Analisi e politiche microeconomiche a.a

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1 Analisi e politiche microeconomiche a.a prof. Giuseppe Croce giuseppe.croce@uniroma1.it per tutte le informazioni e per i materiali: ricevimento durante il periodo del corso: giovedì ore11-12 Suggerimenti per iniziare Gli studenti che riescono a migliorare in modo sostanziale il loro apprendimento frequentando l università sono quelli che hanno passato più tempo a studiare, hanno seguito corsi che richiedevano molte letture ed elaborati, hanno avuto professori più esigenti. Brynjolfsson e McAfee sono due economisti che studiano l impatto delle nuove tecnologie digitali sull economia e il lavoro G. Croce - Analisi e politiche micro 2 1

2 Il mercato del lavoro in concorrenza perfetta Analisi e politiche microeconomiche G. Croce Domande Le politiche e le istituzioni di mercato del lavoro peggiorano i risultati del mercato? Le rigidità istituzionali del mercato del lavoro sono inefficienti? Per quali motivi? Quando? In tal caso, perché allora esistono (e persistono nel tempo) le istituzioni nei mercati del lavoro? Le risposte dipendono dal modello di mercato del lavoro che si ritiene rilevante: in questo corso metteremo a confronto il modello del mercato perfettamente competitivo (concorrenza perfetta) con altri casi nei quali il mercato fallisce perché è imperfetto. Durante il corso mostreremo che le implicazioni per le politiche che derivano da questi due casi possono essere molto differenti. 4 2

3 Alcune definizioni preliminari Mercato del lavoro: è un mercato nel quale viene offerta una quantità L di servizi di lavoro, corrispondenti a compiti specificati relativi a un posto di lavoro(posto vacante) in cambio di una remunerazione definita salario,. Si noti che il salario rappresenta la parte più importante del reddito per il lavoratore e la sua famiglia mentre rappresenta un costo per il datore di lavoro. Il valore di un posto di lavoro, y, è dato dalvaloredel prodotto del lavoro che si ottiene quando l impresa e il lavoratore sono impegnati nella produzione. In pratica consiste nei ricavi ricavati da un posto di lavoro, pari al prodotto della quantità di output prodotta dal lavoratore per il suo prezzo unitario. Il prodotto marginale (in termini reali) del lavoro è dato dall aumento dell output totale dell impresa reso possibile dall impiego di un lavoratore addizionale (data la quantità di capitale). Di conseguenza, il prodotto marginale in valore è pari a questo incremento moltiplicato per il prezzo unitario dell output. 5 Il surplus del lavoratore è la differenza tra il salario effettivamente pagato al lavoratore e il suo salariodi riserva (reservation age) r, che è il salario minimo al quale il lavoratore è disposto a lavorare. Se il salario effettivo è al di sopra del salario di riserva il lavoratore ottiene un guadagno netto (surplus) rispetto all opzione di non lavorare. Formalmente: surplusdellavoratore=- r. Il surplus dell impresa ricavabile da un posto di lavoro è pari alla differenza tra il valore del posto di lavoro (i ricavi di quel posto) e i suoi costi, in particolare il salario pagato al lavoratore impegnato in quel posto, cioè y-. Il surplus totale di un posto di lavoro è pari alla somma del surplus del lavoratoreedelsurplusdell impresa, cioè(- r )+(y-)=y- r Si noti che tutti questi valori possono essere espressi in termini monetari, ad esempio in euro. 6 3

