LO SVILUPPO COGNITIVO SECONDO PIAGET ( )
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- Fabriciano Zani
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1 LO SVILUPPO COGNITIVO SECONDO PIAGET ( )
2 Epistemologia GENETICA Relazione tra soggetto e oggetti dell esperienza Problemi generali relativi allo sviluppo della conoscenza Tentativi di spiegare la conoscenza, e in particolare conoscenze scientifiche, sulla base della sua storia, la sua sociogenesi.
3 - Piaget si occupava dei processi del pensiero - Verificava sul campo domande da utilizzare per effettuare un test sull intelligenza media dei bambini - Piaget doveva scoprire a che età i bambini erano in grado di rispondere correttamente a ciascuna domanda, ma alla fine si interessò alle risposte sbagliate
4 Gli sembrò più interessante indagare COME i bambini pensano, rispetto a ciò che sanno Notò che i bambini della stessa età facevano errori simili. Pensò che c è una sequenza evolutiva nella crescita intellettiva
5 INDAGARE come i bambini pensano per spiegare come i bambini interpretano e costruiscono la conoscenza del mondo PENSIERO CONOSCENZA
6 Piaget sostiene che alla base della conoscenza c è una indiscussa componente organica (biogenesi) Critica Comportamentisti: che hanno trascurato questa incidenza biologica Innatisti: perché non esistono forme e categorie innate La conoscenza avviene attraverso una continua interazione dinamica tra: Genoma + Influenze ambientali
7 SVILUPPO QUALITATIVO DELLE STRUTTURE INTELLETTUALI NO SALTI QUANTITATIVI
8 La conoscenza non deriva da una passiva ricezione degli stimoli ma dall azione Motoria: manipolazione ed esplorazione dell oggetto Mentale: 1. riprodurre col pensiero gli eventi, 2. confrontare gli oggetti, 3. identificarne le somiglianze e differenze, 4. contare.
9 Lo sviluppo della conoscenza attraverso 4 stadi di sviluppo: 1-STADIO SENSOMOTORIO (6 sottostadi) (da 0 a 2 anni) 2-STADIO PRE-OPERATORIO (da 2 a 6-7 anni) 3-STADIO DELLE OPERAZIONI CONCRETE (da 7 a 12 anni) 4-STADIO DELLE OPERAZIONI FORMALI (da 12 anni in su)
10 Stadio sensomotorio: I 6 SOTTOSTADI 1) 0-1 mese Livelli di schemi: RIFLESSI Il bambino sperimenta i sensi e le capacità motorie grazie a coordinazioni neuromuscolari innate. - Suzione - Prensione - Visione - Audizione - Fonazione
11 Stadio sensomotorio: I 6 SOTTOSTADI 2) 2-4 mesi Livelli di schemi: REAZIONI CIRCOLARI PRIMARIE Il b. ha il controllo delle azioni Reazioni centrate su se stesse -Vista e udito - Prensione e suzione - Visione e prensione
12 REAZIONI CIRCOLARI PRIMARIE Ripetizione di un'azione prodotta inizialmente per caso, che il bambino esegue per ritrovarne gli interessanti effetti. Grazie alla ripetizione, l'azione originaria si consolida e diventa uno schema che il bambino è capace di eseguire con facilità anche in altre circostanze. In questo stadio il bambino, che pur ancora non riesce a distinguere tra un "sé" e un "qualcosa al di fuori", cerca di acquisire schemi nuovi. Es. toccandogli il palmo della mano, reagisce volontariamente chiudendo il pugno, come per afferrare l'oggetto.
13 Stadio sensomotorio: I 6 SOTTOSTADI 3) 4-8 mesi Livelli di schemi: REAZIONI CIRCOLARI SECONDARIE Inizio della separazione: l Io comincia a separarsi dall Altro. Produrre effetti visivi e sonori Causalità magico-fonomenistica: procedimenti per far durare gli spettacoli interessanti
14 REAZIONI CIRCOLARI SECONDARIE Qui il bambino dirige la sua attenzione al mondo esterno, oltre che al proprio corpo. Ora cerca di afferrare, tirare, scuotere, muovere gli oggetti che stimolano la sua mano per vedere che rapporto c'è tra queste azioni e i risultati che derivano sull'ambiente. Es. scopre il cordone della campanella attaccata alla culla e la tira per sentire il suono. Ancora non sa perché le sue azioni provocano determinati effetti, ma capisce che i suoi sforzi sono efficaci quando cerca di ricreare taluni eventi piacevoli, visivi o sonori.
