DISTRETTO CULTURALE LE REGGE DEI GONZAGA GONZAGA HERITAGE RETE D IMPRESE A SOSTEGNO DEI COMUNI COLPITI DAL TERREMOTO

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1 REGGE DISTRETTO CULTURALE LE REGGE DEI GONZAGA PATRIZIO ROVERSI GONZAGA PER CASO CANTIERI APERTI DENTRO IL RESTAURO GONZAGA HERITAGE D IMPRESE A SOSTEGNO DEI COMUNI COLPITI DAL TERREMOTO GUSTO E ARTE ANDREA JORI E LA NASCITA DEL LOGO DEL DISTRETTO I QUATTORDICI DELLA MANTOVA, SABBIONETA, BOZZOLO, CASTEL D ARIO, COMMESSAGGIO, GAZZUOLO, MARMIROLO, MOTTEGGIANA, REDONDESCO, REVERE, RIVAROLO MANTOVANO, RONCOFERRARO, SAN MARTINO ALL ARGINE, VILLIMPENTA

2 SOMMARIO 4 I GONZAGA, FIL ROUGE DEL DISTRETTO 5 RELAZIONE SULLA RENDICONTAZIONE 6 INTERVISTA A FRANCESCA ZALTIERI 7 PATRIZIO ROVERSI, GONZAGA PER CASO 11 IL CENTRO DEL GUSTO 12 EDITORIA 14 IL GUSTO E L ARTE DI ANDREA JORI 16 RELAZIONI TRA I GONZAGA ED I PAPI 18 MASTER TARGATO REGGE DEI GONZAGA 19 MANTOVA, PATRIMONIO UNESCO 20 MANTOVA 24 SABBIONETA 29 BOZZOLO 33 CASTEL D ARIO 37 COMMESSAGGIO 41 GAZZUOLO 45 MARMIROLO 49 MOTTEGGIANA 53 REDONDESCO 57 REVERE 61 RIVAROLO MANTOVANO 65 RONCOFERRARO 69 SAN MARTINO DALL ARGINE 74 VILLIMPENTA 76 CANTIERI APERTI 77 RISCHIO CROLLO, REGGIA DI FANCELLI 80 GONZAGA HERITAGE REGGE Mantova, agosto 2012 Editore DISTRETTO CULTURALE ASSOCIAZIONE LE REGGE DEI GONZAGA Sede legale VIA ROMA 39 Sede operativa Largo XXIV Maggio Mantova Tel. 0376/ Ð F ax 0376/ Responsabile editoriale ALESSANDRO TANASSI Progetto grafico FABRIZIO DE VINCENZI Stampato da Pixartprinting srl Via I Maggio Quarto dõ Altino (VE) ASSOCIAZIONE DISTRETTO CULTURALE SOCI COMUNE DI BOZZOLO, COMUNE DI CASTEL D ARIO, COMUNE DI COMMESSAGGIO, COMUNE DI GAZ- ZUOLO, COMUNE DI MANTOVA, COMUNE DI MAR- MIROLO, COMUNE DI MOTTEGGIANA, COMUNE DI REDONDESCO, COMUNE DI REVERE, COMUNE DI RIVAROLO MANTOVANO, COMUNE DI RONCOFER- RARO, COMUNE DI SABBIONETA, COMUNE DI SAN MARTINO DALL ARGINE, COMUNE DI VILLIMPENTA, PROVINCIA DI MANTOVA E CAMERA DI COMMERCIO DI MANTOVA PARTNER E FINANZIATORI CONFINDUSTRIA MANTOVA, CONSORZIO AGRITURI- STICO MANTOVANO, POLITECNICO DI MILANO, RE- GIONE LOMBARDIA, ASSOCIAZIONE SEGNI D INFAN- ZIA E ASSOCIAZIONE STRADA DEL TARTUFO COLLABORAZIONI UNIVERSITA EUROPEA DI ROMA E UFFICIO UNESCO MANTOVA-SABBIONETA CONSIGLIO DIRETTIVO NICOLA SODANO Presidente Comune di Mantova FRANCESCA ZALTIERI Vice Presidente Provincia di Mantova ALESSIO RENOLDI Consigliere Comune di San Martino dall Argine GIOVANNI SARTORI Consigliere Comune di Sabbioneta ARMANDO TRAZZI Consigliere Comune di Roncoferraro LO STAFF ELENA AIELLO Direttore eaiello@reggedeigonzaga.it ALESSANDRA DEMONTE Coordinamento editoriale ademonte@reggedeigonzaga.it ELENA FROLDI PAGANINI Coordinamento Rete Regge efroldipaganini@reggedeigonzaga.it ALESSANDRO TANASSI Responsabile comunicazione e Ufficio Stampa atanassi@reggedeigonzaga.it CARMELITA TRENTINI Referente amministrativa e monitoraggio ctrentini@reggedeigonzaga.it

3 UNA POSSIBILITA PER IL TERRITORIO, UN BRAND PER IL TURISMO IL SALUTO DI NICOLA SODANO, PRESIDENTE DEL DISTRETTO CULTURALE DEI GONZAGA Il Distretto Culturale Le Regge dei Gonzaga costituisce un occasione fondamentale per il nostro territorio, così denso di emergenze e retaggi della civiltà gonzaghesca, per realizzare ciò che si teorizzava da anni, e che non aveva ancora trovato una via concreta di realizzazione. Ci consente di fare sviluppo, puntando su una fondamentale materia prima che da noi abbonda più di ogni altra: la storia e la cultura. Fondamentale è stato lo stimolo proveniente da Fondazione Cariplo, che con il Progetto Distretti culturali ha inteso proporre un nuovo modo di lavorare per valorizzare il patrimonio culturale e promuovere lo sviluppo economico in Lombardia. L investimento complessivo del Distretto Le Regge dei Gonzaga ammonta a circa 7 milioni di euro, con un cofinanziamento di Fondazione Cariplo pari a ,00 euro: ma non è questo il dato di maggiore rilievo. Il Distretto Le Regge dei Gonzaga, per la prima volta unisce enti di diversa natura e valenza (enti pubblici, imprese, università, associazioni culturali...) attorno ad un unico progetto di sviluppo di lungo termine. Il percorso per arrivare all avvio del Distretto è stato lungo. L elaborazione di uno studio di fattibilità risale al ; all approvazione da parte di Fondazione Cariplo (luglio 2010), ha fatto seguito una fase intensa di consolidamento del partenariato e delle idee progettuali, la costituzione dell organismo di governance (Associazione Distretto Culturale Le Regge dei Gonzaga) con l insediamento dei suoi organi e la sua dotazione di un qualificato staff. Confermare nel 2011, dopo cambi amministrativi e un mutato contesto socio-economico generale, un impianto progettuale ideato pre-crisi, è stata prova di coraggio e di maturità da parte di tutti gli enti aderenti, e mi riferisco in particolare ai Comuni più piccoli, che hanno deciso di continuare a credere e investire per il futuro, in un ambito che ha subito tagli, vincoli e mortificazioni, quale quello della valorizzazione dei beni culturali. L Associazione comprende 14 Comuni (per un totale di circa abitanti) oltre a Provincia di Mantova e Camera di Commercio. L operatività dell Associazione, nel 2012, sta già dando ottimi risultati. E stato avviato quello che diventerà lo snodo tra ricerca e sviluppo, alta formazione, tutela dei beni storico-architettonici e qualità delle imprese della conservazione: il Centro di Competenza per la Conservazione Preventiva e Programmata presso il Politecnico di Milano Polo Regionale di Mantova (partner fondamentale del Distretto) ed è stata organizzata la prima edizione del relativo Master di secondo Livello. Sempre su questo versante è stata avviata, con Confindustria Mantova, l innovativa esperienza di Rete d imprese denominata Gonzaga Heritage. Con l Università Europea di Roma è partita una poderosa attività di classificazione e messa a sistema di beni Gonzagheschi, materiali e immateriali, ad oggi ancora non sistematizzata, quale base fondamentale di conoscenza per qualunque futuro intervento di valorizzazione. Cantieri per il recupero e la conservazione di singoli beni sono stati aperti, alcuni conclusi. Senza contare l attività di programmazione di eventi culturali ed enogastronomici che animeranno il territorio nelle prossime stagioni, di comunicazione e promozione del Distretto e ultima, ma non meno impegnativa, quella di gestione, monitoraggio e di rendicontazione della spesa. Come si vede programmazione, prevenzione e collaborazione sono le parole chiave che segnano un salto culturale da parte degli attori del Distretto, innanzi tutto nel concepire le risorse culturali (come risorse, appunto) e nell approcciarsi ad esse come materie prime di politiche di sviluppo. C è da sperare che presto Le Regge dei Gonzaga diventi un brand conosciuto e riconosciuto, una destinazione attrattiva per i visitatori, un elemento d orgoglio consapevole per gli abitanti, ma anche un territorio da prendere a modello, per le politiche lungimiranti. Molto resta da fare per completare il progetto concordato con Cariplo e, soprattutto, per far sì che successivamente (al 2013) il Distretto Culturale possa camminare sulle proprie gambe. Lo spirito di collaborazione in seno al Consiglio Direttivo, la professionalità dello staff, la partecipazione attenta degli amministratori dei Comuni aderenti e l interesse di tutti i partner, sono certamente buona premessa per la prosecuzione di ciò che come ho sempre sostenuto non è un progetto, ma un processo a lungo termine. Distretto Culturale LE REGGE DEI GONZAGA REGGE 1

