Il commercio al dettaglio e all ingrosso nelle Marche. Sondaggio: I marchigiani e il credito al consumo
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1 Il commercio al dettaglio e all ingrosso nelle Marche Sondaggio: I marchigiani e il credito al consumo 1
2 INDICE Il commercio nella grande distribuzione e negli esercizi tradizionali... 3 Il commercio all ingrosso L andamento delle vendite L occupazione I consumi delle famiglie Il credito al consumo I marchigiani e le rate
3 Il commercio nella grande distribuzione e negli esercizi tradizionali Continua a crescere la grande distribuzione organizzata nelle Marche, ma i dati regionali mostrano anche la tenuta del sistema del commercio al dettaglio, cresciuto dell 1,7% tra il 2003 e il La forza commerciale è rappresentata soprattutto dai grandi ipermercati passati dai 4 del 1997 ai 21 del 2005, con una crescita pari al 425% e un incremento del 651% nell occupazione, passata nello stesso arco di tempo da 348 a addetti. Crescono seppure in maniera meno evidente anche supermercati e grandi magazzini, aumentati rispettivamente del 27,8% e del 33,3% nel numero, ma non segue lo stesso trend l occupazione, che scende del 14,1%. I numeri confermano che le Marche sono ai primi posti in Italia per il rapporto tra superficie dei centri commerciali e numero degli abitanti, pari a 230 metri quadrati ogni mille abitanti per un totale di 338 mila metri quadri. Tabella 1 Le attività commerciali al dettaglio nelle Marche Valori assoluti Anno Regione Marche Fonte: Elaborazioni Eurispes su dati Ministero delle attività produttive, Osservatorio sul commercio Tabella 2 La grande distribuzione organizzata nelle Marche Valori assoluti Anno 2005 G.D.O N. Sup. mq Addetti N. Sup. mq Addetti Ipermercati Supermercati Grandi magazzini Totale Fonte: Elaborazioni Eurispes su dati Ministero delle attività produttive, Osservatorio sul commercio 3
4 Tabella 3 Consistenza degli esercizi commerciali per regione e sede Valori assoluti Anno 2005 Regione Sede Unità locale Totale Piemonte Valle d Aosta Lombardia Prov. Autonoma Bolzano Prov. Autonoma Trento Veneto Friuli - Venezia Giulia Liguria Emilia - Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzi Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Totale Fonte: Elaborazione Eurispes su dati Ministero Attività Produttive, Osservatorio sul commercio La crescita delle superfici di vendita degli esercizi commerciali alimentari e non dal 2001 al 2005 risulta pari al 67%, in particolare l aumento più consistente in termini percentuali riguarda gli esercizi fino a 250 mq (+71,4%) che nei cinque anni considerati cresce di oltre venti mila unità. La crescita delle superfici di vendita all interno della regione Marche si pone in maniera più vistosa rispetto alla media delle aree del Centro (41,3%) e del totale Italia (+31,5%). La composizione percentuale delle superfici di vendita degli esercizi alimentari e non mostra che nelle Marche il 42,2%, ossia la componente maggiore, sia costituita da negozi superiori ai mq. 4
5 Tabella 4 Superfici di vendita esercizi alimentari e non nelle Marche per provincia, totale Italia Anno 2005* Valori assoluti Province Fino a 250 mq > mq >2.500 mq totale Ancona Ascoli Piceno Macerata Pesaro Urbino Marche Centro Italia Totale Italia * dati aggiornati al 1/01/2005 Fonte: Elaborazione Eurispes su dati Ministero Attività Produttive, Osservatorio sul commercio Tabella 5 Superfici di vendita esercizi alimentari e non nelle Marche per provincia, totale Italia Anno 2001 Valori assoluti Province Fino a 250 mq > mq >2.500 mq totale Marche Centro Italia Totale Italia Fonte: Elaborazione Eurispes su dati Ministero Attività Produttive, Osservatorio sul commercio Tabella 6 Distribuzione degli esercizi alimentari e non per superfici di vendita nelle Marche Anno 2005* Valori percentuali Province Fino a 250 mq > mq >2.500 mq totale Marche 19,5 38,3 42,2 100,0 Centro Italia 22,2 33,5 44,3 100,0 Totale Italia 20,7 32,6 46,7 100,0 * dati aggiornati al 1/01/2005 Fonte: Elaborazione Eurispes su dati Ministero Attività Produttive, Osservatorio sul commercio 5
6 Grafico 1 Superfici di vendita esercizi alimentari e non nelle Marche, Centro Italia e totale Italia Anno Valori percentuali ,4 64,5 67, , ,2 32,6 32,9 32,7 30, Fino a 250 mq > mq >2.500 mq Marche Centro Italia Totale Italia Fonte: Elaborazione Eurispes su dati Ministero Attività Produttive, Osservatorio sul commercio 6
7 Grafico 2 Distribuzione degli esercizi alimentari e non per superfici di vendita nelle Marche Anno 2005 Valori percentuali 19,5% 42,2% 38,3% Fino a 250 mq > mq >2.500 mq Fonte: Elaborazione Eurispes su dati Ministero Attività Produttive, Osservatorio sul commercio 7
8 Tabella 7 Centri commerciali al dettaglio nelle Marche per ripartizione provinciale. Analisi degli esercizi commerciali fino a 400 mq Anno 2005 Valori assoluti Piccoli esercizi Medie strutture Province Alimentare Non alimentare Alimentare Non alimentare numero mq addetti numero mq addetti numero mq addetti numero mq addetti Ancona Ascoli Piceno Macerata Pesaro Totale Marche Centro Italia Italia Fonte: Elaborazione Eurispes su dati Ministero Attività Produttive, Osservatorio sul commercio 8
