NOTA CONGIUNTURALE Ottobre 2013

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1 NOTA CONGIUNTURALE Ottobre 2013 N.B. La presente nota è aggiornata al La prossima nota sarà sul sito il Finire mercati finanziari e riguardare tutto INDICE 1. ECONOMIA INTERNAZIONALE - Sommario 1.1 Quadro congiunturale 1.2 Evoluzione per Paese 1.3 Area uro News dal mondo Previsioni dei principali Istituti (CE, FMI, OCSE, BCE) 2. ECONOMIA INTERNA - Sommario 2.1 Indicatori reali 2.2 Indicatori finanziari 2.3 Previsioni 2.4 Finanza pubblica Italia Zona Euro 2.5 Politica delle riforme 3. MERCATI FINANZIARI - Sommario 1

2 1. Economia Internazionale Sommario Il Fondo Monetario Internazionale ha tagliato per la quarta volta dall'inizio dell'anno le sue previsioni di crescita. L'organizzazione prevede ora per il 2013 un aumento del PIL globale del 2,9% e per il 2014 del 3,6%. Si tratta di una revisione al ribasso rispettivamente dello 0,3% e dello 0,2% rispetto a quanto indicato a luglio. Nel nuovo "World Economic Outlook", che verrà pubblicato ufficialmente all inizio ottobre, l'fmi avverte che la crescita mondiale è ancora debole e i rischi al ribasso sono diventati più pronunciati. USA. A luglio e agosto l economia statunitense è cresciuta a un ritmo modesto/moderato grazie soprattutto al buon andamento del comparto immobiliare residenziale e al settore manifatturiero. È quanto rileva la banca centrale statunitense nel suo consueto Beige book, il report sullo stato di salute della prima economia. Il comparto manifatturiero ha evidenziato una crescita modesta, le spese dei consumatori sono salite in diversi distretti mentre il comparto servizi e il real estate hanno evidenziato incrementi più contenuti. Giappone. La cura Abe funziona. Risulta in modo evidente dagli ultimi dati sul PIL del secondo trimestre che è stato rivisto al rialzo rispetto alla stima preliminare, confermando gli ottimi tassi di crescita del primo trimestre, dopo una lunga recessione. E' stato infatti rivisto al rialzo il PIL giapponese del secondo trimestre. Il dato definitivo pubblicato dall'istituto di ricerca economica e sociale del Cabinet Office giapponese, evidenzia una crescita dello 0,9% rispetto al trimestre precedente (+1% nel primo trimestre), dal +0,6% della stima preliminare. Area euro. Le imprese della zona euro hanno visto in settembre una crescita maggiore delle attese, grazie all'affluire di ordini al ritmo più consistente in oltre due anni, fornendo nuovi segni di una ripresa economica. Lo mostra l'indagine sui direttori acquisto dei settori manifattura e terziario della zona euro in una stima flash a cura di Markit. Germania. Per la Bundesbank l'economia tedesca dovrebbe mantenere nei prossimi mesi il percorso di crescita, sostenuto dal livello contenuto dell'inflazione e dall'aumento dei consumi. La Banca centrale tedesca nel suo rapporto mensile di settembre spiega che "l'economia della Germania non puo' mantenere lo slancio di inizio anno. 2

3 Economia Internazionale Quadro congiunturale Il Fondo Monetario Internazionale ha tagliato per la quarta volta dall'inizio dell'anno le sue previsioni di crescita. L'organizzazione prevede ora per il 2013 un aumento del PIL globale del 2,9% e per il 2014 del 3,6%. Si tratta di una revisione al ribasso rispettivamente dello 0,3% e dello 0,2% rispetto a quanto indicato a luglio. Nel nuovo "World Economic Outlook", che verrà pubblicato ufficialmente all inizio ottobre, l'fmi avverte che la crescita mondiale è ancora debole e i rischi al ribasso sono diventati più pronunciati. T ra questi l'fmi cita le conseguenze del rallentamento della Cina, della politica monetaria degli USA e di una possibile stagnazione nella zona euro. Secondo l'fmi, inoltre, anche le tensioni geopolitiche potrebbero frenare la crescita. Per quanto riguarda l'eurozona l'fmi sottolinea che è fondamentale rafforzare l'unione monetaria. Per l'fmi soprattutto l'unione bancaria sarà cruciale e dovrà comprendere una meccanismo unico di supervisione e risoluzione delle crisi. I tecnici di Washington invitano ancora una volta la BCE a valutare un ulteriore supporto di politica monetaria. A preoccupare l'fmi è anche il livello di disoccupazione. L'FMI prevede che il tasso di disoccupazione resterà a un livello inaccettabilmente elevato in molte economie avanzate e in alcuni Paesi emergenti. Per l'italia l'fmi ha confermato di attendersi nel 2013 una contrazione dell'economia dell'1,8% e nel 2014 una crescita dello 0,7%. Le previsioni dell'fmi sono peggiori di quelle del governo italiano che ha rivisto al ribasso le sue stime per il 2013 da -1,3% a -1,7% e per il 2014 da +1,3% a +1%. In Italia il numero dei senza lavoro dovrebbe rimanere a dei livelli record. L'FMI si attende che il tasso di disoccupazione salirà dal 10,7% del 2012 al 12,6% nel Nel 2014 ci dovrebbe essere solo un leggero calo al 12,4%. L'ultimo Rapporto infrannuale dell'ocse (interim assesment) sulle economie del G7 conferma, nella sostanza, l analisi del Fondo monetario evidenziando che vi sono elementi di ripresa nell'economia mondiale, ma che i rischi di un sussistono, anche per l'evidente frenata registrata da alcune importanti economie emergenti. Secondo l'organizzazione l'attività si sta espandendo a ritmi incoraggianti in Nord America, dive il PIL è atteso in aumento dell'1,7% nel 2013, ma anche in Giappone (+1,6%) e Regno Unito (+1,5%). Nell'ambito del G7 si riprende anche l'eurozona, ma solo nel suo complesso, perché esistono ancora economie che presentano numerose difficoltà. La crescita dell'area Euro è attesa quest'anno allo 0,4%, grazie alla 3

4 ripresa messa a segno dalla Germania (+07%) e dalla Francia (+0,3%), ma fra le tre maggiori economie resta in profonda recessione l'italia, il cui PIL è stimato in contrazione dell'1,8%. Netta la frenata delle economie emergenti, con la Cina che dovrebbe rallentare al 7,4% dal 7,8% del Rallentano anche altri grandi economie ad elevata crescita, specie quelle a più elevato deficit corrente, condizionate anche dal dibattito sul ritiro degli stimoli della Federal Reserve. L'OCSE conferma, dunque, cenni di ripresa, ma anche la persistenza di elevati rischi per l'economia mondiale. Ne deriva una esortazione a proseguire sul sentiero di stimolo della domanda, anche attraverso politiche monetarie non convenzionali, anche se restano vitali soprattutto le riforme strutturali, volte a stimolare la crescita e la competitività ed un certo dinamismo nel mercato del lavoro. Fonte: Ocse 4 Anche la BCE nel bollettino di ottobre riporta le ultime proiezioni relative al contesto internazionale elaborate dagli esperti. La crescita in termini reali del PIL mondiale (esclusa l area dell euro) registrerebbe un graduale incremento passando dal 3,4 per cento del 2013 al 4,0 nel Ampiamente in linea con le proiezioni pubblicate nel numero di giugno scorso del Bollettino, l espansione ha acquisito un certo slancio nelle economie avanzate nella prima metà del 2013, mentre nei mercati emergenti si è in qualche modo attenuata, per effetto dell indebolimento della domanda interna, in un contesto in cui i prezzi più contenuti delle materie prime (che hanno influito sugli esportatori) e la fiacca domanda estera hanno pesato sulle esportazioni.

5 Nel breve periodo gli indicatori del clima di fiducia segnalano il protrarsi di un attività modesta a livello mondiale. Pesa inoltre sulle prospettive di crescita a breve termine, in particolare in alcuni paesi emergenti, un certo inasprimento delle condizioni finanziarie successivo al precedente esercizio di proiezione in parte dovuto a una nuova valutazione dei mercati circa la portata del futuro stimolo monetario negli Stati Uniti. Su un orizzonte temporale più lungo, ci si attende che il recupero dell economia prosegua a un ritmo graduale. In alcuni dei principali mercati emergenti, soprattutto in Cina, la ripresa dovrebbe risultare moderata in quanto alcuni fattori strutturali frenano l attività. A fronte di un espansione della domanda dei principali partner commerciali dell area dell euro più moderata che nel resto del mondo, la domanda estera dell area è in certa misura più debole e secondo le proiezioni dovrebbe crescere del 2,9 per cento nel 2013 e del 5,0 nel La ripresa nell area euro, nel complesso, dovrebbe mantenersi moderata nel confronto storico, dando luogo a un output gap che permarrebbe in territorio negativo. Ci si attende che il PIL in termini reali registri, in media d anno, una contrazione dello 0,4 per cento nel 2013, in larga misura riconducibile a un effetto di trascinamento negativo, per poi segnare un incremento dell 1,0 per cento nel Questo profilo di crescita riflette il contributo in costante aumento della domanda interna accompagnato dall apporto positivo, seppur in calo, del commercio netto. In termini di consuntivo, si è consolidata la crescita nell'area OCSE, soprattutto grazie all'accelerazione evidenziata dalle sette principali economie mondiali. Nel secondo trimestre il PIL totale è migliorato dello 0,5% rispetto al +0,3% dei tre mesi precedenti, mentre su anno si è registrato un aumento dello 0,9% (+0,6% il precedente). L'Organizzazione per la Cooperazione, che ha fornito i dati provvisori, spiega che a far da traino sono state le solite "big", ovvero Stati Uniti, Giappone, Gran Bretagna e, soprattutto, Germania. E' stata proprio l'economia tedesca, con un balzo dello 0,7%, a registrare il miglior tasso di crescita. Torna il segno positivo anche nell'area Euro (+0,3% dopo il -0,3% del primo trimestre), ma non in Italia, unica Nazione tra i "Major Seven" a riportare un PIL negativo dello 0,2%. Da rilevare, però, che nei tre mesi precedenti l'economia aveva fatto segnare - 0,6%, a fine 2012 un -0,9%. 5

6 Pil reale II trim.2013 Fonte: OCSE Le aspettative a breve termine OCSE L'OCSE rileva un modesto miglioramento nel panorama dell'economia mondiale, almeno secondo il superindice elaborato dall'organizzazione, un indicatore composito anticipatore del trend congiunturale. Nel report di settembre, l'ocse ha infatti evidenziato una generale tendenza alla crescita, che porta ad un miglioramento dell'indicatore per tutta l'area a 100,7 punti a luglio dai 100,6 precedenti. Leading indicator Ocse Fonte: Ocse 6

7 Il superindice dell'eurozona registra un miglioramento a 100,5 da 100,3. In particolare il leading indicator risulta in miglioramento in Germania (100,4), Italia (100,6), Francia (99,6) e Regno Unito (101). Stabile il superindice in Giappone a 101,1 punti, mentre negli Stati Uniti sale a 101,1 da 101 punti. Il leading indicator per l'italia continua a segnalare un cambiamento positivo del ritmo di crescita. USA Scende leggermente l'attività manifatturiera in USA nel mese di settembre. La stima flash sull'indice PMI manifatturiero indica un livello di 52,8 punti, in lieve calo rispetto ai 53,1 del mese di agosto. Il dato, pubblicato da Markit, è inferiore alle attese del mercato che indicavano un miglioramento a 53,9 punti. Tuttavia, l'indice si conferma al di sopra della soglia chiave dei 50 punti, denotando una espansione moderata del settore manifatturiero. Revisione al rialzo per il consumer sentiment americano. La fiducia dei consumatori dell'università del Michigan relativa al mese di settembre è stata infatti ritoccata all'insù a quota 77,5 punti rispetto agli 76,8 punti della prima lettura. Il dato non basta a soddisfare le attese degli analisti che erano per un livello a78 punti e scende notevolmente dagli 82,1 di agosto e rimane è ben lontano dagli 85 toccati a luglio, il livello più alto dallo stesso mese del L'indicatore è stato pubblicato dall'università del Michigan che ha diffuso oggi la lettura definitiva. Area Euro Torna positivo per la prima volta in due anni l'indicatore Eurocoin. Nel mese di settembre l'indice è salito a 0,12 (da -0,04 in agosto). L'indicatore, sviluppato dalla Banca d'italia, fornisce ogni mese in tempo reale una stima sintetica del quadro congiunturale corrente nell'area dell'euro ed esprime tale indicazione in termini di tasso di crescita trimestrale del PIL depurato dalle componenti più erratiche (stagionalità, errori di misura e volatilità di breve periodo). Il dato ha beneficiato del rafforzamento della fiducia delle famiglie e imprese dal rialzo dei corsi azionari ai quali si è contrapposta la debolezza dell'attività manifatturiera e del commercio estero. Sale la fiducia dei consumatori della zona euro, che in settembre si porta ai massimi da due anni. L'indice di fiducia elaborato dalla Commissione europea si è attestato questo mese a -14,9 punti dai -15,6 di agosto: la rilevazione è lievemente inferiore alle attese (fissate a -14,5) ma è comunque la migliore dall'agosto del Per quel che riguarda l'intera Unione europea, il miglioramento è stato ancora più marcato: l'indice di fiducia dei consumatori si è portato a -11,7 punti dai -12,8 di agosto. 7

8 Migliora, sorprendendo le aspettative, la fiducia degli investitori nella Zona Euro. L'indice di fiducia torna, infatti, positivo dopo oltre due anni, grazie ai recenti segnali di fine della recessione e al miglioramento delle prospettive. World Trade Organization (WTO) Previsioni settembre 2013 La crescita del commercio mondiale è probabile che sia più lenta del previsto, quest'anno e il prossimo. E' quanto stimano gli analisti del World Trade Organization (WTO) che hanno rivisto al ribasso le stime di crescita economica. Rispetto alle previsioni rilasciate lo scorso aprile, il commercio mondiale è visto in aumento del 2,5% nel 2013 (+3,3% la stima precedente) mentre nel 2014 salirà del 4,5% (+5% la prima lettura). L'organizzazione mondiale del commercio, tuttavia, sottolinea che "si stanno materializzando le condizioni per un miglioramento" grazie ai segnali che giungono dall'europa, dagli Stati Uniti, dal Giappone e dalla Cina. Indicazioni che "suggeriscono che il rallentamento economico ha toccato il fondo mentre si notano i primi segnali di ripresa". "La domanda di importazioni dalle economie emergenti si sta riprendendo sebbene con una crescita più lenta del previsto" ha affermato in una nota il WTO spiegando che si tratta di una "situazione che ha rallentato la crescita delle esportazioni sia dalle economie avanzate e sia da quelle emergenti nelle prima parte del 2013 e rappresenta la ragione che a portato al taglio delle previsioni". Tobin Tax contestata dai legali dell'ue. Bruxelles non è d'accordo La Tobin Tax, o tassa sulle transazioni finanziarie, è incompatibile con la normativa europea, in particolare con i Trattati, perché "eccede la giurisdizione degli Stati come applicazione delle norme internazionali", risultando di fatto discriminatoria verso gli Sati non distorsiva della concorrenza. E' questo lo sconvolgente parere degli esperti legali dell'ue, contestato dalla stessa Commissione, che la definisce legittima e "pienamente in linea con i Trattati". Bruxelles ha definito, anzi, il parere dei legali "non vincolante" ed ha escluso un rallentamento dei lavori. La tassa, la cui entrata in vigore era prevista per il 2014, avrebbe dovuto portare nelle casse degli Stati membri ben 35 miliardi di euro, il cui onere doveva gravare sulle banche, responsabili della crisi finanziaria. 8

9 La Tobin Tax, approvata da 11 Stati europei, fra cui l'italia, era stata fortemente osteggiata dal Regno Unito, che vedeva nella City la principale vittima dell'imposta. Troppo debito, Polonia confisca i fondi pensione Confisca dei depositi bancari; confisca dell'oro; confisca delle case. Gli stati, in quella che ha tutti i requisiti di essere una congiura con le banche e il mondo delle lobby, risolvono i loro problemi e gli eccessi degli anni passati in questo modo: confiscando i beni dei contribuenti. L'ultimo caso riguarda la Polonia, che ha preso una decisione che sta facendo tremare i suoi cittadini; ovviamente, per non dire loro la verità, e per essere politically correct, la decisione è stata battezzata "revisione delle pensioni". Tale revisione implica il trasferimento allo stato - dunque la confisca - della metà dei fondi pensionistici privati (molti dei quali sono posseduti da società come Allianz, Axa, Generali, ING e Aviva). Motivo: ripianare il debito sovrano, troppo alto. In sintesi, per capire come stanno le cose in Polonia: il governo ha troppo debito per emettere ulteriore debito; dunque nazionalizza i fondi pensione privati trasformando i loro possedimenti di bond in "asset"; i nuovi asset confiscati verranno utilizzati per abbassare il rapporto debito/pil; quando il debito/pil scenderà al di sotto di una soglia, il governo tornerà a emettere nuovo debito sovrano. "La riforma "decimerà il sistema di fondi pensionistici privati, creando uno spazio fiscale che assicurerà vita più facile al governo - ha commentato Peter Attard Montalto di Nomura - il governo ha una definizione strana del concetto di proprietà privata, dal momento che nega che questa sia una forma di nazionalizzazione. "Questo è peggio delle paure dei mercati", ha detto un gestore di uno dei fondi pensione principali, che ha chiesto di non essere identificato. G20 San Pietroburgo 6 settembre 2013 Arriva da San Pietroburgo, dove si è tenuto il G20, lo stimolo a lavorare ancora e duramente per intraprendere il cammino della ripresa globale. Gli ultimi cinque anni «sono stati fondamentali per affrontare la crisi finanziaria e rimettere l economia mondiale sulla giusta strada. Ma il lavoro non è ancora finito e resta essenziale concentrare i nostri sforzi per una uscita definitiva dalla crisi più 9

10 lunga della storia moderna». È questo quello che hanno scritto nel comunicato finale i leader mondiali riuniti da giovedì a San Pietroburgo. LAVORO - Due le priorità assolute sottolineate nel documento finale: la crescita e l occupazione. Ma non solo. «Nonostante le nostre azioni - hanno spiegato i leader - la ripresa è troppo debole e i rischi rimangono orientati al ribasso. Le prospettive di crescita per il 2013 sono state riviste al ribasso più volte nel corso dell ultimo anno, il riequilibrio globale è incompleto, la crescita delle disparità regionali rimane alta e la disoccupazione, soprattutto tra i giovani, rimane inaccettabilmente alta». LOTTA ALL'EVASIONE FISCALE - Nel comunicato finale c'è anche una decisa presa di posizione contro l'evasione fiscale. Per contrastarla debutteranno, verso la fine del 2015, gli scambi automatici di informazioni fiscali tra i Paesi del G20: «Sosteniamo pienamente la proposta dell' Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse) di attuare un modello realmente internazionale per scambi bilaterali e multilaterali automatici di informazione fiscali», recita il testo. «L'evasione e l'elusione fiscale 'cross-border' - continua la nota - minacciano la fiducia dei nostri cittadini nella correttezza del nostro sistema. Oggi sottoscriviamo piani per affrontare questi problemi e ci impegniamo a compiere passi per cambiare le nostre regole per affrontare l'elusione, le pratiche dannose e i piani fiscali aggressivi». Il G20 E L'ITALIA - «Ci sono tante cose da fare e c'è bisogno di un'italia stabile da tutti i punti di vista, politico e finanziario», ha detto Enrico Letta nella conferenza stampa con la quale ha illustrato la posizione italiana nei confronti dei temi dibattuti al G20 di San Pietroburgo. «Ho trovato qui molto interesse nei confronti della posizione dell'italia, per il fatto che l'italia giochi un ruolo e che ci sia stabilità -ha spiegato Letta-. C'è solo voglia di avere nell'italia un partner che esce dal guardarsi l'ombelico e dall'avvitamento su se stesso. Questo ho colto in tutti gli interlocutori». Il premier ha aggiunto: «Penso di dover essere conseguente anche nell'impegno che voglio mettere sulla contiinuitá, sul lavoro, sulla stabilitá». Il presidente del Consiglio ha sottolineato che «l'italia si è presentata non più come sorvegliata speciale, l'italia ha potuto agire con mani libere dalle zavorre che ci siamo portati avanti in questi anni. Negli altri G20 ci avevano dato i compiti a casa perchè eravamo stati malandrini, non ci prendiamo più bacchettate sulle dita, i compiti a casa li abbiamo fatti, ora c'è bisogno di vedere la terra promessa». Grandi divisi al G20. In una dichiarazione diffusa al termine del vertice invece, 10 paesi (Australia, Canada, Francia, Italia, Giappone, Corea del Sud, Arabia Saudita, Turchia, Gran Bretagna, Stati Uniti e Spagna, che non è formalmente membro del G20 ma è un invitato permanente ai vertici) «condannano l'attacco con armi chimiche avvenuto a Damasco il 21 agosto e di cui il regime di Assad viene 10

11 ritenuto responsabile». «Le prove - si legge nella dichiarazione dei dieci - indicano chiaramente il governo siriano come responsabile dell'attacco». E - prosegue il documento - «coloro che hanno perpetrato questi crimini devono essere ritenuti responsabili». I dieci paesi chiedono quindi «una forte risposta internazionale alla grave violazione delle regole» sul fronte dell'uso delle armi chimiche in Siria e invitano a mandare «un chiaro messaggio perché certe atrocità non si ripetano più». MPS Due miliardi e mezzo di euro. In pratica, l attuale valore di capitalizzazione della banca. Dopo l incontro a Cernobbio tra il commissario europeo Joaquín Almunia e il ministro italiano dell Economia Fabrizio Saccomanni, Monte dei Paschi annuncia il raddoppio dell aumento di capitale previsto. Il nuovo piano di ristrutturazione dovrebbe essere approvato dal consiglio di amministrazione il 24 settembre. L istituto senese, ancora alle prese con le conseguenze dello scandalo derivati, ha annunciato anche una serie di nuovi tagli e una riduzione graduale dell esposizione ai titoli di Stato italiani (29 miliardi di euro alla fine di giugno). Grande scetticismo, però, tra gli investitori sulla riuscita della raccolta fondi. Sulla testa dei vertici pende la spada di Damocle di un eventuale nazionalizzazione: in caso di fallimento, infatti, scatterà automaticamente la conversione dei Monti bond (gli aiuti del governo) in azioni Mps. Cina "Gli indicatori macroeconomici confermano un ciclico recupero della crescita economica, iniziata nel mese di luglio, dal momento in cui la domanda interna è stata sostenuta dalla continua costruzione di una robusta struttura finanziaria e dalle manovre politiche attuate dal governo, che hanno avuto un primo impatto sulla crescita", dice Louis Kuijs della Banca Mondiale Cinese. Due mesi fa, quando le preoccupazioni cominciavano a gravare sull'economia cinese, il governo ha cercato di attuare interventi di politica economica, quali il taglio delle tasse per le piccole imprese, che ha permesso l'accrescimento degli investimenti nel settore ferroviario, nonché esenzioni e agevolazioni fiscali. Un'ondata di rilascio di crediti, a inizio anno, è stato un altro fattore alla base del miglioramento economico, perché hanno aperto la strada per un sistema finanziario in grado di alimentare l'attività di investimento. 11

12 Tuttavia, il principale problema riscontrabile in un'economia come quella cinese è la necessità di attuare provvedimenti che non sappiamo apportare miglioramenti solo nel breve periodo, ma anche e soprattutto, nel lungo termine. Una crescita sostenibile, quindi, non può solo basarsi esclusivamente sull'eccessiva fiducia sugli investimenti, sull'aumento di produzione e sulla crescente dipendenza dal debito, che piuttosto possono essere considerati quali la forza motrice per la crescita. E' necessario creare una stabilità macro-economica, nonché uno sviluppo sociale e culturale. Goldman Sachs Group Inc ha stimato una crescita della Cina, per il terzo e quarto trimestre dell'anno, basata sul miglioramento della domanda mondiale e sulla ripresa industriale nazionale. Anche JPMorgan e Deutsche Bank AG hanno alzato le previsioni di crescita, rafforzando l'ottimismo con cui il governo ha inteso raggiungere l'obiettivo di governo. Ormai i timori di una brusca frenata dell'economia cinese si sono dissolti. Aspettative L'attività del settore manifatturiero in Cina a settembre ha mostrato l'espansione più marcata da sei mesi a questa parte, aggiungendo slancio al tentativo di svolta della seconda economia mondiale nell'ultima parte dell'anno. L'indice Pmi di settore a cura di Hsbc si è portato a 51,2 da 50,1 di agosto, con 10 dei 11 sottoindici in crescita. Dopo il raffreddamento registrato in 12 trimestri su 14, l'economia cinese sembra finalmente in fase di stabilizzazione, anche se alcuni analisti temono che il balzo delle attività sia alimentato da un eccesso di credito e investimenti. Il settore export è in netta ripresa con i nuovi ordini dall'estero balzati di 3,6 punti a un massimo da 10 mesi di 50,8. E' la prima volta da sei mesi che il dato è sopra la soglia di 50, che indica espansione. Un segno incoraggiante viene anche dalla domanda interna, con i nuovi ordini sui massimi da cinque mesi. Dati congiunturali Secondo il rapporto dell'ufficio Nazionale di Statistica, la produzione industriale è cresciuta del 10,4% su base annua in agosto, contro il 9,7% nel mese di luglio, battendo così le previsioni del mercato. Il miglioramento si registra nel settore della produzione dei pannelli solari: dopo due anni di perdite, le maggiori aziende stanno ritornando all'utile grazie ad un aumento della domanda interna. Le vendite al dettaglio sono aumentate del 13,4% su base annua, in accelerazione rispetto al 13,2% registrato nel mese di luglio. Gli investimenti di 12

13 capitale fisso sono aumentati del 20,3% in agosto, rispetto al 20,1% registrato a luglio. Le esportazioni cinesi sono aumentate del 7,2 % rispetto allo scorso anno, superando del 5,5% stimato dagli analisti. Allo stesso tempo, le importazioni sono aumentare del 7% rispetto al precedente anno, con un avanzo commerciale di oltre 20 miliardi di dollari. I prezzi al consumo sono aumentati del 2,6%, mentre l'indice di produzione è diminuito dell'1,6%. L'export cinese ad agosto ha accelerato, segnando una crescita del 7,2%, grazie soprattutto all'ottima domanda degli Stati Uniti. Una decisa svolta rispetto alla crescita del 5,1% registrata a luglio e rispetto al calo del 3,1% rilevato a giugno. Cresce anche l'import ad un tasso del 7%, anche se inferiore al 10,9% di luglio. L'inflazione, un importante parametro per le decisioni di politica monetaria della Banca Popolare cinese, ha offerto segni di stabilizzazione ad agosto, attestandosi ad un tasso tendenziale del 2,6%, in linea con le attese ed al di sotto del 2,7% rilevato a luglio. Su base mensile, i prezzi sono cresciuti dello 0,5%, come il consensus, anche se mostrano una leggera accelerazione rispetto allo 0,1% di luglio. Dati questi che supportano la possibilità di nuovi incentivi fiscali alle imprese, per sostenere l'economia ed evitare una stretta monetaria che sarebbe stata disastrosa in questa delicata fase Per il 2013 il Fondo Monetario Internazionale ha indicato una crescita dell'economia del Dragone del 7,75%, superiore rispetto al 7,5% indicato dal governo cinese. 13

14 1.2 Evoluzione per Paese Stati Uniti A luglio e agosto l economia statunitense è cresciuta a un ritmo modesto/moderato grazie soprattutto al buon andamento del comparto immobiliare residenziale e al settore manifatturiero. È quanto rileva la banca centrale statunitense nel suo consueto Beige book, il report sullo stato di salute della prima economia. Il comparto manifatturiero ha evidenziato una crescita modesta, le spese dei consumatori sono salite in diversi distretti mentre il comparto servizi e il real estate hanno evidenziato incrementi più contenuti. Secondo i banchieri centrali, la crescita dovrebbe raggiungere il picco a partire dalla seconda metà dell'anno. Nel dettaglio, 8 dei 12 distretti della Fed hanno riportato una crescita moderata nel periodo che va da inizio luglio a fine agosto. Più o meno lo stesso quadro emerso nel Beige Book di luglio. Boston, Atlanta e San Francisco hanno indicato una crescita "modesta", mentre Chicago ha parlato di "accelerazione". Dunque, in estrema sintesi, l'economia continua a migliorare a ritmo costante. Va comunque detto che il Beige Book non fornisce un quadro esaustivo della congiuntura presente dal momento che si basa su segnalazioni dei Presidenti delle varie banche e interviste con uomini d'affari ed economisti per dare una idea generale delle condizioni. Fonte: FED 14

15 Le proiezioni macroeconomiche come atteso sono state limate verso il basso per la crescita e la disoccupazione a fine 2013, e anche più modestamente per il L aggiunta delle proiezioni per il 2016 mostrano crescita e disoccupazione vicini ai livelli di lungo termine, e inflazione di poco sotto l obiettivo del 2%. La stima di lungo termine del tasso di disoccupazione è stata modestamente ridotto a un intervallo compreso fra 5,2 e 5,8%, da 5,2 e 6%. Le proiezioni dei tassi vedono ancora la stragrande maggioranza dei partecipanti che si aspettano il primo rialzo nel 2015, con un sentiero molto moderato: il tasso mediano è all 1% nel 2015, al 2% nel Nonostante le modifiche alle previsioni del 2013, il sentiero atteso per i tassi non è diverso rispetto a giugno. 15 Legge di spesa La scadenza della legge di spesa (30 settembre) si avvicina e il Congresso vede ancora repubblicani e democratici in uno scontro frontale sulla nuova legge richiesta per finanziare la spesa dal 1 ottobre. La Camera a maggioranza democratica ha approvato un disegno di legge di spesa che estende i finanziamenti per 2 mesi e mezzo, eliminando le voci relative alle uscite per l attuazione della riforma sanitaria di Obama. Il disegno di legge passa ora al Senato, a maggioranza democratica, dove la leadership ha affermato che sarà bocciato. I repubblicani potrebbero attuare ostruzionismo, bloccando l approvazione di qualsiasi legge che autorizzi la spesa del Tesoro dopo il 30 settembre. Inoltre il Presidente Obama ha detto che non firmerà alcuna legge che includa riduzione dei finanziamenti per la riforma sanitaria, utilizzando il potere di veto. Lo scontro sul finanziamento della riforma sanitaria rende particolarmente difficile trovare un accordo. Se non si approverà una legge di spesa, il Tesoro dovrà chiudere dal 1 ottobre, bloccando i pagamenti. Questo scenario, per ora appare remoto, dato che a tutte le parti in causa è chiaro il costo enorme di una chiusura del governo. Si prevede che, come accade ormai regolarmente da diversi anni, si trovi un accordo dell ultimissima ora, probabilmente sulla linea democratica con finanziamenti di Obamacare, in cambio di qualche altro taglio di spesa. Peraltro, appena passato lo scoglio del 30 settembre è in arrivo il limite del debito, che potrebbe essere vincolante già da metà ottobre; al momento non è chiaro se, come avvenuto in altre occasioni, si riuscirà a trovare una soluzione tampone al limite del debito insieme al rinnovo della legge di spesa. Report della Casa Bianca La Casa Bianca peggiora la view sull'economia, tagliando le previsioni del PIL nel 2013, prevalentemente a causa delle ripercussioni della crisi europea e del rallentamento dell'economia cinese.