4 IL PROGETTO DISTRETTI CULTURALI DI FONDAZIONE CARIPLO Il progetto Distretti culturali nasce da un idea di Fondazione Cariplo per integrare la valorizzazione del patrimonio culturale con una più generale strategia di sviluppo del territorio. Si tratta di un iniziativa unica in Italia per complessità, durata e dimensioni, che prevede un piano pluriennale di interventi in sei aree geografiche della Regione Lombardia finalizzato a: - ampliare il raggio d azione del settore culturale verso le filiere economiche ad esso legate; - migliorare i processi di governance del patrimonio culturale sui territori; - sviluppare condizioni di sostenibilità economico-finanziaria nella gestione dei beni culturali; - incrementare le competenze dei soggetti locali nella conservazione, valorizzazione e gestione dei beni culturali. Nella fase di avvio, Fondazione Cariplo ha cofinanziato studi di fattibilità operativa in tutta la regione, accompagnando i soggetti dei territori nel mettere a punto sistemi di governance e valorizzazione dei beni culturali in linea con le caratteristiche dei diversi contesti. In seguito la Fondazione ha selezionato e approvato sei progetti di distretto, assegnando a ciascuno un contributo economico per il triennio di avviamento a fronte di un sostegno di valore pari o superiore garantito da altri attori locali. L investimento totale per la realizzazione del progetto, al quale Fondazione Cariplo ha assegnato un contribuito di oltre 20 milioni di euro, ammonta a 65 milioni di euro. Trattandosi di un progetto molto ambizioso, che occupa un arco temporale pluriennale, da un lato Fondazione Cariplo continua ad affiancare i territori con azioni di supporto tecnico, monitoraggio e comunicazione, dall altro ha disposto una attenta analisi e valutazione di processi e risultati al fine di studiarne le condizioni di replicabilità e diffusione.

5 Il Distretto culturale Le Regge dei Gonzaga Il Progetto Distretti culturali, ha dato origine a 6 Distretti culturali: Distretto culturale di Valle Camonica, Distretto culturale dell Oltrepò Mantovano per l Innovazione l Unicità e lo Sviluppo DOMInUS, Distretto culturale della Provincia di Cremona, Distretto Culturale Evoluto della Provincia di Monza e Brianza, Distretto Culturale della Valtellina, Distretto culturale Le Regge dei Gonzaga. Le Regge dei Gonzaga, uno dei due distretti della provincia di Mantova, è un progetto che raccoglie l eredità del casato nobiliare che ha dominato su Mantova e sul suo territorio lungo l arco di quattro secoli, imprimendo una traccia indelebile nell architettura, nella cultura e nelle tradizioni del luogo. Nel segno della raffinatezza artistica e del gusto per la convivialità che hanno contraddistinto l epoca gonzaghesca, le attività del Distretto si incentrano su tre ambiti strategici: - qualificare il sistema della conservazione attraverso la diffusione di strumenti e procedure innovative con il coinvolgimento non solo di enti territoriali e università, ma anche dei ceti professionali e delle imprese del settore; - sviluppare la rete del gusto e della produzione agroalimentare, degli agriturismi e della ristorazione d eccellenza come elemento distintivo dell identità locale; - integrare le attività sulle Regge dei Gonzaga con il Piano di gestione del sito Unesco Mantova e Sabbioneta. Il Distretto culturale Le Regge dei Gonzaga ha come ente capofila l Associazione Regge dei Gonzaga e coinvolge diversi soggetti pubblici e privati del territorio. Il valore complessivo del Distretto è di 7 milioni di euro, ed il contributo di Fondazione Cariplo è di 3,45 milioni di euro. REGGE 3

6 I GONZAGA, FIL ROUGE DEL DISTRETTO TRA MONUMENTI ED ENOGASTRONOMIA ELENA AIELLO, DIRETTORE DEL DISTRETTO Non è cosa semplice dare una definizione di Distretto Culturale: si tratta, innanzitutto, di un sistema organizzato, territorialmente delimitato, di relazioni, caratterizzato dall integrazione del processo di valorizzazione delle risorse culturali, sia materiali che immateriali, con il sistema delle infrastrutture che ne assicurano la fruibilità, delle organizzazioni che erogano servizi e con gli altri settori produttivi connessi. Fondazione Cariplo ha finanziato nell ambito della Regione Lombardia 6 distretti culturali; il Distretto Le Regge dei Gonzaga, a differenza degli altri, è tematico e non territoriale. Se si provasse, infatti, a tracciare una linea immaginaria che unisse i quattordici Comuni facenti parte de Le Regge, ne verrebbe fuori un confine estremamente frammentato (da Mantova a Sabbioneta, da Bozzolo a Revere, da Motteggiana a Castel d Ario, da Roncoferraro e S. Martino dall Argine, Commessaggio ecc ) ; ciò che in realtà accomuna le Amministrazioni Comunali socie è un patrimonio storico architettonico, una cultura enogastronomica e turistica, un eredità in senso lato, risalenti ai Gonzaga. Gli obiettivi e i risultati che si pone il Distretto Culturale Le Regge dei Gonzaga prevedono l adozione di un modello di governance in grado di sostenere le esigenze di coordinamento degli attori a vario titolo coinvolti. L integrazione che il Distretto Culturale intende perseguire nell ambito della conoscenza, conservazione preventiva e programmata e valorizzazione del patrimonio culturale tangibile comporta, in particolare, la necessità di adottare soluzioni organizzative che determinino fra gli Enti locali aderenti al Distretto uno stretto raccordo e un sistema di relazioni che faciliti la collaborazione, formale e informale, e la circolazione di buone pratiche, soprattutto in favore delle Amministrazioni più piccole, con maggiori carenze di risorse professionali interne. Le attività previste all interno del Distretto possono essere così riassunte: a) attività edili e non su beni di proprietà pubblica, oggetto di specifiche procedure di affidamento realizzate da parte dei soggetti proprietari; b) attività che, per ragioni diverse, sono realizzate attraverso il diretto coinvolgimento di Enti locali partner del Distretto (in primis Provincia e Comune di Mantova), anche mediante l utilizzo di personale e di risorse interne specificamente destinate allo scopo; c) attività che necessitano il ricorso a organizzazioni/professionalità specifiche (nel settore della formazione, della consulenza, ecc.); d) attività che prevedono l attivazione di forme di collaborazione con altri soggetti già attivi sul territorio (università, associazioni di operatori economici, organizzazioni del terzo settore, ecc.); e) attività trasversali, legate alla valorizzazione di reti di offerta culturale, alla realizzazione di eventi a scala territoriale, alla promozione, alla comunicazione, ma anche alla gestione, al controllo, al monitoraggio. Grazie alla formula giuridica scelta, l associazione, viene garantita un ampia rappresentatività di tutti i soggetti coinvolti, attribuendo peraltro uguale peso decisionale tanto al soggetto capofila quanto ai Comuni minori, incrementando in tal modo un più ampio livello di partecipazione sul territorio ai processi decisionali. Il progetto Distretto Culturale Le Regge dei Gonzaga fonda le sue origini su uno studio di fattibilità risalente a circa quattro anni fa. Molte cose sono cambiate, in primis le condizioni di mercato, le sopravvenute ristrettezze degli enti pubblici, alcune demotivazioni, prodotto quasi fisiologico del ritardo tra l approvazione del progetto e il suo reale inizio attività. L azione principale della prima fase di vita del nuovo soggetto Associazione Regge dei Gonzaga è stata quella dell accreditamento e della conquista di fiducia e riconoscimento da parte degli interlocutori progettuali, ovvero dell avvio della governance. Il compito è stato particolarmente delicato rispetto ai referenti che non avevano condiviso tutto il percorso di progettazione e a causa delle tempistiche ormai serrate per la realizzazione delle azioni previste. Farsi conoscere, assicurare credibilità ad un idea progettuale ambiziosa in un contesto di crisi, farsi riconoscere come istituzione giovane ma in grado di gestire un processo complesso e di essere punto di forza e di aggregazione di un sistema vincente: questo è stato soprattutto un investimento umano di contatti, di credibilità ed entusiasmo. Ad oggi, a meno di un anno dall avvio operativo del Distretto, possiamo dire di aver intessuto una buona rete di rapporti con gli Enti pubblici coinvolti nel progetto: Sindaci, Tecnici Comunali, Uffici di Ragioneria, si rivolgono all Associazione certi di trovare risposte, competenza e aiuto nella gestione tecnica e burocratica degli importanti interventi materiali e immateriali che li vedono protagonisti. In questo periodo di tagli, difficoltà finanziarie, scarse possibilità di programmazione, anche i Comuni più virtuosi possono trovare forza nell unione, nella condivisione, nel fare sistema ; è questa la sfida più difficile: superare le partigianerie locali, saper andare oltre i ristretti confini territoriali, riuscire a proporre, nel rispetto dell autonomia e delle specificità delle locali Amministrazioni, un progetto unico, una comune modalità di intenti, un nuovo modo di porsi e di fare cultura. 4 REGGE

