RAPPORTO SULLA SOCIETÀ DELL INFORMAZIONE IN PIEMONTE 2004

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1 RAPPORTO SULLA SOCIETÀ DELL INFORMAZIONE IN PIEMONTE 2004

2 Questo rapporto, basato sul progetto "Regional-IST", è stato redatto dal gruppo di ricerca Technology to Business Intelligence (T2BI), dell'istituto Superiore Mario Boella. Coordinatori Marco Cantamessa (+) Emilio Paolucci (+) Mauro Bertoli (*) Enrico Ferro (*) Daniela Setto (*) (+) Politecnico di Torino (*) Istituto Superiore Mario Boella Per eventuali informazioni, contattare una delle persone i cui riferimenti sono sopra esposti.

3 Indice 1. Introduzione 1 2. La Società dell Informazione in Europa La situazione in Europa fotografata da Eurostat Gli investimenti ICT La metodologia di raccolta ed analisi dei dati La scelta degli indicatori per la misurazione della Società dell Informazione La diffusione delle Tecnologie dell Informazione e Comunicazione Le scelte di campionamento I cittadini Le imprese La diffusione presso i cittadini La dotazione informatica Le modalità di utilizzo delle tecnologie informatiche I rapporti con la Pubblica Amministrazione Il commercio elettronico Business to Consumer (B2C) Il divide territoriale: regioni e aree metropolitane a confronto La diffusione presso le imprese La dotazione informatica Le modalità di utilizzo delle tecnologie informatiche da parte delle imprese Le spese e gli investimenti delle imprese in ICT Imprese e E-Government: il processo di integrazione Il commercio elettronico Business to Business (B2B) e Business to Consumer (B2C) I problemi della Società dell Informazione: il fenomeno del digital divide Conclusioni e possibili sviluppi Appendice A: Il questionario alle famiglie Appendice B: il questionario per le imprese Appendice C: i progetti di ricerca avviati nell UE Appendice D: Classificazione delle attività produttive incluse nel settore ICT. 114

4 11. Appendice E: Classificazione delle attività produttive in accordo all intensità di conoscenza Appendice F: La stratificazione del campione Appendice G: Torino e Piemonte: tabelle comparative Appendice H: Elenco delle abbreviazioni internazionali. 138

5 Indice delle figure Figura 2.1 I legami tra gli attori della Società dell Informazione...3 Figura 2.2 Utilizzazione di Internet da parte di cittadini e imprese, Figura 2.3 Spese in ICT in percentuale sul PIL, Figura 3.1 Schema metodologico gerarchico utilizzato...15 Figura 3.2 Processo di selezione degli indicatori utilizzati Figura 3.3 Le relazioni intercorrenti tra indicatori e sub-target: complessità ed importanza...20 Figura 4.1. Il territorio della città di Torino, diviso per circoscrizioni...25 Figura 4.2 Famiglie che possiedono una connessione ad Internet, Figura 4.3 Famiglie che possiedono un computer, Figura 4.4 Famiglie che possiedono un computer, confronto tra Torino e Piemonte, Figura 4.5 Distribuzione della popolazione a Torino e nel resto del Piemonte, per livello di istruzione...33 Figura 4.6 Famiglie che possiedono un computer, per numero di componenti il nucleo familiare, Figura 4.7 Famiglie piemontesi in base all età dei componenti, per numero di membri, Figura 4.8 Famiglie che possiedono un computer, per reddito, Figura 4.9 Famiglie che possiedono un computer, per tipologia di area, Figura 4.10 Rapporto tra laptop e numero totale di PC posseduti, Figura 4.11 Famiglie in base al numero di PC posseduti, Figura 4.12 Famiglie che hanno acquistato almeno uno dei propri computer nell ultimo anno, Figura 4.13 Famiglie dotate di una connessione Internet, Figura 4.14 Famiglie dotate di una connessione Internet, per numero di componenti il nucleo familiare, Figura 4.15 Famiglie con accesso ad Internet di tipo broadband, Figura 4.16 Famiglie con accesso ad Internet, per tipologia di connessione, Figura 4.17 Famiglie con accesso ad Internet, per tipologia di connessione, per numero di componenti il nucleo famigliare, Figura 4.18 Cittadini piemontesi che accedono ad Internet con tecnologie diverse dal PC, Figura 4.19 Cittadini in possesso di un telefono cellulare, Figura 4.20 Cittadini in possesso di un telefono cellulare, per età, Figura 4.21 Cittadini che utilizzano il computer almeno settimanalmente,

6 Figura 4.22 Cittadini che utilizzano il computer almeno settimanalmente, per età, Figura 4.23 Cittadini che utilizzano il computer almeno settimanalmente, per livello di istruzione raggiunto, Figura 4.24 Principali luoghi di accesso ad Internet, Figura 4.25 Principali attività per cui viene utilizzato Internet, Figura 4.26 Frequenza e scopo dell utilizzo di Internet, Figura 4.27 Principali metodi di apprendimento nell utilizzo di PC/Internet, Figura 4.28 Principali servizi utilizzati su telefono cellulare, Figura 4.29 Cittadini che hanno visitato i siti della P.A. negli ultimi 3 mesi, Figura 4.30 Cittadini che hanno visitato i siti della P.A. negli ultimi 3 mesi, per età Figura 4.31 Principali servizi utilizzati dai cittadini che hanno visitato i siti della P.A. negli ultimi 3 mesi, Figura 4.32 Cittadini che vorrebbero utilizzare un portale integrato per tutti i servizi pubblici, Figura 4.33 Cittadini che hanno effettuato acquisti/ordini tramite Internet, per uso privato negli ultimi 3 mesi, Figura 4.34 Cittadini che hanno effettuato acquisti/ordini tramite Internet, per qualsiasi scopo negli ultimi 3 mesi, per età, Figura 4.35 Cittadini che hanno effettuato acquisti/ordini tramite Internet, per qualsiasi scopo negli ultimi 3 mesi, per livello di istruzione, Figura 4.36 Le principali ragioni per non comprare/ordinare beni e servizi via Internet, Figura 4.37 Tipologia di beni/servizi acquistati su Internet, Figura 4.38 Famiglie che possiedono un computer, Figura 4.39 Famiglie dotate di una connessione Internet, Figura 4.40 Famiglie dotate di una connessione Internet di tipo broadband, Figura 4.41 Famiglie con accesso ad Internet, per tecnologia di accesso, Catalunya Figura 4.42 Famiglie con accesso ad Internet, per tecnologia di accesso, Ungheria Figura 4.43 Famiglie con accesso ad Internet, per tecnologia di accesso, Piemonte Figura 4.44 Famiglie con accesso ad Internet, per tecnologia di accesso, Portogallo Figura 4.45 Cittadini in possesso di un telefono cellulare, Figura 4.46 Cittadini che acquistano beni/servizi on-line, Figura 4.47 Imprese che possiedono una connessione ad Internet,per tipologia di connessione,

