3.4 - PROGRAMMA N.7 - ISTRUZIONE, FORMAZIONE, LAVORO, SICUREZZA LAVORO E PARI OPPORTUNITÀ

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1 3.4 - PROGRAMMA N.7 - ISTRUZIONE, FORMAZIONE, LAVORO, SICUREZZA LAVORO E PARI OPPORTUNITÀ AMMINISTRATORE COMPETENTE: ASSESSORE GIULIANO CAPETTI RESPONSABILE: LUCIA MARSELLA DESCRIZIONE DEL PROGRAMMA Dall inizio della crisi l occupazione delle persone poco qualificate è diminuita di quasi 5 punti percentuali, mentre quella giovanile ha registrato una flessione di quasi 7 punti percentuali, infatti nella nostra provincia la disoccupazione giovanile si assesta al 19% contro il 37% nazionale. Va inoltre evidenziata la fase di grave criticità del sistema delle piccole e medie imprese più esposte ai diversi fattori della crisi (calo dei consumi interni, restrizione del credito), e del sistema delle costruzioni, storicamente punto di forza del sistema economico bergamasco. Si è di fronte ad un notevole cambiamento del nostro sistema produttivo che comporta pesanti riflessi occupazionali. Il problema occupazionale, il problema della disoccupazione, della sottoccupazione e dell'inoccupazione ha dimensioni estremamente ampie anche nel territorio della nostra provincia ed è evidente che è la prima questione nell agenda del settore ed in generale della amministrazione provinciale. È chiaro che un riassorbimento dell ampia platea di coloro che non lavorano non può che avvenire in un contesto di crescita economica che sia sostenibile e inclusiva e che richiede politiche che vanno oltre l ambito provinciale e che coinvolgono il livello nazionale ed europeo. Per quello che ci compete nel 2013 si dovrà approfondire la questione correlata al momento in cui i giovani escono dall'istruzione e dalla formazione professionale per entrare nel mercato del lavoro e quello delle persone di tutte le età che escono da una condizione di occupazione per essere reimpiegate, perché queste persone hanno bisogno di essere orientate e molto spesso anche formate prima di entrare nel mercato del lavoro. Nel 2013 ci si focalizzerà nell attuare il giusto mix tra formazione-lavoro come una delle chiavi che favorisce l inserimento lavorativo sviluppando programmi di formazione-apprendistato-lavoro, che saranno tanto più efficaci quanto più saranno concordati con le imprese e le parti sociali. L obiettivo ultimo, infatti, deve essere quello di costruire un sistema che favorisca la buona occupazione e che sia capace di prendere in carico l utente per sostenerlo in un percorso di attivazione personale e protagonismo nelle scelte che iniziano con i percorsi di istruzione e formazione, per proseguire in quelle del lavoro, in un superamento delle logiche meramente settoriali Per riuscire a gestire in modo efficace questa complessità, la via è quella di sviluppare processi sistematici di collaborazione, concertazione e dialogo con i diversi attori sociali ed economici e con i cittadini, collaborando con gli altri enti e con i rappresentanti del partenariato economico-sociale che possono dare supporto agli interventi sia in termini di risorse, di implementazione di strumenti, che di riuscita degli interventi. In un contesto di forte riduzione delle disponibilità economiche provinciali, si cercherà di attivarsi per recuperare risorse e, nell ambito del fund raising e del partenariato territoriale, vi sono alcuni temi da evidenziare: il tema della conciliazione vita lavoro ed il rapporto con l ASL e la rete territoriale, il tema dello strat-up di impresa ed il rapporto con il Comune e l ambito di Bergamo, Bergamo Sviluppo il tema della sicurezza sul lavoro, rispetto al quale, la provincia è impegnata con i soggetti del territorio e le istituzioni scolastiche a riuscire a far capire a 153

2 tutti i datori di lavoro ed ai futuri lavoratori che non possono esserci distrazioni sulla cultura della sicurezza, il tema dell immigrazione ed il rapporto con partner della formazione e dell istruzione per interventi da finanziarsi con il Fondo europeo per l immigrazione. il tema delle rete con gli ambiti per dare una risposta alla richiesta del sociale da parte delle famiglie delle persone disposte a dare assistenza familiare Inoltre nel 2013 si potenzierà proprio per dare seguito alle iniziative di cui sopra il rapporto con l Azienda speciale ABF quale interlocutore privilegiato nello sviluppo e gestione dei programmi. La capacità di ideare e progettare: progetti a finanziamento europeo e nazionale 1 Il nuovo progetto sul bando FEI del Ministero dell Interno dal Titolo: Yes, I can build up my work! ha i seguenti Obiettivi specifici: Ridurre disallineamento tra domanda e offerta di lavoro (Si stima che non siano stati trovati, nel corso dello scorso anno, ben tecnici (Confindustria) e artigiani (Confartiginato). La domanda delle imprese si concentra innanzi tutto sui tecnici diplomati; Combattere l esclusione sociale. L inserimento nel mercato del lavoro è la strada migliore per una effettiva inclusione sociale e culturale degli immigrati; Sviluppare l Autoimprenditorialità ; Favorire l occupabilità di cittadini stranieri; Favorire la nascita, lo sviluppo e la crescita di nuove attività economiche, che rispondano alle esigenze del territorio; Integrare gli imprenditori stranieri nel tessuto economico locale; Creare una rete d impresa fra le aziende italiane e i nuovi imprenditori stranieri Il progetto ha avuto un primo formale esito positivo da parte della Commissione di valutazione presso il Ministero ed entro l estate è atteso l esito finale. 2 Si è dato attuazione al Progetto FEI Immilingue Progetto a carattere territoriale finanziato dal Fondo Europeo per l integrazione di cittadini di Paesi terzi. Azione 1-Formazione linguistica ed educazione civica le cui azioni si concludono a giugno Si progetterà sul bando Azione Province Giovani di UPI un progetto che, in collaborazione con il Comune di Bergamo e l ambito ed una rete territoriale che va da Impresa e Territorio a Bergamo Sviluppo, incentiverà lo start-up di impresa da parte di giovani tramite un assistenza tecnica alla messa a punto delle procedure amministrative e fiscali ed un incentivo economico all atto della costituzione. SISTEMA PROVINCIALE DELL ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE Piano dei servizi del sistema educativo Programmazione territoriale e qualità della formazione L'approccio organico alla pianificazione strategica della filiera istruzione/formazione/lavoro costituisce il modello organizzativo per l'impostazione delle azioni di sviluppo del sistema, per promuovere la crescita sociale, economica, culturale della comunità, con particolare attenzione alla Persona e allo sviluppo della sua id sociale. La Provincia sta monitorando con attenzione l impatto dei nuovi ordinamenti per l istruzione secondaria di secondo grado il cui disegno compiuto sarà più evidente alla fine del primo quinquennio di riforma nell anno scolastico 2014/15. Nell ottica di verificare l impatto territoriale rispetto ai dati quantitativi e qualitativi stiamo realizzando una valutazione dei primi risultati dell inserimento 154

