L Alta Tecnologia in Toscana

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1 L Alta Tecnologia in Toscana Imprese e territori 2 Rapporto annuale Michela Lazzeroni Cristina Marullo Alessandra Patrono Riccardo Perugi Andrea Piccaluga Ufficio Studi Unioncamere Toscana Istituto di Management - Scuola Superiore Sant Anna di Pisa Osservatorio sulle Imprese high-tech della Toscana

2 Il Rapporto è frutto della collaborazione fra i ricercatori dell Istituto di Management-Scuola Superiore Sant Anna di Pisa e dell'ufficio Studi di Unioncamere Toscana, con il coordinamento di Andrea Piccaluga e Riccardo Perugi. Le elaborazioni statistiche sono state curate da Cristina Marullo. La rilevazione dei dati è stata realizzata da GN Research Spa di Roma, il rapporto è stato impaginato da Barbara Barucci e stampato nel mese di aprile 2011 da ABC Tipografia, Osmannoro-Firenze. Un particolare ringraziamento da parte degli autori va a tutte le imprese che hanno collaborato all indagine. Osservatorio sulle Imprese High-Tech della Toscana, 2011

3 Indice Una lettura di sintesi del sistema high-tech in Toscana di Riccardo Perugi, Ufficio Studi Unioncamere Toscana e Andrea Piccaluga, Istituto di Management - Scuola Superiore Sant Anna di Pisa Capitolo 1 L universo high-tech di riferimento. Aspetti metodologici e principali caratteristiche del fenomeno nei territori italiani di Cristina Marullo, Ufficio Studi Unioncamere Toscana Nuove classificazioni statistiche internazionali delle attività economiche. Principali definizioni ed analisi dei mutamenti nella struttura dell'universo delle attività high-tech FOCUS: I confini dell'alta tecnologia in Toscana alla luce della nuova classificazione delle attività economiche (Ateco 2007) L'universo dell'alta tecnologia in Italia nella prospettiva settoriale. Diffusione territoriale delle imprese e principali caratteristiche occupazionali La specializzazione imprenditoriale high-tech dei territori La specializzazione occupazionale high-tech dei territori I territori di grande impresa high-tech Capitolo 2 L approccio metodologico dell osservatorio sulle imprese high-tech della Toscana di Cristina Marullo, Ufficio Studi Unioncamere Toscana Criteri di individuazione delle imprese high-tech: rassegna dei principali contributi e definizione dell approccio metodologico utilizzato La metodologia di classificazione delle imprese high-tech: descrizione delle fasi L indagine empirica Capitolo 3 I risultati dell indagine Caratteristiche del campione e analisi per macrosettore tecnologico di appartenenza di Alessandra Patrono, Istituto di Management - Scuola Superiore Sant Anna di Pisa 70 Introduzione L alta tecnologia in Toscana 3

4 3.1 Caratteristiche delle Unità Locali delle imprese Anno di costituzione e forma giuridica Il settore e la filiera tecnologica di appartenenza L occupazione, il fatturato e la situazione reddituale Il mercato L attività innovativa Gli investimenti previsti Conclusioni Capitolo 4 Un interpretazione delle caratteristiche dell universo high-tech sulla base della variabile dimensionale di Michela Lazzeroni, Università di Pisa Caratteristiche strutturali L analisi dell universo intervistato secondo la variabile dimensionale e settoriale L interpretazione delle performance sulla base delle classi dimensionali La distribuzione delle unità locali intervistate per provincia e per classe dimensionale La dimensione territoriale dei mercati L attività innovativa: omogeneità e differenze per classe dimensionale Osservazioni conclusive: le specificità delle grandi e medie imprese Capitolo 5 Alcuni casi di grandi e medie imprese high-tech della Toscana Il caso Esaote di Alessandra Patrono e Andrea Piccaluga, Istituto di Management - Scuola Superiore Sant Anna di Pisa Il caso El.En. di Giuseppe Turchetti, Ilaria Palla e Andrea Piccaluga, Istituto di Management - Scuola Superiore Sant Anna di Pisa Il caso Perini Navi di Lorenzo Bacci, Irpet Il caso Leone di Lara Antoni, Istituto di Management - Scuola Superiore Sant Anna di Pisa Il caso Enerqos di Alessandra Patrono e Andrea Piccaluga, Istituto di Management - Scuola Superiore Sant Anna di Pisa Bibliografia Appendice A Appendice B L alta tecnologia in Toscana

5 Una lettura di sintesi del sistema high-tech in Toscana di Riccardo Perugi e Andrea Piccaluga Ufficio Studi Unioncamere Toscana Istituto di Management - Scuola Superiore Sant Anna di Pisa Per il secondo anno consecutivo, Unioncamere Toscana e Scuola Superiore Sant Anna (tramite l Istituto di Management) pubblicano il rapporto annuale dell Osservatorio sulle Imprese High-Tech della Toscana. La collaborazione tra i due enti prosegue la precedente esperienza di Osservatorio che, per diversi anni, la Scuola Superiore Sant Anna ha portato avanti grazie ad un progetto a suo tempo finanziato dall Amministrazione Provinciale di Pisa. Il rapporto annuale e le altre attività informative dell Osservatorio rappresentano un contributo che a nostro avviso arricchisce il quadro conoscitivo e delle analisi disponibili sul sistema economico della Toscana che, anche a fronte di un radicale cambiamento dello scenario competitivo, ha conosciuto un lungo periodo di bassa crescita già prima della recente crisi internazionale. In un contesto di medio-lungo periodo che ha visto entrare progressivamente in crisi il modello di sviluppo ereditato dal dopoguerra si è pertanto fatta sempre più pressante la necessità di individuare e sostenere nuove dinamiche economico-produttive, non necessariamente in contrapposizione con quelle precedenti, ma comunque in grado di rivitalizzare competenze e punti di forza del tessuto imprenditoriale toscano. È soprattutto a partire da tali considerazioni che muovono le attività dell Osservatorio, con l obiettivo di mettere a disposizione strumenti conoscitivi su un fenomeno quello dell alta tecnologia in rapida evoluzione. Questi strumenti si concretizzano non soltanto nell indagine annuale sulle tendenze del settore e sulle caratteristiche delle imprese che operano sul territorio regionale in tale ambito, presentata in questo rapporto; durante la loro collaborazione, infatti, Unioncamere Toscana e Scuola Superiore Sant Anna L alta tecnologia in Toscana 5