7 Figura 4.48 Imprese che possiedono una connessione ad Internet, per tipologia di connessione, benchmarking Figura 4.49 Imprese che possiedono una connessione ad Internet, Figura 4.50 Diffusione degli accessi xdsl in valore assoluto, con indicazione dell incremento percentuale nel periodo dicembre 2002 marzo Figura 4.51 Imprese che possiedono una connessione ad Internet, per dimensione aziendale, Figura 4.52 Impiegati in possesso di una aziendale, per intensità di conoscenza, Figura 4.53 Aziende che utilizzano pacchetti sw specifici, per area aziendale, Figura 4.54 Principali applicazioni utilizzate, benchmarking Figura 4.55 Principali sistemi di sicurezza adottati, Figura 4.56 Imprese dotate di firewall, Figura 4.57 Imprese in possesso di una rete di tipo LAN, Figura 4.58 Imprese in possesso di una rete di tipo LAN, per dimensione aziendale, Figura 4.59 Principali utilizzi della rete di tipo Intranet, benchmarking Figura 4.60 Principali utilizzi della rete di tipo Intranet, per dimensione aziendale, Figura 4.61 Imprese in possesso di una rete di tipo Extranet, per dimensione aziendale, Figura 4.62 Imprese in possesso di una rete di tipo Extranet, per intensità di conoscenza, Figura 4.63 Imprese in possesso di LAN, Intranet ed Extranet, Figura 4.64 Imprese che possiedono un proprio sito Web, Figura 4.65 Imprese che possiedono proprio sito Web, per dimensione aziendale, benchmarking Figura 4.66 Imprese che possiedono proprio sito Web, per tipo di gestione, benchmarking Figura 4.67 Principali scopi del sito Web aziendale, Figura 4.68 Valore medio degli investimenti in ICT, benchmarking Figura 4.69 Spese in ICT per addetto, per dimensione aziendale, Figura 4.70 Investimenti in ICT, per settore, Figura 4.71 Investimenti in ICT, per intensità di conoscenza, Figura 4.72 Investimenti in ICT per addetto, per intensità di conoscenza, Figura 4.73 Imprese che utilizzano i siti delle P.A., per dimensioni aziendali, Figura 4.74 Principali utilizzi dei siti delle P.A., Figura 4.75 Imprese che praticano e-commerce di tipo B2B, benchmarking Figura 4.76 Imprese che praticano e-commerce di tipo B2B, per dimensione aziendale Figura 4.77 Imprese che praticano e-commerce di tipo B2C, per dimensione aziendale

8 Figura 4.78 Imprese effettuano acquisti on-line, per dimensione aziendale, Figura 4.79 Imprese che utilizzano l EDI per approvvigionamenti e/o acquisti, Figura 4.80 Principali ragioni per non vendere i propri prodotti/servizi on-line, Figura 4.81 Imprese che consentono ai propri dipendenti di telelavorare, per dimensione aziendale, Figura 5.1 Copertura ADSL a livello regionale, Figura 5.2 Utenti Internet, per genere, Figura 5.3 Utenti Internet, per classe d età, Figura 5.4 Tipologie di gap digitali Figura 12.1 Circoscrizioni di Torino: composizione in base al genere, Figura 12.2 Circoscrizioni di Torino: composizione in base all età, Figura 12.3 Circoscrizioni di Torino: composizione in base al livello di istruzione, Figura 12.4 Circoscrizioni di Torino: composizione in base al reddito,

9 1. Introduzione Il Rapporto sulla Società dell Informazione in Piemonte è giunto ora alla sua seconda edizione. I dati presentati nel seguente rapporto sono stati raccolti ed analizzati nel corso della seconda rilevazione portata avanti all interno del progetto Europeo Regional-IST ( nella prospettiva di stabilire un più ampio Osservatorio Permanente Regionale che si occupi di monitorare e valutare la diffusione e l influenza che l ICT (Information & Communication Technology) esercita sulla realtà piemontese. Affinché il lavoro svolto dall Osservatorio possa essere considerato efficace, è necessario averne una visione in un contesto caratterizzato da stabilità ed intelligibilità delle rilevazioni, il che si concretizza ne: la continuità con cui vengono effettuate le rilevazioni, così da poter costituire serie storiche (per ora di soli due anni) che rendano possibili in primo luogo una migliore visione globale dell evoluzione della situazione monitorata a livello regionale. In secondo luogo, la conduzione di studi comparativi relativi a situazioni presenti in periodi differenti e, infine, la valutazione (se pur approssimativa) dell efficacia delle politiche istituzionali volte ad incentivare la Società dell Informazione. le modalità di realizzazione delle rilevazioni, le quali devono garantire un alto grado di comparabilità sia con i dati raccolti dai partner che hanno aderito al progetto Regional-IST, sia con altre ricerche a livello nazionale ed europeo. I beneficiari dei risultati conseguiti dagli studi svolti dall Osservatorio saranno in primis i policymaker, quindi, sia direttamente che indirettamente tramite le azioni di policy intraprese, gli attori principali della Società dell Informazione, vale a dire i cittadini, le imprese e le pubbliche amministrazioni. Tali risultati saranno messi a pubblica disposizione tramite rapporti periodici (per esempio, su base annuale) la cui struttura potrà includere temi tra i quali: il livello di dotazione ICT di tutti gli attori presenti sul territorio regionale; il livello di interazione tra gli attori, principalmente attraverso i fenomeni di: i. e-government ( Pubblica Amministrazione dal lato dell offerta; cittadini, imprese e altre amministrazioni dal lato della domanda); ii. e-business (imprese dal lato dell offerta; cittadini, P.A. e altre imprese dal lato della domanda); 1