4 Una istituzione di mercato del lavoro è un sistema di leggi, norme o convenzioni risultanti da scelte collettive e che stabiliscono dei vincoli o incentivi che modificano le scelte individuali dei soggetti(lavoratori e imprese) relativi a lavoro offerto, domandato e salario. per i singoli lavoratori e imprese leistituzionisonoundatonelmomentoincuiprendonoleloroscelte. Un mercato del lavoro perfettamente competitivo è un mercato trasparente (cioè con informazione perfetta), nel quale lavoratore e imprese sono perfettamente informati per ciò che riguarda salari e servizi di lavoro offerti, e nel quale non ci sono frizioni o costi (es. la ricerca di lavoro non implica l utilizzo di tempo enon cisono costidi trasporto per andareaun colloquio di lavoro) relativi al matching di lavoratori e posti vacanti (un mercato con perfetta mobilità). Entrambe queste assunzioni, informazione perfetta e perfetta mobilità, sono piuttosto estreme e raramente hanno riscontro nella realtà nei mercati del lavoro moderni. Tuttavia il modello del mercato del lavoro perfettamente competitivo è un riferimento utile per l analisi. 7 L offerta di lavoro individuale: la decisione di partecipazione Iniziamo considerando il caso di una scelta binaria tra lavorare e non lavorare, senza considerare la decisione relativa al numero di ore di lavoro. In base a questa analisi saremo in grado di costruire l offerta di lavoro aggregata definita come la somma delle persone che partecipano al mercato del lavoro per ogni dato livello del salario. Questo significa assumere che il lavoratore possa scegliere se lavorare o no mentre l orario di lavoro non può essere scelto perché stabilito da regolazioni, quindi tutti lavorano lo stesso numero di ore. Illavoratorepartecipa se> r U(c,l) funzionediutilità U c >0,U l >0 c consumo, l tempo libero (leisure)(è un bene normale) l 0 dotazioneditempolibero h=l 0 -l orariodilavoro m reddito non da lavoro; p=1 prezzo unitario del bene-consumo c c = h+m vincolo di bilancio: il consumo è pari al reddito totale, che risulta dalla sommadelredditodalavoro(h)edelredditonondalavoro(m).ilredditodalavoro èparialsalarioorario()moltiplicatoilnumerodioredilavoro(h) 8 4

5 Figura A: > r illavoratorepartecipa Figura B: < r illavoratorescegliedinonpartecipare Il salario di riserva r è pari alla pendenza della curva di indifferenza U 0 che passa nel punto A (h=0 e c=m): la pendenza (misurata dall angolo rosso) indica il salario orario (cioè il consumo aggiuntivo) al quale per il lavoratore è indifferente lavorare un ora o non lavorare. Ilsalariodimercatoèpariallapendenza dellarettadelvincolodibilancio. Se in A > r il lavoratore ottiene un surplus dalla partecipazione (e si sposta su una c curva di indifferenza più alta lungo la curva di c bilancio). A B m r A r A m U U 0 0 l l 0 l 0 l 9 Quante ore lavorare Nel caso in cui sia possibile scegliere liberamente quante ore lavorare, il lavoratore offre h* ore, in corrispondenza del punto E di tangenza tra la retta di bilancio e la più alta curva di indifferenza c E h* sono le ore di lavoro offerte dal lavoratore, dove h* = l 0 l quindi h aumenta da l 0 verso sinistra m A h* l 0 l 10 5

6 Se il salario orario aumenta, come cambiano le ore di lavoro? Un aumento del salario orario () provoca due effetti contrastanti: effetto sostituzione e effetto reddito. L effetto netto è incerto ex ante, dipende caso per caso da quale dei due prevale. Effetto sostituzione: l aumento del salario aumenta il costo-opportunità di ogni ora di tempo libero; il lavoratore trova conveniente sostituire un po di tempo libero con lavoro quindi aumentano le ore di lavoro(aumenta l offerta di lavoro). c E Se prevale l effetto sostituzione : h**>h* E relazione crescente tra e offerta di lavoro in termini di ore nel mercato. m A h** h* l 0 l 11 Effetto reddito: poiché è ragionevole assumere che il tempo libero sia un bene normale (la cui domanda aumenta se aumenta il reddito), dato che il maggiore salario orario aumenta il reddito totale del lavoratore, aumenta il consumo di tempo libero e diminuiscono le ore offerte (diminuisce l offerta di lavoro). Se prevale l effetto reddito: h**<h* relazione decrescente tra e offerta dilavorointerminidiorenelmercato. c E E L effetto reddito può spiegare la riduzione degli orari di lavoro nel lungo periodo come effetto del progressivo aumento della produttività del lavoro e, quindi, del salario. m h* h** l 0 A l 12 6