6 hanno confermato anche l originaria vocazione dell Os servatorio, che è quella di censire il maggior numero di imprese high-tech e di rendere tale elenco disponibile sul proprio sito web, con la possibilità per chiunque di fare ricerche di imprese su base nominativa, geografica e settoriale. Tale sito web è stato ristrutturato dai due partner ed è attualmente oggetto di intensa consultazione da un ampia gamma di soggetti diversi. Troppo spesso le analisi e i commenti sull high-tech prescindono da un effettiva verifica sul campo delle caratteristiche delle imprese che nelle statistiche ufficiali vengono classificate come tali, con il risultato che solo i tratti distintivi di una ridotta parte delle aziende considerate dalle statistiche ufficiali sono effettivamente noti sia ai policy maker che ad altre imprese potenziali clienti e fornitori. Da questo punto di vista, l Osservatorio mira a fornire una rappresentazione dettagliata e soprattutto realistica ed affidabile del fenomeno dell alta tecnologia in Toscana, focalizzando la propria attenzione su quelle imprese che presentano caratteristiche strutturali ed operative tali da permettere di considerarle a tutti gli effetti come high-tech, e questo a prescindere dai settori di attività economica che sulla base delle convenzioni internazionali e delle classificazioni ufficiali comunemente utilizzate ne determinerebbero l appartenenza o meno. La metodologia utilizzata dall Os - servatorio per l individuazione e l analisi delle imprese a maggior contenuto tecnologico si basa pertanto sull uso integrato di fonti statistiche ufficiali da un lato, che permette di effettuare comparazioni con territori anche extra-regionali, e di rilevazioni empiriche dall altro, che per la sola Toscana consentono di approfondirne e qualificarne le informazioni estraibili. Sul primo fronte, l analisi relativa all anno 2010 ha utilizzato una nuova definizione dei settori high-tech (adeguandola alla classificazione Ateco 2007), che ha permesso di confrontare la consistenza del fenomeno dell alta tecnologia a livello regionale, provinciale e dei Sistemi Locali del Lavoro (SLL) sia per la Toscana che a livello nazionale. Sul secondo fronte, invece, alla fine del 2010 è stata realizzata un indagine presso le imprese con l obiettivo di cogliere le relative performance ed aspettative, e di aggiornare alcune informazioni di natura quali-quantitativa in grado di descriverne in maniera sintetica ma significativa strutture operative e competenze. L high-tech in Toscana: un fenomeno dalle potenzialità ancora non pienamente espresse Sulla base delle informazioni contenute nell Archivio ASIA-UL di Istat e delle classificazioni ufficiali, alla fine del 2008 l universo delle attività economiche ad alta tecnologia era composto in Toscana da unità locali appartenenti a settori che, per le proprie caratteristiche produttive, vengono annoverati fra quelli a maggior contenuto tecnologico, per un occupazione complessiva di addetti. La regione si colloca, in base a tali parametri, al sesto posto in Italia per grado di diffusione del fenomeno, dopo la Lombardia (oltre 40 mila unità locali e 360 mila unità occupate), il Lazio, l Emilia Romagna, il Veneto e il Piemonte. Quella dell alta tecnologia è dunque una realtà che, anche in Toscana, è tutt altro 6 L alta tecnologia in Toscana

7 che trascurabile, ma che vede comunque la regione caratterizzarsi per una situazione di relativa de-specializzazione tanto in termini imprenditoriali (con valori al di sotto della media nazionale di 12 punti percentuali) che, soprattutto, occupazionali (-21%), a causa di strutture aziendali mediamente di più piccola dimensione. In entrambi i casi, la Toscana scende così all ottavo posto nella graduatoria regionale, superata anche da Friuli Venezia Giulia ed Umbria nel primo caso, da Friuli e Liguria in termini di specializzazione occupazionale. Le potenzialità del fenomeno appaiono, in questo senso, ancora non pienamente sviluppate se valutate sotto tale profilo, dal momento che la regione si colloca al di sotto della posizione corrispondente al più generale peso economico ed occupazionale che le è proprio. Al tempo stesso, tale situazione risulta fortemente disomogenea prima di tutto sotto il profilo dei settori che compongono l universo high-tech: in particolare, la Toscana si caratterizza rispetto al resto del territorio italiano per una più elevata incidenza di iniziative imprenditoriali ad alta tecnologia nel terziario, i cui comparti rappresentano il 78% delle iniziative imprenditoriali high-tech presenti in regione. In conseguenza di ciò, il livello di despecializzazione nei servizi high-tech pur permanendo risulta attenuato (-7% rispetto al dato nazionale) in confronto ad una distanza che, nel caso del manifatturiero high-tech, appare ben più marcata (- 26%). Se in questo secondo caso la situazione appare determinata dal peso ancora elevato che i settori di più tradizionale specializzazione regionale, generalmente a basso contenuto tecnologico, continuano a rivestire all interno del tessuto produttivo toscano, nel caso dei servizi il gap da recuperare, seppur inferiore, appare per certi versi più preoccupante. Come è stato appena evidenziato, il terziario offre infatti non soltanto il contributo in genere prevalente all interno dei sistemi imprenditoriali di alta tecnologia, ma costituisce in generale anche la componente a più rapido sviluppo. Inoltre, una maggiore diffusione territoriale dei servizi high-tech, in virtù di più basse barriere all entrata e di dimensioni aziendali più contenute, implica di per sé una minore variabilità dei livelli di specializzazione regionali; infatti, il posizionamento toscano scivola in questo caso ulteriormente rispetto a quelli precedentemente considerati, scendendo al nono posto fra le regioni italiane. Ciò detto, va comunque riconosciuto che il dato medio regionale non rende giustizia della forte concentrazione che il fenomeno assume in alcune specifiche realtà territoriali, tale da modificare almeno in parte alcune delle considerazioni precedentemente espresse. In particolare, Firenze (3.138 unità locali con addetti) e Pisa (1.362 unità locali e addetti) presentano un indice di specializzazione imprenditoriale superiore alla media nazionale (nel caso di Pisa del 10%), anche se non altrettanto accade in termini occupazionali. Il dato regionale costituisce inoltre la sintesi di specializzazioni provinciali con caratteristiche molto diverse tra loro: la posizione di rilievo occupata da Pisa e Firenze risulta non soltanto accresciuta, in termini imprenditoriali, con riferimento ai servizi (in questo caso Pisa riporta valori superiori del 22% rispetto alla media nazionale, L alta tecnologia in Toscana 7