10 il grado di diffusione dell infrastruttura a banda larga; il confronto dei dati ottenuti a livello sia intra-regionale (in relazione alle variabili di segmentazione introdotte in ambito del progetto di riferimento Regional-IST) che internazionale; le problematiche legate all esclusione di determinate fasce della popolazione dall utilizzo degli strumenti ICT (fenomeno del digital divide). 2

11 2. La Società dell Informazione in Europa. L impatto che le tecnologie della Società dell Informazione hanno avuto sui tessuti economico e sociale è stato, ed è tuttora, di notevole importanza, alimentato in buona misura dalle aspettative dei cittadini verso standard di vita sempre più elevati in seguito alla consapevolezza delle grandi opportunità offerte dai prodotti e dai servizi ICT. L importanza delle ICT è chiaramente espressa nel programma eeurope , basato sulle conclusioni dei Consigli europei di Lisbona (2000), Stoccolma (2001) e Siviglia (2002). Le quattro priorità espresse dal programma ( servizi pubblici moderni fruibili on-line, un ambiente di e-business dinamico, disponibilità di connettività a banda larga a prezzi competitivi e una infrastruttura informatica sicura ) si basano su una visione assai ampia delle ICT e del loro impatto sociale. Si tratta inoltre di priorità altamente complementari tra di loro, che vengono a toccare le diverse interazioni esistenti tra le principali categorie di attori presenti nella società: pubbliche amministrazioni, imprese e cittadini. Questa spiega la necessità, nello studio sulla diffusione della Società dell Informazione, di tener conto della molteplicità dei soggetti coinvolti e delle relative interazioni, come indicato nella fig B2G / Domanda E-Gov Pubblica Amministrazione Domanda E - Gov Imprese Offerta E-gov Famiglie B2B B2C Figura 2.1 I legami tra gli attori della Società dell Informazione. B2B B2C B2G E-Gov LEGENDA Business to Business Business to Consumer Business to Government E-government Tabella

12 Tornando alle politiche europee di supporto alla Società dell Informazione, l EU sta tentando di conseguire questo obiettivo mediante le attività promosse sia nel Piano d Azione di e-europe, sia nei diversi Programmi Quadro di Ricerca e Sviluppo Tecnologico. Questi ultimi riguardano tematiche economiche e sociali quali: la risoluzione delle problematiche inerenti la fiducia nelle tecnologie ICT, così da incrementarne l affidabilità; il rafforzamento della coesione sociale tramite lo sviluppo di strumenti e sistemi di più facile utilizzo in quanti più ambiti possibili: sociale, politico, economico, industriale, dell apprendimento; il perseguimento della crescita sostenibile e dell aumento della competitività di piccole e grandi imprese e una maggiore efficienza della Pubblica Amministrazione (tramite e- government); la definizioni di migliori processi di e-commerce, e-business e e-work, al fine di aumentare, qualitativamente e quantitativamente, l offerta di posti di lavoro; favorire la cooperazione tra gruppi di ricercatori europei e di paesi extra-europei, al fine di migliorare la qualità dell informazione, minimizzando gli sforzi necessari al suo conseguimento. Affinché questa vision sia perseguita in modo efficace ed efficiente, sono necessarie ricerche integrate che affrontino le sfide socio/economico di cui sopra, garantendo uno sviluppo parallelo di progresso tecnologico e applicazioni da esso generate. In questo senso quindi, l EU ha sostenuto (anche a livello economico) numerosi progetti di ricerca a livello europeo che si pongono come anelli di congiunzione tra le azioni volte ad indagare lo stato della diffusione e dell utilizzo degli strumenti ICT e gli obiettivi politici riguardanti le opportunità di occupazione ed il tenore di vita degli europei (si veda a tale proposito l elenco di alcuni di tali progetti nell Appendice C). Tutti questi progetti possono essere considerati come un modello da seguire per quelle regioni che, come il Piemonte stanno cercando di interfacciarsi in maniera sempre più propositiva nella Società dell Informazione. 4

13 2.1. La situazione in Europa fotografata da Eurostat. Nella parte precedente del capitolo è stata fatta una panoramica sulle iniziative volute ed appoggiate dalla Comunità Europea e volte ad approfondire e ad indagare determinati aspetti inerenti la Società dell Informazione ed i suoi strumenti. In questa sezione, invece, l attenzione viene centrata sui risultati di tali osservazioni, in modo da fornire un quadro a livello europeo circa i livelli di adozione e di diffusione di strumenti informatici (hardware e software) e di servizi disponibili sulla rete, tentando di evidenziare, anche se a grandi linee vista l esigua reperibilità (per il momento) di dati relativi al 2003, tendenze o possibili fattori di influenza nelle modalità di utilizzo di tali tecnologie. Il quadro così rappresentato verrà impiegato come primo metro per valutare i dati emersi nel corso delle rilevazioni effettuate all interno di Regional-IST. Verranno, ora, presentati alcuni risultati ottenuti da Eurostat 2, utili ad analizzare la diffusione della Società dell Informazione presso cittadini, Pubbliche Amministrazioni ed imprese delle nazioni facenti parte l Unione Europea. La fig. 2.2 mostra la misura con cui i servizi Internet sono utilizzati da cittadini e imprese di alcuni Paesi europei. L asse delle ascisse indica che mediamente, il 50% della popolazione dell Europa a 15 (EU-15) con un età compresa tra i 16 e i 74 anni utilizza Internet; dato analogo, ma relativamente alle imprese, si può leggere sull asse delle ordinate, osservando come circa l 87% delle imprese europee utilizzi una connessione alla Rete. La media europea divide, quindi, il piano in quadranti, a seconda della maggiore o minore diffusione di Internet, e fa emergere una netta distinzione tra Nord e Sud Europa: si notano, infatti, due gruppi principali, nel primo e nel terzo quadrante, da cui emerge una maggiore densità nell utilizzo di internet nei Paesi nordici, sia a livello di individui che di imprese

