INNOVHUB Stazioni Sperimentali per l Industria Divisione Stazione Sperimentale per i Combustibili

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1 INNOVHUB Stazioni Sperimentali per l Industria Divisione Stazione Sperimentale per i Combustibili Presentazione 2 Circuito Interlaboratorio Determinazione fattore K tubo Pitot San Donato Milanese 27 giugno 2013

2 giovedì 27 giugno maggio 2013: mail di invito II Circuito NON veniva fatto chiaro riferimento alla UNI 10169:01 ma in schema informativo. 16 maggio 2013: entrata in vigore UNI EN ISO :13 5 giugno 2013: mail di precisazioni 27 giugno 2013: incontro preliminare di presentazione II Circuito Interlaboratorio 26 giugno 2013: Circolare ACCREDIA 79: Norma UNI 10169:01 RITIRATA CON SOSTITUZIONE NONOSTANTE CIO SIAMO IN 18 (l anno scorso in 15..) 4 NEW ENTRIES: ENI SYNDIAL LABANALYSIS SGS - SIGE

3 INNOVHUB-SSI Divisione Combustibili

4 Storia della SSC

5 Prove interlaboratorio alla Divisione Combustibili Prove interlaboratorio UNICHIM coordinate SSC (gestione, elaborazione statistica) da personale della Divisione Combustibili: 1. Prodotti petroliferi: Benzina, petrolio avio, gasolio autotrazione e riscaldamento, olio combustibile, bunker fuel, bitume, biodiesel 3 cicli/anno 2. GPL: 2 cicli/anno 3. Gas da raffineria: 2 cicli/anno A novembre 2012 UNICHIM ha conseguito l'accreditamento quale organizzatore di Prove Interlaboratorio (Accr. n 0003) in conformità alla norma UNI CEI EN ISO/IEC Tutte le prove sopra elencate sono accreditate

6 Laboratorio Combustione Ambiente in ambito controlli ambientali Gabriele Migliavacca Responsabile di laboratorio Silvia Bertagna Responsabile per il settore Qualità dell aria e Responsabile per i Rapporti di Prova Paolo Lopinto Responsabile per il settore controlli ambientali Alberto Brusoni Referente tecnico Alessio Stomeo Fabio Pederzoli Stefano Ariazzi

7 Organizzazione del pomeriggio di presentazione: 14:30 15:30 Presentazione circuito: RISULTATI I CICLO e GESTIONE II CICLO TRATTAMENTO DATI PROTOCOLLO DI PROVA 15:45 16:30 DECISIONE SU INIZIO PROVE 15:30 15:45 Pausa caffè Possibili sviluppi futuri dove eravamo rimasti? Varie ed eventuali (visita ai laboratori per chi ha tempo )

8 Sintesi risultati I Ciclo ( )

9 Sintesi risultati I Ciclo ( ) Test di Cochran (identificazione OUTLIER) n lab n. ripetiz(n) 3 media dev. Std % RSD C Cochran C 5% C 1% ripetizioni G 0,808 0,812 0,812 0,811 0,002 0,285 0,011 0,335 0,41 2 V 0,835 0,827 0,831 0,831 0,004 0,481 0,032 0,335 0,41 3 T 0,830 0,830 0,830 0,830 0,000 0,000 0,000 0,335 0,41 4 E 0,891 0,889 0,894 0,891 0,003 0,282 0,013 0,335 0,41 5 I 0,839 0,843 0,836 0,839 0,004 0,418 0,024 0,335 0,41 6 R 0,835 0,845 0,853 0,844 0,009 1,068 0,161 0,335 0,41 7 P 0,833 0,839 0,834 0,835 0,003 0,385 0,020 0,335 0,41 8 K 0,847 0,841 0,855 0,848 0,007 0,829 0,097 0,335 0,41 9 S 0,830 0,838 0,838 0,835 0,005 0,553 0,042 0,335 0,41 10 W 0,860 0,856 0,856 0,857 0,002 0,269 0,011 0,335 0,41 11 B 0,812 0,818 0,822 0,817 0,005 0,616 0,050 0,335 0,41 12 N 0,760 0,740 0,732 0,744 0,014 1,938 0,411 0,335 0,41 13 M 0,914 0,917 0,915 0,915 0,002 0,167 0,005 0,335 0,41 14 A 0,861 0,875 0,869 0,868 0,007 0,809 0,097 0,335 0,41 15 O 0,766 0,761 0,764 0,764 0,003 0,330 0,013 0,335 0,41 16 C 0,834 0,833 0,829 0,832 0,003 0,318 0,014 0,335 0,41