7 La curva di offerta aggregata La popolazione in età lavorativa è composta da persone con diverse preferenze riguardo alle combinazioni (c,l) e con diverse dotazioni di reddito non da lavoro (m), pertanto ogni persona ha un diverso salario di riserva. Quindi è possibile definire la funzione di distribuzione cumulata G() che rappresenta la quota di popolazione in età da lavoro con un salario di riserva ugualeoinferiorea(equindidispostaapartecipareaunsalarioparia) G() x numerodipersoneinetàdalavoro=offertadilavoroaggregata La funzione G() è monotonicamente crescente in. Ad esempio, potrebbe corrispondere alla curva sottostante G() 13 Per discutere. Sussidi o lavoro? Secondo le assunzioni della teoria dell offerta di lavoro appena esposta, si offre lavoro per ottenere reddito (e quindi per il consumo): il lavoro aumenta l utilità solo indirettamente, in quanto consente di ottenere un reddito. Ciò implica che, dal punto di vista del lavoratore, un sussidio può sostituire l occupazione: in termini di politica economica è indifferente adottare una politica attiva (aumento dell occupazione) o una passiva (sussidio). c Per il lavoratore il punto di ottimo è E: preferisce lavorare(e) piuttosto che rimanere inattivo (A). Tuttavia, se ricevesse un sussidio s raggiungerebbe il punto B, sulla stessa curva di indifferenza di E: il sussidio renderebbe del tutto indifferente lavorare (senza sussidio) o non lavorare(ricevendo il sussidio). m+s m E B A Immaginiamo uno scenario in cui il progresso tecnologico abbia ridotto drasticamente le opportunità di lavoro così che il lavoratore non possa effettivamente raggiungere il punto E: i robot hanno sostituito il lavoro umano con la qualifica del nostro lavoratore e quindi solo alcuni lavoratori sono occupati mentre il resto sono disoccupati. (ipotizziamo anche che il salario sia rigido o già molto basso cosicché non possa scendere ulteriormente malgrado la presenza di disoccupazione) Secondo le assunzioni della teoria, un sussidio pagato dal governo potrebbe rappresentare un perfetto sostituto dell occupazione dal punto di vista dei lavoratori. Esso forse potrebbe essere finanziato tassando il reddito dei pochi occupati e dei proprietari dei robot che, grazie all alta produttività dei robot, hanno redditi molto elevati. G. Croce - Analisi e politiche micro 14 l 7

8 Tuttavia, davvero, il lavoro rappresenta un attività di per sé «sgradevole» e meramente finalizzata al consumo come assume la teoria? In realtà nell esperienza di molti il lavoro è anche fonte di autonomia, libertà personale, dignità, relazioni sociali, soddisfazione. Quindi un sussidio non potrebbe compensare in modo soddisfacente la mancanza di lavoro: la soddisfazione e la libertà che si ottengono col lavoro sono cosa diversa dalla soddisfazione e dalla libertà che derivano da un sussidio da spendere al supermercato. Da questo punto di vista il lavoro non è sostituibile con un sussidio e l occupazione deve essere considerata un obiettivo in sé, non riducibile alla sola garanzia del consumo, e da perseguire con politiche adeguate, se si vuole perseguire l obiettivo di favorire la felicità delle persone. B.S. Frey e A. Stutzer (What Can Economists Learn from Happiness Research?, Journal of Economic Literature, 2002) riportano evidenze empiriche da cui risulta che la mancanza di lavoro implica importanti costi non pecuniari per la felicità soggettiva, non compensati neanche da un sussidio che consenta a chi lo riceve di passare dal quartile di reddito più basso a quello più alto (per considerazioni analoghe, più di recente, vedi De Neve J.A. e G. Ward, Does Work Make You Happy? Evidence from the World Happiness Report, Harvard Business Revie, 2017). Anche Brynjolfsson e McAfee nel loro studio sulla rivoluzione tecnologica (2017) esprimono la stessa visione e ritengono che un reddito minimo garantito non possa sostituire l occupazione. G. Croce - Analisi e politiche micro 15 La domanda di lavoro quando il mercato del prodotto è competitivo Ipotesi: Breveperiodo: ilcapitale Kèfisso;c èsolountipo dilavoro Concorrenza perfetta nel mercato del lavoro: l impresa è age-taker (il salario è dato) Concorrenza perfetta nel mercato del prodotto: l impresa è price-taker(il prezzo del prodotto è dato) In queste condizioni l impresa, per massimizzare i profitti, deve scegliere la quantità L: = profitti dell impresa,dove Y(L)èilvalore del prodotto totale Dalla massimizzazione dei profitti ( π/ L=0): = dove è il prodotto (o produttività) marginale. Le imprese massimizzano i loro profitti quando il valore del prodotto marginale è uguale al costo marginale. Per l assunto che la produttività marginale del lavoro è decrescente, la curva di domanda di lavoro risulta inclinata verso il basso. L d domanda di lavoro dell impresa competitiva L d 16 8

