progettazione e produzione di materiale didattico presupposti teorici e indicazioni operative per la prova B Ditals di I e II livello

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1 1 progettazione e produzione di materiale didattico presupposti teorici e indicazioni operative per la prova B Ditals di I e II livello sezione B, certificazione ditals I e II livello 2 Analisi e sfruttamento didattico di un testo mirato al profilo scelto dal candidato (punteggio minimo 18, massimo 30) Ditals 1 Costruzione di materiali didattici (punteggio minimo 12, massimo 20) Ditals 2 1

2 obiettivo prova B 3 Verificare la capacità da parte dei docenti o futuri docenti di italiano a stranieri di muoversi in maniera autonoma e con sufficiente competenza nella creazione di materiali didattici efficaci ed efficienti, cioè tali da rispondere agli specifici bisogni degli apprendenti. Portfolio Europeo per la Formazione Iniziale degli Insegnanti di Lingue (PEFIL): [...] so progettare materiali e attività didattiche adatte ai miei apprendenti so progettare: quali competenze sono necessarie per produrre materiale didattico 4 Competenze teoriche e pratico-operative: scienze del linguaggio scienze dell'educazione scienze psicologiche scienze della comunicazione direttive europee : Quadro comune europeo di riferimento per le lingue ; Porfolio europeo per la formazione iniziale degli insegnanti di lingue (PEFIL - C3_Epostl_E_internet.pdf) 2

3 cosa devo fare nella prova B (in linea generale) 5 ditals 1 ditals 2 leggere e analizzare il testo proposto (secondo alcuni parametri suggeriti) leggere e analizzare il testo proposto identificare i possibili obiettivi da perseguire (tenendo conto dei parametri indicati) identificare i possibili obiettivi da perseguire ideare un attività a partire dal testo, inserendola idealmente in un percorso didattico (un modello operativo idoneo al profilo di apprendenti) individuare gli apprendenti didattizzare il testo, scegliendo il modello operativo più idoneo, le tecniche adeguate a realizzarlo e a sviluppare le abilità e le competenze individuate parametri per l analisi del testo 6 Complessità testuale (varietà sociolinguistiche, sintassi, registro, lessico...) Tipologia testuale (narrativo, descrittivo, argomentativo, regolativo, espositivo, rappresentativo o scenico) Genere testuale (racconto, istruzioni, annuncio,...) Struttura del discorso (coerenza e coesione, legami causa/effetto, corrispondenza fabula e intreccio...) Presentazione fisica (scritto, parlato, audio, video...) Lunghezza del testo Interesse per l apprendente (determinante per la motivazione e l attivazione dei meccanismi che facilitano l acquisizione di una lingua) 3

4 l analisi del testo serve a definire... 7 cosa insegnare (individuare gli specifici obiettivi) come insegnarlo (scegliere i mezzi ed il percorso) cosa insegnare (identificare gli obiettivi) 8 4

5 identificare gli specifici obiettivi 9 Componenti della competenza linguistico-comunicativa (sapere la lingua) Singole abilità (saper fare con la lingua) competenza linguistico-comunicativa 10 Componenti linguistiche Componenti extra-linguistiche (Balboni) o interculturali (Framework) Componenti sociolinguistiche Metacompetenza 5

6 abilità 11 ricettive produttive abilità di base orali ascoltare parlare scritte leggere scrivere e poi... Balboni integrate (dialogare, parafrasare, riassumere, prendere appunti, scrivere sotto dettatura, parlare su traccia scritta) interlinguistiche (traduzione, interpretariato, traduzione impromptu) Framework interattive (dialogo, monologo su traccia; appunti, messaggi, corrispondenza, partecipazione a forum in rete) di mediazione (interpretariato simultaneo, consecutivo e informale, traduzione letterale e letteraria, parafrasi,...) le abilità di studio fanno parte degli ultimi due tipi (prendere appunti, riassumere, parlare su traccia...) 12 6

7 Nuovo Rete, Guerra Edizioni

8

9 come insegnare: presupposti per l individuazione di soluzioni didattiche adeguate 17 Considerazione delle modalità generali con cui si verifica l apprendimento di una lingua non materna Considerazione dei fattori psico-affettivi Considerazione dei bisogni specifici e delle motivazioni Considerazione delle modalità che caratterizzano l apprendimento nelle diverse età modalità generali con cui si verifica l apprendimento di una lingua non materna 18 LAD/LASS Principi di bimodalità e direzionalità Filtro affettivo Importanza della motivazione Sequenze di apprendimento Importanza (della comprensione) dell input 9