10 PERCHE un circuito interlaboratorio del genere? UNI CEN/TS 15675:08 UNI 10012:04..della conferma metrologica alla strumentazione per le emissioni....delle misurazioni periodiche di parametri in flussi gassosi convogliati.. UNI CEI EN ISO/IEC 17025:05..dei requisiti tecnico/gestionali per ottenere l accreditamento..

11 PERCHE un circuito interlaboratorio del genere? UNI 10012:04 Gruppi di prove/strumentazione Gruppo 1: apparecchiature per prove fisiche (temperatura, pressione, umidità, velocità dell aria ecc) Apparecchiature del Gruppo B di criticità per il laboratorio (medio impatto con necessità di conferma metrologica) Possono essere inviate direttamente dal laboratorio con periodicità definita ad un centro ACCREDIA o equivalente per la taratura In alternativa il laboratorio può effettuare una taratura interna con riferimento ad un campione di prima linea (tarato ACCREDIA) Risulta applicabile il processo di CONFERMA METROLOGICA verifica di una caratteristica significativa e successivo trattamento statistico dati con carte di controllo Criticità: la strumentazione è utilizzata in stazione esterna suscettibile di urti / eventi che possono di per se vanificare il concetto di mantenimento dello stato di taratura

12 PERCHE un circuito interlaboratorio del genere? UNI CEN/TS 15675:08 Apparecchiature di cui al cap. 5.5: Attrezzature che non devono essere soggette ad urti durante il trasporto (anche in virtù della taratura a cui sono stati sottoposti). Ciò richiede di rendere sicuro (tramite idonee modalità procedurali) manipolazione e trasporto delle apparecchiature. Le attrezzature che vengono assemblate sul posto devono essere idonee allo scopo di soddisfare i requisiti di controllo delle perdite indicate nel metodo utilizzato ( ) Alcuni materiali e dotazioni accessorie intervenenti nella misurazione devono essere tarati periodicamente, ad esempio, sonde Pitot, manometri, termocoppie, burette e pipette. Riteniamo che la nuova UNI :13 non cambierà nel breve termine le modalità di taratura (calibration) Il circuito rimane pertanto una buona evidenza dell adempimento del cap. 5.5 (UNI CEN/TS 15675:08)

13 PERCHE un circuito interlaboratorio del genere?

14 PERCHE un circuito interlaboratorio del genere? Riferibilità delle misure attraverso l impiego di: Campioni / materiali certificati di riferimento non solo relativi all analisi di laboratorio ma anche alla fase di campionamento Circuiti interlaboratorio o Proficiency test (che dovrebbero comunque essere accreditati in accorodo alla UNI 17043:10)

15 GESTIONE circuito interlaboratorio: Circuito realizzato in accordo alla norma ISO Accuracy (trueness and precision) of measurement methods and results Part 2: Basic method for the determination of repeatability and reproducibility of a standard measurement method e ISO Part 5: Alternative methods for the determination of the precision of a standard measurement method Viene garantito l anonimato dei dati Al termine verrà elaborato un rapporto tecnico nel quale saranno presentati i dati Ordine di presentazione dati cronologico di esecuzione delle prove da parte dei laboratori secondo un calendario aggiornato per lo svolgimento del circuito I tempi di attuazione delle prove terranno conto dell effettivo periodo di spedizione del Pitot di riferimento costi a carico di ogni singolo laboratorio Il laboratorio a cui spedire il Pitot per le successive prove è stabilito dallo stesso calendario