16 Quest'anno, la crescita dell'economia dovrebbe attestarsi al 2%, segnando un peggioramento rispetto al 2,3% ipotizzato in occasione della presentazione del budget lo scorso aprile. L'anno venturo, il PIL statunitense è atteso invece in aumento del 3,1% contro il 3,2% indicato in precedenza. Buone nuove invece sul fronte occupazionale, dato chiave anche per la politica della Fed, perché il tasso di disoccupazione è atteso in calo al 7,5% quest'anno dal 7,7% stimato in precedenza. Anche il deficit dovrebbe mostrare una cresciuta più contenuta, attestandosi a 759 miliardi di dollari (il 4,7% del PIL) rispetto ai 973 miliardi indicati. IL REPORT - Un rapporto di 60 pagine presentato al Congresso per fare il punto ed esortare anche all'azione. A pesare sulla crescita non sono soltanto i tagli alla spesa ma anche la crisi in Europa. «L'economia è stata sotto pressione nella prima metà dell'anno e questo si è tradotto in un taglio delle stime di crescita. Con la diminuzione dei venti contrari e la proposta sostituzione dei tagli alla spesa, l'amministrazione prevede una crescita più rapida» si legge nel rapporto, nel quale si stima «un calo della disoccupazione più rapido» al 7,5% dal 7,7% previsto in precedenza. «La priorità per Washington deve essere spingere la creazione di posti di lavoro e rafforzare la classe media», afferma Sylvia Mathews Burwell, numero uno dell'office of Management and Budget. Burwell prevede un calo ulteriore del deficit nei prossimi anni: entro il 2017 calerà sotto il 3% per poi raggiungere il 2% nel Il calo del deficit potrebbe far slittare a ottobre o novembre la scadenza per l'aumento del tetto del debito. Ma allo stesso tempo l'amministrazione si augura che la revisione al ribasso della crescita possa alimentare la pressione sui repubblicani per eliminare i tagli automatici alla spesa. Normalmente le stime intermedie della Casa Bianca destano scalpore in seno al Congresso, che sulle stesse apre un acceso dibattito, ma quest'anno il report è stato pressoché ignorato dai Repubblicani, che già si preparano ad un nuovo braccio di ferro con l'amministrazione Obama sul tema dei tagli alla spesa. In termini di consuntivo, Il PIL americano nel 2 trimestre è stato rivisto al rialzo rispetto alla stima preliminare, confermando uno stato di buona salute dell'economia americana. Il Prodotto interno lordo mostra infatti un incremento del 2,5%, a fronte dell'aumento dell'1,7% indicato nella stima precedente, grazie ad una revisione al rialzo del volume dell'export. Nel primo trimestre l'economia era cresciuta ad un tasso più modesto dell'1,1%. Il dato, che é stato diffuso dal Dipartimento del Commercio americano, risulta migliore delle attese degli analisti che stimavamo un incremento del 2,2%. Inoltre, nel 2 trimestre il deflatore del Pil si è attestato allo 0,7%, rispetto al +0,8% delle attese e contro il +1,7% registrato nel trimestre precedente. Le vendite finali crescono dell'1,9% rispetto al +1,7% atteso e contro il +0,2% del 16

17 trimestre precedente. Le spese per consumi privati sono aumentate dell'1,8% rispetto al 2,3% del trimestre precedente, mentre il PCE price index, che misura l'inflazione, è rimasto sostanzialmente piatto, crescendo dello 0,8% se si escludono alimentari e prodotti energetici. Fonte: Bea.gov. Anticipatori Scende leggermente l'attività manifatturiera in USA nel mese di settembre. La stima flash sull'indice PMI manifatturiero indica un livello di 52,8 punti, in lieve calo rispetto ai 53,1 del mese di agosto. Il dato, pubblicato da Markit, è inferiore alle attese del mercato che indicavano un miglioramento a 53,9 punti. Tuttavia, l'indice si conferma al di sopra della soglia chiave dei 50 punti, denotando una espansione moderata del settore manifatturiero. Balza in alto l'indice relativo all'attività economica del distretto FED di Philadelphia. A settembre il dato è salito sino a 22,3 punti dai 9,3 punti della lettura di luglio. Lo comunica il Distretto FED di Philadelphia. Il dato risulta decisamente migliore delle attese degli analisti che stimavano un incremento a 10 punti. In aumento il superindice relativo al mese di agosto. L'indice si è attestato a 96,6 punti, mostrando un incremento dello 0,5% rispetto al dato di luglio e al dato invariato di giugno. Lo comunica il Conference Board degli Stati Uniti. Le attese degli analisti erano per un +0,6%. L'indice coincidente nello stesso periodo è salito dello 0,2% dopo il +0,1% del mese precedente e il dato invariato di giugno. L'indice differito ha segnato un incremento dello 0,3% dopo il -0,1% precedente e il +0,3% di giugno. 17

18 Invariata a settembre la fiducia del settore immobiliare USA, sintetizzata dall'indice NAHB, sui massimi degli ultimi otto anni. Il dato resta ben al di sopra della soglia critica dei 50 punti, risultando leggermente inferiore al consensus di 59 punti. L'indicatore, che è stato pubblicato dalla National Association of Home Builders, rappresenta un indicatore sintetico delle aspettative di vendita dei costruttori nel presente e nell'arco dei prossimi sei mesi: una lettura inferiore a 50 mostra una prevalenza di giudizi negativi, mentre un livello superiore indica maggiore ottimismo. Per quanto riguarda le singole componenti dell'indice, quello sulle vendite attuali resta a 62 punti, mentre quello relativo alle vendite dei prossimi sei mesi cala di 3 punti a 65. Cresce di un punto l'indice rappresentativo del traffico dei possibili acquirenti, portandosi a 47 punti. Peggiora il dato sull'attività manifatturiera americana. L'indice Empire State di settembre è sceso a +6,3 punti rispetto ai +8,2 di agosto. Gli analisti stimavano un dato in rialzo a +9,4 punti. L'indice che misura le condizioni del settore manifatturiero è stato elaborato dalla FED di New York. Si ricorda che un livello del dato superiore/inferiore allo 0 indica che la maggior parte delle compagnie riportano miglioramenti/peggioramenti delle condizioni. La fiducia dei consumatori rilevata dall Univ. of Michigan a settembre (prel. ) cala a 76,8 da 82,1 di agosto, e torna su livelli vicini a quelli di aprile (76,4), dopo 4 mesi più positivi. La correzione riguarda sia le condizioni correnti (a 91,8 da 95,2) sia le aspettative (a 67,2 da 73,7). La fiducia potrebbe avere risentito delle tensioni relative al possibile coinvolgimento militare americano in Siria. L indice settimanale di fiducia Consumer Comfort Index era in calo da metà agosto, ma a inizio settembre ha segnato un modesto recupero. Le aspettative di inflazione a 5 anni aumentano a 3% da 2,9% di agosto e 2,8% di luglio Sale al di sopra del previsto l'indice ISM non manifatturiero americano. Il dato di agosto, comunicato dall'institute for Supply Management (ISM), si è attestato a 58,6 punti dai 56 di luglio, risultando anche al di sopra delle stime degli analisti che attendevano un dato a 55 punti. L'indice si muove quindi in zona espansione visto che se l'indice risulta inferiore a 50 mostra una contrazione del settore servizi e se superiore indica una crescita. Per quanto riguarda le principali componenti, in salita l'indice sui nuovi ordini che si porta a 60,5 da 57,7 punti. Cresce anche quello sulla produzione a 62,2 da 60,4 mentre quello relativo ai prezzi pagati si porta 53,4 da 60,1. Quello sulle scorte sale a 56 da 53,5. In rialzo anche l'indice relativo all'occupazione che si porta a 57 punti dai 53,2 precedenti. Cresce l'attività manifatturiera americana nel mese di agosto. L'indice ISM manifatturiero si attesta a 55,7 punti dai 55,4 rivisti punti del mese di luglio. Lo comunica l'ism, Insitute for Supply Management. Il risultato è al di sopra della 18

19 soglia dei 50 punti, che fa da spartiacque tra espansione e contrazione dell'attività. L'indice, che viene usato per valutare lo stato di salute del settore manifatturiero statunitense, risulta anche migliore delle attese degli analisti che indicavano un livello di 54,5 punti. Elementi congiunturali In rialzo dello 0,4% ad agosto i redditi personali rispetto al mese precedente dopo il +0,2%, rivisto registrato nel mese di luglio. Il dato, comunicato dal Bureau of Economic Analysis (BEA) degli Stati Uniti, risulta poco sopra al di sopra delle attese degli analisti che stimavano un incremento dello 0,3%. Nello stesso periodo i redditi disponibili sono saliti dello 0,5%, dopo il +0,3% del mese precedente. Salgono dello 0,3% i consumi personali (PCE), che nel mese precedente avevano registrato una salita dello 0,2%. Il dato risulta inferiore alle attese degli analisti, che erano per un +0,3%. Rimbalzano gli ordinativi di beni durevoli americani. Il dato di agosto ha segnato un aumento dello 0,1% a 238,23 miliardi di dollari, dopo il forte calo dell'8,1% rivisto del mese precedente (-7,3% la prima lettura). Il dato, inoltre, risulta migliore delle attese degli analisti che erano per un livello invariato. La statistica è stata comunicata dal Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti (Bureau of the Census). Se si esclude il settore dei trasporti il dato ha registrato un variazione pari a -0,1% (+0,6% il precedente) a fronte di attese per un aumento dell'1%, mentre escludendo il settore della difesa gli ordini registrano un rialzo dello 0,5%. Salgono i prezzi delle case in USA nel mese di luglio. L'indice FHFA, reso noto dalla Federal Housing Finance Agency, che misura appunto i prezzi delle abitazioni statunitensi, è cresciuto dell'1% rispetto al +0,7% di giugno. Su base annua si è verificato un incremento dei prezzi dell'8,8%. Si riduce nel 2 trimestre il deficit delle partite correnti americano, attestandosi a 98,9 mld di dollari dai 104,9 mld rivisti del 1 trimestre Il dato è comunicato dal Bureau of Economic Analysis (BEA) del Dipartimento del Commercio statunitense. Le attese del mercato erano per un disavanzo di 96,8 miliardi di dollari. In aumento ad agosto le vendite di case esistenti, che segnano un incremento dell'1,7% a 5,48 milioni di unità, registrando il livello più alto degli ultimi sei anni e mezzo (5,39 mln il dato di luglio). Il dato, comunicato dall'associazione Nazionale degli Agenti Immobiliari (NAR) USA, risulta migliore delle attese degli analisti 19

20 che avevano previsto un livello di 5,25 milioni ed un decremento del 2,6%. Su base annua le vendite risultano ancora in aumento del 13,2%. Rallenta l'inflazione nel mese di agosto. Il dato, comunicato dal Bureau of Labour Statistics (BLS) americano, ha registrato un aumento dello 0,1% su base mensile, dopo il +0,2% registrato a luglio. Le attese degli analisti erano per un incremento dello 0,2%. Su base annua l'indice si è attestato all'1,5%. Il core rate, l'indice dei prezzi al consumo depurato delle componenti più volatili quali cibo ed energia, ha evidenziato un aumento dello 0,1%, contro il +0,2% del mese precedente e del consensus. Il tendenziale si attesta all'1,8%. In particolare, i prezzi della componente energetica hanno registrato un decremento dello 0,3% dopo il +0,2% precedente mentre quelli della componente alimentare sono saliti dello 0,1% (come a luglio). Cresce dello 0,4% la produzione industriale ad agosto, dopo il dato invariato del mese precedente, in perfetta linea con le attese degli analisti. Su base annua si è evidenziato un aumento del 2,7%. La produzione manifatturiera è salita dello 0,7%, contro il -0,4% evidenziato a luglio, con un aumento tendenziale del 2,6%. Nello stesso periodo la capacità di utilizzo relativa a tutti i settori industriali si è attestata al 77,8%, in rialzo rispetto al 77,6% del mese precedente, centrando in pieno le attese del mercato. Sale al 76,1% la capacità di utilizzo nell'industria manifatturiera dal 75,7% precedente. Aumentano dello 0,2% le vendite al dettaglio nel mese di agosto, attestandosi a 426,6 mld di dollari. Il dato risulta inferiore alle attese degli analisti che avevano indicato un rialzo dello 0,4%. Su base annua si è registrato un progresso del 4,7%. Lo comunica l'us Census Bureau. Il dato "core", ossia le vendite al dettaglio ex auto, ha segnato un progresso dello 0,1%, inferiore rispetto al +0,2% indicato dal consensus. La crescita tendenziale è stata pari al 3,3%. Sono cresciuti dello 0,3% nel mese di agosto i prezzi alla produzione (PPI) in America, dopo essere rimasti stabili nel mese precedente. Gli analisti avevano previsto un progresso dello 0,2%. Il dato è stato comunicato dal Dipartimento del Lavoro americano (BLS). Su base annua si è registrato un incremento dell'1,4%. Il PPI "core", ovvero l'indice depurato dalle componenti più volatili quali il settore alimentare e quello dell'energia, è risultato invariato rispetto al +0,1% del mese precedente. La componente energia ha registrato un rialzo mensile dello 0,8% che si confronta con il -0,2% di luglio. I prezzi dei beni intermedi, infine, sono rimasti invariati come nel mese precedente. In rialzo dello 0,4% le scorte di magazzino nel mese di luglio, a 1,661 mld di dollari, mentre gli analisti avevano previsto un aumento degli stock dello 0,2%. 20

21 Il dato, comunicato dal Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti, su base tendenziale è salito del 3,2%. Nello stesso periodo le vendite hanno registrato un aumento dello 0,6% a 1,293 mld di dollari, mostrando un aumento annuale del 4,6%. La ratio scorte/vendite è risultata pari a 1,28 dagli 1,29 del mese precedente. A luglio 2012 il dato si era attestato a 1,30. La produttività del settore non agricolo in USA nel 2 trimestre del 2013 è stata rivista al +2,3% dal +0,9% della stima preliminare. Il dato, comunicato dal Bureau of Labour Statistics (BLS) americano, risulta migliore delle attese che avevano previsto un +1,5%. Per quanto riguarda invece il costo per unità di lavoro il dato è risultato invariato dal +0,5% della stima preliminare e dal +0,8% del consensus. Migliora il mercato del lavoro, anche se non proprio come si aspettavano gli analisti. Nel mese di agosto il numero di occupati del settore non agricolo è aumentato di 169 mila unità mentre il tasso di disoccupazione è sceso al 7,3% dal 7,4% del mese precedente, portandosi sui minimi da dicembre Il dato sugli occupati è peggiore delle stime degli analisti che avevano indicato un incremento di 181 mila unità, mentre il tasso di disoccupazione risulta migliore del 7,4% atteso. Da segnalare poi la revisione al ribasso del numero di occupati non agricoli a luglio, a unità dalle indicate in precedenza. Le retribuzioni medie orarie infine sono salite a 24,05 dollari. Si attestano a 900,824 mld di dollari le spese per costruzioni in USA nel mese di luglio, segnando un incremento dello 0,6% rispetto ai 895,74 mld rivisti del mese precedente. Il dato, comunicato dal Dipartimento del Commercio americano, risulta migliore delle attese degli analisti che avevano stimato un aumento dello 0,3%. A livello tendenziale si è visto un incremento del 5,2% rispetto agli 856,34 mld riportati a luglio Tra le costruzioni private, le cui spese sono salite dello 0,9% rispetto al mese precedente, quelle di tipo residenziale sono rimaste salite dello 0,6% a 291,084 mld di dollari. La spesa in ambito pubblico è risultata in salita dell'1,3% a 291,084 mld di dollari. 21

22 Giappone La cura Abe funziona. Risulta in modo evidente dagli ultimi dati sul PIL del secondo trimestre che è stato rivisto al rialzo rispetto alla stima preliminare, confermando gli ottimi tassi di crescita del primo trimestre, dopo una lunga recessione. E' stato infatti rivisto al rialzo il PIL giapponese del secondo trimestre. Il dato definitivo pubblicato dall'istituto di ricerca economica e sociale del Cabinet Office giapponese, evidenzia una crescita dello 0,9% rispetto al trimestre precedente (+1% nel primo trimestre), dal +0,6% della stima preliminare. Su base annua il PIL ha registrato un aumento del 3,8% superiore al 2,6% della prima lettura. Rivista al rialzo anche la stima di crescita annua del primo trimestre al 4,1% dal 3,8% precedente. La svolta in Giappone c'è stata a dicembre dello scorso anno, quando le elezioni hanno visto trionfare il vecchio partito liberal-democratico, che aveva detenuto il potere sin dal dopoguerra. Sin dal suo insediamento, il Premier Shintzo Abe aveva assunto un impegno prioritario, quello di riportare il Giappone agli antichi splendori, dopo una lunga recessione ed uno storico sorpasso della Cina, divenuta la maggiore economia asiatica durante la crisi. A questo proposito aveva lanciato lo scorso inverno un vasto piani di riforme, comunemente conosciuto come Abernomics, che si proponeva di accelerare la crescita dell'economia nipponica. Le aspettative relative all'inflazione continuano a salire, afferma il comunicato rilasciato dall'istituto guidato da Haruhiko Kuroda, mentre l'economia continua a recuperare moderatamente. A guidare la crescita sarebbero le esportazioni ovviamente, ma anche gli investimenti privati in asset fissi dimostrano una certa vitalità grazie alle maggiori aspettative di profitto da parte delle aziende. La Bank of Japan vede in rialzo anche il settore delle costruzioni e gli investimenti pubblici, che contribuiscono positivamente al prodotto interno lordo. In termini di consuntivo, come evidenziato, la stima del PIL del 2 trimestre è stata rivista verso l alto a 0,9% t/t (1,2% a/a) da 0,6% t/t. La revisione era attesa, dopo la pubblicazione di dati migliori del previsto sugli investimenti fissi delle imprese. Come nei trimestri precedenti, gran parte della crescita del PIL deriva dalla domanda interna (0,7% t/t), e in particolare dalla spesa privata (+0,6% t/t). I consumi privati crescono dello 0,7% t/t, 1,8% a/a (stima preliminare 0,8% t/t). La revisione più marcata riguarda gli investimenti fissi non residenziali, riportati ora in aumento di 1,3% t/t, -3% a/a, contro una stima preliminare di -0,1% t/t. Gli investimenti residenziali restano deboli su base trimestrale, -0,3% t/t da una stima precedente di -0,2% t/t, ma sono ancora ampiamente al di sopra dei livelli del 2012, con una variazione di 7,1% a/a. Le esportazioni e le importazioni sono confermate in aumento di 3% t/t e 1,5% t/t, rispettivamente; pertanto il 22

23 contributo del canale estero resta modestamente positivo. La revisione era in gran parte già attesa e conferma il quadro positivo per l espansione giapponese, che ora è finalmente sostenuta anche dalla spesa per investimenti delle imprese. Il ministro dell economia ha annunciato che è molto probabile che il primo ministro annunci il piano di rialzo dell imposta sui consumi il 1 ottobre. Il ministro ha sottolineato che se il rialzo dell imposta verrà messo in atto, occorrerà introdurre misure temporanee di stimolo fiscale per almeno 2mila miliardi di Yen per limitare le ricadute negative sulla crescita nel Una linea simile era stata affermata dal governatore della BoJ: a fronte del necessario consolidamento dei conti per il lungo termine, la politica fiscale e quella monetaria potranno introdurre misure di stimolo per il breve termine per sostenere la crescita. Anticipatori Il leading indicator relativo al mese di giugno è stato rivisto al rialzo a 107,9 punti dai 107,8 della lettura preliminare, segnando anche un incremento rispetto ai 107,3 punti di giugno. Lo rende noto il Cabinet Office del Giappone nella sua lettura definitiva. Nello stesso periodo l'indice coincidente è stato rivisto al rialzo a 107,7 punti dai 106,4 della lettura preliminare, risultando superiore rispetto ai 106,6 punti del mese precedente, mentre l'indice differito (lagging index) si è portato a 112,8 punti dai 111,2 della stima preliminare dai 112 punti del mese precedente. Sale a luglio l'indice dell'attività complessiva che segna un aumento dello 0,5% dopo il -0,3% di luglio 2012, attestandosi a 97,5 punti rispetto ai 97 del mese precedente. A giugno l'indice era sceso dello 0,7%. Lo comunica il Ministero dell'economia e dell'industria. Scende dello 0,4% nel mese di luglio l'indice dell'attività dell'industria terziaria che si attesta a 99,9 punti. Lo comunica il Ministero dell'economia e dell'industria. Il dato risulta inferiore alle attese degli analisti, che erano per un -0,1%. Tra i settori che hanno registrato la contrazione maggiore ci sono quelli finanziario e assicurativo e quello relativo al commercio. Tra i settori in crescita va segnalato invece quello scientifico e della ricerca, quello relativo alle telecomunicazioni e il real estate. Ancora in calo ad agosto la fiducia dei consumatori. Il dato, comunicato dall'istituto di ricerca economica e sociale del Cabinet Office giapponese, si è attestato a 43,4 punti dai 44 punti del mese precedente. L'indice resta così al di sotto dei 50 punti, evidenziando un clima ancora negativo. 23

24 Elementi congiunturali L'indice dei prezzi al consumo (CPI) nel mese di agosto è salito dello 0,3% su base congiunturale, registrando un incremento dello 0,9% su base tendenziale. Lo comunica l'ufficio nazionale di statistica. Il dato, al netto delle componenti più volatili, quali i cibi freschi ed energia, ha registrato una variazione dello 0,2% su base mensile, mentre su anno ha riportato un calo dello 0,1%. Il dato preliminare dell'indice dei prezzi al consumo dell'area di Tokyo, relativo al mese di settembre, ha segnato invece una crescita dello 0,2% a livello congiunturale, registrando una variazione positiva dello 0,5% su base tendenziale. L'indice core ha registrato un calo congiunturale dello 0,1% e una discesa dello 0,3% rispetto allo scorso anno. I dati di Tokyo sono ritenuti un ottimo anticipatore del trend di prezzi nazionale. Si riduce il deficit della bilancia commerciale nel mese di agosto. Il dato diffuso dal Ministero delle Finanze del Giappone (MOF) si è attestato a 791,4 mld di yen, in calo rispetto ai 911,1 miliardi della rilevazione precedente. Il dato risulta decisamente inferiore alle attese degli analisti che stimavano un deficit di 819,6 miliardi. A giugno dello scorso anno il deficit era stato pari a 768,4 mld di yen. Nello stesso periodo le esportazioni sono salite del 14,7% a/a mentre le importazioni sono aumentate del 16%. La produzione industriale si è attestata a 97,9 punti nel mese di luglio, registrando una salita del 3,4% rispetto al mese precedente. Il dato è stato rivisto al rialzo rispetto alla stima preliminare che aveva previsto una crescita dell'attività industriale del 3,2%. Gli analisti stimavano un +3,2%. Lo comunica il Ministero del Commercio Internazionale e dell'industria giapponese (METI) che ha pubblicato i dati rivisti. Su base annua la produzione ha evidenziato una variazione positiva dell'1,8% maggiore del 1,6% della prima lettura. Sempre nel mese di luglio le consegne sono state indicate in crescita del 2% dal +1,3% della lettura preliminare mentre le scorte sono state riviste a +1,6% da +1,5%. La ratio delle scorte è pari a -0,5, come nella stima precedente. In stallo gli ordini dei macchinari del settore privato core in Giappone nel mese di luglio. Al netto delle componenti volatili, gli ordini non hanno registrato variazioni dopo il calo del 2,7% riportato a giugno. Il dato disattende le stime che erano per un aumento del 2,4% e segnala come le aziende siano ancora caute ad aumentare gli investimenti. Il dato complessivo che include anche queste componenti registra una salita del 3,4% dopo il -6% del mese precedente. L'indicatore è stato pubblicato dall'istituto di Ricerca Economica e Sociale del Giappone (ESRI). 24

