Attività Motoria Evolutiva e Anziani

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1 Attività Motoria Evolutiva e Anziani Maria Chiara Gallotta Stanza 59 1 piano palazzo IUSM Tel mariachiara.gallotta@uniroma4.it Ricevimento Martedì 10:00-12:00 Il gioco Giocando s impara e si cresce.

2 IL GIOCO COME APPRENDIMENTO L'attività ludica è parte essenziale di un bambino attraverso il gioco il bambino esprime il suo modo di essere Il gioco è una situazione vissuta di vita attiva dove esiste uno stretto rapporto fra: Percezione Conoscenza GIOCO Apprendimento Affettività

3 Conoscenze Capacità e abilità motorie GIOCO Condotte esplorative Condotte imitative Componenti base del processo cognitivo Interdisciplinarietà del gioco

4 L attività ludica è caratteristica fin dai primi mesi di vita del processo dello sviluppo cognitivo ed affettivo del bambino La forma privilegiata dai bambini di attività motoria è costituita dal gioco, attività che adempie a rilevanti funzioni: Cognitiva Socializzante Creativa Sperimentare tutte le forme di gioco a contenuto motorio: Giochi liberi, di regole, giochi materiali, simbolici, giochi di esercizi, programmati, giochi imitativi

5 Il gioco a contenuto motorio: Giochi in libertà: frutto della motricità spontanea dei bambini [immediatezza] Giochi simbolici: organizzazione ed esecuzione dettate dalla tendenza a trasfigurare la realtà [fabulazione] [alto grado di spontaneità] Giochi imitativi: favoriscono l apprendimento di condotte motorie attraverso la ripetizione di atteggiamenti e di gesti Adattamento del bambino alla realtà Giochi con regole: giochi organizzati che consentono l interiorizzazione delle regole e disciplinano i comportamenti dei bambini Giochi di avviamento allo sport: iniziazione allo sport adulto Differenti espressioni dello sviluppo del gioco: Gioco d'esercizio: le attività motorie vengono ripetute per un piacere senso-motorio (periodo senso-motorio) (0-2 anni) Gioco simbolico: uso dell'oggetto come simbolo per rappresentare la realtà (periodo pre-operatorio ed operatorio) (2-6 anni) Gioco di regole: attività che vengono svolte preferibilmente in gruppo e che richiedono capacità di socializzare e di accettare le regole (periodo delle operazioni concrete e formali) (7-15 anni) Piaget

6 Il gioco può servire a 4 scopi: 1. come mezzo per entrare in contatto con l'ambiente 2. costituisce il ponte tra coscienza, esperienza concreta e esperienza emotiva 3. serve al bambino come: gioia, divertimento, riposo e rilassamento 4. rappresenta per il bambino l'esteriorizzazione della sua vita emotiva Lowenfeld Il gioco cambia secondo l'età: 1. come modalità 2. come tipo di partecipazione Raggruppamento intorno ad un gioco, ad una situazione o ad un interesse Gioco di gruppo

7 Classificazione dei giochi 1. solo individuali, nessuna partecipazione o bisogno dell'altro 2. giochi di imitazione spontanea e programmata 3. attività di gioco individuale in un contesto di gioco 4. giochi di esibizione delle proprie capacità 5. giochi di collaborazione - attività simili, aiuto per completare o fare un gioco - riunione di un gruppo per un interesse comune a finalità comuni 6. giochi di competizione Analisi di un gioco globale: strisciare, rotolare, camminare, correre, saltare. Attività motoria finalità agire col corpo, sentire e vivere col proprio corpo, finalizzare, progettare, anticipare i movimenti, orientarsi in uno spazio. fine: prendere, toccare, manipolare, conoscere l'oggetto, progettare ed adattare il movimento allo spazio d'azione. finalità vivere l'azione, migliorare l'uso e conoscenza dell'oggetto.

8 Analisi di un gioco forme - colori - grandezze - uguaglianze - differenze - classificazioni. Finalità avviamento al pensiero logico. Attività visivo-percettive rapporti spaziali Finalità pensiero logico, organizzarsi meglio nello spazio. Analisi di un gioco Coordinazione occhio-mano oggetto - spazio azione occhio-piede- Coordinazione postura Coordinazione motorio-visiva Finalità adattamento del corpo all'azione.

9 Gioco e giocattoli Nella prima infanzia è il corpo stesso il giocattolo con cui il bambino organizza i precoci schemi senso-motori: aprire e chiudere gli occhi fare smorfie afferrarsi i capelli, gli orecchi, i piedi far rumore e palloncini di saliva con la bocca arricciare il naso succhiare il pollice emettere suoni e gorgheggi I primi oggetti-giocattolo Dopo le parti del corpo, il bambino passa ad afferrare gli oggetti: Lenzuolino, copertina, bavaglino, capelli della mamma, occhiali di un adulto che si avvicina, oggetti del bagnetto, della pappa, ecc. Tutte queste cose non sono, tuttavia, viste dal bambino nella loro struttura specifica e nella loro funzione, ma semplicemente come qualcosa da afferrare, da scuotere, da tirare, da gettare in terra, da esplorare, soprattutto in senso tattile e sonoro. Tra i prodotti destinati a questa fase troviamo: i giocattoli di stoffa, di gomma, di plastica, di legno.

10 I giocattoli dai 3 ai 7 anni Questo periodo vede il bambino interessato soprattutto ai giochi interattivi e ai giochi con strumenti che sviluppano destrezza e padronanza sull ambiente. Questo tipo di gioco produce il saper fare, lo sviluppo muscolare, l organizzazione di schemi psicomotori, lo sviluppo dei sensi e dell intelligenza corporea e spaziale. Su un altro versante, il bambino prova interesse per i giochi interattivi e per l ascolto delle favole; tali attività producono arricchimento nell area dello sviluppo emozionale e relazionale. I giocattoli dai 7 ai 12 anni Continuano i giochi di movimento, ma con richieste evolutive più importanti dal punto di vista dello spazio a disposizione del bambino: il cortile, il campo, la spiaggia, la strada, ogni spazio all aria aperta diviene - in questa fase di età - area privilegiata per l attuarsi delle attività in gruppo dalle quali i bambini traggono benefici fisici e psicologici. molti di questi giochi all aria aperta sono sostituiti da giochi da tavolo o attività sportive organizzate con tempi e spazi troppo rigidi che impediscono la libera espressione della creatività individuale e della capacità di organizzarsi tra bambini.

11 Bibliografia Capitolo VI Tratto da Gori M. I contenuti dell educazione fisica. Società Stampa Sportiva, Roma. Il ruolo del gioco nell educazione motoria Tratto da L educazione motoria di base. Istituto della enciclopedia italiana Treccani.

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