7 RENDICONTAZIONE E MONITORAGGIO DEL PROGETTO DISTRETTI CULTURALI LE REGGE DEI GONZAGA: DATI ED AZIONI AL di Carmelita Trentini Il progetto Distretto Culturale le Regge dei Gonzaga s inserisce all interno della programmazione e delle attività di sostegno finanziario alle opere ed al patrimonio culturale dei distretti lombardi che Fondazione Cariplo sostiene economicamente. Allo stanziamento di Fondazione Cariplo si è aggiunto un cofinanziamento da parte degli enti soci del Distretto che ne ha permesso la messa in funzione nel dicembre del 2011 con le attività in esso previste ed approvate. Il progetto prevede un costo totale degli interventi pari ad (come da ultima revisione), a fronte di un cofinanziamento di Fondazione Cariplo di e con una compartecipazione finanziaria degli enti soci (Comune di Mantova, Provincia di Mantova, CCIAA di Mantova, e i vari Comuni aderenti al Distretto) di Alla data del sono stati consegnati e caricati sul sistema di rilevamento di Fondazione Cariplo due step di rendicontazione e di monitoraggio; a seguire il piano di programmazione definito e di seguito indicato /06/ /11/2012 CONSEGNATO 2. 01/12/ /05/2012 CONSEGNATO 3. 01/06/ /11/2012 ATTUALE 4. 01/12/ /05/2013 PROSSIMO La rendicontazione ed il monitoraggio hanno permesso a Fondazione Cariplo di verificare la correttezza delle spese sostenute e conseguentemente di riconoscere la parte Foglio1 COSTO TOTALE COFINANZIA- AZIONE % SUL COSTO FATTURE % SUL COSTO INTERVENTO MENTO CARIPLO Stato Conoscenze , ,00 13,8 0,00 0 Sistema Informativo Regge , , ,00 0 Comunicazione , ,00 59, ,99 3,9 Forma ,00 0, , di cofinanziamento prevista: come tutti i progetti a finanza indiretta/derivata cioè con finanziamenti derivanti da fonti non proprie - prima di poter accedere ai contributi occorre sostenere le spese previste ed approvate, permettendo così l attivazione delle prime erogazioni di contributi, che vanno a beneficio degli enti soci. Al fine di effettuare una corretta attività di rendicontazione il capofila deve raccogliere da tutti i soggetti attuatori i documenti contabili e probatori delle spese effettuate oltre a tutto il materiale inerente il procedimento amministrativo, in un tempo utile prima delle scadenze programmate nei semestri di riferimento. L attività di rendicontazione si sostanzia anche nell attività di controllo e verifica liceità delle pezze giustificative presentate, sia in termini di correttezza dei tempi di spesa sia di merito (intestazione delle fatture, specificazione dell oggetto che deve essere rispondente a quanto previsto nelle varie azioni del progetto, ecc...), avendo il capofila la responsabilità della correttezza formale dei processi amministrativi e contabili nei confronti del finanziatore. Sistema Informativo Regge L attività di monitoraggio si sostanzia invece nella comunicazione, tramite indicatori preordinati, degli stati di avanzamento del progetto, sia per singole azioni che nel suo complesso. Gli indicatori, Mantova anch essi palazzo da inserire con cadenza semestrale, mettono in Te Sabbioneta Palazzo Ducale attività realiz- evidenza la percentuale delle San Martino delzate, le ore impiegate da ogni singola ULA (unità lavorative anno) il personale dedicato, etc. A fronte delle prime attività poste in essere, dall avvio della struttura operativa del distretto, ai cantieri attivati dai Comuni e dunque del lavoro di rendicontazione, Fondazione Cariplo ha validato su ,72 (primo rendiconto) un totale di ,33 sulla base del quale ha erogato il cofinanziamento pari al 50%, per un ammontare ,68. Fondazione Cariplo ha inoltre riconosciuto un anticipo sulle spese da sostenere, di ,47 portando dunque la somma dell erogato complessivo ad oggi a ,15, pari al 12,40% dei fondi da erogare. A seguito della liquidità ricevuta L Associazione Regge dei Gonzaga ha ridistribuito ai soggetti attuatori, sulla base delle spese validate a ciascuno di essi (nella percentuale del 50% o del 30% dei costi sostenuti a seconda di quanto previsto nel Foglio1 progetto), i seguenti importi: SABBIONETA COFINANZIA- Az.7 MENTO ,81 CARIPLO Bozzolo Az ,50 Commessaggio Az ,20 Sabbioneta az ,55 cons. agrituristico az ,00 segni d infanzia az ,70. Di seguito riportiamo lo schema di rilevamento dell ultima rendicontazione che somma il primo step di rendiconto pari a ,72 ed il secondo step pari a ,79 portando il totale del rendicontato al a ,51 su cui si attende la seconda tranche di contributi. COSTO TOTALE AZIONE % SUL COSTO FATTURE % SUL COSTO INTERVENTO Stato Conoscenze , ,00 13,8 0, , , ,00 0 Comunicazione , ,00 59, ,99 3,9 Forma ,00 0, , Governance , ,00 59, ,27 26,1 l Argine Chiesa Castello Bozzolo Mura Gonzaghesche Commessaggio Torrazzo Sabbioneta Cità Murata Revere Palazzo Ducale Moteggiana Villa Ghirardina Centro Competenze Conservazione Preventiva , ,00 49,3 0, , , ,98 36, , , , , , ,13 29, , ,00 49, ,00 57, , , ,34 39, , , ,92 80, , , , , ,00 49, ,61 27,5 Rete D imprese , ,00 31, ,90 37,5 Governance , ,00 59, ,27 26,1 Mantova palazzo Te Sabbioneta Palazzo Ducale San Martino dell Argine Chiesa Castello Bozzolo Mura Gonzaghesche Commessaggio Torrazzo Sabbioneta Cità Murata Revere Palazzo Ducale Moteggiana Villa Ghirardina Centro Competenze Conservazione Preventiva , ,00 49,3 0, , , ,98 36, , , , , , ,13 29, , ,00 49, ,00 57, , , ,34 39, , , ,92 80, , , , , ,00 49, ,61 27,5 Rete D imprese , ,00 31, ,90 37,5 Formazione conservazione programmata , ,00 68, ,86 10,7 Cantieri Aperti , , ,00 0 Centro del Gusto, Rete Gusto , ,00 35, ,93 25,4 Formazione conservazione programmata Formazione Laboratori Gusto per , , ,00 0,00 Foglio , , l infanzia Animazione Laboratori per Palazzi l infanzia e Ville dei Animazione Gonzaga Palazzi Concorso e Ville dei per Gonzaga le scuole Concorso per le scuole , ,00 68, ,86 10,7 Cantieri Aperti , , ,00 0 Centro del Gusto, Rete Gusto Bus, Bike & Boat , ,00 35, ,93 25, ,00 0,00 Foglio1 0 0, , , , , ,00 64,4 0,00 0 Pagina , , , ,00 64,4 23,9 0,00 0, , ,00 23,9 0,00 0 Totale , ,00 49, ,51 25,8 Totale , ,00 49, ,51 25,8 REGGE 5

8 TESORO NASCOSTO DELLA PROVINCIA DI MANTOVA INTERVISTA A FRANCESCA ZALTIERI Assessore alla Cultura della Provincia di Mantova PerchŽ la Provincia ha deciso di aderire al Distretto Culturale? La Provincia ha deciso di aderire al distretto culturale perché rappresenta una opportunità importante di valorizzazione del nostro grande patrimonio culturale. Infatti la progettualità del distretto integra la valorizzazione del patrimonio monumentale e artistico con azioni immateriali e azioni strettamente connesse ai vari settori della vita del distretto. Quello del distretto insomma è un modello progettuale innovativo e lungimirante che al di là del finanziamento dota i nostri territori di un now how di metodo di lavoro e di relazioni che si costituiscono come un grande patrimonio anche per il futuro. Qual l a peculiaritˆ/ attrazione della Provincia mantovana? La Provincia ha la funzione essenziale di promuovere e coordinare il grande tema che unisce il distretto che è appunto distretto tematico, che è quello dei Gonzaga Pertanto ritiene di poter mettere a disposizione del distretto un patrimonio di relazioni e conoscenze che possono aiutare la messa a sistema delle azioni del distretto. L ente Provincia ritiene di poter avere anche la funzione di collegamento tra i due distretti culturali presenti sul territorio mantovano finanziati da Cariplo Regge dei Gonzaga e Dominus. A questo proposito con l importante contributo anche della Camera di Commercio è stato stipulato un protocollo d intesa fra i due distretti e Provincia sul tema del gusto che ha un rilievo fondamentale nella terra mantovana. Quali le attivitˆ materiali non realizzate o da realizzare con Le Regge dei Gonzaga? La Provincia soprattutto entra in gioco con gli interventi di tipo immateriale quali quelli relativi agli eventi culturali e alla promozione e comunicazione del Distretto. A questo proposito di particolare rilievo è il dvd in fase di elaborazione in cui le Regge dei Gonzaga verranno presentate e raccontate in modo ameno e accattivante da Patrizio Roversi, già da tempo in tour nella nostra provincia. Il dvd sarà distribuito su tutto il territorio mantovano e molto probabilmente accederà anche alle tv generaliste. Questa è solo una esemplare azione di promozione che è centrale nella progettualità del Distretto in quanto il nostro patrimonio ha assoluta necessità di visibilità. Questo non solo per finalità turistiche, che riteniamo avere un peso economico anche importante ma anche al fine di consolidare la consapevolezza delle comunità sulla ricchezza del nostro territorio. Come giudica fino ad oggi l esperienza del Distretto, e cosa si aspetta in futuro? Giudico molto positivo il lavoro relativo alla acquisizione di un metodo appunto di lavoro che vede nell azione di rete un tema centrale. Si può dire che è veramente un work in progress soprattutto relativo alle azioni immateriali che è portatore di un albore importante al di là degli esiti delle singole azioni. Ritengo che sarà ciò che permarrà fortemente anche alla conclusione del progetto. Naturalmente di grande importanza sono anche le azioni materiali di restauro e conservazione programmata che vedono il nostro patrimonio rinascere con rinnovata bellezza e funzionalità. Come definirebbe in una frase la provincia di Mantova? Definirei la provincia di Mantova un tesoro nascosto: un giacimento di bellezze, di storia, di relazioni e di sapori inimitabili. Il Direttore del Distretto, Elena Aiello (a sinistra), il Direttore Generale della Provincia di Mantova, Gianni Petterlini (al centro) ed il Presidente della Provincia di Mantova, Alessandro Pastacci (a destra) 6 REGGE Nel maggio 2012 è stato firmato dai Distretti Culturali Regge dei Gonzaga e Dominus, dalla Provincia di Mantova e dalla Camera di Commercio un protocollo per il coordinamento delle azioni di promocomunicazione, formazione del capitale umano, Centro del Gusto e conservazione programmata. I soggetti sottoscrittori si impegnano a realizzare congiuntamente le attività trasversali di progetto che contribuiscono allo sviluppo locale e a costituire un tavolo di lavoro finalizzato a garantire un raccordo funzionale tra la realizzazione degli interventi e l'integrazione delle diverse progettualità messe in campo. La Provincia, nel rispetto dei piani dei Distretti Culturali finanziati da Fondazione Cariplo, promuoverà il raccordo delle attività attraverso un coordinamento fattivo così da generare proposte di filiera più articolate e diversificate finalizzate alla più ampia valorizzazione culturale dell'intero territorio provinciale e impegnandosi a promuovere azioni di comunicazione per la promozione turistica dei territori, dei beni culturali e dei contenuti delle diverse iniziative realizzate dai due Distretti Culturali.