3 dei percorsi IeFP di qualifica triennale regionale nell istituzioni scolastiche, che concludono la sperimentazione triennale nell anno scolastico 2012/13. Le analisi di questi 2 fattori saranno il punto di partenza per realizzare il prossimo Piano dell Offerta Formativa (Istruzione e Formazione) per l anno scolastico 2014/15. La valutazione quali/quantitativa sarà elaborata attraverso la valutazione e comparazione dei due strumenti di rilevazione delle iscrizioni:l Anagrafe Regionale ARS e l Anagrafe Nazionale SIDI. Infatti anche in questo ambito, l analisi continua dei dati territoriali (dinamiche di iscrizione, flessibilità vocazionali, abbandoni scolastici, scolarità, mobilità anche territoriale) risulterà utile per comprendere gli aggiustamenti opportuni e necessari della gamma dei servizi offerti, ma anche per individuare modalità di informazione alle famiglie e agli studenti sulle opportunità formative e sulla loro correlazione rispetto a scelte di vita professionali Al fine di realizzare un Piano sempre più in sintonia con i bisogni del territorio si rafforzerà l attività di governance della Provincia agendo un ruolo di forte concertazione con tutti gli attori territoriali coinvolti. Tale attività proseguirà rafforzando la condivisione delle azioni con il territorio e riconducendosi agli obiettivi strategici definiti in Europa 2020: Incrementare il livello di qualificazione dei giovani in diritto dovere istruzione e formazione; Favorire il successo scolastico e formativo e ridurre i fenomeni di dispersione e ritardo scolastico; Favorire la crescita del capitale umano e sostenere l invecchiamento attivo della popolazione; Sviluppare azioni di formazione continua lungo tutto l arco della vita. Gestione della Formazione Professionale In riferimento all Atto negoziale stipulato tra Regione Lombardia e Provincia di Bergamo proseguiranno tutte le attività di coordinamento e di gestione rispetto alle Istituzioni Formative del territorio con particolare riferimento all operatività di azioni dirette all attivazione delle Commissioni d esame e rilascio attestati dei percorsi IeFP triennali di qualifica e dei percorsi di quarto anno di tecnico oltre che ai percorsi abilitanti delle figure normate. Dispersione scolastica/obbligo Formativo/Progetto Successo Formativo Per contribuire a favorire il successo formativo prevenendo e contrastando il fenomeno della dispersione scolastica e al fine di sostenere il processo di occupazione di giovani e adulti, la Provincia, tramite il Piano Provinciale di Orientamento ha tracciato le linee di indirizzo con la priorità di costruire un sistema complementare ed integrato di attività orientative. La Provincia di Bergamo proseguirà il coordinamento delle reti territoriali che permettano una ricomposizione delle competenze di orientamento che si concretizzi in azioni efficaci che rispondano alle reali richieste del territorio. Anche per il 2013 si realizzeranno azioni di: Monitoraggio: rilevazione dei dati delle scuola secondarie di 1 grado e delle scuole secondarie di 2 grado dei dispersi /non frequentanti confronto con dati banca dati apprendisti e frequentanti istituzioni formative condivisione informativa con la rete, dei dati relativi alla dispersione e in particolare alla dispersione in obbligo di istruzione e del non assolvimento DDIF definizione e condivisione degli strumenti e modalità operative utilizzate dagli attori territoriali 155