8 Firenze dell 8%), ma assume un profilo maggiormente qualificato grazie soprattutto ad una più elevata specializzazione nel segmento high-tech a più elevato contenuto tecnologico (Pisa +33%, Firenze +14% rispetto al dato medio nazionale). Un insieme in cui convivono piccole imprese dinamiche e grandi realtà strutturate I risultati dell analisi empirica, realizzata attraverso un indagine diretta su un insieme di imprese appartenenti a tale universo, evidenzia ulteriori elementi di riflessione. In primo luogo, occorre sottolineare come - tramite gli elementi informativi raccolti presso le imprese - sia stato possibile individuare un gruppo di 776 unità che soddisfano requisiti qualiquantitativi tali da qualificarne a tutti gli effetti, come già anticipato, l appartenenza al mondo dell alta tecnologia, ed ulteriori 397 che, possedendo solo alcune di tali caratteristiche, rientrano in un ulteriore gruppo di imprese potenziali hightech, mentre le restanti 402 non superano i più restrittivi parametri identificativi posti dall Os ser va torio. In secondo luogo, oltre la metà delle unità locali contattate è stata costituita nell ultimo decennio, sottolineando come la vitalità imprenditoriale costituisca un aspetto evidentemente non trascurabile nelle dinamiche evolutive dell alta tecnologia. Esiste certamente, in questi settori, una barriera all entrata inferiore (soprattutto nel segmento legato ai servizi) rispetto ad altri comparti più maturi, ma è anche vero che si tratta di realtà in cui il contenuto tecnologico rappresenta un fattore di rischio aziendale che potrebbe -al contrario- rappresentare un deterrente alla creazione di nuove imprese. Il fatto che la dinamica, ormai da diversi anni, sia sempre piuttosto consistente, dimostra la presenza di un contesto favorevole sia in termini di risorse umane che di disponibilità di tecnologie orientate alla produzione e al mercato. Strettamente legata ai fattori precedenti è la diffusione e consolidamento, in Toscana, di alcuni settori tecnologici: il 46% delle realtà indagate (includendo anche le potenziali high-tech) appartiene all area dell ICT, che si conferma una competenza importante del territorio. Un peso rilevante è tuttavia occupato anche da alcuni settori industriali: la meccanica avanzata, in particolare, rappresenta il 17% delle imprese a maggior contenuto tecnologico, indicando la presenza in regione di un settore manifatturiero ad alta tecnologia che trae le proprie origini dalla tradizione regionale legata all automazione industriale, che col tempo ha saputo seguire la traiettoria dell innovazione e dell evoluzione delle tecnologie utilizzate; anche l elettronica e l ottica, con l 8%, costituisce inoltre un altra presenza storica del territorio a carattere manifatturiero. Tra i settori emergenti, e non solo in termini di consistenza, spiccano poi l area delle Life Sciences (8% delle imprese analizzate) e dell energia e ambiente (circa il 7%). Infine, sotto il profilo dimensionale, le unità locali intervistate descrivono una realtà rappresentata principalmente da micro-imprese (il 73% delle unità locali high-tech o potenziali high-tech hanno tra 1 e 10 addetti) e da piccole imprese (il 20% ha tra 11 e 50 addetti). Le medie e le grandi imprese (più di 50 addetti), con- 8 L alta tecnologia in Toscana

9 tano invece solo per il 6% del totale, e solo l 1% (8 aziende) rientrano, secondo la definizione europea, nella categoria delle grandi imprese (oltre 250 addetti). In termini occupazionali, tuttavia, la rilevanza delle medie e delle grandi imprese emerge in tutta la propria importanza, arrivando a contribuire per il 61% all occupazione complessiva delle unità locali intervistate (il 35% nelle medie imprese, il 26% nelle grandi). Un settore che tiene e si sviluppa, anche in tempi di crisi Le imprese high-tech e potenziali hightech oggetto di indagine occupano complessivamente addetti, con una media di 18,5 per unità locale indagata. Le imprese appartenenti al primo gruppo sono mediamente più piccole delle imprese high-tech potenziali (rispettivamente 17,0 e 21,5 addetti in media), ma il trend del biennio evidenzia, per le imprese a maggior contenuto tecnologico, una variazione occupazionale pari al 5,1% rispetto alla leggera diminuzione (-1,1%) delle realtà high-tech potenziali. Tale andamento, analizzato per classe dimensionale, mostra le buone performance soprattutto delle piccole imprese high-tech: sono infatti queste aziende a mostrare le variazioni percentuali più elevate (+4,0% nel 2009 e +5,0% nel biennio 2010), mentre i macrosettori hightech che hanno registrato le variazioni più consistenti sono stati -nel biennio- quelli dei servizi per l innovazione (+14,9%), dell ICT (+13,0%) e dell energia-ambiente (+8,3%). Anche gli andamenti del fatturato delle imprese suggeriscono valutazioni ottimistiche, sia a consuntivo che in termini di aspettative per l anno in corso, soprattutto per il segmento a più elevata tecnologia. Considerando il 2009, le imprese high-tech che hanno registrato una variazione positiva del fatturato sono state il 39% del totale, contro un 34% che ha invece riportato una contrazione (fra le potenziali high-tech tali valori sono invece pari, rispettivamente, al 25% ed al 43%): l andamento medio del fatturato è stato nel complesso del -0,2% per le high-tech e del -5,3% per le potenziali, evidenziando fra le imprese del primo gruppo una diffusa capacità di difendere le posizioni acquisite anche nell anno in cui la crisi si è fatta sentire in maniera più acuta. Nel 2010, i pre-consuntivi dichiarati dalle imprese hanno fatto invece registrare una aumento del volume d affari per il 50% degli operatori high-tech, ed una diminuzione per il 17% ( potenziali hightech: 28% e 27%): in termini di andamento medio, il fatturato è cresciuto dell 8,8% per le high-tech (-0,8% fra le potenziali), delineando di fatto -per l anno appena trascorso- una situazione di uscita dalla crisi. Questa tendenza si conferma ancora più marcata per il 2011, dal momento che le previsioni di crescita interessano il 59% delle imprese hightech, contro solo un 8% di diminuzioni (per le potenziali high-tech, 36% e 7%). Come segnalano anche altre indagini congiunturali, la capacità di reazione delle imprese contraddistinte da produzioni a più elevato contenuto tecnologico è apparsa più rapida nel post-crisi, e tale da riportare in breve tempo molte realtà pur segnate dalle difficoltà di una recessione senza precedenti sul sentiero di crescita precedente alla recessione. L alta tecnologia in Toscana 9