9 PATRIZIO ROVERSI, UN GONZAGA PER CASO di Alessandro Tanassi Monumenti gonzagheschi, fiumi ed eccellenze enogastronomiche. Questi gli ingredienti dell itinerario compiuto lo scorso giugno dal noto presentatore televisivo Patrizio Roversi e dalla sua troupe alla scoperta dei Comuni del Distretto Culturale Le Regge dei Gonzaga. Quattro intensi giorni di ripresa, che hanno portato Roversi (mantovano di nascita) a scoprire luoghi e personaggi poco conosciuti; trasformando Roversi in un vero e proprio, mutuando il titolo dai suoi programmi più famosi, Gonzaga per caso. Sorprese non sono mancate anche a tavola, dove il gusto mantovano esprime un legame ancora forte con la dinastia dei Gonzaga. Tutto l itinerario è stato rigorosamente compiuto con mezzi ecosostenibili. Quindi con l utilizzo della bicicletta, del treno, dell autobus, della barca e udite udite della mongolfiera. Un inedito punto di vista della città di Virgilio recentemente festeggiato per i 150 anni dell Unità d Italia. Roversi, il suo viaggio nei comuni gonzagheschi è iniziato con un inedito decollo in mongolfiera dai giardini di Palazzo Te. Com è andato il volo e com è Mantova dall alto? Il volo è stato delizioso, la mongolfiera è un sistema molto particolare che consiglio per un turismo sportivo ma non estremo. Il volo è stato significativo per comprendere il territorio mantovano, nei suoi pregi e nei suoi limiti. Nel senso che sorvolare il centro storico è stato bellissimo, sorvolare i laghi è stato molto interessante e mi sono reso conto della bellezza del paesaggio e della preziosità dei monumenti che Mantova ha. Purtroppo il vento è stato impietoso e ci ha portato sopra la zona industriale. Li ho toccato con mano il risultato di una politica, che forse non poteva essere differente e nei decenni scorsi ha portato Mantova a diventare un polo petrolchimico. Non discuto, sono state scelte obbligate dalla richiesta di occupazione. Adesso però se ne stanno pagando le conseguenze. Risulta abbastanza evidente che non è l investimento giusto per il futuro. Mantova ha delle potenzialità enormi nello sviluppo del turismo, del benessere, del paesaggio e di conseguenza dell agricoltura. Questa zona industriale pesa come un macigno sulla immagine della città. A livello turistico sarebbe bene indicare come unico accesso al centro di Mantova il Ponte di San Giorgio, eliminando tutti i cartelli stradali che dall uscita di Mantova Nord rischiano di mostrare un lato di Mantova che un turista non apprezzerebbe. Lei di viaggi ne ha fatti tanti in giro per il mondo, ma è la REGGE 7

10 prima volta che le è stata data l opportunità di creare un itinerario così accurato ed esteso nella Provincia di Mantova. Com è nato il progetto del documentario? Questo progetto è nato dalla collaborazione con Le Regge dei Gonzaga. Siamo partiti dalla valorizzazione di alcune eccellenze storiche della Provincia di Mantova, le quali ci hanno poi permesso di cucire attorno un percorso. Il percorso che si è snodato lungo i fiumi, dall Oglio al Po, e che si è articolato lungo le piste ciclabili. Fino a definire quello che secondo me è l oggetto da proporre al turista italiano o straniero, cioè l itinerario. Qualunque eccellenza da sola non basta a giustificare un viaggio. Va tutto inserito in una sorta di collana, in cui ci sono perle e pietre preziose, che sono poi le regge dei Gonzaga. Poi ci vuole un filo che le lega ed è appunto l itinerario che ho percorso. Poi naturalmente nel mantovano ci sono delle eccellenze straordinarie, alcune si trovano all interno della città da Palazzo Ducale a Palazzo Te, e altre sono cittadine a loro volta, come Sabbioneta. Per valorizzare tutto questo è necessario proporre un itinerario ed il Distretto Culturale gonzaghesco lo ha capito. Quindi un idea con tanti link: l enogastronomia, lo sport, l intrattenimento, al benessere. In questo contesto si inseriscono Le Regge, la storia ed i Gonzaga, che hanno reso Mantova una delle Capitali Europee. Dicevamo mantovano, anche se bolognese di adozione. Come ha vissuto questo viaggio nelle terre d origine e soprattutto che cosa ha scoperto? Noi abbiamo una rivista, che si chiama Turisti per caso. Uno dei primi itinerari che abbiamo pubblicato è stato quello di due romani, i quali hanno deciso di fare a piedi il tragitto che normalmente facevano tutti i giorni in automobile per andare a lavorare. Ne hanno tratto una serie di sensazioni particolarissime e si sono resi conto di non conoscere la città nella quale erano nati. L hanno rivista con altri occhi. Allo stesso modo anch io ho rivisto alcune cose che conoscevo, essendo mantovano di origine. Però incastonate in questo itinerario mi sono apparse veramente nuove e particolari. E stato davvero interessante fare delle scoperte in casa propria. Questo è molto significativo, perché è il nocciolo dello spirito dello Slow Tour (proget- 8 REGGE

11 to televisivo per Rete 4), che Syusy (Blady) ed io stiamo portando avanti da 2 o 3 anni. Quindi riscoprire con altri occhi la gita fuori porta, la gita a due passi da casa. Lei in altre puntate l ha fatto, ad esempio nella Valle del Reno visto che lei è nata a Casalecchio di Reno. Io ho potuto farlo grazie a le Regge dei Gonzaga con il Mincio, con il Po, con Mantova, con Sabbioneta, con le piste ciclabili, con il trenino dal capoluogo a Romanore. E stato un itinerario bello da fare con un suo perché e con una sua legittimazione. Mi sentirei di proporlo a degli amici turisti E stato turista, velista ed ora Gonzaga per caso. Ma com erano in realtà questi Gonzaga? E stato difficile indossare i loro panni? Si molto, perché io stesso avevo un pregiudizio. Gonzaga erano proprietari terrieri, quindi contadini. Quando hanno scacciato i Bonacolsi fondamentalmente erano proprietari di circa 25 mila biolche. Quindi erano ricchi contadini. E poi soldati di ventura. All inizio hanno conquistato i titoli facendo i mercenari sostanzialmente. Ad un certo punto però la loro voglia di emendarsi dalle origini non proprio nobilissime e con l avvento della più Gonzaga dei Gonzaga, che Gonzaga non era Isabella d Este, ha portato questa grande famiglia a rappresentare un punto di eccellenza culturale e politica all interno dell Europa. Sembra incredibile guardare Mantova ai giorni nostri, lo dico da mantovano. E una città che purtroppo è un po tagliata fuori, dalle infrastrutture carenti. Abbiamo una identità ed un economia piuttosto chiuse, di provincia. Ne abbiamo parlato con il sindaco di Mantova, Nicola Sodano, durante le riprese. Oggi questo atteggiamento può essere anche un pregio, però non abbiamo più l idea di una Mantova capitale d Europa. Mantova per 400 anni lo è stata e le tracce di questa sua importanza ci sono ancora tutte. E da un punto di vista culturale sono ancora tutte vivissime e quindi vanno anche riscoperte con orgoglio da parte di chi a Mantova ci abita e di chi la amministra. In questo senso è interessante come il Comune si stia prodigando per candidare la città a Capitale Europea della Cultura Sicuramente i Gonzaga avevano un palato raffinato. Nei quattro giorni di ripresa ha avuto modo di assaggiare i prodotti tipici del territorio, tra tradizione e rielaborazione. Quali i piatti o i prodotti che ha trovato? Era forse l aspetto sul quale ero più preparato. A parte qualche novità, sono i sapori della mia infanzia. La cucina mantovana è un altro segno dell identità mantovana. Basti pensare al tortello di zucca, che può sembrare un gioco, una provocazione. In realtà i tortelli di zucca sono famosi ed appartengono alla tradizione mantovana. Da un lato sono anche una metafora storica, quindi il collegamento con gli Austriaci, e un evidente esempio di cucina rinascimentale. Un piatto tipico che ha quindi delle radici storiche e di gusto molto profonde. Dall altro lato i tortelli di zucca si servono in un certo modo a Mantova città e solo facendo qualche chilometro si servono in un altro modo. Anche questo è un segnale che va interpretato. L identità di Mantova è un identità fortissima, la provincia di Mantova invece diventa una contaminazione di tante altre identità regionali che si trovano sui confini. Quindi quella ferrarese, quella veneta e ovviamente quella lombarda. Osservando la cucina si intuisce quella che è la geografia culturale, sociale, politica, storica della provincia di Mantova. La gastronomia mantovana non solo è gustosissima, ma è anche estremamente interessante e dalla quale possiamo risalire anche al carattere delle persone. E una gastronomia ruvida e poco estiva, a parte angurie e meloni che sono un altra bella caratteristica del territorio. Che idea si fatto del Distretto Culturale Le Regge dei Gonzaga? Quali sono i punti di forza e dove dovrebbe maggiormente lavorare lo staff del distretto? Finalmente con Le Regge dei Gonzaga c è un organizzazio- REGGE 9