15 4) 8-12 mesi Livelli di schemi: COORDINAZIONE DI SCHEMI Coordinazione schemi secondari e loro applicazione in situazioni nuove Comportamento intenzionale Gradualmente si rende conto che gli oggetti sono indipendenti dalla sua attività percettiva o motoria.
16 Permanenza dell oggetto non completa Jacqueline: ERRORE A NON B
17 Permanenza degli oggetti Negli stadi precedenti, se l'oggetto scompare dalla vista questo "non esiste", mentre adesso il bambino ricerca l'oggetto, sebbene non riesca ancora a ricostruire uno spostamento reso invisibile. Se il bambino ha trovato più volte un oggetto in una posizione continuerà a cercarlo lì, anche se vede lo spostamento. Piaget sosteneva che questo errore fosse dovuto ad un'immaturità del sistema cognitivo che non consentiva ancora la sperimentazione attiva. È stato però dimostrato che se al bambino si mostra più volte lo spostamento, questi è in grado di comprendere il cambiamento e cercherà l'oggetto nella nuova posizione.
18 5) mesi Livelli di schemi: REAZIONI CIRCOLARI TERZIARIE -Comprensione delle relazioni spaziali degli oggetti visibili. -Sequenza mezzo fine -Ricerca di nuovi mezzi presenti nell ambiente - Permanenza dell oggetto
19 Inizia il "ragionamento". Mentre prima, per eseguire una sequenza di azioni, doveva partire dall'inizio, ora può interrompersi e riprendere l'azione a qualsiasi stadio intermedio. Inoltre egli è in grado di scoprire la soluzione dei suoi problemi, procedendo per "prove ed errori". Quindi esiste per lui la possibilità di modificare gli schemi che già possiede. Infine può richiamare alla memoria gli oggetti assenti, grazie alle relazioni che intercorrono tra un oggetto e la sua possibilità di utilizzo. Rapporti spaziali (Tra se e l oggetto, tra oggetti) Rapporti causali (percepite, non rappresentate)
20 Causalità obiettivata e esteriorizzata (esistenza di cause indipendenti dalle proprie azioni) Causalità psicologica (in cui la forza causale individuata presenta delle connotazioni di motivazione, di intenzione o di dovere) Causalità fisica (fondata sui caratteri esterni dell azione)
21 1. Condotte del supporto (avvicinare un oggetto tirando a se il supporto su cui è poggiato); 2. Condotte della cordicella (usare una cordicella come prolungamento dell oggetto); 3. Condotte del bastone (si utilizza un bastone come strumento per raggiungere oggetti collocati fuori dalla portata del bambino). Nella ricerca dell oggetto scomparso il bambino è in grado di seguire gli spostamenti da un nascondiglio all altro.
22 6) mesi Livelli di schemi: RAPPRESENTAZIONE MENTALE - Capacità di rappresentare le posizioni e gli spostamenti degli oggetti. Capacità simbolica o rappresentativa -Nuovi mezzi mediante combinazione mentale: modifica dentro di sé ciò che guarda - Imitazione differita nel tempo
23 Stadio preoperatorio (2-6 anni) - Schemi mentali e rappresentazioni del mondo - Linguaggio: dimostra di utilizzare degli schemi verbali per designare una realtà che si rappresenta mentalmente. - Gioco di finzione: il bambino tratta un oggetto come se fosse qualcosa di diverso. - Disegno - Egocentrismo intellettuale
24 Egocentrismo intellettuale
25 foto PRE- OPERATORIO
26 Piaget Stage 2 : Preoperational
27 Stadio preoperatorio Disegno Controllo visivo dei movimenti Forme ricorrenti Uniscono le forme base in combinazioni Sistemi di denotazione: corrispondenza segni e oggetti Omino testone (3 anni) Figura a blocchi (fino a 6 anni)
28 Stadio operatorio concreto (7-11 anni) Gioco cooperativo e associativo Regole Operazioni concrete Pensiero reversibile: seriazione, classificazioni, moltiplicazioni e conservazione. Superamento dell egocentrismo intellettuale
29 SERIAZIONE Operazione consistente nell'ordinare (seriare) gli elementi di una stessa classe sulla base del progressivo aumento o diminuzione dell'intensità con cui una certa qualità comune (ad esempio la diversa altezza in un insieme di aste non uguali) è presente.
30 CLASSIFICAZIONE Il bambino verso la fine dello stadio pre-operatorio (6 anni circa) è in grado di fare raggruppamenti sulla base di somiglianze più o meno complesse. Manca comunque la capacità da Piaget chiamata inclusioni di classi, capacità che permetterà al fanciullo di capire che alcuni oggetti sono sottoclassi di una classe comune.