10 Particolarmente interessante, in tale contesto, è la dinamica del fatturato a livello dimensionale, che mostra un andamento migliore per le micro e le piccole imprese, specialmente all interno della categoria high-tech, rispetto alle grandi e medie. Anche questo dato costituisce, per molti versi, una peculiarità che conferma la vitalità del tessuto imprenditoriale regionale ad alta tecnologia, e capovolge una tendenza osservata negli ultimi anni in molti settori dell'economia regionale in base alla quale sono invece le imprese più strutturate a riportare, nel complesso, performance di mercato migliori rispetto alle imprese minori. La situazione competitiva delle attività ad alta tecnologia sembra dunque lasciare ancora spazio di affermazione e di crescita anche per quelle realtà organizzative che non hanno compiuto (almeno per il momento) un vero e proprio salto dimensionale, confermandosi dunque un terreno potenzialmente fertile anche per fenomeni di imprenditorialità diffusa. Mercati globali, prodotti di nicchia In termini di mercato, le imprese a più elevato contenuto tecnologico si mostrano maggiormente propense all esportazione: anche in questo caso, le quote di fatturato complessivamente realizzate fuori dai confini nazionali variano considerevolmente da azienda ad azienda, tuttavia il 34% di esse ha una quota positiva di export e la media di fatturato complessivamente realizzata all estero è del 35%, con transazioni rivolte prevalentemente all Europa (per il 20% del proprio fatturato, soprattutto verso la Francia, la Germania e la Spagna), ma in misura non trascurabile anche al di fuori del continente, Stati Uniti e Cina in primis. Quello cinese, in particolare, non rappresenta quindi, in base a quanto dichiarato dalle imprese contattate, solo un paese fornitore, ma sta diventando anche un importante mercato di sbocco per la tecnologia made in Tuscany. Contrariamente a quanto più sopra sottolineato a proposito delle performance, la dimensione torna ad essere un fattore determinante nella capacità delle imprese di commercializzazione all estero, visto che l ampiezza territoriale del mercato di riferimento delle medie e delle grandi imprese è decisamente più consistente rispetto a quella delle micro e delle piccole imprese, specialmente per quanto riguarda quelle a più elevata tecnologia. In particolare, le grandi imprese hanno un mercato prevalentemente europeo; tuttavia, se si considerano le imprese potenziali high-tech, sono le medie imprese a mostrare una maggiore apertura internazionale. Il differente grado di apertura al commercio con l estero evidenziato tra le imprese dei due gruppi è sottolineato anche dalla diversa localizzazione del principale concorrente: per il 76% delle imprese high-tech la concorrenza è situata prevalentemente in Italia, rispetto all 87% delle high-tech potenziali. È interessante osservare, soprattutto, come la propensione all esportazione incida anche sulla dimensione territoriale della concorrenza, soprattutto per le imprese high-tech, nella misura in cui il 57% delle aziende esportatrici di questo gruppo afferma che il principale concorrente è oltre i confini nazionali e, in particolare, al di fuori dell Europa (per il 32% di tali imprese). Le realtà aziendali qualificabili come high- 10 L alta tecnologia in Toscana

11 tech forniscono per lo più pro dotti/servizi di nicchia, a differenza delle imprese high-tech potenziali che si collocano in una fascia di mercato più ampia, con prodotti/servizi standardizzati. Questo è forse il motivo per cui le imprese hightech tendono a servire in misura maggiore il cliente pubblico, che rappresenta il principale cliente per quasi il 16% delle imprese di questa categoria, mentre le imprese high-tech potenziali raggiungono più frequentemente il consumatore finale (il 19% del totale). In entrambi i casi, tuttavia, la clientela delle imprese ad alta tecnologia è costituita per lo più da altre imprese (72% nel primo caso, 71% nel secondo), evidenziando come le produzioni realizzate consistano prevalentemente in prodotti che entrano nei processi produttivi di beni (o nei processi di erogazione di servizi) di altri settori. L attività innovativa delle imprese è evidentemente più consistente per le imprese high-tech rispetto alle high-tech potenziali. Le grandi imprese mostrano una buona propensione alla ricerca di base e alla brevettazione, anche se poi, dal punto di vista quantitativo, la quota di spese in R&S e quella degli addetti alla R&S appaiono più basse rispetto alle micro-imprese, ma a tale proposito occorre tenere conto delle diversità strutturali e delle diverse modalità di misurare gli indicatori alla R&S che non rendono facilmente comparabili tali indicatori. Le medie imprese, invece, mostrano di svolgere attività innovativa collaborando soprattutto con enti di ricerca o partecipando a programmi di finanziamento di azioni innovative. A livello di macrosettore, i comparti Life Sciences ed energia-ambiente si distinguono in modo evidente non soltanto per l attività brevettuale (il 44% delle imprese del Life Sciences ha depositato un brevetto nell ultimo triennio), ma anche per la partecipazione a progetti di ricerca finanziati da enti pubblici. In termini di investimenti umani e finanziari in R&S si evidenzia, tuttavia, che il settore del Life Sciences ha delle quote percentuali di addetti in R&S e di spesa in R&S sul fatturato inferiori alla media, probabilmente per la maggiore capacità di lavorare in stretta sinergia con enti di ricerca e in partnership con altre imprese, ma anche per la disponibilità di finanziamenti esterni, abbattendo in tal modo i costi legati alla ricerca. Il macrosettore dove invece entrambi i valori sono più elevati è quello delle ICT, anche per la natura di queste attività e per il fatto che nel conteggio di questi importi probabilmente ha un forte peso lo sviluppo più che la ricerca. Il ruolo delle grandi imprese ad alta tecnologia all interno del sistema high-tech toscano Le evidenze empiriche descritte nei diversi capitoli del rapporto fanno risaltare in vari casi il ruolo che le medio-grandi imprese rivestono nel contesto toscano dei settori a maggior contenuto tecnologico. Le fonti ufficiali, ad esempio, indicano che il peso degli addetti nelle unità locali high-tech di dimensione medio-grande sulla struttura occupazionale complessiva dei settori ad alta tecnologia è pari a poco più della metà (il 51%), evidenziando una presenza non trascurabile di tali realtà anche rispetto a quanto si verifica in altre regioni italiane. In Toscana, infatti, l occupazione generata dalle mediograndi imprese ad alta tecnologia contri- L alta tecnologia in Toscana 11