9 Sul fronte Centri commerciali al dettaglio l evoluzione registrata nell arco di 7 anni ( ) attesta una crescita della loro consistenza che è pari al 63,1% (da 19 a 31 unità), con conseguente crescita dell estensione degli spazi di vendita (+120,8%), del numero dei parcheggi (142,2%) e dei mq degli spazi comuni (+108,5%), comprensivi di verde, viabilità e servizi. Situazione che supera l andamento su scala nazionale e delle aree del centro Italia: il fenomeno è spiegabile in termini sociali se collegato a una fase storica quella in esame di consolidato benessere economico e crescita dei livelli demografici della popolazione marchigiana. Questo aspetto unitamente alle accresciute esigenze sociali ha profondamente inciso anche sulla pianta urbanistica di molte località in espansione costante, con radicale trasformazione di alcuni contesti periferici, molti dei quali migliorati (nelle infrastrutture) proprio in funzione delle attività commerciali. Notevole da questo punto di vista è il movimento creato dagli ipermercati, che hanno esigenze di spazi per la vendita molto ampi (media nelle Marche di oltre 5 mila mq), e così di parcheggi, di strade per il flusso della circolazione più intenso in prossimità di questi centri. Tabella 8 Numero dei centri commerciali al dettaglio nelle Marche per provincia, totale Italia Anno 2005* Valori assoluti Province N. Mq GLA (1) Parcheggi Spazi N. Mq comuni mq Ancona Ascoli Piceno Macerata Pesaro Urbino Marche Centro Italia Totale Italia * dati aggiornati al 1/01/2005 (1) Si intende la superficie a disposizione degli operatori a titolo di proprietà o altro titolo di godimento non gratuito, per l esercizio della propria attività di vendita o di servizio. Fonte: Elaborazione Eurispes su dati Ministero Attività Produttive, Osservatorio sul commercio 9
10 Tabella 9 Numero dei centri commerciali al dettaglio nelle Marche per provincia, totale Italia Anno 2001 Valori assoluti Province N. Mq GLA (1) Parcheggi Spazi N. Mq comuni mq Marche Centro Italia Totale Italia Fonte: Elaborazione Eurispes su dati Ministero Attività Produttive, Osservatorio sul commercio Tabella 10 Numero dei centri commerciali al dettaglio nelle Marche per provincia, totale Italia Anno 1999 Valori assoluti Province N. Mq GLA (1) Parcheggi Spazi N. Mq comuni mq Marche Centro Italia Totale Italia Fonte: Elaborazione Eurispes su dati Ministero Attività Produttive, Osservatorio sul commercio (1) Si intende la superficie a disposizione degli operatori a titolo di proprietà o altro titolo di godimento non gratuito, per l esercizio della propria attività di vendita o di servizio. Fonte: Elaborazione Eurispes su dati Ministero Attività Produttive, Osservatorio sul commercio 10
11 Grafico 3 Variazioni % dei centri commerciali nelle Marche Anni Valori percentuali 47,6% ,4% 36,7% 10,5% ,5% 16,0% 0% 10% 20% 30% 40% 50% Italia Centro Italia Marche Fonte: Elaborazione Eurispes su dati Ministero Attività Produttive, Osservatorio sul commercio Dal punto di vista dell occupazione i dati disponibili relativi al quinquennio si caratterizzano per un andamento positivo: + 46,0% circa è la crescita del numero degli addetti nei centri commerciali appartenenti ai vari settori. Sicuramente la componente maggiore è costituita dal numero degli occupati nel commercio in senso stretto, equivalenti al 45,3%. Consistente è altresì l aumento della forza lavoro nei pubblici esercizi, pari al 78,1% e quello abbinato ai servizi extra-commerciali quali banche, agenzie, cinema, palestre, uffici pubblici, ecc. 11
12 Tabella 11 Distribuzione degli addetti nei centri commerciali al dettaglio Anno 2005* Valori assoluti Province Commercio Pub. Servizi extracommerciali comuni Servizi artigianato esercizi totale Marche Centro Italia Totale Italia * dati aggiornati al 1/01/2005 Fonte: Elaborazione Eurispes su dati Ministero Attività Produttive, Osservatorio sul commercio Grafico 4 Variazioni percentuali degli addetti nei centri commerciali al dettaglio Anno Valori assoluti 80 78, ,32 37,3 30, ,1 23,3 49,6 31,9 41,8 58,7 37,8 33, ,7 30,3 20 8, Commercio Pub. esercizi artigianato Servizi extracommerciali Servizi comuni totale Marche Centro Italia Totale Italia Fonte: Elaborazione Eurispes su dati Ministero Attività Produttive, Osservatorio sul commercio Gli esercizi della grande distribuzione nell analisi che segue sono stati distinti fra G.D. specializzata (non alimentare) e G.D. despecializzata: nelle Marche appartengono, alla data del 1/01/2005, al primo gruppo ben 60 esercizi presenti in 12
13 maggior quantità nella provincia di Ascoli Piceno (41,6% sul totale regionale), che vantano un totale complessivo di 579 addetti. E notevole il differente volume di occupazione creato dai due comparti: nella Grande Distribuzione despecializzata, fra grandi magazzini, supermercati e ipermercati, il numero degli addetti è di unità, anche se la componete maggiore, ossia il 71%, è quella legata alla realtà economica degli ipermercati. Nel quinquennio è rilevante sottolineare la crescita numerica appunto degli ipermercati, precisamente di 6 unità (+75%) che in termini assoluti porta ad un aumento degli addetti (+ 916 addetti) e delle superfici di vendita (+ 35 mila mq). Non altrettanto si può dire a proposito dei supermercati, che pur aumentando di 2 unità, registrano un calo del numero degli addetti (- 25). La situazione marchigiana presenta un dato in controtendenza rispetto al contesto nazionale e di centro Italia per quanto riguarda i Grandi magazzini, il cui numero aumenta del 150% (che in termini assoluti si traduce in +3 unità), comportando tuttavia un aumento del numero degli addetti equivalente al 10,8%; nel Centro Italia e nell intero Paese la tipologia commerciale in questione presenta elementi di crisi non riscontrabili negli altri comparti. E molto importante notare come la crescita della grande distribuzione nelle Marche sia caratterizzata da un trend di gran lunga superiore alla media nazionale - unica eccezione il calo del numero degli addetti nei supermercati - caratterizzata da un incremento moderato, frutto più del consolidamento di uno sviluppo commerciale avvenuto negli anni addietro; questo può significare che per la regione Marche tale sviluppo sia avvenuto proprio in questi anni oggetto di esame ed è pertanto prevedibile una minor crescita della consistenza della grande distribuzione nelle sue varie fattispecie nel prossimo futuro. 13