4 attribuzione dei ragazzi dispersi in obbligo di istruzione agli Ambiti di competenza per la relativa presa in carico. Vigilanza: I ragazzi in evasione degli obblighi saranno convocati per incontri informativi e orientativi individuali coinvolgendo sia la famigli sia la scuola di ultima frequenza. Tutoraggio: Presa in carico dei ragazzi convocati con azioni di accompagnamento specifiche (colloqui orientativi e/o counselling,definizione di percorsi personalizzati con le modalità di alternanza scola/lavoro e/o scuola bottega) con l obiettivo di guidare l alunno in rientro scolastico o formativo o all accompagnamento al lavoro in contesti privilegiati a carattere formativo come l apprendistato o tirocini aziendali formativi/orientativi con scopo assuntivo. Inoltre il settore nell ambito dell Atto Negoziale della formazione sottoscritto in data 18 maggio 2012 tra Regione e Provincia di Bergamo ha previsto e finanziato uno specifico Progetto per il Successo Formativo che, partendo dalle azioni di vigilanza e tutoraggio svolte dalla Provincia per i ragazzi in dispersione, promuove attività orientative e formative dei ragazzi finanziate con il sistema dotale. Con determinazione dirigenziale n del 5 ottobre 2012 è stato approvato un Avviso per la predisposizione di un Catalogo provinciale operatori dell offerta degli interventi per successo formativo. Al Catalogo hanno aderito tutti gli Enti accreditati che attivano percorsi di Istruzione e Formazione Professionale sul territorio della provincia di Bergamo i quali hanno dato avvio alla prenotazione dei PIP Piani di intervento personalizzato. Le azioni progettuali contraddistinte da tre priorità (Abbandoni scolastici Iscritti alle Istituzioni Formative a rischio di abbandono Orientamento) stanno sviluppando i seguenti interventi: passaggio e inserimento nel nuovo percorso formativo educativo definizione di un progetto formativo personalizzato attivazione di laboratori di recupero e sviluppo di apprendimenti al fine di riallineare la preparazione ai livelli qualitativi richiesti dai percorsi in entrata attivazione di percorsi formativi non ordinamentali con l obiettivo di consentire ai giovani già espulsi dal sistema educativo di ritrovare un proprio percorso attraverso azioni individuali o gruppi classe in cui è prevista un alternanza scuola/lavoro vista come contesto privilegiato in cui il ragazzo possa rafforzare le competenze tecniche e trasversali apprese nell attività curriculare. Le azioni progettuali dovranno concludersi entro la fine di settembre L attenzione particolare posta all incontro tra domanda e offerta di lavoro ha portato a delineare nuove politiche per l orientamento. L orientamento è un processo associato alla crescita della persona in contesti formativi sociali e lavorativi; è un attività che deve mettere in grado la persona di ogni età e in ogni momento di transizione della sua vita di identificare i suoi interessi, le sue capacità, le competenze e le attitudini; deve mettere in grado di prendere decisioni in modo responsabile in merito alla formazione, all occupazione e al proprio ruolo nella società. L orientamento pone al centro la persona con le sue specificità e con i propri obiettivi di vita contestualizzandola nel contesto collettivo al fine di promuovere il successo formativo personale e lo sviluppo economico territoriale. Il Piano Orientamento provinciale integrato con il Piano Orientamento dell Ufficio Scolastico Regionale attraverso la collaborazione con l Ufficio Scolastico Territoriale (ex Ufficio Scolastico Provinciale) di Bergamo realizzerà un progetto specifico di formazione/informazione ai docenti delle scuole secondarie di I e II grado, che vede coinvolti anche Confindustria Bergamo, la CCIAA e Impresa e territorio e ciò al fine di offrire nei diversi ambiti territoriali iniziative di 156

5 orientamento che tengano conto anche delle esigenze del mondo delle imprese. Gli interventi, la cui programmazione è in corso di definizione, saranno attuati nel secondo semestre dell anno. Altri interventi sono in corso e proseguiranno nel corso del 2013 e riguarderanno gli incontri delle famiglie e studenti, previo appuntamento, con esperti di orientamento nella sede provinciale dell assessorato e presso i Centri per l Impiego. Il progetto di counselling orientativo parte dalla visione della istituzione come realtà strategica su tre livelli: nel sostegno alle famiglie e agli studenti, nel dare rinforzo al sistema scolastico- formativo per l esercizio delle sue funzioni orientative e, infine, nel coordinamento delle risorse che interagiscono attivamente con il sistema per il pieno raggiungimento degli obiettivi orientativi di propria competenza. Apprendistato L apprendistato è un importante strumento per l implementazione dell occupazione giovanile ed è considerato anche come strumento per contrastare la dispersione scolastica e formativa che, seppure in diminuzione, rappresenta sempre un elemento di fragilità sociale. - Catalogo Apprendistato 2012/2013 A seguito delle nuove linee d indirizzo apprendistato di Regione Lombardia, la Provincia nell esercizio delle proprie funzioni di programmazione, coordinamento, regia e autorità di bando proseguirà nella gestione delle azioni rivolte a : Apprendisti assunti ai sensi dell articolo 16 della legge 196/97 (normativa Treu) in diritto di istruzione e formazione professionale (per l apprendistato minorenni in DDIF assunti antecedentemente al 02 maggio 2011) e extraobbligo formativo Apprendistato professionalizzante ai sensi dell art. 49 del d.lgs. 276/03 (normativa Biagi); Apprendisti (Treu e Biagi) che devono proseguire il percorso di formazione esterna o integrata già avviato negli anni precedenti. Apprendisti assunti dal 26 aprile 2012 ai sensi del Dlgs 167/ 2011 Testo Unico Apprendistato e in particolare l Art. 4 Apprendistato professionalizzante e di mestiere che conferma che la formazione è integrata nei limiti delle risorse disponibili dall offerta formativa pubblica. Proseguiranno le attività di: Aggiornamento e rinnovo del sistema informativo relativo al catalogo on line per facilitare le aziende nel reperimento della prossima nuova offerta formativa per apprendisti Supporto nella conduzione delle riunioni di coordinamento con le Parti Sociali ed Enti operatori per la presentazione e gestione dei progetti Incontri con i responsabili dell Ispettorato del lavoro di Bergamo a continuazione del proficuo rapporto di collaborazione avviato negli anni precedenti per la gestione coordinata di problematiche inerenti l apprendistato Servizio di spedizione lettere ad aziende nell ambito dell apprendistato per segnalare obblighi formativi apprendisti neo-assunti Partecipazione Tavolo tecnico interprovinciale Sintesi Gestione Call Center e assistenza Azienda / Apprendisti / Consulenti del lavoro / Commercialisti riguardo la normativa sull apprendistato e sulle procedure di gestione doti Interfaccia Provincia / Aziende a seguito della convocazione a Notifica apprendisti Treu ai corsi Visite di controllo presso Enti formativi a seguito di eventuali segnalazione Conduzione di riunioni mensili di coordinamento Enti operatori formazione 157