25 Il totale degli ordinativi, che include anche quelli governativi ed esteri, ha registrato un balzo del 4% dopo il calo del 14,3% di giugno. Cresce ad agosto l'indice dei prezzi alla produzione rispetto al mese precedente. Lo comunica la Bank of Japan evidenziando un aumento dello 0,3% dopo l'aumento dello 0,6% rivisto del mese precedente (+0,1% era la lettura preliminare). Su base annua il dato ha mostrato una salita del 2,4% dopo il rialzo rivisto del 2,3% di luglio (+1,2% la prima lettura). I prezzi export sono scesi dello 0,1% su base mensile mentre su anno hanno evidenziato un decremento dell'1,9%. I prezzi import sono saliti invece dello 0,4% su mese registrando una contrazione dello 0,2% tendenziale. Scende a luglio al 3,9% il tasso di disoccupazione, che si confronta con il 4,4% dell'anno precedente e con un analogo tasso del 3,9% a giugno. Il dato è comunicato dal Ministro degli Affari interni delle poste e telecomunicazioni del Giappone. Il tasso destagionalizzato si riduce di un decimo di pnto al 3,8%. Il numero dei disoccupati si è attestato a 2,55 milioni, risultando in calo di 330 mila unità rispetto allo scorso anno. Gli occupati sono pari a 63,11 milioni in aumento di 340 mila unità pari allo 0,5% rispetto a un anno prima. L'indice dei prezzi al consumo (CPI) nel mese di luglio è salito dello 0,2% su base congiunturale, registrando un incremento dello 0,7% su base tendenziale. Lo comunica l'ufficio nazionale di statistica. Il dato, al netto delle componenti più volatili, quali i cibi freschi ed energia, ha registrato una variazione nulla su base mensile, mentre su anno ha riportato un calo dello 0,1%. Il dato preliminare dell'indice dei prezzi al consumo dell'area di Tokyo, relativo al mese di agosto, ha segnato invece una crescita dello 0,3% a livello congiunturale, registrando una variazione positiva dello 0,5% su base tendenziale. L'indice core ha registrato un aumento congiunturale dello 0,2% e un calo dello 0,4% rispetto allo scorso anno, I dati di Tokyo sono ritenuti un ottimo anticipatore del trend di prezzi nazionale. Aumentano a luglio le spese delle famiglie giapponesi. Il dato ha segnato infatti un incremento dell'1% in termini nominali e dello 0,1% in termini reali, attestandosi a yen. Lo ha comunicato l'ufficio statistico nazionale del Giappone. I redditi delle famiglie operaie sono saliti del 2,2% in termini nominali e dell'1,3% in termini reali a yen. 25

26 Germania Per la Bundesbank l'economia tedesca dovrebbe mantenere nei prossimi mesi il percorso di crescita, sostenuto dal livello contenuto dell'inflazione e dall'aumento dei consumi. La Banca centrale tedesca nel suo rapporto mensile di settembre spiega che "l'economia della Germania non puo' mantenere lo slancio di inizio anno. Tuttavia, grazie alla buona situazione economica interna, il trend rialzista rimane intatto''. Il miglioramento degli ordini, della produzione e delle esportazioni delle imprese hanno portato la Bundesbank a fissare un miglioramento dell economia tedesca per i prossimi mesi. La fiducia dei consumatori tedeschi rimane su valori positivi grazie alla stabilita dei prezzi e alla buona situazione del mercato del lavoro nel loro complesso. "Nella seconda metà del 2013, la crescita economica in Germania probabilmente tornerà a tassi normali e costanti". L'economia tedesca, tradizionalmente guidata dalle esportazioni, si basa nella nuova strategia, sulla domanda interna per sostenere la crescita visto che il commercio estero sembra invece agire da freno quest'anno, a causa del fatto che gran parte della zona euro, a cui la Germania invia il 40% delle sue esportazioni, sta ancora arrancando. La banca centrale tedesca ha sottolineato come gli investimenti interni difficilmente cresceranno senza un miglioramento delle prospettive di crescita a lungo termine dei paesi vicini alla Germania e l'attuazione di misure per risolvere la crisi del debito e ridurre l'incertezza. Il consumo privato continuerà ad essere supportato da un'inflazione moderata e dalla bassa disoccupazione. "Nei prossimi mesi, è probabile che il tasso di inflazione rallenti" ha detto la Bundesbank. L'inflazione tedesca in luglio era all'1,9%, leggermente superiore a quella della zona euro in generale. La Germania rimane quindi la locomotiva d Europa e dovrebbe tornare a crescere a pieno regime già da fine 2013 e al di sopra del potenziale in media Tuttavia, affinché la ripresa si consolidi la domanda estera dovrà accelerare. Una politica fiscale, marginalmente più espansiva in vista delle elezioni politiche del 22 settembre, contribuirà a sostenere il ciclo ed in particolare la domanda interna. In termini di consuntivo, i dati definitivi diffusi dall'ufficio federale di statistica confermano quelli emersi in sede di lettura preliminare, con un'espansione dell'economia tedesca dello 0,7% congiunturale e dello 0,9% tendenziale nel secondo trimestre del Secondo questi dati, la domanda domestica ha contribuito per uno 0,5% all'incremento del Pil, la spesa per costruzioni per uno 0,3% e la bilancia commerciale per uno 0,2%. Un contributo negativo, peraltro modesto, è arrivato solo dalle scorte, con un -0,1%. 26

27 "La crescita è stata guidata soprattutto da fattori interni con il settore costruzioni che si mette in luce sugli altri grazie al recupero favorito dalle buone condizioni atmosferiche". "Lo stesso, l'incremento dei consumi privati, di quelli pubblici e anche degli investimenti dimostra come l'attuale modello di crescita tedesca sia molto di più che non solamente avvantaggiarsi rispetto ai propri vicini". Su base annua il PIL tedesco ha segnato una crescita dello 0,9%, nettamente superiore al +0,3% stimato dagli analisti. Fonte: destatis Il governo tedesco stima attualmente un +0,5% per il Pil dell'intero 2013 anche se il ministro delle Finanze Schaeuble ha affermato che la crescita potrebbe arrivare ad uno 0,7%. Anticipatori Si preannuncia un autunno all'insegna dell'ottimismo per i consumatori nonostante gli alti e bassi di settembre. L'indice GFK, un indicatore anticipatore del sentiment basato su un campione di intervistati elaborato dal GFK Institute, dovrebbe salire a ottobre a 7,1 punti rispetto ai 7 punti rivisti (al rialzo rispetto ai 6,9 della prima lettura) del mese precedente, posizionandosi ai massimi degli ultimi sei anni. Il dato batte anche le attese degli analisti che indicavano un valore di 7 punti. "I consumatori credono che l'economia migliorerà ancora nei mesi a venire", si legge nella nota dell'istituto, che spiega come il trend sia "chiaramente rialzista". Anche la propensione all'acquisto è intatta e su livelli record. L'unica nota stonata è rappresentata dalle aspettative di reddito, che a settembre sono diminuite per il secondo mese consecutivo pur continuando a sostare su livelli "estremamente alti". 27

28 Sale ma al di sotto delle attese, a settembre, l'indice IFO, un importantissimo indicatore sulla situazione degli affari, attuale e prospettica, che segnala un recupero dell'economia più solida d'europa. All'indomani delle elezioni in Germania che hanno visto la vittoria schiacciante della coalizione (CDU- CSU) guidata da Angela Merkel che si è imposta con un ampia maggioranza, i dati diffusi dall'ifo Institute, segnalano che l'indicatore si è attestato a 107,7 punti dai 107,6 rivisti di agosto, ma al di sotto dei 108 previsti dagli analisti. Migliora anche il sottoindice relativo alle aspettative, salito a 104,2 da 103,3 punti. L'indice sulla situazione corrente si è attestato invece a 111,4 rispetto ai 112 di agosto. Il settore privato è cresciuto a settembre a ritmi che non vedeva dallo scorso gennaio, anticipando una nuova espansione della maggiore economia europea nel trimestre che si sta chiudendo, anche se probabilmente di entità inferiore ai tre mesi precedenti. L'indice composito Pmi elaborato da Markit è salito a 53,8 da 53,5 di agosto. Il dato è sopra la soglia di 50, che separa contrazione da crescita, per il quinto mese di fila. Il sottoindice manifatturiero, in espansione per il terzo mese consecutivo, è sceso a 51,3 a settembre da 51,8 di agosto. Il settore servizi è salito sui massimi da febbraio scorso a 54,4 da 52,8 di agosto. Investitori tedeschi decisamente più ottimisti nei confronti dell'economia. A settembre l'indice ZEW relativo al sentiment in Germania è balzato a 49,6 punti, in rialzo rispetto ai 42 punti del mese precedente. Il dato, elaborato dall'istituto di ricerca tedesco Zew Institute, batte le attese degli analisti che avevano previsto un aumento a quota 46 punti. L'indice relativo al sentiment sulla situazione economica attuale si è attestato a quota 30,6 dal precedente 18,3 e contro attese per un livello a 20. Elementi congiunturali Stabile l'inflazione. Nel mese di settembre i prezzi al consumo hanno registrato una variazione nulla su base mensile e un incremento dell'1,4% su base tendenziale. Nel mese di agosto si era registrato invece un progresso dell'1,5% rispetto all'anno precedente e un dato invariato su base mensile. Il dato preliminare sull'inflazione, diffuso dall'ufficio Federale di Statistica (Destatis), sulla base delle risultanze dell'indagine condotta sui Lander tedeschi, risulta in linea con le attese per quanto riguarda il dato mensile e leggermente inferiore al consensus di 1,5% per quanto riguarda la statistica annua. L'inflazione armonizzata si è attestata all'1,6% annuale e non registra variazioni su mese. 28

29 Calano a luglio gli ordini all'industria. Il dato ha registrato un decremento del 2,7% rispetto al mese precedente, risultando in linea con le attese del mercato. A giugno gli ordnativi erano balzati del 5%. Lo rende noto il Ministro dell'economia tedesco. La variazione su base tendenziale è positiva del 4,8%. Gli ordini domestici sono scesi dello 0,3% quelli esteri del 4,5%. Scende a 16,1 mld di euro il surplus della bilancia commerciale tedesca nel mese di luglio, rispetto all'avanzo di 17 mld di giugno e ai 16,9 miliardi di luglio Lo comunica l'ufficio Federale di Statistica (Destatis). Le attese del mercato erano per un avanzo di 16,1 mld. Le esportazioni sono risultate scese dell'1,1% rispetto al mese precedente mentre su base tendenziale la variazione è nulla. Le importazioni hanno registrato invece un aumento dello 0,5% m/m e dello 0,9% a/a. Brusca e inattesa frenata dell attività a luglio. La produzione industriale è calata ben più del previsto a luglio, di -1,7% m/m, in sostanza azzerando quasi interamente l incremento di giugno (+2%, rivisto al ribasso da un precedente 2,4% m/m). L unico settore in crescita sono le costruzioni (+2,7% m/m), al netto delle quali dunque il calo dell output sarebbe stato ancor più accentuato (-2,3% m/m). Significativa la correzione (dopo i guadagni del mese precedente) per i beni di consumo durevoli (-4,4%) e per i beni di investimento (-3,4%). Il dato lascia la produzione in rotta per un calo nel trimestre estivo (-0,7% t/t dopo il +1,3% primaverile). Tuttavia, sulla base delle indagini l output potrebbe tornare a crescere nei mesi di agosto-settembre. Da rilevare, inoltre, che la statistica di giugno è stata rivista al ribasso rispetto al +2,4% della prima lettura. Negativo il commercio al dettaglio nel mese di luglio. Nel periodo in esame si è registrato un decremento dell'1,3% in termini nominali rispetto al mese precedente, mentre in termini reali il calo è stato dell'1,4. Lo comunica l'ufficio Federale di Statistica tedesco (DESTATIS), secondo cui la variazione annuale è risultata positiva del 4,2% nominale e del 2,3% reale. Non conosce scossoni il mercato del lavoro tedesco. Secondo gli ultimi dati del Federal Labour Office ad agosto il tasso di disoccupazione è rimasto stabile al 6,8%, dunque vicino ai minimi storici dalla riunificazione. Va tuttavia rilevato che rispetto a luglio si è verificato un aumento dei disoccupati destagionalizzati di unità, a fronte del calo di unità atteso dagli analisti. Il numero dei senza lavoro è dunque salito a 2,946 milioni di unità. L'Ufficio del Lavoro tiene comunque a precisare che l'aumento dei disoccupati è legato soprattutto a fattori stagionali. Prezzi alla produzione inaspettatamente in calo nel mese di luglio in Germania. Il dato ha registrato un calo dello 0,5% rispetto al +0,5% registrato a giugno e 29

30 contro attese di un aumento dello 0,2% stimato dagli analisti. Lo comunica l'ufficio Federale di Statistica della Germania. Rispetto allo stesso mese dell'anno precedente i prezzi segnano un rialzo dello 0,5% a fronte del +0,7% del consensus. 30

31 Francia Il Governo ha rivisto verso il basso di circa mezzo punto le stime di crescita per il biennio in corso: +0,1% nel 2013 (da un precedente +0,2%) e +0,9% nel 2014, da un precedente +1,2%. Le stime del Governo sono in linea con le ultime previsioni di Consenso: 0,1% nel 2013 e +0,8% nel 2014 e le stime del FMI dello scorso 4 agosto. Il Governo ha rivisto contestualmente verso l alto le previsioni di budget a - 4,1% nel 2013 da un precedente -3,7% e al -3,6% da una precedente stima di -2,9%. Budget 2014 A fine settembre l esecutivo ha presentato il Budget 2014 al Parlamento nonché le principali misure necessarie a raggiungere entro il 2015 l obiettivo di un rapporto deficit/pil al 3,0%. Aumento delle tasse e taglio dei posti di lavoro negli uffici pubblici. E' quanto prevede il progetto di legge sulla Finanziaria 2014 della Francia. Il governo stima un deficit pubblico 2014 al 3,6% del PIL dal 4,1% del Secondo quanto previsto nel progetto di legge la pressione fiscale è destinata ad aumentare, ma non per le imprese, attraverso una serie di tasse e di un aumento dell'iva. Tra le altre misure anche la soppressione nel 2014 di oltre 13 mila posti di lavoro nei ministeri non prioritari in cambio della creazione di circa 11 mila posti nei settori dell'educazione, della giustizia e dell'ordine pubblico. Il debito pubblico è visto in aumento al 95,1% dal 93,4% del 2013, con un costo del debito visto a 46,7 miliardi dai 45 miliardi di quest'anno. Per ora è emerso che la manovra complessiva per il 2014 dovrebbe essere stimata attorno ai 18 miliardi (circa un punto di PIL), di cui 15 miliardi reperiti attraverso minori spese (circa 9 mld che toccheranno le spese dello Stato e 6 mld le spese sociali) e i restanti circa 3 mld di maggiori entrate. Sul fronte delle entrate ci sarà un aumento della pressione fiscale che dovrebbe passare in media dall attuale 46,3% al 46,5% nel Tuttavia, le pensioni e i salari più bassi dovrebbero beneficiare nel complesso di un minor peso della fiscalità. Inoltre è prevista l introduzione di una nuova fiscalità ecologica che dovrebbe introdurre una componente carbone nella tassa sui carburanti. Sembra siano esclusi ulteriori aumenti dell IVA. Non ci saranno nemmeno nuovi incrementi alla CSG (contribution sociale généralisée). 31

32 L'economia della Francia nel 2014 non crescerà dell'1,2%, bensì dello 0,9%. A rivedere le stime al ribasso il governo francese, confermando un progresso del PIL dello 0,1% nel La Banque de France, leggermente piu ottimista, si attende infatti una crescita del PIL dello 0,2%, dato rivisto al rialzo rispetto al 0,1% indicato un mese fa. Il terzo trimestre sarà leggermente più proficuo del previsto per la Francia. "Ad agosto la produzione industriale è tornata a crescere, seppure lievemente, nella maggior parte dei settori", ha spiegato l'istituto centrale della seconda economia dell'eurozona, aggiungendo che le aziende si attendono un'accelerazione dell'attività per l'inizio di settembre. 32

33 La ripresa comunque è fragile e non va schiacciata con una manovra di riduzione del deficit troppo aggressiva. Ad affermarlo è il Fondo monetario internazionale, il quale, nel rapporto sull economia francese, lancia un messaggio chiaro all Eliseo e ai suoi propositi di consolidamento di bilancio: sì ai tagli alla spesa pubblica, no all aumento delle entrate con l imposizione fiscale. Tra governo e FMI è ormai una vera e propria guerra di cifre: il primo annuncia, per quest anno, una crescita del Pil dello 0,1% e nuovi posti di lavoro. Prospettive decisamente ottimistiche per la seconda, la quale, al contrario, prevede una contrazione dello 0,2% e un ulteriore aumento della disoccupazione all 11,6% nel Anticipatori Calo inaspettato per la fiducia dei consumatori, il cui indice a settembre è sceso a 97 da 98 registrato in agosto, secondo i numeri diffusi stamane dall'istituto nazionale di statistica Insee. Un sondaggio condotto da Reuters tra gli economisti prevedeva una lettura a 99. Migliora il sentiment del mondo degli affari francese di settembre. L'indice generale è salito a 94 punti rispetto ai 91 punti rivisti di agosto. Il dato, che è comunicato dall'ufficio Statistico Nazionale francese (INSEE) risulta superiore alle attese degli analisti che stimavano 91 punti. Scende lievemente oltre anche il sentiment dell'industria da 98 a 97 punti. Fra gli altri settori, la fiducia del commercio al dettaglio sale da 95 a 101 punti mentre quella dei servizi si porta a 93 dai precedenti 89. Sale a 93 dai precedenti 89 punti il settore dell'edilizia. L'attività economica è tornata a crescere a settembre per la prima volta da inizio 2012 grazie a una ripresa del settore servizi che ha compensato la persistente debolezza della manifattura. E' quanto emerge dal sondaggio Pmi tra i direttori acquisti curata da Markit, che vede l'indice composito di questo mese a 50,2 da 48,8 di agosto; non era sopra la soglia di 50, che separa contrazione da crescita, da febbraio Il Pmi servizi ha raggiunto un massimo da 20 mesi a 50,7 da 48,9 superando, non solo la media delle stime raccolte da Reuters pari a 49,3, ma anche le attese più alte a 50,0. Il settore manifatturiero è sceso invece a un minimo da quattro mesi a 49,5 da 49,7 di agosto, contro attese di 50,1. 33

34 Elementi congiunturali Scendono ad agosto le spese delle famiglie, dopo il rialzo di luglio. Il dato ha segnato infatti un decremento mensile dello 0,4% dopo il +0,4% del mese precedente. Su anno si evidenzia una discesa dello 0,1%. Lo comunica l'istituto di Statistica Nazionale francese (INSEE). In calo il numero dei disoccupati nel mese di agosto. Il numero di coloro in cerca di impiego ha evidenziato un riduzione di unità, ovvero dell'1,5%, rispetto al mese precedente, attestandosi a 3,235 milioni. Lo comunica il Ministero del lavoro francese, aggiungendo che su anno si conferma una crescita della disoccupazione del 7,3%. Tornano a salire i prezzi al consumo nel mese di agosto su base mensile, mentre rallentano rispetto allo scorso anno. Il dato, diffuso dall'istituto Statistico Nazionale Francese (INSEE), ha registrato un incremento congiunturale dello 0,5%, dopo la discesa dello 0,3% di luglio. Su base annua i prezzi al consumo hanno registrato invece una crescita dello 0,9% dal +1,1% del mese precedente. Gli analisti stimavano un +0,5% mensile e un +1% tendenziale. In aumento anche l'indice dei prezzi depurato dei tabacchi, che registra un incremento mensile dello 0,4% (+0,7% su anno). L'inflazione core è rimasta invariata su mese mentre su anno ha registrato un aumento dello 0,6%. Il saldo delle partite correnti ha evidenziato a luglio un disavanzo di 3,2 miliardi di euro in aumento dopo il deficit di 1,8 miliardi registrato a giugno. Lo si apprende dalla Banque de France. Ancora in calo la produzione industriale in Francia. Nel mese di luglio il dato ha mostrato un decremento dello 0,6%, dopo il -1,4% registrato a giugno, mentre su base annua si è registrato un calo dello 0,4%. La produzione manifatturiera è scesa dello 0,7% dopo il -0,4% precedente, mentre a livello tendenziale si è registrata una variazione negativa dell'1,1%. Lo comunica l'ufficio di statistica nazionale (INSEE). Peggiora la situazione dei conti con l'estero. A luglio la bilancia commerciale ha registrato un deficit pari a 5,10 mld di euro dai 4,48 mld rivisti registrati nel mese precedente (4,44 la lettura preliminare). Lo comunica l'ufficio doganale francese, segnalando che le esportazioni sono scese a 35,5 mld dai 36 mld mentre le importazioni sono aumentate a 41,6 mld da 40,5 mld. Nel mese di luglio i prezzi alla produzione in Francia sono balzati dello 0,7% su base mensile, con l'indicatore che si attesta a 107,9 punti. Su base tendenziale si è registrato un incremento dello 0,3%. Lo comunica l'ufficio Nazionale di 34

35 Statistica francese (INSEE). I prezzi degli alimentari e del tabacco hanno mostrato una variazione mensile dello 0,5% mentre su anno hanno evidenziato un incremento del 3,6%. I prezzi dei prodotti energetici e delle commodities sono saliti del 2,1% su mese, registrando però un calo dlelo 0,6% su anno. In aumento il tasso di disoccupazione francese nel secondo trimestre del 2013, al 10,5% dal 10,4% del trimestre precedente. Il dato è stato reso noto dall'ufficio di statistica nazionale (Insee). Il numero dei disoccupati si è attestato a 3,001 milioni. 35

36 Regno Unito L'economia della Gran Bretagna si conferma in ripresa. Confermata nel secondo trimestre una robusta crescita dell'economia del Regno Unito, che si conferma una delle roccaforti dell'ue, dove le condizioni economiche sono migliorate non uniformemente. Secondo i dati dell'office for National Statistics (ONS), che ha fornito la lettura finale, il PIL è salito dello 0,7% rispetto al trimestre precedente, come indicato dalla lettura precedente e come ampiamente previsto. Il dato segna una forte accelerazione rispetto al +0,4% (rivisto da +0,3%) del trimestre precedente. Rivisto invece al ribasso,il dato su base annua, che vede una variazione dell'1,3% rispetto all'1,5% della stima precedente. Anche in questo caso il dato è in linea con il consensus. Il dato è risultato in linea con le attese del mercato ma dalla statistica emerge che per la prima volta negli ultimi tre anni tutti i principali settori produttivi sono in espansione. Su base annua è stata registrata una crescita dell'1,4%, la migliore dal primo trimestre del "Questi dati", ha detto il Cancelliere dello Scacchiere, George Osborne, "sono migliori del previsto, la Gran Bretagna è in linea con i piani e l'economia è in guarigione, anche se c'è ancora molta strada da fare e la situazione resta difficile per le famiglie". Pil reale Fonte: Ons 36

37 Nell'ultimo Report sull'inflazione la BoE conferma l evoluzione, alzando leggermente l'outlook economico e abbassando le previsioni sui prezzi al consumo. La Bank of England (BOE) ha mantenuto invariata la politica monetaria, come ampiamente atteso, dopo un pool di dati economici confortanti che parlano di una moderata ripresa. L agenzia di rating Fitch ha tolto la AAA al rating sul debito a lungo termine della Gran Bretagna, lasciando l outlook stabile e seguendo così la decisione presa già da Moody s a febbraio. Alla base della decisione vi è l elevato debito pubblico che nel potrebbe raggiungere il 101%. I funzionari conservatori inglesi assicurano che sara' evitata un'altra recessione dopo quella del e dell'anno scorso. Spending review per l'anno finanziario Il nuovo budget include un piano di tagli da 11.5 miliardi di sterline (su un totale di 745), che colpirà soprattutto le amministrazioni locali, i lavoratori statali, i disoccupati e il settore culturale. A beneficiarne, saranno invece le infrastrutture. Ci saranno posti di lavoro in meno nel settore pubblico, mentre le amministrazioni locali dovranno essere pronte a grandi sacrifici. Milioni di lavoratori statali vedranno il proprio aumento di stipendio annuale bloccato 37

38 all'1%, mentre gli aumenti automatici saranno cancellati per tutti i dipendenti pubblici - polizia, servizio sanitario, servizio civile, scuole e prigioni - ad eccezione delle forze armate. I fondi degli enti locali caleranno del 10%, un taglio di forte impatto che - spiegano gli esperti - metterà a dura prova i servizi essenziali e "creerà problemi sociali a lungo termine, peggiorerà notevolmente la qualità dell'istruzione, aumenterà le disuguaglianze sociali e regionali", come spiega a L'Indro Clare Brindley, Professoressa di Marketing alla Nottingham Business School. Un nuovo tetto alla spesa sociale del governo limiterà anche le finanze a disposizione di alloggi, sussidi ai disabili e crediti d'imposta. I pensionati che vivono al di fuori del Regno Unito non potranno chiedere l'indennità per il carburante invernale se vivranno in paesi più caldi, come Francia e Spagna. A pagare il peso del risparmio, saranno anche i disoccupati, che dovranno aspettare 7 giorni - e non più 3 - prima di poter chiedere aiuti economici. Per accedere ai sussidi, dovranno anche recarsi in un centro per l'impiego almeno una volta alla settimana, invece che ogni 15 giorni, e dovranno sapere l'inglese o iscriversi ad un corso. Alcuni Ministeri rimangono al riparo dai tagli: salute, educazione e aiuti umanitari non verranno ridotti. In particolare, il Servizio Sanitario Nazionale (NHS) nel 2015 vedrà un aumento del budget da 108 miliardi di sterline a 110, due miliardi in più. A crescere saranno anche i fondi per gli aiuti umanitari, che si attestano intorno allo 0,7% del totale e passeranno da 11 a 12 miliardi. La ricerca scientifica, invece, non verrà toccata, e rimarrà congelata al budget degli anni passati: 4,6 miliardi di sterline. Le agenzie per la sicurezza e le agenzie di intelligence, infine, otterranno un aumento del 3,4%, nonostante il budget generale per la Difesa calerà. Non ci saranno tagli nel personale delle forze armate, mentre il numero dei civili al servizio del Ministero della Difesa calerà: da a impiegati. La protezione di alcuni settori farà inevitabilmente salire la percentuale dei tagli agli altri Ministeri, che oscillerà, in media, tra l'8 e il 10% del totale. Il Dipartimento per le Comunità e gli Enti Locali, insieme al Tesoro, e al Ministero per l'ambiente, l'alimentazione e l'agricoltura sarà tra quelli più colpiti, con un taglio al budget del 10%. Il Dipartimento per le Imprese e l'innovazione del Ministro Vince Cable, invece, l'ultimo a raggiungere un accordo con il Cancelliere, subirà tagli relativamente bassi, intorno al 6%. Le risorse per la cultura, i media e lo sport verranno tagliate del 10%, mentre quelle destinate a musei e organizzazioni artistiche saranno ridotte del 5%. A vincere, nella lotta del budget, saranno invece le infrastrutture, che otterranno ingenti finanziamenti per la realizzazione di grandi opere e collegamenti ad alta 38