14 Tabella 12 Esercizi della Grande distribuzione nelle Marche per provincia, Centro Italia, totale Italia Anno 2005* Valori assoluti Grande distribuzione despecializzata Grande distribuzione specializzata Province Grandi magazzini Supermercati Ipermercati Non alimentare N. Mq Add. N. Mq Add. N. Mq Add. N. Mq Add. Ancona Ascoli Piceno Macerata Pesaro Urbino Marche Centro Italia Totale Italia * dati aggiornati al 1/01/2005 Fonte: Elaborazione Eurispes su dati Ministero Attività Produttive, Osservatorio sul commercio Tabella 13 Variazione % del numero degli esercizi, superfici di vendita e numero addetti della Grande distribuzione nelle Marche Anni Valori percentuali Grande distribuzione despecializzata Grande distribuzione specializzata Province Grandi magazzini Supermercati Ipermercati Non alimentare N. Mq Add. N. Mq Add. N. Mq Add. N. Mq Add. Marche ,8 10, ,2-2, ,4 57,2 53,8 64,5 52,3 Centro -7,7-31,7-49,5 27,9 45,8 46,8 45,4 55,4 42,3 31,6 51,4 42,3 Italia 1,5 13,9-7,4 17,5 26,8 34,6 27,4 25,7 29,1 30,8 41,8 29,7 Fonte: Elaborazione Eurispes su dati Ministero Attività Produttive, Osservatorio sul commercio 14
15 Grafico 5 Variazione % numero degli esercizi della grande distribuzione specializzata nelle Marche Anni Valori percentuali Ipermercati +75,0% Supermercati +20,0% Grandi magazzini +150,0% 0% 20% 40% 60% 80% 100% 120% 140% 160% Fonte: Elaborazione Eurispes su dati Ministero Attività produttive, Osservatorio sul commercio 15
16 Il commercio all ingrosso Il commercio all ingrosso è caratterizzato da esercizi, che rappresentano il 2,6% del totale Italia ( unità). Le province in cui tale forma di commercio registra il più elevato numero di questi esercizi sono Ancona ed Ascoli Piceno, rispettivamente col 28,4% e 27,8%. Per tipologia di specializzazione merceologica gli esercizi più numerosi vendono all ingrosso altri prodotti di consumo finale 1 (40,0%) i prodotti intermedi non agricoli (19,7%), e in terza posizione i prodotti alimentari, bevande e tabacchi (16,5%). Tabella 14 Numero esercizi all ingrosso per regione Valori assoluti Anno 2005 regioni Sede U. loc. Tot. Piemonte Valle d Aosta Lombardia Trentino Alto Adige Veneto Friuli - Venezia Giulia Liguria Emilia - Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzi Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Totale Fonte: Elaborazione Eurispes su dati Ministero Attività Produttive, Osservatorio sul commercio 1 La voce esclude i prodotti alimentari, bevande e tabacco. 16
17 Tabella 15 Consistenze degli esercizi commerciali per regione e sede Valori assoluti Anno 2005 Provincia Altri prodotti Macchinari e attrezzature Altri prodotti di consume finale Materie prime agricole e animali vivi Prodotti alimentari, bevande, tabacco Prodotti intermedi non agricoli, rottami e cascami Ancona Ascoli Piceno Macerata Pesaro-Urbino Totale Fonte: Elaborazione Eurispes su dati Ministero Attività Produttive, Osservatorio sul commercio Totale 17
18 L andamento delle vendite L andamento delle vendite nelle Marche, per le varie tipologie merceologiche nell ultimo triennio è caratterizzato da una progressiva diminuzione degli introiti delle stesse negli esercizi della piccola-media distribuzione a fronte di un incremento, sebbene non costante, nella grande distribuzione 2. La situazione rispecchia l andamento delle vendite a livello nazionale: la crescita delle vendite nella grande distribuzione <<tiene>> il sistema delle vendite in generale, che altrimenti subisce il calo sofferto nell ultimo biennio dalla piccola-media distribuzione. Tabella 1 Vendite complessive nella grande e piccola-media distribuzione nelle Marche Anni Valori in milioni di euro Anni GD Altri esercizi Totale esercizi Fonte: Elaborazione Eurispes su dati Ministero Attività Produttive 2 Le imprese della grande distribuzione incluse nel calcolo sono: grandi magazzini, supermercati, ipermercati, discount, grandi superfici specializzate (con più di 1.500mq) del settore non alimentare (mobili, elettrodomestici, giocattoli, ecc.). 18
19 Grafico 1 Variazione % vendite complessive nella grande e piccola-media distribuzione nelle Marche Anni Valori assoluti in milioni di euro ,1% -1,1% ,3% +5,0% Altri esercizi GD Nelle Marche confrontando gli anni , risulta ancora più evidente l incremento degli introiti derivanti dalla grande distribuzione (+ 4,9%), altamente al di sopra della media nazionale (+3,2%), ma è altresì molto forte il calo delle vendite avvertito negli altri esercizi (-1,1%) dato che si manifesta fra i più elevati su scala nazionale; difatti le Marche con -1,1% si collocano subito dopo la Toscana (-2,2%) regione che ha più risentito di recente la crisi del commercio in generale (-0,2 in totale), del Friuli Venezia Giulia e dell Emilia Romagna (rispettivamente a 1,7 e -1,8%), del Veneto (-1,4%) e al pari della Sicilia. La regione che regge il passo su tutti i fronti è il Lazio, che con un incremento delle vendite in totale pari all 1,7% vanta una crescita interna sia nella grande (1,8%), sia nella piccola e media distribuzione (1,6%). 19
