the felling point to the forest road, the possibility of entering the wood relatively easily without damaging the undergrowth (given its limited density) and the new planting by groups all allowed yarding by agricultural tractor fitted with a winch. This yarding system always represents, under similar conditions to those of the area studied, the most rational choice from a technical point of view and also the most economical. The tractor used was an agricultural machine with a winch, complete with the protection needed for woodland operations. This type of tractor is often used in the Alpine environment as it can also be used for other agricultural work during the summer and for a range of other duties (such as clearing snow when fitted with a blade) during the winter. Work Organisation The operations of log collection and yarding were done in part, leaving the tractor on the forest road, laying the cable to the loading point, and dragging the logs to the road and in part entering the wood with the tractor, driving to the loading point and then dragging the logs directly to the edge of the road. The timber was in both cases stacked along the edge of the forest road. The operation was carried out first by a single operator (while his companion finished the job of felling and trimming) and successively by the two men together. A tractor with loading capability with a hydraulic crane was then used to transport the timber to the MCF sawmill % 15 % diametro (cm) diameter (cm) Figura Sito di Lavazè: distribuzione per classi diametriche del numero di fusti abbattuti. Figure Site of Lavazè: diameter distribution of the number of the felled stems. 92 ISAFA Comunicazioni di ricerca 98/1

91 totale della giornata lavorativa è stata considerata pari a 8 ore. La produttività lorda rilevata per le operazioni di abbattimento e allestimento ha raggiunto i 42,3 m 3 /giorno per singolo operatore munito di motosega. Il risultato è decisamente buono. L elevata produttività del lavoro dipende da numerosi fattori tra cui: - le dimensioni rilevanti delle piante abbattute; - la facile accessibilità del terreno, relativamente piano e privo di ostacoli; - la professionalità e le motivazioni degli operatori. La fig. 4.6 riporta la suddivisione della giornata lavorativa in differenti classi di tempo operativo. Essa dimostra chiaramente le affermazioni di cui sopra, ed in particolare la determinazione dell operatore a mantenere un livello elevato di produttività. L'incidenza delle interruzioni e delle pause è inferiore al 7%, che è un valore molto basso - considerato che l abbattimento ed allestimento con motosega è un lavoro molto faticoso. Analogamente, I tempi di trasferimento e di sosta-pasto occupano meno del 10% del totale. I tempi di riparazione e manutenzione eccedono di poco il 3% - confermando l affidabilità della motosega impiegata e la perizia del motoseghista. Di conseguenza, il tempo produttivo rappresenta quasi tre quarti del tempo operativo giornaliero. Per quanto riguarda il ciclo operativo (tab. 4.12), notiamo che il tempo di allestimento e misurazione costituisce i tre quarti del tempo produttivo. Questo equivale al 55% del tempo operativo. Qualsiasi tentativo per aumentare la produttività deve pertanto essere indirizzato a questa specifica fase di lavoro. Il passaggio a sistemi meccanici probabilmente non conviene. Infatti, gli alberi sono troppo grossi per l allestimento meccanico con un processore. Il solo miglioramento che possiamo suggerire consiste nell impiegare una seconda motosega più leggera per effettuare la sramatura. Probabilmente questo non aumenterà molto la produttività del lavoro, ma allevierà la fatica dell operatore. Esbosco I risultati dello studio dei tempi effettuato per le operazioni di esbosco sono mostrati nella tab La produttività lorda di esbosco ha raggiunto i 63,0 m 3 /giorno/addetto (1). Anche in questo caso, il valore indicato sopra è basato sul tempo operativo totale, (che include pasti, riposo ed altri tempi morti) per una durata totale della giornata lavorativa di 8 ore La produttività è elevata per le seguenti ragioni: - dimensioni rilevanti dei tronchi esboscati; - facile accessibilità della tagliata; - ridotta distanza di concentramento con verricello; - ridotta distanza di esbosco; - professionalità e motivazioni dell operatore. (1) Intesa anche come produttività di sistema, considerato che l operatore lavorava da solo al trattore provvisto di verricello Results The trees felled in the three lots were no. 136 spruce, (240.7 m 3 ) and no. 26 Swiss stone pine (37.0 m 3 ). Fig. 4.5 shows the frequency distribution of the single trees felled as to classes of diameter. The lot felled was somewhat small. In order to ensure reliability of the results regarding productivity of the work and logging costs, we decided to consider the entire amount of timber produced as the observed sample. Tab shows the data regarding the volume of yarded timber, the observed sample and the land areas involved in the logging operations. Tab shows some characteristics of the yarded timber Productivity Results - felling/processing The results of the felling time-study are shown in tab This figure includes all breaks (including meals, rests and other delays), for a total duration of the working day equal to 8 hours. Overall felling and primary conversion productivity reached 42.3 m 3 /day per worker. Even so, this is a very good result. High productivity depends on many factors, and in particular on: - large tree size; - good terrain condition and accessibility; - operator's skill and motivation. Fig 4.6 reports the breakdown of the working day into different time-element classes. The figure clearly demonstrates all the statements made above, in particular the operator's commitment to maintain a high productivity. The incidence of breaks and rests is below 7%, which is a rather low figure - considering how strenuous is motor-manual felling/processing. Similarly, transfer and meal times are below 10%. Repair and maintenance times would slightly exceed 3% - a witness to both the machine's reliability and to the operator's skill. As a result, work time represents almost three-quarters of the working day. Considering the operational routine (tab. 4.12), we must notice that processing and measuring take over three-quarters of the main working cycle. This amounts to 55% of the total working day. Any attempt to increase productivity should then focus on this part of the job. Shifting to mechanical methods is not likely to pay off. In fact, trees are too big for mechanised processing. Here, the only improvement we can suggest is the use of a second lighter chainsaw for delimbing - separating sharply the two stages of delimbing and measuring/crosscutting. The first would be performed with a light chainsaw, and the second with the heavier machine used for felling. This is not likely to increase much the productivity level of this operator, but it may relieve a bit his fatigue. ISAFA Comunicazioni di ricerca 98/1 93

92 Pause 6,8% Trasf. - Pasti 8,3% Altro 2,4% Rests 6.8% Transf. - Meal 8.3% Other 2.4% T. Accessori 10,7% Supportive 10.7% T. Produttivo 71,8% Prod. Time 71.8% Figura Sito di Lavazè: fase di abbattimento - ripartizione dei tempi di lavoro per le varie attività. In effetti, la ridotta distanza di concentramento è una diretta conseguenza dell accessibilità della tagliata, che ha consentito al trattore di giungere molto vicino ai carichi da esboscare. La fig. 4.7 riporta la suddivisione della giornata lavorativa in differenti classi di tempo operativo e dimostra chiaramente le affermazioni di cui sopra. L operatore ha ridotto il tempo dedicato ai pasti ed ai trasferimenti sotto il 4% del totale. Le pause sono state portate addirittura ad una incidenza totale del 1,6%. Un valore talmente basso dimostra anche che l esbosco con trattore è molto meno faticoso dell abbattimento ed allestimento con motosega. I tempi di riparazione e manutenzione non superano il 4%. Il trattore si è dimostrato estremamente affidabile, l operatore dimostrava buona conoscenza della sua macchina e ne prendeva gran cura. Il tempo produttivo occupa l'81% della giornata lavorativa (tab 4.13). In particolare la fase di carico ha richiesto il 27% del tempo complessivo e lo scarico il 15%. Come immaginabile, il viaggio a carico richiede molto più tempo di quello a vuoto. Questo indica un razionale sfruttamento della capacità di carico del trattore. Ai fini di migliorare ulteirormente la produttivtà si potrebbe ipotizzare l impiego di un trattore più potente con un verricello a due tamburi. Se la ditta esboscasse abbastanza legname, essa potrebbe addirittura dotarsi di un piccolo skidder (70 kw) che in queste condizioni operative potrebbe esboscare oltre 100 m 3 al giorno. Tuttavia, il suo prezzo ( milioni di lire) è molto più alto di quello del trattore impiegato nello studio Costi delle operazioni Considerate le produttività sopra riportate ed i costi operativi riportati in allegato (tab e 3.14), il costo unitario di raccolta raggiunge le Lit/m Lit/m 3 per l'abbattimento/allestimento e Lit/m 3 per l'esbosco. Questo, considerato anche il valore del legname raccolto, rende l operazione estremamente conveniente. I bassi costi d investimento delle macchine impiegate hanno contribuito ad ottenere un risultato così interessante. Il livello di meccanizzazione impiegato in questo cantiere è mol- Figure Site of Lavazè: felling processing - breakdown of the working day into different activities. Results - Extraction The results of the extraction time-study are shown in tab Overall extraction productivity reached 63.0 m 3 /day/worker (1). Again, this figure includes all breaks (including meals, rests and other delays), for a total duration of the working day equal to 8 hours. Such a high productivity is linked to the following conditions: - large log size; - good terrain accessibility of the harvested area; - short winching distance; - short skidding distance; - operator's skill and motivation. In fact, the short winching distance is a consequence of good terrain accessibility, which allowed driving very close to the loads. Fig. 4.7 reports the breakdown of the working day into different time-element classes, and demonstrates the statements made above. The operator shortened meal and transfer times below 4% of the working day and slashed breaks and rests to a mere 1.6%. Such a low times for the resting demonstrates that tractor extraction is substantially less fatiguing than motor-manual felling-processing.. Repair and maintenance times did not exceed 4%. Again, the tractor proved very reliable and the operator showed that he knew his machine and cared for it. Working time represents 81 % of the working day. Stationary times represent 42% of the operational routine (tab. 4.13). Loading takes 27% and unloading 15%. As expected the loaded trip takes much longer than the empty one. This indicates a good utilisation of the tractor's payload. In case, one might use a more powerful tractor equipped with a double-drum winch. If the firm would harvest enough wood, it might even purchase a small skidder. Under these conditions, a small skidder (70 kw) may (1) It is possible to consider this productivity also as system productivity since one operator worked alone at the tractor and winch. 94 ISAFA Comunicazioni di ricerca 98/1

93 T. Accessori 8,8% Trasf. - Pasti Pause 3,6% 1,6% Altro 3,5% Supportive 8.8% Transf. - Meal Rests 3.6% 1.6% Other 3.5% T. Produttivo 82,5% Prod. Time 82.5% Figura Sito di Lavazè: fase di esbosco - ripartizione dei tempi di lavoro per le varie attività. to limitato - una motosega ed un trattore agricolo versione forestale. La meccanizzazione intermedia non solo consente di limitare i costi di raccolta, ma si dimostra ideale per i piccoli imprenditori, che spesso operano anche in agricoltura. Naturalmente, la meccanizzazione intermedia funziona bene solo dove il terreno è facilmente accessibile. Su pendenze maggiori e dove mancano le infrastrutture, operatori altrettanto capaci non possono ottenere queste prestazioni. In questi casi occorre impiegare una meccanizzazione specifica ed attendersi comunque dei profitti minori Impatto arrecato dalle utilizzazioni Soprassuolo e rinnovazione La tab mostra i risultati del rilievo danni effettuato sulle piante residue e sulla rinnovazione. Per quanto riguarda i danni alle piante residue, la tabella riporta anche il rapporto tra larghezza della ferita e circonferenza della pianta (LF/CP), che fornisce indicazioni sulla gravità della ferita. Oltre il 20% delle piante residue sono state ferite (un numero tre volte superiore a quello ferito nell utilizzazione precedente di questa stessa parcella). Fortunatamente le ferite erano di modesta entità. La maggioranza delle ferite è stata causata dalle operazioni di esbosco. Analogo è l impatto sulla rinnovazione. La frequenza dei danni rilevati è stata piuttosto elevata - 14% - ma la loro gravità molto limitata. Nessun semenzale è stato sradicato ed il danno più grave consisteva nella rottura della freccia, alla quale i giovani semenzali reagiscono vigorosamente. Suolo La tab illustra i risultati del rilievo del disturbo al suolo. Nonostante il trattore circolasse liberamente sulla tagliata, l impatto sul suolo è stato minimo. La maggior forma di disturbo comunque consisteva nell accumulo di ramaglia e di un certo rimescolamento superficiale degli orizzonti del terreno. Questo risultato positivo si è ottenuto probabilmente in virtù delle caratteristiche (dimensioni ridotte) del trattore e dell appropriata scelta della stagione di raccolta - poiché l esbosco è stato effettuato in condizioni favorevoli e su terreno asciutto. Figure Site of Lavazè: extraction - breakdown of the working day into differnt activities. extract over 100 m 3 /day. Its price, however, would be much higher than that of the tractor - around million Lit Harvesting costs Given these productivity levels and the daily costs (tab and tab. 3.14), unit harvesting cost reaches Lit/m Lit/m 3 for felling/processing and Lit/m 3 for extraction. This makes the operation very profitable, especially if one considers the high value of the wood harvested. Low investment costs contribute to such a result. The level of mechanisation employed in this operation is extremely limited - only a chainsaw and a forestry-fitted farm tractor. Intermediate mechanisation not only cuts operating costs, but it also proves ideal for the small size of the local company and its mixed agricultural-forestry vocation. Of course, intermediate mechanisation performs well in easy terrain only. When the slope is steeper and the infrastructure poorer, even these operators can not reach the same results - for as strong as their commitment might be. In those cases, one must resort to mechanised systems and expect lower profits Damages Damages to residual trees and to regeneration Tab shows the damage records obtained for the residual trees and the regeneration. Concerning damage to the residual trees, we also report the ratio between wound width and tree circumference (WW/TC), which should be indicative of damage severity. Over 20% of the residual trees were wounded - three times more than during the previous harvest. Fortunately, wound severity was limited and most wounds were superficial and very small. Extraction caused most of the wounding. Something similar can be said for the seedlings. Damage frequency was rather high - 14% - but most of the damage was not severe. No seedlings were uprooted, and the most serious damage type was breaking - to which a young seedling can still react vigorously. ISAFA Comunicazioni di ricerca 98/1 95