39 velocità tra Londra e Leeds. Tre miliardi di sterline andranno anche alla costruzione di nuove case e 200 milioni alle famiglie in difficoltà. Anticipatori I britannici sono sempre più convinti che l'economia sia finalmente in via di guarigione. L'indice che misura il clima di fiducia dei consumatori è salito, infatti, nel mese di agosto a -10 punti dai -13 di luglio sostenuto in gran parte da una valutazione più ottimistica delle prospettive economiche e una maggiore volontà di fare acquisti importanti. La fiducia dei cittadini britannici torna dunque ai livelli precrisi, esattamente al 2007, prima dell'inizio della crisi finanziaria. La prospettiva di un aumento della domanda dei consumatori, più disposti a spendere, può a sua volta indurre le imprese a investire e assumere più lavoratori. Accelerazione dell'attività manifatturiera nel mese di agosto. L'indice Pmi si è spinto a 57,2 da 54,8 di luglio, registrando il quinto mese consecutivo di espansione. Si tratta del dato più alto dal febbraio 2011 e supera le previsioni contenute in un sondaggio Reuters (55,0). Per quanto riguarda le singole componenti, i nuovi ordini sono balzati a 61,8, il risultato migliore dal Buono anche il dato sulla produzione. Le prospettive di miglioramento dell'economia britannica, ben visibili anche negli ultimi dati sul PIL, stanno innescando molto ottimismo nel grande e fondamentale settore terziario del Paese. L'ultimo rapporto della Confederation of British Industry ha evidenziato un notevole miglioramento del sentiment delle piccole e grandi aziende dei servizi. E se le grandi realtà traggono giovamento soprattutto dal ritmo di crescita del settore servizi (il più veloce degli ultimi sei anni), le piccole aziende si irrobustiscono grazie al sempre più facile accesso al credito del settore manifatturiero a febbraio. Elementi congiunturali Frenano le vendite al dettaglio britanniche che, nel mese di agosto sono scese dello 0,9% rispetto al mese precedente, dopo aver registrato un aumento dell'1,1% a luglio. Lo rende noto L'Office for National Statistics (ONS) della Gran Bretagna. Le attese degli analisti erano per un incremento dello 0,4%. Anche su base annua, c'è stata una variazione positiva, nella misura del 2,1% dal +3,2% di luglio. La lettura è inferiore alle stime di consensus che stimava un aumento del 3,3%. Le vendite al dettaglio core, che escludono i carburanti, sono sono cresciute del 2,3% su anno. 39

40 Il tasso di disoccupazione, secondo l Ufficio nazionale di statistica, è sceso al 7,7% nel periodo che va da maggio a luglio. Numeri che confermano i segnali di ripresa visti nel Paese. Si amplia a luglio il deficit complessivo della bilancia commerciale attestandosi a 3,1 mld di sterline rispetto al passivo di 1,3 mld registrato nel mese precedente. Il dato è stato reso noto dall'office for National Statistics della Gran Bretagna (ONS). Gli analisti stimavano un rosso più contenuto di 1,7 miliardi. Per quanto riguarda la bilancia commerciale di beni il deficit sale a 9,9 miliardi dagli 8,2 miliardi precedenti. Il deficit con i Paesi terzi si è attestato a 4,5 miliardi dai 2,8 miliardi precedenti mentre il disavanzo della bilancia dei beni con i Paesi della UE si porta a 5,3 mld dai 5,4 mld precedenti. La bilancia dei servizi chiude con un saldo positivo di 6,8 miliardi rispetto ai 6,9 mld del mese precedente. Nuovo stop della produzione industriale. Gli ultimi dati diffusi dall'istituto Nazionale di Statistica della Gran Bretagna (ONS) segnalano che l'indice relativo al mese di luglio non ha registrato variazioni rispetto al mese precedente. Il dato tendenziale mostra invece una discesa dell'1,6%. Gli analisti stimavano un aumento mensile dello 0,1% e un calo tendenziale dell'1,7%. In rialzo, invece, la produzione manifatturiera, ma solo su base congiunturale (+0,2%, come da consensus). A livello tendenziale si è infatti verificato un calo dello 0,7%, inferiore al -1% atteso dagli analisti. In aumento i prezzi alla produzione. Nel mese di luglio l'indice dei prezzi alla produzione (output) ha segnato una variazione positiva dello 0,2% dopo il +0,1% registrato nel mese precedente. A livello tendenziale i prezzi hanno evidenziato una crescita del 2,1% rispetto al 2% di giugno. Lo comunica l'ufficio Nazionale di Statistica (ONS) del Regno Unito. L'indice core, al netto di cibo, bevande, tabacchi e petrolio, risulta in aumento su anno dell'1,1% rispetto al +0,9% di giugno. 40

41 1.3 Area Euro Per i restanti mesi del 2013 e il prossimo anno ci si attende un lento recupero del prodotto interno lordo, soprattutto sulla scorta di un progressivo miglioramento della domanda interna. Nell area dell euro l attività economica dovrebbe altresì beneficiare di un graduale rafforzamento della domanda esterna di esportazioni. Inoltre i miglioramenti complessivi registrati dall estate scorsa nei mercati finanziari sembrano trasmettersi via via all economia reale, al pari dei progressi realizzati nel risanamento dei conti pubblici. A ciò si aggiunge che in tempi recenti i redditi reali sono stati favoriti da livelli di inflazione generalmente più bassi. Detto questo, la disoccupazione resta elevata nell area dell euro e i necessari aggiustamenti di bilancio nei settori pubblico e privato continueranno a gravare sull attività economica. Tale valutazione trova riscontro anche nelle proiezioni macroeconomiche di settembre formulate dagli esperti della BCE per l area dell euro, che indicano un calo del PIL in termini reali sul periodo corrispondente dello 0,4 per cento nel 2013 e un aumento dell 1,0 per cento nel Rispetto alle proiezioni dello scorso giugno elaborate dagli esperti dell Eurosistema, il valore per il 2013 è stato rivisto al rialzo di 0,2 punti percentuali per effetto, in ampia misura, dell integrazione degli ultimi dati. Per il 2014 è stata invece effettuata una correzione di 0,1 punti percentuali al ribasso. I rischi per le prospettive economiche dell area dell euro continuano a essere orientati verso il basso. La recente evoluzione delle condizioni nei mercati monetari e finanziari mondiali e le relative incertezze potrebbero incidere negativamente sulla situazione economica. I rischi al ribasso riguardano inoltre rincari delle materie prime a fronte di rinnovate tensioni geopolitiche, una domanda mondiale inferiore alle attese e una lenta o insufficiente attuazione delle riforme strutturali nei paesi dell area dell euro. In termini di aspettative recenti, le imprese della zona euro hanno visto in settembre una crescita maggiore delle attese, grazie all'affluire di ordini al ritmo più consistente in oltre due anni, fornendo nuovi segni di una ripresa economica. Lo mostra l'indagine sui direttori acquisto dei settori manifattura e terziario della zona euro in una stima flash a cura di Markit. L'indagine sulla manifattura mostra un indice a 51,1, contro attese di 51,8, dal 51,4 di agosto, con un sottoindice relativo alla produzione a 52,1 da 53,4 di agosto. Per il settore terziario l'indice è a 52,1, superiore alle attese di 51,1, da 50,7 di agosto, con un sottoindice relativo all'occupazione a 50,0 da 48,5 di agosto ai massimi da dicembre

42 Fonte : Markit PMI Ne deriva un indice composito, che accorpa i due, a 52,1, massimo da giugno 2011, contro attese di 51,9, da 51,5 di agosto, con un sottoindice relativo ai nuovi ordoni a 51,6, il massimo da giugno 2011, da 51,0 do agosto. L'indice PMI composito, dunque, sale suo massimi dal mesi di giugno 2011 a 52,7 punti da 51,5. La sintesi della stima flash sull'indice dei direttori acquisto nell'industria e nei servizi conferma il graduale miglioramento della situazione generale in atto da tre mesi. "L'aumento del PMI a settembre conferma il miglior trimestre degli ultimi due anni", ha sottolineato il capo economista di Markit Chris Williamson, segnalando che il dato "conferma segnali di una ripresa dell'area Euro dalla più lunga recessione della sua storia". Un andamento consistente con una previsione di crescita del PIL dello 0,2% nel trimestre. In realtà, l'espansione viene sempre trainata dalla locomotiva tedesca (in Germania il PMI composito è salito a 53,8), ma anche la Francia ha dato chiari segni di risveglio, segnalando il primo miglioramento da inizio 2012 (in Francia Pmi è salito a 50,2). Diverso il discorso per la situazione del mercato del lavoro, che resta ancora al palo in tutta europea. Il sottoindice sull'occupazione è sceso marginalmente a settembre. Una ragione in più per consigliare alla BCE di mantenere una politica di sostegno all'economia, poiché in Eurozona ancora non è arrivata una inversione di tendenza. 42

43 In termini di consuntivo nel secondo trimestre dell'anno l'economia di Eurolandia torna a crescere. La conferma l'ufficio centrale di statistica dell'unione europea (EUROSTAT), che ha comunicato la seconda release del PIL. Il Prodotto Interno Lordo dei 17 stati appartenenti all'unione ha mostrato un incremento trimestrale dello 0,3%, come indicato nella stima preliminare, rispetto al -0,2% registrato nel 1 trimestre Rispetto al trimestre dell'anno precedente, invece, si evidenzia un calo dello 0,5%, minore rispetto al -0,7% della stima preliminare e dell'1,1% riportato nel 1 trimestre dell'anno. Guardando all'intera Unione Europea (UE), si evidenzia che il Prodotto Interno Lordo ha registrato un progresso dello 0,4% congiunturale mentre rispetto allo stesso trimestre dell'anno precedente il dato è rimasto invariato. Tra i singoli stati membri brilla la performance del Portogallo (+1,1%), seguita da quella della Germania, Lituania, Finlandia e Gran Bretagna (+0,7%). Male invece Cipro (-1,4%), Slovenia (-0,3%), Italia e Paesi Bassi (-0,2%). cresce più delle attese l'economia della zona euro nel 2 trimestre dell'anno. Per gli analisti tutti i segnali puntano a un terzo trimestre ancora in positivo. Ma a ricordare la fragilità della ripresa arriva il dato sui volumi di vendita al dettaglio: solo un flebile +0,1%. Anticipatori Migliora a settembre l'indice che misura la fiducia dell'economia di Eurolandia, portandosi a 96,9 punti dai 95,3 punti precedenti. Il dato è reso noto la Direzione Generale degli Affari Economici e Finanziari della Comunità europea (DG ECFIN). Nel complesso dell'unione Europea, l'indice del sentiment generale è balzato a 100,6 da 98,2 punti di agosto. Per quanto riguarda le componenti dell'indice per l'eurozona, la fiducia dei consumatori si porta a -14,9 da -15,6. In miglioramento anche quella delle imprese che si attesta a -6,7 da -7,8, quella dei servizi a -3,3 da -5,2 e quella del commercio al dettaglio a -7 da -10,6. Bene inoltre quella delle costruzioni a -28,8 da -33,2. Nel mese di settembre il clima affari si è attestato a -0,20 punti, registrando un miglioramento rispetto al -0,22 rivisto di agosto (-0,21 la lettura preliminare). Sale la fiducia dei consumatori della zona euro, che in settembre si porta ai massimi da due anni. L'indice di fiducia elaborato dalla Commissione europea si è attestato questo mese a -14,9 punti dai -15,6 di agosto: la rilevazione è lievemente inferiore alle attese (fissate a -14,5) ma è comunque la migliore dall'agosto del Per quel che riguarda l'intera Unione europea, il 43

44 miglioramento è stato ancora più marcato: l'indice di fiducia dei consumatori si è portato a -11,7 punti dai -12,8 di agosto. Migliora, sorprendendo le aspettative, la fiducia degli investitori nella Zona Euro. L'indice di fiducia torna, infatti, positivo dopo oltre due anni, grazie ai recenti segnali di fine della recessione e al miglioramento delle prospettive. A settembre la fiducia degli investitori e degli analisti, misurata dall'indice Sentix, è migliorato +6,5 punti dai -4,9 punti di agosto, segnando così il livello più alto dal maggio del Il dato, comunicato dalla società di ricerche Sentix, risulta anche superiore alle stime degli analisti che avevano indicato un livello a - 2,8 punti. L'indice, si è posizionato al di sopra dello 0, lo spartiacque che delimita l'ottimismo dal pessimismo. Il sotto indice relativo alla situazione corrente è salito a -8,8 punti da -22,3 di agosto; quello relativo alle aspettative si è attestato a 23 dal precedente 14,3. Elementi congiunturali Confermata in rallentamento all'1,3% l'inflazione in Europa nel mese di agosto, come anticipato dalla stima flash. Lo comunica l'eurostat (Ufficio per le Statistiche Europee). Il dato è in perfetta linea con le attese degli analisti. Nell'intera Unione Europea,l'inflazione si è attestata all'1,5% in calo dall'1,7% di luglio. Nello stesso mese dello scorso anno aveva registrato un +2,7%. Su base mensile il dato ha segnato un +0,1%. E' risultato in aumento dello 0,9% il costo del lavoro nella Zona Euro nel 2 trimestre 2013, rispetto al +1,7% registrato nel 1 trimestre. Lo comunica l'eurostat. Anche per l'intera Unione Europea la crescita è stata pari allo 0,9% dal +2% registrato nel trimestre precedente. Aumenta il surplus la bilancia commerciale della Zona Euro nei confronti del resto del mondo. A luglio si è registrato un avanzo di 18,2 mld di euro rispetto ai 13,9 miliardi dallo stesso periodo del 2012, e in salita dai 16,5 mld rivisti di giugno. Lo rende noto l'istituto di statistica dell'unione Europea (Eurostat). Il dato è tuttavia peggiore delle attese degli analisti che erano per un surplus di 20 miliardi. Le esportazioni su base destagionalizzata sono scese dell'1,6%, le importazioni hanno registrato un calo dello 0,1%. Per l'intera Unione Europea (EU- 28) si è registrato un attivo di 10,4 mld di euro, rispetto all'attivo di 1,3 miliardo dello scorso anno. Le esportazioni sono calate dell'1%, l'import ha segnato un incremento dello 0,3%. 44

45 Scende dello 0,1% il tasso di occupazione della Zona Euro alla fine del secondo trimestre, segnando una decelerazione della caduta rispetto al -0,4% del trimestre precedente. A livello tendenziale l'occupazione è scesa dell'1%. Il dato è stato reso noto dall'istituto di Statistica dell'unione Europea (Eurostat). Nell'intera Unione Europea il numero degli occupati è risultato stabile su base trimestrale (-0,2% il dato precedente), registrando una variazione negativa dello 0,4% su base tendenziale. Torna a scendere la produzione industriale di Eurolandia nel mese di luglio. L'indice registra un decremento mensile dell'1,5% dopo il +0,6% di giugno. Il dato, comunicato dall'istituto di Statistica dell'unione Europea (Eurostat), risulta decisamente peggiore delle attese degli analisti che avevano previsto un - 0,1%. Su base annua, la produzione ha mostrato un calo del 2,1% dopo il -0,4 % di giugno e a fronte del +0,2% del consensus. Per quanto riguarda,l'europa dei 28 il dato ha evidenziato un -1% dopo il +0,9% registrato il mese precedente. Su anno la produzione ha registrato invece un -1,7% dopo la varazione nulla di giugno. In rialzo i prezzi alla produzione della Zona Euro, che registrano a luglio una variazione positiva dello 0,3% rispetto al mese precedente. Il dato è stato comunicato dall'ufficio di Statistica dell'unione Europea (Eurostat). Su base annua si è registrato un progresso dello 0,2%, rispetto al +0,3% riportato a giugno. Per l'intera Unione Europea (EU27) i prezzi sono cresciuti dello 0,4% rispetto al mese precedente. Su base annua si è registrata una variazione positiva dello 0,7% dopo il +0,6% segnato a giugno. Tornano a crescere, anche se solo leggermente, le vendite al dettaglio della Zona Euro. Nel mese di luglio le vendite hanno registrato un incremento dello 0,1% rispetto al -0,7% del mese precedente e rispetto al +0,2% del consensus. Il dato è stato pubblicato dall'eurostat. Su base annua, le vendite al dettaglio mostrano, invece, un decremento dell'1,3% rispetto al -1,1% di giugno ed al -0,8% del consensus. Le vendite nell'europa dei 27 sono cresciute dello 0,2%, dopo il - 0,5% del mese precedente. Su base annua sono calate dello 0,3% dopo il -0,1% di giugno. Stabile al 12,1% anche a luglio il tasso di disoccupazione della Zona Euro. Gli analisti si attendevano una crescita al 12,2%. Il dato, reso noto dall'istituto di Statistica dell'unione Europea (Eurostat), si confronta con l'11,5% di giugno Nell'intera Unione Europea la percentuale dei senza lavoro si attesta all'11% risultando stabile rispetto al mese precedente, mentre nello stesso mese di un anno fa risultava pari al 10,5%. 45

46 Indicatori finanziari M3 I prestiti bancari alle imprese non finanziarie hanno accusato una caduta del 3,8% su base annua ad agosto, secondo la relazione mensile sugli aggregati monetari diffusa dalla Bce, in peggioramento dal -3,7% registrato a luglio. Un dato che ha zavorrato tutta la dinamica del credito al settore privato nell'area euro, che sempre ad agosto ha segnato un -2% dal -1,9% di luglio. E il deterioramento si conferma anche nei dati depurati dall'effetto di cessioni e dismissioni da parte delle banche, che segnano un -1,5% ad agosto dal -1,4% di luglio. Una ricaduta interamente imputabile al credito alle imprese, perché la componente relativa alle famiglie non ha subito variazioni. Il generale indice dei prestiti è rimasto invariato al quasi piatto 0,2% su base annua, mentre la sua componente più rilevante, i mutui alle famiglie, hanno registrato un +0,7% lo stesso valore di luglio. Questo nonostante il rafforzamento dell aggregato monetario M3 che segna un rafforzamento attestandosi a un +2,3% dal +2,2% di luglio. Questa dinamica divergente indica infatti che la stretta sui finanziamenti alle aziende si verifica in un contesto in cui invece la liquidità disponibile per le banche è in crescita. Fonte: BCE Bilancia dei pagamenti Partite correnti In luglio la bilancia delle partite correnti della Zona Euro chiude con un attivo di 16,9 mld, che si confronta con l'avanzo di 19,8 mld rilevato a giugno. Lo comunica la BCE. Nel dettaglio, la componente dei servizi ha evidenziato un bilancio positivo per 8,5 mld e quella dei beni per 13,5 mld, mentre il surplus dei redditi è a 3,5 mld. I trasferimenti correnti hanno generato invece un deficit di 8,6 mld. 46

47 47 Fonte:Bce

48 Bollettino mensile BCE Editoriale settembre 2013 Nella riunione del 5 settembre, sulla base della consueta analisi economica e monetaria il Consiglio direttivo ha deciso di lasciare invariati i tassi di interesse di riferimento della BCE. Le informazioni e le analisi più recenti hanno ulteriormente confortato la precedente valutazione del Consiglio direttivo. Ci si attende che nell area dell euro le pressioni di fondo sui prezzi restino contenute nel medio termine. Coerentemente con questo quadro, la dinamica monetaria e in particolare quella del credito permangono moderate. Le aspettative di inflazione per l area dell euro continuano a essere saldamente ancorate in linea con l obiettivo di mantenere i tassi di inflazione su livelli inferiori ma prossimi al 2 per cento nel medio periodo. Allo stesso tempo, la crescita del PIL in termini reali è stata positiva nel secondo trimestre, dopo sei trimestri con il segno negativo, e gli indicatori del clima di fiducia fino ad agosto confermano le attese di un graduale miglioramento dell attività economica a partire da bassi livelli. L orientamento di politica monetaria seguita a essere mirato a mantenere il grado di accomodamento richiesto dalle prospettive per la stabilità dei prezzi e a favorire condizioni stabili nel mercato monetario. In tal modo esso sostiene una graduale ripresa dell economia. Guardando al futuro, l orientamento di politica monetaria resterà accomodante finché sarà necessario, in linea con le indicazioni prospettiche fornite in luglio. Il Consiglio direttivo conferma di attendersi che i tassi di interesse di riferimento della BCE rimangano su livelli pari o inferiori a quelli attuali per un prolungato periodo di tempo. Tale aspettativa continua a fondarsi su prospettive invariate di inflazione nel complesso moderate estese al medio termine, tenuto conto della debolezza generalizzata dell economia e della dinamica monetaria contenuta. Nel prossimo periodo il Consiglio direttivo seguirà tutte le nuove informazioni sugli andamenti economici e monetari e valuterà l eventuale impatto sulle prospettive per la stabilità dei prezzi nel medio termine. Quanto alle condizioni del mercato monetario, queste hanno risentito anche del graduale riassorbimento della liquidità in eccesso. I rimborsi dei fondi ottenuti nel quadro delle operazioni di rifinanziamento a più lungo termine a tre anni riflettono il miglioramento del clima di fiducia nei mercati finanziari, una certa diminuzione della loro frammentazione e la riduzione della leva finanziaria in atto presso le banche dell area all euro. Il Consiglio direttivo continuerà a prestare particolare attenzione alle implicazioni che tali andamenti potrebbero avere per l orientamento di politica monetaria. Per quanto riguarda l analisi economica, dopo sei trimestri con il segno negativo, nel secondo trimestre del 2013 la crescita del PIL in termini reali nell area 48

49 dell euro ha registrato lo 0,3 per cento sul periodo precedente. Tale incremento è in parte riconducibile a effetti transitori connessi alle condizioni meteorologiche nella prima metà di quest anno. Da allora gli indicatori del clima di fiducia basati sulle indagini congiunturali fino ad agosto mostrano un ulteriore miglioramento a partire da bassi livelli, confermando nel complesso le precedenti aspettative del Consiglio direttivo circa una graduale ripresa dell economia. Per i restanti mesi del 2013 e il prossimo anno ci si attende, in linea con lo scenario di base, un lento recupero del prodotto, soprattutto sulla scorta di un progressivo miglioramento della domanda interna sostenuta dell orientamento accomodante della politica monetaria. Nell area dell euro l attività economica dovrebbe altresì beneficiare di un graduale rafforzamento della domanda esterna di esportazioni. Inoltre i miglioramenti complessivi registrati dall estate scorsa nei mercati finanziari sembrano trasmettersi via via all economia reale, al pari dei progressi realizzati nel risanamento dei conti pubblici. A ciò si aggiunge che in tempi recenti i redditi reali sono stati favoriti da livelli di inflazione generalmente più bassi. Detto questo, la disoccupazione resta elevata nell area dell euro e i necessari aggiustamenti di bilancio nei settori pubblico e privato continueranno a gravare sull attività economica. Tale valutazione trova riscontro anche nelle proiezioni macroeconomiche di settembre formulate dagli esperti della BCE per l area dell euro, che indicano un calo del PIL in termini reali sul periodo corrispondente dello 0,4 per cento nel 2013 e un aumento dell 1,0 per cento nel Rispetto alle proiezioni dello scorso giugno elaborate dagli esperti dell Eurosistema, il valore per il 2013 è stato rivisto al rialzo di 0,2 punti percentuali per effetto, in ampia misura, dell integrazione degli ultimi dati. Per il 2014 è stata invece effettuata una correzione di 0,1 punti percentuali al ribasso. I rischi per le prospettive economiche dell area dell euro continuano a essere orientati verso il basso. La recente evoluzione delle condizioni nei mercati monetari e finanziari mondiali e le relative incertezze potrebbero incidere negativamente sulla situazione economica. I rischi al ribasso riguardano inoltre rincari delle materie prime a fronte di rinnovate tensioni geopolitiche, una domanda mondiale inferiore alle attese e una lenta o insufficiente attuazione delle riforme strutturali nei paesi dell area dell euro. La stima rapida dell Eurostat indica, conformemente alle aspettative, che in agosto l inflazione sui dodici mesi misurata sullo IAPC si sarebbe collocata all 1,3 per cento nell area dell euro, in calo rispetto all 1,6 di giugno e luglio. Le ipotesi correnti circa gli andamenti del cambio e dei prezzi dell energia inducono a ritenere che i tassi di inflazione resteranno contenuti nei prossimi mesi, in 49

50 particolare data l evoluzione dei prezzi dell energia. Nell adeguata prospettiva di medio periodo ci si attende che le pressioni di fondo sui prezzi permangano moderate, rispecchiando la debolezza generalizzata della domanda aggregata e il modesto ritmo della ripresa. Le aspettative di inflazione a medio-lungo termine continuano a essere saldamente ancorate in linea con la stabilità dei prezzi. Tale valutazione è confermata anche dalle proiezioni macroeconomiche di settembre formulate dagli esperti della BCE per l area dell euro, secondo le quali l inflazione sui dodici mesi misurata sullo IAPC si collocherebbe all 1,5 e all 1,3 per cento rispettivamente nel 2013 e nel A confronto con le proiezioni dello scorso giugno elaborate dagli esperti dell Eurosistema, il valore per il 2013 è stato rivisto di 0,1 punti percentuali al rialzo, mentre per il 2014 è rimasto invariato. I rischi per le prospettive sull andamento dei prezzi dovrebbero essere ancora sostanzialmente bilanciati nel medio periodo; quelli al rialzo sono connessi in particolare a rincari delle materie prime nonché a incrementi superiori alle attese dei prezzi amministrati e delle imposte indirette, mentre quelli al ribasso riguardano un attività economica più debole del previsto. Passando all analisi monetaria, i dati di luglio confermano che resta contenuta l espansione di fondo dell aggregato monetario ampio (M3) e, in particolare, del credito. Il tasso di incremento sui dodici mesi di M3 è ulteriormente diminuito, passando dal 2,4 al 2,2 per cento fra giugno e luglio; nello stesso periodo M1 ha continuato a registrare una crescita vigorosa, seppure in calo dal 7,5 al 7,1 per cento. L espansione di M3 ha continuato a essere principalmente sostenuta dagli afflussi netti di capitale verso l area dell euro, mentre il tasso di variazione sui dodici mesi dei prestiti al settore privato si è ulteriormente indebolito. In luglio il tasso di incremento sui dodici mesi dei prestiti alle famiglie (corretto per cessioni e cartolarizzazioni) si è attestato allo 0,3 per cento, sostanzialmente invariato dal volgere dell anno; quello relativo ai prestiti alle società non finanziarie (corretto per cessioni e cartolarizzazioni) si è invece collocato al -2,8 per cento in luglio, rispetto al -2,3 per cento di giugno. La debole dinamica dei prestiti continua a riflettere in gran parte l attuale fase del ciclo economico, l accresciuto rischio di credito e l aggiustamento in atto nei bilanci dei settori finanziario e non finanziario. Dall estate del 2012 si sono compiuti notevoli progressi nel miglioramento della situazione della provvista bancaria e in particolare nel rafforzamento della raccolta interna in alcuni dei paesi soggetti a tensioni. Per assicurare un appropriata trasmissione della politica monetaria alle condizioni di 50

51 finanziamento nei paesi dell area dell euro è essenziale ridurre ulteriormente la frammentazione dei mercati creditizi dell area e consolidare la capacità di tenuta delle banche ove necessario. L attuazione di ulteriori interventi decisivi per realizzare l unione bancaria contribuirà al conseguimento di questo obiettivo. In sintesi, l analisi economica indica che l evoluzione dei prezzi dovrebbe permanere in linea con la relativa definizione di stabilità nel medio periodo. La verifica incrociata con i segnali dell analisi monetaria conferma questo scenario. Al fine di ridurre ulteriormente gli squilibri e di promuovere la competitività, la crescita e la creazione di posti di lavoro è necessario che i paesi dell area dell euro continuino a portare avanti il proprio programma di riforme. Quanto alle politiche di bilancio, i governi non dovrebbero vanificare gli sforzi già compiuti allo scopo di ridurre il disavanzo pubblico e riportare il rapporto debito/pil su un percorso discendente. La composizione del risanamento dovrebbe privilegiare misure favorevoli alla crescita e dotate di una prospettiva di medio termine che coniughino il miglioramento della qualità e dell efficienza dei servizi pubblici con la limitazione al minimo degli effetti distorsivi dell imposizione fiscale. In termini di politiche economiche, le riforme dei mercati dei beni e servizi intese a potenziare la competitività agevoleranno la costituzione di nuove imprese, sosterranno il settore dei beni commerciabili internazionalmente e promuoveranno la creazione di posti di lavoro, mentre gli elevati tassi di disoccupazione richiedono riforme strutturali incisive per moderare le rigidità nel mercato del lavoro e incrementare la domanda di manodopera. 51