9 La domanda di lavoro aggregata Dato il salario di mercato, in equilibrio tutte le imprese hanno lo stesso prodotto marginale. Per ricavare la domanda di lavoro aggregata (o di mercato), si può risolvere l uguaglianza py(l)= rispetto a L ottenendo la funzione di domanda L d () che esprime il numero di posti di lavoratori impiegati nell economia. DOMANDA DI LAVORO AGGREGATA = Somma dei posti di lavoro in tutte le imprese L d 17 Invece se l impresa opera in un mercato del prodotto non competitivo (monopolistico) il prezzo dell output dipende dalla quantità prodotta dall impresa, e quindi: π= p [ Y( L) ] Y( L) L E dalla massimizzazione dei profitti ( π/ L=0): La domanda di lavoro quando il mercato del prodotto è monopolistico profitti dell impresa. p = py( L) y( L) Y Y Dove il secondo termine a destra ha il segno negativo poiché p/ Y<0. Dal confronto con la condizione di massimo profitto trovata sopra risulta che la domanda di lavoro del monopolista è al di sotto di quella di un impresa competitiva. Maggiore è il grado di monopolio, più ripida e bassa è la curva della domanda di lavoro. ( L) Spiegazione: ogni unità di lavoro in più aumenta la produzione del monopolista, ma per vendere anche questa quantità aggiuntiva deve scendere il prezzo di vendita. Quindi, per ogni dato livello di L, è minore il prodotto marginale netto. L d impresa competitiva L d impresa monopolistica L d 18 9

10 L equilibrio: *, L* L equilibriodimercatoèincorrispondenza dell uguaglianzal s =L d. Acausadellaconcorrenzatraunampionumerodidatoridilavoroedilavoratori,ilsalariosifissa al livello di equilibrio *, al quale domanda e offerta sono uguali. L*=G(*) è il tasso di occupazione; 1-G(*) è il tasso di non occupazione(inattività) Offerta di lavoro Rappresenta il salario di riserva, che è uguale al costo, in termini di impegno (effort) sopportato dal lavoratore per produrre l output * Domanda di lavoro rappresenta il valore di ciascun posto di lavoro, cioè l aumento dell output totale dell impresa (e dell economia) per ogni lavoratore occupato E L s L d G. Croce -Analisi e politiche L* micro 19 L Efficienza dell equilibrio di concorrenza Ilavoratori con r <*partecipanoerealizzanounsurplus: dei surplus dei lavoratori corrisponde all area verde al di sotto di * e sopra la curva di offerta Le imprese con y>* realizzano profitti(surplus) deiprofitti corrispondeall arearossasopra*esotto lacurvadidomanda. Tutti i surplus possibili sono realizzati(efficienza)! Il surplus totale rappresenta la torta prodotta da questa economia e suddivisa tra i lavoratori e le imprese. Non c è disoccupazione (involontaria): tutti i lavoratori disponibili a essere impiegati al salario * sono occupati. L s * E L d G. Croce -Analisi e politiche L* micro 20 L 10

11 Altre proprietà dell equilibrio competitivo Quando il mercato è nell equilibrio determinato da concorrenza perfetta Non c è disoccupazione involontaria Tutte le imprese pagano esattamente lo stesso salario di equilibrio *, poiché se una di essa offrisse un salario appena al di sotto di questo perderebbe istantaneamente tutti i suoi lavoratori e nessuno altro accetterebbe la sua offerta salariale questa è la conseguenza della informazione perfetta e della perfetta mobilità! Se il governo o il sindacato forzasse l impresa a pagare un salario più alto, ci sarebbe meno occupazione e disoccupazione involontaria 21 Definizioni Per le analisi e le politiche sono necessari adeguati indicatori statistici per misurare la performance del mercato del lavoro. Per definire tali indicatori sono stati definite tre condizioni principali nelle quali può trovarsi una persona in età lavorativa: Occupato: chiunque abbia lavorato in cambio di un reddito almeno un ora nel periodo di riferimento (una settimana) o ha un legame formale con un posto di lavoro ma è temporaneamente assente (per malattia, ferie ) Disoccupato: chiunque non stia lavorando, abbia cercato un lavoro attivamente (inviando domande, mediante colloqui, contatti con i servizi per l impiego ) nelle quattro settimane precedenti l indagine, e sia immediatamente disponibile a lavorare(in grado di iniziare un lavoro entro due settimane) Inattivo: chiunque sia né occupato né disoccupato, es. uno studente universitario full-time, un pensionato, una casalinga (che lavora a casa sua ma non nel mercato) 22 11