14 % di imprese che usano Internet % di individui che usano Internet Figura 2.2 Utilizzazione di Internet da parte di cittadini e imprese, Le tabelle seguenti mostrano il diverso utilizzo di Internet in relazione al genere e al livello di scolarizzazione raggiunto: un primo profilo di chi utilizza in maniera più assidua la rete ci dice che in media tale figura è rappresentata da maschi che hanno raggiunto un alto livello di scolarizzazione. Benché poi la percentuale di utilizzatori sia cresciuta rispetto all anno precedente relativamente al genere, resta comunque un forte gap tra uomini e donne e tra bassi/alti livelli di istruzione. Percentuale di individui che utilizzano Internet (%) EU15 BE DK DE EL ES FR IE IT LU NL AT PT FI SE UK IS NO Tabella 2. Percentuale di individui che utilizzano Internet, per genere (%) EU15 BE DK DE EL ES FR IE IT LU NL AT PT FI SE UK IS NO 2002 M F M F Tabella 3. 6

15 Percentuale di individui che utilizzano Internet, per livello di istruzione (%) EU15 BE DK DE EL ES FR IE IT LU NL AT PT FI SE UK IS NO 2002 Basso Medio Alto Basso Medio Alto Tabella 4. Decisamente più alto rispetto ai cittadini il livello di penetrazione di Internet nelle imprese; i dati mostrano, oltre ad una situazione di quasi-saturazione all interno delle imprese medio-grandi, un incremento nell adozione di questo strumento col crescere delle dimensioni aziendali. È da notare, inoltre, come proprio le piccole imprese abbiano fatto registrare il più alto tasso di crescita nel biennio Percentuale di imprese che utilizzano Internet, per dimensione (%) EU-15 BE DK DE EL ES FR IE IT LU NL AT PT FI SE UK IS NO Tabella 5. Altri temi importanti e di importanza centrale nel Piano di Azione eeurope 2005, sono quelli della sicurezza in servizi e applicazioni ICT, così come l adozione di connessioni a larga banda (broadband). Il broadband consente lo scambio di una maggior quantità di dati in un tempo minore rispetto alla normale linea telefonica e, quindi la possibilità di fruire di servizi più avanzati. I fattori di carattere economico legati al costo di tale servizio spiegano il maggior utilizzo di questa tecnologia soprattutto all interno delle imprese (il 41% di queste contro solo il 9% dei cittadini). Ancora una volta poi sono i Paesi del Nord, quali Danimarca, Finlandia e Svezia, quelli in cui la Società dell Informazione è ad un buon livello di diffusione, registrando alte percentuali, decisamente superiori alla media europea, per quanto riguarda i cittadini che hanno deciso di adottare provvedimenti in ambito di sicurezza informatica. 7

16 Le imprese (vengono considerate le imprese di piccole medie e grandi dimensioni), invece, e con l eccezione di Paesi quali Spagna, Irlanda e Portogallo, hanno implementato nella quasi totalità dei casi almeno uno degli strumenti per la sicurezza informatica tra firewall, crittografia digitale, back up dei dati in un sito remoto, firme digitali e antivirus. Percentuale di famiglie che possiedono una connessione di tipo Broad-band, 2003 (%) EU15 BE DK DE EL ES FR IE IT LU NL AT PT FI SE UK IS NO Tabella 6. Percentuale di imprese che possiedono una connessione di tipo Broad-band, 2003 (%) EU15 BE DK DE EL ES FR IE IT LU NL AT PT FI SE UK IS NO Tabella 7. Installazione di programmi anti-virus Update di programmi anti-virus Meccanismi di autenticazione on-line Percentuale di individui che hanno adottato precauzioni informatiche, 2003 (%) EU15 BE DK DE EL ES FR IE IT LU NL AT PT FI SE UK IS NO Tabella 8. 2 Percentuale di imprese che hanno adottato precauzioni informatiche, 2003 (%) EU15 BE DK DE EL ES FR IE IT LU NL AT PT FI SE UK IS NO Tabella 9. Si può, a questo punto, concentrare l attenzione sull utilizzo dei servizi offerti dal web, da parte delle famiglie e delle imprese europee. Il commercio elettronico (e-commerce) consente di re-interpretare le relazioni tra chi compra e chi vende, introducendo la dimensione virtuale nell incontro tra domanda e offerta di beni e servizi; in entrambe le statistiche (cittadini e imprese) si osserva comunque una maggior propensione all ordine e all acquisto on-line piuttosto che alla vendita. I dati ci dicono che nel 2002, delle imprese per le quali l e-commerce ha pesato per più dell 1% sul volume dei loro affari, circa il 12% ha acquistato beni e/o servizi direttamente sul Web, mentre solo il 7% ha effettuato vendite on-line. 3 Si noti come, in questi casi, non è stato possibile reperire i dati relativamente alla situazione italiana. 8