12 ne tematica, la quale prescinde dalla territorialità che può essere un limite. Il Distretto Culturale può spaziare nel territorio perché persegue un concetto, storico, architettonico e di identità. Il concetto storico di Regge dei Gonzaga trascende i confini comunali e porta avanti un concetto fortemente unitario e polimorfo. La sua forza è in questo, ossia di coinvolgere comuni diversi in territori diversi. I Gonzaga sono un concetto storico molto preciso, hanno lasciato tracce tangibili e quindi secondo me Le Regge dei Gonzaga possono sviluppare il concetto gonzaghesco in un sistema. Non a caso abbiamo subito progettato un itinerario. Il problema del turismo in Italia è dovuto ala sua estrema parcellizzazione, quasi mai si riesce a fare sistema. Ogni singola città si vuole promuovere da sola, senza capire che il turista medio soprattutto se straniero non può venire attratto solo da una singola manifestazione o da un singolo luogo. Certo Mantova ha ospitato delle mostre incredibili, per le quali si sono mossi da tutta Europa per venire a vederle. Però non so se in futuro potremo rivedere mostre di quella caratura. Il segreto è quello di proporsi come zona, come itinerario. Una vacanza dove il turista ha la possibilità di mangiar bene, navigare sui fiumi, andare in bicicletta e vedere le bellezze del territorio. I Comuni soci de Le regge dei Gonzaga hanno fatto bene a credere nel progetto del Distretto Culturale. Le Regge però hanno bisogno anche dell intervento dei privati, di quelle eccellenze enogastronomiche e non solo che credendo nel sistema lo facciano progredire. Spero che con il documentario lo spettatore si renda conto che oltre alle regge gonzaghesche, a Mantova e provincia, c è molto altro. Il Distretto Culturale Le Regge dei Gonzaga sono un po l avanguardia, dietro c è il territorio. Elementi che devono essere integrati. 10REGGE

13 IL CENTRO DEL GUSTO di Alessandra Demonte Dopo qualche mese di riunioni, studi e approfondimenti possiamo finalmente dare avvio al Centro del Gusto! Come distretto culturale abbiamo la fortuna ma anche la difficoltà di dover affrontare il nostro glorioso passato, fatto di tradizione gonzaghesca e del fitto sottobosco della tradizione popolare. Cominciamo con l affrontare la prima, concretizzando la nostra azione in alcuni eventi propriamente conviviali offerti alla cittadinanza. Storicamente la secolare e spumeggiante tradizione gonzaghesca concretizza il suo massimo fulgore nella Reggia, luogo di profonde suggestioni e spettacolarità, da sempre sede di calde e vibranti comunicazioni di carattere culturale. Un incontro in tanto contesto rinsalda il già forte legame della gente mantovana con la propria storia e monumenti ma, in questo caso, sviluppa tematiche ludiche e di piacere che maggiormente immergono il pubblico in una dimensione che possiamo definire onirica, pervasa di fascinose note, sgargianti ed eleganti costumi, sapide e coinvolgenti recitazioni. A ciò si aggiunge il non secondario valore costituito dal cibo, da sempre formidabile elemento di relazione sociale, singolare momento di aggregazione ed esaltazione collettiva. Si tratta allora di calare il pubblico in una sorta di transfert attraverso il quale accedere a una condizione oggettiva e globale di voluptas non inficiata dal ruolo della quotidianità, ma invece proiettata in un altrove che per qualche ora sarà serenamente percorribile - in ogni direzione - dai sensi. Per ottenere il buon successo delle nostre manifestazioni si dovranno prendere in esame alcune specifiche questioni, funzionali al complesso della proposta: - L aspetto strettamente legato alla moda contempera - con il dovuto equilibrio - il fascino esercitato dagli abiti e dai gioielli, in una sorta di rappresentazione che prende in considerazione il modello più spumeggiante delle società di ogni tempo. Essere e apparire sono due momenti assolutamente diversi; la donna medievale e rinascimentale si concede più al secondo che al primo, in un crescendo di emozioni che trascendono le difficoltà del quotidiano per approdare a una proposta che, comunque sia, desta ammirazione per i contenuti di bellezza, soavità, fantasia. Possiamo immaginare le fanciulle mantovane invilupate nei fascinosi abiti elaborati, sapientemente quanto abilmente realizzati sulla scorta di probante documentazione originale o dipinti d epoca. Si potrà pensare di far sfilare tra gli astanti, per tutta la durata della manifestazione, alcune damigelle (e cavalieri) per portare alla immediata e palpabile fruizione gli elementi dell eleganza del tempo andato, in un coinvolgimento di sicuro impatto emotivo. - La musica incarna l elemento trainante di qualsiasi forma di spettacolo che possa definirsi tale, riservando la piacevolezza di brani che possano immergere il pubblico nel gusto musicale del tempo (la stagione presa in considerazione è quella rinascimentale). I brani musicali più appropriati e il canto accompagnavano infatti il convivio come la commedia, le danze di corte come l otium del Principe; un unicum di ampiezza straordinaria nei diversi livelli di rappresentazione e variegato nei contenuti. Elementi solisti o complessi, in relazione a fiati oppure spinetta, clavicembalo, chitarra, liuto, eccetera. Si sottolinea come l accompagnamento della musica o del canto sia irrinunciabile in qualsiasi manifestazione che tenda a spettacolarizzare l evento e a renderlo sentimentalmente più percorribile. - L aspetto strettamente legato alla letteratura si sposa e compenetra con quello musicale, rendendo la dimensione globale della festa più affine al modello di cultura frequentato nei secoli scorsi. Recitare o declamare significa infatti abbandonarsi al piacere di una rievocazione viva e - possibilmente - vivace, di testi letterari sapidi e fascinosi portati all attenzione e consumo del pubblico da lettori proiettati a declamare. Si tratterà allora di scegliere testi adeguati che possano sollecitare l interesse a la curiosità generale, in una proposta che non sia meramente letteraria, ma possa spaziare anche nella piacevolezza garantita dal racconto, dalla cronaca buffa, dalla rievocazione storica, dalla rima d autore. - La questione, infine, strettamente legata alla proposta gastronomica, è quella che da sempre maggiormente coagula l attenzione e il gradimento del pubblico. Pensare ed elaborare eventi culturali senza tenere conto del piacere del cibo, significa prescindere da dati di fatto e spogliare di contenuti ciò che invece deve volgersi al compiuto. Il convivio medievale e rinascimentale interpreta proprio in questa direzione la summa degli elementi che lo compongono, rivendicando al cibo non la totalità dell importanza, ma ad esso attribuendone almeno la metà. Come dire che ogni manifestazione culturale, che brami definirsi tale, non dovrà nei limiti del possibile, mancare di affidarsi a qualche elemento di carattere gastronomico che ne sottolinei la valenza, tenuto anche conto che tutti i salmi finiscono in gloria. REGGE 11