52 NEWS dal mondo (fonti: varie, ICE, Farnesina) Europa Grecia La Grecia e i suoi creditori internazionali hanno concordato una previsione comune che indica per l'economia di Atene una contrazione del 4% quest'anno, leggermente inferiore rispetto alla precedente proiezione di -4,2%. Lo hanno riferito a Reuters funzionari del ministero delle Finanze. "E' una stima prudenziale", ha detto uno dei funzionari, lasciando intendere come la contrazione potrebbe rivelarsi un po' meno marcata. Il governo la settimana scorsa aveva detto di aspettarsi una contrazione del Pil di 3,8% ounti percentuali quest'anno, il sesto consecutivo di recessione. Slovenia Torna in auge la crisi bancaria della Slovenia, per i possibili riflessi di un eventuale collasso del sistema creditizio, anche se questa ipotesi appare oggi più remota. Il Governatore della banca centrale slovena e membro della BCE Bostjan Jazbec - secondo quanto riferito da Reuters - ha stimato il costo del tracollo sui contribuenti in 15 miliardi di euro, a fronte di sofferenze in capo alle banche per oltre sette miliardi di euro, pari a oltre un quinto del PIL. Questa ipotesi aveva alimentato nei mesi scorsi vari allarmi, circa una possibile crisi della Slovenia e l'eventuale richiesta degli aiuti internazionali. Tuttavia, il Governo ha per ora tamponato l'emergenza, disponendo la chiusura delle due maggiori banche - Factor Bank e Probanka - e prestando garanzia per i depositi. Il Governatore Jazbec ha confermato, in un intervento in Parlamento, che nessun altra banca slovena mostra problematiche simili a quelle dei due Istituti liquidati. Paesi Bassi Nel corso del suo discorso di indirizzo al Parlamento in occasione della presentazione della budget il re dei Paesi Bassi Guglielmo Alessandro ha reso noto ai sudditi che lo stato sociale olandese verrà smantellato. Evidentemente troppo oneroso per un Paese alle prese con diverse grane economiche, a cominciare dall'elevato livello di indebitamento delle famiglie, il governo avrebbe intenzione di demandare ai privati la costruzione di reti di sicurezza e delle altre misure di welfare: insomma dovranno essere le stesse famiglie a preoccuparsi di accumulare risparmi per far fronte alle questioni previdenziali, 52

53 mentre allo Stato sarà riservato un ruolo residuale. Il governo è spesso intervenuto per mitigare gli eccessi del privato, gonfiando l'assistenzialismo pubblico: gli olandesi spesso non hanno una casa di proprietà, tradizionale e solido rifugio, mentre il debito delle famiglie è al 250 per cento del reddito disponibile. L'economia sotto i colpi della stessa austerity, di cui gli olandesi sono stati spesso paladini indefessi, continua a peggiorare: il prodotto interno lordo, invece di salire dello 0,8 per cento come era previsto nel 2012 rischia invece di decrescere dell'1 per cento nell'anno in corso; la disoccupazione continua a volare, i consumi proseguono nel loro declino e proprio pochi giorni fa il governo ha deciso di sforare il tetto al deficit, dopo avere per mesi continuato a chiedere (ma agli altri, specie i Piigs) di fare i compiti a casa. Come l'olanda appunto. Il caso olandese, perennemente in peggioramento, continua a ricordare che la crisi economica potrebbe avere colpi di coda imprevisti ed in luoghi imprevedibili: come i Paesi del sud Europa hanno problemi di debito pubblico, così quelli del Nord hanno invece problemi di debito privato, che rischiano a loro volta di scatenare crisi finanziarie, anche sovrane. Non va dimenticato infatti che il sistema bancario olandese risulta essere ampiamente nelle mani dello Stato, e che quindi ogni cosa che non andrà come previsto avrà ripercussioni sui conti pubblici. La soluzione è sempre la solita: l'economia europea ha raggiunto un elevato grado di integrazione, specie nel settore bancario, dove vi sono molti colossi paneuropei, mentre la politica, gelosa del proprio orticello nazionale, non ha seguito il passo. La crisi, secondo il paradigma tedesco, dovrebbe essere sempre risolta da una cura dimagrante messa in atto a livello nazionale, nella fase attuale, addirittura, da attuare in modo simultaneo in tutta Europa. La mancanza di sfoghi (come quelli che la Germania aveva quando sforò il deficit e fece l'austerity con il supporto dei Paesi del Sud Europa) crea soltanto nuovi buchi da riempire, come prevedibile per l'austerità nel corso di una recessione. Chissà se gli olandesi paladini della austerity (ma sempre per gli altri) riusciranno finalmente a capirlo. Portogallo Lisbona rischia un taglio del rating (BB) sul debito pubblico da parte dell'agenzia Standard & Poor's, che ha deciso di rivedere l'outlook da stabile a negativo. Tale decisione è stata presa alla luce dei dubbi sul raggiungimento degli obiettivi di risanamento dei conti pubblici e sulla possibilità che il paese lusitano sia costretto a chiedere un secondo piano di salvataggio. Proprio pochi giorni fa, in occasione della visita della Troika, il governo portoghese si era riunito con le parti sociali per fare il punto sulla situazione. In tale occasione il vice premier, Paulo Portas, aveva dichiarato che il Paese è sempre più vicino al recupero dell'"autonomia" ma ciò non vuol dire "la fine dei nostri obblighi, in particolare a livello europeo". 53

54 "Se superiamo positivamente questa nuova prova ci avviciniamo significativamente alla fine del programma di salvataggio", aveva rivelato Portas alla stampa, aggiungendo che Lisbona intende evitare di fare nuovamente ricorso ai creditori internazionali come è invece successo alla Grecia. Svizzera Si presenta più sereno il quadro congiunturale dell'economia svizzera. La Segreteria di Stato dell'economia SECO ha rivisto al rialzo le proprie previsioni di crescita, grazie a una congiuntura interna "tuttora robusta", che consentirà all'economia d'oltralpe di raggiungere, già nel 2013, un tasso di crescita del tutto "soddisfacente" pari all'1,8%. La SECO spiega, tuttavia che, nella prima metà del 2013, non vi è ancora stata una ripresa su larga scala delle esportazioni, che negli ultimi anni si sono dimostrate molto resistenti. Anche in questo settore si prospetta però un miglioramento, viste le progressive schiarite sul fronte della congiuntura internazionale e nell'eurozona. Per il 2014, quindi, il gruppo di esperti prevede che il PIL metterà a segno "un'ulteriore crescita" su base più solida, realizzando un aumento del 2,3%. Grazie a una congiuntura in fase di consolidamento, l'anno prossimo anche la disoccupazione dovrebbe segnare un'inversione di tendenza e cominciare a diminuire. Grecia L'economia greca si sta dirigendo verso la strada della ripresa. Ne è convinto il ministro delle Finanze, Yannis Stournaras, che ha citato le stime del governo secondo cui l'economia è cresciuta nel secondo trimestre. "Sulla base dei risultati disponibili, l'economia ellenica è cresciuta nel secondo trimestre rispetto ai primi tre mesi dell'anno, per la prima volta dall'inizio della crisi" ha affermato il ministro durante un convegno. Secondo quanto riportato dall'agenzia di stampa Reuters, Stournaras ha detto di attendersi un PIL in espansione trimestre su trimestre". La tensione intanto nel paese resta alta con proteste contro il piano di licenziamenti che prevede la perdita del posto di lavoro per migliaia di dipendenti pubblici. Secondo le sigle sindacali, il taglio previsto di 600mila dipendenti, peggiorerà soltanto le gravi condizioni in cui già versa Atene. Gli ultimi dati rilasciati dall'ufficio di Statistica, Elstat, hanno rilevato che il tasso dei senza lavoro nel mese di giugno ha toccato quota 27,9%. Un dato in continua salita se si confronta con il 27,6% di luglio e con il 24,6% di giugno Spagna L'economia spagnola mostra segnali di rallentamento più contenuto. Il Prodotto Interno Lordo registrerà una contrazione dello 0,1% nel secondo 54

55 trimestre rispetto ai tre mesi precedenti. E' quanto stima la Banca centrale di Spagna secondo cui la flessione su base annuale dovrebbe attestarsi all'1,8%. Nel primo trimestre il PIL aveva accusato una diminuzione dello 0,5% su base trimestrale e del 2% su base tendenziale. Islanda Gli euroscettici conservatori vincono le elezioni in Islanda allargando così la spaccatura che divide il Paese dall'europa. L'opposizione di centrodestra rappresentato dal Partito dell'indipendenza ha ottenuto il 26,7% dei voti mentre il partito del Progresso ha avuto il 24,3% dei consensi. Entrambi i partiti possono contare su 19 deputati dopo aver ottenuto lo stesso numero dei seggi al Parlamento. Il leader del Partito dell'indipendenza, Bjarni Benediktsson, ha fatto sapere che intende formare un governo di coalizione con il Partito del Progresso. Pesante sconfitta invece per l'alleanza (socialdemocratica) che si è vista dimezzare la sua rappresentanza con 9 deputati mentre il Movimento Verde di Sinistra ha ottenuto 7 seggi, fermandosi al 10,9%. Il partito pro-europa, Avvenire Radioso, ha avuto 6 seggi e il Partito Pirata 3 dopo aver ottenuto il 5,1% dei consensi. Russia La crisi economica che ha investito l'eurozona non ha risparmiano la Russia. La Banca mondiale ha tagliato infatti le previsioni di crescita del PIL del Paese per il Secondo, la World Bank l'economia russa, quest'anno, registrerà una crescita dell'economia dell'1,8% contro la precedente previsione di un'espansione del 2,3%. La revisione al ribasso arriva dopo la valutazione fatta da parte della Banca mondiale che mette l'accento sul fatto che l'economia russa "si trova ad affrontare gli ostacoli strutturali "vincolanti". Per questo motivo l''economia sembra crescere ma rimane vincolata da attività di investimento deboli e di un mercato del lavoro rigido", spiega il report della Banca Mondiale che viene redatto due volte l'anno. La World Bank si accoda così alle recenti revisioni al ribasso della crescita della Russia fatte sia dal governo che dal Fondo Monetario Internazionale, che, negli ultimi mesi, segnalano un grave ed imprevisto rallentamento. Irlanda Unione europea, Banca Centrale Europea e Fondo monetario internazionale hanno dato il via libera a una nuova tranche di aiuti a favore dell'irlanda. Al Paese sono stati riconosciuti i progressi fatti finora che hanno portato a un deficit del 7,6% del PIL nel 2012, mentre quest'anno il bilancio sembra essere coerente con 55

56 il massimale di deficit programmato (al 7,5% del PIL). "Altre riforme chiave, sono in fase di attuazione" ha sottolineato, in una nota, la Commissione europea. I funzionari, nella nona missione, hanno quindi dato l'ok agli esborsi per 1,6 miliardi di euro attraverso il fondo Efsf. Ungheria L'economia ungherese resterà al palo ancora per un certo periodo di tempo, anche per effetto delle contraddizioni delle politiche economiche del Paese guidato dal contestatissimo Ministro delle finanze Viktor Orban. E' quanto sentenzia l'fmi a conclusione del suo rapporto annuale. Secondo il Fondo monetario, l'ungheria non ha ancora recuperato i livelli precrisi, essendo tornata a contrarsi dell'1,7% nel 2012, dopo il modesto recupero registrato nel L'economia risente in particolare della persistente debolezza dei consumi privati e degli investimenti, aggravati dalle rigorosissime politiche di consolidamento fiscale, a dispetto del recupero dell'export. L'outlook rimane impegnativo - sottolinea l'fmi - perché l'economia resterà stagnante anche nel corso del 2013, per recuperare una crescita dell'1,2% solo nel Sul fronte delle politiche fiscali, le politiche si austerity improntate soprattutto su un aumento della tassazione hanno avuto effetti contrastanti, da un lato contribuendo a zavorrare l'economia, dall'altro ottenendo un progressivo miglioramento del rapporto deficit/pil che è sceso al 2,5%. Conseguentemente, l'ungheria è riuscita a ritrovare la fiducia dei mercati, che ha favorito anche un ridimensionamento dello spread e del costo dei finanziamenti. Esiste però anche un risvolto della medaglia, perché l'ingerenza politica nell'economia ed i frequenti cambi di rotta delle politiche economiche, unite ad una generale instabilità politica, rendono ancor oggi scettici gli investitori internazionali, che si tengono a debita distanza dall'economia ungherese, amplificandone la debolezza. A riprova di ciò, il volume degli investimenti ha toccato il livello più basso degli ultimi 10 anni. Sarebbe necessario - suggerisce l'fmi - un nuovo mix di politiche, che possa mantenere sotto controllo il bilancio statale e nelle stesso tempo stimolare la crescita e l'occupazione. La Costituzione cambia veste in Ungheria nonostante il fronte unito della popolazione che era scesa in piazza per protestare contro le modifiche in senso "restrittivo" promosse dal governo. Il testo dell'emendamento doveva essere approvato in via definitiva, e così è stato, a dispetto anche delle preoccupazioni manifestate dalla Commissione Europea, dal Consiglio d'europa e dagli Stati Uniti. Il Parlamento ungherese, controllato dal partito di maggioranza del primo ministro Viktor Orban, ha approvato dunque i ritocchi alla Costituzione che limitano i poteri dell'alta Corte e le libertà civili. 56

57 Pronta la reazione dell'ue. Il presidente della Commissione europea, Josè Manuel Barroso, e il segretario generale del Consiglio d'europa, Thorbjorn Jagland, hano sottolineato in una nota congiunta che "gli emendamenti alla Costituzione ungherese approvati dal Parlamento destano preoccupazione per il rispetto dello Stato di diritto, delle leggi europee e degli standard del Consiglio d'europa". Polonia La Polonia si concentrerà sui criteri del Trattato di Maastricht e poi deciderà con serenità se aderire o meno alla zona euro, dopo le elezioni presidenziali e legislative previste per il Lo ha detto il capo dello Stato polacco Bronislaw Komorowski, precisando che in questo modo il Paese avrà "tutti gli elementi che gli permetteranno di scegliere, al fine di garantire la sicurezza dell'economia polacca e mantenere la propria competitività, anche dopo l'entrata nella zona euro". Komorowski, parlando al termine di un incontro con il capo del governo Donald Tusk, ha sottolineato che "è importante e fondamentale avere un ampio sostegno pubblico, e convincere il popolo polacco, che l'adesione all'euro sarebbe una buona cosa per il Paese". Dal canto suo, il premier Tusk ha sottolineato che la Polonia è "risoluta" nel suo impegno per l'euro, ma che dovrebbe compiere il "passo giusto al momento giusto". Australia 57 Asia e Oceania L'economia australiana sembra crescere sempre allo stesso ritmo nel Nel trimestre aprile-giugno il PIL ha segnato un incremento dello 0,6% su base trimestrale e del 2,6% su anno, più o meno in linea con l'aumento registrato a gennaio-marzo, che era dello 0,6% t/t e del 2,5% a/a. A riportarlo l'australian Bureau of Statistics. Positivo il giudizio degli economisti, che sottolineano come l'australia stia crescendo ad un buon ritmo, anche se potrebbe fare meglio. Thailandia Il ministero delle finanze della Thailandia ha ritoccato all'ingiù le stime di crescita economica prevedendo ora un Prodotto Interno Lordo al 3,7% rispetto al 4,5% della precedente stima. Il nuovo range di crescita del PIL, stimato dall'ufficio di politica fiscale del ministero, è tra il 3,5-4% rispetto alla forchetta 4-5% annunciata in precedenza. Il direttore generale dell'ufficio, Somchai Sujjapongse, ha spiegato che la revisione al ribasso è stata fatta a causa di un rallentamento della crescita delle

58 esportazioni del Paese, previsto all'1,8% quest'anno. Nel trimestre che si è concluso a giugno, Bangkok è entrata in recessione tecnica, annunciando una contrazione del PIL dello 0,3% rispetto ai tre mesi precedenti quando si è registrato un calo dell'1,7%. Per il 2014 le previsioni di crescita sono per un risultato tra il 4,6-5,6%, con un target fissato al 5,1%. Taiwan Taiwan ha rivisto al ribasso le stime di crescita per il L'agenzia governativa del budget, conti e statistiche (Directorate General of Budget, Accounting and Statistics, DGBAS) prevede un Prodotto interno lordo in rialzo del 2,31% quest'anno, contro la precedente stima elaborata a maggio di una crescita del 2,4%. La revisione, spiega l'agenzia, riflette il rallentamento delle economie emergenti e la debolezza delle esportazioni. Si tratta del secondo taglio delle stime quest'anno. Brasile America latina La crescita dell'economia brasiliana tocchera' solo il 2,5% nel 2013 e il 4% nel Lo ha detto il ministro delle Finanze brasiliano, Guido Mantega anticipando la riduzione, da parte del Governo, delle stime sul Pil del Paese. "Il governo sta lavorando sul suo outlook per il 2014 e la relazione che pubblicheremo questo mese vedra' una modifica della crescita per il 2013 che sara' del 2,5%" ha detto Mantega in un'intervista aggiungendo anche che "la prevista crescita del Pil per il 2014 del 4,5% scendera' al 4%". Lo scorso dicembre, il ministro delle Finanze aveva stimato che la crescita dell'economia brasiliana sarebbe stata del 4% quest'anno; stima poi gradualmente ridotta per portarla, gia' a luglio, al 3 per cento. Poche ore dopo l'intervista del ministero la Banca centrale brasiliana ha annunciato una iniezione di liquidita' di oltre 50 miliardi di dollari per la difesa del real, sceso ai minimi da 5 anni nei confronti del dollaro. Il Banco central do Brasil ha annunciato un programma un programma di asta con swap che durera' fino a dicembre Argentina Buone notizie giungono dall'economia argentina. Il ministro dell economia Hernan Lorenzino, ha rivisto al rialzo le stime sul Prodotto Interno Lordo del Paese sudamericano. Nel corso di un intervento al Congresso, Lorenzino ha annunciato che il prossimo anno il PIL registrerà una salita del 6,2% con un incremento del 5,7% dei consumi dell'8,5% degli investimenti. Allo stesso tempo, il ministro ha 58

59 confermato un tasso di inflazione al 10,4%. Per quest anno la seconda economia sudamericana metterà a segno un progresso del 5,1%. 59

60 60 Previsioni dei principali Istituti (CE, FMI, OCSE, BCE)

61 Ocse Interim assesment settembre 2013 BCE previsioni degli esperti settembre

62 62 FMI Luglio 2013

63 63 OCSE Previsioni aprile 2013

64 64 FMI Previsioni aprile 2013

65 65 Commissione europea febbraio 2013

66 66 World Economic Outlook - FMI gennaio 2013

67 Economia Interna Sommario PIL reale. Nel secondo trimestre del 2013 il prodotto interno lordo (PIL) è diminuito dello 0,3% (-0,2 stima precedente) rispetto al trimestre precedente e del 2,1% nei confronti del secondo trimestre del La variazione acquisita per il 2013 è pari a -1,8%. Rispetto al trimestre precedente, i principali aggregati della domanda interna (consumi finali nazionali e investimenti fissi lordi) sono diminuiti entrambi dello 0,3%, mentre le esportazioni sono aumentate dell'1,2%. Le importazioni hanno registrato una flessione dello 0,3%. ISTAT fiducia consumatori.a settembre il clima di fiducia dei consumatori in base 2005=100 aumenta a 101,1 da 98,4 del mese di agosto. Un miglioramento si rileva sia per il quadro personale sia per quello economico, i cui indici passano rispettivamente da 98,9 a 102,4 e da 97,7 a 99,7. La componente riferita al quadro corrente migliora, con l'indice che passa da 96,9 a 102,6, mentre per quella futura si nota una leggera flessione rispetto al mese precedente (da 101,0 a 100,4 ). Ordinativi e fatturato. Gli ordinativi industriali e il fatturato accusano una nuova frenata nel mese di luglio. Lo rileva l'istat che spiega come il fatturato dell'industria, al netto della stagionalità, registra una diminuzione dello 0,8% rispetto a giugno, mentre gli ordinativi sono scesi dello 0,7%. Nella media degli ultimi tre mesi, l'indice complessivo registra un incremento dello 0,5% rispetto ai tre mesi precedenti. L'indice grezzo del fatturato cala, in termini tendenziali, dello 0,5%. Produzione industriale. Nuovo stop della produzione industriale italiana a luglio, dopo il segnali di ripresa intravisti il mese precedente. Secondo gli ultimi dati ISTAT, nel periodo in esame l'output è diminuito dell'1,1% rispetto a giugno e del 4,3% rispetto allo stesso mese di un anno fa. Quest'ultimo dato risulta decisamente peggiore delle attese degli analisti, che erano per una discesa più contenuta del 2,7%. Vendite al consumo. A luglio 2013 l'indice destagionalizzato delle vendite al dettaglio (valore corrente che incorpora la dinamica sia delle quantità sia dei prezzi) diminuisce dello 0,3% rispetto al mese di giugno. Nella media del trimestre maggio-luglio 2013 l'indice registra una diminuzione dello 0,2% rispetto ai tre mesi precedenti. Nel confronto con giugno 2013, diminuiscono dello 0,1% le vendite di prodotti alimentari e dello 0,3% quelle di prodotti non alimentari. 67

68 2.1 Indicatori di Economia reale PIL reale II trim.2013 Nel secondo trimestre del 2013 il prodotto interno lordo (PIL) è diminuito dello 0,3% (-0,2 stima precedente) rispetto al trimestre precedente e del 2,1% nei confronti del secondo trimestre del La variazione acquisita per il 2013 è pari a -1,8%. Rispetto al trimestre precedente, i principali aggregati della domanda interna (consumi finali nazionali e investimenti fissi lordi) sono diminuiti entrambi dello 0,3%, mentre le esportazioni sono aumentate dell'1,2%. Le importazioni hanno registrato una flessione dello 0,3%. La domanda nazionale al netto delle scorte ha sottratto 0,3 punti percentuali alla crescita del PIL. Il contributo dei consumi delle famiglie è stato di -0,3 punti percentuali, mentre quello degli investimenti fissi lordi e della spesa della Pubblica Amministrazione è stato nullo. La variazione delle scorte ha contribuito negativamente per 0,4 punti percentuali alla variazione del PIL, mentre l'apporto della domanda estera netta è stato positivo per 0,4 punti percentuali. Il valore aggiunto ha registrato variazioni congiunturali negative del 2,2% nell'agricoltura, dello 0,9% nelle costruzioni, dello 0,3% nei servizi e dello 0,1% nell'industria in senso stretto. In termini tendenziali, è diminuito del 6,9% nelle costruzioni, del 2,6% nell'agricoltura, del 2,5% nell'industria in senso stretto e dell'1,2% nei servizi. 68 Fonte: Istat

69 Fonte: Istat Nel secondo trimestre, il PIL è cresciuto in termini congiunturali dello 0,7% in Germania e nel Regno Unito, dello 0,6% negli Stati Uniti e in Giappone e dello 0,5% in Francia. In termini tendenziali, si è registrato un aumento dell 1,6% negli Stati Uniti, dell 1,5% nel Regno Unito, dello 0,9% in Giappone, dello 0,5% in Germania e dello 0,3% in Francia. Nel complesso, il PIL dei paesi dell area Euro è aumentato dello 0,3% rispetto al trimestre precedente ed è diminuito dello 0,5% nel confronto con lo stesso trimestre del Anticipatori L'indice Zew relativo alle aspettative economiche in Italia è salito nuovamente in settembre a livelli che non si vedono da oltre tre anni. L'indice - elaborato sulla base delle opinioni di 260 analisti e investitori raccolte tra il 2 e il 16 settembre - ha registrato un rialzo di 7,6 punti a settembre a 32,2, il nuovo livello più alto dopo il 32,8 di aprile In agosto l'indice era balzato di 13,1 punti a 24,6. E' quanto risulta dalla tabella pubblicata sul sito dell'istituto tedesco per la ricerca economica. E' dal marzo scorso che l'indice Zew relativo all'italia è in miglioramento, dopo che aveva visto anche livelli profondamente negativi, con il più recente minimo registrato nel novembre 2011 a -58,7. 69

70 In rialzo questo mese (+5,4 punti) anche l'indice relativo alle attuali condizioni economiche per l'italia, pari a -84,2 per il mese di settembre. L'andamento è simile a quello risultato per la Germania, dove l'indice Zew è salito a 49,6 in settembre da 42,0 di agosto, sopra la lettura prevista dal consensus di 46,0. l Indice Markit/ADACI delle Attività Terziarie si colloca al 48.8 ad agosto, in leggero aumento da 48.7 di luglio, segnalando un ulteriore diminuzione delle attività e dell occupazione, con tassi di calo che rallentano leggermente rispetto a luglio. Dall altro lato invece, la tendenza dei nuovi ordini è migliorata molto, con il tasso di calo degli ordini di agosto che risulta essere il più lento in due anni. Il tasso di calo è comunque risultato essere il più lento nell attuale periodo di contrazione di 27 mesi. Leading indicator composito (Cli) L'Italia mantiene lo slancio della svolta sull'economia, secondo l'ocse che per il quarto mese consecutivo riporta il miglior incremento del suo superindice previsionale proprio sulla Penisola. Il tutto mentre prosegue la dinamica divergente tra grandi economie avanzate e emergenti: se le prime sono orientate alla ripresa, gli altri paesi stanno invece subendo rallentamenti. A luglio il Composite leading indicators (Cli) per l'intera area Ocse ha segnato un incremento dello 0,08 per cento, rispetto al mese precedente, mentre su base annua si è attestato al più 0,88 per cento. Sull'Italia il superindice ha registrato un più 0,25 per cento su base mensile e un più 1,48 per cento su base annua. E' dall'aprile scorso che l'italia registra i maggiori progressi mensili del superindice tra i paesi monitorati. Centro studi di Confindustria (Csc). Il Centro Studi di Confindustria (CSC) stima un incremento della produzione industriale dello 0,2% in luglio su 70

71 giugno. In giugno è stato stimato un aumento dello 0,4% su maggio. In luglio la distanza dal picco di attività pre-crisi (aprile 2008) risulta pari a -24,5%. Nella nota dell istituto di ricerca dell associazione degli industriali italiani si rimarca come gli indicatori congiunturali qualitativi per il manifatturiero confermano le stime del CSC e rafforzano la probabilità che vi sia un inversione di tendenza nella dinamica dell attività industriale durante i me-si estivi. La produzione, calcolata al netto del diverso numero di giornate lavorative, è diminuita in luglio dello 0,9% rispetto a luglio Gli ordini in volume hanno registrato in luglio un aumento dello 0,3% su giugno e un arretramento dello 0,7% su luglio In giugno erano rimasti invariati su maggio ed erano diminuiti dell 1,8% su giugno Nel secondo trimestre 2013 il CSC stima una flessione della produzione industriale dell 1% sul primo. La variazione congiunturale acquisita per il terzo trimestre è invece di +0,5%. ISTAT fiducia imprese. Cresce la fiducia delle imprese portandosi ai massimi da un anno. Il miglioramento ha toccato tutti i settori, con la manifattura ai massimi da due anni. Lo rileva l'istat sottolineando che a settembre l'indice che misura il clima di fiducia è salito a 83,3, da 82 di agosto. Se si guarda ai diversi settori, l'indice delle imprese manifatturiere aumenta, così come nei comparti costruzioni, servizi e commercio al dettaglio. L'analisi del clima di fiducia per raggruppamenti principali di industrie (Rpi) indica un miglioramento dell'indicatore nei beni di consumo, nei beni intermedi e nei beni strumentali. Istat fiducia consumatori. A settembre il clima di fiducia dei consumatori in base 2005=100 aumenta a 101,1 da 98,4 del mese di agosto. Un miglioramento si rileva sia per il quadro personale sia per quello economico, i cui indici passano rispettivamente da 98,9 a 102,4 e da 97,7 a 99,7. La componente riferita al quadro corrente migliora, con l'indice che passa da 96,9 a 102,6, mentre per quella futura si nota una leggera flessione rispetto al mese precedente (da 101,0 a 100,4 ). Migliorano i giudizi sulla situazione economica del Paese: il saldo passa da -117 a -108, mentre per le attese si registra un peggioramento (da -7 a -11 il saldo). Per le aspettative sulla disoccupazione si rileva un miglioramento (il saldo passa a 68 da 72). Elementi congiunturali Fatturato e ordinativi Gli ordinativi industriali e il fatturato accusano una nuova frenata nel mese di luglio. Lo rileva l'istat che spiega come il fatturato dell'industria, al netto della stagionalità, registra una diminuzione dello 0,8% rispetto a giugno, mentre gli ordinativi sono scesi dello 0,7%. 71