17 Percentuale di individui che hanno effettuato acquisti/vendite on-line, 2003 (%) EU15 BE DK DE EL ES FR IE IT LU NL AT PT FI SE UK IS NO Acquisto Vendita Tabella Percentuale di imprese che hanno effettuato acquisti/vendite on-line, 2002 (%) EU15 BE DK DE EL ES FR IE IT LU NL AT PT FI SE UK IS NO Acquisto Ricev. Ordini Tabella 11. Uno tra i maggiori obiettivi di eeurope 2005 è sicuramente quello di incentivare e migliorare il livello di interazione con la Pubblica Amministrazione, ossia di avviare l e-government, sia dal lato della domanda quanto dell offerta di servizi amministrativi erogati on-line. Per i cittadini, i livelli di interazione sono cresciuti nel 2003 rispetto allo stesso periodo del 2002; tuttavia, questo è un atteggiamento riscontrabile anche tra le imprese. Tale interazione diminuisce con l aumentare della complessità del servizio offerto on-line, rappresentando in qualche modo un freno a quelli che sono, invece, gli obiettivi principali dell e-government. Ottenere informazioni Ottenere modulistica Compilazione di moduli on-line Ottenere informazioni Ottenere modulistica Compilazione di moduli on-line Percentuale di individui che hanno interagito con i siti della Pubblica Amministrazione (%) EU15 BE DK DE EL ES FR IE IT LU NL AT PT FI SE UK IS NO Tabella

18 Ottenere informazioni Ottenere modulistica Compilazione di moduli on-line Percentuale di imprese che hanno interagito con i siti della Pubblica Amministrazione, 2003 (%) EU15 BE DK DE EL ES FR IE IT LU NL AT PT FI SE UK IS NO Tabella 13. In conclusione, dai dati sopra discussi emerge abbastanza chiaramente che: i Paesi nordici, in particolare Danimarca, Svezia e Finlandia, risultano utilizzare in modo molto più assiduo e intenso le tecnologie ICT, sia in riferimento ai cittadini che alle imprese; i processi di acquisto di beni e servizi on-line risultano più diffusi di quelli di vendita, fatto probabilmente legato alla maggiore complessità e laboriosità di questa azione rispetto alla prima; si riscontrano comportamenti molto eterogenei tra gli Stati membri dell Unione Europea relativamente alla diffusione di strumenti quali i collegamenti di tipo broadband o l interazione con le Pubbliche Amministrazioni, registrando notevoli fluttuazioni intorno a quella che è la media EU

19 Gli investimenti ICT. L innovazione rappresenta uno dei pilastri su cui si sorregge (o si dovrebbe sorreggere) un sistema produttivo; un notevole contributo in tale campo viene proprio dallo sviluppo delle ICT, intese sia come prodotto innovativo, sia come strumenti atti a favorire l innovazione di processo ed organizzativa. Come è ben noto, tuttavia, le risorse che il nostro Paese dedica all innovazione sono ancora troppo poche, anche perché il sistema economico italiano tende a privilegiare l ottica di breve periodo, che porta necessariamente ad una minore percezione dei benefici derivanti da investimenti caratterizzati da un orizzonte temporale più ampio (R&S, formazione, infrastrutture, ). Relativamente allo sviluppo di strumenti legati all ambito dell ICT, l Italia non ha brillato, investendo il 5,47% del PIL, a fronte di una media europea pari al 6.74% (fig. 2.3) 4. Sulla base di alcuni studi effettuati dall OCSE, si è notato che, per colmare questo gap, gli investimenti italiani in ICT dovrebbero aumentare di circa 15 miliardi di euro, cifra che consentirebbe al PIL una crescita dello 0,5% circa annuo (a conferma di quanto detto precedentemente, riguardo il legame tra ampiezza del settore ICT e competitività economica di un Paese). 15% 10% 9,3% 8,4% 7,8% 7,3% 7,1% 6,7% 6,5% 6,4% 6,4% 6,2% 6,1% 6,1% 5,8% 5,7% 5,5% 6,7% 8,5% 8,2% 5% 0% Svezia UK Olanda Portogallo Finlandia Danimarca Belgio/Lux Austria Germania Francia Irlanda Norvegia Spagna Grecia Italia Media UE-15 Stati Uniti Giappone Figura 2.3 Spese in ICT in percentuale sul PIL, Si fa riferimento al Piano di Innovazione digitale, Confindustria, luglio Disponibile on line: +FINAL.pdf 11

20 Se si indaga più nello specifico la situazione italiana, studi recenti 5 hanno evidenziato come nel corso del 2003 la spesa italiana in ICT sia stata di 19,4 miliardi di, con una flessione di circa il 3,2% rispetto al 2002, confermando il trend negativo che si era già registrato l anno precedente. Tale dinamica negativa delle spese in IT è stata maggiormente marcata al Nord, con un calo del 3,6%, mentre al centro si è registrato un -2,8% ed al Sud un -2,5% 6. Nonostante questo trend negativo soprattutto marcato per le regioni settentrionali, si deve notare che tali regioni detengono la maggiore quota del mercato italiano dell Information Technology. Il grafico riportato in figura 2.4 evidenzia la ripartizione del mercato IT tra le varie regioni italiane. In particolare si noti come circa il 39% della spesa nazionale in IT si concentri nel Nord-Ovest (Lombardia e Piemonte hanno un grande peso), il centro ne detenga circa il 24%, il Nord-Est il 21%. Infine, le Isole ed il Sud che hanno sostenuto appena il 16% di spese in IT. quota del mercato IT 0% 5% 10% 15% 20% 25% 30% Lombardia Lazio Piemonte Emilia Veneto Toscana Campania Sicilia Puglia Friuli Liguria Marche Calabria Abruzzo Sardegna Bolzano Umbria Trento Basilicata Molise Valle d'aosta 5,61% 5,18% 3,53% 3,24% 2,28% 2,11% 1,87% 1,32% 1,17% 1,05% 0,94% 0,92% 0,75% 0,51% 0,26% 0,19% 9,50% 8,89% 8,08% 15,69% 26,90% Figura 2.4 Classifica delle regioni italiane per quote del mercato IT, Si fa riferimento al Secondo rapporto sull innovazione nelle regioni d Italia, 2004 realizzato nell ambito del progetto CRC, promosso e finanziato dal Ministro per le Innovazioni e le Tecnologie 6 Questo si spiega tenendo conto che al Sud sono maggiormente presenti aziende operanti nei settori che hanno evidenziato performance migliori in termini di spese in IT, ovvero le aziende del commercio e le istituzioni, mentre le imprese industriali e finanziarie, presenti in larga misura al Nord sono proprio quelle che nel corso del 2003 hanno più fortemente ridotto la spesa in IT 12