10 LAD - Language Acquisition Device (Chomsky, 1975) 19 La facoltà del linguaggio è innata Il bambino che impara una lingua scopre delle regole tramite la formazione di ipotesi LAD 20 Osserva (parlo, mangio, canto) Ipotizza (ando) Verifica l ipotesi ( Si dice vado! ) Fissa Sistematizza esempio di Balboni 10

11 LASS - Language Acquisition Support System (Bruner, 1987) 21 All acquisizione occorre un sostegno analogo a quello che il bambino riceve dall adulto e dal contesto sociale routines comunicative interazione sociale supporto insegnanti bimodalità e direzionalità 22 bimodalità Nell apprendimento di una lingua il cervello agisce attraverso due modalità diverse, riferibili all emisfero destro e al sinistro, emisferi complementari ma con funzioni distinte e complementari direzionalità Le informazioni arrivano al cervello passando dall emisfero destro a quello sinistro 11

12 23 destro globale simultaneo analogico emotivo visivo contestuale sinistro analitico sequenziale logico razionale linguistico 24 12

13 filtro affettivo e SLAT 25 SLAT, Second Language Acquisition Theory, di Stephen Krashen, si basa su 5 ipotesi: 1. acquisizione (acquisition) 2. apprendimento (learning) 3. input comprensibile 4. ordine naturale 5. filtro affettivo dalla teoria alla pratica, in generale 26 ATTIVITA PRIMA DEL TESTO (lettura/ascolto/visione) TESTO COMPRENSIBILE ATTIVITA DOPO IL TESTO 13

14 dalla teoria alla pratica, in generale 27 dare energia al processo di apprendimento, attraverso la motivazione creare i presupposti perché ci sia comprensione far intervenire la sfera dell emozione abbassare il filtro affettivo avvicinare all input linguistico (testo orale, scritto, video, iconico, misto...), guidare la comprensione globale lavorare a partire dal testo, in modo più dettagliato, su lessico, strutture, funzioni, ecc... ovvero sull obiettivo glottodidattico didattizzare il testo: il modello operativo 28 Un modello operativo è una griglia di riferimento, uno schema concettuale, una struttura ideale su cui proiettare il processo di comunicazione in contesto formale, in modo da tenerlo sotto controllo per quanto possibile e rispettare i processi di apprendimento linguistico. E la microprogettazione dei segmenti in cui si articola il macropercorso ideato dal docente. 14

15 modelli operativi 29 modello maieutico o socratico (V sec. a.c.) DIALOGO (conversazione maieutica: da maia = nutrice, levatrice) con il Maestro che cerca di far maturare l autonomia cognitiva e critica dell allievo lezione LEZIONE ex cathedra: lettura di testi sacri o la lectio magistralis in ambito accademico (il docente onniscente legge, interpreta e trasmette ad un pubblico indifferenziato) unità didattica UD 30 Punto di vista del docente; sequenza di fasi che guidano i processi mentali degli apprendenti; focus on the learner Unità in riferimento a l oggetto insegnato (LA LINGUA) il soggetto apprendente (L ALLIEVO) e alla necessità di fargli utilizzare appieno le 2 modalità del cervello. 15

16 unità della lingua 31 I modelli culturali Gli elementi pragmatici Le componenti della competenza linguistico-comunicativa Le abilità linguistiche necessarie per quel particolare gruppo di studenti unità dell apprendente 32 Teoria della Gestalt (Scuola di Berlino, anni 30): nel processo di percezione umana vi è innanzitutto una percezione globale e successivamente un attività di carattere più analitico Studi Marcel Danesi (anni 80 e 90): bimodalità e direzionalità SLAT di Stephen Krashen (anni 80 ): acquisizione, apprendimento, input comprensibile (i + 1), ordine naturale, filtro affettivo 16

17 unità didattica UD Freddi, Balboni (anni 70 e successivi) 33 MOTIVAZIONE GLOBALITÀ ANALISI SINTESI RIFLESSIONE CONTROLLO le fasi dell unità didattica 34 MOTIVAZIONE (emisfero DS) GLOBALITA (emisfero DS) - elicitare le preconoscenze linguistiche e culturali per stimolare l abilità di anticipare i contenuti di un testo sfruttando ogni ridondanza disponibile; - preparare alla comprensione del testo mediante sfruttamento del paratesto, elicitazione di parole chiave, riflessione sul titolo, pre-lettura o pre-ascolto di una piccola sequenza del testo - creare il clima psico-affettivo favorevole all abbattimento del filtro affettivo avvicinare l apprendente al testo (scritto, audio o video, immagine, registrazione ) con compiti di comprensione globale e poi sempre più dettagliata 17