31 CONSERVAZIONE L oggetto, è concepito come identico a se stesso, qualunque siano le trasformazioni superficiali subite. Se mostriamo ad un bambino due sfere di creta uguali e lo invitiamo a palparle e a soppesarle, egli conclude che la quantità di sostanza in entrambe è uguale. Se schiacciamo una delle due sfere fino a deformarla, a differenza della fase precedente, egli afferma che la quantità di materia è rimasta invariata nonostante la sua trasformazione.
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33 Stadio operatorio concreto Operazioni concrete a. Logico-aritmetiche: classificazione e seriazione b. Operazioni spazio-temporali: addizione di relazioni temporali o spaziali, moltiplicazione
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35 Piaget's Concrete Operational Stage
36 Stadio operatorio formale (11-12 anni) - Risoluzione di problemi concreti e astratti - Problemi presenti in forma verbale - Problemi algebrici Il pensiero operatorio formale è di tipo ipoteticodeduttivo, perché permette di compiere operazioni logiche su premesse puramente ipotetiche e di arrivare a conclusioni appropriate.
37 Fino a questo momento le operazioni del pensiero si basavano esclusivamente sulla realtà, sugli oggetti tangibili e da lui direttamente percepibili, oggetti che potevano essere manipolati e sottoposti ad esperienze concrete. Ma nel momento in cui il pensiero si libera dalla realtà, nasce l immaginazione. L ordinamento in serie e l inclusioni in classi, tipiche del pensiero concreto, lasciano posto al ragionamento per ipotesi. Il pensiero libero dalla realtà, è ora, capace di costruire teorie attraverso la riflessione.
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39 Foto - PIANTA Questi bambini stanno pensando a una pianta, ma lo fanno in maniera diversa
40 Nella fase sensomotoria, i bambini conoscono il mondo come qualcosa che si può toccare, guardare.
41 Nella fase operatoria, il bambino può comprendere i bisogni attraverso il linguaggio (sa che la pianta deve essere innaffiata)
42 In età scolare il bambino analizza le piante con un ragionamento logico come la classificazione. La comprensione degli oggetti è limitata alle azioni che il bambino sa compiere.
43 PIAGET APPRENDIMENTO attraverso SCHEMI Pattern organizzato di comportamento es. schema innato di afferrare ASSIMILAZIONE Processo per cui il soggetto si adegua alla realtà esterna e l informazione si incorpora in uno schema attuale ACCOMODAMENTO L organizzazione interna del soggetto si modifica in base alle nuove informazioni.
44 Foto - L accomodamento Il bambino afferra ciò che ha sottomano, ma via via che aumenta l esperienza, il riflesso di afferrare viene organizzato in maniera specifica.
45 Lo schema innato di afferrare viene adattato dapprima afferrando tutto ciò che è a portata di mano poi regolando la presa sull afferrabilità dell oggetto.
46 I processi di ASSIMILAZIONE e di ACCOMODAMENTO continuano per tutta la vita e contribuiscono a spiegare la crescita cognitiva.
47 Quando i bambini vedono che le loro idee sono in conflitto con le loro esperienze, entrano in disequilibrio e il processo di assimilazione e accomodamento porta a soluzioni provvisorie come l idea che il bicchiere più alto contenga meno liquido perché più stretto.
48 Da cosa dipendono i processi cognitivi? Dal tipo di informazioni che vengono selezionate, quindi dalla ATTENZIONE
49 L attenzione è la presa di possesso da parte della mente, in forma chiara e vivida, di un oggetto o un pensiero tra una moltitudine di possibili oggetti o pensieri L attenzione è il fenomeno attraverso cui l individuo elabora una parte delle informazioni a partire dalla quantità di stimoli di cui dispone, -In un primo momento attraverso i sensi, - Poi attraverso i ricordi e i processi mentali.
50 L informazione acquisita attraverso i sensi viene immagazzinata nella MEMORIA La memoria svolge un ruolo centrale nei processi cognitivi. Nei primi mesi di vita è labile.
51 Le tre componenti principali della MEMORIA Registri sensoriali Memoria Memoria a lungo termine a breve termine
52 PIAGET Memoria in senso ampio comprende la conservazione degli strumenti di conoscenza Memoria in senso stretto rende possibile la conservazione di contenuti particolari elaborati con strumenti già acquisiti
53 PIAGET Ricordi Rievocazione MEMORIA Riconoscimento
54 PIAGET Alla base dei ricordi, della rievocazione, del riconoscimento, vi sono dei processi di decodifica, legati agli schemi di intelligenza, che si modificano con: a. lo sviluppo delle strutture operatorie; b. Il miglioramento nella capacità di ricordare E legato: alla maturazione del cervello e allo sviluppo del linguaggio
55 PIAGET Lo sviluppo cognitivo nella prima infanzia è straordinario: il bambino soddisfa la sua curiosità del mondo attraverso attività elementari quali succhiare, afferrare, guardare e ascoltare. A 2 anni, il bambino comincia a comunicare con i gesti, con i movimenti del corpo, suoni, parole.