14 Accanto all'organizzazione di questi eventi conviviali, il Centro del Gusto attiverà a partire dalla prossima stagione autunnale dei corsi di formazione in collaborazione con CNA (Confederazione Nazionale dell'artigianato e della Piccola e Media Impresa) di Mantova, in cui verranno studiate e riscoperte antiche ricette gonzaghesche ritornate alla luce attraverso ricerche di archivio su antichi documenti. L'obbiettivo è quello di offrire ai ristoratori della Provincia di Mantova la possibilità di proporre antichi piatti della nostra cucina andati perduti, così da poter ampliare l'offerta dei piatti tipici fino ad oggi proposta. Obbiettivo poi fondamentale e in fase di elaborazione sarà il lungo ma stimolante percorso che porterà il Centro del Gusto alla creazione di una Rete del Gusto, che sarà attuata in collaborazione con gli altri importanti attori del territorio che già operano nel settore della promozione enogastronomica; è infatti insieme al Consorzio Oltrepò Mantovano Dominus, alla Provincia e alla Camera di Commercio di Mantova che il progetto si concretizzerà entro la fine del L'operazione avrà come fine ultimo la creazione di una rete territoriale che permetterà un interscambio di idee e di condivisione di progetti fondamentali per una maggiore efficienza ed una minore dispersione di energie, soprattutto in un momento economico difficile come questo. Il progetto è quindi complesso per sua natura, ma avvincente, ed è una sfida che Le Regge dei Gonzaga sapranno cogliere e portare a termine, con il fondamentale aiuto dei Comuni soci. Stefano Mangoni COLLANA LIBRI LE REGGE DEI GONZAGA 1) GUIDA AI BENI GONZAGHESCHI 2) GUIDA TURISTICA GONZAGHESCA in tre lingue (italiano, inglese, tedesco) 3) GUIDA ALLE PROCEDURE MUSEALI SULLÕ ENOGASTRONOMIA NELLE TERRE DEI GONZAGA 4) GUIDA AL RECUPERO DELLE RICETTE GONZAGHESCHE NELLÕ ATTUALITAÕ E RICERCA DEI PRODOTTI EMBLEMA MANTOVANI IN EPOCA GONZAGHESCA 5) CANTIERI APERTI Il Distretto Culturale Le Regge dei Gonzaga è l unico ad aver previsto all'interno del suo staff la responsabilità di una collana editoriale. Importante strumento di comunicazione e conoscenza, deve essere frutto di approfondite ricerche volte a evitare la riproposizione di strumenti già esistenti. L obiettivo è la realizzazione di una collana divulgativa che comunichi a pubblici diversi, residenti e turisti, i valori storico-culturali del territorio, consolidando l immagine legata ai Gonzaga. All'inizio del nostro percorso di indagine ci siamo chiesti quali fossero le carenze in tal senso e abbiamo riscontrato una limitata valorizzazione degli aspetti storico-culturali identificativi del territorio del Distretto, riscontrando altresì un incompleta sistematizzazione delle conoscenze storiche e artistiche sul patrimonio dei Gonzaga. In una parola una scarsa percezione del territorio come terra dei Gonzaga, che si intende colmare. Dato il tematismo del Distretto oggetto di studio, in sede di inquadramento conoscitivo, riveste particolare interesse il patrimonio culturale legato ai Gonzaga, in quanto fondamento dell identità distrettuale. L analisi della consistenza, della numerosità e della distribuzione territoriale dei beni culturali più direttamente riferibili ai Gonzaga risulta pertanto un attività necessaria. Come d'altronde il verificare l effettiva consistenza del patrimonio storico che si è conservato fino ad oggi, le sue caratteristiche tipologiche e artistiche, le sue attuali condizioni di tutela, conservazione, utilizzo e valorizzazione. Fondamentale è anche, per un buon coordinamento editoriale, comprendere la dimensione territoriale dell identità gonzaghesca in ambito provinciale ed extra provinciale, quale precondizione per la definizione di un ipotesi di 12REGGE estensione e articolazione potenziale del Distretto. I nostri libri entreranno nel vivo di un grande affresco, una rete delle principali realizzazioni architettoniche e urbanistiche riferibili ai Gonzaga, con particolare riferimento alle numerose Capitali istituite all interno e all esterno dell attuale provincia di Mantova dai diversi esponenti e rami della dinastia. Saranno presentati quindi sia i nodi principali della Rete delle Regge e delle Residenze, sia altri beni, anche non aperti al pubblico e di proprietà privata (es. ville, corti), come nuclei urbani, piazze e luoghi legati alla memoria dei Gonzaga e al patrimonio immateriale (es. antiche capitali, corti già centri della vita culturale del tempo), con i significativi riferimenti extradistrettuali. L organizzazione per schede dedicate al singolo bene (testo e immagine fotografica) permetterà una consultazione agile; per i beni aperti al pubblico saranno inserite anche informazioni pratiche sulla visita. Inizialmente i Gonzaga, o più precisamente i Corradi da Gonzaga, erano una famiglia che traeva la sua ricchezza da possedimenti agricoli e solo col tempo le diverse proprietà acquisite consentirono loro di trasferirsi a Mantova e di ottenere una posizione politica di rilievo nell ambito del Comune. Le varie vicende politiche e familiari che hanno coinvolto i Gonzaga hanno portato alla ribalta alcuni personaggi di spicco le cui scelte hanno avuto profonde ricadute nel mantovano, e non solo, a livello culturale, artistico architettonico e di strutturazione del territorio (bonifiche, sistemi difensivi e impianti urbanistici). Focalizzando l attenzione sulle opere urbanistiche e architettoniche promosse dai Gonzaga, sia dal ramo principale della famiglia che dai rami collaterali, emergono varie tipologie di intervento che costituiscono una testimonianza REGGE 12

15 tangibile di scelte politiche, strategiche e culturali proprie del periodo rinascimentale. Quanto visibile ancora oggi è il risultato di interventi che fanno riferimento a vari ambiti: urbanistica, architettura militare, architettura civile. Altre opere dei Gonzaga scaturiscono poi dalla volontà di creare luoghi di rappresentanza quale chiara espressione del loro potere e sede adeguata per la vita di corte. Infine occorre menzionare anche l architettura religiosa che attraverso monasteri, chiese e santuari commissionati dalla nobile famiglia ha contribuito a definire ulteriormente il paesaggio mantovano. L opera dei Gonzaga è stata fondamentale per la realizzazione di grandi opere architettoniche (afferenti a varie tipologie e spesso frutto di illustri artisti e architetti del Rinascimento) che ancora nel XXI secolo connotano l immagine di Mantova presentandola al mondo quale prima e più famosa Capitale Gonzaghesca. Così Mantova, conquistata dai Gonzaga nel 1328, mostra ancora oggi una struttura che in larga parte testimonia l abilità pianificatoria dei principi succedutisi al potere, conservando molteplici monumenti che costituiscono un eredità tangibile delle scelte effettuate dai Gonzaga nel corso dei secoli. Alcuni membri della dinastia dei Gonzaga sono noti ancora oggi per la profonda sensibilità e attenzione che hanno dimostrato non solo verso il mondo dell arte ma più in generale verso il mondo della cultura al quale hanno offerto ampio spazio soprattutto nelle loro dimore: regge e palazzi in città e ville e corti in campagna. I Gonzaga sono stati raffinati collezionisti, hanno accolto nelle loro regge e nelle loro corti vari artisti, pittori e architetti (Pisanello, Rubens, Mantegna, Giulio Romano e Leon LE CAPITALI DEI GONZAGA IN TERRITORIO MANTOVANO Mantova Bozzolo Castel Goffredo Castiglione delle Stiviere Gazzuolo Medole Pomponesco Redondesco Rivarolo Mantovano Sabbioneta San Martino dall Argine Solferino LE CAPITALI DEI GONZAGA AL DI FUORI DELLA PROVINCIA DI MANTOVA Novellara (Reggio Emilia) Guastalla (Reggio Emilia) Luzzara (Reggio Emilia) Ostiano (Cremona) REGGE, PALAZZI, VILLE, CORTI E RESIDENZA DEI GONZAGA IN TERRITORIO MANTOVANO: UN QUADRO DÕ INSIEME Mantova, Palazzo Ducale, Palazzo San Sebastiano, Palazzo Te, Bozzolo, Palazzo dei Principi di Bozzolo, Castel Goffredo, Palazzo Gonzaga Acerbi, Corte di Gambaredolo, Castiglione delle Stiviere, Casino Pernestano (fraz. Gozzolina), Palazzo del Principe, Cavriana, Villa Mirra Saliprandi, Commessaggio, Palazzo Gonzaghesco (o Palazzo Pretorio), Curtatone, Palazzo Cavalcabò (località Montanara), Gazzuolo, Casa Bergamaschi ex Gonzaga Pico, Gonzaga, Villa Canaro Gonzaga, Magnacavallo, Palazzo dei Gonzaga, Marmirolo,Palazzina di Caccia (Bosco e Villa della Fontana), Moglia, Galvagnina Vecchia, Monzambano, Castello Villa Gonzaga Tacoli (località Castellaro Lagusello), Motteggiana, Villa Ghirardina, Poggio Rusco, Palazzo dei Gonzaga, Porto Mantovano, La Favorita, Corte Spinosa, Quingentole, Villa Vescovile, Redondesco, Castello, Revere, Palazzo Ducale, Palazzo Elefante, Rivarolo Mantovano, Corte Palazzo (località Cividale), Palazzo Pretorio, Sabbioneta, Corte Grangia, Palazzo Ducale, Palazzo Giardino e Galleria degli Antichi, San Benedetto Po, Palazzo Gonzaga di Vescovato (frazione Portiolo), Sustinente, Villa Guerrieri Gonzaga, Villimpenta, Villa Zani, Virgilio, Corte Virgiliana (località Pietole), Volta Mantovana, Palazzo Gonzaga. Battista Alberti) ai quali hanno commissionato molteplici opere e inoltre hanno promosso la musica, il teatro di corte, la Commedia dell Arte, il melodramma, il teatro ebraico, la poesia e la letteratura; senza tralasciare altri aspetti dello svago come feste e banchetti. Tutto ciò ha contribuito a connotare in modo ancora più forte regge, corti, palazzi, ville e residenze rurali dei Gonzaga in quanto non solo dimore ma chiara espressione del loro potere e delle loro scelte oltre che fulcro di un attiva e vivace vita di corte in cui è stato dato sviluppo alle arti figurative, allo spettacolo, all'arte culinaria e alla cultura in generale. Per questo motivo, data la vastità delle opere realizzate per volere della dinastia dei Gonzaga, all interno dell analisi di contesto è parso opportuno dedicare un analisi specifica al tema delle regge, dei palazzi, delle ville e delle residenze rurali nella provincia di Mantova, in quanto tema caratterizzante il nostro territorio di studio. Infine, per quanto concerne i criteri di individuazione dei beni, sono stati selezionati quei beni che, presentando ancora oggi elementi architettonici e/o decorativi significativi riconducibili alla fase gonzaghesca, risultassero in relazione con i Gonzaga per almeno uno dei seguenti motivi: - i Gonzaga furono i committenti dell edificazione del bene; - i Gonzaga furono i committenti di fasi costruttive successive all edificazione del bene o di opere accessorie; - i Gonzaga vissero, anche solo per un breve periodo, all interno del bene. REGGE 13

