Le reazioni d ipersensibilità sono reazioni infiammatorie dovute a risposte immunitarie di tipo umorale o cellulo-mediata che possono causare estesi
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1 Le reazioni d ipersensibilità sono reazioni infiammatorie dovute a risposte immunitarie di tipo umorale o cellulo-mediata che possono causare estesi danni ai tessuti e perfino la morte. Le reazioni di ipersensibilità sono classificate in 4 tipi fondamentali:
2 Tipo I (Immediata, atopica, anafilattica) Tipo II (Citotossicità mediata da anticorpi) Tipo III (Immunocomplessi) Tipo IV (Cellulare mediata o ritardata).
3 Un allergene è un antigene in grado di stimolare una ipersensibilità di tipo 1 in individui atopici L'atopia è la predisposizione genetica a sviluppare reazioni anafilattiche localizzate in seguito a contatto, ingestione, inoculazione o inalazione di allergeni
4 C è una forte predisposizione genetica per le allergie atopiche specialmente da parte di madre poichè c è questa predisposizione,gli studiosi hanno provato a mappare i geni che possono essere coinvolti nell aumento della suscettibilità alle allegie atopiche (Blumenthal 2005, Hoffjan et al 2003),
5 Ipersensibilita Allergeni: Proteine: Siero eterologo, Vaccini. Pollini: segale, ambrosia,betulla. Farmaci: Penicillina, Sulfamidici, anestetici locali, salicilati. Cibi: Noci, frutti di mare,crostacei, uova, piselli, fagioli. Punture d insetti: Ape, vespa, Peli di animali.
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8 Dopo la maturazione nella tarda estate e all inizio dell autunno un asingola pianta di ambrosia può rilasciare più di un bilione di pollini. Nelle aree urbane il picco di pollini è in tarda mattinata fino alla metà del pomeriggio. Il tempo può modificare questo processo. La pioggia e le basse temperature lo rallenatno La pioggia o le temperature miti per tutto l inverno possono portare ad un incremento di produzione di pollini in primavera Image of ragweed pollen. Courtesy American Academy of Allergy, Asthma and Immunology.
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11 Ipersensibilità: Tipo I: ipersensibiltà immediata (reazioni allergiche): è una reazione patologica provocata dalla liberazione di certi mediatori da parte dei mastociti, il più delle volte mediata da IgE legate ai mastociti presenti nei vari tessuti. E rivolta contro antigeni ambientali; Tipo II: malattie mediate da anticorpi: anticorpi di vario isotipo (IgG o IgM) diretti contro cellule o antigeni tissutali possono danneggiare tali elementi o alterarne la funzione; Tipo III: malattie da immunocomplessi: quando gli antigeni sono solubili e quindi si possono formare immunocomplessi con gli anticorpi diretti contro di essi; Tipo IV: malattie mediate da linfociti T:
12 IPERSENSIBILITA L ipersensibilità di tipo 1 è mediata da IgE, e si associa a reazioni allergiche,atopiche, anafilattiche le porzioni Fc delle IgE si legano a recettori specifici espressi dai mastociti e dai basofili
13 L aggregazione delle IgE all allergene, inizia una sequenza di eventi intracellulari che portano alla degranulazione dei mastociti e dei basofili con rilascio di mediatori farmacologicamente attivi. I mediatori rappresentano le molecole effettrici di queste reazioni immunitarie. I principali effetti di questi mediatori sono la vasodilatazione e la broncocostrizione.
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17 Increased vascular permeability and edema: a hallmark of acute inflammation Leakage( fuoriuscita ) is restricted to venules of 20-60mm in diameter caused by endothelial gaps usually an immediate and transient response (30 min.) Gaps occur due to contraction of e.g myosin and shortening of the individual endothelia cell loss of protein from plasma leads to edema due to reduced osmotic pressure in the vasculature
18 Principali mediatori coinvolti nel 1 tipo. Mediatori primari: Istamina Serotonina ECF-eosinophil chemotactic factor NCF-neutrophil chemotactic factor Proteasi Mediatori secondari: PAF-platelet activating factor ( aggregazione delle piastrine) Leucotrieni Prostaglandine Bradichinina( contrazione muscolatuira liscia) Citochine
19 Istamina Istamina agisce legandosi ai recettori presenti sulle cellule bersaglio (H1, H2, H3) Provoca anche contrazione della muscolatura liscia bronchiale e intestinale
20 Sostanze rilasciate sono : 1.Chemiotattiche : citochine leucotrieni (attraggono eosinogìfili, neutrofili cellule mononucleate 2. Ad azione attivante: istamina,fattore di attivazione delle piastrine( PAF) ( PAF promuove l aggregazione piastrinica) 3. Ad azione spasmogena :istamina, prostaglandina D2 leucotreni ( agiscono sulla muscolatura liscia bronchiale e promuovono la serezione di muco)
21 Effetti biologici Anafilassi sistemica Edema, vasodilatazione, occlusione tracheale, collasso circolatorio, morte. Rinite allergica : Edema, irritazione della mucosa nasale. Asma bronchiale: Costrizione bronchiale, aumentata produzione di muco, infiammazione delle vie aeree. Allergia Alimentare: Vomito, diarrea, prurito, orticaria.