94 L accumulo di ramaglia dipende più dalle dimensioni degli alberi che dal sistema di raccolta. D altra parte, un materasso di rami può fornire una certa protezione al suolo ed alla rinnovazione ed una sua dispersione all interno della tagliata potrebbe non avere alcun effetto negativo sotto il profilo ecologico. 4.5 Conclusioni La funzione ricreativa è ovviamente di primaria importanza per questi soprassuoli e pertanto gli interventi di promozione della rinnovazione devono essere effettuati in modo da interferire il meno possibile con la fruizione turistica. Inoltre la stessa messa in rinnovazione dei soprassuoli deve mirare a proteggere ed esaltare l espletamento di questa specifica funzione. La messa in rinnovazione deve considerare due potenziali problemi: le basse temperature invernali ed il ristagno localizzato di acqua. Entrambi sono problemi comuni ai popolamenti che crescono presso il limite superiore del bosco. Lo scopo del taglio era quello di rimuovere gli individui maturi e stramaturi in prossimità delle macchie di rinnovazione avanzata o in fase di affermazione, che aveva bisogno di più luce per potersi sviluppare armoniosamente. Allo stesso tempo l intervento doveva essere sufficientemente moderato da risultare tollerabile a fini estetico-ricreativi, anche nell immediato - quando cioè il disturbo arrecato appare più visibile. Entrambi questi obiettivi sono stati raggiunti. Il taglio non è stato troppo intenso e la raccolta è stata eseguita rapidamente. La rinnovazione ha subito danni minimi, che in nessun caso si sono dimostrati letali. Per quanto riguarda l'affermazione e lo sviluppo di nuova rinnovazione, è troppo presto per poter esprimere qualsiasi giudizio. Se questa non si affermasse sarà sempre possibile ricorrere alla rinnovazione artificiale - cosa resa particolarmente agevole dalla facile accessibilità della parcella. L operazione è stata un vero successo in termini economici. Questo era d altra parte prevedibile, considerando le favorevoli condizioni operative. Una buona rete di piste forestali ed una giacitura relativamente pianeggiante hanno permesso di utilizzare al meglio il trattore agricolo versione forestale. Quando è tecnicamente possibile, il suo impiego garantisce sempre i migliori risultati economici. Inoltre il rendimento della squadra è stato talmente produttivo che l operazione di raccolta ha richiesto un tempo limitato - riducendo ulteriormente ogni impatto sulla fruizione ricreativa. Una combinazione equilibrata di strascico indiretto sulle brevi distanze e di strascico diretto su appositi percorsi consente di ridurre al minimo l impatto ambientale ed infatti i danni al soprassuolo, al suolo ed alla rinnovazione sono stati molto limitati. Le attività future includeranno una intensificazione degli sforzi volti a rinnovare il bosco, che dovrebbero essere eseguiti con le stesse modalità di quelle effettuate nello studio, visto che le prescrizioni selvicolturali adottate che il sistema di raccolta impiegato hanno dato ottimi risultati. Soil disturbance Tab reports about soil disturbance. In spite of the intense tractor traffic, soil disturbance was kept to a minimum. Most of it came in the form of litter removal or superficial soil scalping. The good result may depend on the limited tractor weight and on the suitable choice of the harvesting season - since the operation was conducted under good weather conditions over dry soil. Again, heavy slash accumulation may depend on tree size rather than on the harvesting system itself. On the other hand the slash may grant a certain protection to the soil and the seedlings and its dispersion over the cut may not cause negative ecological impacts. 4.5 Conclusions Recreation is obviously the main function of this forest: therefore, rejuvenating its aging stand must be done in such a way that it does not interfere with its fruition. Furthermore, the regeneration effort must aim to protecting and enhancing the recreational function of the forest. Regeneration efforts must cope with two potential problems: low winter temperature and water stagnation. This is understandable, since the stand grows very close to the timberline. Purpose of the cut was to remove the mature and overmature individuals around patches of advanced regeneration, which needed more light to develop. At the same time, the operation had to be soft enough to result tolerable to recreationists, even in the short term, when its effects are more visible. Both goals where achieved. The cut was not too intense and the harvest was performed speedily. Advanced regeneration suffered minimal damage, which in any case was lethal. As to the development of new regeneration, it is too early to say anything. In case it will not sprout, artificial regeneration will be implemented - such activity being favoured by the easy accessibility of the forest. The operation was a real success in economic terms. This was expected, due to the easy terrain conditions. A good trail network and a comparably flat terrain allowed using most effectively the forestry-fitted farm tractor. When its use is technically possible, cheap ground-based extraction machinery offers the best economic results. Furthermore, the harvesting unit was so productive that harvesting took a very limited time - thus creating minimal disturbance to recreational traffic. A balanced combination of short-distance winching and tractor skidding allowed reducing environmental impacts. Damage to the residual trees, the regeneration and the soil was minimal. Future activities will include an intensified regeneration effort, that should be performed with the same modality as tested in this experiment. Both the silvicultural prescription and the harvesting planning proved best, and they can hardly be beaten. 96 ISAFA Comunicazioni di ricerca 98/1

95 CARATTERI FISICI PHYSICAL ATTRIBUTES osservazioni / observations area n % ha ACCESSIBILITA' / ACCESSIBILITY accessibile / accessible non accessibile / not accessible ACCIDENTALITA' / ACCIDENTALITY non accidentato / not uneven moderata / moderate forte e localizzata / locally hard forte e diffusa / prevalently hard PENDENZA / SLOPE moderata / moderate ( 20 ) elevata / high (21-40 ) impraticabile / impassable (> 40 ) total ALTITUDINE / ELEVATION metri / meters massima / maximum 1,890 minima / minimum 1,790 media / mean 1,853 Tabella Sito di Lavazè: caratteri fisici. Table Site of Lavazè: physical attributes. ISAFA Comunicazioni di ricerca 98/1 97

96 CARATTERI DELLA VEGETAZIONE osservazioni / observations area VEGETATION ATTRIBUTES n % ha PIANO ERBACEO: COPERTURA / HERBACEOUS LAYER: COVER assente / absent (0 %) scarsa (inferiore a 20%) / scarce (no more than 20%) consistente (21-60%) / considerable (21-60%) abbondante (oltre 60%) / abundant (more than 60%) media/ mean 67.2 PIANO ERBACEO: PRINC. GRUPPI FLORISTICI / HERBACEOUS LAYER: MAIN FLORA GROUPS muschi / mosses Vaccinium sp Erica carnea Aira flexuosa Oxalis acetosella felci / ferns sp. sciafile- igrofile / sciaphilous- hygrophytes spec sp. prative / grassland species altro / other PIANO ARBUSTIVO: COPERTURA / SHRUB LAYER: COVER assente / absent (0 %) scarsa / scarce (no more than 20%) consistente / considerable (21-60%) abbondante / abundant (more than 60%) totale / total media / mean 26 PIANO ARBUSTIVO: SPECIE PRINC. / SHRUB LAYER: MAIN SPECIES Rhododendron sp Juniperus communis Alnus viridis Lonicera sp altro / other totale / total Tabella Sito di Lavazè: caratteri della vegetazione erbacea ed arbustiva. Table Site of Lavazè: vegetation attributes. 98 ISAFA Comunicazioni di ricerca 98/1

97 RINNOVAZIONE REGENERATION COPERTURA/ COVER assente / absent scarsa / scarce (no more than 20%) consistente - localizzata / considerable- scattered (21-50%) consistente e diffusa / considerable & wide-spread (51-80%) abbondante e diffusa / abundant & wide-spread (more than 80%) media / mean osservazioni / observations area n % ha SPECIE/ SPECIES Picea abies Larix decidua Pinus cembra Abies alba Sorbus spp DANNI: INTENSITA' / DAMAGE INTENSITY assenti / absent scarsi / scarce medi / medium elevati / high TIPO DI DANNO / KIND OF DAMAGE assente / absent da fauna / by fauna da utilizzazione ed esbosco / by harvesting and extraction da agenti meteorici / by meteorological conditions da patogeni / by pathology FUTURO / FUTURE nessuno / no future incerto / uncertain sicuro / certain sicuro con interventi / certain with artificial intervention non definito / not defined totale / total Tabella Sito di Lavazè: caratteri della rinnovazione. Table Site of Lavazè: regeneration attributes. ISAFA Comunicazioni di ricerca 98/1 99

98 CARATTERI DEI POPOLAMENTI osservazioni/ observations area STAND ATTRIBUTES n % ha TIPO DI POPOLAMENTO / TYPE OF STAND puro o a prevalenza di picea / spruce dominance misto di picea / mixed stand of spruce totale / total STRUTTURA / STRUCTURE vuoto / empty novelleto / young growth spessina / saplings perticaia / pole wood adulto / adult maturo- stramat. / mature- over mature biplano / two-storied multiplano / more-storied disetaneo / uneven-aged area utilizzata / harvested area totale/ total DENSITA' (pop. maturi) / DENSITY (mature stands) elevata / high (8-10/10) media / medium (5-7/10) bassa / low (1-4/10) totale / total Tabella Sito di Lavazè: caratteri dei popolamenti. Table Site of Lavazè: stand attributes. 100 ISAFA Comunicazioni di ricerca 98/1

99 ATTRIBUTI ARBOREI osservazioni / observations area STEM ATTRIBUTES n % ha FORMA DELLA CHIOMA / CROWN SHAPE sviluppata uniformemente / uniformly developed sviluppata ma eccentrica / developed but eccentric regolare, stretta / regular, tight stretta, inserita in alto / tight, with high insertion STATO DELLA CHIOMA / CROWN CONDITIONS normale / regular tessitura leggera / light texture tessitura rada / thin texture con rami secchi / with dry branches QUALITA' DEL FUSTO / STEM QUALITY buona / good media / medium scarsa / scarce DIFETTI DEL FUSTO / FAULTS OF THE STEM assenti / absent sciabolatura / sweep biforcazioni / forked trees 1.3 m up rastremazione accentuata / tapering piante doppie / double trees DANNI AI FUSTI / STEM DAMAGE assenti / absent da pascolo / by pasturing da selvaggina / by game da patogeni / by pathogen da eventi meteorologici / by meteorological conditions da incendio / by fire da utilizzazioni boschive / by utilization da turismo / by tourism da schianti / by crash da sradicamento / by uprooting da rotture / by breaking altro / other totale / total Tabella Sito di Lavazè: attributi arborei. Table Site of Lavazè: stem attributes. ISAFA Comunicazioni di ricerca 98/1 101

100 ATTRIBUTI DENDROMETRICI DENDROMETRICAL ATTRIBUTES AREA BASIMETRICA / BASAL AREA 20 m 2 21/40 m 2 >40 m 2 totale / total minimo / minimum m 2 massimo / maximum 63.5 m 2 media / mean 27.4 m 2 osservazioni / observations area n % ha PROVVIGIONE / GROWING STOCK 3 <350 m /ha m /ha 3 >700 m /ha totale / total minimo / minimum m 3 massimo / maximum 721 m 3 media / mean 468 m 3 INCREMENTO / INCREMENT <1 % 1-1,5% >1,5 % totale / total minimo / minimum 0.4 % massimo / maximum 3.1 % media / mean 1.2 % NUMERO DI ALBERI / TREE NUMBER < >600 totale / total minimo / minimum massimo / maximum media / mean RAPPORTO DI SNELLEZZA / H/D RATIO >100 totale / total minimo / minimum massimo / maximum media / mean Tabella Sito di Lavazè: attributi dendrometrici. Table Site of Lavazè: dentrometrical attributes. 102 ISAFA Comunicazioni di ricerca 98/1