12 buisce per il 5% al complessivo dato nazionale, ponendo la regione al quinto posto in tale graduatoria. Il ruolo che le imprese più grandi rivestono all interno del sistema high-tech regionale si misura tuttavia non solo per l impatto che queste rivestono in termini di occupazione e fatturato, ma anche perché esse si dimostrano particolarmente virtuose nei processi di internazionalizzazione e nella creazione di filiere di competenze all interno del territorio regionale. La presenza di realtà medio-grandi in settori tipicamente caratterizzati da piccole e piccolissime imprese rappresenta un elemento da valorizzare, in un ottica di consolidamento delle conoscenze di sviluppo del territorio. Esse, infatti, si integrano con le specializzazioni produttive tradizionali della regione e, grazie ad una maggiore capacità di estendere territorialmente i propri prodotti, contribuiscono alla diffusione dell immagine di una particolare area che presenti potenzialità di innovazione. Dalle imprese di dimensioni maggiori scaturiscono inoltre nuove competenze che possono generare nuova imprenditorialità, alimentando un meccanismo virtuoso per cui l conoscenza si distribuisce in realtà più piccole che a loro volta, sostenute e alimentate dalle imprese maggiori, possono inserirsi in percorsi di crescita. Nel tentativo di cogliere alcune delle caratteristiche di queste imprese che non emergono dalla sola analisi statistica, e grazie alla conoscenza maturata in anni di indagini e di approfondimenti, l Osservatorio propone infine anche una breve panoramica di casi di studio riferiti a grandi imprese ad alta tecnologia localizzate in Toscana. La lettura di queste esperienze avviene quindi in ottica prevalentemente territoriale, al fine di comprendere, ad esempio, le ragioni del relativo insediamento all interno della regione, le motivazioni che le legano al territorio ed i vantaggi/svantaggi che esse incontrano nella loro presenza sul territorio toscano. Il confronto tra i casi esaminati, riguardanti imprese appartenenti a settori tecnologici diversi e localizzate in aree con distinte caratteristiche socioeconomiche, permette inoltre di evidenziare alcune caratteristiche comuni in grado di fornire spunti di ulteriore riflessione per la definizione di policy di sviluppo delle imprese high-tech a livello regionale e locale. Verso una maggiore proiezione internazionale dell alta tecnologia toscana? Nel complesso, il rapporto annuale dell Osservatorio restituisce l immagine di un sistema delle imprese high-tech senz altro vitale nonostante la grave crisi in corso. I segnali di dinamicità colti durante l analisi presso le imprese, in termini di crescita del fatturato, di dinamiche occupazionali, di composizione settoriale, lasciano ben sperare per il futuro, anche se l analisi andrebbe arricchita di confronti con altre regioni usando le stesse metodologie di indagine. Senza dubbio molte delle micro e piccole imprese rimarranno tali o cesseranno la loro attività, ma ciò deve essere considerato come un passaggio fisiologico nel processo di sviluppo di un sistema hightech regionale. D altro canto, le imprese di medie e grandi dimensioni rappresentano senza dubbio un asset importante per la Toscana, soprattutto quando ope- 12 L alta tecnologia in Toscana

13 rano come soggetti ordinatori di raggruppamenti i subfornitori di varia natura, i quali riescono a dare stabilità grazie alla loro presenza consolidata sui mercati nazionali ed internazionali. Ed è proprio quella della presenza sui mercati esteri una prospettiva futura di notevole interesse. A nostro avviso, le imprese high-tech toscane possono trovare nel soggetto pubblico un cliente importante, esigente, stimolante e soprattutto utile nei momenti difficili, ma la tendenza deve assolutamente essere quella volta ad accrescere la presenza di tali imprese sui mercati internazionali. Per ottenere questo risultato, l ecosistema dell high-tech toscano deve essere particolarmente coeso, efficiente e dinamico, ancora più di quanto non lo sia oggi. L interazione tra la ricerca pubblica, il governo regionale, gli enti locali, le imprese high-tech, i fornitori di servizi alle imprese, il sistema finanziario e quello associativo e sindacale deve essere ancora più snella, veloce e mirata. Alcuni miglioramenti nell impiego delle risorse pubbliche, nell eliminazione di talune duplicazioni di attività e nella migliore conoscenza dei fenomeni oggetto di intervento sono già evidenziati ed apprezzabili. Per competere a livello nazionale e internazionale, e per arrivare a rivestire un ruolo ancora più significativo nell economia toscana, il sistema dell high-tech deve tuttavia ancora compiere un ulteriore salto di qualità che è a nostro avviso ampiamente alla portata della nostra regione. L alta tecnologia in Toscana 13