21 3. La metodologia di raccolta ed analisi dei dati. I dati cui si farà riferimento nel seguito del rapporto provengono dalla seconda fase di raccolta che si inserisce nel progetto Regional-IST, un progetto biennale (terminato a maggio del 2004), finanziato dall Unione Europea nell ambito del Quinto Programma Quadro di Ricerca e Sviluppo Tecnologico. Al progetto hanno partecipato, per il Piemonte, l'istituto Superiore Mario Boella ed il Dipartimento di Sistemi di Produzione ed Economia dell Azienda del Politecnico di Torino. Al progetto hanno preso parte anche Catalunya (Spagna), Baden-Württemberg (Germania), Ungheria e Portogallo, che, appoggiandosi ad Istituti e Organizzazioni situati in contesti regionali e nazionali simili, hanno contribuito ad apportare notevole valore aggiunto al progetto. In particolare, la collaborazione internazionale ha agevolato la comparabilità e l omogeneità dei dati grazie a protocolli comuni stabiliti nelle fasi iniziali del progetto. Il progetto Regional-IST ha avuto il principale obiettivo di sostenere la creazione di una rete europea di osservatori regionali permanenti sulla diffusione delle tecnologie dell informazione e delle telecomunicazione (ICT), con una particolare attenzione ad aspetti quali l e-government e l ebusiness, e coinvolgendo attività di indagine su imprese, famiglie ed amministrazioni pubbliche. I dati, raccolti in modo puntuale e coordinato, sono indirizzati in primo luogo ai decisori politici locali e vogliono essere un utile strumento a supporto della definizione di interventi più efficaci ed efficienti. Il progetto si è articolato in quattro fasi: due di armonizzazione metodologica e due di raccolta dati. Nel presente rapporto sono presentati i risultati derivanti dalla conclusione della seconda e ultima fase di armonizzazione e di raccolta dati. Suddetti risultati sono anche disponibili on-line presso il sito La metodologia utilizzata per la raccolta e l analisi dei dati presentati in questo rapporto è, nelle sue componenti principali, del tutto simile a quella adoperata per la stesura della versione preliminare del rapporto sulla Società dell Informazione in Piemonte Un omogeneità metodologica risulta, infatti, essere una delle condizione sine qua non per la creazione di una serie storica atta allo svolgimento di studi sulle dinamiche evolutive di fenomeni complessi ed articolati quali la diffusione delle tecnologie ICT nella società. Nel sono però state apportate alcune migliorie, introdotte alla luce dell esperienza maturata nel corso del primo anno di progetto, 13

22 al fine di incrementare il livello di recepimento degli standard definiti da organismi sovranazionali quali EUROSTAT 7 ed OCSE 8. Le sezioni seguenti contengono una presentazione aggiornata della metodologia utilizzata La scelta degli indicatori per la misurazione della Società dell Informazione. La misurazione della diffusione della Società dell Informazione richiede, per sua natura, la possibilità di effettuare confronti rispetto a periodi passati e/o rispetto a realtà regionali diverse. Gli indicatori risultano infatti inutilizzabili se i relativi valori sono presi in modo isolato. Ad esempio, sapere che la quota di famiglie dotate di collegamento broadband è pari all x %, non consente di effettuare alcuna ulteriore considerazione o valutazione, se non si possono effettuare confronti. Il benchmarking 9 risulta quindi essere una delle componenti essenziali per una corretta comprensione dei fenomeni presenti nelle aree oggetto di studio. Esso, infatti, permette la contestualizzazione dei valori assoluti rilevati in ciascuna regione, fornendo un informazione più accurata circa il posizionamento lungo le curve di diffusione che caratterizzano l adozione delle tecnologie. Inoltre, la comparazione tra regioni/stati favorisce il trasferimento di best practices contribuendo, nel lungo periodo, ad una maggiore omogeneità di sviluppo. Alla luce di quanto detto sopra, nella scelta degli indicatori da utilizzare nell ambito del progetto Regional-IST si è optato per l utilizzo di una metodologia che non creasse eterogeneità nei meccanismi di rilevazione già presenti a livello europeo, ma fosse conforme alle indicazioni pubblicate dall Istituto Europeo di Statistica (Eurostat). Pur non risolvendo tutti i problemi di comparazione internazionale, questa metodologia può essere considerata come un buon risultato per giungere ad una piena armonizzazione. La fig. 3.1 illustra l approccio di tipo gerarchico utilizzato per la scelta dei target, degli indicatori e delle statistiche impiegati per l attività di monitoraggio, e a seguire una breve descrizione degli stessi (tabella 14). 7 EUROSTAT= Istituto di Statistica Europeo 8 OCSE= Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico 9 Il benchmarking consiste nell'osservazione e confronto di entità (che possono essere aziende, processi, enti, territori) diverse secondo determinati parametri. È una misura della prestazione che fornisce gli elementi essenziali per stabilire obiettivi desiderabili e mezzi per conseguirli. 14

23 Target e subtarget Indicatori Statistiche Figura 3.1 Schema metodologico gerarchico utilizzato. Target Sub-target Indicatori Statistiche Rappresentano le priorità (generali) di carattere politico stabilite dai competenti organi governativi delle singole regioni/stati volte a promuovere la diffusione e lo sviluppo della Società dell'informazione Servono ad evidenziare tratti più specifici delle problematiche generali esposte nei target, facendo riferimento agli specifici contesti regionali e dando inoltre una prima stima degli obiettivi politici che sono stati raggiunti. I sub-target possono cambiare in relazione alle specifiche priorità di tipo politico ed alle differenti situazioni regionali, per cui è normale aspettarsi che cambino con una frequenza maggiore di quanto non facciano i target cui fanno riferimento. Forniscono una misura quantitativa della realtà socio-economica oggetto dei target e relativi sub-target. Sono utilizzati per misurare il grado con cui sono stati perseguiti target e sub-target. Essendo la loro natura strettamente legata al contesto specifico, devono essere interpretati in relazione al (sub-)target cui si riferiscono. Sono le analisi necessarie ad ottenere dai dati raccolti le informazioni inerenti l'indicatore. Tabella