16 IL GUSTO E L ARTE DI ANDREA JORI PER IL LOGO DE LE REGGE DEI GONZAGA di Alessandro Tanassi Non è stato facile sintetizzare in un logo una struttura complessa come quella del Distretto Culturale Le Regge dei Gonzaga. Prima di tutto perchè, nonostante fosse una nuova realtà, era ed è indissolubilmente legata ad un tema, i Gonzaga, ed ad un territorio, Mantova. Coniugare le varie dimensioni e gli asset del Distretto è stato dunque un percorso laborioso e di confronto. Era fondamentale trovare non un semplice grafico, ma una persona che conoscesse approfonditamente le radici storiche sulle quali il Distretto era stato progettato. La scelta è dunque caduta sull artista mantovano Andrea Jori, che ha fatto della sperimentazione artistica e la rivisitazione storica uno stile di vita. In attività dagli anni 70 e da sempre presente con il suo laboratorio nel cuore di Mantova. Jori, non capita tutti i giorni di vedersi commissionare la realizzazione di un logo. Quale s tato il suo approccio? Inizialmente mi sono informato sull ente. Ne ho studiato la struttura, per capirne gli obiettivi e l utenza possibile. Sono informazioni vitali per dare forma ad un logo efficace. Un logo non deve essere solo bello esteticamente, ma deve anche raggiungere un obiettivo. Realizzare un logo è un operazione di sottrazione, alla ricerca di una sintesi estrema ed essenziale. Può sembrare facile, ma non lo è. E molto più facile realizzare un opera d arte dove si possono inserire liberamente una serie di simbologie, che in un logo sarebbero impensabili. Un percorso che l avrà costretta alla realizzazione di molteplici bozzetti? In effetti gli elementi e gli spunti erano tantissimi. Inizialmente ho cercato di isolare un particolare dello skyline di Mantova ed a seguire ho tentato di dettagliare la morfologia della provincia mantovana. Le strutture architettoniche legate alla forma del territorio legavano solo concettualmente, ma non nel disegno. In seguito ho provato ad elaborare una componente animale tratta dallo stemma del Comune di Mantova, quindi l aquila ed il leone rampante. Anche in questo caso però l utilizzo dell uno o dell altro animale non sintetizzava quello che poteva essere un logo per Le Regge dei Gonzaga. Poi riguardando gli asset del Distretto rivalutai quello del Gusto. Allora ecco l idea di utilizzare la zucca, prodotto tipico mantovano. Allo stesso tempo però la mezza zucca rappresenta un mezzo pianeta, una società, un gruppo nuovo che si apre al mondo proprio come Le Regge. Quindi la sintesi qual? C è uno skyline accennato di Mantova, che storicizza lo spazio in cui viviamo e quindi si collega al concetto de Le Regge gonzaghesche. Inoltre è un tributo al Comune capoluogo, il quale è stato il capofila nella creazione del Distretto. La zucca poi, come dicevo prodotto tipico della terra mantovana, l ho utilizzata in modo anticonvenzionale. Un accostamento voluto e particolare, come un altro must della cucina mantovana: il tortello di zucca. 14REGGE

17 Jori, da artista riconosciuto e da creatore del volto del Distretto, che idea si è fatto di questa struttura? Molto utile per avviare nuovi discorsi culturali. La filosofia alta del Distretto, restauro e promozione dei monumenti e della cultura enogastronomica, è fondamentale in questo mondo globalizzato. Le eccellenze di Mantova hanno bisogno di una sovrastruttura come quella de Le Regge dei Gonzaga per essere promosse. I turisti sanno davvero poco di Mantova ed il Distretto può essere l elemento di connessione. E indubbio che la cultura faccia girare l economia, ma per avere la massima efficacia la cultura mantovana va messa a sistema. Non ci devono essere iniziative isolate, ma ogni evento va pianificato a livello extra comunale. Mantova ha storicamente il problema dell isolamento. Oggi che vengono a mancare i grandi investimenti sulla cultura più che mai bisogna fare squadra. Le Regge potrebbero essere il trait d union della cultura e del gusto mantovano. La cultura a Mantova ha bisogno di un coordinamento e il Distretto gonzaghesco potrebbe essere la rete adatta. L importante è che i Comuni e le Fondazioni che lo sostengono continuino a farlo in futuro, se no si sarà persa l ennesima occasione. VITA D ARTISTA Andrea Jori nasce il 30 luglio 1953 a Mantova ed inizia la sua carriera artistica a metà anni sessanta. Negli anni successivi, l'artista sviluppa modi di disegnare, incidere e dipingere che gli valgono l'invito alla Biennale Studentesca del 1971 a Palazzo Strozzi di Firenze, alla quale segue l'esposizione personale, nel 1974, alla galleria l'inferriata a Mantova. Per tutti gli anni settanta prosegue la sperimentazione artistica con materiali disparati (carta incollata su tela, rame lavorato a sbalzo e fissato a cartoni speciali, pittura vaporizzata su plexiglas, pittura su tessuto ecc.). Laureatosi al D.A.M.S. di Bologna nel 1977, Jori nel 1981 apre al pubblico il proprio laboratorio in via Accademia 44 a Mantova che è stato ed è tuttora un riferimento per la città e per gli operatori del mondo dell'arte. Nel 1985, Jori compie un pionieristico esperimento di cottura ceramica raku in piazza Erbe a Mantova, suscitando molto interesse per i risultati estetici ottenuti. In seguito l'artista approfondisce la tecnica di fusione interattiva ad alta temperatura di smalti, terre, ossidi su lastre di vetro colorato o altri supporti metallici. I tipici altorilievi monumentali dell'artista virgiliano, prodotti negli anni novanta, ricchi di citazioni storico-culturali, di pathos ed energia, rappresentano un insieme equilibrato di raffinatezza compositiva classica, interpretata e valorizzata da una modellazione aspra, essenziale e arcaica. Le figure di queste opere "vuote" e "piene" al tempo stesso, hanno come comune denominatore un vortice dinamico che le attraversa stemperandosi nei colori intensi, scuri e rossastri prodotti dal fuoco. In questi ultimi anni lo scultore mantovano si specializza nella micro e macro fusione del bronzo lavorando assiduamente presso le principali fonderie venete e vicentine, realizzando opere spesso monumentali per importanti sedi anche internazionali. Numerose sono le recenti realizzazioni nel campo dell'oreficeria (micro sculture in argento, platino, oro). Attualmente, Jori si dedica principalmente a committenze da parte d'enti pubblici, privati e religiosi. 15REGGE LABORATORIO D ARTE JORI Nell edizione 2012 del Festivaletteratura Andrea Jori ha realizzato Lettori, una personale tra sculture ed acquerelli sul tema letterario. I lettori di Jori sono curiose e improbabili figure umane intente a leggere nelle situazioni più bizzarre. Con ironia e velate citazioni culturali l artista crea un personalissimo universo dove i personaggi si spogliano dei luoghi comuni della vita quotidiana per rivelare la loro misteriosa indole profonda. L idea è nata da una recente mostra che l artista mantovano ha dedicato allo scrittore James Joyce, dal titolo Ulisse siamo noi. La mostra è visibile in un video sul sito internet dell artista. REGGE 15

18 LE RELAZIONI TRA I GONZAGA ED I PAPI, INDAGA L UNIVERSITA EUROPEA DI ROMA Il progetto di ricerca e catalogazione I Gonzaga e i Papi. Roma e le corti padane fra Umanesimo e Rinascimento condotto dall Università Europea di Roma si inserisce nelle attività del Distretto Culturale Le Regge dei Gonzaga e si sviluppa negli anni Consiste in una serie di azioni integrate finalizzate allo sviluppo delle conoscenze e dei servizi alle attività culturali realizzate sul territorio lombardo dai Soggetti promotori: catalogazione on line di oltre un centinaio di complessi architettonici, museali, archivistici; creazione di un database bibliografico on line tematico sui Gonzaga collegato con Opac e banche dati internazionali; elaborazione di una metodologia di catalogazione che sarà pubblicata e descritta in un volume; sviluppo critico, storico e storiografico del tema e comunicazione dei risultati in un convegno articolato in due sessioni che si terranno a Roma e a Mantova. Ha l obiettivo di rendere accessibili in un unico database, collegato anche con banche dati già esistenti, la bibliografia tematica sui Gonzaga e le informazioni scientifiche sugli edifici e i beni culturali principali legati alla dinastia. Tale nucleo tematico viene sviluppato sul piano della ricerca storica sul piano delle relazioni sovralocali, europee e internazionali, a partire dai rapporti con la Curia Romana. Il progetto nasce dalla collaborazione fra il Distretto e l Università Europea di Roma, una giovane università cattolica che ha al suo interno quattro facoltà: Giurisprudenza, Economia, Psicologia e Storia. A quest ultima e al suo Centro Studi su Heritage e Territorio è stata affidata la realizzazione della parte propriamente storica e documentaria all interno delle azioni pluriennali del Distretto. La scelta di approfondire le relazioni fra i Gonzaga e i Papi permette non solo di fare luce su aspetti meno noti della vicenda della famiglia, ma anche di collegare tematicamente questo progetto con altri di carattere internazionale dedicati a Roma come centro di presenze diplomatiche ed ecclesiastiche provenienti da tutto il mondo (particolarmente vicini sono il progetto realizzato dal CNR e quello della Biblioteca Hertziana). L utilizzazione della sede dell Università per convegni e iniziative pubbliche, inoltre, favorisce la visibilità dell intera attività del Distretto e l efficacia delle sue azioni di comunicazione. L Università Europea di Roma ha già realizzato altri progetti di ricerca in collaborazione con Fondazione Cariplo. Fra questi, Dal restauro alla gestione programmata. Una metodologia per castelli, torri e chiese medievali, concluso positivamente quest anno, ha interessato anche il territorio mantovano, con il restauro della torre e di parte delle mura del castello di Cavriana, del quale è stato condotto uno studio ricostruttivo completo, con ricostruzione multimediale tridimensionale realizzata dal mantovano Guido Bazzotti. Lo sviluppo del progetto I Gonzaga e i Papi è seguita da un Gruppo di Ricerca formato dai docenti di ruolo dell Università Europea di Roma: Renata Salvarani (cui è affidato il coordinamento), Isabella Becherucci, Gianluca Casagrande, Umberto Roberto, Umberto Castagnino Berlinghieri, da docenti a contratto e da studiosi di comprovata competenza (Gianmarco Cossandi, Samuele Briatore, Emanuela Langella, Sara Pettenati, Nadia Fusar Poli, Lucina Vattuone, Costanza Barbieri, Massimo Viglione). Il Gruppo di Ricerca è affiancato da un Comitato Scientifico formato da docenti, ricercatori ed esperti delle seguenti istituzioni: CNR-Isem, Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano, Università degli Studi di Milano, Università degli studi La Sapienza, Università degli studi Roma Tre, Biblioteca Hertziana di Roma, Archivio di Stato di Mantova e Archivi di Stato della Lombardia, Archivio di Stato di Roma, Archivio di Stato di Napoli, Archivio Segreto Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Biblioteca Nazionale di Roma, Pontificio Consiglio di Scienze Storiche, Archivio Storico Diocesano di Mantova, Museo Diocesano di Mantova, Biblioteca Comunale di Mantova, Ministero dell Università e della Ricerca, Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Soprintendenze, Musei Vaticani. 16REGGE