101 ASPETTI PARTICOLARI osservazioni / observations area PARTICULAR ATTRIBUTES n % ha FENOMENI IN ATTO / ACCIDENTS IN ACTION nessuno / none valanghe / avalanches frane, rotolamenti lap. / landslips, stones rolled smottamenti / landslide erosione superficiale / superficial erosion FENOMENI POSSIBILI / ACCIDENTS POSSIBLE nessuno / none valanghe / avalanches frane, rotolamenti lap. / landslips, stones rolled smottamenti / landslide erosione superficiale / superficial erosion INFRASTRUTTURE / INFRASTRUCTURES assenti / absent piste da sci / ski run impianti di risalita / skilift elettrodotti / electric power line strade, sentieri / roads, footpaths altro / other VALENZE PARTICOLARI / PARTICULAR ASPECTS OF VALUE assenti / absent di tipo naturalistico / naturalistic di tipo paesaggistico / landscape portamento di soggetti arborei / trees habitus qualità del legno / quality of the wood habitat faunistici / fauna habitat totale/ total Tabella Sito di Lavazè: calamità, infrastrutture e valenze particolari. Table Site of Lavazè: accidents, infrastructures and particular aspects of value. ISAFA Comunicazioni di ricerca 98/1 103

102 104 ISAFA Comunicazioni di ricerca 98/1 TIPO DI POPOLAMENTO / TYPE OF STAND alberi / trees n diametro medio / avg. diameter cm area bas. / basal area m 2 altezza media / avg. height m volume / volune m 3 incremento / increment % vuoto - sup. utilizzata / empty - harvested area 0.3 novelleto - spessina / young growth - thick perticaia / pole wood 0.0 f. adulta / adult f. matura / mature f. multiplana / multy-storied disetaneo / uneven-aged totali e medie / total and mean CLASSI DIAMETRICHE/ DIAMETER CLASSES (cm) >60 totale / total % % % % % % vuoto / empty novelleto / young growth spessina / thick perticaia / pole wood f. adulta / multi-storied f. matura / mature f. multiplana / more-storied medie / mean pop. a bassa provvigione / forest with less than 350 m /ha 3 pop. di media provvigione / forest with a volume of m /ha 3 pop. ad alta provvigione / forest with more than 700 m /ha Tabella Sito di Lavazè: attributi dendrometrici dei singoli tipi strutturali, loro distribuzione di frequenza secondo classi diametriche ed indice di Shannon. Table Site of Lavazè: dendrometrical attributes for the different stands, their frequency distribution as regards the diameter classes and Shannon index. area ha 31.0 INDICE DI SHANNON INDEX

103 TIPO DI POPOLAMENTO / TYPE OF STAND spessina / sapling perticaia / pole wood adulto / adult maturo- str. / mature-over mature multiplano / multi-storied LIVELLO / LAYER 1 (sup./top) totale / total % % % % % Tabella Sito di Lavazè: spazio occupato dai vari tipi di popolamento in termini di copertura del profilo verticale. Table Site of Lavazè: space of the different stand types in terms of vertical profile cover. Superficie totale della particella (ha) Superficie interessata dal taglio (ha) Volume totale utilizzato (m 3 ) Campione osservato abbattimento e allestimento (m 3 ) esbosco con trattore e verricello (m 3 ) abbattimento e allestimento (%) esbosco con trattore e verricello (%) Numero totale toppi del campione 3 Rapporto volume utilizzato/superficie taglio (m /ha) Valori 31,0 0, , ,617 98,2 93, ,559 Tabella Sito di Lavazè: area, volume esboscato e dimensione del campione. Surface area involved (ha) Area involved in cutting (ha) Total Volume recovered (m 3 ) Observed sample Felled and prepared (m 3 ) Yarded with tractor and winch (m 3 ) Felled and prepared (%) yarded with tractor and winch (%) Total number of observed loads 3 Ratio of volume used to surface area cut (m /ha) Values Table Site of Lavazè: area, volume yarded and sample size. ISAFA Comunicazioni di ricerca 98/1 105

104 0,227 Valori Distanza di esbosco (strascico diretto) media (m) 34 minima (m) 5 massima (m) 105 Distanza di concentramento (strascico indiretto) media (m) 21 minima (m) 4 massima (m) 40 Volume tronchi/carico medio (m ) 1,400 minimo (m ) massimo (m ) 3,607 Numero tronchi/carico medio (n) 3,8 minimo (n) 1 massimo (n) 13 Tabella Sito di Lavazè: distanze di esbosco, caratteristiche del materiale esboscato Values Yarding distance Average (m) 34 Minimum (m) 5 Maximum (m) 105 Yarding distance (indirect hauling) Average (m) 21 Minimum (m) 4 Maximum (m) 40 Volume of logs per load Average (m ) Minimum (m ) Maximum (m ) Number of logs for load Average (no) 3.8 Minimum (no) 1 Maximum (no) 13 Table Site of Lavazè: extraction distances, characteristics of timber extracted. 106 ISAFA Comunicazioni di ricerca 98/1

105 ISAFA Comunicazioni di ricerca 98/1 107 Tempi operativi FASI OPERATIVE TC TD TA Lavoro IC Principale IT PC SR MD SS SP PB CI Complementare RA ZA Riparazioni Servizio Manutenzione T. Accessori Rifornimento Logistica Preparazione Pianificazione Predisposizione Interferenze Attesa Altro Pause < 15 min TEMPI (cmin) TEMPI (%) TEMPI PER m 3 PRODUTTIVITA' * (cmin/m 3 (m 3 /h) ,84 T. Produttivi 405 0,17 71,77 814,26 6, , ,04 Lavoro 82,50 935,98 5,847 5,21 59, ,22 2,12 3,77 3,10 0,00 0,94 50,40 0,48 0,03 0,99 0,21 2,84 3,99 3,60 0,09 0,00 1,19 0,00 0,69 5,52 0,56 0,25 8,09 0,00 1,21 100,00 66,56 7,05 3,68 7,95 10,73 7,95 755,13 Tempi Pause e bisogni personali Pause > 15 min 76,66 non Necess. fisiolog. 17,50 operativi Trasferimenti Pranzo Sopralluoghi Incidenti 9,55 9,55 108,35 TOTALE 100,00 100,00 100, ,52 Legenda: TC Taglio contrafforti basali PC Pulizia ceppaia PB Pulizia base pianta TD Taglio di direzione SR Sramatura CI Taglio cimale TA Taglio di abbattimento MD Misurazione toppo e depezzatura RA Sistemazione manuale ramaglia IC Impiego cunei SS Svettatura e sramatura ultimo toppo ZA Impiego zappino IT Impiego Tirfor SP Spostamento alla pianta da abbattere 79,94 41,78 13,55 121, , ,52 Tabella Sito di Lavazè: studio dei tempi di lavoro e produttività nell abbattimento ed allestimento (*per operatore). 198, ,52 7,369 5,289

106 108 ISAFA Comunicazioni di ricerca 98/1 Work Time Supportive Interference Main Work Service Preparatory OPERATIVE PHASE BUT DC BC FW MW FIN PRO BIL PBC MOV CL CRO BRs mski Repair Maintenance Re-fuel Relocation Planning Preparation Wait Others Breaks TIME (cmin) TIME (%) EFFICIENCY PRODUCTIVITY * (cmin/m 3 (m 3 /h) Productive Complementary Non Rest and personal Rests Work Phisiology Time Transfer Meal Visit Injuries TOTAL Legend: BUT Cutting of buttresses FIN Finishing of stump CL Clearing DC Directional cut PRO Processing CRO Cutting of top/tree BC Back cut BIL Measuring and billeting BRs Stacking of branches FW Use of felling wedgws PBC Processing and billeting of branches mski Manual log skidding MW Use of manual winch MOV Moving Table Site of Lavazè: study time, efficiency and productivity for felling and primary conversion (*for one working man)

107 ISAFA Comunicazioni di ricerca 98/1 109 FASI OPERATIVE TEMPI (cmin) TEMPI (%) TEMPI (cmin/m 3 ) PRODUTTIVITA * (m 3 /h) SO ,52 PT ,84 SF ,56 Lavoro AC ,94 Principale SI ,65 60,98 477,54 9,286 SP ,96 SD ,31 SC ,27 T. Produttivi AC ,93 82,51 646,17 8,388 Tempi TS ,99 operativi TP ,25 Lavoro RO ,09 91,34 715,35 8,150 Complementare RA ,81 21,53 168,63 MD ,22 SR ,17 7,661 IC ,00 Riparazioni ,62 Servizio Manutenzione ,03 3,65 28,58 Rifornimento -- 0,00 T. Accessori Logistica -- 0,00 8,83 69,18 Preparazione Pianificazione ,51 5,19 40,60 Predisposizione ,68 Interferenze Attesa ,07 Altro -- 0,00 1,07 8,37 Tempi Pause < 15 min ,44 2,66 20,84 non Pause e bisogni personali Pause > 15 min 247 0,16 1,59 12,47 operativi Necess. fisiolog. -- 0,00 8,66 67,80 Trasferimenti -- 0,00 Pranzo ,56 Sopralluoghi -- 0,00 6,00 6,00 46,96 46,96 Incidenti ,44 TOTALE ,00 100,00 100,00 100,00 783,15 783,15 783,15 Legenda: SO Spostamento operatore SP Strascico diretto su pista TP Viaggio trattore scarico su pista IC Intoppo carico PT Posizionamento trattore SD Strascico diretto su strada forestale RO Ritorno operatore al verricello SF Stendimento fune verricello SC Sgancio carico RA Spostamento ramaglia AC Aggancio carico AC Accatastamento MD Misurazione e depezzatura SI Strascico indiretto carico TS Viaggio trattore scarico su strada forestale SR Sramatura Tabella Sito di Lavazè: studio dei tempi di lavoro e produttività nell esbosco con gru a cavo (*per una squadra di 4 operatori).

108 110 ISAFA Comunicazioni di ricerca 98/1 OPERATIVE PHASE TIME (cmin) TIME (%) EFFICIENCY (cmin/m 3 ) PRODUCTIVITY * (m 3 /h) MOB POS HAL Main HAN Work SKI LTC LTT uhan Productive STO ,388 Work TT Time TC RET Complementary BRs BIL PRO LJ Repair Service Maintenance , Re-fuel Supportive Relocation Preparatory Planning Op. prep Interference Wait Others Non Breaks Work Rest and personal Rests Time Phisiology Transfer Meal Visit Injuries TOTAL Legend: MOV Movement to gain acces to logs LTC Laden travel on cutting site TC Unladen travel on cutting site LJ log which jibs POS Position on logging site LTT Laden travel on forest track RET Retourn of one working man HAL Hauling of cable uhan Unhanging og logs on deposit area BRs Stacking of branches HAN Hanging of logs STO Storage of logs on deposit area BIL Measuring and billeting SKI Skidding of logs TT Unladen travel on forest track PRO Processing Table Site of Lavazè: study time, efficiency and productivity in experimental area for yarding (*for the team of 4 working man).