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15 1L universo high-tech di riferimento. Aspetti metodologici e principali caratteristiche del fenomeno nei territori italiani di Cristina Marullo Ufficio Studi Unioncamere Toscana NUOVE CLASSIFICAZIONI STATISTICHE INTERNAZIONALI DELLE ATTIVITÀ ECONOMICHE. PRINCIPALI DEFINIZIONI ED ANALISI DEI MUTAMENTI NELLA DEFINIZIONE DELLA STRUTTURA DELL UNIVERSO DELLE ATTIVITÀ HIGH-TECH La statistica ufficiale sull alta tecnologia a livello europeo (Eurostat High Tech Statistics), utilizza una pluralità di approcci metodologici di classificazione con riferimento alla natura dei fenomeni analizzati, e di conseguenza diverse tipologie di indicatori costruiti attraverso i dati disponibili nelle diverse fonti ufficiali (come ad esempio CIS, COMEXT, HRST, SBS, R&D). La definizione delle unità di analisi nell ambito delle statistiche sull alta tecnologia segue in particolare tre diversi approcci, cui corrispondono altrettante metodologie di classificazione: l approccio settoriale definisce i settori manifatturieri high-tech ed i settori dei servizi knowledge intensive mettendoli in relazione con indicatori di intensità tecnologica (espressi in termini di rapporto tra spesa in ricerca e sviluppo e valore aggiunto). Tale approccio utilizza la Classificazione Statistica delle Attività Economiche nelle Comunità Europee (NACE Rev. 2) ad un livello di dettaglio di 2-3 digit, necessario alla definizione di quattro L alta tecnologia in Toscana 15

16 aggregati per i settori manifatturieri ( high-technology, mediumhigh-technology, medium-low technology, low technology ) e di due aggregati per i servizi ( knowledge intensive services e less knowledge intensive services, ulteriormente specificabili in termini settoriali) 1. 1 l approccio di prodotto fa riferimento alla classificazione standard del commercio internazionale (SITC Rev. 4) fornendo un elenco di prodotti high-tech ( high-technology product list ), anch essi a loro volta aggregabili in settori con riferimento all intensità di ricerca e sviluppo in essi contenuta. L approccio di prodotto, progettato in maniera complementare rispetto a quello settoriale, viene utilizzato prevalentemente per le statistiche sul commercio internazionale di prodotti high-tech. l approccio brevettuale utilizza infine la classificazione internazionale sui brevetti (IPC 8 th edition) per la definizione di gruppi di brevetti high-tech ( high-technology patents ) con particolare riferimento alla definizione ed all aggregazione dei brevetti in materia di biotecnologie. L approccio utilizzato per la definizione dell universo delle attività economiche ad alta tecnologia nell ambito dell Osservatorio sulle imprese high-tech della Toscana è quello di tipo settoriale (Eurostat 2009), utilizzato nell ambito delle statistiche strutturali europee (SBS) per la misurazione del fenomeno dell alta tecnologia nei territori attraverso indicatori di demografia imprenditoriale, occupazione, valore aggiunto e produttività del lavoro 2. L utilizzo di un approccio settoriale, pur con le limitazioni di natura metodologica in esso insite (l adozione del settore di attività economica di appartenenza come unità di indagine piuttosto che delle singole imprese costituisce un ipotesi di generalizzazione particolarmente forte, nella misura in cui tende ad appiattire le 1 Per approfondimenti metodologici Cfr. Loschky A. (2010) Reviewing the nomenclature for high technology. The sectoral approach. EU Commiussion, Joint Research Centre (JRC), European Communities, Luxembourg. Eurostat (2009) High technology and knowledge based services aggregations based on NACE Rev.2 (January 2009) 2 Indicatori di occupazione per settore vengono ad esempio utilizzati da Eurostat fino al dettaglio regionale (NUTS2) per la definizione delle regioni guida a livello europeo. 16 L alta tecnologia in Toscana

17 differenze intra-settoriali e si mostra particolarmente rigida rispetto alle evoluzioni tecnologiche di settori, come quelli hightech, particolarmente dinamici) garantisce la disponibilità di dati completi e aggiornati temporalmente, la confrontabilità delle informazioni a livello territoriale e settoriale, e la possibilità di integrazione degli archivi con dati provenienti da altre fonti statistiche e dalle fonti amministrative ufficiali. L approccio di tipo settoriale viene dunque utilizzato nell ambito delle analisi di contesto sull universo di riferimento dell Osservatorio sulle imprese high-tech della Toscana al fine di produrre delle considerazioni generali a livello nazionale e territoriale, sulle quali basare il passaggio metodologico verso l approccio di tipo empirico (a livello di impresa) attraverso cui vengono presentati e discussi i risultati dell indagine sul campo 3. Le classificazioni settoriali alle quali l Osservatorio fa ricorso per la descrizione dell universo delle imprese high-tech in Toscana, utilizzate in altre occasioni per studi sull alta tecnologia a livello regionale e provinciale, deriva da un attività di studio ed approfondimento delle principali classificazioni e definizioni presenti in letteratura (Lazzeroni 2004; 2011) realizzata con l obiettivo di ridurre il grado di genericità delle classificazioni ufficiali quando l unità di analisi è il contesto locale (si tratta di analisi prevalentemente condotte con un livello di dettaglio NUTS 3). Rispetto alle classificazioni europee, le proposte di Lazzeroni pervengono ad una definizione più precisa e restrittiva dei settori high-tech che si rende dunque maggiormente aderente alle realtà locali quando le unità di analisi sono sub-sistemi territoriali, come ad esempio i sistemi locali del lavoro, i distretti industriali, i distretti tecnologici. 1 La classificazione dei settori ad alta tecnologia basata su Ateco 2002 (Lazzeroni, 2004) all interno di una definizione settoriale molto più circoscritta e puntuale di quella utilizzata a livello europeo (Hatzichronoglou, 1997) identifica puntualmente i settori appartenenti all high-tech manifatturiero e dei servizi distinguendo tra high-tech ad elevato contenuto tecnologico e a medio contenu- 3 Cfr. Ufficio Studi Unioncamere Toscana, Laboratorio MAIN Scuola Superiore Sant Anna di Pisa (2009), L alta Tecnologia in Toscana: imprese e territori. Primo Rapporto Annuale dell Osservatorio sulle Imprese high-tech della Toscana. Tipografia ABC, Firenze L alta tecnologia in Toscana 17