24 Figura 3.2 Processo di selezione degli indicatori utilizzati. Partendo dai target definiti da e-europe ed incrociandoli con le politiche di sviluppo implementate nelle regioni partner, sono stati identificati un insieme di target e sotto-target comuni a tutti i partecipanti al progetto. In seguito, sono stati raccolti gli indicatori disponibili da fonti quali: e- Europe, EITO 10, OCSE, istituti di statistica nazionali/regionali e sono stati selezionati applicando il procedimento illustrato in figura 3.2. Il risultato finale corrisponde ad una matrice di relazioni nella quale vengono mappate le corrispondenze tra target, sotto-target, indicatori e statistiche 11. Come precedentemente anticipato, il punto di partenza dell approccio seguito sono stati i piani d azione eeurope 2002 e eeurope I target evidenziati in questi documenti si rifanno a quelli dei singoli Paesi partecipanti a Regional-IST, che a loro volta derivano dalle iniziative delle rispettive Regioni/Stati a favore della Società dell Informazione. È stata, quindi, stilata, per ogni Regione/Stato, una lista dei propri target, nella quale sono stati evidenziati, nonostante le non poche differenze a livello economico e istituzionale, quelli comuni a tutte e cinque i Paesi. Questo processo è avvenuto seguendo 4 direttrici principali, e cioè: Si vedano anche i siti web:

25 e-infrastructure, volta a migliorare le infrastrutture tecniche e a consentire un più diffuso accesso ad Internet; e-skills, volta fornire le competenze informatiche necessarie nel lavoro e nell ambito dell istruzione; e-business, volta a supportare il commercio elettronico tra imprese (B2B) e tra imprese e consumatori (B2C). Inoltre, mira ad elettronizzare i processi produttivi e di gestione aziendale; e-government, volta a rendere accessibili on-line i servizi della Pubblica Amministrazione e introdurre le nuove tecnologie nei processi di back office. Ciò che ne è derivato è una lista dei 24 target (e dei relativi sub-target, necessari per investigare le diverse tematiche ad un livello di dettaglio maggiore e per contestualizzarle nei diversi ambiti regionali) presenti contemporaneamente nei piani d azione di tutte le regioni partner del progetto (tabella 15) 13. È necessaria, infine, la definizione di specifici indicatori per poter monitorare efficacemente la realtà, avendo così a disposizione una stima quantitativa del grado con cui gli obiettivi originari sono stati perseguiti. Di seguito un esempio dei possibili indicatori suddivisi in base alle quattro direttive enucleate in precedenza (tabella 16)

26 1 Internet a buon mercato e-infrastructure Aumento del numero di cittadini connessi ad internet 2 Internet veloce 3 Internet sicuro Utilizzo di strumenti di sicurezza, quali firme digitali 4 Eliminazione del digital divide Consentire a tutti l accessibilità a Internet Creare luoghi di accesso pubblico ad Internet Supportare lo sviluppo di infrastrutture e-skills 1 Internet nei percorsi educativi (scuole e università) Diffondere computer e Internet in tutte le scuole Offrire accessi on-line a studenti e ricercatori universitari Aumentare i contenuti ICT nei processi di educazione e formazione Fornire una formazione sull utilizzo di Internet a tutti i docenti, prevedendo incentivi per chi utilizza tecnologie digitali nell insegnamento Adattare i processi scolastici a nuovi metodi di apprendimento utilizzando strumenti ICT Assicurare che tutti gli studenti al termine dei loro studi abbiano una alfabetizzazione informatica 2 Le competenze relative ad Internet sul posto di lavoro e-business 1 Accelerazione di e-business e e-commerce Tabella 15. Target e subtarget comuni nelle cinque regioni 18

27 e-infrastructure Percentuale della popolazione che utilizza PC Percentuale della popolazione che utilizza Internet Percentuale della popolazione che possiede un telefono cellulare Prezzo medio di accesso per connessione via cavo Prezzo medio di accesso per connessione ADSL Percentuale della popolazione con un piano tariffario per Internet di tipo "flat" Percentuale della popolazione con una connessione veloce da casa (ADSL, cavo, satellite, UMTS) Percentuale di cittadini incorsi in problemi di sicurezza a causa dell'utilizzo di Internet Numero di server sicuri (SSL) per milione di abitanti Percentuale della popolazione che utilizza firme digitali Percentuale di utilizzatori di Internet Numero di connessioni ad Internet nelle scuole Percentuale degli utilizzatori di un telefono cellulare Numero di centri che forniscono formazione su ICT Numero di luoghi pubblici in cui poter accedere ad Internet (PIAPs) Numero di PC presenti nei PIAPs e-skills Numero di computer per 100 studenti Numero di PC/postazioni Internet in laboratori informatici Numero di corsi on-line (università virtuali) Percentuale di insegnanti che hanno ricevuto formazione su ICT Percentuale di corsi distribuiti on-line Percentuale di dipendenti che utilizzano un computer per lavoro Percentuale di dipendenti che utilizzano Internet Percentuale di impiegati comunali che utilizzano Internet per il loro lavoro Percentuale di dipendenti che telelavorano 15 Percentuale di imprese che offrono formazione ICT Numero di imprese ICT Fatturato delle imprese ICT e-business Numero dei dipendenti che lavorano in imprese ICT Tasso di crescita delle imprese ICT ICT market value Percentuale di imprese con PC/Internet/un sito web/una LAN/una Intranet Percentuale di imprese con una politica di sicurezza riguardante Internet 15 Con il termine telelavoro si intende la possibilità per i dipendenti di lavorare da una sede non aziendale (es. da casa) utilizzando Internet 19