22 Iniezione sensibilizzante ( primo contatto con l antigene: si formano le IgE ) Fase di latenza Iniezione scatenante ( secondo contatto con l antigene : liberazione dei mediatori ) Il I tipo si scatena dopo pochi minuti e si ha il rilascio dei mediatori che causano: Contrazione della muscolatura liscia, secrezione di muco, vasodilatazione, broncocostrizione.
23 Anafilassi localizzata A livello della mucosa nasale: rinite allergica e febbre. Polmoni: asma A livello della cute: eczema
24 Anafilassi generalizzata Shock anafilattico: Attivazione dei mastociti disseminati,e causa vasodilatazione che porta a calo di pressione, broncocostrizione, ingrossamento dell epiglottide, soffocamento.
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27 Fattori che contribuiscono alla ipersensibilità : Aumento dei livelli di IgE nel siero. Switch delle Th1 in Th2 che porta a reazioni d ipersensibilità.
28 Test clinici per l allergia: 1. Prick test sulla cute 2. RIST (permette di quantificare le IgE totali), RAST (permette di quantificare le IgE specifiche). 3. Patch test sulla cute.
29 Prick test sulla cute La cute della zona scelta per l'esecuzione del test è abitualmente la faccia volare degli avambracci: La cute non va pretrattata con disinfettanti o preparati topici Il test si esegue pungendo perpendicolarmente, senza determinare sanguinamento, la cute attraverso una goccia di ciascun estratto, con un particolare dispositivo (lancetta) che ha una punta molto sottile.(non è un test doloroso, perché la puntura è molto superficiale).
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33 Prick test sulla cute Dopo pochi minuti, è possibile valutare il risultato del test: la presenza di un pomfo (aree di cute leggermente rialzata, con eritema e prurito, del tutto analogo ad una puntura di zanzara) indica la positività del test nei confronti dell estratto allergenico corrispondente.
34 Quali sono gli allergeni da testare? Dipende dalla sintomatologia del paziente ma in linea di massima si può stabilire che per i pazienti con sintomi respiratori vanno testati i seguenti allergeni: acari della polvere, graminacee, parietaria (specie se risiede al sud), olivo epitelio di gatto (anche se non è presente il gatto in casa, in quanto il pelo del gatto è ubiquitario).
35 Per i pazienti con allergie alimentari: latte e frazioni, uovo, pesce, arachidi.
36 Patch test Il patch test è indicato per le diagnosi delle dermatiti allergiche da contatto (si applicano i cerotti sulla schiena ) Patch-test è realizzato per consentire di diagnosticare se si è allergici a determinate sostanze che possono provocare dermatiti da contatto.
37 I pannelli di patch-test contengono 31 diverse sostanze, o miscele di sostanze tutte riconosciute come responsabili di dermatiti allergiche da contatto. Il patch-test va rimosso 48 ore dopo l applicazione sulla schiena. Se il paziente è allergico ad una o più delle sostanze contenute nel cerotto, la reazione si manterrà nelle ore successive
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39 Controllo ambientale Terapia d iposensibilizzazione. IFN-gamma che blocca lo sviluppo di Th2 e la secrezione di Il-4 e quindi previene la sintesi di IgE. Stimolare la Th1 a discapito della Th2.
40 Terapia desinsibilizzante Somministrazione per lunghi periodi di tempo e a dosi progressivamente crescenti di un allergene Al fine di produrre una diminuzione della sensibilità verso lo stesso natigene. In genere si usa per le allergie da: La somministrazione è per via sottocutanea
41 Ipersensibilità La terapia desensibilizzante( iniettiva) tende ad indurre la produzione di IgG che legano l antigene e quindi viene impedito il legame con IgE
42 Farmaci usati nel trattamento dell ipersensibilità di 1 tipo Antistaminico : Blocco dei recettori H1 e H2 sulle cellule bersaglio. Cromoglicato disodico : Blocco del flusso di Calcio nei mastociti. Epinefrina (adrenalina) : serve al rilasciamento della muscolatura liscia bronchiale e previene la degranulazione dei mastociti ) Cortisone : Riducono i livelli di istamina, mediante blocco della conversione di istidina in istamina
43 Shock anafilattico Anaphylactic shock is anaphylaxis associated with systemic vasodilatation that results in low blood pressure. It is also associated with severe bronchocostrition to the point where the individual is unable to breathe.
44 Adrenalina Induce vasocostrizione e combatte la vasodilatazione prodotta dalla anafilassi Ha effetto broncodilatatorio e riduce l edema e quindi riduce la broncocostrizione e migliora la respirazione
45 Ipersensibilità di tipo 2 Ipersensibilità di tipo 2 inizia con il legame di anticorpi (IgG o IgM) a molecole della superficie cellulare con attivazione di risposte citolitiche
46 Ipersensibilità di II tipo Si manifesta quando l anticorpo reagisce con determinanti antigenici presenti sulla superficie cellulare causando danno o morte cellulare con meccanismi di citotossicità cellulare mediata da anticorpi (ADCC).