12 Tasso di occupazione = occupati / popolazione (in età lavorativa) rapporto trailnumero dipersone occupate elapopolazione inetàdalavoro Tasso di disoccupazione = disoccupati / forza lavoro rapporto tra il numero di persone disoccupate e la forza lavoro Forza lavoro (offerta di lavoro) = occupati + disoccupati somma di persone occupate e disoccupate Tasso di partecipazione o attività = forza lavoro / popolazione (in età lavorativa) rapporto tralaforzalavoro elapopolazione inetàdalavoro Lavoratori scoraggiati persone considerate inattive perché hanno smesso di cercare un lavoro poiché ritengono che non ci siano posti di lavoro disponibile nel mercato Forza lavoro disoccupazione occupazione inattività 23 Un esempio. L equilibrio nel mercato del lavoro Supponiamochel offerta dilavorosia s =20+0.5L s eladomandadilavoro d = L d. A) Se il mercato del lavoro è perfettamente competitivo quali sono il tasso di occupazione e il salario di equilibrio? A quanto ammonta il surplus totale? Inequilibrio s = d cioè20+0.5l s = L d cheimplical*=240/0.8=300. Quindiilsalarioè d =*= *300=170. Il surplus total S è dato da S=1/2(260-20)300= B) Supponiamo che il governo imponga un salario minimo m=200, come cambia l equilibrio? Ricava il tasso di disoccupazione e la misura della perdita di surplus. Poiché il salario aumenta, l occupazione cala lungo la curva di domanda: 200= L d perciò L d =200;mentrelaquantitàdilavoroofferta aumenta:200=20+0.5l s cosìchel s =360. La disoccupazione è L s -L d =160, mentre la forza lavoro è uguale all offerta totale. E il tasso di disoccupazione è u=160/360 = 4/9(pari al 44.4%). La perdita di surplus è data da SL=1/2[m- s (L s =200)]( ); sostituendo SL=1/2( )( )=4000,dove s (L s =200)=20+0.5*200=120; questaperdita corrispondea1/9 del surplus totale

13 L area del triangolo αβγ corrisponde alla perdita di surplus 260 U=160 L s m=200 α *= β γ L d L*= L 25 L occupazione in Italia Dal 1995 al 2008 l occupazione cresce di circa 2,4 mlndi unità. Negli anni della crisi viene perso 1 mln di posti di lavoro Totale occupati (dipendenti e indipendenti)

14 Occupati totali Occupati totali Nel 2013 l occupazione tocca il minimo di 22,1 mln. Ad aprile 2018 l occupazione totale raggiunge 23,2 mln tornando per la prima volta ai livelli massimi di inizio crisi di aprile G. Croce - Analisi e politiche micro 28 14

15 Occupatiper fascedietà(migliaia) anni anni anni anni Fonte: ISTAT G. Croce -Lezione ABI ,0 Tassi di occupazione per età (%) 70,0 60,0 50,0 40,0 30,0 20,0 10, anni anni anni anni 30 15

16 45,0 Tassi di occupazione e di disoccupazione (15-24 anni) 43,1 40,0 35,0 30,0 31,3 25,0 20,0 15,0 10,0 19,1 15,3 Tasso di occupazione anni Tasso di disoccupazione anni Istat, Serie storiche IV trim G. Croce -Cagliari Occupati per genere (migliaia) Occupati Maschi Occupati Femmine Fonte: ISTAT 32 16