56 PIAGET Queste conquiste fanno parte della ATTIVITÀ COGNITIVA Interazione di tutte le capacità percettive, intellettive, linguistiche coinvolte nell apprendimento.
57 Come avviene lo sviluppo cognitivo? Piaget considerava lo sviluppo come un processo che segue schemi universali. Questo processo è guidato dal bisogno che ciascuno ha di equilibrio, cioè di uno stato di stabilità mentale.
58 Riconciliare le nuove esperienze con il suo livello attuale di comprensione della realtà. EQUILIBRIO Le strutture mentali (quelle che Piaget chiama schemi) si accordano con le esperienze attuali.
59 ASSIMILAZIONE Incorpora nei propri schemi i dati dell esperienza Conservazione ACCOMODAMEN TO Modifica i propri schemi per adattarli ai nuovi dati Novità 59 ADATTAMENTO DELL ORGANISMO ALL AMBIENTE EQUILIBRIO
60 Lo schema Modo generale di pensare a oggetti dell ambiente e di interagire con essi. Il bambino comincia a conoscere il mondo attraverso schemi che comportano attività sensomotorie. L equilibrio si ottiene quando gli schemi attuali sono pronti per fare posto a un altra esperienza.
61 Disequilibrio Quando gli schemi non sono adeguati alle esperienze attuali, l individuo cade in uno stato di disequilibrio, una instabilità che può produrre confusione, ma in seguito porta alla crescita. Ciò avviene quando la persona, modificati i vecchi schemi, ne costruisce nuovi adattivi.
62 PIAGET Il bambino è un piccolo scienziato che sviluppa nuove organizzazioni di pensiero esplorando il mondo
63 Apprendimento attraverso l imitazione Nel corso dell apprendimento osservativo, il bambino prova a riprodurre i comportamenti che ha visto. L apprendimento deriva quindi dall osservazione, dall imitazione, dal ricordare il modello anche in sua assenza.
64 Apprendimento attraverso l imitazione Lo sviluppo si basa sull evoluzione di 4 abilità: 1. Attenzione, 2. Ritenzione, 3. Riproduzione, 4. Motivazione.
65 L imitazione implica: RICONOSCIMENTO CAPACITÀ DI RIPRODURRE IL COMPORTAMENTO
66 Riconoscimento CAPACITA PERCETTIVA CAPACITA MNESTICA PARTECIPAZIONE MEMORIA A BREVE TERMINE
67 Riproduzione del comportamento È stato osservato che il primo comportamento imitativo è quello che riguarda la bocca aperta. I bambini di età compresa tra la seconda e la terza settimana imitano gesti ed espressioni facciali.
68 PIAGET Lo sviluppo cognitivo avviene dall interno verso l esterno attraverso l EQUILIBRAZIONE
69 VYGOTSKIJ Lo sviluppo cognitivo avviene dall esterno verso l interno attraverso l INTERNALIZZAZIONE. Il soggetto assorbe le conoscenze offerte dal contesto
70 VYGOTSKIJ L evoluzione è data dallo sviluppo storicoculturale che attraverso i mediatori simbolici (lingua scritta e parlata, calcolo, disegno), permettono agli individui di entrare in relazione tra loro, sia all interno della stessa cultura, sia tra diverse culture. LINGUAGGIO
71 Lo sviluppo del bambino dipende in gran parte da: A.Contesto storico B.Contesto socioculturale in cui vive C.Come riesce ad utilizzare gli strumenti della propria cultura
72 Ha introdotto la definizione di Zona di sviluppo prossimale (Zsp) per definire la distanza che intercorre tra ciò che il bambino è in grado di fare da solo e ciò che è in grado di fare con l aiuto di un adulto competente Livello di sviluppo effettivo Livello di sviluppo potenziale
73 mature) VYGOTSKIJ ZSP Zona di Sviluppo Prossimale La distanza tra il livello attuale di sviluppo e lo sviluppo potenziale del soggetto (funzioni che non sono ancora
74 foto
75 Per facilitare l acquisizione di nuove competenze: a. il nuovo compito deve essere comprensibile al bambino b. l azione di riprodurlo deve avvenire senza l aiuto dell adulto (interiorizzato). Bambini con lo stesso sviluppo effettivo ma con ZSP più ampie, possono ricavare un vantaggio superiore dall insegnamento.
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