20 Tabella 2 Variazioni % delle vendite nella grande e piccola-media distribuzione per regione Anni Valori in milioni di euro Regioni Var.% vendite GD Var. % vendite PMD Var. % vendite sul totale Piemonte 4,2-0,6 0,6 Valle d Aosta 3,4-0,9 0,4 Lombardia 2,2 0,2 1,0 Trentino Alto Adige 4,0-1,2 0,5 Veneto 3,2-1,4 0,3 Friuli Venezia Giulia 2,9-1,8 0,0 Liguria 4, ,5 Emilia Romagna 3,7-1,7 0,1 Toscana 5,3-2,1-0,1 Umbria 4,5-0,3 1,4 Marche 4,9-1,1 0,8 Lazio 1,8 1,6 1,7 Abruzzo 2,1 0,1 0,8 Molise 3,2-0,8 0,1 Campania 3,6-0,2 0,4 Puglia 5,3-0,6 0,3 Basilicata 3,9-1,0-0,2 Calabria 4,2-0,9 0,1 Sicilia 2,1-1,1-0,5 Sardegna 3,4-0,7 0,3 Italia 3,2-0,6 + 0,5 Fonte: Elaborazione Eurispes su dati Ministero Attività Produttive Approfondendo il dato delle vendite nella regione Marche per trimestre constatiamo che quelle realizzate dagli esercizi di piccole e media entità crescono soltanto nel periodo centrale dell anno, a partire da Aprile, per concludere il ciclo migliore ad Agosto. Come è facile dimostrare l incremento può dipendere dall intensificarsi dei consumi che coincide con le stagioni turistiche. La grande distribuzione invece, mantiene elevate le percentuali di vendita nella stagione invernale, specie per quanto riguarda l ultimo trimestre dell anno; ciò fa supporre che la maggior attrazione delle proposte di vendita viene esercitata dagli esercizi appartenenti alla grande distribuzione nei periodi festivi, specie quello natalizio. 20
21 Tabella 3 Vendite totali della grande distribuzione nelle Marche, per trimestre Anni * Valori in milioni di euro Anno I Trim. II Trim. III Trim. IV Trim * I-II Trimestre Fonte: Elaborazione Eurispes su dati Ministero Attività Produttive Tabella 4 Vendite totali della piccola e media distribuzione nelle Marche, per trimestre Anni * Valori in milioni di euro Anno I Trim. II Trim. III Trim. IV Trim * I-II Trimestre Fonte: Elaborazione Eurispes su dati Ministero Attività Produttive Scendendo nel dettaglio delle vendite nelle Marche, i risultati risultano positivi nel comparto alimentare (+3,7% nel periodo ), in particolare negli esercizi appartenenti alla grande distribuzione (+5,4%). Meno bene alla piccola e media distribuzione che presenta una situazione altalenante di anno in anno, cresce comunque nel triennio considerato (+1,3%). Tabella 5 Vendite nella grande e piccola-media distribuzione alimentare nelle Marche Anni Valori in milioni di euro Anni GD Altri esercizi Totale esercizi Fonte: Elaborazione Eurispes su dati Ministero Attività Produttive 21
22 Grafico 2 Variazione % vendite complessive nella grande e piccola-media distribuzione alimentare nelle Marche Anni Valori assoluti in milioni di euro ,4% +5,0% ,6% -1,2% Altri esercizi GD Dal confronto della situazione nel periodo si rileva per le Marche a fronte di un forte aumento delle vendite da parte degli esercizi della grande distribuzione alimentare (+5,1%) registrano tuttavia una diminuzione dell 1,2% nella piccola e media distribuzione alimentare. L andamento sostenuto del comparto alimentare caratterizza soprattutto le aree del Centro Italia: in Umbria la crescita tendenziale per questo settore è superiore al 3%, mentre per Lazio, Marche e Toscana gli aumenti vanno dall 1,7% al 2,5%. Il buon andamento della grande distribuzione viene confermato dal fatto che tutte le regioni fanno registrare una crescita positiva. Osservando la graduatoria riguardante la crescita nel 2005 delle vendite nel settore alimentare, le Marche si collocano al terzo posto con il 5,1%, subito dopo Toscana e Puglia (5,3%), seguita invece immediatamente dopo dall Umbria (+4,5%) e dalla Calabria (+4,3%). Discorso opposto per gli esercizi tradizionali: sebbene Toscana, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna presentino i valori più bassi, le Marche non se la cavano granché bene con un calo del volume complessivo delle vendite alimentari pari all 1,2%. 22
23 Tabella 6 Variazioni % delle vendite nella grande e piccola-media distribuzione alimentare per regione Anni Valori in milioni di euro Regioni Var.% vendite GD Var. % vendite PMD Var. % vendite sul totale Piemonte 3,6-2,1 0,8 Valle d Aosta 2,5-0,7 1,4 Lombardia 1,4 0,2 1,0 Trentino Alto Adige 2,4-7,0-0,2 Veneto 2,1-6,3 0,2 Friuli Venezia Giulia 2,0-5,3-0,1 Liguria 3,7-0,8 0,9 Emilia Romagna 2,6-6,5-0,4 Toscana 5,3-2,0 1,7 Umbria 4,6 0,4 3,1 Marche 5,1-1,2 2,4 Lazio 0,4 4,5 2,5 Abruzzo 0,3-1,4-0,3 Molise 1,8-0,7 0,3 Campania 1,3-0,3 0,1 Puglia 3,4-1,2 0,1 Basilicata 2,0-1,2-0,3 Calabria 3,4-1,6-0,3 Sicilia -0,2-0,4-0,3 Sardegna 2,0-1,4-0,2 Italia 2,2-0,9 0,7 Fonte: Elaborazione Eurispes su dati Ministero Attività Produttive La piccola e media distribuzione alimentare registra l andamento peggiore nel quarto trimestre, quando invece il volume delle vendite dell altra tipologia commerciale cresce notevolmente raggiungendo i valori massimi dell anno. Il lieve recupero nelle vendite viene raggiunto dagli esercizi di tipo tradizionale fra il secondo e il terzo trimestre, come già considerato a proposito delle vendite per il totale dei beni merceologici. Probabilmente anche in questo caso l incremento può dipendere dalla maggior affluenza di clientela costituita dai turisti, più che da un cambiamento di abitudini d acquisto da parte della popolazione residente. Quest ultima sicuramente si rivolge <<più numerosa>> alla grande distribuzione per gli acquisti alimentari nei periodi che corrispondono alle festività (confronta il picco delle vendite nei periodi intermedi: secondo e ultimo trimestre). 23