17 75,0 70,0 65,0 60,0 55,0 50,0 45,0 Tassi di occupazione per genere (%) 40, Maschi e Femmine Maschi Femmine 33 Istituzioni e politiche di mercato del lavoro Le istituzioni e politiche di mercato del lavoro possono essere definite come regole e meccanismi che interferiscono con lo scambio di servizi di lavoro in cambio di salario, introducendo un cuneo tra il salario di riserva dei lavoratori e il valore del posto di lavoro per i datori di lavoro, cioè tra domanda e offerta di lavoro Si possono distinguere due tipi di istituzioni e politiche: Quelle che agiscono sui prezzi Quelle che agiscono sulle quantità 34 17

18 Istituzioni che agiscono sui prezzi (salario) Un salario minimo (fissato per legge o attraverso accordi collettivi) stabilisce un limite inferiore al salario. Questo comporta che le imprese assumono soltanto L lavoratori, in corrispondenza dei quali il salario di riserva del lavoratore marginale è minore del salario minimo. Il cuneo è dato dalla differenza tra il salario minimo e il salario di riserva. La differenza tra l offerta di lavoratori disposti a lavorare al salario e la quantità di lavoro domandata (L) a quel salario corrisponde a disoccupazione involontaria: persone senza lavoromadisposte alavorarea. Altri esempi: sindacati; tasse sul lavoro disoccupazione L s * cuneo L L* L d L 35 Istituzioni che agiscono sulle quantità Altre istituzioni agiscono sulla quantità di lavoro offerta o domandata: Politiche come quelle che limitano l immigrazione, regolano gli orari di lavoro o aumentano l età dell obbligo scolastico riducono l offerta di lavoro spostamento verso sinistra della curva di offerta di lavoro: alcuni individui non possono più offrire lavoro sebbene il loro salario di riserva sia più basso del salario pagato nel mercato. Ancheinquestocasosiintroduceuncuneotrailsalariodiriservaeilvaloredelpostodi lavoro, e l occupazione è minore(ma non si crea disoccupazione). L 1 s L 0 s cuneo L d L L* L 36 18

19 Perché esistono le istituzioni di mercato del lavoro? In un mercato del lavoro competitivo un istituzione che introduce un cuneo tra domanda e offerta riduce le dimensioni della torta economica! Quindi, si potrebbe concludere, rimuovendo questa istituzione ognuno starebbe meglio (potrebbe ottenere un surplus maggiore). Ma allora, perché esistono tali istituzioni in paesi democratici dove i governo sono eletti dai cittadini? Tre spiegazioni principali delle istituzioni di mercato del lavoro: Efficienza Equità Fallimenti della politica 37 Efficienza i mercati del lavoro perfettamente competitivi non esistono nel mondo reale ma solo nei libri di testo a causa delle asimmetrie informative, esternalità, costi di mobilità e altre imperfezioni: in questo caso le politiche e le istituzioni servono a ristabilire l efficienza e aumentare la torta economica piuttosto che ridurla Equità alcune istituzioni modificano l allocazione del surplus tra datori di lavoro e lavoratori: qualora anche riducano la dimensione della torta, esse possono migliorare la distribuzione migliorando il benessere di una parte Fallimenti della politica a volte i benefici di una politica o istituzione favoriscono un piccolo segmento della popolazione mentre i suoi costi si distribuiscono a carico di gran parte della popolazione : è possibile che una minoranza sia in grado ( ad es. per influenza di mercato o politica) di imporre questa politica al resto dei cittadini 38 19

20 Appendice. La domanda di lavoro Nell ipotesi di un impresa in concorrenza perfetta nel mercato del suo prodotto, e nel breve periodo, la domanda di lavoro si ricava nel seguente modo. Considerando la funzione di produzione, il problema dell impresa può essere scritto max =,pertanto = =0èlacondizione diprimo ordine (qui corrisponde al prodotto marginale ) e = <0èlacondizione disecondoordine (negativa perché siassumechelaproduttività marginale sia decrescente). Perricavarelarelazione tralesiconsidera,data lacondizione diprimo ordine, lafunzione implicita g= e,perilteorema della funzione implicita, siottiene = =. Poiché, per la condizione di secondo ordine il denominatore è negativo, possiamo concludere che <0,checidicecheladomandadilavoroèunarelazioneinversatral occupazionesceltadall impresa eilsalariocheessadevepagare. G. Croce - Analisi e politiche micro 39 20

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