109 Soprassuolo residuo Rinnovazione % Alberi feriti (%) 22,6 Vecchie ferite (%) 7,5 Ø medio alberi feriti (cm) 31,3 Larghezza media ferite (cm) 9,1 Rapporto largh./circ. (%) 9,2 Ferite causate dall'abbattimento (%) Ferite causate dall'esbosco (%) 8,3 91,7 Semenzali feriti 14,0 di cui: rotti 25,0 piegati 8,3 sradicati 0,0 scortecciati 66,7 Danni causati dall'abbattimento 0,0 Danni causati dall'esbosco 100,0 Tabella Sito di Lavazè: danni agli alberi residui e alla rinnovazione. Residual trees Regeneration % Wounded trees (%) Old wounds (%) Av. Ø wounded trees (cm) Av. Wound width (cm) WW/TC Ratio (%) W. caused by felling (%) W. caused by extraction (%) Wounded seedlings Broken Bent Uprooted Debarked Caused by felling Caused by extraction Table Site di Lavazè: damage to the residual trees and to the regeneration. Classe di impatto n % Indisturbato 74 41,1 Asportazione lettiera 14 7,8 Rimescolamento profondità < 5 cm 7 3,9 Rimescolamento profondità > 5 cm 0 0,0 Accumulo di ramaglia < 30 cm 51 28,3 Accumulo di ramaglia > 30 cm 34 18,9 Totale ,0 Tabella Sito di Lavazè: danni al suolo. Disturbance class Indisturbed Litter removal Soil disturbed < 5 cm Soil dirturbed > 5 cm Slash accumulation < 30 cm Slash accumulation > 30 cm Total n % Table Site of Lavazè: soil disturbance. ISAFA Comunicazioni di ricerca 98/1 111

110 5. Conclusioni generali 5. General conclusions In sintonia con gli obiettivi specifici della ricerca e nel contesto operativo tipico della montagna alpina i risultati conseguiti appaiono senza dubbio positivi. Infatti l'analisi stazionale e degli ecosistemi forestali ha permesso di identificare i fattori di rischio dei siti, associati per lo più a problemi di regimazione idrogeologica. Sono state poi messe in evidenza le diverse valenze assunte dai complessi forestali, delle quali si è cercato di interpretare l'influenza sulle forme di gestione e di utilizzazione forestale. A partire dalla situazione oggettiva riscontrata si sono individuate, armonizzandole con le prescrizioni assestamentali della Comunità, le modalità di gestione più adatte per migliorare la resistenza degli ecosistemi forestali e per perpetuare nel tempo i loro ruoli. Infine, evidenziata la fattibilità tecnico economica delle soluzioni selvicolturali più consone, queste sono state messe in atto, anche a scopo dimostrativo, nei siti di studio. Lo studio evidenzia lo stato di avanzato invecchiamento dei boschi della MCF, in particolare di quelli analizzati, posti in prossimità della fascia ecotonale che segna il limite superiore del bosco. Sotto il profilo della classificazione assestamentale, pur rientrando ancora nella classe cosiddetta di produzione, le stazioni e le cenosi presentano caratteristiche non troppo distanti da quelle proprie della fascia di protezione. I boschi maturi e stramaturi costituiscono la maggioranza e questo impone l'adozione urgente di un intenso programma di rinnovazione, peraltro già contemplato dai più recenti documenti di pianificazione dell'ente. E' d'altra evidente che l'azione di rinnovazione dei boschi maturi deve tenere conto della multifunzionalità dei boschi della MCF. La maggior parte di questi popolamenti svolge infatti importantissime funzioni di protezione idrogeologica, ricreative, paesaggistiche e naturalistiche. Pertanto, al fine di perpetuare questi boschi nel futuro e ad evitare fenomeni di rapido degrado, garantendo altresì l'espletamento di tutte le loro funzioni, è quanto mai opportuno operare interventi selvicolturali mirati e diretti in primo luogo a favorire la rinnovazione naturale, con la sostituzione graduale dei soprassuoli più vecchi. La realizzazione degli interventi è ritenuta attuabile anche sotto lo stesso profilo ecologico, a fronte delle difficili condizioni stazionali e dello stato di avanzata senescenza dei soprassuoli, che prelude in qualche caso a processi di decadimento degli stessi. Per ottimizzare le soluzioni da intraprendere è poi richiesto, ed è questo ciò che è stato messo in atto con il LIFE, di integrare l'analisi ecologico-selvicolturale con quella relativa all'analisi degli aspetti connessi con le tecniche di utilizzazione e di esbosco. In tal modo le operazioni esaminate vengono valutate congiuntamente, dal selvicoltore e dall'utilizzatore, anche sotto il profilo dell'efficienza in termini economici, oltreché di attuabilità tecnica. E' questa peraltro una prassi invalsa nella MCF, più che nel resto del territorio alpino, dove l'addetto al- According to the specific goals of the research and the operative context typical of the mountain forest, the results obtained appear doubtless positive. In fact the site and forest ecosystem analysis highlighted the site-specific risks factors, with special reference to soil protection, and the various roles played by forest, which can steer forest management and condition harvesting practices. The best sylvicultural practices were identified and carried out in the experimental sites also with a demonstrative aim. The study emphasises the advanced ageing process of most of the MCF forests. Mature and overmature stands are the majority, and this fact imposes an intensive rejuvenation programme. Regeneration of mature stands must pay special attention to the multi-functional role of most MCF forests. The large majority plays a vital role in terms of protection, be it towards hydrologic phenomena, recreation needs or scenic beauty. Therefore, regeneration is needed to guarantee that the forest can accomplish all its function over time, but its operational accomplishment must avoid even a temporary disruption in anyone of the multiple roles of the Alpine forest. Our study shows that forest regeneration is compatible with this goal and that it is viable in economic terms. Of course, such a positive result depends on the presence of certain conditions. One of the most important innovative aspects introduced by the project is the integration between the silviculturist and the logger that in the MCF operative scenario could develop completely. This thanks to the type of company management present (logging companies are tightly associated or are indeed the operative arm of the Communityís technical office). This does not occur on the other hand in the communal forests in the valley, nor in the rest of Trentino, where whoever marks the trees is not aware of the of the characteristics (and technologies) of the logging company to whom the lot will be assigned. This co-operation was evident in the study, and in fact the chosen management system satisfied the needs of both. Concentrating harvest in small-size patch-cuts responded to the silvicultural needs of guaranteeing the regeneration of the Norway spruce and of other species, while it facilitated the harvesting operations. The harvesting systems tested where chosen after careful discussion among all partners. The three different systems best responded to the specific characters of the three sites. Concerning this aspect, one can state that easy terrain conditions make it preferable using simple, cheap ground-based systems. However, as terrain conditions 112 ISAFA Comunicazioni di ricerca 98/1

111 la martellata non sempre conosce le esigenze ed il bagaglio tecnologico della ditta che effettuerà il taglio. Gli interventi selvicolturali attuati mediano in tal modo le esigenze stazionali o ecologiche locali con quelle di tipo economico finalizzate a trarre un profitto dagli interventi. In tal senso si inquadrano gli interventi di taglio realizzati, secondo buche di limitata estensione (Lavazè, Cadino) o secondo fratte più ampie, intervallate da quinte, sviluppate secondo una direzione prevalente (Sadole). Nello studio i sistemi di raccolta impiegati sono stati selezionati dopo un'attenta consultazione fra i partner. I tre sistemi sperimentati rispondevano al meglio alle caratteristiche specifiche dei popolamenti e delle stazioni in cui sono stati impiegati. Per quanto riguarda questo aspetto, si può dire che laddove le condizioni del terreno sono favorevoli conviene usare il trattore agricolo, che costituisce il mezzo più economico. Tuttavia, se le condizioni pedo-morfologiche peggiorano, il trattore diviene sempre meno pratico, ed è meglio impiegare una gru a cavo, che offre prestazioni migliori sia in termini economici che ambientali. D'altra parte, l'impiego di una gru a cavo richiede l'adozione di criteri selvicolturali appropriati, che concentrino l'intervento in una serie di prelievi intensi e localizzati. Per quanto concerne i danni al suolo ed al soprassuolo, dallo studio emerge come questi siano stati molto limitati e concentrati ai margini delle tagliate. In nessun caso le ferite arrecate agli alberi in piedi sono state così gravi da minacciare la sopravvivenza del soggetto o da pregiudicarne l'accrescimento. Dove presente, la rinnovazione ha subito danni di ridotta entità, che difficilmente possono averne rallentato lo sviluppo. Anche l'alterazione del suolo, ascrivibile principalmente alla presenza di residui delle utilizzazioni, è stata molto limitata. Infatti i problemi connessi all'accumulo di ramaglia sono stati in gran parte risolti con la loro raccolta al termine degli interventi ed utilizzati per uso domestico da parte della popolazione locale. In qualche caso si potrà valutare in futuro l'opportunità di recuperare i residui di utilizzazione per destinarli ai mercati industriali sotto forma di cippato. Questo potrebbe rivelarsi interessante se il nascente settore delle bioenergie si affermerà nel prossimo avvenire. Lo studio ha anche dimostrato che una buona viabilità forestale è tra le principali condizioni per qualsiasi forma di gestione, specialmente nell'ottica di meccanizzare razionalmente il lavoro in bosco. La ricerca, limitata per quanto concerne l'estensione del territorio considerato e specifica per le tre aree sperimentali, non consente di estendere le indicazioni di carattere selvicolturale emerse alla generalità dei boschi della MCF. Tuttavia essa fornisce utili informazioni di carattere generale sul modo di procedere. Oltrettutto dimostra che una gestione duratura e multifunzionale delle foreste è possibile ed economicamente fattibile anche in situazioni considerate difficili - a patto di integrare le capacità professionali dei diversi esperti forestali, a tutti i livelli. Infine si desidera sottolineare il valore dimostrativo di uno studio che affida a degli scenari operativi in foresta la validazione dei modelli gestionali impiegati, in modo da poterne misurare direttamente gli effetti in futuro. worsen, using simple and cheap systems does not pay. Under these conditions, a more complex cable yarder offers better results, in terms of both operational economy and environmental impact. In turn, using a cable yarder requires that silviculture is somewhat steered towards its needs, concentrating the treatment into localised, intense catches. Stand and soil damage was very limited, and it was concentrated at the forest margin. In any case tree wounding was so severe to jeopardise tree survival or tree growth. Where present, advanced regeneration suffered minimal damage, which was unlikely to affect its development. Soil disturbance was very limited. The most common form was the accumulation of harvesting residues, which in many cases would be later collected by locals. At any rate, the wet summer weather reduces any fire risk, and it is unlikely that a limited amount of slash heaps can host major pests. Besides, being released into the open, slash is exposed to intense sunlight and will soon decompose. In some cases, one may evaluate the opportunity of recovering part of the forest residues and directing it towards the industrial markets in the form of whole chips. This possibility may become interesting if the newborn bioenergy sector will develop any further. The study also showed that a suitable forest road network is the main condition to any management - and especially to the modern mechanised silviculture. The study was too limited and too specific to yield a complete set of prescriptions for all single cases existing within the MCF forests - not to say within the Alpine arch. However, it gives valuable information on the way to proceed. Besides, it shows quite clearly that by integrating the professional capacities of all foresters at all levels, sustainable and multifunctional silviculture is economically viable even in those difficult sites that were previously deemed outside its reach. Finally, we underline in particular the demonstrative value of the research that entrusts in the experimental sites of the forest the proof of the management models employed, whose effects can be directly checked in the future. ISAFA Comunicazioni di ricerca 98/1 113

112 Bibliografia / References DEL FAVERO R., LASEN C., La vegetazione forestale del Veneto. Progetto Editore 313 p. HEYWOOD V.H., WATSON R.T. eds., Global biodiversity assessment. Cambridge p. KOFMAN D., SIWORK3, User guide. Ver Work study and field data colection system based on Husky Hunter handheld computer. Danish Forest and Landscape Institute. LASEN C., Definizione dell inquadramento tipologico-vegetazionale delle cenosi forestali. In: Piano Generale Forestale - Provincia Autonoma di Trento - Studi di settore. P LEGAULT R., POWELL L.H Evaluation of the FMC 200 BG Grapple skidder. FERIC Technical Report TR pp. MAYER H., Wälder des Ostalpenraumes. Gustav Fischer Verlag, Stuttgart. 344 p. MIYATA E.S., Determining fixed and operating costs of logging equipment. North Central Forest Experiment Station. Forest Service. USDA, St.Paul, MN. 14 pp. MCF, Comunità Generale di Fiemme, I distretto - Piano silvo-pastorale, MCF, Comunità Generale di Fiemme, II distretto - Piano silvo-pastorale, MCF, Comunità Generale di Fiemme, IV distretto - Piano silvo-pastorale, PAT, Provincia Autonoma di Trento, Servizio Foreste, Caccia e Pesca, Progetto Legno. Studio per la valorizzazione della produzione legnosa. Trento. PAT, Piano Generale Forestale. Relazione di piano. Trento. 88 p. PAT, Provincia Autonoma di Trento, Servizio Foreste, Caccia e Pesca, Piano Generale Forestale, Parte III. 337 p. PAT, Vademecum. Provincia Autonoma di Trento, Servizi Forestali. PAT, Provincia Autonoma di Trento, Servizio Statistica. La produzione lorda vendibile dell'agricoltura e della silvicoltura in Provincia di Trento. POLLINI C., TOSI V., Progetto LIFE - Foreste di Montagna - Tecniche per una gestione multifunzionale sostenibile. In Atti I congresso Società Italiana di Selvicoltura ed Ecologia, 4-6 giugno 1997, Padova SCRINZI G., TOSI V., AGATEA P., FLAMMINJ T., Gli Italiani e il bosco. Coordinate quali-quantitative dell'utenza turistico-ricreativa delle aree forestali in Italia. Comunicazioni di Ricerca ISAFA 95/1. THOMPSON M., MATTSON J., STUROS J., Methods to evaluate the effects of forest operations on the remaining vegetation and soil: a review and recommendations. Paper presented at the COFE meeting in Rapid City, SD, July ISAFA Comunicazioni di ricerca 98/1