24 Tabella 7 Vendite totali della grande distribuzione alimentare nelle Marche, per trimestre Anni * Valori in milioni di euro Anno I Trim. II Trim. III Trim. IV Trim * I-II Trimestre Fonte: Elaborazione Eurispes su dati Ministero Attività Produttive Tabella 8 Vendite totali della piccola e media distribuzione alimentare nelle Marche, per trimestre Anni * Valori in milioni di euro Anno I Trim. II Trim. III Trim. IV Trim * I-II Trimestre Fonte: Elaborazione Eurispes su dati Ministero Attività Produttive Scorporando dal totale delle vendite le somme derivanti dal commercio alimentare, si può estendere l analisi al comparto non alimentare, senza tuttavia distinguere le varie tipologie merceologiche. Il dato che si ottiene è una conferma a quanto appena detto ossia è la grande distribuzione a primeggiare nelle vendite a livello nazionale e regionale. Per quanto riguarda le Marche le vendite non alimentari nel 2005 rispetto all anno precedente non registrano una performance positiva; è anche vero che sono poche nel quadro nazionale le regioni con variazioni positive che superino l 1% (esattamente solo l Abruzzo con l 1,4%). Il -0,1% delle Marche dipende dall aria di crisi proveniente dalla piccola e media distribuzione che scende dell 1% nel 2005 rispetto al 2004, ma era già diminuita dello 0,8% nel periodo nel 2004 rispetto al Il 2004 non aveva mostrato segni positivi neppure per la grande distribuzione (-1,5% rispetto al 2003), in netta ripresa tuttavia nel 2005, con un incremento addirittura del 4,8%. Tale variazione percentuale è comunque al di sotto della media nazionale: le Marche difatti sono in quart ultima posizione nell incremento delle vendite nella grande distribuzione non alimentare. 24
25 Il trend dimostra che in realtà nella regione Marche continui ad aleggiare una situazione critica del commercio che ha colpito soprattutto gli esercizi tradizionali per qualsiasi tipologia merceologica; lievitano tuttavia le vendite dell alimentare nella grande distribuzione. Tabella 9 Variazioni % delle vendite nella grande e piccola-media distribuzione non alimentare per regione Anni Valori in milioni di euro Regioni Var.% vendite GD Var. % vendite PMD Var. % vendite sul totale Piemonte 5,2-0,2 0,6 Valle d Aosta 5,7-0,9-0,1 Lombardia 3,8 0,2 1,0 Trentino Alto Adige 8,1-0,3 0,8 Veneto 6,3-0,7 0,4 Friuli Venezia Giulia 5,3-1,0 0,2 Liguria 5,0-0,6 0,2 Emilia Romagna 6,1-0,7 0,4 Toscana 5,3-2,2-1,2 Umbria 4,1-0,5 0,3 Marche 4,8-1,0-0,1 Lazio 4,1 0,4 1,1 Abruzzo 6,5 0,5 1,4 Molise 5,0-0,8 0,0 Campania 8,3-0,1 0,6 Puglia 9,4-0,3 0,5 Basilicata 9,2-0,9-0,1 Calabria 5,7-0,5 0,4 Sicilia 6,4-1,3-0,6 Sardegna 5,7-0,3 0,6 Italia 5,3-0,4 0,5 Fonte: Elaborazione Eurispes su dati Ministero Attività Produttive 25
26 L occupazione Lo studio prosegue con l analisi dei dati sull occupazione nel settore commerciale che tiene conto delle stime provinciali elaborate dall Istituto Tagliacarte sulla base degli aggregati economici delle attività commerciali, distinguendo le tre divisioni previste dalla classificazione ufficiale ATECO delle attività economiche 3. Gli aggregati oggetto di esame riguardano: Occupati in totale: comprendenti sia i lavoratori regolari sia quelli occupati nell economia sommersa (c.d. irregolari o in nero); Occupati alle dipendenze: si tratta di quella parte degli occupati che svolgono la propria attività in posizione di dirigenti, quadri direttivi, impiegati, operai e categorie assimilate; nel numero sono ricompresi anche i lavoratori atipici e part-time, purché dipendenti da un datore di lavoro; Occupati indipendenti: corrispondenti agli individui che residuano dopo aver tolto dal totale le categorie di cui al punto precedente e cioè, imprenditori, liberi professionisti, lavoratori in proprio, coadiuvanti e categorie assimilate. Si può osservare che nel 2004 il numero totale degli occupati nel settore delle attività commerciali nella regione Marche è stimato in 98 mila e 875 unità. L occupazione dipendente costituisce il 53,7% del totale della forza lavoro del settore commercio ( unità). Il comparto che racchiude il maggior numero di lavoratori dipendenti è quello del commercio al dettaglio e riparazione di beni per la casa ( unità) ossia il 49,4% del totale commercio; segue con il 30,2% la componente rappresentata dai dipendenti del comparto commercio all ingrosso e intermediari del commercio e con il 20,3% quella appartenete al comparto del commercio, manutenzione e riparazione autoveicoli e vendita carburante. A livello provinciale è Ancona ad impegnare il maggior numero di dipendenti nel settore commercio: le unità costituiscono infatti il 35% circa del totale regionale. Macerata è invece la provincia la cui incidenza percentuale degli occupati dipendenti nel commercio sul totale regionale è più bassa (20,5%), preceduta da Pesaro e Urbino (22,4%) ed Ascoli Piceno (22,1%). Gli occupati in esame rappresentano il 12,1% del totale dei lavoratori dipendenti del settore registrati nel Centro Italia e il 2,6% sul totale del Paese. 3 Si tratta delle seguenti branche: la n.50 (commercio, manutenzione e riparazione automotoveicoli e vendita carburanti), la n.51 (commercio all ingrosso ed intermediari del commercio), la n.52 (commercio al dettaglio e riparazione di beni personali per la casa). 26
27 L occupazione indipendente con 45 mila 796 unità (46,3% del totale occupati nel commercio) assorbe il 2,9% del complesso della categoria registrato a livello nazionale ed il 13,4% di quello regionale. Rispetto ai valori analizzati per la forza lavoro dipendente quelli inerenti l occupazione indipendente hanno un incidenza leggermente superiore sul territorio nazionale e del centro Italia. Anche per gli indipendenti la provincia marchigiana che vanta il maggior numero di occupati è Ancona, con unità, pari al 29,5% del totale regionale, seguita questa volta da Ascoli Piceno (24,2%); seguono nell ordine Pesaro e Urbino (23,3%) e, a breve distanza, Macerata (23,1%) Tabella 1 Totale occupati nelle attività commerciali nelle Marche Anno 2004 Valori assoluti e percentuali % sul totale Valori assoluti Province commercio (sez. G) % sul totale Italia Div.50 Div.51 Div.52 TOT Div.50 Div.51 Div.52 Div.50 Div.51 Div.52 TOT