6 apprendisti Attività di partecipazione ai lavori del tavolo tecnico composto dai rappresentanti tecnici provinciali e regionali con il compito di accompagnare l intero processo di realizzazione del sistema dote apprendistato. A questi si aggiungeranno ulteriori tavoli tecnici di lavoro congiunti fra Regione e province lombarde che verranno attivati per l implementazione e messa a regime dell Intesa sottoscritta in data 27 settembre 2010 fra Regione Lombardia e i Ministeri dell Istruzione e delle Politiche Sociali e delle successive Linee Guida pubblicate da regione Lombardia il 02/05/2011. Tale accordo consente agli studenti lombardi di 15 anni di acquisire un titolo di studio (qualifica di istruzione e formazione professionale ai sensi della legge 53 del 2003) attraverso un contratto apprendistato ex art. 48 d.lgs 276/2003 per l espletamento del Diritto Dovere di Istruzione e Formazione (D.D.I.F.) tramite una sperimentazione. Progetto azione di sistema Certificazione delle Competenze in Apprendistato Priorità Europa 2020 viene sottolineata l importanza di certificare le competenze al fine di valorizzare il capitale umano e professionale in termini di competenze, conoscenze ed abilità. La competenza certificata deve essere spendibile a livello Regionale, Nazionale ed Europeo. Nella definizione della strategia nazionale dell Apprendimento Permanente rientra l Accordo Stato-Regione del 19/04/2012 per la definizione di un sistema nazionale di certificazione delle competenze. Conformemente alle direttive europee il modello e le procedure per il sistema di certificazione delle competenze acquisite in ambito non formale e informale in Regione Lombardia stabilisce la necessità di fare riferimento agli standard di riferimento fissati nelle figure/profili all interno del QRSP (Quadro Regionale Standard Professionali). Tenuto conto di queste premesse, agli inizi di gennaio 2013 la Provincia ha attivato il coordinamento di un tavolo di lavoro composto da Enti di formazione finalizzato a trovare un modello unico/comune di certificazione delle competenze acquisite dagli apprendisti delle aziende del territorio. I lavori del tavolo proseguiranno con riunioni a cadenza mensile fino al loro termine preventivato per il settembre Nel suo ruolo di coordinamento la Provincia supporterà in itinere i partecipanti al tavolo di lavoro nelle diverse fasi concordate: 1. effettuare una ricognizione della normativa di riferimento in ambito certificazione delle competenze 2. omogeneizzare i linguaggi; 3. identificare alcuni profili formativi apprendistato di specifici settori sui quali lavorare; 4. tenendo conto delle peculiarità ed esperienza dei singoli Enti erogatori della formazione, scomporre il tavolo in sottogruppi di lavoro focalizzati sui diversi profili formativi apprendistato di specifici settori identificati; 5. ricondurre alle analoghe figure professionali del QRSP le competenze (come declinate a livello di CCNL ) dei profili formativi apprendistato evidenziati all interno dei sotto gruppi di lavoro con particolare riferimento all EQF (European Qualification Framework); 6. elaborare delle procedure e modelli comuni per la certificazione delle competenze trasversali e professionalizzanti all interno della Rete provinciale Operatori. Nel suo ruolo istituzionale la Provincia fornirà apporto nella Omogeneizzazione di procedure e modelli, sostegno agli esiti di lavoro nella condivisione con le Parti Sociali e la diffusione risultati sul territorio. 158