47 Ipersensibilità di II tipo Anemia emolitica del neonato, Eritroblastosi fetale (test di Coombs) Anemia emolitica autoimmune
48 Ipersensibilità di 2 tipo Eritroblastosi fetale o malattia emolitica del neonato : Seconda gravidanza. Nel caso in cui una madre Rh negativo abbia un feto Rh positivo. Gli anticorpi della madre IgG passano attraverso la placenta e reagiscono con gli antigeni presenti sui globuli rossi fetali causando la distruzione dei globuli rossi.
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50 Nell'utero di una donna Rh si sviluppa un embrione Rh + ; nel corso della gravidanza, alcuni globuli rossi Rh + del nascituro passano nel sangue materno stimolandovi la formazione di anticorpi contro il fattore Rh stesso, anticorpi che possono a loro volta rifluire nel sangue del feto, distruggendone i globuli rossi
51 Sorvegliando attentamente la madre e intervenendo, se è il caso, prima del parto. Dopo la nascita, in caso di violento ittero, praticando al neonato, con la massima tempestività, una trasfusione A causa della violenta distruzione delle cellule ematiche, il neonato può morire in pochi giorni, oppure il forte ittero può provocare lesioni permanenti in certe parti del cervello.
52 in taluni casi questa malattia provoca il decesso del feto durante la gravidan za o immediatamente prima del parto..
53 Attualmente è possibile immunizzare una madre Rh contro il fattore Rh + del feto iniettandole, un apposito siero contenente anticorpi diretti contro l'antigene Rh. Questa pratica ha fatto pressoché scomparire l'eritroblastosi fetale
54 Ipersensibilità di III tipo Reazione mediata dalla formazione di immunocomplessi e dalla conseguente attivazione del Complemento Prodotti di attivazione del complemento funzionano come molecole effettrici che sono responsabili della vasodilatazione
55 Ipersensibilità di III tipo Anticorpi coinvolti: IgG e IgM Meccanismi: Anticorpi comnplessati con l antigene si depositano e attivano il complemento Tessuto bersaglio: Endotelio vascolare e cellule epiteliali Mediatori: C3a, C5a, chemiotassi, proteasi dei neutrofili. Risultati :vasculiti, Vasocostrizione trombi, necrosi, Esempi: malattia da siero, Glomerulonefrite, vasculiti
56 Reazione localizzata può essere indotta in soggetti presensibilizzati ( deposito di immunocomplessi vicino al sito d entrata dell antigene ) con edema e arrossamento
57 Reazioni di generalizzate si manifestano quando Immunoomplessi circolanti si depositano in vari distretti tissutali Le manifestazioni di queste reazioni variano in funzione dei distretti tissutali
58 Ipersensibilità di IV tipo le reazioni di ipersensibilità di IV tipo sono mediate dalle cellule CD4 richiedono da 24 a 48 h L iniezione intradermica di tubercolina Produce una tumefazione che è evidente dopo h e indica un precedente contatto con M. tuberculosis
59 Ipersensibilità di IV tipo La reazione d ipersensibilità di IV tipo coinvolge meccanismi immunologici mediati da cellule. L attivazione delle cellule T DTH da parte dell antigene induce il rilascio di varie citochine che funzionano come molecole effettrici di questo tipo di reazione. L effetto principale di queste citochine è quello di causare l accumulo e l attivazione dei macrofagi, che rilasciano enzimi litici responsabili del danno tissutale localizzato.
60 Ipersensibilità di IV tipo Cellule reagenti: linfociti T Antigeni : eterologhi Complemento : No Cellule implicate all inizio. APC, Th1 richiamo di cellule infiammatorie :cellule mononucleate,linfociti monociti( nella reazione alla tubercolina )
61 Meccanismi: Citotossicità mediata da cellule, rilascio di mediatori, attivazione dei macrofagi. Risultati primari: Eritema, indurimento, granuloma Esempi:, Tubercolina.( PPD)
62 Test della tubercolina = intradermoreazione di Mantoux n.b.: PPD, Purified Proteic Derivative PPD 0,1 mg = 5UT per via intadermica valutazione della reazione dopo 48 h misurazione del diametro della lesione (infiltrato = nodulo)
63 negativa se l indurimento dermico in corrispondenza della zona dell inoculo è inferiore a 2 mm di diametro dubbia se l indurimento dermico va da 2 a 4 mm di diametro positiva se l indurimento dermico è uguale o superiore a 5 mm di diametro
64 Test alla tubercolina Tubercolosi attiva Positivo Infezione latente Esposizione recente a M. tuberculosis Esposizione a micobatteri ambientali Vaccinazione con BCG
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