72 Nella media degli ultimi tre mesi, l'indice complessivo registra un incremento dello 0,5% rispetto ai tre mesi precedenti. L'indice grezzo del fatturato cala, in termini tendenziali, dello 0,5%. Per quel che riguarda gli ordinativi totali, si registra una flessione congiunturale dello 0,7%, sintesi di un calo del 2,6% degli ordinativi interni e un incremento dell'1,8% di quelli esteri. Nella media degli ultimi tre mesi gli ordinativi totali crescono del 2,3% rispetto al trimestre precedente. Nel confronto con il mese di luglio 2012, l'indice grezzo degli ordinativi segna una variazione negativa del 2,2%. Attività Produttiva Nuovo stop della produzione industriale italiana a luglio, dopo il segnali di ripresa intravisti il mese precedente. Secondo gli ultimi dati ISTAT, nel periodo in esame l'output è diminuito dell'1,1% rispetto a giugno e del 4,3% rispetto allo stesso mese di un anno fa. Quest'ultimo dato risulta decisamente peggiore delle attese degli analisti, che erano per una discesa più contenuta del 2,7%. Nella media del trimestre maggio-luglio, l'indice ha registrato una flessione dello 0,5% rispetto al trimestre precedente, mentre nella media dei primi sette mesi dell'anno la produzione è scesa del 4%. Vendite del commercio fisso al dettaglio A luglio 2013 l'indice destagionalizzato delle vendite al dettaglio (valore corrente che incorpora la dinamica sia delle quantità sia dei prezzi) diminuisce dello 0,3% rispetto al mese di giugno. Nella media del trimestre maggio-luglio 2013 l'indice registra una diminuzione dello 0,2% rispetto ai tre mesi precedenti. Nel confronto con giugno 2013, diminuiscono dello 0,1% le vendite di prodotti alimentari e dello 0,3% quelle di prodotti non alimentari. Rispetto a luglio 2012, l'indice grezzo del totale delle vendite segna una flessione dello 0,9%, sintesi di un aumento dello 0,2% per le vendite di prodotti alimentari e di una diminuzione dell'1,6% per quelle di prodotti non alimentari. Le vendite per forma distributiva mostrano, nel confronto con il mese di luglio 2012, un calo sia per la grande distribuzione (-0,4%) sia per le imprese operanti su piccole superfici (-1,2%). 72

73 Fonte: Istat Immatricolazioni auto La Motorizzazione ha immatricolato - nel mese di agosto autovetture, con una variazione di -6,56% rispetto ad agosto 2012, durante il quale ne furono immatricolate Nello stesso periodo di agosto 2013 sono stati registrati trasferimenti di proprietà di auto usate, con una variazione di -7,45% rispetto ad agosto 2012, sono stati invece registrati trasferimenti di proprietà di auto usate, con una variazione di +2,40% rispetto a luglio Nel mese di luglio 2013 il volume globale delle vendite ( autovetture) ha dunque interessato per il 19,73% auto nuove e per l 80,27% auto usate. Nel periodo gennaio-agosto 2013 la Motorizzazione ha in totale immatricolato autovetture, con una variazione di -9,02% rispetto al periodo gennaioagosto Retribuzioni orarie contrattuali Retribuzioni ferme ad agosto, ma in crescita dell'1,5% rispetto ad un anno fa. Lo indicano i dati dell'istat sull'indice delle retribuzioni medie orarie, che confermano una crescita più elevata per il privato. Anche la crescita cumulata dei primi otto mesi evidenzia un aumento tendenziale dell'1,5%. Le retribuzioni registrano un incremento annuo dell'1,9% per i dipendenti del settore privato, ma c'è ancora una variazione nulla per il pubblico impiego, che come si sa è stato colpito da un congelamento degli stipendi. I settori che evidenziano la crescita più elevata sono quello alimentare (+4,4%) e l'agricoltura (+3,2%), oltre a quello dei pubblici esercizi de alberghi (+2,9%). 73

74 Occupazione nelle grandi imprese Occupazione e retribuzioni in calo a giugno nelle grandi imprese. L'indice destagionalizzato dell'occupazione nelle grandi imprese è diminuito, rispetto a maggio, dello 0,1% al lordo dei dipendenti in cassa integrazione guadagni (Cig) e dello 0,3% al netto degli occupati in Cig. Nel confronto con giugno 2012 l'indice grezzo dell'occupazione nelle grandi imprese diminuisce dell'1,4% al lordo e dell'1,3% al netto dei dipendenti in Cig. L'incidenza delle ore di cassa integrazione guadagni utilizzate è pari a 34,1 ore ogni mille ore lavorate, in diminuzione di 2,9 ore ogni mille rispetto a giugno La retribuzione lorda per ora lavorata (dati destagionalizzati) registra una diminuzione del 2,7% rispetto al mese precedente. In termini tendenziali l'indice grezzo aumenta dell'1,6%. Rispetto a giugno 2012 la retribuzione lorda e il costo del lavoro per dipendente (al netto di quelli in Cig) registrano rispettivamente una riduzione dell'1,7% e dell'1,3%. Occupati e disoccupati A luglio 2013 gli occupati sono 22 milioni 509 mila, sostanzialmente invariati rispetto al mese precedente e in diminuzione dell'1,9% su base annua (-433 mila). Il tasso di occupazione, pari al 55,9%, rimane invariato in termini congiunturali e diminuisce di 1,0 punti percentuali rispetto a dodici mesi prima. Il numero di disoccupati, pari a 3 milioni 76 mila, diminuisce dello 0,3% rispetto al mese precedente (-10 mila) ma aumenta dell'11,8% su base annua (+325 mila). Il tasso di disoccupazione si attesta al 12,0%, invariato rispetto al mese precedente e in aumento di 1,3 punti percentuali nei dodici mesi. Tra i 15-24enni le persone in cerca di lavoro sono 635 mila e rappresentano il 10,6% della popolazione in questa fascia d'età. Il tasso di disoccupazione dei 15-24enni, ovvero l'incidenza dei disoccupati sul totale di quelli occupati o in cerca, è pari al 39,5%, in aumento di 0,4 punti percentuali rispetto al mese precedente e di 4,3 punti nel confronto tendenziale. Il numero di individui inattivi tra i 15 e i 64 anni diminuisce dello 0,1% rispetto al mese precedente (-12 mila unità) ma aumenta dello 0,3% rispetto a dodici mesi prima (+36 mila). Il tasso di inattività si attesta al 36,4%, invariato in termini congiunturali e in aumento di 0,2 punti su base annua. 74

75 Fonte: Istat Indicatori di tensione Aumenta la cassa integrazione nel mese di agosto rispetto allo stesso mese dello scorso anno. A rivelarlo l'inps che ha stimato che, lo scorso mese, sono state autorizzate 75,3 milioni di ore di cassa integrazione, tra interventi ordinari, straordinari e in deroga. L'Istituto di previdenza rileva che un aumento del 12,4% rispetto ad agosto 2012, quando le ore autorizzate erano state 67 milioni. In calo la cassa integrazione ordinaria (CIGO) che si mostra in controtendenza rispetto all'aumento complessivo della CIG. Le ore di cassa integrazione ordinaria autorizzate infatti, sono state il 23,3% in meno rispetto all'agosto Di diverso segno l'andamento della cassa integrazione straordinaria (CIGS) che ha avuto un aumento del 10,4% delle autorizzazioni rispetto al mese di agosto Gli interventi in deroga (CIGD)fanno segnare un aumento del 27,2% rispetto allo steso periodo dello scorso anno. Occupati e disoccupati II trim.2013 Nel secondo trimestre 2013 si accentua la diminuzione su base annua del numero di occupati (-2,5%, pari a unità), soprattutto nel Mezzogiorno (-5,4%, pari a unità). La riduzione degli uomini (-3,0%, pari a unità) si associa a quella delle donne (-1,9%, pari a unità). Al persistente calo degli occupati più giovani e dei 35-49enni (rispettivamente e unità) continua a contrapporsi la crescita degli occupati con almeno 50 anni ( unità). Prosegue la riduzione tendenziale dell'occupazione italiana ( unità), mentre si arresta la crescita di quella straniera ( unità). In confronto al secondo trimestre 2012, tuttavia, il tasso di occupazione degli stranieri segnala 75

76 una riduzione di 3,5 punti percentuali a fronte di un calo di 1,2 punti di quello degli italiani. Nell'industria in senso stretto prosegue la flessione dell'occupazione, con una discesa tendenziale del 2,4% ( unità), cui si associa la più marcata contrazione di occupati nelle costruzioni (-12,7%, pari a unità). Per il secondo trimestre consecutivo, e a ritmi più sostenuti, l'occupazione si riduce anche nel terziario (-1,0%, pari a unità). Non si arresta il calo degli occupati a tempo pieno (-3,4%, pari a unità rispetto al secondo trimestre 2012), che in quasi metà dei casi riguarda i dipendenti a tempo indeterminato (-2,5%, pari a unità). Gli occupati a tempo parziale aumentano in misura minore rispetto al recente passato (1,5%, pari a unità); peraltro la crescita riguarda esclusivamente il part time involontario. Per il secondo trimestre consecutivo, e con maggiore intensità, cala il lavoro a termine (-7,2%, pari a unità), cui si accompagna la nuova diminuzione dei collaboratori (-7,0%, pari a unità). Il numero dei disoccupati, pari a , è in ulteriore aumento su base tendenziale (13,7%, pari a unità). L'incremento, diffuso su tutto il territorio nazionale, interessa in oltre la metà dei casi le persone con almeno 35 anni. Il 55,7% dei disoccupati cerca lavoro da un anno o più. Il tasso di disoccupazione trimestrale è pari al 12,0%, in crescita di 1,5 punti percentuali rispetto a un anno prima; per gli uomini l'indicatore passa dal 9,8% all'attuale 11,5%; per le donne dall'11,4% al 12,8%. Il tasso di disoccupazione dei 15-24enni sale al 37,3% (+3,4 punti percentuali), con un picco del 51,0% per le giovani donne del Mezzogiorno. Dopo sette trimestri di discesa, torna ad aumentare il numero di inattivi anni (+1,2%, pari a unità), a motivo sia di quanti cercano lavoro non attivamente sia di quanti non cercano e non sono disponibili a lavorare. L'aumento in più di nove casi su dieci riguarda gli uomini, e coinvolge soprattutto i giovani di anni. Prezzi alla produzione I prezzi alla produzione sono saliti a luglio, registrando un aumento dello 0,1% rispetto al mese precedente, anche se confermano una riduzione dello 0,9% nei confronti di luglio Lo rileva l'istat. I prezzi dei prodotti venduti sul mercato interno crescono dello 0,1% su mese, ma al netto del comparto energetico si registra una flessione dello 0,1%. I prezzi dei beni venduti sul mercato estero segnano una variazione nulla sul mese precedente (-0,1% per l'area euro e +0,1% per l'area non euro). 76

77 Fonte: Istat Prezzi al consumo Sale più del previsto l'inflazione in agosto. Secondo i dati definitivi comunicati dall'istat, nel mese in esame i prezzi al consumo hanno registrato un incremento dello 0,4% su base mensile, e dell'1,2% a livello tendenziale. L'inflazione acquisita per il 2013 sale dunque all'1,4% dall'1,2% di luglio. In accelerazione anche l'inflazione di fondo, o "core", che viene calcolata al netto dei prodotti energetici e degli alimentari freschi. Il dato definitivo indica infatti un +1,2% rispetto a +1,1% del mese precedente e della lettura preliminare.nessun cambiamento, invece, per quanto riguarda i prezzi del cosiddetto carrello della spesa, ovvero i prodotti acquistati con maggior frequenza. Rispetto a luglio non si sono verificate variazioni, mentre se confrontati con agosto del 2012 si conferma un incremento dell'1,7%. Rapporti con l estero (UE+Extra-UE) Il saldo commerciale del mese di luglio, pari a +5,9 mld, risulta di 1,2 mld superiore a un anno prima, e si avvicina ai picchi del Rispetto al mese precedente, a luglio 2013 si registra una diminuzione dell'export (-2,3%) e un aumento dell'import (+0,4%). La diminuzione congiunturale delle esportazioni è determinata da una flessione delle vendite sia verso i paesi Ue (-2,5%) sia verso quelli extra Ue (-2,0%). L'aumento congiunturale dell'import è la sintesi di un aumento degli 77

78 acquisti dai paesi extra Ue (+1,6%) e di una diminuzione da quelli dall'area Ue (-0,6%). Il saldo positivo del periodo raggiunge i 18,2 miliardi e, al netto dei prodotti energetici, supera i 50 miliardi. Nei primi sette mesi del 2013 si rileva un contenuto aumento tendenziale per l'export (+0,2%) mentre l'import è in marcata diminuzione (-6,0%). Lo spaccato geografico mostra il ruolo trainante esercitato da Stati Uniti, Cina, Russia e Giappone, a fronte di un contributo ancora negativo su base tendenziale per l Eurozona nel suo complesso. Extra-UE Scende il surplus commerciale con i paesi extra UE, nel mese di agosto che scivola a 559 milioni di euro, a fronte di un disavanzo di 903 milioni dello stesso mese del Lo comunica l'istat che spiega inoltre che al netto dell'energia, il saldo commerciale si riduce ulteriormente a 4,6 miliardi rispetto ai 4,8 miliardi di agosto Nei primi otto mesi del 2013 il surplus con i paesi extra UE è pari a +11,1 miliardi. Rispetto al mese precedente, ad agosto 2013 le esportazioni verso i paesi extra UE registrano una crescita contenuta (+0,2%), mentre le importazioni diminuiscono dello 0,5%. Rispetto allo stesso mese del 2012,invece, scivolano sia le esportazioni che le importazioni: in misura più marcata per le importazioni (- 15,4%) meno marcata le esportazioni (-5,4%). Bilancia dei pagamenti A luglio 2013 il saldo del conto corrente mostra un positivo di milioni, superiore al valore sempre positivo di luglio 2012 (4.201ml.) Il saldo del conto finanziario evidenzia un negativo di ml , contro un positivo di ml di del luglio Il saldo finanziario è comprensivo di un posotivo di errori ed omissioni per ml e di un incremento di riserve per 172 ml. di euro. I positivi di parte corrente ed errori ed omissioni coprono il negativo di conto capitale e del conto finanziario. 78

79 Fonte: Banca d Italia 79

80 2.2 Indicatori finanziari Fabbisogno del settore statale (dati MEF) (Il saldo del Settore Statale è un dato di cassa, che tiene conto anche delle variazione presso la Tesoreria dello Stato delle disponibilità dell UE (passività dello Stato secondo le regole del SEC 95) e delle giacenze dei correnti postali intestati a Poste S.p.A e ad altri soggetti privati. E un aggregato più ristretto rispetto a quello della Pubblica Amministrazione definito dai criteri della contabilità europea. Il saldo del settore statale, pertanto, non è rilevante ai fini della verifica del rispetto dei parametri europei, mentre lo è l indebitamento netto elaborato dall Istat). Nel mese di agosto 2013 si è realizzato un fabbisogno del settore statale pari, in via provvisoria, a circa milioni, che si confronta con un fabbisogno di milioni del mese di agosto Il peggioramento riflette sia la diversa platea dei contribuenti interessati allo slittamento delle scadenze fiscali, sia un accelerazione della dinamica dei prelievi delle amministrazione pubbliche, anche in relazione al pagamento dei debiti pregressi. Nel confronto con lo stesso mese dell anno precedente si evidenziano, tra l altro, maggiori prelievi da parte degli enti previdenziali. Fabbisogno del settore statale (dati provvisori, fonte MEF) 2012 (Dati cumulati, mlo.euro) gen.-agosto (Dati cumulati, mlo.euro) gen.- agosto Fra le principali determinanti dello scostamento si segnalano:. - maggiori entrate fiscali da delega unica per circa milioni; - maggiori tiraggi per circa milioni da parte degli enti esterni al settore statale, destinati per la gran parte al pagamento dei debiti pregressi, di cui milioni quali anticipazioni della Cassa depositi e prestiti a valere su fondi statali; - maggiori rimborsi fiscali per circa 500 milioni (a tutto agosto milioni); 80

81 Dati di sintesi di copertura del settore statale nel mese di luglio 2013 (fonte: MEF) A fronte di un fabbisogno di ml di euro, il Tesoro ha rimborsato titoli a breve per ml e titoli esteri per 1ml; ha emesso titoli a medio-lungo per 486 ml di euro. La differenza tra le operazioni negative (rimborso titoli per 660 ml) e le altre operazioni conto di disponibilità per ml hannoconsentito la copertura del fabbisigno. SBLOCCA DEBITI : OLTRE 5 MILIARDI PAGATI ALLE IMPRESE 85% DEI 20 MILIARDI PREVISTI PER IL 2013 GIA RESI EFFETTIVAMENTE DISPONIBILI AGLI ENTI DEBITORI L attuazione del decreto legge 35/2013 sblocca debiti procede regolarmente, facendo registrare un costante incremento del volume finanziario complessivamente trasferito dagli enti debitori della Pubblica Amministrazione ai creditori. Il monitoraggio del MEF mostra che al 24 settembre risultano messi a disposizione degli enti pubblici debitori 17,9 miliardi di euro (il 90% dei 20 miliardi stanziati dal D.L. 35/2013), e che questi abbiano provveduto a pagare 81

82 ai propri creditori debiti scaduti per un importo pari a 11,3 miliardi (57% dell importo stanziato). Confrontato con il precedente aggiornamento del 4 settembre il dato odierno del monitoraggio mostra un progresso di 4,1 miliardi, a testimonianza di una procedura di attuazione volta a garantire l efficacia del provvedimento in tempi rapidi. In aggiunta ai 20 miliardi stanziati con il DL 35/2013, con il D.L. 102/2013 il Governo ha autorizzato il pagamento di ulteriori 7,2 miliardi di euro nell anno in corso. Considerando quindi le cifre stanziate dai due decreti per il 2013 i pagamenti hanno superato più di un terzo dell importo programmato. Questo aggiornamento dello stato di attuazione evidenzia in particolare il progresso nel pagamento dei debiti sanitari da parte delle Regioni, sulla scorta del finanziamento erogato dal Tesoro: alla data della rilevazione risultano già effettuati pagamenti per 3,9 miliardi Entrate tributarie Il gettito dei primi sette mesi del 2013 cresce dell 1,2% rispetto allo stesso periodo dell anno precedente. Nel complesso, le entrate tributarie erariali registrate nel periodo gennaio-luglio 2013, accertate in base al criterio della competenza giuridica, ammontano a milioni di euro, ( milioni di euro rispetto allo stesso periodo del 2012).. IMPOSTE DIRETTE Registrano un aumento complessivo del 4,7% ( milioni di euro) rispetto allo stesso periodo dell anno precedente. Il gettito IRPEF cresce dell 1,1% ( milioni di euro) trainato essenzialmente dagli incrementi delle ritenute sui redditi dei dipendenti del settore pubblico (+3,8%) e dei versamenti in autoliquidazione (+2,0%). In particolare, per questi ultimi occorre considerare, ai fini di un confronto omogeneo dei risultati 2013 con quelli del 2012, le differenti scadenze dei versamenti relativi ai contribuenti persone fisiche e il recupero sui versamenti a saldo 2013 di soli 3 punti percentuali, anziché 17. Infatti, la misura dell acconto, fissata al 99%, è stata ridotta per il periodo d imposta 2011 all 82%, mentre per il periodo d imposta 2012 l acconto è stato portato al 96%. Registrano, invece, una lieve flessione le ritenute sui redditi dei dipendenti del settore privato (-0,5%) e dei lavoratori autonomi (-6,0%). L IRES presenta una crescita significativa del 12,8% ( milioni di euro), anche per effetto di consistenti versamenti effettuati da parte di grandi contribuenti. Tra le altre imposte dirette si registra un incremento dell imposta sostitutiva su ritenute, interessi e altri redditi di capitale pari a +19,2% ( milioni di euro), dell imposta sostitutiva sui redditi di capitale e sulle plusvalenze (+872 milioni di euro), dell imposta sostitutiva sul valore dell attivo dei fondi pensione (+441 milioni di euro) e dell imposta sostitutiva sulle riserve matematiche dei rami 82

83 vita (+841 milioni di euro). Il gettito dell imposta sostitutiva sul riallineamento dei valori di bilancio relativi ad attività immateriali è inoltre aumentato di milioni di euro rispetto al corrispondente periodo del IMPOSTE INDIRETTE Registrano una diminuzione del 3,1% ( milioni di euro). In particolare, nei primi sette mesi del 2013 il gettito IVA risulta in flessione del 5,0% ( milioni di euro), andamento che riflette la riduzione del gettito derivante dalla componente relativa agli scambi interni (-1,8%) e del prelievo sulle importazioni (- 20,8%). E tuttavia da segnalare un rallentamento della dinamica negativa del gettito IVA sugli scambi interni. Infatti, nonostante il bilancio dei sette mesi resti negativo, negli ultimi due mesi, in particolare giugno (+4,5%) e luglio (+1,2%), si assiste ad un recupero del gettito. Infatti, dopo il risultato positivo di giugno (+4,5%) prosegue, seppure in misura più attenuata, il trend positivo a luglio con un incremento dell 1,2%. Tra le altre imposte indirette si segnala la flessione registrata dal gettito dell imposta di fabbricazione sugli oli minerali (-3,4% pari a -445 milioni di euro) per effetto del calo dei consumi, e la riduzione del gettito dell imposta di consumo sul gas metano (-1,5%, pari a -33 milioni di euro). In flessione del 5,8% (- 368 milioni di euro) le entrate dell imposta sul consumo dei tabacchi legata, in parte, al calo dei consumi determinato dalla diffusione delle sigarette elettroniche. In crescita l imposta di bollo che risulta in aumento del 27,9% ( milioni di euro), per effetto delle modifiche normative introdotte dall art.19, commi 1-5, del decreto legge n.201 del ENTRATE DA GIOCHI Le entrate relative ai giochi presentano, nel complesso, una contrazione dello 0,5% (-34 milioni di euro).. ENTRATE DA ACCERTAMENTO E CONTROLLO Le entrate tributarie derivanti dall attività di accertamento e controllo risultano pari a milioni di euro (+287 milioni di euro pari a +7,2%), a conferma dell efficacia dell azione di contrasto all evasione.. Banca d Italia: Entrate contabilizzate in bilancio (I dati pubblicati dall Istituto riguardano i flussi delle entrate tributarie, rilevati al momento della contabilizzazione in bilancio, non contestuale al versamento. Avvenendo in tempi diversi i dati contabilizzati e quelli di cassa possono non coincidere). Bene le entrate tributarie, cresciute dell 1,4% nei primi 7 mesi del 2013 entrate cresciute dell'1,4% 83

84 Debito delle Amministrazioni Pubbliche Per la prima volta da diverso tempo il debito pubblico è calato su base mensile. L'inversione di tendenza di luglio porta il livello su cifre comunque superiori a quelle dell'anno prima, in area 2.072,9 miliardi. Se da un lato il debito delle amministrazioni pubbliche è diminuito di 2,3 miliardi di euro, una somma peraltro poco rilevante se confrontata con le dimensioni spropositate del quarto fardello piu' grande tra le nazioni industrializzate, se si allarga la forchetta temporale si scopre che negli ultimi sette mesi è a ogni modo salito di 84 miliardi. Sul fabbisogno ha inciso per 8,7 miliardi il sostegno ai paesi dell'area dell'euro in difficoltà, comprendente la quota di competenza dell'italia dei prestiti erogati dal fondo salva Stati European financial stability facility (Efsf), pari a 5,8 miliardi, nonché il versamento effettuato in aprile della terza tranche per la sottoscrizione del capitale dell'european Stability Mechanism (Esm) per 2,9 miliardi. Tale sostegno complessivamente ha raggiunto 51,3 miliardi. "Nel mese di luglio la quota di competenza dell'italia dei prestiti erogati dall'efsf ai paesi in difficoltà dell'area dell'euro è stimabile in 0,5 miliardi (complessivamente tale quota ha raggiunto 32,7 miliardi)". Finanziamenti al settore privato Nuovo record negativo per le sofferenze bancarie (lorde) che a luglio hanno sfiorato quota 140 miliardi (139,7 mld) rispetto ai 138 miliardi di giugno e in aumento di oltre il 22% rispetto ai 114 miliardi di un anno fa. E' quanto emerge dal rapporto mensile dell'abi che sottolinea l'aumento della rischiosità dei prestiti a causa della crisi in atto. In rapporto al totale impieghi le sofferenze lorde risultano pari al 7,2% a luglio, in crescita dal 5,7% di un anno prima (+22,3% annuo). Rispetto al periodo pre-crisi marcato è stato il peggioramento della qualità del credito, specie con riguardo alle piccole imprese - sottolinea l'abi - in sostanza da giugno 2008 a luglio 2013 il rapporto sofferenze lorde/impieghi del settore privato è quasi triplicato, passando da 3% all'8,3%. In netto aumento è stato anche il già elevato livello del rapporto per le famiglie produttrici: dal 7% a quasi il 13%. Ad agosto rimane stabile la dinamica dei finanziamenti a famiglie e imprese registrata a luglio, con una variazione annua pari al -3,2%. 84

85 Sulla base di prime stime il totale dei prestiti ai residenti in Italia (settore privato più amministrazioni pubbliche) si colloca a miliardi di euro, segnando una variazione annua di -3% (-3,6% il mese precedente). Nel dettaglio, i prestiti a famiglie e società non finanziarie ammontano, sempre a fine agosto, a miliardi, con una variazione annua di -3,22% (-3,20% a luglio). Un anno prima, ad agosto 2012, la variazione annuale era pari al -1,8%. Permane positiva ad agosto 2013 la variazione annua della raccolta sull'interno da clientela delle banche italiane, ancora sostenuta dalla componente depositi, mentre è in contrazione la dinamica delle obbligazioni e anche quella della provvista dall'estero. Secondo le prime stime, la variazione annua è risultata pari a +1% (da +0,3% di fine luglio). Più in particolare, la raccolta bancaria da clientela residente è risultata pari a 1.729,7 miliardi di euro. Nel corso dell'ultimo anno lo stock della raccolta è aumentata di quasi 16,8 miliardi. Risultano in flessione ad agosto i tassi di interesse applicati in Italia sui nuovi mutui, toccando i minimi degli ultimi 12 mesi al 3,60%. 85