18 to tecnologico, generando quindi quattro tipologie e due macrocategorie di riferimento (Tab. 1.1) 4. La nuova revisione della classificazione statistica delle attività economiche (Nace Rev. 2) ha rappresentato il punto di riferimento per la ri-definizione della classificazione europea dei settori high-tech (Eurostat, 2009) che propone la nuova definizione dei settori manifatturieri per intensità tecnologica e dei settori dei servizi per intensità di conoscenza, generando rispettivamente quattro aggregazio- Tab. 1.1 Definizione dei settori high-tech secondo la classificazione delle attività economiche ATECO HTMA - High-tech manifatturiero alto 24.4 Fabbricazione prodotti farmaceutici 30 Fabbricazione di macchine per ufficio, di elaboratori e di sistemi informatici 32 Fabbricazione di apparecchi radiotelevisivi e di apparecchiature per le comunicazioni 33 Fabbricazione di apparecchi medicali, apparecchi di precisione, strumenti ottici e di orologi 35.3 Costruzione di aeromobili e di veicoli spaziali HTMM - High-tech manifatturiero medio 24.1 Fabbricazione di prodotti chimici di base 24.2 Fabbricazione di pesticidi e di altri prodotti chimici 24.6 Fabbricazione di altri prodotti chimici 24.7 Fabbricazione di fibre sintetiche e artificiali 31 Fabbricazione di macchine e apparecchi elettrici HTSA - High-tech servizi alto 72.2 Fornitura di software e consulenza in materia informatica Servizi di telematica, robotica, eidomatica 73.1 Ricerca e sviluppo sperimentale nel campo delle scienze naturali e dell ingegneria HTSM - High-tech servizi medio 64.2 Telecomunicazioni 72.1 Consulenza per installazione di elaboratori elettronici 72.3 Elaborazione elettronica dei dati 72.4 Attività delle banche di dati 72.5 Manutenzione e riparazione per macchine per ufficio e di elaboratori elettronici Altri servizi connessi con l informatica 73.2 Ricerca e sviluppo sperimentale nel campo delle scienze sociali ed umanistiche 74.3 Collaudi ed analisi tecniche di prodotti Fonte: Lazzeroni (2004) 4 Vengono infatti presi in considerazione esclusivamente i settori manifatturieri e dei servizi definiti come medium high technology e high technology. I principali contributi metodologici all analisi dei settori e delle imprese high-tech verrà approfondito in seguito (Cfr. infra, par. 2.1). 18 L alta tecnologia in Toscana

19 Tab. 1.2 Definizione dei settori High technology e knowledge based services secondo la classificazione delle attività economiche NACE Rev. 2 High-Technology Manifacturing Industries 21 Fabbricazione di prodotti farmaceutici 26 Fabbricazione di computer e prodotti di elettronica e ottica; apparecchi elettromedicali; apparecchi di misurazione e orologi 30.3 Fabbricazionedi aeromobili, di veicoli spaziali e dei relativi dispositivi Medium High-Technology Manifacturing Industries 20 Fabbricazione di prodotti chimici 25.4 Fabbricazione di armi e munizioni 27 Fabbricazione di apparecchiature elettriche ed apparecchiature per uso domestico non elettriche 28 Fabbricazione di macchinari ed apparecchiature nca 29 Fabbricazione di autoveicoli, rimorchi e semirimorchi 30 Fabbricazione di altri mezzi di trasporto (escluso 30.1 Nautico e 30.3 inserito prima) 32.5 Fabbricazione di strumenti e forniture mediche e dentistiche High-tech Knowledge intensive services 59 Attività di produzione cinematografica, di video e di programmi televisivi, di registrazioni musicali 60 Attività di programmazione e di trasmissione 61 Telecomunicazioni 62 Produzione di software, consulenza informatica e attività connesse 63 Attività di servizi di informazione e altri servizi informativi 72 Ricerca e sviluppo 1 Fonte: Eurostat (2009) ni dei settori high-tech manifatturieri (high-technology, medium-high technology, medium-low technology, low-technology) e due aggregazioni delle attività dei servizi (knowledge intensive services, KIS) e less knowledge intensive services LKIS) (Tab. 1.2). Poiché le analisi economico-territoriali in genere e quelle realizzate dall Osservatorio nello specifico, si riferiscono a scale territoriali dettagliate (sub-regionali, provinciali e locali), la classificazione Eurostat risulta troppo generica. Di conseguenza, anche alla luce della nuova riclassificazione Ateco 2007, si è scelto di operare una selezione più ristretta dei settori high-tech rispetto a quelli individuati da Eurostat, considerati comunque come punti di partenza per le analisi contenute nel presente. Sono stati innanzi tutto presi in considerazione i segmenti medium high technology ed high technology con riferimento al comparto manifatturiero ed il segmento knowledge intensive con riferimento alle attività dei servizi high-tech. All interno di una più specifica attività di definizione settoriale (condotta ad un livello di dettaglio di 3-4 digit), alcune tipologie di atti- L alta tecnologia in Toscana 19

20 vità economiche (quelle a minor contenuto tecnologico) sono state eliminate o inserite ex novo nella classificazione, per ridurre al minimo le differenze di intensità tecnologica fra i segmenti nei singoli settori 5 ; per alcune definizioni settoriali, come ad esempio quelle riferite alla meccanica e produzione di autoveicoli, all elettronica di precisione, alla chimica si è piuttosto, sempre per lo stesso scopo, operata una selezione più restrittiva. La nuova riclassificazione dei settori high-tech (Lazzeroni, 2011) è proposta in Tab Vengono in particolare indicati il codice ISTAT di attività economica (Ateco 2007), la denominazione del settore, e le differenze rispetto alla classificazione Eurostat (2009) Alcuni esempi in merito possono essere riferiti al settore degli altri mezzi di trasporto (fatta eccezione per la nautica), esclusa dall ambito delle attività manifatturiere a medio contenuto tecnologico, del settore attività di programmazione e trasmissione di dati escluso dalle attività di servizi ad alto contenuto tecnologico, del settore attività di servizi di collaudo e analisi di prodotto inserito in quest ultima categoria e non presente nelle classificazioni europee. 6 In particolare si indica : (i) se viene ripresa totalmente la classificazione Eurostat (2009), (ii) se è stata effettuata una selezione di specifici comparti all interno del settore più ampio indicato da Eurostat (2009), (iii) se è stato eliminato il settore indicato da Eurostat (2009). Rispetto alla classificazione europea, inoltre, i servizi high-tech knowledge intensive della classificazione Eurostat sono stati suddivisi in due categorie: medio high-tech (HTSM); alto high-tech (HTSA). In ragione del dettaglio della disponibilità di dati, la classificazione di Lazzeroni può inoltre essere utilizzata a più livelli: le divisioni a due numeri (ad es. 28), le classi a tre numeri (ad es. 28.1), le classi a quattro numeri (ad es ). 20 L alta tecnologia in Toscana