Ancona ,1 28,9 53,0 1,0 0,9 0,8 0,9 Ascoli ,5 30,6 54,9 0,6 0,7 0,6 0,6 Piceno Macerata ,7 27,3 54,1 0,7 0,5 0,6 0,6 Pesaro ,5 24,5 55,0 0,8 0,5 0,6 0,6 Marche ,9 27,9 54,1 3,1 2,6 2,6 2,6 Centro It ,5 26,8 58,6 20,1 19,5 21,8 20,9 Italia ,1 28,7 56,1 100,0 100,0 100,0 100,0 Fonte: Elaborazione Eurispes su dati Ministero delle attività produttive, Osservatorio sul commercio Rispetto alla situazione nazionale, la regione Marche vanta un numero non propriamente esiguo di lavoratori complessivi nel commercio (2,6%) collocandosi su scala nazionale all 11 posto (vedi tabella 7); posizione che viene mantenuta anche relativamente al numero degli occupati dipendenti, che in termini percentuali è del 2,5%. L evoluzione dell ultimo decennio ( ) mostra un aumento degli occupati totali a livello nazionale dell 8,9%: la crescita più evidente ha coinvolto i dipendenti (+28,4%), con conseguente crescita del rapporto dipendenti/occupati totali che passa dal 48,7% al 57,4%. Gli aumenti maggiori si registrano nelle regioni del Sud Italia (Basilicata +47%, Sicilia +46,7% e Abruzzo (+45,9%), mentre quelli inferiori si registrano nel Nord (Trentino A. Adige +16,8%, Valle d Aosta +19,1%, Friuli V. Giulia +19,8%). Le Marche nello stesso arco di tempo vedono crescere il numero degli occupati del 12,2%: l aumento ha riguardato 27
28 esclusivamente la forza lavoro dipendente (+37,7%), in quanto è diminuita del 7,5% la consistenza degli occupati indipendenti. Come già osservato il 53,7% degli occupati nel commercio è rappresentato da forza lavoro dipendente: si tratta di una percentuale molto alta che colloca la regione Marche in decima posizione su scala nazionale (vedi tabella 7). Tabella 2 Occupati dipendenti Anno 2004 Valori assoluti e percentuali % sul totale Valori assoluti Province commercio (sez. G) % sul totale Italia Div.50 Div.51 Div.52 TOT Div.50 Div.51 Div.52 Div.50 Div.51 Div.52 TOT Ancona ,7 29,5 49,8 1,0 0,8 0,8 0,9 Ascoli ,0 35,8 50,2 0,4 0,6 0,5 0,6 Piceno Macerata ,7 31,5 46,8 0,6 0,5 0,5 0,6 Pesaro ,8 24,6 50,6 0,8 0,4 0,6 0,6 Marche ,3 30,2 49,4 2,9 2,4 2,4 2,6 Centro It ,9 28,4 54,7 19,9 18,4 22,1 20,9 Italia ,4 31,7 50,9 100,0 100,0 100,0 100,0 Fonte: Elaborazione Eurispes su dati Ministero delle attività produttive, Osservatorio sul commercio Tabella 3 Occupati indipendenti Anno 2004 Valori assoluti e percentuali % sul totale Valori assoluti Province commercio (sez. G) % sul totale Italia Div.50 Div.51 Div.52 TOT Div.50 Div.51 Div.52 Div.50 Div.51 Div.52 TOT Ancona ,5 28,0 57,5 1,0 1,0 0,8 0,8 Ascoli ,0 25,1 59,8 0,9 0,7 0,7 0,7 Piceno Macerata ,5 22,9 61,6 0,9 0,6 0,6 0,7 Pesaro ,7 24,4 59,9 0,9 0,7 0,6 0,7 Marche ,1 25,3 59,6 3,6 2,9 2,7 2,9 Centro It ,5 24,8 63,7 20,5 21,5 21,6 21,4 Italia ,0 24,8 63,2 100,0 100,0 100,0 100,0 Fonte: Elaborazione Eurispes su dati Ministero delle attività produttive, Osservatorio sul commercio 28
29 I dati forniti dal Ministero delle Attività Produttive contemplano anche i redditi da lavoro dipendente: questo aggregato rappresenta il costo sostenuto dai datori di lavoro a titolo di remunerazione dell attività prestata alle proprie dipendenze dai lavoratori sia manuali che intellettuali. I redditi da lavoro dipendente sono composti dalle retribuzioni lorde e dai contributi sociali 4. Si può osservare che nel 2004 i redditi da lavoro dipendente si attestano nelle Marche su un valore di 1 milione 316 mila euro e cioè su un importo medio di euro per dipendente, ( euro è la media registrata nel Centro-Nord Italia). L incidenza del reddito da lavoro dipendente nel settore commercio nella regione è del 2,3% sul totale Italia (vedi tabella 7): si rileva anche in questo caso una posizione intermedia delle Marche su scala nazionale. Tabella 4 Redditi da lavoro dipendente Anno 2004 Valori assoluti e percentuali % sul totale Valori assoluti Province commercio (sez. G) % sul totale Italia Div.50 Div.51 Div.52 TOT Div.50 Div.51 Div.52 Div.50 Div.51 Div.52 TOT Ancona ,8 34,7 46,5 1,0 0,7 0,8 0,8 Ascoli Piceno ,7 41,2 45,1 0,5 0,6 0,5 0,6 Macerata ,9 36,4 44,7 0,6 0,5 0,5 0,5 Pesaro ,0 30,2 47,8 0,7 0,4 0,5 0,5 Marche ,3 35,7 46,1 2,8 2,2 2,3 2,3 Fonte: Elaborazione Eurispes su dati Ministero delle attività produttive, Osservatorio sul commercio Il valore aggiunto ai prezzi di base, derivante dalla somma delle remunerazioni spettanti ai partecipanti al processo produttivo (reddito da lavoro dipendente, redditi di puro lavoro degli indipendenti e redditi da capitale e da impresa vari), compreso l ammortamento, è, invece, un aggregato che permette di 4 Le retribuzioni lorde comprendono i salari, gli stipendi e le competenze accessorie, al lordo delle trattenute erariali e previdenziali, corrisposti ai lavoratori dipendenti; gli oneri sociali comprendono i contributi sociali effettivi (a carico dei datori di lavoro e dei lavoratori) e i contributi sociali figurativi, ossia gli esborsi effettuati direttamente dai datori di lavoro al fine di garantire ai propri dipendenti il godimento di prestazioni sociali (malattia, invalidità, assegni familiari, ecc.). 29