19 Intervista a Renata Salvarani, Responsabile Scientifica del progetto di ricerca I Gonzaga e i Papi I Distretti Culturali di Fondazione Cariplo sono una novitˆ assoluta. Strutture che propongono un nuovo sistema di gestire il territorio. Cosa ne pensa? Si sta elaborando un modello di gestione e di valorizzazione che integra la specificità storica e paesaggistica del territorio con le sue potenzialità organizzative, destinando risorse economiche pubbliche e private ad attività realizzate da professionalità locali e destinate a diventare stabili e autosostenibili. Si crea un circuito virtuoso fra risorse culturali, umane, monetarie che interagiscono per proiettarsi in circuiti di conoscenza e di fruizione più ampi, europei e internazionali. Il modello Cariplo supera la visione statalista della gestione dei beni culturali, basata sul dispendio di energie in grandi restauri e stipendi pubblici. Al contempo assegna un ruolo centrale agli enti locali e alle associazioni, evitando di svilire il patrimonio nella logica a fiato corto del ritorno monetario fondata su conteggi di biglietti, grandi numeri e iniziative ad effetto. La buona riuscita di questi distretti è una sfida importante, non solo per le aree interessate, in una fase in cui è essenziale trovare nuovi metodi e nuove strategie sociali ed economiche (nel senso più ampio del termine). Inoltre il rigore dei funzionari di Fondazione Cariplo nella verifica dei progetti, delle tempistiche di realizzazione e dei passaggi contabili induce l adozione di buone pratiche da parte degli enti coinvolti, creando, di fatto, una scuola sul campo e una selezione positiva dei soggetti effettivamente capaci di gestire le risorse. In Italia è un caso unico, che merita di essere conosciuto e replicato fuori dalla Lombardia. Il Distretto Culturale Le Regge dei Gonzaga un distretto diverso dagli altri cinque presenti sul territorio lombardo, ossia è un Distretto tematico e non territoriale. Il Vostro ateneo come si approcciato quindi al Distretto gonzaghesco? L approccio è eminentemente storico. Siamo partiti dalla famiglia, dalla sua vicenda politica e dinastica, dalla sua rete di relazioni sovralocali, dalle sue scelte territoriali e di committenza. 17REGGE Non abbiamo fatto altro che il nostro mestiere: individuare i documenti, le tracce nel paesaggio e ricostruire i passaggi nel tempo e nello spazio. Il resto viene di conseguenza: nel caso dei Gonzaga il rapporto con il territorio e con i suoi beni culturali è così stretto che le implicazioni emergono in modo diretto. Le nostre ricerche confermano la coerenza dell impostazione del Distretto ne proiettano le potenzialità nella rete di relazioni creata dai Gonzaga stessi in tutta Europa (e oltre), passando da Roma e dal rapporto con i Papi. In che modo il suo team di lavoro ha selezionato ed individuato i beni gonzagheschi? Il primo criterio è il legame con la famiglia (includendo i rami secondari ) e con i personaggi ad essa legati. Sono stati inclusi anche edifici non appartenuti ai Gonzaga, ma si tratta di situazioni specifiche, riconducibili alla storia del territorio nei suoi aspetti più legati alla dinastia. Il secondo è la rilevanza dei beni in vista di operazioni di valorizzazione e di comunicazione: si è puntato anche su complessi non ancora restaurati, anche se imponenti, così come su opere d arte e manoscritti che collegano il territorio con temi più ampi. Il terzo è la fruibilità dei beni: il database non è rivolto solo agli studiosi, ma è anche uno strumento di conoscenza e di visita del territorio e delle sue bellezze, così si è privilegiato il patrimonio accessibile e ben identificabile. Il Distretto Culturale ha messo a disposizione dell Università Europea di Roma un partner tecnologico per creare ex novo un database sui beni gonzagheschi. Ci pu spiegare la funzionalità del database e la difficoltˆ n ella creazione dello stesso? Dal punto di vista metodologico questo è il passaggio più interessante e più innovativo. Il nostro obiettivo è la creazione di un database utile agli studiosi e ai fruitori del patrimonio gonzaghesco, in grado di dialogare con le banche dati già esistenti e con i sistemi in uso in ambito europeo. Per questo abbiamo lavorato a uno schema molto semplice, che integri le schede Sirbec e le schede bibliografiche Opac per gli aspetti che più ci interessano, evitando però tecnicismi e complicazioni ad effetto, privilegiando la duttilità delle maschere e delle chiavi di ricerca. Un archivio virtuale per studiosi importante. Ma il progetto prevede anche altre iniziative? Nel febbraio 2013 è in programma un convegno storico in due sessioni, una a Mantova e l altra a Roma, con la presentazione di ricognizioni archivistiche e analisi puntuali su singoli eventi e situazioni. Dagli archivi romani e vaticani stanno emergendo elementi nuovi che fanno risaltare il ruolo dei cardinali della famiglia e il gioco consapevole dei Gonzaga nella diplomazia del Quattro e Cinquecento. Gli atti saranno pubblicati in un volume della Libreria Editrice Vaticana. A Mantova si terrà anche una tavola rotonda con la presentazione del database tematico e con la presentazione di esempi innovativi di uso di tecnologie informatiche per la conoscenza e la valorizzazione dei beni culturali. Su queste esperienze sarà pubblicato un manuale di catalogazione. La prossima fase vedrà impegnato il nostro Gruppo di Ricerca nella realizzazione di documentari e strumenti multimediali. La comunicazione è elemento chiave di questo progetto, tanto più importante se si riuscirà a farne un elemento di ripresa anche per le aree e per il patrimonio più colpito dal terremoto, in un operazione ampia di rilancio che vada oltre la semplice destinazione immediata di fondi per i restauri. La storia è il punto di forza del nostro territorio: basterà fare emergere la sua ricchezza, tenendo legate il più possibile ricerca e divulgazione. REGGE 17

20 MASTER TARGATO REGGE DEI GONZAGA RICERCA, ALTA FORMAZIONE E COMPETENZE: L UNIVERSITA PER LA VALORIZZAZIONE E LA CONSERVAZIONE DEL PATRIMONIO TERRITORIALE di Fabrizio Schiaffonati Responsabile scientifico del Centro di competenze per la Conservazione preventiva e programmata Il Laboratorio TEMA (Technology Environment & Management) da oltre un decennio opera presso il Polo Territoriale di Mantova del Politecnico di Milano per lo sviluppo di ricerche e studi, nonché di attività formative di terzo livello, promosse in rapporto con Enti e Istituzioni pubbliche. Tra gli altri si segnalano i Piani di marketing territoriale strategico delle Colline Moreniche e dell Oltrepò mantovano, i Master in Management delle risorse culturali, ambientali e paesaggistiche, il Dottorato di Ricerca in Progetto e tecnologie per la valorizzazione dei beni culturali. Dal 2009 il Laboratorio TEMA ha collaborato allo studio e alla progettazione dei Distretti culturali mantovani, quali importanti momenti di ricerca, innovazione e sperimentazione. Un percorso di condivisione che ha portato all inserimento del Politecnico tra i partner attuatori e cofinanziatori del Distretto culturale Le Regge dei Gonzaga, con l obiettivo di favorire la continua collaborazione in attività di ricerca e formazione per la crescita del territorio. Con una Convenzione quadro, il Politecnico di Milano, l Associazione Distretto culturale Le Regge dei Gonzaga e Confindustria Mantova hanno avviato nel 2011 un rapporto di collaborazione sulle azioni denominate Centro di competenze per la Conservazione preventiva e programmata e Formazione sulla Conservazione programmata. Il Centro di competenze è finalizzato ad accrescere la consapevolezza dell importanza del patrimonio nella popolazione locale, anche per aumentare il capitale di conoscenza e lo sviluppo dell attitudine all innovazione, rafforzando le competenze di operatori pubblici/privati per sviluppare le filiere produttive collegate alla cultura. Parallelamente all attivazione del Centro di competenze il Senato accademico del Politecnico di Milano ha approvato il Master universitario di II livello Conservazione preventiva e programmata per la valorizzazione del patrimonio culturale, che sarà avviato nel mese di novembre. Il rapporto tra il Distretto culturale e il Laboratorio TEMA ha consentito inoltre l attivazione di una Borsa di studio triennale presso il Dottorato di Ricerca in Progetto e tecnologie per la valorizzazione dei beni culturali, avente per oggetto Sistemi per la conoscenza, catalogazione, conservazione, promozione e comunicazione del patrimonio storico architettonico presente nel Distretto culturale Le Regge dei Gonzaga. Nelle foto la presentazione del Master 18REGGE

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