21 Tab. 1.3 Nuova definizione dei settori high-tech secondo la classificazione delle attività economiche ATECO 2007 RISPETTO A EUROSTAT (2009)* HIGH TECHNOLOGY MANIFATTURIERO (HTMA) 21 Fabbricazione di prodotti farmaceutici 26 Fabbricazione di computer e prodotti di elettronica e ottica; apparecchi elettromedicali; apparecchi di misurazione e orologi Confermato 30.3 Fabbricazionedi aeromobili, di veicoli spaziali e dei relativi dispositivi MEDIUM-HIGH TECHNOLOGY MANIFATTURIERO (HTMM) 20.1 Fabbr. di prodotti chimici di base, fertilizzanti, comp. azotati, mat. Plastiche e gomma in forme primarie 20.2 Fabbricazione di agrofarmaci e di altri prodotti chimici per l agricoltura Ristretto 20.5 Fabbricazione di altri prodotti chimici 20.6 Fabbricazione di fibre sintetiche e artificiali 25.4 Fabbricazione di armi e munizioni Confermato 27.1 Fabbricazione di motori, generatori e trasformatori elettrici e di apparecchiature per la distribuzione e il controllo dell elettricità 27.2 Fabbricazione di batterie di pile e accumulatori elettrici 27.3 Fabbricazione di cablaggi e apparecchiature di cablaggio Fabbricazione di motori e turbine (esclusi i motori) Fabbricazione di apparecchiature fluidodinamiche Fabbricazione di cuscinetti, ingranaggi e organi di trasmissione Ristretto Fabbricazione di macchine e attrezzature per ufficio (esclusi computer) Fabbricazione di altre macchine di impiego generale 28.4 Fabbricazione di macchine per la formatura dei metalli e altre macch. utensili 28.9 Fabbricazione di altre macchine per impieghi speciali Fabbricazione di app. elettriche ed elettroniche per autoveicoli e loro motori Fabbricazione apparecchi medicali, materiale medico chirurgico Fabbricazione di protesi ortopediche HIGH-TECH KNOWLEDGE INTENSIVE SERVICES (HTSA) Produzione di software non connesso all edizione Confermato Consulenza nel settore delle tecnologie informatiche Confermato 72.1 Ricerca e sviluppo sperimentale nel campo delle scienze naturali e dell ingegneria Ristretto MEDIUM-HIGH-TECH KNOWLEDGE INTENSIVE SERVICES (HTSM) Attività di produzione cinematografica, di video, di programmi televisivi Attività di post-produzione cinematografica, di video, di programmi televisivi Ristretto Edizione di registrazioni sonore 61 Telecomunicazioni Gestione di strutture informatizzate Confermato Altre attività dei servizi connessi alle tecnologie dell informatica 63.1 Elaborazione dei dati, hosting e attività connesse; portali web (HTSM) Ristretto 71.2 Collaudi e analisi (HTSM) Aggiunto 1 * Confermato: la classificazione riporta lo stesso livello di dettaglio di Eurostat (2009). *Ristretto: la classificazione riporta un livello di dettaglio superiore rispetto ad Eurostat (2009), e ne costituisce dunque una specificazione ulteriore. *Aggiunto: la classificazione riporta settori non compresi in Eurostat (2009) Fonte: Lazzeroni (2011) L alta tecnologia in Toscana 21

22 1 FOCUS - I CONFINI DELL ALTA TECNOLOGIA IN TOSCANA ALLA LUCE DELLA NUOVA CLASSIFICAZIONE DELLE ATTIVITÀ ECONOMICHE (ATECO 2007) A partire dall anno 2011 l Osservatorio sulle imprese high-tech della Toscana adotta la nuova definizione dei settori high-tech secondo la classificazione delle attività economiche Ateco La revisione della Classificazione statistica delle attività economiche dalla versione NACE Rev. 1.1 alla versione NACE Rev. 2, implicando a sua volta una modifica nella corrispondente classificazione del commercio internazionale (da SITC Rev.3 a SITC Rev.4) oltre che nelle singole classificazioni adottate dagli istituti di statistica nazionali (in Italia, Ateco 2007) ha determinato importanti cambiamenti nella definizione di settori e prodotti high-tech. Le esigenze di aggiornamento delle classificazioni statistiche internazionali alla mutata struttura economica e l importanza di adottare criteri di uniformità nelle classificazioni utilizzate a livello mondiale (in particolare l esigenza di seguire un processo di convergenza tra ISIC NACE e NAICS quest ultima adottata da USA, Canada e Messico) hanno determinato una ridefinizione di molti settori di attività economica più che una semplice traduzione della codifica, e conseguentemente nuove regole applicative per l implementazione di tali definizioni nel sistema statistico. Alcuni dei principi fondamentali alla base delle nuove classificazioni hanno determinato importanti mutamenti nella definizione dei settori high-tech e conseguentemente nella fotografia della struttura delle attività economiche definibili come universo di riferimento secondo la prospettiva settoriale e di prodotto. In particolare, il principio alla base della definizione del settore Servizi di informazione e comunicazione (Ateco 2007), dato il forte rilievo attribuito nelle nuove classificazioni alla filiera di produzione, distribuzione e trasmissione di contenuti attraverso l identificazione delle tecnologie che afferiscono alle telecomunicazioni ed in generale all ICT, ha determinato un ampia redistribuzione tra il comparto manifatturiero e quello dei servizi. Più specificamente: L editoria, distinta dalla stampa, è confluita dal manifatturiero Le comunicazioni sono confluite dai trasporti Le attività radiotelevisive sono confluite dalle attività ricreative L informatica (in parte) è confluita dai servizi alle imprese I settori maggiormente coinvolti dal cambiamento, ed in particolare: Informazione e comunicazione Ricerca scientifica e dello sviluppo sperimentale Studi di architettura e ingegneria collaudi e analisi tecniche 22 L alta tecnologia in Toscana

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