113 Sommario Summary L indirizzo naturalistico della selvicoltura applicata nelle foreste alpine ha fra gli obiettivi primari quello di ricercare lo sviluppo di ecosistemi equilibrati colturalmente e caratterizzati da elevata naturalità e stabilità. La gestione di tali boschi deve mirare alla loro ecosostenibilità compatibile con la tutela dell ambiente, il rispetto delle esigenze sociali e l efficienza economica. Lo studio condotto nell ambito del Progetto comunitario LIFE ha inteso mettere a fuoco la necessità (e la possibilità) da parte della foresta multiple-use alpina di svolgere molteplici funzioni, in particolar modo quelle di tipo protettivo, attraverso una gestione selvicolturale aderente alla dinamica dei processi naturali tenendo altresì conto dei problematici aspetti di ordine economico che vanno considerati quando si interviene nelle difficili condizioni operative rappresentate dai boschi alpini. Gli obiettivi specifici dello studio si possono così sintetizzare: - identificazione dei fattori di rischio della stazione, soprattutto in relazione ai fenomeni di dissesto, e degli altri ruoli esercitati dagli ecosistemi forestali ed interpretazione della loro influenza sulle forme di gestione e di utilizzazione forestale; - individuazione delle tecniche per una gestione selvicolturale ottimale, tali da migliorare la resistenza degli ecosistemi e assicurare in permanenza l'espletamento delle molteplici funzioni da parte dei boschi della montagna alpina che presentano problemi di stabilità o di sviluppo per particolari condizioni stazionali; - evidenziamento, in siti sperimentali, della fattibilità tecnicoeconomica della soluzione più consona dal punto di vista selvicolturale e dimostrativo. Il Progetto di ricerca, applicato a vari scenari operativi dell'arco alpino, ha visto la partecipazione di partner francesi e svizzeri. Per quanto concerne il nostro paese, lo studio è stato condotto in tre aree sperimentali individuate nei boschi della Magnifica Comunità di Fiemme (Cavalese, Trento). Il presente lavoro descrive l'attività svolta e i risultati attinenti allo scenario italiano. I risultati emersi dimostrano la compatibilità economica degli interventi selvicolturali adottati per le specifiche situazioni osservate nelle tre aree sperimentali, ma permette di evidenziare anche come l effettuazione delle operazioni di coltivazione e cura del bosco (utilizzazione del materiale legnoso) necessiti di una particolare attenzione rivolta agli aspetti tecnico-economici connessi all intervento boschivo. A tal fine si rileva come una opportuna viabilità forestale appaia indispensabile ai fini di una razionale gestione della foresta alpina in quanto la possibilità di accesso al bosco incide in maniera determinante sulle scelte dei sistemi di utilizzazione più razionali e di conseguenza sui costi di utilizzazione e di esbosco. Lo studio dimostra inoltre come gli interventi selvicolturali realizzati da operatori professionalmente preparati in grado di impiegare una razionale meccanizzazione forestale, possano essere condotti nel rispetto dell ambiente, limitando i danni al soprassuolo, alla rinnovazione ed al suolo conseguenti agli interventi effettuati, mantenendo intatta l'efficienza e la stabilità degli ecosistemi, e valorizzandone gli aspetti paesistici, turistico-ricreativi e di biodiversità. The specific criteria of Alpine sylviculture have the goal of creating healthy, stable, almost-natural ecosystems. The management of these forests must aim to increase their ecological sustainability, in accordance with the needs of environmental protection, social expectations and economic efficiency. The study carried out in the scope of the European Project LIFE emphasised the need and the possibility for the Alpine forest to perform multiple functions, namely the protective ones. This can be achieved through a sylviculture that adheres to natural dynamics and integrates economic concerns - which are particularly strong when one operates in the harsh mountain conditions typical of the Alps. The specific goals of the study can be summarized as follows: - identification of site-specific risk factors with special reference to erosion and of the other roles plaid by forest ecosystems, which can steer forest management and condition harvesting practices; - identification of best sylvicultural practices, able to enhance the resistance of forest ecosystems and to guarantee that they can carry out their multiple role on a sustainable base. This is especially important for Alpine forests, which generally present development, regeneration and stability problems, due to the characteristics of the sites in which they grow; - check of the techno-economic viability of these sylvicultural practices, which may eventually lead to adapting the sylviculture to the specific demonstration role of the experimental sites. The research project was applied to a number of different situations found on the Alps and was carried out in co-operation with the French and Swiss colleagues. In Italy, the study was carried out in three experimental sites, located in the forests of the Magnifica Comunità di Fiemme (Cavalese, Trento). This report describes the activities carried out in the scope of the project and shows the results obtained in Italy. The study shows the economic efficiency of the sylvicultural prescriptions applied to the three experimental sites. It also shows that sylviculture and forest management must pay special attention to the needs of operational forestry. In particular, we stress the importance of a good forest road network, because accessibility strongly affects the choice of the harvesting strategy and therefore has a main bearing upon harvesting costs. Moreover, the study shows that the availability of suitable forestry equipment and of professional operators are the key to sound forest harvesting, respectful of the environment and capable of generating a minimum amount of damage to the residual trees, the regeneration and the forest soil. In turn, this enhances the efficiency and the stability of the forest, increasing its recreational, scenic and biological value. ISAFA Comunicazioni di ricerca 98/1 115

114 Ringraziamenti Aknowledgements Si ringrazia la Magnifica Comunità di Fiemme (Cavalese, Trento) per aver messo a disposizione le proprietà forestali per la sperimentazione. Gli autori intendono ringraziare in particolare il Dott. S. Cattoi per la sua fattiva collaborazione nella scelta delle aree di studio e per la continua assistenza e i suggerimenti forniti durante i rilievi selvicolturali e gli interventi di utilizzazione boschiva. Un ringraziamento per le collaborazioni rese a vario titolo va anche ai Dott.ri R. Bolognani, C. Bordin, M. Brunetti, M. Caliari, E. Dosso, G.P. Gandolfo, L. Maltoni, P. Mastroianni, M. Panizza, F. Ricci, M. Morandini, E. Sbraci, Sig. P. Fabbri, G. Pira. Thanks are due to Magnifica Comunità di Fiemme (Cavalese, Trento) for the disposability of the experimental sites. The authors would like to thank in particularly dr. S. Cattoi for his helpful collaboration in choice of the study areas and for the continuos assistance and suggestions during sylvicultural surveys and logging operations in forestry. Thanks also for the assistance of dr. R. Bolognani, C. Bordin, M. Brunetti, M. Caliari, G.P. Gandolfo, L. Maltoni, P. Mastroianni, M. Panizza, F. Ricci, E. Sbraci, M. Morandini, Mr. P. Fabbri and G. Pira. 116 ISAFA Comunicazioni di ricerca 98/1

115 ALLEGATI: CARTOGRAFIE E TAVOLE ENCLOSURES: MAPS AND PHOTOGRAPHS ISAFA Comunicazioni di ricerca 98/1 117

116 Carta 1 - La Val di Fiemme e l ubicazione dei siti sperimentali. Map 1 - The Fiemme valley with the location of the experimental sites. 118 ISAFA Comunicazioni di ricerca 98/1

117 Dai tipi dell Istituto Geografico Militare - Autorizzazione n del Carta 2 - Ubicazione dell area sperimentale di Sadole. Map 2 - Location of the experimental site of Sadole. ISAFA Comunicazioni di ricerca 98/1 119

118 Carta 3 - Sito di Sadole: rappresentazione planimetrica dei tipi strutturali dei popolamenti forestali. Map 3 - Site of Sadole: map of the stand types as regards the forest structure. Carta 4 - Sito di Sadole: la particella con le zone interessate dall utilizzazione. Map 4 - Site of Sadole: the forest compartment with the harvested areas. 120 ISAFA Comunicazioni di ricerca 98/1

119 Carta 5 - Ubicazione dell area sperimentale di Cadino. Map 5 - Location of the experimental site of Cadino. Dai tipi dell Istituto Geografico Militare - Autorizzazione n del ISAFA Comunicazioni di ricerca 98/1 121

120 Carta 6 - Sito di Cadino: rappresentazione planimetrica dei tipi strutturali dei popolamenti forestali. Map 6 - Site of Cadino: map of the stand types as regards the forest structure. Carta 7 - Sito di Cadino: la particella con le zone interessate dall utilizzazione. Map 7 - Site of Sadole: map of the stand types as regards the forest structure. 122 ISAFA Comunicazioni di ricerca 98/1

IPOTESI DI SVILUPPO DI UN PROCESSO INTEGRATO DI FILIERA FORESTA - ENERGIA NELL AMBITO LOCALE DELLA VALLE DI FIEMME (TN) dr.

IPOTESI DI SVILUPPO DI UN PROCESSO INTEGRATO DI FILIERA FORESTA - ENERGIA NELL AMBITO LOCALE DELLA VALLE DI FIEMME (TN) dr. Torna all indice Verona 18 marzo 2004 PROGETTO FUOCO LE BIOMASSE AGRICOLE E FORESTALEI NELLO SCENARIO ENERGETICO NAZIONALE IPOTESI DI SVILUPPO DI UN PROCESSO INTEGRATO DI FILIERA FORESTA - ENERGIA NELL

Dettagli

4 6 7 7 8 8 9 10 11 14 15 17 21 25 Riassunto Realizzazione di un Sistema Informativo Territoriale per la sorveglianza sanitaria della fauna nel Parco Nazionale della Majella tramite software Open Source

Dettagli

Azioni della Regione Piemonte per lo sviluppo della filiera legno energia Franco LICINI dottore forestale, dirigente del Settore Foreste

Azioni della Regione Piemonte per lo sviluppo della filiera legno energia Franco LICINI dottore forestale, dirigente del Settore Foreste Azioni della Regione Piemonte per lo sviluppo della filiera legno energia Franco LICINI dottore forestale, dirigente del Settore Foreste Torino, 05.04.2013 1 Territorio: 2.539.923 ha (2^ Regione dopo la

Dettagli

La popolazione residente in provincia di Trento attraverso l anagrafe e i flussi demografici anche in un ottica di Comunità di Valle

La popolazione residente in provincia di Trento attraverso l anagrafe e i flussi demografici anche in un ottica di Comunità di Valle Trento, 23 gennaio 2012 La popolazione residente in provincia di Trento attraverso l anagrafe e i flussi demografici anche in un ottica di Comunità di Valle La popolazione residente in provincia di Trento

Dettagli

16 Rapporto Nazionale sulla Formazione Indagine su Comuni e Province. Nicoletta Bevilacqua Responsabile Ufficio Monitoraggio e ricerca FormezPA

16 Rapporto Nazionale sulla Formazione Indagine su Comuni e Province. Nicoletta Bevilacqua Responsabile Ufficio Monitoraggio e ricerca FormezPA 16 Rapporto Nazionale sulla Formazione Indagine su Comuni e Province Nicoletta Bevilacqua Responsabile Ufficio Monitoraggio e ricerca FormezPA Obiettivi della presentazione Illustrare i principali risultati

Dettagli

Corso di Valutazione Economica dei Progetti e dei Piani. Marta Berni AA. 2006-2007

Corso di Valutazione Economica dei Progetti e dei Piani. Marta Berni AA. 2006-2007 Corso di Valutazione Economica dei Progetti e dei Piani AA. 2006-2007 PIANO e PIANIFICAZIONE 3 Pianificazione È il Processo con il quale un individuo, una impresa, una istituzione, una collettività territoriale

Dettagli

Gestione Forestale Sostenibile

Gestione Forestale Sostenibile Gestione Forestale Sostenibile Nel settore forestale si va sviluppando una serie di forme di partnership e di collaborazione pubblico-privato, allo scopo principale di favorire azioni di informazione/sensibilizzazione