86 2.3 Previsioni Nota di aggiornamento del DEF Il Governo si impegna ad assumere interventi tempestivi per mantenere il deficit entro la soglia del 3% del PIL nel Il raggiungimento di tale obiettivo è considerato essenziale per garantire all Italia autonomia nella gestione delle proprie politiche economiche e fiscali, conservando la necessaria credibilità a livello internazionale per contenere la spesa per interessi sul debito pubblico, stimata per il 2013 in 84 miliardi di euro. L indebitamento netto programmatico è previsto ridursi gradualmente nei prossimi anni, passando dal 2,5 per cento nel 2014 allo 0,1 nel L indebitamento netto a legislazione vigente per il 2013 risulterebbe pari al 3,1 per cento del PIL in assenza di ulteriori interventi, ovvero 0,2 punti percentuali al di sopra del valore indicato nel DEF di aprile. Al riguardo si evidenzia che i pagamenti dei debiti pregressi in conto capitale della Pubblica Amministrazione, concordati con l Unione Europea, peggiorano per circa 0,5 punti percentuali il risultato del Il quadro programmatico traccia un percorso di avvicinamento all obiettivo del pareggio strutturale di bilancio, che in linea con le regole nazionali ed europee verrebbe conseguito a partire dal Il rapporto tra debito pubblico (al netto degli interventi di sostegno agli altri paesi europei in difficoltà) e PIL programmatico è previsto in riduzione dal 129,3 percento nel 2013 al 129,0 nel 2014 fino a scendere al 116,6 nel Nel corso di una recessione senza precedenti nella sua storia, l Italia ha perso più di 8 punti percentuali di PIL. Negli ultimi mesi il Governo ha sostenuto la ripresa dell attività economica attraverso varie iniziative: l accelerazione dei pagamenti della Pubblica Amministrazione, volta a iniettare liquidità e allentare la morsa sul credito; l'intervento sul costo del lavoro per i giovani; le varie iniziative a sostegno del settore delle costruzioni e delle infrastrutture, che negli ultimi anni ha visto ridursi drasticamente il proprio prodotto; varie iniziative per migliorare la qualità della spesa pubblica e dare supporto alla domanda interna. REF- Confesercenti L'Italia si conferma in uscita dalla recessione con la contrazione del Pil nel 2013 che si dovrebbe fermare a -1,7% e tornare al segno positivo l'anno prossimo con un +1%, sebbene nel 2014 continuerà a essere negativa l'occupazione (-0,2%). Sono alcuni dati del nuovo quadro macro dell'italia del Rapporto Ref- Confesercenti presentato nel fine settimana al consueto meeting annuale dell'associazione delle piccole e medie imprese industriali. 86

87 Nel 2013, oltre che il prodotto, scendono anche i consumi nazionali e delle famiglie (rispettivamente -2% e -1,8%), gli investimenti (-6%), il reddito disponibile (-0,1%). Cresce invece nel 2013 l'indebitamento netto, visto a -3,2%, e il rapporto debito/pil visto a 131,6%. Se il 2014 è atteso come anno di inversione di tendenza per il prodotto, non così - sempre secondo il rapporto Confesercenti/Ref - sarà per l'occupazione con il tasso di disoccupazione visto al 12,8% e le unità di lavoro totali, in flessione dell'1,7% nel 2013, che diminuiranno anche nel 2014 dello 0,2%. Positivo infine il dato del reddito reale disponibile che dovrebbe tornare allo 0,6% dopo tre anni di segno negativo (-1,5% previsto nel 2013 dopo il -5% nel 2012 e il -0,8% del 2011). Secondo il rapporto, la ripresa del prossimo anno non dovrebbe essere legata solo al quadro internazionale e alle esportazioni, ma ad un cambio di segno anche sul fronte interno. I consumi nazionali a prezzi costanti sono visti nel 2014 a +0,5% dopo il -2% del 2013 e il -4,3% del CsC Recessione finita nel terzo trimestre. Lo afferma il Centro studi di Confindustria (Csc), che nelle previsioni colloca l'interruzione della caduta del Pil nel terzo trimestre di quest'anno e il ritorno a variazioni positive nel quarto (+0,3%). L'economia italiana è arrivata "al punto di svolta", anche se la ripresa sarà "lenta". L'uscita dell'italia dalla recessione ''sarà lenta'', ''sulla strada della ripresa persistono infatti rischi, interni e internazionali, e ostacoli. Migliorano le previsioni del Centro studi di Confindustria (Csc) sul Pil. Le stime diffuse indicano una contrazione dell'1,6% per il 2013 (contro il -1,9% delle previsioni di giugno) ed una crescita dello 0,7% per il 2014 (dal precedente +0,5%). -1,8 mln posti lavoro in 5 anni - Ancora in calo l'occupazione che nel quarto trimestre del 2013 toccherà "un nuovo punto di minimo" dall'inizio della crisi, con un milione e 805 mila posti di lavoro (indicati come Ula, Unità di lavoro equivalenti a tempo pieno) in meno rispetto a fine 2007 (-7,2%). La domanda di lavoro ritornerà a crescere "da primavera 2014". Pressione fiscale record,44,5% Pil La pressione fiscale raggiungerà nel 2013 il valore record del 44,5% del Pil (dal 44% del 2012) e rimane molto alta nel 2014 (si attesterà al 44,2%). la pressione effettiva, escluso il sommerso, toccherà il 53,5% quest'anno e il 53,2% nel Frena la caduta consumi,-2,8% nel La spesa delle famiglie dopo essere scesa del 4,3% nel 2012, diminuirà del 2,8% quest'anno e dello 0,1% il prossimo. Il Centro studi migliora quindi le precedenti previsioni di giugno che indicavano rispettivamente -3,0% e -0,3%. Sembra ormai assodato che il 2014 porterà con sé una "ripresina" per l'italia. Ma ciò non basterà a far ripartire il disastrato mercato del lavoro. E' questo, in estrema sintesi, il messaggio contenuto delle previsioni Confesercenti-Ref 87

88 secondo le quali la recessione è agli sgoccioli, e se il 2013 si chiuderà con una contrazione del PIL dell'1,7%, nel 2014 dovrebbe finalmente materializzarsi la tanto attesa inversione di tendenza, con una crescita del prodotto interno lordo dell'1%. Tuttavia, precisa la Confederazione, si tratta di una "ripresina" ancora fragile e incerta, che comunque non basterà a creare nuovo lavoro. "Anche nel corso del prossimo anno, infatti, gli occupati continueranno a scendere (-0,2%), mentre il tasso di disoccupazione toccherà quota 12,8%, il 2,1% in più rispetto al 2012". Sempre nel 2014 dovrebbe essere messa la parola "fine" anche sul crollo della spesa delle famiglie anche se, fa sapere Confesercenti, rimane l'incertezza. Soprattutto se verrà innalzata l'aliquota IVA dal 21 al 22%. Bankitalia La ripresa in Italia è attesa solo nel 2014 dopo che si sarà stabilizzata alla fine dell'anno in corso. Lo prevede Bankitalia nel bollettino economico in cui rivede al ribasso di circa un punto percentuale le stime sul PIL italiano. Il Prodotto Interno Lordo, infatti, dovrebbe contrarsi dell'1,9% nel 2013 e non dell'1% come stimato lo scorso gennaio per poi tornare a crescere a "ritmi moderati" nel 2014, con un +0,7%. Da Palazzo Koch spiegano che la revisione al ribasso, "è attribuibile all'andamento dell'attività economica nella prima metà dell'anno, per effetto soprattutto del rallentamento degli scambi internazionali e del protrarsi delle tensioni sul mercato del credito che hanno ritardato l'uscita dalla fase recessiva". Sui tempi e sull'intensità della ripresa, Bankitalia, avverte che gravano i rischi di aumenti degli spread sui titoli di Stato, che l'alto debito pubblico e le deboli prospettive di crescita del nostro paese rendono ancora sensibili alle variazioni del clima di fiducia degli investitori e alle valutazioni degli analisti. A Palazzo Koch la disoccupazione è attesa ancora in crescita fino al 2014 con un tasso di disoccupazione visto al 13% nel 2014 dal 12% di maggio di quest'anno. Quanto all'inflazione, le valutazioni di Bankitalia che incorporano l'ipotesi tecnica dell'aumento dell'iva attualmente previsto nel prossimo ottobre, è attesa attorno all'1,5% nella media del 2013 e dell'anno successivo. Dal bollettino emerge inoltre la previsione di un rapporto deficit/pil destinato a rimanere stabile. Secondo Bankitalia "le manovre correttive di finanza pubblica approvate nella seconda metà del 2011 hanno consentito all'italia di uscire dalla Procedura per i disavanzi eccessivi avviata nel L'indebitamento netto, quindi, rimarrebbe pressoché stabile in rapporto al PIL nell'anno in corso, nonostante gli esborsi associati al pagamento dei debiti commerciali delle Amministrazioni pubbliche". Via Nazionale pone, inoltre, l'accento sulla riduzione della spesa delle famiglie che nei primi mesi del 2013 è proseguita, ma si è attenuata, sottolineando poi la lieve risalita della propensione al risparmio. Nei primi quattro mesi dell'anno, si è 88

89 registrato inoltre un ritorno degli investitori esteri sul debito pubblico italiano con ingenti acquisti netti di titoli di debito tricolore, in concomitanza con l'attenuarsi della crisi del debito sovrano nell'area dell'euro. FMI Fmi rivede Pil 2013 a -1,8 da -1,5%, 2014 a +0,7 da +0,5% L'Italia ha "prospettive di crescita ancora deboli, un tasso di disoccupazione inaccettabile e un market sentiment ancora fragile". Al termine della visita annuale ex Article IV, il Fondo monetario internazionale (Fmi) peggiora a -1,8 da - 1,5% la stima sul Pil italiano del 2013 e migliora a +0,7% da +0,5% la previsione per il "I rischi per le prospettive dell'economia sono orientati al ribasso" e l'italia "è lontana dall'aver concluso" il cammino delle riforme strutturali, spiegano gli economisti di Washington. "Rallentamenti, anche a livello europeo, potrebbero minare la fiducia del mercato, intensificare le pressioni sulle banche e ridurre il credito", dice il Fondo sottolineando che, nonostante il forte consolidamento fiscale del 2012, quest'anno il rapporto debito/pil dovrebbe essere "significativamente più alto di un anno fa". Per abbattere il debito, secondo il Fondo, "è estremamente importante accelerare il programma di privatizzazioni, specialmente a livello locale". Nel sottolineare che la crescita dell'economia italiana si consoliderà solo portando avanti le riforme strutturali, il Fmi esorta il governo italiano a sostenere l'occupazione, soprattutto di giovani e donne: "Chiudere per metà il divario con il resto d'europa (circa 4,5 punti percentuali) potrebbe alzare il livello del Pil del 2,5% entro il 2018.". La strada da seguire è ridurre le aliquote marginali sui redditi da lavoro (4 punti di Pil sopra la media europea) e rafforzare l'ace, la deduzione dal reddito imponibile del rendimento prodotto dal capitale aggiuntivo degli azionisti, introdotta con la manovra correttiva di fine Per creare nuovi posti di lavoro il Fmi chiede inoltre di collegare gli aumenti salariali alla crescita della produttività e di adottare un regime fiscale agevolato sul reddito da lavoro femminile. 89

90 90 Previsioni dei principali Istituti (MEF, Banca d Italia, CE, FMI, OCSE, BCE)

91 91 Nota di aggiornamento DEF Settembre 2013

92 92 FMI World Economic Outlook Update July 09, 2013

93 93 Documento di economia e finanza (DEF) aprile 2013

94 94 Commissione europea maggio 2013

95 Nota di aggiornamento DEF settembre 2012 Fonte: MEF 95

96 2.4 Evoluzione della Finanza Pubblica Italia Aggiornamento DEF Area euro Evoluzione dei conti pubblici e programmi di bilancio dei principali paesi dell euroarea. 96

97 Italia Nota di aggiornamento del DEF Il Ministro sull Economia, Fabrizio Saccomanni, ha illustrato al Consiglio dei Ministri la Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza, prevista dall articolo 7 della legge n.196 del 2009, che ha riformato la contabilità pubblica. La Nota, strumento di programmazione finanziaria che aggiorna gli obiettivi programmatici, ha l obiettivo di aggiornare le indicazioni programmatiche e il quadro dei conti pubblici. In aggiunta ai contenuti usuali, fornisce le sei raccomandazioni del Consiglio europeo all'italia con l'indicazione, per ciascuna di queste, dello stato di attuazione delle azioni di riforma intraprese. Alle riforme avviate e programmate dall'italia per migliorare la competitività e rafforzare la crescita economica del Paese più in generale è dedicato un intero capitolo. Il Prodotto Interno Lordo per l anno 2013 è stimato in riduzione dell 1,7 per cento rispetto al 2012 (-1,3 per cento la stima precedente); tenuto conto delle riforme adottate in passato e delle recenti iniziative tese a supportare la ripresa, per il 2014 e il 2015 viene prefigurata una crescita pari all 1,0 e all 1,5 per cento, rispettivamente. Il Governo si impegna ad assumere interventi tempestivi per mantenere il deficit entro la soglia del 3% del PIL nel Il raggiungimento di tale obiettivo è considerato essenziale per garantire all Italia autonomia nella gestione delle proprie politiche economiche e fiscali, conservando la necessaria credibilità a livello internazionale per contenere la spesa per interessi sul debito pubblico, stimata per il 2013 in 84 miliardi di euro. L indebitamento netto programmatico è previsto ridursi gradualmente nei prossimi anni, passando dal 2,5 per cento nel 2014 allo 0,1 nel L indebitamento netto a legislazione vigente per il 2013 risulterebbe pari al 3,1 per cento del PIL in assenza di ulteriori interventi, ovvero 0,2 punti percentuali al di sopra del valore indicato nel DEF di aprile. Al riguardo si evidenzia che i pagamenti dei debiti pregressi in conto capitale della Pubblica Amministrazione, concordati con l Unione Europea, peggiorano per circa 0,5 punti percentuali il risultato del Il quadro programmatico traccia un percorso di avvicinamento all obiettivo del pareggio strutturale di bilancio, che in linea con le regole nazionali ed europee verrebbe conseguito a partire dal Il rapporto tra debito pubblico (al netto degli interventi di sostegno agli altri paesi europei in difficoltà) e PIL programmatico è previsto in riduzione dal 129,3 percento nel 2013 al 129,0 nel 2014 fino a scendere al 116,6 nel Nel corso di una recessione senza precedenti nella sua storia, l Italia ha perso più di 8 punti percentuali di PIL. Negli ultimi mesi il Governo ha sostenuto la ripresa dell attività economica attraverso varie iniziative: l accelerazione dei pagamenti 97

98 della Pubblica Amministrazione, volta a iniettare liquidità e allentare la morsa sul credito; l'intervento sul costo del lavoro per i giovani; le varie iniziative a sostegno del settore delle costruzioni e delle infrastrutture, che negli ultimi anni ha visto ridursi drasticamente il proprio prodotto; varie iniziative per migliorare la qualità della spesa pubblica e dare supporto alla domanda interna. La politica economica ha ora due priorità: rafforzare la ripresa in atto e intervenire sui fattori che limitano la competitività e la produttività dell economia italiana per aumentare la crescita economica e l'occupazione. L azione congiunturale e le riforme strutturali devono essere collegate strettamente. Per un paese ad alto debito il processo di risanamento della finanza pubblica è una componente essenziale di una politica economica volta alla crescita. Negli scorsi anni, nonostante la forte flessione del prodotto, l indebitamento netto delle Amministrazioni pubbliche è stato limitato e nel 2012 è stato ricondotto entro la soglia del 3,0 per cento del PIL. Analogamente, nel 2013 la spesa è stata tenuta attentamente sotto controllo e risulta in linea con le previsioni, così che gli effetti sul deficit del calo del PIL più accentuato del previsto sono stati contenuti. Il processo di risanamento finanziario intrapreso, testimoniato dai risultati di finanza pubblica del 2012 e dagli andamenti stimati per il 2013 e gli anni successivi, ha reso possibile la chiusura della Procedura per disavanzi eccessivi avviata nei confronti dell Italia. È un risultato importante, che tuttavia non può indurre ad un atteggiamento meno rigoroso. Il Governo ritiene che l avvicinamento al pareggio strutturale di bilancio resti una condizione indispensabile per assicurare la sostenibilità del debito pubblico e mantenere la fiducia degli operatori economici e finanziari. Il quadro programmatico traccia un percorso di avvicinamento a questo obiettivo, con il pareggio a partire dal 2015, in linea con il nuovo requisito Costituzionale e con le regole europee. In futuro, la definizione di un obiettivo programmatico per la spesa primaria delle Amministrazioni pubbliche a politiche invariate potrà contribuire alla disciplina di bilancio, rafforzare l efficacia dei processi di revisione della spesa e creare spazi per ridurre la pressione fiscale. Le manovre correttive prefigurate dal 2015 in poi dovranno fare perno sulla riduzione della spesa pubblica. Bruxelles, 27 maggio 2013 "Two-pack": Entra in vigore il "two-pack": completato il ciclo di sorveglianza di bilancio e migliorata ulteriormente la governance economica per la zona euro. Dopo il lancio dell'euro sono state definite regole chiare per garantire finanze pubbliche sane attraverso il patto di stabilità e crescita, che fissa i ben noti limiti per il disavanzo di bilancio (3% del PIL) e il debito pubblico (60% del PIL). 98

99 La crisi economica e finanziaria mondiale ha tuttavia evidenziato le carenze della governance economica e della sorveglianza di bilancio a livello di UE, affrontate efficacemente con l'istituzione, nel , del semestre europeo di coordinamento delle politiche economiche e con le sei proposte legislative del cosiddetto "six-pack", che hanno rafforzato in vari modi il patto di stabilità e crescita. Visto però che gli effetti di ricaduta delle politiche di bilancio rischiano di essere più accentuati in una zona con una moneta comune, è chiara la necessità di dotarsi di meccanismi ancora più forti concepiti specificamente per la zona euro. Per questo, nel novembre 2011 la Commissione ha proposto altri due regolamenti per rafforzare la sorveglianza di bilancio nella zona euro. Quest'ultimo pacchetto di riforme, denominato "two-pack", entrerà in vigore il 30 maggio 2013 in tutti gli Stati membri della zona euro. Le nuove misure aumentano la trasparenza delle decisioni di bilancio, rafforzano il coordinamento nella zona euro, a partire dal ciclo di bilancio 2014, e riconoscono le necessità specifiche degli Stati membri della zona euro oggetto di forti pressioni finanziarie. L'entrata in vigore del "two-pack" prepara inoltre la strada a futuri interventi per rafforzare l'unione economica e monetaria, come annunciato dalla Commissione nel "Piano per un'unione economica e monetaria autentica e approfondita" pubblicato a novembre (cfr. IP/12/1272, MEMO/12/909). Perché adottare altri due regolamenti? Per rafforzare il pilastro economico dell'unione economica e monetaria, gli Stati membri della zona euro dovevano andare oltre la normativa introdotta con il "sixpack" nel Le politiche economiche e di bilancio degli Stati membri della zona euro hanno effetti di ricaduta evidenti in tutta la zona della moneta comune. In una congiuntura favorevole, quest'interdipendenza è fonte di maggiore prosperità, mentre nei periodi più difficili comporta una maggior condivisione dei rischi che deve essere accompagnata da una responsabilità condivisa (maggior coordinamento e scambio di informazioni e una procedura spedita per tutte le eventualità, compreso il ricorso a protezioni finanziarie). Qual è la base giuridica della nuova normativa? Le nuove procedure si basano sull'articolo 136 del trattato sull'unione europea, che consente agli Stati membri della zona euro di rafforzare il coordinamento e la sorveglianza delle politiche di bilancio per garantire la necessaria disciplina di bilancio nell'unione economica e monetaria. La nuova normativa, pertanto, si applica solo alla zona euro. Quali sono le componenti principali del "two-pack"? 99

100 Il "two-pack" è composto da due regolamenti elaborati per rafforzare ulteriormente l'integrazione e la convergenza economica fra gli Stati membri della zona euro. I regolamenti prendono spunto, completandole, dalle riforme del patto di stabilità e crescita introdotte dal "six-pack", dal quadro europeo per la sorveglianza delle posizioni di bilancio e dal semestre europeo per il coordinamento delle politiche economiche. Il primo regolamento si applica a tutti gli Stati membri della zona euro, prevedendo regole specifiche per quelli che rientrano nel braccio correttivo del patto di stabilità e crescita, cioè la procedura per i disavanzi eccessivi. Il secondo regolamento definisce norme chiare e semplificate per la sorveglianza rafforzata degli Stati membri che si trovano in gravi difficoltà per quanto riguarda la loro stabilità finanziaria, degli Stati membri che ricevono assistenza finanziaria nonché di quelli il cui programma di assistenza finanziaria giunge a termine. Il "two-pack" crea un quadro comune per la zona euro basato su un approccio modulato e introduce opportuni requisiti di sorveglianza per un'ampia gamma di situazioni di bilancio, in modo da garantire la continuità del monitoraggio delle politiche. Il quadro di bilancio dell'ue è già stato modificato dal "six-pack". Perché altre modifiche? La crisi ha evidenziato la necessità di attuare politiche di bilancio più prudenti durante l'intero ciclo economico. Le riforme del patto di stabilità e crescita introdotte dal "six-pack" hanno imposto agli Stati membri obblighi supplementari in termini di politica di bilancio, in particolare nuove regole di bilancio, mentre il "two-pack" è incentrato sul coordinamento. La crisi ha rivelato anche l'esigenza di migliorare ulteriormente il coordinamento e la sorveglianza di bilancio per gli Stati membri della zona euro in considerazione della maggiore interdipendenza. 100

101 Area euro ANDAMENTO DEI CONTI PUBBLICI NEL 2013 In base alle più recenti statistiche sulle finanze pubbliche nell area dell euro, la tendenza al ribasso del disavanzo delle amministrazioni pubbliche osservata dalla metà del 2010 si è arrestata nel primo trimestre del Il disavanzo cumulato negli ultimi quattro trimestri, siè collocata al 3,8 per cento del PIL nel primo trimestre del 2013, livello lievemente superiore aquello del periodo precedente. Il dato è nettamente superiore alle previsioni economiche pubblicate dalla Commissione europea nella primavera 2013, che prospettavano una diminuzione del disavanzo dell area dell euro dal 3,7 per cento del PIL nel 2012 al 2,9 nel L aumento del disavanzo di bilancio dell area nel primo trimestre è imputabile principalmente al protratto calo delle entrate delle amministrazioni pubbliche e a un moderato aumento della spesa. Per quanto riguarda i dati più recenti sul debito lordo delle amministrazioni pubbliche nell area dell euro l aumento è decisamente superiore al valore anticipato per l intero anno nelle previsioni economiche della primavera 2013 della Commissione europea. Secondo quest ultima, il rapporto debito/pil salirebbe nell anno in corso al 95,5 per cento del PIL. Sulla base delle proposte della Commissione europea, il Consiglio ha emanato in giugno nuove raccomandazioni per otto paesi dell area concernenti le rispettive procedure per i disavanzi eccessivi (PDE). Per sei paesi le nuove raccomandazioni prevedono proroghe, per la maggior parte superiori a un anno, e un ridimensionamento dell azione correttiva raccomandata. In particolare, a Spagna, Francia e Slovenia è stata concessa una proroga di due anni, fino al 2015 per Francia e Slovenia e al 2016 per la Spagna. La scadenza per Cipro è stata posticipata di quattro anni, al 2016, mentre per Paesi Bassi e Portogallo di un anno, rispettivamente al 2014 e al Inoltre, il Consiglio ha deciso di intimare l adozione di misure al Belgio, poiché non ha condotto un azione efficace per correggere il disavanzo eccessivo entro il A questo paese il Consiglio ha concesso un anno aggiuntivo per il conseguimento di tale obiettivo nel Per Malta la PDE è stata riavviata in giugno, ad appena sei mesi dalla sua chiusura, e il termine per la correzione del disavanzo eccessivo scade nel Sempre in giugno si è chiusa la PDE dell Italia. Si riporta di seguito una breve rassegna dei più importanti andamenti recenti delle finanze pubbliche nei quattro principali paesi dell area dell euro e nei paesi interessati da un programma dell UE/FMI. 101

102 In Germania, il settore delle amministrazioni pubbliche ha registrato un avanzo dello 0,6 per cento del PIL nella prima metà del Il 16 agosto è entrato in vigore un programma di sostegno pubblico a compensazione dei danni subiti nelle recenti alluvioni. Si prevede che il costo complessivo dell operazione ammonti a 8 miliardi di euro (0,3 per cento del PIL), ripartiti negli anni Il programma dovrebbe avere ricadute estremamente limitate sulle prospettive di bilancio in tale arco temporale poiché in media la spesa aggiuntiva annua sarà inferiore allo 0,1 per cento del PIL. Gli obiettivi di bilancio del governo presentati nel programma di stabilità del 2013 rimangono realistici. In Francia, la proroga di due anni della scadenza della PDE si basa su una nuova dinamica per il disavanzo delle amministrazioni pubbliche (3,9 per cento del PIL nel 2013, 3,6 nel 2014 e 2,8 nel 2015). Si tratta di una correzione più lenta rispetto agli obiettivi fissati nell aggiornamento del programma di stabilità del 2013, in cui il governo prevedeva per il 2014 la contrazione del disavanzo di bilancio a un livello inferiore alla soglia del 3 per cento del PIL. La legge di bilancio per il 2014 sarà presentata a fine settembre È importante che vi si precisino misure di risanamento credibili, specie dal lato della spesa, per invertire l aumento del rapporto tra debito pubblico e PIL, che nel 2012 ha superato il 90 per cento. Il governo ha annunciato di recente una riforma pensionistica, destinata a concorrere al riequilibrio del sistema pensionistico del paese entro il In Italia, le informazioni preliminari sull esecuzione del bilancio dello Stato in base ai dati di cassa fino a luglio 2013 indicano un fabbisogno finanziario cumulato di 51 miliardi di euro (3,3 per cento del PIL), in aumento da quasi 28 miliardi (1,8 per cento del PIL) nello stesso periodo del Il peggioramento, dovuto soprattutto all erogazione di sostegno al settore finanziario e al rimborso di arretrati, mette in risalto i rischi crescenti per il conseguimento dell obiettivo di disavanzo delle amministrazioni pubbliche nel 2013 (2,9 per cento del PIL). In agosto il governo ha annunciato, per l anno in corso, l abolizione della prima rata dell imposta sulle abitazioni principali di proprietà. Il mancato gettito (pari a 2,4 miliardi di euro circa, ossia lo 0,1 per cento del PIL) sarà compensato mediante un contenimento della spesa e maggiori entrate. Sempre in agosto il parlamento ha deciso di rinviare di tre mesi, al 1 ottobre, l aumento di 1 punto percentuale dell aliquota ordinaria dell IVA. Le inferiori entrate dovute a tale rinvio saranno bilanciate da maggiori accise su alcuni prodotti e da imposte dirette temporaneamente più elevate. Infine, è stato convertito in legge il Decreto del fare, che prevede una serie di misure intese ad accrescere gli investimenti in infrastrutture, semplificare le procedure burocratiche, aumentare il credito alle imprese (soprattutto alle piccole e medie imprese) e migliorare l efficienza della giustizia civile. 102

103 In Spagna, a fine giugno il governo ha approvato modifiche alle imposte sui redditi d impresa e alle accise con lo scopo di aumentare le entrate, nonché disegni di legge per istituire un autorità di bilancio indipendente e razionalizzare le amministrazioni locali. Quanto ai saldi di bilancio, nel primo trimestre del 2013 il disavanzo delle amministrazioni pubbliche era pari all 1,2 per cento del PIL su base annua, in calo dall 1,4 dell anno precedente. Anche i saldi di bilancio più recenti dell amministrazione centrale, del sistema previdenziale e delle amministrazioni regionali fino a fine giugno/luglio sono generalmente migliori rispetto a un anno fa, ma gli effetti di alcune misure di risanamento sono destinati a esaurirsi o a riassorbirsi negli ultimi mesi dell anno. Nel complesso, è difficile valutare quanto sia probabile il conseguimento dell obiettivo di disavanzo delle amministrazioni pubbliche fissato per quest anno; dipenderà da una ripresa più vigorosa delle basi imponibili nella seconda metà dell anno. A fine giugno 2013 il debito delle amministrazioni pubbliche si è collocato al 90 per cento circa del PIL su base annua, dall 84 per cento circa a fine 2012, riflettendo in parte l anticipazione dell emissione di titoli di Stato di quest anno. In Grecia il bilancio dello Stato ha registrato, nel periodo tra gennaio e luglio, un avanzo primario di circa 0,5 miliardi di euro (al netto dei trasferimenti da altri paesi dell area dell euro in relazione ai titoli di Stato greci detenuti dall Eurosistema) o 2,6 miliardi di euro circa (se si comprendono tali trasferimenti). Questo risultato è decisamente migliore dell obiettivo previsto dal secondo programma di aggiustamento macroeconomico dell UE/FMI. L andamento più favorevole è tuttavia riconducibile in ampia misura a fattori temporanei, come gli introiti da fondi strutturali della UE in luglio, superiori a quelli programmati, e una minore esecuzione degli investimenti a bilancio. Nel complesso, i dati sull esecuzione del bilancio indicano che la Grecia procede nel rispetto dell obiettivo fissato per il 2013 di un saldo primario in pareggio. In luglio, dopo l attuazione da parte della Grecia di vari interventi, il Gruppo di lavoro dell Eurogruppo ha approvato l esborso di 3,0 miliardi di euro previsti dal programma. Di questo importo, tuttavia, 0,5 miliardi sarebbero corrisposti al paese solo agli inizi di ottobre, a condizione che si segnino tappe fondamentali in vari settori. Alla fine di agosto il Consiglio di amministrazione dell FMI ha completato la valutazione del programma e ha svincolato altri 1,7 miliardi di euro. In Portogallo, l ottava valutazione trimestrale del programma di aggiustamento dell UE/FMI è stata rinviata a settembre e sarà abbinata alla nona. Quanto al bilancio 2013, finora l esecuzione sarebbe in linea con le aspettative, in particolare per quanto concerne la riscossione delle imposte. In riferimento al pacchetto di misure di risanamento annunciato dal governo nel maggio 2013 per conseguire l obiettivo di bilancio nel 2014, la Corte costituzionale ha dichiarato incostituzionale una legge adottata di recente volta a rafforzare la mobilità dei 103