30 misurare la capacità del settore commercio di creare, con le proprie risorse interne, nuova e maggiore ricchezza rispetto ai fattori produttivi acquistati dai terzi e consumati. I redditi da lavoro complessivi, corrispondenti alla somma dei redditi realmente conseguiti dai lavoratori dipendenti e di quelli assegnabili agli indipendenti, costituiscono la quota di gran lunga più elevata del valore aggiunto. Un aliquota più contenuta è invece il reddito da capitale d impresa, per via della grande quantità di imprese commerciali di piccole dimensioni. Il valore aggiunto ai prezzi di base dell intero settore commerciale nel 2004 risulta pari a 3 milioni 790 mila euro; l aggregato non presenta particolari discrepanze rispetto ai livelli di occupazione (totale e alle dipendenze), tuttavia il differenziale di produttività 5, pari a euro per occupato si caratterizza per un minor livello di produttività rispetto al dato nazionale, che è di euro, e del Centro-Nord Italia, che è di euro. Il dato potrebbe risentire l influenza di un denominatore nel quale confluiscono quote di lavoratori irregolari e di sottoccupati. Il maggior livello di produttività a livello provinciale è raggiunto da Ascoli Piceno, con euro ad occupato, a cui segue in ordine decrescente: Macerata con euro ad occupato, Pesaro e Urbino con euro e, fanalino di coda, Ancona con euro ad occupato. Tabella 5 Valore aggiunto ai prezzi di base Anno 2004 Valori assoluti e percentuali % sul totale Valori assoluti % sul totale Italia Province commercio (sez. G) Div.50 Div.51 Div.52 TOT Div.50 Div.51 Div.52 Div.50 Div.51 Div.52 TOT Ancona ,4 38,4 43,2 0,9 0,7 0,8 0,8 Ascoli Piceno ,9 41,1 43,0 0,6 0,7 0,6 0,6 Macerata ,5 36,0 45,6 0,6 0,5 0,5 0,5 Pesaro ,8 34,4 44,8 0,7 0,4 0,5 0,5 Marche ,3 37,7 44,0 2,7 2,3 2,5 2,4 Centro Italia ,8 37,0 47,2 20,2 19,4 22,4 20,9 Italia ,3 39,9 43,8 100,0 100,0 100,0 100,0 Fonte: Elaborazione Eurispes su dati Ministero delle attività produttive, Osservatorio sul commercio 5 Il differenziale di produttività è dato dal rapporto tra il valore aggiunto e il corrispondente numero di occupati. 30
31 Un altro indicatore importante è quello che ci fornisce il dato relativo al costo del lavoro per unità di prodotto 6. Dalla tabella sottostante emerge un valore sostanzialmente alto raggiunto dalla regione Marche, con coefficiente superiore al 64%, confermandosi fra le regioni con il costo del lavoro per unità di prodotto più alto, al pari dell Emilia Romagna, superate solo dalla Lombardia (il cui coefficiente è del 69,9%). Difatti il valore è al di sopra della media del Centro Italia, che è del 63,4% e dell intero Paese, che raggiunge il 63,5%. Tabella 6 Rapporto % tra valore aggiunto per addetto e reddito da lavoro dipendente Anno 2004 Valori in migliaia di euro Province Valore aggiunto per addetto in migliaia di euro (1) Redditi da lavoro dipendente per dipendente in migliaia di euro (2) Rapporto (2)/(1) in % Div.50 Div.51 Div.52 TOT Div.50 Div.51 Div.52 TOT Div.50 Div.51 Div.52 TOT Ancona 21,9 28,4 22,5 24,2 37,8 49,5 30,3 37,2 58,0 57,4 74,3 64,9 Ascoli Piceno 26,1 30,8 24,1 26,8 47,5 58,2 34,0 43,4 55,0 52,9 70,7 61,7 Macerata 21,9 29,0 24,0 25,2 37,1 49,5 31,6 37,5 59,1 58,6 76,0 67,0 Pesaro 20,8 28,8 22,2 23,5 36,1 49,9 28,9 35,5 57,6 57,8 76,8 66,1 Marche 22,3 29,3 23,1 24,8 39,0 51,8 31,2 38,3 57,1 56,5 74,1 64,7 Centro Italia 24,1 30,5 24,6 26,2 44,9 57,0 33,2 41,3 53,7 53,4 74,0 63,4 Italia 23,3 32,0 23,8 26,3 44,6 57,5 32,4 41,4 52,2 55,7 73,6 63,5 Fonte: Elaborazione Eurispes su dati Ministero delle attività produttive, Osservatorio sul commercio Il reddito da lavoro dipendente incide sul valore aggiunto del 34,7%, valore che è fra i più elevati d Italia, difatti, le Marche risultano in ottava posizione. 6 Tale indicatore è il risultato del rapporto fra il reddito da lavoro per dipendente e il valore aggiunto per addetto. 31
32 Tabella 7 Totale occupati, valore aggiunto e redditi da lavoro dipendente del settore commercio per Regione Anno 2004 Valori percentuali (Italia=100) Regioni Occupati totali Occupazione Occupati dipendenti Valore aggiunto Redditi Reddito da Lavoro Dipendente % sul totale Italia (migliaia di euro) % dip. sul totale occupati % R.L.D.* sul Valore aggiunto Piemonte 8,1 7,6 8,6 7,7 53,8 32,9 Valle d Aosta 0,2 0,2 0,2 0,2 50,9 35,3 Lombardia 18,3 21,4 20,6 26,4 66,9 46,8 Trentino A. Adige 1,7 2,1 1,9 2,2 69,3 43,5 Veneto 8,7 8,9 9,8 9,1 58,8 34,0 Friuli V. Giulia 2,1 2,3 2,2 2,3 64,1 38,9 Liguria 3,1 3,2 3,1 3,1 59,1 36,7 Emilia Romagna 8,3 8,8 8,6 9,2 60,4 38,9 Toscana 7,4 7,3 7,4 7,3 56,9 35,7 Umbria 1,5 1,4 1,4 1,3 54,6 34,1 Marche 2,6 2,5 2,4 2,3 53,7 34,7 Lazio 9,4 9,3 9,6 9,5 56,9 36,2 Abruzzo 2,2 1,9 1,9 1,6 49,2 30,6 Molise 0,4 0,3 0,3 0,2 45,3 23,4 Campania 7,5 6,7 6,5 5,3 51,0 29,6 Puglia 5,9 5,0 4,9 3,6 48,3 26,7 Basilicata 0,7 0,6 0,6 0,4 52,3 26,1 Calabria 2,7 2,3 2,4 1,7 48,2 25,5 Sicilia 6,7 6,0 5,5 4,6 51,4 30,9 Sardegna 2,6 2,4 2,2 1,9 53,6 31,2 Nord Italia 50,5 54,4 54,8 60,2 61,8 40,1 Centro Italia 20,9 20,5 20,9 20,4 56,3 35,7 Sud Italia 19,3 16,7 16,6 12,8 49,5 28,0 Isole 9,3 8,4 7,7 6,6 52,0 31,0 Italia 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 * Reddito da lavoro dipendente Fonte: Elaborazione Eurispes su dati Ministero delle attività produttive, Osservatorio sul commercio 32
33 I consumi delle famiglie A seguito dell analisi sull andamento annuale delle vendite al dettaglio per le diverse tipologie di esercizi commerciali sono stati esaminati i dati relativi ai consumi delle famiglie ; l aggregato in questione comprende tutte le spese per il consumo di beni e servizi, ad esclusione dell acquisto di immobili (abitazioni) effettuate nel territorio regionale dalle persone che vi risiedono stabilmente o vi soggiornano per motivi di lavoro, turistici ed altro; sono naturalmente escluse le spese che i marchigiani sostengono in altre province o all estero 7. I dati oggetto di valutazione sono forniti dall Istat e riguardano: Beni: Alimentari ed affini Vestiario, calzature e pellicceria Mobili, elettrodomestici e spese varie per la casa Altri prodotti (mezzi di trasporto, benzina, libri, giornali, prodotti farmaceutici, ecc.). Servizi: Canoni delle abitazioni, spese per cure mediche, spettacoli, servizi alberghieri, turistici, ecc. I vari raggruppamenti sopra considerati all interno di ciascuna provincia tengono conto del numero di punti vendita al dettaglio e di una serie di altre variabili, quali ad esempio: Spese per l acquisto di tabacchi Consumo di energia elettrica per usi domestici Contratti di locazione per la casa Raccolta di rifiuti solidi e urbani Immatricolazione di vetture, motocicli Vendite di benzina e carburanti per auto Spese per sport, iniziative culturali, ecc. Giornate di degenza negli istituti di cura Premi assicurazione vita e RCA pagati 7 Esso non coincide con il valore delle vendite che formano oggetto della precedente analisi, in quanto queste ultime oltre al comparto dei servizi, escludono alcune categorie di beni di consumo, come tabacchi, mezzi di trasporto, acquisti presso gli ambulanti, beni usati. 33