7 IL PIANO PROVINCIALE DISABILI (PPD) Inserimenti lavorativi L.68/99 e L.13/2003 La programmazione del Piano provinciale disabili , secondo i criteri del sistema dotale, ha richiesto una complessa e delicata fase di progettazione che si è realizzata in accordo con gli enti attuatori del territorio attraverso la convocazione di tavoli di monitoraggio e valutazione finalizzati a rilevare gli esiti delle esperienze realizzate nel corso degli anni precedenti e ad acquisire proposte per la pianificazione delle future attività. La Provincia di Bergamo intende promuovere ed implementare anche con l utilizzo di risorse destinate ad implementare la programmazione del PPD un modello di governance facente cardine sui seguenti principi: da un lato il monitoraggio e presidio del territorio da parte degli organi della Provincia e dall altro la logica della sussidiarietà e della concertazione tra enti per l erogazione degli interventi destinati all utente disabile mediante il sistema dotale. Gli obiettivi prioritari perseguibili con le nuove risorse che verranno stanziate dalla Regione per l anno 2013 e già delineati nelle linee guida del Piano Provinciale Disabili Doti disabili in rete approvato per il triennio saranno: Sviluppare ulteriormente il sistema di gestione- erogazione-fruizione di servizi al lavoro per persone disabili flessibile, integrato e incentrato sui bisogni e sulla libera scelta della persona attraverso un utilizzo condiviso, all interno delle reti territoriali, dello strumento della dote ed una progettazione partecipata dei Piani di Intervento Personalizzati (PIP). Continuare a garantire a tutti i disabili iscritti e disponibili al lavoro un servizio integrato di accoglienza e prima valutazione del bisogno attraverso la stretta collaborazione tra servizi gestiti dalla Provincia e dagli enti accreditati. Il servizio sarà erogato e gestito in collaborazione con gli operatori degli enti accreditati, in conformità alle azioni previste all interno dei PIP ed a quanto previsto dalla vigente normativa regionale (L.R. 22/06). Migliorare e integrare l efficacia delle azioni nei confronti delle aziende soggette all obbligo di assunzione disabili, attraverso la stretta collaborazione tra Provincia, Enti accreditati e altri enti coinvolti negli interventi del Piano. Consolidare ed incrementare il numero degli avviamenti numerici anche attraverso l erogazione di specifici servizi a supporto dell utenza successivamente all avviamento, tali da sostenere i lavoratori durante il periodo di prova e favorirne il positivo superamento. Continuare a sostenere l occupazione dei disabili psichici occupati nelle cooperative sociali di tipo B al fine di migliorarne la situazione lavorativa e promuoverne, laddove sussistano i prerequisiti necessari, l'uscita da ambienti lavorativi protetti e l inserimento in contesti profit. Sostenere l incremento degli standard quantitativi raggiunti in relazione agli avviamenti/inserimenti al lavoro e migliorare la qualità dei servizi erogati anche attraverso l utilizzo di nuovi strumenti e procedure applicative. Tali obiettivi continueranno ad essere perseguiti attraverso: Lo sviluppo di un sistema di governance provinciale in grado di garantire il coordinamento tra gli interventi promossi dai diversi enti attuatori e rendere omogeneo su tutto il territorio provinciale le metodologie e la qualità dei servizi erogati. La governance provinciale dovrà altresì impegnarsi nel favorire il raccordo e l integrazione del Piano Provinciale Disabili con altre progettualità attive sul territorio al fine di garantire un più efficace utilizzo delle risorse pubbliche ed evitare la duplicazione di interventi sulle medesime persone e aziende del territorio. 159

8 La chiusura delle attività rendicontative del PPD 2011 e la valutazione della migliore e più efficace destinazione degli eventuali residui economici sulle azioni delle annualità successive del Piano Provinciale Disabili. La gestione ed il monitoraggio delle attività relative al PPD 2012/13, sia relativamente al sistema dotale, sia per quanto riguarda le azioni di sistema. La programmazione delle iniziative del PPD Il consolidamento, attraverso specifiche azioni di sistema, delle reti territoriali grazie alla stretta collaborazione tra Provincia, enti privati accreditati, Uffici di Piano L. 328/00, cooperative sociali, unità di offerta socio sanitaria, associazioni di volontari/famigliari. Il modello seguito e messo fruttuosamente in pratica già negli anni precedenti consentirà di sostenere in modo efficace l erogazione dell intera filiera dei servizi finalizzati all inserimento lavorativo (accoglienza, orientamento, formazione, scouting aziendale, incontro domanda-offerta, work-experience, tutoraggio e accompagnamento al lavoro) permettendo al tempo stesso di evitare sovrapposizione di interventi e ridurre inutili dispendi di risorse ed energie da parte degli operatori e degli enti che a vario titolo si occupano delle persone con disabilità. IL SISTEMA PROVINCIALE DEL LAVORO La situazione economica provinciale, le dimensioni della crisi e le sue ripercussioni sociali, mettono a forte rischio occupazionale un numero considerevole di lavoratori. I dati relativi all incremento della disoccupazione, delle procedure di mobilità e delle innumerevoli crisi aziendali hanno innalzato in modo notevole l utilizzo degli ammortizzatori sociali, soprattutto quelli legati a processi di ristrutturazione aziendale; infatti gli indicatori della mobilità e della cassa integrazione sono pressoché raddoppiati dal 2008 ad oggi. Le procedure di riduzione del personale e le riorganizzazioni, che in tanti casi comportano la chiusura di singoli reparti o addirittura di intere aziende, hanno coinvolto alcune imprese medio-grandi e maggiormente significative del territorio bergamasco con un pesante impatto sulla struttura economica e sul versante sociale. Va inoltre evidenziata la fase di grave criticità del sistema delle piccole e medie imprese più esposte ai diversi fattori della crisi (calo dei consumi interni, restrizione del credito). La situazione economica del nostro territorio è ulteriormente aggravata dalla forte crisi che sta coinvolgendo il sistema delle costruzioni, storicamente punto di forza del sistema economico bergamasco. Si è di fronte ad un notevole cambiamento del nostro sistema produttivo che comporta pesanti riflessi occupazionali. Inoltre il disallineamento tra professionalità richieste e profili professionali disponibili sul territorio si aggiunge ad un pesante squilibrio quantitativo nel mercato del lavoro bergamasco. Di fronte ad una situazione completamente nuova per una provincia come Bergamo, storicamente meno esposta a rischi occupazionali, è indispensabile riposizionare le politiche di sviluppo e del lavoro in grado di promuovere la creazione di nuove imprese e di generare nuova e buona occupazione. La Provincia in una situazione così complessa, in virtù delle competenze delegate, promuoverà sul territorio una serie di interventi finalizzati a supportare i lavoratori nell inserimento/reinserimento nel mercato del lavoro attraverso l attuazione delle linee strategiche del Piano di Azione Regionale , del Piano di Azione Provinciale e del Patto per le Politiche Attive sottoscritto dalle Parti Sociali del territorio. 160