Dettagli

La qualità vista dal monitor

La qualità vista dal monitor La qualità vista dal monitor F. Paolo Alesi - V Corso di aggiornamento sui farmaci - Qualità e competenza Roma, 4 ottobre 2012 Monitoraggio La supervisione dell'andamento di uno studio clinico per garantire

Dettagli

CONVENZIONE DELLE ALPI Trattato internazionale per lo sviluppo sostenibile del territorio alpino

CONVENZIONE DELLE ALPI Trattato internazionale per lo sviluppo sostenibile del territorio alpino CONVENZIONE DELLE ALPI Trattato internazionale per lo sviluppo sostenibile del territorio alpino Un trattato per il territorio 1.Ambito di applicazione geografico* 2.Partecipazione attiva degli enti territoriali

Dettagli

PSR 2014-2020: le prospettive provinciali Incontro con il partenariato

PSR 2014-2020: le prospettive provinciali Incontro con il partenariato PSR 2014-2020: le prospettive provinciali Incontro con il partenariato Costruiamo la strategia: dall analisi di contesto ai fabbisogni Luca Cesaro INEA Trentino Alto Adige Trento, 6 marzo 2014 Fasi di

Dettagli

Estendere Lean e Operational Excellence a tutta la Supply Chain

Estendere Lean e Operational Excellence a tutta la Supply Chain Estendere Lean e Operational Excellence a tutta la Supply Chain Prof. Alberto Portioli Staudacher www.lean-excellence.it Dipartimento Ing. Gestionale Politecnico di Milano alberto.portioli@polimi.it Lean

Dettagli

Gestione forestale buone pratiche e valorizzazione dei prodotti legnosi quali strumenti per rilanciare l economia montana

Gestione forestale buone pratiche e valorizzazione dei prodotti legnosi quali strumenti per rilanciare l economia montana Gestione forestale buone pratiche e valorizzazione dei prodotti legnosi quali strumenti per rilanciare l economia montana 1 Tarvisio, 8 marzo 2013 Studio Tecnico Forestale Provincia di Trento 6.206 km2

Dettagli

Relazione sul mercato immobiliare di Manhattan. Secondo trimestre 2014

Relazione sul mercato immobiliare di Manhattan. Secondo trimestre 2014 Relazione sul mercato immobiliare di Manhattan. Secondo trimestre 2014 Presentiamo la seconda relazione trimestrale delle vendite immobiliari a Manhattan. Lo studio si basa sulle operazioni di vendita

Dettagli

Il modello generale di commercio internazionale

Il modello generale di commercio internazionale Capitolo 6 Il modello generale di commercio internazionale [a.a. 2013/14] adattamento italiano di Novella Bottini (ulteriore adattamento di Giovanni Anania) 6-1 Struttura della presentazione Domanda e

Dettagli

PRODUCT LIFECYCLE MANAGEMENT

PRODUCT LIFECYCLE MANAGEMENT PRODUCT LIFECYCLE MANAGEMENT Una breve introduzione al mondo del PLM Business Development Management S.r.l. con il contributo del DIGEP del Politecnico di Torino Il PLM nasce come metodologia di gestione

Dettagli

La tecnologia cloud computing a supporto della gestione delle risorse umane

La tecnologia cloud computing a supporto della gestione delle risorse umane La tecnologia cloud computing a supporto della gestione delle risorse umane L importanza delle risorse umane per il successo delle strategie aziendali Il mondo delle imprese in questi ultimi anni sta rivolgendo

Dettagli

Bioeccellenze dei Parchi Italiani. LE FILIERE BIOLOGICHE VIRTUOSE NEI PARCHI ITALIANI dalla definizione all implementazione

Bioeccellenze dei Parchi Italiani. LE FILIERE BIOLOGICHE VIRTUOSE NEI PARCHI ITALIANI dalla definizione all implementazione Bioeccellenze dei Parchi Italiani LE FILIERE BIOLOGICHE VIRTUOSE NEI PARCHI ITALIANI dalla definizione all implementazione Il Progetto Le Filiere Biologiche Virtuose dei Parchi Italiani /1 Le aree protette

Dettagli

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) COMUNE DI RAVENNA Il sistema di valutazione delle posizioni del personale dirigente GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) Ravenna, Settembre 2004 SCHEMA DI SINTESI PER LA

Dettagli

http://www.assind.vi.it/notiziario/guideschede.nsf/p/guida_260

http://www.assind.vi.it/notiziario/guideschede.nsf/p/guida_260 Page 1 of 5 Attenzione: la Guida che state stampando è aggiornata al 03/10/2005. I file allegati con estensione.doc,.xls,.pdf,.rtf, etc. non verranno stampati automaticamente; per averne copia cartacea

Dettagli

L impatto della certificazione di Gestione Forestale FSC in Italia Elaborazione parziale dei risultati

L impatto della certificazione di Gestione Forestale FSC in Italia Elaborazione parziale dei risultati 12 dicembre 2014 1 FSC Italia L impatto della certificazione di Gestione Forestale FSC in Italia Elaborazione parziale dei risultati Ilaria Dalla Vecchia Collaboratrice ricerca@fsc-italia.it 12 dicembre

Dettagli

COMUNICATO STAMPA PUBBLICAZIONE DELLE NUOVE STATISTICHE SUI TASSI DI INTERESSE BANCARI PER L AREA DELL EURO 1

COMUNICATO STAMPA PUBBLICAZIONE DELLE NUOVE STATISTICHE SUI TASSI DI INTERESSE BANCARI PER L AREA DELL EURO 1 10 dicembre COMUNICATO STAMPA PUBBLICAZIONE DELLE NUOVE STATISTICHE SUI TASSI DI INTERESSE BANCARI PER L AREA DELL EURO 1 In data odierna la Banca centrale europea (BCE) pubblica per la prima volta un

Dettagli

We take care of your buildings

We take care of your buildings We take care of your buildings Che cos è il Building Management Il Building Management è una disciplina di derivazione anglosassone, che individua un edificio come un entità che necessita di un insieme

Dettagli

OGGETTO: Modalità di svolgimento in piazza Pomposa di un mercato dei produttori agricoli biologici. IL SINDACO

OGGETTO: Modalità di svolgimento in piazza Pomposa di un mercato dei produttori agricoli biologici. IL SINDACO Comune di Modena Politiche Economiche, Società Partecipate e Sportello Unico L Assessore 22 settembre 2005 Prot. Gen. 2005/125195 IE 11299 OGGETTO: Modalità di svolgimento in piazza Pomposa di un mercato

Dettagli

Tasso di occupazione per fasce di età. Provincia di Piacenza, 2009 90,3 83,1 77,7 27,6 16,4. 15-24 anni. 25-34 anni. 45-54 anni.

Tasso di occupazione per fasce di età. Provincia di Piacenza, 2009 90,3 83,1 77,7 27,6 16,4. 15-24 anni. 25-34 anni. 45-54 anni. La situazione occupazionale dei giovani in provincia di Piacenza Premessa Una categoria di soggetti particolarmente debole nel mercato del lavoro è rappresentata, di norma, dai lavoratori di età più giovane

Dettagli

Interreg IIIB CADSES. Common best practices in spatial planning for the promotion of sustainable POLYcentric DEVelopment

Interreg IIIB CADSES. Common best practices in spatial planning for the promotion of sustainable POLYcentric DEVelopment Interreg IIIB CADSES Common best practices in spatial planning for the promotion of sustainable POLYcentric DEVelopment POLY.DEV. Seminario Progetti INTERREG III Sala Verde, Palazzo Leopardi - 8 novembre

Dettagli

THINKING DIGITAL SYNCHRONIZING WITH THE FUTURE PENSIERO DIGITALE: SINCRONIZZARSI COL FUTURO

THINKING DIGITAL SYNCHRONIZING WITH THE FUTURE PENSIERO DIGITALE: SINCRONIZZARSI COL FUTURO THINKING DIGITAL SYNCHRONIZING WITH THE FUTURE PENSIERO DIGITALE: SINCRONIZZARSI COL FUTURO A STEP FORWARD IN THE EVOLUTION Projecta Engineering developed in Sassuolo, in constant contact with the most

Dettagli

Guadagnare, lavorare e innovare: il ruolo del riciclo nella green economy

Guadagnare, lavorare e innovare: il ruolo del riciclo nella green economy n. 022 - Martedì 31 Gennaio 2012 Guadagnare, lavorare e innovare: il ruolo del riciclo nella green economy Questo breve report dell Agenzia Europea per l'ambiente prende in esame il ruolo del riciclo nella

Dettagli

CORSO BUSINESS CONTINUITY AND DISASTER RECOVERY MANAGEMENT LE 10 PROFESSIONAL PRACTICES

CORSO BUSINESS CONTINUITY AND DISASTER RECOVERY MANAGEMENT LE 10 PROFESSIONAL PRACTICES 1 CORSO BUSINESS CONTINUITY AND DISASTER RECOVERY MANAGEMENT Il corso è finalizzato a illustrare in dettaglio le competenze richieste al Business Continuity Manager per guidare un progetto BCM e/o gestire

Dettagli

Comune di San Martino Buon Albergo

Comune di San Martino Buon Albergo Comune di San Martino Buon Albergo Provincia di Verona - C.A.P. 37036 SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI DIRIGENZIALI Approvato dalla Giunta Comunale il 31.07.2012 INDICE PREMESSA A) LA VALUTAZIONE

Dettagli

Le proprietà collettive: una risorsa per la gestione del paesaggio montano

Le proprietà collettive: una risorsa per la gestione del paesaggio montano Piano paesaggistico regionale Il paesaggio montano Prato Carnico, 13 aprile 2015 Le proprietà collettive: una risorsa per la gestione del paesaggio montano Nadia Carestiato La proprietà collettiva Istituzione

Dettagli

Fonte: elaborazione Unioncamere Lombardia su dati ASIA Istat. Tabella 2: Imprese per attività economica Lombardia

Fonte: elaborazione Unioncamere Lombardia su dati ASIA Istat. Tabella 2: Imprese per attività economica Lombardia IL SISTEMA PRODUTTIVO LOMBARDO NEL 2006 SECONDO IL REGISTRO STATISTICO ASIA (giugno 2009) Secondo il registro statistico delle imprese attive e delle loro unità locali (ASIA Imprese e Unità locali) sono

Dettagli

15 Rapporto Nazionale sulla Formazione

15 Rapporto Nazionale sulla Formazione 15 Rapporto Nazionale sulla Formazione Indagine su Comuni e Province Nicoletta Bevilacqua Ricerca e Monitoraggio Formez PA Obiettivi della presentazione Illustrare i principali risultati emersi dalla ricerca

Dettagli

Imprenditorialità e Innovazione per l Internazionalizzazione delle PMI

Imprenditorialità e Innovazione per l Internazionalizzazione delle PMI Corso di Alta Formazione Imprenditorialità e Innovazione per l Internazionalizzazione delle PMI Evento Finale 25 marzo 2013 -Bergamo Palazzo dei Contratti e delle Manifestazioni BERGAMO SVILUPPO AZIENDA

Dettagli

ILLY AND SUSTAINABILITY

ILLY AND SUSTAINABILITY ILLY AND SUSTAINABILITY DARIA ILLY BUSINESS DEVELOPMENT - PORTIONED SYSTEMS DIRECTOR NOVEMBER 14 THE COMPANY Trieste 1 9 3 3, I t a l y R u n b y t h e I l l y f a m i l y D i s t r i b u t e d i n m o

Dettagli

I CONTRATTI DI RENDIMENTO ENERGETICO:

I CONTRATTI DI RENDIMENTO ENERGETICO: SERVIZI I CONTRATTI DI RENDIMENTO ENERGETICO: OPPORTUNITÀ ED ESPERIENZA Maurizio Bottaini Federesco (Federazione Nazionale delle Esco) Federesco BEST PRACTICE ENERGY SERVICE COMPANY, quali operatori di

Dettagli

Storytelling of 5 best practices from Southern Italy 10 settembre 2015

Storytelling of 5 best practices from Southern Italy 10 settembre 2015 Storytelling of 5 best practices from Southern Italy 10 settembre 2015 attività / L Azienda Agricola Sodano nasce nel 2010, con l obiettivo di rinnovare e ammodernare la precedente attività a gestione

Dettagli

Le fattispecie di riuso

Le fattispecie di riuso Le fattispecie di riuso Indice 1. PREMESSA...3 2. RIUSO IN CESSIONE SEMPLICE...4 3. RIUSO CON GESTIONE A CARICO DEL CEDENTE...5 4. RIUSO IN FACILITY MANAGEMENT...6 5. RIUSO IN ASP...7 1. Premessa Poiché

Dettagli

Project Management. Modulo: Introduzione. prof. ing. Guido Guizzi

Project Management. Modulo: Introduzione. prof. ing. Guido Guizzi Project Management Modulo: Introduzione prof. ing. Guido Guizzi Definizione di Project Management Processo unico consistente in un insieme di attività coordinate con scadenze iniziali e finali, intraprese

Dettagli

Progetto Atipico. Partners

Progetto Atipico. Partners Progetto Atipico Partners Imprese Arancia-ICT Arancia-ICT è una giovane società che nasce nel 2007 grazie ad un gruppo di professionisti che ha voluto capitalizzare le competenze multidisciplinari acquisite

Dettagli

Nascita, caratteristiche ed evoluzione dei sistemi di welfare. Prof. Carlo Borzaga

Nascita, caratteristiche ed evoluzione dei sistemi di welfare. Prof. Carlo Borzaga Nascita, caratteristiche ed evoluzione dei sistemi di welfare Prof. Carlo Borzaga Sommario! alcune definizioni! perché servono politiche di welfare! i principali ambiti di intervento e i modelli di welfare!