104 dipendenti pubblici. Le autorità portoghesi si sono impegnate a trovare una misura alternativa. In Irlanda si è tenuta in luglio l undicesima valutazione del programma di aggiustamento dell UE/ FMI. I dati di bilancio per i primi otto mesi dell anno mostrano che l esecuzione del bilancio procede ampiamente nel rispetto dell obiettivo di disavanzo del 7,5 per cento del PIL nel La base imponibile nazionale è stata allargata dalla nuova imposta locale sugli immobili. La spesa pubblica, compresa la spesa sanitaria e quella previdenziale, è rimasta sotto controllo ed entro gli obiettivi del governo. Inoltre, il contratto collettivo per il settore pubblico generalmente accettato faciliterà i risparmi necessari, pur tutelando al contempo i servizi pubblici fondamentali. A Cipro, la prima valutazione del programma di aggiustamento dell UE/FMI ha concluso che gli obiettivi di bilancio sono stati pienamente conseguiti. Il disavanzo delle amministrazioni pubbliche per la prima metà del 2013 ha registrato valori migliori dell obiettivo del programma, soprattutto grazie a un esecuzione prudente della spesa. Tuttavia, il risultato finale per il 2013 risentirà probabilmente di un notevole fattore una tantum destinato ad aumentare il disavanzo, connesso alla compensazione di varie tipologie di fondi pensione che detenevano depositi presso la Cyprus Popular Bank (per un ammontare pari a circa l 1,8 per cento del PIL). 104

105 105 Previsioni (Ministero dell Economia e delle Finanze, Istat, Commissione europea)

106 Italia Nota di aggiornamento del DEF settembre 2013 Fonte: MEF 106

107 Documento di economia e finanza 2013 (DEF) Aprile 2013 Fonte MEF 107

108 108 Commissione Europea Previsioni Autunno 2012

109 Nota di aggiornamento DEF settembre Fonte: MEF 109

110 Eurozona Bollettino BCE marzo

111 2.5 Politica delle Riforme - Piano Destinazione Italia - L Istruzione riparte - Pensioni: armonizzazione requisiti minimi per alcune categorie escluse dalla riforma pensionistica del

112 Piano Destinazione Italia Il piano Destinazione Italia, è un progetto per attirare gli investimenti esteri e favorire la competitività delle imprese italiane. Si tratta di 50 misure che toccano un ampio spettro di settori: dal fisco al lavoro, dalla giustizia civile alla ricerca. Tre sono i punti in cui si articola il piano: attrazione, promozione, accompagnamento. 1. ATTRAZIONE Rendere l Italia più attrattiva per gli investitori e migliorare le condizioni di impresa per tutti gli operatori economici. Con questi obiettivi il piano Destinazione Italia mira a: o Un Paese che funziona lungo tutto il ciclo di vita dell investimento. Attraverso misure quali: Una collaborazione più stretta tra fisco e investitori (tax agreements e desk dedicato) Riforma della Conferenza dei servizi Procedure e modelli standard per le autorizzazioni Riduzione della tassazione sul lavoro Testo unico del lavoro Rideterminazione delle sanzioni tributarie Revisione della disciplina della black list fiscale Attuazione della strategia energetica nazionale per abbassare il prezzo dell energia elettrica e del gas Rafforzamento del tribunale delle imprese o Un Paese che valorizza i propri asset Attraverso misure quali: Valorizzazione delle società partecipate dallo Stato attraverso un piano di dismissioni Nuove forme di finanziamento alle PMI Rivitalizzazione del mercato azionario Investimenti per sostenere le micro, piccole e medie imprese del made in Italy Promozione del turismo Valorizzazione del patrimonio culturale Liberalizzazione del mercato delle locazioni a uso non abitativo Cambio di destinazione d uso degli immobili Credito d imposta per ricerca e sviluppo Sostegno agli spin- Creazione di un meccanismo di reazione rapida per far fronte alle crisi aziendali 112

113 Sviluppo dei partenariati pubblico-privati (PPP) nel campo delle infrastrutture o Un Paese che attrae il capitale umano Attraverso: L utilizzo dello strumento dei visti come veicolo di attrazione 2. PROMOZIONE La promozione all estero delle opportunità di investimenti offerte dal nostro Paese e la ricerca di potenziali investitori sono complementari agli interventi di miglioramento del business environment in Italia. A tal fine il piano mira a: o Comunicare e presidiare per attrarre: mercati, persone e strumenti; o Costruire una migliore reputazione nel mondo; o Mobilitare gli italiani globali ; o Usare le leve della cultura, dello sport per una diplomazia dell attrazione. 3. ACCOMPAGNAMENTO Il governo intende riformare la governance dell attrazione degli investimenti in Italia, creando un ente unico preposto a fare da tutor all investitore straniero raccordandosi con la rete estera per la promozione internazionale e con le Regioni per la parte di loro competenza. Il Consiglio dei Ministri sarà il responsabile politico di Destinazione Italia. Il Governo si impegna a porre in essere le misure proposte in tempi rapidi. Per quelle che prevedono interventi normativi verranno varati provvedimenti d iniziativa governativa. Cosa è stato fatto. Dopo l introduzione, il piano si apre con la descrizione dei provvedimenti del governo approvati in questi mesi per l ecosistema dell attrazione di investimenti (meno tasse sul lavoro per i giovani, nuova Legge Sabatini, permessi di soggiorno per studenti stranieri allineati al percorso di formazione, Unità Grande Pompei, provvedimenti per la giustizia civile, semplificazioni di impresa, Autorità dei Trasporti, etc.). Il cuore delle politiche. Avere certezze in tutto il ciclo di vita dell investimento è la richiesta principale degli imprenditori e managers consultati, nell esercizio di questi mesi. Destinazione Italia dà: certezza delle regole, ad esempio con procedure e modelli standard a livello nazionale per le autorizzazioni; la valorizzazione degli accordi con le parti sociali per adattare le regole contrattuali alle specificità dei nuovi investimenti; la redazione di un testo unico della normativa sul lavoro; certezza dei tempi, ad esempio con la riforma della conferenza dei servizi; la semplificazione del rito per la gestione delle controversie di lavoro; l alleggerimento dei procedimenti; 113

114 certezza del fisco, ad esempio con accordi fiscali tra l Agenzia delle Entrate e l impresa con un Desk dedicato agli investitori esteri; revisione dell abuso del diritto. Valorizzare l Italia. Il progetto contiene misure volte a sostenere le imprese soprattutto PMI italiane e la loro modalità di finanziamento. Funzionale in tal senso è ad esempio il piano, elaborato con Consob, per invertire il declino della Borsa Italiana. E poi il turismo e la cultura in Italia (anche attraverso il web e nel solco del decreto Valore Cultura ), il patrimonio demaniale, il mercato immobiliare, l internazionalizzazione della formazione e della ricerca, il rilancio dei siti industriali, i porti e gli aeroporti. Il progetto attribuisce inoltre al rapporto degli investimenti con le realtà locali, con l introduzione del dibattito pubblico e la clausola di sviluppo territoriale, perché gli investitori oltre una certa soglia vincolino una parte degli utili a progetti di sviluppo in accordo con le popolazioni locali. Anche in ottica EXPO 2015, sono previste semplificazioni per i visti (a partire da start-up, investitori, filantropi), rafforzando in generale la capacità di rilascio dei visti del ministero Affari Esteri. Si avvierà subito una campagna Destinazione Italia, anche in vista della missione della prossima settimana in Canada e negli Stati Uniti, e saranno aperti uffici Destinazione Italia nei più importanti centri economici mondiali, in rapporto con un lavoro complessivo sulla reputazione italiana nel mondo. I tempi. Le 50 misure mettono insieme strumenti attuabili immediatamente e altri che necessitano di veicoli normativi. Per fornire un cronoprogramma il piano assegna a ciascun provvedimento una delle tre clessidre : subito, entro la fine dell anno, tempi più lunghi. 114

115 Decreto legge dal titolo L Istruzione riparte Sono previsti interventi sul personale scolastico (dai dirigenti, ai docenti di sostegno), sui libri di testo (nell ottica di un maggiore risparmio, ma anche dell innovazione), misure a favore del welfare studentesco (borse per trasporti e mensa, accesso al wireless a scuola). Centrali anche la lotta alla dispersione scolastica, la formazione dei docenti, il potenziamento e l'innovazione dell'offerta formativa e il rilancio dell'alta formazione artistica, musicale e coreutica. Per gli studenti e le famiglie Il decreto prevede una serie di interventi che vanno dal welfare dello studente ai libri di testo, dalla lotta alla dispersione al potenziamento dell offerta formativa e alla tutela della salute a scuola. Ecco nel dettaglio: Welfare dello studente 100 milioni per aumentare il Fondo per le borse di studio degli studenti universitari a partire dal 2014 e per gli anni successivi. Lo stanziamento è dunque consolidato e non temporaneo; 15 milioni vengono stanziati per il 2014 per garantire ai capaci e meritevoli ma privi di mezzi il raggiungimento dei più alti livelli di istruzione. I fondi saranno assegnati sulla base di graduatorie regionali e serviranno per coprire spese di trasporto e ristorazione. Potranno accedere alle erogazioni gli studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado; 15 milioni spendibili subito per la connettività wireless nelle scuole secondarie, con priorità per quelle di secondo grado. Gli studenti potranno accedere a materiali didattici e contenuti digitali in modo rapido e senza costi; 6 milioni per il 2014 per borse di studio destinate agli studenti iscritti alle Istituzioni dell Alta formazione artistica, musicale e coreutica. Le borse saranno erogate in base alla condizione economica e al merito artistico degli studenti. È prevista una graduatoria nazionale di assegnazione. Libri di testo Per quest anno scolastico gli studenti potranno utilizzare liberamente libri di testo nelle edizioni precedenti, purché conformi alle Indicazioni nazionali; 8 milioni complessivi (2,7 per il 2013 e 5,3 per il 2014) vengono stanziati per finanziare l'acquisto da parte di scuole secondarie (o reti di scuole) di libri di testo ed e-book da dare in comodato d'uso agli alunni in situazioni economiche disagiate; 115

116 cambiano le regole sui tetti di spesa: d ora in poi dovranno essere i dirigenti scolastici ad assicurarne il rispetto non approvando le delibere del collegio dei docenti che ne prevedono il superamento; i testi cosiddetti 'consigliati' potranno essere richiesti agli studenti solo se avranno carattere di approfondimento o monografico; l'adozione dei testi scolastici diventa facoltativa: i docenti potranno decidere di sostituirli con altri materiali. Lotta alla dispersione 15 milioni (3,6 per il 2013, 11,4 per il 2014) per la lotta alla dispersione scolastica. Sarà avviato un Programma di didattica integrativa che contempla il rafforzamento delle competenze di base e metodi didattici individuali e il prolungamento dell orario per gruppi di alunni nelle realtà in cui è maggiormente presente il fenomeno dell abbandono e dell'evasione dell'obbligo, con attenzione particolare alla scuola primaria. Orientamento degli studenti 6,6 milioni (1,6 per il 2013 e 5 per il 2014) per potenziare da subito l orientamento degli studenti della scuola secondaria di secondo grado. Sarà coinvolto nel processo l'intero corpo docente. Le attività eccedenti l orario obbligatorio saranno opportunamente remunerate. Anche le Camere di commercio e le Agenzie per il lavoro potranno essere coinvolte. L'orientamento dovrà partire già dal quarto anno. Le scuole dovranno inserire le loro proposte in merito sia nel piano dell'offerta formativa che sul proprio sito. Potenziamento dell offerta formativa 13,2 milioni (3,3 per il 2014 e 9,9 per il 2015) per potenziare l insegnamento della geografia generale ed economica. Un ora in più negli istituti tecnici e professionali al biennio iniziale; 3 milioni per il 2014 per finanziare progetti didattici nei musei e nei siti di interesse storico, culturale e archeologico. I bandi sono rivolti alle scuole, ma anche alle Università e alle Accademie delle Belle Arti e nelle Fondazioni culturali. Si potranno ottenere anche cofinanziamenti da parte di fondazioni bancarie o enti pubblici/privati o da altri enti che ricevono finanziamenti dal Miur; detrazioni fiscali al 19% anche per le donazioni a favore di università e istituzioni di Alta formazione artistica. Le donazioni dovranno riguardare innovazione tecnologica, ampliamento dell offerta formativa, edilizia; parte del Fondo per l arricchimento e l ampliamento dell offerta formativa sarà vincolato alla creazione o al rinnovamento di laboratori scientifico-tecnologici che utilizzano materiali innovativi. 116

117 Tutela della salute a scuola Sono state approvate nel decreto legge le disposizioni contenute nel disegno di legge Lorenzin in materia di divieti di fumo negli ambienti chiusi e aperti, di pertinenza delle scuole di ogni ordine e grado. In particolare sarà vietato fumare anche nei cortili, nei parcheggi, negli impianti sportivi di pertinenza delle scuole. Sarà altresì vietato l'uso delle sigarette elettroniche negli ambienti chiusi delle istituzioni scolastiche. Le sanzioni pecuniarie irrogate per le violazioni finanzieranno interventi del Ministero della Salute finalizzati alla prevenzione del rischio di induzione al tabagismo. Per il mondo della scuola Il decreto prevede anche una serie di interventi che mirano a dare continuità al servizio scolastico, incrementano l insegnamento di sostegno e rendono più facile la ristrutturazione delle scuole. Continuità del servizio scolastico Cambia la procedura di assunzione dei dirigenti scolastici: saranno selezionati annualmente attraverso un corso-concorso di formazione della Scuola Nazionale dell Amministrazione; nel frattempo, nelle regioni in cui i precedenti concorsi per dirigenti scolastici non si sono ancora conclusi, per garantire il regolare avvio dell anno scolastico, saranno assegnati incarichi temporanei di presidenza a reggenti, assistiti da docenti incaricati. Questi ultimi saranno esonerati dall insegnamento; sarà definito un piano triennale di immissioni in ruolo del personale docente, educativo ed ATA- Ausiliario tecnico e amministrativo per gli anni scolastici 2014/2016 (69mila docenti e 16mila Ata nel triennio). Il piano terrà conto dei posti vacanti e disponibili in ciascun anno e dei pensionamenti; è prevista l assunzione di 57 dirigenti tecnici (i cosiddetti ispettori) per il sistema della valutazione vincitori dell'ultimo concorso. L'obiettivo è porre rimedio alla scopertura in organico che è di circa l 80%; viene abrogata la norma che prevedeva il transito automatico dei docenti cosiddetti inidonei (per motivi di salute) nei ruoli amministrativi. Docenti di sostegno Per garantire la continuità nell erogazione del servizio scolastico agli alunni disabili, si autorizza l assunzione a tempo indeterminato di docenti di sostegno (oltre ). Si darà così una risposta stabile a più di alunni oggi assistiti da insegnanti che cambiavano da un anno all altro. 117

118 Edilizia scolastica Per far fronte alle carenze strutturali delle scuole o per la costruzione di nuovi edifici le Regioni potranno contrarre mutui trentennali, a tassi agevolati, con la Banca Europea per gli Investimenti, la Banca di Sviluppo del Consiglio d Europa, la Cassa depositi o con istituti bancari. Gli oneri di ammortamento saranno a carico dello Stato; gli edifici utilizzati come sede di attività didattica dalle istituzioni scolastiche paritarie gestite da Onlus sono esentate dal pagamento dell imposta municipale sugli immobili. Dimensionamento A partire dall'anno scolastico in corso sarà un accordo in Conferenza Unificata, e non lo Stato, a definire i criteri e le modalità del dimensionamento scolastico. Formazione dei docenti 10 milioni per il 2014 per la formazione del personale scolastico. In particolare, la norma punta ad un rafforzamento delle competenze digitali degli insegnanti, della formazione in materia di percorsi scuola-lavoro e a potenziare la preparazione degli studenti nelle aree ad alto rischio socio-educativo; altri 10 milioni nel 2014 serviranno per l accesso gratuito del personale docente di ruolo della scuola nei musei statali e nei siti di interesse archeologico, storico e culturale. Formazione artistica musicale e coreutica 3 milioni sono stanziati per il 2014 in favore degli Istituti superiori di Studi Musicali pareggiati al fine di garantire la continuità della didattica e rimediare alle loro difficoltà finanziarie; sempre per garantire la continuità didattica, i contratti a tempo determinato dell'alta formazione artistica, musicale e coreutica (Afam) attivati lo scorso anno accademico possono essere rinnovati per il successivo. Per il sistema universitario e della Ricerca Il decreto inoltre prevede una serie di misure per il sistema universitario e la ricerca. Misure di semplificazione Il cosiddetto bonus maturità è abrogato. Una commissione è attualmente al lavoro per definire proposte alternative per la valorizzazione del percorso 118

119 scolastico; a partire dall anno accademico 2013/2014, l importo dei contratti dei medici specializzandi è determinato a cadenza triennale e non più annuale. L ammissione alle scuole di specializzazione avverrà sulla base di una graduatoria nazionale; la durata del permesso di soggiorno degli studenti stranieri è allineata a quella del loro corso di studi o di formazione, nel rispetto della disciplina vigente sulle certificazioni degli studi e dei corsi formativi. Qualità della ricerca scientifica Per valorizzare il merito e l eccellenza nella ricerca, la quota premiale del fondo di finanziamento degli enti di ricerca (almeno il 7% del Fondo totale) è erogata, in misura prevalente, in base ai risultati ottenuti nel procedimento di valutazione della qualità della ricerca (VQR); ricercatori, tecnologi e personale di supporto alla ricerca, per un massimo di 200 unità, potranno essere assunti dall Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia per attività di protezione civile, di sorveglianza sismica e vulcanica, nonché di manutenzione delle reti di monitoraggio; sono previste misure per facilitare l assunzione di ricercatori e tecnologi da parte degli enti di ricerca. 119

120 Pensioni: armonizzazione requisiti minimi per alcune categorie escluse dalla riforma pensionistica del 2011 Sulla base del processo avviato dal Governo precedente, e di quanto previsto dalla legge di conversione del Decreto Salva Italia del dicembre 2011, il Consiglio dei Ministri ha approvato il regolamento che armonizza i requisiti minimi di accesso al sistema pensionistico per alcune tipologie di lavoratori per le quali la riforma del 2011 non aveva trovato immediata applicazione. Si tratta di categorie - tra cui il personale viaggiante dei servizi di trasporto, alcuni lavoratori marittimi, gli sportivi professionisti, i lavoratori dello spettacolo - per le quali la particolarità dell attività svolta richiede una declinazione specifica dei requisiti pensionistici generali e, in particolare, di quelli anagrafici e contributivi. Il testo del regolamento, approvato dal Consiglio dei Ministri in via preliminare nell ottobre del 2012, è stato sottoposto all esame del Consiglio di Stato e delle commissioni parlamentari. Queste ultime, esprimendo il proprio parere favorevole, nel giugno scorso, lo hanno condizionato allo stralcio dei 4 articoli inizialmente dedicati ai comparti della Difesa e della Sicurezza. Il testo approvato dal Consiglio dei Ministri prevede per i lavoratori dei settori interessati un limitato incremento dei requisiti anagrafici e contributivi - nella maggior parte dei casi di 1 o 2 anni - al fine di realizzare un sistema più coerente, armonico ed equo, proprio tenendo conto della specificità delle prestazioni lavorative svolte in questi settori. Infatti, anche dopo l applicazione del decreto, queste categorie di lavoratori beneficeranno di requisiti di età e di contribuzione per il pensionamento significativamente inferiori a quelle tipiche della generalità dei lavoratori. Attraverso un regime di transitorietà ad esempio, per gli iscritti al Fondo lavoratori dello spettacolo-gruppo ballo, il requisito di età per la pensione di vecchiaia passa dai 45 anni attuali (uomini e donne) a 46; per i lavoratori marittimi addetti al servizio di macchina, ai fini del pensionamento di vecchiaia, si passa dagli attuali 20 anni di effettiva navigazione e 55 di età a 20 anni di effettiva navigazione e 56 anni di età, che verranno gradualmente incrementati fino a 58 anni a decorrere dal L approvazione del decreto porterà risparmi di spesa significativi, circa 526 milioni di euro in dieci anni, che verranno destinati a interventi sempre in materia previdenziale. 120

121 3. Mercati finanziari - Sommario - Analisi del mese - Banca dei regolamenti internazionali (BRI) Settembre

122 3.Mercati finanziari Sommario FED. La Fed ha sorpreso i mercati, mantenendo invariato il programma di acquisto titoli alla riunione del settembre. Gli elementi determinanti per la decisione di non ridurre lo stimolo monetario sembrano essere essenzialmente due: 1) il consolidamento fiscale ancora in atto, 2) la restrizione delle condizioni finanziarie osservata nei mesi recenti. L esito del FOMC è stato sorprendente, considerando che a partire dalla primavera c era stata una campagna di comunicazione che mirava a preparare il terreno per una riduzione degli acquisti più avanti nell anno se lo scenario si fosse evoluto come atteso dalla Fed. BCE. la Bce manterrà una politica monetaria accomodante con tassi fermi o in calo per un periodo prolungato.''restiamo pronti ad agire'' sul fronte della liquidità in eccesso delle banche, che continua a scendere. Così Draghi, in un accenno alla possibilità di nuove misure nonostante il miglioramento delle prospettive di crescita. ''Sul taglio dei tassi c'è stata una discussione come nelle altre volte'', ha spiegato Draghi. Mercati azionari. Nel mese alcune sedute incerte non cancellano l esito positivo, con gli indici che senza distinzione segnano recuperi. Il miglioramento dei dati macro, il calo delle tensioni sulla Siria e le aspettative di una minore aggressività da parte della Fed nella riduzione degli acquisiti hanno spinto diversi indici ad avvicinare i massimi storici. Da notare che la media dei volumi dell ultimo biennio è decrescente e nettamente inferiore rispetto alla prima decade del 2000, in corrispondenza dei picchi storici del Mercati valutari. Il cross Eur/Usd torna a rafforzarsi la divisa unica con il cross Eur/Usd che si riporta sopra 1,35 non molto distante dai massimi dello scorso febbraio a 1,3550 confermando la violazione della resistenza posta a 1,34 punti (che coincide con la parte alta del canale laterale di medio periodo compreso tra 1,28 e 1,34). 122

123 3. Mercati finanziari La Fed ha sorpreso i mercati, mantenendo invariato il programma di acquisto titoli alla riunione del settembre. Gli elementi determinanti per la decisione di non ridurre lo stimolo monetario sembrano essere essenzialmente due: 1) il consolidamento fiscale ancora in atto, 2) la restrizione delle condizioni finanziarie osservata nei mesi recenti. L esito del FOMC è stato sorprendente, considerando che a partire dalla primavera c era stata una campagna di comunicazione che mirava a preparare il terreno per una riduzione degli acquisti più avanti nell anno se lo scenario si fosse evoluto come atteso dalla Fed. L evoluzione dell economia è stata in linea con le aspettative, anche se il Comitato ha modestamente rivisto le previsioni di crescita per fine 2013 rispetto a giugno. La comunicazione della Fed era stata coerente con una probabile riduzione degli acquisti fino a poche settimane fa e da allora non ci sono state novità significative sul fronte macroeconomico. Qualunque sia il motivo dietro la decisione di rimanere fermi a questa riunione, è indubbio che la Fed ha perso credibilità e avrà un lavoro difficile quando vorrà ricominciare a preparare i mercati alla riduzione degli acquisti: il premio per l incertezza aumenterà, dopo l euforia iniziale. Rinviata, quindi la tanto temuta riduzione del programma di stimolo all'economia della Federal Reserve. Il Federal Open Market Committee ha deciso di confermare a 85 miliardi di dollari mensili il piano di acquisto di titoli in attesa di "maggiori riscontri sulla sostenibilità dei progressi" dell'economia a stelle e strisce. La Fed ha precisato che gli acquisti di asset non sono su un "percorso prestabilito" e in ogni caso un orientamento "fortemente espansivo" della politica monetaria "resterà appropriato" per un considerevole periodo di tempo anche dopo la conclusione del programma di acquisto di titoli ed il rafforzamento della ripresa economica. Il presidente della Federal Reserve ha sottolineato che le attuali condizioni del mercato del lavoro "non sono soddisfacenti" aggiungendo che il tasso disoccupazione "resta elevato" nonostante i miglioramenti rilevati su alcuni indicatori, nell'ultimo periodo. Gli ultimi dati confermano che la crescita, tornata in positivo nell'eurozona, è in miglioramento graduale ma ciononostante la Bce manterrà una politica monetaria accomodante con tassi fermi o in calo per un periodo prolungato.''restiamo pronti ad agire'' sul fronte della liquidità in eccesso delle banche, che continua a scendere. Così Draghi, in un accenno alla possibilità di nuove misure nonostante il miglioramento delle prospettive di crescita. ''Sul taglio dei tassi c'è stata una discussione come nelle altre volte'', ha spiegato Draghi. 123

124 A metà ottobre vi sarà una ''piena comunicazione'' sulla revisione degli attivi bancari dell'eurozona che dovrebbe fare luce sui bilanci bancari e sulla qualità dei crediti, prima che l'eurotower rilevi la supervisione bancaria su scala europea. Vi saranno presto ''notizie positive'' sul progresso dell'unione bancaria, attualmente oggetto di dibattito fra la Bce e il Parlamento europeo, ha anticipato il presidente della Bce. ''Il mandato della Bce parla di stabilità dei prezzi, questo è il nostro obiettivo'', ha detto Draghi rispondendo alla domanda se l'istituto debba invece, ispirandosi alla Fed, iniziare a pensare a un obiettivo di riduzione della disoccupazione. 1. Le Banche Centrali mantengono i livelli dei tassi. Federal Reserve. Il Federal Open Market Committee, che ha lasciato invariati i tassi di interesse tra zero e un quarto di punto, con 9 voti favorevoli e 1 contrario, ha rivisto al ribasso le stime sul Prodotto interno lordo prevedendo una crescita tra il 2-2,3% per quest'anno (2,3-2,6% la precedente stima). Per il 2014 stima invece un aumento del PIL tra il 2,9-3,1% (3-3,5% la precedente stima). Tagliate anche le previsioni sul tasso di disoccupazione: nel 2013 dovrebbe il tasso dei senza lavoro dovrebbe attestarsi tra il 7,1% e il 7,3% (7,2%-7,3% la precedente stima) mentre nel 2014 dovrebbe scendere tra il 6,4% e il 6,8% (6,5%- 6,8% la previsione di giugno). 124

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