9 Politiche Attive L Atto negoziale sottoscritto con Regione Lombardia ad aprile 2012 consente la realizzazione di linee di intervento di politica attiva del lavoro attraverso l utilizzo di residui economici di programmi d intervento già realizzati (Programma di Reimpiego e dispositivo l.236/93) con un integrazione economica di Regione Lombardia. In particolare verranno realizzate le seguenti misure di politica attiva: Interventi di riqualificazione dei lavoratori disoccupati e/o inoccupati e/o percettori di ammortizzatori sociali Training to the job Training to the stage Riqualificazione l.236/93 Promozione dell inserimento lavorativo in somministrazione di lavoratori svantaggiati. Le misure prevedono la realizzazione di interventi finalizzati a rapportare le competenze, potenziare l occupabilità e sostenere il reinserimento nel mercato del lavoro. Incentivi all assunzione La linea di intervento si propone di promuovere l inserimento e/o il reinserimento nel mercato del lavoro di inoccupati, disoccupati, lavoratori in mobilità e in cassa integrazione straordinaria attraverso incentivi all assunzione destinati alle aziende Promozione occupazione giovanile Incentivi alle aziende per l assunzione e la stabilizzazione di giovani dai 29 ai 35 anni. Gestione delle crisi aziendali Progetti per l Outplacement e riqualificazione dei lavoratori progetti di ricerca di nuove iniziative imprenditoriali e/o di reeingenering. Tirocini all estero Euromondo. Il progetto è finalizzato alla promozione di tirocini all estero per ampliare le opportunità e le esperienze di formazione lavoro nel contesto europeo ed extraeuropeo e favorire la mobilità di studenti, laureati ed in generale giovani interessati. Programma SAP Servizi alla Persona- L intervento si propone di promuovere attività di sviluppo in tema di Servizi alla Persona, con particolare riferimento all assistenza familiare, orientandosi a favorire servizi di matching domanda/offerta attraverso la costituzione di un elenco qualificato e alla valorizzazione della costituzione di una rete territoriale fra Centri per l Impiego, Servizi sociali degli ambiti territoriali e le realtà del privato sociale già attive sul territorio provinciale. Nell anno 2013 proseguirà inoltre l attività della Rete Territoriale per la Conciliazione Tempi Vita e Lavoro che ha consentito con un finanziamento pari a ,00 euro di attivare lo Sportello Welfare per la consulenza alle imprese in tema di conciliazione, l attività dello Sportello verrà garantita anche oltre la conclusione del progetto. Inoltre la Provincia partecipa alla realizzazione del Piano territoriale in materia di Politiche giovanili - capofila il Comune di Bergamo, in rappresentanza dei Comuni dell Ambito 1 in partnership con enti ed istituzioni del territorio. Destinatari del progetto sono adolescenti e giovani dai 16 ai 35 anni. Attraverso l azione di rete s intende sperimentare progetti mirati di inserimenti lavorativi e di tirocini, condividendone progettazione, sviluppo e risultati. Inoltre si sperimenteranno o consolideranno modelli condivisi di sostegno all imprenditoria giovanile. Politiche passive Nell ambito delle competenze attribuite dalla L.r. 22/2006 art.4 la Provincia prosegue nell istruttoria e validazione delle richieste di inserimento in lista di mobilità l.223/91. Inoltre in riferimento a quanto previsto dall Accordo Quadro per gli Ammortizzatori sociali in deroga 2013 e dal Protocollo d Intesa sottoscritto dalle Province lombarde, si conferma il ruolo della Provincia nella validazione delle richieste di Cassa integrazione in deroga presentate dalle aziende tip. 1: imprese, aziende e datori di lavoro non rientranti nei requisiti di accesso alla Cassa 161