Dettagli

LA GESTIONE SOSTENIBILE DELLE RISORSE NATURALI IN EUROPA. Silva Marzetti

LA GESTIONE SOSTENIBILE DELLE RISORSE NATURALI IN EUROPA. Silva Marzetti L EUROPA E LE RISORSE AMBIENTALI, ENERGETICHE E ALIMENTARI BOLOGNA, 16 MARZO 2015 LA GESTIONE SOSTENIBILE DELLE RISORSE NATURALI IN EUROPA Silva Marzetti Scuola di Economia, Management e Statistica Università

Dettagli

Fondi Pensione Integrativi Territoriali:

Fondi Pensione Integrativi Territoriali: Le rôle croissant des régimes territoriaux et régionaux de protection sociale en Europe Fondi Pensione Integrativi Territoriali: Il Progetto della Regione Autonoma Valle d Aosta ed il Fondo Pensione regionale

Dettagli

STORE MANAGER.. LE COMPETENZE CARATTERISTICHE E I BISOGNI DI FORMAZIONE

STORE MANAGER.. LE COMPETENZE CARATTERISTICHE E I BISOGNI DI FORMAZIONE STORE MANAGER.. LE COMPETENZE CARATTERISTICHE E I BISOGNI DI FORMAZIONE 1 Indice 1. Premessa 2. Obiettivo 3. Le competenze del profilo ideale Competenze 3.1. Età ed esperienza 3.2. Le reali competenze

Dettagli

L'agricoltura biologica

L'agricoltura biologica Testo della carta N 105 L'agricoltura biologica Bio è meglio? L'agricoltura biologica viene considerata generalmente la forma di produzione che meglio si adatta all'ambiente. L'obiettivo è un circuito

Dettagli

Cos è l FSC. Obiettivo di FSC. Il sistema di certificazione FSC: uno strumento per la riduzione del commercio di legno da tagli illegali

Cos è l FSC. Obiettivo di FSC. Il sistema di certificazione FSC: uno strumento per la riduzione del commercio di legno da tagli illegali Il sistema di certificazione FSC: uno strumento per la riduzione del commercio di legno da tagli illegali Processi di deforestazione e commercio da tagli illegali di legname: la responsabilità delle imprese

Dettagli

F ondazione Diritti Genetici. Biotecnologie tra scienza e società

F ondazione Diritti Genetici. Biotecnologie tra scienza e società F ondazione Diritti Genetici Biotecnologie tra scienza e società Fondazione Diritti Genetici La Fondazione Diritti Genetici è un organismo di ricerca e comunicazione sulle biotecnologie. Nata nel 2007

Dettagli

Milano, 21 marzo 2012. Azioni ambientali di UBI BANCA e CDP

Milano, 21 marzo 2012. Azioni ambientali di UBI BANCA e CDP Azioni ambientali di UBI BANCA e CDP INDICE Strategia aziendale in materia di clima La policy ambientale e il codice etico La loro applicazione Il programma energetico Le opportunità derivanti da CDP 2

Dettagli

CRM: IL FUTURO DEL MARKETING ATTRAVERSO LA CONOSCENZA DEL CLIENTE

CRM: IL FUTURO DEL MARKETING ATTRAVERSO LA CONOSCENZA DEL CLIENTE UNIVERSITÁ DEGLI STUDI DI UDINE FACOLTÁ DI ECONOMIA Corso di Laurea in Economia Aziendale Esame di Laurea CRM: IL FUTURO DEL MARKETING ATTRAVERSO LA CONOSCENZA DEL CLIENTE Tutore: Prof. Maria Chiarvesio

Dettagli

Il modello generale di commercio internazionale

Il modello generale di commercio internazionale Capitolo 6 Il modello generale di commercio internazionale [a.a. 2015/16 ] adattamento italiano di Novella Bottini (ulteriore adattamento di Giovanni Anania, Margherita Scoppola e Francesco Aiello) 6-1

Dettagli

Export Development Export Development

Export Development Export Development SERVICE PROFILE 2014 Chi siamo L attuale scenario economico nazionale impone alle imprese la necessità di valutare le opportunità di mercato offerte dai mercati internazionali. Sebbene una strategia commerciale

Dettagli

La Politica Agricola Comune verso il 2020

La Politica Agricola Comune verso il 2020 La Politica Agricola Comune verso il 2020 Senato della Repubblica Italiana audizione del 25 Marzo 2014 DG Agricoltura e Sviluppo Rurale Commissione UE Dr Innamorati Angelo Schema della presentazione 1.

Dettagli

L analisi dei costi: il costing

L analisi dei costi: il costing L analisi dei Costi - a.a. 2012/2013 L analisi dei costi: il costing 1 La tecnica del costing (1) Il termine costing indica la tecnica specificatamente rivolta alla rilevazione dei costi. Negli ultimi

Dettagli

La riforma del servizio di distribuzione del

La riforma del servizio di distribuzione del CReSV Via Röntgen, 1 Centro Ricerche su Sostenibilità e Valore 20136 Milano tel +39 025836.3626 La riforma del servizio di distribuzione del 2013 gas naturale In collaborazione con ASSOGAS Gli ambiti territoriali

Dettagli

La politica di sviluppo rurale e il PSR 2007-2013 della Lombardia

La politica di sviluppo rurale e il PSR 2007-2013 della Lombardia La politica di sviluppo rurale e il PSR 2007-2013 della Lombardia Roberto Pretolani Dipartimento di Economia e Politica Agraria, Agro-alimentare e Ambientale Università degli Studi di Milano La politica

Dettagli

Gestione del rischio

Gestione del rischio FORUM INTERNAZIONALE DELL AGRICOLTURA E DELL ALIMENTAZIONE POLITICHE EUROPEE SVILUPPO TERRITORIALE MERCATI Gestione del rischio Roberto D Auria Workshop su La nuova Pac - Un analisi dell accordo del 26

Dettagli

Il modello generale di commercio internazionale

Il modello generale di commercio internazionale Capitolo 6 Il modello generale di commercio internazionale adattamento italiano di Novella Bottini 1 Struttura della presentazione Domanda e offerta relative Benessere e ragioni di scambio Effetti della

Dettagli

REDDITO E RISPARMIO DELLE FAMIGLIE E PROFITTI DELLE SOCIETÀ

REDDITO E RISPARMIO DELLE FAMIGLIE E PROFITTI DELLE SOCIETÀ 9 aprile 2013 IV trimestre 2012 REDDITO E RISPARMIO DELLE FAMIGLIE E PROFITTI DELLE SOCIETÀ Con la pubblicazione dei dati del quarto trimestre del 2012, l Istat diffonde le serie storiche coerenti con

Dettagli

GOOD PRACTICE SUSTAINABLE BUILDINGS

GOOD PRACTICE SUSTAINABLE BUILDINGS MountEE - Energy efficient and sustainable building in European municipalities in mountain regions IEE/11/007/SI2.615937 GOOD PRACTICE SUSTAINABLE BUILDINGS REGIONAL STRATEGIES AND PROGRAMS: VEA VALUTAZIONE

Dettagli

L investimento immobiliare delle Casse e degli Enti di Previdenza privatizzati: cosa è cambiato nell ultimo anno

L investimento immobiliare delle Casse e degli Enti di Previdenza privatizzati: cosa è cambiato nell ultimo anno L investimento immobiliare delle Casse e degli di Previdenza privatizzati: cosa è cambiato nell ultimo anno Pubblicato su Il Settimanale di Quotidiano Immobiliare del 27/04/2013 n. 19 Introduzione Dopo

Dettagli

Sistemi di misurazione delle performance

Sistemi di misurazione delle performance Sistemi di misurazione delle performance 1 Agenda Cos è la misurazione delle performance e a cosa serve? Tipi di indicatori Outcome Requisiti minimi Come gestire la performance. 2 Che cos e la misurazione

Dettagli

LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE RELAZIONALI DEL PERSONALE INTERNO A CONTATTO CON IL CLIENTE

LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE RELAZIONALI DEL PERSONALE INTERNO A CONTATTO CON IL CLIENTE LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE RELAZIONALI DEL PERSONALE INTERNO A CONTATTO CON IL CLIENTE La qualità del servizio passa attraverso la qualità delle persone 1. Lo scenario In presenza di una concorrenza

Dettagli

Convegno. Aree industriali e politiche di piano. Tra deindustrializzazione e nuova industrializzazione sostenibile. Roma 30 gennaio 2014 ore 14,00

Convegno. Aree industriali e politiche di piano. Tra deindustrializzazione e nuova industrializzazione sostenibile. Roma 30 gennaio 2014 ore 14,00 Roma 30 gennaio 2014 ore 14,00 Università Roma Tre, Dipartimento di Architettura Via della Madonna dei Monti, 40 Convegno Aree industriali e politiche di Tra deindustrializzazione e nuova industrializzazione

Dettagli

Associazione Italiana Corporate & Investment Banking. Presentazione Ricerca. Il risk management nelle imprese italiane

Associazione Italiana Corporate & Investment Banking. Presentazione Ricerca. Il risk management nelle imprese italiane Associazione Italiana Corporate & Investment Banking 02.36531506 www.aicib.it aicib@unicatt.it Presentazione Ricerca Il risk management nelle imprese italiane AICIB Associazione Italiana Corporate & Investment

Dettagli

Rinnova la tua Energia. Renew your Energy.

Rinnova la tua Energia. Renew your Energy. Rinnova la tua Energia. Renew your Energy. Dai vita ad un nuovo Futuro. Create a New Future. Tampieri Alfredo - 1934 Dal 1928 sosteniamo l ambiente con passione. Amore e rispetto per il territorio. Una

Dettagli

LE OPPORTUNITÀ DI FINANZIAMENTO Ipotesi e proposte nel contesto del nuovo ciclo di programmazione dei Fondi strutturali 2014/2020

LE OPPORTUNITÀ DI FINANZIAMENTO Ipotesi e proposte nel contesto del nuovo ciclo di programmazione dei Fondi strutturali 2014/2020 LE OPPORTUNITÀ DI FINANZIAMENTO Ipotesi e proposte nel contesto del nuovo ciclo di programmazione dei Fondi strutturali 2014/2020 Floriana Clemente Direzione Ambiente Robassomero, 11 dicembre 2013 Le risorse:

Dettagli

Documento di economia e finanza 2015. Dossier 1 La finanza delle amministrazioni comunali

Documento di economia e finanza 2015. Dossier 1 La finanza delle amministrazioni comunali Documento di economia e finanza 2015 Dossier 1 La finanza delle amministrazioni comunali Audizione del Presidente dell Istituto nazionale di statistica, Giorgio Alleva Commissioni riunite V Commissione

Dettagli

ATTESTATO DELL ATTIVITÀ DI VOLONTARIATO CERTIFICATE OF VOLUNTARY ACTIVITIES

ATTESTATO DELL ATTIVITÀ DI VOLONTARIATO CERTIFICATE OF VOLUNTARY ACTIVITIES ASSOCIAZIONE CONSORTI DIPENDENTI MINISTERO AFFARI ESTERI ATTESTATO DELL ATTIVITÀ DI VOLONTARIATO CERTIFICATE OF VOLUNTARY ACTIVITIES ASSOCIAZIONE CONSORT I DIPENDENTI MINISTE RO AFFARI ESTER I ATTESTATO

Dettagli

Gli standard ISO 50001 e UNI 11352 per l efficienza energetica: opportunità, benefici e ritorni degli investimenti

Gli standard ISO 50001 e UNI 11352 per l efficienza energetica: opportunità, benefici e ritorni degli investimenti Per una migliore qualità della vita Gli standard ISO 50001 e UNI 11352 per l efficienza energetica: opportunità, benefici e ritorni degli investimenti Umberto Chiminazzo Direttore Generale Certiquality

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.