18 le fasi dell unità didattica 35 ANALISI (emisfero SN) SINTESI (emisfero DS/SN fase intermodale) RIFLESSIONE (emisfero SN) attirare l attenzione dell allievo su alcune parti del testo per indurre quegli atti comunicativi, quelle espressioni, quelle nozioni, quelle strutture, quegli obiettivi su cui si vuole lavorare - fissare le espressioni che realizzano gli atti comunicativi, le strutture, il lessico, ecc, cioè gli obiettivi specifici dell UD - reimpiegare in attività di simulazione i materiali appena fissati, integrandoli sempre più con quelli acquisiti in precedenza riflettere, senza pretesa di esaustività, sui meccanismi che regolano l uso delle espressioni, del lessico, fissati e reimpiegati sopra: è il momento della conferma delle ipotesi sul funzionamento linguistico e della sistematizzazione della regola le fasi dell unità didattica 36 CONTROLLO (o verifica) verificare che siano stati raggiunti tutti gli obiettivi, linguistici e culturali, in sintonia con le mete educative, gli obiettivi linguistici e le metodologie adottate durante lo sviluppo dell UD 18

19 le fasi dell unità didattica 37 RINFORZO RECUPERO si riferisce alle carenze nell acquisizione degli obiettivi dell unità progetto globale che intende sopperire a carenze generalizzate nell acquisizione della lingua quali tecniche per le fasi dell unità didattica? 38 MOTIVAZIONE elicitazione: stimolare negli allievi la capacità di anticipare i contenuti di un testo (= expectancy grammar) sfruttando ogni ridondanza possibile esplorazione del paratesto (titolo, didascalie, fonte, illustrazioni, autore) esplorazione delle parole chiave (parole senza le quali non è possibile comprendere un testo) brainstorming costellazione (o clusters o spidergrams) warming-up activities realia (oggetti, foto, altro) 19

20 39 quali tecniche per le fasi dell unità didattica? 40 GLOBALITA compiti da eseguire durante la fase di ascolto, lettura o visione scelta multipla griglia incastro (battute di un dialogo; parole; frasi; paragrafi) accoppiamento (parola- immagine/definizione) vero/falso cloze ascolto/lettura/ripetizione ad alta voce, transcodificazione stesura appunti (livelli alti) domande aperte (livelli alti 20

21 41 quali tecniche per le fasi dell unità didattica? 42 ANALISI compito SFIDANTE da eseguire sul testo inziale tecniche di natura insiemistica (inclusione, esclusione, seriazione, sequenziazione); tecniche di individuazione/scoperta (cerchiettatura, sottolineatura, frecce, colori) cloze incastro (battute di un dialogo; parole; frasi; paragrafi) analisi di testi 21

22 43 quali tecniche per le fasi dell unità didattica? 44 SINTESI compiti per fissare e reimpiegare ripetizione completamento manipolazione esercizi strutturali (stimolo-risposta-rinforzo) attività di simulazione (drammatizzazione role-taking role-making role-play) tecniche ludiche stesura di testi scritti 22

23 quali tecniche per le fasi dell unità didattica? 45 CONTROLLO tecniche già usate durante l unità, cui però attribuisco un punteggio RINFORZO tecniche per la fissazione RECUPERO attività di comprensione profonda (cloze, incastri a livello testuale e situazionale, dialoghi aperti, riassunti) unità di apprendimento UdA Balboni (2002) 46 Unità di apprendimento = unità matetica (da manthano, apprendo) il punto di vista si sposta dal docente all allievo (è l unità secondo la quale lo studente percepisce il suo apprendimento: Oggi a scuola abbiamo fatto, ho imparato a ) è l unità minima che genera apprendimento, può durare da pochi minuti a un ora, in base all apprendente può essere un lavoro su un testo, una seduta di studio, un attività di produzione scritta modello piuttosto indeterminato ma flessibile più adatta al lavoro di gruppo, all autoapprendimento, all apprendimento per progetti e online 23