10 Integrazione Guadagni Straordinaria previsti dalla legislazione ordinaria. Imprese del settore edilizia con un numero di addetti non superiore a 100. Crisi aziendali Attraverso la costante condivisione e concertazione con le Parti Sociali la Provincia agisce un ruolo di governance territoriale per una costante e puntuale verifica delle crisi aziendali del territorio. In un ottica di co-responsabilizzazione di imprese e lavoratori, attraverso la rete territoriale attivata con i Centri per l Impiego e gli enti accreditati ai servizi al lavoro ed alla formazione, la Provincia promuove la coniugazione degli strumenti di politica passiva, riconducibili al sostegno al reddito dei lavoratori in difficoltà occupazionale, con i servizi e le misure di politica attiva. Osservatorio del Mercato del Lavoro L andamento del mercato del lavoro territoriali viene sostenuta dall attività di rilevazione dei dati del Sistema Informativo provinciale Sintesi sia dai dati disponibili a livello territoriale, ciò consente di monitorare costantemente la situazione provinciale. Inoltre il monitoraggio costante della realizzazione delle misure di politica attiva del lavoro a livello locale, attraverso l attivazione dei Tavoli Territoriali, consente una maggiore verifica degli interventi in atto nel nostro territorio, favorendo il rafforzamento delle reti territoriali degli attori che operano nel mercato del lavoro bergamasco e consente un analisi dei risultati finalizzata alla programmazione di nuove misure di intervento. Attività delle Consigliere di Parità provinciali All interno delle politiche attive si inserisce il lavoro delle Consigliere di Parità. Le attività saranno realizzate nell ambito delle linee programmatiche per l anno 2013 delle quali la Giunta Provinciale ha già preso atto con deliberazione n. 108 del 22/04/2013. Per l anno 2013 in ottemperanza alle disposizioni nazionali e regionali, i temi cardini dell attività delle Consigliere di Parità saranno i seguenti: 1. Conciliazione Vita Lavoro; 2. Carta delle Pari Opportunità, 3. Formazione e inserimento lavorativo; 4. Cultura di genere; 5. Lavoro sommerso; 6. Fondo Consigliera di Parità e organizzazione dell ufficio. Il piano delle azioni è ispirato ad una logica di rete e di lavoro trasversale con gli operatori istituzionali del territorio, per la prevenzione della discriminazione di genere e per la sensibilizzazione alla parità e pari opportunità. SISTEMA PROVINCIALE DELL ISTRUZIONE E RELAZIONI CON IL TERRITORIO Programmazione territoriale il piano della rete scolastica Gli interventi per il piano della rete scolastica dovranno sempre più tener conto delle recenti indicazioni nazionali/ministeriali in ordine ai parametri per l autonomia scolastica e della permanenza in vigore della disposizione di cui all art.19 comma 5) della L.111/2011 (modificata dalla L.183/2011). Tuttavia l azione provinciale sarà sempre ispirata essenzialmente alla necessità di garantire ed incrementare la qualità del sistema scolastico provinciale, compatibilmente con le risorse disponibili e di contemperare, il più possibile, la qualità del servizio con le esigenze dell utenza. Naturalmente si lavorerà con l obiettivo di incentivare, comunque, per quanto possibile, un assetto della rete scolastica gestibile dal punto di vista organizzativo-funzionale e stabile nel tempo in coerenza con l offerta formativa e la formazione di Poli formativi 162

11 omogenei. Anche il piano di dimensionamento per l anno scolastico 2014/2015 sarà supportato da un ampio confronto con i Comuni, l UST, le Organizzazioni sindacali del comparto scuola, i dirigenti scolastici affinchè le decisioni siano frutto di un percorso il più possibile condiviso. Il Settore mette a disposizione di tutti i soggetti interessati ai dati delle iscrizioni degli alunni per istituto, per indirizzo e per luogo di residenza e ciò facilita anche la visione di rete e di sistema della scuola. L aver perseguito già negli scorsi anni questo confronto ci porta a prevedere di non dover, per l anno scolastico 2014/2015, affrontare situazioni di criticità. Si cercherà di attivare una rete con Confindustria ed alcune istituzioni scolastiche e formative per poter attivare una Fondazione ad hoc per la costituzione di sviluppare e promuovere l istruzione tecnico-professionale, con particolare riferimento agli Istituti tecnici superiori (I.T.S.) Spazi scolastici e dotazioni logistiche L assegnazione di spazi agli istituti scolastici, sia di proprietà provinciale e sia in locazione da terzi, è frutto della condivisione fra le istituzioni scolastiche e la Provincia della politica di dimensionamento della scuola così come sinora recepita e sviluppata sul territorio. La fornitura di spazi alle istituzioni scolastiche anche per l a.s. 2013/14 sarà l esito positivo di una logica di condivisione delle scelte anche con il Settore Edilizia Scolastica, col quale è in atto una fattiva collaborazione anche per la predisposizione di una mappa aggiornata degli spazi scolastici, tale da garantire alla Provincia una piena conoscenza delle risorse per metterne a punto un utilizzo sempre più corrispondente al bisogno effettivo. Indubbiamente la riduzione delle risorse economiche a disposizione e le recenti norme che vincolano gli EE.LL. a non effettuare nuove locazioni incidono sensibilmente nella possibilità di fornire gli spazi a quegli istituti che hanno un incremento di iscrizioni, talché si effettuerà una verifica puntuale della possibilità per alcune istituzioni scolastiche di razionalizzare gli spazi attraverso lo strumento della rotazione delle classi e ciò per recuperare aule per le istituzioni scolastiche in sofferenza. La Provincia dovrà confrontarsi con le istituzioni scolastiche sul merito di alcune loro scelte organizzative e rispetto ai contenuti del Piano dell Offerta Formativa, poiché le scelte della scuola generano costi che gravano sull intera collettività e che devono trovare una giustificazione di sistema. Questo principio si applicherà anche per la pianificazione di attività curricolari come quelle ginnico sportive che, in presenza di un numero insufficiente di impianti sportivi, richiedono un significativo sforzo economico per soddisfare le legittime esigenze degli studenti MOTIVAZIONE DELLE SCELTE Le attività indicate nella relazione sono coerenti all applicazione della L.R. 22/2006, della L.R. 13/2003 e della legge regionale 19/2007, e la normativa statale di settore. Si ottempererà a quanto previsto dalle leggi in riferimento alla creazione delle reti territoriali tra soggetti pubblici e privati accreditati per i servizi alla formazione e al lavoro al fine di promuovere un efficace pacchetto di interventi a sostegno dell istruzione, formazione finalizzate all occupazione. Si promuoverà la gestione delle politiche attive del lavoro attraverso il sistema dote, come indicato dalle disposizioni regionali. In riferimento agli accordi regionali relativi alla gestione degli ammortizzatori sociali in deroga, la Provincia gestirà le procedure relative alle richieste di cassaintegrazione in deroga per le tipologie di aziende che la Regione Lombardia ha indicato. Le attività sono altresì coerenti con le linee guida del Codice per le Pari opportunità 163