Dettagli

Analisi dei fabbisogni formativi dei professionisti che. operano nella valorizzazione dei Beni Culturali nella. Provincia di Pisa

Analisi dei fabbisogni formativi dei professionisti che. operano nella valorizzazione dei Beni Culturali nella. Provincia di Pisa Analisi dei fabbisogni formativi dei professionisti che operano nella valorizzazione dei Beni Culturali nella Provincia di Pisa A cura di Katia Orlandi Il territorio della Provincia di Pisa si caratterizza

Dettagli

14/09/2010. Condino, 11 settembre 2010. Maura Gasperi -

14/09/2010. Condino, 11 settembre 2010. Maura Gasperi - Progetto pilota - ricerca per la valorizzazione del legno in Valle del Chiese Condino, 11 settembre 2010 Maura Gasperi - 1 Obiettivi ricerca Dare avvio alla sperimentazione in Valle del Chiese del Piano

Dettagli

COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA

COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA METODOLOGIA DI VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Approvato con atto G.C. n. 492 del 07.12.2011 1

Dettagli

7.2 Indagine di Customer Satisfaction

7.2 Indagine di Customer Satisfaction 7.2 Indagine di Customer Satisfaction Il campione L indagine è stata condotta su un campione a più stadi di 795 clienti TIEMME SpA (errore di campionamento +/ 2%) rappresentativo della popolazione obiettivo,

Dettagli

INTERVENTO LE AZIONI DI SISTEMA TRA CAPACITY BUILDING E COOPERAZIONE A RETE (ROMA, 10 MAGGIO 2006)

INTERVENTO LE AZIONI DI SISTEMA TRA CAPACITY BUILDING E COOPERAZIONE A RETE (ROMA, 10 MAGGIO 2006) INTERVENTO LE AZIONI DI SISTEMA TRA CAPACITY BUILDING E COOPERAZIONE A RETE (ROMA, 10 MAGGIO 2006) Siamo nell ultimo anno di programmazione, per cui è normale fare un bilancio dell attività svolta e dell

Dettagli

UNIS&F a fianco delle aziende per sviluppare la competitività. Il progetto Lean in Della Toffola S.p.A.

UNIS&F a fianco delle aziende per sviluppare la competitività. Il progetto Lean in Della Toffola S.p.A. UNIS&F a fianco delle aziende per sviluppare la competitività. Il progetto Lean in Della Toffola S.p.A. Una breve presentazione dell'azienda Della Toffola S.p.A., società fondata nel 1961, ha come business

Dettagli

Il cloud per la tua azienda.

Il cloud per la tua azienda. Il cloud per la tua azienda. Questo è Microsoft Cloud Ogni azienda è unica. Dalla sanità alla vendita al dettaglio, alla produzione o alla finanza, non esistono due aziende che operano nello stesso modo.

Dettagli

Indagine e proposta progettuale

Indagine e proposta progettuale Indagine e proposta progettuale Silver CoHousing Condividere. Per affrontare positivamente crisi economica e mal di solitudine della terza età Direzione della ricerca: Sandro Polci E noto che la popolazione

Dettagli

1- Corso di IT Strategy

1- Corso di IT Strategy Descrizione dei Corsi del Master Universitario di 1 livello in IT Governance & Compliance INPDAP Certificated III Edizione A. A. 2011/12 1- Corso di IT Strategy Gli analisti di settore riportano spesso

Dettagli

Capitolo 4 - Teoria della manutenzione: la gestione del personale

Capitolo 4 - Teoria della manutenzione: la gestione del personale Capitolo 4 - Teoria della manutenzione: la gestione del personale Con il presente capitolo si chiude la presentazione delle basi teoriche della manutenzione. Si vogliono qui evidenziare alcune problematiche

Dettagli

ROADSHOW PMI ECONOMIA, MERCATO DEL LAVORO E IMPRESE NEL VENETO. A cura dell Ufficio Studi Confcommercio

ROADSHOW PMI ECONOMIA, MERCATO DEL LAVORO E IMPRESE NEL VENETO. A cura dell Ufficio Studi Confcommercio ROADSHOW PMI ECONOMIA, MERCATO DEL LAVORO E IMPRESE NEL VENETO A cura dell Ufficio Studi Confcommercio LE DINAMICHE ECONOMICHE DEL VENETO Negli ultimi anni l economia del Veneto è risultata tra le più

Dettagli

7.2 Indagine di Customer Satisfaction

7.2 Indagine di Customer Satisfaction 7.2 Indagine di Customer Satisfaction Il campione L indagine è stata condotta su un campione a più stadi di 373 clienti di Tiemme Spa sede operativa di Piombino (errore di campionamento +/- 2%) rappresentativo

Dettagli

Assessorato allo Sviluppo Economico Direzione Cultura Turismo e Sport Servizio Promozione Economica e Turistica

Assessorato allo Sviluppo Economico Direzione Cultura Turismo e Sport Servizio Promozione Economica e Turistica Assessorato allo Sviluppo Economico Direzione Cultura Turismo e Sport Servizio Promozione Economica e Turistica ALLEGATO D.1 BANDO PUBBLICO APERTO RIVOLTO AD IMPRESE OPERANTI NEI SETTORI DELLE TECNOLOGIE

Dettagli

ATTIVITÀ E Piano di informazione e comunicazione

ATTIVITÀ E Piano di informazione e comunicazione PROVINCIA DI POTENZA Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio Home PIANO D AZIONE ENEPOLIS Indice ATTIVITÀ E Piano di informazione e comunicazione L attività E comprende tre azioni specifiche;

Dettagli

l evoluzione del listino: societa e titoli quotati

l evoluzione del listino: societa e titoli quotati L Evoluzione del Listino: società e titoli quotati Nel biennio 1997-98 la Borsa italiana ha compiuto importanti progressi, in termini sia di dimensione complessiva che di livello qualitativo del listino.

Dettagli

US SECURITY AND EXCHANGE COMMISSION, Division of Investment Management, Report on Mutual Fund Fees and Expenses, December 2000.

US SECURITY AND EXCHANGE COMMISSION, Division of Investment Management, Report on Mutual Fund Fees and Expenses, December 2000. Recensione US SECURITY AND EXCHANGE COMMISSION, Division of Investment Management, Report on Mutual Fund Fees and Expenses, December 2000. Si tratta di un rapporto sui fondi statunitensi riferito al periodo

Dettagli

Le rinnovabili termiche nel mercato della climatizzazione. Milano, 13 maggio 2013 Mario Cirillo

Le rinnovabili termiche nel mercato della climatizzazione. Milano, 13 maggio 2013 Mario Cirillo Le rinnovabili termiche nel mercato della climatizzazione Milano, 13 maggio 2013 Mario Cirillo L opportunità del monitoraggio e il progetto di REFE Il mix tecnologico (e quello energetico) per riscaldamento

Dettagli

Quale futuro per i servizi di consulenza a supporto delle aziende agricole

Quale futuro per i servizi di consulenza a supporto delle aziende agricole Quale futuro per i servizi di consulenza a supporto delle aziende agricole Consiglio dell'ordine Nazionale dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali Alberto Giuliani Coordinatore dipartimento Sviluppo Rurale

Dettagli

SysAround S.r.l. L'efficacia delle vendite è l elemento centrale per favorire la crescita complessiva dell azienda.

SysAround S.r.l. L'efficacia delle vendite è l elemento centrale per favorire la crescita complessiva dell azienda. Scheda Il CRM per la Gestione delle Vendite Le organizzazioni di vendita sono costantemente alla ricerca delle modalità migliori per aumentare i ricavi aziendali e ridurre i costi operativi. Oggi il personale

Dettagli

Anno 2014. Rapporto ambientale

Anno 2014. Rapporto ambientale Anno 2014 Rapporto ambientale 1 ANNO 2014 Nell anno 2005 la SITI TARGHE S.r.l. ha ottenuto la certificazione ambientale secondo la norma internazionale ISO 14001:2004, rinnovata nel 2008, nel 2011 e nel

Dettagli

Gestione Finanziaria delle Imprese. private equity e venture capital

Gestione Finanziaria delle Imprese. private equity e venture capital GESTIONE FINANZIARIA DELLE IMPRESE Private Equity e Venture Capital Il private equity e il venture capital Anni 80 Con venture capital si definiva l apporto di capitale azionario, da parte di operatori

Dettagli

Elena Cervasio LRQA Italy. La certificazione dell impronta di carbonio secondo la ISO 14067:2013 - il chiusino KIO

Elena Cervasio LRQA Italy. La certificazione dell impronta di carbonio secondo la ISO 14067:2013 - il chiusino KIO Elena Cervasio LRQA Italy La certificazione dell impronta di carbonio secondo la ISO 14067:2013 - il chiusino KIO Motivazioni e Milestone INNOVAZIONE E SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE 2 Scenario INNOVAZIONE E

Dettagli

La norma ISO 9001:08 ha apportato modifiche alla normativa precedente in

La norma ISO 9001:08 ha apportato modifiche alla normativa precedente in La norma ISO 9001:08 ha apportato modifiche alla normativa precedente in base alle necessità di chiarezza emerse nell utilizzo della precedente versione e per meglio armonizzarla con la ISO 14001:04. Elemento

Dettagli

Parere europeo sull'uso e il commercio degli animali Un sondaggio tra 2.407 abitanti di sei paesi europei Aprile 2014

Parere europeo sull'uso e il commercio degli animali Un sondaggio tra 2.407 abitanti di sei paesi europei Aprile 2014 Parere europeo sull'uso e il commercio degli animali Un sondaggio tra 2.407 abitanti di sei paesi europei Aprile 2014 1 Composizione del campione e metodologia Abacus Data ha appena completato un sondaggio

Dettagli

VALeS Valutazione e Sviluppo Scuola

VALeS Valutazione e Sviluppo Scuola Premessa VALeS Valutazione e Sviluppo Scuola progetto sperimentale per individuare criteri, strumenti e metodologie per la valutazione delle scuole e dei dirigenti scolastici Le precedenti sperimentazioni

Dettagli

La quantificazione dei benefici di BIOCASA sui consumi energetici ed emissioni di CO 2

La quantificazione dei benefici di BIOCASA sui consumi energetici ed emissioni di CO 2 La quantificazione dei benefici di BIOCASA sui energetici ed emissioni di CO 2 Rapporto di Sostenibilità 2011 I benefici di BIOCASA su energetici e emissioni di CO 2 Il Progetto BIOCASA è la risposta di

Dettagli

I principali servizi educativi gestiti direttamente dal comune sono i nidi, le scuole dell infanzia e i ricreatori.

I principali servizi educativi gestiti direttamente dal comune sono i nidi, le scuole dell infanzia e i ricreatori. I Servizi Educativi del Comune di Trieste rappresentano una tradizione storica, un patrimonio di tradizione culturale di cui la città e le famiglie vanno orgogliose. Un patrimonio storico che negli anni

Dettagli

LE TENDENZE DEI PREZZI NELLE DIVERSE FASI DELLA FILIERA DEL FRUMENTO DURO

LE TENDENZE DEI PREZZI NELLE DIVERSE FASI DELLA FILIERA DEL FRUMENTO DURO LE TENDENZE DEI PREZZI NELLE DIVERSE FASI DELLA FILIERA DEL FRUMENTO DURO Gennaio 2010 LE TENDENZE DEI PREZZI NELLE DIVERSE FA- SI DELLA FILIERA DEL FRUMENTO DURO Indice 1. LA DINAMICA DEI PREZZI NELLA

Dettagli

Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale.

Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale. Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale. Il presente materiale didattico costituisce parte integrante del percorso formativo

Dettagli

PREFAZIONE Questo volume sintetizza l esperienza decennale del Laboratorio Management e Sanità della Scuola Superiore Sant Anna nell ambito della formazione manageriale e, coerentemente con le logiche

Dettagli

Stock del credito al consumo sui consumi delle famiglie

Stock del credito al consumo sui consumi delle famiglie CREDITO AL CONSUMO: GLI EFFETTI DELLA CRISI Da uno studio della Banca d Italia 1, che valuta gli effetti della crisi sul mercato del credito al consumo in Italia, emerge una situazione attuale diversa

Dettagli