24 unità di apprendimento (Balboni) 47 GLOBALITÀ serie di esperienze successive di ascolto (o lettura o visione), ciascuna guidata da specifiche attività da compiere prima, durante e dopo l'ascolto ANALISI ----> SINTESI ----> RIFLESSIONE serie di sequenze di analisi>sintesi> riflessione per ogni atto linguistico, aspetto grammaticale, tema culturale (lo si fa individuare nel testo, poi lo si drammatizza, lo si fissa, lo si riutilizza, guidando nella riflessione) CONCLUSIONE nuovo input diventato competenza unità didattica come rete di unità di apprendimento 48 INTRODUZIONE - Presentazione dei contenuti dell unità che sta per iniziare - Motivazione di fondo per tutta l unità - Collocazione dell unità nel modulo del corso - Istruzioni operative RETE DI UNITA DI APPRENDIMENTO - Testing CONCLUSIONE - Recupero dei più lenti e cura degli eccellenti - Decondizionamento 24

25 unità didattica vs unità apprendimento (nelle parole di Balboni) 49 Unità Didattica è l organizzazione del materiale che fa l insegnante, dura varie ore e abbraccia tutti i livelli della competenza comunicativa: si basa su una situazione che ruota intorno a un tema culturale, sviluppa le varie abilità, ha una componente grammaticale e una lessicale che vuol fare acquisire, si conclude con un test; in un modulo letterario sul Romanticismo le UD sono Foscolo, Leopardi, ecc.; in lingua di solito si basano su alcuni contesti situazionali ( alla stazione, al ristorante, ecc.); Unità d Apprendimento è quella che viene percepita dallo studente come la vera unità di lavoro e corrisponde ad una sessione, massimo due lezioni collegate dal lavoro a casa; si basa sul modello gestaltico di percezione: una fase di globalità, cui segue un analisi (mirata sugli obiettivi da acquisire) e si conclude con una sintesi operativa e una riflessione su q u a n t o a p p r e s o ; va r i e U A costituiscono una UD. unità didattica centrata sul testo (Vedovelli) 50 LAVORO DA - SUL TESTO CONTESTUALIZZAZIONE culturale e comunicativa (input comunicativo) verifica della comprensione; attività di comunicazione; riflessione metalinguistica sulle attività di comunicazione; attività di rinforzo OUTPUT COMUNICATIVO riutilizzazione fuori dal contesto didattico le attività proposte dal docente ruotano intorno al testo - strumento di interazione e comunicazione; - modello di lingua; - rappresentativo di usi comunicativi e di tipi di testo; - fonte di problemi e attivatore di apprendimento. importante il flusso di interazione comunicativa tra gli studenti e il docente (INTERAZIONE DIDATTICA) 25

26 unità di lavoro UdL (Diadori) 51 Unit of work (in informatica) = sequenza recuperabile di informazioni all interno di un processo applicativo Iperonimo dei diversi modelli fino ad ora proposti, modello duttile e flessibile, può rispondere ad ogni diversa situazione di apprendimento e ad ogni diversa tipologia di apprendente. Micropercorso di apprendimento guidato. unità di lavoro UdL (Diadori) 52 Può realizzarsi con formati didattici diversi intorno a uno o più testi con tecniche diverse secondo il metodo e l approccio, finalizzate allo sviluppo di diverse abilità. Può realizzarsi in un incontro/lezione (1-4 ore) una unità didattica (4-8 ore) una unità didattica in 2-3 incontri/lezione un modulo (composto da più UD) 26

27 unità di lavoro (Diadori) 53 INTRODUZIONE attività basate su contesto, motivazioni, obiettivi e preconoscenze (motivazione - contestualizzazione riscaldamento) SVOLGIMENTO attività basate sull input e sulla sua rielaborazione globalità - analisi/sintesi/riflessione (UD) attivazione di una rete di unità di apprendimento (UdA) lavoro da e sul testo (unità centrata sul testo) CONCLUSIONE attività basate sull output comunicativo controllo informale o formale - verifica e ancora il modulo: insieme omogeneo di unità aventi in comune una o più caratteristiche, in sè concluso, valutabile, autosufficiente e raccordabile ad altri moduli il learning object (LO): risorsa online per l apprendimento 27

28 quali modelli operativi per bambini unità di apprendimento, unità di lavoro (approccio ludico) adulti e anziani unità didattica, unità di lavoro, unità di apprendimento (a seconda dei contesti e degli obiettivi) adolescenti unità di apprendimento, unità di lavoro, unità didattica (approccio cooperativo) immigrati unità di lavoro, unità di apprendimento a casa 56 Università Ca Foscari di Venezia MEAL - Migliorare l efficienza nell apprendimento linguistico list=plamuvaizqpqvetoglbww5nk8qgf5vip8i 28

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