12 di cui al Decreto legislativo 11 aprile 2006, n Le motivazioni delle azioni sono: Dare attuazione ai provvedimenti previste dalle L.R. 19/2007 e L.R. 22/2006; Dare attuazione ai provvedimenti legislativi in materia di apprendistato L.196/1997 e D.Lgs. 276/2003 e D.Lgs 167/2011 Testo Unico Apprendistato; Rafforzare con la Regione Lombardia il coordinamento territoriale della gestione delle politiche attive del lavoro; Gestire la banca dati obbligo formativo e sperimentare delle azioni per il contrasto della dispersione scolastica in collaborazione interistituzionale; Garantire lo svolgimento del piano di azioni orientative/formative collettive e individuali con alunni, genitori e insegnanti in Istituti di scuola primaria del territorio provinciale; Sviluppare attività coerenti a rafforzare il capitale umano nell ottica di perseguire gli obiettivi Europa 2020; Perseguire obiettivi di attenzione alla persona in una visione della formazione in Apprendistato intesa come valore per rafforzare l occupabilità sul nostro territorio; Attuare i progetti in qualità di Ente Attuatore con la Comunità Europea e con la Regione Lombardia; Dare sostegno al disabile in prospettiva orientativa Sviluppare un analisi dati al fine di concretizzare una programmazione territoriale in materia di formazione professionale FINALITÀ DA CONSEGUIRE: Le finalità si possono riassumere nell impegno comune per realizzare gli obiettivi di programma, nell attenzione a governare ed agire per contribuire ad accompagnare il territorio fuori dall attuale contingenza economica difficile, nell ambito delle nostre competenze istituzionali e impegnarsi per sviluppare politiche del lavoro, dell istruzione e della formazione capaci di generare una nuova fase di crescita sociale, economica, culturale della e nella comunità. L impegno è quello sia di realizzazione un sistema educativo unitario ed integrato di istruzione e formazione, in stretta relazione con il lavoro, sviluppandolo in relazione con gli attori territoriali. La finalità generale è sempre quella di implementare politiche integrate capaci di generare una nuova ripresa sociale, economica e culturale secondo i principi di crescita della Persona nella globalità della sua accezione INVESTIMENTO Acquisto attrezzature per i Centri per l Impiego che necessitano di nuove tecnologie per i servizi agli utenti EROGAZIONE DI SERVIZI DI CONSUMO: Corsi per apprendisti, servizi a dote. Acquisto di beni e servizi per istituzioni scolastiche, CPI, Settore. Locazione di beni immobili di terzi per l attività scolastica degli istituti, trasferimento di risorse per copertura spese di utilizzo strutture sportive di terzi, attività sportive alternative e trasporti per gli istituti privi o carenti di strutture sportive RISORSE UMANE DA IMPIEGARE N.1 DIRIGENTE N.87 DIPENDENTI, e precisamente: N.4 D6 - N.1 D5 - N.1 D4 - N.1 D3 - N.1 D2 - N.4 D1 - N.15 C5 - N.1 C4 - N.1 C3 - N.17 B7 - N.1 B6 - N.3 B5 - N.6 B4 - N.18 B3 - N.5 B2 - N.6 B1 - N.1 A5 - N.1 A RISORSE STRUMENTALI DA UTILIZZARE Arredi ed attrezzature come da inventario COERENZA CON IL PIANO/I REGIONALE/I DI SETTORE Il programma è coerente con le linee programmatiche regionali sulla base delle normative di riferimento. 164

13 3.5 - RISORSE CORRENTI ED IN CONTO CAPITALE PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGRAMMA N.7 ISTRUZIONE - FORMAZIONE - LAVORO - SICUREZZA LAVORO ENTRATE ENTRATE SPECIFICHE ANNO 2013 ANNO 2014 ANNO 2015 * STATO , * REGIONE , , ,00 * PROVINCIA * UNIONE EUROPEA , * CASSA DD.PP. - CREDITO SPORTIVO - ISTITUTI DI PREVIDENZA * ALTRI INDEBITAMENTI (1) * ALTRE ENTRATE , , ,00 TOTALE (A) , , ,00 PROVENTI DEI SERVIZI FITTI REALI DI FABBRICATI TOTALE (B) QUOTE DI RISORSE GENERALI , , ,00 TOTALE (C) , , ,00 TOTALE GENERALE (A+B+C) , , ,00 (1): Prestiti da Istituti Privati, ricorso al credito ordinario, Prestiti Obbligazionari e simili 165

14 3.6 - SPESA PREVISTA PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGRAMMA N.7 ISTRUZIONE - FORMAZIONE - LAVORO - SICUREZZA LAVORO IMPIEGHI Consolidata (a) Spesa corrente % su tot. di sviluppo (b) Anno 2013 % su tot. Spese per investimento (c) ,00 99, ,00 0, ,00 11,90 % su tot. Totale (a + b +c) V.% sul totale spese finali titoli I e II Consolidata (a) Spesa corrente % su tot. di sviluppo (b) Anno 2014 % su tot. Spese per investimento (c) ,00 99, ,00 0, ,00 7,22 % su tot. Totale (a + b +c) V.% sul totale spese finali titoli I e II Consolidata (a) Spesa corrente % su tot. di sviluppo (b) Anno 2015 % su tot. Spese per investimento (c) ,00 100, ,00 13,38 % su tot. Totale (a + b +c) V.% sul totale spese finali titoli I e II 166

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