16 ISO Parte 5 La norma è complementare alla UNI ISO Fornisce modelli alternativi che, in alcune situazioni, potrebbero essere più utili del modello base proposto nella UNI ISO Fornisce, inoltre, un metodo robusto di analisi, per le stime degli scarti tipo della ripetibilità e riproducibilità, che sono meno soggette al giudizio dell'analista, rispetto a quelle fornite dai metodi descritti nella UNI ISO Il trattamento prevede di porre i risultati di una prova in ordine crescente e di individuare, tramite il calcolo della mediana e dello scarto tipo della mediana, risultati con comportamento anomalo che non vengono eliminati, ma posti uguali a valori limite. Per il nuovo set di risultati si calcolano media e scarto tipo e si verifica la presenza di risultati anomali. Il processo è iterativo e si ferma quando lo scarto tipo calcolato all iterazione i+1 è molto simile allo scarto dell iterazione precedente. Il trattamento robusto individua un maggior numero di risultati anomali rispetto ai consueti trattamenti e produce quindi uno scarto tipo più basso

17 GESTIONE circuito interlaboratorio: 2013!..2012

18 GESTIONE circuito interlaboratorio: 1. N identificativo laboratorio partecipante differente dalla sigla (lettera alfabetica) che Innovhub-SSI attribuirà a ciascun partecipante (atta a garantire l anonimato dei dati) 2. Nome del laboratorio 3. Periodo di prove (tempistica) nel quale saranno eseguite le prove 4. Indirizzo di spedizione a cui inviare il Pitot di riferimento (verrà fatto passare tra i presenti il calendario) Al termine di ogni periodo di prova, ogni laboratorio si impegna a comunicare i risultati prove tramite apposito format a: labcombustioneambiente@ssc.it. Contestualmente comunicherà la data prevista della spedizione al successivo laboratorio in elenco

19 PROTOCOLLO di prova:

20 PROTOCOLLO di prova: 1. Effettuare una pulizia accurata dei Pitot, utilizzando aria compressa o eventualmente anche un bagno ad ultrasuoni 2. Posizionare nel condotto il Pitot primario prestando attenzione di lasciare uno spazio di almeno 80 mm dalla parete interna 3. Lasciare stabilizzare il sistema per almeno 10 minuti 4. Azzerare il micromanometro e collegarlo al tubo di Pitot 5. Effettuare 3 letture del p 6. Togliere il riferimento e posizionare nel condotto, nel medesimo punto di affondamento, il tubo di Pitot soggetto a taratura. Effettuare 3 letture del p 7. Successivamente ruotare di 180 il tubo di Pitot da tarare e ripetere la stessa procedura come al punto 6. Ripetere 3 volte Se un laboratorio utilizza un pitot tipo L deve tenere conto del differente punto di prelievo causato dalla geometria ad L del pitot

21 CARATTERISTICHE e OBIETTIVI: Mantenere inalterata la situazione in ogni laboratorio Tre possibili fonti di errore: 1. Procedura di taratura 2. Condotto di misura 3. Tipologia del materiale di riferimento (Pitot tipo S vs. Pitot tipo L)

22 TRATTAMENTO dei dati sperimentali: I dati delle prove verranno comunicati dai laboratori partecipanti su un format excel appositamente preparato da Innovhub SSI UNI EN ISO :13 A Pitot tube The Pitot tube shall be calibrated at flow rates representative of the stack flow conditions, and the calibration points used shall encompass its range of operation CONSIDERARE NUOVA VELOCITA : 5 m/s Possibilità facoltativa per chi può regolare le condizioni di flusso al condotto di prova Non ci serviremo più di un certificato emesso da un Ente accreditato relativo al Pitot primario per confronto con il valore medio trovato dal Circuito MA il valore VERO tra i laboratori sarà considerato quello scaturito dal trattamento statistico USARE LA VIRGOLA COME SEPARATORE DECIMALE