34 Nel 2004 i consumi interni delle famiglie sono stimabili in milioni di euro, la cui entità a livello territoriale è il risultato di svariati fattori, tra i quali, oltre all ammontare della popolazione residente, il tenore di vita, il livello dei prezzi, i trasferimenti ricevuti e il peso della componente turistica. A livello provinciale si riscontra come l entità dei consumi dipenda in maniera coerente dalla consistenza della popolazione residente, per cui al primo posto s incontra la provincia di Ancona (6.943 milioni di euro), seguita in ordine decrescente da Pesaro e Urbino (5.196 milioni di euro), Ascoli Piceno (4.993 milioni di euro) e Macerata (4.240 milioni di euro). Interessanti sono le percentuali di composizione dei consumi tra beni e servizi: la quota dei beni sul totale dei consumi, che è pari al 52,2%, supera di un punto percentuale la media nazionale (51,1%) e di quasi tre il valore del Centro Italia (48,9%). Un andamento dei consumi che coincide con i dati rilevati per il Piemonte (i cui termini di confronto fra popolazione residente tuttavia non reggono il paragone) e piuttosto in linea con quelli delle regioni Umbria (52,3%) ed Abruzzo (53,2%). Conseguentemente le spese assorbite dai servizi (47,8%) sono inferiori al dato nazionale (48,9%) e a quello del centro Italia (50,4%). La regione Marche segue una tendenza opposta a quella che si evince nelle regioni del Centro-Nord Italia, ossia l acquisto per i beni di consumo in generale assorbe la quota maggiore dei consumi familiari, rispetto a quella destinata alla fruizione di servizi, analogamente a quanto si rileva nel Sud Italia 8. Dal raffronto della composizione di spesa dal 1995 al 2004 si riscontra un aumento dei consumi per i servizi: basti pensare che a livello nazionale esso nel decennio considerato è passato dal 43,9% al 48,9% del totale dei consumi. Stessa dinamica per la regione Marche in cui l orientamento al consumo dei servizi vede un incremento di quasi cinque punti percentuali, passando dal 43% al 47,8%, segno di una società che cambia, migliora lo stato di benessere e fruisce di maggiori servizi. A livello provinciale la ripartizione dei consumi non rileva particolari differenze: la provincia che spende di più in beni è Ancona (52,8%), seguita questa volta da Macerata (52,2%). 8 Secondo la <<legge di Engel >> al crescere del livello del reddito cresce anche la quota dei consumi destinata ai servizi; il fenomeno è quello che si riscontra in diverse aree del Nord Italia dove l aliquota in termini di spese per i servizi ammonta al 51,1%. Il valore nelle regioni del Centro scende al 50,4% mostrando una lieve variazione, mentre nelle aree del Sud diminuisce ulteriormente scendendo al 43,0%. L Italia insulare mostra la stessa tendenza con il 44,5%. 34
35 Minore differenza fra le spese per i beni e quelle per i servizi si rilevano nelle province di Pesaro e Urbino ed Ascoli Piceno. Scendendo nel dettaglio dei consumi per i beni è evidente che la spesa per gli alimenti sia la più rilevante (16,5%), seguita da vestiario in generale (9,6%), mobili ed elettrodomestici (8,7%). Gli altri prodotti occupano una parte consistente della spesa (17,4%) semplicemente perché la voce comprende tutti quei beni esclusi dalle precedenti voci (mezzi di trasporto, benzina, libri, giornali, prodotti farmaceutici, ecc.). La composizione della spesa per i beni a livello provinciale mostra delle dinamiche diverse: Ascoli Piceno spende più per gli alimenti (17,3%), ad Ancona e a Macerata è maggiore l incidenza degli altri prodotti (rispettivamente del 18,8% e del 17,6%) sui consumi alimentari (sempre rispettivamente del 15,7% e del 16,8%) mentre a Pesaro e Urbino le spese per le due tipologie quasi si equiparano (16,8% per gli altri prodotti e 16,5% per gli alimenti). Un aspetto importante da considerare è che comunque le spese delle famiglie per generi alimentari e bevande comprendono soltanto i consumi domestici: questo significa che ne rimangono escluse tutte le consumazioni fuori casa. Quest ultimo tipo di spesa fa parte integrante del settore terziario (come anche le spese relative alla ricettività alberghiera) pertanto è da annoverare fra i servizi. 35
36 Tabella 1 Spesa delle famiglie Anno 2004 Milioni di euro correnti Province Alimentari Spesa delle famiglie per prodotti commercializzati Vestiario, Calzature e pellicceria Mobili elettrodomestici e spese varie per la casa Altri prodotti Totale Spese per servizi Totale spesa delle famiglie Ancona 1.091,7 657,1 606, , , , ,1 Ascoli Piceno 862,1 492,5 431,4 802, , , ,8 Macerata 712,6 412,5 366,1 744, , , ,0 Pesaro 858,7 493,8 446,9 872, , , ,4 Totale Marche 3.525, , , , , , ,3 Centro Italia , , , , , , ,5 Italia , , , , , , ,7 Fonte: Elaborazione Eurispes su dati Ministero delle attività produttive, Osservatorio sul commercio 36
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