28 Percentuale di imprese che fornisce formazione ICT ai propri dipendenti Numero di imprese che vende/compra beni e servizi on-line (B2B,B2C) Percentuale delle vendite/acquisti effettuati on-line sul totale Numero di start-up ICT Volume delle attività di R&D nell'ambito ICT Numero di dipendenti che lavorano nel settore high-tech Tabella 16. Alcuni degli indicatori utilizzati Può tuttavia capitare che siano necessari più indicatori per descrivere correttamente un sub-target, o che similmente, lo stesso indicatore fornisca informazioni in relazione a diversi sub-target. S U B T A R G E T S I N D I C A T O R I X X X Importanza X X X Complessita Figura 3.3 Le relazioni intercorrenti tra indicatori e sub-target: complessità ed importanza. Per questo motivo è possibile, mediante una tabella a doppia entrata (fig. 3.3), abbinare ogni indicatore ai diversi sub-target, ottenendo quindi informazioni preziose relativamente a: l importanza di un indicatore: leggendo la tabella da sinistra verso destra si vede quante volte lo stesso indicatore è stato utilizzato per misurare e quantificare un sub-target. Il maggior utilizzo di un indicatore consente di avere una misura indicativa della sua importanza. la complessità di un sub-target: se si legge invece la tabella dall alto verso il basso si vede quanti indicatori sono stati utilizzati per raccogliere informazioni circa un sub-target, che risulta essere tanto più complesso quanti più indicatori sono ad esso associati. 20

29 L utilizzo di un sistema di selezione di tipo gerarchico ha così permesso di ottenere un buon livello di comparabilità esterno (con eeurope) ed interno (all interno delle Regioni che fanno parte di Regional-IST). tenendo in considerazione anche le specificità presenti a livello locale, condizione necessaria per una corretta interpretazione dei risultati ottenuti. 21

30 4. La diffusione delle Tecnologie dell Informazione e Comunicazione. Questa sezione del rapporto di ricerca sulla diffusione della Società dell Informazione in Piemonte si focalizza sul livello di diffusione, in termini di dotazione ed utilizzo, delle tecnologie dell Informazione e Comunicazione (ICT) tra cittadini e imprese. Un alto grado di diffusione delle ICT è, infatti, ritenuto essere una delle condizioni sine qua non per la creazione di un sistema socio-economico capace di sfruttare a pieno le opportunità messe a disposizione dalle cosiddette nuove tecnologie. La diffusione della tecnologia all interno della società non deve però essere considerata come obiettivo fine a se stesso, ma piuttosto come un mezzo attraverso il quale ottenere un innalzamento della qualità della vita sia privata che professionale dei singoli individui Le scelte di campionamento. All inizio del Capitolo 2 è stato possibile soffermare l attenzione sull interazione tra i tre principali soggetti socio-economici che interagiscono nella Società dell Informazione, attraverso la domanda e l offerta di servizi. Per meglio analizzare il rapporto che intercorre tra questi tre soggetti sono state effettuate tre campagne di raccolta dati, che verranno discusse in maniera più ampia nei paragrafi successivi. La raccolta dati è avvenuta nel periodo tra fine novembre 2003 e febbraio Per quanto concerne la creazione dei campioni utilizzati per le interviste, gli stessi criteri di stratificazione sono stati seguiti da tutti i partner del progetto, tentando di uniformarsi il più possibile (sempre per motivi di comparabilità) a quelli forniti ed utilizzati da Eurostat. Nel caso della dimensione dei campioni, invece, ciascun partner ha dovuto tenere in considerazione le specificità presenti nella propria regione. Le tabelle 17 e 18 riportano la dimensione dei campioni utilizzati e della popolazione nelle singole regioni, mentre per la stratificazione dei campioni si rimanda all appendice F. 22

31 Dimensione campione 2004 Regione Cittadini Imprese Comuni Baden-Württemberg (D) N.D. N.D. 434 Catalunya (E) Ungheria (HU) Piemonte (I) Portogallo (PT) N.D. Tabella 17. Dimensione popolazione Regione Cittadini Imprese Comuni Baden-Württemberg (D) N.D. N.D Catalunya (E) Ungheria (HU) N.D Piemonte (I) Portogallo (PT) N.D. Tabella 18. Rispetto alla rilevazione vanno, però, registrate delle differenze nella scelta dei campioni e nel modo di formulare le domande. Bisognerà, quindi, tenere presente di queste differenze, in fase di elaborazione e confronto dei dati con quelli di un anno prima. Nella tabella riportata di seguito si può osservare la numerosità del campione che è stato esaminato nel Dimensione campione 2003 Regione Cittadini Imprese Comuni Baden-Württemberg (D) Catalunya (E) Ungheria (HU) Piemonte (I) Portogallo (PT) ND ND Tabella 19. Nella parte seguente del capitolo si procederà con l analisi più dettagliata dei campioni scelti per i tre soggetti in esame e l individuazione delle variabili di stratificazione che si è deciso di adottare. 23

32 I cittadini. I dati relativi ai cittadini piemontesi sono stati raccolti attraverso interviste telefoniche (Computer Aided Telephone Interviews, CATI. Nella creazione del campione, come variabili di stratificazione sono state usate: genere maschio femmina età 16 : anni anni anni anni anni anni comune di residenza comune con meno di abitanti comune con abitanti comune con più di abitanti (solo Torino) Nelle successive analisi dei dati, per ottenere livelli di informazione di maggior dettaglio e accuratezza, si sono alle volte utilizzate variabili di segmentazione aggiuntive, e precisamente: il livello di istruzione: nessuna educazione scuola dell obbligo Liceo, Istituto tecnico/commerciale, scuola professionale Università, Dottorato, Master il tipo di occupazione: studente impiegato dipendente autonomo 16 Rispetto alla raccolta dati 2002, si deve osservare come nel 2003 si sia scelto di restringere l età del campione oggetto di indagine (considerando solo i cittadini con un età compresa tra i 16 ed i 74 anni): in questo modo si è esclusa una fetta della popolazione (i bambini e gli anziani) che, nella maggioranza dei casi, avrebbe risposto in maniera negativa al nostro questionario. 24

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