23 TRATTAMENTO dei dati sperimentali:

24 TRATTAMENTO dei dati sperimentali: Trattamento statistico di 1 livello (µ (Medie), σ (Dev. Std.) e % RSD): sono considerati tutti i dati ricevuti dai laboratori partecipanti e quindi non verrà fatta alcuna ricerca di dati anomali (outliers) Trattamento statistico di 2 livello: individuazione dei dati sospetti (limite di confidenza dell'1%) e di quelli anomali (limite di confidenza del 5%), applicando prima il test di Cochran sulle deviazioni standard dei dati riportati da ogni singolo laboratorio (ripetibilità) e poi il test di Grubbs sui valori medi dei dati riportati dai laboratori (riproducibilità) Trattamento robusto di analisi individuando eventualmente un maggior numero di dati anomali Determinazione per ogni laboratorio del punteggio di z-score conseguito: parametro statistico che indica il grado di bontà dei risultati ottenuti dal laboratorio rispetto a quelli medi del circuito di correlazione

25 ...pausa...

26 TEMPISTICHE e SVILUPPI FUTURI CONSEGNA del CALENDARIO FINALE del Circuito di correlazione 2013.doc Proposta: SETTEMBRE 2013 GENNAIO 2014 (prima metà) Elaborazione dati ed invio rapporto MARZO 2014 (prima metà)

27 TEMPISTICHE e SVILUPPI FUTURI SVILUPPI FUTURI: dove ci eravamo lasciati? Intervenire (in funzione dei risultati di questo circuito) sui vari contributi all'errore (procedura/condotto/pitot S Vs. L) ROBUSTEZZA Possibilità di implementazione in camino reale Proficiency Test su portata UNI 10169:01 Valutazione collaborazioni esterne per aumento possibilità circuiti formazione personale UNI CEN/TS 15675:08

28 TEMPISTICHE e SVILUPPI FUTURI SVILUPPI FUTURI: dove vorremmo arrivare? -1

29 TEMPISTICHE e SVILUPPI FUTURI SVILUPPI FUTURI: dove vorremmo arrivare? -2 Verifica periodica, obiettiva, indipendente e documentata della qualità delle analisi eseguite di routine Informazioni di ritorno per il miglioramento continuo delle operazioni di laboratorio: ripetibilità di misura e di analisi dei dati, riproducibilità a differenti livelli di concentrazione Definizione completa della qualifica, della formazione e del mantenimento della qualifica nei confronti del personale che svolge attività di campionamento [UNI CEN/TS 15675:2008]

30 TEMPISTICHE e SVILUPPI FUTURI SVILUPPI FUTURI: dove vorremmo arrivare? -2

31 TEMPISTICHE e SVILUPPI FUTURI SVILUPPI FUTURI: dove vorremmo arrivare? -2 Parametri in continuo: Parametro NORMA di riferimento Applicabilità metodo Incertezza estesa MAX CO UNI EN ISO 15058: mg/nm 3 < 6% ELV CO 2 - O 2 UNI EN ISO 14789: % < 6% conc. mis. NOx UNI EN ISO 14792:06 < 10% ELV COT UNI EN ISO 12619: mg/nm 3 n.d. CH 4 UNI EN ISO 25140: mg/nm 3 -

32 TEMPISTICHE e SVILUPPI FUTURI SVILUPPI FUTURI: dove vorremmo arrivare? -3 Parametri in discontinuo: Parametro NORMA di riferimento Applicabilità metodo Incertezza estesa MAX SO 2 UNI EN ISO 14791: mg/nm 3 < 20% ELV HCl UNI EN ISO 1911: mg/nm 3 < 30% ELV Umidità UNI EN ISO 14790: % < 20% conc. mis g/m 3 Portata (PITOT) UNI EN ISO :13 > 5 m/s (6.2) 1% val. certif. (Table 4)

33

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